1 origini ed evoluzionismo - Dipartimento di Sociologia e

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Facoltà di sociologia –
Laurea in Sociologia
(Triennale)
Antropologia
1. Introduzione e origini
Simone Ghezzi
[email protected]
02-6448-4883
Orario Ricevimento:
Mercoledì mattina
Bibliografia
Testi per la preparazione all' esame
• Obbligatori:
• Deliège, Robert (2008) Storia dell'Antropologia.
Il Mulino
• Fabietti, Ugo (2010) Elementi di antropologia
culturale. Mondadori
• Uno a scelta tra i seguenti:
• Fabietti, Ugo (1998) L'identità etnica. Storia e
critica di un concetto equivoco. Carocci
• Maher, Vanessa (a cura di) (1994) Questioni di
etnicità. Resenberg & Sellier.
Introduzione all’antropologia:
elementi di base.
• L’antropologia studia gli esseri umani
occupandosi soprattutto delle differenze e
delle similarità sia biologiche che culturali
delle popolazioni.
• Grande variabilità culturale all’interno di
un’unica specie, quella dell’homo sapiens.
• Per avvicinarsi a questa estrema
variabilità gli antropologi fanno spesso
ricorso al concetto di “altro” e “alterità”.
• “Alterità” è il termine utilizzato per descrivere ciò
che non appartiene al nostro sistema cognitvo
(self vs. other).
• L’“Altro” è il soggetto che rappresenta l’Alterità, il
primitivo, lo straniero, l’indigeno, oppure ciò che
viene considerato esotico.
• L’antropologia cerca di esperire, rivelare e parlare
di Alterità senza fare ricorso a stereotipi
• Pone lo sguardo sull’altro senza scadere in
imbarazzanti luoghi comuni (evitando per es. di
dire: l’irrazionalità dei “selvaggi”; la pigrizia dei
poveri; la superiorità della civiltà occidentale,
ecc.).
• Anzi cerca di smascherarli, mettendo in luce gli
aspetti ideologici che legittimano la superiorità
della propria visione del mondo.
• Quando parliamo di Altro e Alterità non
intendiamo necessariamente evocare
scenari distanti da noi in senso geografico
o temporale. Un antropologo può studiare
la società nel quale è nato e vissuto –
normalmente è quanto fanno i sociologi –
ma lo fa prendendone temporaneamente
le distanze e sospendendo ogni giudizio.
Origine
Da quanto tempo esiste l’antropologia?
Nasce come forma di riflessione sull’umanità che si è articolata
attraverso il viaggio, lo spostamento e l’incontro con culture
altere.
• Erodoto (V sec a.C.). Storie (Ἰστορἴαι) descrizioni dei popoli
cosiddetti “barbari” del mediterraneo orientale (Persiani,
Egiziani, Medi e Sciti)
• Transizione dal Rinascimento all’Illuminismo: graduale (ma
non completo) rifiuto di testi antichi e medioevali e
riconoscimento dell’esistenza di popolazioni sconosciute agli
antichi (tendenza al grottesco).
• Colombo, Bartolomé de Las Casas (domenicano), José de
Acosta (gesuita), Jean de Léry (protestante).
• Il problema della traduzione culturale.
• Questa transizione fu irreversibile:
l’autorevolezza della osservazione
empirica e della testimonianza diretta
soppianta il racconto di pura fantasia. Ma
bisogna arrivare all’Illuminismo perché
questo transizione si compi del tutto.
• Transizione Illuminista: la ricerca di leggi
umane e forme di comportamento universali.
Nasce l’enciclopedismo.
• Ma ancora non si parla di antropologia bensì
di etnografia (dal 1771 università di Gottinga)
=> studio dei mores (costumi delle nazioni)
• Il termine si diffonde in tutta l’europa
continentale.
• Nascono le prime spedizioni etnografiche
nelle zone artiche della russia
• In questo periodo il termine etnologia viene
spesso utilizzato come sinonimo di etnografia
• E’ in Francia con l’istituzione della Société
Ethnologique de Paris (1839) che il concetto di
etnologia acquisce un significato proprio, ma più
ampio: un mix di geografia sociale, storia,
linguistica, e fisica (razziale).
