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Trombone Italia Magazine
HOMES
Rivista no profit
aperiodica realizzata
dallo staff di
www.iltrombone.it
Tutto il materiale che
troverete all’interno di
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esclusiva proprieta’ degli
autori e solitamente è
originale e inedito.
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caso in cui trovaste del
materiale già edito e
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copyright, a meno che lo
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7.03.2001.
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non
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pensiero che può essere
diffuso con ogni mezzo,
sempre che chi lo eserciti
non contravvenga a nessuna
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La
censura
è
incostituzionale, vietata
dall'articolo
21.
Tutti
hanno
diritto
di
manifestare liberamente il
proprio pensiero con la
parola, lo scritto e ogni
altro mezzo di diffusione.
Esce il 3 settembre 2007 il “numero zero” di Trombone Italia
Magazine, la prima rivista dedicata ai trombonisti italiani.
A 3 anni dalla pubblicazione del sito internet, arriva finalmente la rivista!
In questo primo numero, lo staff presenta il progetto della
rivista grazie all’editoriale affidato all’ideatore e
webmaster del sito www.iltrombone.it , vi regaleremo la
prima intervista inedita ai WonderBrass, una trascrizione
del metodo di Kleinhammer e parecchio materiale
inedito. Buona lettura!
In questo numero:
Mastering the trombone
La traduzione della presentazione al
popolare libro scritto da Edward
Kleinhammer e Doug Yeo e
pubblicato da Emko Edizioni
u' facile inoltrare per mail un file che contenga articoli e
Editoriale
Ed il web prese forma...
Mi chiedo a cosa pensassi circa 3 anni fa, quando ho deciso di registrare un dominio,
costruire un sito web sul trombone, un mattone virtuale dopo l'altro e tanti tasti battuti ad
velocita' sempre maggiore.
COntatti, visite, articoli, telefonate, lettere, cd, metodi e interviste. Un condensato che,
dall'altra parte dello schermo, significa vita virtuale, un pulsare di cuori tecnologici le cui
arterie sono le linee dati, occhi come monitor, un mondo in continua espansione.
Tre anni fa... un pc, poca esperienza, ma tanta voglia di cominciare a fare qualcosa di
importante per uno strumento musicale che ho amato per tanti anni e continuero' ad
amare per tanto tempo. E con me, in questi anni, ho conosciuto tanti amici, uniti da un'
unica passione: il trombone.
Ora quel piccolo sito web è diventato grande: tanti amici, sempre di piu,' si uniscono alla
famiglia virtuale, i cugini tubisti e cornisti, i prozii trombettisti e una miriade di altri amici
piu' o meno parenti.
Il web,lo sappiamo, è pieno di buone occasioni, ma bisogna saperle sfruttare
opportunamente, altrimenti rischi di rimanere comunque indietro, di non essere al passo
con il tempo che corre inesorabile.
Nel corso di questi tre anni, all'interno della community è nato un gruppo di "eroi", un
manipolo di persone decise a esportare nel mondo la conoscenza del trombone, far vedere
agli amici esteri che anche in Italia siamo capaci di essere all'altezza, tecnologica e
musicale.
Questo manipolo di "eroi", lo staff del " Trombone Italia Magazine", ha deciso di donare al
proprio pubblico una rivista, per ora digitale, che possa arrivare dove il sito si ferma.
E' difficile inviare una pagina web, piu' facile inoltrare per mail un file che contenga articoli
e materiale inedito, ancor piu' facile stamparlo e portarlo all'amico senza connessione
internet o appenderlo nella bacheca della propria associazione musicale.
Il numero zero è proprio questo, qualcosa di tangibile che vuole uscire dal web, slegarsi
dalla tastiera e dal monitor: arrivare ed informare tutti, indipendentemente dalle barriere
tecnologiche che, purtroppo, ci dividono.
Da un po' di tempo, il sito è diventato una fabbrica di idee: non sempre si realizzano, ma
non vengono mai dimenticate. Sono li' che aspettano di essere prese di nuovo in
considerazione. E lo stesso è stato per questa rivista: l'idea era nata ben piu' di un anno fa,
ma per fare le cose per bene ci vuole tempo, e spero ci perdonerete questo "gap
temporale". Ma noi siamo un po' in controtendenza, siamo nostalgici, ci piacerebbe alzarci
al mattino e andare in edicola per chiedere l'ultimo numero della nostra rivista, sfogliarlo
davanti ad un cappuccino al bar del paese, emozionarci assieme a chi legge la gazzetta
sportiva per le performance del nostro trombonista preferito.
Il futuro del trombone in Italia, forse, sarà piu' roseo se questo nostro sito potra' arrivare a
tutti gli appassionati e futuri "adepti": siamo riusciti a radunare finalmente tante persone
che prima non immaginavano neanche che esistesse.
Per noi è gia' una grande emozione essere arrivati fino a qui. Il futuro lo scriverete voi che
leggete questo "numero zero" e ci spronerete per scrivere il vero primo numero della
rivista per i trombonisti, per la VOSTRA rivista.
