1 subordinate” dell`Emittente di tipo Tier II, ai

BANCA DEL FUCINO S.P.A.
Sede legale Via Tomacelli 107 – 00186 Roma
Iscritta all’Albo delle Banche al n. 37150
Iscritta al Registro delle Imprese di Roma al n. 1775
Codice Fiscale: 00694710583 - Partita I.V.A.: 00923361000
Capitale sociale Euro 60.000.000,00 e Riserve Euro 30.090.060,95
PROSPETTO DI BASE
Per i programmi di emissione denominati
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down”
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso”
“Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon”
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile”
“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o
mediante ammortamento"
“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step Up / Step
Down ) con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”
“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato o
mediante ammortamento”
“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale
rimborso anticipato o mediante ammortamento”
di Banca del Fucino S.p.A. in qualità di emittente ed offerente
Depositato presso la CONSOB in data 11 Febbraio 2016
A seguito dell’approvazione comunicata con nota n. 0008236/16 del 29/1/2016
Le Obbligazioni Subordinate Tier II oggetto del presente Prospetto di Base sono “passività
subordinate” dell’Emittente di tipo Tier II, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute
1
nella Parte Due (Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe
2), art. 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del
26/06/2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il
“CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Applicazione in
Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II,
Capitolo I.
L’investimento nelle Obbligazioni subordinate comporta il rischio di perdita, anche integrale, del
capitale investito laddove, nel corso della vita delle Obbligazioni, la Banca venga a trovarsi in una
situazione di dissesto o rischio di dissesto. In particolare, nel caso in cui la Banca sia in dissesto o a
rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015),
l’investitore è esposto al rischio di riduzione, anche integrale, con perdita totale del capitale investito, o
di conversione in azioni, anche indipendentemente dall’avvio di una procedura di risoluzione (tra cui il
bail in). Inoltre, nel caso di applicazione del bail in, le obbligazioni subordinate sono ridotte o convertite
in azioni prima delle obbligazioni non subordinate. Esse, pertanto, presentano una maggiore rischiosità
rispetto alle obbligazioni non subordinate. Per una maggiore informativa si rinvia in proposito alla Nota
Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o
conversione in azioni delle obbligazioni subordinate” del presente Prospetto di Base.
In aggiunta a quanto sopra, si segnala che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure
concorsuali, c’è il rischio che la massa fallimentare soddisfi soltanto i crediti che debbono essere
soddisfatti con precedenza rispetto alle obbligazioni subordinate. Pertanto l’investitore è esposto al
rischio di perdita, anche totale, del capitale investito. Per una maggiore informativa si rinvia in
proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli”
del presente Prospetto di Base.
E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti solo dopo
averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che esse comportano. L’investitore deve
considerare che la complessità delle Obbligazioni può favorire l’esecuzione di operazioni non
appropriate. Si consideri che, in generale, l’investimento in obbligazioni subordinate, in quanto titoli di
particolare complessità, non è adatto alla generalità degli investitori; pertanto, l’investitore dovrà
valutare il rischio dell’operazione e l’intermediario dovrà verificare se l’investimento è appropriato per
l’investitore ai sensi della normativa vigente tenuto anche conto della comunicazione Consob n. 0097996
del 22 dicembre 2014 sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail. In particolare,
nella prestazione di un servizio di consulenza o di gestione di portafogli, l’intermediario dovrà altresì
valutare se l’investimento è adeguato per l’investitore.
Il presente Documento costituisce il prospetto di base (il “Prospetto di Base” o “Prospetto”) ai fini della
Direttiva CE n. 71/2003 e successive modifiche ed integrazioni (la “Direttiva Prospetto”) ed è redatto ai fini
dell’articolo 94 del d.lgs. 58/1998 e successive modificazioni ed integrazioni (il “Testo Unico Finanza”) ed in
conformità al Regolamento CE n. 809/2004 come successivamente modificato ed integrato (il “Regolamento
809”) e al Regolamento adottato dalla CONSOB con Delibera Consob n. 11971/1999 e successive modifiche
ed integrazioni (“Regolamento Emittenti”).
Il presente Prospetto di Base si compone di un Documento di Registrazione (“Documento di Registrazione”)
che contiene informazioni sulla Banca del Fucino S.p.A. (“Banca del Fucino” e/o “Banca” e/o “Emittente”),
in qualità di Emittente di una o più serie di emissioni (ciascuna un “Prestito Obbligazionario”), di titoli di
debito di valore nominale unitario inferiore ad Euro 100.000,00 (le “Obbligazioni” e ciascuna una
“Obbligazione”), di una Nota Informativa sugli strumenti finanziari (la “Nota Informativa”) che contiene
informazioni relative a ciascuna serie di emissione di Obbligazioni e di una Nota di Sintesi (la “Nota di
Sintesi”) che riassume le caratteristiche dell’Emittente e degli strumenti finanziari, nonché i rischi associati
agli stessi, dalla documentazione indicata come inclusa mediante riferimento nei medesimi, come nel tempo
modificata o aggiornata.
2
In occasione di ciascun prestito, l’Emittente predisporrà le condizioni definitive (le “Condizioni definitive”)
cui sarà allegata la nota di sintesi della singola emissione (la “Nota di Sintesi dell’Emissione”) che descriverà
le caratteristiche delle Obbligazioni e che saranno pubblicate sul sito Internet dell’Emittente
www.bancafucino.it entro il giorno di inizio dell’offerta, e contestualmente trasmesse alla Consob.
L’informativa completa sull’Emittente, sul programma di offerta e sulle singole emissioni di Obbligazioni può
essere ottenuta solo sulla base della consultazione integrale e congiunta del Prospetto di Base e dei documenti
incorporati mediante riferimento allo stesso unitamente ad ogni successivo eventuale supplemento nonché
delle Condizioni Definitive, della Nota di Sintesi dell’Emissione.
L’Investitore è invitato a leggere con particolare attenzione le sezioni “Fattori di Rischio”, contenute
all’interno
del
Documento
di
Registrazione
e
della
Nota
Informativa.
Il Prospetto di Base nonché ogni successivo eventuale supplemento è gratuitamente a disposizione del
pubblico presso la sede sociale della Banca (Via Tomacelli n. 107 – Roma) nonché consultabile sul sito
internet del’Emittente all’indirizzo web www.bancafucino.it.
L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto di Base non comporta alcun giudizio della
CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso
relativi. E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti solo
dopo averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che esse comportano.
3
AVVERTENZE PER L'INVESTITORE
Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito
Nel corso del 2014 e fino al 30 giugno 2015 la gestione del comparto crediti ha evidenziato un aumento del
credito anomalo, con riferimento all’aggregato delle sofferenze, a causa del perdurare delle condizioni di
deterioramento della situazione economico-finanziaria che hanno interessato anche il territorio dove la Banca
opera.
In particolare si rileva che al 31 Dicembre 2014 il rapporto sofferenze/impieghi è pari al 10,23% (rispetto al
9,12% del 31 Dicembre 2013). Ciò è principalmente riconducibile all’incremento delle posizioni incagliate;
l’indicatore si attesta al 12,16% alla data del 30 giugno 2015 a seguito dell’incremento delle sofferenze lorde
che passano da Euro 102,873 milioni del 31/12/2014 ed ad Euro 121,501 milioni del 30/06/2015. Il rapporto
delle partite anomale lorde sul totale Impieghi lordi della Banca ammonta, al 30 giugno 2015 al 25,88% (al
31 dicembre 2014 pari al 24,50%).
La qualità del credito viene misurata tramite vari indicatori, tra i quali il rapporto tra le sofferenze e gli
impieghi dell’Emittente in un dato momento storico. Di seguito si riporta una tabella con gli indicatori della
qualità del credito raffrontati con i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella
dell’Emittente. La tabella evidenzia che i dati della Banca del Fucino si discostano dai dati di riferimento
registrati dal sistema bancario riferito alle banche minori su base nazionale; al riguardo si rileva che essendo
tali ultimi dati elaborati a livello nazionale non tengono conto delle specificità territoriali connesse alla
operatività della Banca operante nel Centro-Sud Italia, zona che più ha risentito della crisi economicofinanziaria che ha colpito il nostro Paese.
Principali indicatori di rischiosità creditizia e confronto con i dati di sistema
Indice
di
rischiosità
1) SOFFERENZE LORDE /
IMPIEGHI LORDI
2) SOFFERENZE NETTE /
IMPIEGHI NETTI
Banca del Fucino
30/06/2015
12,16%
6,36%
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
30/06/2015 (i)
9,5%
N.D.
Banca del
Fucino
31/12/2014
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
31/12/2014 (i)
Banca del
Fucino
31/12/2013
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
31/12/2013(i)
10,23%
8,60%
9,12%
7,70%
5,26%
4,5% (ii)
5,10%
4,0%(ii)
3) RAPPORTO SOFFERENZE
NETTE / PATRIMONIO NETTO
66,69%
N.D.
53,49%
N.D.
52,21%
N.D.
4) PARTITE ANOMALE LORDE
/ IMPIEGHI LORDI
25,88%
18,1%
24,50%
16,80%
21,85%
15,90%
5) PARTITE ANOMALE NETTE
/ IMPIEGHI NETTI
19,38%
N.D.
18,59%
10,8%(ii)
16,99%
10,0%(ii)
6) RAPPORTO DI COPERTURA
DELLE SOFFERENZE (*)
52,33%
53,8%
52,70%
52,10%
47,88%
48,50%
31,75%
38,2%
30,28%
36,50%
27,50%
31,50%
0,83%
N.D.
1,60%
N.D.
1,66%
N.D.
7) RAPPORTO DI COPERTURA
DELLE PARTITE ANOMALE
(*)
8) COSTO DEL RISCHIO:
TOTALE RETTIFICHERIPRESE DI VALORE A
CONTO ECONOMICO /
CREDITI NETTI
(i)
Dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (“banche minori”). Fonte per il 2013: Banca d’Italia, Rapporto
sulla stabilità finanziaria n.1 del 2014 tavola 3.1 pag. 26; fonte per il 2014: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria
4
n.1 2015 tavola 3.1 pag. 21; Fonte per 30 giugno 2015 : Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 2015 tavola 4.1
pag. 37.
(ii)
Dati riferiti ai valori netti il cui confronto è eseguito rispetto ai dati del “Totale sistema” tratti dalla Relazione Annuale 2013
Banca d’Italia – Appendice – Tavola a16.11 e dalla Relazione Annuale 2014 Banca d’Italia – Appendice- Tavola a1 3.14.
(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata.
5
SOMMARIO
SEZIONE I........................................................................................................................................... 9
DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’ ..................................................................................... 9
1.1 Persone responsabili ...................................................................................................................................... 9
1.2.
Dichiarazione di Responsabilità ............................................................................................................... 9
SEZIONE II ....................................................................................................................................... 10
DESCRIZIONE GENERALE DEL PROGRAMMA ....................................................................... 10
GLOSSARIO ..................................................................................................................................... 12
SEZIONE III ...................................................................................................................................... 16
NOTA DI SINTESI ........................................................................................................................... 16
SEZIONE A – Introduzione e avvertenze.......................................................................................... 16
SEZIONE B – Emittente .................................................................................................................... 17
SEZIONE C – Strumenti finanziari ................................................................................................... 31
SEZIONE D – Rischi ......................................................................................................................... 36
SEZIONE E – Offerta ........................................................................................................................ 56
SEZIONE IV ...................................................................................................................................... 58
FATTORI DI RISCHIO..................................................................................................................... 58
SEZIONE V ....................................................................................................................................... 59
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE ............................................................................................ 59
1.
PERSONE RESPONSABILI E DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’ .................... 59
2.
REVISORI LEGALI DEI CONTI ......................................................................................... 59
2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’Emittente ................................................................................................ 59
2.2 Informazioni circa dimissioni, revoche dall’incarico o mancato rinnovo dell’incarico alla società di
revisione ................................................................................................................................................................ 59
3.
FATTORI DI RISCHIO E INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ................. 60
3.1 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE ................................................................................ 60
3.1.1
Rischio relativo al credit spread dell’Emittente .......................................................................................... 60
3.1.2
Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del contesto
macroeconomico ........................................................................................................................................................ 60
3.1.3
Rischio di credito ......................................................................................................................................... 61
3.1.4 Rischio di mercato ............................................................................................................................................. 62
3.1.5 Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito ............................................................................ 62
3.1.6 Rischio operativo .............................................................................................................................................. 64
3.1.7 Rischio di liquidità dell’Emittente .................................................................................................................... 65
3.1.8
Rischi connessi all’andamento dei tassi di interesse in relazione al portafoglio bancario ........................... 66
3.1.9
Rischi connessi all’esposizione della Banca nei confronti di titoli di debito emessi da Stati Sovrani ......... 66
3.1.10
Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle modifiche
intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie .............................................................................. 67
3.1.11
Rischi connessi alla congiuntura dell’economia nazionale e rischi connessi all’andamento dell’economia
locale
69
3.1.12
Rischio di assenza di rating dell’Emittente ............................................................................................. 69
3.1.13
Rischio collegato a procedimenti giudiziari ............................................................................................ 69
3.2
4.
INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ............................................................ 71
INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE ................................................................................ 85
4.1.
Storia ed eVOLUZIONE dell’Emittente .................................................................................................. 85
4.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente .................................................................................. 85
4.1.2. Luogo di registrazione dell’Emittente e suo numero di registrazione .......................................................... 86
4.1.3. Data di costituzione e durata dell’Emittente ................................................................................................ 86
4.1.4
Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione,
indirizzo e numero di telefono della sede sociale. ...................................................................................................... 86
6
4.1.5
Qualsiasi fatto recente verificatosi nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione
della solvibilità dello stesso........................................................................................................................................ 86
5.
PANORAMICA DELLE ATTIVITA’ .................................................................................. 86
5.1.
Principali attività .................................................................................................................................... 86
5.1.1
Breve descrizione delle principali attività dell’emittente con indicazione delle principali categorie di
prodotti venduti e/o di servizi prestati ........................................................................................................................ 86
5.1.2. Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi ....................................................... 89
5.1.3. Principali mercati ......................................................................................................................................... 89
5.1.4
La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’emittente nel Documento di Registrazione riguardo alla
sua posizione concorrenziale. ..................................................................................................................................... 90
6.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA ...................................................................................... 90
6.1.
6.2.
7.
Descrizione della struttura organizzativa dell’Emittente ........................................................................ 90
Dipendenza da altri soggetti all’interno del gruppo ............................................................................... 90
INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE............................................................ 90
7.1.
CAMBIAMENTI NEGATIVI SOSTANZIALI DELLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE DALLA
DATA DELL’ULTIMO BILANCIO SOTTOPOSTO A REVISIONE E PUBBLICATO.......................................... 90
7.2.
Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente
avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso ....................... 90
8.
9.
PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ................................................................................ 90
ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE E VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI 90
9.1.
9.2.
10.
informazioni circa gli organi di amministrazione, direzione e controllo ................................................ 90
Conflitti di interessi degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza ................................. 93
PRINCIPALI AZIONISTI ..................................................................................................... 94
10.1.
Capitale sociale e assetto di controllo dell’Emittente. ............................................................................ 94
10.2.
Eventuali accordi, noti all’Emittente, dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una
variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente. ............................................................................................... 94
11.
INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITA' E LE PASSIVITA’, LA
SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ................... 94
11.1.
Informazioni finanziarie selezionate relative agli esercizi PASSATI ...................................................... 94
11.2.
Bilanci ..................................................................................................................................................... 95
11.3.
Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati ...................................... 96
11.3.1.
Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state
sottoposte a revisione ................................................................................................................................................. 96
11.3.2.
Indicazione di altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate dai revisori dei
conti
96
11.4.
DATA DELLE ULTIME INFORMAZIONI FINANZIARIE ..................................................................... 96
11.5
Informazioni finanziarie infra-annuali E ALTRE INFORMAZIONI FINANZIARIE .............................. 96
11.6.
Procedimenti giudiziali e arbitrali .......................................................................................................... 96
11.7.
Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria dell’Emittente ................................................... 97
12.
CONTRATTI IMPORTANTI ............................................................................................... 97
13.
INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI
DI INTERESSI .................................................................................................................................. 97
13.1
13.2
PARERI O RELAZIONI DI ESPERTI ..................................................................................................... 97
ATTESTAZIONE IN MERITO ALLE INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI .............................. 97
14.
DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ................................................................... 97
SEZIONE VI ...................................................................................................................................... 99
NOTA INFORMATIVA.................................................................................................................... 99
1.
PERSONE RESPONSABILI ................................................................................................. 99
1.1.
1.2.
2.
3.
Persone responsabili ............................................................................................................................... 99
Dichiarazione di Responsabilità ............................................................................................................. 99
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE OBBLIGAZIONI .......................................... 100
INFORMAZIONI ESSENZIALI ......................................................................................... 117
3.1.
3.2.
Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti alle emissioni/alle offerte .................................. 117
Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi.......................................................................................... 117
7
4.
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE .... 118
4.1.
DESCRIZIONE DELLE OBBLIGAZIONI ............................................................................................ 118
4.2.
La legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati ......................................... 119
4.3.
Forma degli strumenti finanziari e soggetto incaricato della tenuta dei registri ................................. 119
4.4.
VALUTA di emissione degli strumenti finanziari .................................................................................. 119
4.5.
Ranking degli strumenti finanziari ........................................................................................................ 119
4.6.
DESCRIZIONE DEI Diritti connessi ALLE OBBLIGAZIONI ED EVENTUALI LIMITAZIONI .......... 120
4.7.
Interessi ................................................................................................................................................. 123
4.8.
Data di scadenza e modalità di ammortamento del Prestito................................................................. 130
4.9.
Il rendimento effettivo ........................................................................................................................... 131
4.10.
Rappresentanza degli Obbligazionisti .................................................................................................. 132
4.11. Delibere, autorizzazioni e approvazioni ..................................................................................................... 132
4.12.
Data di emissione degli strumenti finanziari ........................................................................................ 132
4.13.
Restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari ............................................................. 132
4.14.
Regime fiscale ....................................................................................................................................... 133
5.
CONDIZIONI DELL’OFFERTA ........................................................................................ 133
5 .1.
Statistiche relative all’Offerta, calendario previsto e modalità di sottoscrizione dell’Offerta ............. 133
5.1.1. Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata ............................................................................................. 133
5.1.2. Ammontare totale dell’Offerta ................................................................................................................... 134
5.1.3. Periodo di validità dell’Offerta e descrizione della procedura di sottoscrizione ........................................ 134
5.1.4. Possibilità di revoca dell’Offerta / ritiro dell’ammontare delle sottoscrizioni ........................................... 135
5.1.5. Ammontare minimo e massimo dell’importo sottoscrivibile ..................................................................... 136
5.1.6
Modalità e termini per il pagamento e la consegna degli strumenti finanziari .......................................... 136
5.1.7
Diffusione dei risultati dell’Offerta ........................................................................................................... 137
5.1.8. Eventuali diritti di prelazione ..................................................................................................................... 137
5.2.
Piano di ripartizione e di assegnazione ................................................................................................ 137
5.2.1. Destinatari dell’Offerta .............................................................................................................................. 137
5.2.2. Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato e della possibilità di iniziare le negoziazioni
prima della comunicazione ....................................................................................................................................... 137
5.3.
Fissazione del prezzo ............................................................................................................................ 137
5.3.1. Prezzo di emissione ................................................................................................................................... 137
5.4.
Collocamento e sottoscrizione .............................................................................................................. 138
5.4.1. I soggetti incaricati del collocamento ........................................................................................................ 138
5.4.2. Denominazione e indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario ......................................... 139
5.4.3. Accordi di sottoscrizione/collocamento ..................................................................................................... 139
5.4.4. Data accordi di sottoscrizione .................................................................................................................... 139
6.
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE ........... 139
6.1.
Mercati regolamentati e Mercati equivalenti PRESSO I QUALI E’ STATA RICHIESTA
L’AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE .......................................................................................................... 139
6.2.
Strumenti finanziari già ammessi alla negoziazione su Mercati regolamentati e/o Mercati equivalenti
139
6.3.
Impegno sul mercato secondario .......................................................................................................... 139
7.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI ............................................................................... 141
7.1.
7.2.
7.3.
7.4.
7.5.
Consulenti legati all’Emissione ............................................................................................................ 141
Informazioni contenute nella Nota Informativa sottoposte a revisione................................................. 141
Pareri o relazioni di esperti, indirizzo e qualifica ................................................................................ 141
Informazioni provenienti da terzi .......................................................................................................... 141
Rating attribuito all'Emittente o ALLE OBBLIGAZIONI...................................................................... 141
APPENDICE A- MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE ..................................................... 142
8
SEZIONE I
DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’
1.1
PERSONE RESPONSABILI
Banca del Fucino S.p.A. con sede legale in Roma, Via Tomacelli n. 107, legalmente rappresentata dal
Direttore Generale, dott. Giuseppe Di Paola, si assume la responsabilità di tutte le informazioni contenute nel
presente Prospetto di Base.
1.2.
DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ
Banca del Fucino S.p.A., come sopra rappresentata, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza richiesta ai
fini della redazione del presente Prospetto di Base, attesta che le informazioni in esso contenute sono, per
quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso.
9
SEZIONE II
DESCRIZIONE GENERALE DEL PROGRAMMA
Il presente documento costituisce, ai sensi dell’art. 5.4 della Direttiva Prospetto, il Prospetto di Base relativo al
programma di offerta delle Obbligazioni Senior e delle Obbligazioni Subordinate (il “Programma di
Offerta”) della Banca, da offrire in sottoscrizione al pubblico indistinto.
L’Emittente, nell’ambito del programma di offerta denominato “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step
up/Step down, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso, Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon,
Banca del fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso
Variabile, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: Fisso e Variabile, Banca del Fucino Obbligazioni
Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento, Banca
del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step up/Step down) con
eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento, Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate
Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento, Banca del Fucino
Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto : Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero
mediante ammortamento”, oggetto del presente Prospetto di Base (il “Programma di Offerta”), potrà
emettere una o più serie di emissioni (i “Singoli Prestiti”) di valore nominale unitario inferiore a Euro
100.000,00 (le “Obbligazioni” e ciascuna una “Obbligazione”) nei dodici mesi successivi alla data di
approvazione del medesimo Prospetto di Base. Le Obbligazioni Subordiante Tier II oggetto del programma
potranno o meno prevedere la facoltà di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente.
Nell’ambito di tale Programma di Offerta, la Banca potrà emettere in via continuativa, in una o più emissioni,
le seguenti tipologie di Obbligazioni:

“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down”

“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso”

“Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon”

“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”

“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”

“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” (le “Obbligazioni Senior”);

“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o
mediante ammortamento”;

“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso crescente/decrescente (Step Up/Step
down) con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”;

“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso variabile con eventuale rimborso
anticipato o mediante ammortamento”;

“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale
rimborso anticipato o mediante ammortamento” (le “Obbligazioni Subordinate”).
Le Obbligazioni Senior sono titoli di debito che determinano l’obbligo, per l’Emittente, di rimborsare
all’investitore, alla scadenza, il 100% del loro Valore Nominale unitamente alla corresponsione di Interessi (ad
10
esclusione delle Obbligazioni Zero Coupon) determinati secondo le modalità di calcolo specifiche per ciascuna
tipologia di Prestito.
Le Obbligazioni Subordinate oggetto del presente Prospetto di Base sono obbligazioni subordinate
dell’Emittente di tipo “Tier 2 / Classe 2” ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due
(Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2) del Regolamento (UE) n.
575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le
imprese di Investimento (la “CRR”) e nella Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013
“Disposizioni di Vigilanza per le Banche” (la “Circolare 285”).
Il rimborso delle Obbligazioni Subordinate potrà avvenire, ove previsto nelle Condizioni Definitive e su
iniziativa dell’Emittente, anche anticipatamente, non prima di cinque anni dalla Data di Emissione, previa
autorizzazione dell’Autorità Competente nel rispetto della normativa vigente, ivi inclusi gli articoli 77
lettera b) e 78 del CRR ovvero mediante ammortamento.
Il rimborso anticipato potrà avvenire anche prima dei 5 anni dalla Data di Emissione, ma successivamente alla
scadenza del diciottesimo mese dalla data di chiusura del collocamento, come conseguenza di una variazione
nella classificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate ai fini di vigilanza (cd “Regulatory Call”)
secondo quanto previsto, anche in questo caso, dagli articoli 77 lettera b) e 78 del CRR. Le Obbligazioni
saranno rimborsate alla pari, fatte salve le previsioni della Direttiva europea in tema di risanamento e
risoluzione degli enti creditizi (Bank Recovery and Resolution Directive o “BRRD” o “Direttiva”), in
particolare sull’utilizzo del “bail-in” e degli altri strumenti di risoluzione delle crisi. Al riguardo si rinvia alla
Nota Informativa, Sezione VI, Capitolo 2 del presente Prospetto di Base “Rischio connesso all’utilizzo del
“bail-in”” e “Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle
obbligazioni subordinate”.
Per un approfondimento in merito allo status delle Obbligazioni si rinvia al paragrafo 4.5 “Ranking degli
strumenti finanziari” della Nota Informativa.
Il presente Prospetto di Base, che sarà valido ed efficace per un periodo massimo di 12 mesi dalla data di
approvazione, consta:

della Nota di Sintesi, che riassume le caratteristiche dell’Emittente e delle Obbligazioni;

del Documento di Registrazione, che contiene informazioni sull’Emittente;

della Nota Informativa, che contiene le caratteristiche principali e i rischi di ogni tipologia di
Obbligazione
nonché della documentazione indicata come inclusa mediante riferimento nei medesimi, come nel tempo
modificata o aggiornata.
Le Condizioni Definitive cui sono allegate le Note di Sintesi della singola Emissione conterranno i termini e le
condizioni specifiche delle Obbligazioni di volta in volta oggetto di offerta e le condizioni di offerta delle
medesime, saranno redatte secondo il modello presentato nel presente documento, messe a disposizione entro
il giorno di inizio dell’Offerta presso la sede e ogni filiale dell’Emittente, nonché pubblicate sul sito internet
www.bancafucino.it e contestualmente inviate a Consob. Ciascun potenziale sottoscrittore delle Obbligazioni
può richiedere gratuitamente all’Emittente la consegna di una copia cartacea del Prospetto di Base.
I termini in maiuscolo hanno il significato ad essi attribuito nella presente sezione o in altre parti del Prospetto
di Base. Si rimanda a pagina 10 (Glossario) per un’elencazione delle definizioni contenute nel Prospetto di
Base.
11
GLOSSARIO
Si riporta qui di seguito l’elenco delle principali definizioni utilizzate all’interno del presente Prospetto di
Base.
Tali definizioni, salvo ove diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. I termini definiti
al singolare si intendono anche al plurale, e viceversa, ove il contesto lo richieda.
“Banca del Fucino” e/o Banca del Fucino S.p.A. con sede legale in Via Tomacelli 107 – 00186 Roma.
“Banca”
e/o
“Emittente”:
La base di calcolo (il calendario per il computo dei giorni) così come intesa nella
“Base per il Calcolo”:
prassi di mercato applicabile ai fini del calcolo dell’importo delle Cedole per
ciascun periodo di interessi, come indicata nelle Condizioni Definitive.
Indica i bilanci di esercizio dell’Emittente.
“Bilanci”:
L’importo investito nelle Obbligazioni, che sarà rimborsato alla Data di
“Capitale”:
Scadenza.
La Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 “Disposizioni di
“Circolare 285”:
Vigilanza per le Banche” e successive modificazioni ed integrazioni.
“Codice
del Il decreto legislativo n. 206/2005 (Codice del consumo, a norma dell’articolo 7
della legge 29 luglio 2003, n. 229) e successive modificazioni ed integrazioni.
Consumo”:
Le condizioni definitive predisposte in occasione dell’Offerta e dell’emissione di
“Condizioni
ciascun Prestito Obbligazionario che descrivono i termini e le condizioni delle
Definitive”:
Obbligazioni di volta in volta oggetto di Offerta e le condizioni dell’Offerta delle
medesime.
La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa con sede legale in Roma,
“Consob”:
Via G.B. Martini n. 3.
“Convenzione
di La convenzione applicabile ai fini dei pagamenti delle Cedole qualora la Data di
Calcolo”:
Pagamento cadesse in un giorno che non è un Giorno Lavorativo, così come
intesa nella prassi di mercato, come indicata nelle Condizioni Definitive.
Il Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio
“CRR”:
relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di Investimento
e che modifica il Regolamento (UE) n. 648 del 2012, e successive modificazioni
ed integrazioni.
“Data del Prospetto di La data di approvazione del Prospetto di Base da parte della Consob.
Base”:
La data di emissione delle Obbligazioni, come indicata nelle relative Condizioni
“Data di Emissione”:
Definitive.
“Data di Pagamento Ciascuna data di pagamento degli Interessi, come indicata nelle Condizioni
Definitive.
degli
Interessi / Data di
Pagamento”:
“Data
di Ciascuna data in cui le Obbligazioni sono accreditate sui conti degli investitori a
fronte dell’avvenuto pagamento del corrispettivo per la sottoscrizione delle
Regolamento”:
medesime, come indicata nelle Condizioni Definitive.
La data in cui è previsto il rimborso del Capitale ed a partire dalla quale le
“Data di Scadenza”:
Obbligazioni cessano di essere fruttifere di Interessi, come indicata nelle
Condizioni Definitive. Le Obbligazioni Senior saranno rimborsate in un’unica
soluzione, laddove le Obbligazioni Subordinate potranno essere rimborsate
anticipatamente ovvero mediante ammortamento. In caso di rimborso mediante
ammortamento periodico, s’intenderà la data in cui è previsto il rimborso
dell’ultima rata di Capitale ed a partire dalla quale le Obbligazioni Subordinate
12
cesseranno di essere fruttifere di Interessi, come indicato nelle Condizioni
Definitive.
“Direttiva Prospetto”: Direttiva 2003/71/ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 novembre
2003 relativa al prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica o l’ammissione
alla negoziazione di strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2001/34/CE.
Il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010 n. 39 e successive modificazioni ed
“D.Lgs 39/2010”:
integrazioni.
“Documento
di il documento di registrazione dell’Emittente di cui alla Sezione V del presente
Prospetto di Base.
Registrazione”:
Indica qualunque giorno in cui il Trans-European Automated Real-Time Gross
“Giorno Lavorativo”:
Settlement Express Transfer System (TARGET) è operativo, ovvero il diverso
giorno specificato nelle Condizioni Definitive.
La cedola (fissa o variabile) pagabile al titolare delle Obbligazioni ad ogni Data
“Interesse o Cedola”:
di Pagamento da parte dell’Emittente.
“Modulo di Adesione”: La scheda di adesione che sarà predisposta in relazione a ciascuna Offerta e che
dovrà essere utilizzata ai fini dell’adesione ad ogni singola Offerta.
La nota di sintesi contenuta nel Prospetto di Base.
“Nota di Sintesi”:
“Nota
di
Sintesi La nota di sintesi di ciascun Prestito Obbligazionario.
dell’Emissione”:
La nota informativa sulle Obbligazioni contenuta nel Prospetto di Base.
“Nota Informativa”:
Indica congiuntamente le Obbligazioni Senior e le Obbligazioni Subordinate.
“Obbligazioni”:
“Obbligazioni Senior”: Indica le seguenti tipologie di Obbligazioni ordinarie che saranno di volta in
volta offerte nell’ambito del Programma di Offerta: “Banca del Fucino
Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down”; “Banca del Fucino Obbligazioni
Tasso Fisso”; “Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon”; “Banca del
Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”; “Banca del Fucino
Obbligazioni Tasso Variabile”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto:
fisso e variabile”.
“Obbligazioni
Indica le seguenti tipologie di Obbligazioni subordinate Tier II che saranno di
Subordinate”:
volta in volta offerte nell’ambito del Programma di Offerta: “Banca del Fucino
Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso
anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni
Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step Up / Step Down )
con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del
Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale
rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino
Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale
rimborso anticipato o mediante ammortamento”.
“Obbligazionisti”
o I portatori delle Obbligazioni.
“Investitori”:
Ciascuna emissione e offerta delle Obbligazioni.
“Offerta”:
“Parametro
di Con riferimento alle Obbligazioni Senior “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso
Variabile con Cap e Floor”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”;
Indicizzazione”:
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” (per la parte
variabile) e le Obbligazioni Subordinate “Banca del Fucino Obbligazioni
Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato o
mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a
Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante
ammortamento”(per la parte variabile), il Parametro di Indicizzazione prescelto
per il calcolo del Tasso di Interesse come indicato nelle Condizioni Definitive.
Il periodo di validità di ciascuna Offerta durante il quale è possibile sottoscrivere
“Periodo di Offerta”:
13
le Obbligazioni, come specificato nelle relative Condizioni Definitive.
“Prestito
Obbligazionario/
Prestito”:
“Prezzo di Emissione”:
Ciascun prestito obbligazionario emesso a valere sul Programma di Offerta.
Il prezzo a cui sono offerte ed emesse le Obbligazioni, come specificato nelle
relative Condizioni Definitive, eventualmente maggiorato dei ratei di interesse
maturati tra la Data di Godimento e la Data di Regolamento (“Importo dei
Dietimi”), ove non coincidenti.
“Programma
di Il programma di emissione e di offerta denominato “Banca del Fucino
Obbligazioni Tasso Step up/Step down, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso
Offerta”:
Fisso, Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon, Banca del fucino
Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor, Banca del Fucino Obbligazioni
Tasso Variabile, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: Fisso e Variabile,
Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale
rimborso anticipato o mediante ammortamento, Banca del Fucino Obbligazioni
Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step up/Step down)
con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento, Banca del Fucino
Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso
anticipato o mediante ammortamento, Banca del Fucino Obbligazioni
Subordinate Tier II a Tasso Misto : Fisso e Variabile con eventuale rimborso
anticipato o mediante ammortamento”, di cui al Prospetto di Base.
“Prospetto di Base / Il presente prospetto di base relativo al Programma di Offerta.
Prospetto”:
Il Regolamento 2004/809/CE recante modalità di esecuzione della direttiva
“Regolamento 809”:
2003/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le
informazioni contenute nei prospetti, il modello dei prospetti, l'inclusione delle
informazioni mediante riferimento, la pubblicazione dei prospetti e la diffusione
di messaggi pubblicitari e successive modificazioni ed integrazioni.
Il regolamento di attuazione del Testo Unico Finanza, concernente la disciplina
“Regolamento
degli emittenti adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999
Emittenti”:
e successive modificazioni ed integrazioni.
“Rete di Filiali / La rete territoriale delle filiali della Banca
Filiali”:
Con riferimento alle Obbligazioni Senior “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso
“Spread”:
Variabile con Cap e Floor”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”;
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” (per la parte
variabile) e alle Obbligazioni Subordinate “Banca del Fucino Obbligazioni
Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato o
mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a
Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante
ammortamento” (per la parte variabile), l’importo espresso in punti base
aggiunto al Parametro di Indicizzazione ai fini del calcolo del Tasso di Interesse,
come indicato nelle Condizioni Definitive.
“Società di Revisione”: La società di revisione Price Waterhouse Coopers S.p.A., con sede legale in
Milano, via Monte Rosa, n. 91.
“Tasso di Interesse”:
Con riferimento alle Obbligazioni Senior “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso
Step up/ Tasso Step down” e “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso” ed
alle Obbligazioni Subordinate “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier
II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento” e
“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso
14
Crescente/Decrescente (Step Up / Step Down ) con eventuale rimborso
anticipato o mediante ammortamento” il tasso di interesse predeterminato fisso
indicato nelle Condizioni Definitive. Con riferimento alle Obbligazioni Senior
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”; “Banca del
Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso
Misto: fisso e variabile” (per la parte variabile) e alle Obbligazioni Subordinate
“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con
eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino
Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale
rimborso anticipato o mediante ammortamento”(per la parte variabile), il tasso di
interesse calcolato sommando l’eventuale Spread al Parametro di Indicizzazione,
così come indicato nelle Condizioni Definitive.
“Testo
Unico Il D. Lgs. n. 385/93 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) e
successive modificazioni ed integrazioni.
Bancario” o “TUB”:
“Testo Unico Finanza” Il D. Lgs. n. 58/98 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione
finanziaria) e successive modificazioni ed integrazioni.
o “TUF”:
15
SEZIONE III
NOTA DI SINTESI
SEZIONE A – INTRODUZIONE E AVVERTENZE
Introduzione
La presente Nota di Sintesi è costituita da una serie di requisiti informativi denominati “Elementi”. Detti
Elementi sono classificati in Sezioni A – E (A.1 – E.7).
Questa Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti in una nota di sintesi per questo tipo di strumenti
finanziari e per questo tipo di Emittente. Poiché alcuni Elementi non risultano pertinenti per questa Nota di
Sintesi, potrebbero esserci degli spazi vuoti nella sequenza numerica degli Elementi stessi.
Sebbene l'inserimento di un Elemento in una nota di sintesi possa essere richiesto in funzione del tipo di
strumenti finanziari e di Emittente, potrebbe non esservi alcuna informazione rilevante da fornire in relazione a
quell'Elemento. In questo caso, una breve descrizione dell'Elemento è inclusa nella nota di sintesi accanto
all'indicazione “non applicabile”.
A.1
A.2
Avvertenze
Banca del Fucino avverte che:

la presente Nota di Sintesi va letta come un'introduzione al Prospetto di
Base,

qualsiasi decisione di investire nelle Obbligazioni dovrebbe basarsi
sull'esame da parte dell’investitore del Prospetto di Base completo ivi
inclusi i documenti incorporati mediante riferimento;

qualora sia presentato un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria in merito
alle informazioni contenute nel Prospetto di Base, l’investitore ricorrente
potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a
sostenere le spese di traduzione del Prospetto di Base prima dell’inizio del
procedimento;