• Antropologia diventò sinonimo di antropologia
fisica (paleantropologia), mentre nei paesi
anglosassoni, il termine etnologia non ha mai
avuto molto seguito e si preferì il termine
antropologia.
• I termini hanno subito una trasformazione
semantica dovuta ai vari nazionalismi e
all’importanza attribuita alle idee razziali.
• Nel 1800 aumenta l’interesse nei confronti delle
popolazioni esotiche perché aumenta
l’espansione coloniale europea in tutti i
continenti extraeuropei.
• Il potere economico dei paesi occidentali
accentua il senso di superiorità europea.
• Si propongono schemi universali di sviluppo
degli esseri umani in modo tale da spiegare le
differenze tra europei e non europei.
Poligenisti vs.Monogenisti
• Monogenists:
• I primi monogenisti: origine unica dell’umanità,
progenitori comuni
- Bishop James Ussher’s (1581-1656) cronologia
biblica (4004 a.C.)
• Monogenisti moderni: (Darwin, 1858), medesimi
antenati, scimmie non esseri umani.
• Poligenisti: l’umanità non proviene da una singola
progenie. Ciò spiega il perché alcune popolazioni
esprimono culture sviluppate e altre invece primitive
E’ Dio che decide il loro destino: l’inferiorità e la
superiorità delle culture non dipende dall’uomo
stesso, bensì dalla volontà di Dio.
• Darwin presenta la teoria dell’origine delle specie
in termini biologici.
• Quando questa viene comunemente accettata,
alcuni elementi vengono utilizzati per spiegare le
differenze culturali in termini di evoluzionismo
sociale.
• Monogenisti prevalgono: come spiegare
l’inferiorità e la superiorità delle culture? Attraverso
la regressione culturale e sociale di alcune
popolazioni e il progresso di altre.
• Processi contestuali di evoluzione e involuzione.
La costruzione sociale dei “primitivi” all’epoca
dell’antropologia vittoriana
• L’”antropologia vittoriana”:
• Henry Maine: Ancient Law (1861)
• Johannes Bachofen: Das mutterrecht (Il
matriarcato) (1861)
• J.F. McLennan: Primitive Marriage (1865)
• John Lubbock: Prehistoric Times (1865)
• Edward Burnett Tylor: Primitive Culture (1871)
• Lewis Henry Morgan: Ancient Society (1877)
• James Frazer: The Golden Bough (1890)
The line of Progress (I)
Patrilineal
societies and
patriarchy
Civilized
people
Industrializa
tion
monotheism
politheism
Intemediate
levels
time
(monogamy)
deity
matrilineal
society and
matriarchy
barbarians
hearding
irrigation
agriculture
religion
spirits
(poligamy)
Sexual
promiscuity
Intermediate
levels
savages
Hunting and
gathering
Lack of
religion
magic
science
Progres (II)
progress
Modern
Europeans
science
Civilized
people
Italians
Chinese
religion
Aztec
time
barbarians
Tahitians
magic
Australian
aborigens
savages
space
Progress (III)
Time
space
English
Italians
Chinese
White skin
Aztec
Tahitians
Dark skin
Australian
aborigens
• Il darwinismo sociale è radicato nelle teorie vittoriane di
progresso.
• teoria sociale che fu elaborata per giustificare la nuova
struttura di classe nei paesi industrializzati - il declino
dell'aristocrazia e l'emergere dei nuovi protagonisti del
capitalismo industriale.
• La civilizzazione della rivoluzione industriale è un
avanzamento rispetto allo stato selvaggio e alla barbarie, la
scienza rappresenta un passo in avanti rispetto alla
superstizione e alla religione.
• Quale è il motore del progresso?
• (the survival of the fittest). La competizione porta alla
differenziazione e alla specializzazione => aumento della
complessità.
• Nel darwinismo sociale la questione della “razza” è
marginale => maggior enfasi è attribuita al progresso e alla
sua ineluttabilità.