Mirko Dalle Mulle, 29 anni
è l'autore di www.iltrombone.it, un semplice appassionato di musica.
Intervista ai “Wonder Brass”
Intervista ad uno dei quintetti
d’ottoni italiani emergenti, costituito
dalle prime parti di prestigiose
orchestre sinfoniche italiane ed
estere. Nostro interlocutore il
maestro Daniele Morandini,
trombone principale della Israel
Philarmonic Orchestra, una delle più
importanti istituzioni orchestrali a
livello mondiale. Il quintetto è reduce
da una trasferta in Canada dove ha
riscosso un notevole successo”
La Villotta
Presentazione all’arrangiamento per
quartetto di tromboni scritto dal
nostro Enrico Crippa.
Notizie in breve
Notizie flash riguardanti il mondo
musicale italiano:
Le date del tour italiano della Israel
Philarmonic Orchestra
Appunti dal Primiero Brass Festival
Le date dei concorsi italiani per
trombone.
I Masterclass in Italia
Info sui masterclass
CD e Novita’ discografiche
Presentazione del cd di Nicola Ferro
e recensione del cd Bobby Watson
& Taylor Made with Tokyo Leaders
Big Band
Lo staff
Tutte le info sul sito e come
contattare lo staff!
Spazio Humor e Saluti
Che mondo sarebbe senza la nostra
Anna e le sue barzelle?
Appunti dal “Primiero
Dolomiti Festival” Ed.
2007
Seconda edizione di questa rassegna
dedicata ai gruppi di ottoni,
organizzata dalla Scuola Musicale del
Primiero (TN) e dal
gruppo "Rimm 4 Brass" (Renato Pante,
Mirko Belluco, Ivo Pezzutti, Meneguz
Maurizio e Dimitri Fiorin), quest'anno ha
presentato sui vari palchi della valle
del Primiero gustosi appuntamenti.
La partecipazione dei gruppi
"Spilimbrass" (trombone A. Mazzucco) ,
"Parma Brass
quintet" (Trombone R. Ughetti), gli
organizzatori stessi "Rimm 4 Brass"
(Tromboni M.Meneguz e il sostituto di
Pezzutti, F.Garato) e il "Controquintetto"
(con il grande Fiorenzani) hanno dato
vita a degli
spettacoli di alto livello musicale.
Ottoni anche per i piu' piccoli, con i
BimBumBrass e il loro simpatico
spettacolo frizzante e coinvolgente!
Non sono mancate le "stelle", che
hanno fatto grande ed internazionale
questo festival
"neonato".
Andrea Giuffredi e il suo "Italian Brass
quintet" (Trombone C. Boschesi) e i
grandi London Brass, hanno reso la
rassegna di altissimo livello.
Tutti i gruppi sono stati apprezzati da
un pubblico non abituato a queste
sonorita', sopratutto i piu' giovani.Molte
le persone che
sono accorse dalle provincie e regioni
limitrofe per ascoltare i London Brass e
gli altri gruppi.
Non tutti i giorni si puo' apprezzare la
musica suonata con "l'ottone", che
rende diversi i brani che gia'
conosciamo o che ce ne fa
scoprire di nuovi e diversi.
L'unico neo, è stata la mancanza di
un master per ottoni come lo scorso
anno (era stato chiamato Rex Martin
come docente), ma
credo che una rassegna come
questa non possa che crescere e in
futuro, presentare nomi altrettanto
altisonanti e prestigiosi.
L’intervista: Wonder Brass
Intervista ad uno dei quintetti d’ottoni italiani emergenti,
costituito dalle prime parti di prestigiose orchestre
sinfoniche italiane ed estere.
Nostro interlocutore il maestro Daniele Morandini,
trombone principale della Israel Philarmonic Orchestra,
una delle più importanti istituzioni orchestrali a livello
mondiale. Il quintetto è reduce da una trasferta in
Canada dove ha riscosso un notevole successo.
Maestro Morandini, potrebbe
innanzitutto raccontarci qualcosa dei
membri del Wonder Brass Quintet?
Dunque i membri del Wonderbrass sono:
Giuliano Sommerhalder, prima tromba
alla Gewandhaus Orchestre di Lipsia;
Omar Tomasoni, prima tromba al
Maggio Musicale Fiorentino;
Guglielmo Pellarin, attualmente primo
corno al Teatro Verdi di Trieste;
Rudy Colosso, tuba al Teatro Regio di
Torino;
il sottoscritto Daniele Morandini,
trombone principale alla Israel
Philarmonic Orchestra.
Vi è, all’interno del gruppo, un leader,
una Guida?
Direi di no, ognuno esprime la sua
opinione in maniera molto democratica
ed egualitaria. Il bello è che il quintetto
permette di suonare cameristicamente
e solisticamente allo stesso tempo,
quindi capita molto raramente che ci
siano “dibattiti musicali”, in quanto se il
livello di concentrazione è come si
presume che sia, ognuno dovrebbe
trarre ispirazione dagli altri ed allo stesso
tempo darne!