la responsabilità civile incombe solo alle persone che hanno presentato la
Nota di Sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la Nota
di Sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le
altre parti del Prospetto di Base o non offre, se letta insieme con le altre
parti del Prospetto di Base, le informazioni fondamentali per aiutare gli
investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali
Obbligazioni.
Non applicabile. L'Emittente non ha prestato il consenso all'utilizzo del Prospetto di
Consenso
dell'emittent Base per la successiva rivendita o collocamento finale da parte di intermediari finanziari.
e all'utilizzo
del
prospetto
16
SEZIONE B – EMITTENTE
B.1
Denominazio Banca del Fucino S.p.A.
ne
dell'Emittent
e
B.2
Domicilio e
forma
giuridica
dell'Emittent
e, legislazione
in base alla
quale opera
La Banca del Fucino: (i) ha sede legale e amministrativa in Via Tomacelli 107, 00186
Roma; (ii) è una società per azioni regolata e operante in base al diritto italiano; (iii) è
iscritta all’albo delle banche al n. 37150, (iv) è soggetta alla vigilanza della Banca
d’Italia e alle leggi e regolamenti italiani; ed (iv) è stata costituita in Italia.
La Banca del Fucino attesta che non è a conoscenza di informazioni su tendenze,
incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere
delle
tendenze note ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in
riguardanti corso.
l'Emittente e
i settori in cui
opera
B.4b Descrizione
B.5
Descrizione Non applicabile. La Banca del Fucino non fa parte di alcun gruppo ai sensi dell’articolo
del Gruppo 60 del TUB.
Bancario
B.9
Previsioni o Non applicabile. Il Prospetto di Base non include previsioni o stime degli utili.
stime
degli
utili
Non applicabile. La revisione contabile dei Bilanci dell’Emittente per gli anni 2013 e
2014 nonché delle semestrali al 30 giugno 2014 e 2015 è stata effettuata dalla società
rilievi
PricewaterhouseCoopers S.p.A. rilasciando giudizio senza rilievi.
contenuti
nella
Relazione di
Revisione
B.10 Eventuali
Informazioni
Si riportano di seguito i principali indicatori di solvibilità ed i principali dati
fondamentali patrimoniali ed economici dell’Emittente tratti dai Bilanci sottoposti a revisione per gli
esercizi finanziari chiusi al 31/12/2013 ed al 31/12/2014 nonché dalle relazioni
selezionate
sull'Emittent semestrali chiuse al 30 giugno 2014 e al 30 giugno 2015, sottoposte a revisione limitata.
e relative agli I dati sono stati redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS.
esercizi
La seguente tabella riporta i dati dei fondi propri e coefficienti patrimoniali:
passati
B.12 finanziarie
17
Tabella 1 –Patrimonio di vigilanza (fondi propri) e coefficienti patrimoniali
Fondi Propri
e coefficienti
30/06/201
patrimoniali
5
(in migliaia
di euro)
Fondi
Propri (1)
Capitale
primario di
classe 1
(Common
Equity Tier
1 - CET 1)
Capitale
aggiuntivo
di classe 1
(Additional
Tier 1 –
AT1)
Capitale di
Classe 2
(Tier 2 - T2)
Importo
attività di
rischio
ponderate
(RWA)
Total
Capital
Ratio (2)
(Fondi
propri/RWA
)
Tier One
Capital
Ratio (3)
Common
Equity Tier
One CET1
Capital
Ratio (4)
Attività di
rischio
ponderate
(RWA /
Totale
attivo) (5)
Leverage
Ratio (6)
Patrimonio di
vigilanza e
coefficienti
patrimoniali
(in migliaia di
euro) (*)
Patrimonio di
vigilanza
(Total
Capital)
31/12/201
4
117.076
109.392
Ratios
minimi
stabiliti
dalla
90.195
disciplin
a Basilea
3 per il
2015 in
vigore
dal 1°
0
gennaio
2015
Ratios
minimi
stabiliti
Patrimonio di
dalla
90.033
disciplin Base (Tier 1)
a Basilea
3 per il
2014 in
vigore
dal 1°
0
gennaio
2014
26.881
19.359
914.306
925.416
12,80%
8 %(**)
11,82%
8 %(**)
9,86%
6%
(**)
9,73%
5,5%
(**)
9,86%
4,5%
(**)
9,73%
4,5%
(**)
56,78%
5,41% 3%
50,69%
Patrimonio
Supplementar
e (Tier 2)
Importo
attività di
rischio
ponderate
(RWA)
Total Capital
Ratio
(Patrimonio
di Vigilanza /
Attività di
rischio
ponderate)
31/12/201
3
115.082
Ratios
minimi
88.147 stabiliti
da Banca
d'Italia
vigenti
fino al
31/12/201
3
-
26.935
972.494
11,83%
8%
9,06%
4%
Core Tier
One Capital
Ratio
9,06%
2%
Attività di
rischio
ponderate
(RWA /
Totale attivo)
59,90%
Tier One
Capital Ratio
4,81% 3%
(*) La banca non ha proceduto al 31/12/2013 al calcolo pro forma alla stessa data sulla base
del regime provvisorio relativo al 2014 previsto dalle nuove regole sul capitale delle banche
(Basilea 3) in vigore dal 1° gennaio 2014.
(**) La Disciplina Basilea III prevede che dal 1° gennaio 2014 gli intermediari sono tenuti a
18
detenere un requisito aggiuntivo a titolo di “riserva di conservazione di capitale” (Capital
Conservation Buffer) pari al 2,5% delle attività di rischio ponderate. Fino al 31/12/2014, il Tier
One Capital ratio è stabilito nella misura del 5,5%, ai sensi dell’art 465 del CRR e della
Circolare 285, Parte Seconda – Applicazione in Italia del CRR, Capitolo 14 – Disposizioni
transitorie in materia di fondi propri, Sezione II – Disposizioni transitorie. Dal 1° gennaio 2015
il Tier One Capital ratio è stabilito nella misura del 6%.
L’Emittente, alla Data del Prospetto di Base, non ha fornito coefficienti patrimoniali
fully phased e pertanto non ha provveduto a rappresentare i dati pro – forma.
Al fine di stimare l’ammontare delle Risk Weighted Asset (RWA) l’Emittente utilizza
l’approccio standardizzato previsto dalla normativa di Vigilanza in vigore.
In conformità alle previsioni normative europee (Direttiva UE CRD IV e Guidelines
EBA on common SREP), la Banca d’Italia, ad esito del processo di revisione e
valutazione prudenziale (SREP) 2014-2015, sta applicando agli intermediari bancari
vigilati coefficienti vincolanti, anche superiori ai limiti minimi normativamente previsti.
In data 18 settembre 2015 la Banca d’Italia ha comunicato alla Banca del Fucino
l’avvio del procedimento amministrativo, il cui esito è stato notificato in data
26/11/2015. In tali comunicazioni sono indicati i «coefficienti di capitale» (CET 1 ratio
pari al 7%, Tier 1 ratio pari all’8,5% e Total Capital ratio pari al 10,5%, comprensivi
della Riserva di Conservazione del Capitale pari al 2,5%) e la misura in cui tali
coefficienti sono «vincolanti» per la Banca. Per il CET 1 ratio, il coefficiente è
«vincolante» nella misura del 5% (4,5% ex art. 92 CRR + 0,5% a esito dello SREP), per
il Tier 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 6,7% (6% ex art. 92 CRR
+ 0,7% a esito dello SREP), per il Total Capital ratio, il coefficiente è «vincolante»
nella misura dell’8,9% (8% ex art. 92 CRR + 0,9% a esito dello SREP). Come
specificato dalla Comunicazione del 26/11/2015, tali «coefficienti di capitale» si
applicano «a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31.12.2015». I ratios
patrimoniali della Banca del Fucino alla data del 30 giugno 2015 risultano superiori ai
coefficienti vincolanti comunicati dalla Banca d’Italia.
(1) Con riferimento ai dati sopra esposti riferiti al 31/12/2013, il “Patrimonio di
Vigilanza (Total Capital” ed i Coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base
dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione dei
principi contabili internazionali IAS/IFRS conformemente a quanto disciplinato
dalle istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia con la Circolare n°
263/2006 (e successivi aggiornamenti) “Nuove disposizioni di vigilanza
prudenziale per le banche” e con Circolare n° 155/91 (e successivi aggiornamenti)
“Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di vigilanza e sui
Coefficienti patrimoniali”. Relativamente ai dati al 31/12/2014 e 30/06/2015 il
“Totale Fondi propri” è determinato secondo le nuove disposizioni di Basilea 3
in vigore dal 1° Gennaio 2014 (Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e Circolare
della Banca d’Italia n. 285/2013).
Al 31.12.2013 il Patrimonio di Vigilanza si attesta pari a 115.082 migliaia di euro.
Alla stessa data, il Patrimonio di Base ammonta a 88.147 migliaia di euro. Il
Patrimonio Supplementare ammonta a 26.935 migliaia di euro, di cui 25 milioni di
euro rappresentati da passività subordinate computabili.
Al 31.12.2014 i Fondi Propri (ex Patrimonio di Vigilanza) si attestano pari a
109.392 migliaia di euro evidenziando un decremento di 5.690 migliaia di euro
rispetto al 31.12.2013. La variazione è riconducibile principalmente alla
decurtazione di una quota di capitale di classe 2 per effetto dell’ammortamento ai
sensi dell’art. 64 del CRR del prestito subordinato emesso in data 14/11/2008 per €
25 mln. L’effetto del citato ammortamento si registra anche tra il 31.12.2014 e il
30.06.2015 sebbene i Fondi Propri (ex Patrimonio di Vigilanza) nello stesso
19
periodo abbiano evidenziato un incremento di 7.684 migliaia di euro (Fondi Propri
pari a 117.076 migliaia di euro al 30.06.2015). L’aumento dei Fondi Propri tra il
31.12.2014 e il 30.06.2015 è riconducibile principalmente al capitale di classe 2
per via dell’emissione di un nuovo prestito subordinato di € 10 mln. emesso in data
1/4/2015 e interamente collocato (con scadenza 1/4/2022).
Si segnala che la Banca del Fucino ha esercitato l’opzione per la sterilizzazione ai
fini dei Fondi propri delle plusvalenze e minusvalenze patrimoniali derivanti dalla
valutazione al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita
appartenenti al comparto dei titoli governativi dell’area Euro, come consentito
dalla Banca d’Italia nell’ambito del nuovo regime di vigilanza prudenziale di
Basilea III, in vigore dal 1° gennaio 2014, fino all’entrata in vigore del nuovo
principio contabile internazionale IFRS9, prevista per il 2018.
(2) Il “Total Capital Ratio (Fondi propri/RWA)” è costituito dal rapporto tra i Fondi
propri (ex Patrimonio di Vigilanza) e le Attività di rischio ponderate. Al
31.12.2014 il Total Capital Ratio è pari all’11,82% in diminuzione rispetto al
31.12.2013 (11,83%) di 1 punto base; ciò discende dall’effetto combinato di una
variazione del numeratore e del denominatore del ratio. In particolare:
– il numeratore, rappresentato dai Fondi Propri è diminuito a causa della
riduzione del Tier 2 per effetto dell’ammortamento ai sensi dell’art. 64 del
CRR del prestito subordinato emesso in data 14/11/2008 per € 25 mln.;
– il denominatore, rappresentato dal totale delle attività di rischio ponderate
(RWA) è diminuito a fronte della riduzione del rischio di credito (connesso
ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato
(connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione
di proprietà).
Il Total Capital Ratio al 30.06.2015 è pari al 12,80%, in aumento di 98 punti base
rispetto a fine 2014 (pari a 11,82%): la variazione dell’indice rispetto all’anno
precedente, è dovuta in particolare all’aumento del capitale di classe 2 a fronte
dell’emissione di un nuovo prestito subordinato di € 10 mln. emesso in data
1/4/2015 e interamente collocato (con scadenza 1/4/2022).
(3) Il “Tier One Capital Ratio (Capitale di classe 1 / RWA)” è costituito dal rapporto
tra il Tier 1 (o capitale primario di classe 1) e l’Additional Tier 1 (o capitale
aggiuntivo di classe 1) e le Attività di rischio ponderate. Al 31.12.2014 il valore
dell’indice è pari al 9,73% e risulta in aumento rispetto al 31.12.2013 (9,06%) di
67 punti base. I motivi dell’incremento sono imputabili:
– alla diminuzione delle Attività di Rischio ponderate, passate da 972.494
migliaia di euro al 31.12.2013 a 925.416 migliaia di euro al 31.12.2014 a
seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento
dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla
riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà);
– all’aumento del Capitale di classe 1 da 88.147 migliaia di euro al
31.12.2013 a 90.033 migliaia di euro al 31.12.2014 principalmente a causa
della destinazione dell’Utile di periodo al 31.12.2014 a Riserva per 1.153
migliaia di euro.
Il valore dell’indice è passato dal 9,73% del 31/12/2014 al 9,86% del 30 giugno
2015. I motivi dell’incremento sono imputabili principalmente ad una diminuzione
di 11.110 migliaia di euro delle Attività di Rischio ponderate, passate da 925.416
migliaia di euro a 914.306 migliaia di euro a seguito della riduzione del rischio di
credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di
20
mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione
di proprietà).
(4) Il “Common Equity Tier One CET1 Capital Ratio (Capitale primario di classe 1
/ RWA) ” è costituito dal rapporto tra il Common Equity Tier 1 (o capitale
primario di classe uno) al netto degli strumenti innovativi di capitale o titoli
subordinati assimilabili e le Attività di rischio ponderate. Si segnala che
l’indicatore risulta essere coincidente all’indicatore “Tier1 Capital Ratio” in quanto
l’Emittente non ha fatto ricorso a strumenti innovativi di capitale.
(5) Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets – RWA) al
31.12.2013 è pari a 972.494 migliaia di euro. Rapportando il valore RWA a tale
data al totale attivo il rapporto si attesta al 59,90%. Ai fini della misurazione del
rischio, per la determinazione del valore delle Attività ponderate per il rischio
(RWA), fra le opzioni previste circa i metodi adottabili secondo la normativa si è
proceduto utilizzando il “metodo standard” per il rischio di credito e per i rischi di
mercato.
Tra il 31.12.2013 e il 31.12.2014 si registra una diminuzione di 47.078 migliaia di
euro delle attività di rischio ponderate, passate da 972.494 migliaia di euro a
925.416 migliaia di euro, a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso
ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso
alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà).
Rapportando il valore RWA al totale attivo il rapporto si attesta al 50,69% al
31.12.2014.
Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets – RWA) al
30.06.2015 si attesta a 914.306 migliaia di euro, in diminuzione di 11.110 migliaia
di euro rispetto a dicembre 2014 (pari a 925.416 migliaia di euro) a seguito della
riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli
impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del
portafoglio di negoziazione di proprietà). Rapportando il valore RWA al totale
attivo il rapporto si attesta al 56,78% per il 30.06.2015.
(6) A partire dalla competenza del 31.3.2014, è stata avviata la fase di monitoraggio,
prevista dalla Normativa di Vigilanza, dell’indicatore di leverage ratio mediante
l’invio di apposite segnalazioni all’Organo di Vigilanza.
Il leverage ratio è dato dal rapporto tra il capitale di classe 1 (Tier 1) e il valore
complessivo dell’esposizione per cassa e fuori bilancio secondo quanto previsto
dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) e dal Regolamento Delegato
(UE) 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014.
Al 31.12.2014 il leverage ratio è pari al 4,81%, dal rapporto tra 90.033 migliaia di
euro (Tier 1) e 1.870.689 migliaia di euro (esposizione per cassa e fuori bilancio
determinata secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n.
575/2013 “CRR” e dal Regolamento Delegato UE 2015/62 della Commissione del
10 ottobre 2014). Al 30.6.2015 il leverage ratio è pari al 5,41% dato dal rapporto
tra 90.195 migliaia di euro (Tier 1) e 1.667.098 migliaia di euro (esposizione per
cassa e fuori bilancio determinata secondo quanto previsto dall’art. 429 del
Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e dal Regolamento Delegato UE 2015/62
della Commissione del 10 ottobre 2014). L’incremento nel periodo dell’indicatore
è imputabile principalmente alla diminuzione dell’esposizione della Banca per
203.591 migliaia di euro. Tale diminuzione è riconducibile principalmente alla
scadenza in data 26.02.2015 del finanziamento LTRO (Longer Term refinancing
21
Operations) con la BCE per 200.000 migliaia di euro, a fronte della quale sono
state effettuate vendite di titoli del portafoglio di proprietà.
La seguente tabella riporta i crediti in bonis, le partite anomale lorde e i principali
indicatori di rischiosità creditizia per i periodi considerati. La tabella evidenzia che i
dati della Banca del Fucino si discostano dai dati di riferimento registrati dal sistema
bancario riferito alle banche minori su base nazionale; al riguardo si rileva che essendo
tali ultimi dati elaborati a livello nazionale non tengono conto delle specificità
territoriali connesse alla operatività della Banca operante nel Centro-Sud Italia, zona
che più ha risentito della crisi economico-finanziaria che ha colpito il nostro Paese.
Tabella 2 - Principali indicatori di rischiosità creditizia e confronto con i dati di
sistema
DATI DI
Indice di rischiosità
1) SOFFERENZE
LORDE / IMPIEGHI
Banca del
Fucino
30/06/2015
DATI DI
SISTEMA
SISTEMA Banca del
(banche
minori)
(banche
Fucino
minori)
31/12/2014 31/12/2014
(i)
30/06/2015
(i)
Banca del
Fucino
31/12/2013
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
31/12/2013
(i)
9,5%
12,16%
10,23%
8,60%
9,12%
7,70%
5,26%
4,5% (ii)
5,10%
4,0%(ii)
LORDI
2) SOFFERENZE NETTE
/ IMPIEGHI NETTI
3) RAPPORTO
SOFFERENZE NETTE /
6,36%
N.D.
66,69%
N.D.
53,49%
N.D.
52,21%
N.D.
25,88%
18,1%
24,50%
16,80%
21,85%
15,90%
19,38%
N.D.
18,59%
10,8%(ii)
16,99%
10,0%(ii)
52,33%
53,8%
52,70%
52,10%
47,88%
48,50%
31,75%
38,2%
30,28%
36,50%
27,50%
31,50%
PATRIMONIO NETTO
4) PARTITE ANOMALE
LORDE / IMPIEGHI
LORDI
5) PARTITE ANOMALE
NETTE / IMPIEGHI
NETTI
6) RAPPORTO DI
COPERTURA DELLE
SOFFERENZE (*)
7) RAPPORTO DI
COPERTURA DELLE
PARTITE ANOMALE (*)
8) COSTO DEL
RISCHIO: TOTALE
N.D.
RETTIFICHE-RIPRESE
0,83%
1,60%
N.D.
1,66%
N.D.
DI VALORE A CONTO
ECONOMICO /
CREDITI NETTI
(iii) Dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (“banche minori”). Fonte per il
2013: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 del 2014 tavola 3.1 pag. 26; fonte per il
2014: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 2015 tavola 3.1 pag. 21; Fonte per 30
giugno 2015 : Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 2015 tavola 4.1 pag. 37.
(iv) Dati riferiti ai valori netti il cui confronto è eseguito rispetto ai dati del “Totale sistema” tratti dalla
Relazione Annuale 2013 Banca d’Italia – Appendice – Tavola a16.11 e dalla Relazione Annuale
2014 Banca d’Italia – Appendice- Tavola a1 3.14.
(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse
associata.
1) “Sofferenze lorde/ Impieghi lordi”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle
22
sofferenze lorde sul totale degli impieghi anch’essi lordi. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 12,16%,
registrando un incremento rispetto al dato del 31/12/2014. L’incremento del rapporto è principalmente
imputabile ad elementi esogeni, connessi alle difficoltà riscontrate dalla clientela e dalle imprese a seguito
del perdurare della difficile congiuntura economica con effetti sul livello occupazionale e sul mercato delle
imprese. Il rapporto è leggermente superiore rispetto ai dati di sistema in quanto tale elemento è legato al
territorio di riferimento e i gradi di rischiosità sono differenziati tra le varie regioni italiane in base alla
tipologia di attività economiche presenti.
2) “Sofferenze nette/ Impieghi netti”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle
sofferenze nette, costituite dalle sofferenze lorde al netto dei fondi analitici rettificativi, sul totale degli
impieghi anch’essi netti. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 6,36%, in incremento rispetto al 5,26% rilevato
a fine 2014. Anche per tale dato valgono le medesime considerazioni indicate al superiore punto 1.
3) “Sofferenze nette/Patrimonio netto”: l’indice al 30/06/2015 è pari al 66,69% in aumento rispetto al
dato rilevato a fine 2014. L’aumento è riconducibile da un lato all’aumento delle sofferenze nette e,
dall’altro, a variazioni negative di periodo del patrimonio netto.
4) Per “Partite anomale lorde / Impieghi lordi” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi
classificati a: sofferenza, incagli, esposizioni ristrutturate, esposizioni scadute e i crediti verso clientela
lordi. L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza degli impieghi anomali sul totale degli
impieghi lordi. Il dato riflette, quindi, la rischiosità e l’andamento della congiuntura economica nelle aree
geografiche di competenza dell’Emittente. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 25,88%, rispetto al 24,50% di
fine dicembre 2014. Anche per tale dato valgono le medesime considerazioni indicate al superiore punto 1.
5) Per “Partite anomale nette / Impieghi netti” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi
classificati a: sofferenza, incagli ( ora denominati “ inadempienze probabili”), ristrutturati ( ora denominati
“inadempienze probabili forborne”) e scaduti (ora denominati “esposizioni scadute e/o sconfinate
deteriorate”), al netto dei fondi rettificativi e i crediti verso clientela. L’indice rappresenta, in termini
percentuali, l’incidenza degli impieghi anomali netti sul totale degli impieghi netti. Il dato riflette, quindi, la
rischiosità e l’andamento della congiuntura economica nelle aree geografiche di competenza dell’Emittente.
Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 19,38%, rispetto al 18,59% di fine dicembre 2014. Tale incremento è da
ricondurre al deterioramento della qualità del credito a causa del perdurare del ciclo economico negativo.
8) Il “Costo del rischio”: è l’indicazione del costo del rischio inteso come rapporto tra le rettifiche/riprese
su crediti e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela. A fine giugno 2015 l’indicatore è calcolato come
rapporto fra le rettifiche su crediti verso la clientela riportate nella voce 130 a) del conto economico (sul
semestre le rettifiche sono pari a 7.520 migliaia di euro) e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela
(910.344 migliaia di euro). Pertanto il “costo del credito”, espresso in percentuale rispetto al totale dei
crediti verso clientela, risulta pari a 0,83%. Al 31 dicembre 2014 le rettifiche su crediti verso la clientela
ammontavano a euro 14.812 migliaia di euro (migliaia di euro al 31 dicembre 2013) come si evince dalla
voce 130 a) del conto economico, che sono rapportate all’ammontare dei crediti netti verso la clientela il
cui ammontare era pari a 924.590 migliaia di euro nel 2014 (930.751 migliaia di euro al 31 dicembre 2013).
Pertanto il “costo del credito”, espresso in percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela, risulta
pari all’1,60%.
Tabella 2 bis - Composizione degli impieghi verso la clientela per grado di rischio
30/06/2015*
(importi in
migliaia di euro)
Sofferenze
Inadempienze
probabili ( ex
Incagli)
Inadempienze
probabili
forborne ( ex
Crediti
ristrutturati)
Esposizioniscadu
te e/o sconfinanti
deteriorate( ex
Esposizioni
scadute)
31/12/2014
Esposizione
lorda
30/06/2015
Rettifiche
30/06/2015
Esposizion
e netta
30/06/2015
%
copertura
121.501
63.582
57.919
52,33%
Sofferenze
Esposizion
e lorda
31/12/2014
Rettifiche
31/12/2014
Esposizion
e netta
31/12/2014
%
copertura
102.873
54.213
48.660
52,70%
117.325
18.269
99.056
15,57%
8.510
1.448
7.062
17,02%
17.755
693
17.062
3,90%
246.463
74.623
171.840
30,28%
759.392
6.642
752.750
0,87%
1.005.855
81.265
924.590
8,08%
Incagli
112.204
16.478
95.726
14,69%
7.759
1.352
6.407
17,42%
Crediti
Ristrutturat
i
Esposizioni
scadute
17.076
666
16.410
3,90%
Totale partite
anomale
258.540
82.078
176.462
31,75%
Totale crediti in
bonis
740.519
6.637
733.882
0,90%
Crediti verso
clientela
999.059
88.715
910.344
8,88%
Totale
partite
anomale
Totale
crediti in
bonis
Crediti
verso
clientela
23
*: Al 30/6/2015 i dati vengono riportati secondo la nuova classificazione prevista dal 7° aggiornamento
della circolare n. 272 della Banca d’Italia. Al fine di agevolare il confronto dei dati vengono indicate tra
parentesi le precedenti classificazioni ora sostituite dalla citata circolare.
31/12/2014
Sofferenze
31/12/2013
Esposizione
lorda
31/12/2014
Rettifiche
31/12/2014
Esposizione
netta
31/12/2014
%
copertura
Esposizione
lorda 31/12/2013
Rettifiche
31/12/2013
Esposizione
netta
31/12/2013
%
copertura
102.873
54.213
48.660
52,70%
90.999
43.571
47.428
47,9%
117.325
18.269
99.056
15,57%
103.128
14.031
89.097
13,6%
8.510
1.448
7.062
17,02%
7.334
1.857
5.477
25,3%
Incagli
Crediti
Ristrutturati
Esposizioni
scadute
Totale partite
anomale
Totale crediti
in bonis
Crediti verso
clientela
17.755
693
17.062
3,90%
16.593
499
16.094
3,0%
246.463
74.623
171.840
30,28%
218.054
59.958
158.096
27,5%
759.392
6.642
752.750
0,87%
779.815
7.160
772.655
0,92%
1.005.855
81.265
924.590
8,08%
997.869
67.118
930.751
6,73%
Le partite anomale nette hanno registrato a dicembre 2014 un incremento dell’ 8,70%,
passando da Euro 158,09 milioni a Euro 171,84 milioni, principalmente riconducibile
alle posizioni incagliate sintomo evidente della difficoltà del settore imprenditoriale di
fronte al perdurare della crisi economica. Al 30 giugno 2015 le partite anomale nette si
attestano ad Euro 176,462 milioni.
L’analisi di dettaglio nel periodo dicembre 2013 - dicembre 2014 e al giugno 2015
evidenzia le seguenti dinamiche:
-
incremento di Euro 1,23 milioni (2,60%) delle sofferenze (da Euro 47,43
milioni a Euro 48,66 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le sofferenze nette
ammontano a Euro 57,92 milioni;
-
incremento di Euro 9,96 milioni (11,18%) registrato nel comparto degli incagli
(da Euro 89,10 milioni a Euro 99,06 milioni); Alla fine del I semestre 2015 gli
incagli netti ammontano a Euro 95,73 milioni;
-
incremento di Euro 1,58 milioni (28,94%) delle esposizioni ristrutturate (da
Euro 5,48 milioni a Euro 7,06 milioni); Alla fine del I semestre 2015 le
esposizioni ristrutturate nette ammontano a Euro 6,41 milioni;
-
incremento di Euro 0,97 milioni (6,01%) delle esposizioni scadute (da Euro
16,09 milioni a Euro 17,06 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le esposizioni
scadute ammontano a Euro 16,41 milioni.
In tale problematico contesto è importante sottolineare che il grado di copertura,
rappresentato dal rapporto tra le rettifiche di valore e il totale dei crediti verso la
clientela si incrementa al 8,08% al 31/12/2014 a fronte del 6,73% nel 2013. Al 30
giugno 2015 il grado di copertura si incrementa ulteriormente ed è pari al 8,88%
rispetto al 7,4% delle Banche minori e dell’8,6% a livello di sistema.
Il grado di copertura dei crediti in bonis, rappresentato dal rapporto fra rettifiche sui
crediti in bonis e il totale dei crediti in bonis rimane sostanzialmente stabile attestandosi
allo 0,87% nel 2014 (dato dal rapporto fra Euro 759.392 migliaia ed Euro 6.642
24
migliaia) rispetto allo 0,92% del 2013 (dato dal rapporto fra Euro 779.815 ed Euro
7.160. Al 30 giugno 2015 tale rapporto è pari allo 0,90% (dato dal rapporto fra Euro
740.519 migliaia ed Euro 6.637 migliaia).
Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per settore di attività :
Per quanto riguarda gli impieghi, l’esposizione dell’Emittente al 30/6/2015 è rivolta ai
privati per il 36,52% del totale degli impieghi, alle imprese del settore edile per il
17,38%, ai servizi per il commercio per il 12,09%, agli altri servizi destinabili alla
vendita per il 10,53% e ai servizi finanziari, di assicurazione, immobiliari, di
consulenza, di pubblicità, del trattamento elettronico dell’informazione per l’ 8,64% ed
infine ai servizi per alberghi e pubblici esercizi per il 4,21%.
Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per area geografica
L’esposizione su base geografica dell’Emittente è prevalentemente concentrata nelle
regioni di principale presenza (Lazio, Abruzzo e Marche).
Incidenza delle grandi esposizioni
Nella seguente tabella si riporta l’informativa sulle “grandi esposizioni” definiti dalla
normativa di vigilanza di riferimento come le esposizioni della Banca nei confronti di
un cliente o di un gruppo di clienti connessi qualora le stesse siano maggiori o uguali al
10% del “capitale ammissibile”.
Tabella 3 - Grandi Esposizioni e incidenza su totale impieghi netti
Sono definite “grandi esposizioni” le esposizioni di importo nominale pari o superiore
al 10% del “capitale ammissibile”.
Grandi Esposizioni e
incidenza su totale impieghi
netti
(in migliaia di euro)
30/06/2015
31/12/2014
31/12/2013
IMPORTO GRANDI
645.296
871.475
596.187
ESPOSIZIONI VALORE A
BILANCIO
RAPPORTO GRANDI
70,88%
94,26%
64,05%
ESPOSIZIONI/IMPIEGHI
NETTI (1)
IMPORTO GRANDI
89.952
145.668
62.138
ESPOSIZIONI VALORE
PONDERATO
RAPPORTO GRANDI
9,88%
15,75%
6,68%
ESPOSIZIONI/ IMPIEGHI
NETTI (2)
(1) Al numeratore del rapporto viene considerato il valore di bilancio delle esposizioni della Banca
classificate come “grandi esposizioni”.
(2) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio della Banca, dopo
l’applicazione delle ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi esposizioni”.
Nel dettaglio, al 30 giugno 2015 la principale esposizione per un valore di bilancio pari
ad Euro 526.670 migliaia è verso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed è per
gran parte costituito dall’investimento in titoli di Stato con un fattore di ponderazione
pari a zero.
25
Il numero delle grandi esposizioni al netto dell’esposizione nei confronti del Ministero
del Tesoro e degli intermediari vigilati è pari a 3.
Rischio sovrano
In rapporto alle dimensioni del proprio attivo la banca detiene significativi importi di
titoli di debito dello stato italiano. In particolare al 30/6/2015 la banca detiene titoli
emessi dallo stato italiano per un importo di euro 479,183 milioni di euro pari al
95,40% del totale delle attività finanziarie.
Nella seguente tabella si riportano le esposizioni in titoli di debito sovrano con specifica
indicazione del portafoglio di appartenenza e del rating.
Tabella 4 – Esposizione dell’Emittente in titoli di debito sovrano
Governi
e Rating
(dati
€/1000)
Italia
(BBB) ¹
Altre
obb.
(AAA) ¹
Italia
(BBB)
Italia
(BBB)
Cat.
IAS
31/12/2014
30/06/2015
31/12/2013
Valore
nominale
Valore
Bilanci
o
Fair
Value
Valore
nominale
Valore
Bilancio
Fair
Value
Valore
nominal
e
Valore
Bilanci
o
Fair
Value
HFT
25.000
25.286
25.193
78.000
78.239
78.302
225.000
225.972
226.546
HFT
0
0
0
0
0
0
5.000
3.407
3.408
0
0
52.000
52.129
52.129
52.000
51.821
51.821
434.000
453.897
445.507
480.800
494.827
496.049
152.400
151.862
152.822
459.000
479.183
470.700
610.800
625.195
626.480
434.400
433.062
434.597
HTM
AFS
TOTALE
% del
totale a
Bilancio
rispetto
al Totale
delle
Attività
Finanzia
rie
95,40%
95,31
90,0%
¹ Rating S&P
Principali indicatori di liquidità dell’Emittente
Con riferimento alle informazioni concernenti la liquidità, Basilea 3 prevede
l’introduzione di nuovi requisiti quantitativi e sistemi di monitoraggio e gestione del
rischio di liquidità, incentrati su un requisito di liquidità a breve termine (Liquidity
Coverage Ratio - LCR) e su una regola di equilibrio strutturale a più lungo termine (Net
Stable Funding Ratio - NSFR). In particolare, il Regolamento (UE) n. 575/2013 (c.d.
“CRR”),
- all’art. 412 “Requisito in materia di copertura della liquidità” (Liquidity
Coverage Ratio - LCR) prevede che gli enti detengano uno stock di attività
liquide adeguato a far fronte a deflussi di liquidità in condizioni di forte stress
per un periodo di trenta giorni;
- all’art. 413 “Finanziamento stabile” (Net Stable Funding Ratio - NSFR),
prevede che gli enti assicurano che gli obblighi a lungo termine siano
26
adeguatamente soddisfatti con una serie di strumenti di finanziamento (funding)
stabile sia in condizioni normali che in condizioni di stress.
Il ratio LCR è entrato in vigore dal 1° ottobre 2015 con una soglia minima richiesta del
60%, che verrà innalzata annualmente del 10% fino a raggiungere il 100% nel 2018,
mentre l’entrata in vigore dell’NSFR è prevista a partire dal 2018 con una soglia
minima richiesta del 100%.
In merito ai principali indicatori di liquidità (Liquidity Coverage Ratio – LCR, Net
Stable Funding Ratio – NSFR), si evidenzia che la Banca del Fucino procede alla
determinazione dei rispettivi valori esclusivamente a fini gestionali, riscontrando a
giugno 2015 un livello di Liquidity Coverage Ratio – LCR pari al 244% e un livello di
Net Stable Funding Ratio – NSFR pari a 240%.
La Banca del Fucino a partire dalla competenza del 31/3/2014 ottempera all’obbligo di
segnalare alla Banca d’Italia:
 le attività liquide (di base, aggiuntive e supplementari);
 i deflussi di liquidità (sui depositi al dettaglio, su altre passività, aggiuntivi, da
linee di credito e di liquidità);
 gli afflussi di liquidità.
Tabella 5 – Principali indicatori di liquidità
Descrizione voci
30/6/2015
31/12/2014
31/12/2013
Loan to Deposit Ratio
65,30%
64,87%
72,88 %
Liquidity Coverage Ratio
244 %
320 %
Nd
Net Stable Funding Ratio
240 %
253 %
Nd
Operazioni di rifinanziamento con la BCE
L’Emittente accede direttamente ai finanziamenti erogati dalla BCE. Al 30/06/2015 la
Banca del Fucino ha in essere un finanziamento presso la BCE per Euro 56,5 milioni,
risultato dell’aggiudicazione dell’asta a lungo termine (TLTRO) del 17/12/2014, avente
scadenza 26/09/2018. Nella tabella che segue si riportano i dettagli della citata
operazione.
Operazioni di
rifinanziamento
presso la BCE
(in migliaia di €)
Data di
decorrenza
LTRO
01/03/2012
TLTRO
17/12/2014
Ammontare al
30/6/2015
0
56.520
Ammontare al
31/12/2014
200.000
(LTRO)
56.520
Data di scadenza
26/02/2015
26/09/2018
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far
fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 30/6/2015 un
ammontare di titoli stanziabili presso BCE, pari a circa 393,4 mln di euro. Tali
disponibilità sono costituite interamente da titoli di Stato Italiani.
27
L’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk
comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità.
Esposizione del portafoglio titoli di proprietà dell’Emittente ai rischi di mercato
In relazione all’esposizione del portafoglio titoli di proprietà dell’Emittente ai rischi di
mercato, si forniscono di seguito le seguenti informazioni relative al Value at Risk
(VAR) misurato su un holding period di 10 giorni (periodo di detenzione) con intervallo
di confidenza pari al 99%:
-
al portafoglio di negoziazione (trading book)
VALUE AT RISK (VAR) TRADING BOOK
VAR TRADING BOOK
30/06/2015
€ 18.816
31/12/2014
€ 81.826
Il VaR del Portafoglio di negoziazione (trading book) al 30/6/2015 è pari a € 18.816,
rispetto al VaR rilevato al 31/12/2014 pari a € 81.826.
Il rischio cambio del portafoglio è nullo in quanto tutte le attività presenti sono
denominate in Euro.
-
al portafoglio bancario (banking book)
VALUE AT RISK (VAR) BANKING BOOK
VAR BANKING BOOK
30/06/2015
€ 3.514.041
31/12/2014
€ 297.743
Il VaR del Portafoglio bancario (banking book) al 30/6/2015 è pari a € 3.514.041,
rispetto al VaR rilevato al 31/12/2014 pari a € 297.743.
Il rischio cambio del portafoglio è nullo in quanto tutte le attività presenti sono
denominate in Euro.
Tabella 6 - Principali dati di conto economico
VARIAZIONE
GIUGNO
(MIGLIAIA DI EURO)
30/06/2015 30/06/2014 2015
- 31/12/2014
GIUGNO
VARIAZIONE
31/12/2013 2014-2013
2014
1)MARGINE DI
INTERESSE
2) MARGINE DI
INTERMEDIAZIONE
15.556
16.023
-2,91%
31.007
33.313
-6,92%
32.428
32.422
0,02%
61.517
60.705
1,34%
24.888
25.980
-4,20%
46.313
45.134
2,61%
21.545
20.692
4,12%
42.782
40.939
4,50%
3) RISULTATO
NETTO DELLA
GESTIONE
FINANZIARIA ED
ASSICURATIVA
4) COSTI
OPERATIVI
5) UTILE NETTO
1.936
2.921
-33,72%
1.153
1.865
-38,18%
1) Al 31 dicembre 2014 il margine di interesse si attesta a 31,0 milioni di euro, in riduzione del 6,92% su
28
base annua, a seguito della generalizzata riduzione dei tassi di interesse di riferimento. Alla chiusura del
primo semestre 2015 il margine di interesse si attesta a 15,56 milioni di euro con una lieve flessione (2,91%) imputabile al permanere di bassi tassi di interesse (margine di tesoreria) e al decremento degli
impieghi.
2) Il Margine di Intermediazione è la somma algebrica del margine di interesse, delle commissioni nette,
dei dividendi, del risultato netto delle attività di negoziazione e di copertura, degli utili o delle perdite da
cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie. Nel 2014 il valore registra un incremento del 1,34%.
Per quanto riguarda il dato relativo al primo semestre 2015, il valore rimane sostanzialmente stabile rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente (+ 0,02%).
3) Il risultato netto della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a Euro 46,313 milioni di euro nel
2014, in aumento del 2,61% rispetto a 45,134 milioni di Euro del periodo di raffronto. Nel primo semestre
2015 si determina in 24,9 milioni di euro, evidenziando un decremento, pari al 4,20% in rapporto a 25,98
milioni di euro del corrispondente periodo del 2014 imputabile all’aumento delle rettifiche di valore sui
crediti.
4) Nel 2014 i costi operativi, pari a 42,78 milioni di euro, registrano un incremento del 4,50% su base
annua principalmente riconducibile alla costituzione della Divisione Private Banking (circa Euro 1,2
milioni) ed all’incremento delle imposte indirette (Euro 0,50 milioni) interamente recuperate s carico della
clientela e contabilizzate alla voce 190 di conto economico (altri proventi di gestione). L’analisi dei costi
operativi evidenzia che: le spese del personale aumentano da Euro 23,74 milioni ad Euro 24,62 milioni
(3,71%) e le altre spese amministrative si incrementano dell’11,50% (da Euro 19,82 milioni a Euro 22,10
milioni).
Nel primo semestre 2015 i costi operativi totalizzano 21,55 milioni di euro con incremento pari al 4,12%,
rispetto a 20,69 milioni di Euro del primo semestre 2014 principalmente imputabile agli investimenti nel
settore Private.
5) L’utile dell’esercizio 2014 si determina in 1,15 milioni di euro in diminuzione rispetto al 31 dicembre
2013 (Euro 1,86 milioni) principalmente imputabile a maggiori accantonamenti a voce “130a” di Conto
Economico “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”, come peraltro registrato
generalmente al livello di sistema. Il primo semestre 2015 registra un risultato di 1,936 milioni di euro
rispetto ad Euro 2,920 milioni di giugno 2014 a seguito del descritto aumento delle rettifiche su crediti e dei
costi operativi.
Tabella 7 - Principali dati di stato patrimoniale
(MIGLIAIA DI EURO)
VARIAZIONE
%
30/06/2015 31/12/2014 GIUGNO 2015 - 31/12/2013
DICEMBRE
VARIAZIONE
%
2014-2013
2014
1) RACCOLTA DIRETTA *
1.394.178
1.425.285
-2,18%
1.277.133
11,60%
2) RACCOLTA INDIRETTA
1.011.719
909.883
11,19%
788.169
15,44%
3) IMPIEGHI NETTI
910.344
924.590
-1,54%
930.751
-0,66%
4) TOTALE ATTIVO
1.610.172
1.825.719
-11,81%
1.623.638
12,45%
5) ATTIVITÀ FINANZIARIE
502.302
655.943
- 23%-
481.329
36,28%
6) PASSIVITÀ FINANZIARIE
7) POSIZIONE
0
0
0
0
0
-3.092
-151.940
97,96%
-130.118
-16,77%
86.854
90.967
-4,52%
90.840
0,14%
60.000
60.000
0,00%
60.000
9) CAPITALE SOCIALE
* Include le seguenti voci: “20 – Debiti verso la clientela”; “30 – Titoli in circolazione”.
0,00%
INTERBANCARIA NETTA
8) PATRIMONIO NETTO**
**Comprende le voci “140. Riserve da valutazione”, “160. Strumenti di capitale”, “170.
Riserve”, “180. Sovrapprezzi di emissione”, “190. Capitale”, “200. Azioni proprie” e “220. Utile
(Perdita) del periodo”.
1) Al 30 giugno 2015 la Raccolta diretta da clientela è pari ad Euro 1.394,17 milioni, in lieve diminuzione
(2,18% ) rispetto a Euro 1425,28 milioni di dicembre 2014; l’analisi delle dinamiche evidenzia un
incremento dei debiti verso la clientela dell’1,37% mentre i titoli in circolazione flettono del 16,02%.
principalmente per effetto della riduzione delle operazioni di raccolta a tempo.
2) La raccolta indiretta a fine giugno 2015 risulta pari a Euro 1.011,72 milioni, in aumento dell’11,19%
29
rispetto a Euro 909,88 milioni del dicembre 2014; ciò è principalmente riconducibile all’incremento
relativo al risparmio gestito in conseguenza della attivazione della Divisione Private Banking.
3) Al 30 giugno 2015 gli impieghi netti si attestano a Euro 910,34 milioni in diminuzione del 1,54%
rispetto a Euro 924,59 milioni del 31 dicembre 2014. La dinamica è ancora influenzata dalla negativa
congiuntura economica che ha colpito sia il settore famiglie che imprese, ritardando pertanto la ripresa
degli impieghi.
4) Il totale attivo, a fine giugno 2015, ammonta a Euro 1.610,17 milioni con una diminuzione del 11,81%
rispetto al 31 dicembre 2014, pari a 1.825,72 milioni di Euro, a causa del rimborso del finanziamento BCE.
5) Le attività finanziarie, a fine giugno 2015, assommano a Euro 502.302 milioni e sono essenzialmente
rappresentate da titoli di Stato italiani, principalmente iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie
disponibili per la vendita, per Euro 479,18 milioni di euro, in decremento rispetto al 31 dicembre 2014 (
Euro 626,48).
6) Al 30 giugno 2015 ed al 31 dicembre 2014 non sono presenti passività finanziarie.
7) La posizione interbancaria netta al 30 giugno 2015 è pari a Euro 3,1 milioni in incremento rispetto a
dicembre 2014 ( – 151,94 milioni di Euro).
8) Il patrimonio netto al 30 giugno 2015 si determina in Euro 86,85 milioni con una diminuzione del
4,52% rispetto a Euro 90,97 milioni di euro al 31 dicembre 2014 principalmente imputabile alle riserve
negative dei titoli AFS.
9) Il capitale sociale della Banca, pari a Euro 60,00 milioni rimane invariato.
L’Emittente attesta che dal 31 dicembre 2014, data di chiusura dell’ultimo Bilancio
annuale di Banca del Fucino, sottoposto a revisione legale dei conti e pubblicato, non si
sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dello stesso Emittente.
L’Emittente attesta che, dalla data di chiusura dell’ultima relazione semestrale al 30
Giugno 2015 per la quale sono state redatte informazioni finanziarie sottoposte a
revisione limitata, non si sono verificati significativi cambiamenti nella situazione
finanziaria o commerciale della Banca del Fucino.
recenti Non si sono verificati recentemente eventi sostanzialmente rilevanti ai fini della
rilevanti per valutazione della solvibilità dell’Emittente.
la
valutazione
della
solvibilità
dell’Emittent
e
B.13 Fatti
B.14 Dipendenza
all'interno
del Gruppo
B.15 Descrizione
delle
principali
attività
dell'Emittent
e
B.16 Controllo
Non applicabile. La Banca del Fucino non dipende da nessun soggetto all'interno di
nessun gruppo bancario.
La Banca del Fucino ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito
nelle sue varie forme. Essa può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti,
tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti ed ogni altra operazione
strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale in conformità
alle disposizioni emanate dall’Autorità di Vigilanza. La Banca del Fucino può emettere
Obbligazioni conformemente alle vigenti disposizioni normative.
Non applicabile. La Banca del Fucino non è direttamente o indirettamente controllata.
diretto
o
indiretto
dell’Emittent
e
30
B.17 Rating
Non applicabile. La Banca del Fucino ed i suoi titoli di debito non hanno rating.
dell'Emittent
e
SEZIONE C – STRUMENTI FINANZIARI
C.1
Descrizione
del tipo e
della classe
degli
strumenti
finanziari
offerti,
compresi
eventuali
codici
di
identificazio
ne
degli
strumenti
finanziari
[Con riferimento al Programma di Offerta delle Obbligazioni Senior della Banca del
Fucino S.p.A., la presente Nota di Sintesi si riferisce all’emissione di:
- [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down”,]
- [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso”,]
- [“Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon”,]
- [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”,]
- [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”,] e
- [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile”]
[Con riferimento al Programma di Offerta delle Obbligazioni Subordinate approvato
dalla Banca del Fucino S.p.A., la presente Nota di Sintesi si riferisce all’emissione di :
- [“Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o
mediante ammortamento”,]
- [“Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step Up /
Step Down) con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”,]
- [“Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso del
anticipato o mediante ammortamento”], e
- [“Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale
rimborso anticipato o mediante ammortamento”].
Le Obbligazioni emesse da Banca del Fucino S.p.A. sono titoli di debito non
rappresentativi di capitale che prevedono il rimborso del 100% del valore nominale
unitario (al lordo di ogni tassa e imposta applicabile) [in un’unica soluzione] [alla Data
di Scadenza] / [alla data di rimborso anticipato], /[per quote tramite ammortamento
periodico come da piano di ammortamento], - salve le previsioni della Direttiva
europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, in particolare
sull’utilizzo del “bail-in” e degli altri strumenti di risoluzione delle crisi come recepita
nel nostro ordinamento con i decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 (cfr.
elemento D3 “Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per gli
strumenti finanziari) - [unitamente alla corresponsione di interessi determinati secondo
la metodologia di calcolo specifica per ogni tipologia di Obbligazione.
[Le Obbligazioni Zero Coupon danno diritto al pagamento di Interessi determinati come
differenza tra il prezzo di rimborso a scadenza pari a [•] ed il Prezzo di Emissione pari a
[•]. Non saranno corrisposte cedole di interessi durante la vita delle Obbligazioni.]
L’emissione del prestito Obbligazionario emesso è identificato dal codice ISIN [•].
31
C.2
Valuta
di I Prestiti Obbligazionari e le relative Cedole sono denominati in Euro.
emissione
degli
strumenti
finanziari
C.5
Descrizione
di eventuali
restrizioni
alla libera
trasferibilit
à
degli
strumenti
finanziari
C.8
Descrizione
dei
diritti
connessi
agli
strumenti
finanziari
compreso il
ranking e
comprese le
restrizioni a
tali diritti
Non vi sono limiti alla libera circolazione e trasferibilità delle Obbligazioni oggetto del
Programma di Offerta. Tuttavia, le Offerte non saranno promosse, direttamente o
indirettamente, negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone o Australia, o in qualsiasi
altro Paese estero nel quale tali offerte non siano consentite in assenza di specifiche
autorizzazioni da parte delle autorità competenti o di deroga rispetto alle disposizioni
applicabili (collettivamente, gli “Altri Paesi”). Parimenti, non saranno accettate eventuali
adesioni provenienti, direttamente o indirettamente, da Stati Uniti d’America, Canada,
Giappone e Australia, nonché dagli Altri Paesi in cui tali adesioni siano in violazione di
norme locali. Inoltre, le Obbligazioni non sono, né tantomeno saranno, strumenti
registrati ai sensi del “United States Securities Act” del 1933 e successive modifiche:
inoltre, conformemente alle disposizioni dell’ “United States Commodity Exchange Act”,
la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United States Commodity
Futures Trading Commission”. Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte
in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public Offers of
Securities Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il
prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone designate dal “FSMA
2000”.
Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla normativa vigente per i titoli della
stessa categoria e segnatamente il diritto al rimborso del Capitale [(in un’unica soluzione
alla data di scadenza] / [in un’unica soluzione alla data di rimborso anticipato] / [per
quote tramite ammortamento periodico]) [e il diritto a percepire le Cedole alle scadenze
convenute]. Le Obbligazioni rappresentano una forma di indebitamento non garantita. Il
rimborso delle Obbligazioni e il pagamento degli Interessi non saranno assistiti da
garanzie specifiche né saranno previsti impegni relativi alla assunzione di garanzie in tal
senso. Le Obbligazioni non sono coperte dalla garanzia del Fondo Nazionale di Garanzia
né del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Non esistono ulteriori restrizioni
inerenti ai diritti connessi agli strumenti finanziari.
[Gli obblighi nascenti dalle Obbligazioni Senior [•] a carico dell’Emittente non sono
subordinate ad altre passività dello stesso Emittente. Tuttavia nell’ipotesi di applicazione
dello strumento del “bail – in” il credito degli obbligazionisti verso l’Emittente non sarà
soddisfatto pari passu con tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non
garantiti e non privilegiati) ma sarà oggetto di riduzione nonché conversione (cfr. sul
punto anche il successivo elemento D.3 in merito all'utilizzo del “bail-in” e degli altri
strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e
risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti
Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015). Peraltro il seguente ordine dovrà essere
rispettato anche nell’ambito delle procedure di liquidazione coatta amministrativa.] / [Le
Obbligazioni Subordinate [•] sono passività subordinate di tipo “Tier II” (Strumenti di
Classe 2) ai sensi e per gli effetti degli articoli 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n.
575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli
enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca
d’Italia n. 285 del 20 dicembre 2013 recante l’“Applicazione in Italia del regolamento
(UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I (la
“Circolare n. 285”) in entrambi i casi come di volta in volta modificati. In caso di
32
sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali (ivi inclusa la liquidazione coatta
amministrativa come disciplinata dal TUB) fatto salvo quanto indicato nell’elemento D.3
in merito all’utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla
direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita
nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, le
Obbligazioni Subordinate saranno rimborsate per capitale e interessi residui solo dopo
che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati pari passu
con le obbligazioni aventi il medesimo grado di subordinazione e prima di quelli con un
maggiore grado di subordinazione, ivi inclusi, in tale ultimo caso, i portatori di azioni
dell’Emittente e di strumenti di capitale classe 1 o “Tier 1” dell’Emittente. È esclusa la
facoltà di compensare i debiti dell’Emittente derivanti dalle Obbligazioni Subordinate,
per capitale ed interessi, con i crediti eventualmente vantati dall’Emittente nei confronti
dei portatori delle Obbligazioni Subordinate.]
C.9
Tasso
di
interesse
nominale e
disposizioni
relative agli
interessi da
pagare.
Tasso
di
interesse
nominale o,
qualora il
tasso
non
sia
fisso
descrizione
del
sottostante
sul quale è
basato
Il Tasso di Interesse che maturerà in relazione alle Obbligazioni sarà determinato
adottando il calendario [Target], la convenzione di calcolo [“Following unadjusted
business day Convention”] e la base di calcolo [“Actual/Actual” (ICMA)].
[Obbligazioni [a Tasso Fisso] / [a Tasso Step Up / Step Down]
Dalla Data di Godimento [●] sino alla relativa data di scadenza [●], tali Obbligazioni
frutteranno Interessi a tasso fisso rispettivamente applicando al valore nominale [un tasso
di interesse predeterminato e costante pari a [•]] / [un Tasso di Interesse predeterminato
crescente dal [●] al [●] pari al [●]% e dal [●] al [●] pari al [●]%/ decrescente dal [●] al
[●] pari al [●]% e dal [●] al [●] pari al [●]%].
[Obbligazioni Subordinate [a Tasso Fisso] / [a Tasso Fisso Crescente/Decrescente
(Step Up / Step Down)]
Dalla Data di Godimento [●] sino [alla relativa data di scadenza [●]] /[data di rimborso
per quote mediante ammortamento], tali Obbligazioni Subordinate frutteranno Interessi a
tasso fisso rispettivamente applicando al valore nominale [un tasso di interesse
predeterminato e costante pari a [•]] / [un Tasso di Interesse predeterminato crescente dal
[●] al [●] pari al [●]% e dal [●] al [●] pari al [●]%/ decrescente dal [●] al [●] pari al
[●]% e dal [●] al [●] pari al [●]%].
Obbligazioni [a Tasso Variabile] / [a Tasso Misto (Fisso e Variabile)] / [Obbligazioni a
Tasso Variabile (con Cap e Floor)]
[Le Obbligazioni a tasso variabile fruttano Interessi applicando al valore nominale un
Tasso di Interesse variabile a partire dalla Data di Godimento legato all’andamento del
Parametro di Indicizzazione ([il valore del tasso Euribor base 360 a [tre/sei/dodici] mesi] /
[il tasso del Rendimento semplice lordo d’asta del BOT a sei mesi] / [il Tasso Ufficiale di
Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento della BCE]) [aumentato di uno Spread
pari a [•] espresso in punti base]. Inoltre, [il tasso della prima cedola non è prefissato] / [il
tasso di interesse applicabile alla prima cedola, pagabile in data [●], è fissata nella misura
del [●]% nominale annuo lordo] ed in ogni caso il Tasso di Interesse non potrà essere
inferiore a zero]. / [Si prevede un tasso massimo pari a [•] punti base ed un tasso minimo
pari a [•] punti base (cd. “Cap/Floor”) che equivalgono rispettivamente ad un’opzione sul
tasso implicitamente venduta (Cap) e acquistata (Floor) da parte del cliente]. / [Le
Obbligazioni a tasso misto dalla Data di Godimento [●]frutteranno interessi
predeterminati e costanti per un determinato periodo iniziale fino a [•] pari a [•] punti base
e successivamente dal [•] [fino alla Data di Scadenza [●]] /[fino alla data di rimborso per
quote mediante ammortamento] frutteranno interessi variabili legati all’andamento del
33
Parametro di Indicizzazione ([il valore del tasso Euribor base 360 a [tre/sei/dodici] mesi] /
[il tasso del Rendimento semplice lordo d’asta del BOT a sei mesi] / [il Tasso Ufficiale di
Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento della BCE]) [aumentato di uno Spread
pari a [•] punti base].]
Obbligazioni Subordinate [a Tasso Variabile] / [a Tasso Misto (Fisso e Variabile)]
[Le Obbligazioni Subordinate a tasso variabile fruttano Interessi applicando al valore
nominale un Tasso di Interesse variabile a partire dalla Data di Godimentolegato
all’andamento del Parametro di Indicizzazione ([il valore del tasso Euribor base 360 a
[tre/sei/dodici] mesi] / [il tasso del Rendimento semplice lordo d’asta del BOT a sei mesi]
/ [il Tasso Ufficiale di Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento della BCE])
[aumentato di uno Spread pari a [•]]. Inoltre, [il tasso della prima cedola non è prefissato]
/ [il tasso di interesse applicabile alla prima cedola, pagabile in data [●], è fissata nella
misura del [●]% nominale annuo lordo] ed in ogni caso il Tasso di Interesse non potrà
essere inferiore a zero]. [Si prevede un tasso massimo pari a [•] punti base ed un tasso
minimo pari a [•] punti base (cd. “Cap/Floor”) che equivalgono rispettivamente ad
un’opzione sul tasso implicitamente venduta (Cap) e acquistata (Floor) da parte del
cliente]. / [Le Obbligazioni a tasso misto dalla Data di Godimento frutteranno interessi
predeterminati e costanti per un determinato periodo iniziale fino a [•] pari a [•] punti base
e successivamente dal [•] [fino alla Data di Scadenza [●]] /[fino alla data di rimborso per
quote mediante ammortamento] frutteranno interessi variabili legati all’andamento del
Parametro di Indicizzazione ([il valore del tasso Euribor base 360 a [tre/sei/dodici] mesi] /
[il tasso del Rendimento semplice lordo d’asta del BOT a sei mesi] / [il Tasso Ufficiale di
Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento della BCE]) [aumentato di uno Spread
pari a [•] punti base].].
[Obbligazioni Zero Coupon
Le Obbligazioni Zero Coupon danno diritto al pagamento di Interessi determinati come
differenza tra il prezzo di rimborso a scadenza pari a [•] ed il Prezzo di Emissione pari a
[•]. Non saranno corrisposte cedole di interessi durante la vita delle Obbligazioni.]
Data
di
entrata in
godimento e
scadenza
degli
interessi
Data
di
scadenza e
modalità di
ammortame
nto
del
prestito,
comprese le
procedure
di rimborso
Le Obbligazioni entrano in godimento a partire da [●].
Le
Cedole
saranno
pagate
in
via
posticipata,
con
periodicità
[mensile/trimestrale/semestrale/annuale], in occasione delle seguenti Date di Pagamento:
[●].
Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal [●].
[Le Obbligazioni [•] saranno rimborsate alla pari in un’unica soluzione alla data di
scadenza [•].]
[Le Obbligazioni Subordinate [•] avranno una durata pari o superiore a 5 anni, e sono
rimborsate:
[in un’unica soluzione alla scadenza in data [•]]
/[mediante ammortamento, cioè con rate periodiche alle seguenti date [•][•][•]]. Le
Obbligazioni Subordinate [•] potranno essere rimborsate anticipatamente dall’Emittente,
in corrispondenza di una delle Date di Pagamento (1) dopo il quinto anno dalla Data di
Emissione ovvero (2) prima del quinto anno dalla Data di Emissione, in entrambi i casi
previa autorizzazione dell’Autorità Competente e secondo quanto previsto dalla
normativa vigente, ivi inclusi l’articolo 77, lettera b), e l’articolo 78 del CRR.
34
Il tasso di rendimento effettivo a scadenza sarà calcolato con il metodo del Tasso Interno
Indicazione di Rendimento assumendo che il titolo venga detenuto fino alla Data di Scadenza, i flussi
del tasso di di cassa intermedi vengano reinvestiti ad un tasso pari al TIR medesimo e in assenza di
rendimento eventi di credito dell’Emittente. [Il tasso di rendimento effettivo a scadenza annuo lordo è
pari a [●]% ed il tasso di rendimento effettivo a scadenza annuo netto, in base alla
normativa fiscale vigente, è pari a [●]%] /[trattandosi di rendimento legato ad un tasso
variabile si è ipotizzata la costanza del Parametro di Indicizzazione quale [●] pari a [●]%
rilevato il [●] per tutta la durata del prestito]./ [trattandosi di rendimento legato a tassi
misti fisso e variabile, per la parte varibile, si è ipotizzata la costanza del Parametro di
Indicizzazione quale [●] pari a [●]% rilevato il [●] per tutta la durata del prestito] / [Il
tasso di rendimento effettivo è calcolato come differenza tra il Prezzo di Emissione pari a
[●] ed il prezzo di rimborso pari a [●]]
Non applicabile. Non sono previste modalità di rappresentanza degli Obbligazionisti ai
Rappresent sensi dell’art. 12 del TUB che prevede la non applicazione degli articoli 2415 e seguenti
ante degli del Codice Civile.
obbligazioni
sti
[Non applicabile. Non è prevista la presenza di una componente derivativa per le
C.10 Component Obbligazioni]./ [Nelle Obbligazioni “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con
e derivativa
implicita
riferita al
pagamento
degli
interessi
Cap e Floor” è presente una componente derivativa che consta di una opzione di tipo
interest rate CAP implicitamente venduta all’Emittente e di una opzione di tipo interest
rate FLOOR implicitamente acquistata dall’Investitore, in ragione della quale
l’Investitore vede determinato a priori il livello massimo e minimo delle cedole variabili.]
Alla Data del Prospetto di Base non è prevista la negoziazione delle Obbligazioni presso
C.11 Mercato di alcun mercato regolamentato né presso alcun sistema multilaterale di negoziazione o
quotazione
dei titoli
internalizzatore sistematico.
[solo per le Obbligazioni Senior L’Emittente assume l’onere di controparte,
impegnandosi incondizionatamente al riacquisto di qualunque quantitativo di
Obbligazioni dall’Investitore. In questo caso il prezzo di negoziazione di tali
Obbligazioni Senior sul mercato secondario, in acquisto ed in vendita, sarà pari al
relativo Prezzo di Emissione, con l’ eventuale applicazione di uno spread denaro/lettera
nella misura massima dell’1%, ove previsto di volta in volta dalle Condizioni Definitive.
Tale modalità di fissazione del prezzo di negoziazione dell’Obbligazione Senior non
tiene conto delle variazioni della struttura dei tassi di mercato e/o del merito creditizio
dell’Emittente anche qualora tali variazioni fossero favorevoli per l’Obbligazionista e la
cui applicazione determinerebbe un valore superiore del titolo alla metodologia adottata
dall’Emittente.]
[Solo per le Obbligazioni Subordinate In considerazione della clausola di
subordinazione, il riacquisto sul mercato secondario è condizionato dalla necessità
di acquisire le autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste dalla
normativa nazionale e comunitaria di volta vigente. Sussiste pertanto il rischio che
l’investitore si trovi nella difficoltà o nella impossibilità di vendere le Obbligazioni
Subordinate prima della loro scadenza naturale. In assenza della sopracitata
autorizzazione preventiva al riacquisto gli Investitori si troverebbero nella difficoltà
o impossibilità di rivendere le Obbligazioni Subordinate prima della loro scadenza
naturale ovvero prima dell’ultima data di rimborso. Per completezza informativa si
rappresenta che, ai sensi del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione
Europea del 7 gennaio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il
35
14 marzo 2014 ed in vigore dal 3 aprile 2014, l’Autorità Competente potrebbe fornire
un’autorizzazione preventiva all’attività di riacquisto delle Obbligazioni Subordinate al
fine di supporto agli scambi, nei limiti di uno specifico importo predeterminato, che non
potrà eccedere il valore minore tra (i) il 10% del valore nominale complessivo della
singola serie di Obbligazioni Subordinate oggetto di riacquisto, e (ii) il 3% del valore
nominale complessivo degli strumenti di classe 2 (Tier 2) emessi dall’Emittente di volta
in volta in circolazione.]
[Per le Obbligazioni Subordinate o Senior] L’ Emittente non si assume l’onere di
controparte (i.e. non impegnandosi al riacquisto di qualunque quantitativo di
Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle
operazioni sul mercato secondario), il prezzo delle Obbligazioni sul mercato secondario,
in acquisto e in vendita, sarà determinato secondo le modalità stabilite dalla propria
policy (“Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”)
essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della determinazione del prezzo
del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno spread di
credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy. Tale
policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE,
cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da
regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le
filiali dell’Emittente nonché pubblicata sul proprio sito internet al seguente indirizzo:
www.bancafucino.it. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali
prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La Banca del
Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile
sul internet www.bancafucino.it.].
SEZIONE D – RISCHI
D.2
Informazio
ni
fondamenta
li
sui
principali
rischi che
sono
specifici per
l'Emittente
I potenziali Investitori dovrebbero considerare, nella decisione di investimento, che
l’Emittente, nello svolgimento della sua attività, è esposto ai fattori di rischio di seguito
riportati.
Rischio relativo al credit spread dell’Emittente: Si richiama l’attenzione dell’Investitore
sulla circostanza che per l’Emittente non è possibile determinare un valore di Credit
Spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione “plain vanilla” di
riferimento dell’Emittente ed il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a
consentire un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente.
Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali
incertezze del contesto macroeconomico: L’andamento dell’Emittente è influenzato
dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area Euro, e dalla dinamica
dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita
dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità
reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono influenzati dall’andamento di fattori quali le
aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a
breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità
e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa
dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni.
Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economicofinanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di
finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto
negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro
macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in
36
relazione: (a) alle tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e
consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle
economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche
consistente negli ultimi anni; (b) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE,
nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi
Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (c) alla sostenibilità
dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più
meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i
recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto
rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area
euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti
sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla
moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in
particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei
richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale,
economica e finanziaria dell’Emittente.
Rischio di credito: l’Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all'attività
creditizia. Pertanto, l'inadempimento da parte di clienti, la mancata o non corretta
informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e
creditizia, o una diminuzione del merito di credito degli Stati sovrani potrebbero avere
effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente.
Rischio di mercato: è il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari
(ivi inclusi i titoli emessi da Stati Sovrani) e delle attività detenute dall’Emittente a causa
di movimenti delle variabili di mercato (tassi di interesse, tassi di cambio, ecc.) che
potrebbero produrre un deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente.
Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito: nel corso del 2014 e fino
al 30 giugno 2015 la gestione del comparto crediti ha evidenziato un aumento del credito
anomalo, con riferimento all’aggregato delle sofferenze, a causa del perdurare delle
condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che hanno interessato
anche il territorio dove la Banca opera. In particolare si rileva che al 31 Dicembre 2014 il
rapporto sofferenze/impieghi è pari al 10,23% (rispetto al 9,12% del 31 Dicembre 2013).
Ciò è principalmente riconducibile all’incremento delle posizioni incagliate; l’indicatore
si attesta al 12,16% alla data del 30 giugno 2015 a seguito dell’incremento delle
sofferenze lorde che passano da Euro 102,873 milioni del 31/12/2014 ed ad Euro 121,501
milioni del 30/06/2015. Il rapporto delle partite anomale lorde sul totale Impieghi lordi
della Banca ammonta, al 30 giugno 2015 al 25,88% (al 31 dicembre 2014 pari al
24,50%).
Rischio operativo: l’Emittente è esposto a diversi tipi di rischio operativo, ossia al
rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi
interni, personale, sistemi ovvero da eventi esterni (quali il rischio di frode da parte di
dipendenti e soggetti esterni oppure il rischio di operazioni non autorizzate eseguite dai
dipendenti). Al 31 dicembre 2014, il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo
(metodo base) è pari a Euro 9,11 milioni in termini relativi pari all’8,33% dei fondi
propri. Al 30 giugno 2015 l’assorbimento patrimoniale a fronte del rischio operativo è
pari a Euro 8,96 milioni di Euro in termini relativi pari al 7,65% dei fondi propri.
Rischio di liquidità dell’Emittente: si definisce rischio di liquidità il rischio che
l'Emittente non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento alla scadenza, sia per
incapacità di reperirie fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia per difficoltà a
37
smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). Alla Data del Prospetto di Base,
l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk
comportino un rischio apprezzabile, in relazione al profilo di liquidità.
Rischi connessi all’andamento dei tassi di interesse in relazione al portafoglio
bancario: una riduzione dei tassi di interesse avrebbe un effetto negativo sullo spread tra
tassi attivi e tassi passivi, con conseguente deterioramento del margine di interesse. In
particolare, il continuato protrarsi di uno scenario con tassi di interesse particolarmente
bassi, combinato con la situazione di incertezza che determina un peggioramento delle
condizioni sui mercati della raccolta, potrebbe comportare effetti negativi sul margine di
interesse nonché sul valore delle attività e delle passività detenute dalla Banca.
Rischi connessi all’esposizione della Banca nei confronti di titoli di debito emessi da
Stati Sovrani: un rilevante investimento in titoli emessi da Stati sovrani può esporre
l’Emittente, in caso di tensioni di mercato e di aumento della volatilità degli stessi titoli, a
significative perdite di valore dell’attivo patrimoniale. Alla Data del Prospetto di Base, la
Banca non detiene esposizioni al rischio sovrano dei Paesi “periferici” dell’Area Euro, ad
eccezione di quelli relativi al debito pubblico italiano, i quali costituiscono attualmente
quasi l’intero portafoglio di proprietà della Banca. A tal proposito, si precisa che al
31/12/2014 il valore di Bilancio di titoli relativi al debito pubblico italiano ammontava ad
Euro 625.195mila (al 30 giugno 2015 il totale dei titoli di Stato Italiani ammonta a Euro
479.183 mila). L’aggravarsi della situazione del debito sovrano potrebbe avere effetti
negativi, anche rilevanti, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale
e/o finanziaria dell’Emittente.
Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle
modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie:
L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché
all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia
e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono
soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla
normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in
ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra
l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e
prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte
delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di
Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea
III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti
patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione
di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti
bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli
accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di
patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli
contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle
attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total
Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali
livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, vale a dire un «cuscinetto»
di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). In conformità alle previsioni normative
europee (Direttiva UE CRD IV e Guidelines EBA on common SREP), la Banca d’Italia,
ad esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) 2014-2015, sta
applicando agli intermediari bancari vigilati coefficienti vincolanti, anche superiori ai
limiti minimi normativamente previsti. In data 18 settembre 2015 la Banca d’Italia ha
38
notificato alla Banca del Fucino l’avvio del procedimento amministrativo, il cui esito è
stato notificato in data 26/11/2015. In tali comunicazioni sono indicati i «coefficienti di
capitale» (CET 1 ratio pari al 7%, Tier 1 ratio pari all’8,5% e Total Capital ratio pari al
10,5%, comprensivi della Riserva di Conservazione del Capitale pari al 2,5%) e la
misura in cui tali coefficienti sono «vincolanti» per la Banca. Per il CET 1 ratio, il
coefficiente è «vincolante» nella misura del 5% (4,5% ex art. 92 CRR + 0,5% a esito
dello SREP), per il Tier 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 6,7% (6%
ex art. 92 CRR + 0,7% a esito dello SREP), per il Total Capital ratio, il coefficiente è
«vincolante» nella misura dell’8,9% (8% ex art. 92 CRR + 0,9% a esito dello SREP).
Come specificato dalla Comunicazione del 26/11/2015, tali «coefficienti di capitale» si
applicano «a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31.12.2015». I ratios
patrimoniali della Banca del Fucino alla data del 30 giugno 2015 risultano superiori ai
coefficienti vincolanti comunicati dalla Banca d’Italia. Per quanto concerne la liquidità,
gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve
termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il
mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un
periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità
strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore
all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per
scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che:
per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre
2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1°
gennaio 2018;
per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a
partire dal 1° gennaio 2018.
Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di
adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali
dell’Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i
Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la Direttiva
2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015
sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e
risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento che s’inserisce
nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del
Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della normativa
sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità preposte
alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di
una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la
continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto
sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando
che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli
azionisti purchè nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se
la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in
base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della
crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono
trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di
debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la
quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). Pertanto,
con l’applicazione dello strumento del “bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la
riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in
titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di
insolvenza dell’Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16
novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”,
39
sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016.
Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti
finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Al riguardo si
rinvia al “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o conversione in
azioni delle obbligazioni subordinate” inserito nel elemento D.3. Da ultimo si segnala
che l’implementazione delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes
Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) e
l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n.806/2014 del 15
luglio 2014), potrà comportare un impatto significativo sulla posizione economica e
patrimoniale della Banca in quanto impone l’obbligo di costituire specifici fondi con
risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall'esercizio 2015, tramite
contribuzioni a carico degli enti creditizi. Alla Data del Prospetto si segnala che il primo
intervento del Fondo Nazionale di Risoluzione, istituito con il citato decreto 180/2015, è
stato avviato alla fine di novembre 2015 in ordine alla risoluzione di n.4 banche in
amministrazione straordinaria. La Banca d’Italia, in qualità di Autorità nazionale di
risoluzione (NRA), ha chiesto alle banche italiane di versare un contributo ordinario e
straordinario per finanziare l’intervento. La Banca ha effettuato ed imputato a conto
economico due versamenti a favore del Fondo Nazionale di Risoluzione: Euro 464.819,
a titolo di contributo ordinario, in data 26 novembre 2015 ed Euro 1.394.457, a titolo di
contributo straordinario, in data 2 dicembre 2015 per complessivi Euro 1.859.276,00.
Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e
regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o
cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte
delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui
risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria
dell’Emittente.
Rischi connessi alla congiuntura dell’economia nazionale e rischi connessi
all’andamento dell’economia locale: la situazione patrimoniale e i risultati di esercizio
dell’Emittente, possono essere influenzati anche dall’andamento generale dell’economia e
dei mercati finanziari, con particolare riguardo alla dinamica congiunturale e al livello e
alla struttura dei tassi di interesse.
In particolare, l’eventuale perdurare della situazione di fragilità economica nazionale e
internazionale potrebbe avere riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria di
onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un peggioramento della
qualità dell’attivo dell’Emittente. L’attività della Banca è caratterizzata da un forte
radicamento nelle regioni Lazio, Abbruzzo e Marche coerentemente con la genesi storica
della Banca stessa; i risultati risentono quindi dell’andamento dell’economia locale del
territorio di riferimento.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente: l’ Emittente non ha richiesto alcun giudizio
di rating ed in ogni caso è privo di rating. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto
non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità
dell’Emittente. Va tuttavia tenuto in debito conto che l’assenza di rating dell’Emittente
non è di per sé indicativa della solvibilità dell’Emittente.
Rischio collegato a procedimenti giudiziari: è rappresentato principalmente dal
possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziali cui la Banca è convenuta in ragione
dell’esercizio della propria attività bancaria. La natura delle cause passive legali è ampia e
diversificata. I volumi stimati delle potenziali vertenze future non sono in grado di
incidere in maniera significativa sul proprio equilibrio finanziario, economico e/o
patrimoniale e/o incidere sulla propria capacità di far fronte agli impegni che assumerà
con l’offerta delle Obbligazioni.
40
D.3
Informazio
ni
fondamenta
li
sui
principali
rischi che
sono
specifici per
gli
strumenti
finanziari
Le Obbligazioni non sono un investimento adatto a tutti gli investitori. Banca del Fucino
S.p.A. invita gli investitori, prima di qualsiasi decisione sull'investimento, a leggere
attentamente i fattori di rischio di seguito descritti, al fine di comprendere i rischi
collegati all'Emittente e ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell'Emittente
di adempiere alle obbligazioni relative ai titoli di debito che potranno essere emessi
dall'Emittente.
[Particolare rischiosità delle Obbligazioni Subordinate
Le Obbligazioni Subordinate Tier II sono “passività subordinate” dell’Emittente di
tipo Tier II, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due
(Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2),
art. 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 26/06/2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le
imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del
17 dicembre 2013, “Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e
della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I. L’investimento nelle
Obbligazioni subordinate comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale
investito laddove, nel corso della vita delle Obbligazioni, la Banca venga a trovarsi in
una situazione di dissesto o rischio di dissesto. In particolare, nel caso in cui la Banca
sia in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del D. Lgs.
n. 180 del 16 novembre 2015), l’investitore è esposto al rischio di riduzione, anche
integrale, con perdita totale del capitale investito, o di conversione in azioni, anche
indipendentemente dall’avvio di una procedura di risoluzione (tra cui il bail in).
Inoltre, nel caso di applicazione del bail in, le obbligazioni subordinate sono ridotte o
convertite in azioni prima delle obbligazioni non subordinate. Esse, pertanto,
presentano una maggiore rischiosità rispetto alle obbligazioni non subordinate. Per
una maggiore informativa si veda il successivo “Rischio connesso all’utilizzo del
“bail in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate”.
In aggiunta a quanto sopra, si segnala che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a
procedure concorsuali, c’è il rischio che la massa fallimentare soddisfi soltanto i
crediti che debbono essere soddisfatti con precedenza rispetto alle obbligazioni
subordinate. Pertanto l’investitore è esposto al rischio di perdita, anche totale, del
capitale investito. Per una maggiore informativa si veda il successivo “Rischio
connesso alla subordinazione dei Titoli”.
E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali
strumenti solo dopo averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio
che esse comportano. L’investitore deve considerare che la complessità delle
Obbligazioni può favorire l’esecuzione di operazioni non appropriate. Si consideri
che, in generale, l’investimento in obbligazioni subordinate, in quanto titoli di
particolare complessità, non è adatto alla generalità degli investitori; pertanto,
l’investitore dovrà valutare il rischio dell’operazione e l’intermediario dovrà
verificare se l’investimento è appropriato per l’investitore ai sensi della normativa
vigente tenuto anche conto della comunicazione Consob n. 0097996 del 22 dicembre
2014 sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail. In
particolare, nella prestazione di un servizio di consulenza o di gestione di portafogli,
l’intermediario dovrà altresì valutare se l’investimento è adeguato per l’investitore.]
Di seguito si riportano i fattori di rischio distintamente per le [Obbligazioni Senior (non
subordinate)] / [Obbligazioni Subordinate]:
41
[FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE
OBBLIGAZIONI SENIOR (NON SUBORDINATE)
DIVERSE
TIPOLOGIE
Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in”: In data 16 novembre 2015 sono stati
pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre
2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che
istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri
e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d.
“resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di
una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità
delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto
sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando
che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli
azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se
la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti
attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per
le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali
è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in
materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione,
ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno
essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia
il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di
conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bailin”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato,
ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale
dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di
cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli
interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche
sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. Nell’applicazione dello strumento
del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite,
secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common
equity Tier 1);
-
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1
Instruments);
-
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le
obbligazioni subordinate;
-
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e
degli strumenti di classe 2;
-
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in
azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1
Instruments);
-
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le
42
obbligazioni subordinate;
-
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e
degli strumenti di classe 2;
-
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail–in” riguarderà prima le obbligazioni senior
e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche,
microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati presso
succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1° gennaio 2019,
tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di €
100.000. Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse
dall’ambito di applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla
normativa, tra cui i depositi fino a € 100.000 (c.d. “depositi protetti”) e le “passività
garantite” definite dall’art. 1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come
“passività per la quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di
adempimento è garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con
trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale, comprese le
passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai
sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui
all’art. 7 bis L. n. 130/99. Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere
applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione
previsti dalla normativa di recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi
solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora
sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato.
Rischio di credito per il sottoscrittore: Sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni,
l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello
stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale. L’investitore è
dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado
di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che l’Emittente versi in
dissesto o sia a rischio di dissesto.
Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle Obbligazioni: Per il rimborso del
capitale ed il pagamento degli interessi risponde unicamente l’Emittente con il suo
patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie
personali da parte di soggetti terzi e non sono assistite dalla garanzia del fondo
interbancario di tutela dei depositi.
Rischi relativi alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza: non vi è alcuna
garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la durata
delle Obbligazioni. Qualora gli investitori decidano di vendere le Obbligazioni prima
della scadenza, potrebbero ricavare un importo inferiore al prezzo di sottoscrizione ed al
valore nominale delle Obbligazioni, derivanti dall’influenza dei seguenti fattori sul valore
di realizzo delle Obbligazioni: (i) variazione dei tassi interesse e di mercato che
determinano la variazione del valore di mercato delle Obbligazioni (“Rischio di tasso di
mercato”); (ii) difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le
43
Obbligazioni e quindi di individuare una controparte disposta ad acquistare (“Rischio di
liquidità”); (iii) deterioramento del merito creditizio dell’Emittente o peggioramento della
situazione patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del
merito di credito dell’Emittente”); (iv) presenza di costi/commissioni (“Rischio connesso
alla presenza di commissioni/commissioni compresi nel Prezzo di Emissione”).
Rischio di liquidità: è il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un
investitore di vendere prontamente le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad
un prezzo in linea con il mercato. Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per
l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né presso sistemi multilaterali di
negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico. Si segnala che
con riferimento alle Obbligazioni Senior l’Emittente si riserva la facoltà di assumere o
non assumere l’onere di controparte. Nel caso in cui l’Emittente assuma l’onere di
controparte, tale rischio risulta mitigato in quanto lo stesso si impegnerà
incondizionatamente al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni
dall’Investitore. In questo caso il prezzo di negoziazione di tali Obbligazioni Senior sul
mercato secondario, in acquisto ed in vendita, sarà pari al relativo Prezzo di Emissione,
con l’ eventuale applicazione di uno spread denaro/lettera nella misura massima dell’1%,
ove previsto di volta in volta dalle Condizioni Definitive. Tale modalità di fissazione del
prezzo di negoziazione dell’Obbligazione Senior non tiene conto delle variazioni della
struttura dei tassi di mercato e/o del merito creditizio dell’Emittente anche qualora tali
variazioni fossero favorevoli per l’Obbligazionista e la cui applicazione determinerebbe
un valore superiore del titolo alla metodologia adottata dall’Emittente. Nel caso in cui l’
Emittente non assuma l’onere di controparte, non impegnandosi al riacquisto di
qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale
intermediario nelle operazioni sul mercato secondario, il prezzo delle Obbligazioni sul
mercato secondario, in acquisto e in vendita, sarà determinato secondo le modalità
stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli ordini degli
strumenti finanziari”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della
determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap,
integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella
nominata Policy aziendale. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali
prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La policy, di cui
si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta
Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob
16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente e
pubblicata sul sito internet www.bancafucino.it. La Banca del Fucino deve verificare
sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet
www.bancafucino.it. Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la
Banca negozierà tutte le tipologie di Obbligazioni al di fuori di qualunque struttura di
negoziazione.
Rischio di tasso di mercato: il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel
corso della durata delle medesime a causa dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto,
in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’Investitore è esposto al
“rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una
diminuzione del prezzo del titolo, mentre nel caso contrario il titolo subirà un
apprezzamento.
-
[In particolare per le Obbligazioni a Tasso Fisso]: l’impatto delle variazioni dei
tassi di interesse di mercato sul prezzo di tali Obbligazioni è tanto più accentuato, a
parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo.
44
-
[In particolare per le Obbligazioni [Step Up]/[Step Down]: le fluttuazioni dei tassi
di interesse sui mercati finanziari potrebbero determinare variazioni sui prezzi delle
Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più accentuato
quanto più lunga è la loro vita residua. Per un titolo Step Up la sensibilità alla
variazione dei tassi di mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di
pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata la durata finanziaria.
-
[In particolare per le Obbligazioni Zero Coupon]: essendo le Obbligazioni Zero
Coupon strumenti finanziari con duration (per duration intendendosi il tempo di
attesa medio per ottenere il flusso di cassa) maggiore rispetto ai titoli con flusso
cedolare, variazione al rialzo dei tassi di mercato possono dar vita a prezzi più
penalizzanti per l’investitore.
-
[In particolare per le [Obbligazioni a Tasso Variabile]/[Obbligazioni a Tasso
Variabile con Cap e Floor]: fluttuazioni dei Tassi d’Interesse sul mercato del
Parametro di Indicizzazione, potrebbero determinare temporanei disallineamenti del
valore della Cedola in corso di godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento
espressi dai mercati finanziari e conseguentemente determinare variazioni sui prezzi
dei titoli.
-
[In particolare per le Obbligazioni a Tasso Misto]: l’impatto delle variazioni dei
tassi di interesse di mercato sul prezzo delle stesse è tanto più accentuato quanto più
numerose sono le Cedole a tasso fisso. Inoltre avuto riguardo al periodo con interessi
a tasso variabile, l’Investitore deve tener presente che la fluttuazione dei tassi di
interesse sui mercati finanziari ed in particolare quella relativa all’andamento del
Parametro di indicizzazione, potrebbe determinare temporanei disallineamenti del
valore della Cedola in corso di godimento e conseguentemente, determinare
variazioni sul prezzo del titolo.
Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente: Le Obbligazioni
possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione patrimoniale e/o
finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello
stesso. Non si può quindi escludere che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano
essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente.
Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di
Emissione: In relazione ai singoli Prestiti, potranno essere previsti, a carico del
sottoscrittore, costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione il cui importo sarà
indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali costi/commissioni incide –
riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del Prezzo di
Emissione. Al riguardo si precisa che il rendimento effettivo annuo a scadenza netto
indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, viene determinato sulla base del
Prezzo di Offerta e pertanto tiene conto della presenza di eventuali costi/commissioni in
aggiunta al Prezzo di Emissione.
Rischio di scostamento del rendimento delle obbligazioni rispetto al rendimento di
un titolo di Stato italiano: Il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni (in
regime di capitalizzazione composta), al lordo ed al netto dell’effetto fiscale, potrebbe
anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua di un titolo di Stato
Italiano di durata residua similare.
Rischio relativo ai conflitti di interesse: i soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione
45
e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse
autonomo in conflitto con quello dell’investitore. Di seguito vengono descritti i conflitti
di interesse connessi con l’emissione delle Obbligazioni:
Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento: tale coincidenza di
ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento delle stesse)
determina una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui
l’Emittente è portatore in relazione all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di
propria emissione.
Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo: l’Emittente assolve al ruolo di
Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del Capitale e ciò
configura una situazione di conflitti di interesse.
Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione: l’Emittente
potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di
negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei
confronti dell’investitore nella determinazione del prezzo di riacquisto.
Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione: si configura una situazione
di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di
collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente e delle Obbligazioni: alla Data del
Prospetto di Base, l’Emittente non ha richiesto né per sé né per le Obbligazioni alcun
giudizio di rating e, pertanto, l’investitore non ha a disposizione una valutazione
indipendente ed un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e
della rischiosità degli strumenti finanziari.
Rischio di ritiro/annullamento dell’Offerta: qualora, successivamente alla
pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data prevista di emissione delle
Obbligazioni, dovessero verificarsi determinate circostanze quali, a titolo esemplificativo,
condizioni sfavorevoli di mercato ovvero il venir meno della convenienza dell’Offerta,
l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirare la
singola Offerta, nel qual caso la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni
eventualmente ricevute saranno considerate prive di effetto.
Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta: l’Emittente potrà procedere, in qualsiasi
momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata dell’Offerta senza
preavviso, anche se non è stato raggiunto l’ammontare totale dell’Emissione,
sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste. Tale circostanza
potrebbe determinare una riduzione dell’ammontare di titoli in circolazione rispetto
all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla liquidità delle Obbligazioni.
Rischi legati a possibili variazioni della normativa fiscale: Sono a carico degli
Obbligazionisti ogni imposta e tassa, presente o futura che per legge colpiscono o
dovessero colpire le Obbligazioni o alle quali le Obbligazioni vengano comunque ad
essere soggette, salvo diversa norma di legge. Pertanto, nel corso della durata delle
Obbligazioni, l’investitore è soggetto al rischio di modifiche del regime fiscale applicabile
alle Obbligazioni. Non è possibile prevedere tali modifiche, né l’entità delle medesime:
l’investitore deve pertanto tenere presente che eventuali maggiori prelievi fiscali sui
redditi o sulle plusvalenze relative alle Obbligazioni – ad esito di sopravvenute modifiche
legislative o regolamentari ovvero di sopravvenute prassi interpretative
dell’amministrazione finanziaria - comporteranno conseguentemente una riduzione del
46
rendimento delle Obbligazioni al netto del prelievo fiscale, senza che ciò determini
obbligo alcuno per l’Emittente di corrispondere agli obbligazionisti alcun importo
aggiuntivo a compensazione di tale maggiore prelievo fiscale.
FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SENIOR A TASSO
VARIABILE E A TASSO MISTO:
-
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”;
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”;
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile”
In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia, ai fattori di rischio comuni
precedentemente illustrati avuto riguardo alle Obbligazioni Senior.
Rischio di indicizzazione: il rendimento di tali Obbligazioni dipende dall’andamento del
Parametro di Indicizzazione. E’ possibile che tale parametro si riduca a zero; in questo
caso l’investitore non percepirebbe alcun Interesse sull’investimento effettuato o, in caso
di margine positivo, interessi commisurati al margine positivo.
Rischio di disallineamento tra il Parametro di Indicizzazione e la periodicità della
cedola: con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che,
nell’ipotesi in cui la periodicità delle Cedole non corrisponda alla durata del Parametro di
Indicizzazione prescelto (ad esempio Cedole a cadenza annuale legate all’Euribor
semestrale), tale disallineamento potrebbe incidere negativamente sul rendimento delle
Obbligazioni e sul prezzo di mercato delle Obbligazioni. Pertanto, l’importo delle Cedole
variabili potrà essere vicino o anche pari a zero in ipotesi di eventuale assenza di Spread
positivi.
Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione: l’Emittente non fornirà,
successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive relative alle Obbligazioni,
alcuna informazione relativa all’andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto o
comunque al valore delle Obbligazioni.
Rischio di eventi di turbativa riguardanti il Parametro di Indicizzazione: in caso di
mancata pubblicazione del Parametro di Indicizzazione ad una data di rilevazione o in
ogni caso in cui si verifichino fatti turbativi alla regolare rilevazione dei valori del
Parametro di Indicizzazione, l’Agente per il Calcolo ne fisserà un valore sostitutivo; ciò
potrebbe influire negativamente sul rendimento delle Obbligazioni.
Rischio correlato all’arrotondamento del Parametro di Indicizzazione: il Parametro
di Indicizzazione sarà arrotondato sempre allo 0,05 più vicino e questo può costituire una
limitazione al rendimento delle Obbligazioni ottenibile dal cliente.
FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SENIOR “Banca del
Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”
In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia ai fattori di rischio precedentemente
illustrati avuto riguardo alle Obbligazioni a Tasso Variabile.
Rischio connesso alla natura strutturata del titolo: tale tipologia di Obbligazioni
presenta al suo interno anche una componente derivativa rappresentata da un’opzione di
tipo interest rate FLOOR, in base alla quale l’Investitore vede determinato a priori il
valore minimo delle Cedole e l’opzione di tipo interest rate CAP, in base alla quale
l’Investitore vede determinato a priori il valore massimo delle Cedole.
47
Rischio relativo alla previsione di un Tasso Massimo (Cap): è il rischio connesso alla
facoltà dell’Emittente di prevedere che le Cedole non possano essere superiori ad un tasso
massimo (Cap). Tale limite non consente di beneficiare a pieno dell’eventuale aumento
del valore del Parametro di Indicizzazione prescelto ed il titolo è tanto più rischioso
quanto più è basso il Cap.]
[FATTORI DI RISCHIO COMUNI
OBBLIGAZIONI SUBORDINATE
ALLE
DIVERSE
TIPOLOGIE
Rischio di mancato rimborso/rimborso parziale: in caso di sottoposizione
dell’Emittente a procedure concorsuali nonché in caso di applicazione dello strumento del
“bail - in” ovvero di riduzione o conversione delle Obbligazioni Subordinate in azioni, di
seguito descritti, l’investitore potrebbe incorrere in una perdita, anche totale, del capitale
investito. Al riguardo si rinvia ai successivi fattori di rischio: (i) Rischio connesso
all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni
subordinate; (ii) Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli.
Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni
delle obbligazioni subordinate: in data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla
Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della
Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di
risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le
Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di
seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero
a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali
dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema
finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le
perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore
subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con
procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data
16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento
del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista l’applicazione a
partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere
applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della
suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità
è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con
possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale
delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si
ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il
proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza
dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e
modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a
partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per
un periodo transitorio. Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità
dovranno tenere conto della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite,
secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common
equity Tier 1);
-
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1
48
Instruments);
-
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le
obbligazioni subordinate;
-
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e
degli strumenti di classe 2;
-
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in
azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1
Instruments);
-
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le
obbligazioni subordinate;
-
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e
degli strumenti di classe 2;
-
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
Inoltre, se la banca è in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma
2, del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015), gli strumenti di capitale di classe 1 e
classe 2, tra cui rientrano le Obbligazioni Subordinate, sono soggetti a riduzione, anche
integrale, con conseguente perdita totale del capitale investito o conversione in azioni,
secondo l’ordine gerarchico sopra indicato, anche indipendentemente dall’adozione di una
o più misure di risoluzione, tra cui il “bail- in” sopra descritto. In particolare, le Autorità
dispongono la riduzione o conversione di tali strumenti di capitale quando ciò consenta di
rimediare allo stato di dissesto o rischio di dissesto della Banca e non siano prospettabili
misure alternative (tra cui, l’intervento di soggetti privati o l’amministrazione
straordinaria) che permettano di superare tale situazione in tempi adeguati.
Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che
in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di
recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi
solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora
sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato (al
riguardo, cfr. il fattore di rischio denominato “Rischi connessi con l'eventuale richiesta
alla Commissione europea da parte dello Stato italiano dell’autorizzazione alla
concessione di “aiuti di Stato”).
Rischio connesso alla subordinazione delle Obbligazioni Subordinate: le Obbligazioni
Subordinate costituiscono “ passività subordinate” dell’Emittente di tipo “Tier II”
(strumenti di classe 2) ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nel
Regolamento (UE) N. 575/2013 e della Circolare di Banca d’Italia n. 285, come di volta
in volta modificati. Al riguardo oltre a quanto indicato nel precedente “Rischio connesso
all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni
49
subordinate” si evidenzia che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure
concorsuali, tutte le somme dovute a titolo di capitale o interessi con riferimento
all’investimento nelle Obbligazioni Subordinate saranno corrisposte solo dopo che siano
soddisfatti tutti gli altri creditori non subordinati dell’Emittente, inclusi i depositanti.
Rischio di credito per il sottoscrittore: sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni
Subordinate, l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei
confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale.
L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o comunque
non sia in grado di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che
l’Emittente versi in dissesto o sia a rischio di dissesto.
Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle Obbligazioni: per il rimborso del
capitale ed il pagamento degli interessi risponde unicamente l’Emittente con il suo
patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie
personali da parte di soggetti terzi e non sono assistite dalla garanzia del fondo
interbancario di tutela dei depositi.
Rischio connesso alla presenza di limiti normativi al riacquisto delle Obbligazioni
Subordinate: l’investitore deve tener presente che sono previsti dei limiti normativi al
riacquisto delle Obbligazioni Subordinate da parte dell’Emittente in quanto il riacquisto è
condizionato dalla necessità di acquisire le eventuali autorizzazioni da parte dell’Autorità
di Vigilanza previste dalla normativa comunitaria e nazionale di volta in volta vigente. In
particolare, ai sensi del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione
Europea del 7 gennaio 2014, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 14
marzo 2014 ed in vigore dal 3 aprile 2014, l’Autorità Competente potrà fornire
un’autorizzazione preventiva all’attività di riacquisto delle Obbligazioni Subordinate al
fine di supporto agli scambi, nei limiti di uno specifico importo predeterminato, che non
potrà eccedere il valore minore tra (i) il 10% del valore nominale complessivo della
singola serie di Obbligazioni Subordinate oggetto del riacquisto, e (ii) il 3% del valore
nominale complessivo degli strumenti di calsse 2 (Tier 2) emessi dall’Emittente di volta
in volta in circolazione. In assenza della citata autorizzazione al riacquisto, l’Emittente si
troverebbe quindi nell’impossibilità di riacquistare liberamente le Obbligazioni a fini di
liquidità e l’investitore potrebbe trovarsi nell’impossibilità di rivendere tali titoli prima
della loro scadenza naturale.
Rischi connessi con l'eventuale richiesta alla Commissione europea da parte dello
Stato italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”: dall’inizio della
crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme
sulla risoluzione delle crisi bancarie. Dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha
emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi. Si
ricorda che gli aiuti di Stato per essere concessi devono essere compatibili con il diritto
dell'Unione Europea (cfr. art. 107, par. 3, lett. b), del Trattato sul funzionamento
dell'Unione europea). Al riguardo, si rammenta che la concessione di tali aiuti, ove ne
ricorrano i presupposti, può essere condizionata a una previa “condivisione degli oneri”,
oltreché da parte degli azionisti, anche da parte di coloro che hanno sottoscritto titoli di
debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una compressione dei diritti
dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr.
"Comunicazione della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013,
delle norme in materia di aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto
della crisi finanziaria", e in particolare i par. 41-44). In particolare, i detentori di
capitale ibrido e debito subordinato dovranno contribuire a ridurre la carenza di
capitale nella massima misura possibile. Tali contributi possono assumere la forma
50
di una conversione in capitale di base di classe I o di una riduzione di valore del
capitale degli strumenti. Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo
di riferimento in materia di aiuti di Stato in continua evoluzione possano intervenire
ulteriori limitazioni ai diritti degli azionisti e degli obbligazionisti durante la vita delle
rispettive Obbligazioni Subordinate. A parità di condizioni, le Obbligazioni Subordinate
sono quindi più rischiose delle obbligazioni non subordinate, in quanto il loro prezzo
risulta maggiormente legato alla variazione del merito creditizio dell’Emittente ed
all’andamento economico della sua attività. E' quindi necessario che l'investitore concluda
una operazione avente ad oggetto tali Obbligazioni solo dopo averne compreso la natura e
il grado di esposizione al rischio che essa comporta.
Rischio legato alla facoltà di rimborso anticipato delle Obbligazioni Subordinate su
iniziativa dell’Emittente: la presenza di una clausola di rimborso anticipato su iniziativa
dell’Emittente permette di rimborsare le Obbligazioni Subordinate prima della data di
scadenza e secondo le condizioni definite. Nell’ipotesi di rimborso anticipato su iniziativa
dell’Emittente l’investitore non riceverà le cedole che sarebbero maturate in caso di
mancato esercizio di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie aspettative
in termini di rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il capitale
rimborsato, l’investitore non avrà la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a
quello delle Obbligazioni rimborsate anticipatamente in quanto i tassi di interesse e le
condizioni di mercato potrebbero risultare meno favorevoli. Tale rischio si manifesta in
modo più significativo con riferimento alle Obbligazioni a tasso step-up in quanto
l’investitore non percepirebbe le cedole con gli interessi più elevati. La facoltà di
rimborso anticipato da parte dell’Emittente potrà essere esercita anche prima che siano
trascorsi 5 anni dalla Data di Emissione, ma comunque successivamente alla scadenza del
diciottesimo mese dalla chiusura del collocamento, e previa autorizzazione dell’Autorità
competente, nel caso in cui intervenga una variazione nella classificazione regolamentare
delle Obbligazioni Subordinate che ne comporti l’esclusione dal Capitale di classe 2
oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore purché siano
soddisfatte le seguienti condizioni (cd “Regulatory Call”):

