01 Torino 2 luglio.pptx

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29‐07‐2010
Cos’è
una
lingua
dei
segni
La
Sintassi
della
LIS
Carlo
Geraci
Università
degli
Studi
di
Milano‐Bicocca
(1)
GIANNI
CONTRATTO
FIRMARE
NON‐ANCORA
“Gianni
non
ha
ancora
firmato
il
contraMo”
TORINO,
2
LUGLIO
2010
1
2
Una
lingua
dei
segni
è:
Una
domanda
preliminare
–  una
lingua
umana
–  percepita
aMraverso
la
modalità
visiva
–  composta
da
sequenze
di:
– movimenS
– configurazioni
delle
mani
e
braccia
– espressioni
del
volto
– posizionamenS
della
parte
superiore
del
torso
–  uSlizzata
prevalentemente
dalle
comunità
Sorde
La
caraMerizzazione
che
abbiamo
proposto
per
le
lingue
dei
segni
solleva
una
domanda:
(EstraMo
da:
MIT
Encyclopedia
on
CogniSve
Science,
voce
redaMa
da
Elissa
L.
Newport
e
Ted
Supalla)
–  Le
lingue
dei
segni
sono
lingue
naturali
simili
alle
lingue
parlate,
ecceMo
che
a
differenza
delle
lingue
parlate
usano
la
modalità
visiva
(o
visivo‐gestuale)?
–  Oppure
sono
lingue
che,
oltre
ad
usare
la
modalità
visiva,
differiscono
radicalmente
dalle
lingue
parlate
per
quanto
riguarda
la
loro
organizzazione
interna,
i
meccanismi
aMraverso
cui
vengono
apprese
e
i
meccanismi
psicologici
che
soMostanno
al
loro
uso?
3
4
Roadmap
Roadmap
–  La
sintassi
delle
lingue
dei
segni
–  La
sintassi
delle
lingue
dei
segni
–  La
sintassi
della
LIS
–  La
sintassi
della
LIS
–  Le
frasi
interrogaSve
in
LIS
–  Le
frasi
interrogaSve
in
LIS
–  I
quanSficatori
negaSvi
in
LIS
–  I
quanSficatori
negaSvi
in
LIS
–  Conclusioni
–  Conclusioni
5
6
1
29‐07‐2010
Tipologia
&
Ordine
delle
parole
L’ordine
delle
parole
in
italiano
Gli
ordini
non
marcaS
più
frequenS
sono
SoggeMo‐
OggeMo‐Verbo
(SOV)
e
SoggeMo‐Verbo‐OggeMo
(SVO),
(Hawkins,
1983,
Dryer,
2005):
(2)
a.
Giapponese
(SOV)
Gianni‐ga
Maria‐o
Gianni‐NOM Maria‐ACC
S O “Gianni
colpì
Maria”
b.
Italiano
(SVO)
Gianni
ama
S V L’italiano
è
una
lingua
SVO:
(3)
a.
Gianni
ama
Maria
Ma
altri
ordini
sono
possibili.
Per
esempio,
il
soggeMo
può
venire
dopo
il
verbo
in
alcuni
casi:
but‐ta
colpire‐PASS.
V
b.
è
arrivato
Gianni
Altri
ordini
invece
non
sono
possibili
in
italiano.
Per
esempio,
SOV
non
è
possibile
(con
intonazione
neutra):
Maria
O
c.
*Gianni
Maria
ama
7
Tipologia
&
Ordine
dei
Segni
(4) a.
LIS
(SOV)
Ordine
&
Marche
non
manuali
(MNM)
b.
ASL
(SVO)
GIANNI
MARIA
AMARE “Gianni
ama
Maria”
(5)
a.
SOV
JOHN
SHOOT
FRANK
“John
ha
sparato
a
Frank”
9
Sintassi
&
MNM
(i)
(6) a.
Congiunzione
SOLE
USCIRE “C’è
il
sole
ed
esco” b.
OSV
a.
