24 L UGLIO Emigrazione 2006 Il mercato francese, le sue caratteristiche e le opportunità di sviluppo che offre all’economia sarda, sono stati al centro del quinto dei seminari organizzati dall’Assessorato regionale del lavoro, e più specificatamente dall’“Osservatorio dei sardi nel mondo” nell’ambito del progetto “Una vetrina per la Sardegna”. L’iniziativa regionale, che nelle precedenti occasioni ha rivolto la sua attenzione ai mercati della Gran Bretagna, della Spagna, della Germania e del Belgio, si muove nell’ambito di un programma del Ministero degli Affari esteri finalizzato a promuovere legami stabili con gli italiani all’estero per lo sviluppo del Mezzogiorno. Attraverso due progetti attuati dal Centro di formazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) di Torino. Il progetto “PPTIE”, orientato a dotare le Regioni dell’Obiettivo 1 e le istituzioni locali delle competenze e della strumentazioni necessarie per promuovere accordi di collaborazione con gli italiani all’estero, ai fini della internazionalizzazione e dello sviluppo locale dei territori. Il secondo progetto “ITENETs” punta alla creazione di una rete internazionale per la formazione e il lavoro, e vede, appunto, nell’Osservatorio dei sardi nel mondo, il suo braccio operativo a livello regionale sardo. Il seminario si è aperto con l’intervento di Marco Ghiani, direttore del Servizio emigrazione dell’Assessorato e referente regionale per i progetti “PPTIE“ e “ITENETs”, che ha sottolineato l’importanza per l’economia sarda, che attraversa un momento certamente difficile, di far conoscere all’estero i suoi prodotti, e i suoi tesori culturali e della tradizione. La Regione sarda, ha aggiunto, si è già mossa in questa direzione creando l’Agenzia Promozione Sardegna, che deve raccordare le iniziative dei diversi Assessorati finalizzate alla promozione e all’assistenza alle imprese. L’Assessorato del Lavoro da parte sua interviene in questo processo di internazionalizzazione coinvolgendo gli emigrati e sollecitando il loro impegno, in modo che possano mettere al servizio dell’isola le competenze e le conoscenze acquisite negli anni. Ma i loro Circoli, ha aggiunto, devono adeguardi ai nuovi impegni che si chiedono loro, lasciando spazio ai giovani, scardinando le molte resistenze e superando le vecchie mentalità. Si tratta comunque di un processo che va avanti da almeno tre o quattro anni, e che ha trovato un ostegno nell’iniziativa del Ministero degli esteri finalizzata alla creazione di legami stabili tra emigrati e residenti per lo sviluppo degli scambi e l’internazionalizzazione dell’economia delle regioni meridionali. Ha quindi preso la parola Luca Azzoni, del Centro di formazione dell’OIL di Torino, che ha riferito sui risultati ottenuti nei primi mesi di utilizzazione dei nuovi strumenti. Il modo di operare della Sardegna, ha sottolineato tra l’altro Azzoni, è stato diverso da quello delle altre Regioni interessate: è stata scelta una strategia vincente, quella di utilizzare le associazioni degli emigrati sardi nei paesi definiti di priorità, facendo leva sul loro patrimonio di conoscenze e di esperienze. Dopo un breve intervento di Corrado Monteverde, dell’Osservatorio del lavoro e dell’impresa dei sardi nel mondo, che ha illu- “Una vetrina per la Sardegna” per conquistare spazio nel mercato francese Incontro tra operatori economici sardi e dOltralpe per valutare le opportunità offerte ai prodotti sardi - Il progetto PPTIE promosso dallassessorato del Lavoro e dal Ministero degli Esteri diRoberto Puddu strato la composizione e il modo di operare dell’organismo di cui fa parte, è intervenuto Francesco Laconi, presidente della Federazione dei Circoli sardi in Francia. Laconi, dopo aver ricostruito brevemente la storia dell’emigrazione sarda in quel paese, ha osservato come oggi i grandi flussi di immigrazione sarda si siano interrotti, anche per la crisi economica che ha attraversato quel paese nell’ultimo decennio, tuttavia i sardi e i francesi di origine sarda sono oggi ben tre milioni e 200 mila. La comunità sarda, ha aggiunto, è oggi complessivamente ben inserita, e ha dato vita a varie associazioni, 15 delle quali riconosciute dalla Regione. Negli ultimi anni i Circoli di sardi in Francia hanno saputo innovarsi, proponendo iniziative di rilievo: realizzando gemellaggi, partecipando a fiere importanti, organizzando work-shop per i prodotti dell’isola. Il mondo dell’emigrazione organizzata in Francia, ha concluso Laconi, rinnova oggi il suo impegno e la disponibilità ad attivare qualunque iniziativa che possa portare