l’Autorità Competente consideri tale variazione sufficientemente certa;

l’Emittente dimostri che la riclassificazione regolamentare delle Obbligazioni
Subordinate non era ragionevolmente prevedibile al momento della loro emissione.
Rischio di non idoneità del confronto delle Obbligazioni Subordinate con titoli di
Stato Italiani: le Obbligazioni Subordinate prevedono una clausola di subordinazione di
tipo “Tier 2 / Classe 2” ai sensi della CRR e della Circolare 285 e di conseguenza
presentano un grado di rischiosità maggiore rispetto a titoli non subordinati quali, ad
esempio, i titoli di Stato Italiani. Ne deriva che il confronto fra il rendimento offerto dalle
Obbligazioni Subordinate rispetto a quello dei titoli non subordinati soprattutto, ad
esempio, i titoli di Stato Italiani, potrebbe risultare non idoneo.
Rischio connesso al rimborso tramite ammortamento periodico: è possibile che in
relazione ad alcuni Prestiti Obbligazionari il rimborso del Capitale nominale delle
Obbligazioni Subordinate sia effettuato mediante un ammortamento periodico del
Capitale, anziché in un’unica soluzione alla scadenza. In tal caso, l’investitore deve
considerare che le Cedole sono calcolate su un capitale decrescente nel corso del tempo
con la conseguenza che l’ammontare complessivo degli interessi pagati risulterà inferiore
rispetto all’ipotesi in cui le Obbligazioni fossero rimborsate in un’unica soluzione a
scadenza. Il rimborso del capitale mediante ammortamento periodico espone l’investitore
al rischio di non riuscire a reinvestire le somme percepite prima della scadenza del
51
Prestito ad un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni Subordinate, e ciò in
considerazione di particolari situazioni del mercato finanziario, vedendo in tal modo
disattese le proprie aspettative di investimento. L’investitore deve inoltre tenere presente
che, in caso di rimborso con ammortamento periodico, le Obbligazioni Subordinate
potrebbero avere una minore liquidità.
Rischio connesso alla facoltà di rimborso anticipato al verificarsi di un “evento
regolamentare”: le Obbligazioni Subordinate possono essere rimborsate anticipatamente
dall’Emittente, anche prima di cinque anni dalla Data di Emissione, in corrispondenza con
ogni Data di Pagamento, nel caso in cui esista una variazione nella classificazione
regolamentare di tali Obbligazioni Subordinate che potrebbe comportarne l’esclusione dai
fondi propri (patrimonio di vigilanza) oppure una riclassificazione come fondi propri di
qualità inferiore (c.d. “evento regolamentare”)1. Il prezzo di rimborso a scadenza, stabilito
alla pari, potrà essere inferiore al valore di mercato delle Obbligazioni Subordinate al
momento del rimborso anticipato. La previsione di una clausola di rimborso anticipato da
parte dell’Emittente è normalmente penalizzante per l’investitore ed incide negativamente
sul valore delle Obbligazioni Subordinate. In caso di rimborso anticipato il sottoscrittore
si può trovare a reinvestire il Capitale rimborsato anticipatamente con rendimenti meno
favorevoli. Il rimborso anticipato delle Obbligazioni Subordinate può avvenire solo su
iniziativa dell’Emittente.
Rischio relativo alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza: non vi è alcuna
garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la durata
delle Obbligazioni. Qualora gli investitori decidano di vendere le Obbligazioni prima
della scadenza, potrebbero ricavare un importo inferiore al prezzo di sottoscrizione ed al
valore nominale delle Obbligazioni. Il valore di realizzo delle Obbligazioni subisce infatti
l’influenza di diversi fattori, la maggior parte dei quali non sono sotto il controllo
dell’Emittente, tra cui:

variazione dei tassi interesse e di mercato (“Rischio di tasso di mercato”);

caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di
liquidità”);

variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del
merito di credito dell’Emittente”);