GIANNI
CAFFÈ
ORDINARE _____re
b.
CAFFÈ
GIANNI
ORDINARE
(FATTO)
“Gianni
ha
ordinato
un
caffè”
10
Sintassi
&
MNM
(ii)
b.
Periodo
ipoteMco
8
(7) a.
Negazione
in
ASL
____re
SOLE
USCIRE
“Se
c’è
il
sole
allora
esco”
b.
Neg‐MNM
in
ASL
___neg __________neg
a.
JOHN
NEG
BUY
HOUSE
b.
JOHN
BUY
HOUSE
‘John
non
ha
comprato
la
casa’
11
12
2
29‐07‐2010
Roadmap
La
sintassi
della
LIS
–  La
sintassi
delle
lingue
dei
segni
– Presentazione
dei
daS
fondamentali
–  La
sintassi
della
LIS
– Una
prima
analisi
sintaqca
dei
daS
–  Le
frasi
interrogaSve
in
LIS
– Restrizioni
e
relazioni
di
ordine
–  I
quanSficatori
negaSvi
in
LIS
–  Conclusioni
13
Il
verbo
e
i
suoi
argomenM
14
La
LIS
come
lingua
SOV
–  Dai
video
che
abbiamo
visto
e
dalle
glosse
riportate,
si
evince
che
l’ordine
dei
cosStuenS
di
base
della
LIS
è
SoggeQo
OggeQo
Verbo.
–  In
alcuni
casi,
l’oggeMo
può
trovarsi
anche
in
altre
posizioni
(OSV
e
SVO).
Queste
posizioni
sono
deMe
posizioni
derivate
(torneremo
più
avanS
su
questo
punto).
–  L’ordine
SOV
rifleMe
la
posizione
degli
argomenS
all’interno
del
sintagma
verbale.
(9)  GIANNI
MARIA
AMARE
“Gianni
ama
Maria”
15
La
struQura
del
sintagma
verbale
16
La
LIS
come
lingua
a
testa
finale
–  Le
relazioni
di
ordine
non
si
limitano
al
verbo
e
ai
suoi
argomenS,
ma
coinvolgono
anche
altri
elemenM
funzionali
della
frase.
–  La
posizione
di
quesS
elemenS
fornisce
l’indicazione
sulla
struQura
gerarchica
della
frase
stessa.
–  Sulla
base
delle
informazioni
relaSve
alla
posizione
è
possibile
inquadrare
la
LIS
nel
panorama
Mpologico
come
una
lingua
a
testa
finale
(come
il
turco
e
il
giapponese).
17
18
3
29‐07‐2010
Caveat
La
posizione
della
marca
aspeQuale
In
LIS,
come
nelle
altre
lingue
dei
segni,
molte
informazioni
funzionali
(aspeMo,
tempo,
modo
ecc.)
possono
essere
trasmesse
con
le
espressioni
facciali
(o
altri
mezzi),
senza
la
necessità
di
un
segno
manuale
aggiunSvo.
Ciò
vale
anche
per
la
modificazione
avverbiale.
TuMavia,
per
poter
determinare
le
relazioni
di
ordine
è
necessario
che
queste
informazioni
siano
rappresentate
da
segni
manuali.
(10) GIANNI
CONTRATTO
FIRMARE
FATTO
“Gianni
ha
firmato
il
contraMo”
19
20
La
struQura
di
AspP
La
posizione
del
modale
di
possibilità
(11)
a.
GIANNI
CONTRATTO
FIRMARE
POTERE
“Gianni
può
firmare
il
contraMo” 21
La
posizione
dei
modali
di
necessità
(12)
22
La
struQura
dell’IP
a.
GIANNI
BIGLIETTO
COMPRARE
DOVERE
“Gianni
deve
comprare
il
biglieMo”
23
24
4
29‐07‐2010
Una
nota
sul
soggeQo
e
sul
movimento
Avverbi
di
modo
Per
ragioni
empiriche
e
teoriche,
la
posizione
del
soggeMo
all’interno
della
struMura
frase
è
derivata
aMraverso
l’operazione
di
movimento
(SporSche,
1988).
