Natale del maestro

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ASSOCIAZIONE ITALIANA MAESTRI CATTOLICI
Sezione Valsarmento - Sezione Senise
Natale del maestro
San Giorgio Lucano, 21 dicembre 2013
Riflessione dell’Assistente regionale mons. Rocco Natale
1. L’icona scelta
Il brano evangelico, che ci racconta l’episodio dell’infanzia di Gesù, sembra presentarci un’aula delle
nostre scuole a protagonisti invertiti: il maestro è il bambino che interroga e ascolta e gli alunni sono i
maestri.
Il vangelo evidenzia l’incidenza delle parole di Gesù sui suoi ascoltatori: “quelli che l’udivano erano
pieni di stupore“.
Proprio su questa frase vorrei presentare la riflessione di questa sera. Gesù suscita stupore, meraviglia!
Il suscitare stupore, meraviglia negli ascoltatori sarà la caratteristica che accompagnerà Gesù durante
tutta la sua vita pubblica:
+ nel suo insegnamento: (Mt 7,28), “ Quando Gesù ebbe terminati questi discorsi, le folle restarono
stupite della sua dottrina; perché egli le ammaestrava come uno che ha autorità e non come i loro
scribi” (Mt 22,22 ( dopo la risposta sul pagamento del tributo a Cesare ): “ udito ciò ne rimasero stupiti
e, lasciatolo, se ne andarono”; Mc 2,12 ( guarigione del paralitico) : “ cosi che ne rimasero stupefatti e
glorificavano Dio dicendo: non abbiamo mai visto una cosa simile”; Lc 4,22: “ e tutti ne parlavano in
bene, però erano meravigliati per le sue parole”; Lc 20,26: “ Non potendolo sorprendere in nessuna
parola davanti al popolo, tacquero meravigliati per la sua risposta”.
+ nel suo comportamento: (dopo la tempesta sedata): Mt 8,27 “ quegli uomini rimasero meravigliati e
dicevano: Chi è costui che anche i venti e il mare gli obbediscono” ? ; Mt 9,33 “ la folla meravigliata,
esclamava: non si è mai vista una cosa simile in Israele”, Mt 15,31 “ la folla restava ammirata nel
vedere che i muti parlavano, i ciechi vedevano e dava gloria a Dio” ; Lc 5,26 “ tutti rimasero
meravigliati e rendevano gloria a Dio dicendo: oggi abbiamo visto cose meravigliose”.
La frase che racchiude un po’ tutto:
“ Beato il seno che ti ha portato e le mammelle che hai succhiato” (Lc 11,27)
Anche dopo la sua risurrezione Lc 24,32 ( discepoli di Emmaus )“ ed essi si dissero l’un l’altro: “ non
ci sentivamo ardere il cuore dentro di noi, mentre ci parlava per la via e ci spiegava le scritture”?
Da notare che lo stupore provocato dall’insegnamento o dal comportamento di Gesù non è un qualcosa
che blocca, paralizza; non è una emozione statica, ma dinamica che sfocia sempre nell’azione di
glorificare Dio.
Lo stupore tende a cambiare un atteggiamento, un modo di essere, a migliorarlo.
Perché l’insegnamento e il comportamento di Gesù suscitavano stupore, meraviglia e lode a Dio?
Nell’insegnamento di Gesù c’è il nuovo che nasce, che salva, che porta alla vita: “ son venuto perché
abbiano la vita e l’abbiano in modo abbondante”
1 Gesù non dimentica il passato, ma apre al nuovo!
Mt 5,43-44 ” Voi sapete che fu detto: amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico:
amate i vostri nemici..”
“Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la
giustizia” ( 2Pt 3,13).
Gesù continua la linea del V.T.:
Il Dio della promessa ( non nel senso negativo di inganno) come fondamento della speranza futura:
“ Questo mi consola nella mia miseria; la tua promessa mi fa vivere “ ( Sal. 119,50 )
Gli ascoltatori di Gesù vedono nelle sue parole, nel suo comportamento il realizzarsi della antica
promessa di Jhawè di visitare e salvare il suo popolo.
Lo dice Egli stesso nella sinagoga di Nazaret: “ Oggi si è compiuta nei vostri orecchi questa scrittura “
Lc 4,21.
In lui si ripetono i “Mirabilia Dei” ( “oggi abbiamo visto cose meravigliose “ Lc 5,26 ).