Ovviamente i cambi ritmici e di tempo
richiedono di essere provati ma credo
che questo sia più aspetto tecnico e
“mnemonico”
piuttosto che di fraseggio. In sostanza se
tutti hanno in testa lo stesso risultato, non
resta molto da parlare di fraseggio!
Quando e come è nata l’idea del
quintetto?
L’idea del quintetto è nata
principalmente da Omar e Giuliano, i
trombettisti. In un certo qual modo io
sono stato come “invitato”.
Personalmente non avevo mai pensato
di formarne uno, ma col senno del poi li
ringrazio molto per aver pensato a me!
Siete specializzati in un particolare
repertorio oppure vi cimentate in tutti i
Generi?
Non direi che ci sia un repertorio in cui
siamo specializzati, piuttosto parlerei di
generi il cui approccio ci resta più
naturale rispetto ad altri, nello specifico
direi che tutto quello che si rifà alla
tradizione “classica” e “sinfonica” è più
facile per noi rispetto a ciò che si
affaccia sul jazz dove invece siamo
costretti a lavorare più intensamente per
produrre qualcosa di realmente
convincente.
Maestro Morandini, dalla presentazione
dei suoi colleghi emerge che
l’organizzazione
delle varie sessioni di prove sia piuttosto
problematica, soprattutto a causa delle
diversi sedi di lavori, situate a distanze
notevoli. Come siete riusciti ad
organizzarvi in tal senso?
L’unico sistema è quello di ritrovarsi per un
periodo di una settimana ad esempio in
un luogo e provare intensamente tutti i
giorni!
L’anno scorso abbiamo trascorso 10
giorni a casa mia in Toscana, poi
abbiamo fatto un concerto gratuito nel
mio paese per poi debuttare al Festival
Internazionale a Santa Fiora chiudendo il
Festival.
Chiaro tutto questo è molto faticoso, ma
la voglia di stare insieme e di fare quello
che c’èda fare supera ogni tipo di
distanza!
Come strutturate una vostra sezione di
prove e qual è l’aspetto di un brano su
cui lavorate
maggiormente (intonazione, fraseggio,
interpretazione, ecc.)?
Generalmente facciamo del warm-up
individuale per poi iniziare con qualcosa
strutturalmente semplice, ossia semplice
da suonare insieme. A parte questo non
abbiamo regole fisse su come
organizzare una prova.
Ecco, l’unica cosa è che cerchiamo di
rispettare il più possibile una media di 15
minuti di intervallo ogni 45 di lavoro
Credo che questo sia molto importante
per mantenere un buon livello di
concentrazione e per stancarsi il meno
possibile.
Le difficoltà che avete incontrato (se ne
avete incontrate) nel portare avanti il
progetto del quintetto.
Nessuna difficoltà a parte il far collimare
i periodi liberi di tutti! Abbastanza
rocambolesca come impresa…
Quanto importanza ha, secondo lei
l’armonia tra i componenti di un
gruppo?
Domanda interessante, personalmente
ritengo che sia molto importante, ma si
potrebbero citare innumerevoli casi di
complessi con contrasti interni estremi e
irrimediabili ma con risultati straordinari!
Per quello che mi riguarda non potrei far
parte di un quintetto sapendo di non
essere in sintonia con gli altri e che ogni
attimo può essere quello che porta alla
degenerazione. Essendo la musica da
camera per me un qualcosa che va al
di là del lavoro in orchestra e quindi un
qualcosa che devo crearmi da solo, va
da sé he devo esserci lo stimolo e la
voglia di stare Insieme.
C’èuna formazione come la vostra alla
quale vi ispirate?
Non sono certo perché non ne
abbiamo mai parlato, ma penso di no!
Per quel poco che se ne è discusso su
tutti i complessi c’èsempre qualcosa
che non convince qualcuno, quindi
credo che sia meglio ispirarsi alle proprie
idee e cercare di andare ancora oltre
quelli che sono i risultati di complessi
che hanno fatto la storia come i
Canadian Brass, Empire Brass, Spanish
Lurr Metals, Philip Jones, London Brass e
German Brass. A lato di ciò il mio gruppo
di ottoni preferito rimane il vecchio Philip
Jones! Loro avevano un loro stile ed un
loro suono, così trasparente specie nelle
trombe, inimitabile…ognuno dovrebbe
avere il proprio stile, il proprio suono, di
brutte copie di grandi artisti ce ne sono
già troppe in giro!
L’esibizione che vi ha dato più emozioni.
Il concerto a Santa Fiora di chiusura del
Festival. C’era di tutto…Charlie Vernon,
Dale Clevenger, Max Sommerhalder,
Jens Lindemann, Luca Benucci, Bob
Tucci, una platea abbastanza
competente direi! Abbiamo registrato
dal vivo e non nascondo che noi stessi
siamo rimasti sorpresi del risultato, sul
filo della commozione: indimenticabile.
Progetti per il futuro?