Africanus negrus,
Americanus rubescens
Asiaticus focus
Europeus albescens
• Blubenbach (1775) De Generis Humani Varitate
Nativa (accettato fino alla metà del XX sec)
• Classificazione basata prevalentemente su
aspetti fisici (colore della pelle):
• Caucasica o "razza bianca" (la razza "originaria"
da cui sarebbero derivate le altre per effetto di
pressioni ambientali e abitudini alimentari);
• Americana o "razza rossa";
• Malese o "razza olivastra";
• Mongola o "razza gialla";
• Africana o "razza negra".
• Zeitgeist o the spirit of the age:
• Sono gettate le basi di una visione evoluzionista
e lineare delle diverse culture.
• Le culture tendono ad essere identificate con le
razze:
- si attribuisce un fondamento biologico
all’esistenza delle razze (caratteri fisici e
somatici);
- si elabora una fisiognomica della razza (dedurre
i caratteri psicologici e morali di una persona dal
suo aspetto fisico, soprattutto dai lineamenti
volto);
- si elabora una classificazione gerarchica
delle razze (superiore – inferiore). Il mondo
anglosassone si erge come il modello più
avanzato della civiltà europea e mondiale;
- si elabora anche una giustificazione religiosa
alle differenze fra le razze;
- si crede che il colonialismo dia l’opportunità a
questi popoli, “in ritardo” dal punto di vista
evolutivo, di avanzare rapidamente agli stadi
superiori; come? Intervenendo sulla loro
cultura e organizzazione sociale e
imponendo loro modelli occidentali.
• si ritiene che il modo migliore per conoscere le
abitudini dei nostri antenati sia sufficiente studiare
le società “primitive” esistenti, considerate “fossili
viventi” e dunque una rappresentazione fedele dei
primi stadi evolutivi dell’umanità (matrimoni,
relazioni familiari, riti ecc.).
• => d’altro canto questa visione razzista
dell’umanità forniva il fondamento ideologico della
schiavitù e giustificava gli interventi violenti di
prevaricazione non solo culturale, ma fisici sulla
persona.
• (genocidio di massa delle popolazioni aborigene;
creazione di “riserve”; schiavismo, zoo umani)
Gli zoo umani
• Saartjie Baartman (Hottentot Venus)
(1789 – 1815). Etnia Khoikhoi. Elementi linguistici e
culturali simili ai boscimani (San), ma i primi sono
società pastorali, i secondi cacciatori e raccoglitori.
Entrambi (Khoi-San) vivono tra Sudafrica, Namibia
e Botswana. (altri gruppi sono gli Zulu e i Xhosa,
gruppo etnico Bantu).
Erano chiamati derogatoriamente “ottentoti” (cioè
balbuzienti) dai boeri, per la “stranezza” dei suoni
della loro lingua.
Catturata da boeri, resa schiava, e portata a Londra
nel 1810 e poi in Francia.
• Ota Benga (c. 1883 – March 20, 1916)
pigmeo della foresta del Congo belga.
Viene catturato da un esploratore Samuel
Verner.
• 1904 Saint Louis World Fair insieme ad
alcune scimmie come una creatura
intermedia tra le scimmie e la specie
umana
• dal 1906 Bronx Zoo, New York City
insieme a un gorilla e un orangotango
• Il Saint Louis World Fair del 1904 fu un grande
evento (temporaneo) che voleva mettere in
mostra migliaia di “uomini primitivi” provenienti
dalle regioni più disparate.
• La creazione di zoo umani o etnografici (stabili).
Alcune famiglie di indigeni venivano mostrate in
varie città europee in aree recintate dove
venivano ricreati artificialmente gli ambienti
naturali di vita di questi individui (abitazione,
strumenti utilizzati, indumenti, ecc.). Spesso per
mostrare la loro arretratezza culturale.
Dalla magia alla scienza
• Alcuni antropologi, pur non rinunciando al
paradigma evoluzionista lineare,
cominciano a prendere le distanze dai
razzialisti per i quali le differenze fra le
culture sono incolmabili.
• Edward Tylor (1832-1917). Introduce il
termine “antropologia” nel mondo
anglosassone ottiene la prima cattedra di
antropologia a Oxford (1896).
• Gli esseri umani hanno le medesime
capacità mentali (la mente umana lavora
sempre nello stesso modo)
• Le differenze esistono perché diverso è il
gradi di evoluzione. I tratti culturali si sono
trasmessi a velocità diverse.
