09-La rappresentazione dell`architettura4

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La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
Rappresentazione di sistemi ed elementi
costruttivi
Elementi di contenimento laterali
Gli elementi verticali delimitano lo spazio architettonico
assolvendo funzioni strutturali e di chiusura, e
contribuiscono in maniera determinante alla sua
qualificazione. Il numero di informazioni, che è possibile
ricavare da un’attenta analisi dei paramenti murari, è
notevole e consente diversi tipi di letture di uno stesso
manufatto. E’ quindi opportuno attraverso gli elaborati,
documentare con precisione le qualità formali e
materiche delle cortine murarie, relazionando la
rappresentazione grafica degli elementi alle finalità
dell’indagine.
L’involucro gioca un ruolo fondamentale per l’immagine
dell’intero organismo architettonico, pertanto, nella
rappresentazione in scale superiori all’1:100, occorrerà
evidenziare la texture ed il cromatismo dei paramenti,
dei rivestimenti e degli intonaci.
Una corretta rappresentazione delle murature ad alto
livello di analiticità, oltre permettere una immediata
percezione delle qualità formali, fornisce informazioni
sulle tecnologie costruttive impiegate, sulle vicende
258. Dettaglio del paramento murario del Palazzo Guell a Barcellona,
con indicazione dei diversi materiali. Disegno a matita
259. Rappresentazione in prospetto di un organismo architettonico
pluristratificato, finalizzata all'analisi storico-costruttiva del manufatto
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La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
storico-costruttive e sullo stato di conservazione del
manufatto. La cronotipologia delle murature, ad
esempio, basata sullo studio delle peculiarità degli
elementi costruttivi in un certo periodo e in una
determinata area, è utilizzata in archeologia come
efficace sistema di datazione delle architetture. Di pari
importanza è la lettura stratigrafica dei paramenti, che
tramite l’individuazione dei rapporti di anteriorità,
contemporaneità e posteriorità, mira a ricostruire la
cronologia relativa di edifici e complessi architettonici
anche molto articolati, soggetti nell’arco dei secoli ad
ampliamenti, demolizioni o cambiamenti di destinazione
funzionale.
Nel disegno di progetto a scala di dettaglio, la
rappresentazione dell’elemento di contenimento dovrà
fornire tutta una serie di informazioni riguardanti la
geometria e le caratteristiche tecnologiche dei materiali,
dei sistemi e dei singoli elementi costitutivi, facendo
anche ricorso a simbologie normalizzate. Scritte
esplicative, chiare ed evidenti, corredano l’elaborato
esecutivo.
260. Vista in pianta, prospetto ed assonometria delle principali tipologie
di tessitura muraria in laterizio
261. Particolare tecnologico in sezione di una parete ventilata, con
indicazione dei componenti e dei sistemi di assemblaggio
262. Classificazione tipologica delle murature riscontrate nello studio
dell'edilizia medievale toscana
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La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
Le coperture
I tetti
I tetti sono strutture di chiusura poste a coronamento
degli edifici, con funzione di protezione dagli agenti
atmosferici. Le coperture a tetto, che hanno nella
capanna primitiva il proprio archetipo, sono realizzate
attraverso diversi materiali, sistemi e tecnologie
costruttive. Nelle architetture storiche che presentano
tetti a falde inclinate, la funzione strutturale è in genere
assolta da una travatura lignea, che può presentare
orditure più o meno complesse e gerarchizzate.
Relativamente ai tetti inclinati, esiste una specifica
terminologia che ne definisce le caratteristiche
geometriche e che è utile conoscere al fine di una
corretta rappresentazione.
Falde:sono i piani inclinati che descrivono le coperture.
Compluvi: sono rette di intersezione di due falde che si
incontrano con una angolazione superiore a 180°,
convogliando le precipitazioni atmosferiche.
Displuvi: rette di intersezione di due falde che si
incontrano con una angolazione inferiore a 180°.
Linee di gronda: rette delimitanti le falde.
Linea di colmo: retta di intersezione di due falde nel
punto più alto.
Monta: dislivello tra la linea di colmo ed il piano
orizzontale passante per la linea di gronda
corrispondente.
