Lezione 11 Scelta dei regimi di cambio Stefano Papa Università di Roma Sapienza [email protected] Facoltà di Economia Sapienza Background della teoria macro • Un rapido aggiornamento sui principi fondamentali macroeconomici • L'applicazione di tali principi alla questione dei regimi di cambio • L'integrazione monetaria europea è una storia di ricerca di stabilità dei cambi. Come mai? The Question and The Answer • La domanda: cosa fare con i tassi di cambio? • La risposta: non c'è soluzione migliore: • una questione di compromessi. Principi di base macro 1. Parità coperta e scoperta dei tassi di interesse (CIP e UIP) che spiegano i movimenti di capitale (MK) nel breve periodo. 2. La parità del potere d’acquisto (PPP) nel lungo periodo. Aumenti (riduzioni) dell’offerta di moneta e del livello dei prezzi sono compensati da deprezzamenti proporzionali (apprezzamenti) del tasso di cambio nominale, per ripristinare la competitività e l’equilibrio esterno (BP=0). 3. La neutralità della politica monetaria a lungo termine. I prezzi e salari si aggiustano nel lungo periodo. 4. La non neutralità della moneta a breve termine. La politica monetaria (stabilizzatore automatico) è rilevante in presenza di shock in quando nel breve periodo i prezzi sono rigidi. Se i prezzi e salari si aggiustassero non occorrebbe nè la politica monetaria nè la fiscale. Principi base macro 5. La politica monetaria con l’obiettivo interno in cambi fissi è possibile solo in presenza di controlli sui movimenti di capitale. E’ possibile avere diversi tassi di interesse tra paesi UE ma controllo dei capitali. 6. Si possono supportare diversi tassi di interesse (politiche monetarie con l’obiettivo interno) con perfetta mobilità dei capitali, solo se i cambi sono flessibili. Altrimenti speculazione internazionale. 7. Nella UE, i differenziali positivi tra i tassi di interesse dei paesi periferici e dei paesi virtuosi è dovuto al premio per il rischio di default, ossia la probabilità per i paesi periferici di uscire dall’UE che svaluterebbe il capitale investito, quindi il mercato richiede un tasso di interesse molto più alto. Long Term: Neutrality of Money (PPP) • Nel lungo periodo, la moneta, il livello dei prezzi e il tasso di cambio nominale tendono a muoversi in proporzione per ripristinare la competitività e l’equilibrio esterno (BP=0). • Nel lungo periodo, se il tasso di crescita della moneta aumenta rispetto agli altri paesi, aumenta il livello dei prezzi, il tasso di cambio nominale si deprezza nella stessa proporzione dell’aumento dei prezzi tale per ripristinare la competitività ER e l’equilibrio esterno (BP=0). • Nel breve periodo non si osserva questa evidenza. • Se invece, il tasso di cambio (e) è fisso allora il meccanismo di aggiustamento opera attraverso il mercato ovvero con la riduzione dei prezzi. Long Term: Neutrality of Money Comparison between France and Switzerland Growth rate in France less growth rate in Switzerland Annual averages 25 20 Year to year: Nothing really visible 15 10 5 0 -5 -10 2004 2000 Inf lation 1996 1992 1988 Exchange rate 1984 1980 1976 1972 1968 1964 1960 Money grow th Long Term: Neutrality of Money Comparison between France and Switzerland Growth rate in France less growth rate in Switzerland Five-year averages Annual averages 25 25 20 20 15 15 10 10 5 5 0 0 -5 -5 -10 -10 2004 Inflation 2000 1996 1992 Exchange rate 1988 Money grow th 1984 1980 1976 1972 1968 1964 Exchange rate Inflation 1960 2004 2000 1996 1992 1988 