IN SALUTE
Dieci “sì” e dieci “no”
per vivere sani
Serve un’informazione corretta, che ci aiuti a scegliere quello che
davvero ci fa stare bene. E a evitare i colpi bassi della pubblicità.
test salute 104 Giugno 2013
La pubblicità, ma più in generale
la cultura dominante, oggi ha un
messaggio univoco: se vuoi stare
bene, spendi di più. Compra integratori, mangia alimenti speciali,
buttati sull’ultimo farmaco appena lanciato sul mercato.
E non finisce qui: si moltiplicano
i test e i check up, l’influenza si
previene col gel lavamani, aller-
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gie e intolleranze con screening
fantasiosi, il sovrappeso con diete
lampo... il mercato dei miracoli
sembra non avere confini.
Il problema è che siamo, per l’appunto, di fronte a un mercato. Il
cui scopo non è - come la pubblicità si sforza di farci credere - tutelare la nostra salute: ma
fare profitti, vendendoci illusioni.
E sarebbe un male minore, se
i danni si limitassero soltanto
al nostro portafoglio. Ma non
è così: oggi siamo costantemente invitati a fare scelte che
danneggiano la nostra salute.
Pensiamo solo alla pressione
pubblicitaria delle aziende farmaceutiche: ogni giorno dell’anno, a
seconda della stagione, veniamo
Vai controcorrente
Di fronte ai danni legati a questa deriva, c’è chi resiste. E naviga controcorrente. Noi lo facciamo, da sempre. Ma non siamo soli. Vi abbiamo
già parlato su queste pagine (TS
86, giugno 2010) delle esperienze
di gruppi di medici che si organizzano per far fronte insieme, anche
culturalmente, alla pressione del
mercato. Un esempio è il gruppo
“No grazie pago io”, che rifiuta ogni
finanziamento e omaggio dalle
aziende farmaceutiche. Un altro è il
movimento “Slow medicine” (vedi
a pagina 24). In queste pagine, trovate dieci “no” con cui rispondere
alle sirene del mercato e dieci “sì”,
scelte semplici, ma che possono
davvero aiutarci a mantenere la salute. Il tutto rigorosamente basato
su studi autorevoli e indipendenti.
Il festival di Altroconsumo a Ferrara
(vedi a pagina 24) è una buona occasione per riparlarne.
PREVENIRE NELLA VITA QUOTIDIANA
POCHI GESTI, SEMPLICI E UTILI
Le nostre “dritte”
importanti
per stare bene:
e tu,
a che punto sei?
Ci sono gesti quotidiani che stanno soltanto a te: non rendono ricco nessuno, nessuno ti spinge a farli. Eppure, sono più
utili di prodotti pubblicizzati ovunque. Così come due “no”
quotidiani ti mettono al riparo da gravi rischi per la salute.
Sì all’igiene. Lavarsi Sì a igiene e attività fifrequentemente le sica, no a fumo e abuso
mani con acqua e sapone, di alcol
senza bisogno di disinfettanti né di gel di alcun tipo, è il modo migliore di prevenire
raffreddore, influenza e altri disturbi più gravi, tra cui, per
chi frequenta un ospedale, le temibili infezioni ospedaliere; lavarsi i denti per almeno due minuti mattina e sera è
il modo migliore di prevenire la necessità di future cure,
costose e sgradevoli.
Sì al movimento. Trenta minuti di attività fisica ogni
giorno (almeno 3.000 passi a buon ritmo, per chi
ama camminare, oppure trenta minuti di bici, ballo, corsa...)
riducono significativamente il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, tumori e depressione.
No al fumo. Il primo regalo alla propria salute che si
possa fare è proprio non fumare o smettere il prima
possibile; è ormai al di fuori di ogni possibile dubbio che il
fumo aumenta enormemente il rischio di malattie tumorali
e cardiovascolari. Non importa da quanto tempo si fuma:
smettere il prima possibile fa sempre e comunque bene
e i primi benefìci iniziano a vedersi addirittura dopo pochi
minuti.
