Percorso del lupo info

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Il percorso del LUPO
FONDAZIONE
DELLA COMUNITA’ BERGAMASCA
Percorso geologico
1 Percorso del Lupo
2 Percorso del Falco
Nella Natura a due passi da casa
CLUB ALPINO ITALIANO
SOTTOSEZ. DI ALZANO LOMBARDO
Città di
Alzano Lombardo
ONLUS
3 Percorso della Rana
Il progetto, finanziato da Comune di Alzano Lombardo, Sottosezione CAI di Alzano Lombardo e Fondazione
Bergamasca, ha visto la realizzazione di 3 percorsi tematici ad anello con l’obiettivo di incentivare le escursioni delle
famiglie sul nostro territorio montano, che offre spunti interessanti a livello naturalistico, storico e culturale. I sentieri
proposti sono percorribili in genere in tutte le stagioni, con le dovute cautele nella stagione invernale, per la possibile
presenza di neve o ghiaccio.
 INDICAZIONI per i BAMBINI
Per agevolare il cammino dei bambini sono stati individuati nei contorni dei
percorsi tre figure di animali tradizionalmente legati a questi luoghi e alla bassa Valle Seriana, così da dare un nome ai sentieri: il Lupo, il Falco, la Rana.
Grazie ai disegni riportati sui cartelli, anche chi non sa ancora leggere può
agevolmente indicarvi la via da seguire (in genere i bambini si appassionano
e si sentono responsabilizzati da questo “importante” ruolo affidatogli, tanto a
volte da non sentire nemmeno la fatica del camminare).
Inoltre i ragazzi delle scuole elementari e medie hanno creato delle piccole
storie esposte lungo i percorsi: C’erano una volta un falco, un lupo e una rana
… volete sapere il resto? Che aspettate! In cammino e lo scoprirete!
disegno di Anna Ghilardi
 ACQUA LUNGO IL PERCORSO
Nei pressi della chiesa di Monte di Nese verso l’abitato di Olera,
seguendo il 532, dietro la chiesa parrocchiale).
 Dati Escursionistici
Lunghezza: circa 9.800 mt.
Dislivello: circa 640 mt.
Tempo Tabelle C.A.I.: circa h. 3,40
Tempo Tabelle F.I.A.1 : circa h. 2,00
La Federazione Italiana Escursionismo organizza gare di “Marcia Alpina di Regolarità” , il tempo indicato è stato ricavato per un buon passo da allenamento, abbastanza veloce, senza mai correre (a cura dell’Unione Escursionisti
Paleocapa di Nese) - per maggiori informazioni e/o per scaricare la tabella completa dei tempi parziali potete vedere:
www.comune.alzano.bg.it/itinerari
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 INTINERARIO
Il Sentiero, individuato in pianta con il colore rosso è denominato
“Percorso del LUPO”. L’itinerario, che parte da questo punto, si snoda tra il borgo di Olera, la sella del Canto Basso
e sfiora l’abitato di Monte di Nese scendendo alla sella del
Colletto e da qui riporta ad Olera.
 Indicazioni lungo il percorso
I cartelli raffiguranti il FALCO, il LUPO e la RANA vi guidano lungo
il percorso nella giusta direzione (per meglio leggere i cartelli fotografa il codice QR con il tuo smartphone).
Nella scala delle difficoltà escursionistiche CAI il Percorso è classificato “E”:
“itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche”. Il senso di percorrenza
proposto è quello orario, che permette di affrontare in salita i tratti un poco
più impegnativi, soprattutto se viene percorso con bambini al seguito.
PERCORSO
LE ROCCE E LA LORO STORIA
ROCCE, PAESAGGIO E VEGETAZIONE
L’itinerario, costituito da alcuni tratti dei
sentieri C.A.I. n. 531, 532, 540A e 533, risulta
estremamente interessante ed appagante,
sia per la particolarità del paesaggio, tipico
dei monti e degli altopiani calcarei, sia per la
valenza geologica; lambendo il Monte Cavallo,
che nei periodi Cretacico e Giurassico costituiva
un’altura sottomarina, su cui si depositarono
fanghi franati dai “fianchi” della montagna e resti
di organismi viventi, non sarà difficile rinvenire
fossili.