Gesù dà inizio a qualcosa di nuovo che coinvolge tutto l’uomo: “ Il tempo è compiuto e il regno di Dio è
vicino, convertitevi e credete al vangelo”. ( Mc 1,15)
Anche i disperati hanno una speranza: “ beati i poveri,…beati i perseguitati….beati….perchè di essi è il
regno dei cieli” (Mt cap 5).
Il futuro è di chi saprà dare speranza! Es. Papa Francesco, Matteo Renzi in politica.
Il futuro si apre sempre con l’uscire da…… per…….
“ Il regno dei cieli è simile a un mercante di perle preziose” ( Mt 25,14) : Uscire da.. Ricerca…
Coraggio di vendere…. Rischio di comprare.
2. La strada
Troviamo Gesù anche nel tempio e nella sinagoga, ma soprattutto lo troviamo per le strade della
Palestina dove parla, incontra, ascolta, guarisce, salva.
Essere sulle strade del mondo, nell’agorà della vita. ( la riscoperta della missionarietà della chiesa)
La strada ha avuto una grande importanza nella vita di Gesù.
Gesù non ebbe paura della strada, ma ha fatto di essa il luogo e il tempo dell’incontro con l’uomo, della
vocazione, del perdono, dell’evangelizzazione, della salvezza.
Tra Gesù e la gente c’è un contatto fisico: tutti vogliono toccarlo per essere guariti.
Egli ha inaugurato un nuovo modo di essere, di stare e camminare per le strade del mondo dove si può
incontrare Dio e gli uomini. ( Papa Francesco parla di “ odore delle pecore”);
La strada con tutti i suoi significati, è missione
Cristo risorto alle donne che erano andate al sepolcro, va loro incontro e dice: “non temete, andate ad
annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea e li mi vedranno”.
Gli apostoli incontrano Cristo risorto per le strade della Palestina.
Prima di salire al cielo, manda i suoi discepoli per le strade del mondo ad annunciare la buona
novella del regno ( Mt 28,19).
Quella antica voce risuona ancora per la chiesa e per ciascun cristiano.
Siamo chiamati a seguire questa vocazione e camminare per le strade del mondo alla ricerca e
costruzione del regno.
Papa Francesco invita la chiesa ad uscire….per andare verso…..
“ La missione ecclesiale implica un movimento di uscita verso le periferie esistenziali dell’essere umano
nel mondo, siano esse di natura individuale o sociale. E’ meglio una chiesa ferita perché è uscita per
strada che una chiesa ammalata perché rimasta chiusa in se stessa, condannata all’asfissia”(Concilium
n 5/2013 pag 19).
3. La liturgia della vita
Anche il maestro non può essere solo nella scuola
Attraverso l’insegnamento e la testimonianza di Gesù abbiamo visto che:
“Lo stupore è la via alla trasmissione e alla ricezione di un messaggio”.
2 Oggi nella scuola, nella chiesa rivolgiamo tante parole, ma queste riescono a stupire, a meravigliare, a
suscitare interesse, a creare slancio, sequela a esprimere la visita di Dio che salva?
I ragazzi di oggi sanno stupirsi, meravigliarsi di quello che vedono, viene detto e dato loro?
Il teologo ortodosso Christos Yannaràs nel suo libro “Variazioni sul Cantico dei Cantici ” parla della
società attuale come di una società senza slanci, senza èros (senza gusto), parla dell’uomo incapace di
uscire da se stesso, dal suo egoismo e quindi incapace di stupirsi, di innamorarsi: di una persona, di una
idea, di un progetto di vita, di una verità senza rinunciare all’egocentrismo di possederla e viverla da sé
e per sé.
Tutto viene visto e vissuto nell’ottica del consumo immediato ( Forse l’aspetto più esasperato lo
troviamo nella sessualità).
“ Se la verità è solo la vita, e se la vita si realizza solo nella condivisione, nello slancio dell’offerta di sé
all’Altro, suggerisce: “ Solo se esci dal tuo io, sia pure per gli occhi belli di una zingara, solo allora
saprai cosa domandi al tuo Dio e perché corri dietro a Lui”.
4. Lo stupore
§ “Se non mi stupisco, non capisco il mondo”. ( Susanna Tamaro)
§ “Se un bambino deve tenere vivo il suo senso innato di meraviglia, ha bisogno della
compagnia di almeno un adulto con cui condividerla, riscoprendo con lui la gioia,
l’eccitazione e il mistero del mondo in cui viviamo.”
§ “La ragione ci porta fino ai piedi di un muro e ci lascia lì. Credo che l'ultima risorsa sia lo
Stupore”.