No all’abuso di alcol. L’alcol etilico, presente in ogni
bevanda alcolica, è una sostanza estranea all’organismo e per molti versi tossica; non superate 2-3 bicchieri di
vino al giorno per l’uomo, 1-2 per la donna, 1 per gli anziani.
test salute 104 Giugno 2013
incessantemente spinti a curare
disturbi, che possono risolversi
da soli nel giro di qualche giorno,
ricorrendo a prodotti di ogni tipo.
Tra i farmaci più venduti ne sono
presenti molti di efficacia dubbia e
capaci di scatenare effetti indesiderati anche gravi: eppure i produttori possono bombardarci di spot in
cui sono presentati come rimedi
miracolosi, in grado di restituirci
l’efficienza nel giro di poche ore.
Perché l’idea di consentire al nostro
organismo di recuperare la salute
nel tempo necessario è ormai vista
come un’intollerabile costrizione.
Questo stile contagia i medici, sui
quali si esercita la pressione dell’industria: se così non fosse, per scegliere un solo esempio, nel nostro
Paese non si registrerebbe una prescrizione di anticoncezionali tutta
spostata verso i prodotti più recenti, benché gli studi mostrino che
presentano un maggior rischio di
effetti indesiderati rispetto a quelli
di generazione precedente. Per non
parlare del moltiplicarsi di test clinici, anche quando non servono.
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IN SALUTE
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ALIMENTAZIONE: SEMPLICE IL SEGRETO
FARMACI E TERAPIE: CON CALMA
DIETA VARIA ED EQUILIBRATA
NON INSEGUIRE LE NOVITÀ
“Tu sei quello che mangi”, dice il proverbio. Un’alimentazione varia, ricca di frutta e verdura, in cui le proteine di origine
animale non siano in eccesso è il lasciapassare per la salute.
Mentre nessuno è mai riuscito a dimostrare che gli integratori di sali e vitamine possano giovare a una persona sana.
I farmaci: solo quando sono davvero necessari. Evita il farmaco “appena uscito”: raramente è più efficace o sicuro di
quello già in uso. Anzi, effetti indesiderati gravi, sfuggiti alla
fase sperimentale, possono emergere solo dopo, quando il
farmaco è in commercio. Di un farmaco vecchio si sa di più.
Sì a una dieta varia ed equilibrata. La dieta giusta è
ricca di frutta e verdura (almeno cinque porzioni al
giorno), privilegia i cereali integrali, non dimentica i legumi,
non eccede con le proteine e i grassi di origine animale e
limita i dolci.
Sì al controllo del peso. Senza trasformarsi in un’ossessione, il controllo regolare del peso (indicativamente pesarsi una volta al mese) serve a prevenire sovrappeso ed obesità: potete calcolare l’indice di massa corporea
e il fabbisogno calorico sul nostro sito www.altroconsumo.
it/alimentazione.
Sì ai farmaci in uso Sì ai farmaci generici e
da molto tempo. sperimentati, no all’ulAbbiamo maggiori infor- tima novità e all’uso
mazioni sulla loro sicurezza eccessivo e improprio
rispetto a quelli appena immessi sul mercato. Un esempio: gli antinfiammatori coxib,
appena lanciati, furono prescritti massicciamente. In seguito l’emergere di effetti indesiderati gravi portò addirittura
ad alcuni ritiri.
Sì ai farmaci generici o equivalenti. Consentono
di risparmiare, alle famiglie e al servizio sanitario,
senza alcuna differenza per la salute. Sono controllati dalla
stessa autorità che garantisce qualsiasi farmaco venduto
nel nostro paese, sono prodotti da grandi case farmaceutiche, a volte le stesse che producono i farmaci di marca.
No alle restrizioni Sì a una dieta varia e al
non motivate. Oggi controllo del peso, no a
va di moda eliminare intere restrizioni immotivate
categorie di alimenti, anche e integratori alimentari
senza motivo: chi scarta tutti i latticini, chi i prodotti a base di farina, chi quelli lievitati;
impazzano diete che propongono regimi monotoni, dove
si eliminano quasi completamente i carboidrati (nei casi
peggiori persino la frutta); state alla larga da queste scelte:
se non ci sono motivi precisi sono ingiustificate e dannose.
