S212 y as nt Collana di narrativa per la scuola media Fa Il camaleonte Una storia dentro i quadri a cura di Enza D’Esculapio e Marcella Peviani Maurizio Elettrico Excerpt of the full publication Gruppo Editoriale Esselibri - Simone ® Il camaleonte Collana di narrativa per la scuola media Una storia dentro i quadri a cura di Enza D’Esculapio e Marcella Peviani Maurizio Elettrico Gruppo Editoriale Esselibri - Simone ® Excerpt of the full publication Copyright © 2006 Esselibri S.p.A. Via F. Russo 33/D 80123 Napoli Tutti i diritti riservati È vietata la riproduzione anche parziale e con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione scritta dell’editore. Azienda certificata dal 2003 con sistema qualità ISO 14001: 2004 Per citazioni e illustrazioni di competenza altrui, riprodotte in questo libro, l’editore è a disposizione degli aventi diritto. L’editore provvederà, altresì, alle opportune correzioni nel caso di errori e/o omissioni a seguito della segnalazione degli interessati. Prima edizione: aprile 2006 ISBN 88-244-7872-7 S212 - Una storia dentro i quadri Ristampe 8 7 6 5 4 3 2 1 2006 2007 2008 2009 Questo volume è stato stampato presso «Arti Grafiche Italo Cernia» Via Capri, 67 - Casoria (NA) ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ La revisione didattica è delle direttrici di Collana Enza D’Esculapio e Marcella Peviani ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Redazione: Susanna Cotena ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Illustrazioni: Giovanni Abeille ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Copertina: Excerpt of the full publication ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Premessa ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Una storia dentro i quadri è una vivace narrazione che introduce il ragazzo nel mondo dell’arte degli ultimi due secoli, sensibilizzandolo, attraverso una forma narrativa fantasiosa e divertente, ai grandi temi della Storia dell’arte. I due bizzarri protagonisti, Flic e Leonardo, compiono uno straordinario viaggio virtuale nel mondo delle arti figurative, interagendo con i luoghi e i personaggi di alcune famose opere. Il volumetto riprende quindi i modelli attuali del cartone animato e del videogame, ma si ispira anche al racconto tradizionale. Le parole colorate rimandano al pratico Glossarietto dei movimenti artistici che fornisce allo studente un facile e funzionale supporto teorico da affiancare alle illustrazioni delle opere, presenti con le rispettive didascalie in ciascun capitolo e talvolta richiamate da un logo di rinvio. I temi trattati nel corso della narrazione sono inoltre sviluppati nell’apparato didattico, arricchito ulteriormente da esercitazioni, quiz e giochi. A corredo del testo Linea di arrivo (Scheda di lettura globale) e I suggerimenti del camaleonte (Scheda di riepilogo relativa alle tecniche narrative). Excerpt of the full publication ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Indice ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Premessa Capitolo primo • Anche le statue si annoiano Pronti? Via! I giochi del camaleonte • La trafila: A – B = C Capitolo secondo • Era il 1518 e… Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Avanti o indietro? Capitolo terzo • Leonardo incontra Flic, intraprendente bambino alieno Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Chi apparirà? Capitolo quarto • A bordo di una canzone Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Una dopo l’altra Capitolo quinto • Viva il raffreddore! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Le croci “magiche” Capitolo sesto • Era meglio tenere la bocca chiusa! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Ancora croci “magiche”! Capitolo settimo • Un tutù con le pulci! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • 2 × 2 = Quattro… ovvero cruciverba automobilistico Capitolo ottavo • In volo con i corvi Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Poesiola… rompicapo Capitolo nono • Ma quanti sono i girasoli? Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Che bel girasole! Excerpt of the full publication p. 3 » » » » » » 7 11 13 15 19 21 » » » » » » » » » » » » » » 22 25 27 28 32 33 34 37 38 40 45 47 48 54 » » » » » » » 57 58 64 66 67 73 75 Indice • Capitolo decimo • Finalmente a Tahiti! