Le domande centrali delle teorie dello sviluppo cognitivo: cosa si modifica nel corso dello sviluppo e come avvengono queste modificazioni? Corso di Psicologia dello Sviluppo cognitivo 09-10 - Prof.ssa Viola Macchi Cassia Le diverse teorie dello sviluppo si differenziano per la risposta che hanno fornito a 4 domande fondamentali: 1) 1. COSA vs. COME ? 2) Che cosa si modifica nel corso dello sviluppo e come avvengono queste modificazioni? 2. CONTINUITAʼ VS. DISCONTINUITAʼ 3) 4) Lo sviluppo è un processo che implica modificazioni qualitative o quantitative 3. INNATO VS. APPRESO ? 5) 6) Qual è il rapporto tra i fattori biologici e lʼesperienza nella determinazione dei cambiamenti che avvengono nel corso dello sviluppo (innatoappreso)? 4. DOMINIO-SPECIFICO VS. DOMINIO-GENERALE ? 7) 8) Lo sviluppo coinvolge in ogni momento in modo uniforme tutto il sistema cognitivo, o ha luogo secondo modalità diverse per ogni specifica area della conoscenza, ossia per ogni dominio dellʼattività cognitiva? 1 COSA E COME? Le due domande rimandano al rapporto tra descrizione e spiegazione COSA si sviluppa? • Tutte le teorie dello sviluppo hanno fornito una risposta a questa domanda, proponendo una particolare visione del sistema cognitivo. • Livello descrittivo. • Significa specificare qual è lʼorganizzazione del sistema cognitivo e i processi di cui dispone nel corso del tempo. • Cosa cambia in gruppi di età diverse? Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 3 1 COSA E COME? Le due domande rimandano al rapporto tra descrizione e spiegazione COME avviene lo sviluppo? • Domanda più complessa, a cui non tutti gli approcci teorici hanno saputo rispondere. • Livello esplicativo. • Significa specificare quali sono i meccanismi responsabili dei cambiamenti cui il sistema cognitivo va incontro nel corso del tempo, ossia la loro natura e le loro modalità di funzionamento. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 4 1 COSA E COME? Le due domande rimandano al rapporto tra descrizione e spiegazione TEORIE STRUTTURALISTE Teorie che, a partire dal comportamento del bambino, inferiscono qual è lʼORGANIZZAZIONE del sistema cognitivo alle diverse età. TEORIE FUNZIONALISTE Teorie che, a partire dal comportamento del bambino, inferiscono COME FUNZIONA il sistema cognitivo alle diverse età. N.B. Lo studio della mente del bambino e del suo sviluppo, è avvenuto per lungo tempo, in modo relativamente separato dai dati neurofisiologici. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 5 LE RISPOSTE DEL COMPORTAMENTISMO Ciò che si sviluppa è la catena di associazioni tra stimoli e risposte. Il cambiamento riguarda singole unità di comportamento osservabile, indipendenti lʼuna dallʼaltra, ciascuna delle quali è sotto controllo di singole variabili comportamentali. Lo sviluppo avviene grazie al funzionamento di un complesso di leggi di associazione innate che legano gli stimoli esterni alle risposte comportamentali del soggetto. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 6 LE RISPOSTE DEL COMPORTAMENTISMO Qualsiasi abilità appropriata allʼetà può essere insegnata: - fornendo a colui che apprende FEEDBACK immediati -SUDDIVIDENDO IL COMPITO in unità di comportamento sufficientemente semplici - RIPETENDO le istruzioni il più possibile - fornendo sufficienti RINFORZI POSITIVI. Il RINFORZO POSITIVO è più efficace della PUNIZIONE nel determinare una modificazione di comportamento. La conseguenza della punizione è apprendere ad evitare la punizione stessa, piuttosto che apprendere la modalità di comportamento corretta. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 7 ASSUNTI TEORICI E STRATEGIE DI RICERCA Riduzionismo un comportamento complesso non è altro che il risultato dell’associazione di comportamenti molto semplici. Quindi è possibile isolare e studiare singolarmente le unità comportamentali più piccole e semplici per comprendere il comportamento complesso che esse formano. I fenomeni evolutivi possono essere considerati l’effetto cumulativo dell’azione di semplici meccanismi di condizionamento. Parsimonia un meccanismo esplicativo che consente di spiegare la più ampia gamma di fenomeni va preferito a uno che ne spiega una gamma ristretta. Quindi, se un comportamento può essere spiegato in termini di meccanismi di condizionamento, spiegazioni più complesse vanno rifiutate. I meccanismi fondamentali dell’apprendimento operano in modo identico nel corso di tutto lo sviluppo dell’individuo. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 8 Uso del laboratorio e del metodo sperimentale poiché il laboratorio fornisce un ambiente controllato, è possibile studiare gli effetti prodotti da una specifica variabile ambientale su un comportamento. Uso di materiale arbitrario, senza senso al fine di controllare le differenze individuali relative ad apprendimenti e rinforzi precedenti. Studi su singoli gruppi di età poiché l’osservazione di un certo processo di apprendimento a un certo livello di età permette di assumere che esso agirà nello stesso modo a qualsiasi altro livello di età. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 9 LE RICADUTE DEGLI ASSUNTI COMPORTAMENTISTI SULLO STUDIO DELLO SVILUPPO Lo studio dello sviluppo è riconducibile allo studio del più semplice processo dell’apprendimento (MODELLAGGIO) I meccanismi fondamentali dell’apprendimento operano nello stesso modo a tutte le età Strategia di RICERCA NO confronti trasversali o longitudinali tra individui di età diverse applicazione degli stessi paradigmi sperimentali usati con animali o con adultI a bambini di diverse età SVILUPPO Progressivo modellamento delle risposte del bambino da parte dell’ambiente in cui vive Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia BAMBINO PASSIVO 10 Sono i MECCANISMI ASSOCIATIVI STIMOLO-RISPOSTA a determinare l’accrescimento quantitativo osservabile del comportamento del bambino Le associazioni sono CUMULATIVE: il bambino acquisisce un numero ILLIMITATO di associazioni che formano così un vasto repertorio di modalità di risposta I legami associativi che vengono utilizzati frequentemente tendono a RAFFORZARSI, quelli che non vengono utilizzati tendono ad ESTINGUERSI ACCUMULO + RAFFORZAMENTO delle associazioni SVILUPPO MODIFICAZIONE delle RISPOSTE COMPORTAMENTALI Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 11 LE RISPOSTE DELLA TEORIA PIAGETIANA COSA SI SVILUPPA? Ciò che si sviluppa è la struttura del sistema cognitivo nella sua totalità. Lo sviluppo cognitivo implica una modificazione sostanziale delle strutture mentali che il bambino utilizza per interagire con la realtà TEORIA STRUTTURALISTA Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 12 LO “STRUTTURALISMO” PIAGETIANO STRUTTURALISMO attraverso una strategia di ricerca di tipo induttivo, cerca di inferire la natura e l’organizzazione delle strutture cognitive. Postula l’esistenza di un insieme di principi logici che caratterizzano la struttura mentale e guidano l’interpretazione della realtà da parte del bambino. Le STRUTTURE COGNITIVE sono i principi organizzativi del sistema cognitivo riflettono le modalità di organizzazione dei dati della realtà utilizzate dal bambino ad ogni età sono descrivibili sulla base dei principi astratti che sottostanno e controllano il pensiero e il comportamento Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 13 LO “STRUTTURALISMO” PIAGETIANO Per inferire la presenza delle struttura cognitive sottostanti il comportamento del bambino Piaget studiava la natura sistematica degli errori compiuti dai bambini nei test che misuravano la capacità di ragionamento logico Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 14 Esempio: i bambini in età prescolare disegnano la linea che indica il contenuto del liquido nel recipiente inclinato in questo modo: Il disegno infantile non può essere un riflesso diretto dell’esperienza con gli oggetti e gli eventi del mondo questa rappresentazione grafica è una COSTRUZIONE INTELLETTUALE (riflette il modo in cui il bambino “legge” la realtà e la “interpreta” Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 15 LA TEORIA DEGLI STADI Stadio “Periodo di tempo in cui il pensiero del bambino e il suo comportamento riflettono un particolare tipo di struttura cognitiva (principi organizzativo) sottostante” La STRUTTURA COGNITIVA delimita il campo dei comportamenti cognitivi che il bambino può compiere e vincola i fenomeni della realtà che è in grado di interpretare Le caratteristiche degli stadi ORGANIZZAZIONE: ogni stadio è costituito da un insieme di operazioni connesse in modo da formare una struttura d’insieme SEQUENZA INVARIANTE: gli stadi si susseguono secondo un ordine universale INTEGRAZIONE GERARCHICA: ogni stadio deriva da quello precedente, lo incorpora e lo trasforma Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 16 LE STRUTTURE COGNITIVE NELLO SVILUPPO Periodo SENSOMOTORIO (0-2 anni) LO SCHEMA D’AZIONE Periodo PREOPERATORIO (2-6/7 anni) LO SCHEMA MENTALE Periodo OPERATORIO CONCRETO (dai 6/7 anni) LE OPERAZIONI INTELLETTUALI Periodo OPERATORIO FORMALE (adolescenza) LE OPERAZIONI INTELLETTUALI FORMALI Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 17 Periodo SENSOMOTORIO (0 - 24 mesi) LO SCHEMA D’AZIONE Dai riflessi innati alla capacità di rappresentarsi mentalmente la realtà Def: E’ una STRUTTURA ORGANIZZATIVA NON SIMBOLICA che media le interazioni del bambino con il mondo esterno E’ un PROGRAMMA MOTORIO che fa da substrato a una serie di azioni tra loro simili E’ ciò che di GENERALIZZABILE c’è in ogni azione Si forma a partire dai riflessi, e poi dalle azioni del bambino sul mondo esterno (es. succhiare, guardare, afferrare, imitare) Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 18 Periodo SENSOMOTORIO (0 - 24 mesi) LO SCHEMA