No agli integratori alimentari. Lasciate perdere le
pillole e le bustine: non è mai stato dimostrato né
che giovino a una persona che non abbia problemi di salute
specifici né che possano sostituire una dieta equilibrata o
prevenire malattie né disturbi di alcun tipo.
No al farmaco se non è davvero necessario. I farmaci pubblicizzati agiscono soltanto sui sintomi:
che spesso è meglio non reprimere (è il caso di febbre o
tosse) o possono passare da soli, modificando lo stile di
vita. Meglio non assumere un farmaco al primo problema,
per “tornare in forma” in fretta, anche per il rischio di effetti
indesiderati.
No all’abuso di farmaci, anche se utili. Farmaci come
gli antibiotici stanno perdendo efficacia proprio perché sono usati in modo scorretto o per motivi sbagliati. Risultato: migliaia di morti ogni anno e terapie più costose.
ESAMI E SCREENING
INFORMAZIONE: SCEGLILA BENE
SOLO SE UTILI E NECESSARI
DECIDI DI CHI PUOI FIDARTI
Fare gli screening utili è importante quanto evitare quelli
inutili. Moltiplicare i test e gli esami clinici, quando non
ci sono prove della loro utilità, rappresenta uno spreco di
denaro, un rischio e uno stress immotivato per i pazienti.
La pressione dell’industria della salute non si esplica soltanto attraverso le pubblicità vere e proprie, che almeno
sono riconoscibili: articoli di giornale, siti internet, persino
campagne di prevenzione apparentemente meritorie possono avere in realtà alle spalle gli interessi delle aziende.
Imparare a selezionare l’informazione è fondamentale.
No a check up gene- Sì agli screening di utiliralizzati e screening tà accertata, no a check
di utilità non accertata. Un up periodici ed esami
controllo generale ogni tan- clinici non appropriati
to non porta vantaggi e determina uno spreco di risorse; screening di efficacia non
accertata, come la misura del Psa nell’idea di diagnosticare
precocemente il tumore alla prostata negli uomini sani, o
la Moc per tutte le donne in menopausa non solo costituiscono uno spreco di risorse, ma rischiano di fare più danni
che altro.
No a esami clinici quando non servono, per consuetudine: per esempio i dati dimostrano che per
il mal di schiena senza complicazioni non è utile il ricorso
sistematico a radiografie e altra diagnostica per immagini.
Sì a sviluppare un Sì ad acquisire un sano
sano spirito critico. spirito critico, no alla
Bisogna imparare a non cre- pubblicità di cibi poco
dere a tutto quanto si legge: sani rivolta ai bambini
né a farmaci miracolosi, né
a cure spettacolari, soprattutto se costano. Di ogni notizia,
bisogna imparare a vagliare la fonte, verificare su quali dati
è basata, valutare non solo l’autorevolezza e l’indipendenza
di chi la riporta, ma anche se ci sono sponsor o pubblicità a
finanziare l’attività editoriale.
Sì a chiedere al medico tutte le informazioni di cui
sentite il bisogno, fino a che non siete convinti di
avere capito davvero. Se non siete convinti di un farmaco o
di un intervento che vi prescrive, se non avete capito bene
quanto vi ha detto, non esitate a chiedere ancora.
No a confondere la pubblicità con informazione:
la pubblicità non informa, promuove e va valutata
con molto spirito critico. È da respingere la pressione delle
aziende che vorrebbero poter rivolgere anche al pubblico
la promozione dei farmaci da vendere con ricetta medica
(oggi è vietato), sulla scia del cattivo esempio di altri Paesi.
No a esporre i bambini a pubblicità di cibi ricchi di
grassi e zuccheri, che dovrebbero essere limitate su
qualsiasi tipo di canale: televisione, internet, canali indiretti
come i giochi online e i siti, cartoni animati.