Il percorso è per buona parte costellato da
numerose santelle,
testimonianza della
devozione popolare e
della cultura contadina
nostrana, di cui è ulteriore
esempio la chiesetta
di S. Rocco, eretta
nell’ultimo ventennio
del ’400, a protezione
dalle epidemie di peste,
flagello di quel secolo
e del successivo.
Tutte le rocce del territorio montano di Alzano
Lombardo, sono di origine sedimentaria marina, ovvero, formate per deposizione di fanghi
calcareo-dolomitici e di parti di organismi.
La storia di questo mare, nel quale le cime i monti
e le colline locali erano immerse, può essere
così riassunta:
Triassico superiore (circa 210 milioni di anni
fa): il mare era poco profondo, limpido e caldo,
presentava “piattaforme carbonatiche”, con lagune nelle quali si depositarono le rocce dolomitiche costituite da carbonato doppio di calcio
e magnesio. In certe zone abbondava il quarzo.
Sul finire del Triassico: il mare divenne più
profondo e torbido, per la presenza di grandi
quantità di fanghi terrigeni, portando alla formazione di rocce argillose.
Alla fine del Triassico e durante il successivo periodo Giurassico (tra 200 e 130 milioni
di anni fa) il territorio bergamasco sprofondò,
il mare divenne profondo migliaia di metri. La
velocità di sprofondamento non fu uniforme e si
vennero a creare “fosse” e “dorsali”. Il territorio
di Alzano si trovava in un’area elevata, culminante nella zona del Monte Cavallo. Sul fondo
del mare si deposero vari tipi di sedimenti, che
diedero origine a due tipi di rocce:
1) rocce calcaree: costituite prevalentemente
da carbonato di calcio e poca selce
2) rocce silicee: costituite soprattutto da selce.
I tipi di roccia, in relazione alla loro resistenza
all’erosione e alla loro composizione chimica,
condizionano profondamente il paesaggio e la
vegetazione.
Nel territorio montano alzanese si possono distinguere i seguenti tipi di paesaggio:
1) Il paesaggio dolomitico tipico (Monte Costone, Valle Formica, Monte Podona, Val Belbier).
Le rocce dolomitiche sono molto resistenti all’erosione, si sgretolano lentamente originando
AVVERTENZE e SICUREZZA in MONTAGNA
Anche se nella scala delle difficoltà escursionistiche CAI, tutti i sentieri CAI, del
Parco dei Colli e i percorsi ad anello indicati in questo progetto sono classificati
come “E”: “itinerari escursionistici privi di difficoltà tecniche” ed anche
se ci si trova a pochi passi dalla città, non bisogna sottovalutare i possibili rischi.
 In montagna non esiste il rischio “zero”.
Anche da noi esistono sentieri impervi con vari gradi di difficoltà. I dislivelli possono essere significativi. Sentieri e percorsi, relativamente facili in condizioni normali, possono diventare particolarmente insidiosi in presenza di acqua, pioggia,
neve o ghiaccio. Questo soprattutto se il terreno è particolarmente argilloso, o
se vi è la presenza di foglie cadute, erba lunga su pendii scoscesi, rocce o sassi
particolarmente arrotondati che possono diventare molto scivolosi. In questi casi
risulta molto utile l’uso dei bastoncini telescopici e avere calzature idonee.
 Percorrete solo sentieri ben segnalati.
I tracciati qui descritti non presentano eccessivi gradi di difficoltà e possono essere percorsi generalmente con bambini al seguito. Ciò nonostante non bisogna
dimenticare che il grado di difficoltà di un’escursione, oltre alla conformità del terreno, va rapportato alla propria esperienza in ambiente montano, alle proprie capacità psico-fisiche, al proprio equipaggiamento e alle condizioni meteorologiche.
© copyright Provincia di Bergamo
Panorama dal Monte Costone al Monte Podona
suoli poco profondi. L’abbondanza di fratture
nella roccia ne accresce la permeabilità , e per
tale ragione il paesaggio, è arido; i pendii sono
scoscesi e rupestri; i suoli poco profondi, tanto
da non fornire acqua sufficiente per la crescita di
un albero. La vegetazione in queste zone
è caratterizzata da
praterie “magre”, da
boscaglie (di carpino
nero e orniello) e da
arbusteti (con pero corvino, ramno dei sassi,
cotognastro e ginestre),
nonché boschi, confiCarpino (Alnus Glutinosa)
nati nelle zone più umide presso il fondovalle
(esempio: Valle Formica). La scarsa copertura
delle chiome degli alberi, permette alla luce di
raggiungere il sottobosco, favorendo lo sviluppo
delle specie erbacee della prateria. Data l’abbondanza di luce, le fioriture sono distribuite durante
tutte le stagioni dell’anno e sono molto ricche.