Pendenza: rapporto tra la monta e la proiezione sul piano orizzontale della falda.
Da un punto di vista geometrico, una prima distinzione
può essere fatta fra tetti a falde inclinate e tetti piani.
Fra i tetti a falde inclinate una ulteriore suddivisione si
può operare considerando i tetti a gronda costante e
tetti a colmo costante, anche se quest’ultima soluzione
è meno usata , a causa delle maggiori difficoltà operative nella realizzazione degli impalcati. La
determinazione delle geometrie del tetto, a seconda
delle soluzioni adottate, avviene secondo costruzioni
grafiche caratteristiche.
Nel disegno delle coperture il livello di analiticità dei
grafici sarà sempre in stretta relazione con la scala di
rappresentazione, privilegiando nelle scale più piccole
l’aspetto geometrico e spaziale delle falde.
Nella rappresentazione in scale superiori all’1:200, si
rende necessaria la graficizzazione dei singoli elementi
modulari che costituiscono il manto di copertura
esterno. Essendo le falde inclinate rispetto ai consueti
piani di proiezione, tali elementi saranno rappresentati
di scorcio e non in vera grandezza.
263. Definizione geometrica di tetto a gronda costante e tetto a colmo
costante
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264. Rappresentazione schematica di tetto inclinato ad una falda e a
due falde (a capanna)
265. Elementi costitutivi del tetto, visualizzazione in pianta e in
prospetto
266. Costruzione geometrica di tetto a padiglione su un perimetro a
lati non paralleli, pianta e rappresentazione assonometrica
267. Dettaglio di un displuvio, con rappresentazione in pianta di tre
diversi manti di copertura in laterizio
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La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
268. Particolare tecnologico in sezione di un tetto con orditura lignea
e manto di copertura in coppi
269. Assonometria, vista prospettica e prospetto di una capriata lignea,
con visualizzazione dell'orditura gerarchizzata ed indicazione dei
componenti strutturali
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La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
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Le volte
Le volte sono strutture aventi superficie interna concava
che, traendo origine dal sistema statico dell’arco,
permettono la copertura degli ambienti esercitando una
azione spingente sugli elementi laterali che le
sostengono. Pur non mancando esempi più antichi, è
con la civiltà romana che questo sistema costruttivo si
afferma, diffondendosi rapidamente nel bacino del
mediterraneo e nel mondo occidentale, fino a divenire
una costante nella storia dell’architettura.
Da un punto di vista geometrico si può operare una
prima suddivisione delle volte in semplici e composte.
Le volte semplici sono descritte da un’unica superficie
curva, mentre le volte composte sono costituite dalla
combinazione di volte semplici.
Tra le volte semplici le più consuete sono le volte a
botte, rette o oblique, e quelle a bacino.
Fra le composte ricordiamo invece la volta a padiglione
e la volta a crociera, entrambe generate dalla
intersezione tra due volte a botte, la volta a cupola
composta, impostata su un tamburo e provvista di
pennacchi che la raccordano al perimetro poligonale
sottostante.
A seconda delle aree geografiche e del periodo storico,
le intersezioni fra le superfici possono essere
sottolineate da nervature e costoloni, o, al contrario
mascherate con intonaci e rivestimenti che tendono a
negare ogni soluzione di continuità geometrica.
Nella rappresentazione in pianta di ambienti voltati è
sufficiente, nelle scale fino all’1:200, indicare le
proiezioni delle volte, in genere con linea sottile
tratteggiata, mentre alle scale più grandi, sarà
necessario fornire ulteriori informazioni relative al
sistema costruttivo, alla tessitura muraria e alle
caratteristiche formali della superficie. Ciò può avvenire
tramite la proiezione a terra degli elementi o con la
compilazione di una apposita pianta ribaltata. Per una
buona comprensione della spazialità degli ambienti è
utile ricorrere a sezioni e spaccati assonometrici degli
organismi voltati. Per suggerire la tridimensionalità dei
volumi, quale che sia il sistema di rappresentazione
adottato, si può fare ricorso ad effetti chiaroscurali o
all’applicazione rigorosa delle ombre architettoniche.