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Che… corrente! Capitolo undicesimo • Non a tutti piacciono gli scarafaggi Pronti? Via! I giochi del camaleonte • L’inizio del contrario Capitolo dodicesimo • Un pomeriggio da… cani! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Estrazione del cerchio Capitolo tredicesimo • La rabbia di un angelo Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Somma di iniziali Capitolo quattordicesimo • Il mostro innamorato Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Un cruciverba… mostruoso Capitolo quindicesimo • I Nabis e la giungla Pronti? Via! I giochi del camaleonte • La colonna centrale Capitolo sedicesimo • Che incubo! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • L’eliminazione Capitolo diciassettesimo • Una vanitosa… decapitatrice Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Cruciverba… innamorato Capitolo diciottesimo • Un bagnante sfortunato e cinque danzatrici Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Cruciverba… marino Capitolo diciannovesimo • Che strano museo! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Attenti alla doppia! Capitolo ventesimo • Una chitarra… comoda?! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Cruciverba… musicale 5 Excerpt of the full publication p. » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 76 82 84 85 88 90 91 97 99 101 107 109 110 118 120 122 128 130 132 137 139 140 147 149 » » » » » » » » » 150 155 156 158 164 166 167 171 172 ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Indice • Capitolo ventunesimo • Quadri… pericolosi Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Lettere… in libertà Capitolo ventiduesimo • E pensare che non aveva la bocca… Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Rebus… in giallo Capitolo ventitreesimo • Triangoli, rettangoli, linee incrociate… Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Cruciverba sillabico Capitolo ventiquattresimo • Ragni o fantasmi? Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Un cruciverba… pauroso! Capitolo venticinquesimo • Che mal d’orecchi! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Metti la… seconda! Capitolo ventiseiesimo • Non è facile nuotare in una piscina a olio! Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Facciamo ordine! Capitolo ventisettesimo • Ritorno al Tempio dell’Arte Pronti? Via! I giochi del camaleonte • Cruciverba a scale p. 174 » 180 » 182 » 183 » 187 » 188 » » » » » » » » » 189 193 194 196 200 201 203 208 210 » » » » » » 211 216 218 219 222 223 Glossarietto dei movimenti artistici » 225 Linea di arrivo • Scheda di lettura globale » 233 I suggerimenti del camaleonte • Scheda di riepilogo relativa alle tecniche narrative » 237 Lettera al camaleonte » 241 Soluzioni dei giochi del camaleonte » 242 6 Excerpt of the full publication Capitolo primo ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Anche le statue si annoiano ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Su di un trasparente asteroide nella costellazione del Draco (ricavato non si sa se dal dente di un dinosauro intergalattico o dall’arte di qualche vetraio alieno) sorge un tempio, il Tempio dell’Arte, tutto tondo con un unico foro al centro del tetto, che pare un occhio che guarda le stelle. A sorvegliarlo vi sono sette statue di sette artisti, che furono importanti nei tempi passati della storia umana, tutte fatte di metalli diversi. C’è la statua di Michelangelo, interamente di piombo, i cui occhi guardano verso Saturno, il pianeta con gli anelli. Ce ne sono poi altre, con faccioni un po’ inespressivi, tutte rigorosamente di metallo, che guardano ora questo ora quel pianeta. Infine, in un luogo più nascosto del tondeggiante Tempio, si trova la statua di Leonardo da Vinci, alta alta, tutta d’oro, che sprizza raggi come se fosse il Sole. Un giorno come tanti altri Leonardo, annoiato per la sua immobilità “statuaria”, se ne stava in un angoletto a contemplare l’uni7 ○ ○ ○ ○ ○ ○ 1. Anche le statue si annoiano • verso. Si sentiva come un vermiciattolo seppellito in terra per metà, la cui testolina sbucava fuori ad ammirare le stelle luccicanti e libere di muoversi nel cosmo. Era questa la peggiore pena per un artista come lui, che era stato in più anche scienziato: finire così, come una statua d’oro, che per di più sembrava la bomboniera di un matrimonio di cattivo gusto, con le mosche