Le più belle storie della III B

A cura di Tiziana Zappi
Giugno 2015
Ilaria
Davide I.
Gaia
Daniele
Francesco P.
Elena
Davide B.
Mirko B.
Anastasia
Flavio
Livia
Mirko S.
Alice Mag.
Lorenzo
Valeria
Italo
Francesco D. V.
Alice Mac.
Jacopo
Davide M.
Vittoria
Alessandro
Cari lettori,
quest’anno abbiamo imparato ad entrare nel
testo, a capire il significato dei brani letti,
interpretarli e rielaborarli in modo
personale.
Abbiamo appreso a inventare e scrivere
varie tipologie di storie con personaggi reali
e fantastici.
Così abbiamo pensato di regalarvi questo
libro che contiene una raccolta di racconti e
miti composti da noi.
Buona lettura!
Gli alunni della III B
• Flavio Anzidei……………………………...……..1
• Davide Borgo…………………………………...…3
• Mirko Bruni……………………………………….6
• Alessandro Buccheri……………………………....8
• Vittoria Campagnani..............................................10
• Anastasia Colantonio……………………………12
• Elena Cuomo…………………………………….14
• Francesco Di Vaio………………………………..16
• Lorenzo Frizzale………………………………....20
• Jacopo Guidotti…………………………………..22
• Davide Iacovacci………………………………...25
• Alice Macchi…………………………………......27
• Daniele Magagnini……………………………....29
• Alice Maglione…………………………………...31
• Valeria Mari…………………………………........33
• Davide Melis……………………………………..36
• Livia Munteanu…………………………………..38
• Italo Ormanni…………………………………….41
• Francesco Palmiotto……………………………...43
• Gaia Ricci Tersenghi……………………………..45
• Mirko Serarcangeli……………………………….49
• Ilaria Zampetti……………………………………52
La principessa statua
C'era una volta una principessa di nome Peppa che
viveva nel castello di Amsterdam.
Anni prima fu vittima di un incantesimo da parte di un
mago cattivo: ogni volta che beveva acqua diventava
statua per un minuto. Un giorno bussò alla sua porta
un giovane di nome Mirko, arrivato da Berlino, con
l'intenzione di liberare Peppa dall'incantesimo. Con
l'aiuto della fata Gini scoprì che, nel bosco incantato
vicino al castello, cresceva un erba con il potere di far
guarire la principessa. Prese questa erba miracolosa e
la portò a Peppa che dopo averla mangiata, corse a
bere l'acqua. Finalmente dopo anni di sortilegio non
diventò una statua.
Mirko e Peppa si sposarono e vissero felici e contenti.
Flavio Anzidei
1
La nascita delle stelle
Molto tempo fa un signore di nome Bruno stava
cambiando una lampadina fulminata nel suo giardino.
Finito il lavoro, scese dalla scala, ma si rese conto che
la luce era troppo forte.
Arrabbiato per aver perso tempo, la smontò e la buttò
nel bidone della spazzatura sulla strada. Poco dopo la
luce iniziò a volare, finchè non arrivò in cielo dove si
accese e cominciò a brillare.
Ecco come sono nate le stelle.
Flavio Anzidei
2
L’armadio magico
C’era una volta un bambino di nome Giuseppe che era
tanto curioso.
Un giorno per la sua curiosità finì di fronte ad un
armadio, quello però non era un armadio normale
perché era anche un portale che portava alla città di
Zuccher. Allora Giuseppe entrò dentro al portale e
trovò un nano. Subito gli chiese come si chiamava e
lui rispose che si chiamava Gigi. Gigi disse a
Giuseppe di seguirlo. Lui lo seguì finché non
arrivarono sulla cima di una montagna, a quel punto il
nano scomparve. Giuseppe lo cercò ma non lo trovò e
vide in alto una città con un gran cartellone con scritto
“Zuccher”. Il bambino si avvicinò e comparvero delle
scale fatte di zucchero e lui incominciò a salire finché
arrivò alla città di Zuccher che era famosa per il suo
zucchero
che
tutti
volevano
assaggiare.
Improvvisamente comparve un nuovo nano che lo
avvertì che la città Zuccher non era sempre felice
perché là vicino viveva un pirata di nome Rinnol che
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tagliava le mani per cucinare lo zucchero malvagio
che era velenoso. Poi il nano venne preso, Giuseppe
cercò di liberarlo ma quello era il pirata
Rinnol e appena cercò di tagliare le mani al nano, il
bambino gli buttò addosso la pentola che conteneva lo
zucchero scuro velenoso. Il pirata venne travolto da
quel liquido pericoloso che lo fece diventare
piccolissimo, allora Giuseppe lo buttò nel burrone. Da
quel giorno il pirata non tornò mai più nella città di
Zuccher.
La città non aveva più zucchero scuro ma aveva solo
il suo meraviglioso zucchero buono.