1984 1980 1976 1972 1968 1964 1960 Money grow th Five-year averages: Something emerges Long Term: Neutrality of Money Comparison between France and Switzerland Growth rate in France less growth rate in Switzerland Annual averages Five-year averages 25 25 20 20 15 15 10 10 5 5 0 0 -5 -5 -10 -10 Ten-year averages 25 15 10 5 2004 Inflation 2000 1996 1992 Exchange rate 1988 Money grow th 1984 1980 1976 1972 1968 1964 1960 2004 2000 Inflation 1996 1992 1988 Exchange rate 1984 1980 1976 1972 1968 1964 1960 Money grow th 20 0 -5 -10 2004 2000 1996 1992 1988 1984 1980 1976 1972 1968 1964 1960 Money grow th Exchange rate Inflation PPP: An Implication of Long Term Neutrality France and Switzerland: averages 1951-2004 Average money growth: France less Switzerland 2.5 Average inflation: France less Switzerland 2.4 Average appreciation CHF vs. FRF 3.0 Parità del Potere d’acquisto (PPP): Una implicazione della neutralità della moneta nel lungo periodo • Il tasso di cambio reale λ: – definito come λ = eP/P* – “e” inteso come il tasso di cambio nominale – PPP: “e” compensa variazioni di P/P* – quindi λ è costante. Δe ΔP * ΔP = − e P* P • PPP: Il differenziale di inflazione (offerte di moneta dei paesi) tra paesi è coperto dal differenziale del tasso di cambio dei paesi. PPP: An Implication of Long Term Neutrality Germany and the UK (1951-2004) 600 500 400 300 200 100 Nominal Exchange Rate 2001 1996 1991 1986 1981 1976 1971 1966 1961 1956 1951 0 Real Exchange Rate Lungo periodo: PPP • Nel lungo periodo (LP) un aumento dell’offerta di moneta di un paese rispetto ad un altro porta ad un aumento proporzionale del livello dei prezzi e un deprezzamento del tasso di cambio. • Nel LP, vale la Parità del Potere d’Acquisto (PPP): il differenziale di inflazione (offerte di moneta dei paesi) tra paesi è coperto dal differenziale del tasso di cambio dei paesi. • Nel LP vale la neutralità moneta. Le variabili reali (Y, N, eR) non sono inflenzate dalle variabili nominali. • Il principio della neutralità è rappresentato dalla curva di offerta verticale (AS oppure curva di Phillips verticale). • Qualsiasi variazione nell’offerta di moneta comporta solo una pari variazione dei prezzi e non modifica il reddito o l’occupazione. Long Term Neutrality of Money: Theory • The aggregate demand and supply framework: the vertical long-run aggregate supply schedule. In UE dove i tassi di cambio nominali “e” sono fissi. • Il tasso di cambio reale λ: – definito come λ = eP/P* – “e” è il tasso di cambio nominale fisso e non può aggiustare questa differenza di prezzi all’interno dei paesi UE – “e” non può compensare variazioni di P/P* – quindi λ varia la competitività tra paesi. Δλ ΔP ΔP * = − λ P P* – Squilibri esterni (PC<0) che si aggiustano attraverso il mercato, ossia con un abbassamento dei prezzi nel lungo periodo. – Nel lungo periodo, il tasso di cambio reale λ è indipendente dal tasso di cambio nominale E: i prezzi si aggiustano. Breve periodo: MS e regimi di tasso di cambio • Nel breve periodo, i prezzi e salari sono rigidi, un aumento di Ms comporta, una riduzione del tasso di interesse, un deflusso dei capitali all’estero, un deprezzamento del tasso di cambio a pronti, apprezzamento forward o atteso (se non ci sono controlli ai movimenti di K). Se CIP e UIP non valgono MK<0 e BP<0, un deprezzamento del tasso di cambio reale e un aumento della competitività. • Tuttavia, questo è vero se tasso di cambio è flessibile. Non è vero se fisso. Dipende dal regime di