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270. Spaccato prospettico di edificio voltato
271. Rappresentazione in pianta e sezione di volte, che presentano
diverse tessiture murarie
272. Alcune tipologie di volte semplici e composte. 1)a botte, 2)a botte
tronco-conica, 3)a padiglione, 4)a botte anulare, 5)a vela, 6)a schifo,
7)a crociera, 8)volta a cupola composta con pennacchi di raccordo e
tamburo, 9)composta con trombe e pennacchi
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La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
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Elementi di definizione dello spazio
orizzontali
I solai
I solai sono elementi orizzontali che esercitano funzione
di sostegno , sorreggendo pavimenti, oggetti e persone
e permettendo così la fruibilità dei vari piani di vita
dell’edificio. I solai tradizionali sono costituiti da un
sistema di travi gerarchizzato che trasferisce i pesi sugli
elementi verticali.
Il tipo più diffuso nell’edilizia storica presenta una serie
di travi lignee portanti, ammorsate nella muratura,
sostenenti una trama di travetti di minor sezione disposti
ad interasse ravvicinato. Sopra troviamo un assito
ligneo, od un manto di pianelle di cotto, sul quale è
posata la pavimentazione. Solai più recenti presentano
strutture metalliche o miste, in latero-cemento o in
cemento armato.
Particolari orditure di solaio possono avere valenze
espressive rendendo superfluo l’uso di
controsoffittature.
Nel disegno dell’architettura la rappresentazione della
sezione, in scala 1:50 o di maggior dettaglio, consente
di definire le principali caratteristiche geometriche e
costruttive del solaio. Quando necessario, si può
proiettare in pianta l’orditura degli impalcati, o elaborare
una apposita pianta ribaltata delle strutture orizzontali.
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La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
Le pavimentazioni
Le superfici orizzontali che costituiscono i piani di vita
degli ambienti architettonici presentano spesso un
accurato trattamento, sia dal punto di vista figurativo
che tecnologico. La visione quasi sempre ravvicinata,
in scorcio, e le modalità della posa in opera hanno
privilegiato, nella realizzazione delle pavimentazioni,
l’adozione di moduli ripetibili e dalle geometrie
facilmente leggibili.
La pavimentazione è un importante elemento
qualificante degli ambienti interni ed esterni.
Nei paesaggi urbani storicizzati è presente una stretta
interazione fra elementi in elevazione e pavimentazioni,
sia a livello costruttivo-funzionale che figurativo. Lo
stesso avviene all’interno degli organismi architettonici,
dove a volte l’inserimento di una pavimentazione
incongruente comporta la rottura di equilibri formali
secolari. Nel rappresentare in pianta le pavimentazioni
occorrerà riprodurre, in base al livello di analiticità
dell’elaborato, non solo le caratteristiche geometriche
ma anche le connotazioni materiche e lo stato di
conservazione di questi ultimi.
Per superfici dal disegno particolarmente elaborato,
può essere interessante condurre un’analisi sulle
matrici geometriche e i criteri informatori che lo hanno
prodotto, evidenziando le possibili relazioni fra il singolo
elemento modulare e l’immagine complessiva della
pavimentazione.
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I controsoffitti
I controsoffitti sono elementi la cui funzione esclusiva
è quella di qualificazione dello spazio orizzontale,
essendo esonerati da qualsiasi funzione strutturale.
Negli apparati decorativi delle architetture storiche, le
controsoffittature sono realizzate con particolare cura:
esse presentano infatti interessanti articolazioni
plastiche, pregevoli trattamenti cromatici e ricchi
repertori iconografici. Attualmente il controsoffitto,
perlopiù con connotazioni figurative neutre, è utilizzato
per modificare la volumetria degli ambienti o per celare
alla vista impianti vari ed elementi strutturali.
Per ciò che concerne la rappresentazione grafica, valga
quanto detto per solai e pavimentazioni.