Davide Borgo
4
Il mito di Mango
Tanto tempo fa viveva Mango.
Mango era nato in un fiore, ma quel fiore era
minuscolo e non riusciva più a entrarci. Un giorno lui
aprì il fiore e uscì.
Visto che non c’era nulla decise di creare l’universo e
i suoi abitanti.
Per prima cosa creò la Terra, gli uomini e gli animali,
poi creò tutti gli altri pianeti compreso il sole e tutto
ciò che vediamo.
Davide Borgo
5
Il fantasma Coraggioso
Il fantasma Coraggioso era molto coraggioso.
Lo chiamavano così perché non aveva paura di niente.
Lui abitava in una soffitta pulita e di giorno era molto
coraggioso.
Gli abitanti lo stimavano. In seguito si trasferì in un
appartamento dove vide un robot in un baule.
Coraggioso lo odiava e gli sembrava che lo
spaventasse tantissimo. Decise di tenerlo lo stesso e
con lui si sentì più pauroso.
Il fantasma Coraggioso aveva così cambiato carattere.
Mirko Bruni
6
Il mito delle stelle
C’era una volta un bambino che giocava sempre con
la sua palla e palleggiava tanto che la palla rimbalzava
sempre più in alto.
Un giorno un bambino cattivello gli prese la palla e gli
diede un pugno e lui cadde a terra, poi si rialzò, si
riprese la palla dal bullo e la lanciò così in alto che la
palla volò in cielo e diventò una stella.
Così sono nacquero le stelle.
Mirko Bruni
7
Il Natale in pericolo
Babbo Natale come tutti gli anni si preparava a
portare i regali ai bambini ma, all’improvviso, la
fabbrica di giocattoli si ruppe e non funzionò più. I
folletti provarono ad aggiustarla in tutti i modi ma
niente, non funzionava. Babbo Natale chiese aiuto al
tecnico del villaggio ma non c’era perché era partito.
Allora salì sulla slitta e lo andò a cercare. Finalmente
lo trovò e lo portò alla sua fabbrica. Dopo molte ore la
fabbrica ripartì , Babbo Natale finì di preparare i
regali ma era tardi. La mattina del 25 dicembre i
bambini non trovarono i regali ed erano tutti
preoccupati. Babbo Natale, disperato, prese la slitta e
andò a cercare il suo amico mago, l’unico capace di
tornare indietro nel tempo. Quando lo trovò gli spiegò
tutto, il mago allora fece girare indietro le lancette del
suo orologio magico. Poi Babbo Natale partì veloce
con la slitta e portò i doni a tutti i bambini del mondo
che felici, la mattina del 25 dicembre, scartarono i
loro regali.
Alessandro Buccheri
8
Le stelle
Tanto tempo fa c’era un’isola bellissima con tante
piante, fiori e alberi. Gli abitanti vivevano dentro
conchiglie giganti che di notte si chiudevano per
dormire. La sera si riunivano per mangiare e stare
insieme, ma guardando il cielo si chiedevano perché
la luna fosse sola in uno spazio così grande. Una sera i
bambini raccolsero nel mare tante stelle marine, le
misero tutte insieme dentro una conchiglia,
chiamarono un uccello gigante al quale dissero di
volare in alto fino alla luna. L’uccello volò in alto e
arrivato sulla luna aprì la conchiglia e le stelle marine
uscirono fuori.
Da quella sera la luna non fu più sola perché nel cielo
c’erano tante stelle.
Alessandro Buccheri
9
Il compleanno degli alberi
Un giorno ho preso una foglia dal giardino perché mi
serviva per il quaderno di scienze, e l'ho portata a
casa. Il giorno dopo l'ho portata a scuola e, quando
l'ho attaccata sul quaderno, lei si è messa a parlare e
mi ha detto:”Ciao, come ti chiami?” Il mio compagno
di banco è rimasto a bocca aperta... io invece non ero
spaventata, perché sapevo che in quel giardino le
foglie parlavano, perché era il compleanno degli
alberi.
In quella occasione, infatti, le piante si animano e, per
festeggiarle, io e i miei compagni siamo poi andati in
giardino ad abbracciare gli alberi!
Vittoria Campagnani
10
Il mito delle stelle
Tanto tempo fa, nell'Universo, vivevano la Luna e il
Sole.
Un giorno litigarono e la Luna uscì di casa, lasciando
il Sole in cielo. Il Sole però richiamò la Luna, fecero
pace e dalla loro unione nacquero tantissimi figli: in
parte somigliavano al Sole e per questo erano bollenti,
in parte invece alla Luna ed erano per questo molto
luminosi.
Tutti questi figli vennero chiamati Stelle.
Vittoria Campagnani
11
Il fantasma Coraggioso
Il fantasma Coraggioso non era per niente pauroso.