Un disco, delle tournee, masterclass…un
po’ di tutto, l’essenziale per noi non è
fare tante cose, ma farle bene! Grazie a
nome di tutto il Quintetto!
Grazie a lei ed ai suoi colleghi.¨
Il nostro inviato
Gianluca Pizzin
L’oracolo - spiegazione di un termine tecnico:
VALVOLA THAYER o VALVOLA ASSIALE (AXIAL VALVE)
2
Trombone
Italia Magazine
Valvola concepita per ruotare sul proprio asse orizzontale, permettendo al
flusso d'aria di passare attraverso la valvola stessa, e che, a differenza della
valvola rotar y, non si comporta da muro deviante.
La Recensione:
Mastering the Trombone - E.Kleinhammer
In questo numero, Vincenzo Ierace ci offre la traduzione della
presentazione al popolare libro scritto da Edward Kleinhammer
e Doug Yeo, pubblicato da Emko Edizioni.
Master the Trombone (Insegnare il
Trombone) è il nuovo atteso libro
di Edward Kleinhammer ex trombone
basso della Chicago Symphony
Orchestra (1940-1985) e di Doug
Yeo, trombone basso della Boston
Symphony Orchestra. Per oltre tre
generazioni, il nome di Edward
Kleinhammer è stato sinonimo di
eccellenza nelle performances
musicali e nella didattica.
Quale membro della leggendaria
sezione di fiati della Chicago
Symphony Orchestra per 45 anni
(1940-1985), è stato un modello per
migliaia di suonatori di fiati in tutto il
mondo.
Scritto in collaborazione con il suo ultimo
allievo, Douglas Yeo (trombone basso della
Boston Symphony Orchestra), Mastering the
Trombone rappresenta il pensiero più recente
di Edward Kleinhammer rispetto agli elementi
essenziali del suonare il trombone. Il suo chiaro
e progressivo approccio ai fondamentali
della performance tocca ogni aspetto del
suonare: il ritmo, il legato, il buzzing, la qualità
del suono, il controllo della respirazione, la
routine giornaliera, la preparazione alle
audizioni ed altro ancora.
Tutti i trombonisti, dai principianti ai
professionisti, sia che suonino il trombone
tenore che il trombone basso, apprezzeranno
gli oltre 100 esempi musicali e gli esercizi che
guidano sistematicamente il musicista
attraverso le abilità richieste nel processo
dell’insegnamento del trombone.
Contenuti
Ringraziamenti
Contenuti
Nota dell’autore
Introduzione (Edward Kleinhammer)
Introduzione (Douglas Yeo)
Capitolo 1: Respirazione e controllo
della respirazione
Capitolo 2: L’imboccatura
Capitolo 3: La qualità del suono
Capitolo 4: L’estensione del volume
Capitolo 5: L’estensione del suono
Capitolo 6: Buzzing
Capitolo 7: Precisione della coulisse
Capitolo 8: Il registratore
Capitolo 9: Il legato
Capitolo 10: Eseguire lo staccato
Capitolo 11: Esercizi giornalieri
Capitolo 12: L’intonazione
Capitolo 13: Il ritmo
Capitolo 14: L’interpretazione
musicale e lo stile
Appendice 1: La legge di Newton
Appendice 2: Le audizioni
sinfoniche,
Preparazione ed esecuzione
Tavola: Esempi musicali
Esercizi, Illustrazioni e foto
La
Israel Philarmonic
Orchestra (IPO)
in Italia
Finalmente in Italia una
delle più prestigiose
orchestre del mondo
Italia. Ecco le date, con
la direzione affidata a
Zubin Metha:
3/9/07 - Torino
Auditorium Lingotto
Schubert, Dvorak
4/9/07 - Milano
Teatro Alla Scala
Mahler
5/9/07 - Rimini
Auditorium Palacongressi
Beethoven, Schoenberg,
Schubert
6/9/07 - Bari
Lungomare Spirita
Mahler
8/9/07 – Verona
Beethoven, Schoenberg,
Schubert
Orgoglio italiano
Gli ultimi mesi hanno visto
due importanti
successi per il mondo
trombonistico italiano:
Daniele Morandini alla
Israel Philarmonic
Orchestra e Massimo La
Rosa all’orchestra di
Cleveland. Complimenti
vivissimi ai due maestri!
Trombone
Italia Magazine
3
La Biografia: Edward Kleinhammer
Tratto da “Song and Wind” di Arnold Jacobs.*
Il trombonista basso Edward Kleinhammer è nato a Chicago nel 1919, e iniziò la sua carriera
musicale come violinista. All’età di 14 anni, alla scuola superiore, passò al trombone. I suoi
insegnanti furono i trombonisti della CSO Edward Geffert e David Anderson. Fu membro della Civic
Orchestra per due anni dal 1938, e suonò da esterno con la CSO.
Nel 1940, fu membro della All -American Youth Symphony di Stokowski durante il tour in Sud
America. Lo stesso anno fece un’audizione per la Chicago Symphony e più tardi firmò il contratto.