di un pianeta vicino che le ronzavano intorno cercando il sacchetto dei confetti. “Ah, che bella fine! – si diceva – E che noia! Qui per ammazzare il tempo non si può neanche scrivere, perché gli angeli non ti procurano mai la carta, un computer, poi, manco a parlarne; e se vuoi dipingere, ti dicono che non è più di moda e che il colore a olio gocciola giù su stelle e pianeti, macchiandoli e sporcandoli. Uffa, che barba!!” E in effetti la barba d’oro di Leonardo era cresciuta a dismisura, addirittura più di trecento chilometri, e costituiva un ricco filone aurifero per le galassie circostanti. Proprio per questa ragione, l’unico gesto che Leonardo faceva spesso era quello di scrollare da questa chilometrica barba gli gnomi spaziali che gliela sfoltivano tutta, perché gli gnomi, anche se spaziali, restano essenzialmente dei minatori e si davano da fare ininterrottamente su quella “miniera” a cielo aperto! Povero Leonardo! E poi non andava mai a trovarlo nessuno! Beh, proprio nessuno no… in verità qualcuno c’era: si trattava di un fantasma, il fantasma di un gabbiano di nome Georges, che diceva di essere figlio illegittimo di un poeta francese. Aveva fatto amicizia con lo sciame di mosche interplanetarie che, in una nuvoletta ronzante, svolazzava sempre attorno alla statua di Leonardo. C’era un inconveniente, però: Georges faceva la pupù come un vero e proprio gabbiano e spesso imbrattava la testa di Leonardo, che si sentiva come la bitta di un porticciolo malfamato e non sopportava più quella pupù verde fosforescente. Gli astrobus turistici, invece, lo spaventavano a morte. Quando ne vedeva uno, si nascondeva dappertutto, dietro le colonne, sul tetto, in cantina. 8 Excerpt of the full publication 1. Anche le statue si annoiano • Ma il trauma peggiore lo ebbe dall’incontro con una signora aliena con una permanente altissima e minacciosa e un incarnato verde iguana. La signora era scesa con una comitiva di cinquantacinque turisti da un astrobus di cristallo rosa e, mentre i suoi compagni andavano in giro ad ammirare le opere d’arte custodite nel Tempio, lei si era fissata con il povero Leonardo: «Scusi, signore, ma lei mica è una statua?» gli aveva detto guardando Leonardo con l’espressione intensa e poco romantica di un camaleonte strabico. «Certo, signora, sono la statua di Leonardo o, per essere più esatti, sono Leonardo in statua.» «Sarà… Ma, dica un po’, lo sa che l’oro giallo “fa pacchiano”?» «Ignoro cosa sia “pacchiano”, signora.» «Lo vedo bene, ne è una dimostrazione evidente, mia cara statua del signor Leonardo, dal momento che luccica di oro giallo dappertutto. Perché, piuttosto, non si fa cromare di argento o di platino? È decisamente più chic. Non per dire altro, ma tenga presente che questo dovrebbe essere il Tempio del Buon Gusto oltre che dell’Arte. E lei, con questo suo oro sfavillante, non ne è certo un esempio. Ma ora la saluto, debbo proprio andare.» E si allontanò, facendo un gesto di insofferenza tutto snob con il foulard rosa che teneva nella sua unica mano al centro di un cappottino giallo. L’unica cosa che sollevava Leonardo da questa solitudine intellettuale e dall’incomprensione di cui si sentiva afflitto erano le visite che riceveva da alcuni animaletti carini e molto simpatici. Non si trattava di vere e proprie creature della natura, ma piuttosto di abitanti di antichi e polverosi libri: infatti venivano tutti da bestiari medievali e rinascimentali, e sembravano disegnati con gessetti su lavagne nere dalla mano fantasiosa di un bambino. Loro rivolgevano a Leonardo continue domande sull’arte del Rinascimento, nelle lingue più strane, facendo uscire dalla testa dei luminosi punti interrogativi, e lui subito rispondeva, mentre atomi d’oro saltellavano allegri sulla sua pelle. Intanto il buon Leonardo, a cui 9 Excerpt of the full publication ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ 1. Anche le statue si annoiano • anche da statua il sale in zucca non mancava, aveva imparato il significato del chicchichirichìcocochì di un antico e mai esistito gallo con la coda di gatto. Ma conosceva anche cosa volesse dire il famoso singsing glugluglu baubau gluglu di una sirena con la faccia di cagnolino che, su l’intero pianeta Terra, avevano visto, e per un’unica volta, un ubriaco di Trieste e un pazzo di Bombay. 