Era chiamato così perché non si spaventava mai e
faceva mosse coraggiose per difendere gli inquilini
del palazzo. Lui abitava in una cantina completamente
ripulita dove si rilassava molto. Tutti gli inquilini
erano felici della sua presenza perché si sentivano
protetti e lui di questo era molto contento. Non gli
piacevano per niente le bambole e ne trovò una in
cantina e allora andò a nasconderla in soffitta.
Così il fantasma Coraggioso fu completamente felice.
Anastasia Colantonio
12
Nascita del cielo stellato
Una volta esisteva Fifì che era il dio dei Fufù
e insieme ad altri Dei provò a creare il cielo stellato.
Iniziò a prendere delle foglie gialle e le mise in forno.
Fifì poi, andò a casa di un suo amico, passò del tempo
e quando tornò, le sue foglie erano completamente
bruciate. Riprese , quindi altre foglie gialle, le rimise
in forno e presto si trasformarono in bellissime stelle.
Fifì da quel giorno divenne il dio delle stelle e tutti
quelli che dalla Terra guardavano in alto, vedevano un
fantastico cielo stellato.
Anastasia Colantonio
13
L’armadio che conosceva un bambino
C’era una volta un armadio che conosceva un
bambino di nome Luca.
Luca a mensa chiedeva sempre: “ Posso andare da
solo a portare su la frutta?”. La maestra rispondeva:
“Sì, Luca”. Un giorno Luca andò su, posò la frutta nel
cestino e pronunciò la frase per far aprire l’armadio:
“Armadio, armadio, sono Luca il bambino.”.
L’armadio incominciò a parlare e diede a Luca un
libro delle tabelline così, quando arrivò la maestra di
matematica, lui sapeva già tutte le tabelline e prese
dieci.
Elena Cuomo
14
Il mito delle stelle
Tanto tempo fa nel paese giallo non esistevano le
stelle.
Un giorno un signore ebbe un’idea: raggruppò tutti gli
esseri non viventi e così, soffiando sopra a tutti loro,
formò un gruppo di stelle lucenti nel cielo.
Da quel giorno la notte si illuminò di stelle.
Elena Cuomo
15
Il principe azzurro
Un giorno di maggio un ragazzo chiamato Gennaro,
detto il “principe azzurro” perché si vestiva sempre
con il maglione azzurro del Napoli, conobbe una
ragazza di nome Maria.
Maria era soprannominata la “contessa sognante”
perché quando leggeva sognava di essere la
protagonista di quel libro. Un giorno Gennaro la vide
un po’ triste e le chiese il motivo della sua tristezza.
Maria disse: “Ho letto un libro dove ho scoperto un
mondo diverso, con gente che parlava una lingua
strana e faceva cose particolari. Ho cercato di chiedere
ai miei genitori di portarmi, ma loro hanno detto di
no!”. Allora Gennaro disse: “Okay, noi siamo
abbastanza grandi, fra poco avremo diciotto anni,
possiamo imbarcarci e raggiungere il tuo mondo”.
Il giorno dopo si nascosero in una grande nave e
partirono dal porto di Napoli per un mondo
sconosciuto. Dopo un lungo viaggio, arrivarono su un
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isolotto con tante case colorate di legno. La gente era
sorridente e gentile. Quando Gennaro e Maria si
avvicinarono ad un bambino si accorsero di trovarsi in
un mondo magico perché tutti erano felici e non
litigavano mai. Gennaro e Maria si sentivano felici e
volevano chiamare tutte le persone che conoscevano.
Però appena Gennaro li stava per chiamare, Maria
disse: “No, fermo!” Allora Gennaro si chiese il perché
e Maria disse : ”Noi ci siamo nascosti in una grande
nave, se lo sapessero i nostri genitori ne vedremo di
tutti i colori!”. Allora Gennaro disse: “Dobbiamo
tornare a casa perché ora saranno le tre o quattro del
mattino! Se non ci presentiamo in tempo, loro si
arrabbieranno”.
Maria e Gennaro corsero sulla nave e si
addormentarono e aperti gli occhi si ritrovarono nei
loro letti, con un libro: “Viaggi magici”!
Francesco Di Vaio
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La creazione delle stelle
C’era un tempo un paesino lontano chiamato “Il paese
dei Pelle Bianca”. Si chiamava così, perché tutti
avevano la pelle bianca, bianca. Un giorno un
bambino chiamato Italo, si accorse che il cielo di notte
era scurissimo e grigio e gli faceva paura. Cercò di
spiegarlo a chi conosceva, ma nessuno lo ascoltava.
Allora il bambino pensò tra sé e sé: “Ma se qualcuno
ci regalasse un po’ di luce?”. In quel momento, Italo
aprì la finestra e vide un enorme flash che poi sparì.
