BANCA DEL FUCINO S.P.A. Sede legale Via Tomacelli 107 – 00186 Roma Iscritta all’Albo delle Banche al n. 37150 Iscritta al Registro delle Imprese di Roma al n. 1775 Codice Fiscale: 00694710583 - Partita I.V.A.: 00923361000 Capitale sociale Euro 60.000.000,00 e Riserve Euro 30.090.060,95 PROSPETTO DI BASE Per i programmi di emissione denominati “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down” “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso” “Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon” “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor” “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile” “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento" “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step Up / Step Down ) con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento” “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento” “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento” di Banca del Fucino S.p.A. in qualità di emittente ed offerente Depositato presso la CONSOB in data 11 Febbraio 2016 A seguito dell’approvazione comunicata con nota n. 0008236/16 del 29/1/2016 Le Obbligazioni Subordinate Tier II oggetto del presente Prospetto di Base sono “passività subordinate” dell’Emittente di tipo Tier II, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute 1 nella Parte Due (Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2), art. 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26/06/2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I. L’investimento nelle Obbligazioni subordinate comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito laddove, nel corso della vita delle Obbligazioni, la Banca venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto. In particolare, nel caso in cui la Banca sia in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015), l’investitore è esposto al rischio di riduzione, anche integrale, con perdita totale del capitale investito, o di conversione in azioni, anche indipendentemente dall’avvio di una procedura di risoluzione (tra cui il bail in). Inoltre, nel caso di applicazione del bail in, le obbligazioni subordinate sono ridotte o convertite in azioni prima delle obbligazioni non subordinate. Esse, pertanto, presentano una maggiore rischiosità rispetto alle obbligazioni non subordinate. Per una maggiore informativa si rinvia in proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate” del presente Prospetto di Base. In aggiunta a quanto sopra, si segnala che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali, c’è il rischio che la massa fallimentare soddisfi soltanto i crediti che debbono essere soddisfatti con precedenza rispetto alle obbligazioni subordinate. Pertanto l’investitore è esposto al rischio di perdita, anche totale, del capitale investito. Per una maggiore informativa si rinvia in proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli” del presente Prospetto di Base. E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti solo dopo averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che esse comportano. L’investitore deve considerare che la complessità delle Obbligazioni può favorire l’esecuzione di operazioni non appropriate. Si consideri che, in generale, l’investimento in obbligazioni subordinate, in quanto titoli di particolare complessità, non è adatto alla generalità degli investitori; pertanto, l’investitore dovrà valutare il rischio dell’operazione e l’intermediario dovrà verificare se l’investimento è appropriato per l’investitore ai sensi della normativa vigente tenuto anche conto della comunicazione Consob n. 0097996 del 22 dicembre 2014 sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail. In particolare, nella prestazione di un servizio di consulenza o di gestione di portafogli, l’intermediario dovrà altresì valutare se l’investimento è adeguato per l’investitore. Il presente Documento costituisce il prospetto di base (il “Prospetto di Base” o “Prospetto”) ai fini della Direttiva CE n. 71/2003 e successive modifiche ed integrazioni (la “Direttiva Prospetto”) ed è redatto ai fini dell’articolo 94 del d.lgs. 58/1998 e successive modificazioni ed integrazioni (il “Testo Unico Finanza”) ed in conformità al Regolamento CE n. 809/2004 come successivamente modificato ed integrato (il “Regolamento 809”) e al Regolamento adottato dalla CONSOB con Delibera Consob n. 11971/1999 e successive modifiche ed integrazioni (“Regolamento Emittenti”). Il presente Prospetto di Base si compone di un Documento di Registrazione (“Documento di Registrazione”) che contiene informazioni sulla Banca del Fucino S.p.A. (“Banca del Fucino” e/o “Banca” e/o “Emittente”), in qualità di Emittente di una o più serie di emissioni (ciascuna un “Prestito Obbligazionario”), di titoli di debito di valore nominale unitario inferiore ad Euro 100.000,00 (le “Obbligazioni” e ciascuna una “Obbligazione”), di una Nota Informativa sugli strumenti finanziari (la “Nota Informativa”) che contiene informazioni relative a ciascuna serie di emissione di Obbligazioni e di una Nota di Sintesi (la “Nota di Sintesi”) che riassume le caratteristiche dell’Emittente e degli strumenti finanziari, nonché i rischi associati agli stessi, dalla documentazione indicata come inclusa mediante riferimento nei medesimi, come nel tempo modificata o aggiornata. 2 In occasione di ciascun prestito, l’Emittente predisporrà le condizioni definitive (le “Condizioni definitive”) cui sarà allegata la nota di sintesi della singola emissione (la “Nota di Sintesi dell’Emissione”) che descriverà le caratteristiche delle Obbligazioni e che saranno pubblicate sul sito Internet dell’Emittente www.bancafucino.it entro il giorno di inizio dell’offerta, e contestualmente trasmesse alla Consob. L’informativa completa sull’Emittente, sul programma di offerta e sulle singole emissioni di Obbligazioni può essere ottenuta solo sulla base della consultazione integrale e congiunta del Prospetto di Base e dei documenti incorporati mediante riferimento allo stesso unitamente ad ogni successivo eventuale supplemento nonché delle Condizioni Definitive, della Nota di Sintesi dell’Emissione. L’Investitore è invitato a leggere con particolare attenzione le sezioni “Fattori di Rischio”, contenute all’interno del Documento di Registrazione e della Nota Informativa. Il Prospetto di Base nonché ogni successivo eventuale supplemento è gratuitamente a disposizione del pubblico presso la sede sociale della Banca (Via Tomacelli n. 107 – Roma) nonché consultabile sul sito internet del’Emittente all’indirizzo web www.bancafucino.it. L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto di Base non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti solo dopo averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che esse comportano. 3 AVVERTENZE PER L'INVESTITORE Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito Nel corso del 2014 e fino al 30 giugno 2015 la gestione del comparto crediti ha evidenziato un aumento del credito anomalo, con riferimento all’aggregato delle sofferenze, a causa del perdurare delle condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che hanno interessato anche il territorio dove la Banca opera. In particolare si rileva che al 31 Dicembre 2014 il rapporto sofferenze/impieghi è pari al 10,23% (rispetto al 9,12% del 31 Dicembre 2013). Ciò è principalmente riconducibile all’incremento delle posizioni incagliate; l’indicatore si attesta al 12,16% alla data del 30 giugno 2015 a seguito dell’incremento delle sofferenze lorde che passano da Euro 102,873 milioni del 31/12/2014 ed ad Euro 121,501 milioni del 30/06/2015. Il rapporto delle partite anomale lorde sul totale Impieghi lordi della Banca ammonta, al 30 giugno 2015 al 25,88% (al 31 dicembre 2014 pari al 24,50%). La qualità del credito viene misurata tramite vari indicatori, tra i quali il rapporto tra le sofferenze e gli impieghi dell’Emittente in un dato momento storico. Di seguito si riporta una tabella con gli indicatori della qualità del credito raffrontati con i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente. La tabella evidenzia che i dati della Banca del Fucino si discostano dai dati di riferimento registrati dal sistema bancario riferito alle banche minori su base nazionale; al riguardo si rileva che essendo tali ultimi dati elaborati a livello nazionale non tengono conto delle specificità territoriali connesse alla operatività della Banca operante nel Centro-Sud Italia, zona che più ha risentito della crisi economicofinanziaria che ha colpito il nostro Paese. Principali indicatori di rischiosità creditizia e confronto con i dati di sistema Indice di rischiosità 1) SOFFERENZE LORDE / IMPIEGHI LORDI 2) SOFFERENZE NETTE / IMPIEGHI NETTI Banca del Fucino 30/06/2015 12,16% 6,36% DATI DI SISTEMA (banche minori) 30/06/2015 (i) 9,5% N.D. Banca del Fucino 31/12/2014 DATI DI SISTEMA (banche minori) 31/12/2014 (i) Banca del Fucino 31/12/2013 DATI DI SISTEMA (banche minori) 31/12/2013(i) 10,23% 8,60% 9,12% 7,70% 5,26% 4,5% (ii) 5,10% 4,0%(ii) 3) RAPPORTO SOFFERENZE NETTE / PATRIMONIO NETTO 66,69% N.D. 53,49% N.D. 52,21% N.D. 4) PARTITE ANOMALE LORDE / IMPIEGHI LORDI 25,88% 18,1% 24,50% 16,80% 21,85% 15,90% 5) PARTITE ANOMALE NETTE / IMPIEGHI NETTI 19,38% N.D. 18,59% 10,8%(ii) 16,99% 10,0%(ii) 6) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE (*) 52,33% 53,8% 52,70% 52,10% 47,88% 48,50% 31,75% 38,2% 30,28% 36,50% 27,50% 31,50% 0,83% N.D. 1,60% N.D. 1,66% N.D. 7) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE PARTITE ANOMALE (*) 8) COSTO DEL RISCHIO: TOTALE RETTIFICHERIPRESE DI VALORE A CONTO ECONOMICO / CREDITI NETTI (i) Dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (“banche minori”). Fonte per il 2013: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 del 2014 tavola 3.1 pag. 26; fonte per il 2014: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria 4 n.1 2015 tavola 3.1 pag. 21; Fonte per 30 giugno 2015 : Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 2015 tavola 4.1 pag. 37. (ii) Dati riferiti ai valori netti il cui confronto è eseguito rispetto ai dati del “Totale sistema” tratti dalla Relazione Annuale 2013 Banca d’Italia – Appendice – Tavola a16.11 e dalla Relazione Annuale 2014 Banca d’Italia – Appendice- Tavola a1 3.14. (*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. 