10 ○ ○ scheda operativa ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Pronti? Via! ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ 1 Per ricordare… in generale comprensione globale Indica con una x la risposta esatta 1. Dove si trova la statua di Leonardo? ❑ Su un asteroide trasparente ❑ Sul pianeta Saturno ❑ Nel Tempio dell’Arte 2. Quale famoso artista rappresenta l’altra statua che si trova nello stesso luogo? ❑ Giotto ❑ Michelangelo ❑ Raffaello 3. Perché Leonardo si annoia? ❑ Non può parlare con nessuno ❑ Non può scrivere né dipingere ❑ Non ha fatto amicizia con le altre statue 4. Chi va a fargli visita? ❑ Il fantasma di un poeta francese ❑ Il fantasma di un gabbiano ❑ Il fantasma di un pellicano 5. Cosa solleva Leonardo dalla sua solitudine? ❑ La visita di una signora aliena ❑ La visita degli altri artisti ❑ La visita di alcuni animaletti immaginari 11 ○ ○ ○ ○ ○ ○ 1. Anche le statue si annoiano • 2 Per ricordare… i particolari comprensione approfondita Indica con una x la risposta esatta 1. In quale costellazione si trova l’asteroide su cui sorge il Tempio dell’Arte? ❑ Andromeda ❑ Sagittario ❑ Draco 2. Quante sono le statue degli artisti che si trovano nel Tempio? ❑ 2 ❑ 8 ❑ 7 3. Perché Leonardo non può scrivere? ❑ Gli angeli non gli procurano la carta ❑ È vietato scrivere nel Tempio ❑ Il computer è guasto 4. Perché Leonardo non può dipingere? ❑ Non ne ha voglia ❑ Il colore gocciola e macchia stelle e pianeti ❑ Non ha colori a olio 5. Chi sfoltisce la barba d’oro di Leonardo? ❑ Gli animaletti di bestiari medievali ❑ Gli gnomi spaziali ❑ Gli angeli 6. Cosa rimprovera a Leonardo la turista aliena? ❑ Di essere poco attivo ❑ Di essere vestito in modo troppo appariscente ❑ Di essere vestito in modo “pacchiano” 12 1. Anche le statue si annoiano • 3 Scrivere e riscrivere produzione 1. Quale altro titolo daresti al capitolo? Scegli fra questi proposti e giustifica la tua scelta negli appositi righi. ❑ La solitudine di una statua ❑ Leonardo e il Tempio dell’Arte ❑ Che barba! ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. I GIOCHI DEL CAMALEONTE La trafila: A – B = C Rispondi alle definizioni A e B e riporta le risposte nelle relative colonne; nella colonna C inserisci la lettera risultante da A – B (la lettera cioè ottenuta sottraendo le parole della fila B dalle corrispondenti parole della fila A; es.: arca (risposta alla definizione A) - ara (risposta alla definizione B) = c (che va inserita nella colonna C). Otterrai così il nome di uno dei protagonisti di questa “storia dentro i quadri”. 훽 훾 1 2 3 4 5 6 7 8 13 Excerpt of the full publication 훿 ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ 1. Anche le statue si annoiano • Definizioni A 1. Oggetto rotondo e rimbalzante con cui giocano i bambini, e non solo… 2. La bella di Troia 3. È un pregiato pesce di mare, che sembra quasi d’oro 4. Vi rimane l’auto che per un guasto non cammina più 5. Lo è un luogo ridente, allegro 6. Il nome di un re dei Franchi veramente… Magno 7. Lo faccio se una barzelletta mi diverte 8. Diminutivo di Giuseppe, che indica anche un albero Definizioni B 1. Serve per… spalare 2. È sinonimo di vigore, alacrità 3. Può essere settimanale, mensile, annuale quando il pagamento è frazionato 4. L’alimento base della mensa degli italiani 5. Il contrario di “più” 6. Riduzione, perdita di peso 7. Piccolo fiume 8. È il numero “segreto” del cellulare 14 Capitolo secondo ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Era il 1518 e… ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Nella sua solitudine galattica Leonardo si chiedeva cosa era successo all’arte umana in tutti quei secoli che avevano seguito la sua scomparsa dalla Terra. Nel 1518 Leonardo, secondo il linguaggio umano, era morto. Allora la sua anima si era levata in volo come una colomba pesante e spennata, svolazzando sopra le torri del piccolo maniero di Clos Lucè a Cloux, e aveva visto giù, sulla Terra che rapidamente lasciava, il re di Francia piangere davanti alla sua salma esanime e barbuta. Leonardo purtroppo non aveva fatto in tempo a dirgli che, pur se morto, stava benissimo, anzi molto meglio di prima, e che non era il caso di disperarsi a quel modo, e aveva ripreso a salire verso una stellina da poco nata, verde come sono le onde del mare in certi momenti dell’anno. Lì, nel fuoco caldo della stella, aveva provato a costruirsi un nido, non con rametti, ma con