la presenza di costi / commissioni (“Rischio connesso alla presenza di
costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione”).
Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo di mercato delle
Obbligazioni anche al di sotto del prezzo di sottoscrizione e del valore nominale delle
stesse. Questo significa che, nel caso in cui l’investitore vendesse le Obbligazioni prima
della scadenza, potrebbe anche subire una rilevante perdita in conto capitale. In tali
circostanze, il rendimento effettivo dell’investimento potrebbe risultare anche
significativamente diverso ovvero inferiore a quello corrente al momento della
sottoscrizione ipotizzando di mantenere l’investimento fino alla scadenza. Per contro, tali
elementi non influenzano il valore di rimborso - a scadenza o mediante ammortamento che non potrà essere inferiore al 100% del valore nominale.
Rischio di liquidità: è il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un
investitore di vendere prontamente le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad
1
Tale previsione si riferisce all’articolo 63, lett. j) e articolo 78, comma 4 del Regolamento UE del 26 giugno 2013 n. 575.
52
un prezzo in linea con il mercato. Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per
l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né presso sistemi multilaterali di
negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico. Tuttavia la
Banca si riserva la facoltà di effettuare operazioni di negoziazione delle Obbligazioni
Subordinate in contropartita diretta, al di fuori di qualunque struttura di negoziazione,
secondo le modalità di pricing previste dalla propria policy vigente pro – tempore
(“Strategia di esecuzione e trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”),
disponibili sul sito www.bancafucino.it ed essenzialmente basate sul principio del “fair
value” ossia della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della
curva dei tassi swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo
criteri descritti nella nominata Policy aziendale. L’Emittente fornirà su base giornaliera
presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette
modalità. La policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva
2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e
da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le
filiali dell’Emittente e pubblicata sul sito internet www.bancafucino.it. La Banca del
Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile
sul internet www.bancafucino.it. Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata
policy, la Banca negozierà le Obbligazioni Subordinate al di fuori di qualunque struttura
di negoziazione. Inoltre, le Obbligazioni Subordinate in virtù della clausola di
subordinazione presentano un rischio di liquidità particolarmente accentuato e
superiore rispetto alle obbligazioni con le medesime caratteristiche ma non
subordinate, ciò in quanto il riacquisto sul secondario è condizionato dalla necessità
di acquisire le eventuali autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste
dalla normativa comunitaria e nazionale di volta in volta vigente e possono essere
soggetti a limiti quantitativi.
Rischio di tasso di mercato: il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel
corso della durata delle medesime a causa dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto,
in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’Investitore è esposto al
“rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una
diminuzione del prezzo del titolo, mentre nel caso contrario il titolo subirà un
apprezzamento. Nell’ipotesi di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente
l’investitore non riceverà le Cedole che sarebbero maturate in caso di mancato esercizio
di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie aspettative in termini di
rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il Capitale rimborsato,
l’Investitore non avrà la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle
Obbligazioni rimborsate anticipatamente in quanto i tassi di interesse e le condizioni di
mercato potrebbero risultare meno favorevoli.
-
[In particolare per le Obbligazioni a Tasso Fisso]: per le Obbligazioni a Tasso
Fisso l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo di tali
Obbligazioni è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita
residua del titolo, intendendosi con ciò il periodo di tempo che deve trascorrere
prima del suo naturale rimborso.
-
[In particolare per le Obbligazioni [Step Up]/[Step Down]: le fluttuazioni dei tassi
di interesse sui mercati finanziari potrebbero determinare variazioni sui prezzi delle
Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più accentuato
quanto più lunga è la loro vita residua. [Per un titolo Step Up la sensibilità alla
variazione dei tassi di mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di
pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata la durata finanziaria.]
53
-
[In particolare per le Obbligazioni a Tasso Variabile] per le Obbligazioni a Tasso
Variabile fluttuazioni dei Tassi d’Interesse sul mercato del Parametro di
Indicizzazione, potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della
Cedola in corso di godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai
mercati finanziari e conseguentemente determinare variazioni sui prezzi dei titoli.
-
[In particolare per le Obbligazioni a Tasso Misto]: il tasso di mercato delle
Obbligazioni a Tasso Misto dipende dalla struttura dei pagamenti cedolari, pertanto,
l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle stesse è
tanto più accentuato quanto più numerose sono le Cedole a tasso fisso. Inoltre avuto
riguardo al periodo con interessi a tasso variabile, l’Investitore deve tener presente
che la fluttuazione dei tassi di interesse sui mercati finanziari ed in particolare quella
relativa all’andamento del Parametro di indicizzazione, potrebbe determinare
temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento e
conseguentemente, determinare variazioni sul prezzo del titolo.
Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente: le Obbligazioni
possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione patrimoniale e/o
finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello
stesso. Non si può quindi escludere che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano
essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente. Tale rischio è
maggiore per le Obbligazioni Subordinate il cui rimborso può avvenire solo dopo che
siano stati soddisfatti i creditori non subordinati dell’Emittente.
Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di
Emissione: in relazione ai singoli Prestiti, potranno essere previsti, a carico del
sottoscrittore, costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione il cui importo sarà
indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali costi/commissioni incide –
riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del Prezzo di
Emissione. Al riguardo si precisa che il rendimento effettivo annuo a scadenza netto
indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, viene determinato sulla base del
Prezzo di Offerta e pertanto tiene conto della presenza di eventuali costi/commissioni in
aggiunta al Prezzo di Emissione.
Rischio relativo ai conflitti di interesse: i soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione
e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse
autonomo in conflitto con quello dell’investitore.
Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento
Tale coincidenza di ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento
delle stesse) determina una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di
cui l’Emittente è portatore in relazione all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di
propria emissione.
Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo
L’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e
nel rimborso del Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Tuttavia,
tale attività verrà svolta in applicazione di parametri tecnici.
Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione
54
L’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque
struttura di negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi
nei confronti dell’investitore nella determinazione del prezzo di riacquisto.
Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione
Si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca
una commissione di collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti. Si segnala altresì che
nelle Condizioni Definitive potranno essere riportate fattispecie di potenziali conflitti di
interesse rispetto a quelli di cui sopra, non identificabili alla Data del Prospetto di Base.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente e delle Obbligazioni. alla Data del
Prospetto di Base, l’Emittente non ha richiesto né per sé né per le Obbligazioni alcun
giudizio di rating e, pertanto, l’investitore non ha a disposizione una valutazione
indipendente ed un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e
della rischiosità degli strumenti finanziari. Peraltro, l’assenza di un giudizio di rating non
costituisce, di per sé, un’indicazione, positiva o negativa, circa la solvibilità
dell’Emittente e, conseguentemente, della rischiosità delle Obbligazioni.
Rischio di ritiro/annullamento dell’Offerta: qualora, successivamente alla
pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data prevista di emissione delle
Obbligazioni, dovessero verificarsi determinate circostanze quali, a titolo esemplificativo,
condizioni sfavorevoli di mercato ovvero il venir meno della convenienza dell’Offerta,
l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirare la
singola Offerta, nel qual caso la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni
eventualmente ricevute saranno considerate prive di effetto.
Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta: l’Emittente potrà procedere, in qualsiasi
momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata dell’Offerta senza
preavviso, anche se non è stato raggiunto l’ammontare totale dell’Emissione,
sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste. Tale circostanza
potrebbe determinare una riduzione dell’ammontare di titoli in circolazione rispetto
all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla liquidità delle Obbligazioni.
Rischi legati a possibili variazioni della normativa fiscale: sono a carico degli
Obbligazionisti ogni imposta e tassa, presente o futura che per legge colpiscono o
dovessero colpire le Obbligazioni o alle quali le Obbligazioni vengano comunque ad
essere soggette, salvo diversa norma di legge. Pertanto, nel corso della durata delle
Obbligazioni, l’investitore è soggetto al rischio di modifiche del regime fiscale applicabile
alle Obbligazioni. Non è possibile prevedere tali modifiche, né l’entità delle medesime:
l’investitore deve pertanto tenere presente che eventuali maggiori prelievi fiscali sui
redditi o sulle plusvalenze relative alle Obbligazioni – ad esito di sopravvenute modifiche
legislative o regolamentari ovvero di sopravvenute prassi interpretative
dell’amministrazione finanziaria - comporteranno conseguentemente una riduzione del
rendimento delle Obbligazioni al netto del prelievo fiscale, senza che ciò determini
obbligo alcuno per l’Emittente di corrispondere agli Obbligazionisti alcun importo
aggiuntivo a compensazione di tale maggiore prelievo fiscale, salvo diversa norma di
legge. Non può quindi essere escluso che, in caso di modifiche del regime fiscale, i valori
netti relativi al rendimento delle Obbligazioni che saranno contenuti nelle relative
Condizioni Definitive e saranno calcolati sulla base del regime fiscale in vigore alla data
di pubblicazione delle relative Condizioni Definitive possano discostarsi, anche
sensibilmente, da quelli che saranno effettivamente applicabili alle Obbligazioni alle varie
Date di Pagamento.
55
FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE [A
TASSO VARIABILE] /[A TASSO MISTO]:
-
[“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso variabile con
eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”];/
[“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e
Variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”].
Rischio di indicizzazione: il rendimento di tali Obbligazioni dipende dall’andamento del
Parametro di Indicizzazione. E’ possibile che tale parametro si riduca a zero; in questo
caso l’investitore non percepirebbe alcun Interesse sull’investimento effettuato o, in caso
di margine positivo, interessi commisurati al margine positivo.
Rischio di disallineamento tra il Parametro di Indicizzazione e la periodicità della
cedola: con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che,
nell’ipotesi in cui la periodicità delle Cedole non corrisponda alla durata del Parametro di
Indicizzazione prescelto (ad esempio Cedole a cadenza annuale legate all’Euribor
semestrale), tale disallineamento potrebbe incidere negativamente sul rendimento delle
Obbligazioni e sul prezzo di mercato delle Obbligazioni. Pertanto, l’importo delle Cedole
variabili potrà essere vicino o anche pari a zero in ipotesi di eventuale assenza di Spread
positivi.
Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione: l’Emittente non fornirà,
successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive relative alle Obbligazioni,
alcuna informazione relativa all’andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto o
comunque al valore delle Obbligazioni.
Rischio di eventi di turbativa riguardanti il Parametro di Indicizzazione: in caso di
mancata pubblicazione del Parametro di Indicizzazione ad una data di rilevazione o in
ogni caso in cui si verifichino fatti turbativi alla regolare rilevazione dei valori del
Parametro di Indicizzazione, l’Agente per il Calcolo ne fisserà un valore sostitutivo; ciò
potrebbe influire negativamente sul rendimento delle Obbligazioni.
Rischio correlato all’arrotondamento del Parametro di Indicizzazione: il Parametro
di Indicizzazione sarà arrotondato sempre allo 0,05 più vicino e questo può costituire una
limitazione al rendimento delle Obbligazioni ottenibile dal cliente. ]
SEZIONE E – OFFERTA
Le Obbligazioni saranno emesse nell’ambito dell’ordinaria attività di raccolta da parte
dell'Offerta della Banca. L’ammontare ricavato dall’emissione obbligazionaria, non gravato da alcun
e impiego tipo di costo, sarà destinato all’esercizio dell’attività creditizia dell’Emittente.
dei proventi [L’Emittente intende procedere all’offerta delle Obbligazioni Subordinate anche per
esigenze di patrimonializzazione della Banca in conformità alla normativa vigente].
E.2b Ragioni
E.3
Descrizione
dei termini
e
delle
condizioni
dell'Offerta
Il Periodo di Offerta sarà dal [•] al [•]. In qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta,
l’Emittente potrà estenderne la durata o disporne la chiusura anticipata, nonché aumentare
l’ammontare totale del singolo Prestito Obbligazionario. Le Obbligazioni potranno essere
offerte in sottoscrizione, [senza essere subordinate ad alcuna condizione]
/[subordinatamente al verificarsi delle seguenti condizioni [•]].
[Non è prevista l’Offerta delle Obbligazioni fuori sede] [e] [Non è prevista l’Offerta delle
56
Obbligazioni mediante utilizzo di tecniche di comunicazione a distanza.] / [Il/I Soggetto/i
Incaricato/i del Collocamento, può/possono, rispettivamente, effettuare il collocamento
fuori sede (collocamento fuori sede) [e/o] avvalersi di tecniche di comunicazione a
distanza con raccolta delle schede di adesione tramite Internet (collocamento on-line)
secondo le seguenti modalità [●].]
[Ai sensi dell’articolo 30, comma 6 del Testo Unico della Finanza l'efficacia dei contratti
conclusi fuori sede è sospesa per la durata di 7 (sette) giorni di calendario decorrenti dalla
data di sottoscrizione degli stessi da parte dell'investitore. La data ultima in cui sarà
possibile aderire all’Offerta mediante contratti conclusi fuori sede è [●].]
[L’emittente ritiene che, ai sensi dell’articolo 67 – duodecies comma 5 del D. Lgs.
206/2005 (c.d. “Codice del consumo”), non sia previsto il diritto di recesso per i contratti
conclusi mediante tecniche di comunicazione a distanza;] / [L’emittente riconosce, ai
sensi dell’articolo 67 – duodecies comma 5 del D. Lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del
consumo”), il diritto di recesso. Pertanto, l'efficacia dei contratti conclusi mediante
tecniche di comunicazione a distanza sarà sospesa per la durata di [14 (quattordici) giorni
di calendario] decorrenti dalla data di sottoscrizione degli stessi da parte del consumatore.
La data ultima in cui sarà possibile aderire all’Offerta è il [●], il diritto di recesso potrà
essere esercitato entro il [●] secondo le seguenti modalità [●]].
E.4
Conflitti di Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento: tale coincidenza di
ruoli determina una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui
interesse
l’Emittente è portatore in relazione all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di
propria emissione.
Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo: l’Emittente assolve al ruolo di
Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del Capitale e ciò
configura una situazione di conflitti di interesse.
Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione: l’Emittente potrà
negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di
negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei
confronti dell’investitore nella determinazione del prezzo di riacquisto.
Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione: si configura una situazione
di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di
collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti.
E.7
Spese
imposte
e
Il Prezzo di Emissione non include commissioni di collocamento o di sottoscrizione.
[Sono a carico dell’investitore [indicare la tipologia delle commissioni, spese, o imposte]
in aggiunta al Prezzo di Emissione, pari a [●]% del Valore Nominale ovvero ad euro [●]
per ogni [●] euro di Valore Nominale.]
[Non sono previste commissioni, spese o imposte in aggiunta al Prezzo di Emissione.]
[Sussistono spese relative all’apertura [di un conto corrente] [e di un deposito titoli]
laddove il sottoscrittore non intrattenga con la Banca (o con il collocatore delle
Obbligazioni diverso dall’Emittente) un rapporto di clientela.]
57
SEZIONE IV
FATTORI DI RISCHIO
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE
In riferimento ai fattori di rischio relativi all’Emittente, si rinvia al Documento di Registrazione (sezione V –
Cap. 3) del presente Prospetto di Base, al fine di comprendere la situazione economica, patrimoniale e
finanziaria dell’Emittente.
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SINGOLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI
In riferimento ai fattori di rischio relativi ai singoli strumenti finanziari offerti, si rinvia alla Nota Informativa
(Sezione VI, Cap. 2) del presente Prospetto di Base, al fine di comprendere i fattori di rischio comuni e
specifici collegati alle diverse tipologie di Obbligazioni.
58
SEZIONE V
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
1.
PERSONE RESPONSABILI E DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’
L'indicazione delle persone responsabili e la dichiarazione di responsabilità, previste dall'Allegato XI al
Regolamento 809, sono contenute nella Sezione I, paragrafi 1.1 e 1.2 del presente Prospetto di Base.
2.
REVISORI LEGALI DEI CONTI
2.1 NOME E INDIRIZZO DEI REVISORI DELL’EMITTENTE
L’assemblea dei soci in data 11 maggio 2011 ha conferito l’incarico di revisione legale dei conti, ai sensi
dell’articolo 13 del D.Lgs. 39/2010, per nove esercizi alla Società PricewaterhouseCoopers S.p.A. con sede
legale ed amministrativa in Milano 20149 – Via Monte Rosa n. 91. La PricewaterhouseCoopers S.p.A., codice
Consob n. 192449, già iscritta all’Albo Speciale delle Società di Revisione tenuto dalla Consob al n. 43, è ora
iscritta al Registro dei Revisori Legali tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – di cui all’art. 1 c.
1 lett. g) del D. Lgs. N. 39/2010 e all’art. 1 del D.M. 20 giugno 2012 n. 144 – al numero progressivo 119644,
iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 12979880155. PricewaterhouseCoopers S.p.A. appartiene
all’ASSIREVI – Associazione Italiana Revisori Contabili.
La Società di Revisione, in data 14 aprile 2015 e 8 aprile 2014 ha rilasciato le proprie relazioni (ex artt. 14 e
16 del D. Lgs 39/2010) con esito positivo e le stesse sono incluse nei Bilanci chiusi al 31 dicembre 2014 e
2013 a disposizione gratuitamente del pubblico come indicato nel successivo cap. 14 “Documenti accessibili al
pubblico” del presente Documento di Registrazione cui si rinvia.
Le relazioni semestrali abbreviate al 30 giugno 20152 ed al 30 giugno 2014, rispettivamente approvate dal
Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in data 23 settembre 2015 ed in data 24 settembre 2014 sono
state assoggettate a revisione contabile limitata dalla Società di Revisione, la quale ha emesso la propria
relazione senza rilievi rispettivamente in data 25 settembre 2015 ed in data 29 settembre 2014.
2.2
INFORMAZIONI CIRCA DIMISSIONI, REVOCHE DALL’INCARICO O MANCATO RINNOVO
DELL’INCARICO ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE
Non si sono verificate dimissioni, revoche o mancati rinnovi dell’incarico della Società di Revisione nel corso
degli esercizi 2013- 2014.
2
La stessa si compone di Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle
variazioni del patrimonio netto e Note esplicative dei criteri di redazione dei prospetti contabili al 30 giugno 2015.
59
FATTORI DI RISCHIO
3.
FATTORI DI RISCHIO E INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE
3.1
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE
Si invitano gli investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di rischio, al
fine di comprendere i rischi collegati all'Emittente e ottenere un migliore apprezzamento delle
capacità dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni relative ai titoli di debito che potranno essere
emessi dall’Emittente e descritti nella Nota Informativa ad essi relativa. La Banca ritiene che i
seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente di adempiere ai propri obblighi
derivanti dagli strumenti finanziari emessi nei confronti degli investitori.
I fattori di rischio relativi all’Emittente descritti di seguito devono essere letti congiuntamente alle
ulteriori informazioni contenute nel Prospetto di Base e nella documentazione predisposta per l’offerta
delle Obbligazioni di volta in volta rilevanti nonché dei documenti di volta in volta inclusi mediante
riferimento.
I rinvii ai capitoli ed ai paragrafi si riferiscono ai capitoli ed ai paragrafi del presente Documento di
Registrazione.
Nello svolgimento delle proprie attività, l’Emittente potrà essere esposto a una serie di rischi
caratteristici del settore bancario, quali il rischio connesso al reperimento della liquidità sui mercati,
alla fluttuazione dei tassi d’interesse e all’adeguatezza delle riserve strategiche di copertura, ai tassi di
cambio nonché quello più generale connesso alla debolezza dell’economia e alla volatilità dei mercati
finanziari. Di seguito sono sinteticamente esposti alcuni dei rischi significativi che potrebbero
influenzare negativamente la situazione finanziaria ed i risultati operativi della Banca. Alcuni di questi
sono gestiti secondo politiche e procedure di gestione del rischio prestabilite, la maggior parte delle
quali è descritta nella “Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” della
Nota Integrativa del Bilancio 2014 Pagg.233 e seguenti .
3.1.1
Rischio relativo al credit spread dell’Emittente
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, per l’Emittente, non è possibile determinare un
valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di un’obbligazione plain vanilla di
riferimento dell’Emittente e il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a consentire un
ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente.
3.1.2
Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del
contesto macroeconomico
L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area
Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita
dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la
solvibilità dell’Emittente sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli
investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità
dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle
famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni.
Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero
condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività
detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità
patrimoniale.
60
FATTORI DI RISCHIO
Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) alle
tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di
crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno
mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (b) ai futuri sviluppi della politica monetaria della
BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a
favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (c) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e
alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si
richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno
posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non,
in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla
stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui
principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la
futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale,
economica e finanziaria dell’Emittente.
3.1.3
Rischio di credito
Banca del Fucino è esposta ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. L'inadempimento da parte dei
clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta
informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia potrebbero,
pertanto, avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per
maggiori informazioni sui coefficienti patrimoniali e gli indicatori di rischiosità creditizia si rinvia alle
tabelle di cui al paragrafo 3.2 “Informazioni Finanziarie Selezionate” del presente Documento di
Registrazione.
Più in generale, alcune controparti che operano con l’Emittente potrebbero non adempiere alle rispettive
obbligazioni nei confronti dell’Emittente stesso a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento
operativo o per altre ragioni oppure il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura
timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o
inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente.
Un ulteriore rischio si sostanzia poi nella possibilità che alcuni crediti dell’Emittente nei confronti di terze
parti non siano esigibili. Nondimeno, una diminuzione del merito di credito dei terzi, ivi inclusi gli stati
sovrani, di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare
negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od
obbligazioni a fini di liquidità. A tal proposito si evidenzia che, alla data di redazione del presente Prospetto
di Base, la Banca non detiene esposizioni al rischio sovrano dei Paesi “periferici” dell’Area Euro, ad
eccezione di quelli relativi al debito pubblico italiano, i quali costituiscono attualmente il 100% del
portafoglio di proprietà della Banca. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti
dell’Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell’Emittente stesso. Mentre in molti
casi l’Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie,
potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all’ammontare della garanzia che l’Emittente ha diritto di
ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni
in relazione a controparti sulla valutazione delle garanzie, aumentano significativamente in periodi di
tensioni e illiquidità di mercato.
Nella seguente tabella si riporta l’indice del costo del credito inteso come rapporto fra le rettifiche su crediti
e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela:
Indicatore del costo del credito
(importi in migliaia di euro)
Rettifiche su crediti
Crediti netti verso la clientela
Indicatore %
30/06/2015
31/12/2014
31/12/2013
7.520
910.344
0,83%
14.812
924.590
1,60%
15.422
930.751
1,66%
61
FATTORI DI RISCHIO
3.1.4 Rischio di mercato
Si definisce rischio di mercato il rischio riveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti
dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo,
tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità
patrimoniale dell’Emittente.
L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti finanziari da esso detenuti,
ivi inclusi i titoli emessi da stati sovrani, riconducibili a fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio
e/o valute, dei prezzi dei mercati azionari, dei prezzi delle materie prime oppure degli spread di credito e/o
altri rischi. Al riguardo, anche un rilevante investimento in titoli emessi da stati sovrani, può esporre la
Banca a significative perdite di valore dell’ attivo patrimoniale.
Fluttuazioni dei titoli potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia,
dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei
mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi
politici a livello sia locale sia internazionale oppure da conflitti bellici o atti terroristici.
Il rischio di tasso di interesse ed il rischio di prezzo rispetto al portafoglio di negoziazione derivano dalla
possibilità che un’oscillazione dei tassi di interesse possa aver un effetto negativo sul valore del portafoglio
di negoziazione generato dalle posizioni finanziarie assunte dall’Emittente.
Ai fini prudenziali per la misurazione di tali rischi l’Emittente applica la metodologia “standardizzata” di cui
al Regolamento UE 575/2013 (CRR), Parte Tre, Titolo IV e Titolo V. Ai fini gestionali, l’Emittente
misura e monitora il rischio di mercato del proprio portafoglio di negoziazione sulla base dell’analisi del
VaR (value at risk) calcolato secondo l’approccio parametrico della simulazione storica. Il VaR misura la
massima perdita potenziale che, con un determinato intervallo di confidenza, potrà verificarsi detenendo il
proprio portafoglio a posizioni inalterate per un certo periodo di tempo. In particolare, viene utilizzato un
intervallo di confidenza del 99% misurato su un holding period di 10 giorni (periodo di detenzione). Al 31
dicembre 2014 il VaR del portafoglio di negoziazione dell’Emittente era pari a a circa 0,08milioni di euro.
Le fonti principali di rischio di tasso di interesse rispetto al portafoglio bancario sono riconducibili a
disallineamenti temporali di scadenze ed a disallineamenti derivanti dall’imperfetta correlazione dei tassi
attivi e passivi sui diversi strumenti. Tale rischio viene misurato utilizzando le regole definite dalla Circolare
285. Al 31 dicembre 2014 i dati relativi alla sensitivity analysis (che ipotizza spostamenti paralleli della
curva dei tassi pari al 2%) mostravano un rischio contenuto del portafoglio bancario dell’Emittente, con un
impatto totale di 0,02 milioni di euro, in termini relativi pari allo 0,02% dei Fondi Propri. Al 31 dicembre
2014 il totale del rischio di mercato era pari a 0,21 milioni di euro, in termini relativi pari al 0,19 % dei Fondi
Propri. Al 30 giugno 2015 il totale del rischio di mercato è pari a 0,10 milioni di euro, in termini relativi pari
al 0,085 % dei Fondi Propri.
Per maggiori informazioni in merito alle politiche di copertura del rischio di mercato si rinvia alla Parte E –
“Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, Sez. 2 – Rischio di Mercato, pagine da 269 a
318 del Bilancio 2014
3.1.5 Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito
Nel corso del 2014 e fino al 30 giugno 2015 la gestione del comparto crediti ha evidenziato un aumento del
credito anomalo, con riferimento all’aggregato delle sofferenze, a causa del perdurare delle condizioni di
deterioramento della situazione economico-finanziaria che hanno interessato anche il territorio dove la Banca
opera.
62
FATTORI DI RISCHIO
In particolare si rileva che al 31 Dicembre 2014 il rapporto sofferenze/impieghi è pari al 10,23% (rispetto al
9,12% del 31 Dicembre 2013). Ciò è principalmente riconducibile all’incremento delle posizioni incagliate;
l’indicatore si attesta al 12,16% alla data del 30 giugno 2015 a seguito dell’incremento delle sofferenze lorde
che passano da Euro 102,873 milioni del 31/12/2014 ed ad Euro 121,501 milioni del 30/06/2015. Il rapporto
delle partite anomale lorde sul totale Impieghi lordi della Banca ammonta, al 30 giugno 2015 al 25,88% (al 31
dicembre 2014 pari al 24,50%).
La classificazione e la valutazione dei crediti vengono effettuate con prudenza, per cogliere in modo
tempestivo e corretto le conseguenze dell’evoluzione negativa del contesto economico. La rapidità e
l’ampiezza dell’aggravamento e del propagarsi della crisi richiedono una continua revisione sia degli
impieghi che presentano sintomi di problematicità, sia di quelli privi di evidenti sintomi di deterioramento.
Tali fattori potrebbero ridurre, anche in maniera significativa, il valore delle garanzie ricevute dalla clientela
e/o l’impossibilità, da parte di quest’ultima, di integrare le garanzie prestate a seguito della loro diminuzione
di valore, con un conseguente possibile significativo aumento delle sofferenze, legato alla minore capacità
della clientela di onorare gli impegni assunti, con possibili effetti negativi sia sulle attività sia sulla situazione
economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca, i quali potrebbero comportare una minore liquidità e
solidità patrimoniale dell’Emittente.
La qualità del credito viene misurata tramite vari indicatori, tra i quali il rapporto tra le sofferenze e gli
impieghi dell’Emittente in un dato momento storico. Di seguito si riporta una tabella con gli indicatori della
qualità del credito raffrontati con i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella
dell’Emittente. La tabella evidenzia che i dati della Banca del Fucino si discostano dai dati di riferimento
registrati dal sistema bancario riferito alle banche minori su base nazionale; al riguardo si rileva che essendo
tali ultimi dati elaborati a livello nazionale non tengono conto delle specificità territoriali connesse alla
operatività della Banca operante nel Centro-Sud Italia, zona che più ha risentito della crisi economicofinanziaria che ha colpito il nostro Paese.
Indice
di
rischiosità
1) SOFFERENZE LORDE /
IMPIEGHI LORDI
2) SOFFERENZE NETTE /
IMPIEGHI NETTI
Banca del Fucino
30/06/2015
12,16%
6,36%
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
30/06/2015 (i)
9,5%
N.D.
Banca del
Fucino
31/12/2014
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
31/12/2014 (i)
Banca del
Fucino
31/12/2013
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
31/12/2013(i)
10,23%
8,60%
9,12%
7,70%
5,26%
4,5% (ii)
5,10%
4,0%(ii)
3) RAPPORTO SOFFERENZE
NETTE / PATRIMONIO NETTO
66,69%
N.D.
53,49%
N.D.
52,21%
N.D.
4) PARTITE ANOMALE LORDE
/ IMPIEGHI LORDI
25,88%
18,1%
24,50%
16,80%
21,85%
15,90%
5) PARTITE ANOMALE NETTE
/ IMPIEGHI NETTI
19,38%
N.D.
18,59%
10,8%(ii)
16,99%
10,0%(ii)
6) RAPPORTO DI COPERTURA
DELLE SOFFERENZE (*)
52,33%
53,8%
52,70%
52,10%
47,88%
48,50%
31,75%
38,2%
30,28%
36,50%
27,50%
31,50%
0,83%
N.D.
1,60%
N.D.
1,66%
N.D.
7) RAPPORTO DI COPERTURA
DELLE PARTITE ANOMALE
(*)
8) COSTO DEL RISCHIO:
TOTALE RETTIFICHERIPRESE DI VALORE A
CONTO ECONOMICO /
CREDITI NETTI
63
FATTORI DI RISCHIO
(i)
Dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (“banche minori”). Fonte per il 2013: Banca d’Italia, Rapporto
sulla stabilità finanziaria n.1 del 2014 tavola 3.1 pag. 26; fonte per il 2014: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria
n.1 2015 tavola 3.1 pag. 21; Fonte per 30 giugno 2015 : Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 2015 tavola 4.1
pag. 37.
(ii)
Dati riferiti ai valori netti il cui confronto è eseguito rispetto ai dati del “Totale sistema” tratti dalla Relazione Annuale 2013
Banca d’Italia – Appendice – Tavola a16.11 e dalla Relazione Annuale 2014 Banca d’Italia – Appendice- Tavola a1 3.14.
(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata.
Ai fini della valutazione del rischio di credito, tra le posizioni di rischio detenute dalla Banca una particolare
importanza assumono quelle che possono essere definite come “grandi esposizioni” secondo i parametri
diffusi dall’Autorità di Vigilanza.
Nella seguente tabella si riporta l’informativa sulle “grandi esposizioni” definite sulla base delle nuove
disposizioni previste dalla disciplina di Basilea 3, in vigore dal 1° gennaio 2014, come esposizioni che
superano la soglia del 10% del capitale ammissibile. Le informazioni presentate con riferimento al 2013 si
basano sulla disciplina di vigilanza in vigore a tale data.
Grandi Esposizioni e incidenza
su totale impieghi netti
(in migliaia di euro)
30/06/2015
31/12/2014
31/12/2013
IMPORTO GRANDI
ESPOSIZIONI VALORE A
596.187
645.296
871.475
BILANCIO
RAPPORTO GRANDI
ESPOSIZIONI/IMPIEGHI
70,88%
94.26%
64,05%
NETTI (1)
IMPORTO GRANDI
ESPOSIZIONI VALORE
62.138
89.952
145.668
PONDERATO
RAPPORTO GRANDI
ESPOSIZIONI/ IMPIEGHI
9,88%
15,75%
6,68%
NETTI (2)
(1) Al numeratore del rapporto viene considerato il valore di bilancio delle esposizioni della Banca classificate come
“grandi esposizioni”.
(2) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio della Banca, dopo l’applicazione delle
ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi esposizioni”.
3.1.6 Rischio operativo
Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da
processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni. Rientrano in tale tipologia le perdite
derivanti da frodi, errori umani, interruzione dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze
contrattuali, catastrofi naturali ed i rischi legali mentre sono esclusi quelli strategici e di reputazione. I rischi
operativi si differenziano dai rischi di credito e di mercato perché non vengono assunti dall’Emittente sulla
base di scelte strategiche, ma sono insiti nella sua operatività ed ovunque presenti. L’Emittente è pertanto
esposto a molteplici tipi di rischio operativo, compreso il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti
esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi,
compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I
sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo adottati dall’Emittente sono progettati per garantire
che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Ulteriore strumento di
mitigazione del rischio operativo è rappresentato dalle coperture assicurative poste in essere dalla Banca.
Non vi può essere certezza che le attività di controllo, segnalazione e mitigazione del rischi operativi siano
adeguate e, quindi, qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla
situazione economica, patrimoniale e finanziaria e sulle attività, strategie e prospettive dell’Emittente.
64
FATTORI DI RISCHIO
Al 31 dicembre 2014, il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo (metodo base) è pari a Euro 9,11
milioni in termini relativi pari all’8,33% dei fondi propri. Al 30 giugno 2015 l’assorbimento patrimoniale a
fronte del rischio operativo è a pari a 8,96 milioni di Euro in termini relativi pari al7,65% dei fondi propri.
Per maggiori informazioni in merito al rischio operativo si veda la Parte E - “Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura”, Sez. 4 – Rischi operativi, pag. 333 del Bilancio 2014 ed il documento III
Pilastro entrambi pubblicati sul sito internet della Banca.
3.1.7 Rischio di liquidità dell’Emittente
Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento
quando essi giungono a scadenza sia per incapacità di reperirie fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia
per difficoltà a smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). Alla data del presente Documento di
Registrazione, l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk comportino un
rischio apprezzabile, in relazione al profilo di liquidità.
La liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata dall’incapacità di accedere ai mercati dei capitali
attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di vendere determinate attività o
riscattare i propri investimenti per l’eventuale esistenza di limiti allo smobilizzo, da imprevisti flussi di cassa
in uscita ovvero dall’obbligo di prestare maggiori garanzie.
Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze indipendenti dal controllo dell’Emittente, come
una generale turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l’Emittente o terze parti o anche
dalla percezione, tra i partecipanti al mercato, che l’emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo
un maggiore rischio di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di
finanziamento dell’Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità.
In particolare, i risultati della Banca sono condizionati dalla capacità della stessa di continuare a finanziare i
propri impieghi prevalentemente attraverso la raccolta diretta dalla clientela. Se in futuro il ricorso a tale
forma di finanziamento dovesse ridursi, la Banca dovrebbe ricorrere ad un incremento nella raccolta
attraverso fonti più onerose, quali, ad esempio, il mercato interbancario o il mercato delle euro-obbligazioni.
Il rallentamento dell’economia ha avuto, e potrebbe continuare ad avere, un effetto negativo sulle attività
della Banca e sul costo del finanziamento nonché sul valore degli attivi, e potrebbe generare ulteriori costi
derivanti da svalutazioni e perdite di valore di attivi. In particolare, il perdurare della situazione di recessione
economica nazionale ed internazionale potrebbe avere riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria
di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un peggioramento della qualità dell’attivo
dell’Emittente. Tale situazione potrebbe determinare un incremento delle rettifiche come conseguenza
dell’aumento dei crediti non performing e del deterioramento delle condizioni economiche con effetti
negativi sui risultati economici, finanziari e patrimoniali dell’Emittente.
L’incapacità di reperire sul mercato liquidità tramite l’accesso agli istituti centrali dietro presentazione di
idonee garanzie ovvero la riduzione significativa o il venir meno del supporto alla liquidità del sistema da
parte dei governi e delle autorità centrali potrebbero generare maggiori difficoltà nel reperimento della
liquidità sul mercato e/o maggiori costi connessi al ricorso a tale liquidità, con possibili effetti negativi
sull’attività, sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente.
Nella tabella seguente si riportano gli indicatori di liquidità a breve termine (Liquidity Coverage Ratio) e a
lungo termine (Net Stable Funding Ratio) calcolati al 30 giugno 2015, al 31 dicembre 2014 ed al 31
dicembre 2013. In relazione al Liquidity Coverage Ratio è previsto, a partire dal 1° ottobre 2015, un valore
minimo regolamentare del 60% innalzato gradualmente fino a raggiungere il 100% al 1° gennaio 2018,
mentre il Net Stable Funding Ratio sarà operativo a partire dal 1° gennaio 2018 con un requisito minimo
attualmente previsto pari al 100%.
65
FATTORI DI RISCHIO
Descrizione voci
30/6/2015
31/12/2014
31/12/2013
Loan to Deposit Ratio
65,30%
64,87%
72,88 %
Liquidity Coverage Ratio
244 %
320 %
Nd
Net Stable Funding Ratio
240 %
253 %
Nd
A tal riguardo, si segnala che l’Emittente ha fatto ricorso alle operazioni di rifinanziamento, mediante la
partecipazione alle aste a lungo termine (TLTRO – Targeted Long Term Refinancing Operations) presso la
Banca Centrale Europea per un importo complessivo di Euro 56,5 milioni con scadenza 26/09/2018. I
suddetti finanziamenti hanno consentito la costituzione di adeguate riserve necessarie per garantire una
gestione equilibrata delle attività e passività in ottica di incremento del trend degli impieghi a clientela.
Per maggiori informazioni in merito al profilo di liquidità della Banca si veda Nota Integrativa del Bilancio
2014 – Parte E – “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, Sez. 3 – Rischio di
Liquidità, pagine da 319 a 332.
3.1.8
Rischi connessi all’andamento dei tassi di interesse in relazione al portafoglio bancario
Una riduzione dei tassi di interesse avrebbe un effetto negativo sullo spread tra tassi attivi e tassi passivi, con
conseguente deterioramento del margine di interesse. In particolare, il continuato protrarsi di uno scenario
con tassi di interesse particolarmente bassi, combinato con la situazione di incertezza che determina un
peggioramento delle condizioni sui mercati della raccolta, potrebbe comportare effetti negativi sul margine
di interesse nonché sul valore delle attività e delle passività detenute dall’Emittente.
L’Emittente, infatti, è esposto alle variazioni della struttura per scadenza dei tassi di interesse, sia in termini
di potenziali effetti negativi sul margine di interesse a Bilancio sia in termini di ipotizzabili variazioni del
valore di mercato teorico delle attività e passività del portafoglio bancario.
3.1.9
Rischi connessi all’esposizione della Banca nei confronti di titoli di debito emessi da Stati
Sovrani
Un rilevante investimento in titoli emessi da Stati sovrani può esporre l’Emittente, in caso di tensioni di
mercato e di aumento della volatilità degli stessi titoli, a significative perdite di valore dell’attivo
patrimoniale. Alla data del Prospetto di Base, la Banca non detiene esposizioni al rischio sovrano dei Paesi
“periferici” dell’Area Euro, ad eccezione di quelli relativi al debito pubblico italiano, i quali costituiscono
attualmente quasi l’intero portafoglio di proprietà della Banca. A tal proposito, si precisa che al 31/12/2014 il
valore di Bilancio di titoli relativi al debito pubblico italiano ammontava ad Euro 625.195mila (al 30 giugno
2015 il totale dei titoli di Stato Italiani ammonta a Euro 479.183 mila).
La seguente tabella illustra l’esposizione dell’Emittente verso titoli di Stato, suddivisi tra italiani ed esteri, al
30 giugno 2015, 31 dicembre 2014 e 31 dicembre 2013, dalla quale emerge l’esposizione dell’Emittente
esclusivamente verso la Repubblica Italiana:
Portafoglio titolo di proprietà – Dettaglio titoli di Stato – Valore di bilancio
(importi in migliaia di euro)
30/06/2015
31/12/2014
31/12/2013
Titoli di stato italiani
479.183
625.195
433.062
Titoli di stato esteri
0
0
0
479.183
625.195
433.062
Totale
66
FATTORI DI RISCHIO
Gli investimenti in titoli di stato italiani sono effettuati nell’ambito della diversificazione degli attivi e dei
connessi apporti reddituali. Parte di detti titoli sono inoltre posti a garanzia di operazioni di rifinanziamento
effettuate con la BCE, anche per importi significativi. In tal senso, l’eventuale ulteriore downgrade del rating
dell’Italia potrebbe portare ad una riduzione degli importi di tali rifinanziamenti, a parità dell’importo delle
garanzie, con effetti negativi sulla posizione di liquidità e sulla redditività. Inoltre, un eventuale downgrade
del rating potrebbe portare ad una revisione dei criteri di ponderazione per il calcolo delle attività di rischio
ponderate (o Risk Weighted Assets – RWA), con conseguenti impatti negativi sui coefficienti patrimoniali
della Banca.
L’aggravarsi della situazione del debito sovrano potrebbe avere effetti negativi, anche rilevanti, sui risultati
operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori
informazioni in merito all’esposizione della Banca sui titoli di debito emessi da Stati Sovrani si vedano le
informazioni pubblicate nel Bilancio 2014 – Nota Integrativa – Parte B “Informazioni sullo Stato
Patrimoniale” – Sez. 2, 3, 4 e 5 alle pagine da 90 a 101 e nell’Allegato 2 “Elenco Titoli di Proprietà, da pag.
365 a pag. 374.
3.1.10 Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle modifiche
intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie
L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza,
esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione
applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni
della prassi.
Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito
finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio,
usura, tutela del cliente (consumatore).
La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle
autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata
in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo
rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e
dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti
bancari.
In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III
prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero
a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7%
delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio
pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d.
“capital conservation buffer”, vale a dire un «cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria).
In conformità alle previsioni normative europee (Direttiva UE CRD IV e Guidelines EBA on common
SREP), la Banca d’Italia, ad esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) 2014-2015, sta
applicando agli intermediari bancari vigilati coefficienti vincolanti, anche superiori ai limiti minimi
normativamente previsti. In data 18 settembre 2015 la Banca d’Italia ha notificato alla Banca del Fucino
l’avvio del procedimento amministrativo, il cui esito è stato notificato in data 26/11/2015. In tali
comunicazioni sono indicati i «coefficienti di capitale» (CET 1 ratio pari al 7%, Tier 1 ratio pari all’8,5% e
Total Capital ratio pari al 10,5%, comprensivi della Riserva di Conservazione del Capitale pari al 2,5%) e la
misura in cui tali coefficienti sono «vincolanti» per la Banca. Per il CET 1 ratio, il coefficiente è
«vincolante» nella misura del 5% (4,5% ex art. 92 CRR + 0,5% a esito dello SREP), per il Tier 1 ratio, il
coefficiente è «vincolante» nella misura del 6,7% (6% ex art. 92 CRR + 0,7% a esito dello SREP), per il
Total Capital ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura dell’8,9% (8% ex art. 92 CRR + 0,9% a esito
dello SREP). Come specificato dalla Comunicazione del 26/11/2015, tali «coefficienti di capitale» si
67
FATTORI DI RISCHIO
applicano «a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31.12.2015». I ratios patrimoniali della Banca
del Fucino alla data del 30 giugno 2015 risultano superiori ai coefficienti vincolanti comunicati dalla Banca
d’Italia.
Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un
indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il
mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale
di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o
“NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività
presentino una struttura per scadenze sostenibile.
Relativamente a questi indicatori, si segnala che:
per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, con un minimo
in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018;
per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio
2018.
Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi
requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi.
Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della
la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla
Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti
creditizi e delle imprese di investimento che s’inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo
unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie.
Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che
le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di
una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle
funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema
finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e
che i creditori le sostengano dopo gli azionisti purchè nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che
avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base
ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse
pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di
debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per
la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). Pertanto,
con l’applicazione dello strumento del “bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità
di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in
assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni
relative allo strumento del “bail-in”, sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1°
gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti
finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data.
Al riguardo si rinvia al “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o conversione in azioni
delle obbligazioni subordinate” inserito nella Nota Informativa, Sezione Sesta, Capitolo 2 del Prospetto di
Base.
Da ultimo si segnala che l’implementazione delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes
Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) e l’istituzione del
Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n.806/2014 del 15 luglio 2014), potrà comportare un
impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale della Banca in quanto impone l’obbligo di
68
FATTORI DI RISCHIO
costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall'esercizio 2015,
tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi.
Alla Data del Prospetto si segnala che il primo intervento del Fondo Nazionale di Risoluzione, istituito con il
citato decreto 180/2015, è stato avviato alla fine di novembre 2015 in ordine alla risoluzione di n.4 banche in
amministrazione straordinaria. La Banca d’Italia, in qualità di Autorità nazionale di risoluzione (NRA), ha
chiesto alle banche italiane di versare un contributo ordinario e straordinario per finanziare l’intervento. La
Banca ha effettuato ed imputato a conto economico due versamenti a favore del Fondo Nazionale di
Risoluzione: Euro 464.819, a titolo di contributo ordinario, in data 26 novembre 2015 ed Euro 1.394.457, a
titolo di contributo straordinario, in data 2 dicembre 2015 per complessivi Euro 1.859.276,00.
Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato
rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o
applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi
rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
3.1.11 Rischi connessi alla congiuntura dell’economia nazionale e rischi connessi all’andamento
dell’economia locale
La situazione patrimoniale e i risultati di esercizio dell’Emittente, possono essere influenzati anche
dall’andamento generale dell’economia e dei mercati finanziari, con particolare riguardo alla dinamica
congiunturale e al livello e alla struttura dei tassi di interesse.
In particolare, l’eventuale perdurare della situazione di fragilità economica nazionale e internazionale
potrebbe avere riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e
determinare, conseguentemente, un peggioramento della qualità dell’attivo dell’Emittente. Tale situazione
potrebbe determinare un incremento degli accantonamenti come conseguenza dell’aumento dei crediti non
performing e del deterioramento delle condizioni economiche con effetti negativi sui risultati economici,
finanziari e patrimoniali dell’Emittente.
L’attività della Banca è caratterizzata da un forte radicamento nelle regioni Lazio, Abbruzzo e Marche
coerentemente con la genesi storica della Banca stessa; i risultati risentono quindi dell’andamento
dell’economia locale del territorio di riferimento.
La concentrazione territoriale dell’attività espone la Banca a rischi legati alle condizioni sociali ed
economiche delle citate regioni, facendo sì che l’evoluzione dell’economia regionale si rifletta
inevitabilmente sull’andamento delle principali grandezze economico patrimoniali della Banca; una
condizione secondo cui l’una è causa dell’altra e viceversa.
Data la complessità del quadro macroeconomico e finanziario non si può escludere che fatti imprevedibili a
livello internazionale e/o nazionale possano ripercuotersi a livello locale, con conseguenti possibili effetti
sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca.
3.1.12 Rischio di assenza di rating dell’Emittente
Si definisce rischio connesso all’assenza di rating dell’Emittente il rischio relativo alla mancanza di una
valutazione indipendente sulla capacità dell’Emittente di adempiere ai propri impegni finanziari, ivi
compresi quelli relativi agli strumenti finanziari di volta in volta emessi.
L’ Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating ed in ogni caso è privo di rating. Ciò costituisce un
fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della
solvibilità dell’Emittente. Va tuttavia tenuto in debito conto che l’assenza di rating dell’Emittente non è di
per sé indicativa della solvibilità dell’Emittente.
3.1.13 Rischio collegato a procedimenti giudiziari
Tale rischio è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziali cui la
Banca è convenuta in ragione dell’esercizio della propria attività bancaria.
69
FATTORI DI RISCHIO
La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in linea di
massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, esse traggono origine da eventi anche
molto diversi fra loro. In via esemplificativa, le più ricorrenti cause sono relative alla contestazioni in tema di
anatocismo, usura, condizioni economiche e sistemi di pagamento
I volumi stimati delle potenziali vertenze future non sono in grado di incidere in maniera significativa sul
proprio equilibrio finanziario, economico e/o patrimoniale e/o incidere sulla propria capacità di far fronte
agli impegni che assumerà con l’offerta dei titoli di cui al presente Prospetto di Base. Per maggiori
informazioni si vedano le pagine 163 e 172 e 333 del Bilancio 2014 e la Sezione V, paragrafo 11.6 del
presente Prospetto di Base.
70
3.2 INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE
Si riportano di seguito i principali indicatori di solvibilità ed i principali dati patrimoniali ed economici
dell’Emittente tratti dai Bilanci sottoposti a revisione per gli esercizi finanziari chiusi al 31/12/2013 ed
al 31/12/2014 nonché dalle relazioni semestrali chiuse al 30 giugno 2014 e 30 giugno 2015, sottoposte a
revisione limitata. I dati sono stati redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Per
maggiori dettagli in merito alle informazioni finanziarie dell’Emittente si rinvia a quanto indicato al
successivo capitolo 11. La seguente tabella riporta i dati dei fondi propri e coefficienti patrimoniali:
Tabella 1 –Patrimonio di vigilanza (fondi propri) e coefficienti patrimoniali
Fondi Propri e
coefficienti
patrimoniali
(in migliaia di
euro)
Fondi Propri
(1)
Capitale
primario di
classe 1
(Common
Equity Tier 1 CET 1)
Capitale
aggiuntivo di
classe 1
(Additional
Tier 1 – AT1)
Capitale di
Classe 2 (Tier 2
- T2)
Importo
attività di
rischio
ponderate
(RWA)
30/06/2015
Patrimonio di
vigilanza e
coefficienti
patrimoniali
(in migliaia di
euro) (*)
Patrimonio di
vigilanza
(Total Capital)
31/12/2014
117.076
109.392
Ratios minimi
90.195 stabiliti dalla
disciplina
Basilea 3 per
il 2015 in
vigore dal 1°
gennaio 2015
0
Ratios
Patrimonio di
minimi
90.033
stabiliti dalla Base (Tier 1)
disciplina
Basilea 3 per
il 2014 in
vigore dal 1°
0 gennaio 2014
-
26.881
19.359
914.306
925.416
Total Capital
Ratio (2)
(Fondi
propri/RWA)
12,80%
8 %(**)
11,82%
8 %(**)
Tier One
Capital Ratio
(3)
9,86%
6%
(**)
9,73%
5,5%
(**)
9,86%
4,5%
(**)
9,73%
4,5%
(**)
Common
Equity Tier
One CET1
Capital Ratio
(4)
Attività di
rischio
ponderate
(RWA / Totale
attivo) (5)
56,78%
50,69%
Patrimonio
Supplementare
(Tier 2)
Importo
attività di
rischio
ponderate
(RWA)
Total Capital
Ratio
(Patrimonio di
Vigilanza /
Attività di
rischio
ponderate)
31/12/2013
115.082
88.147
-
Ratios
minimi
stabiliti da
Banca
d'Italia
vigenti fino
al 31/12/2013
26.935
972.494
11,83%
8%
9,06%
4%
Core Tier One
Capital Ratio
9,06%
2%
Attività di
rischio
ponderate
(RWA / Totale
attivo)
59,90%
Tier One
Capital Ratio
71
Leverage Ratio
(6)
5,41% 3%
4,81% 3%
(*) La banca non ha proceduto al 31/12/2013 al calcolo pro forma alla stessa data sulla base del regime
provvisorio relativo al 2014 previsto dalle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3) in vigore dal 1°
gennaio 2014.
(**) La Disciplina Basilea III prevede che dal 1° gennaio 2014 gli intermediari sono tenuti a detenere un requisito
aggiuntivo a titolo di “riserva di conservazione di capitale” (Capital Conservation Buffer) pari al 2,5% delle
attività di rischio ponderate. Fino al 31/12/2014, il Tier One Capital ratio è stabilito nella misura del 5,5%, ai
sensi dell’art 465 del CRR e della Circolare 285, Parte Seconda – Applicazione in Italia del CRR, Capitolo 14 –
Disposizioni transitorie in materia di fondi propri, Sezione II – Disposizioni transitorie. Dal 1° gennaio 2015 il
Tier One Capital ratio è stabilito nella misura del 6%.
L’Emittente, alla Data del Prospetto di Base, non ha fornito coefficienti patrimoniali fully phased e
pertanto non ha provveduto a rappresentare i dati pro – forma.
Al fine di stimare l’ammontare delle Risk Weighted Asset (RWA) l’Emittente utilizza l’approccio
standardizzato previsto dalla normativa di Vigilanza in vigore.
In conformità alle previsioni normative europee (Direttiva UE CRD IV e Guidelines EBA on common
SREP), la Banca d’Italia, ad esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) 20142015, sta applicando agli intermediari bancari vigilati coefficienti vincolanti, anche superiori ai limiti
minimi normativamente previsti. In data 18 settembre 2015 la Banca d’Italia ha notificato alla Banca del
Fucino l’avvio del procedimento amministrativo, il cui esito è stato notificato in data 26/11/2015. In tali
comunicazioni sono indicati i «coefficienti di capitale» (CET 1 ratio pari al 7%, Tier 1 ratio pari
all’8,5% e Total Capital ratio pari al 10,5%, comprensivi della Riserva di Conservazione del Capitale
pari al 2,5%) e la misura in cui tali coefficienti sono «vincolanti» per la Banca. Per il CET 1 ratio, il
coefficiente è «vincolante» nella misura del 5% (4,5% ex art. 92 CRR + 0,5% a esito dello SREP), per il
Tier 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 6,7% (6% ex art. 92 CRR + 0,7% a esito
dello SREP), per il Total Capital ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura dell’8,9% (8% ex art.
92 CRR + 0,9% a esito dello SREP). Come specificato dalla Comunicazione del 26/11/2015, tali
«coefficienti di capitale» si applicano «a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31.12.2015». I
ratios patrimoniali della Banca del Fucino alla data del 30 giugno 2015 risultano superiori ai coefficienti
vincolanti comunicati dalla Banca d’Italia.
(1) Con riferimento ai dati sopra esposti riferiti al 31/12/2013, il “Patrimonio di Vigilanza (Total
Capital” ed i Coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del
risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali
IAS/IFRS conformemente a quanto disciplinato dalle istruzioni di Vigilanza emanate dalla
Banca d’Italia con la Circolare n° 263/2006 (e successivi aggiornamenti) “Nuove disposizioni
di vigilanza prudenziale per le banche” e con Circolare n° 155/91 (e successivi aggiornamenti)
“Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di vigilanza e sui Coefficienti
patrimoniali”. Relativamente ai dati al 31/12/2014 e 30/06/2015 il “Totale Fondi propri” è
determinato secondo le nuove disposizioni di Basilea 3 in vigore dal 1° Gennaio 2014
(Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e Circolare della Banca d’Italia n. 285/2013).
Al 31.12.2013 il Patrimonio di Vigilanza si attesta pari a 115.082 migliaia di euro. Alla stessa
data, il Patrimonio di Base ammonta a 88.147 migliaia di euro. Il Patrimonio Supplementare
ammonta a 26.935 migliaia di euro, di cui 25 milioni di euro rappresentati da passività
subordinate computabili.
Al 31.12.2014 i Fondi Propri (ex Patrimonio di Vigilanza) si attestano pari a 109.392 migliaia di
euro evidenziando un decremento di 5.690 migliaia di euro rispetto al 31.12.2013. La variazione
è riconducibile principalmente alla decurtazione di una quota di capitale di classe 2 per effetto
dell’ammortamento ai sensi dell’art. 64 del CRR del prestito subordinato emesso in data
14/11/2008 per € 25 mln. L’effetto del citato ammortamento si registra anche tra il 31.12.2014 e
il 30.06.2015 sebbene i Fondi Propri (ex Patrimonio di Vigilanza) nello stesso periodo abbiano
evidenziato un incremento di 7.684 migliaia di euro (Fondi Propri pari a 117.076 migliaia di
72
euro al 30.06.2015). L’aumento dei Fondi Propri tra il 31.12.2014 e il 30.06.2015 è
riconducibile principalmente al capitale di classe 2 per via dell’emissione di un nuovo prestito
subordinato di € 10 mln. emesso in data 1/4/2015 e interamente collocato (con scadenza
1/4/2022).
Si segnala che la Banca del Fucino ha esercitato l’opzione per la sterilizzazione ai fini dei Fondi
propri delle plusvalenze e minusvalenze patrimoniali derivanti dalla valutazione al fair value
delle attività finanziarie disponibili per la vendita appartenenti al comparto dei titoli governativi
dell’area Euro, come consentito dalla Banca d’Italia nell’ambito del nuovo regime di vigilanza
prudenziale di Basilea III, in vigore dal 1° gennaio 2014, fino all’entrata in vigore del nuovo
principio contabile internazionale IFRS9, prevista per il 2018.
(2) Il “Total Capital Ratio (Fondi propri/RWA)” è costituito dal rapporto tra i Fondi propri (ex
Patrimonio di Vigilanza) e le Attività di rischio ponderate. Al 31.12.2014 il Total Capital Ratio
è pari all’11,82% in diminuzione rispetto al 31.12.2013 (11,83%) di 1 punto base; ciò discende
dall’effetto combinato di una variazione del numeratore e del denominatore del ratio. In
particolare:
– il numeratore, rappresentato dai Fondi Propri è diminuito a causa della riduzione del Tier 2
per effetto dell’ammortamento ai sensi dell’art. 64 del CRR del prestito subordinato
emesso in data 14/11/2008 per € 25 mln.;
– il denominatore, rappresentato dal totale delle attività di rischio ponderate (RWA) è
diminuito a fronte della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei
volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze
del portafoglio di negoziazione di proprietà).
Il Total Capital Ratio al 30.06.2015 è pari al 12,80%, in aumento di 98 punti base rispetto a fine
2014 (pari a 11,82%): la variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, è dovuta in
particolare all’aumento del capitale di classe 2 a fronte dell’emissione di un nuovo prestito
subordinato di € 10 mln. emesso in data 1/4/2015 e interamente collocato (con scadenza
1/4/2022).
(3) Il “Tier One Capital Ratio (Capitale di classe 1 / RWA)” è costituito dal rapporto tra il Tier 1
(o capitale primario di classe 1) e l’Additional Tier 1 (o capitale aggiuntivo di classe 1) e le
Attività di rischio ponderate. Al 31.12.2014 il valore dell’indice è pari al 9,73% e risulta in
aumento rispetto al 31.12.2013 (9,06%) di 67 punti base. I motivi dell’incremento sono
imputabili:
– alla diminuzione delle Attività di Rischio ponderate, passate da 972.494 migliaia di euro al
31.12.2013 a 925.416 migliaia di euro al 31.12.2014 a seguito della riduzione del rischio
di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato
(connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà);
– all’aumento del Capitale di classe 1 da 88.147 migliaia di euro al 31.12.2013 a 90.033
migliaia di euro al 31.12.2014 principalmente a causa della destinazione dell’Utile di
periodo al 31.12.2014 a Riserva per 1.153 migliaia di euro.
Il valore dell’indice è passato dal 9,73% del 31/12/2014 al 9,86% del 30 giugno 2015. I motivi
dell’incremento sono imputabili principalmente ad una diminuzione di 11.110 migliaia di euro
delle Attività di Rischio ponderate, passate da 925.416 migliaia di euro a 914.306 migliaia di euro a
seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli
impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di
negoziazione di proprietà).
(4) Il “Common Equity Tier One CET1 Capital Ratio (Capitale primario di classe 1 / RWA) ” è
costituito dal rapporto tra il Common Equity Tier 1 (o capitale primario di classe uno) al netto degli
strumenti innovativi di capitale o titoli subordinati assimilabili e le Attività di rischio ponderate. Si
73
segnala che l’indicatore risulta essere coincidente all’indicatore “Tier1 Capital Ratio” in quanto
l’Emittente non ha fatto ricorso a strumenti innovativi di capitale.
(5) Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets – RWA) al 31.12.2013 è pari a
972.494 migliaia di euro. Rapportando il valore RWA a tale data al totale attivo il rapporto si
attesta al 59,90%. Ai fini della misurazione del rischio, per la determinazione del valore delle
Attività ponderate per il rischio (RWA), fra le opzioni previste circa i metodi adottabili secondo la
normativa si è proceduto utilizzando il “metodo standard” per il rischio di credito e per i rischi di
mercato.
Tra il 31.12.2013 e il 31.12.2014 si registra una diminuzione di 47.078 migliaia di euro delle
attività di rischio ponderate, passate da 972.494 migliaia di euro a 925.416 migliaia di euro, a
seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli
impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di
negoziazione di proprietà). Rapportando il valore RWA al totale attivo il rapporto si attesta al
50,69% al 31.12.2014.
Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets – RWA) al 30.06.2015 si attesta a
914.306 migliaia di euro, in diminuzione di 11.110 migliaia di euro rispetto a dicembre 2014 (pari
a 925.416 migliaia di euro) a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un
decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle
consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà). Rapportando il valore RWA al totale
attivo il rapporto si attesta al 56,78% per il 30.06.2015.
(6) A partire dalla competenza del 31.3.2014, è stata avviata la fase di monitoraggio, prevista dalla
Normativa di Vigilanza, dell’indicatore di leverage ratio mediante l’invio di apposite segnalazioni
all’Organo di Vigilanza.
Il leverage ratio è dato dal rapporto tra il capitale di classe 1 (Tier 1) e il valore complessivo
dell’esposizione per cassa e fuori bilancio secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento
UE n. 575/2013 (CRR) e dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62 della Commissione del 10
ottobre 2014.
Al 31.12.2014 il leverage ratio è pari al 4,81%, dal rapporto tra 90.033 migliaia di euro (Tier 1) e
1.870.689 migliaia di euro (esposizione per cassa e fuori bilancio determinata secondo quanto
previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e dal Regolamento Delegato UE
2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014).
Al 30.6.2015 il leverage ratio è pari al 5,41% dato dal rapporto tra 90.195 migliaia di euro (Tier 1)
e 1.667.098 migliaia di euro (esposizione per cassa e fuori bilancio determinata secondo quanto
previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e dal Regolamento Delegato UE
2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014). L’incremento nel periodo dell’indicatore è
imputabile principalmente alla diminuzione dell’esposizione della Banca per 203.591 migliaia di
euro. Tale diminuzione è riconducibile principalmente alla scadenza in data 26.02.2015 del
finanziamento LTRO (Longer Term refinancing Operations) con la BCE per 200.000 migliaia di
euro, a fronte della quale sono state effettuate vendite di titoli del portafoglio di proprietà.
Disposizioni normative in materia di adeguatezza patrimoniale
L’emanazione della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 ha determinato l'avvio
dell'applicazione, dal 1° gennaio 2014, degli atti normativi comunitari con cui sono stati trasposti
nell’ordinamento dell’Unione europea le riforme degli accordi del Comitato di Basilea (“Basilea 3”)
volte a rafforzare la capacità delle banche di assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed
economiche, indipendentemente dalla loro origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance,
a rafforzare la trasparenza e l'informativa delle banche, tenendo conto degli insegnamenti della crisi
finanziaria.
74
Le riforme sono di due ordini: microprudenziali, ossia concernenti la regolamentazione a livello di
singole banche; macroprudenziali, cioè riguardanti i rischi a livello di sistema che possono accumularsi
nel settore bancario, nonché l'amplificazione prociclica di tali rischi nel tempo. L’attuazione della nuova
disciplina prudenziale seguirà un regime di applicazione transitorio (cosiddetto “Phased-in”) che, nella
maggior parte dei casi, è articolato su 4 anni (dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017).
Tra le altre disposizioni, in punto di “adeguatezza patrimoniale delle banche”, è stata disciplinata la
nuova modalità di determinazione del Patrimonio di Vigilanza (ridenominato “Fondi Propri”), la
suddivisione del “Patrimonio di base” (Tier 1 – ridenominato “Capitale di classe 1”) in “Capitale
primario di classe 1” - Common Equity Tier 1 (CET 1) e “Capitale aggiuntivo di classe 1” – Additional
Tier 1 (AT1), nonché la definizione di differenti livelli minimi per i relativi indicatori patrimoniali.
A regime (“fully phased”), il livello minimo dei coefficienti patrimoniali imposti da Basilea 3 è pari al
4,5% per il CET 1 capital ratio, 6,0% per il Tier 1 capital ratio e 8,0% per il Total capital ratio.
La normativa Basilea III prevede che nell’ambito del regime transitorio, i singoli stati possano definire
un livello di coefficiente di classe 1 (Tier 1 capital ratio) compreso tra il 5,5,% e il 6% (cfr. CRR, art.
465 e Circolare 285, Parte Seconda – Applicazione in Italia del CRR, Capitolo 14 – Disposizioni
transitorie in materia di fondi propri, Sezione II – Disposizioni transitorie).
La nuova disciplina prudenziale introduce inoltre importanti disposizioni in materia di Riserve di
Capitale e, in particolare, la riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer), la riserva
di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer), la riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale
(global systemically important institution buffer – G-SII buffer) e la riserva per gli altri enti a rilevanza
sistemica (other systemically important institution buffer – O-SII buffer).
L’imposizione di riserve di capitale aggiuntive rispetto ai minimi regolamentari ha l’obiettivo di dotare
le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per
prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito
nonché per far fronte ai rischi derivanti dalla rilevanza sistemica a livello globale o domestico di talune
banche. Posto che l’Emittente non rientra fra gli enti a rilevanza sistemica globale, si riporta quanto
previsto dalla disciplina per quanto attiene alle prime due riserve di capitale:
- la riserva di conservazione del capitale è volta a preservare il livello minimo di capitale regolamentare
in momenti di mercato avversi attraverso l’accantonamento di risorse patrimoniali di elevata qualità in
periodi non caratterizzati da tensioni di mercato. Essa è obbligatoria ed è pari al 2,5% dell’esposizione
complessiva al rischio della banca;
- la riserva di capitale anticiclica ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle fasi di eccessiva
crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di surriscaldamento
del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le perdite nelle fasi
discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva di capitale
anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo specifici criteri
che verranno definiti dall’Autorità di Vigilanza.
Se ai livelli minimi dei coefficienti patrimoniali imposti da Basilea 3 si aggiunge quanto previsto per la
riserva di conservazione del capitale (pari al 2,5%), tali livelli minimi, “fully phased” diventano
rispettivamente pari al 7,0% per il Common Equity Tier 1 capital ratio (CET 1 capital ratio), 8,5% per il
Tier 1 capital ratio e 10,5% per il Total capital ratio.
La seguente tabella riporta i crediti in bonis, delle partite anomale lorde e dei principali indicatori di
rischiosità creditizia per i periodi considerati. Tale tabella evidenzia che i dati della Banca del Fucino si
discostano dai dati di riferimento registrati dal sistema bancario riferito alle banche minori su base
nazionale; al riguardo si rileva che essendo tali ultimi dati elaborati a livello nazionale non tengono
conto delle specificità territoriali connesse alla operatività della Banca operante nel Centro-Sud Italia,
zona che più ha risentito della crisi economico-finanziaria che ha colpito il nostro Paese.
75
Tabella 2 - Principali indicatori di rischiosità creditizia e confronto con i dati di sistema
Indice
di
rischiosità
1) SOFFERENZE LORDE /
IMPIEGHI LORDI
2) SOFFERENZE NETTE /
IMPIEGHI NETTI
3) RAPPORTO SOFFERENZE
NETTE / PATRIMONIO
Banca del
Fucino
30/06/2015
12,16%
6,36%
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
30/06/2015
(i)
9,5%
N.D.
Banca del
Fucino
31/12/2014
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
31/12/2014
10,23%
Banca del
Fucino
31/12/2013
DATI DI
SISTEMA
(banche
minori)
31/12/2013(i)
8,60%
9,12%
7,70%
5,26%
4,5% (ii)
5,10%
4,0%(ii)
(i)
66,69%
N.D.
53,49%
N.D.
52,21%
N.D.
4) PARTITE ANOMALE
LORDE / IMPIEGHI LORDI
25,88%
18,1%
24,50%
16,80%
21,85%
15,90%
5) PARTITE ANOMALE
NETTE / IMPIEGHI NETTI
19,38%
N.D.
18,59%
10,8%(ii)
16,99%
10,0%(ii)
52,33%
53,8%
52,70%
52,10%
47,88%
48,50%
31,75%
38,2%
30,28%
36,50%
27,50%
31,50%
0,83%
N.D.
1,60%
N.D.
1,66%
N.D.
NETTO
6) RAPPORTO DI
COPERTURA DELLE
SOFFERENZE (*)
7) RAPPORTO DI
COPERTURA DELLE
PARTITE ANOMALE (*)
8) COSTO DEL RISCHIO:
TOTALE RETTIFICHERIPRESE DI VALORE A
CONTO ECONOMICO /
CREDITI NETTI
(i)
Dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (“banche minori”). Fonte per il 2013: Banca d’Italia,
Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 del 2014 tavola 3.1 pag. 26; fonte per il 2014: Banca d’Italia, Rapporto sulla
stabilità finanziaria n.1 2015 tavola 3.1 pag. 21; Fonte per 30 giugno 2015 : Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità
finanziaria n. 2 2015 tavola 4.1 pag. 37.
(ii) Dati riferiti ai valori netti il cui confronto è eseguito rispetto ai dati del “Totale sistema” tratti dalla Relazione Annuale
2013 Banca d’Italia – Appendice – Tavola a16.11 e dalla Relazione Annuale 2014 Banca d’Italia – Appendice- Tavola a1
3.14.
(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata.
1) “Sofferenze lorde/ Impieghi lordi”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle
sofferenze lorde sul totale degli impieghi anch’essi lordi. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 12,16%,
registrando un incremento rispetto al dato del 31/12/2014. L’incremento del rapporto è principalmente
imputabile ad elementi esogeni, connessi alle difficoltà riscontrate dalla clientela e dalle imprese a
seguito del perdurare della difficile congiuntura economica con effetti sul livello occupazionale e sul
mercato delle imprese. Il rapporto è leggermente superiore rispetto ai dati di sistema in quanto tale
elemento è legato al territorio di riferimento e i gradi di rischiosità sono differenziati tra le varie regioni
italiane in base alla tipologia di attività economiche presenti.
2) “Sofferenze nette/ Impieghi netti”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle
sofferenze nette, costituite dalle sofferenze lorde al netto dei fondi analitici rettificativi, sul totale degli
impieghi anch’essi netti. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 6,36%, registrando un incremento rispetto
al 5,26% rilevato a fine 2014. Anche per tale dato valgono le medesime considerazioni indicate al
superiore punto 1.
76
3) “Sofferenze nette/Patrimonio netto”: l’indice al 30/06/2015 è pari al 66,69% rispetto al 53,49
rilevato a fine 2014. L’aumento è riconducibile da un lato all’aumento delle sofferenze nette e,
dall’altro, a variazioni negative di periodo del patrimonio netto.
4) Per “Partite anomale lorde / Impieghi lordi” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi
classificati a: sofferenza, incaglio, ristrutturati e scaduti e/o sconfinati deteriorati e i crediti verso
clientela lordi. L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza degli impieghi anomali sul totale
degli impieghi lordi. Il dato riflette, quindi, la rischiosità e l’andamento della congiuntura economica
nelle aree geografiche di competenza dell’Emittente. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 25,88%,
rispetto al 24,50% di fine dicembre 2014. Anche per tale dato valgono le medesime considerazioni
indicate al superiore punto 1.
5) Per “Partite anomale nette / Impieghi netti” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi
classificati a: sofferenza, incaglio, ristrutturati e scaduti e/o sconfinati deteriorati al netto dei fondi
rettificativi e i crediti verso clientela. L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza degli
impieghi anomali netti sul totale degli impieghi netti. Il dato riflette, quindi, la rischiosità e l’andamento
della congiuntura economica nelle aree geografiche di competenza dell’Emittente. Al 30/06/2015
l’indice si attesta al 19,38%, rispetto al 18,59% di fine dicembre 2014. Tale incremento è da ricondurre
al progressivo deterioramento della qualità del credito in conseguenza del peggioramento del ciclo
economico.
8) Il “Costo del rischio”: è l’indicazione del costo del rischio inteso come rapporto tra le
rettifiche/riprese su crediti e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela. A fine giugno 2015
l’indicatore è calcolato come rapporto fra le rettifiche su crediti verso la clientela riportate nella voce
130 a) del conto economico (sul semestre le rettifiche sono pari a 7.520 migliaia di euro) e l’ammontare
dei crediti netti verso la clientela (910.344 migliaia di euro). Pertanto il “costo del credito”, espresso in
percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela, risulta pari a 0,83%. Al 31 dicembre 2014 le
rettifiche su crediti verso la clientela ammontavano a euro 14.812 migliaia di euro (15.422 migliaia di
euro al 31 dicembre 2013) come si evince dalla voce 130 a) del conto economico, rapportate
all’ammontare dei crediti netti verso la clientela il cui ammontare era pari a 924.590 migliaia di euro
(930.751 migliaia di euro al 31 dicembre 2013). Pertanto il “costo del credito”, espresso in percentuale
rispetto al totale dei crediti verso clientela, risulta pari a 1,60%.
Non Performing Exposure e Forbearance
In data 9 gennaio 2015 la Commissione Europea ha approvato il Regolamento di esecuzione
2015/227, pubblicato in Gazzetta Ufficiale delll’Unione Europea il 20 febbraio 2015, recependo uno
specifico “technical standard”, emanato dall’EBA (European Banking Authority) in data 21 ottobre
2013, relativo alla definizione di esposizioni deteriorate (“Non performing exposures”) e di
esposizioni oggetto di concessione (“Forborne Exposures”). La Banca d’Italia ha quindi pubblicato
l’aggiornamento della Circolare n. 272 nella quale vengono definiti i criteri segnaletici da seguire ai
fini della classificazione della qualità del credito a partire dal 1° gennaio 2015. Nel dettaglio, le
precedenti categorie di esposizioni deteriorate (scadute/sconfinate deteriorate, incagli, ristrutturate e
sofferenze) sono state sostituite dalle nuove categorie delle esposizioni “scadute/sconfinate
deteriorate”, “inadempienze probabili” e “sofferenze”. La nuova normativa di vigilanza ha inoltre
introdotto l’obbligo di evidenziare le “Esposizioni oggetto di concessioni” (Forbearance) definite
come esposizioni verso clienti in difficoltà finanziaria ai quali la banca ha accordato una concessione
contrattuale. Tali esposizioni costituiscono un sottoinsieme sia dei crediti deteriorati che di quelli in
bonis, in relazione allo stato di rischio dell’esposizione.
La Banca del Fucino ha ottemperato agli obblighi di segnalazione delle operazioni in base alle nuove
nozioni introdotte ed ha apportato le modifiche procedurali necessarie per la gestione del nuovo quadro
normativo di riferimento dei crediti deteriorati.
77
Tabella 2 bis - Composizione degli impieghi verso la clientela per grado di rischio
(importi in
migliaia di
euro)
Sofferenze
Inadempienze
probabili ( ex
Incagli)
Inadempienze
probabili
forborne ( ex
Crediti
ristrutturati)
Esposizioni
scadute e/o
sconfinanti
deteriorate( ex
Esposizioni
scadute)
30/06/2015*
Esposizi
Rettifi
one
Esposizion
%
che
lorda
e netta
copertur
30/06/2
30/06/20
30/06/2015
a
015
15
121.501 63.582
57.919
52,33%
Sofferenze
31/12/2014
Esposizi
Esposizio
one
ne lorda Rettifiche
netta
31/12/201 31/12/2014
31/12/20
4
14
102.873
54.213
48.660
%
copertu
ra
52,70%
Incagli
112.204
16.478
95.726
14,69%
117.325
18.269
99.056
15,57%
8.510
1.448
7.062
17,02%
17.755
693
17.062
3,90%
246.463
74.623
171.840
30,28%
759.392
6.642
752.750
0,87%
1.005.855
81.265
924.590
8,08%
Crediti
Ristrutturati
7.759
1.352
6.407
17,42%
Esposizioni
scadute
17.076
666
16.410
3,90%
Totale partite
anomale
258.540
82.078
176.462
31,75%
Totale crediti in
bonis
740.519
6.637
733.882
0,90%
Crediti verso
clientela
999.059
88.715
910.344
8,88%
Totale
partite
anomale
Totale
crediti in
bonis
Crediti
verso
clientela
*: Al 30/6/2015 i dati vengono riportati secondo la nuova classificazione prevista dal 7° aggiornamento della circolare n. 272
della Banca d’Italia. Al fine di agevolare il confronto dei dati vengono indicate tra parentesi le precedenti classificazioni ora
sostituite dalla citata circolare.
31/12/2014
Esposizio
Esposizione
ne lorda Rettifiche
netta
31/12/201 31/12/2014
31/12/2014
4
Sofferenze
31/12/2013
%
copertura
Esposizione
lorda
31/12/2013
Rettifiche
31/12/2013
Esposizione
netta
31/12/2013
%
copertura
102.873
54.213
48.660
52,70%
90.999
43.571
47.428
47,9%
117.325
18.269
99.056
15,57%
103.128
14.031
89.097
13,6%
8.510
1.448
7.062
17,02%
7.334
1.857
5.477
25,3%
17.755
693
17.062
3,90%
16.593
499
16.094
3,0%
246.463
74.623
171.840
30,28%
218.054
59.958
158.096
27,5%
759.392
6.642
752.750
0,87%
779.815
7.160
772.655
0,92%
1.005.855
81.265
924.590
8,08%
997.869
67.118
930.751
6,73%
Incagli
Crediti
Ristrutturati
Esposizioni
scadute
Totale partite
anomale
Totale crediti
in bonis
Crediti verso
clientela
Le partite anomale nette hanno registrato a dicembre 2014 un incremento del 8,70%, passando da Euro
158,09 milioni a Euro 171,84 milioni, principalmente riconducibile alle posizioni incagliate sintomo
78
evidente della difficoltà del settore imprenditoriale di fronte al perdurare della crisi economica. Al 30
giugno 2015 le partite anomale nette si attestano ad Euro 176.462 milioni.
L’analisi di dettaglio nel periodo dicembre 2013 - dicembre 2014 e 30 giugno 2015 evidenzia le
seguenti dinamiche:
-
incremento di Euro 1,23 milioni (2,60%) delle sofferenze (da Euro 47,43 milioni a Euro 48,66
milioni). Alla fine del I semestre 2015 le sofferenze nette ammontano a Euro 57,92 milioni;
-
incremento di Euro 9,96 milioni (11,18%) registrato nel comparto delle inadempienze probabili
(incagli) (da Euro 89,10 milioni a Euro 99,06 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le
inadempienze probabili nette ammontano a Euro 95,73 milioni;
-
incremento di Euro 1,58 milioni (28,94%) delle inadempienze probabili forborne
(ristrutturate) (da Euro 5,48 milioni a Euro 7,06 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le
inadempienze probabili forborne nette ammontano a Euro 6,41 milioni;
-
incremento di Euro 0,97 milioni (6,01%) delle esposizioni scadute (da Euro 16,09 milioni a
Euro 17,06 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le esposizioni scadute ammontano a Euro
16,41 milioni.
Il rapporto tra sofferenze nette e crediti netti verso la clientela (dicembre 2013-dicembre 2014) registra
un incremento attestandosi al 5,26%, rispetto al 5,10% rilevato nell’esercizio precedente. Al 30 giugno
2015 il rapporto si attesta allo 6,36%.
Il rapporto tra sofferenze lorde e crediti lordi verso la clientela (dicembre 2013-dicembre 2014) si
colloca al 10,23% (9,12% nel 2013). Tale rapporto subisce un incremento al 30 giugno 2015 (12,16%).
In tale problematico contesto è importante sottolineare che il grado di copertura, rappresentato dal
rapporto tra le rettifiche di valore e il totale dei crediti verso la clientela si incrementa al 8,08% al
31/12/2014 a fronte del 6,73% nel 2013. Al 30 giugno 2015 il grado di copertura si incrementa
ulteriormente ed è pari al 8,88% rispetto al 7,4% delle Banche minori e dell’8,6% a livello di sistema.
Il grado di copertura dei crediti in bonis, rappresentato dal rapporto fra rettifiche sui crediti in bonis e il
totale dei crediti in bonis rimane sostanzialmente stabile attestandosi allo 0,87% nel 2014 (dato dal
rapporto fra Euro 759.392 migliaia ed Euro 6.642 migliaia) rispetto allo 0,92% del 2013 (dato dal
rapporto fra Euro 779.815 ed Euro 7.160. Al 30 giugno 2015 tale rapporto è pari allo 0,90% (dato dal
rapporto fra Euro 740.519 migliaia ed Euro 6.637 migliaia).
Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per settore di attività
Per quanto riguarda gli impieghi, l’esposizione dell’Emittente è rivolta ai privati per il 36,52% del totale
degli impieghi, alle imprese del settore edile per il 17,38%, ai servizi per il commercio per il 12,09%,
agli altri servizi destinabili alla vendita per il 10,53% e ai servizi finanziari, di assicurazione,
immobiliari, di consulenza, di pubblicità, del trattamento elettronico dell’informazione per il 8,64% ed
infine ai servizi per alberghi e pubblici esercizi per il 4,21%.
Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per area geografica
L’esposizione su base geografica dell’Emittente è prevalentemente concentrata nelle regioni di
principale presenza (Lazio, Abruzzo e Marche).
Incidenza delle grandi esposizioni
Nella seguente tabella si riporta l’informativa sulle “grandi esposizioni” definite dalla normativa di
vigilanza di riferimento come le esposizioni della Banca nei confronti di un cliente o di un gruppo di
clienti connessi qualora le stesse siano maggiori o uguali al 10% del “capitale ammissibile”.
79
Tabella 3 - Grandi Esposizioni e incidenza su totale impieghi netti
Sono definite “grandi esposizioni” le esposizioni di importo nominale pari o superiore al 10% del
capitale ammissibile.
Grandi Esposizioni e
incidenza su totale impieghi
netti
(in migliaia di euro)
IMPORTO GRANDI
ESPOSIZIONI VALORE A
BILANCIO
RAPPORTO GRANDI
ESPOSIZIONI/IMPIEGHI
30/06/2015
31/12/2014
31/12/2013
645.296
871.475
596.187
70,88%
94.26%
64,05%
NETTI (1)
IMPORTO GRANDI
ESPOSIZIONI VALORE
62.138
89.952
145.668
PONDERATO
RAPPORTO GRANDI
ESPOSIZIONI/ IMPIEGHI
9,88%
15,75%
6,68%
NETTI (2)
(1) Al numeratore del rapporto viene considerato il valore di bilancio delle esposizioni della Banca classificate
come “grandi esposizioni”.
(2) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio della Banca, dopo l’applicazione
delle ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi esposizioni”.
Nel dettaglio, al 30 giugno 2015 la principale esposizione per un valore di bilancio pari ad Euro 526.670
migliaia è verso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed è per gran parte costituito
dall’investimento in titoli di Stato con un fattore di ponderazione pari a zero.
Il numero delle grandi esposizioni al netto dell’esposizione nei confronti del Ministero del Tesoro e
degli intermediari vigilati è pari a 3.
Rischio sovrano
In rapporto alle dimensioni del proprio attivo la banca detiene significativi importi di titoli di debito
dello stato italiano. In particolare al 30/6/2015 la banca detiene titoli emessi dallo stato italiano per un
importo di euro 479.183 milioni di euro pari al 95,40% del totale dell’attività finanziarie.
Nella seguente tabella si riportano le esposizioni in titoli di debito sovrano con specifica indicazione del
portafoglio di appartenenza e del rating.
Tabella 4 – Esposizione dell’Emittente in titoli di debito sovrano
Governi e
Rating
(dati
€/1000)
30/06/2015
Cat.
IAS
Italia (BBB)
HFT
¹
Canada
HFT
(AAA) ¹
Italia (BBB) HTM
Italia (BBB)
AFS
31/12/2014
31/12/2013
Valore
nominale
Valore
Bilancio
Fair
Value
Valore
nominale
Valore
Bilancio
Fair
Value
Valore
nominale
Valore
Bilancio
Fair
Value
25.000
25.286
25.193
78.000
78.239
78.302
225.000
225.972
226.546
0
0
0
0
0
0
5.000
3.407
3.408
0
0
0
52.000
52.129
52.129
52.000
51.821
51.821
434.000
453.897
445.507
480.800
494.827
496.049
152.400
151.862
152.822
80
TOTALE
% del
Valore di
Bilancio dei
titoli
rispetto al
Totale delle
Attività
Finanziarie
459.000
479.183
470.700
95,40%
610.800
625.195
626.480
95,31%
434.400
433.062
434.597
90,0%
¹ S&P
. Per maggiori informazioni in merito all’esposizione della Banca sui titoli di debito emessi da Stati
Sovrani si vedano le informazioni pubblicate nel Bilancio 2014 – Nota Integrativa – Parte B
“Informazioni sullo Stato Patrimoniale” – Sez. 2, 3, 4 e 5 alle pagine da 90 a 101 e nell’Allegato 2
“Elenco Titoli di Proprietà, da pag. 365 a pag. 374.
Principali indicatori di liquidità dell’Emittente
Con riferimento alle informazioni concernenti la liquidità, Basilea 3 prevede l’introduzione di nuovi
requisiti quantitativi e sistemi di monitoraggio e gestione del rischio di liquidità, incentrati su un
requisito di liquidità a breve termine (Liquidity Coverage Ratio - LCR) e su una regola di equilibrio
strutturale a più lungo termine (Net Stable Funding Ratio - NSFR). In particolare, il Regolamento (UE)
n. 575/2013 (c.d. “CRR”),
all’art. 412 “Requisito in materia di copertura della liquidità” (Liquidity Coverage Ratio - LCR)
prevede che gli enti detengano uno stock di attività liquide adeguato a far fronte a deflussi di
liquidità in condizioni di forte stress per un periodo di trenta giorni;
all’art. 413 “Finanziamento stabile” (Net Stable Funding Ratio - NSFR), prevede che gli enti
assicurano che gli obblighi a lungo termine siano adeguatamente soddisfatti con una serie di
strumenti di finanziamento (funding) stabile sia in condizioni normali che in condizioni di stress.
La ratio LCR è entrata in vigore a partire dal 1° ottobre 2015 con una soglia minima richiesta del 60%,
che verrà innalzata annualmente progressivamente fino a raggiungere il 100% nel 2018, mentre l’entrata
in vigore dell’NSFR è prevista a partire dal 2018 con una soglia minima richiesta del 100%.
In merito ai principali indicatori di liquidità (Liquidity Coverage Ratio – LCR, Net Stable Funding Ratio
– NSFR), si evidenzia che la Banca del Fucino procede alla determinazione dei rispettivi valori
esclusivamente a fini gestionali, riscontrando a giugno 2015 un livello di Liquidity Coverage Ratio –
LCR pari al 244% e un livello di Net Stable Funding Ratio – NSFR pari a 240%.
La Banca del Fucino a partire dalla competenza del 31/3/2014 ottempera all’obbligo di segnalare alla
Banca d’Italia:
 le attività liquide (di base, aggiuntive e supplementari);
 i deflussi di liquidità (sui depositi al dettaglio, su altre passività, aggiuntivi, da linee di credito e di
liquidità);
 gli afflussi di liquidità.
Tabella 5 – Principali indicatori di liquidità
Descrizione voci
30/6/2015
31/12/2014
31/12/2013
Loan to Deposit Ratio
65,30%
64,87%
72,88 %
Liquidity Coverage Ratio
244 %
320 %
Nd
Net Stable Funding Ratio
240 %
253 %
Nd
81
Operazioni di rifinanziamento con la BCE
L’Emittente accede direttamente ai finanziamenti erogati dalla BCE. Al 30/06/2015 la Banca del Fucino
ha in essere un finanziamento presso la BCE per Euro 56,5 milioni, risultato dell’aggiudicazione
dell’asta a lungo termine (TLTRO) del 17/12/2014, avente scadenza 26/09/2018. Nella tabella che segue
si riportano i dettagli della citata operazione.
Operazioni di
rifinanziamento
presso la BCE (in
migliaia di €)
Data di decorrenza
Ammontare al
30/6/2015
Ammontare al
31/12/2014
Data di scadenza
LTRO
TLTRO
01/03/2012
17/12/2014
0
56.520
200.000 (LTRO)
56.520
26/02/2015
26/09/2018
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad
eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 30/6/2015 un ammontare di titoli stanziabili
presso BCE, pari a circa 393,4 mln di euro. Tali disponibilità sono costituite interamente da titoli di
Stato Italiani.
L’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk comportino un rischio
apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità.
Esposizione del portafoglio titoli di proprietà dell’Emittente ai rischi di mercato
Il rischio di mercato si manifesta relativamente sia al portafoglio di negoziazione (trading book)
comprendente gli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, sia relativamente al portafoglio
bancario (banking book), che comprende i titoli diversi da quelli costituenti il trading book. I rischi di
mercato relativi al portafoglio titoli, per entrambe le componenti banking book e trading book, vengono
misurati tramite il “Valore a Rischio” (Value-at-Risk o VaR). Dato un portafoglio di strumenti
finanziari, il VaR esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei
parametri di mercato (tassi di interesse, cambio, prezzi delle azioni, indici) in un determinato orizzonte
temporale e con una definita probabilità.
In relazione all’esposizione del portafoglio titoli di proprietà dell’Emittente ai rischi di mercato, si
forniscono di seguito le seguenti informazioni relative al Value at Risk (VAR) misurato su un holding
period di 10 giorni (periodo di detenzione) con intervallo di confidenza pari al 99%:
-
al portafoglio di negoziazione (trading book)
VALUE AT RISK (VAR) TRADING BOOK
30/06/2015
31/12/2014
VAR TRADING BOOK
€ 18.816
€ 81.826
Il VaR del Portafoglio di negoziazione (trading book) al 30/6/2015 è pari a € 18.816, rispetto al VaR
rilevato al 31/12/2014 pari a € 81.826.
Il rischio cambio del portafoglio è nullo in quanto tutte le attività presenti sono denominate in Euro.
-
al portafoglio bancario (banking book)
82
VALUE AT RISK (VAR) BANKING BOOK
30/06/2015
31/12/2014
VAR BANKING BOOK
€ 3.514.041
€ 297.743
Il VaR del Portafoglio bancario (banking book) al 30/6/2015 è pari a € 3.514.041, rispetto al VaR
rilevato al 31/12/2014 pari a € 297.743.
Il rischio cambio del portafoglio è nullo in quanto tutte le attività presenti sono denominate in Euro. Per
maggiori informazioni in merito alle politiche di copertura del rischio di mercato si rinvia alla Parte E –
“Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, Sez. 2 – Rischio di Mercato, pagine da
269 a 281 del Bilancio 2014.
Tabella 6 - Principali dati di conto economico
VARIAZIONE
GIUGNO
(MIGLIAIA DI EURO)
30/06/2015 30/06/2014
2015 -
31/12/2014
GIUGNO
31/12/2013
VARIAZIONE
2014-2013
2014
1)MARGINE DI
INTERESSE
2) MARGINE DI
INTERMEDIAZIONE
15.556
16.023
-2,91%
31.007
33.313
-6,92%
32.428
32.422
0,02%
61.517
60.705
1,34%
24.888
25.980
-4,20%
46.313
45.134
2,61%
21.545
1.936
20.692
2.921
4,12%
-33,72%
42.782
1.153
40.939
1.865
4,50%
-38,18%
3) RISULTATO
NETTO DELLA
GESTIONE
FINANZIARIA ED
ASSICURATIVA
4) COSTI OPERATIVI
5) UTILE NETTO
1) Al 31 dicembre 2014 il margine di interesse si attesta a 31,01 milioni di euro, in riduzione del 6,92%
su base annua, a seguito della generalizzata riduzione dei tassi di interesse di riferimento. Alla chiusura
del primo semestre 2015 il margine di interesse si attesta a 15,56 milioni di euro con una riduzione del
2,91% rispetto al primo semestre dello scorso anno. La tenuta del margine di interesse pur permanendo
bassi i tassi di interesse è sostanzialmente riconducibile ad azioni di ridefinizione del pricing sia per
quanto concerne le forme più onerose di raccolta sia per gli impieghi.
2) Il Margine di Intermediazione è la somma algebrica del margine di interesse, delle commissioni nette,
dei dividendi, del risultato netto delle attività di negoziazione e di copertura, degli utili o delle perdite da
cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie. Per quanto riguarda il dato relativo al primo
semestre 2015, il valore rimane sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
(+0,02%)
3) Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a Euro 46,313 milioni di euro nel 2014, in
aumento del 2,61% rispetto a 45,134 milioni di Euro del periodo di raffronto. Nel primo semestre 2015
si determina in 24,89 milioni di euro con una riduzione del 4,20% (25,98 milioni di euro del
corrispondente periodo del 2014).
4) Nel 2014 i costi operativi, pari a 42,78 milioni di euro, si incrementano del 4,50% su base annua,
principalmente per i costi inerenti la costituzione della Divisione Private Banking ed all’incremento
83
delle imposte indirette interamente recuperate a carico della clientela e contabilizzate alla voce 190 di
conto economico. Le spese del personale si incrementano, da Euro 23,74 milioni del 2013 ad Euro
24,62 milioni del 2014 (3,71% ). Le altre spese amministrative si incrementano dell’ 11,50, da Euro
19,82 milioni a Euro 22,10 milioni. Inalterate le rettifiche di valore su attività materiali che si
rappresentano in Euro 1,63 milioni di euro rispetto a 1,65 milioni dell’esercizio precedente. Nel primo
semestre 2015 i costi operativi totalizzano 21,55 milioni di euro e registrano un incremento pari al
4,12%, rispetto a 20,69 milioni di Euro del primo semestre 2013.
5) L’utile dell’esercizio 2014 si determina in 1,15 milioni di euro in diminuzione rispetto al 31 dicembre
2013 (Euro 1,86 milioni) principalmente imputabile a maggiori accantonamenti a voce “130a” di Conto
Economico “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”, come peraltro registrato
generalmente al livello di sistema. Il primo semestre 2015 registra un risultato di 1,936 milioni di euro
rispetto ad Euro 2,920 milioni di giugno 2014 a seguito del descritto aumento delle rettifiche su crediti e
dei costi operativi.
Informazioni di dettaglio sul conto economico sono riportate nel Bilancio d’Esercizio 2014 – Nota
Integrativa – Parte C “Informazioni di Conto Economico” da pagina 189 a pagina 229.
Tabella 7 - Principali dati di stato patrimoniale
(MIGLIAIA DI EURO)
30/06/2015 31/12/2014
VARIAZIONE
GIUGNO 2015 DICEMBRE
31/12/2013
VARIAZIONE
2014-2013
2014
1) RACCOLTA DIRETTA *
2) RACCOLTA INDIRETTA
3) IMPIEGHI NETTI
4) TOTALE ATTIVO
5) ATTIVITÀ FINANZIARIE
6) PASSIVITÀ FINANZIARIE
7) POSIZIONE
INTERBANCARIA NETTA
8) PATRIMONIO NETTO**
9) CAPITALE SOCIALE
1.394.178
1.011.719
910.344
1.610.172
502.302
0
1.425.285
909.883
924.590
1.825.719
655.943
0
-2,18%
11,19%
-1,54%
-11,81%
-23%
0
1.277.133
788.169
930.751
1.623.638
481.329
0
11,60%
15,44%
-0,66%
12,45%
36,28%
0
-3.092
-151.940
97,96%
-130.118
-16,77%
86.854
60.000
90.967
60.000
-4,52%
0,00%
90.840
60.000
0,14%
0,00%
* Include le seguenti voci: “20 – Debiti verso la clientela”; “30 – Titoli in circolazione”.
**Comprende le voci “140. Riserve da valutazione”, “160. Strumenti di capitale”, “170. Riserve”, “180.
Sovrapprezzi di emissione”, “190. Capitale”, “200. Azioni proprie” e “220. Utile (Perdita) del periodo”.
1) Al 30 giugno 2015 la Raccolta diretta da clientela, con una consistenza di 1.394,17 milioni di euro, è
in diminuzione del 2,18% rispetto a 1425,28 milioni del dicembre 2014; le dinamiche evidenziano un
incremento dei debiti verso la clientela dell’1,37% mentre i titoli in circolazione flettono del 16,02%
principalmente per effetto della riduzione delle operazioni di raccolta a tempo.
2) La raccolta indiretta a fine giugno 2015 assomma a 1.011,72 milioni di euro, in crescita del 11,19%
rispetto a 909,88 milioni del dicembre 2014 principalmente riconducibile all’incremento relativo al
risparmio gestito in conseguenza della attivazione della Divisione Private Banking.
3) Al 30 giugno 2015 gli impieghi netti si attestano a 910,34 milioni di Euro in diminuzione del 1,54%
rispetto a 924,59 milioni di Euro del 31 dicembre 2014. La dinamica è ancora influenzata dalla negativa
congiuntura economica che ha colpito sia il settore famiglie che imprese.
84
4) Il totale attivo, a fine giugno 2015, ammonta a 1.610,17 milioni di Euro con una diminuzione del
11,81% rispetto al 31 dicembre 2014, pari a 1.825,72 milioni di Euro, a causa del rimborso del
finanziamento BCE.
5) Le attività finanziarie, a fine giugno 2015, assommano a 502.302 milioni di euro e sono
essenzialmente rappresentate da titoli di Stato italiani, principalmente iscritti nel portafoglio delle
attività finanziarie disponibili per la vendita, per 479,18 milioni di euro, in decremento rispetto al 31
dicembre 2014 ( Euro 626,48).
6) Al 30 giugno 2015 ed al 31 dicembre 2014 non sono presenti passività finanziarie.
7) La posizione interbancaria netta al 30 giugno 2015 è pari a 3,1 milioni di Euro con in incremento
rispetto a dicembre 2014 ( – 151,94 milioni di Euro).
8) Il patrimonio netto al 30 giugno 2015 si determina in 86,85 milioni di euro con una diminuzione del
4,52% rispetto a 90,97 milioni di euro al 31 dicembre 2014 principalmente imputabile alle riserve
negative dei titoli AFS.
9) Il capitale sociale della Banca, pari a 60,00 milioni di Euro rimane invariato.
Informazioni di dettaglio sullo stato patrimoniale sono riportate nel Bilancio d’Esercizio 2014 – Nota
Integrativa – Parte B “Informazioni sullo Stato Patrimoniale” da pagina 88 a pagina 188.
4.
INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE
4.1. STORIA ED EVOLUZIONE DELL’EMITTENTE
Banca del Fucino è stata costituita a Roma il 4 luglio 1923 La Banca ha indirizzato la sua espansione
territoriale nel Lazio, soprattutto nell'area metropolitana di Roma, in Abruzzo, nella provincia de
L'Aquila, nonché nelle Marche dove è presente con una filiale a San Benedetto del Tronto che ancora
oggi rappresentano l’area di azione istituzionale.
Attualmente dotata di 31 Filiali, di cui 20 nella provincia di Roma, Banca del Fucino ha preservato la
sua autonomia e la sua volontà di crescita equilibrata, controcorrente rispetto al fenomeno delle
concentrazioni bancarie che ha portato all’assorbimento di gran parte degli istituti ad operatività locale.
Fatti importanti dell’evoluzione recente della Banca
In un’ottica di rafforzamento e ampliamento dei servizi prestati nei confronti dei propri clienti, la Banca
ha istituito la Divisione di Private Banking dotata di proprie risorse e strutture (di seguito la
“Divisione”), deputata, inter alia, a svolgere il collocamento di prodotti finanziari e di servizi/attività di
investimento. La Divisione dispone di tutti gli opportuni presidi di controllo interno nonché delle
adeguate misure di natura logistica, procedurale e informativa finalizzati ad assicurare il corretto ed
efficiente svolgimento delle attività cui la Divisione è destinata, nel rispetto dei requisiti richiesti dalle
disposizioni normative e regolamentari vigenti in materia di prestazione di servizi e attività di
investimento nonché di organizzazione interna e al fine di ridurre i rischi operativi connessi con lo
svolgimento di tali servizi e attività.
4.1.1.
Denominazione legale e commerciale dell’Emittente
La denominazione legale e commerciale dell’Emittente è Banca del Fucino S.p.A..
85
4.1.2.
Luogo di registrazione dell’Emittente e suo numero di registrazione
La Banca del Fucino è iscritta al Registro delle Imprese di Roma al n. 1775, codice fiscale
n.00694710583 , partita IVA n. 00923361000, ed è iscritta all'Albo delle Banche tenuto dalla Banca
d'Italia al n. 37150, codice Abi 3124.5
4.1.3.
Data di costituzione e durata dell’Emittente
L’Emittente è una società per azioni costituita per atto a rogito del notaio Buttaroni Dott. Girolamo, n.
201, reg. 428 Atti Pubblici, il 4 luglio 1923 con durata fissata (ai sensi dell’articolo 2 dello statuto
sociale), fino al 31 dicembre 2099, salvo eventuali proroghe deliberate dall’Assemblea Straordinaria
degli azionisti della Banca.
4.1.4
Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di
costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale.
La Banca del Fucino è una società per azioni costituita in Italia, regolata ed operante in base al diritto
italiano. L'Emittente ha sede legale in Roma, via Tomacelli 107, 00186.
Recapiti della sede legale:
Numero di telefono
06 689761;
Numero di Fax 06 68300129;
E-mail [email protected]
4.1.5 Qualsiasi fatto recente verificatosi nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevante per
la valutazione della solvibilità dello stesso
Non si sono verificati recentemente eventi sostanzialmente rilevanti ai fini della valutazione della
solvibilità dell’Emittente.
5.
PANORAMICA DELLE ATTIVITA’
5.1.
5.1.1
PRINCIPALI ATTIVITÀ
Breve descrizione delle principali attività dell’emittente con indicazione delle principali
categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati
La Banca del Fucino ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie
forme. Essa può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni ed i servizi
bancari e finanziari consentiti ed ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al
raggiungimento dello scopo sociale in conformità alle disposizioni emanate dall’Autorità di Vigilanza.
La Banca può emettere obbligazioni conformemente alle vigenti disposizioni normative. I servizi
bancari forniti alla clientela vengono implementati direttamente ovvero vengono offerti prodotti di terzi
sulla base di accordi commerciali con altre Società di primario standing.
ATTIVITA’ DI RACCOLTA
Raccolta fiduciaria: composizione, evoluzione e politica dei tassi.
86
La raccolta diretta da clientela (dicembre 2013-dicembre 2014) aumenta dell’11,60%, passando da Euro
1.277,13 milioni a Euro 1.425,28 milioni.
La componente debiti verso la clientela registra un incremento del 19,84%, per le cause, passando da
Euro 946.340 milioni a Euro 1.134.120 milioni. Il risultato è così determinato: i conti correnti ed i
depositi liberi aumentano del 14,50% (da Euro 783,68 milioni a Euro 897,34 milioni), i depositi
vincolati si incrementano del 36,48% (da Euro 120,03 milioni a Euro 163,81 milioni), mentre le
operazioni di pronti contro termine registrano un incremento del 286,93% (da Euro 9,49 milioni a Euro
36,73 milioni).
In decremento le obbligazioni (-12,39%), in linea con quanto registrato a livello di sistema (da Euro
253,68 milioni a Euro 222,25 milioni).
I certificati di deposito (Altri titoli Altri) diminuiscono del 10,64% (da Euro 77,11 a Euro 68,91).
Al 30 giugno 2015 la raccolta diretta da clientela registra un decremento del 2,18% rispetto a dicembre
2014 con un valore di Euro 1.394,17 milioni. La componente debiti verso la clientela è pari a Euro
1.149,66, in crescita del 1,37% grazie ad operazioni di funding rispetto a quanto registrato verso la fine
dello scorso esercizio (Euro 1.134,12 milioni). Gli incrementi maggiori si registrano sul fronte dei conti
correnti e depositi liberi (+8,29%).
Al 30 giugno 2015 risultano in leggero decremento le obbligazioni (Euro 205,67 milioni), mentre i
certificati di deposito si riducono in misura più marcata ( -43,64% ) per una parziale conversione di tali
disponibilità in raccolta indiretta.
Nella tabella di seguito riportata viene rappresentata l’operatività della Banca del Fucino in termini di
“raccolta diretta”. I dati sono tratti dai Bilanci 2013 e 2014 nonché dalle relazioni semestrali chiuse al
30 giugno 2014 ed al 30 giugno 2015 sottoposti a revisione dalla Società di Revisione.
Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio d’Esercizio 2014 – Nota Integrativa – Parte B
“Informazioni sullo Stato Patrimoniale” - Sezione 2 “Debiti verso la clientela” da pagina 145 a pagina
149 e Sezione 3 “Titoli in Circolazione” da pagina 150 a pagina 152.
Raccolta Diretta
per forme tecniche
(importi in
migliaia di euro)
Debiti verso
Clientela
Conti correnti e
depositi liberi
Depositi vincolati
Pronti contro
Termine
Altri Debiti
Totale debiti verso
clientela
Titoli in
circolazione
Obbligazioni
strutturate
30/06/2015
Var. %
giugno 201531/12/2014 dicembre 2014
Var. %
31/12/2013 2014-2013
971.773
135.939
897.342
163.810
8,29%
-17,01%
783.683
120.029
14,50%
36,48%
8.497
18.410
1.149.667
36.731
36.237
1.134.120
-76,87%
-49,20%
1,37%
9.493
33.135
946.340
286,93%
9,36%
19,84%
0
0
0
0
0
87
Obbligazioni altre
Altri titoli altri
Totale titoli in
circolazione
Raccolta diretta da
clientela
205.669
38.842
222.253
68.912
-7,46%
-43,64%
253.677
77.116
-12,39%
-10,64%
244.511
291.165
-16,02%
330.793
-11,98%
1.394.178
1.425.285
-2,18%
1.277.133
11,60%
RACCOLTA INDIRETTA
Nel corso del 2014 i saldi puntuali della raccolta indiretta della Banca evidenziano un incremento del
15,44% (da Euro 788,17 milioni a Euro 909,88 milioni); tale incremento si deve sostanzialmente
all’avviamento delle attività di Private Banking iniziate proprio negli ultimi mesi del 2014.
A giugno 2015 il dato della raccolta indiretta si attesta ad Euro 1.011,72 (+11,19), continuando a
registrare un incremento rispetto a dicembre 2014, soprattutto nel comparto risparmio gestito.
Nella tabella di seguito riportata viene rappresentata l’operatività della Banca del Fucino in termini di
“raccolta indiretta”. I dati sono tratti dai Bilanci 2013 e 2014, nonché dalle relazioni semestrali chiuse al
30 giugno 2014 ed al 30 giugno 2015, sottoposti a revisione dalla Società di Revisione.
Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio d’Esercizio 2014 – Relazione di Gestione – “Raccolta
Indiretta” pagina 19.
Raccolta
Indiretta (ai
valori di
mercato)
30/06/2015
(importi in
migliaia di euro)
Fondi comuni di
investimento e
SICAV
360.771
Riserve tecniche
assicurative
199.886
Totale Risparmio
Gestito
560.657
Risparmio
Amministrato
451.062
Totale Raccolta
Indiretta
1.011.719
Var. %
31/12/2014 giugno 2015 dicembre
2014
Var. %
31/12/2013 2014-2013
124.649
189,43%
75.196
65,77%
146.199
36,72%
117.453
24,47%
270.848
107,00%
192.649
40,59%
639.035
-29,42%
595.520
7,31%
909.883
11,19%
788.169
15,44%
OPERAZIONI DI IMPIEGO
La consistenza degli impieghi, al netto delle rettifiche, al 31 dicembre 2014 si è attestata a Euro 924,59
milioni rispetto a Euro 930,75 milioni dell’esercizio precedente, con un decremento dello 0,66%
Al 30 giugno 2015 i crediti verso la clientela ammontano a Euro 910,34 in decremento rispetto al dato
di dicembre 2014 (-1,54%) principalmente attribuibile ai depositi attivi con Cassa Compensazione e
Garanzia presso il New Mic. In lieve flessione i conti correnti (-5,07%) e ancor meno marcata la
riduzione dei mutui (-2,05%).
Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio d’Esercizio 2014 -Parte B, informazioni sullo Stato
Patrimoniale Sezione 7 “Crediti verso Clientela” pagine 105 – 108.
88
Crediti clientela per 30/06/2015
forme
tecniche
(importi in migliaia di
euro)
Conti Correnti
254.826
Mutui
408.479
Carte di Credito e
20.069
prestiti
personali
e
cessioni del quinto
Altre operazioni
50.508
Partite anomale
176.462
Totale Crediti verso
910.344
clientela
5.1.2.
31/12/2014
Var. %
31/12/201
giugno 2015 - 3
dicembre 2014
Var.
%
2014-2013
257.529
405.174
20.264
-1,05%
0,82%
0,96%
265.174
427.945
22.075
-2,88%
-5,32%
-8,20%
69.782
171.841
924.590
-27,62%
2,69%
-1,54%
57.462
158.095
930.751
21,44%
8,69%
-0,66%
Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi
Non ci sono nuovi prodotti e/o attività significative,Tuttavia, si segnala che la Banca, avendo istituito la
Divisione di private banking, ha posto in essere i necessari interventi organizzativi e procedurali,
apportando anche adeguati aggiornamenti alla contrattualistica in uso, al fine di attivare il collocamento
mediante offerta fuori sede.
5.1.3.
Principali mercati
Tutte le attività commerciali dell’Emittente vengono svolte interamente sul territorio delle Regioni
Lazio, Abruzzo e Marche, per il tramite della Rete di Filiali.
L’organizzazione territoriale di vendita e distribuzione dell’Emittente è costituita, alla Data del
Prospetto di Base, da 31 sportelli tutti localizzati nel Centro Italia.
La distribuzione degli sportelli per provincia è la seguente:
Provincia
n. sportelli
Roma
20
Aquila
7
Frosinone
2
Pescara
1
Ascoli Piceno
1
TOTALE
31
Il personale dipendente alla data del 30/06/2015 era di 344 unità.
89
5.1.4
La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’emittente nel Documento di
Registrazione riguardo alla sua posizione concorrenziale.
Non ci sono nel presente Prospetto di Base dichiarazioni dell’Emittente in merito alla propria posizione
concorrenziale.
6.
6.1.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’EMITTENTE
Banca del Fucino non appartiene ad alcun Gruppo ai sensi dell’art. 60 del TUB. In considerazione di
ciò, l’Emittente gode di piena autonomia gestionale.
6.2.
DIPENDENZA DA ALTRI SOGGETTI ALL’INTERNO DEL GRUPPO
In quanto non appartenente a nessun gruppo, Banca del Fucino non dipende da altri soggetti.
7.
7.1.
INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE
CAMBIAMENTI NEGATIVI SOSTANZIALI DELLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE
DALLA DATA DELL’ULTIMO BILANCIO SOTTOPOSTO A REVISIONE E PUBBLICATO
L’Emittente attesta che dal 31 dicembre 2014, data di chiusura dell’ultimo bilancio annuale di Banca del
Fucino, sottoposto a revisione legale dei conti e pubblicato, non si sono verificati cambiamenti negativi
sostanziali delle prospettive dello stesso Emittente.
7.2.
INFORMAZIONI SU TENDENZE, INCERTEZZE, RICHIESTE, IMPEGNI O FATTI NOTI
CHE POTREBBERO RAGIONEVOLMENTE AVERE RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE
SULLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE ALMENO PER L’ESERCIZIO IN CORSO
La Banca del Fucino attesta che non è a conoscenza di informazioni su tendenze, incertezze, richieste,
impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive
dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso.
8.
PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI
Il presente Documento di Registrazione non include previsioni o stime degli utili.
9.
9.1.
ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE E VIGILANZA E ALTI
DIRIGENTI
INFORMAZIONI CIRCA GLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE E
CONTROLLO
Di seguito sono indicati i membri del Consiglio di Amministrazione, della Direzione e del Collegio
Sindacale della Banca del Fucino alla Data del Prospetto di Base, i loro eventuali incarichi all’interno
della Banca del Fucino e le loro principali attività esterne.
90
L’Emittente adotta il sistema di amministrazione tradizionale di cui all’articolo 2380, primo comma, del
Codice Civile.
Il consiglio di amministrazione dell’Emittente è stato nominato dall’Assemblea ordinaria del 29 maggio
2014 e rimarrà in carica sino alla data dell’assemblea chiamata ad approvare il Bilancio al 2016. Il
consiglio di amministrazione è composto da sei membri. Tutti i componenti del Consiglio di
Amministrazione risultano in possesso dei requisiti di professionalità e di onorabilità previsti dalle
vigenti disposizioni normative e regolamentari.
L’attuale composizione del consiglio di amministrazione è la seguente:
Consiglio di Amministrazione
Cognome, Nome,
Carica ricoperta nell’Emittente Principali cariche in altre società
Luogo e Data di nascita
Alexander Francis Poma
Murialdo, nato a
Presidente del Consiglio di
Hammersmith (UK) il
Amministrazione
20 giugno 1981
Consigliere delle società Romana di
Partecipazioni Sociali SpA e Finvest SpA
Giulio Torlonia, nato a
Roma il 3 agosto 1963
Vice presidente del Consiglio di Consigliere della Società Romana di
Amministrazione
Partecipazioni Sociali SpA
Marco Valerio Bellini,
nato a Roma il 21
dicembre 1963
Consigliere
Presidente della Società BE TRUST
FIDUCIARIA S.R.L.
Presidente del CdA della Società Consortile
A.R.L.I.TRAS.TE.
Nadotti Prof. Loris
Maria Lino, nato a
Perugia il 3 febbraio
1956
Presidente del Collegio Sindacale della
società Coofin Srl.
Consigliere
Membro della Deputazione Generale
Fondazione Monte Paschi di Siena
Consigliere Fondazione Toscana Life
Sciences
Vincenzo Mezzacapo,
nato a Roma il 18
gennaio 1938
Consigliere
Vassalli prof. avv.
Francesco, nato a Roma Consigliere
il 3 marzo 1943
-
Presidente della Finanziaria Saccarifera
Italo Iberica S.p.A.
Il collegio sindacale dell’Emittente è stato nominato dall’Assemblea ordinaria del 29 maggio 2014 e
rimarrà in carica sino alla data dell’assemblea chiamata ad approvare il Bilancio al 31 dicembre 2016. In
data 27 Maggio 2015 l’ Assemblea ordinaria dei Soci a seguito della decesso del Dr. Berardino Di
Paolo, ha nominato l’Avvocato Andrea Galante quale Presidente del Collegio Sindacale per il periodo di
durata pari a quella degli altri sindaci in carica. Due componenti del Collegio Sindacale (Saraceno e
91
Sabatini) sono iscritti nel Registro dei Revisori Contabili istituito presso il Ministero della Giustizia ad
eccezione del Presidente del Collegio Sindacale, il quale essendo avvocato è iscritto negli albi
professionali individuati con decreto del Ministro della giustizia (DM. 29 dicembre 2004, n. 320).
L’attuale composizione del collegio sindacale è la seguente:
Collegio Sindacale
Cognome, Nome, Luogo e
Data di nascita
Carica ricoperta
nell’Emittente
GALANTE Avv. Andrea Presidente
nato a Roma il 1 Giugno Sindacale
1962
del
Principali cariche in altre società
Collegio
Consigliere di Amministrazione di
Tages capital SGR S.p.A.;
Componente del Comitato di sorveglianza
(su incarico della Banca d’Italia) della
Darma SGR S.p.A. (in liquidazione coatta
amministrativa)
Sabatini dr. Alberto, nato a Sindaco effettivo
Roma il 19 agosto 1963
Sindaco delle società:
Cosmofin SpA;
Romana Partecipazioni Sociali SpA;
Presidente del Collegio Sindacale della
Finvest Finanziaria Investimenti SpA.
Saraceno dr. Paolo, nato a Sindaco effettivo
Roma il 31 agosto 1963
Sindaco delle società:
Fond.E.R.;
Finvest SpA;
Ispredil SpA.
Presidente del Collegio Sindacale delle
società:
Buzzonetti dr. Paolo, nato a Sindaco supplente
Roma il 17 aprile 1965
Finconcordia SpA;
Inpac SpA.
Cresme Ricerche SpA;
Longo dr. Mauro, nato a Sindaco supplente
Orbetello (GR) il 23 luglio
1945
Sindaco della società Anicaflash Srl.
Tutti i componenti del Collegio Sindacale risultano in possesso dei requisiti di professionalità, di
onorabilità e di indipendenza previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari.
La Direzione Generale dell’Emittente, alla Data del Prospetto di Base, risulta composta come segue:
92
Direzione Generale
Cognome, Nome, Luogo e Carica ricoperta
Data di nascita
nell’Emittente
Principali cariche in altre società
Di Paola dr. Giuseppe, nato Direttore Generale
a Formia (LT) il 29
gennaio 1950
Consigliere delle seguenti società:
Abi;Assbank; C-Global SpA; Cedacri SpA
Componente Commissione Regionale Abi
Lazio
Mancinelli rag. Enzo, nato
a Penna San Giovanni
(MC) il 30 gennaio 1954
Vice Direttore Generale
Pignataro Dr. Salvatore
Vice Direttore Generale
Componente Commissione Regionale Abi
Abruzzo
I membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Direzione Generale
dell’Emittente sono tutti domiciliati per la carica presso la sede legale dell’Emittente in via Tomacelli
107, 00186 Roma.
9.2.
CONFLITTI DI INTERESSI DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E
DI VIGILANZA
Alla Data del Prospetto di Base, e per quanto a conoscenza dell’Emittente, nessuno dei membri degli
organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza di cui al Paragrafo 9.1 è portatore di interessi in
conflitto con i propri obblighi derivanti dalla carica o qualifica ricoperta nella Banca, salvo quelli
eventualmente inerenti le operazioni sottoposte al consiglio di amministrazione e da questo deliberate in
conformità alla normativa vigente. I componenti degli organi di amministrazione, direzione e vigilanza
dell’Emittente sono, infatti, tenuti all’adempimento delle disposizioni di seguito richiamate volte a
disciplinare fattispecie rilevanti sotto il profilo della sussistenza di un interesse specifico al
perfezionamento di un’operazione:
- articolo 136 del TUB (obbligazioni degli esponenti bancari) impone l’adozione di una particolare
procedura autorizzativa nel caso in cui una banca contragga obbligazioni di qualsiasi natura o compia
atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con i rispettivi esponenti aziendali o nel caso di
operazioni di finanziamento con gli stessi;
- articolo 2391 del Codice Civile (interessi degli amministratori);
- Circolare 263 di Banca d’Italia - Titolo V – Capitolo 5 (Attività di rischio e conflitti d’interesse nei
confronti di soggetti collegati) mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri
decisionali della banca possa compromettere l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative alla
concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili
distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della banca a rischi non adeguatamente
misurati o presidiati, potenziali danni per depositanti e azionisti. L’Emittente e i suoi organi hanno
adottato misure e procedure interne per garantire il rispetto delle disposizioni sopra indicate.
Per maggiori informazioni sulle operazioni con parti correlate relative all’esercizio chiuso al 31
dicembre 2014 si rinvia al Bilancio della Banca, Nota Integrativa, Parte H, pagg. da 352 a 354, a
disposizione del pubblico nei luoghi indicati nella Sezione 14 del presente Documento di Registrazione.
93
10. PRINCIPALI AZIONISTI
10.1. CAPITALE SOCIALE E ASSETTO DI CONTROLLO DELL’EMITTENTE.
Alla Data del Prospetto di Base, il capitale sociale dell’Emittente, interamente sottoscritto e versato, è
pari ad Euro 60.000.000,00 (sessantamilioni/00) suddiviso in 300.000 (trecentomila) azioni del valore
nominale di Euro 200,00 (duecento/00) ciascuna.
Al 30 giugno 2015 il capitale sociale dell’Emittente è detenuto come segue:
Azionista
Numero
di
azioni % sul capitale sociale
ordinarie possedute
FINVEST Finanziaria Investimenti
S.p.A.
147.000
49,00 %
ROMANA DI PARTECIPAZIONI
SOCIALI S.p.A.
24.201
8,067 %
Alessandro Torlonia
91.431
30,477 %
Carlo, Paola, Francesca e Giulio
Torlonia
37.368
12,456 %
10.2. EVENTUALI ACCORDI, NOTI ALL’EMITTENTE, DALLA CUI ATTUAZIONE POSSA
SCATURIRE AD UNA DATA SUCCESSIVA UNA VARIAZIONE DELL’ASSETTO DI
CONTROLLO DELL’EMITTENTE.
Non si è a conoscenza di accordi dalla cui attestazione possa scaturire, ad una data successiva, una
variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente.
11. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITA' E LE
PASSIVITA’, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE
DELL’EMITTENTE
11.1. INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI
Le informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria e i profitti e le
perdite dell’Emittente, sono tratte dai Bilanci chiusi al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2014
nonché dalle relazioni semestrali al 30 giugno 2014 ed al 30 giugno 2015, disponibili presso la sede
legale della Banca del Fucino in Roma, in Via Tomacelli, n. 107 e sul sito internet della stessa
all’indirizzo www.bancafucino.it.
I suddetti Bilanci e le relazioni semestrali dell’Emittente sono incorporati mediante riferimento nel
presente Documento di Registrazione.
I riferimenti principali sono esposti nella tabella che segue:
94
INFORMAZIONI FINANZIARIE
Bilancio d’esercizio del
31/12/2014
Bilancio d’esercizio del
31/12/2013
PAG. 10-47
PAG. 10 – 40
STATO PATRIMONIALE
PAG. 49-50
PAG 42 – 43
CONTO ECONOMICO
PAG. 51
PAG. 44
RENDICONTO FINANZIARIO
PAG. 58-59
PAG. 50 – 52
PAG. 55-56
PROSPETTO DELLE
VARIAZIONI DEL PATRIMONIO
NETTO
PAG. 47 – 49
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE
NOTA INTEGRATIVA
PAG. 61-360
PAG . 53 – 368
RELAZIONE DEL COLLEGIO
SINDACALE
PAG. 379-387
PAG. 383 – 390
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI
REVISIONE
PAG. 389-391
PAG. 391 – 394
INFORMAZIONI FINANZIARIE
NOTE ESPLICATIVE DEI CRITERI DI
Prospetti Contabili Prospetti
semestrali
del semestrali
30/06/2015
30/06/2014
PAG. 1-16
PAG. 2 – 17
PAG. 17-18
PAG. 18 – 19
PAG. 19
PAG. 20
PAG. 20
PAG. 21
PAG. 21-22
PAG. 22 - 23
Contabili
del
REDAZIONE DEI PROSPETTI
CONTABILI
STATO PATRIMONIALE
CONTO ECONOMICO
PROSPETTO DELLA REDDIVITA’
COMPLESSIVA
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL
PATRIMONIO NETTO
11.2. BILANCI
L’Emittente non redige il bilancio a livello consolidato pertanto nel presente Documento di
Registrazione sono riportati i dati estratti dai Bilanci individuali al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre
2013.
95
11.3. REVISIONE DELLE INFORMAZIONI FINANZIARIE ANNUALI RELATIVE AGLI
ESERCIZI PASSATI
11.3.1. Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono
state sottoposte a revisione
L’Emittente dichiara che le informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 ed
al 31 dicembre 2013 nonché relazioni semestrali abbreviate al 30 giugno 2015 ed al 30 giugno 2014
sono state sottoposte a revisione legale dalla Società di Revisione, che ha emesso un giudizio senza
rilievi. Le relazioni della Società di Revisione sono allegate nei relativi fascicoli di bilancio, messi a
disposizione gratuitamente del pubblico come indicato nel successivo capitolo 14 “Documenti
accessibili al pubblico” e sono da considerarsi inclusi mediante riferimento al presente Documento di
Registrazione.
11.3.2. Indicazione di altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate
dai revisori dei conti
I dati utilizzati nel presente Documento di Registrazione derivano dai Bilanci individuali al 31 dicembre
2014 e al 31 dicembre 2013 sottoposti a revisione contabile nonché dalle relazioni semestrali abbreviate
al 30 giugno 2015 e 30 giugno 2014 sottoposti a revisione contabile limitata. Salvo tali informazioni,
nel presente Documento di Registrazione non sono presenti altre informazioni controllate dalla Società
di Revisione.
11.4. DATA DELLE ULTIME INFORMAZIONI FINANZIARIE
Le ultime informazioni finanziarie riportate nel presente Documento di Registrazione sono quelle
relative alla relazione semestrale abbreviata al 30 giugno 2015, sottoposta a Revisione contabile limitata
da parte della Società di Revisione ed incorporata mediante riferimento al presente Documento di
Registrazione e messa a disposizione presso la sede dell’Emittente in Roma, Via Tomacelli, n. 107 e sul
sito internet della stessa all’indirizzo www.bancafucino.it.
11.5 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFRA-ANNUALI E ALTRE INFORMAZIONI
FINANZIARIE
L'Emittente redige relazioni semestrali abbreviate sottoposte, ai fini di vigilanza, a revisione contabile
limitata da parte della Società di Revisione. L’ultima relazione semestrale, sottoposta a revisione
contabile limitata - riferita al 30 giugno 2015 - è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione
dell’Emittente nella sua seduta del 23 settembre 2015 ed è disponibile presso la sede dell’Emittente in
Roma, Via Tomacelli, n. 107 e sul sito internet della stessa all’indirizzo www.bancafucino.it.
11.6. PROCEDIMENTI GIUDIZIALI E ARBITRALI
Le controversie giudiziarie in essere alla Data del Prospetto di Base, comunque contenute per importo e
numero, sono connesse alla normale operatività bancaria dell’Emittente ed afferiscono a tre principali
fattispecie:

negoziazione titoli Argentina, fenomeno comunque contenuto ed in via di esaurimento;

contestazioni della clientela per anatocismo;

revocatorie fallimentari.
Inoltre, risulta pendente un unico procedimento di natura amministrativa instaurato dall’Agenzia delle
Entrate riguardante un contenzioso per rimborso imposte. Nel corso dell’anno 2014 l’Emittente ha
96
ricevuto n. 77 reclami riguardanti le operazioni ed i servizi bancari e n. 9 reclami riguardanti i servizi di
investimento.
Non risultano invece pendenti procedimenti di tipo arbitrale. Il contenzioso in essere ed i reclami
pervenuti all’Emittente sono oggetto di continuo monitoraggio. Ove risulti probabile che l’Emittente
possa essere obbligata a risarcire danni o a restituire somme, si procede allo stanziamento di congrui
accantonamenti al fondo rischi ed oneri.
L’Emittente dichiara che non è parte di procedimenti giudiziari ed amministrativi pendenti o minacciati
negli ultimi 12 mesi da cui possano conseguire, a giudizio del medesimo Emittente, ripercussioni sulla
propria situazione finanziaria o sulla propria redditività. Si rinvia sull’argomento alle pagine 163 e 172 e
333 del Bilancio 2014.
11.7. CAMBIAMENTI
DELL’EMITTENTE
SIGNIFICATIVI
NELLA
SITUAZIONE
FINANZIARIA
L’Emittente attesta che, dalla data di chiusura dell’ultima relazione semestrale al 30 Giugno 2015 per la
quale sono state redatte informazioni finanziarie sottoposte a revisione limitata non si sono verificati
significativi cambiamenti nella situazione finanziaria o commerciale della Banca del Fucino.
12. CONTRATTI IMPORTANTI
Al di fuori del normale svolgimento dell’attività, alla Data del Prospetto di Base, Banca del Fucino non
ha concluso alcun contratto che abbia comportato o possa comportare un’obbligazione o un diritto tale
da influire in misura rilevante sulla capacità dell’Emittente di adempiere alle proprie obbligazioni nei
confronti dei possessori degli strumenti finanziari che intende emettere.
13. INFORMAZIONI PROVENIENTI
DICHIARAZIONI DI INTERESSI
DA TERZI,
PARERI
DI
ESPERTI
E
13.1 PARERI O RELAZIONI DI ESPERTI
Il presente Documento di Registrazione non contiene alcuna relazione e/o parere di esperti ad eccezione
delle relazioni della Società di Revisione (si vedano i paragrafi 2.1 ed 11.3 del presente Documento di
Registrazione).
13.2 ATTESTAZIONE IN MERITO ALLE INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI
Il documento di Registrazione non contiene informazioni provenienti da terzi.
14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO
Dalla Data del Prospetto di Base e per tutta la sua validità, sono a disposizione del pubblico presso la
sede legale e amministrativa della Banca del Fucino, in Via Tomacelli n. 107 – Roma, i seguenti
documenti in formato cartaceo:

Statuto (modificato da ultimo in data 29 maggio 2014) ed Atto Costitutivo;

Fascicolo di Bilancio di esercizio 2013, corredato della relazione sulla gestione, della relazione
del Collegio sindacale e della relazione della Società di Revisione;
97

Fascicolo di Bilancio di esercizio 2014, corredato della relazione sulla gestione, della relazione
del Collegio sindacale e della relazione della Società di Revisione;

Relazione semestrale al 30 Giugno 2015 accompagnata dalla relativa relazione contabile
limitata;

Relazione semestrale al 30 Giugno 2014 accompagnata dalla relativa relazione contabile
limitata;

una copia del presente Prospetto di Base (costituito dalla Nota di Sintesi, dal presente
Documento di Registrazione e dalla Nota Informativa).
I Bilanci 2013-2014, ivi comprese le connesse relazioni del Collegio Sindacale e della Società di
Revisione, copia del presente Prospetto e le Relazioni semestrali dell’Emittente possono, altresì, essere
consultati in formato elettronico sul sito internet dell'Emittente www.bancafucino.it seguendo la
procedura ivi indicata.
L’Emittente, si impegna a mettere a disposizione del pubblico, ai sensi di legge, i documenti relativi ad
eventi societari la cui pubblicazione è richiesta per legge, ivi inclusi i documenti contabili periodici
relativi ai periodi successivi alla data del Documento di Registrazione.
Si invitano i potenziali investitori a leggere la documentazione a disposizione del pubblico e quella
inclusa mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione al fine di ottenere maggiori
informazioni in merito alla situazione economico-finanziaria e all’attività della Banca.
98
SEZIONE VI
NOTA INFORMATIVA
1.
1.1.
PERSONE RESPONSABILI
PERSONE RESPONSABILI
Si rimanda alla Sezione I, paragrafo 1.1. del presente Prospetto di Base.
1.2.
DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ
Si rimanda alla Sezione I, paragrafo 1.2 del presente Prospetto di Base.
99
FATTORI DI RISCHIO
2.
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE OBBLIGAZIONI
AVVERTENZE GENERALI
Si invitano gli investitori a valutare attentamente le seguenti informazioni relative alle Obbligazioni che
potranno essere emesse dalla Banca a valere sul Programma di Offerta prima di qualsiasi decisione di
investimento ed al fine di un miglior apprezzamento delle stesse.
Le Obbligazioni non sono un investimento adatto a tutti gli investitori. Banca del Fucino invita gli
investitori, prima di qualsiasi decisione sull'investimento, a leggere attentamente il presente Capitolo, e
valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari stessi. Ne consegue che i presenti
fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni contenute nel
Documento di Registrazione ai fattori di rischio collegati all'Emittente al fine di ottenere un migliore
apprezzamento delle capacità dell'Emittente di adempiere alle obbligazioni relative ai titoli di debito che
potranno essere emessi dall'Emittente. Resta inteso che, valutato il rischio dell'operazione, la Banca,
svolgendo in ogni caso un servizio di consulenza in materia di investimenti, dovrà verificare in sede di
collocamento se l'investimento è adeguato per l'investitore avendo riguardo alla situazione patrimoniale,
agli obiettivi di investimento e alla personale esperienza e conoscenza nel campo degli investimenti
finanziari dell’investitore.
Particolare rischiosità delle Obbligazioni Subordinate
Le Obbligazioni Subordinate Tier II oggetto del presente Prospetto di Base sono “passività subordinate”
dell’Emittente di tipo Tier II, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due (Fondi
Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2), art. 62, 63 e 77 del
Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26/06/2013 relativo ai
requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della
Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013
(CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I. L’investimento nelle Obbligazioni
subordinate comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito laddove, nel corso della
vita delle Obbligazioni, la Banca venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto. In
particolare, nel caso in cui la Banca sia in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17,
comma 2, del D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015), l’investitore è esposto al rischio di riduzione, anche
integrale, con perdita totale del capitale investito, o di conversione in azioni, anche indipendentemente
dall’avvio di una procedura di risoluzione (tra cui il bail in). Inoltre, nel caso di applicazione del bail in,
le obbligazioni subordinate sono ridotte o convertite in azioni prima delle obbligazioni non subordinate.
Esse, pertanto, presentano una maggiore rischiosità rispetto alle obbligazioni non subordinate. Per una
maggiore informativa si rinvia in proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio
connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni
subordinate” del presente Prospetto di Base.
In aggiunta a quanto sopra, si segnala che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure
concorsuali, c’è il rischio che la massa fallimentare soddisfi soltanto i crediti che debbono essere
soddisfatti con precedenza rispetto alle obbligazioni subordinate. Pertanto l’investitore è esposto al
rischio di perdita, anche totale, del capitale investito. Per una maggiore informativa si rinvia in
proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli”
del presente Prospetto di Base.
E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti solo dopo
averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che esse comportano. L’investitore deve
considerare che la complessità delle Obbligazioni può favorire l’esecuzione di operazioni non
appropriate. Si consideri che, in generale, l’investimento in obbligazioni subordinate, in quanto titoli di
particolare complessità, non è adatto alla generalità degli investitori; pertanto, l’investitore dovrà
100
FATTORI DI RISCHIO
valutare il rischio dell’operazione e l’intermediario dovrà verificare se l’investimento è appropriato per
l’investitore ai sensi della normativa vigente tenuto anche conto della comunicazione Consob n. 0097996
del 22 dicembre 2014 sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail. In particolare,
nella prestazione di un servizio di consulenza o di gestione di portafogli, l’intermediario dovrà altresì
valutare se l’investimento è adeguato per l’investitore.
Di seguito si riportano i fattori di rischio distintamente per le A) Obbligazioni Senior (non subordinate) e B) le
Obbligazioni Subordinate:
A)
FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI OBBLIGAZIONI
SENIOR (NON SUBORDINATE)

Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in”
In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del
16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce
un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità
preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono
adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la
continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul
sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per
primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a
quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le
disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista
l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere
applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data.
Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato
strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché
di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli
Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il
proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni,
l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche
sospendendo il pagamento per un periodo transitorio.
Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1);
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di
classe 2;
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel
capitale primario, secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
101
FATTORI DI RISCHIO
-
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di
classe 2;
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail–in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per
la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i
medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché,
successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente
l’importo di € 100.000 (cfr. al riguardo successivo par. 4.5).
Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del
“bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a € 100.000 (c.d.
“depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art.. 1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015
come “passività per la quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è
garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o
con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di
riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie
garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99.
Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con
gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano
stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello
europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato.

Rischio di credito per il sottoscrittore
Sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni oggetto del presente Prospetto di Base, l’investitore diviene
finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e
per il rimborso del capitale. L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o
comunque non sia in grado di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che l’Emittente versi in
dissesto o sia a rischio di dissesto. Per un corretto apprezzamento del rischio di credito in relazione
all’investimento, si rinvia al Documento di Registrazione dell’Emittente ed in particolare al Capitolo “Fattori
di Rischio” dello stesso.

Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle Obbligazioni
Per il rimborso del capitale ed il pagamento degli interessi risponde unicamente l’Emittente con il suo
patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di
soggetti terzi e non sono assistite dalla garanzia del fondo interbancario di tutela dei depositi.

Rischio relativo alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza
Non vi è alcuna garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la durata delle
Obbligazioni. Qualora gli investitori decidano di vendere le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbero
ricavare un importo inferiore al prezzo di sottoscrizione ed al valore nominale delle Obbligazioni. Il valore di
realizzo delle Obbligazioni subisce infatti l’influenza di diversi fattori, la maggior parte dei quali non sono
sotto il controllo dell’Emittente, tra cui:
102
FATTORI DI RISCHIO

variazione dei tassi interesse e di mercato (“Rischio di tasso di mercato”);

caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di liquidità”);

variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito
dell’Emittente”);

la presenza di costi / commissioni (“Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al
Prezzo di Emissione”).
Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo di mercato delle Obbligazioni anche al di sotto
del prezzo di sottoscrizione e del valore nominale delle stesse. Questo significa che, nel caso in cui
l’investitore vendesse le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbe anche subire una rilevante perdita in
conto capitale. In tali circostanze, il rendimento effettivo dell’investimento potrebbe risultare anche
significativamente diverso ovvero inferiore a quello corrente al momento della sottoscrizione ipotizzando di
mantenere l’investimento fino alla scadenza. Per contro, tali elementi non influenzano il valore di rimborso che
non potrà essere inferiore al 100% del valore nominale. Per quanto riguarda il prezzo di negoziazione
delle Obbligazioni sul mercato secondario si rinvia al paragrafo 6.3 della Nota Informativa.

Rischio di liquidità
E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le
Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato. Le Obbligazioni non
saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né presso sistemi
multilaterali di negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico.
Si segnala che con riferimento alle Obbligazioni Senior l’Emittente si riserva la facoltà di assumere o non
assumere l’onere di controparte. L’indicazione dell’assunzione o della non assunzione dell’impegno al
riacquisto e le relative condizioni principali della determinazione del prezzo sul mercato secondario, saranno
indicate nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito (“Modalità di determinazione del prezzo sul mercato
secondario ed eventuali spread di negoziazione”).
Nel caso in cui l’Emittente assuma l’onere di controparte, tale rischio risulta mitigato in quanto lo stesso si
impegnerà incondizionatamente al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni dall’Investitore. In
questo caso il prezzo di negoziazione di tali Obbligazioni Senior sul mercato secondario, in acquisto ed in
vendita, sarà pari al relativo Prezzo di Emissione, con l’ eventuale applicazione di uno spread denaro/lettera
nella misura massima dell’1%, ove previsto di volta in volta dalle Condizioni Definitive. Tale modalità di
fissazione del prezzo di negoziazione dell’Obbligazione Senior non tiene conto delle variazioni della struttura
dei tassi di mercato e/o del merito creditizio dell’Emittente anche qualora tali variazioni fossero favorevoli per
l’Obbligazionista e la cui applicazione determinerebbe un valore superiore del titolo alla metodologia adottata
dall’Emittente.
Nel caso in cui l’ Emittente non assuma l’onere di controparte, non impegnandosi al riacquisto di qualunque
quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle operazioni
sul mercato secondario, il prezzo delle Obbligazioni sul mercato secondario, in acquisto e in vendita, sarà
determinato secondo le modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli
ordini degli strumenti finanziari”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della
determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno
spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy aziendale.
L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in
base alle suddette modalità.
La policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva
Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive
modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente e pubblicata sul sito internet
www.bancafucino.it. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la
policy disponibile sul internet www.bancafucino.it.
103
FATTORI DI RISCHIO
Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà tutte le tipologie di
Obbligazioni al di fuori di qualunque struttura di negoziazione.

Rischio di tasso di mercato
Il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle medesime a causa
dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza,
l’Investitore è esposto al “rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una
diminuzione del prezzo del titolo, mentre nel caso contrario il titolo subirà un apprezzamento. Nell’ipotesi di
rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente l’investitore non riceverà le Cedole che sarebbero maturate in
caso di mancato esercizio di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie aspettative in termini di
rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il Capitale rimborsato, l’Investitore non avrà
la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni rimborsate anticipatamente in
quanto i tassi di interesse e le condizioni di mercato potrebbero risultare meno favorevoli.
Di seguito si riporta l’incidenza del tasso di mercato per le singole tipologie di Obbligazioni:
-
Obbligazioni a Tasso Fisso
Per le Obbligazioni a Tasso Fisso l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo di tali
Obbligazioni è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo,
intendendosi con ciò il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso.
-
Obbligazioni Step Up/Step Down
Per le Obbligazioni Step Up/Step Down le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari potrebbero
determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più
accentuato quanto più lunga è la loro vita residua. Per un titolo Step Up la sensibilità alla variazione dei tassi di
mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto
è più elevata la durata finanziaria.
-
Obbligazioni Zero Coupon
Essendo le Obbligazioni Zero Coupon strumenti finanziari con duration (per duration intendendosi il tempo di
attesa medio per ottenere il flusso di cassa; in un’obbligazione zero coupon il tasso medio di attesa coincide
con la vita residua del titolo in quanto l’unico flusso di cassa ad essere pagato è il valore di rimborso a
scadenza) maggiore rispetto ai titoli con flusso cedolare, variazione al rialzo dei tassi di mercato possono dar
vita a prezzi più penalizzanti per l’investitore.
-
Obbligazioni a Tasso Variabile e Obbligazioni a Tasso Variabile con Cap e Floor
Per le Obbligazioni a Tasso Variabile fluttuazioni dei Tassi d’Interesse sul mercato del Parametro di
Indicizzazione, potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di
godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e conseguentemente
determinare variazioni sui prezzi dei titoli.
-
Obbligazioni a Tasso Misto
Il tasso di mercato delle Obbligazioni a Tasso Misto dipende dalla struttura dei pagamenti cedolari, pertanto,
l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle stesse è tanto più accentuato quanto
più numerose sono le Cedole a tasso fisso. Inoltre avuto riguardo al periodo con interessi a tasso variabile,
l’Investitore deve tener presente che la fluttuazione dei tassi di interesse sui mercati finanziari ed in particolare
quella relativa all’andamento del Parametro di indicizzazione, potrebbe determinare temporanei
disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento e conseguentemente, in caso di vendita prima
della scadenza, determinare variazioni sul prezzo del titolo.
104
FATTORI DI RISCHIO

Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente
Le Obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione patrimoniale e/o finanziaria
dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso. Non si può quindi escludere
che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio
Emittente.

Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione
In relazione ai singoli Prestiti, potranno essere previsti, a carico del sottoscrittore, costi/commissioni in
aggiunta al Prezzo di Emissione il cui importo sarà indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali
costi/commissioni incide – riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del Prezzo di
Emissione. Al riguardo si precisa che il rendimento effettivo annuo a scadenza netto indicato nelle Condizioni
Definitive di ciascun Prestito, viene determinato sulla base del Prezzo di Offerta e pertanto tiene conto della
presenza di eventuali costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione.

Rischio di scostamento del rendimento delle obbligazioni rispetto al rendimento di un titolo di
Stato italiano
Nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito è indicato il rendimento effettivo su base annua delle
Obbligazioni (in regime di capitalizzazione composta), al lordo ed al netto dell’effetto fiscale. Alla data
indicata nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, il rendimento effettivo su base annua delle
Obbligazioni potrebbe anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua di un titolo di
Stato (governativo) di durata residua similare.

Rischio relativo ai conflitti di interesse
I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto
all’operazione, un interesse autonomo in conflitto con quello dell’investitore.
Di seguito vengono descritti i conflitti di interesse connessi con l’emissione delle Obbligazioni:
Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento
Tale coincidenza di ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento delle stesse) determina
una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui l’Emittente è portatore in relazione
all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di propria emissione.
Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo
L’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del
Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Tuttavia, tale attività verrà svolta in
applicazione di parametri tecnici definiti e dettagliatamente illustrati nel Capitolo 4 della Nota Informativa
(come eventualmente integrati dalle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito).
Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione
L’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di
negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei confronti dell’investitore
nella determinazione del prezzo di riacquisto.
Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione
Si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di
collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti.
105
FATTORI DI RISCHIO
Per maggiori informazioni si veda il Paragrafo 3.1 della Nota Informativa. Si segnala altresì che nelle
Condizioni Definitive potranno essere riportate fattispecie di potenziali conflitti di interesse rispetto a quelli di
cui sopra, non identificabili alla Data del Prospetto di Base.

Rischio di assenza di rating dell’Emittente e delle Obbligazioni
Alla Data del Prospetto di Base, l’Emittente non ha richiesto né per sé né per le Obbligazioni alcun giudizio di
rating e, pertanto, l’investitore non ha a disposizione una valutazione indipendente ed un indicatore sintetico
rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Peraltro, l’assenza
di un giudizio di rating non costituisce, di per sé, un’indicazione, positiva o negativa, circa la solvibilità
dell’Emittente e, conseguentemente, della rischiosità delle Obbligazioni.

Rischio di ritiro/annullamento dell’Offerta
Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data prevista di
emissione delle Obbligazioni, dovessero verificarsi determinate circostanze quali, a titolo esemplificativo,
condizioni sfavorevoli di mercato ovvero il venir meno della convenienza dell’Offerta, l’Emittente avrà la
facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirare la singola Offerta, nel qual caso la stessa dovrà
ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate prive di effetto. Per maggiori
informazioni si veda il Paragrafo 5.1.4 della Nota Informativa.

Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta
L’Emittente potrà procedere, in qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata
dell’Offerta senza preavviso, anche se non è stato raggiunto l’ammontare totale dell’Emissione, sospendendo
immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste. Tale circostanza potrebbe determinare una riduzione
dell’ammontare di titoli in circolazione rispetto all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla
liquidità delle Obbligazioni.
 Rischi legati a possibili variazioni della normativa fiscale
Sono a carico degli Obbligazionisti ogni imposta e tassa, presente o futura che per legge colpiscono o
dovessero colpire le Obbligazioni o alle quali le Obbligazioni vengano comunque ad essere soggette, salvo
diversa norma di legge. Pertanto, nel corso della durata delle Obbligazioni, l’investitore è soggetto al rischio di
modifiche del regime fiscale applicabile alle Obbligazioni rispetto a quanto indicato nel Paragrafo 4.14 della
Nota Informativa. Non è possibile prevedere tali modifiche, né l’entità delle medesime: l’investitore deve
pertanto tenere presente che eventuali maggiori prelievi fiscali sui redditi o sulle plusvalenze relative alle
Obbligazioni – ad esito di sopravvenute modifiche legislative o regolamentari ovvero di sopravvenute prassi
interpretative dell’amministrazione finanziaria - comporteranno conseguentemente una riduzione del
rendimento delle Obbligazioni al netto del prelievo fiscale, senza che ciò determini obbligo alcuno per
l’Emittente di corrispondere agli Obbligazionisti alcun importo aggiuntivo a compensazione di tale maggiore
prelievo fiscale, salvo diversa norma di legge. Non può quindi essere escluso che, in caso di modifiche del
regime fiscale, i valori netti relativi al rendimento delle Obbligazioni che saranno contenuti nelle relative
Condizioni Definitive e saranno calcolati sulla base del regime fiscale in vigore alla data di pubblicazione delle
relative Condizioni Definitive possano discostarsi, anche sensibilmente, da quelli che saranno effettivamente
applicabili alle Obbligazioni alle varie Date di Pagamento.
FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SENIOR A TASSO VARIABILE E A
TASSO MISTO:
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”;
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”;
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile”
In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia, ai fattori di rischio comuni precedentemente illustrati
avuto riguardo alle Obbligazioni Senior.
106
FATTORI DI RISCHIO

Rischio di indicizzazione
Con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che il rendimento delle Obbligazioni
dipende dall’andamento del Parametro di Indicizzazione, per cui ad un eventuale andamento decrescente del
Parametro di Indicizzazione, corrisponde una diminuzione del Tasso di Interesse di tale tipologia di
Obbligazioni.
E’ possibile che il Parametro di Indicizzazione si riduca a zero; in questo caso l’investitore non percepirebbe
alcun Interesse sull’investimento effettuato o, in caso di margine positivo, Interessi commisurati al margine
positivo previsto nelle Condizioni Definitive relative al singolo Prestito.

Rischio di disallineamento tra il Parametro di Indicizzazione e la periodicità della cedola
Con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che, nell’ipotesi in cui la periodicità delle
Cedole non corrisponda alla durata del Parametro di Indicizzazione prescelto (ad esempio Cedole a cadenza
annuale legate all’Euribor semestrale), tale disallineamento potrebbe incidere negativamente sul rendimento
delle Obbligazioni e sul prezzo di mercato delle Obbligazioni. Pertanto, l’importo delle Cedole variabili potrà
essere vicino o anche pari a zero in ipotesi di eventuale assenza di Spread positivi.

Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione
L’Emittente non fornirà, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive relative a tali
Obbligazioni, alcuna informazione relativa all’andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto o
comunque al valore delle Obbligazioni. Le modalità con cui possono essere ottenute informazioni
sull’andamento del Parametro di Indicizzazione sono riportate al paragrafo 4.7 della Nota Informativa.

Rischio di eventi di turbativa riguardanti il Parametro di Indicizzazione
In caso di mancata pubblicazione del Parametro di Indicizzazione (Euribor 3/6/12 mesi, rendimento d’asta dei
Bot a sei mesi o Tasso di Riferimento della BCE) ad una data di rilevazione o in ogni caso in cui si verifichino
fatti turbativi alla regolare rilevazione dei valori del Parametro di Indicizzazione, l’Agente per il calcolo fisserà
un valore sostitutivo per il Parametro di Indicizzazione secondo le modalità indicate al Paragrafo 4.7 della
Nota Informativa; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento delle Obbligazioni.

Rischio correlato all’arrotondamento del Parametro di Indicizzazione
Il Parametro di Indicizzazione sarà arrotondato sempre allo 0,05 più vicino e questo può costituire una
limitazione al rendimento di tale tipologia di Obbligazioni ottenibile dal cliente.
FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SENIOR “Banca del Fucino Obbligazioni
Tasso Variabile con Cap e Floor”
In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia ai fattori di rischio precedentemente illustrati avuto
riguardo alle Obbligazioni a Tasso Variabile.

Rischio connesso alla natura strutturata del titolo
Con riferimento a tale tipologia di Obbligazioni, l’Investitore deve tener presente che l’Obbligazione presenta
al suo interno, oltre alla componente obbligazionaria, una componente derivativa. Per il minimo, la
componente derivativa consta di un’opzione di tipo interest rate FLOOR, acquistata dall’Investitore, in ragione
della quale questi vede determinato a priori il valore minimo delle Cedole variabili pagate dal Prestito
Obbligazionario (Rendimento Minimo Garantito). L’opzione di tipo interest rate FLOOR è un’opzione su tassi
di interesse negoziata al di fuori dei mercati regolamentati con la quale viene fissato un limite minimo al
rendimento di un dato strumento finanziario.Per il massimo, la componente derivativa consta di un’opzione di
107
FATTORI DI RISCHIO
tipo interest rate CAP, venduta dall’Investitore, in ragione della quale questi vede determinato a priori il valore
massimo delle cedole variabili pagate dal Prestito Obbligazionario (Rendimento Massimo Corrisposto).
L’opzione di tipo interest rate CAP è un’opzione su tassi di interessi negoziata al di fuori dei mercati
regolamentati con la quale viene fissato un limite massimo alla crescita del rendimento di un dato strumento
finanziario. La contestuale presenza di un’opzione di tipo interest rate FLOOR e interest rate CAP da luogo a
un’opzione c.d. Interest Rate COLLAR.

Rischio relativo alla previsione di un Tasso Massimo (Cap)
E’ il rischio connesso alla facoltà dell’Emittente di prevedere nelle Condizioni Definitive che le Cedole non
possano essere superiori ad un tasso massimo (Cap). Tale limite non consente di beneficiare a pieno
dell’eventuale aumento del valore del Parametro di Indicizzazione prescelto ed il titolo è tanto più rischioso
quanto più è basso il Cap. Nel caso in cui sia previsto un tasso massimo, infatti, se il valore del Parametro di
indicizzazione prescelto, eventualmente maggiorato di uno Spread, risulta superiore al tasso massimo, le
Cedole saranno calcolate in base al tasso massimo. L’Investitore pertanto deve tener presente che, qualora il
tasso della Cedola sia determinato applicando un tasso massimo, il rendimento delle Obbligazioni potrà essere
inferiore a quello di un titolo similare legato al medesimo Parametro di Indicizzazione prescelto, maggiorato
dello stesso Spread, al quale non si applica un Tasso Massimo.
B)
FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI OBBLIGAZIONI
SUBORDINATE

Rischio di mancato rimborso/rimborso parziale
In caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali nonché in caso di applicazione dello
strumento del “bail - in” ovvero di riduzione o conversione delle Obbligazioni Subordinate in azioni, di seguito
descritti, l’investitore potrebbe incorrere in una perdita, anche totale, del capitale investito.
Al riguardo si rinvia ai successivi fattori di rischio:
-
Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni
subordinate;
Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli.

Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle
obbligazioni subordinate
In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del
16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce
un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità
preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono
adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la
continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul
sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per
primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a
quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le
disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista
l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere
applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data.
Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato
strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché
108
FATTORI DI RISCHIO
di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli
Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il
proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni,
l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche
sospendendo il pagamento per un periodo transitorio.
Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1);
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di
classe 2;
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel
capitale primario, secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe
2;
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
Inoltre, se la banca è in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del citato D. Lgs.
n. 180 del 16 novembre 2015), gli strumenti di capitale di classe 1 e classe 2, tra cui rientrano le Obbligazioni
Subordinate, sono soggetti a riduzione, anche integrale, con conseguente perdita totale del capitale investito o
conversione in azioni, secondo l’ordine gerarchico sopra indicato, anche indipendentemente dall’adozione di
una o più misure di risoluzione, tra cui il “bail- in” sopra descritto. In particolare, le Autorità dispongono la
riduzione o conversione di tali strumenti di capitale quando ciò consenta di rimediare allo stato di dissesto o
rischio di dissesto della Banca e non siano prospettabili misure alternative (tra cui, l’intervento di soggetti
privati o l’amministrazione straordinaria) che permettano di superare tale situazione in tempi adeguati.
Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con
gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano
stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello
europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato (al riguardo, cfr. il fattore di rischio denominato “Rischi connessi
con l'eventuale richiesta alla Commissione europea da parte dello Stato italiano dell’autorizzazione alla
concessione di “aiuti di Stato”).

Rischio connesso alla subordinazione delle Obbligazioni Subordinate
Le Obbligazioni Subordinate costituiscono “ passività subordinate” dell’Emittente di tipo “Tier II” (strumenti
di classe 2) ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nel Regolamento (UE) N. 575/2013 e della
Circolare di Banca d’Italia n. 285, come di volta in volta modificati. Al riguardo oltre a quanto indicato nel
precedente “Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle
109
FATTORI DI RISCHIO
obbligazioni subordinate” si evidenzia che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali,
tutte le somme dovute a titolo di capitale o interessi con riferimento all’investimento nelle Obbligazioni
Subordinate saranno corrisposte solo dopo che siano soddisfatti tutti gli altri creditori non subordinati
dell’Emittente, inclusi i depositanti. Per maggiori informazioni sulla clausola di subordinazione caratterizzante
le Obbligazioni Subordinate di cui al presente Prospetto di Base, si rinvia al paragrafo 4.5. “Ranking dei
Titoli” della presente Nota Informativa.

Rischio di credito per il sottoscrittore
Sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni Subordinate oggetto del presente Prospetto di Base, l’investitore
diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli
interessi e per il rimborso del capitale. L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga
insolvente o comunque non sia in grado di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che
l’Emittente versi in dissesto o sia a rischio di dissesto.
Per un corretto apprezzamento del rischio di credito in relazione all’investimento, si rinvia al Documento di
Registrazione dell’Emittente ed in particolare al Capitolo “Fattori di Rischio” dello stesso.

Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle Obbligazioni
Per il rimborso del capitale ed il pagamento degli interessi risponde unicamente l’Emittente con il suo
patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di
soggetti terzi e non sono assistite dalla garanzia del fondo interbancario di tutela dei depositi.

Rischio connesso alla presenza di limiti normativi al riacquisto delle Obbligazioni Subordinate
L’investitore deve tener presente che sono previsti dei limiti normativi al riacquisto delle Obbligazioni
Subordinate da parte dell’Emittente in quanto il riacquisto è condizionato dalla necessità di acquisire le
eventuali autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste dalla normativa comunitaria e nazionale di
volta in volta vigente. In particolare, ai sensi del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione
Europea del 7 gennaio 2014, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 14 marzo 2014 ed in
vigore dal 3 aprile 2014, l’Autorità Competente potrà fornire un’autorizzazione preventiva all’attività di
riacquisto delle Obbligazioni Subordinate al fine di supporto agli scambi, nei limiti di uno specifico importo
predeterminato, che non potrà eccedere il valore minore tra (i) il 10% del valore nominale complessivo della
singola serie di Obbligazioni Subordinate oggetto del riacquisto, e (ii) il 3% del valore nominale complessivo
degli strumenti di calsse 2 (Tier 2) emessi dall’Emittente di volta in volta in circolazione. In assenza della
citata autorizzazione al riacquisto, l’Emittente si troverebbe quindi nell’impossibilità di riacquistare
liberamente le Obbligazioni a fini di liquidità e l’investitore potrebbe trovarsi nell’impossibilità di rivendere
tali titoli prima della loro scadenza naturale.

Rischi connessi con l'eventuale richiesta alla Commissione europea da parte dello Stato italiano
dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”
Dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme sulla
risoluzione delle crisi bancarie. Dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha emanato una nuova
comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi. Si ricorda che gli aiuti di Stato per essere concessi
devono essere compatibili con il diritto dell'Unione Europea (cfr. art. 107, par. 3, lett. b), del Trattato sul
funzionamento dell'Unione europea).
Al riguardo, si rammenta che la concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere
condizionata a una previa “condivisione degli oneri”, oltreché da parte degli azionisti, anche da parte di coloro
che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una compressione
dei diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr. "Comunicazione
110
FATTORI DI RISCHIO
della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme in materia di aiuti di
Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria", e in particolare i par. 41-44).
In particolare, i detentori di capitale ibrido e debito subordinato dovranno contribuire a ridurre la
carenza di capitale nella massima misura possibile. Tali contributi possono assumere la forma di una
conversione in capitale di base di classe I o di una riduzione di valore del capitale degli strumenti.
Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento in materia di aiuti di Stato in
continua evoluzione possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli azionisti e degli obbligazionisti
durante la vita delle rispettive Obbligazioni Subordinate.
A parità di condizioni, le Obbligazioni Subordinate sono quindi più rischiose delle obbligazioni non
subordinate, in quanto il loro prezzo risulta maggiormente legato alla variazione del merito creditizio
dell’Emittente ed all’andamento economico della sua attività. E' quindi necessario che l'investitore concluda
una operazione avente ad oggetto tali Obbligazioni solo dopo averne compreso la natura e il grado di
esposizione al rischio che essa comporta.

Rischio legato alla facoltà di rimborso anticipato delle Obbligazioni Subordinate su iniziativa
dell’Emittente.
La presenza di una clausola di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente permette di rimborsare le
Obbligazioni Subordinate prima della data di scadenza e secondo le condizioni definite.
Nell’ipotesi di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente l’investitore non riceverà le cedole che
sarebbero maturate in caso di mancato esercizio di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie
aspettative in termini di rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il capitale
rimborsato, l’investitore non avrà la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle
Obbligazioni rimborsate anticipatamente in quanto i tassi di interesse e le condizioni di mercato potrebbero
risultare meno favorevoli.
Tale rischio si manifesta in modo più significativo con riferimento alle Obbligazioni a tasso step-up in quanto
l’investitore non percepirebbe le cedole con gli interessi più elevati.
La facoltà di rimborso anticipato da parte dell’Emittente potrà essere esercita anche prima che siano trascorsi 5
anni dalla Data di Emissione, ma comunque successivamente alla scadenza del diciottesimo mese dalla
chiusura del collocamento, e previa autorizzazione dell’Autorità competente, nel caso in cui intervenga una
variazione nella classificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate che ne comporti l’esclusione dal
Capitale di classe 2 oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore purché siano soddisfatte
le seguienti condizioni (cd “Regulatory Call”):

l’Autorità Competente consideri tale variazione sufficientemente certa;

l’Emittente dimostri che la riclassificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate non era
ragionevolmente prevedibile al momento della loro emissione.

Rischio di non idoneità del confronto delle Obbligazioni Subordinate con titoli di Stato Italiani
Le Obbligazioni Subordinate prevedono una clausola di subordinazione di tipo “Tier 2 / Classe 2” ai sensi
della CRR e della Circolare 285 e di conseguenza presentano un grado di rischiosità maggiore rispetto a titoli
non subordinati quali, ad esempio, i titoli di Stato Italiani. Ne deriva che il confronto fra il rendimento offerto
dalle Obbligazioni Subordinate rispetto a quello dei titoli non subordinati soprattutto, ad esempio, i titoli di
Stato Italiani, potrebbe risultare non idoneo.

Rischio connesso al rimborso tramite ammortamento periodico
111
FATTORI DI RISCHIO
È possibile che in relazione ad alcuni Prestiti Obbligazionari il rimborso del Capitale nominale delle
Obbligazioni Subordinate sia effettuato mediante un ammortamento periodico del Capitale, anziché in
un’unica soluzione alla scadenza. In tal caso, l’investitore deve considerare che le Cedole sono calcolate su un
capitale decrescente nel corso del tempo con la conseguenza che l’ammontare complessivo degli interessi
pagati risulterà inferiore rispetto all’ipotesi in cui le Obbligazioni fossero rimborsate in un’unica soluzione a
scadenza. Il rimborso del capitale mediante ammortamento periodico espone l’investitore al rischio di non
riuscire a reinvestire le somme percepite prima della scadenza del Prestito ad un rendimento almeno pari a
quello delle Obbligazioni Subordinate, e ciò in considerazione di particolari situazioni del mercato finanziario,
vedendo in tal modo disattese le proprie aspettative di investimento. L’investitore deve inoltre tenere presente
che, in caso di rimborso con ammortamento periodico, le Obbligazioni Subordinate potrebbero avere una
minore liquidità.

Rischio connesso alla facoltà di rimborso anticipato al verificarsi di un “evento regolamentare”
Le Obbligazioni Subordinate possono essere rimborsate anticipatamente dall’Emittente, anche prima di cinque
anni dalla Data di Emissione, in corrispondenza con ogni Data di Pagamento, nel caso in cui esista una
variazione nella classificazione regolamentare di tali Obbligazioni Subordinate che potrebbe comportarne
l’esclusione dai fondi propri (patrimonio di vigilanza) oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità
inferiore (c.d. “evento regolamentare”)3. Il prezzo di rimborso a scadenza, stabilito alla pari, potrà essere
inferiore al valore di mercato delle Obbligazioni Subordinate al momento del rimborso anticipato. La
previsione di una clausola di rimborso anticipato da parte dell’Emittente è normalmente penalizzante per
l’investitore ed incide negativamente sul valore delle Obbligazioni Subordinate. In caso di rimborso anticipato
il sottoscrittore si può trovare a reinvestire il Capitale rimborsato anticipatamente con rendimenti meno
favorevoli. Il rimborso anticipato delle Obbligazioni Subordinate può avvenire solo su iniziativa
dell’Emittente.

Rischio relativo alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza
Non vi è alcuna garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la durata delle
Obbligazioni. Qualora gli investitori decidano di vendere le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbero
ricavare un importo inferiore al prezzo di sottoscrizione ed al valore nominale delle Obbligazioni. Il valore di
realizzo delle Obbligazioni subisce infatti l’influenza di diversi fattori, la maggior parte dei quali non sono
sotto il controllo dell’Emittente, tra cui:

variazione dei tassi interesse e di mercato (“Rischio di tasso di mercato”);

caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di liquidità”);

variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito
dell’Emittente”);

la presenza di costi / commissioni (“Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al
Prezzo di Emissione”).
Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo di mercato delle Obbligazioni anche al di sotto
del prezzo di sottoscrizione e del valore nominale delle stesse. Questo significa che, nel caso in cui
l’investitore vendesse le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbe anche subire una rilevante perdita in
conto capitale. In tali circostanze, il rendimento effettivo dell’investimento potrebbe risultare anche
significativamente diverso ovvero inferiore a quello corrente al momento della sottoscrizione ipotizzando di
mantenere l’investimento fino alla scadenza. Per contro, tali elementi non influenzano il valore di rimborso che
non potrà essere inferiore al 100% del valore nominale. Per quanto riguarda il prezzo di negoziazione
delle Obbligazioni sul mercato secondario si rinvia al paragrafo 6.3 della Nota Informativa.
3
Tale previsione si riferisce all’articolo 63, lett. j) e articolo 78, comma 4 del Regolamento UE del 26 giugno 2013 n. 575.
112
FATTORI DI RISCHIO
 Rischio di liquidità
E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le
Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato. Le Obbligazioni non
saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né presso sistemi
multilaterali di negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico. Tuttavia la Banca si
riserva la facoltà di effettuare operazioni di negoziazione delle Obbligazioni Subordinate in contropartita
diretta, al di fuori di qualunque struttura di negoziazione, secondo le modalità di pricing previste dalla propria
policy vigente pro – tempore (“Strategia di esecuzione e trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”),
disponibili sul sito www.bancafucino.it ed essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della
determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno
spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy aziendale.
L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in
base alle suddette modalità. La policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva
2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento
Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente e pubblicata sul
sito internet www.bancafucino.it. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo
utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it.
Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà le Obbligazioni Subordinate
al di fuori di qualunque struttura di negoziazione. Inoltre, le Obbligazioni Subordinate in virtù della
clausola di subordinazione presentano un rischio di liquidità particolarmente accentuato e superiore
rispetto alle obbligazioni con le medesime caratteristiche ma non subordinate, ciò in quanto il riacquisto
sul secondario è condizionato dalla necessità di acquisire le eventuali autorizzazioni da parte
dell’Autorità di Vigilanza previste dalla normativa comunitaria e nazionale di volta in volta vigente e
possono essere soggetti a limiti quantitativi.

Rischio di tasso di mercato
Il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle medesime a causa
dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza,
l’Investitore è esposto al “rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una
diminuzione del prezzo del titolo, mentre nel caso contrario il titolo subirà un apprezzamento. Nell’ipotesi di
rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente l’investitore non riceverà le Cedole che sarebbero maturate in
caso di mancato esercizio di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie aspettative in termini di
rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il Capitale rimborsato, l’Investitore non avrà
la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni rimborsate anticipatamente in
quanto i tassi di interesse e le condizioni di mercato potrebbero risultare meno favorevoli.
Di seguito si riporta l’incidenza del tasso di mercato per le singole tipologie di Obbligazioni:
-
Obbligazioni a Tasso Fisso
Per le Obbligazioni a Tasso Fisso l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo di tali
Obbligazioni è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo,
intendendosi con ciò il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso.
-
Obbligazioni Step Up/Step Down
Per le Obbligazioni Step Up/Step Down le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari potrebbero
determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più
accentuato quanto più lunga è la loro vita residua. Per un titolo Step Up la sensibilità alla variazione dei tassi di
mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto
è più elevata la durata finanziaria.
-
Obbligazioni a Tasso Variabile Per le Obbligazioni a Tasso Variabile fluttuazioni dei Tassi d’Interesse
113
FATTORI DI RISCHIO
sul mercato del Parametro di Indicizzazione, potrebbero determinare temporanei disallineamenti del
valore della Cedola in corso di godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati
finanziari e conseguentemente determinare variazioni sui prezzi dei titoliObbligazioni a Tasso Misto
Il tasso di mercato delle Obbligazioni a Tasso Misto dipende dalla struttura dei pagamenti cedolari, pertanto,
l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle stesse è tanto più accentuato quanto
più numerose sono le Cedole a tasso fisso. Inoltre avuto riguardo al periodo con interessi a tasso variabile,
l’Investitore deve tener presente che la fluttuazione dei tassi di interesse sui mercati finanziari ed in particolare
quella relativa all’andamento del Parametro di indicizzazione, potrebbe determinare temporanei
disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento e conseguentemente, in caso di vendita prima
della scadenza, determinare variazioni sul prezzo del titolo.

Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente
Le Obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione patrimoniale e/o finanziaria
dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso. Non si può quindi escludere
che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio
Emittente. Tale rischio è maggiore per le Obbligazioni Subordinate il cui rimborso può avvenire solo dopo che
siano stati soddisfatti i creditori non subordinati dell’Emittente.

Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione
In relazione ai singoli Prestiti, potranno essere previsti, a carico del sottoscrittore, costi/commissioni in
aggiunta al Prezzo di Emissione il cui importo sarà indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali
costi/commissioni incide – riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del Prezzo di
Emissione.
Al riguardo si precisa che il rendimento effettivo annuo a scadenza netto indicato nelle Condizioni Definitive
di ciascun Prestito, viene determinato sulla base del Prezzo di Offerta e pertanto tiene conto della presenza di
eventuali costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione.

Rischio relativo ai conflitti di interesse
I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto
all’operazione, un interesse autonomo in conflitto con quello dell’investitore.
Di seguito vengono descritti i conflitti di interesse connessi con l’emissione delle Obbligazioni:
Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento
Tale coincidenza di ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento delle stesse) determina
una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui l’Emittente è portatore in relazione
all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di propria emissione.
Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo
L’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del
Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Tuttavia, tale attività verrà svolta in
applicazione di parametri tecnici definiti e dettagliatamente illustrati nel Capitolo 4 della Nota Informativa
(come eventualmente integrati dalle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito).
Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione
L’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di
negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei confronti dell’investitore
nella determinazione del prezzo di riacquisto.
114
FATTORI DI RISCHIO
Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione
Si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di
collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti.
Per maggiori informazioni si veda il Paragrafo 3.1 della Nota Informativa. Si segnala altresì che nelle
Condizioni Definitive potranno essere riportate fattispecie di potenziali conflitti di interesse rispetto a quelli di
cui sopra, non identificabili alla Data del Prospetto di Base.

Rischio di assenza di rating dell’Emittente e delle Obbligazioni
Alla Data del Prospetto di Base, l’Emittente non ha richiesto né per sé né per le Obbligazioni alcun giudizio di
rating e, pertanto, l’investitore non ha a disposizione una valutazione indipendente ed un indicatore sintetico
rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Peraltro, l’assenza
di un giudizio di rating non costituisce, di per sé, un’indicazione, positiva o negativa, circa la solvibilità
dell’Emittente e, conseguentemente, della rischiosità delle Obbligazioni.

Rischio di ritiro/annullamento dell’Offerta
Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data prevista di
emissione delle Obbligazioni, dovessero verificarsi determinate circostanze quali, a titolo esemplificativo,
condizioni sfavorevoli di mercato ovvero il venir meno della convenienza dell’Offerta, l’Emittente avrà la
facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirare la singola Offerta, nel qual caso la stessa dovrà
ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate prive di effetto. Per maggiori
informazioni si veda il Paragrafo 5.1.4 della Nota Informativa.

Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta
L’Emittente potrà procedere, in qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata
dell’Offerta senza preavviso, anche se non è stato raggiunto l’ammontare totale dell’Emissione, sospendendo
immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste. Tale circostanza potrebbe determinare una riduzione
dell’ammontare di titoli in circolazione rispetto all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla
liquidità delle Obbligazioni.

Rischi legati a possibili variazioni della normativa fiscale
Sono a carico degli Obbligazionisti ogni imposta e tassa, presente o futura che per legge colpiscono o
dovessero colpire le Obbligazioni o alle quali le Obbligazioni vengano comunque ad essere soggette, salvo
diversa norma di legge. Pertanto, nel corso della durata delle Obbligazioni, l’investitore è soggetto al rischio di
modifiche del regime fiscale applicabile alle Obbligazioni rispetto a quanto indicato nel Paragrafo 4.14 della
Nota Informativa. Non è possibile prevedere tali modifiche, né l’entità delle medesime: l’investitore deve
pertanto tenere presente che eventuali maggiori prelievi fiscali sui redditi o sulle plusvalenze relative alle
Obbligazioni – ad esito di sopravvenute modifiche legislative o regolamentari ovvero di sopravvenute prassi
interpretative dell’amministrazione finanziaria - comporteranno conseguentemente una riduzione del
rendimento delle Obbligazioni al netto del prelievo fiscale, senza che ciò determini obbligo alcuno per
l’Emittente di corrispondere agli Obbligazionisti alcun importo aggiuntivo a compensazione di tale maggiore
prelievo fiscale, salvo diversa norma di legge. Non può quindi essere escluso che, in caso di modifiche del
regime fiscale, i valori netti relativi al rendimento delle Obbligazioni che saranno contenuti nelle relative
Condizioni Definitive e saranno calcolati sulla base del regime fiscale in vigore alla data di pubblicazione delle
relative Condizioni Definitive possano discostarsi, anche sensibilmente, da quelli che saranno effettivamente
applicabili alle Obbligazioni alle varie Date di Pagamento.
FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI
VARIABILE E A TASSO MISTO:
ALLE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE A TASSO
115
FATTORI DI RISCHIO
-
“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso variabile con eventuale rimborso
anticipato ovvero mediante ammortamento”;
“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale
rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”.
-
In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia ai fattori di rischio comuni precedentemente illustrati
avuto riguardo alle Obbligazioni Subordinate.

