SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DISEGNO INDUSTRIALE “LUIGI VANVITELLI” CORSO DI LAUREA IN DESIGN PER LA MODA laboratorio di retailing interiors Prof. Arch. Maria Gelvi 2015/2016 CFU 12 ---------------------POSSIBLE TO ---------------------- SPAZIO s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano una parte, e vi assumono una posizione, definita mediante le proprietà relazionali di di carattere qualitativo (sempre relative a una certa scala) di vicinanza lontananza, di grandezza, piccolezza, rese quantitative, già nell’antichità classica, dalla geometria, in quanto scienza dei rapporti e delle misure spaziali fondata su una definizione rigorosa dello spazio come estensione tridimensionale; più modernamente, lo spazio è anche considerato come intuizione soggettiva elaborata mediante gli organi di senso (spec. la vista) o è concepito (per es. nella prossemica) come modalità secondo la quale l’individuo, nel suo comportamento sociale, rappresenta e organizza la realtà in cui vive. SPAZIO s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. c. In matematica, il termine ha indicato inizialmente lo spazio geometrico a tre dimensioni, ambiente della geometria classica, nel quale sono immerse tutte le usuali figure; d. In architettura, quella parte dell’atmosfera che è in qualche modo definita da strutture architettoniche, sia all’interno degli edifici, sia all’esterno di essi, e che ha un significato estetico soprattutto nell’architettura spaziale; lo s. esterno (detto anche s. atmosferico), risultante dalla composizione architettonica esterna, tanto dei singoli edifici, quanto di complessi di fabbricati, assume quindi particolare importanza nell’urbanistica Il luogo dell’architettura Come si rappresenta lo spazio? Rappresentazione dello SPAZIO Scala numerica e scala grafica Per disegnare e riportare sul foglio bidimensionale gli oggetti presenti in natura (senza escludere le proprietà e caratteristiche metriche che li costituiscono) si ricorre all’uso di uno strumento: la cosiddetta scala di riduzione grafica. In base all’esigenza della rappresentazione esistono diverse scale di rappresentazione. Per il disegno architettonico le seguenti sono le maggiormente utilizzate: Scala 1:10 (dettagli di particolari componenti) Scala 1:20 (particolari costruttivi, componenti di arredamento) Scala 1:50 (progetto esecutivo, layout arredamento) Scala 1:100 (progetto architettonico definitivo, costituisce la scala più comunemente utilizzata) Scala 1:200 (progetto preliminare, planimetrie catastali di immobili) Scala 1:500 (Planimetria generale, Piano particolareggiato e Piani esecutivi) Scala 1:1000 (Inquadramento urbano) Scala di riduzione 1:100 1000:100 = 10 mm 1 cm = 1 m 30 cm = 30 m 100 cm = 100 m Per studiare, analizzare, definire la strutturazione del complesso o dei particolari il disegnatore tecnico utilizza essenzialmente le proiezioni ortogonali. Sia per il rilievo sia per la progettazione le proiezioni ortogonali sono uno strumento indispensabile dell’architetto, che se ne avvale mediante tre fondamentali elaborati grafici: il prospetto, la pianta e la sezione. Gli elaborati in pianta e sezione sono ottenuti con un’operazione tecnica di taglio (sezione) che li rende estremamente astratti, lontani da qualsiasi percezione visiva; questa componente astratta li rende adatti a comunicare con persone esperte nella rappresentazione tecnica. La pianta e la sezione sono infatti finalizzate all’analisi di progetto o di rilievo da parte del disegnatore stesso, oppure alla descrizione dell’edificio rivolta a tecnici (maestranze di cantiere, uffici tecnici, ecc.). Si definisce PIANTA una proiezione ortogonale, effettuata sul piano orizzontale, di un oggetto. In architettura è la rappresentazione grafica, in scala ridotta, di un edificio sezionato a un determinato livello, completata dalla proiezione di tutte le parti sottostanti o sovrastanti il piano di sezione e dalle quote relative alle dimensioni dei singoli elementi. Il piano di sezione viene normalmente disposto a 110-120 cm dal piano di calpestio.