cambio. • Cambi fissi: Aumenti di Ms porta MK<0, BP<0, vende valuta estera (riserve) e acquista valuta nazionale. L’effetto monetario sterilizzato dalla BC. Politica monetaria inefficace. • Cambio flessibile: Aumenti di Ms comportano MK<0 BP<0, un deprezzamento del tasso di cambio, aumenta la competitività, IS a destra (PC>0) e BB verso basso. Politica Monetaria Efficace. Breve periodo: Non Neutralità della moneta • Modello AD-AS: nel breve periodo, AS non è verticale. • Una politica monetaria espansiva è efficace reddito e occupazione (se non siamo in cambi fissi, ma cambi flessibili). • I canali di politica monetaria (+MS): 1. il canale dei tassi di interesse (-i) 2. il canale del credito (+ liquidità) 3. il canale di mercato azionario (corso delle azioni) 4. il canale del tasso di cambio (deprezzamento nominale e reale: competitività). Short Term Non Neutrality of Money • The aggregate demand and supply framework: the short-run aggregate supply schedule. When Does the Regime Matter? • Nel breve periodo, cambiamenti del tasso di cambio nominale si riflettono in cambi del tasso di cambio reale λ = eP/P* • Utile quando P e P* sono viscosi e aggiustamento lungo. • Nel lungo periodo, il tasso di cambio reale λ è indipendente dal tasso di cambio nominale E: i prezzi si aggiustano. • Se i prezzi sono completamente flessibili, il lungo periodo avviene immediatamente e il tasso di cambio nominale non influenza l'economia reale. • In altre parole, la scelta di un regime di cambio ha per lo più effetti di breve periodo perché i prezzi sono viscosi. Mundell e Fleming • Modello di Mundell-Fleming studia la domanda aggregata in una economia aperta, include: • Commercio internazionale (PC) • Movimenti di capitali e finanza internazionale (MK) • 2 Regimi di tassi di cambio: • Cambi flessibili • Cambi fissi Bilancia dei pagamenti • La bilancia dei pagamenti registra il valore delle transazioni tra residenti e non residenti nella valuta nazionale del paese in un determinato periodo di tempo. • La domanda e offerta di prodotti (PC) e di attività finanziarie (MK) corrispondono alle offerte e domande di valuta. • Esiste quindi un legame stretto tra bilancia dei pagamenti e mercato dei cambi. • La BP è composto da tre conti: Conto corrente, Conto capitale, Conto finanziario. Nei conti si registrano Attivo (crediti) e Passivo (debiti) con il metodo della Partita doppia. • Entrate derivanti da transazioni a favore del residente • Uscite derivante da transazioni a favore del non residente. Componenti Conto corrente –Merci –Servizi –Redditi da lavoro e da capitale –Trasferimenti unilaterali correnti Conto capitale –Attività intangibili (licenze, brevetti) –Trasferimenti unilaterali in conto capitale Conto finanziario –Movimenti di capitale (escluse riserve) –Investimenti diretti –Investimenti di portafoglio –Derivati –Atri investimenti –Variazione delle Riserve ufficiali Errori ed omissioni Registrazioni • Un pagamento da un residente ad non residente va nel passivo. • Un pagamento da un non residente ad un residente nell’attivo. • Gli acquisti e vendite di attività finanziarie vanno nel conto finanziario alla voce movimenti di capitale • Se compriamo una attività finanziaria estera c’è un deflusso di capitale (passività) • Mentre gli interessi attivi e passivi vanno nel conto corrente alla voce redditi da capitale Partite correnti e movimenti di capitale Consideriamo una versione semplificata: BP = PC+MK PC = Partite correnti (conto corrente e