Glossario di italiano

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GLOSSARIO DI ITALIANO 1 ITALIANO Thomas Fraling Glossario 1. Le figure metriche Sinalèfe: accorpa due sillabe appartenenti a due parole diverse. Dialèfe: separa due sillabe appartenenti a due parole diverse. Sinèresi: accorpa due sillabe all’interno di una parola. Dièresi: separa due sillabe all’interno di una parola (è sempre segnata, come quïete). 2. L’accento Parola tronca: l’accento cade sull’ultima sillaba ( + 1 ). Parola piana: l’accento cade sulla penultima sillaba ( uguale ). Parola sdrucciola: l’accento cade sulla terzultima sillaba ( -­‐ 1 ). Parola bisdrucciola: l’accento cade sulla quartultima parola ( -­‐ 2 ). Accento ritmico: punto o punti del verso dove la voce insiste in modo particolare. Accento tonico: sillaba sulla quale la voce si sofferma con maggior intensità. 3. Le pause Cesure: punto o punti in cui il verso è suddiviso in due parti, spesso le cesure coincidono con le pause segnate dalla punteggiatura. Le cesure si trovano solamente nei versi lunghi. 4. Verso Verso libero: verso privo di tante regole metriche e dettato secondo nuove regole, spesso non ben precise. Il verso libero assegna un’importanza fondamentale alla disposizione grafica delle parole. Versi tradizionali: bisillabo (2 sillabe), trisillabo (3), quadrisillabo (4), quinario (5), senario (6), settenario (7), ottonario (8), novenario (9), decasillabo (10), endecasillabo (11), dodecasillabo (12). 5. Rima Rima baciata: due versi consecutivi rimano fra loro (A -­‐ A). Rima alternata: rimano il primo verso con il terzo e il secondo con il quarto (A -­‐ B, A -­‐ B). Rima incrociata: rimano il primo verso con il quarto e il secondo con il terzo (A -­‐ B, B -­‐ A). 1 2 GLOSSARIO DI ITALIANO Rima incatenata: rimano il primo verso con il terzo, il secondo con il primo e il terzo della terzina successiva e così di seguito (A -­‐ B -­‐ A, B -­‐ C -­‐ B, C -­‐ D -­‐ C). Rime invertite: le rime seguono questo schema (A -­‐ B -­‐ C, C -­‐ B -­‐ A) oppure (A -­‐ B -­‐ C, A -­‐ C -­‐ B). Rima interna: la seconda parola della rima si trova all’interno di un verso. Rima al mezzo: la rima interna cade esattamente sotto la prima parola della rima. Rima ipermetra: rimano una parola piana e una parola sdrucciola (vedi l’accento). 6. Assonanza e consonanza Assonanza: ripetizione di vocali identiche, a partire dalla vocale accentata. Consonanza: ripetizione di consonanti identiche, a partire dalla vocale accentata. 7. Enjambement Enjambement: continuazione di una frase nel verso successivo a quella in cui è iniziata, annullando così la pausa di fine verso. L’enjambement può dividere: il soggetto da verbo, l’articolo dal sostantivo, l’aggettivo dal sostantivo e il verbo dal complemento oggetto. 8. La strofa Distico: strofa di due versi a rima baciata (vedi rima). Terzina: strofa di tre versi, che possono essere a rima incatenata oppure anche a rima incrociata. Quartina: strofa a quattro versi a rima alternata o a rima incrociata. Sestina: strofa a sei versi dei quali i primi quattro a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata. Ottava: strofa a otto versi dei quali (nella maggior parte dei casi) i primi sei versi sono a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata. Stanza: strofa irregolare e libera che non ha un numero fisso di versi, ha dei versi con metro variabile, ha delle rime disordinate (non seguono alcun schema). 9. Componimenti poetici Sonetto: componimento composto da due quartine e due terzine in endecasillabi. Le quartine sono a rima alternata o incrociata, mentre le rime delle terzine sono più ampie e varie. 2 GLOSSARIO DI ITALIANO 3 Canzone: componimento composto da più stanze, costituite da endecasillabi e settenari. Ogni stanza è suddivisa in due settori, costituiti entrambi da almeno sei versi in rima. La fronte (primo settore) è a sua volte divisa in due parti, dette piedi (rimanti fra loro). La sirma (secondo settore) è suddivisa in due parti, dette volte (rimanti fra loro). La fronte e la sirma possono essere collegate fra loro attraverso un verso, detto chiave. Alla fine della canzone il poeta esprime un breve commiato o congedo. Un esempio per capire meglio: Chiare, fresche e dolci acque -­‐ Francesco Petrarca Ode: componimento derivante dalla canzone, ma con schema più facile. Le strofe sono più brevi e hanno un numero variabile di versi, eliminando la chiave. Inoltre lo schema metrico può essere di vario tipo. Ballata: componimento composto da stanze simili a quelle della canzone, spesso alternate da brevi strofe sempre uguali dette ritornelli o riprese. Di solito le ballate sono destinate alla musica e alla danza. 10. Figure retoriche Onomatopea: imitare suoni naturali attraverso espressioni verbali. Allitterazione: ripetizione di vocali, consonanti o sillabe all’interno o all’inizio di un verso (o due). Paronomasia: accostamento di due parole con suono simile o uguale. Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio di due o più versi successivi. Ellissi: eliminazione, all’interno di una frase, di alcuni elementi sintattici. Enumerazione: elencazione di parole unite per asindeto (senza congiunzioni) o polisindeto. Climax: enumerazione con termini disposti in ordine crescente o decrescente. Inversione: cambiamento dell’ordine naturale delle parole (soggetto, verbo e compl. oggetto). Similitudine: paragonare o confrontare due immagini (spesso introdotta da come). Metafora: similitudine abbreviata, cioè priva di nessi logici (senza il come per esempio). 3 4 GLOSSARIO DI ITALIANO Analogia: associare due elementi che non hanno alcun nesso logico, cioè dissimili. Sinestesia: associare due termini che appartengono a due sfere sensoriali (vista, udito,...) diverse. Metonimia: sostituzione di un termini con un altro che ha un rapporto logico con il primo (una parola sta per qualcos’altro). Sineddoche: varietà della metonimia, cioè un’estensione di un termini (esempio: tetti sta per case oppure pupille sta per occhi). Ossimoro: avvicinare due termini di senso opposto. Iperbole: affermazione esagerata attraverso termini eccessivi (esempio: eterna estate). Litote: affermazione di un concetto attraverso la negazione del suo opposto (esempio: non è il peggiore). 4 
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