Rimase con la CSO fino al giugno del 1985, ed ha suonato con tutti i direttori CSO tranne che con
Theodore Thomas. E’ autore di The art of trombone playing e Mastering the trombone.
Kleinhammer conosceva già Arnold Jakobs di fama ancor prima che quest’ultimo entrasse nella
CSO. Quando Jacobs divenne membro dell’orchestra, Kleinhammer svolgeva il servizio militare
(1942-45) ed Elmer Janes fu spostato da assistente principale a trombone basso. Incontrò Jacobs
per la prima volta al suo rientro in orchestra.
Fino al suo ritiro nel 1985, lui e Jacobs sedevano uno vicino all’altro. Solo in rare occasioni
lavorarono separati.. Kleinhammer disse una volta a Gizella Jacobs che la relazione fra lui e
Jacobs fu “quasi come un matrimonio”. Jacobs dichiarò, “dicono che gradualmente marito e
moglie imparano l’uno come pensa l’altro e si diventa praticamente una sola cosa. E’ lo stesso in
un gruppo orchestrale. Persino senza parlare respiriamo insieme, e suoniamo la stessa lunghezza di
una frase. Abbiamo suonato tanto tempo insieme che la nostra comunicazione non ha
bisogno di parole. Ci ascoltiamo l’uno con l’altro continuamente.”
Secondo Jacobs, “Ho avuto in Ed Kleinhammer un amico ideale. Non abbiamo mai avuto un
diverbio in tutti questi anni durante i quali abbiamo suonato insieme. Non abbiamo nemmeno mai
discusso su una parte.
Era come se ciascuno conoscesse quello che l’altro voleva fare senza bisogno di parlare.
Credetemi, non ho avuto bisogno di un partner migliore in tutti questi anni”.
“L’unica volta che ha preso del tempo per se fu quando la sua prima moglie, Dorothy, morì. Prese
un’ora di permesso e mandò un sostituto. Altrimenti, era lì, sempre di buon’ora, dopo aver studiato
e preparato la sua parte, con molta gioia. E’ stato un amico per tutti questi anni”.
Kleinhammer scrive di Jacobs, “Arnold Jacobs, amico e collega per oltre 40 anni, ha nobilitato ed
elevato lo spirito di tutti coloro con i quali è venuto in contatto.. Un tubista e un artista di classe
mondiale, un tipo di persona sensibile, è stata una grande fortuna essere suo partner nella CSO.
Arnold avrebbe spaventato ed umiliato chiunque con la sua musicalità ed il suo suono da “Big
Daddy”, fosse un solo o un passo d ’orchestra; avrebbe potuto suonare un concerto con solo
poche note. Fra noi poche parole di suggerimenti erano sempre ben accette, e sono state molto
d’aiuto le tecniche che ho imparato da lui.
Abbiamo avuto segnali ermetici fra noi che ci hanno aiutato ad essere sicuri nella musicalità,
ed ho avuto una bella relazione. Allo stesso modo tanti studenti che hanno seguito i suoi
insegnamenti. Acclamato in tutto il mondo come insegnante, e come collega e musicista,
ringrazio Dio per Arnold Jacobs”.
I prossimi concorsi in Italia:
Teatro Massimo Bellini di Catania
Trombone di fila
8 Nov 2007
Fondazione Teatro Lirico di Cagliari 1° Trombone con l’obbligo del Trombone contralto e della fila dei Tromboni 10 Sep 2007
Fondazione Teatro Lirico di Cagliari 2° Trombone con l’obbligo del 3° Trombone e della fila dei Tromboni 10 Sep 2007
Fondazione Teatro Lirico di Cagliari
3° Trombone con l’obbligo del Trombone basso e della fila dei Tromboni 10 Sep 2007
Orchestra Sinfonica di Roma della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma
altro primo trombone
Teatro Regio di Torino Trombone Tenore
15 Sep 2007
Teatro Regio di Torino Trombone Basso
15 Sep 2007
4
Lo spartito: La villotta
Enrico Crippa ha trascritto per quartetto di tromboni una villotta rinascimentale,
appositamente per la nostra rivista e pubblicata alla fine di questa premessa.
Secondo lo storico della musica Fausto Torrefranca (1883-1955), che dedicò a questo genere
un monumentale testo, "I segreti del '400", la villotta era una composizione polifonica, costituita
da versi "di canto", che si concatenavano in un punto fondamentale della composizione,
detto "nio", adatto al ballo, alla danza.
Eseguita dal coro "SATB", che fungeva spesso anche da "danzatori", la villotta trattava temi
popolari: l'amor cortese, l'amore sfortunato, le ragazze dispettose, il lavoro, la tristezza, la
religione,la vita dei campi, con una forma sempre molto elegante e misurata, senza eccedere
nelle emozioni e nelle manifestazioni.
Era accompagnata da strumenti quali i cornetti, che raddoppiavano la voce di soprano, e i
tromboni,che svolgevano invece il raddoppio di contralto, tenore e basso.