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Sì ai test di utilità accertata per la diagnosi precoce
dei tumori. Al momento, i test consigliati alla popolazione sana senza fattori di rischio particolari sono tre:
mammografia, Pap test, esami relativi al tumore del colon;
è bene non trascurarli, perché consentono una diagnosi
precoce che offre maggiori probabilità di guarigione; anche
il controllo periodico dal dentista, prima del dolore, previene disturbi e cure costose e sgradevoli.
Sì a controlli tempestivi in caso di sintomi specifici:
non bisogna trascurare i controlli necessari in caso
di sintomi particolari (dolori inspiegabili, sanguinamenti,
gonfiori...), sentito il parere del medico.
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IN SALUTE
Intervista
Sandra Vernero, Slow Medicine, Bologna
Il tempo di capire
Una medicina “sobria, rispettosa e giusta”. Una rete di
medici convinti che più qualità significhi risparmiare.
Il manifesto della Slow Medicine propone una medicina “sobria, rispettosa e giusta”. Vuole spiegarci meglio?
Chi partecipa alla nostra “rete di idee
in movimento”, aperta ai professionisti
della salute e ai cittadini (www.slowmedicine.it), condivide un’idea di fondo:
che in medicina un miglioramento della qualità può consentire di risparmiare
risorse. La non qualità, contrariamente
a quanto si può pensare, non costa di
meno, ma di più. Evitare interventi non
appropriati - inutili o addirittura dannosi - porta a una sanità che non solo
usa meno risorse, ha anche esiti clinici
migliori. I dati sugli sprechi in sanità
parlano chiaro: fino al 40% i farmaci
non necessari, fino al 25% gli esami radiologici inutili. Con medicina “slow”
vogliamo parlare non tanto di una medicina “lenta”, quanto riflessiva, non
precipitosa: perché lascia al medico il
tempo di ascoltare il paziente e visitarlo
attentamente, prima di procedere alla
prescrizione di esami; perché consente
di riflettere sull’intervento più adatto a
quella singola persona e di comunicare;
il tempo di creare relazioni tra medici,
anche, per collaborare e prendere in carico il malato nella sua globalità, anche
psicologica; infine, perché il tempo della riflessione è anche quello necessario
per stabilire quando è il caso di non intervenire.
La Slow Medicine porta in primo piano la relazione tra medico e paziente.
Questo è un tassello importantissimo:
parliamo di mettere sullo stesso piano
il “mondo della medicina” e il “mondo
della vita”, anche attraverso una valorizzazione del ruolo del medico di base.
Per questo svolgiamo anche un’azione
di divulgazione, in modo che concetti
basati su pubblicazioni scientifiche diventino patrimonio per i cittadini.
Il vostro prossimo progetto?
Abbiamo lanciato “Fare di più non significa fare meglio”: sull’esempio di
Choosing Wisely, nato in Usa, vogliamo
giungere, con la collaborazione delle
società scientifiche, alla identificazione delle cinque più comuni pratiche
inappropriate - che rappresentano uno
spreco di risorse e non offrono benefici
ai pazienti - nei diversi settori della medicina. Anche per far capire che il medico migliore non è quello che prescrive
più analisi.
Discutiamone a Ferrara
È arrivato il momento di incontrarci.
test salute 104 Giugno 2013
Giornalisti, esperti e consulenti di
Altroconsumo saranno a Ferrara da
venerdì 7 a domenica 9 giugno per la
prima edizione di Ferrara
Altroconsumo Festival.
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Risponderemo di persona alle tue
domande, ti mostreremo in assoluta
trasparenza come lavoriamo.
Vogliamo capire dalla tua viva voce
quali sono i bisogni più urgenti, le
www.altroconsumo.it/ferrara
risposte che cerchi in questo
momento di crisi.
Potrai essere protagonista di molti
eventi interessanti, che riguardano i
temi di cui da sempre ci occupiamo
per facilitarti la vita di ogni giorno:
l’alimentazione, la salute, il risparmio, i
diritti, la sicurezza, l’energia...
Tra questi, sabato 8 giugno alle ore
17 parleremo insieme dei “Dieci sì e
dieci no per vivere sani”, con esperti,
giornalisti e con chi vorrà esserci.