Il suolo, a causa del suo elevato contenuto in
calcio e magnesio (che provengono dalla lenta
disgregazione della roccia dolomitica), consente,
esclusivamente la presenza di piante erbacee
immuni a questi elementi.
2) Il paesaggio degli altopiani su roccia dolomitica (sentiero n. 531) (Spiazzi - Castello
di Monte di Nese e versante sud del Monte Filaressa; Salmezza; Corna Bianca; Stalle Fop).
Questi altopiani, quasi pianeggianti e con suoli
profondi e fertili, testimoniano la presenza, un
tempo lontano, di un clima più caldo ed umido
dell’attuale. In tali condizioni, la roccia dolomitica,
anche se dura, perse tutti i carbonati, lasciando
Versante sud della Filaressa visto dagli Spiazzi
sul posto solo un residuo” insolubile di minerali
di ferro e alluminio, trasformatisi in suoli argillosi
di colore rosso (“Terra Rossa”), all’interno dei
quali è possibile rinvenire cristalli di quarzo.
3) Il paesaggio dei monti e degli altopiani
calcarei (sentiero n. 540, n. 540A e n. 533)
(Monte Cavallo, Canto Alto, Monte di Nese a sud
della Val Porla, Monte Colletto, Pizzo e Corni di
Lonno).
Le rocce di queste zone sono costituite prevalentemente da calcare (poco friabile) o argillite
(molto friabile) e pertanto presentano una resistenza all’erosione molto variabile. Dove affiorano le rocce friabili, si trovano conche o altopiani
pianeggianti (Brumano-Botta; Burro-Pisaròta),
mentre i calcari puri, molto più resistenti, caratterizzano i maggiori rilievi (Canto Alto, Monte
Cavallo, Monte Colletto, Pizzo e Corni di Lonno),
Dal Canto Alto al monte Colletto con al centro Olera
tali, così si deposero sul fondo del mare circa
130 milioni di anni fa.
Oltre che dal tipo di roccia, la vegetazione di
queste zone è influenzata dall’esposizione al
sole. Sui versanti soleggiati dei monti Cavallo e
Canto Alto, troviamo boschi di roverella e carpino nero mentre sui versanti in ombra, frassino
maggiore, acero montano, sorbo montano, nocciolo e faggio.
4) Il paesaggio dei monti siliceicalcarei (Monte
Ganda, Monte Bastia)
Nel territorio alzanese, il “paesaggio dei monti
silicei”, interessa la sola Val Luio (nella foto con
vista da Lonno tra il Monte Bastia a sinistra e il
Monte Ganda a destra), Queste rocce, costituite
soprattutto da selce (Si02 in varie forme), sono
povere dei minerali carbonatici e sgretolandosi,
originano suoli privi di carbonati su cui crescono
rigogliosi i castagneti e i betulleti, nonché le brughiere a brugo, felce aquilina e pioppo tremolo.
Questo ambiente, è particolarmente significativo
anche per la ricchezza di funghi.
le cui vette sono costituite da rocce bianche o
grigio-chiare (il colore chiaro è spesso caratteristico dei calcari puri, più resistenti). La cima
del Monte del Cavallo, è costituita da un calcare
bianco candido detto “maiolica”, si presenta in
forma spianata, in quanto gli strati quasi orizzon-
Vista da Lonno tra il Monte Bastia e il Monte Ganda
Altre informazioni le potete trovare sul sito www.comune.alzano.bg.it/itinerari
Testi liberamente tratto da”Guida naturalistica ai sentieri del territorio di Alzano Lombardo” di Cesare Ravazzi con il contributo di Daniele Fantoni,
Emanuela Manini, Roberto Mazzoleni e Pietro Ruggeri (disegni del Lupo, Falco e Rana).
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