Al complesso erano aggiunti i percussionisti, che sottolineavano le sezioni "danzanti" della
villotta (il "nio", ovvero "nido", dove tutte le voci andavano insieme quasi in omoritmia), e altri
strumenti "leganti", come liuti, chitarroni e tiorbe.
Nonostante la forma "severa", queste composizioni, nei codici che sono pervenuti fino a noi,
primo fra tutti il "Codice Veneziano", mostrano una grandissima varietà e freschezza, e la
polifonia di queste opere spinge a pensare che poco abbiano "da pagare dazio" alla musica
fiamminga, ma siano invece frutto dell'ingegno e dell'arte dei compositori lombardi, veneti e
friulani.
La migliore definizione della musica e della poesia della villotta è di Pier Paolo Pasolini, che
scrisse, definendo questa forma musicale:" cjandît lusôr inocent” (una luce candida e
innocente).
Brevità metrica, che del resto si fa profonda nell’intimità dei contenuti, e vasta nella melodia: a
esprimere come si canta uno spirito talvolta ciecamente malinconico, malinconico come
possono esserlo certi sperduti dossi prealpini, di sera, d’inverno; e talvolta colmo invece di
un’allegria accoratamente rozza, sgolata, di cui si empiono piazzette e orti nei vespri odorosi di
pino, nelle notti tiepide.”.¨
Qui di seguito lo spartito per quartetto di tromboni:
5
6
Trombone
Italia Magazine
Trombone
Italia Magazine
7
8
La Novità Discografica:
Create - Nicola Ferro
Nicola Ferro, trombonista italiano
apprezzato a livello mondiale per la sua
collaborazione artistica con J.Aless (al
quale Nicola dedica una traccia di
questo CD), esordisce con una
produzione discografica all’avanguardia,
una composizione di stili dal sapore
metropolitano, fresco e carico di
emozioni.
Un’incisione fatta esclusivamente dallo
stesso Nicola, dalla composizione al
mixaggio, un prodotto di alta qualità
artistica e di innovazione per quanto
riguarda il panorama musicale italiano.
Assolutamente da ascoltare e apprezzare
questo talento di casa nostra!!
M.D.M.
La Recensione: Bobby Watson & Taylor Made (di Vincenzo Ierace)
with Tokyo Leaders Big Band Live at "Someday" in Tokyo (RED RECORDS 1999)
1. Dual Conversation
2. Ms B.C.
3. Karita
4. Long way Home
5. Unfold
6. In Case You Missed It
Robert "Bobby" Watson - Alto Sax/Leader
Shiro Sasaki, Mitsukuni Kohata, Keiji Matsushima, Yoshiro Okazaki - Trumpet
Hideaki Nakaji, Haruki Sato, Masahiko Kitahara - Trombone
Masaki Domoto - Bass Trombone/Tuba
Seiji Tada, Atsushi Ikeda - Alto Sax
Tatsuya Sato -Tenor Sax Kose Kikuchi - Tenor Sax/Flute
Atsushi Tsuzurano - Baritone Sax, Masaaki Imaizumi - Piano Koichi Osamu - Bass Tappy Iwase, Yoshinobu Inagaki – Drums
Tutti sanno che Bobby Watson è un musicista eclettico, un solista a suo agio nei contesti più diversi, dal funky, al bop, al
rhythm'n'blues. Ma con questo disco conferma, qualora se ne sentisse necessità, di essere anche un eccellente arrangiatore
e che i giapponesi sono in grado di fare dell’ottimo jazz. La big band è costituita da un gruppo di giovani jazzisti (band
leaders) nipponici attivi a Tokyo e dintorni "Con questi musicisti giapponesi mi sono trovato davvero bene. Sono molto
professionali: con loro ho potuto provare i pezzi in maniera molto seria. Ormai sono finiti i tempi in cui si credeva
nell'equazione jazz = Stati Uniti. Comunque, ho provato a portare a questi giovani musicisti (il più anziano di essi potrà
avere avuto 35 anni) qualcosa che potesse fungere, per loro, da 'tradizione'. "Con loro la cosa più difficile è stata imparare
a pronunciarne i nomi. Per il resto sono musicisti molto disciplinati, incredibilmente seri: provano i brani da soli, così che
quando arrivano a provarli insieme sanno già dominare le loro difficoltà tecniche e si deve solo creare l'interplay, senza
che si debbano ripassare le singole parti. Abbiamo tra l'altro avuto abbastanza tempo per le prove (ne abbiamo fatte ben
due!, non poche per dei jazzisti abituati a provare un pezzo per una decina di minuti - se si arriva a trenta minuti allora
vuol dire che il pezzo è proprio difficile...), il che non è facile con una big band, oggi. Il disco è la documentazione di tre
serate di concerti, durante le quali sono ritornato su alcuni brani che già erano inclusi nella
precedente registrazione Columbia con la big band presentando, in più, materiali nuovi".