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273. Disegni a matita di solai realizzati con diversi materiali e
tecnologie. Si va dai tradizionali impalcati lignei ai più recenti solai
misti in latero-cemento, laterizio o calcestruzzo e metallo. Viste
tridimensionali di questi sistemi integrano le consuete rappresentazioni
in sezione
274. F.Borromini. Studi per la pavimentazione di Sant'Ivo alla Sapienza
275. Rappresentazione in pianta di diverse tipologie di pavimentazione
per ambienti interni
276. Rappresentazione in pianta di pavimentazioni per esterni,
caratterizzate da materiali e geometrie differenti
277.Rappresentazione in pianta di una pavimentazione per esterno
278.Disegno di un controsoffitto a cassettoni in legno intagliato
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La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
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Elementi di collegamento e aperture
Le scale
Le scale sono elementi architettonici che collegano piani
situati a quote differenti. La loro funzione di
collegamento fra ambienti, altimetricamente e a volte
gerarchicamente differenziati, le investe di significati
simbolici legati al movimento ascensionale, soprattutto
quando si tratta di spazi di rappresentanza. Da un punto
di vista morfologico, le scale sono costituite da una serie
di piani orizzontali posti a quote via via crescenti: le
pedate; mentre l’elemento verticale posto tra due pedate
si chiama alzata. Una alzata ed una pedata
costituiscono insieme un gradino. Una serie di gradini
va a formare una rampa. Al termine della rampa vi è un
piano orizzontale detto pianerottolo, che può essere di
arrivo o di sosta. Il locale in cui sono alloggiate le scale
è detto vano scale, mentre lo spazio vuoto presente tra
le rampe è detto tromba delle scale. Quando una scala
non è compresa tra due muri, è presente un parapetto
di protezione detto ringhiera terminante con una
struttura detta corrimano.
Il dimensionamento delle scale avviene in base a criteri
antropometrici. Generalmente la pedata ha una misura
di circa 30 cm, tuttavia questa misura è correlata
all’altezza dell’alzata, al fine di garantire una salita
agevole della rampa.
Una suddivisione della scale in base alla pendenza
definisce anche le misure numeriche dei gradini e la
presenza di pianerottoli di sosta.
Convenzionalmente nella rappresentazione delle
piante, la rampa delle scale che salgono dal piano in
oggetto è interrotta da una linea inclinata tratto-punto.
E’ possibile riportare l’andamento delle scale a quota
superiore al piano di sezione con linee tratteggiate,
mentre le eventuali rampe presenti aldisotto di esso,
saranno disegnate con tratto continuo. Al fine di rendere
immediatamente percepibile l’andamento della scala,
si traccia una linea continua in mezzeria, terminante
con una freccia in corrispondenza dell’ultimo gradino.
Per la costruzione grafica delle scale in sezione è
consigliabile partire tracciando una retta avente
pendenza pari a quella assegnata alla rampa. Tracciata
una retta orizzontale sul suo estremo inferiore, si
individuano i punti che definiscono il numero delle
pedate. Da tali punti si innalzano le verticali, che
intersecando la linea inclinata determinano gli spigoli
dei gradini. Da essi, si riporta in orizzontale la lunghezza
di ogni pedata.
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279.Rappresentazione convenzionale
della rampa in pianta, che risulta
interrotta con linea tratto-punto in
corrispondenza dei gradini posti alla
quota del piano di sezione
280.Rappresentazione in pianta di una
scala, in presenza di una variazione
dello spessore dei setti murari posti a
livelli differenti
281.Prospetto di dettaglio di una scala
mistilinea
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282.Disegno assonometrico di una
scala autoportante in calcestruzzo
La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
Gli archi
Il sistema statico ad arco consente di trasformare gli
sforzi flessionali che si verificano negli elementi
costruttivi, in seguito alla presenza di aperture, in sforzi
di compressione, più agevolmente sostenibili dalle
strutture murarie laterali.
La civiltà romana fu la prima a ricorrere in maniera
massiccia e a perfezionare questo sistema costruttivo
che si diffuse ben presto in area mediterranea e in nord
Europa.