“Cos’era?”. Il bambino stupito decise di andare a
dormire. Il giorno dopo Italo pensò che l’aveva
immaginato, allora andò a scuola, fece sport e altre
cose quotidiane. La sera, stanco, prima di andare a
letto, ebbe un dubbio: “E se quel flash fosse vero? Se
in cielo stessero organizzando qualcosa?”. Il bimbo
prese la torcia e si recò, anche se spaventato, su una
collinetta dalla quale provenivano quei flash. Appena
arrivato vide qualcosa d’incredibile: c’erano quattro
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folletti che si chiamavano tra loro: “Rossi Rossi,
Arrabbiatolo, Ghiro Ghirone, Umoristico, ci manca
un ingrediente per finire il nostro lavoro.”. “Chi è
quello?” “E’ Italo, il bimbo che ci ha pregato di
aiutarlo!” disse Umoristico. “Italo, aiutaci a non farti
avere paura!” esclamò Ghiro Ghirone e Italo rispose:
“Voglio la luce anche di notte!”. Allora i folletti
misero l’ultimo ingrediente nel pentolone: Polvere di
cristalli.
Da quella sera il cielo ha avuto i suoi piccoli cristalli:
le stelle.
Francesco Di Vaio
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Pizza Face
Un giorno c’era un pizzaiolo che voleva consegnare
una pizza in una casa in via Latticini.
Mentre si recava là, cadde dal cielo un ingrediente
mai visto prima, lui lo assaggiò e diventò un uomopizza soprannominato “Pizza Face” e ogni uomo o
animale che assaggiava quella pizza diventava uno
zombi - pizza e seguiva tutti gli ordini di Pizza Face.
Un giorno lui mise gli zombi dentro dei “megatacos”
per mangiarli. Poi arrivai io e mangiai i Tacos e Pizza
Face e così salvai il mondo! Successivamente nella
boccetta in cui c’era l’ingrediente magico rimase una
goccia di liquido e la famiglia in via Latticini la prese
e la studiò. Scoprì che il liquido era sangue di alieno.
Da quel sangue si creò un bebè alieno e io mi presi
cura di lui. Nel frattempo gli alieni aggressivi
avevano
distrutto
la C.I.A.,
l’F.B.I. e
l’INTERPOOL, ma io e l’alieno buono, che era
cresciuto con me, sconfiggemmo tutti quelli cattivi e
ne fummo felici.
Lorenzo Frizzale
20
Il dio Nanuckh
Milioni di anni fa non c’era nulla, solo polvere e
oscurità. All’interno di una grande conchiglia viveva
il Dio Nanuckh.
Lui voleva creare un universo pieno di pianeti,
meteoriti, stelle, galassie e costellazioni. Un giorno
prese un po’ di polvere e un po’ di luce e creò una
stella che chiamò “Sole”. Un altro giorno prese un po’
di polvere rossa, un po’ di oscurità e un po’ di luce e
creò “Marte”. Andò così avanti per giorni e giorni e
creò i pianeti, le stelle, le costellazioni, le galassie e i
colori. Infine vide un cambiamento: prima era buio e
brutto e ora era bello e colorato.
Finalmente il Dio Nanuckh non si sentì più solo!
Lorenzo Frizzale
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La grande battaglia del re Scorpione
Tanto tempo fa in una regione dell’Egitto regnava
un re chiamato da tutti re Scorpione, perché era metà
uomo e metà scorpione.
Egli era molto potente e tutti lo temevano, infatti con
i suoi poteri magici riusciva, durante le battaglie, a
moltiplicare i suoi soldati e per questo era
invincibile. Durante uno dei suoi attacchi fece
prigioniero il figlio del re Abdur,
un bambino di nome Omar che
lui teneva nascosto nel suo
palazzo. Il re Abdur, non
sapendo come fare per riavere
suo figlio, chiese consiglio al dio
Aquila al quale conoscendo la
bontà e la saggezza del re Abdur volle aiutarlo. Gli
disse che in un piccolo villaggio c’era un
antropologo inglese di nome Jonathan che da anni
studiava lì cercando di trovare le tracce di un
gigantesco ma innocuo lucertolone di nome Samar
che viveva nei sotterranei delle piramidi. Il re
Abdur andò a cercare Jonathan, il quale gli diede
una bella notizia cioè che aveva trovato Samar e che
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sicuramente lo avrebbe ascoltato e aiutato a liberare
il piccolo Omar. Il re Abdur contento si lasciò
consigliare da Jonathan e così preparò il suo esercito
per un attacco alle prime luci dell’alba, al palazzo
del re Scorpione. Così fu, mentre assalivano
l’esercito del re Scorpione Jonathan, il re Abdur,
Samar ed alcuni soldati si introdussero nella stanza
del re Scorpione. Qui ci fu uno scontro terribile tra
Samar e il re Scorpione ma alla fine il re tanto
potente fu inghiottito da Samar e il suo esercito,
come per magia, scomparve nel nulla. Così re Abdur
riuscì ad abbracciare il suo piccolo Omar e
ricompensò Jonathan e Samar con dei ricchi doni.