Rischio di indicizzazione
Con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che il rendimento delle Obbligazioni
dipende dall’andamento del Parametro di Indicizzazione, per cui ad un eventuale andamento decrescente del
Parametro di Indicizzazione, corrisponde una diminuzione del Tasso di Interesse di tale tipologia di
Obbligazioni.
E’ possibile che il Parametro di Indicizzazione si riduca a zero; in questo caso l’investitore non percepirebbe
alcun Interesse sull’investimento effettuato o, in caso di margine positivo, Interessi commisurati al margine
positivo previsto nelle Condizioni Definitive relative al singolo Prestito.

Rischio di disallineamento tra il Parametro di Indicizzazione e la periodicità della cedola
Con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che, nell’ipotesi in cui la periodicità delle
Cedole non corrisponda alla durata del Parametro di Indicizzazione prescelto (ad esempio Cedole a cadenza
annuale legate all’Euribor semestrale), tale disallineamento potrebbe incidere negativamente sul rendimento
delle Obbligazioni e sul prezzo di mercato delle Obbligazioni. Pertanto, l’importo delle Cedole variabili potrà
essere vicino o anche pari a zero in ipotesi di eventuale assenza di Spread positivi.

Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione
L’Emittente non fornirà, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive relative a tali
Obbligazioni, alcuna informazione relativa all’andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto o
comunque al valore delle Obbligazioni.

Rischio di eventi di turbativa riguardanti il Parametro di Indicizzazione
In caso di mancata pubblicazione del Parametro di Indicizzazione (Euribor 3/6/12 mesi, rendimento d’asta dei
Bot a sei mesi o Tasso di Riferimento della BCE) ad una data di rilevazione o in ogni caso in cui si verifichino
fatti turbativi alla regolare rilevazione dei valori del Parametro di Indicizzazione, l’Agente per il calcolo fisserà
un valore sostitutivo per il Parametro di Indicizzazione secondo le modalità indicate al Paragrafo 4.7 della
Nota Informativa; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento delle Obbligazioni.

Rischio correlato all’arrotondamento del Parametro di Indicizzazione
Il Parametro di Indicizzazione sarà arrotondato sempre allo 0,05 più vicino e questo può costituire una
limitazione al rendimento di tale tipologia di Obbligazioni ottenibile dal cliente.
116
3.
3.1.
INFORMAZIONI ESSENZIALI
INTERESSI DI PERSONE FISICHE E GIURIDICHE PARTECIPANTI ALLE EMISSIONI/ALLE
OFFERTE
I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto
all’operazione, un interesse autonomo in conflitto con quello dell’investitore.
Di seguito vengono descritti i conflitti di interesse connessi con l’emissione delle Obbligazioni:
Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento
Tale coincidenza di ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento delle stesse) determina
una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui l’Emittente è portatore in relazione
all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di propria emissione.
Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo
L’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del
Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Tuttavia, tale attività verrà svolta in
applicazione di parametri tecnici definiti e dettagliatamente illustrati nel Capitolo 4 della Nota Informativa
(come eventualmente integrati dalle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito).
Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione
L’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di
negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei confronti dell’investitore
nella determinazione del prezzo di riacquisto.
Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione
Si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di
collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti.
Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito verranno indicati gli eventuali “Ulteriori
conflitti di interesse” relativi alla singola Offerta.
Per informazioni e dettagli circa i conflitti di interesse relativi ai componenti degli organi di amministrazione,
di direzione e di vigilanza si rimanda al paragrafo 9.2 del Documento di Registrazione.
3.2.
RAGIONI DELL’OFFERTA E IMPIEGO DEI PROVENTI
Le Obbligazioni saranno emesse nell’ambito dell’ordinaria attività di raccolta della Banca.
L’ammontare ricavato dall’emissione obbligazionaria, sarà destinato all’esercizio dell’attività creditizia
dell’Emittente. In particolare, i proventi derivanti dalla vendita delle Obbligazioni saranno utilizzati
dall’Emittente nell’attività di esercizio del credito nelle sue varie forme e con lo scopo specifico di erogare
credito a favore della clientela di riferimento della Banca, nonché l’obiettivo ultimo di contribuire allo
sviluppo della zona di competenza.
L’Offerta delle Obbligazioni Subordinate ha anche lo scopo di patrimonializzare la Banca, in quanto trattasi di
un prestito subordinato Tier 2/Classe 2 che confluirà nel “capitale di classe 2” Tier 2 (ex patrimonio
supplementare) ai fini del calcolo del dei Fondi Propri (ex patrimonio di vigilanza) secondo le modalità
previste dalle vigenti disposizioni di legge e regolamentari. Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive di
117
ciascun Prestito verranno indicati le “Ragioni dell’Offerta ed impiego dei Proventi” relativi alla singola
Offerta.
4.
4.1.
(i)
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE
DESCRIZIONE DELLE OBBLIGAZIONI
Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico e/o ammessi alla
negoziazione
Le Obbligazioni oggetto del Programma di Offerta sono titoli di debito non rappresentativi di capitale che
determinano l’obbligo per l’Emittente di rimborsare il 100% del loro Valore Nominale salvo quanto indicato
nel paragrafo 4.6. in merito all'utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva
europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai
decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015.
Fatta eccezione per le Obbligazioni Zero Coupon, danno diritto al pagamento di Cedole periodiche calcolate
sulla base di un Tasso di Interesse fisso, fisso crescente/decrescente (Step – Up/ Step Down), variabile (anche
con Cap e Floor) o Misto (Fisso e Variabile) secondo quanto indicato nel successivo Paragrafo 4.7 e nelle
Condizioni Definitive. Le Obbligazioni Zero Coupon, invece, danno diritto al pagamento di interessi il cui
importo è determinato come differenza tra il prezzo di rimborso alla Data di Scadenza ed il Prezzo di
Emissione (che sarà sempre sotto la pari, ovvero, inferiore al 100% del Valore Nominale).
Per quanto riguarda le Obbligazioni Subordinate, che presentano una clausola di subordinazione “Tier II” ai
sensi e per gli effetti degli articoli 62, 63 e 77 del CRR e della Circolare 285 della Banca d’Italia, in caso di
liquidazione o sottoposizione a procedure concorsuali dell’Emittente, le Obbligazioni Subordinate saranno
rimborsate, per Capitale e Interessi, solo dopo che siano stati integralmente estinti tutti i debiti non subordinati
dell’Emittente (per maggiori dettagli si rinvia al Paragrafo 4.5 della presente Nota Informativa). Le
Obbligazioni non subordinate (Senior) saranno rimborsate in un’unica soluzione alla Data di Scadenza.
Le Obbligazioni Subordinate avranno durata pari o superiore a 5 anni; le stesse potranno, inoltre, essere
rimborsate anticipatamente come indicato nel Paragrafo 4.8 (ii) della presente Nota Informativa ovvero
mediante rimborso in rate periodiche (ammortamento).
Le caratteristiche specifiche delle Obbligazioni oggetto di ciascuna Offerta, comprese, a titolo esemplificativo,
le Date di Pagamento ed il Prezzo di Emissione, saranno rese note, con riferimento ai singoli Prestiti, nelle
Condizioni Definitive che verranno predisposte sulla base dei modelli allegati al Prospetto di Base alla lettera
A e pubblicate, entro il giorno antecedente l’inizio dell’Offerta, mediante avviso che sarà reso disponibile
presso la sede sociale della Banca (Via Tomacelli n. 107, Roma), nonché sul sito internet www.bancafucino.it
e trasmesse contestualmente alla Consob. Per maggiori dettagli sulle specifiche informazioni che saranno
contenute nelle Condizioni Definitive si rinvia ai suddetti modelli. I Prestiti Obbligazionari e le relative
Obbligazioni che l’Emittente emetterà ed offrirà, di volta in volta, nell’ambito del Programma di Offerta,
saranno disciplinati dalle Condizioni Definitive, dalle disposizioni della Nota Informativa e, per quanto ivi non
specificamente previsto, dalle disposizioni normative e regolamentari applicabili.
(ii)
Codice ISIN (International Security Identification Number) o altri analoghi codici di
identificazione degli strumenti finanziari
Ciascuna emissione di Obbligazioni sarà contraddistinta da un codice ISIN che sarà indicato nelle Condizioni
Definitive.
118
4.2.
LA LEGISLAZIONE IN BASE ALLA QUALE GLI STRUMENTI FINANZIARI SONO STATI
CREATI
Le Obbligazioni sono emesse e create in Italia e le disposizioni regolanti i rapporti intercorrenti tra l’Emittente
e gli obbligazionisti, i diritti connessi alle Obbligazioni e le caratteristiche delle stesse, riportate nel presente
Capitolo 4 della Nota Informativa sono sottoposte alla, e devono essere interpretate secondo la, legge italiana.
Per qualsiasi contestazione tra gli obbligazionisti e l’Emittente sarà competente il Foro di Roma ovvero, ove
l’obbligazionista sia un consumatore ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 del D.Lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del
consumo”), il foro in cui questi ha la residenza o il domicilio elettivo ex art. 33 u) del Codice del Consumo. Si
segnala tuttavia che, ai sensi dell'art. 84 del D.l. 21.06.2013 n. 69 (convertito con modificazioni dalla L. 09.98.
2013 n. 98), per la risoluzione stragiudiziale di controversie in materia di contratti bancari e finanziari è
necessario, prima di esercitare un’azione in giudizio, esperire un tentativo di conciliazione obbligatoria
rivolgendosi agli organismi di mediazione iscritti nell'apposito registro tenuto dal Ministero della Giustizia. In
particolare, ai sensi dell’art. 32- ter del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, così come successivamente modificato
ed integrato (il “Testo Unico della Finanza” o, brevemente, “TUF”) ed ai sensi del Regolamento Consob
concernente la Camera di conciliazione e arbitrato per le controversie insorte tra gli investitori e gli
intermediari in ordine alla prestazione di un servizio di investimento/accessorio, con riferimento all'osservanza
da parte dell'intermediario che ha prestato il servizio (e che può anche non coincidere con l’Emittente) degli
obblighi di informazione, correttezza e trasparenza, tra i vari organismi di mediazione è competente anche la
Camera di Conciliazione ed Arbitrato istituita presso la Consob.
4.3.
FORMA DEGLI STRUMENTI FINANZIARI E SOGGETTO INCARICATO DELLA TENUTA DEI
REGISTRI
(i)
Indicazione degli strumenti finanziari se nominativi o al portatore e se in forma cartolare o
dematerializzata
Le Obbligazioni sono rappresentate da titoli al portatore che verranno accentrati presso il sistema di gestione e
amministrazione accentrata di Monte Titoli S.p.A. ed assoggettati al regime di dematerializzazione di cui al
D.Lgs. 24 giugno 1998 n. 213 ed al Regolamento Congiunto della Banca d’Italia e della CONSOB recante la
disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di
gestione, adottato con provvedimento del 22 febbraio 2008 come di volta in volta modificato o alla normativa
di volta in volta vigente in materia.
Il trasferimento delle Obbligazioni e l’esercizio dei relativi diritti potrà avvenire per il tramite degli
Intermediari Autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata Monte Titoli S.p.A. o di altri intermediari di
volta in volta indicati nelle Condizioni Definitive.
Gli Obbligazionisti non potranno chiedere la consegna materiale dei titoli rappresentativi delle Obbligazioni.
E’ fatto salvo il diritto di chiedere il rilascio della certificazione di cui all’art. 83 – quinquies del TUF.
(ii)
In caso di dematerializzazione denominazione e indirizzo del soggetto incaricato alla tenuta dei
registri
Il soggetto incaricato alla tenuta dei registri è Monte Titoli S.p.A., con sede in Via Mantegna 6, Milano. In
caso di diverso soggetto incaricato esso sarà indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
4.4.
VALUTA DI EMISSIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
I Prestiti Obbligazionari saranno denominati in Euro e le Cedole corrisposte saranno anch’esse denominate in
Euro.
4.5. RANKING DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
Gli obblighi nascenti dalle Obbligazioni Senior (non subordinate) di cui alla presente Nota Informativa a
carico dell’Emittente non sono subordinati ad altre passività dello stesso. Tuttavia, nell’ipotesi di applicazione
119
dello strumento del “bail – in” il credito degli obbligazionisti verso l’Emittente non sarà soddisfatto pari passu
con tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non privilegiati) ma sarà oggetto di
riduzione nonché conversione secondo l’ordine sinteticamente rappresentato all’interno della tabella che
segue (cfr. sul punto anche il successivo par. 4.6 in merito all'utilizzo del “bail-in” e degli altri strumenti di
risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come
recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015). Peraltro il
seguente ordine dovrà essere rispettato anche nell’ambito delle procedure di liquidazione coatta
amministrativa.
Le Obbligazioni Subordinate sono passività subordinate di tipo “Tier II” (Strumenti di Classe 2) ai sensi e
per gli effetti degli articoli 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del
Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della
Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 20 dicembre 2013 recante l’“Applicazione in Italia del regolamento
(UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I (la “Circolare n. 285”) in
entrambi i casi come di volta in volta modificati.
In caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali (ivi inclusa la liquidazione coatta
amministrativa come disciplinata dal TUB) fatto salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6 in merito all’utilizzo
del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e
risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16
novembre 2015, le Obbligazioni Subordinate saranno rimborsate per capitale e interessi residui solo dopo che
siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati pari passu con le obbligazioni aventi il
medesimo grado di subordinazione e prima di quelli con un maggiore grado di subordinazione, ivi inclusi, in
tale ultimo caso, i portatori di azioni dell’Emittente e di strumenti di capitale classe 1 o “Tier 1” dell’Emittente.
È esclusa la facoltà di compensare i debiti dell’Emittente derivanti dalle Obbligazioni Subordinate, per capitale
ed interessi, con i crediti eventualmente vantati dall’Emittente nei confronti dei portatori delle Obbligazioni
Subordinate. A fini meramente esplicativi e non esaustivi, si riporta di seguito uno schema che illustra la
suddivisione delle principali categorie di strumenti rappresentativi e non rappresentativi di capitale emessi
dalle banche, in funzione del grado di subordinazione degli stessi; in tale contesto, per “debiti privilegiati” si
intende la categoria di strumenti con minore grado di subordinazione laddove, invece, gli strumenti del capitale
di classe 1 (Tier 1) sono quelli con maggiore grado di subordinazione.
Capitale di Classe 1 / Tier I
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1)
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1)
Fondi propri
Capitale di Classe 2 / Tier II
(ivi incluse le obbligazioni subordinate non assistite da privilegio o garanzia)
Debiti subordinati diversi dal Capitale aggiuntivo di Classe 1 e Classe 2
Restanti Passività ivi incluse le OBBLIGAZIONI NON SUBORDINATE
(SENIOR) non assistite da garanzia
DEPOSITI DI IMPORTI SUPERIORI A EURO 100.000:
- di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese;
- di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese effettuati
presso succursali extracomunitarie della Banca;
- dal 1 gennaio 2019, gli altri depositi presso la Banca
Debiti privilegiati (assistiti da garanzia)
4.6.
DESCRIZIONE DEI DIRITTI CONNESSI ALLE OBBLIGAZIONI ED EVENTUALI LIMITAZIONI
120
Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della stessa categoria, e quindi
il diritto alla percezione delle Cedole alle Date di Pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale alla
data di scadenza o, per il caso delle Obbligazioni Subordinate, alle date previste per l’ammortamento o alle
date di rimborso anticipato salvo quanto previsto dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione
degli enti creditizi, come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre
2015, come di seguito rappresentato.
In particolare, in data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n.
180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio
che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti
che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito
le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al
fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto
sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti
sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore
subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di
insolvenza.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le
disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista
l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di “bail–in” potranno essere
applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data.
Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato
strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché
di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni (art. 1 lett. g) D. Lgs n. 180). Pertanto, con l’applicazione
del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero
convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza
dell’Emittente.
Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni,
l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche
sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. (art 60, comma 1, lettera i) Decreto 180).
Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1);
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe
2;
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel
capitale primario, secondo l’ordine indicato:
-
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe
2;
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior)
Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail–in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per
la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i
medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché,
121
successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente
l’importo di € 100.000 (cfr. al riguardo precedente par. 4.5).
Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del
“bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a € 100.000 (c.d.
“depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art.. 1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015
come “passività per la quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è
garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o
con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di
riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs N. 180, anche le obbligazioni bancarie
garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99.
Inoltre, se la Banca è in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del citato D. Lgs.
n. 180 del 16 novembre 2015), gli strumenti di capitale di classe 1 e classe 2, tra cui rientrano le Obbligazioni
Subordinate, sono soggetti a riduzione, anche integrale, con conseguente perdita totale del capitale investito o
conversione in azioni, secondo l’ordine gerarchico sopra indicato, anche indipendentemente dall’adozione di
una o più misure di risoluzione, tra cui il “bail- in” sopra descritto. In particolare, le Autorità dispongono la
riduzione o conversione di tali strumenti di capitale quando ciò consenta di rimediare allo stato di dissesto o
rischio di dissesto della Banca e non siano prospettabili misure alternative (tra cui, l’intervento di soggetti
privati o l’amministrazione straordinaria) che permettano di superare tale situazione in tempi adeguati.
Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con
gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
Fatto salvo quanto sopra, in circostanze eccezionali, quando è applicato lo strumento del “bail-in”, l’Autorità
potrà escludere, in tutto o in parte, talune passività dall’applicazione del “bail –in” (art. 49 comma 2 Decreto
180), in particolare allorché:
a) non è possibile sottoporre a “bail-in” tale passività entro un tempo ragionevole;
b) l’esclusione è strettamente necessaria e proporzionata per conseguire la continuità delle funzioni essenziali e
delle principali linee di operatività nonché per evitare un contagio che potrebbe perturbare gravemente il
funzionamento dei mercati;
c) l’applicazione dello strumento del “bail-in” a tali passività determinerebbe una distruzione di valore tale che
le perdite sostenute da altri creditori sarebbero più elevate che nel caso in cui tali passività fossero escluse dal
“bail-in”.
Pertanto, nel caso in cui sia disposta l’esclusione dal “bail- in” di alcune passività, è possibile che le perdite
che tali passività avrebbero dovuto assorbire siano trasferite ai titolari delle altre passività soggette a “bail –
in” mediante la loro riduzione o conversione in capitale.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano
stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello
europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato.
Per una descrizione delle procedure per l’esercizio dei diritti connessi agli strumenti finanziari si rinvia ai
paragrafi 4.7 e 4.8 che seguono.
I portatori delle Obbligazioni potranno esercitare i diritti relativi alle Obbligazioni da essi sottoscritte per il
tramite dell’intermediario presso cui le Obbligazioni sono depositate in regime di dematerializzazione.
Non vi sono limitazioni, condizioni o gravami – di qualsiasi natura – che possono incidere sui diritti dei
sottoscrittori delle Obbligazioni.
122
4.7.
(i)
INTERESSI
Tasso di interesse nominale
Si riportano qui di seguito le informazioni sul Tasso di Interesse per ciascuna tipologia di Obbligazioni. Il
Tasso di Interesse nominale sarà di volta in volta indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive unitamente
alle altre caratteristiche dell’emissione.
a)
-“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down”
- “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso crescente/decrescente (Step
Up/Step down) con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Tali Obbligazioni corrisponderanno Cedole fisse crescenti (Step Up) o decrescenti (Step Down) pagabili
mensilmente/trimestralmente/semestralmente/annualmente in via posticipata a ciascuna Data di Pagamento, il
cui importo sarà calcolato applicando un Tasso di Interesse predeterminato crescente o decrescente, calcolato
come percentuale del Valore Nominale.
Per le Obbligazioni Subordinate qualora prevedano il rimborso tramite ammortamento periodico, si
considererà il Valore Nominale residuo delle Obbligazioni, ossia la differenza tra il Valore Nominale
originario delle Obbligazioni Subordinate e la somma degli importi delle rate di ammortamento periodiche già
corrisposte (si veda infra il Paragrafo 4.8 per maggiori informazioni).
Il Tasso di Interesse, la periodicità, le Date di Pagamento e l’importo delle Cedole saranno di volta in volta
indicati nelle pertinenti Condizioni Definitive. L’importo della Cedola verrà determinato moltiplicando il
Valore Nominale investito, il tasso nominale ed i giorni di durata della Cedola stessa e dividendo per i giorni
effettivi di durata della Cedola.
Formula di calcolo:
per le cedole annuali I=CxR xt
per le cedole semestrali
I=Cx(R/2) xt
per le cedole trimestrali
I=Cx(R/4) xt
per le cedole mensili I=Cx(R/12) xt
dove:
I=interessi
C=valore nominale R=tasso annuo percentuale (predeterminato crescente o decrescente)
T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della
Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive).
b)
-“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso”
- “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale
rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Tali
Obbligazioni
corrisponderanno
cedole
fisse
pagabili
mensilmente/trimestralmente/semestralmente/annualmente in via posticipata a ciascuna Data di Pagamento, il
cui importo sarà calcolato applicando un Tasso di Interesse fisso predeterminato, calcolato come percentuale
del Valore Nominale.
Per le Obbligazioni Subordinate qualora prevedano il rimborso tramite ammortamento, si considererà il Valore
Nominale residuo delle Obbligazioni, ossia la differenza tra il Valore Nominale originario delle Obbligazioni
123
Subordinate e la somma degli importi delle rate di ammortamento periodiche già corrisposte (si veda infra il
Paragrafo 4.8 per maggiori informazioni).
Il Tasso di Interesse, la periodicità, le Date di Pagamento e l’importo delle Cedole saranno di volta in volta
indicati nelle pertinenti Condizioni Definitive.
L’importo della Cedola verrà determinato moltiplicando il Valore Nominale investito, il tasso nominale ed i
giorni di durata della Cedola stessa e dividendo per i giorni effettivi di durata della Cedola.
Formula di calcolo:
per le cedole annuali
I=CxR xt
per le cedole semestrali
I=Cx(R/2) xt
per le cedole trimestrali
I=Cx(R/4) xt
per le cedole mensili
I=Cx(R/12) xt
dove:
I=interessi
C=valore nominale
R=tasso annuo percentuale (predeterminato fisso)
T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della
Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive).
c)
“Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon”
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Le Obbligazioni Senior Zero Coupon emesse in ragione della presente Nota Informativa danno il diritto al
pagamento posticipato di interessi il cui importo è dato dalla differenza tra il prezzo di rimborso di tali
Obbligazioni alla Data di Scadenza e il Prezzo di Emissione che sarà sempre inferiore al 100% del Valore
Nominale (come indicato nelle relative Condizioni Definitive). Per questa tipologia di Obbligazioni non si
prevede la corresponsione di Cedole durante la vita delle Obbligazioni stesse.
d)
“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Tali Obbligazioni corrisponderanno agli Obbligazionisti, secondo quanto espressamente indicato nelle
Condizioni Definitive, Cedole periodiche il cui importo verrà calcolato in percentuale, applicando al Valore
Nominale il Parametro di Indicizzazione consistente in un Tasso di Interesse variabile, da corrispondersi
mensilmente/trimestralmente/semestralmente/annualmente in via posticipata a ciascuna Data di Pagamento.
Inoltre, data la specifica configurazione del Prestito, è previsto un tasso massimo (c.d. Cap) e un tasso minimo
(c.d. Floor) per la Cedola variabile.
In particolare, nel corso della vita dell’Obbligazione, gli Obbligazionisti riceveranno il pagamento di Cedole,
comunque non inferiori a zero, il cui importo sarà calcolato applicando al Valore Nominale il Parametro di
indicizzazione prescelto, eventualmente maggiorato di uno Spread (espresso in punti base) fino al
raggiungimento del Cap e del Floor. Nel caso in cui il valore del Parametro di Indicizzazione prescelto
eventualmente maggiorato dello Spread risulti inferiore al Tasso Minimo, il tasso delle Cedole sarà pari al
Tasso Minimo. Nel caso in cui il valore del Parametro di Indicizzazione prescelto eventualmente maggiorato
dello Spread risulti maggiore al Tasso Massimo, il tasso delle Cedole sarà pari al Tasso Massimo.
Il Parametro di Indicizzazione, l’eventuale Spread, il Tasso Minimo, il Tasso Massimo, il metodo di calcolo
delle Cedole e le Date di Pagamento saranno indicati nelle Condizioni Definitive del Prestito. Il valore di
riferimento del Parametro di Indicizzazione, alla data di rilevazione, sarà arrotondato allo 0,05 più vicino.
L’Emittente potrà prefissare il valore della prima Cedola in misura indipendente dal Parametro di
Indicizzazione, la cui entità sarà indicata su base nominale annua lorda nelle Condizioni Definitive del Prestito.
Formula di calcolo generale per il Cap e Floor:
124
MIN (MAX (Parametro +Spread; Floor) ; Cap) .
per le cedole:
mensili I = Cx(R/12) xt
trimestrali I=Cx(R/4) xt
semestrali I=Cx(R/2) xt
annuali I=CxR xt
dove:
I=interessi
C=valore nominale
R=tasso annuo percentuale (parametro di indicizzazione +spread)
T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della
Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive).
e)
-“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”;
-“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso variabile con eventuale rimborso
anticipato ovvero mediante ammortamento”
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Tali Obbligazioni corrisponderanno agli Obbligazionisti, secondo quanto espressamente indicato nelle
Condizioni Definitive, Cedole - il cui importo verrà calcolato, applicando un Tasso di Interesse variabile - in
via posticipata mensile/trimestrale/semestrale/annuale a ciascuna Data di Pagamento.
In particolare, nel corso della vita di tale tipologia di Obbligazione, gli Obbligazionisti percepiranno Cedole
periodiche comunque non inferiori a zero, il cui importo sarà calcolato applicando in percentuale al Valore
Nominale il Parametro di indicizzazione prescelto, eventualmente maggiorato di uno Spread (espresso in punti
base).
Per le Obbligazioni Subordinate qualora prevedano il rimborso tramite ammortamento, si considererà il Valore
Nominale residuo delle Obbligazioni, ossia la differenza tra il Valore Nominale originario delle Obbligazioni
Subordinate e la somma degli importi delle rate di ammortamento periodiche già corrisposte (si veda infra il
Paragrafo 4.8 per maggiori informazioni).
L’Emittente potrà prefissare il valore della prima Cedola in misura indipendente dal Parametro di
indicizzazione, la cui entità sarà indicata su base nominale annua lorda nelle Condizioni Definitive del Prestito.
Il Parametro di indicizzazione, l’eventuale Spread, il metodo di calcolo delle Cedole e le Date di Pagamento
saranno indicati nelle Condizioni Definitive del Prestito. Il valore di riferimento del Parametro di
Indicizzazione, alla data di rilevazione, sarà arrotondato allo 0,05 più vicino.
Formula di calcolo:
per le cedole:
mensili I = Cx(R/12) xt
trimestrali I=Cx(R/4) xt
semestrali I=Cx(R/2) xt
annuali I=CxR xt
dove:
I=interessi
C=valore nominale
R=tasso annuo percentuale (parametro di indicizzazione +spread)
T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della
Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive).
f)
-“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile”;
125
- “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con
eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Tali Obbligazioni corrisponderanno agli Obbligazionisti, secondo quanto espressamente indicato nelle
Condizioni Definitive, Cedole periodiche, in via posticipata, mensile/trimestrale/ semestrale/annuale a ciascuna
Data di Pagamento. L’importo di tali Cedole verrà calcolato, rispettivamente, per un primo periodo sulla base
di Tassi di Interesse prefissati costanti predeterminati all’emissione, e per un secondo periodo sulla base di
Tassi di Interesse variabili. L’importo delle Cedole Variabili verrà calcolato applicando in percentuale al
Valore Nominale il Parametro di indicizzazione prescelto, eventualmente maggiorato di uno Spread espresso
in punti base. In particolare, nel corso della vita di tale tipologia di Obbligazione, gli Obbligazionisti
percepiranno Cedole periodiche comunque non inferiori a zero.
Per le Obbligazioni Subordinate qualora prevedano il rimborso tramite ammortamento, si considererà il Valore
Nominale residuo delle Obbligazioni, ossia la differenza tra il Valore Nominale originario delle Obbligazioni
Subordinate e la somma degli importi delle rate di ammortamento periodiche già corrisposte (si veda infra il
Paragrafo 4.8 per maggiori informazioni).
Il tasso di interesse fisso costante, il Parametro di indicizzazione , l'eventuale Spread, il metodo di calcolo delle
Cedole e le Date di Pagamento saranno indicati nelle Condizioni Definitive del Prestito. Il valore di riferimento
del Parametro di Indicizzazione, alla data di rilevazione, sarà arrotondato allo 0,05 più vicino.
Formula di calcolo:
per le cedole annuali
per le cedole semestrali
per le cedole trimestrali
per le cedole mensili
I=CxR xt
I=Cx(R/2) xt
I=Cx(R/4) xt
I=Cx(R/12) xt
dove:
I=interessi
C=valore nominale
T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della
Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive)
V=valore del Parametro di indicizzazione
N=numero cedole annue
R=tasso di interesse calcolato nel seguente modo:
tasso predeterminato
R=Tasso nominale titolo, per la prima parte del Prestito (periodo indicato nelle
pertinenti Condizioni Definitive) tasso annuo lordo predeterminato e costante.
tasso variabile: R=(V + spread) per la restante durata del Prestito (periodo indicato nelle pertinenti Condizioni
Definitive), Cedole Variabili periodiche, il cui importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale il tasso
variabile agganciato al Parametro di Indicizzazione eventualmente aumentato di uno Spread (espresso in punti
base).
(ii)
Disposizioni relative agli interessi da pagare
Il Tasso di Interesse che maturerà in relazione alle Obbligazioni sarà determinato adottando il calendario
Target4, la convenzione5 di calcolo (la “Convenzione di Calcolo”) “Following unadjusted business day
4
Il Target è il calendario che definisce i giorni festivi nel sistema TARGET2, ossia il sistema di pagamenti trans european
automated real time gross settlement express transfer, sistema dei pagamenti utilizzato nell'ambito dell'unione monetaria
europea composto da meccanismi di regolamento lordo in tempo reale che utilizza una piattaforma unica condivisa
avviata il 19 novembre 2007.
126
Convention” e la base di calcolo6 (la “Base di Calcolo”) “Actual/Actual” (ICMA) come di volta in volta
indicati nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
Il pagamento degli interessi maturati sarà effettuato dalla Banca sui titoli oggetto del presente Programma di
Offerta accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. e/o qualsiasi altro intermediario individuato e specificato nelle
Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
(iii)
Data di godimento
Nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito Obbligazionario verrà indicata la Data di Godimento intesa
come la data a far corso dalla quale le Obbligazioni cominciano a produrre Interessi.
(iv)
Data di scadenza degli interessi
L’ammontare degli interessi sarà corrisposto in via posticipata con periodicità annuale, semestrale o trimestrale
o mensile alle Date di Pagamento indicate nelle pertinenti Condizioni Definitive.
Nel caso in cui una Data di Pagamento cadesse in un giorno che non è un giorno lavorativo “Target”, si
applicheranno le disposizioni di cui alla Convenzione di Calcolo indicata nelle Condizioni Definitive, senza
che ciò comporti una modifica del computo degli Interessi né la spettanza di alcun importo aggiuntivo per gli
Obbligazionisti.
(v)
Termine di prescrizione degli interessi e del capitale
I diritti del titolare delle Obbligazioni si prescrivono, a favore dell’Emittente, per quanto concerne gli Interessi,
decorsi 5 anni dalla data di scadenza delle Cedole e, per quanto riguarda il Capitale, decorsi 10 anni dalla data
in cui le Obbligazioni sono divenute rimborsabili.
Obbligazioni Senior e Subordinate a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e a Tasso Misto (per la
parte variabile)
(vi)
Dichiarazione indicante il tipo di sottostante
Le Obbligazioni a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e le Obbligazioni a Tasso Misto (per la parte a
tasso variabile) corrisponderanno agli Obbligazionisti Cedole periodiche posticipate il cui importo verrà
calcolato applicando al valore nominale il Parametro di Indicizzazione che sarà scelto alternativamente tra il
valore puntuale di (i) il tasso Euribor base 360 a tre, sei oppure dodici mesi, (ii) il tasso di rendimento semplice
lordo d’asta del BOT a sei mesi, o (iii) il Tasso di Riferimento della BCE, eventualmente aumentati di uno
5
La convenzione di calcolo “Following Business Day Convention”, indica che, ai fini del rimborso finale, e/o di una
cedola, qualora la relativa data di pagamento cada in un giorno che non è un giorno lavorativo, tale ammontare sarà
accreditato il primo giorno lavorativo successivo alla suddetta data.Il termine “Unadjusted” indica che al verificarsi della
circostanza ovvero delle circostanze indicate nella convenzione di calcolo, non sarà modificato il periodo di calcolo e
l’applicazione della convenzione di calcolo non avrà un impatto sull’ammontare della cedola pagata.
6
La prassi di mercato riconosce, la base di calcolo “Actual/Actual (ICMA)” che indica il numero di giorni a partire dalla
data in cui gli interessi cominciano a decorrere (inclusa) sino alla data in cui gli interessi sono dovuti (esclusa), diviso per
il numero effettivo di giorni nel relativo “periodo di calcolo degli interessi” moltiplicato per il numero dei periodi di
calcolo previsti nell’anno. Qualora vi sia un periodo di calcolo degli interessi maggiore del regolare periodo cedolare
(trimestre, semestre, anno, ecc..), il calcolo del rateo avverrà moltiplicando la cedola annua per la somma de: (i) il numero
di giorni del periodo di calcolo che ricade nel “regolare periodo cedolare” nel quale iniziano a maturare gli interessi,
diviso per il prodotto tra il numero di giorni all'interno del periodo regolare e il numero di periodi regolari all'interno di un
anno;(ii) il numero di giorni del periodo di calcolo che ricade nel successivo periodo regolare diviso per il prodotto tra il
numero di giorni all'interno del periodo regolare e il numero di periodi regolari all'interno di un anno.
127
Spread (espresso in punti base).
Con riferimento a ciascuna emissione di Obbligazioni a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e a Tasso
Misto (per la parte variabile), le Condizioni Definitive della singola emissione indicheranno e forniranno
informazioni sul Parametro di Indicizzazione e sull’eventuale Margine unitamente alle altre caratteristiche
dell’emissione.
(vii)
Descrizione del sottostante sul quale è basato
Le Obbligazioni a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e a Tasso Misto (per la parte a tasso variabile)
emesse nell’ambito del Programma di Offerta descritto nella presente Nota Informativa potranno avere come
Parametro di Indicizzazione uno tra quelli di seguito elencati:
a) Il Tasso Euribor
Il valore puntuale del tasso Euribor base 360 a tre, sei, dodici mesi che verrà rilevato il quarto Giorno
Lavorativo antecedente la Data di Pagamento della nuova Cedola.
L’Euribor è il tasso lettera sul mercato interno dell’Unione Monetaria Europea dei depositi bancari, rilevato
dalla Federazione Bancaria Europea (FBE) pubblicato sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” oppure rilevato sul
circuito Bloomberg, oppure sul sito www.euribor-ebf.eu.
Se una delle date di rilevazione cade in un giorno in cui il Tasso Euribor base 360 di riferimento non viene
pubblicato, la rilevazione viene effettuata il primo giorno utile antecedente la data di rilevazione. Il tasso
Euribor scelto come Parametro di Indicizzazione potrà essere il tasso Euribor base 360 trimestrale / semestrale
/ annuale così come indicato nelle Condizioni Definitive, arrotondato allo 0,05 più vicino.
b) Il Tasso di Rendimento d’asta del Bot
Per “Rendimento d’asta del Bot” si intende il rendimento semplice lordo del Bot relativo all’asta Bot
antecedente l’inizio del periodo di godimento di ciascuna Cedola come indicato nelle Condizioni Definitive. Il
Rendimento dei Bot emessi in asta è reperibile sui principali quotidiani finanziari, nonché sul sito
www.debitopubblico.it oppure www.bancaditalia.it., oppure sul circuito Bloomberg.
Il “Rendimento d’asta del Bot” scelto come Parametro di Indicizzazione potrà essere il rendimento d’asta del
Bot a sei/dodici mesi, così come indicato nelle Condizioni Definitive, arrotondato ai 5 centesimi per difetto.
c) Il Tasso Ufficiale di Riferimento BCE
Il Tasso Ufficiale di Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento principale (TUR) fissato dalla Banca
Centrale Europea (BCE), applicato alle operazioni di rifinanziamento principale dell’Eurosistema, rilevato
quattro Giorni Lavorativi antecedenti la Data di Pagamento di ciascuna Cedola. Tale indicatore è disponibile
nella homepage del sito della BCE www.ecb.int oppure sul circuito Bloomberg, e sarà definito di volta in
volta, nelle singole Condizioni Definitive, arrotondato allo 0,05 più vicino.
(viii)
Metodo utilizzato per mettere in relazione il sottostante e il tasso
Il Tasso di Interesse utilizzato per il calcolo del valore di ciascuna Cedola variabile è pari al Parametro di
Indicizzazione prescelto eventualmente maggiorato di uno Spread (espresso in punti base), in applicazione
della relativa formula di calcolo secondo quanto previsto al precedente paragrafo i) del presente Paragrafo 4.7.
Il riferimento temporale del Parametro di Indicizzazione può non coincidere con la periodicità della Cedola.
L’Emittente potrà prefissare l’ammontare della prima Cedola pagabile alla prima Data di Pagamento
successiva alla Data di Emissione indicando nelle Condizioni Definitive del Prestito un tasso di interesse
nominale lordo annuo, espresso in termini di percentuale da applicarsi sul valore nominale, indipendente dal
Parametro di Indicizzazione prescelto.
128
(ix)
Indicazione della fonte da cui poter ottenere le informazioni sulla performance passata e futura
del sottostante e sulla sua volatilità
La fonte informativa da cui poter ottenere le informazioni sulla performance passata e futura del Parametro di
Indicizzazione e sulla sua volatilità sarà riportata nelle Condizioni Definitive. L’Emittente non fornirà,
successivamente alla chiusura dell’Offerta, alcuna informazione relativamente all’andamento del Parametro di
Indicizzazione prescelto o, comunque, al valore di mercato corrente delle Obbligazioni.
(x)
Descrizione di eventuali fatti perturbativi del mercato o della liquidazione aventi un’incidenza
sul sottostante
Fatto salvo quanto diversamente indicato nelle Condizioni Definitive del singolo Prestito, nell’ipotesi di non
disponibilità del Parametro di Indicizzazione alla data di rilevazione l’Agente di Calcolo utilizzerà la prima
rilevazione utile immediatamente antecedente la data di rilevazione originariamente prevista, agendo in buona
fede seconda la migliore prassi di mercato. Nel caso di non disponibilità del Parametro di Indicizzazione per
più di 10 Giorni Lavorativi precedenti la data di rilevazione originariamente prevista ovvero nel caso in cui
l’indisponibilità del valore del Parametro di Indicizzazione dovesse verificarsi anche per la successiva Cedola,
l’Emittente agirà in buona fede secondo la migliore prassi di mercato individuando il Parametro di
Indicizzazione alternativo, che secondo la ragionevole opinione dell’Emittente, sia fungibile con il Parametro
di Indicizzazione divenuto indisponibile. In tal caso l’Emittente informerà gli investitori circa il nuovo
Parametro di Indicizzazione con una comunicazione disponibile presso la sede legale e tutte le Filiali della
Banca, nonché sul sito internet dell’Emittente.
(xi)
Regole di adeguamento applicabili in caso di fatti aventi un’incidenza sul sottostante
Qualora nel corso della vita delle Obbligazioni si verifichino, relativamente al Parametro di Indicizzazione
prescelto, eventi di natura straordinaria che ne modifichino la struttura o ne compromettano l’esistenza,
l’Agente per il Calcolo effettuerà, ove necessario, gli opportuni correttivi, quali la sostituzione del Parametro
di Indicizzazione, gli aggiustamenti o le modifiche per mantenere nella massima misura possibile inalterate le
caratteristiche finanziarie originarie delle Obbligazioni, secondo le modalità che saranno di volta in volta
indicate nelle Condizioni Definitive.
(xii)
Nome del responsabile del calcolo
Il responsabile del calcolo degli Interessi è l’Emittente. Pertanto, l’importo degli Interessi maturati dalle
Obbligazioni pagabile ad ogni Data di Pagamento è determinato dall’Emittente in qualità di Agente di Calcolo.
(xiii)
Se lo strumento finanziario presente una componente derivata per quanto riguarda il pagamento
degli interessi, fornirne una spiegazione chiara e dettagliata, che consenta agli investitori di
comprendere in che modo il valore del loro investimento è influenzato dal valore degli strumenti
sottostanti, specialmente in circostanze in cui i rischi sono più evidenti.
Le Obbligazioni, fatta eccezione per le Obbligazioni Senior a Tasso Variabile con Cap e Floor, non
incorporano componenti derivative.
La componente derivativa presente, invece, esclusivamente nelle Obbligazioni Senior a Tasso Variabile con
Cap e Floor, consta di una opzione di tipo interest rate CAP implicitamente venduta all’Emittente e di una
opzione di tipo interest rate FLOOR implicitamente acquistata dall’Investitore, in ragione della quale
l’Investitore vede determinato a priori il livello massimo e minimo delle Cedole Variabili pagate dal Prestito
Obbligazionario. Il valore delle suddette opzioni è ottenuto utilizzando il metodo di calcolo di Black &
Scholes.
129
4.8.
(i)
DATA DI SCADENZA E MODALITÀ DI AMMORTAMENTO DEL PRESTITO
Data di Scadenza
La data di scadenza delle Obbligazioni (“Data di Scadenza”) sarà indicata nelle Condizioni Definitive di
ciascun Prestito.
Le Obbligazioni Subordinate avranno, in ogni caso, una durata pari o superiore a cinque anni.
(ii)
Modalità di ammortamento del Prestito comprese le modalità di rimborso
Le Obbligazioni Senior (salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6. in merito all'utilizzo del bail-in e degli altri
strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi
come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015) saranno,
rimborsabili esclusivamente alla pari in un’unica soluzione alla Data di Scadenza indicata nelle Condizioni
Definitive di ciascun Prestito.
Le Obbligazioni Subordinate saranno rimborsate alla pari (100% del Valore Nominale) secondo una delle
seguenti modalità alternative (salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6. in merito all'utilizzo del bail-in e degli
altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti
creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015), in
base a quanto indicato nelle Condizioni Definitive:
1) in unica soluzione alla Data di Scadenza. L’importo pagabile a titolo di rimborso sarà indicato nelle relative
Condizioni Definitive (in termini percentuali rispetto al valore nominale unitario delle Obbligazioni) e non
potrà essere inferiore al 100% del valore nominale unitario (al lordo di ogni tassa od imposta applicabile),
senza deduzione per spese;
2) mediante ammortamento, e cioè con rate periodiche il cui importo sarà determinato nelle relative Condizioni
Definitive, pagabili alle date di rimborso indicate nelle Condizioni Definitive medesime e, comunque, non
oltre la Data di Scadenza coincidente con l’ultima, in ordine temporale, data di rimborso.
3) mediante il rimborso anticipato come meglio dettagliato nel paragrafo che segue.
Le Obbligazioni saranno rimborsate, per il tramite degli intermediari autorizzati aderenti alla Monte Titoli
S.p.A di ciascun Prestito e/o qualsiasi altro intermediario individuato e specificato nelle Condizioni Definitive
di ciascun Prestito, senza deduzione di spese. Qualora la data prevista per il rimborso del capitale non sia un
Giorno Lavorativo, come definito di volta in volta nelle Condizioni Definitive, il relativo pagamento sarà
effettuato sulla base del Calendario e della Convenzione di calcolo indicata di volta in volta nelle Condizioni
Definitive.
Gli Obbligazionisti sono i soli soggetti legittimati a ricevere i pagamenti in relazione alle rispettive
Obbligazioni e l’Emittente sarà liberato una volta corrisposti gli importi dovuti direttamente a ciascun
Obbligazionista, ovvero ad un terzo dal medesimo indicato.
Rimborso anticipato
Qualora previsto nelle Condizioni Definitive, le Obbligazioni Subordinate potranno prevedere la facoltà di
rimborso anticipato da parte dell’Emittente. Tale rimborso anticipato potrà avvenire non prima dei cinque anni
dalla Data di Emissione, salvo quanto di seguito previsto in caso di Regulatory Call, previa autorizzazione
dell’Autorità Competente e secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ivi inclusi l’articolo 77, lettera b),
e l’articolo 78 comma 1 del CRR. Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito riporteranno i termini e le
130
condizioni per l’esercizio da parte dell’Emittente della facoltà di rimborso anticipato, in particolare la data
nella quale il rimborso anticipato potrà avvenire.
Con riferimento alle Obbligazioni Subordinte e ove previsto nelle Condizioni Definitive, il rimborso anticipato
a seguito di una variazione nella classificazione regolamentare ai fini di vigilanza delle Obbligazioni
Subordinate (c.d. Regulatory Call) potrà avvenire (1) dopo il quinto anno dalla Data di Emissione ovvero (2)
prima del quinto anno dalla Data di Emissione, in entrambi i casi previa autorizzazione dell’Autorità
Competente e secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ivi inclusi l’articolo 77, lettera b), e l’articolo
78 del CRR.
In particolare, nell’ipotesi di Regulatory Call dopo il quinto anno dalla Data di Emissione ove previsto nelle
Condizioni Definitive, e sempre previa autorizzazione da parte dell’Autorità Competente, l’Emittente si
riserva il diritto di rimborsare integralmente in via anticipata le Obbligazioni Subordinate qualora interevenga
una variazione nella classificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate che ne comporti
l’esclusione dal Capitale di classe 2 oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore.
L’Autorità Competente emana il provvedimento dopo aver valutato – tra l’altro – la capacità dell’Emittente di
rispettare i requisiti patrimoniali di volta in volta previsti dalla normativa vigente.
Inoltre, nell’ipotesi di Regulatory Call prima del quinto anno dalla Data di Emissione , ove previsto nelle
Condizioni Definitive, l’Emittente potrà rimborsare anticipatamente le Obbligazioni Subordinate
successivamente allo scadere del 18° mese dalla data di chiusura del collocamento, e nel rispetto della
normativa vigente, sempre ove intervenga una variazione nella classificazione regolamentare delle
Obbligazioni Subordinate che ne comporti l’esclusione dal Capitale di classe 2 oppure una riclassificazione
come fondi propri di qualità inferiore, ma purché siano soddisfatte le seguenti condizioni: a) l’Autorità
Competente consideri tale variazione sufficientemente certa; b) l’Emittente dimostri, con piena soddisfazione
dell’Autorità Competente, che la riclassificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordiante non era
ragionevolmente prevedibile al momento della loro emissione.
L’esercizio della facoltà di rimborso anticipato verrà comunicato agli Obbligazionisti mediante pubblicazione
di un avviso sul sito internet dell’Emittente con un preavviso di almeno 10 Giorni Lavorativi. In caso di
esercizio della facoltà di rimborso anticipato, le Obbligazioni Subordinate saranno rimborsate mediante il
pagamento di un ammontare pari al 100% del loro valore nominale iniziale. Le Cedole pagabili alle Date di
Pagamento successive alla data di rimborso anticipato non saranno corrisposte e gli Obbligazionisti non
potranno vantare alcun diritto in relazione ad esse.
4.9.
(i)
IL RENDIMENTO EFFETTIVO
Indicazione del tasso di rendimento effettivo
Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito riporteranno l’illustrazione dello specifico rendimento effettivo a
scadenza annuo, al lordo e al netto dell’effetto fiscale “rendimento effettivo annuo lordo” “rendimento
effettivo annuo netto”, calcolato in regime di capitalizzazione composta alla Data di Emissione e sulla base
del Prezzo di Offerta come determinato al successivo paragrafo 5.3.1. punto (i).
(ii)
Illustrazione in forma sintetica del metodo del calcolo del rendimento
Il tasso di rendimento effettivo a scadenza sarà calcolato con il metodo del Tasso Interno di Rendimento detto
TIR (o IRR, acronimo dall’inglese Internal Rate of Return). Il TIR rappresenta quel tasso che eguaglia la
somma dei valori attuali dei flussi prodotti dalle Obbligazioni (Cedole e rimborso del Capitale) al Prezzo di
Offerta dell’Obbligazione stessa.
Tale tasso è calcolato assumendo che il titolo venga detenuto fino alla Data di Scadenza e che, ad eccezione
delle Obbligazioni Zero Coupon, i flussi di cassa intermedi vengano reinvestiti ad un tasso pari al TIR
131
medesimo e nell’ipotesi di assenza di eventi di credito dell’Emittente. Per quanto riguarda le Obbligazioni
Zero Coupon, il tasso di rendimento effettivo sarà calcolato alla Data di Godimento del relativo Prestito, sulla
base del Prezzo di Emissione, al lordo e al netto dell’aliquota fiscale e verrà comunicato nelle Condizioni
Definitive relative a ciascun Prestito. In tal caso, dunque, il tasso di rendimento effettivo a scadenza sarà
calcolato come differenza tra il Prezzo di Emissione ed il prezzo di rimborso calcolato in regime di
capitalizzazione composta.
Con riferimento alle Obbligazioni Senior o Subordinate a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e a Tasso
Misto (per la parte variabile) il tasso di rendimento effettivo a scadenza su base annua sarà calcolato
ipotizzando la costanza del valore del Parametro di Indicizzazione come rilevato alla data di rilevazione
riportata nelle Condizioni Definitive.
4.10. RAPPRESENTANZA DEGLI OBBLIGAZIONISTI
Non sono previste modalità di rappresentanza dei portatori delle Obbligazioni ai sensi dell’art. 12 del TUB che
prevede la non applicazione degli articoli 2415 e seguenti del Codice Civile.
4.11. DELIBERE, AUTORIZZAZIONI E APPROVAZIONI
Il Programma di Offerta, descritto nella presente Nota Informativa, sia con riferimento alle Obbligazioni
Senior che con riferimento alle Obbligazioni Subordinate è stato approvato con delibera del Consiglio di
Amministrazione dell’Emittente del 9 novembre 2015.
I singoli Prestiti Obbligazionari emessi nell’ambito di tale Programma di Offerta, che ha una durata di un anno
a partire dalla data di approvazione del Prospetto di Base da parte della Consob, saranno deliberati dal
competente organismo dell’Emittente e la pertinente delibera sarà indicata nelle Condizioni Definitive.
4.12. DATA DI EMISSIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
La Data di Emissione di ciascun Prestito Obbligazionario sarà indicata nelle Condizioni Definitive relative allo
stesso.
4.13. RESTRIZIONI ALLA LIBERA TRASFERIBILITÀ DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
Non vi sono limiti alla libera circolazione e trasferibilità delle Obbligazioni oggetto del Programma di Offerta.
Tuttavia, le Offerte non saranno promosse, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti d’America, Canada,
Giappone o Australia, o in qualsiasi altro Paese estero nel quale tali offerte non siano consentite in assenza di
specifiche autorizzazioni da parte delle autorità competenti o di deroga rispetto alle disposizioni applicabili
(collettivamente, gli “Altri Paesi”). Parimenti, non saranno accettate eventuali adesioni provenienti,
direttamente o indirettamente, da Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché dagli Altri
Paesi in cui tali adesioni siano in violazione di norme locali.
Né il Prospetto di Base, né le Condizioni Definitive né qualsiasi altro documento afferente l’Offerta viene
spedito e non deve essere spedito o altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati
Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi.
Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l’altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono distribuire,
inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché
negli o dagli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o
commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia,
nonché degli Altri Paesi (ivi inclusi a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il
telex, la posta elettronica, il telefono ed Internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico).
Inoltre, le Obbligazioni non sono, né tantomeno saranno, strumenti registrati ai sensi del “United States
Securities Act” del 1933 e successive modifiche: inoltre, conformemente alle disposizioni dell’ “United States
132
Commodity Exchange Act”, la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United States
Commodity Futures Trading Commission”. Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in Gran
Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “ Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle
disposizioni applicabili del “ FSMA 2000” . Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle
persone designate dal “ FSMA 2000”.
4.14. REGIME FISCALE
Quanto segue è una sintesi del regime fiscale proprio delle Obbligazioni vigente alla data di pubblicazione
della presente Nota Informativa e applicabile a certe categorie di investitori fiscalmente residenti in Italia che
detengono le Obbligazioni non in relazione ad una impresa commerciale nonché agli investitori fiscalmente
non residenti in Italia.
Nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito sarà indicato il regime fiscale vigente alla data di pubblicazione
delle stesse ed applicabile alle Obbligazioni.
Gli investitori sono tenuti a consultare i loro consulenti in merito al regime fiscale proprio dell’acquisto, della
detenzione e della vendita delle Obbligazioni.
Sono a carico degli Obbligazionisti le imposte e tasse presenti e future che per legge colpiscano le
Obbligazioni e/o i relativi Interessi ed altri proventi.
Redditi di capitale: gli Interessi ed altri proventi delle Obbligazioni sono soggetti ad un’imposta sostitutiva
delle imposte sui redditi nella misura attualmente del 26,00%, ove dovuta ai sensi del D.Lgs. n. 66/14
convertito in Legge n. 89/2014 e successive integrazioni e modificazioni.
Tassazione delle plusvalenze: le plusvalenze, diverse da quelle conseguite nell’esercizio delle imprese
commerciali realizzate mediante cessione a titolo oneroso ovvero rimborso dei titoli, sono soggette ad
un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con l’aliquota attualmente del 26,00% ai sensi del D.Lgs. n.
66/14 convertito in Legge n. 89/2014 e successive integrazioni e modificazioni.
5.
CONDIZIONI DELL’OFFERTA
5 .1. STATISTICHE RELATIVE ALL’OFFERTA, CALENDARIO PREVISTO E MODALITÀ DI
SOTTOSCRIZIONE DELL’OFFERTA
5.1.1.
Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata
Secondo quanto di volta in volta indicato nelle Condizioni Definitive relative ai singoli Prestiti, le
Obbligazioni potranno essere sottoscritte senza essere subordinate ad alcuna condizione o limitazione oppure
rispettando, una o più delle seguenti condizioni (le “Condizioni dell’Offerta”):