conto capitale) MK = Movimenti di capitale (conto finanziario) Le riserve sono le variazioni compensative (partita doppia), non le consideriamo; la somma delle attività e della passività non sono necessariamente uguali. • Se BP>0 attività > passività, la bilancia dei pagamenti ha un surplus. • BP=0 attività = passività, la bilancia dei pagamenti è in pareggio. • BP<0 attività < passività, la bilancia dei pagamenti ha un deficit. • • • • Partite correnti e movimenti di capitali • Identità del reddito nazionale (reddito=spesa) • Se il prodotto è superiore alla spesa interna, le esportazioni nette sono positive e viceversa. • C + S = C + I + NX • S–I=X–M • Se X>M (NX>0, PC>0) surplus partite correnti S>I (domanda interna insufficiente) Una parte di risparmio (S) deve trovare sbocco all’estero. • Si genera un deflusso di capitali, che potrebbe comportare problemi di crescita nel lungo periodo (MK<0) Partite correnti e movimenti di capitali • Identità del reddito nazionale (reddito=spesa) • Se il prodotto è inferiore alla spesa interna, le esportazioni nette sono negative e viceversa. • C + S = C + I + NX • S–I=X–M • Se X<M (NX<0, PC<0) deficit partite correnti S<I (Eccesso di domanda interna) Per finanziare gli Investimenti (I) occorrono capitali esteri. • Si genera un afflusso di capitali, con effetti futuri negativi per il pagamento di interessi a non residenti (MK>0) L’obiettivo dei conti esteri • Il pareggio della bilancia dei pagamenti è un obiettivo macroeconomico di lungo periodo (obiettivo esterno). • BP = PC + MK ≈ 0 • • • • • • • • Partite correnti: Se PC=0 equilibrio. Se PC>0 (PC<0) surplus (deficit) Movimenti di capitale: Se MK=0 equilibrio. Se MK<0 (MK>0) deficit (surplus) Se PC=0, MK=0 BP=0, ma non è necessario: Equilibrio della bilancia dei pagamenti BP=0 (es. PC=5, MK=-5) Equilibrio pieno della bilancia dei pagamenti PC=0, MK=0, BP=0 Un equilibrio pieno è un equilibrio, ma un equilibrio della bilancia dei pagamenti non è necessariamente pieno. BP e il mercato valutario • • • • • • • • • • Un pagamento da un residente ad non residente va nel passivo. Un pagamento da un non residente ad un residente in attivo. Chi domanda valuta estera? Un residente che deve fare un pagamento all’estero (IMP, domanda titoli esteri). La domanda di valuta estera è uguale a 1/e (q, quanti euro per un dollaro). Va nel passivo di BP. Chi offre valuta estera? Un residente che ha ricevuto un pagamento dall’estero (EXP, domanda titoli europei). L’offerta di valuta estera è quindi uguale a q. Va nell’attivo della BP. C’è una relazione!!! (Nota q = valore in euro di una unità di valuta estera). Surplus, deficit e variazioni del cambio • Se la bilancia dei pagamenti è in surplus, BP>0: l’attivo è maggiore del passivo (A>P e BP=A-P euro) • Nel mercato della valuta estera: • Si offre qA e si domanda qP: 1. Eccesso di offerta di valuta estera q, poiché qA>qP 2. Eccesso di domanda di valuta estera q, poiché qA<qP • La valuta estera si deprezza e si apprezza la valuta nazionale o viceversa. • In generale: 1. Se BP>0, eccesso di offerta di valuta estera (EOV) che si deprezza (q↓) ovvero la valuta nazionale si apprezza (e↑). 