La
posizione
struMurale
di
partenza
è
all’interno
del
sintagma
verbale
e
si
chiama
specificatore
di
VP(spec,
VP),
mentre
quella
di
arrivo
si
chiama
specificatore
di
IP
(spec,
IP).
Più
in
generale,
il
movimento
è
responsabile
della
riorganizzazione
degli
elemenM
all’interno
di
una
frase.
(13)
GIANNI
ARRIVARE
PUNTUALMENTE
“Gianni
è
arrivato
puntualmente”
25
La
posizione
degli
avverbi
di
modo
26
Avverbi
di
tempo
(14)
IN‐PASSATO
GIANNI
CASA
COMPRARE
“In
passato,
Gianni
ha
comprato
una
casa”
27
La
posizione
degli
avverbi
di
tempo
28
La
posizione
della
negazione
(15)
GIANNI
CONTRATTO
FIRMARE
NON‐ANCORA
“Gianni
non
ha
ancora
firmato
il
contraMo”
29
30
5
29‐07‐2010
La
struQura
di
NegP
Ingorgo
nella
periferia
destra
A
quanto
pare,
in
LIS,
la
posizione
postverbale
è
molto
sfruMata.
Occorrono
dopo
il
verbo:
1.  La
marca
aspeMuale
FATTO
2.  I
modali
di
possibilità
e
necessità
3.  Gli
avverbi
di
modo
4.  La
negazione
Cerchiamo
ora
di
capire
in
che
modo
si
distribuiscono
quesS
elemenS
gli
uni
rispeMo
agli
altri.
31
Restrizioni
di
co‐occorrenza
32
Relazioni
di
ordine
(i)
Riuscire
a
cogliere
la
correMa
distribuzione
degli
elemenS
postverbali
non
è
così
semplice
perché
in
alcuni
casi
quesS
elemenS
non
possono
occorrere
insieme
nello
stesso
enunciato.
–  La
proiezione
negaSva
domina
la
proiezione
dove
sono
ospitaS
i
modali.
Per
esempio,
FATTO
e
la
negazione
non
sono
acceMabili
nello
stesso
enunciato:
–  In
caso
di
compresenza
nella
stessa
frase,
l’ordine
aMeso
è:
MODALI
>
NEGAZIONE
(16) a.
*
GIANNI
CASA
COMPRARE
FATTO
NON
b.
*
GIANNI
CASA
COMPRARE
NON
FATTO
33
34
35
36
Modali
&
Negazione
(17)
GIANNI
CONTRATTO
FIRMARE
PUÒ
NON
“Gianni
non
può
firmare
il
contraMo”
6
29‐07‐2010
Relazioni
di
ordine
(ii)
Avverbi
di
modo
&
Negazione
–  Per
“proprietà
transiSva”
tuMe
le
proiezioni
che
sono
dominate
dal
nodo
IP
devono
precedere
la
negazione.
–  Ad
esempio,
in
caso
di
compresenza
nella
stessa
frase
tra
avverbi
di
modo
e
negazione,
l’ordine
aMeso
è:
Avverbi
di
modo
>
NEG
(18)
GIANNI
ARRIVARE
PUNTUALMENTE
NON
“Gianni
non
è
arrivato
puntualmente”
37
38
I
sintagmi
topicalizzaM
_____re
(19) CAFFÈ
GIANNI
ORDINARE
FATTO
“Gianni
ha
ordinato
il
caffè”
39
40
La
struQura
di
TopP
Roadmap
–  La
sintassi
delle
lingue
dei
segni
–  La
sintassi
della
LIS
–  Le
frasi
interrogaMve
in
LIS
–  I
quanSficatori
negaSvi
in
LIS
–  Conclusioni
41
42
7
29‐07‐2010
Le
domande
wh‐
in
Italiano
Ogni
cosa
a
suo
posto
(20) a.
hai
indossato
le
scarpe
nuove
alla
festa.
b.