• Universalità della natura (unità psichica
della mente e stessa biologia corporea) e
particolarità della cultura (usi e costumi
sono legati al territorio e allo stadio
evolutivo).
• Per esempio l’animismo: denominatore
comune di tutte le religioni e la forma
elementare primordiale della vita religiosa.
• E’ un prodotto della ragione umana e non
creazioni soprannaturali.
• Nozione di anima e di spirito scindibile
dalla forma di un corpo o di un oggetto.
• Elaborazione “razionale” per spiegare
l’attvità onirica e la condizione di morte del
corpo => presenza di spiriti che hanno una
esistenza separata dal corpo.
• Prima elaborazione di una metafisica.
• Progressivamente si passa al culto degli
antenati (controllo degli spiriti, accattivarsi
le loro simpatie, e impedire che gli spiriti
danneggino i vivi.
• Animismo di evolve in feticismo –
collocare lo spirito in un corpo estraneo. Il
feticcio funziona come una divinità, la si
invoca per ottenerne dei favori. Idolatria –
politeismo-monoteismo.
• Giudaismo e cristianesimo non sono altro
che lo stadio più avanzato dell’animismo
• Si tratta di costruzioni coerenti e logiche
che nascono dall’esigenza di spiegare i
fenomeni (naturali e psichici)
• La comparazione: I fatti che si ritrovano in
una certa cultura possono essere chiariti
solo con la comparazione con tratti
culturali di altre società.
• James Frazer (1854-1941) può essere considerato
anagraficamente l’ultimo esponente dell’antropologia
vittoriana.
• L’opera più significativa: Il ramo d’oro. Studio sulla magia
e la religione (1890) – [The Golden Bough. A Study in
Magic and Religion]. Opera in 13 volumi. Sterminata
raccolta di dati desunti da resoconti, dalla letteratura
classica, dalle mitologie.
• Elabora una teoria della religione in una cornice
evoluzionista lineare che si riassume nei tre grandi stadi:
magia, religione, scienza.
• Queste costituiscono le tre tappe fondamentali dello
sviluppo dell’intelletto umano.
• Il pensiero magico è ciò di cui l’uomo primitivo dispone per
spiegare certi fenomeni naturali e l’unico mezzo per
controllarli
• La magia è una pre-scienza che poggia
sulla teoria della causazione (le stesse
cause producono effetti medesimi).
Partendo dalla constantazione della
regolarità e prevedibilità di certi fenomeni,
il mago enuncia alcune leggi come se
fossero di carattere scientifico (es.: un rito
provoca un certo effetto, per esempio,
porta un buon raccolto, porta alla
guarigione ecc.).
• Ma queste leggi sono immaginarie; si
reggono sull’illusione di poter controllare la
natura.
• Successivamente alcuni uomini
“inventano” la figura del sacerdote,
mediatore tra uomo e divinità, per
accattivarsi il favore delle potenze della
natura. Perché si rendono conto che i riti
magici non governano i fenomeni naturali.
Sono gli dei (esseri soprannaturali) che
hanno il potere di farlo.
• In una fase ancora più tarda altri uomini si
rendono conto che gli esseri divini non
portavano alla risoluzione dei loro
problemi;
• così inizia la fase più recente, quella
contrassegnata dall’osservazione dei
fenomeni naturali e dalla ricerca delle leggi
che ne regolano i rapporti
• => l’empirismo inglese e approccio
sperimentale alla conoscenza basato sulla
ricerca e sull’osservazione
• Sviluppo della conoscenza secondo modalità di
tipo scientifico e capacità dell’uomo di dominare
la natura a scopo pratico (scienza e
capitalismo).
• Nel finale della sua opera però vengono a
mancare i toni trionfalistici che percorre il
pensiero dei suoi contemporanei:
• “Will the great movement which for centuries has
been slowly altering the complexion of thought
be continued in the near future? or will a
reaction set in which may arrest progress and
even undo much that has been done? […] We
cannot tell”.
• Frazer ritiene che nel passaggio da una fase di
progresso all’altra si mantengano forme di
sopravvivenza che appartengono ad una fase
precedente.