2. Se BP<0, eccesso di domanda di valuta estera (EDV) che si apprezza (q↑) ovvero la valuta nazionale si deprezza (e↓). Modello Mundell Fleming • • • • • Esistono quattro mercati: Titoli: prezzo PT (si ricorda PT=1/i) Moneta: numerario Valuta: prezzo = tasso di cambio (q) Beni: prezzo dei beni, P • Assumiamo : • Stock iniziali (ad esempio i titoli detenuti ad inizio periodo) siano pari a zero flussi = stock • I prezzi dei beni siano dati, P=1, (rigidità nominale) breve periodo tassi di interesse reali = tassi di interesse nominali (i=r) Aggiustamento dei mercati • • • • Se i prezzi sono dati, come si aggiusta il mercato dei beni? Principio della domanda effettiva (come nella IS, prezzi fissi) Eccesso di domanda imprese ↑ produzione Eccesso di offerta imprese ↓ produzione • • • • Come si aggiustano gli altri mercati: Titoli prezzo dei titoli Moneta vendendo e comprando titoli Valuta tasso di cambio (prezzo valuta estera: q) Velocità di aggiustamento • Prima si aggiustano i mercati delle attività finanziarie: titoli, moneta e valuta (tramite variazioni dei prezzi a seguito degli eccessi di domanda o offerta) • Titoli EDT ↑PT ↓i • Valuta EDV ↑P$ (↑q) • Moneta EDM EOT ↓PT ↑i • • • • Titoli EOT ↓PT ↑i Valuta EOV ↓P$ (↓q) Moneta EOM EDT ↑PT ↓i Poi si aggiusta il mercato dei beni (tramite variazioni della produzione in linea con il principio della domanda effettiva) Mercato della Moneta • CAMBI FISSI: LM si sposta. • Quando (BP>0 e↑ o ↓q) la Banca centrale acquista valuta estera pagando con euro, (vende) immette base monetaria nel circuito (BM>0), per mantenere fisso il cambio. • La LM si sposta verso destra. • Quando (BP<0 e↓ o ↑q), immette (vende) valuta estera, in cambio di euro (acquistando), sottrae base monetaria dal circuito (BM<0), per mantenere fisso il cambio. • La LM si sposta verso sinistra. • CAMBI FLESSIBILI: La LM non si sposta. La IS in economia aperta • Aumenti di competitività (deprezzamenti della valuta interna e↓) traslano la curva a destra. La pendenza è r E1 r1 IS’ E2 IS r2 Y1 maggiore rispetto al caso di economia chiusa, perché il moltiplicatore è minore, nel processo moltiplicativo parte del reddito esce da questo essendo utilizzata per l’acquisto di beni esteri. Y2 Riduzione della competitività (apprezzamenti della valuta interna e ) traslano la curva a sinistra 39 Mercato della Valuta • Ricordiamo che considerare il mercato della valuta o la bilancia dei pagamenti (che registra il pagamenti tra residenti e non, quindi domanda e offerta di valuta estera) è equivalente. • Equilibrio mercato valuta estera = equilibrio bilancia dei pagamenti • Eccesso di domanda di valuta estera = deficit della bilancia dei pagamenti • Eccesso di offerta di valuta estera = surplus della bilancia dei pagamenti Bilancia dei pagamenti: PC PC= EXP(eR) – IMP(eR,Y) • Partite correnti 1. Un apprezzamento ↑e, riduce la competitività: ↑eR = P e/P$ ↓EXP (costano di più) e ↑IMP (sono più a buon mercato). Assumiamo che valga Marshall-Lerner, allora le PC in termini di valore si riducono: • ↓PC= P EXP↓ - P$(1/e)↓ IMP↑ • La somma delle elasticità delle importazioni ed esportazioni maggiore di uno implica che l’effetto quantità domina quello prezzo. 2. Se ↑Y = mIMP↑ ↓PC (effetto keynesiano) Bilancia dei pagamenti: PC PC= EXP(eR) – IMP(eR,Y) • Partite correnti 1. Un deprezzamento ↓e, riduce la competitività: ↓eR = P e/P$ ↑EXP (costano meno) e ↓IMP (costano di più). Assumiamo che valga Marshall-Lerner, allora ↑PC in termini di valore: • ↑PC= P EXP↑ - P$(1/e)↑ IMP↓ • La somma delle elasticità delle importazioni ed esportazioni maggiore di uno implica che l’effetto quantità domina quello prezzo. 