al fine di poter partecipare all’Offerta, il sottoscrittore dovrà procedere, nel caso non ne sia già titolare,
all’apertura di un conto corrente e di custodia titoli presso l’Emittente; e/o

al fine di poter partecipare all’Offerta, il sottoscrittore dovrà apportare esclusivamente fondi di
cosiddetto ”denaro fresco”. Per denaro fresco si intendono le nuove disponibilità accreditate dal
sottoscrittore presso l'Emittente nel periodo di tempo che va da una determinata data indicata nelle
Condizioni Definitive e alla data di chiusura del Periodo di Offerta. L’apporto di nuova disponibilità
presso l’Emittente potrà avvenire nella forma di denaro contante, bonifico proveniente da altre banche
e/o intermediari, assegno bancario tratto su altro istituto di credito o assegno circolare emesso da altro
Istituto di credito. Le somme non debbono provenire da smobilizzi di giacenze, prodotti bancari,
finanziari o titoli, già presenti, alla data indicata nelle Condizioni Definitive, presso una qualsiasi delle
Filialidell’Emittente; e/o
133

l’ emissione è riservata alla sola nuova clientela (dove per nuova clientela si intende la clientela che
non ha rapporti con l’Emittente a partire dalla data indicata nelle Condizioni Definitive); e/o

al fine di poter partecipare all’Offerta, il sottoscrittore dovrà apportare fondi provenienti da
“conversione dell’amministrato” (dove per conversione dell’amministrato si intende la conversione in
Obbligazioni oggetto dell’Offerta dei proventi derivanti da vendite o scadenze di strumenti finanziari
emessi da terzi realizzate a partire dalla data indicata nelle Condizioni Definitive); e/o

l’Emissione è riservata alle Filiali indicate nelle Condizioni Definitive; e/o

l’Emissione è riservata a soggetti che, a una determinata data individuata nelle Condizioni Definitive,
siano residenti in una particolare area geografica (Città e/o Provincia e/o Comune) come indicato nelle
Condizioni Definitive.
5.1.2.
Ammontare totale dell’Offerta
Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’ammontare massimo dell’emissione “Ammontare
Totale dell’Offerta” espresso in Euro, nonché il numero massimo di Obbligazioni calcolato sulla base del
Valore Nominale.
L’Emittente si riserva la facoltà di aumentare l’ammontare dell’emissione durante il Periodo di Offerta,
dandone comunicazione tramite apposito avviso trasmesso alla Consob, contestualmente pubblicato sul sito
internet dell’Emittente, e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale e le Filiali.
5.1.3.
Periodo di validità dell’Offerta e descrizione della procedura di sottoscrizione
(i)
Periodo di validità dell’Offerta comprese eventuali modifiche
L’adesione a ciascun Prestito potrà essere effettuata nel corso del periodo di validità di ciascuna Offerta,
ovvero durante il Periodo di Offerta che sarà riportato nelle Condizioni Definitive del singolo Prestito.
Nell’ipotesi in cui non sia sottoscritta la totalità delle Obbligazioni oggetto di Offerta, l’Emittente ha
comunque facoltà di dare corso all’emissione delle Obbligazioni relative ai singoli Prestiti.
L’Emittente si riserva inoltre la facoltà di procedere alla chiusura anticipata dell’Offerta senza preavviso,
sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste da parte degli investitori, nel caso di:
o
mutate esigenze dell’Emittente;
o
mutate condizioni di mercato;
o
raggiungimento dell’ammontare totale di ciascuna Offerta.
Come riportato nel Capitolo 2 della Sezione VI del presente Prospetto di Base (Fattori di Rischio relativi alle
Obbligazioni), tale circostanza potrebbe determinare una riduzione dell’ammontare di titoli in circolazione
rispetto all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla liquidità delle Obbligazioni. L’Emittente darà
comunicazione al pubblico della chiusura anticipata dell’Offerta tramite apposito avviso pubblicato sul sito
internet dell’Emittente e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale
dell’Emittente e le Filiali. Tale avviso sarà contestualmente trasmesso alla Consob.
L’Emittente si riserva altresì la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta. Tale decisione sarà comunicata al
pubblico entro l’ultimo giorno del Periodo di Offerta secondo le medesime forme e modalità previste nel caso
di chiusura anticipata dell’Offerta di cui sopra.
(ii)
Descrizione della procedura di sottoscrizione
134
Le domande di adesione dovranno essere presentate mediante la consegna dell’apposito Modulo di Adesione,
debitamente compilato e sottoscritto dal richiedente, disponibile presso la succursale di uno dei collocatori
ovvero nel caso di operatività fuori sede, presso gli uffici dei promotori finanziari o, se richiesto, presso il
domicilio del cliente ovvero nel caso di collocamento on-line attraverso i siti internet indicati nelle Condizioni
Definitive. Le domande di adesione sono irrevocabili e non possono essere soggette a condizioni. Non saranno
ricevibili né considerati validi i Moduli di Adesione pervenuti prima dell’inizio del Periodo di Offerta e dopo il
termine del Periodo di Offerta.
Ai sensi degli articoli 30 e 32 del Testo Unico della Finanza il/i Soggetto/i Incaricato/i del Collocamento, ove
previsto nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, può/possono, rispettivamente, effettuare il
collocamento fuori sede (collocamento fuori sede) ovvero avvalersi di tecniche di comunicazione a distanza
con raccolta delle schede di adesione tramite Internet (collocamento on-line). L'eventuale utilizzo della
modalità di collocamento fuori sede ovvero on-line, viene comunicata e descritta nelle Condizioni Definitive di
volta in volta rilevanti.
Ai sensi dell’articolo 30, comma 6 del Testo Unico della Finanza, l'efficacia dei contratti conclusi fuori sede è
sospesa per la durata di 7 (sette) giorni di calendario decorrenti dalla data di sottoscrizione degli stessi da parte
dell'investitore. La data ultima in cui sarà possibile aderire all’Offerta mediante contratti conclusi fuori sede
sarà indicata nelle relative Condizioni Definitive.
L’Emittente indicherà nelle Condizioni Definitive, con riferimento a ciascuna emissione, se sarà riconosciuto
il diritto di recesso, ai sensi dell’articolo 67 – duodecies comma 5 del D. Lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del
consumo”). Pertanto, in caso affermativo, l'efficacia dei contratti conclusi mediante tecniche di comunicazione
a distanza potrà essere sospesa per la durata di 14 (quattordici) giorni di calendario decorrenti dalla data di
sottoscrizione degli stessi da parte del consumatore. In tal caso l’Emittente indicherà nelle Condizioni
Definitive la data ultima in cui sarà possibile aderire all’Offerta nonché il periodo di tempo entro il quale potrà
essere esercitato il diritto di recesso e le modalità di esercizio del medesimo.
Ai sensi dell’articolo 16 della Direttiva Prospetto, nel caso in cui l’Emittente proceda alla pubblicazione di
supplemento al Prospetto di Base, secondo le modalità di cui alla Direttiva Prospetto e dell'articolo 94, comma
7 del Testo Unico della Finanza, gli investitori, che abbiano già concordato di sottoscrivere le Obbligazioni
prima della pubblicazione del supplemento, potranno, ai sensi dell’art. 95 bis comma 2 del Testo Unico della
Finanza, revocare la propria accettazione entro il secondo Giorno Lavorativo successivo alla pubblicazione del
supplemento medesimo, mediante una comunicazione scritta all'Emittente ed al Collocatore o secondo le
modalità indicate nel contesto del supplemento medesimo. Il supplemento sarà pubblicato sul sito internet
dell’Emittente e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale dell’Emittente.
Della pubblicazione del supplemento verrà data notizia con apposito avviso disponibile e consultabile
gratuitamente presso la sede dell’Emittente, nonché sul sito internet dello stesso.
5.1.4.
Possibilità di revoca dell’Offerta / ritiro dell’ammontare delle sottoscrizioni
In relazione a ciascun Prestito, l’Emittente darà corso all’emissione delle Obbligazioni in base alle adesioni
pervenute anche qualora tali adesioni non dovessero raggiungere l’ Ammontare Totale dell’Offerta, salvo il
caso di ritiro dell’Offerta di seguito previsto, e quindi potrà ridurre l’ammontare di Obbligazioni oggetto
dell’Offerta. Tale riduzione dell’ammontare delle Obbligazioni offerte avverrà fornendo un’apposita
comunicazione al pubblico mediante avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente.
Revoca dell’Offerta
Qualora tra la data di pubblicazione delle Condizioni Definitive del relativo Prestito e il giorno antecedente
l’inizio del Periodo di Offerta dovessero verificarsi circostanze straordinarie, così come previste nella prassi
internazionale, ovvero eventi negativi riguardanti la situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale
dell’Emittente, nonché per motivi di opportunità (quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo condizioni
sfavorevoli di mercato o il venir meno della convenienza dell’affare) che siano tali, secondo il ragionevole
135
giudizio dell’Emittente da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’Offerta,
l’Emittente potrà decidere di revocare e non dare inizio all’Offerta e la stessa dovrà ritenersi annullata.
Tale decisione verrà comunicata tempestivamente al pubblico e alla CONSOB mediante apposito avviso da
pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente e dei Collocatori– nonché diffuso negli ulteriori luoghi di messa a
disposizione secondo quanto indicato nelle Condizioni Definitive – e, contestualmente, trasmesso alla
CONSOB entro la data di inizio dell’Offerta delle relative Obbligazioni.
Ritiro dell’Offerta
L’Emittente si riserva inoltre la facoltà, nel corso del Periodo d’Offerta , di ritirare, in tutto o in parte, l’Offerta
delle Obbligazioni per motivi di opportunità (quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo, condizioni
sfavorevoli di mercato o il venir meno della convenienza dell’Offerta o il ricorrere delle circostanze
straordinarie, eventi negativi od accadimenti di rilievo di cui sopra nell’ipotesi di revoca dell’Offerta) che
siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità
e/o la convenienza dell’Offerta.
Tale decisione verrà comunicata tempestivamente al pubblico entro la data di pagamento delle Obbligazioni e
alla CONSOB mediante apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente e dei Collocatori –
nonché diffuso negli ulteriori luoghi di messa a disposizione secondo quanto indicato nelle Condizioni
Definitive – contestualmente trasmesso alla CONSOB e reso disponibile gratuitamente presso la sede e in ogni
filiale dell’Emittente.
Ove l’Emittente si sia avvalso della facoltà di ritirare integralmente l’Offerta di un Prestito ai sensi delle
disposizioni che precedono, tutti i Moduli di Adesione all’Offerta saranno per ciò da ritenersi nulli ed
inefficaci e le parti saranno libere da ogni obbligo reciproco, senza necessità di alcuna ulteriore comunicazione
da parte dell’Emittente, fatto salvo l’obbligo per l’Emittente di restituzione del capitale ricevuto in caso questo
fosse stato già pagato da alcuno dei sottoscrittori senza corresponsione di interessi.
5.1.5.
Ammontare minimo e massimo dell’importo sottoscrivibile
Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’indicazione dell’importo minimo sottoscrivibile
“Lotto Minimo”, pari al valore nominale di ogni Obbligazione o multipli di tale valore. L’importo massimo
sottoscrivibile “Lotto Massimo” non potrà essere superiore all’Ammontare Totale dell’Offerta prevista per
ciascun Prestito.
5.1.6
Modalità e termini per il pagamento e la consegna degli strumenti finanziari
Il pagamento delle Obbligazioni sarà effettuato alla/e data/e di regolamento (la “Data di Regolamento” o le
“Date di Regolamento”) come indicato nelle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito, mediante
addebito sui conti correnti dei sottoscrittori.
Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito potranno prevedere più Date di Regolamento nel Periodo di
Offerta.
Nell’ipotesi in cui durante il Periodo di Offerta vi sia un’unica Data di Regolamento questa coinciderà con la
Data di Godimento. Laddove, invece vi siano più Date di Regolamento le sottoscrizioni effettuate prima della
Data di Godimento saranno regolate a quella data; le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di
Godimento saranno regolate alla prima Data di Regolamento utile compresa nel Periodo di Offerta con
addebito, in tale ultimo caso, ai sottoscrittori del rateo interessi maturato tra la Data di Godimento (esclusa) e
la relativa Data di Regolamento (inclusa) come indicato nelle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito.
Per maggiori informazioni si rinvia al paragrafo 5.3.1..Contestualmente alla Data di Regolamento, a seguito
dell’avvenuto pagamento, le Obbligazioni assegnate verranno messe a disposizione degli aventi diritto, in
forma dematerializzata, mediante contabilizzazione sui conti deposito intrattenuti dagli Intermediari
136
Autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata Monte Titoli S.p.A. ovvero presso qualsiasi altro
intermediario individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
Qualora l’Emittente si riservi la facoltà di estendere la durata del Periodo di Offerta potrà stabilire Date di
Regolamento aggiuntive nelle quali dovrà essere effettuato il pagamento del Prezzo di Emissione, dandone
comunicazione tramite avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente e reso disponibile in forma stampata e
gratuitamente presso la sede legale dell’Emittente e le Filiali e trasmesso alla Consob.
5.1.7
Diffusione dei risultati dell’Offerta
L’Emittente comunicherà entro 5 giorni successivi alla conclusione del Periodo di Offerta i risultati della
medesima mediante un annuncio pubblicato sul proprio sito internet e reso disponibile in forma stampata e
gratuitamente presso la sede legale e le Filiali.
5.1.8.
Eventuali diritti di prelazione
Non sono previsti diritti di prelazione.
5.2.
5.2.1.
PIANO DI RIPARTIZIONE E DI ASSEGNAZIONE
Destinatari dell’Offerta
Fatto salvo quanto indicato al Paragrafo 5.1.1, le Obbligazioni saranno emesse e collocate interamente ed
esclusivamente al pubblico indistinto in Italia. Per le restrizioni alla libera trasferibilità delle Obbligazioni si
rinvia al Paragrafo 4.13 della presente Nota Informativa.
5.2.2.
Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato e della possibilità di iniziare le
negoziazioni prima della comunicazione
Non sono previsti criteri di riparto, pertanto saranno assegnate tutte le Obbligazioni richieste dai sottoscrittori
durante il Periodo di Offerta fino al raggiungimento dell'importo massimo dell'Offerta. Infatti, qualora durante
il Periodo di Offerta le richieste raggiungessero l'importo massimo indicato nelle Condizioni Definitive di
ciascun Prestito, si procederà alla chiusura anticipata dell'Offerta, che sarà comunicata al pubblico con
apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente, e reso disponibile in forma stampata e
gratuitamente presso la sede legale e le Filiali, e, contestualmente trasmesso alla Consob.
Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di prenotazione.
Per ogni prenotazione soddisfatta sarà inviata apposita comunicazione ai sottoscrittori attestante l’avvenuta
assegnazione delle Obbligazioni e le condizioni di aggiudicazione delle stesse.
Le Obbligazioni saranno negoziabili dopo l’avvenuto regolamento contabile della sottoscrizione. Per quanto
riguarda le Obbligazioni Senior, si segnala che l’Emittente, durante il periodo di collocamento, potrà effettuare
operazioni di negoziazione (riacquisto da sottoscrittori), dei titoli oggetto della presente Nota Informativa,
secondo i criteri stabiliti al seguente paragrafo 6.3 (“Impegno sul mercato secondario”).
5.3.
5.3.1.
FISSAZIONE DEL PREZZO
Prezzo di emissione
(i)
Indicazione del prezzo previsto al quale saranno offerti gli strumenti finanziari
Il Prezzo di Emissione sarà indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive quale percentuale del valore
nominale unitario delle Obbligazioni. Le Obbligazioni saranno emesse alla pari o sotto la pari, cioè ad un
Prezzo di Emissione pari / inferiore al Valore Nominale, indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun
Prestito.
137
Per le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento, il Prezzo di Emissione dovrà essere
maggiorato degli interessi maturati tra la Data di Godimento e la successiva data di sottoscrizione del Prestito.
Il Prezzo di Offerta sarà pari al Prezzo di Emissione oppure al Prezzo di Emissione maggiorato delle
spese/costi/commissioni, eventualmente anche di collocamento, e delle imposte specificatamente poste a carico
del sottoscrittore.
(ii)
Indicazione del metodo utilizzato per determinare il prezzo e la procedura per comunicarlo
Il Prezzo di Emissione di ciascun Prestito sarà di volta in volta determinato secondo la metodologia
dell’attualizzazione dei flussi di cassa sulla base di fattori di sconto ricavati dalla curva dei tassi di interesse
Interest Rate Swap (IRS) dell’area Euro coerente con la scadenza dei flussi di cassa delle Obbligazioni
maggiorata da un premio aggiuntivo (spread) rispetto alla citata curva. Per la determinazione di tale premio
aggiuntivo (spread), l’Emittente si avvarrà di una molteplicità di fattori, tra cui la politica di raccolta fondi
dell’Emittente, le condizioni di mercato, la durata dei titoli, l’importo minimo di sottoscrizione, tenendo altresì
conto dei rendimenti corrisposti da strumenti finanziari aventi le medesime caratteristiche finanziarie ed emessi
da intermediari concorrenti. Il valore dell’eventuale opzione cap e floor sarà determinato utilizzando il modello
di calcolo valutativo Black-Scholes valorizzato sulla base dei dati di mercato (ovvero tassi di interesse e loro
volatilità calcolata in funzione delle aspettative di mercato). Per le Obbligazioni Subordinate in aggiunta a tale
Spread relativo al costo annuo di raccolta si prevede l’applicazione di un premio dato dalla subordinazione dei
titoli. L’Emittente dovrà verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy di pricing prevista in
sede di emissione.
(iii)
Indicazione dell’ammontare delle spese o delle imposte specificatamente poste a carico del
sottoscrittore o dell’acquirente
Il Prezzo di Emissione non include commissioni di collocamento o di sottoscrizione. L’eventuale ammontare
delle commissioni, delle spese/costi/commissioni, eventualmente anche di collocamento e delle imposte in
aggiunta al Prezzo di Emissione sarà indicato nelle Condizioni Definitive. Laddove il sottoscrittore non
intrattenga con la Banca (o con il collocatore delle Obbligazioni diverso dall’Emittente) un rapporto di
clientela, possono, inoltre, sussistere spese relative all’apertura di un conto corrente e di un deposito titoli. Per
informazioni circa le eventuali commissioni di sottoscrizione e/o collocamento dovute ai collocatori, nel caso
in cui le Obbligazioni fossero collocate da soggetti terzi, si rinvia al successivo Paragrafo 5.4.3.
5.4.
5.4.1.
COLLOCAMENTO E SOTTOSCRIZIONE
I soggetti incaricati del collocamento
La Banca del Fucino è responsabile e incaricata del collocamento.
Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito indicheranno eventuali accordi di sottoscrizione / di collocamento,
gli elementi caratteristici degli stessi nonché il nome ed l’indirizzo dei soggetti che assumono l’impegno.
L’eventuale ammontare complessivo della commissione di collocamento / della commissione di sottoscrizione
sarà indicata nelle Condizioni Definitive.
Il collocamento delle Obbligazioni potrebbe inoltre essere effettuato secondo le modalità dell’offerta fuori sede
avvalendosi eventualmente anche di promotori finanziari di cui all’art. 31 del Testo Unico Finanza, ovvero
avvalendosi di tecniche di comunicazione a distanza, come previsto dagli artt. 30 e 32 del Testo Unico
Finanza, fermo restando che l’efficacia dei contratti conclusi fuori sede ovvero tramite l’uso di tecniche di
comunicazione a distanza è sospesa per la durata rispettivamente di sette giorni di calendario (ex art. 30,
comma 6, del Testo Unico Finanza) e di quattordici giorni di calendario (ex art. 67 duodecies del Codice del
Consumo) decorrenti dalla data di sottoscrizione degli stessi da parte dell’investitore. Conseguentemente la
data ultima in cui sarà possibile aderire alle singole Offerte mediante contratti conclusi fuori sede ovvero
tramite tecniche di comunicazione a distanza, sarà indicata di volta in volta nelle relative Condizioni
Definitive.
138
5.4.2.
Denominazione e indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario
Il pagamento degli Interessi e il rimborso del Capitale saranno effettuati presso la sede legale dell’Emittente e
le Filiali, ovvero per il tramite di Intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli
S.p.A.(Via Mantegna 6 – 20154 MILANO) e/o qualsiasi altro intermediario individuato e specificato nelle
Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
5.4.3. Accordi di sottoscrizione/collocamento
Alla Data del Prospetto di Base, l’Emittente non ha stipulato alcun accordo di sottoscrizione/collocamento
relativo alle Obbligazioni.
Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito indicheranno eventuali accordi di sottoscrizione/collocamento, gli
elementi caratteristici degli stessi nonché il nome e l’indirizzo dei soggetti che assumono l’impegno.
Informazioni sulle eventuali commissioni di sottoscrizione e/o collocamento saranno contenute nelle
Condizioni Definitive.
5.4.4.
Data accordi di sottoscrizione
Nel caso in cui vengano sottoscritti degli accordi di sottoscrizione/collocamento, la data relativa sarà indicata
nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
6.
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE
6.1.
MERCATI REGOLAMENTATI E MERCATI EQUIVALENTI PRESSO I QUALI E’ STATA
RICHIESTA L’AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE
Alla Data del Prospetto di Base non è prevista la negoziazione delle Obbligazioni presso alcun mercato
regolamentato, né presso alcun sistema multilaterale di negoziazione o internalizzatore sistematico.
6.2.
STRUMENTI FINANZIARI GIÀ AMMESSI ALLA
REGOLAMENTATI E/O MERCATI EQUIVALENTI
NEGOZIAZIONE
SU
MERCATI
L'Emittente non è a conoscenza di mercati regolamentati o equivalenti su cui siano già ammessi alla
negoziazione strumenti della stessa classe o aventi le medesime caratteristiche delle Obbligazioni.
6.3.
IMPEGNO SUL MERCATO SECONDARIO
Impegno sul mercato secondario per le Obbligazioni Senior
Con riferimento alle Obbligazioni Senior l’Emittente si riserva la facoltà di assumere o meno l’onere di
controparte. L’indicazione dell’assunzione o meno dell’impegno al riacquisto e le relative condizioni principali
della determinazione del prezzo sul mercato secondario, saranno indicate nelle Condizioni Definitive di
ciascun Prestito (“Modalità di determinazione del prezzo sul mercato secondario ed eventuali spread di
negoziazione”).
Nel caso in cui l’Emittente assuma l’onere di controparte, si impegnerà incondizionatamente al riacquisto di
qualunque quantitativo di Obbligazioni dall’Investitore. In questo caso il prezzo di negoziazione di tali
Obbligazioni Senior sul mercato secondario, in acquisto ed in vendita, sarà pari al relativo Prezzo di
Emissione, con l’ eventuale applicazione di uno spread denaro/lettera nella misura massima dell’1%, ove
previsto di volta in volta dalle Condizioni Definitive. Tale modalità di fissazione del prezzo di negoziazione
dell’Obbligazione Senior non tiene conto delle variazioni della struttura dei tassi di mercato e/o del merito
139
creditizio dell’Emittente anche qualora tali variazioni fossero favorevoli per l’Obbligazionista e la cui
applicazione determinerebbe un valore superiore del titolo alla metodologia adottata dall’Emittente.
Al contrario, nel caso in cui l’ Emittente non assuma l’onere di controparte (i.e. non impegnandosi al riacquisto
di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle
operazioni sul mercato secondario), il prezzo delle Obbligazioni sul mercato secondario, in acquisto e in
vendita, sarà determinato secondo le modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e
Trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia
della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da
uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy. Tale policy, di
cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid –
Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è
disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente nonché pubblicata sul proprio sito internet al seguente
indirizzo: www.bancafucino.it. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di
acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La Banca del Fucino deve verificare sempre la
coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it.
Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà tutte le tipologie di
Obbligazioni al di fuori di qualunque struttura di negoziazione.
Impegno sul mercato secondario per le Obbligazioni Subordinate
In considerazione della clausola di subordinazione, il riacquisto sul mercato secondario è condizionato
dalla necessità di acquisire le autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste dalla normativa
nazionale e comunitaria di volta vigente. Si rinvia alle Condizioni Definitive per eventuali maggiori
dettagli. Sussiste pertanto il rischio che l’investitore si trovi nella difficoltà o nella impossibilità di
vendere le Obbligazioni Subordinate prima della loro scadenza naturale. In assenza della sopracitata
autorizzazione preventiva al riacquisto gli Investitori si troverebbero nella difficoltà o impossibilità di
rivendere le Obbligazioni Subordinate prima della loro scadenza naturale ovvero prima dell’ultima data
di rimborso.
Per completezza informativa si rappresenta che, ai sensi del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della
Commissione Europea del 7 gennaio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 14
marzo 2014 ed in vigore dal 3 aprile 2014, l’Autorità Competente potrebbe fornire un’autorizzazione
preventiva all’attività di riacquisto delle Obbligazioni Subordinate al fine di supporto agli scambi, nei limiti di
uno specifico importo predeterminato, che non potrà eccedere il valore minore tra (i) il 10% del valore
nominale complessivo della singola serie di Obbligazioni Subordinate oggetto di riacquisto, e (ii) il 3% del
valore nominale complessivo degli strumenti di classe 2 (Tier 2) emessi dall’Emittente di volta in volta in
circolazione.
L’Emittente, non si assume l’onere di controparte, non impegnandosi al riacquisto di qualunque quantitativo di
Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle operazioni sul mercato
secondario.
L’Emittente, nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente, si riserva la facoltà di negoziare in conto
proprio le Obbligazioni Subordinate, fornendo su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e
di vendita determinati secondo le modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e
Trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”). Le condizioni principali di tale facoltà saranno indicate
nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito (“Modalità di determinazione del prezzo sul mercato secondario
ed eventuali spread di negoziazione”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della
determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno
spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy. La policy, di cui si
invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in
Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile
140
presso la sede e le filiali dell’Emittente nonché pubblicata sul proprio sito internet al seguente indirizzo:
www.bancafucino.it. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di
vendita determinati in base alle suddette modalità. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del
metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it.
Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà le Obbligazioni al di fuori di
qualunque struttura di negoziazione.
7.
7.1.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
CONSULENTI LEGATI ALL’EMISSIONE
Non vi sono consulenti legati all’emissione delle Obbligazioni nell’ambito del Programma di Offerta.
7.2.
INFORMAZIONI CONTENUTE NELLA NOTA INFORMATIVA SOTTOPOSTE A REVISIONE
Le informazioni contenute nella presente Nota informativa non sono state sottoposte a revisione o a revisione
limitata da parte dei revisori legali dei conti.
7.3.
PARERI O RELAZIONI DI ESPERTI, INDIRIZZO E QUALIFICA
Non vi sono pareri o relazioni di esperti nella presente Nota Informativa.
7.4.
INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI
Non vi sono informazioni, contenute nella presente Nota Informativa, provenienti da terzi.
7.5.
RATING ATTRIBUITO ALL'EMITTENTE O ALLE OBBLIGAZIONI
Non è stato attribuito alcun giudizio di rating all’Emittente né alle Obbligazioni oggetto del Programma di
Offerta, fatto salvo quanto eventualmente indicato nelle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito.
141
APPENDICE A- MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE
Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni
[“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step Up/ Tasso Step Down”] / [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso”]/
[“Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon”]/ [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”] /
[“Banca del Fucino Obbligazioni a Tasso Variabile”] / [“Banca del Fucino Obbligazioni a Tasso Misto: Fisso e
Variabile”] / [“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso [con rimborso anticipato] / [con
rimborso mediante ammortamento]" “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso
crescente/decrescente (Step Up / Step Down ) [con rimborso anticipato] / [con rimborso mediante ammortamento]”
“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile [con rimborso anticipato] / [con rimborso
mediante ammortamento]”“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile [con
rimborso anticipato] / [con rimborso mediante ammortamento]”effettuata ai sensi del Programma di Offerta.
Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della
predisposizione della versione destinata alla pubblicazione.
BANCA DEL FUCINO SOCIETÀ PER AZIONI
Sede sociale Via Tomacelli 107 – 00186 Roma
Iscritta all’Albo delle Banche al n. 37150
Iscritta al Registro delle Imprese di Roma al n. 1775
Codice Fiscale: 00694710583 - Partita I.V.A.: 00923361000
Capitale sociale Euro 60.000.000,00 e Riserve Euro 30.090.060,95
CONDIZIONI DEFINITIVE
RELATIVE ALL’ OFFERTA DI OBBLIGAZIONI DENOMINATE
[[DENOMINAZIONE DELLE OBBLIGAZIONI] [CODICE ISIN [•]]
emesse a valere sul Programma di Offerta di cui al Prospetto di Base depositato presso la Consob in
data 11 Febbraio 2016 a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. 0008236/16 del
29/1/2016 (il “Prospetto di Base”) [ed eventuali supplementi]
Le presenti Condizioni Definitive - redatte in conformità alla Direttiva 2003/71/CE ed al Regolamento
809/2004/CE e successive modifiche ed integrazioni - congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di
Base, disciplinano il Prestito Obbligazionario. Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse in
Consob in data [•].
[Le Obbligazioni Subordinate Tier II sono “passività subordinate” dell’Emittente di tipo Tier II, ai sensi
e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due (Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi
Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2), art. 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento
142
europeo e del Consiglio del 26/06/2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese
di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013,
“Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”,
Parte II, Capitolo I.
L’investimento nelle Obbligazioni subordinate comporta il rischio di perdita, anche integrale, del
capitale investito laddove, nel corso della vita delle Obbligazioni, la Banca venga a trovarsi in una
situazione di dissesto o rischio di dissesto. In particolare, nel caso in cui la Banca sia in dissesto o a
rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015),
l’investitore è esposto al rischio di riduzione, anche integrale, con perdita totale del capitale investito, o
di conversione in azioni, anche indipendentemente dall’avvio di una procedura di risoluzione (tra cui il
bail in). Inoltre, nel caso di applicazione del bail in, le obbligazioni subordinate sono ridotte o convertite
in azioni prima delle obbligazioni non subordinate. Esse, pertanto, presentano una maggiore rischiosità
rispetto alle obbligazioni non subordinate. Per una maggiore informativa si rinvia in proposito alla Nota
Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o
conversione in azioni delle obbligazioni subordinate” del Prospetto di Base.
In aggiunta a quanto sopra, si segnala che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure
concorsuali, c’è il rischio che la massa fallimentare soddisfi soltanto i crediti che debbono essere
soddisfatti con precedenza rispetto alle obbligazioni subordinate. Pertanto l’investitore è esposto al
rischio di perdita, anche totale, del capitale investito. Per una maggiore informativa si rinvia in
proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli”
del Prospetto di Base.
E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti solo dopo
averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che esse comportano. L’investitore deve
considerare che la complessità delle Obbligazioni può favorire l’esecuzione di operazioni non
appropriate. Si consideri che, in generale, l’investimento in obbligazioni subordinate, in quanto titoli di
particolare complessità, non è adatto alla generalità degli investitori; pertanto, l’investitore dovrà
valutare il rischio dell’operazione e l’intermediario dovrà verificare se l’investimento è appropriato per
l’investitore ai sensi della normativa vigente tenuto anche conto della comunicazione Consob n. 0097996
del 22 dicembre 2014 sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail. In particolare,
nella prestazione di un servizio di consulenza o di gestione di portafogli, l’intermediario dovrà altresì
valutare se l’investimento è adeguato per l’investitore. ]
L’Emittente attesta che:
a)
le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva
2003/71/CE (la “Direttiva Prospetto”),
nonché al regolamento CE n. 809/2004 come
successivamente modificato ed integrato e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base, [ai
suoi eventuali supplementi] e ai documenti in esso incorporati per riferimento;
b)
il Prospetto di Base, [gli eventuali supplementi] e le Condizioni Definitive sono stati pubblicati a
norma dell’articolo 14 della Direttiva Prospetto e sono a disposizione del pubblico gratuitamente
presso la sede legale della Banca (Via Tomacelli n. 107, Roma), nonché consultabili sul sito internet
www.bancafucino.it.;
c)
per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il
Prospetto di Base - costituito dal Documento di Registrazione, dalla Nota Informativa e dalla Nota di
Sintesi - che le presenti Condizioni Definitive;
d)
la Nota di Sintesi relativa al Prestito Obbligazionario oggetto delle presenti Condizioni Definitive è
allegata alle medesime.
143
Salvo ove sia diversamente indicato, i termini e le espressioni riportate con lettera maiuscola hanno lo stesso
significato loro attribuito nel Prospetto di Base.
L’adempimento di pubblicazione delle presenti Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della
CONSOB sull’opportunità dell’investimento e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
144
INFORMAZIONI ESSENZIALI
Ulteriori conflitti di interesse
[Non sono presenti ulteriori conflitti di interesse]
Ovvero
[●]
Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi
[●]
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE
Denominazione dell’Obbligazione
[●]
Descrizione del tipo e della classe degli
strumenti finanziari offerti al pubblico:
[Ordinarie] / [Subordinate Tier II con facoltà di rimborso
anticipato] / [Subordinate Tier II senza facoltà di
rimborso del capitale in rate periodiche] / [Subordinate
Tier II con facoltà di rimborso del capitale in rate
periodiche]
Codice Isin
[●]
Valore Nominale
[●]
Descrizione del sottostante e fonte da cui è
possibile ottenere le informazioni sulla
performance passata e futura del sottostante
[●] / [Non applicabile]
Eventi di turbativa ed eventi straordinari /
Regole di adeguamento applicabili al caso di
fatti aventi un’incidenza sul sottostante
[●] / [Non applicabile]
Tasso annuo lordo minimo (Floor)
[●] / [Non applicabile]
Tasso annuo lordo massimo (Cap)
[●] / [Non applicabile]
Tasso di interesse annuo della prima Cedola
[Il tasso di interesse annuo per la determinazione della
prima Cedola sarà pari al [●] % lordo ([●] netto)] / [Non
applicabile]
Tasso di interesse nominale
[Le Obbligazioni fruttano sul Valore Nominale, per ogni
periodo di riferimento, interessi calcolati ad un tasso
annuo lordo così definito:
Periodo dal [●] al [●] pari al [●]% ([●]% al netto
dell’effetto fiscale).
145
Periodo dal [●] al [●] pari al [●]% ([●]% al netto
dell’effetto fiscale).
Periodo dal [●] al [●] pari al [●]% ([●]% al netto
dell’effetto fiscale).] / [[●]% – Tasso Fisso Nominale
Annuo Lordo pagabile in via posticipata ] / [Le
Obbligazioni Zero Coupon danno il diritto al pagamento
posticipato di interessi il cui importo è dato dalla
differenza tra il prezzo di rimborso alla Data di Scadenza
e il Prezzo di Emissione. Per questa tipologia di
Obbligazioni non si prevede la corresponsione di Cedole
durante la vita delle Obbligazioni stesse.] / [Margine
(spread): +[●] punti base pari al [●]% ] / [Periodo con
interessi a Tasso Fisso (dal [●] al [●]): le Obbligazioni
fruttano interessi predeterminati fissi calcolati ad un
tasso annuo lordo del [●]% ([●]% al netto dell’effetto
fiscale). Periodo con interessi a Tasso Variabile (dal [●]
al [●]): le Obbligazioni fruttano interessi variabili
calcolati sulla base del parametro di indicizzazione
maggiorato di un Margine (spread) pari a al [●]% ]
[L’ammontare lordo di ciascuna Cedola sarà calcolato
secondo la formula riportata al Paragrafo 4.7 della Nota
Informativa.] /[Non applicabile]
Data di Godimento degli Interessi
[●]
Data di Pagamento e di scadenza degli Interessi
[Le Cedole saranno pagate in via posticipata, con
periodicità [mensile/trimestrale/semestrale/annuale], in
occasione delle seguenti Date di Pagamento: [inserire
tutte le Date di Pagamento]
Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi
dal [●].]/[Non applicabile]
Calendario
[Target] / [Non applicabile]
Base di calcolo
[Actual/Actual (ICMA)] / [Non applicabile]
Convenzione di calcolo
[Following unadjusted Business Day Convention] / [Non
applicabile]
Descrizione della componente derivativa
[Opzione di tipo interest rate Floor/Cap con la quale
viene fissato un limite minimo/massimo pari a [●].] /
[Non applicabile]
Data di Scadenza
[●].
Procedura di rimborso
[alla pari integralmente in un’unica soluzione alla Data
di Scadenza] / [alla pari integralmente in un’unica
soluzione alla Data di Scadenza ovvero anticipatamente
nel caso di esercizio della facoltà di rimborso anticipato
146
da parte dell’Emittente alla Data di Rimborso
Anticipato] / [mediante ammortamento secondo il
seguente schema:
Date previste
Importo
ammortamento
[•]
[•]
[•]
[•]
[•]
[•]
rata
Regulatory Call
[il rimborso anticipato potrà avvenire dopo il quinto
anno dalla Data di Emissione, ovvero anche prima dei
cinque anni dalla Data di Emissione, ma
successivamente alla scadenza del 18° mese dalla data
di chiusura del collocamento, a seguito di una
variazione nella classificazione regolamentare ai fini di
vigilanza delle obbligazioni subordinate (c.d.
Regulatory Call), previa autorizzazione dell’Autorità
Competente e secondo quanto previsto dalla normativa
vigente, ivi inclusi l’art.77, lettera b), e l’art.78 comma
1 del CRR, alla Data di Rimborso Anticipato
comunicata a mezzo avviso da pubblicarsi sul sito
internet dell’Emittente.] / [Non applicabile]
Data di Rimborso Anticipato
[il rimborso anticipato potrà avvenire alla data del [●]
oppure ad una delle successive Date di Pagamento] / [il
rimborso anticipato a seguito di “Regulatory Call”
avverrà alla data indicata a mezzo avviso da pubblicarsi
sul sito internet dell’Emittente.] / [Non applicabile]
Tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza
al lordo e al netto dell’effetto fiscale su base
annua
Il tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza lordo è
pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza netto è
pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo a scadenza al lordo e al
netto dell’effetto fiscale, è calcolato con il metodo del
tasso interno di rendimento in regime di capitalizzazione
composta (cioè nell’ipotesi che i flussi di cassa siano
reinvestiti allo stesso tasso fino alla scadenza), sulla base
del prezzo di emissione nonché dell’entità e della
frequenza dei flussi di cassa cedolari e del rimborso a
scadenza.
[Per le Obbligazioni a Tasso Variabile e Misto il valore
del Paramentro di Riferimento per il calcolo è pari a
[●]% rilevato il [●].]
Il tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza netto è
calcolato sulla base dell’aliquota fiscale applicabile alla
147
data di pubblicazione delle Condizioni Definitive
([26,00%]).
Delibere e autorizzazioni all’emissione delle
Obbligazioni
L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti
Condizioni Definitive è stata autorizzata da [●] in data
[●].
Data di Emissione
[●]
Regime fiscale
[Successivamente
all’approvazione
della
Nota
Informativa non sono intervenuti cambiamenti nella
normativa fiscale applicabile alle Obbligazioni] /
[Successivamente
all’approvazione
della
Nota
Informativa sono intervenuti i seguenti cambiamenti
nella normativa fiscale applicabile alle Obbligazioni:
[●]]
CONDIZIONI DELL'OFFERTA
Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata
Le Obbligazioni possono essere sottoscritte [senza essere
subordinate ad alcuna condizione] /[rispettando una o
più delle seguenti condizioni] (le “Condizioni
dell’Offerta”):
•[il sottoscrittore dovrà procedere, nel caso non ne sia
già titolare, all’apertura di un conto corrente e di
custodia titoli presso l’Emittente]; e/o
• [il sottoscrittore dovrà apportare esclusivamente fondi
di cosiddetto "denaro fresco". Per denaro fresco si
intendono le nuove disponibilità accreditate dal
sottoscrittore presso l'Emittente nel periodo di tempo che
va da [●] e la data di chiusura del Periodo di Offerta.
L'apporto di nuova disponibilità presso l'Emittente potrà
avvenire nella forma di denaro contante, bonifico
proveniente da altre banche e/o intermediari, assegno
bancario tratto su altro Istituto di credito o assegno
circolare emesso da altro Istituto di credito. Le somme
non debbono provenire da smobilizzi di giacenze,
prodotti bancari, finanziari o titoli, già presenti, alla data
del [●], presso una qualsiasi delle Filiali dell’Emittente];
e/o
• [l’Emissione è riservata alla sola nuova clientela (dove
per nuova clientela si intende la clientela che non ha
rapporti con l’Emittente a partire da [●])]; e/o
• [il sottoscrittore dovrà apportare fondi provenienti da
“conversione dell’amministrato” (dove per conversione
dell’amministrato si intende la conversione in
148
Obbligazioni oggetto dell’Offerta dei proventi derivanti
da vendite o scadenze di strumenti finanziari emessi da
terzi realizzate a partire da [●])]; e/o
• [l’ Emissione è riservata alle seguenti Filiali [●]]; e/o
• [l’Emissione è riservata ai soggetti che, alla data del
[●], siano residenti in [●]].
Ammontare totale dell’Offerta
L’Ammontare Totale dell’Emissione è pari a Euro [●],
per un totale di n. [●] Obbligazioni, del valore nominale
unitario di Euro [●]. L’Emittente nel Periodo di Offerta
ha facoltà di aumentare l’Ammontare Totale tramite
comunicazione mediante apposito avviso da pubblicarsi
sul
sito
internet
dell’Emittente
stesso
www.bancafucino.it e, contestualmente trasmesso alla
CONSOB.
Periodo di Offerta e modalità di Collocamento
Le Obbligazioni saranno offerte dal [●] al [●], salvo
chiusura anticipata del Periodo di Offerta che verrà
comunicata al pubblico con avviso da pubblicarsi in tutte
le sedi dell’Emittente, sul sito internet dell’Emittente
stesso www.bancafucino.it e, contestualmente, trasmesso
alla CONSOB.
E’ fatta salva la facoltà dell’Emittente di estendere il
periodo di Offerta dandone comunicazione al pubblico
con avviso da pubblicarsi in tutte le sedi dell’Emittente,
sul
sito
internet
dell’Emittente
stesso
www.bancafucino.it e, contestualmente, trasmesso alla
CONSOB.
[Le Obbligazioni potranno essere offerte mediante
tecniche di comunicazione a distanza / fuori sede].
[Descrizione della procedura di sottoscrizione fuori sede,
indicare anche la data ultima per il recesso, ed eventuali
condizioni per la sottoscrizione]
[SOLO IN CASO DI OFFERTA FUORI SEDE – I
Soggetti Incaricati del Collocamento che raccolgono le
domande di adesione fuori sede provvederanno alla
raccolta di tali adesioni esclusivamente dal [●]
[GIORNO COINCIDENTE CON IL GIORNO DI
INIZIO DEL PERIODO DI OFFERTA SOPRA] al [●]
[INDICARE IL SETTIMO/[●] GIORNO CHE
PRECEDE IL GIORNO DI CHIUSURA DEL
PERIODO DI OFFERTA SOPRA INDICATO], salvo
chiusura anticipata ovvero proroga del Periodo di Offerta
[Descrizione della procedura di sottoscrizione on line
indicare anche la data ultima per il recesso ed eventuali
condizioni per la sottoscrizione]
[SOLO IN CASO DI OFFERTA ON LINE
149
[I Soggetti incaricati del Collocamento che raccolgono le
domande di adesione tramite modalità on line
provvederanno alla raccolta di tali adesioni
esclusivamente dal [●] [GIORNO COINCIDENTE CON
IL GIORNO DI INIZIO DEL PERIODO DI OFFERTA
SOPRA]
al
[●]
[INDICARE
IL
QUATTORDICESIMO/[●] GIORNO CHE PRECEDE
IL GIORNO DI CHIUSURA DEL PERIODO DI
OFFERTA SOPRA INDICATO], salvo chiusura
anticipata ovvero proroga del Periodo di Offerta].
[E’ previsto il diritto di recesso].
[Il diritto di recesso potrà essere esercitato entro il
numero di [●] giorni dalla data di sottoscrizione del
contratto secondo le seguenti modalità: [●]]
[Non è previsto il diritto di recesso]
Modalità di comunicazione della revoca/ritiro
dell’Offerta
[La comunicazione al pubblico dall’Emittente
dell’eventuale revoca sarà data tempestivamente ed in
ogni caso entro la data di inizio dell’Offerta mediante
apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet
dell’Emittente [e dei Collocatori,] [nonché diffuso
mediante [●]] oltrechè contestualmente trasmesso alla
CONSOB e reso disponibile gratuitamente presso la sede
e in ogni filiale dell’Emittente] / [La comunicazione al
pubblico dall’Emittente dell’eventuale ritiro sarà data
tempestivamente ed in ogni caso entro la data di
pagamento delle Obbligazioni mediante apposito avviso
da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente [ e dei
Collocatori,] [nonché diffuso mediante [●]] oltrechè
contestualmente trasmesso alla CONSOB e reso
disponibile gratuitamente presso la sede e in ogni filiale
dell’Emittente] / [Non applicabile]
Lotto Minimo
Le domande di adesione all’Offerta dovranno essere
presentate per quantitativi non inferiori al Lotto Minimo
pari a n. [●] Obbligazioni. [Qualora il sottoscrittore
intendesse sottoscrivere un importo superiore, questo è
consentito per importi multipli di Euro [●], pari a n. [●]
Obbligazioni].
Lotto Massimo
[L’importo massimo sottoscrivibile non potrà essere
superiore all’ammontare massimo previsto per
l’emissione]
Modalità e termini per il pagamento e la
consegna delle Obbligazioni
[La data di regolamento del Prestito è il [●] (la “Data di
Regolamento”).] /[Le date di regolamento del Prestito
sono: [●], [●], [●] (le “Date di Regolamento”).]
[L’Emittente si riserva la facoltà di indicare ulteriori
Date di Regolamento nel corso del Periodo di Offerta.
Per le sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento
150
successiva alla Data di Godimento all’Investitore sarà
addebitato il rateo interessi maturato tra la Data di
Godimento (esclusa) e la relativa Data di Regolamento
(inclusa).]
Il Prezzo di Emissione è [●]% del valore nominale
unitario, e quindi Euro [●] per ogni Obbligazione.
Prezzo di Emissione/Offerta
Il Prezzo di Offerta è [●]% del valore nominale unitario,
e quindi Euro [●] per ogni Obbligazione.
[L’Importo dei Dietimi è pari a [●] % del valore
nominale unitario, e quindi Euro [●] per ogni
Obbligazione.]
Costi e commissioni inclusi nel prezzo di
emissione
Spese, commissioni e imposte in aggiunta al
prezzo di emissione
Non applicabile. Il Prezzo di Emissione non include
commissioni di collocamento o di sottoscrizione.
Le commissioni di collocamento/sottoscrizione in
aggiunta al Prezzo di Emissione sono pari a [●]. In
aggiunta al Prezzo di Emissione vi sono [altre]
commissioni/spese/imposte [specificare tipologia]
pari a euro [..] / [●]% del valore nominale]
[Non applicabile. Non sono previste commissioni,
spese o imposte in aggiunta al Prezzo di Emissione]
Soggetti incaricati del collocamento
Denominazione ed indirizzo degli organismi
incaricati del servizio finanziario
Accordo di sottoscrizione/collocamento e
relativa data di stipula
[L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la
Rete di Filiali della Banca.] /[Altro]
[Intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata
presso Monte Titoli S.p.A.(Via Mantegna 6 – 20154
MILANO)] / [individuare e inserire dettagli di qualsiasi
altro intermediario incaricato del servizio finanziario]
[Non è prevista la sottoscrizione di alcun accordo di
sottoscrizione e collocamento] /[Indicazione di eventuali
accordi di sottoscrizione/collocamento e della relativa
data di stipula]
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA' DI NEGOZIAZIONE
Mercati presso i quali è stata o sarà chiesta
l’ammissione alle negoziazioni degli strumenti
finanziari
Non è prevista la negoziazione delle Obbligazioni
presso alcun mercato regolamentato, né presso alcun
sistema multilaterale di negoziazione o internalizzatore
sistematico.
Modalità di determinazione del prezzo sul
mercato secondario ed eventuali spread di
negoziazione
[L’Emittente si assume l’onere di controparte,
impegnandosi incondizionatamente al riacquisto di
qualunque quantitativo di Obbligazioni dall’Investitore.
151
Il prezzo di negoziazione di tali Obbligazioni sul
mercato secondario, in acquisto ed in vendita, sarà pari
al relativo Prezzo di Emissione, con l’applicazione di
uno spread denaro/lettera pari a [•] %.Tale modalità di
fissazione del prezzo di negoziazione delle Obbligazioni
non tiene conto delle variazioni della struttura dei tassi
di mercato e/o del merito creditizio dell’Emittente anche
qualora tali variazioni fossero favorevoli per
l’Obbligazionista e la cui applicazione determinerebbe
un valore superiore del titolo alla metodologia adottata
dall’Emittente.] / [L’Emittente non si assume l’onere di
controparte, non impegnandosi incondizionatamente al
riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su
iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale
intermediario nelle operazioni sul mercato secondario. Il
prezzo delle Obbligazioni sul mercato secondario, in
acquisto e in vendita, sarà determinato secondo le
modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di
Esecuzione e Trasmissione degli ordini degli strumenti
finanziari”) essenzialmente basate sul principio del
“fair value” ossia della determinazione del prezzo del
titolo in base al corrente livello della curva dei tassi
swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione
determinato secondo criteri descritti nella nominata
Policy. Tale policy, di cui si invita l’Investitore a
prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE,
cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial
Instruments Directive – e da regolamento Consob
16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la
sede e le filiali dell’Emittente nonché pubblicata sul
proprio sito internet al seguente indirizzo:
www.bancafucino.it. L’Emittente fornirà su base
giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e
di vendita determinati in base alle suddette modalità.]
[La Banca negozierà le Obbligazioni al di fuori di
qualunque struttura di negoziazione.]
Il documento “Strategia di Esecuzione e Trasmissione
degli Ordini degli strumenti finanziari” della Banca
vigente pro-tempore, è a disposizione presso la Sede e
le Filiali della Banca e consultabile sul sito internet
www.bancafucino.it.
152
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
Rating attribuiti alle Obbligazioni
[Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating] /
[Le Obbligazioni hanno ricevuto il rating [●] da parte di
[●]]
Banca del Fucino – SpA – Società per Azioni
Dott [Nome e Cognome]
[qualifica]
Firma [_________________________]
Banca del Fucino – SpA – Società per Azioni
153