D’AZIONE L’azione è il primo strumento per la formazione della conoscenza. Consente di acquisire due tipi di esperienza: -esperienza fisica: attraverso l’azione il bambino può trasformare e conoscere la realtà -esperienza logico-matematica: attraverso l’azione il bambino può conoscere le proprietà stesse dell’azione (Es: coordinazione tra schemi; coordinazione mezzi/fini) Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 19 Periodo SENSOMOTORIO (0 - 24 mesi) LO SCHEMA D’AZIONE Le proprietà degli Schemi d’azione Tendono a GENERALIZZARSI (natura assimilatoria) Es: succhiare il seno della madre succhiare il pollice Tendono a COORDINARSI, dando luogo a unità comportamentali sempre più ampie Es: girare il capo + guardare Hanno una struttura ORGANIZZATA E SEQUENZIALE Es: afferrare + portare alla bocca + succhiare Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 20 Come si creano gli schemi d’azione 1° sottostadio 0-2 mesi RIFLESSI Dotazione innata. Ogni cosa può essere conosciuta solo se causa un riflesso. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 2° sottostadio 2-4 mesi REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE I riflessi vengono volontariamente ripetuti perché hanno valore di rinforzo per il bambino. Nascono gli SCHEMI SENSOMOTORI (schemi d’azione): primo esempio di strutture astratte ma in assenza di capacità di rappresentazione mentale. Gli schemi possono venire applicati solo agli oggetti presenti, non possono essere usati per immaginare e pensare a oggetti e situazioni non presenti. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3° sottostadio 4-8 mesi REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia Le azioni vengono ripetute in virtù delle conseguenze che hanno sul mondo. Si tratta di adattamenti appresi agli eventi ambientali, rinforzati dalle conseguenze esterne che producono. Si è instaurata una relazione contingente tra il comportamento del bambino e gli eventi ambientali. 21 Come si creano gli schemi d’azione 4° sottostadio 8-12 mesi COORDINAZIONE DI SCHEMI SECONDARI Gli schemi vengono generalizzati a nuove situazioni e schemi diversi vengono combinati in sequenza ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 5° sottostadio 12-18 mesi REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE Comportamenti ripetuti, con modificazioni, per raggiungere uno scopo. Esplorazione sistematica delle relazioni mezzi-fini e scoperta di nuovi mezzi. E’ il culmine dell’intelligenza sensomotoria (condotta del bastone, della cordicella). ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 6° sottostadio 18-24 mesi RAPPRESENTAZIONI MENTALI Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia Rappresentazione mentale simbolica di eventi esterni. La relazione tra il bambino e l’ambiente esterno non è più diretta, ma è mediata dalla capacità di rappresentare mentalmente la realtà. 22 Periodo PREOPERATORIO (2-6/7 anni) LO SCHEMA MENTALE Schema d’azione totalmente interiorizzato Nasce l’ ATTIVITA’ RAPPRESENTATIVA. Le azioni interiorizzate si sono trasformate in vere e proprie rappresentazioni Lo schema mentale dà luogo al pensiero rappresentativo, più veloce e flessibile del pensiero sensomotorio. Il pensiero rappresentativo non è vincolato alla realtà presente, può avere a che fare con il PASSATO e il FUTURO. Il bambino è capace di immagazzinare l’informazione relativa al mondo, di ricostruire azioni passate e di anticipare azioni future. Compaiono: PERMANENZA DELL’OGGETTO, IMITAZIONE DIFFERITA, GIOCO SIMBOLICO, LINGUAGGIO, e L’USO DI MEZZI PER OTTENERE FINI Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 23 Limiti degli schemi mentali Come le azioni manifeste, anche gli schemi mentali sono inizialmente ISOLATI, ossia non possono essere coordinati tra loro. Il pensiero è RIGIDO, IRREVERSIBILE Il bambino si focalizza su UN SOLO ELEMENTO ALLA VOLTA, e presta attenzione a una sola caratteristica di un oggetto alla volta (es. il bambino tiene conto solo dell’altezza del liquido nei compiti di conservazione) Il bambino si focalizza sugli STATI anziché sulle trasformazioni che collegano stati diverse (es. incapacità di conservare) Il pensiero è caratterizzato dall’EGOCENTRISMO INTELLETTUALE (animismo, artificialismo, finalismo) Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 24 COMPITI PIAGETIANI DI CONSERVAZIONE Conservazione del numero Conservazione del liquido Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 25 Il compito di conservazione dei liquidi La bambina, riconosce che i due contenitori di forma uguale contengono la stessa quantità di acqua. Quando l’acqua viene travasata in un recipiente alto e stretto, la bambina afferma che in quest’ultimo la quantità d’acqua è maggiore Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 26 L’egocentrismo intellettuale Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 27 Periodo OPERATORIO