Da quel giorno tutto l’Egitto visse in pace e in
armonia.
Jacopo Guidotti
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L’arcobaleno
Durante questi giorni di brutto tempo, mi è capitato
di osservare dalla finestra di casa il cadere della
pioggia, dalle nuvole grigie sulle foglie degli alberi,
sul prato e sui tetti delle case vicine. Il rumore è
tipo: un ticchettio più o meno forte. Qualche volta
ho avuto la fortuna, dopo un violento temporale, di
vedere, tra le nuvole che si allontanavano e il sole
che usciva pian piano, l’arcobaleno.
Un grande arco di colori luminosi: rosso, arancio,
giallo, verde, celeste … che sembravano dipinti nel
cielo.
Jacopo Guidotti
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IL drago
Tanto tempo fa, in un regno lontano, c’era un castello
dove abitavano un re e una regina che volevano avere
un figlio. Però vicino a questo castello c’era una
strega che aveva un gatto con un collare magico.
Un bel giorno il re e la regina fecero un figlio, ma la
strega si arrabbiò quindi prese il suo gatto con il
collare magico e lo trasformò in un drago. Ma un po’
di magia andò su una banana che la strega portava con
sé. La strega andò nel regno con il drago, ma il re e la
regina avevano visto quella strega e lo sapevano che
voleva portare via il loro figlio. Però la banana magica
prese una spada per terra e si mise a combattere contro
il drago. Il drago morì e il re e la regina poterono stare
tranquilli con il loro figlio e la banana diventò super
banana.
E vissero per sempre felici e contenti.
Davide Iacovacci
25
Le stelle e il sole
Tanto tempo fa, il sole era un pianeta.
Ma un giorno, un abitante di un pianeta brutto e non
bello come il pianeta Sole, lo incendiò e il sole
esplose. Pezzi incandescenti schizzavano via e
diventavano stelle, che formarono le galassie.
Il sole rimase infuocato ed è per questo che tutti
diciamo che è una stella.
Davide Iacovacci
26
La bacchetta ammalata
C’ era una volta Mago Teo che dormiva , ad un certo
punto la bacchetta si svegliò di colpo e disse a Mago
Teo che si sentiva un po’ ammalata. Mago Teo le
disse : “Ma sei tutta a pois, ti sei presa la varicella, oh
santo cielo ! Prendi le pillole!”. La bacchetta gli
rispose: “No, niente pillole ! Che faccio?”. “ Non lo
so.”. “Fammi pensare!” disse Mago Teo: “Ho
un’ idea, perché non andiamo da fata Lisetta?”.
“Ok ci sto! Andiamo!” Quando arrivarono, la fata
diede una pozione magica alla bacchetta e poi
tornarono a casa loro. Passarono sei giorni , lei si
svegliò, chiamò Mago Teo e disse : “Mi sento
benissimo!”.
Allora fecero un bellissimo pic-nic nel bosco e tutti
vissero felici e contenti.
Alice Macchi
27
L'eroe muscoloso
All' inizio del tempo non c'era il ghiaccio sulla Terra.
Quindi non c'erano né acqua né fiumi né torrenti e gli
abitanti della Terra avevano molta sete.
Fu così che un giorno apparve un eroe muscoloso che
con la sua forza spinse la Terra e formò le montagne.
Si formarono montagne così alte che appena iniziò a
piovere l'acqua si ghiacciò per quanto faceva freddo.
Da quel giorno quando i ghiacciai si iniziarono a
sciogliere, comparvero fiumi e torrenti.
Così gli abitanti della Terra ebbero l'acqua e non
ebbero più sete, grazie all'eroe muscoloso.
Alice Macchi
28
I chiodini
I chiodini colorati:
rosso,
blu,
verde,
giallo.
Che bello giocare!
Daniele Magagnini
29
Le stelle
Colore giallo,
le stelle.
Ah, che belle!
Daniele Magagnini
30
Una fatina tosta
C'era una volta in una bella giornata di primavera una
fatina molto tosta che aveva un'amica molto dolce.
I loro peggiori nemici erano Arturo e Nino, invece i
buoni si chiamavano Sami, Lisa e Abele. Un giorno
Arturo rapì Sami che teneva tranquilli Elisa e Abele
perché sapeva che erano innamorati e non lo volevano
ammettere. Quando seppero quello che era successo
andarono subito al castello, lì era tutto così brutto da
far morire dalla paura un fantasma … ma i fantasmi
non sono già morti?! Abele e Lisa andarono nella torre
dove era rinchiusa Sami ma trovarono un imprevisto :
Arturo e il suo aiutante!
Gli amici della fatina erano molto arrabbiati, ma
prima decisero di liberare Sami e dopo gli diedero una
bella lezione che ancora adesso Arturo se ne ricorda e
piange!!!