2. Se ↓Y = mIMP↓ ↑PC (effetto keynesiano) Bilancia dei pagamenti: MK • • • • • • • • Movimenti di capitale: MK = (if–ih, ∆ee) Dato if, se ↑ih afflusso di capitali ↑MK Se vale CIP (sconto a termine): (eF−e)/e = if−ih Se vale UIP (deprezzamento atteso): (ee−e)/e = if−ih Si assume valgano in modo che if+∆ee=ih. Bilancia dei pagamenti è inclinata positivamente (i,y): BP=PC (eR,Y) + MK (if+∆ee = ih) Vale la UIP Dato un tasso di interesse internazionale, se il tasso interno aumenta si ha un afflusso di capitali. Se (↑i) MK>0, deve aumentare il reddito (Y), aumentare le IMP (PC<0) per rimanere in equilibrio la BP=0. Tutte le combinazioni di i e Y che mi portano in equilibrio la BP. Bilancia dei pagamenti: MK Movimenti di capitale: MK = (if–ih, ∆ee) Dato if, se ↓ih deflusso di capitali ↓MK Se vale CIP (premio a termine): (eF−e)/e = if−ih Se vale UIP (apprezzamento atteso): (ee−e)/e = if−ih Si assume valgano in modo che if=ih. Bilancia dei pagamenti è inclinata positivamente (i,y): BP=PC (eR,Y) + MK (if+∆ee = ih) Vale la UIP Dato un tasso di interesse internazionale, se il tasso interno aumenta si ha un afflusso di capitali. Se (↑i) MK>0, deve aumentare il reddito (Y), aumentare le IMP (PC<0) per rimanere in equilibrio la BP=0. • Tutte le combinazioni di i e Y che mi portano in equilibrio la BP. • • • • • • • • Parità scoperta sul tasso di interesse (UIP) • Assumiamo perfetta mobilità dei capitali. • La parità scoperta sul tasso di interesse (uncovered interest parity) è l’uguaglianza tra la variazione attesa del tasso di cambio a pronti e il differenziale tra i tassi di interesse estero ed interno. • La UIP implica l’uguaglianza tra i guadagni attesi di due attività finanziarie denominate in valute differenti. Ricordiamo • Ricordiamo: A. (1+ih) è rendimento atteso (certo) dell’investimento in Italia B. (1+if) e/ee è il rendimento atteso (incerto) dell’investimento negli Stati Uniti. • Naturalmente: 1. (1+ih) = (1+if) e/ee è lo stesso 2. (1+ih) > (1+if) e/ee investire in Italia 3. (1+ih) < (1+if) e/ee investire negli Stati Uniti • Conviene in Italia, se ee/e > (1+if)/(1+ih) Parità scoperta sul tasso di interesse (UIP) • L’allocazione dell’investimento è indifferente se ee/e = (1+if)/(1+ih) • Ovvero ee/e −1 = (1+if)/(1+ih)−1 (ee−e)/e = (1+if−1−ih)/(1+ih) • Si ottiene la parità coperta sul tasso di interesse (uncovered interest parity) var attesa cambio a pronti = (if−ih)/(1+ih) • Semplificata: (ee−e)/e = if−ih Apprezzamento del cambio e regimi di cambio • Apprezzamento della valuta nazionale (↑e), a parità dei prezzi, se vale la condizione di Marshall–Learner, peggiora le PC in termini di valore. • In regime di cambi flessibili, un apprezzamento del tasso di cambio (↑e) trasla la curva BP verso l’alto. • Apprezzamento di e, sposta la BP verso l’alto (PC<0). Perchè? 1. Ci vuole, a parità di tasso di interesse, un reddito più basso così che le importazioni si riducano per mantenere equilibrio la BP. 2. Ci vuole, a parità di reddito, un tasso di interesse più alto così che i MK aumentano per mantenere equilibrio la BP. • In regime di cambi fissi, BP non trasla (LM trasla). Deprezzamento del cambio e regimi di cambio • Deprezzamento della valuta nazionale (↓e), a parità dei prezzi, se vale la condizione di Marshall–Learner, migliora le PC in termini di valore. • In regime di cambi flessibili, un deprezzamento del tasso di cambio (↓e) trasla la curva BP verso il basso. • Deprezzamento di e, sposta la BP verso il basso (PC>0). Perchè? 