CONCRETO LE OPERAZIONI MENTALI (dai 6/7 anni) Le azioni interiorizzate (mentali) si coordinano tra loro e si raggruppano per dar luogo a delle strutture cognitive che funzionano sulla base della teoria degli insiemi. DEF: Operazioni mentali:: sistemi organizzati di azioni interiorizzate. Il pensiero rappresentativo non è vincolato alla realtà presente, può avere a che fare con il passato e il futuro. Sono caratterizzate da REVERSIBILITA’ • Per INVERSIONE: ogni azione reale o mentale può essere annullata dalla sua inversa • Per RECIPROCITA’: ogni azione e la sua reciproca annullano una differenza (addizione - sottrazione) Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 28 Compaiono… la capacità di conservazione la capacità di includere in classi: sono di più le rose o i fiori? Classe: un insieme di oggetti che condividono una proprietà comune e che sono legati ad altre classi da rapporti di classificazione gerarchica (classe includente vs classe inclusa) la capacità di seriazione: se A<B, allora B>A Serie: un insieme di oggetti che condividono una proprietà comune,ma ciascun elemento in misura diversa. Nasce il PENSIERO LOGICO poiché ora diversi punti di vista possono essere coordinati tra loro. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 29 Periodo OPERATORIO FORMALE (adolescenza) LE OPERAZIONI INTELLETTUALI FORMALI La capacità di pensare e di ragionare in relazione ad eventi visibili e concreti lascia il posto alla capacità di pensare ipoteticamente e di tenere conto dei possibili esiti degli eventi. Nasce il pensiero IPOTETICO-DEDUTTIVO: il bambino sa condurre ragionamenti logicamente corretti senza la necessità di partire da un dato di esperienza e di controllare l’esito del ragionamento nella realtà. Implica la capacità di stabilire relazioni logiche tra leggi generali e fatti specifici, attraverso l’induzione e la deduzione. (es. nel gioco dei dadi è più probabile che esca il numero 2 o il 7?) Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 30 LE RISPOSTE DELLA TEORIA PIAGETIANA COME AVVIENE LO SVILUPPO? Lo sviluppo avviene grazie al funzionamento di alcuni processi funzionali, determinati biologicamente, che determinano cambiamenti di portata generale all’interno della struttura cognitiva TEORIA COSTRUTTIVISTA Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 31 IL “COSTRUTTIVISMO” PIAGETIANO COSTRUTTIVISMO attraverso un processo di interscambio tra organismo ed ambiente, l’individuo costruisce attivamente le proprie strutture cognitive e la propria conoscenza. Individuo ATTIVO e INTERATTIVO Posizione INTERAZIONISTA l’esperienza ha un ruolo cruciale nel consentire al bambino di costruire la propria conoscenza, ma allo stesso tempo l’esperienza è interpretata attraverso le strutture cognitive già esistenti. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 32 COSTRUTTIVISMO PIAGETIANO Lo sviluppo è reso possibile dalla presenza di alcune funzioni che rimangono invariabili durante lo sviluppo intellettuale INVARIANTI FUNZIONALI INNATI meccanismi generali determinati biologicamente capaci di provocare cambiamenti di portata generale nella struttura cognitiva. 1) ADATTAMENTO 2) ORGANIZZAZIONE 3) EQUILIBRAZIONE Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 33 PIAGET: i meccanismi di sviluppo all’interno ORGANIZZAZIONE l’accordo del pensiero con se stesso fattore di EQUILIBRAZIONE all’esterno ADATTAMENTO l’accordo del pensiero con le cose ASSIMILAZIONE + ACCOMODAMENTO Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 34 PIAGET: i meccanismi di sviluppo ADATTAMENTO “l’accordo del pensiero con le cose” ASSIMILAZIONE ACCOMODAMENTO si verifica quando l’individuo trasforma i dati dell’esperienza in funzione delle strutture cognitive di cui dispone consiste nella modificazione delle strutture cognitive in funzione delle caratteristiche della realtà assimilata Es: gioco Es. imitazione Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 35 PIAGET: i meccanismi di sviluppo ORGANIZZAZIONE (cognitiva) “l’accordo del pensiero con sé stesso” L’individuo tende ad integrare, coordinare e organizzare le proprie strutture cognitive in totalità che possiedono proprietà e leggi intrinseche. è l’intera struttura cognitiva che si adatta e non parti isolate di essa Il soggetto non può fare progressi importanti in un ambito di conoscenza senza che questo comporti una modificazione qualitativa di tutta la struttura. La possibilità, da parte del bambino, di risolvere o meno determinati compiti cognitivi dipenderà non tanto dal tipo di compito, quanto dalle caratteristiche della struttura cognitiva che il bambino possiede in quel momento. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 36 PIAGET: i meccanismi di sviluppo EQUILIBRAZIONE L’ individuo tende a raggiungere uno stato di equilibrio con l’ambiente o con se stesso. Ogni cambiamento nell’organizzazione delle strutture cognitive o nell’ambiente comporta uno stato di disequilibrio, che può essere superato attraverso lo sviluppo di nuove strutture che consentono nuove modalità di interazione con il mondo. Il processo di equilibrazione è il generatore dell’autosviluppo a lungo termine. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 37 LE RISPOSTE DELL’APPROCCIO COGNITIVISTA Cosa si sviluppa? Risposta complessa!!! In termini generali… lo sviluppo cognitivo è inteso come lo sviluppo dei processi che manipolano l’informazione, accompagnato dal conseguente incremento nella capacità di creare rappresentazioni sempre più complesse e sofisticate dell’ambiente Processi: Regole Strategie Capacità di elaborazione Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia Rappresentazioni: prodotti dell’elaborazione (conoscenza di base) 38 GLI ASSUNTI TEORICI DI BASE DEL COGNITIVISMO ARCHITETTURA DEL SISTEMA COGNITIVO: processi + magazzini PROCESSI: unità fondamentali del comportamento OPERAZIONI: trasformazione dell’informazione da una forma a un’altra Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 39 GLI ASSUNTI TEORICI DI BASE DEL COGNITIVISMO Oggetto di studio: l’indagine del modo in cui l’informazione viene manipolata dal sistema cognitivo fino a trasformarsi in CONOSCENZA Obiettivo: specificare la natura delle computazioni, isolare le operazioni elementari sottostanti i processi cognitivi N.B. il modo in cui l’info. è rappresentata nel sistema cognitivo dipende dalla natura delle OPERAZIONI MENTALI che vengono applicate su di essa Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 40 GLI ASSUNTI TEORICI DI BASE Il funzionamento del sistema cognitivo Il funzionamento cognitivo è costituito da un insieme di operazioni mentali eseguite in sequenza. La prestazione del soggetto in qualsiasi compito cognitivo consiste nell’eseguire in successione un certo numero di operazioni, identificabili e indagabili. Le operazioni compiute sull’informazione vengono specificate (anziché in termini neurali) in termini funzionali, per mezzo di regole. Le teorie cognitive offrono spiegazioni puramente funzionali dell’attività cognitiva. La mente (sistema cognitivo) è intesa come l’organizzazione funzionale del cervello, inferita a partire dall’output comportamentale (La relazione tra l’organizzazione neurale del cervello e la sua organizzazione funzionale non è presa in considerazione). Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 41 L’APPROCCIO DELL’HIP applicato allo studio dello sviluppo cognitivo Inizialmente… ha fornito agli studiosi di formazione piagetiana NUOVI STRUMENTI TEORICI e METODOLOGICI per indagare aspetti dello sviluppo originariamente indagati da Piaget attraverso l’approccio strutturalista (NEOPIAGETIANI) In seguito… ha fornito la base teorica per lo studio dello sviluppo di competenze non indagate da Piaget: PERCEZIONE, ATTENZIONE, MEMORIA, PROCESSI DI CONTROLLO L’approccio dell’HIP applicato allo studio dello sviluppo cognitivo: il confronto con la teoria piagetiana (I NEOPIAGETIANI) CRITICA i compiti utilizzati da Piaget non costituiscono delle misure “pure” di capacità di ragionamento sottostanti il corretto superamento di un compito implica una serie di abilità distinte ed eterogenee, alcune delle quali possono non essere parte integrante della capacità di ragionamento che il compito si propone di accertare “ANALISI DEL COMPITO” fornisce uno strumento per individuare e analizzare queste capacità I “NEOPIAGETIANI” Esempio: INFERENZA TRANSITIVA dato A<B e B<C A<C Piaget: interpretazione strutturalista (stadio OPERATORIO CONCRETO, logica della reversibilità) Bryant & Trabasso: nel compito sono coinvolte molteplici abilità di tipo attentivo e mnestico (Es: esperimento bastonici colorati) La MEMORIA gioca un ruolo fondamentale nelle prestazioni cognitive, i limiti nelle capacità mnestiche possono ostacolare l’utilizzo di abilità logiche apparentemente assenti ma già disponibili PIAGET sottostimò la capacità dei bambini di compiere ragionamenti transitivi Esempio: IL PRINCIPIO DI GRAVITA’ (IL COMPITO PIAGETIANO DELLA BILANCIA) (Inhelder e Piaget, 1955; Siegler, 1976) L’analisi della prestazione nel compito piagetiano della bilancia (Inhelder e Piaget, 1955; Siegler, 1976) Età: 3-17 anni Compito: prevedere quale dei due bracci si abbasserà in funzione del N. di pesi e della loro distanza dal fulcro. Risultati: sulla base degli ERRORI e delle RISPOSTE CORRETTE, Siegler ha identificato 4 regole utilizzate alle diverse età: Regola 1: numero dei pesi Regola 2: se numero di pesi =, allora distanza Regola 3: numero di pesi + distanza, ma NON se le due informazioni sono opposte Regola 4: prodotto numero di pesi x distanza 5 anni 9 anni Incremento dai 9 ai 17 L’analisi della prestazione nel compito piagetiano della bilancia (Inhelder e Piaget, 1955; Siegler, 1976) Come sono state individuate queste regole? Presentando ai