Alice Maglione
31
Il mito del terremoto
Nell'antichità alcuni popoli pensavano che il fatto di
sentire la terra che tremava e di vedere che le loro
dimore venivano distrutte, era dovuto alla collera di
un Dio.
Avevano paura delle collere di Dio, così certe tribù
costruirono una statua e cominciarono ad onorarla con
dei regali: fiori, frutta, oro, sacrificavano anche
animali.
In quel modo speravano nel perdono del loro Dio.
Alice Maglione
32
Vincenzo e la macchina del tempo
Vincenzo era un bambino che amava la scienza.
Un giorno chiese alla mamma: “Mamma, perché non
si può viaggiare nel tempo?”. La mamma gli rispose:
”Perché non hanno inventato la macchina del tempo.”.
Vincenzo disse: “Allora la inventerò io!”. E si avviò
verso il papà e gli chiese: “Papà, mi presti degli
attrezzi?”. Il papà gli rispose: “Certo, ma a che ti
servono?”. “Mi servono per costruire la macchina del
tempo!”. Il papà chiese: “Hai bisogno di aiuto?”. Il
bambino gli rispose: “No, tranquillo, tu continua ad
aggiustare le macchine.” Vincenzo andò nel
laboratorio. Ci restò due giorni. Il mattino era arrivato
e Vincenzo gridò: “Mamma! Papà! Venite a vedere!”.
La mamma ed il papà corsero da Vincenzo e…
avevano davanti agli occhi la macchina del tempo!!!
Poi dissero a Vincenzo: “Bravo Vincenzo, ci sei
riuscito!”
33
Vincenzo rispose: “Grazie mamma, grazie papà, voi
siete i genitori più bravi del mondo!”.
Valeria Mari
34
Come sono nate le stelle
La notte di Natale
nel Paese Giallo c’era Martina,
una bambina che alle quattro uscì da casa e si portò
l’ombrello perché stava per piovere. Andò e vide case,
palazzi, negozi, hotel, pizzerie e bar tutti illuminati,
ma iniziò a piovere e tutti aprirono l’ombrello. A un
certo punto Martina si accorse che gli ombrelli
stavano cambiando colore e diventavano gialli. Smise
di piovere e gli ombrelli iniziarono ad alzarsi in cielo.
E da quel giorno, nel Paese Giallo sono nate le stelle.
Valeria Mari
35
Si è rotta
Si trattava di una chiave della camera da letto.
Si è rotta, così non si apriva più la porta e non
dipendeva da nessuno. Io ho pensato male e poi
abbiamo provato tutti insieme a sfondare la porta, ma
niente!
Alla fine mamma è uscita, la porta si è aperta e tutti
siamo stati molto felici.
Davide Melis
36
La nascita delle uova di Pasqua
Tanto tempo fa, in una montagna sconosciuta che si
trovava in America, c’era solo un pasticcere che in
realtà era un coniglio che amava il cioccolato!
Un giorno il coniglio disse: “E se il cioccolato
finisse?”. Improvvisamente il cioccolato finì davvero
e tutti erano disperati, ma il coniglio fece una magia e
il cioccolato ritornò sulla Terra.
Da quel giorno il cioccolato non mancò mai!
Davide Melis
37
La famiglia mezza povera
C’era una volta una famiglia composta da papà,
mamma e due bambini.
Il papà faceva il boscaiolo e per andare al lavoro
doveva prendere il treno, perché lui abitava in città e
la macchina serviva alla mamma per accompagnare i
bambini a scuola. Per prendere il treno, il papà doveva
alzarsi molto presto e quando ritornava la sera era così
stanco che non riusciva neanche a parlare con i suoi
bambini. Mangiava e poi andava subito a letto, perché
dopo poche ore doveva alzarsi per andare di nuovo a
lavorare. Un giorno fortunato mentre tagliava legna
nel bosco, il papà incontrò uno gnomo che gli chiese
dell’acqua. Lui, siccome era generoso, gliela offrì e lo
gnomo, per ringraziarlo, gli chiese di esprimere un
desiderio. Il papà chiese allora di avere una macchina
e lo gnomo prese il suo cappello e lo trasformò in una
macchina nuova.
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Così il papà, da quel giorno, non fu più costretto ad
alzarsi prestissimo e riuscì a rimanere sveglio la sera
con i suoi bambini e a giocare con loro.
Livia Munteanu
39
Il mito sulla pioggia
All’inizio di tutto c’era solo la pioggia. Un giorno
sbucò dal nulla una dolce fanciulla rosa con occhi
verdi, che indossava un vestito da dea arancione: era
alta, magra, con le labbra di colore rosso e la pelle
abbronzata al punto giusto. Lei aveva anche una rosa
magica legata al suo vestitino. Quando la fanciulla
sarebbe morta la rosa avrebbe perso tutti i suoi petali,
ed ognuno di essi rappresentava uno dei sette
elementi: il fuoco, le rocce, l’aria, l’acqua, la vita, il
cielo e la terra. Un giorno la fanciulla morì, a causa
della sua età, e di conseguenza anche il fiore, e così
tutti i petali caddero e formarono il mondo.