5 SOMMARIO SEZIONE I........................................................................................................................................... 9 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’ ..................................................................................... 9 1.1 Persone responsabili ...................................................................................................................................... 9 1.2. Dichiarazione di Responsabilità ............................................................................................................... 9 SEZIONE II ....................................................................................................................................... 10 DESCRIZIONE GENERALE DEL PROGRAMMA ....................................................................... 10 GLOSSARIO ..................................................................................................................................... 12 SEZIONE III ...................................................................................................................................... 16 NOTA DI SINTESI ........................................................................................................................... 16 SEZIONE A – Introduzione e avvertenze.......................................................................................... 16 SEZIONE B – Emittente .................................................................................................................... 17 SEZIONE C – Strumenti finanziari ................................................................................................... 31 SEZIONE D – Rischi ......................................................................................................................... 36 SEZIONE E – Offerta ........................................................................................................................ 56 SEZIONE IV ...................................................................................................................................... 58 FATTORI DI RISCHIO..................................................................................................................... 58 SEZIONE V ....................................................................................................................................... 59 DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE ............................................................................................ 59 1. PERSONE RESPONSABILI E DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’ .................... 59 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI ......................................................................................... 59 2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’Emittente ................................................................................................ 59 2.2 Informazioni circa dimissioni, revoche dall’incarico o mancato rinnovo dell’incarico alla società di revisione ................................................................................................................................................................ 59 3. FATTORI DI RISCHIO E INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ................. 60 3.1 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE ................................................................................ 60 3.1.1 Rischio relativo al credit spread dell’Emittente .......................................................................................... 60 3.1.2 Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del contesto macroeconomico ........................................................................................................................................................ 60 3.1.3 Rischio di credito ......................................................................................................................................... 61 3.1.4 Rischio di mercato ............................................................................................................................................. 62 3.1.5 Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito ............................................................................ 62 3.1.6 Rischio operativo .............................................................................................................................................. 64 3.1.7 Rischio di liquidità dell’Emittente .................................................................................................................... 65 3.1.8 Rischi connessi all’andamento dei tassi di interesse in relazione al portafoglio bancario ........................... 66 3.1.9 Rischi connessi all’esposizione della Banca nei confronti di titoli di debito emessi da Stati Sovrani ......... 66 3.1.10 Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie .............................................................................. 67 3.1.11 Rischi connessi alla congiuntura dell’economia nazionale e rischi connessi all’andamento dell’economia locale 69 3.1.12 Rischio di assenza di rating dell’Emittente ............................................................................................. 69 3.1.13 Rischio collegato a procedimenti giudiziari ............................................................................................ 69 3.2 4. INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ............................................................ 71 INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE ................................................................................ 85 4.1. Storia ed eVOLUZIONE dell’Emittente .................................................................................................. 85 4.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente .................................................................................. 85 4.1.2. Luogo di registrazione dell’Emittente e suo numero di registrazione .......................................................... 86 4.1.3. Data di costituzione e durata dell’Emittente ................................................................................................ 86 4.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale. ...................................................................................................... 86 6 4.1.5 Qualsiasi fatto recente verificatosi nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione della solvibilità dello stesso........................................................................................................................................ 86 5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA’ .................................................................................. 86 5.1. Principali attività .................................................................................................................................... 86 5.1.1 Breve descrizione delle principali attività dell’emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati ........................................................................................................................ 86 5.1.2. Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi ....................................................... 89 5.1.3. Principali mercati ......................................................................................................................................... 89 5.1.4 La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’emittente nel Documento di Registrazione riguardo alla sua posizione concorrenziale. ..................................................................................................................................... 90 6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA ...................................................................................... 