bambini delle diverse età versioni diverse del problema. Es: il problema del “conflitto del peso” Il problema del conflitto del peso PRESTAZIONE Sx: + pesi - distanza Dx: - pesi + distanza TEMPO Curva ad U bilancia a sx Regole 1 e 2 Regola 3 risposta corretta (5, 9 anni) risposta casuale (> 9 anni) Regola 4 risposta corretta (> 9 anni) L’APPROCCIO DELL’HIP applicato allo studio dello sviluppo cognitivo Oltre a consentire le rivisitazione di molte delle domande poste da Piaget, ha fornito la base teorica per lo studio dello sviluppo di competenze non indagate da Piaget: PERCEZIONE, ATTENZIONE, MEMORIA, PROCESSI DI CONTROLLO LE RISPOSTE DELL’APPROCCIO COGNITIVISTA Cosa si sviluppa? Risposta complessa!!! CAMBIA IL CODICE RAPPRESENTAZIONALE AUMENTA LA CAPACITÀ DI ELABORAZIONE SI MODIFICANO LE STRATEGIE INCREMENTO DELLA CONOSCENZA DI BASE Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia SI SVILUPPA LA METACOGNIZIONE 50 (a) Lo sviluppo cognitivo come aumento della capacità di elaborazione A) sviluppo della CAPACITAʼ DEL SISTEMA Pascual-Leone (1970) ciò che si sviluppa è la capacità totale di elaborazione, ossia la dimensione dello “spazio di calcolo” disponibile per lʼelaborazione dellʼinformazione. Lo sviluppo avviene grazie alla maturazione. B) sviluppo della CAPACITAʼ FUNZIONALE Case (1985) ciò che cambia è lʼefficienza con la quale vengono eseguite le operazioni mentali. Via via che i processi si automatizzano, diminuisce la capacità richiesta per la loro esecuzione e resta spazio libero nel sistema disponibile per altre operazioni. Lʼautomatizzazione è il risultato dellʼesperienza e dellʼesercizio + della maturazione neurologica (es: mielinizzazione fibre). 1) Che cosa si modifica nel corso dello sviluppo? RISPOSTA COMPLESSA ! CAMBIA IL CODICE RAPPRESENTAZIONALE AUMENTA LA CAPACITÀ DI ELABORAZIONE SI MODIFICANO LE STRATEGIE INCREMENTA LA CONOSCENZA DI BASE SI SVILUPPA LA METACOGNIZIONE (b) Lo sviluppo cognitivo come cambiamento del formato delle rappresentazioni Sviluppo cognitivo inteso come sviluppo dell’abilità di creare rappresentazioni sempre più complesse e sofisticate dell’ambiente Bruner [1973] durante lo sviluppo la conoscenza è mediata da 3 codici rappresentazionali diversi: [0-1 anno] 1) Codice ESECUTIVO (azione) 2) Codice ICONICO (immagine) [dai 2 ai 6 anni] 3) Codice SIMBOLICO (linguaggio) [dai 6/7 anni] 1) Che cosa si modifica nel corso dello sviluppo? RISPOSTA COMPLESSA ! CAMBIA IL CODICE RAPPRESENTAZIONALE AUMENTA LA CAPACITÀ DI ELABORAZIONE SI MODIFICANO LE STRATEGIE AUMENTA LA CONOSCENZA DI BASE SI SVILUPPA LA METACOGNIZIONE (c) Lo sviluppo cognitivo come incremento della conoscenza di base Classicamente considerato come un prodotto e una conseguenza dei miglioramenti nella capacità di utilizzare le strategie, considerati più rilevanti. Più recentemente: studio degli effetti dell’ acquisizione di EXPERTISE (= il divenire esperti in un dominio della conoscenza) sulla cognizione, ed estensione di questi studi al caso dello sviluppo. Chi & Glaser [1980] L’acquisizione di expertise influenzerebbe: (a) la struttura della conoscenza immagazzinata nella MLT RETE RAPPRESENTAZIONALE (reticolo semantico) (b) I PROCESSI e le STRATEGIE utilizzabili per manipolare i contenuti della conoscenza (a) La RETE RAPPRESENTAZIONALE degli esperti è più ricca, densa e organizzata: contiene un numero maggiore di concetti, di proprietà associate ai concetti e di connessioni tra concetti e tra proprietà NON ESPERTO ESPERTO Esempio: Chi e Koeske (1983), descrizione della rete rappresentazionale di un bambino di 4 anni esperto di dinosauri (b) Perché gli ESPERTI appaiono cognitivamente più maturi dei non esperti ??? La conoscenza accumulata in una specifica area influenza positivamente la qualità del funzionamento cognitivo dell’esperto in quello stesso dominio, per varie ragioni: 1 Gli effetti dell’ EXPERTISE sull’efficienza delle STRATEGIE Metodo basato sulla memoria vs. metodo basato sul ragionamento La conoscenza fornisce soluzioni già sperimentate La conoscenza libera risorse mentali (b) 2 Perché gli ESPERTI appaiono cognitivamente più maturi dei non esperti ??? Gli effetti dell’ EXPERTISE sulla QUALITA’ DEL RICORDO Lʼinformazione è ben ricordata quando si inserisce bene nella struttura della conoscenza posseduta dal soggetto. La crescita della base di conoscenza che il bambino ha di domini specifici può spiegare le differenze nella prestazione mnestica di bambini di diversa età. I bambini possono avere prestazioni migliori di quelle dellʼadulto in compiti di memoria se sono più esperti degli adulti sul materiale da ricordare. Es.: Chi, 1978 Chi e Koeske, 1983 - bambini di 10 a. esperti giocatori di scacchi vs adulti dilettanti - compito: rievocazione di una lista di 10 numeri vs posizione degli scacchi bambino di 4 anni esperto di dinosauri (b) 2 Perché gli ESPERTI appaiono cognitivamente più