pezzetti di stella. «Ehi, cosa fa? Mi arruffa tutta la parrucca!» gli aveva gridato la stella. «Oh, mi scusi, – aveva risposto Leonardo, un po’ disorientato – ma ho appena terminato la mia esistenza terrena e poi non pensavo che le stelle avessero una parrucca, e in verità ignoravo anche che avessero una testa.» «Ci credeva, insomma, tutte calve e cretine!» «Oh no, non dicevo questo, gentile signorina; deve scusarmi, ma sono alquanto stranito: come già le ho detto, in verità sono appena defunto.» «E lei per una simile sciocchezza procura tutti questi fastidi? La prego, si allontani! Io devo andare dal parrucchiere, che se la trova 15 Excerpt of the full publication ○ ○ ○ ○ ○ ○ 2. Era il 1518 e… • sulla mia testa mi farà pagare il doppio la permanente. Su, forza, agiti le ali e si trovi un altro trespolo, non sia maleducato.» «Ma guarda un po’ questa! Ora il maleducato sarei io! Piuttosto dica: proprio lei, che è una stella, anzi una stellina e per di più fresca di scuola, le sembra educato che una stella parli così?» «Oltre che cretine e calve ci vorrebbe anche mute? Veramente per uno che è morto da poco lei se ne dà un bel po’ di arie!» «E lei, cara signorina, non può parlarmi così!» «Ah no? Invece un tacchino spolpato e puzzolente com’è lei, caro signore, avrebbe tutto il diritto di usare la mia parrucca come trespolo?» «Badi bene che io non sono un tacchino! Sono Leonardo da Vinci, principe delle arti, non so se mi spiego…» Detto questo, il nobile spirito aveva abbandonato quella stella permalosa e, offesissimo, se ne era andato per il cosmo, vagando di costellazione in costellazione, perlustrando ogni metro quadro di universo per trovarvi una comoda sistemazione, finché un bel giorno non conobbe un buco nero con un gran mal di gola. «Ieri ho preso freddo…» si lamentava il buco nero con una voce da gangster. «Forse le si è incastrato qualcosa tra le tonsille, mi permette di darvi un’occhiatina?» aveva detto Leonardo. «La prego, maestro, ma stia attento a non cadermi nel tubo digerente!» Leonardo aveva guardato dentro quella bocca tutta nera e nel silenzio maestoso di quelle tenebre vi aveva visto scintillare, su un grigio asteroide, la più bella architettura che i suoi occhi avessero mai visto. Era il Tempio dell’Arte, sorretto da colonne di alabastro bianco incrostate di gemme preziosissime. I pavimenti erano tutti intarsiati dei marmi più belli che si fossero mai visti. Il tetto d’oro splendeva quanto un Sole. Ma Leonardo non aveva avuto neanche il tempo di rimirarlo che l’asteroide con il suo meraviglioso edificio si era portato fuori le fauci ingorde del buco nero. A quel punto, come in un film di fantascienza, un gran raggio di luce era partito dall’ingresso del Tempio e aveva investito Leonardo. 16 Excerpt of the full publication 2. Era il 1518 e… • Da quel momento Leonardo decise che quella sarebbe stata la sua casa. Del resto lì abitavano le statue di tutti i più grandi artisti del pianeta Terra, realizzate con metalli diversi, che camminavano e parlavano esattamente come persone vere: c’era anche quella di Michelangelo Buonarroti! In verità l’artista da vivo gli stava quasi antipatico, ma ora, da statua di piombo quale era diventato, gli sembrava proprio un caro amico. Intanto Leonardo, standosene lì nel Tempio, si accorse che le sue piume da volo erano cadute e che aveva cambiato pelle, trasformandosi in una statua tutta d’oro. Anche al Tempio, però, non c’era molto da fare. Lo stesso Michelangelo non faceva altro che usare la sabbia di una spiaggetta, che circondava l’asteroide: la bagnava con un innaffiatoio e con paletta e secchiello ci faceva delle bellissime formine della basilica di San Pietro. Leonardo invece, come già sappiamo, non poteva usare i suoi colori (infatti, dopo un preliminare esperimento, la terrazza di un sottostante pianeta si era irrimediabilmente macchiata, il che aveva creato seri problemi condominiali); in verità aveva ottenuto di poter disegnare con matite e pastelli, però anche così si divertiva assai poco. È pur vero che un ricco extraterrestre di provincia gli aveva commissionato il ritratto della moglie, ma il povero Leonardo non provava gusto nel raffigurare una signora con tre occhi, sei orecchie e una dozzina di tenaglie per braccia. Aveva perciò cercato di fare un ritratto a mezzo busto della signora, evitando le tenaglie, ma le