*
hai
indossato
___
alla
festa.
(21) Cosa
hai
indossato
___
alla
festa?
43
Le
domande
wh‐
in
LIS:
COSA
La
posizione
degli
elemenM
wh‐
(22)
a.
COSA
a.
PAOLO
___
RUBARE
COSA “Cosa
ha
rubato
Paolo?” 44
b.
CHI
b.
___
AUTO
RUBARE
CHI
“Chi
ha
rubato
l’auto?”
45
46
Le
domande
wh‐
in
LIS:
CHI
Le
domande
wh‐
In
italiano
In
LIS
Si
costruiscono
con
i
pronomi
Si
costruiscono
con
i
pronomi
interrogaSvi
(chi,
cosa,
come,
interrogaSvi
(CHI,
COSA,
COME,
perché,
ecc.).
PERCHÉ,
ecc.).
Sono
il
risultato
di
una
operazione
Sono
il
risultato
di
una
operazione
di
movimento
verso
una
precisa
di
movimento
verso
una
precisa
posizione
struMurale
(spec,
CP).
posizione
struMurale
(spec,
CP).
Il
movimento
avviene
verso
la
Il
movimento
avviene
verso
la
periferia
sinistra
della
frase.
periferia
destra
della
frase.
47
48
8
29‐07‐2010
La
posizione
di
spec,
CP
in
LIS
Avverbi
di
modo
>
Wh‐
Dal
punto
di
vista
struMurale,
la
posizione
degli
elemenS
interrogaSvi
in
LIS
è
quella
più
alta
della
frase.
Questo
significa
che
gli
elemenS
interrogaSvi
devono
essere
linearizzaS
dopo
tuq
gli
elemenS
che
occorrono
dopo
il
verbo.
La
predizione
è
molto
forte!
(23)
___
wh
a.
ARRIVARE
IN‐TEMPO
CHI "Chi
è
arrivato
in
tempo?
49
50
FATTO
>
Wh‐
(23)
NEG
>
Wh‐
___
wh
b.
CASA
COSTRUIRE
FATTO
CHI
"Chi
ha
costruito
la
casa?"
(23)
___
wh
c.
TORTA
MANGIARE
NEG
CHI
"Chi
non
ha
ancora
mangiato
la
torta?"
51
52
La
marca
non
manuale
(MNM)
_____wh
Il
caso
dell’oggeQo
In
LIS,
la
marca
non
manuale
associata
alle
domande
wh
(caraMerizzata
dall’abbassamento
delle
sopracciglia)
è
sempre
co‐arScolata
al
segno
wh.
Nella
maggior
parte
dei
casi
la
marca
wh
occorre
solo
sul
sintagma
interrogaSvo.
TuMavia,
la
marca
wh
si
può
estendere
su
una
porzione
più
ampia
di
frase.
(24)
a.
GIANNI
53
_____________wh
MANGIARE
COSA
"Cosa
ha
mangiato
Gianni?”
54
9
29‐07‐2010
Il
caso
del
soggeQo
La
funzione
della
MNM_____wh
La
marca
non
manuale
wh‐
ha
la
funzione
di
indicare
della
dipendenza
tra
la
posizione
di
origine
e
la
posizione
di
arrivo
degli
elemenS
interrogaSvi.
È
un
disposiSvo
di
Spo
prosodico
(soggeMo
ad
aspeq
lineari)
con
una
funzione
sintaqca:
evidenziare
una
dipendenza
tra
un
gap
in
una
posizione
struMurale
bassa
e
un
filler
gerarchicamente
più
alto.
______________________wh
(24)
b. CASA
COSTRUIRE
FATTO
CHI “Chi
ha
costruito
la
casa?”
55
56
La
MNM
wh‐:
CHI
(soggeQo)
La
MNM
wh‐:
COSA
(oggeQo)
57
58
Le
domande
wh‐
in
Giapponese
Una
piccola
deviazione:
il
Giapponese
(25)
a.