maturi dei non esperti ??? Gli effetti dell’ EXPERTISE sulla QUALITA’ DEL RICORDO Il riconoscimento e il ricordo sono migliori nel caso in cui le informazioni si presentano con ordine schematico e tipico, ossia sono congruenti con le aspettative del soggetto (basate sullʼorganizzazione data allʼinformazione immagazzinata nella MLT). Più esperienza il soggetto ha accumulato di una certa situazione, più aspettative avrà su di essa e più facile sarà ricordarla. Es.: SCRIPT, STORIE (memoria di eventi quotidiani) Strutture di aspettative sulla realtà di natura probabilistica, fondate sullʼesperienza, che influenzano il modo in cui ricordiamo la realtà. SCRIPT Struttura di aspettative sulla realtà di natura sociale; sequenze di eventi che caratterizzano lʼinterazione umana fisica e sociale organizzate temporalmente in modo stilizzato. STORIE Strutture di aspettative che hanno lo schema del testo scritto (b) Perché gli ESPERTI appaiono cognitivamente più maturi dei non esperti ??? 3 Gli effetti dell’ EXPERTISE sulla CAPACITA’ DI RAGIONAMENTO Le conoscenze possedute vengono usate per generare spiegazioni causali e produrre inferenze su casi non noti Es: Chi et al, 1989 bambini di 4-7 anni esperti di dinosauri 1) Che cosa si modifica nel corso dello sviluppo? RISPOSTA COMPLESSA! CAMBIA IL CODICE RAPPRESENTAZIONALE AUMENTA LA CAPACITÀ DI ELABORAZIONE SI MODIFICANO LE STRATEGIE INCREMENTA LA CONOSCENZA DI BASE SI SVILUPPA LA METACOGNIZIONE (d) Lo sviluppo cognitivo come modificazione delle strategie Cos’è una STRATEGIA ?? un piano, organizzato in modo gerarchico, che controlla l’ordine con il quale deve essere eseguita una sequenza di operazioni cognitive, orientate ad uno scopo Sviluppo come incremento nella capacità di mettere in atto tali operazioni Esempio: memoria; soluzione di problemi (Siegler) (d) Es: Lo sviluppo delle strategie mnestiche STRATEGIA DI MEMORIA: unʼoperazione cosciente e pianificata che volontariamente viene eseguita per ottenere un determinato risultato mnemonico (immagazzinamento o recupero). Strategie di immagazzinamento: operazioni che il soggetto attua sullʼinformazione perché sa che in futuro dovrà ricordarla. A - reiterazione: basata sulla ripetizione del nome degli stimoli da ricordare, a voce alta o solo con il pensiero (età critica: 7 anni). Ripetizione passiva ultime due parole, 7 anni Ripetizione attiva ultima parola insieme alle precedenti, 10-12 anni B - organizzazione: il materiale viene organizzato e raggruppato in classi o categorie. Si sviluppa più tardi della reiterazione (età critica: 10-12 anni). C - elaborazione: il soggetto rielabora il materiale per creare associazioni tra gli elementi da ricordare. Implica lʼidentificazione di un referente comune o di un significato condiviso dagli elementi da ricordare, o la costruzione di unʼimmagine o di una frase che li contenga entrambi. Si sviluppa più tardi della reiterazione. (d) Es: Lo sviluppo delle strategie mnestiche Strategie di recupero: attività che il soggetto esegue per cercare di ricordare, anche quando non sapeva di doverlo fare (memoria incidentale). Implicano lʼabilità di ricercare in modo sistematico e flessibile le informazioni nello spazio interno della memoria. Si sviluppano tardi nellʼontogenesi (età critica: adolescenza). Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 64 (d) Es: Lo sviluppo delle strategie mnestiche 1) I bambini molto precocemente mostrano consapevolezza del fatto che ricordare richiede uno sforzo, ma usano solo strategie esterne Es.: bambini di 3 anni ai quali viene raccontata una storia - tazze 2) Il bambino è capace di usare la strategia se istruito a farlo, ma non la utilizza spontaneamente (carenza di produzione). I bambini si comportano sempre come se si trattasse di un compito di memoria incidentale. Fase legata alla mancanza della consapevolezza dellʼutilità della strategia. Se viene fornito un feedback esplicito i bambini persistono nellʼuso della strategia. Es.: Appel et al., 1972 - bambini di 4, 7 e 11 anni - guarda vs ricorda con lista di figure. Es.: Keeney et al., 1967 - bambini di 7 anni non reiteratori spontanei addestrati a ripetere - cessano di usare la strategia quando vengono lasciati liberi di scegliere se farlo. (d) Es: Lo sviluppo delle strategie mnestiche 3) I bambini usano spontaneamente la strategia, che ha effetti di facilitazione sulla rievocazione. Il numero di strategie disponibili aumenta con lʼetà, e il tipo di strategia usata in una stessa situazione cambia. La capacità è raggiunta grazie allo sviluppo di una serie di fattori: - automatizzazione delle componenti esecutive - presenza di maggior spazio operativo per controllare il processo di memorizzazione e tenere il compito fisso in mente. Psicologia dello sviluppo cognitivo ‘09-’10 - Prof.ssa Macchi Cassia 66 (d) Es: Lo sviluppo delle strategie mnestiche I bambini al di sotto dei 7 anni sanno