La comparsa dell’uomo sulla
Terra
L’origine della vita sulla terra
• Le prime forme di vita comparse sulla terra sono organismi unicellulari
(formati da una sola cellula) simili ai batteri. La loro comparsa risale all’era
archeozoica («della vita antichissima»), circa 4500 milioni di anni fa.
• Solo molto tempo dopo, durante l’era paleozoica (tra 570 e 230 milioni di
anni fa) fanno la loro comparsa pesci, anfibi, piante e i primi rettili.
• Durante il Mesozoico (tra 230 e 65 milioni di anni fa), oltre ai dinosauri,
compaiono uccelli e mammiferi e, tra essi, i primi primati.
• Soltanto dopo l’estinzione dei dinosauri, nel Cenozoico, tra 65 e 2 milioni di
anni fa, abbiamo tracce dei primi ominidi.
• La specie Homo compare sulla terra nell’era neozoica, iniziata 2 milioni di
anni fa.
Ere geologiche
• ARCHEOZOICO: tra 4500 e 570 milioni di anni fa
• PALEOZOICO: tra 570 e 230 milioni di anni fa
• MESOZOICO: tra 230 e 65 milioni di anni fa
• CENOZOICO: tra 65 e 2 milioni di anni fa
• NEOZOICO: da 2 milioni di anni fa ad oggi
Esercizio 1
• Completa la seguente tabella:
ERA
DURATA
CARATTERISTICHE
ARCHEOZOICA
Compaiono dinosauri,
uccelli e mammiferi, tra
cui i primati
65-2 milioni di anni fa
NEOZOICA
Si estinguono i dinosauri,
compaiono i primi ominidi
L’evoluzione della specie
• Le trasformazioni attraverso le quali gli organismi si adattano al
proprio ambiente (adattamento) sono alla base della «teoria
dell’evoluzione», elaborata da Charles Darwin nella prima metà del
XIX secolo e illustrata nel suo libro Sull’origine della specie.
• Secondo Darwin, le specie animali e vegetali presenti sulla terra sono
il frutto di una lenta evoluzione. Alcuni organismi sono riusciti ad
adattarsi alle variazioni del clima e dell’ambiente e sono sopravvissuti,
altri esseri viventi non sono riusciti ad adattarsi (per esempio i
dinosauri) e si sono estinti; Darwin definisce questo processo
«selezione naturale».
Esercizio 2
• Spiega brevemente la teoria dell’evoluzione e la selezione naturale.
Evoluzione dei primati
I primati sono la classe di
mammiferi che comprende
lemuri e scimmie. Secondo gli
scienziati, l’uomo sarebbe il
prodotto di una linea evolutiva
che lo avrebbe portato a
distinguersi e separarsi dalle
altre famiglie di primati da cui
discende.
I primati
Il pianeta delle scimmie
Il pianeta delle scimmie
• Se fossimo vissuti 22 milioni di anni fa, saremmo stati delle scimmie: ne esistevano
oltre 100 specie diverse e vivevano sulle chiome delle foreste che ricoprivano
Africa, Europa, Asia. Da questa grande varietà, sono derivate due linee evolutive: gli
scimpanzé e gli australopitechi che, attraverso lentissime trasformazioni,
porteranno all’uomo.
• Secondo gli scienziati, il salto evolutivo compiuto dagli ominidi (di cui
l’Australopiteco è il primo esempio) è collegato ad un grande evento geologico: la
formazione, in Africa orientale, di una profonda spaccatura (detta «Rift Valley»),
lunga circa 5000 chilometri, che divide in due il continente africano. L’area a oriente
della Rift Valley, separata dal resto del continente da una serie di catene montuose,
comincia a cambiare dal punto di vista del clima e dell’ambiente: la savana prende il
posto delle grandi foreste. Gli ominidi, per sopravvivere al nuovo ambiente, iniziano
ad usare gli arti anteriori per cercare il cibo e a camminare su due zampe anziché
quattro, perché ciò consente loro di avvistare i predatori in lontananza. Lentamente
essi perdono la capacità di arrampicarsi sugli alberi e possono usare le mani per
afferrare le cose: in tal modo sviluppano il pollice opponibile
Lucy
È l’Australopiteco più famoso del mondo.
È stato ritrovato in Etiopia (Africa orientale)
nel 1974.
Si tratta di un esemplare femmina, vissuto
circa 3,2 milioni di anni fa.
Camminava in posizione eretta, era alta
circa 1 metro e 20 cm, pesava meno di 40
kg. Il suo cranio doveva essere poco più
grande di un’arancia.
La mandibola e la dentatura erano simili a
quelli delle scimmie, ma la struttura del
corpo era molto vicina alla nostra (anche
se le braccia erano, in proporzione, un po’
più lunghe rispetto a quelle dell’uomo
moderno).
Esercizio 3
• Descrivi il percorso evolutivo degli ominidi spiegando le probabili
cause del bipedismo (cioè della capacità di camminare su due piedi).
In sintesi…
• Circa 7 milioni di anni fa, a seguito di importanti cambiamenti
geologici, in Africa orientale compare il primo esemplare di ominide,
detto Australopiteco. A differenza delle altre scimmie, l’Australopiteco
sviluppa l’andatura bipede, ha il pollice opponibile e ha un cervello
più grande.