90 6.1. 6.2. 7. Descrizione della struttura organizzativa dell’Emittente ........................................................................ 90 Dipendenza da altri soggetti all’interno del gruppo ............................................................................... 90 INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE............................................................ 90 7.1. CAMBIAMENTI NEGATIVI SOSTANZIALI DELLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE DALLA DATA DELL’ULTIMO BILANCIO SOTTOPOSTO A REVISIONE E PUBBLICATO.......................................... 90 7.2. Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso ....................... 90 8. 9. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ................................................................................ 90 ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE E VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI 90 9.1. 9.2. 10. informazioni circa gli organi di amministrazione, direzione e controllo ................................................ 90 Conflitti di interessi degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza ................................. 93 PRINCIPALI AZIONISTI ..................................................................................................... 94 10.1. Capitale sociale e assetto di controllo dell’Emittente. ............................................................................ 94 10.2. Eventuali accordi, noti all’Emittente, dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente. ............................................................................................... 94 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITA' E LE PASSIVITA’, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ................... 94 11.1. Informazioni finanziarie selezionate relative agli esercizi PASSATI ...................................................... 94 11.2. Bilanci ..................................................................................................................................................... 95 11.3. Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati ...................................... 96 11.3.1. Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione ................................................................................................................................................. 96 11.3.2. Indicazione di altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate dai revisori dei conti 96 11.4. DATA DELLE ULTIME INFORMAZIONI FINANZIARIE ..................................................................... 96 11.5 Informazioni finanziarie infra-annuali E ALTRE INFORMAZIONI FINANZIARIE .............................. 96 11.6. Procedimenti giudiziali e arbitrali .......................................................................................................... 96 11.7. Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria dell’Emittente ................................................... 97 12. CONTRATTI IMPORTANTI ............................................................................................... 97 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI .................................................................................................................................. 97 13.1 13.2 PARERI O RELAZIONI DI ESPERTI ..................................................................................................... 97 ATTESTAZIONE IN MERITO ALLE INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI .............................. 97 14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ................................................................... 97 SEZIONE VI ...................................................................................................................................... 99 NOTA INFORMATIVA.................................................................................................................... 99 1. PERSONE RESPONSABILI ................................................................................................. 99 1.1. 1.2. 2. 3. Persone responsabili ............................................................................................................................... 99 Dichiarazione di Responsabilità ............................................................................................................. 99 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE OBBLIGAZIONI .......................................... 100 INFORMAZIONI ESSENZIALI ......................................................................................... 117 3.1. 3.2. Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti alle emissioni/alle offerte .................................. 117 Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi.......................................................................................... 117 7 4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE .... 118 4.1. DESCRIZIONE DELLE OBBLIGAZIONI ............................................................................................ 118 4.2. La legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati ......................................... 119 4.3. Forma degli strumenti finanziari e soggetto incaricato della tenuta dei registri ................................. 119 4.4. VALUTA di emissione degli strumenti finanziari .................................................................................. 119 4.5. Ranking degli strumenti finanziari ........................................................................................................ 119 4.6. DESCRIZIONE DEI Diritti connessi ALLE OBBLIGAZIONI ED EVENTUALI LIMITAZIONI .......... 120 4.7. Interessi ................................................................................................................................................. 123 4.8. Data di scadenza e modalità di ammortamento del Prestito................................................................. 130 4.9. Il rendimento effettivo ........................................................................................................................... 131 4.10. Rappresentanza degli Obbligazionisti .................................................................................................. 132 4.11. Delibere, autorizzazioni e approvazioni ..................................................................................................... 132 4.12. Data di emissione degli strumenti finanziari ........................................................................................ 132 4.13. Restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari ............................................................. 132 4.14. Regime fiscale ....................................................................................................................................... 133 5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA ........................................................................................ 133 5 .1. Statistiche relative all’Offerta, calendario previsto e modalità di sottoscrizione dell’Offerta ............. 133 5.1.1. Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata ............................................................................................. 133 5.1.2. Ammontare totale dell’Offerta ................................................................................................................... 134 5.1.3. Periodo di validità dell’Offerta e descrizione della procedura di sottoscrizione ........................................ 134 5.1.4. Possibilità di revoca dell’Offerta / ritiro dell’ammontare delle sottoscrizioni ........................................... 135 5.1.5. Ammontare minimo e massimo dell’importo sottoscrivibile ..................................................................... 136 5.1.6 Modalità e termini per il pagamento e la consegna degli strumenti finanziari .......................................... 136 5.1.7 Diffusione dei risultati dell’Offerta ........................................................................................................... 137 5.1.8. Eventuali diritti di prelazione ..................................................................................................................... 137 5.2. Piano di ripartizione e di assegnazione ................................................................................................ 137 5.2.1. Destinatari dell’Offerta .............................................................................................................................. 137 5.2.2. Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato e della possibilità di iniziare le negoziazioni prima della comunicazione ....................................................................................................................................... 137 5.3. Fissazione del prezzo ............................................................................................................................ 