1. Vuol dire che ci vuole, a parità di reddito, un tasso di interesse più basso così che MK si riducono per mantenere equilibrio la BP. 2. Ci vuole, a parità di tasso di interesse, un più alto reddito così che aumentano le importazioni per mantenere equilibrio la BP. • In regime di cambi fissi, BP non trasla (LM trasla). In regime di controllo dei capitali • NB. In un regime di mobilità (perfetta o imperfetta) dei movimenti di capitali, in assenza di controllo del movimento dei capitali, la BP non trasla. • In regime di controllo dei capitali (strumento di politica economica) la BP trasla sull’obiettivo interno stabilito dall’autorità governative. • 2 modi di controllo: • Controllo diretto: divieto dei movimenti, divieto o limitazione all’esportazione del capitale blocchi al movimento. • Controllo indiretto: tassazione sulle attività finanziaria (sono forme incentivazione). In regime di controllo dei capitali • Nella forma indiretta controllarli vuol dire incentivare o disincetivare i flussi non vietarli (blocco forme di controllo dirette). • Controllo dei capitali: Ad esempio, aumento (riduco) la tassazione sulle attività finanziarie (varia il rendimento dei titoli) e riduce (aumenta) i movimenti di capitale BP verso sinistra (destra) sull’obiettivo interno stabilito dall’autorità governative. • NB. In regime di cambi fissi, in regime di controllo del movimento dei capitali, la politica monetaria è efficace. La scheda BP Imperfetta mobilità dei capitali r SURPLUS BP DEFICIT O Y1 Y Politica fiscale e monetaria: Cambi fissi 1. Politica fiscale in cambi fissi • Nel LP, la politica fiscale espansiva, aumenta i, MK>0 aumentano capitali all’interno, apprezzamento del cambio nominale, intervento della Banca d’Italia che sterilizza vendendo valuta nazionale e comprando la valuta estera, la base monetaria si espande, LM verso destra. Politica fiscale efficace. efficace 1. Politica monetaria in cambi fissi • Nel LP, la politica monetaria espansiva, riduce i, MK<0, BP<0, si deprezza il cambio nominale, per mantenerlo fisso, si immettono riserve (vendono) di valuta estera e si acquista valuta nazionale (euro), si sottrae base monetaria dal circuito. Politica monetaria inefficace. Politica fiscale e monetaria: Cambi flessibili 2. Politica fiscale e cambi flessibili • Nel LP, la politica fiscale espansiva, aumenta i, MK>0 aumentano capitali all’interno, apprezzamento del cambio nominale e reale, si riduce la competitività e la IS torna indietro. Politica fiscale inefficace. 2. Politica monetaria e cambi flessibili • Nel LP, la politica monetaria espansiva, riduce i, MK<0, si riducono capitali all’interno, BP<0, deprezzamento del cambio nominale e reale, la BP si sposta verso destra, aumenta la competitività (PC>0) e la IS si espande. Politica monetaria efficace. Exchange Rate Regimes and Policy Effectiveness La politica monetaria inefficace in cambi fissi, mentre la politica fiscale è tanto più efficace quanto più i capitali sono mobili (BP piatta). Effetti della politica fiscale con differenti tassi di cambio e mobilità dei capitali Effetti della politica monetaria con differenti tassi di cambio e mobilità dei capitali Quando il regime conta? • Nel breve periodo, cambiamenti del tasso di cambio nominale si riflettono in cambi del tasso di cambio reale λ = EP/P* • Utile quando P e P* sono viscosi e aggiustamento lungo. • Nel lungo periodo, il tasso di cambio reale λ è indipendente dal tasso di cambio nominale E: i prezzi si aggiustano. • Se i prezzi sono completamente flessibili, il lungo periodo avviene immediatamente e il tasso di cambio nominale non influenza l'economia reale. • In altre parole, la scelta