Trombone
Italia Magazine
9
I PROSSIMI MASTERCLASS IN ITALIA
Master di Tuba
17-18-19 SETTEMBRE 2007
MAURO OTTOLINI MASTERCLASS
Il trombone Jazz tra lettura e improvvisazione
Non si tratta del solito noioso incontro dove uno parla e l'altro recepisce, nessun impegno di
dover imparare qualche bizzarra scala jazz, ma bensì un corso dove Mauro Ottolini cercherà di
farvi assaporare il fantastico mondo del jazz e l’uso del nostro strumento attraverso la ricerca di
suoni, effetti timbrici, nuove maniere di arrangiare e scrivere musica per trombone, catapultati
in un piccolo paese nel cuore della Toscana, in una miscela esplosiva di buona musica, buona
cucina e sana voglia di stare insieme.
con
Mario Barsotti
L’AMBIMA Val d’Aosta, organizza a BARD (AO) un
corso GRATUITO di Bassotuba.
Il Master si terrà il 20 e 21 ottobre 2007
presso il forte di Bard.
Le uniche spese previste sono quelle di vitto e
alloggio.
Per info contattare Stefano Viola al numero
3493669986
Chi è Mario Barsotti
“Tuba " Maggio Musicale Fiorentino
Ha iniziato lo studio del basso tuba presso
l'Istituto Municipale di Aosta ed in seguito si è
diplomato presso il conservatorio di musica "A.
Boito" di Parma.
Si è perfezionato presso la scuola di musica di
Fiesole con Roger Bobo (Los Angeles
Philharmonic) e Vinko Globokar e ha ricoperto il
ruolo di basso tuba presso l'Orchestra Giovanile
Italiana.
Ha vinto una borsa di studio per frequentare la
scuola di alto perfezionamento di Saluzzo, con i
docenti David Glidden e Robert Tucci.
Vincitore di audizioni e concorsi nazionali, ha
collaborato con le maggiori istituzioni liricosinfoniche italiane, sotto la direzione di maestri
quali R. Muti, C. M. Giulini, Z. Mehta, G.
Sinopoli, S. Ozawa, R. Chaill, S. Bichkov ed
altri.
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Trombone
Italia Magazine
QUANDO e DOVE
Da Lunedì 17 Settembre 2007 a Mercoledì 19.
Presso il teatro Società Coop. Drammatica Filarmonica di Ambra - Comune di BUCINE (Ar)
PROGRAMMA
Il programma prevede tre giorni di seminario con laboratori di gruppo sia al mattino che al
pomeriggio: orario indicativo 9,30-12,30 / 14,30-18,30, comprendenti diverse attività tra cui
storia del jazz, ascolto di brani, analisi delle attrezzature (vari tipi di tromboni, sordine), analisi
dei vari linguaggi jazz. E’ previsto il mercoledì sera un concerto dei partecipanti alla masterclass
presso il teatro di Ambra.
COSTO
Grazie all’aiuto di numerosi sponsor tra cui IlTrombone.it e la società filarmonica di Ambra che
si sono accollati quasi l’intero costo dell’evento, visto lo spirito dell’iniziativa che non vuol
essere un ciclo di lezioni scolastiche ma una tre giorni di condivisione all’insegna del jazz del
trombone e dell’allegria, il costo è simbolicamente fissato in 60 euro per tutti e tre i giorni (non
sono previste distinzioni tra effettivi e uditori).
SISTEMAZIONE ALBERGHIERA
La quota non comprende pasti e pernottamenti, per chi avesse necessità è stata stipulata una
convenzione con strutture locali per una pensione completa (2 pasti e pernottamento) a 45
euro al giorno.
COME FARE PER ISCRIVERSI
Bisogna inviare una mail a ([email protected]) con i propri dati (nome, cognome, citta di
residenza, estremi del pagamento), specificare inoltre se si vuole utilizzare la convenzione
alberghiera. Farà fede il pagamento di una caparra di 60 euro da effettuare a:
carta POSTEPAY, numero 4023 6004 0160 5771 Intestata a Dalle Mulle Mirko
I pagamenti e l’invio dei dati devono essere effettuati entro il 2 settembre 2007, (preghiamo chi
è già sicuro di partecipare di iscriversi subito per permettere all’organizzazione un lavoro più
agevole) - Data prorogata solo per chi presenta questa copia del giornalino!!!
PER INFORMAZIONI
per il trombone.it - Andrea Lovo - Mail [email protected] cell. 3805100412
CHI E’ MAURO OTTOLINI
Trombone, tuba e compositore, nasce a Bussolengo (Vr) il 14 aprile 1972.