produrre comportamenti strategici solo se addestrati a farlo L’uso spontaneo di strategie (es. reiterazione verbale) avviene solo intorno ai 7 anni Prima dei 7 anni l’uso spontaneo dopo una fase di addestramento viene mantenuto solo se viene fornito un feedback circa l’efficacia della strategia Ciò che manca ai bambini più piccoli è la CONSAPEVOLEZZA relativa a quando e come utilizzare una specifica strategia in modo efficace Vedi ruolo della METACOGNIZIONE 1) Che cosa si modifica nel corso dello sviluppo? RISPOSTA COMPLESSA! CAMBIA IL CODICE RAPPRESENTAZIONALE AUMENTA LA CAPACITÀ DI ELABORAZIONE SI MODIFICANO LE STRATEGIE INCREMENTA LA CONOSCENZA DI BASE SI SVILUPPA LA METACOGNIZIONE (e) Lo sviluppo cognitivo come sviluppo della metacognizione Metacognizione: l’insieme delle conoscenze che il soggetto possiede sulle proprie attività cognitive + il controllo che il soggetto è in grado di esercitare sulle proprie attività cognitive conoscenza metacognitiva relativa alle PERSONE relativa al COMPITO relativa alle STRATEGIE monitoraggio e regolazione metacognitiva (e) Lo sviluppo della metamemoria Eʼ la conoscenza relativa a se stesso come memorizzatore dotato di una memoria limitata. I bambini più grandi tendono ad avere una conoscenza più realistica e accurata delle caratteristiche e dei limiti della propria memoria rispetto ai bambini più piccoli. Es.: con il crescere dellʼetà lo span di memoria predetto dai soggetti e quello reale si avvicinano sempre di più. A 4,5 anni sovrastimano, dai 9 anni le stime diventano realistiche. è la conoscenza di cosa rende certi compiti di memoria più difficili di altri (tipo di materiale e natura della prova di rievocazione). Es.: solo verso i 6 anni comprendere è diverso da ricordare; e la rievocazione è più difficile del riconoscimento. è la conoscenza delle strategie e di quale è la strategia migliore per uno specifico compito. I bambini piccoli usano soprattutto strategie esterne o la reiterazione. I bambini più grandi diventano più strategici e pianificati nel loro approccio al compito. Es.: bambini di 4,6,8,10 anni - cosa fare per non dimenticare…? i più piccoli usano solo strategie esterne, i più grandi usano strategie interne Le strategie migliori x memorizzare sono diverse dalle strategie migliori per comprendere. monitoraggio e regolazione metacognitiva Diversi modelli accomunati dall’idea dell’esistenza di una organizzazione gerarchica del sistema cognitivo, con al vertice una struttura che svolge la funzione di CONTROLLO ESECUTIVO Esecutivo centrale (Baddeley, 1986) Sistema attenzionale supervisore (Shallice, 1994) Processore centrale (Umiltà et al., 1992) mette in atto le strategie metacognitive che consentono di monitorare lo svolgimento dei processi mentali implicati nell’impresa cognitiva in cui l’individuo è impegnato, e di modificarli alla luce di tale controllo Pianificazione / Selezione / Controllo on-line dei processi Recentemente: in dubbio l’ipotesi dell’esistenza di una struttura gerarchica idea dell’esistenza di un patrimonio di risorse attentive generali e diffuse che verrebbero utilizzate dal sistema cognitivo quando i processi messi in atto richiedono un controllo di tipo top-down I progressi nella capacità dei bambini di utilizzare i processi di controllo metacongitivo sono legati alla maturazione dei lobi frontali che costituiscono il più probabile substrato neurale di tali processi I processi di controllo coinvolti nell’uso di strategie consapevoli iniziano a funzionare intorno ai 3 anni e la loro efficienza cresce in modo graduale con l’età (fino all’adolescenza) Exp: Tagliabue et al, 1994, 3-8 anni - 2 compiti da svolgere in sequenza selezione della risposta (da dare in ciascuno dei due compiti) + pianificazione del comportamento (mettere in sequenza i 2 compiti) LE RISPOSTE DEL COGNITIVISMO 1) Che cosa si modifica nel corso dello sviluppo? Risposta complessa, che chiama in causa un insieme diversificato di competenze Con l’età i bambini acquisiscono : una capacità sempre maggiore di prestare attenzione, e quindi di codificare l’informazione rilevante, delle regole o delle strategie sempre più efficienti e sofisticate, un patrimonio di conoscenza di base sempre più vasto e, soprattutto, una comprensione metacognitiva del funzionamento della propria mente e un controllo su tale attività sempre maggiore. N.B. attenzione ai rapporti tra i cambiamenti che avvengono nelle diverse componenti LE RISPOSTE DEL COGNITIVISMO 1) Come avviene lo sviluppo? LO SVILUPPO COME AUTOMODIFICAZIONE Il sistema cognitivo si automodifica attraverso il suo stesso funzionamento Ruolo dei meccanismi di autoregolazione interni, attraverso i quali l’individuo modifica il proprio funzionamento cognitivo alla luce del feedback prodotto dalle proprie operazioni mentali o dalle proprie azioni N.B. ruolo primario del feedback negativo nello stimolare il cambiamento