Una prima suddivisione degli archi in base alla forma è
in monocentrici e policentrici. Sono monocentrici l’arco
a tutto sesto o a pieno centro, usato in epoca romana,
romanica e rinascimentale, quello a sesto rialzato o
eccedente, tipico della civiltà bizantina, quello a sesto
ribassato o scemo, usato in epoca medioevale e quello
a ferro di cavallo di derivazione araba.
Fra gli archi policentrici ricordiamo quelli a sesto acuto,
tipico del gotico e della cultura araba, quello polilobato,
di provenienza orientale, ma usato in ambito gotico
francese e veneziano, e l’arco policentrico propriamente
detto, a tre o cinque centri, peculiari delle realizzazioni
di epoca tardo rinascimentale e barocca.
Nelle rappresentazioni grafiche, al variare del rapporto
di scala, occorrerà passare dall’indicazione schematica
della sola linea di intradosso, sufficiente per elaborati
redatti in scala 1:200, alla definizione sempre più
puntuale delle caratteristiche geometriche e materiche
dell’elemento architettonico, come ad esempio la forma
e la disposizione dei singoli conci, la tessitura della
muratura adiacente, l’eventuale presenza di apparati
decorativi, lo stato di conservazione dei materiali.
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283. Disegno in prospetto delle principali tipologie di arco diffuse
nell'edilizia storica toscana
284. Viollet le Duc, rappresentazione e studio del sistema statico
dell’arco rampante, caratteristico degli edifici gotici
285. Viollet le Duc, rappresentazione in prospetto-sezione di arcate a
tutto sesto di epoca romanica
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La rappresentazione dell’architettura. Rappresentazione di sistemi ed elementi costruttivi
Le porte
Le porte, definendo una soglia, un limite fra interno ed
esterno, hanno assunto in molti periodi della storia
dell’architettura, forti valenze espressive. L’accesso
principale ad un edificio è, oggi come in passato,
immediatamente riconoscibile e, in genere, manifesta
il carattere dell’intero organismo architettonico. In più,
le porte di accesso agli edifici negli insediamenti
storicizzati connotano fortemente gli spazi esterni,
assumendo le funzioni di elemento di arredo urbano.
Per questi motivi, particolare cura andrà posta nella
rappresentazione di tali elementi. Mentre nelle scale
piccole è sufficiente una rappresentazione schematica
delle aperture, limitandosi a descrivere con un arco di
cerchio l’ingombro delle ante aperte, nelle scale di
dettaglio, occorrerà definire il sistema di chiusura nei
suoi aspetti formali e tecnologici.
In particolare, i disegni esecutivi di progetto, dovranno
riportare tutto il complesso di informazioni riguardanti
l’infisso stesso ed i sistemi mediante i quali esso si
innesta nella muratura, facendo ricorso, all’occorrenza,
ad appropriate simbologie standardizzate.
286. La porta nei suoi elementi costitutivi in pianta e prospetto
Le finestre
Le finestre permettono il passaggio di luce ed aria negli
ambienti architettonici. Da un punto di vista formale, il
loro contributo alla qualificazione dello spazio esterno
e spesso di quello interno, è notevole. Nella
rappresentazione grafica si utilizzano gli stessi
accorgimenti usati per le porte, relazionando il grado di
analiticità alla scala di rappresentazione e alle finalità
del disegno. Nel disegnare il prospetto occorrerà
evidenziare le articolazioni plastiche ed il rapporto tra
pieni e vuoti, determinati dalle aperture, tramite
campiture e passaggi chiaroscurali. Per una
rappresentazione completa dell’elemento finestra, non
si può tralasciare la graficizzazione dei dispositivi di
oscuramento degli ambienti, che contribuiscono alla
qualificazione dei fronti. Nei disegni di dettaglio,
dell’intera finestra occorrerà evidenziare i componenti
tecnologici ed i sistemi di unione e raccordo con gli
elementi di contenimento, anche attraverso l’uso di
simbologie e campiture convenzionali.
287. Rappresentazione in pianta, prospetto e sezione di una finestra,
con individuazione dei suoi componenti
288. Rappresentazione schematica in pianta di alcune tipologie di
porte e finestre, con indicazione degli ingombri degli elementi mobili,
visualizzati attraverso sottili archi di cerchio
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