§ Lo stupore: la strada per tornare al paradiso perduto.
“È tragico non essere capaci di meravigliarsi. Il bambino si apre alla vita attraverso una
catena di “stupori”.
§ “ Saggio è colui che si stupisce di tutto.”
§ La meraviglia è un aspetto importante della natura umana, essendo in particolare collegata alla
curiosità e alla spinta all’esplorazione intellettuale.
C’è una canzone: Quando i bambini fanno “oh”
Quando i bambini fanno “oh”.
Che meraviglia, che meraviglia
dammi la mano perché mi lasci solo?,
senza qualcuno,
nessuno può diventare un uomo.
Compito della scuola e dell’insegnante è certamente trasmettere conoscenze, saperi, ma questi devono
essere come il lievito capace di far lievitare la vita, come il sale capace di dar sapore alla vita, come la
luce capace di illuminare la strada, far scoprire e ammirare le bellezze che sono dentro e intorno a
ciascuno e suscitare il desiderio di proseguire il cammino.
Un insegnamento, ( una catechesi ) che soddisfa l’intelligenza, ma non scalda il cuore, non suscita
sentimenti, non crea slanci, non spinge a progetti nuovi, non smuove la vita, non glorifica Dio resta un
insegnamento vuoto ( una catechesi insipida).
L’invito di Gesù a essere sale, lievito, luce ( Mt 5,13-14) è rivolto a ogni cristiano, ma soprattutto a
genitori, a insegnanti e a tutti coloro che hanno una funzione educativa.
Quale il percorso che il maestro deve seguire per essere credibile, capace di suscitare
stupore, meraviglia nei ragazzi per la loro crescita non solo intellettuale, ma integrale?
“ Anzitutto mi sono accorta che in un percorso di crescita umana non puoi pretenderla da altri senza
metterti in gioco anche tu: nella misura in cui anche tu percorri un cammino di crescita ( e dura tutta la
vita) puoi condividere con chi hai davanti il loro cammino o puoi risvegliarne il desiderio”. ( Teresa
Ciccolini in Servitium n.198, pag. 100: “ Percorsi di crescita umana la credibilità del maestro”)
La canzone suggerisce: “ voglio tornare a fare “oh”.
Per trasmettere stupore, meraviglia siamo chiamati per prima noi adulti a vivere e ad operare
diversamente: vivere per prima noi di stupore, di meraviglia.
Un’altra canzone dice:
3 “ Prendi a braccetto il mondo e il mondo ti sorriderà
Non devi aver paura e troverai la felicità”
Galimberti ( Senza l’amore la profezia è morta, pagg. 93-97) afferma che educare è prendersi cura,
far crescere.
Si pone la domanda: perché la scuola non educa più? e afferma che la paideia passa attraverso l’erotica..
“Nasciamo con degli impulsi, che, quando sono educati, diventano emozioni, le quali, a loro volta,
opportunamente controllate, mettono capo a sentimenti”.
5. Il nostro cammino
Ho ripercorso alcuni incontri che in questi anni abbiamo avuto. Di essi ho preso qualche spunto.
5.1 Nell’incontro di Maratea, per la riconquista della scuola di qualità ( l’essere nella chiesa e nel
mondo e il cammino verso la salvezza) riflettemmo sull’immagine della carovana di cui riporto qualche
frase:
 La carovana è comunità: desiderio di incontrare e lasciarsi incontrare:
Camminando insieme ci si unisce, si diventa popolo attraverso il calore dei
compagni di strada e la meraviglia dell’imprevisto.
5.2 Nell’incontro di Francavilla: “ Saperi ed etica” abbiamo riflettuto sul dovere di dare sapore al
nostro sapere e al nostro insegnare.
 Il sapore esige che i prodotti vengano raccolti e mangiati nella loro stagione e non prima della
maturazione e questo ci insegna a conoscere e rispettare i ritmi della crescita umana
per fare le nostre esperienze importanti per sentirne tutto il gusto, il profumo, il piacere e
stupircene. ( fare oh )
5.3 Nell’incontro di Policoro dello scorso novembre: “ l’impegno di tutti per la crescita del paese”.
Perchè la voce dei profeti era incisiva? perchè avevano un grande legame e solidarietà con il popolo e
con il paese (Ger. 8,18-23).