Si diploma in trombone presso il conservatorio “Dall’Abaco” di Verona con il massimo dei voti sotto la guida del maestro
Lorenzo Rigo. Continua gli studi con il maestro Mario Pezzotta, segue i corsi di perfezionamento del maestro Michel Bequet,
studia a Los Angeles con il maestro Bill Booth.Nel 2002 si diploma in jazz al conservatorio "Bonporti"di TN sotto la guida del
maestro Franco D Andrea. Nel 93 vince l audizione ed entra a far parte dell orchestra "Arena di Verona"dove collabora con
grandi nomi della classica e della lirica(Placido Domingo,Jose Carreras,Cecilia Gasdia,Katia Ricciarelli
ecc);contemporaneamente,collabora con gruppi e orchestre jazz,acquisendo i vari linguaggi,dalla tradizione,al bebop,all
avanguardia. E 1 trbone e solista con Carla Blay e Maria Scneider nell occasione di "Itinerari Jazz"TN. Collabora con Giorgio
Gaslini e Arena di Verona in occasione del tributo a Cole Porter. Suona con Tony Scott,e con Tullio De Piscopo in occasione di
due diversi concerti al teatro Salieri. Suona con Grace Jones al "Pavarotti e friend s". E invitato ad esibirsi per due volte con il
suo quartet "Licaones"al Blue Note di Milano. E 1 trbn e solista nell "ALL TIMES Orchestra"di Perugia,con la quale incide il disco
tributo a Glenn Miller con il patrocinio dell ambasciata americana. Con questa orchestra,suona con Emi Stewart,Lucio
Dalla,Andrea Boccelli,Antonella Ruggero,Rossana Casale... Collabora con vari gruppi rock tra i quali Negramaro. Suona con
Franco D Andrea e Corrado Guarino in un concerto di musiche di D Andrea. Suona e incide un live con ADRIATICS..con Han
Bennink,Sean Bergin,Tobias Delius,Daniele D’Agaro... Suona al "Meraner Musikwochen" in un importante progetto di M.Loesch
e alcuni solisti della Vienna Art Orchestra tra i quali Florian Brambock. Incide oltre 80 dischi, 8 a suo nome .Tra questi
,partecipa al disco "Virus" di F.Bearzatti,Aldo Romano,E.Bex,che vincera il top jazz 2003 . Incide il disco "Ecologic Island" e
collabora con il trombonista Gary Valente nel Gruppo "Slide Family. Ha composto, suonato ed arrangiato brani per importanti
gruppi anche in ambito classico, come ad esempio i “Gomalan Brass quintet”; ha messo in musica il film “ Battling Butler” di
Buster Keaton, eseguendo le musiche dal vivo durante la proiezione del film in occasione del “Festival del cinema muto”
tenutosi nella basilica Palladiana di Vicenza. Ha scritto 5 musical: “Su con la vita”, “Cupido a tutti i costi”, “Osmosi, simbiosi e
overdosi” “A tutto gas” (la storia del maggiolino, con il patrocinio della Volkswagen – Autogerma), “Nudi e Bukowski”. Ha
collaborato con molte orchestre come primo trombone e solista tra le quali: Arena di Verona (Verona), All Times Orchestra
(Perugia), Third Eye Orchestra (Verona), Orchestra Adriatic (Udine), Roberto Ottaviano Orchestra (Bari), Jazz Art Orchestra
(Parma), Orchestra città di Udine, Interart Orchestra (Vicenza), Paolo Belli big band, Itinerari Jazz Orchestra (Trento), Alan
Farrington Big Band (Brescia), Stefano Zavattoni Octet (Assisi), Telonius Monk Big Band (Venezia), Round About Monk (Vicenza),
Brixia Project (Brescia), Fio Zanotti Orchestra, Corrado Guarino e Franco D'Andrea Big Band. Ha partecipato a varie
trasmissioni radio e televisive come: “Pavarotti & Friends”, “Incantina”, “ Top 20”, “Nel nome del cuore”, “Family fest”, “Premio
Callas”, "Music Farm" rai due, "Jazz e dintorni" radio rai uno, eccetera, collaborando con molti artisti del soul, blues e della pop
music come Grace Jones, Lucio Dalla, Marco Masini, Lee Brown, Rossana Casale, Jenny B., Paolo Belli, Andrea Bocelli, C.C.
Rogers, Massimo Bubola, Larry Ray, Cheryl Porter, Sandra Hall, Niù Tennici, Ivana Spagna, Franco Califano, Loredana Bertè,
Alberto Fortis e molti altri.
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- Paolo (Morano Calabro- Reggio Calabria)
- Alberto Tortella (Verona)
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* Mirko Dalle Mulle
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LA VIGNETTA
Hanno collaborato alla compilazione di Articoli:
* Enzo Lampronti
* Andrea Lovo
* Alberto Oliva
* Vincenzo Ierace
* Antonio Basile
* Enrico De Laurenti
* Andrea Conti
* Athos Castellan
* Alessandro Blasi
* Valerio Civano
* Simone D'Emilio
Le ultime battute prima di lasciarvi....
Due spartiti li stanno litigando, interviene un terzo che dice: - Ragazzi andiamo... non c'e' motivo!!!
Qual'è la differenza tra Dio e un direttore d'orchestra? Dio sa di non essere un direttore d'orchestra
Cos'è un gentiluomo? Qualcuno che sa suonare il trombone ma non lo fa.
È difficile fidarsi di qualcuno il cui strumento cambia forma mentre sta suonando!
Perché qualcuno suona il trombone? Perché non riesce a leggere la musica e schiacciare i tasti
contemporaneamente!
12 ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO!!!
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