• => “sopravvivenze” sono quelle pratiche o
credenze che pur presenti al giorno d’oggi si
ricollegano ad un mondo più o meno antico, e
all’intelletto primitivo (selvaggio)
• Tylor le chiamava “fossili sociali”. Ci consentono
di poter risalire all’epoca in cui quell’idea o
quella pratica aveva un significato particolare =>
capire lo stadio di sviluppo culturale precedente
a quello attuale.
• Il pensiero magico è dominato da due
leggi:
• 1) La legge della similarità (homoeopathic
magic) e
• 2) La legge del contatto (contagious
magic).
• Dalla legge della similarità si ricava la magia
omeopatica o imitativa: il mago ricorre ad una
immagine, una effigie, una rappresentazione per
produrre l’effetto desiderato. Se si desidera
nuocere a qualcuno, si può imitare quell’effetto
su una immagine della potenziale vittima
(piantere spilli nelle bambole vudu)
• Corrispondenza basata su associazione di idee:
influenzare qualcosa o qualcuno perchè un
oggetto evoca per analogia qualcosa d’altro. Es:
Il gheriglio di una noce assomiglia al cervello =>
il consumo di noci può favorire lo sviluppo della
memoria e dell’intelligenza.
• Dalla legge del contatto (o del contagio) si ricava la
magia contagiosa. Gli oggetti venuti a contatto fra
loro continuano ad agire gli uni sugli altri anche
dopo essere state separate.
• Chi pratica la magia contagiosa usa qualcosa del
corpo delle eventali vittime (unghie, capelli, gocce
di sangue, ecc) oppure oggetti che erano stati in
contatto con loro.
• La funzione delle reliquie nella religione e nelle
pratiche occulte.
• La medicina omeopatica: un liquido che entra in
contatto con una sostanza ne conserva l’immagine
e le proprietà.
Diffusionismo (1910-1925)
• Le tesi evoluzioniste che tentavano di ricostruire
le origini delle istituzioni umane cominciaro a
perdere sostenitori, autorità e influenza.
• Cominciano a farsi strada i sostenitori del
diffusionismo (Grafton Elliot Smith e W.J. Perry).
• L’idea di base è che fosse estremamente
improbabile che tutte le società di ogni parte del
mondo si stessero sviluppando o si fossero
sviluppate in modo indipendente o attraverso
una successione di fasi.
• Molto più plausibile sostenere che i mutamenti e i
progressi culturali erano dovuti a fattori esogeni.
• => gli elementi culturali vengono trasmessi da una
società all’altra attraverso i contatti fra loro.
• Alcuni tratti culturali per motivi a noi sconosciuti
(caso, adattamento ambientale, ecc.) appaiono
prima soltanto in determinati luoghi e poi questi si
diffondono per contatto in altre società.
• Idee e tratti culturali viaggiano e si trasmettono a
seguito di migrazioni e scambi commerciali.
• Non possiamo escludere che un’invenzione sia
comparsa contemporaneamente in vari contesti,
ma è molto più probabile che sia apparsa in un
punto e poi si sia diffusa.
• Diffusione diretta (due culture intraprendono
rapporti commerciali, stringono matrimoni,
scendono in guerre una con l’altra)
• Diffusione forzata: attraverso l’assoggettamento,
imponendo le proprie abitudini, i propri valori sul
gruppo dominato.
• Diffusione indiretta: quando i tratti culturali si
spostano dal gruppo A al gruppo C attraverso il
gruppo B senza alcun contatto diretto tra A e C.
• => pensiamo a come si diffonde la cultura nella
epoca della globalizzazione
• La corrente diffusionista ha
• 1) esercitato una notevole influenza in
archeologia,
• 2) ha introdotto l’idea di cambiamento
sociale attraverso il contatto fra culture
=>le culture non sono sistemi isolati e
autonomi; non si sviluppano in
isolamento totale.
• Il problema è che i sostenitori di questa
corrente, come quella degli evoluzionisti
andavano ben al di là dei fatti conosciuti.
• Erano fautori di tesi congetturali elaborate
partendo dalle limitate conoscenze
etnografiche allora disponibili
• => distorsione temporale: la ricostruzione
di un lontano passato utilizzando dati su
società attuali fossili viventi), senza una
buona documentazione storica e
archeologica
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