La specie Homo
• Gli ominidi della specie Homo compaiono a partire da 2 milioni di anni
fa.
• Sono diversi dagli australopitechi perché sono onnivori (mangiano
carne e vegetali) e vivono in famiglie formate da una coppia di
genitori con i loro figli.
• Sono cacciatori di animali e raccoglitori di frutti e piante, per questo
sono nomadi: si spostano spesso in cerca di cibo.
Dai primati alla specie homo
Differenze
tra uomo
e altri
primati
nella
forma del
cranio
La preistoria
• Con la comparsa della specie Homo inizia la storia dell’umanità.
• La prima fase di questa storia riguarda il periodo che va dalla
comparsa dell’uomo sulla terra all’invenzione della scrittura (circa
5000 anni fa) ed è stata definita dagli studiosi «Preistoria».
• La preistoria è divisa in periodi che richiamano, nel nome, i materiali
utilizzati dell’uomo per costruire oggetti in quelle epoche:
1. Il Paleolitico (età della pietra antica)
2. Il Neolitico (età della pietra nuova)
3. L’età dei metalli
L’Homo habilis
• È il primo esemplare di specie Homo che conosciamo.
• Deve il suo nome («habilis») al fatto di essere il primo essere vivente
in grado di lavorare la pietra.
• Egli utilizzava pietre scheggiate da un solo lato (dette «chopper») per
scavare il terreno, rompere noci, tagliare la carne.
• Era piuttosto piccolo (non più alto di 135 cm), ma aveva il cranio più
grande dell’australopiteco.
• Viveva in gruppo, si dedicava alla caccia e alla raccolta.
Lavorazione del
chopper
Chopper rinvenuti
presso Agrigento
(Sicilia)
Homo ergaster («artigiano»)
• I suoi resti sono stati ritrovati in Africa, Europa ed Asia: si tratta del primo
ominide in grado di emigrare.
• Era stato inizialmente definito «erectus» perché si pensava che fosse stato
il primo a camminare in posizione eretta.
• Elabora sofisticate strategie di caccia, costruisce ripari e capanne, impara a
catturare e gestire il fuoco e a cuocere i cibi, è in grado di costruire oggetti
e strumenti complessi (per questo è stato definito «artigiano»).
• Lavora la pietra scheggiandola da entrambi i lati ottenendo strumenti
appuntiti che ricordano la forma di una mandorla e sono stati chiamati
«amidgale» (amidgala in greco e in latino vuol dire mandorla)
Le amigdale
Homo sapiens
• Contemporaneamente all’Homo ergaster, in Africa compaiono alcuni
esemplari appartenenti ad una nuova specie di Homo detta sapiens
(«colui che sa»).
• Tra questi, il tipo più significativo è noto come Homo di Neanderthal,
dal nome della valle tedesca in cui sono stati rinvenuti per la prima
volta i suoi resti.
Homo sapiens di Neanderthal
• Compare tra 500.000 e 300.000 anni fa.
• Prende il nome (di Neanderthal) dalla località della Germania in cui furono
ritrovati i primi resti; si diffonde in Europa, Africa e Asia.
• Ha statura abbastanza bassa (circa 160 cm), corporatura molto muscolosa,
è organizzato in gruppi ed è abile nella lavorazione della pietra.
• Costruisce capanne, seppellisce i morti (questo è un cambiamento
fondamentale! Ci dice che la specie Homo si pone il problema di ciò che
accade dopo la morte…), probabilmente possiede un linguaggio articolato.
• Per motivi che gli studiosi non sanno ancora spiegare, si estingue circa
30.000 anni fa.
L’uomo di Neanderthal in Puglia: Bisceglie
Nel 1955, nella
Grotta di Santa Croce
di Bisceglie, vengono
trovate delle ossa di
femore che, dopo
accurate analisi,
risultano essere
appartenute ad un
esemplare della
specie Homo vissuto
circa 80.000 anni fa.
L’uomo di Neanderthal in Puglia: Altamura
Ad Altamura, in località
Lamalunga, all’interno di
una grotta sono stati
ritrovati i resti di un
Homo che presenta le
caratteristiche dell’Homo
di Neanderthal in una
fase iniziale, quindi
ancora vicino, per la
forma del cranio e delle
altre ossa, all’Homo
ergaster.
Homo sapiens sapiens
• È la specie di ominide a cui noi apparteniamo e compare 120 mila anni fa,
ancora in Africa.
• Anche l’Homo sapiens sapiens vive di caccia e raccolta, e impara non solo a
gestire ma anche ad accendere il fuoco; è in grado di costruire martelli,
asce, lance, confezionarsi abiti con le pelli degli animali uccisi, erigere
tende.
• L’apparato fonatorio (quello che ci consente di emettere suoni) dell’Homo
sapiens sapiens gli consente di esprimersi con un linguaggio articolato.
• Con l’Homo sapiens sapiens nascono l’arte e la religione.
• L’Homo sapiens sapiens migra lentamente dall’Africa verso luoghi anche
molto lontani, iniziando il popolamento del pianeta.
Esercizio 4
• Completa la tabella:
Tappe dell’evoluzione
Homo habilis
Homo ergaster (o
erectus)
Homo di Neanderthal
Homo sapiens sapiens
Caratteristiche