Naoya‐ga
nani‐o
nomiya‐de
nonda‐no?
Noaya‐NOM
cosa‐ACC
bar‐LOC
drank
Q
“Cosa
ha
bevuto
Naoya
al
bar?”
b. Dare‐ga
gohan‐o
tabeteita‐no?
chi‐NOM
pasto‐ACC mangiare‐Q
“Chi
stava
pranzando?”
60
10
29‐07‐2010
LIS
&
Giapponese
ElemenM
wh:
LIS
=
Giapponese?
(i)
Il
giapponese
rappresenta
una
specie
di
“caso
inverso”
rispeMo
alla
LIS.
In
LIS,
l’elemento
interrogaSvo
si
muove
nella
posizione
di
spec,CP
e
la
prosodia
marcare
“a
ritroso”
la
dipendenza
filler‐gap.
In
giapponese,
l’elemento
interrogaSvo
rimane
in
situ
e
la
prosodia
marca
“incrementalmente”
la
dipendenza
con
la
proiezione
più
in
alto.
__________wh
(26)
a.
GIANNI
CHI
BACIARE
“Chi
ha
baciato
Gianni?”
61
ElemenM
wh:
LIS
=
Giapponese?
(ii)
62
Gli
elemenM
wh‐
in
LIS
Le
frasi
interrogaSve
wh‐
in
LIS
sono
costruite
aMraverso
gli
stessi
meccanismi
che
soMostanno
alla
formazione
delle
interrogaSve
wh‐
nelle
lingue
vocali.
La
maggior
parte
della
variabilità
osservata
è
aMestata
Spologicamente
anche
nelle
lingue
vocali.
La
differenza
macroscopica
più
grossa,
però,
riguarda
il
posizionamento
degli
elemenS
interrogaSvi
non
nella
struQura
gerarchica,
ma
nella
sequenza
lineare.
____________wh
(26)
b.
CHI
ARRIVARE “Chi
è
arrivato?”
63
64
Un’osservazione
CrosslinguisMca
Cosa
succede
nelle
altre
lingue
dei
segni?
Nella
grande
maggioranza
delle
lingue
parlate,
le
espressioni
wh
(cioè
espressioni
interrogaSve
come
chi,
quale,
quando,
perché
ecc.)
si
trovano
o
nella
periferia
sinistra
della
frase
(come
in
italiano)
o
nella
posizione
che
corrisponde
alla
loro
funzione
grammaScale
(cioè
nella
posizione
di
soggeMo
se
l’espressione
wh
è
un
soggeMo,
nella
posizione
di
complemento
oggeMo
se
l’espressione
wh
è
un
complemento
oggeMo
ecc.).
Casi
di
lingue
parlate
in
cui
le
espressioni
wh
sono
sistemaScamente
sposate
nella
periferia
destra
della
frase
sono
assai
rari
o
non
esistenS.
Invece,
nella
maggior
parte
delle
lingue
dei
segni
studiate
finora,
le
espressioni
wh
devono,
o
perlomeno
possono,
comparire
sistemaMcamente
nella
periferia
destra
della
frase
(Zeshan,
2004).
66
11
29‐07‐2010
Alcuni
casi
emblemaMci
Roadmap
•  Lingua
dei
Segni
Italiana
(LIS)
•  American
Sign
Language
(Petronio
&
Lillo
MarSn,
1997
e
Neidle
et
al.
2000)
•  Brazilian
Portuguese
Sign
Language
(de
Quadros
1999)
•  Indo‐Pakistani
Sign
Language
(cf.