137 5.3.1. Prezzo di emissione ................................................................................................................................... 137 5.4. Collocamento e sottoscrizione .............................................................................................................. 138 5.4.1. I soggetti incaricati del collocamento ........................................................................................................ 138 5.4.2. Denominazione e indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario ......................................... 139 5.4.3. Accordi di sottoscrizione/collocamento ..................................................................................................... 139 5.4.4. Data accordi di sottoscrizione .................................................................................................................... 139 6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE ........... 139 6.1. Mercati regolamentati e Mercati equivalenti PRESSO I QUALI E’ STATA RICHIESTA L’AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE .......................................................................................................... 139 6.2. Strumenti finanziari già ammessi alla negoziazione su Mercati regolamentati e/o Mercati equivalenti 139 6.3. Impegno sul mercato secondario .......................................................................................................... 139 7. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI ............................................................................... 141 7.1. 7.2. 7.3. 7.4. 7.5. Consulenti legati all’Emissione ............................................................................................................ 141 Informazioni contenute nella Nota Informativa sottoposte a revisione................................................. 141 Pareri o relazioni di esperti, indirizzo e qualifica ................................................................................ 141 Informazioni provenienti da terzi .......................................................................................................... 141 Rating attribuito all'Emittente o ALLE OBBLIGAZIONI...................................................................... 141 APPENDICE A- MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE ..................................................... 142 8 SEZIONE I DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’ 1.1 PERSONE RESPONSABILI Banca del Fucino S.p.A. con sede legale in Roma, Via Tomacelli n. 107, legalmente rappresentata dal Direttore Generale, dott. Giuseppe Di Paola, si assume la responsabilità di tutte le informazioni contenute nel presente Prospetto di Base. 1.2. DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ Banca del Fucino S.p.A., come sopra rappresentata, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza richiesta ai fini della redazione del presente Prospetto di Base, attesta che le informazioni in esso contenute sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. 9 SEZIONE II DESCRIZIONE GENERALE DEL PROGRAMMA Il presente documento costituisce, ai sensi dell’art. 5.4 della Direttiva Prospetto, il Prospetto di Base relativo al programma di offerta delle Obbligazioni Senior e delle Obbligazioni Subordinate (il “Programma di Offerta”) della Banca, da offrire in sottoscrizione al pubblico indistinto. L’Emittente, nell’ambito del programma di offerta denominato “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/Step down, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso, Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon, Banca del fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: Fisso e Variabile, Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento, Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step up/Step down) con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento, Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento, Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto : Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”, oggetto del presente Prospetto di Base (il “Programma di Offerta”), potrà emettere una o più serie di emissioni (i “Singoli Prestiti”) di valore nominale unitario inferiore a Euro 100.000,00 (le “Obbligazioni” e ciascuna una “Obbligazione”) nei dodici mesi successivi alla data di approvazione del medesimo Prospetto di Base. Le Obbligazioni Subordiante Tier II oggetto del programma potranno o meno prevedere la facoltà di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente. Nell’ambito di tale Programma di Offerta, la Banca potrà emettere in via continuativa, in una o più emissioni, le seguenti tipologie di Obbligazioni: “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down” “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso” “Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon” “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor” “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile” “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” (le “Obbligazioni Senior”); “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso crescente/decrescente (Step Up/Step down) con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento” (le “Obbligazioni Subordinate”). Le Obbligazioni Senior sono titoli di debito che determinano l’obbligo, per l’Emittente, di rimborsare all’investitore, alla scadenza, il 100% del loro Valore Nominale unitamente alla corresponsione di Interessi (ad 10 esclusione delle Obbligazioni Zero Coupon) determinati secondo le modalità di calcolo specifiche per ciascuna tipologia di Prestito. Le Obbligazioni Subordinate oggetto del presente Prospetto di Base sono obbligazioni subordinate dell’Emittente di tipo “Tier 2 / Classe 2” ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due (Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2) del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di Investimento (la “CRR”) e nella Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 “Disposizioni di Vigilanza per le Banche” (la “Circolare 285”). Il rimborso delle Obbligazioni Subordinate potrà avvenire, ove previsto nelle Condizioni Definitive e su iniziativa dell’Emittente, anche anticipatamente, non prima di cinque anni dalla Data di Emissione, previa autorizzazione dell’Autorità Competente nel rispetto della normativa vigente, ivi inclusi gli articoli 77 lettera b) e 78 del CRR ovvero mediante ammortamento. Il rimborso anticipato potrà avvenire anche prima dei 5 anni dalla Data di Emissione, ma successivamente alla scadenza del diciottesimo mese dalla data di chiusura del collocamento, come conseguenza di una variazione nella classificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate ai fini di vigilanza (cd “Regulatory Call”) secondo quanto previsto, anche in questo caso, dagli articoli 77 lettera b) e 78 del CRR. Le Obbligazioni saranno rimborsate alla pari, fatte salve le previsioni della Direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi (Bank Recovery and Resolution Directive o “BRRD” o “Direttiva”), in particolare sull’utilizzo del “bail-in” e degli altri strumenti di risoluzione delle crisi. Al riguardo si rinvia alla Nota Informativa, Sezione VI, Capitolo 2 del presente Prospetto di Base “Rischio connesso all’utilizzo del “bail-in”” e “Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate”. Per un approfondimento in merito allo status delle Obbligazioni si rinvia al paragrafo 4.5 “Ranking degli strumenti finanziari” della Nota Informativa. Il presente Prospetto di Base, che sarà valido ed efficace per un periodo massimo di 12 mesi dalla data di approvazione, consta: della Nota di Sintesi, che riassume le caratteristiche dell’Emittente e delle Obbligazioni; del Documento di Registrazione, che contiene informazioni sull’Emittente; della Nota Informativa, che contiene le caratteristiche principali e i rischi di ogni tipologia di Obbligazione nonché della documentazione indicata come inclusa mediante riferimento nei medesimi, come nel tempo modificata o aggiornata. Le Condizioni Definitive cui sono allegate le Note di Sintesi della singola Emissione conterranno i termini e le condizioni specifiche delle Obbligazioni di volta in volta oggetto di offerta e le condizioni di offerta delle medesime, saranno redatte secondo il modello presentato nel presente documento, messe a disposizione entro il giorno di inizio dell’Offerta presso la sede e ogni filiale dell’Emittente, nonché pubblicate sul sito internet www.bancafucino.it e contestualmente inviate a Consob. Ciascun potenziale sottoscrittore delle Obbligazioni può richiedere gratuitamente all’Emittente la consegna di una copia cartacea del Prospetto di Base. I termini in maiuscolo hanno il significato ad essi attribuito nella presente sezione o in altre parti del Prospetto di Base. Si rimanda a pagina 10 (Glossario) per un’elencazione delle definizioni contenute nel Prospetto di Base. 11 GLOSSARIO Si riporta qui di seguito l’elenco delle principali definizioni utilizzate all’interno del presente Prospetto di Base. Tali definizioni, salvo ove diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. I