EVIDENCE-BASED NURSING - cosa significa?

EVIDENCE-BASED NURSING - cosa significa?
Evidence-based nursing (EBN) è una espressione in lingua inglese che può essere tradotta in
italiano come "assistenza infermieristica basata sulle prove di efficacia". Trae la sua origine dal
movimento medico della Evidence-based Medicine (EBM), cioè la medicina basata sulle prove
di efficacia, diffusosi alla fine degli anni '80 per richiamare i medici alla necessità di fondare le
loro decisioni cliniche non solo sulla base del patrimonio di conoscenze acquisito durante la
formazione e sulla esperienza propria ed altrui, ma su prove di efficacia valutate con rigoroso
metodo scientifico.
In sostanza la EBM - il termine fu lanciato nel 1992 dalla rivista JAMA - (1) propone un
approccio dinamico alle conoscenze cliniche che supera l'idea di un sapere acquisito una volta
per tutte ma lo considera un processo incessante di ricerca teso a dare risposte
scientificamente valide e sempre aggiornate ai bisogni di salute del paziente. David Sackett,
uno dei promotori di questo movimento, definì la EBM "l'utilizzo scrupoloso, esplicito e
ragionevole delle migliori prove scientifiche attualmente disponibili per prendere
decisioni nella cura dei singoli pazienti"
(2).
Gli elementi che caratterizzano la EBM sono essenzialmente 3: in primo luogo avvertire il
bisogno d'informazioni per risolvere un problema incontrato nella pratica clinica, ovvero porsi
dei dubbi e farsi delle domande su ciò che si è soliti fare; in secondo luogo cercare e trovare in
tempi ragionevoli ed in modo efficiente le informazioni scientifiche necessarie a rispondere a
queste domande; in terzo luogo valutare la validità e l'applicabilità clinica dei dati scientifici
reperiti, prima di integrarli nelle proprie decisioni cliniche.
L' Evidence-based nursing nasce nel 1998 come "Il processo per mezzo del quale gli
infermieri assumono le decisioni cliniche utilizzando le migliori ricerche disponibili, la
loro esperienza clinica e le preferenze del paziente, alla luce delle risorse disponibili".
Ma c'è chi sostiene che la prima a praticare la EBN sia stata la stessa Florence Nightingale per
il rigore scientifico con cui affrontò lo studio sulle infezioni e l'igiene in condizioni di guerra (4).
L'EBN rifiuta dunque la pratica infermieristica fondata su un blocco cristallizzato di conoscenze
e propugna la necessità che ogni infermiere compia una rivalutazione continua della propria
pratica professionale.
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Si può quindi dire che l'EBN è un processo di autoapprendimento continuo dell'infermiere in
cui l'assistenza al singolo paziente stimola la ricerca dalla letteratura biomedica di informazioni
rilevanti per la pratica assistenziale stessa.
Il primo passo di questo processo è dunque formulare un quesito clinico, originato
dall'esperienza della pratica assistenziale, ad esempio: "quale metodo per praticare l'igiene
delle mani in reparto è più efficace?", "che tipo di tappino per catetere venoso periferico è più
sicuro per quanto riguarda il rischio di infezioni?", "quale tecnica è più sicura e meno dolorosa
per l'iniezione intramuscolare di vaccini nel lattante?", "è sicuro riutilizzare più volte il deflussore
monouso per la NET?"
Il secondo passo è quello di cercare le risposte. Questo compito è complicato dal fatto che
ogni anno, vengono pubblicati migliaia e migliaia di articoli scientifici su migliaia di riviste e
nessun infermiere può leggerle tutte. Oggi abbiamo a disposizione una via di accesso molto
immediata alle fonti di evidenze scientifiche: Internet.
In rete sono infatti disponibili varie risorse gratuite e ad accesso universale per reperire
informazioni scientifiche nel campo delle scienze biomediche. Alcune di esse sono delle enormi
banche dati di articoli scientifici, con potentissimi "motori di ricerca" che consentono di trovare
articoli di interesse per il proprio quesito utilizzando dei termini chiave ed una particolare
sintassi. I più importanti sono Pubmed per tutte le scienze biomediche in generale ( www.pub
med.gov
)
e
Cinahl
per le scienze infermieristiche in particolare (
www.cinahl.com
).
Altre risorse disponibili in internet sono numerose banche dati della cosiddetta "letteratura
secondaria" ovvero dei siti che contengono lavori di sintesi e di analisi critica del rigore degli
articoli scientifici pubblicati su di un certo argomento (le revisioni sistematiche) e lavori in cui i
risultati degli articoli scientifici su un certo argomento vengono esaminati e "tradotti" in
raccomandazioni per la pratica clinica quotidiana (
le linee guida
). La banca dati di revisioni sistematiche più importante di tutte è certamente la
Cochrane Library
(
www.cochrane.it
) fondata negli anni '90 in onore di Archibald Cochrane, che fu il primo -nel 1972- a porre il
problema della fondatezza scientifica delle scelte operate nella pratica clinica. Tra le banche
dati di linee guida le più importanti sono sicuramente la
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National Guideline Clearinghouse
(
www.guideline.gov
) e il SIGN,
Scottish Intercollegiate Guidelines Network
,(
www.sign.ac.uk
).
Una buona ricerca bibliografica deve andare sempre a cercare nelle banche dati del primo e del
secondo tipo. Essa dovrebbe essere "sensibile", ossia riuscire trovare tutti gli articoli disponibili
su un determinato argomento, e "specifica", ossia trovare solo gli articoli pertinenti tralasciando
gli altri. Per fare questa ricerca delle evidenza è indispensabile identificare le giuste parole
chiave riguardo al dubbio o all'argomento prescelto e la giusta sintassi per la stringa di ricerca.
Una volta trovati studi attinenti al quesito è fondamentale saper valutare la validità degli studi
trovati. A questo proposito è importante anche che gli infermieri imparino a conoscere le
differenze tra i diversi di disegni di studio e ad utilizzare le griglie per la valutazione critica degli
studi disponibili in internet, e che conoscano le principali classificazioni del livello di prova
scientifica che scaturisce da un articolo scientifico su di un determinato argomento, nonchè le
classificazioni di forza delle raccomandazioni contenute in una linea guida (5).
Bibliografia
- EBM Working Group. Evidence-based medicine. A new approach to teaching the practice
of medicine. JAMA. 1992;268:2420-2425.
- Sackett DL, Rosenberg WM, Gray JA, Haynes et al. Evidence based medicine: what it is
and what it isn't..BMJ. 1996; 312 :71-2
- DiCenso A, Cullum N, Ciliska D. Implementing evidence-based nursing: some
misconceptions. Evid Based Nurs 1998 1: 38-39
- McDonald L. Florence Nightingale and the early origins of evidence-based nursing. Evid
Based Nurs. 2001;4:68-9.
- GRADE Working Group. Grading quality of evidence and strength of recommendations.
BMJ 2004; 328: 1490-98.
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Filippo Festini e Stella Neri, Sezione di Scienze delle Professioni Sanitarie, Dipartimento di
Pediatria, Università di Firenze.
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