Così fu creato il mondo.
Livia Munteanu
40
La sveglia magica
C'era una volta Cappuccetto Rosso che se ne andava
in giro per il bosco.
Incontrò la Bella Addormentata che stava dormendo
beata e Cappuccetto Rosso disse: "Perché la Bella
Addormentata sta ancora dormendo?". Hansel la sentì
e le spiegò che la Bella Addormentata stava ancora
dormendo perché la sveglia era rotta. Cappuccetto
Rosso allora corse a chiamare la fata Turchina che con
un incantesimo fece apparire una lampada magica.
Cappuccetto Rosso strofinò la lampada e apparve un
genio, e lei espresse il desiderio di avere una sveglia
magica.
Così Cappuccetto Rosso portò la sveglia alla Bella
Addormentata, la fece svegliare e tutti vissero felici e
contenti.
Italo Ormanni
41
Miti nordici
In un regno al di là delle nuvole, senza tempo, viveva
un popolo di nobili eroi: gli Asgardiani, comandati dal
Dio Odino, il capo degli Dei.
Odino aveva due figli: uno si chiamava Thor, il Dio
del tuono, l'altro Loki, il Dio del caos. Quest'ultimo
voleva conquistare tutte e sette le terre, tra queste era
compreso il pianeta Terra.
Per soggiogare l'umanità, Loki chiamò a sé l'esercito
delle tenebre. Quando il pianeta Terra fu sotto attacco,
intervenne Thor che, col suo martello, sconfisse Loki,
disperdendo le sue malvagie truppe.
Così l’umanità fu salva!
Italo Ormanni
42
Aiutare Babbo Natale
Alla vigilia di Natale, Babbo Natale stava per
consegnare i regali, ma un cattivo di nome Trevor gli
rubò i poteri.
Trevor non sapeva che Babbo Natale si faceva aiutare
dal coniglietto di Pasqua, dalla Fatina e dallo spiritello
dei sogni e tutti insieme sconfissero Trevor.
Finalmente Babbo Natale portò i regali a tutti i
bambini.
Francesco Palmiotto
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Il mitico Skilander
C’era una volta una scimmia chiamata Tonki.
Un giorno, mentre era a casa, improvvisamente venne
succhiata da un portale e si trovò nel paese di
Skilander. Gli alberi qui erano molto saggi e sapevano
tante cose, Tonki Kong trovò l’albero più importante
che la fece diventare uno Skilander, che era un eroe di
quel paese.
Un giorno il nemico più cattivo di tutti li attaccò e
Tonki Kong lo sconfisse e tornò la pace.
Francesco Palmiotto
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Il mistero del lago delle petunie
Ciao, io sono Angelica e sono una ragazza di nove
anni. Ho i capelli neri e lunghi, gli occhi verdi, le
lentiggini, un naso piccolo e all’ insù e una bocca
rosa. Vivo in una villa insieme ai miei genitori e la
mia sorellina Anna di un anno. La villa è grande e
sono felice di viverci perché davanti alla nostra casa
c’è un giardino enorme. Un giorno andai al parco con
la mia famiglia e mentre giocavo con Anna, mi resi
conto che qulacosa brilluccicava fra le foglie della
siepe accanto a noi. Quando spostai i rami della siepe
(molto alta) vidi un lago circondato di petunie ed
esclamai: “ Ohh, che bello! Un lago! Non mi
aspettavo ce ne fosse uno dietro al parco!”. In quel
momento mi accorsi che Anna non c’era più. Allora
guardai vicino alla riva e vidi Anna che odorava le
petunie divertita. Nel mentre la mamma ci stava
chiamando, allora corsi a prendere Anna e la riportai
dalla sua mamma che disse: ”È ora di andare a
casa...ma dove eravate?”. Io risposi che eravamo al
lago con le petunie dietro alla siepe.
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La mamma si mise a ridere, e disse: “Ma di che lago
state parlando? Qui non c’è nessun lago!”.
Allora io e Anna esclammamo: “ Ma sì che c’è , se
non ci credi vieni a vedere!” e portammo la mamma
dietro la siepe. Con nostra grandissima sorpresa il
lago sembrava sparito, disperso nel nulla, al suo posto
c’era un prato fiorito con petunie e margherite
gialle!!! La mamma allora disse: “ Ma che avete
sbattuto la testa giocando? Andiamo a casa!”. Appena
arrivate a casa, io chiesi a mia madre Adriana se
potevo andare dal mio migliore amico Andrea al quale
avevo molta voglia di raccontare quello che mi era
successo al parco. Quando Andrea sentì tutta la mia
storia rimase a bocca aperta, poi senza dire nulla si
alzò, si mise in piedi sul letto, allungò un braccio per
prendere un libro spesso, di colore rosso bordeaux e lo
spolverò con un soffio. A quel punto si decise a
parlare, e mi disse che era un libro che narrava
leggende. Andò a guardare l’indice e cercò una
leggenda che si ricordava intitolata “Il lago della
fata”.