termini definiti al singolare si intendono anche al plurale, e viceversa, ove il contesto lo richieda. “Banca del Fucino” e/o Banca del Fucino S.p.A. con sede legale in Via Tomacelli 107 – 00186 Roma. “Banca” e/o “Emittente”: La base di calcolo (il calendario per il computo dei giorni) così come intesa nella “Base per il Calcolo”: prassi di mercato applicabile ai fini del calcolo dell’importo delle Cedole per ciascun periodo di interessi, come indicata nelle Condizioni Definitive. Indica i bilanci di esercizio dell’Emittente. “Bilanci”: L’importo investito nelle Obbligazioni, che sarà rimborsato alla Data di “Capitale”: Scadenza. La Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 “Disposizioni di “Circolare 285”: Vigilanza per le Banche” e successive modificazioni ed integrazioni. “Codice del Il decreto legislativo n. 206/2005 (Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229) e successive modificazioni ed integrazioni. Consumo”: Le condizioni definitive predisposte in occasione dell’Offerta e dell’emissione di “Condizioni ciascun Prestito Obbligazionario che descrivono i termini e le condizioni delle Definitive”: Obbligazioni di volta in volta oggetto di Offerta e le condizioni dell’Offerta delle medesime. La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa con sede legale in Roma, “Consob”: Via G.B. Martini n. 3. “Convenzione di La convenzione applicabile ai fini dei pagamenti delle Cedole qualora la Data di Calcolo”: Pagamento cadesse in un giorno che non è un Giorno Lavorativo, così come intesa nella prassi di mercato, come indicata nelle Condizioni Definitive. Il Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio “CRR”: relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di Investimento e che modifica il Regolamento (UE) n. 648 del 2012, e successive modificazioni ed integrazioni. “Data del Prospetto di La data di approvazione del Prospetto di Base da parte della Consob. Base”: La data di emissione delle Obbligazioni, come indicata nelle relative Condizioni “Data di Emissione”: Definitive. “Data di Pagamento Ciascuna data di pagamento degli Interessi, come indicata nelle Condizioni Definitive. degli Interessi / Data di Pagamento”: “Data di Ciascuna data in cui le Obbligazioni sono accreditate sui conti degli investitori a fronte dell’avvenuto pagamento del corrispettivo per la sottoscrizione delle Regolamento”: medesime, come indicata nelle Condizioni Definitive. La data in cui è previsto il rimborso del Capitale ed a partire dalla quale le “Data di Scadenza”: Obbligazioni cessano di essere fruttifere di Interessi, come indicata nelle Condizioni Definitive. Le Obbligazioni Senior saranno rimborsate in un’unica soluzione, laddove le Obbligazioni Subordinate potranno essere rimborsate anticipatamente ovvero mediante ammortamento. In caso di rimborso mediante ammortamento periodico, s’intenderà la data in cui è previsto il rimborso dell’ultima rata di Capitale ed a partire dalla quale le Obbligazioni Subordinate 12 cesseranno di essere fruttifere di Interessi, come indicato nelle Condizioni Definitive. “Direttiva Prospetto”: Direttiva 2003/71/ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 novembre 2003 relativa al prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica o l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2001/34/CE. Il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010 n. 39 e successive modificazioni ed “D.Lgs 39/2010”: integrazioni. “Documento di il documento di registrazione dell’Emittente di cui alla Sezione V del presente Prospetto di Base. Registrazione”: Indica qualunque giorno in cui il Trans-European Automated Real-Time Gross “Giorno Lavorativo”: Settlement Express Transfer System (TARGET) è operativo, ovvero il diverso giorno specificato nelle Condizioni Definitive. La cedola (fissa o variabile) pagabile al titolare delle Obbligazioni ad ogni Data “Interesse o Cedola”: di Pagamento da parte dell’Emittente. “Modulo di Adesione”: La scheda di adesione che sarà predisposta in relazione a ciascuna Offerta e che dovrà essere utilizzata ai fini dell’adesione ad ogni singola Offerta. La nota di sintesi contenuta nel Prospetto di Base. “Nota di Sintesi”: “Nota di Sintesi La nota di sintesi di ciascun Prestito Obbligazionario. dell’Emissione”: La nota informativa sulle Obbligazioni contenuta nel Prospetto di Base. “Nota Informativa”: Indica congiuntamente le Obbligazioni Senior e le Obbligazioni Subordinate. “Obbligazioni”: “Obbligazioni Senior”: Indica le seguenti tipologie di Obbligazioni ordinarie che saranno di volta in volta offerte nell’ambito del Programma di Offerta: “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso”; “Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile”. “Obbligazioni Indica le seguenti tipologie di Obbligazioni subordinate Tier II che saranno di Subordinate”: volta in volta offerte nell’ambito del Programma di Offerta: “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step Up / Step Down ) con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”. “Obbligazionisti” o I portatori delle Obbligazioni. “Investitori”: Ciascuna emissione e offerta delle Obbligazioni. “Offerta”: “Parametro di Con riferimento alle Obbligazioni Senior “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”; Indicizzazione”: “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” (per la parte variabile) e le Obbligazioni Subordinate “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”(per la parte variabile), il Parametro di Indicizzazione prescelto per il calcolo del Tasso di Interesse come indicato nelle Condizioni Definitive. Il periodo di validità di ciascuna Offerta durante il quale è possibile sottoscrivere “Periodo di Offerta”: 13 le Obbligazioni, come specificato nelle relative Condizioni Definitive. “Prestito Obbligazionario/ Prestito”: “Prezzo di Emissione”: Ciascun prestito obbligazionario emesso a valere sul Programma di Offerta. Il prezzo a cui sono offerte ed emesse le Obbligazioni, come specificato nelle relative Condizioni Definitive, eventualmente maggiorato dei ratei di interesse maturati tra la Data di Godimento e la Data di Regolamento (“Importo dei Dietimi”), ove non coincidenti. “Programma di Il programma di emissione e di offerta denominato “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/Step down, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Offerta”: Fisso, Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon, Banca del fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile, Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: Fisso e Variabile, Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento, Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step up/Step down) con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento, Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento, Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto : Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”, di cui al Prospetto di Base. “Prospetto di Base / Il presente prospetto di base relativo al Programma di Offerta. Prospetto”: Il Regolamento 2004/809/CE recante modalità di esecuzione della direttiva “Regolamento 809”: 2003/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le informazioni contenute nei prospetti, il modello dei prospetti, l'inclusione delle informazioni mediante riferimento, la pubblicazione dei prospetti e la diffusione di messaggi pubblicitari e successive modificazioni ed integrazioni. Il regolamento di attuazione del Testo Unico Finanza, concernente la disciplina “Regolamento degli emittenti adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 Emittenti”: e successive modificazioni ed integrazioni. “Rete di Filiali / La rete territoriale delle filiali della Banca Filiali”: Con riferimento alle Obbligazioni Senior “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso “Spread”: Variabile con Cap e Floor”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” (per la parte variabile) e alle Obbligazioni Subordinate “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento” (per la parte variabile), l’importo espresso in punti base aggiunto al Parametro di Indicizzazione ai fini del calcolo del Tasso di Interesse, come indicato nelle Condizioni Definitive. “Società di Revisione”: La società di revisione Price Waterhouse Coopers S.p.A., con sede legale in Milano, via Monte Rosa, n. 91. “Tasso di Interesse”: Con riferimento alle Obbligazioni Senior “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down” e “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso” ed alle Obbligazioni Subordinate “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento” e “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso 14 Crescente/Decrescente (Step Up / Step Down ) con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento” il tasso di interesse predeterminato fisso indicato nelle Condizioni Definitive. Con riferimento alle Obbligazioni Senior “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” (per la parte variabile) e alle Obbligazioni Subordinate “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”(per la parte variabile), il tasso di interesse calcolato sommando l’eventuale