Aboh,
Pfau
&
Zeshan
2003)
•  Israeli
Sign
Language
(Meir
2006)
•  Sign
Language
of
the
Netherlands
(Aboh
&
Pfau
2006)
•  CroaSan
Sign
Language
(Šarac,
et
al.
in
press)
•  Austrian
Sign
Language
(Šarac,
et
al.
in
press)
–  La
sintassi
delle
lingue
dei
segni
–  La
sintassi
della
LIS
–  Le
frasi
interrogaSve
in
LIS
–  I
quanMficatori
negaMvi
in
LIS
–  Conclusioni
67
68
I
quanMficatori
negaMvi
Una
domanda
Sono
elemenS
che
svolgono
una
duplice
funzione:
sono
argomenS
del
verbo
(soggeMo
o
oggeMo)
ma
servono
anche
per
negare
la
frase:
Considerando
che
in
LIS:
(27) a.
Nessuno
ha
mangiato
la
pizza.
Dove
ci
aspeqamo
di
trovare
i
quanSficatori
negaSvi?
–  gli
argomenS
precedono
il
verbo
(SOV)
–  La
negazione
occorre
sempre
in
posizione
postverbale
b.
Gianni
non
ha
visto
niente
69
70
QuanMficatori
negaMvi:
NESSUNO
QuanMficatori
negaMvi:
NIENTE
(28)
a.
CONTRATTO
FIRMARE
NESSUNO “Nessuno
ha
firmato
il
contraMo”
(28)
71
b.
PAOLO
FIRMARE
NIENTE
“Paolo
non
ha
firmato
niente”
72
12
29‐07‐2010
I
quanMficatori
negaMvi
in
LIS
La
predizione
finale…
I
quanSficatori
in
LIS
non
si
trovano
nella
posizione
argomentale
ma
si
muovono
all’interno
della
proiezione
negaSva.
Questo
Spo
di
movimento
è
analogo
al
movimento
degli
elemenS
interrogaSvi
wh‐.
La
differenza
principale
sta
nel
faMo
che
i
quanSficatori
negaSvi
“aMerrano”
in
una
posizione
più
bassa.
–  I
quanSficatori
negaSvi
si
muovono
nella
proiezione
negaSva.
–  Gli
elemenS
interrogaSvi
si
muovo
nella
proiezione
del
complementatore.
–  Il
complementatore
domina
la
proiezione
negaSva.
–  In
caso
di
compresenza
nella
stessa
frase,
l’ordine
aMeso
è:
QUANTIFICATORE
NEGATIVO
>
PRONOME
WH‐
73
NIENTE
>
CHI
74
NESSUNO
>
COSA
(29)
a.
FIRMARE
NIENTE
CHI
“Chi
non
ha
firmato
niente?”
(29)
b.
COMPRARE
NESSUNO
COSA “Cosa
non
ha
comprato
nessuno?”
75
76
QuanMficatori
negaMvi
>
Wh
Roadmap
–  La
sintassi
delle
lingue
dei
segni
–  La
sintassi
della
LIS
–  Le
frasi
interrogaSve
in
LIS
–  I
quanSficatori
negaSvi
in
LIS
–  Conclusioni
77
78
13
29‐07‐2010
Conclusioni
Grazie
mille
a…
La
struMura
della
LIS
è
molto
diversa
da
quella
dell’italiano.
MIRKO
SANTORO
MIRKO
PASQUOTTO
EMILIANO
MEREGHETTI
GRAZIELLA
ANSELMO
ANNA
FOLCHI
CHIARA
DI
MONTE
GIAMMARCO
ELETTO
PINO
AMORINI
•  Perché
le
due
lingue
sono
indipendenS
:‐)
La
struMura
della
LIS
assmiglia
molto
a
quella
del
giapponese.
•  Non
è
sorprendente
perché
anche
la
LIS
è
una
lingua
naturale
ed
è
dunque
normale
aspeMarsi
che
assomigli
a
qualche
altra
lingua
del
mondo!
Nelle
lingue
dei
segni
il
movimento
di
operatori
negaSvi
e
interrogaSvi
sembra
andare
dalla
parte
opposta
che
nelle
lingue
vocali.
•  Questo
potrebbe
essere
un
universale
linguisSco
delle
lingue
dei
segni.
79
Carlo
CeccheMo
Alessandro
Zucchi
80
14

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