vantaggio allo sviluppo dell’isola. È quindi intervenuto Salvatore Tabone, direttore della Camera di Commercio italiana per la Francia, che ha affrontato il tema della promozione dei prodotti tipici italiani in Francia. Questi prodotti, ha detto, rappresentano un fattore importante nel panorama del settore agroalimentare. Ma la GERMANIA L’esperienza sarda illustrata a Colonia al progetto Versus Sabato 13 maggio si è svolta a Colonia, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura, l’assemblea conclusiva del progetto Versus, mirante al coordinamento per la promozione della formazione professionale degli italiani del NordReno-Vestfalia. Tra i partecipanti diversi esponenti della politica, del sindacato e dell’economia. Uno degli argomenti trattati riguardava il ruolo delle regioni italiane nel campo della formazione professionale; vi sono stati gli interventi del dott. Luca Azzoni, coordinatore interregionale dei progetti ITENET e PPTTIE, il quale ha presentato il progetto attualmente in corso e dell’arch. Domenico Canu, consultore per l’emigrazione della Regione Sardegna, il quale ha illustrato la politica che l’assessorato del Lavoro opera nei confronti dell’emigrazione. Al termine, il circolo sardo di Colonia “Speranza sarda” ha presentato agli intervenuti una degustazione di prodotti sardi. Era presente anche il presidente della Federazione dei circoli sardi in Germania Gianni Manca. molteplicità dei modelli di sviluppo di questi prodotti nel mercato pone oggi il problema della individuazione di nuove strategie per accrescere la portata e valorizzarne il potenziale di tipicità ancora inespresso. Occorre perciò, ha aggiunto, armonizzare la politica di indirizzo e promozione svolto dagli organi istituzionali con le strategie e i bisogni di promozione e commercializzazione degli operatori, in particolare sui mercati esteri. È quindi intervenuto Philippe Netter, direttore generale della “SEM-METZ”, che ha riferito sulla “Metz Technopole-Lorena”, da lui definita “Una perfetta piattaforma continentale”. Giuseppe Cadeddu, del Dipartimento per le lingue straniere dell’Università di Nancy 2, ha illustrato i contenuti dei master biennali che si tengono nella sua Università, svolti da docenti di doppia cultura, e che hanno come discipline: amministrazione commerciale, gestione delle imprese commerciali, inglese commerciale, simulazione di gestione, nonché management delle aziende italiane e italiano commerciale. I master si concludono con uno stage obbligatorio di 4 mesi presso aziende private o organismi internazionali. Esiste un progetto di partenariato tra la Lorena e la Sardegna: è possibile che uno stagista di Nancy venga a collaborare con una azienda sarda interessata al mercato francese o che uno studente sardo venga iscritto a un master. Ha quindi preso la parola Ignazio Cerina, imprenditore del settore agro-alimentare che dal 1999 opera in Francia. Cerina ha ricostruito la sua vicenda imprenditoriale ricordando gli ostacoli e le difficoltà che ha dovuto affrontare per trovare spazio in quel mercato. Dalla sua esperienza, ha aggiunto, è possibile trarre alcuni insegnamenti: innanzitutto per vendere in Francia occorre francesizzare il proprio prodotto, in particolare studiando accuratamente le ettichettature. Poi occorre iniziare percorrendo la strada della ristorazione per giungere poi alla grande distribuzione. Tenendo poi conto che i francesi non acquistano direttamente ma solo attraverso i grossisti, occorre curare particolarmente i rapporti con questi ultimi. E poi, ha concluso Cerina, occorre una pubblicità adeguata, in modo da rendere i proprio prodotto “indispensabile” per i consumatori. È infine intervenuta Anne Back, direttrice degli affari economici della “Camera dei mestieri e dell’artigianato” della Mosella, che ha illustrato le caratteristiche normative e della produzione di questo importante settore economico, caratterizzato, fra l’altro, da un grande dinamismo imprendotoriale. Un settore fatto da 12 mila imprese con 72 mila addetti e con una riconosciuta adattabilità agli strumenti e alle tecniche più moderni, una forte attività di formazione delle nuove generazioni (3000 apprendisti) e una forte attenzione per la qualità del prodotto e la protezione ambientale. Un settore, ha concluso, che presenta, ancor più che in altre zone della Francia, grandi possibilità per gli artigiani che intendessero trasfervisi. Conclusi gli interventi dei relatori il seminario è poi proseguito con un lungo dibattito e con una serie di quesiti posti agli esperti dai numerosi partecipanti.