Spread al Parametro di Indicizzazione, così come indicato nelle Condizioni Definitive. “Testo Unico Il D. Lgs. n. 385/93 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) e successive modificazioni ed integrazioni. Bancario” o “TUB”: “Testo Unico Finanza” Il D. Lgs. n. 58/98 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) e successive modificazioni ed integrazioni. o “TUF”: 15 SEZIONE III NOTA DI SINTESI SEZIONE A – INTRODUZIONE E AVVERTENZE Introduzione La presente Nota di Sintesi è costituita da una serie di requisiti informativi denominati “Elementi”. Detti Elementi sono classificati in Sezioni A – E (A.1 – E.7). Questa Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti in una nota di sintesi per questo tipo di strumenti finanziari e per questo tipo di Emittente. Poiché alcuni Elementi non risultano pertinenti per questa Nota di Sintesi, potrebbero esserci degli spazi vuoti nella sequenza numerica degli Elementi stessi. Sebbene l'inserimento di un Elemento in una nota di sintesi possa essere richiesto in funzione del tipo di strumenti finanziari e di Emittente, potrebbe non esservi alcuna informazione rilevante da fornire in relazione a quell'Elemento. In questo caso, una breve descrizione dell'Elemento è inclusa nella nota di sintesi accanto all'indicazione “non applicabile”. A.1 A.2 Avvertenze Banca del Fucino avverte che: la presente Nota di Sintesi va letta come un'introduzione al Prospetto di Base, qualsiasi decisione di investire nelle Obbligazioni dovrebbe basarsi sull'esame da parte dell’investitore del Prospetto di Base completo ivi inclusi i documenti incorporati mediante riferimento; qualora sia presentato un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nel Prospetto di Base, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione del Prospetto di Base prima dell’inizio del procedimento; la responsabilità civile incombe solo alle persone che hanno presentato la Nota di Sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la Nota di Sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base o non offre, se letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali Obbligazioni. Non applicabile. L'Emittente non ha prestato il consenso all'utilizzo del Prospetto di Consenso dell'emittent Base per la successiva rivendita o collocamento finale da parte di intermediari finanziari. e all'utilizzo del prospetto 16 SEZIONE B – EMITTENTE B.1 Denominazio Banca del Fucino S.p.A. ne dell'Emittent e B.2 Domicilio e forma giuridica dell'Emittent e, legislazione in base alla quale opera La Banca del Fucino: (i) ha sede legale e amministrativa in Via Tomacelli 107, 00186 Roma; (ii) è una società per azioni regolata e operante in base al diritto italiano; (iii) è iscritta all’albo delle banche al n. 37150, (iv) è soggetta alla vigilanza della Banca d’Italia e alle leggi e regolamenti italiani; ed (iv) è stata costituita in Italia. La Banca del Fucino attesta che non è a conoscenza di informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere delle tendenze note ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in riguardanti corso. l'Emittente e i settori in cui opera B.4b Descrizione B.5 Descrizione Non applicabile. La Banca del Fucino non fa parte di alcun gruppo ai sensi dell’articolo del Gruppo 60 del TUB. Bancario B.9 Previsioni o Non applicabile. Il Prospetto di Base non include previsioni o stime degli utili. stime degli utili Non applicabile. La revisione contabile dei Bilanci dell’Emittente per gli anni 2013 e 2014 nonché delle semestrali al 30 giugno 2014 e 2015 è stata effettuata dalla società rilievi PricewaterhouseCoopers S.p.A. rilasciando giudizio senza rilievi. contenuti nella Relazione di Revisione B.10 Eventuali Informazioni Si riportano di seguito i principali indicatori di solvibilità ed i principali dati fondamentali patrimoniali ed economici dell’Emittente tratti dai Bilanci sottoposti a revisione per gli esercizi finanziari chiusi al 31/12/2013 ed al 31/12/2014 nonché dalle relazioni selezionate sull'Emittent semestrali chiuse al 30 giugno 2014 e al 30 giugno 2015, sottoposte a revisione limitata. e relative agli I dati sono stati redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. esercizi La seguente tabella riporta i dati dei fondi propri e coefficienti patrimoniali: passati B.12 finanziarie 17 Tabella 1 –Patrimonio di vigilanza (fondi propri) e coefficienti patrimoniali Fondi Propri e coefficienti 30/06/201 patrimoniali 5 (in migliaia di euro) Fondi Propri (1) Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2) Importo attività di rischio ponderate (RWA) Total Capital Ratio (2) (Fondi propri/RWA ) Tier One Capital Ratio (3) Common Equity Tier One CET1 Capital Ratio (4) Attività di rischio ponderate (RWA / Totale attivo) (5) Leverage Ratio (6) Patrimonio di vigilanza e coefficienti patrimoniali (in migliaia di euro) (*) Patrimonio di vigilanza (Total Capital) 31/12/201 4 117.076 109.392 Ratios minimi stabiliti dalla 90.195 disciplin a Basilea 3 per il 2015 in vigore dal 1° 0 gennaio 2015 Ratios minimi stabiliti Patrimonio di dalla 90.033 disciplin Base (Tier 1) a Basilea 3 per il 2014 in vigore dal 1° 0 gennaio 2014 26.881 19.359 914.306 925.416 12,80% 8 %(**) 11,82% 8 %(**) 9,86% 6% (**) 9,73% 5,5% (**) 9,86% 4,5% (**) 9,73% 4,5% (**) 56,78% 5,41% 3% 50,69% Patrimonio Supplementar e (Tier 2) Importo attività di rischio ponderate (RWA) Total Capital Ratio (Patrimonio di Vigilanza / Attività di rischio ponderate) 31/12/201 3 115.082 Ratios minimi 88.147 stabiliti da Banca d'Italia vigenti fino al 31/12/201 3 - 26.935 972.494 11,83% 8% 9,06% 4% Core Tier One Capital Ratio 9,06% 2% Attività di rischio ponderate (RWA / Totale attivo) 59,90% Tier One Capital Ratio 4,81% 3% (*) La banca non ha proceduto al 31/12/2013 al calcolo pro forma alla stessa data sulla base del regime provvisorio relativo al 2014 previsto dalle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3) in vigore dal 1° gennaio 2014. (**) La Disciplina Basilea III prevede che dal 1° gennaio 2014 gli intermediari sono tenuti a 18 detenere un requisito aggiuntivo a titolo di “riserva di conservazione di capitale” (Capital Conservation Buffer) pari al 2,5% delle attività di rischio ponderate. Fino al 31/12/2014, il Tier One Capital ratio è stabilito nella misura del 5,5%, ai sensi dell’art 465 del CRR e della Circolare 285, Parte Seconda – Applicazione in Italia del CRR, Capitolo 14 – Disposizioni transitorie in materia di fondi propri, Sezione II – Disposizioni transitorie. Dal 1° gennaio 2015 il Tier One Capital ratio è stabilito nella misura del 6%. L’Emittente, alla Data del Prospetto di Base, non ha fornito coefficienti patrimoniali fully phased e pertanto non ha provveduto a rappresentare i dati pro – forma. Al fine di stimare l’ammontare delle Risk Weighted Asset (RWA) l’Emittente utilizza l’approccio standardizzato previsto dalla normativa di Vigilanza in vigore. In conformità alle previsioni normative europee (Direttiva UE CRD IV e Guidelines EBA on common SREP), la Banca d’Italia, ad esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) 2014-2015, sta applicando agli intermediari bancari vigilati coefficienti vincolanti, anche superiori ai limiti minimi normativamente previsti. In data 18 settembre 2015 la Banca d’Italia ha comunicato alla Banca del Fucino l’avvio del procedimento amministrativo, il cui esito è stato notificato in data 26/11/2015. In tali comunicazioni sono indicati i «coefficienti di capitale» (CET 1 ratio pari al 7%, Tier 1 ratio pari all’8,5% e Total Capital ratio pari al 10,5%, comprensivi della Riserva di Conservazione del Capitale pari al 2,5%) e la misura in cui tali coefficienti sono «vincolanti» per la Banca. Per il CET 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 5% (4,5% ex art. 92 CRR + 0,5% a esito dello SREP), per il Tier 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 6,7% (6% ex art. 92 CRR + 0,7% a esito dello SREP), per il Total Capital ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura dell’8,9% (8% ex art. 92 CRR + 0,9% a esito dello SREP). Come specificato dalla Comunicazione del 26/11/2015, tali «coefficienti di capitale» si applicano «a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31.12.2015». I ratios patrimoniali della Banca del Fucino alla data del 30 giugno 2015 risultano superiori ai coefficienti vincolanti comunicati dalla Banca d’Italia. (1) Con riferimento ai dati sopra esposti riferiti al 31/12/2013, il “Patrimonio di Vigilanza (Total Capital” ed i Coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS conformemente a quanto disciplinato dalle istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia con la Circolare n° 263/2006 (e successivi aggiornamenti) “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” e con Circolare n° 155/91 (e successivi aggiornamenti) “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di vigilanza e sui Coefficienti patrimoniali”. Relativamente ai dati al 31/12/2014 e 30/06/2015 il “Totale Fondi propri” è determinato secondo le nuove disposizioni di Basilea 3 in vigore dal 1° Gennaio 2014 (Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e Circolare della Banca d’Italia n. 285/2013). Al 31.12.2013 