Vivevano la vita del loro tempo; erano sempre presenti e interessati alle grandi tensioni storiche e
sociali ( “ Odo le grida della figlia del mio popolo ….. per le ferite della figlia del mio popolo sono
affranto, sono costernato, l’orrore mi ha preso” Ger.8, 19 -21), per cui sono sempre sensibili e presenti
alle aspirazioni del popolo e capaci di interpretare la storia e di darle un senso religioso.
5.4 Nell’incontro di Matera: “educare a vivere” abbiamo visto che la vita ha tante cose belle da gustare,
ma ha anche i suoi limiti e le sue scelte dolorose come via alla vita.
“ Vedi io pongo davanti a te la vita e il bene, la morte e il male… ti comando di camminare per le sue
vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi. ( Deut.
30,15-16).
Papa Francesco afferma che è meglio una chiesa ferita perché è uscita per la strada, che una
chiesa ammalata perché rimasta chiusa in se stessa, condannata all’asfissia” ( Concilium n. 5/2013
pag.19)
“Il maestro non è il tecnico della comunicazione, ma colui che si pone a servizio di chi è più indietro nel
cammino mettendo a disposizione i saperi acquisiti, perché divengano cultura, possibilità di crescita,
assimilazione e scambio: insomma parole e saperi come via alla vita.
Ci vuole disponibilità ad esporsi in prima persona, come testimone di un cammino comune nella
convinzione che la crescita o decrescita umana della persona che ti sta davanti dipende anche da te”.
Il fine della scuola era espresso nelle famose parole: insegnare a parlare, leggere, scrivere, far di
conto.
“ Parlare”: capacità di esprimersi, di comunicare, di relazionarsi,
“ Leggere”: capacità di osservare e interpretare criticamente ogni fenomeno della realtà e della
cultura,
“ Scrivere”: capacità di ragionare e di selezionare gli argomenti nonché il possesso e l’uso
significativo della lingua,
“ Calcolare”: capacità di applicare la logica a ogni avvenimento e scelta per discernere non tanto
secondo l’utile quanto secondo il valore.
4 6. Conclusioni
Abbiamo riflettuto sulla capacità di Gesù, nell’insegnamento e nel comportamento, di suscitare uno
stupore dinamico per un nuovo modo di pensare e di essere, espressi nel conseguente “glorificare Dio”.
Purtroppo le cose non sono andate sempre così.
Anche Gesù ha avuto il rifiuto ( venne fra la sua gente, ma i suoi non lo riconobbero), l’incomprensione
( “questo linguaggio è duro…” Jo 6,60), l’abbandono ( “da quel punto molti dei suoi discepoli si
ritrassero e non andavano più con lui” Jo, 6,66).
Ha ricevuto gli “ Hosanna”, ma anche il “ Crocefigge.”
La sua Parola e il suo agire sono stati Luce ( stupore ) che ha aperto gli occhi a tanta gente del suo
tempo e in questi 2.000 anni di storia, però ha accecato altri ( Jo 5,2-16 : guarigione del paralitico ).
Ma questo è un altro aspetto che, pur nella sua negatività, può farci da sostegno nei nostri momenti di
scoramento, negli insuccessi, nei rifiuti e possiamo rifletterci in altre occasioni, magari quando
tratteremo il tema: “ Dalla Parola alle parole”.
E’ Natale ed è bene chiudere in allegria. E’ il tempo degli auguri.
Natale è un annuncio:
“ Non temete: ecco vi porto una lieta novella, che sarà di grande gioia per tutto il popolo: oggi è nato
nella città di Davide il Salvatore”.
Natale è una decisione:
“ Andiamo fino a Betlemme e vediamo quello che è accaduto e che il Signore ci ha fatto conoscere”
Natale è un’ esperienza fatta e da fare:
“Andarono senza indugio e trovarono Maria Giuseppe e il Bambino adagiato nella mangiatoia”
Natale è un’esperienza da trasmettere:
“ e dopo aver veduto fecero conoscere quanto era stato detto loro del bambino”.
Natale è missione
“I pastori se ne ritornarono glorificando e lodando Dio per tutto quanto avevano udito e visto”.
“Evangelii gaudium” è l’esortazione apostolica di papa Francesco
Natale è stupore da vivere e da suscitare negli altri:
“ e tutti quelli che li udivano si stupivano di quanto veniva raccontato loro dai pastori”.
Andiamo anche noi a Betlemme con l’augurio reciproco di rivivere il Natale in noi e, sapendolo
raccontare, suscitare stupore e meraviglia per farlo rivivere anche nella storia di oggi.
Auguri!!!
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