sei orecchie restavano pur sempre un problema. Aveva quindi cercato di ritrarre solo i tre occhi, ma chissà perché gli riuscivano sempre strabici. Innervosito, aveva mandato alla malora sia il ritratto che il suo committente e d’allora in poi si era messo a disegnare soltanto pianeti. Ma anche questa scelta non lo gratificava un gran che. E poi i pianeti, ve li raccomando, sono dei vanitosi rompiscatole a conoscerli bene! «Messer Leonardo, e questo cosa sarebbe, il mio ritratto?» aveva tuonato Marte, sempre in forma smagliante ed elegantissimo. «Ma io metto sempre una cipria all’elio di una bella tonalità arancio e 17 Excerpt of the full publication ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ 2. Era il 1518 e… • invece nel vostro ritratto sono tutto giallino come un poppante che se la fa addosso. E poi il mio papillon rosso fuoco è molto, ma molto più rosso!!» «Messer Leonardo! – si era espresso con voce stentorea il vecchio Saturno – Mi volete forse far credere che questo è il mio ritratto? Con tutto quell’oro sulla faccia mi sa che voi non vedete più bene. Non sembro certo così vecchio e poi avete anche sbagliato il numero degli anelli.» «E io, signor Leonardo, – si era risentito il pianeta Giove, sistemando sul suo occhione violetto un antico monocolo – non ho mica quell’espressione da pesce ubriaco come me l’avete fatta voi. Il mio unico occhio è ben più vivo e vispo. Non credete?» Così Leonardo aveva smesso anche di dipingere i pianeti ed era ritornato ai suoi bravi cartoncini su cui disegnava all’impazzata solo soggetti religiosi o comunque strettamente terrestri: qualche mito, una nuova versione di un disegno che aveva fatto prima di morire, cioè il diluvio, e poi cavalli, piante, caricature e tante altre bellissime cose. 18 ○ ○ scheda operativa ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Pronti? Via! ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ 1 Per ricordare… in generale comprensione globale Scegli la risposta esatta, segnandola con una x 1. In che secolo è morto Leonardo? ❑ XV ❑ XVI ❑ XVII 2. In quale nazione? ❑ Italia ❑ Francia ❑ Spagna 3. Qual era stata la prima dimora dell’anima di Leonardo? ❑ Un pianeta ❑ Il Sole ❑ Una stella 4. Com’era giunto al Tempio dell’Arte? ❑ Esplorando un buco nero ❑ Chiedendo informazioni a una stella ❑ Accompagnato dagli gnomi spaziali 5. Quale trasformazione era avvenuta in Leonardo, una volta insediatosi nel Tempio? ❑ Gli era caduta la barba e la pelle era diventata d’oro ❑ Gli erano cadute le piume e la pelle era diventata d’oro ❑ Gli erano caduti i capelli e la pelle gli era diventata verde 6. A quale occupazione artistica si era dedicato Leonardo, dopo aver avuto il divieto di dipingere? ❑ Disegnare con matite e pastelli paesaggi alieni ❑ Ritrarre con matite e pastelli personaggi extraterrestri ❑ Affrescare le pareti del Tempio dell’Arte 19 Excerpt of the full publication Excerpt of the full publication Il camaleonte Collana di narrativa per la scuola media Leonardo da Vinci, dopo la sua morte, si è trasformato in una statua d’oro e risiede nel Tempio dell’Arte, collocato su un asteroide della costellazione del Draco. Un giorno Flic, simpatico bambino alieno dal naso a trombetta, invita Leonardo a intraprendere un fantastico viaggio attraverso il tempo e lo spazio per visitare le opere dei più grandi artisti del Novecento a partire dalla nascita dell’Impressionismo. Inizia così un’appassionante avventura che trasporterà i due bizzarri protagonisti all’interno delle opere stesse, dove affronteranno ogni volta inaspettati e rocamboleschi imprevisti. Il libro, attraverso una narrazione vivace e fantasiosa, avvicina il giovanissimo lettore ai grandi temi della storia dell’arte, aiutandolo a sviluppare la sensibilità necessaria a cogliere gli aspetti salienti di alcune delle più belle opere figurative contemporanee. Il volumetto è arricchito della presenza di 47 tavole a colori. Excerpt of the full publication www.simone.it APPARATO DIDATTICO s PRONTI? VIA! - scheda operativa di fine capitolo, costituita da esercitazioni finalizzate alla comprensione globale, all’analisi approfondita e alla scrittura creativa s I GIOCHI DEL CAMALEONTE - enigmistica e altro s LINEA D’ARRIVO - scheda di lettura globale s I SUGGERIMENTI DEL CAMALEONTE - scheda di riepilogo relativa alle tecniche narrative s LETTERA AL CAMALEONTE