il Patrimonio di Vigilanza si attesta pari a 115.082 migliaia di euro. Alla stessa data, il Patrimonio di Base ammonta a 88.147 migliaia di euro. Il Patrimonio Supplementare ammonta a 26.935 migliaia di euro, di cui 25 milioni di euro rappresentati da passività subordinate computabili. Al 31.12.2014 i Fondi Propri (ex Patrimonio di Vigilanza) si attestano pari a 109.392 migliaia di euro evidenziando un decremento di 5.690 migliaia di euro rispetto al 31.12.2013. La variazione è riconducibile principalmente alla decurtazione di una quota di capitale di classe 2 per effetto dell’ammortamento ai sensi dell’art. 64 del CRR del prestito subordinato emesso in data 14/11/2008 per € 25 mln. L’effetto del citato ammortamento si registra anche tra il 31.12.2014 e il 30.06.2015 sebbene i Fondi Propri (ex Patrimonio di Vigilanza) nello stesso 19 periodo abbiano evidenziato un incremento di 7.684 migliaia di euro (Fondi Propri pari a 117.076 migliaia di euro al 30.06.2015). L’aumento dei Fondi Propri tra il 31.12.2014 e il 30.06.2015 è riconducibile principalmente al capitale di classe 2 per via dell’emissione di un nuovo prestito subordinato di € 10 mln. emesso in data 1/4/2015 e interamente collocato (con scadenza 1/4/2022). Si segnala che la Banca del Fucino ha esercitato l’opzione per la sterilizzazione ai fini dei Fondi propri delle plusvalenze e minusvalenze patrimoniali derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita appartenenti al comparto dei titoli governativi dell’area Euro, come consentito dalla Banca d’Italia nell’ambito del nuovo regime di vigilanza prudenziale di Basilea III, in vigore dal 1° gennaio 2014, fino all’entrata in vigore del nuovo principio contabile internazionale IFRS9, prevista per il 2018. (2) Il “Total Capital Ratio (Fondi propri/RWA)” è costituito dal rapporto tra i Fondi propri (ex Patrimonio di Vigilanza) e le Attività di rischio ponderate. Al 31.12.2014 il Total Capital Ratio è pari all’11,82% in diminuzione rispetto al 31.12.2013 (11,83%) di 1 punto base; ciò discende dall’effetto combinato di una variazione del numeratore e del denominatore del ratio. In particolare: – il numeratore, rappresentato dai Fondi Propri è diminuito a causa della riduzione del Tier 2 per effetto dell’ammortamento ai sensi dell’art. 64 del CRR del prestito subordinato emesso in data 14/11/2008 per € 25 mln.; – il denominatore, rappresentato dal totale delle attività di rischio ponderate (RWA) è diminuito a fronte della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà). Il Total Capital Ratio al 30.06.2015 è pari al 12,80%, in aumento di 98 punti base rispetto a fine 2014 (pari a 11,82%): la variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, è dovuta in particolare all’aumento del capitale di classe 2 a fronte dell’emissione di un nuovo prestito subordinato di € 10 mln. emesso in data 1/4/2015 e interamente collocato (con scadenza 1/4/2022). (3) Il “Tier One Capital Ratio (Capitale di classe 1 / RWA)” è costituito dal rapporto tra il Tier 1 (o capitale primario di classe 1) e l’Additional Tier 1 (o capitale aggiuntivo di classe 1) e le Attività di rischio ponderate. Al 31.12.2014 il valore dell’indice è pari al 9,73% e risulta in aumento rispetto al 31.12.2013 (9,06%) di 67 punti base. I motivi dell’incremento sono imputabili: – alla diminuzione delle Attività di Rischio ponderate, passate da 972.494 migliaia di euro al 31.12.2013 a 925.416 migliaia di euro al 31.12.2014 a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà); – all’aumento del Capitale di classe 1 da 88.147 migliaia di euro al 31.12.2013 a 90.033 migliaia di euro al 31.12.2014 principalmente a causa della destinazione dell’Utile di periodo al 31.12.2014 a Riserva per 1.153 migliaia di euro. Il valore dell’indice è passato dal 9,73% del 31/12/2014 al 9,86% del 30 giugno 2015. I motivi dell’incremento sono imputabili principalmente ad una diminuzione di 11.110 migliaia di euro delle Attività di Rischio ponderate, passate da 925.416 migliaia di euro a 914.306 migliaia di euro a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di 20 mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà). (4) Il “Common Equity Tier One CET1 Capital Ratio (Capitale primario di classe 1 / RWA) ” è costituito dal rapporto tra il Common Equity Tier 1 (o capitale primario di classe uno) al netto degli strumenti innovativi di capitale o titoli subordinati assimilabili e le Attività di rischio ponderate. Si segnala che l’indicatore risulta essere coincidente all’indicatore “Tier1 Capital Ratio” in quanto l’Emittente non ha fatto ricorso a strumenti innovativi di capitale. (5) Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets – RWA) al 31.12.2013 è pari a 972.494 migliaia di euro. Rapportando il valore RWA a tale data al totale attivo il rapporto si attesta al 59,90%. Ai fini della misurazione del rischio, per la determinazione del valore delle Attività ponderate per il rischio (RWA), fra le opzioni previste circa i metodi adottabili secondo la normativa si è proceduto utilizzando il “metodo standard” per il rischio di credito e per i rischi di mercato. Tra il 31.12.2013 e il 31.12.2014 si registra una diminuzione di 47.078 migliaia di euro delle attività di rischio ponderate, passate da 972.494 migliaia di euro a 925.416 migliaia di euro, a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà). Rapportando il valore RWA al totale attivo il rapporto si attesta al 50,69% al 31.12.2014. Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets – RWA) al 30.06.2015 si attesta a 914.306 migliaia di euro, in diminuzione di 11.110 migliaia di euro rispetto a dicembre 2014 (pari a 925.416 migliaia di euro) a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà). Rapportando il valore RWA al totale attivo il rapporto si attesta al 56,78% per il 30.06.2015. (6) A partire dalla competenza del 31.3.2014, è stata avviata la fase di monitoraggio, prevista dalla Normativa di Vigilanza, dell’indicatore di leverage ratio mediante l’invio di apposite segnalazioni all’Organo di Vigilanza. Il leverage ratio è dato dal rapporto tra il capitale di classe 1 (Tier 1) e il valore complessivo dell’esposizione per cassa e fuori bilancio secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) e dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014. Al 31.12.2014 il leverage ratio è pari al 4,81%, dal rapporto tra 90.033 migliaia di euro (Tier 1) e 1.870.689 migliaia di euro (esposizione per cassa e fuori bilancio determinata secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e dal Regolamento Delegato UE 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014). Al 30.6.2015 il leverage ratio è pari al 5,41% dato dal rapporto tra 90.195 migliaia di euro (Tier 1) e 1.667.098 migliaia di euro (esposizione per cassa e fuori bilancio determinata secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e dal Regolamento Delegato UE 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014). L’incremento nel periodo dell’indicatore è imputabile principalmente alla diminuzione dell’esposizione della Banca per 203.591 migliaia di euro. Tale diminuzione è riconducibile principalmente alla scadenza in data 26.02.2015 del finanziamento LTRO (Longer Term refinancing 21 Operations) con la BCE per 200.000 migliaia di euro, a fronte della quale sono state effettuate vendite di titoli del portafoglio di proprietà. La seguente tabella riporta i crediti in bonis, le partite anomale lorde e i principali indicatori di rischiosità creditizia per i periodi considerati. La tabella evidenzia che i dati della Banca del Fucino si discostano dai dati di riferimento registrati dal sistema bancario riferito alle banche minori su base nazionale; al riguardo si rileva che essendo tali ultimi dati elaborati a livello nazionale non tengono conto delle specificità territoriali connesse alla operatività della Banca operante nel Centro-Sud Italia, zona che più ha risentito della crisi economico-finanziaria che ha colpito il nostro Paese. Tabella 2 - Principali indicatori di rischiosità creditizia e confronto con i dati di sistema DATI DI Indice di rischiosità 1) SOFFERENZE LORDE / IMPIEGHI Banca del Fucino 30/06/2015 DATI DI SISTEMA SISTEMA Banca del (banche minori) (banche Fucino minori) 31/12/2014 31/12/2014 (i) 30/06/2015 (i) Banca del Fucino 31/12/2013 DATI DI SISTEMA (banche minori) 31/12/2013 (i) 9,5% 12,16% 10,23% 8,60% 9,12% 7,70% 5,26% 4,5% (ii) 5,10% 4,0%(ii) LORDI 2) SOFFERENZE NETTE / IMPIEGHI NETTI 3) RAPPORTO SOFFERENZE NETTE / 6,36% N.D. 66,69% N.D. 53,49% N.D. 52,21% N.D. 25,88% 18,1% 24,50% 16,80% 21,85% 15,90% 19,38% N.D. 18,59% 10,8%(ii) 16,99% 10,0%(ii) 52,33% 53,8% 52,70% 52,10% 47,88% 48,50% 31,75% 38,2% 30,28% 36,50% 27,50% 31,50% PATRIMONIO NETTO 4) PARTITE ANOMALE LORDE / IMPIEGHI LORDI 5) PARTITE ANOMALE NETTE / IMPIEGHI NETTI 6) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE (*) 7) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE PARTITE ANOMALE (*) 8) COSTO DEL RISCHIO: TOTALE N.D. RETTIFICHE-RIPRESE 0,83% 1,60% N.D. 1,66% N.D. DI VALORE A CONTO ECONOMICO / CREDITI NETTI (iii) Dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (“banche minori”). Fonte per il 2013: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 del 2014 tavola 3.1 pag. 26; fonte per il 2014: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 2015 tavola 3.1 pag. 21; Fonte per 30 giugno 2015 : Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 2015 tavola 4.1 pag. 37. (iv) Dati riferiti ai valori netti il cui confronto è eseguito rispetto ai dati del “Totale sistema” tratti dalla Relazione Annuale 2013 Banca d’Italia – Appendice – Tavola a16.11 e dalla Relazione Annuale 2014 Banca d’Italia – Appendice- Tavola a1 3.14. (*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. 