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Pensava che c’entrasse qualcosa con il mio racconto.
Narrava di una fata che ogni tanto faceva delle
piccole magie vicino ai laghi. Sul libro c’era scritto
che la fata faceva vedere le sue magie solamente a chi
credeva di essere una persona d’animo d’oro e che
amava molto i fiori. Angelica capì perché c’erano
tante petunie intorno al lago, e si convinse di aver
visto una magia della leggendaria fata!!!!
Gaia Ricci Tersenghi
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Il mito della vecchietta salva alberi
C’era una volta, su una collina dove tutti gli alberi
erano secchi, una casina dove viveva una vecchina.
Ogni giorno la sua nipotina veniva a portarle un po’ di
pane, biscotti e tè. Un giorno però, nel cesto della
nipotina, c’erano delle medicine per la vecchina.
Quando la bambina arrivò a casa della nonna le diede
le medicine e le raccomandò di prendersele. Il giorno
dopo la nipotina tornò e vide che gli alberi facevano
fiori e frutti, allora si preoccupò e andò subito a casa
di sua nonna. Arrivata lì, capì che la vecchina aveva
dato le medicine agli alberi perché le facevano
tristezza.
Da quel giorno la nonnina salvò molte piante.
Gaia Ricci Tersenghi
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Il gesso magico
C’era una volta una maestra di nome Tiziana che
insegnava religione.
Un giorno la maestra stava scrivendo la parola casa e
dopo un po’ il gesso iniziò a parlare e disse:
“ Sono stufo di farmi male, non ce la faccio più! Mi
strusciate di continuo e divento piccolo piccolo”. La
maestra gli fece capire che lui era importante per i
bambini perché grazie a lui tutta la classe poteva
leggere tutto ciò che lei scriveva.
Il gesso da quel momento si sentì soddisfatto e non gli
importava più niente di essere strusciato sulla lavagna.
Mirko Serarcangeli
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Flash
Tanto tempo fa viveva, ai piedi di una montagna, un
uomo così cattivo che nessuno aveva mai osato
avvicinarsi a lui, perciò viveva sempre solo. Odiava le
persone e ancor di più i bambini che, con le loro risate
gli davano sempre fastidio . L’uomo trascorreva le
giornate nel suo giardino a controllare che nessuno vi
potesse entrare per raccogliere i dolcissimi frutti dei
suoi alberi e i bellissimi fiori del suo prato. Un giorno
passò di lì una vecchietta, a stento riusciva a
camminare per quanto era magra e affamata. Passando
davanti al cancello vide quegli alberi pieni di mele
mature, di pere, di susine e di pesche. La sua fame era
davvero tanta così entrò e raccolse una mela ai piedi
dell’albero. Stava per addentarla quando il padrone
cattivo gli si avventò, gli strappò il frutto e la buttò
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fuori dal cancello a calci urlando come un matto. La
vecchietta cadde
per terra senza forze ma
all’improvviso arrivò Flash che la aiutò a rialzarsi, le
raccolse tanti frutti nel giardino e velocissimo
raggiunse l’uomo cattivo, lo legò ad un albero e lo
lasciò lì fino a che non avesse chiesto scusa alla
vecchietta.
Da quel giorno il padrone cattivo capì di aver
sbagliato e tutti i giorni raccolse dei frutti sia per i
bambini che giocavano là vicino sia per la vecchietta
che poi sparì nel nulla.
Mirko Serarcangeli
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L’anello del drago
Tanto tempo fa viveva in un grande bosco una
principessa.
Lei non era contenta perché un drago, ogni volta che
qualcuno si avvicinava al bosco, infuocava qualcosa
grazie ad un anello magico.
Un giorno arrivò un principe che fece addormentare il
drago e gli prese l’anello. Finalmente l’animale si
addormentò per sempre.
Il principe liberò la principessa e vissero felici e
contenti.
Ilaria Zampetti
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La nascita delle stelle
Un giorno, quando non c’erano le stelle, su un prato
fiorito da un sasso nacque una fata.
Quella fata si innamorò del prato fiorito però capì che
di notte non poteva vederlo. Così un giorno prese il
polline dei fiori e lo trasformò in un liquido dorato e
lo lasciò libero nell’aria. Da ogni goccia di quel
liquido magico nacque una stella.
Da quel giorno la fata poté vedere il prato fiorito
anche di notte.
Ilaria Zampetti
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Ringraziamenti
Grazie ai bambini della terza B
che con la loro fantasia e il loro impegno
hanno reso possibile
la realizzazione di questo libro.
Grazie ai genitori della terza B
per la collaborazione.
L’insegnante Tiziana Zappi
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