di un regime di cambio ha per lo più effetti di breve periodo perché i prezzi sono viscosi. • Nel breve periodo e con il regime di cambio fisso, politica monetaria (fiscale) inefficace (efficace), neutrale nel lungo periodo, mentre è efficace (inefficace) in regime di cambi flessibili. Che determina la scelta di regime? • La scelta di regime di tassi è una scelta concernente l’uso degli strumenti di politica economica. • Tassi di cambio flessibili consentono alle autorità monetarie di operare liberamente, ma restingono l’uso della politica fiscale; l’opposto in regime di tassi fissi. • La politica monetaria può essere usata per coprire shock, soprattutto quando nel breve periodo quando i prezzi non si aggiustano, ma può essere usata anche per coprire deficit di bilancio. • E’ una questione di disciplina esercitare la politica monetaria in maniera oculata. SME: Diverse politiche dei paesi UE nella gestione della politica monetaria crisi valutarie. • Politica fiscale: tendenza sistematica per deficit di bilancio questione di disciplina. Pro e contro cambi flessibili • 3 argomenti a favore dei cambi flessibili: 1. I tassi di cambio come stabilizzatori automatici (shock, crisi finanziarie, se prezzi e salari viscosi). 2. Variazioni del tasso di cambio sono legate alla politica, se virtuosa. Effetti sulla distribuzione dei redditi (pro-export). 3. L’indipendenza della politica monetaria (efficace) tuttavia: • 5 ragioni a sfavore dei cambi flessibili: 1. politiche economiche non coordinate (beggar my neighbour), ossia svalutare (PC>0, MK<0, problemi di crescita). 2. l’illusione di una maggiore autonomia (esempio ↓e,↑p,↑w). 3. La mancanza di disciplina (pericolo iperinflazione) 4. speculazioni destabilizzanti e disturbi monetari 5. danni al commercio e agli investimenti internazionali (rischio cambio). Incertezza sui ritorni attesi. Pro e contro cambi fissi • 5 ragioni a favore dei cambi fissi: 1. La disciplina e controllo dei cambi 2. Speculazioni meno destabilizzanti (se prezzi e salari non viscosi) 3. Non vi è più il rischio cambio e nessun problema al commercio internazionale. Non c’è incertezza sui ritorni attesi. 4. Politiche economiche coordinate 5. Impossibilità di effettuare svalutazioni (esempio ↓e,↑p,↑w). • 3 argomenti a sfavore dei cambi fissi: 1. I tassi di cambio come non operano come stabilizzatori automatici (crisi finanziarie, se prezzi e salari viscosi). 2. La non indipendenza della politica monetaria. 3. Variazioni del tasso di cambio non sono legate alla politica. Che c’è nel menu? • Fluttuazione libera (come $, £ e l’euro). • Fluttuazione amministrata (Cambi fluttuano liberamente ma sono permessi • • degli interventi per assecondare obiettivi interni o esterni). Zone obiettivo (scelta di un’ampia banda di oscillazione rispetto ad una valuta àncora. Intervento quando il tasso di cambio arriva al limite della zona). Parità mobili (regime a parità mobile in cui i livelli min e max rispetto alla parità centrale possono variare in maniera regolare). • Fissi e aggiustabili (cambio fisso ma aggiustabile come Bretton Woods e SME). • Comitato Valutario (valutano la politica monetaria in modo da rispettare la coerenza con la parità dichiarata in regimi di cambi fissi). • Dollarizatione/euroizzazione (un gruppo di paesi terzi adottano la valuta estera $ o € e si àncorano a questa). • Unione Monetaria (la convertibilità totale delle valute degli Stati membri e la fissazione irrevocabile dei tassi di cambio con l’euro).