1) “Sofferenze lorde/ Impieghi lordi”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle 22 sofferenze lorde sul totale degli impieghi anch’essi lordi. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 12,16%, registrando un incremento rispetto al dato del 31/12/2014. L’incremento del rapporto è principalmente imputabile ad elementi esogeni, connessi alle difficoltà riscontrate dalla clientela e dalle imprese a seguito del perdurare della difficile congiuntura economica con effetti sul livello occupazionale e sul mercato delle imprese. Il rapporto è leggermente superiore rispetto ai dati di sistema in quanto tale elemento è legato al territorio di riferimento e i gradi di rischiosità sono differenziati tra le varie regioni italiane in base alla tipologia di attività economiche presenti. 2) “Sofferenze nette/ Impieghi netti”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle sofferenze nette, costituite dalle sofferenze lorde al netto dei fondi analitici rettificativi, sul totale degli impieghi anch’essi netti. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 6,36%, in incremento rispetto al 5,26% rilevato a fine 2014. Anche per tale dato valgono le medesime considerazioni indicate al superiore punto 1. 3) “Sofferenze nette/Patrimonio netto”: l’indice al 30/06/2015 è pari al 66,69% in aumento rispetto al dato rilevato a fine 2014. L’aumento è riconducibile da un lato all’aumento delle sofferenze nette e, dall’altro, a variazioni negative di periodo del patrimonio netto. 4) Per “Partite anomale lorde / Impieghi lordi” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi classificati a: sofferenza, incagli, esposizioni ristrutturate, esposizioni scadute e i crediti verso clientela lordi. L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza degli impieghi anomali sul totale degli impieghi lordi. Il dato riflette, quindi, la rischiosità e l’andamento della congiuntura economica nelle aree geografiche di competenza dell’Emittente. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 25,88%, rispetto al 24,50% di fine dicembre 2014. Anche per tale dato valgono le medesime considerazioni indicate al superiore punto 1. 5) Per “Partite anomale nette / Impieghi netti” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi classificati a: sofferenza, incagli ( ora denominati “ inadempienze probabili”), ristrutturati ( ora denominati “inadempienze probabili forborne”) e scaduti (ora denominati “esposizioni scadute e/o sconfinate deteriorate”), al netto dei fondi rettificativi e i crediti verso clientela. L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza degli impieghi anomali netti sul totale degli impieghi netti. Il dato riflette, quindi, la rischiosità e l’andamento della congiuntura economica nelle aree geografiche di competenza dell’Emittente. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 19,38%, rispetto al 18,59% di fine dicembre 2014. Tale incremento è da ricondurre al deterioramento della qualità del credito a causa del perdurare del ciclo economico negativo. 8) Il “Costo del rischio”: è l’indicazione del costo del rischio inteso come rapporto tra le rettifiche/riprese su crediti e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela. A fine giugno 2015 l’indicatore è calcolato come rapporto fra le rettifiche su crediti verso la clientela riportate nella voce 130 a) del conto economico (sul semestre le rettifiche sono pari a 7.520 migliaia di euro) e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela (910.344 migliaia di euro). Pertanto il “costo del credito”, espresso in percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela, risulta pari a 0,83%. Al 31 dicembre 2014 le rettifiche su crediti verso la clientela ammontavano a euro 14.812 migliaia di euro (migliaia di euro al 31 dicembre 2013) come si evince dalla voce 130 a) del conto economico, che sono rapportate all’ammontare dei crediti netti verso la clientela il cui ammontare era pari a 924.590 migliaia di euro nel 2014 (930.751 migliaia di euro al 31 dicembre 2013). Pertanto il “costo del credito”, espresso in percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela, risulta pari all’1,60%. Tabella 2 bis - Composizione degli impieghi verso la clientela per grado di rischio 30/06/2015* (importi in migliaia di euro) Sofferenze Inadempienze probabili ( ex Incagli) Inadempienze probabili forborne ( ex Crediti ristrutturati) Esposizioniscadu te e/o sconfinanti deteriorate( ex Esposizioni scadute) 31/12/2014 Esposizione lorda 30/06/2015 Rettifiche 30/06/2015 Esposizion e netta 30/06/2015 % copertura 121.501 63.582 57.919 52,33% Sofferenze Esposizion e lorda 31/12/2014 Rettifiche 31/12/2014 Esposizion e netta 31/12/2014 % copertura 102.873 54.213 48.660 52,70% 117.325 18.269 99.056 15,57% 8.510 1.448 7.062 17,02% 17.755 693 17.062 3,90% 246.463 74.623 171.840 30,28% 759.392 6.642 752.750 0,87% 1.005.855 81.265 924.590 8,08% Incagli 112.204 16.478 95.726 14,69% 7.759 1.352 6.407 17,42% Crediti Ristrutturat i Esposizioni scadute 17.076 666 16.410 3,90% Totale partite anomale 258.540 82.078 176.462 31,75% Totale crediti in bonis 740.519 6.637 733.882 0,90% Crediti verso clientela 999.059 88.715 910.344 8,88% Totale partite anomale Totale crediti in bonis Crediti verso clientela 23 *: Al 30/6/2015 i dati vengono riportati secondo la nuova classificazione prevista dal 7° aggiornamento della circolare n. 272 della Banca d’Italia. Al fine di agevolare il confronto dei dati vengono indicate tra parentesi le precedenti classificazioni ora sostituite dalla citata circolare. 31/12/2014 Sofferenze 31/12/2013 Esposizione lorda 31/12/2014 Rettifiche 31/12/2014 Esposizione netta 31/12/2014 % copertura Esposizione lorda 31/12/2013 Rettifiche 31/12/2013 Esposizione netta 31/12/2013 % copertura 102.873 54.213 48.660 52,70% 90.999 43.571 47.428 47,9% 117.325 18.269 99.056 15,57% 103.128 14.031 89.097 13,6% 8.510 1.448 7.062 17,02% 7.334 1.857 5.477 25,3% Incagli Crediti Ristrutturati Esposizioni scadute Totale partite anomale Totale crediti in bonis Crediti verso clientela 17.755 693 17.062 3,90% 16.593 499 16.094 3,0% 246.463 74.623 171.840 30,28% 218.054 59.958 158.096 27,5% 759.392 6.642 752.750 0,87% 779.815 7.160 772.655 0,92% 1.005.855 81.265 924.590 8,08% 997.869 67.118 930.751 6,73% Le partite anomale nette hanno registrato a dicembre 2014 un incremento dell’ 8,70%, passando da Euro 158,09 milioni a Euro 171,84 milioni, principalmente riconducibile alle posizioni incagliate sintomo evidente della difficoltà del settore imprenditoriale di fronte al perdurare della crisi economica. Al 30 giugno 2015 le partite anomale nette si attestano ad Euro 176,462 milioni. L’analisi di dettaglio nel periodo dicembre 2013 - dicembre 2014 e al giugno 2015 evidenzia le seguenti dinamiche: - incremento di Euro 1,23 milioni (2,60%) delle sofferenze (da Euro 47,43 milioni a Euro 48,66 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le sofferenze nette ammontano a Euro 57,92 milioni; - incremento di Euro 9,96 milioni (11,18%) registrato nel comparto degli incagli (da Euro 89,10 milioni a Euro 99,06 milioni); Alla fine del I semestre 2015 gli incagli netti ammontano a Euro 95,73 milioni; - incremento di Euro 1,58 milioni (28,94%) delle esposizioni ristrutturate (da Euro 5,48 milioni a Euro 7,06 milioni); Alla fine del I semestre 2015 le esposizioni ristrutturate nette ammontano a Euro 6,41 milioni; - incremento di Euro 0,97 milioni (6,01%) delle esposizioni scadute (da Euro 16,09 milioni a Euro 17,06 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le esposizioni scadute ammontano a Euro 16,41 milioni. In tale problematico contesto è importante sottolineare che il grado di copertura, rappresentato dal rapporto tra le rettifiche di valore e il totale dei crediti verso la clientela si incrementa al 8,08% al 31/12/2014 a fronte del 6,73% nel 2013. Al 30 giugno 2015 il grado di copertura si incrementa ulteriormente ed è pari al 8,88% rispetto al 7,4% delle Banche minori e dell’8,6% a livello di sistema. Il grado di copertura dei crediti in bonis, rappresentato dal rapporto fra rettifiche sui crediti in bonis e il totale dei crediti in bonis rimane sostanzialmente stabile attestandosi allo 0,87% nel 2014 (dato dal rapporto fra Euro 759.392 migliaia ed Euro 6.642 24 migliaia) rispetto allo 0,92% del 2013 (dato dal rapporto fra Euro 779.815 ed Euro 7.160. Al 30 giugno 2015 tale rapporto è pari allo 0,90% (dato dal rapporto fra Euro 740.519 migliaia ed Euro 6.637 migliaia). Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per settore di attività : Per quanto riguarda gli impieghi, l’esposizione dell’Emittente al 30/6/2015 è rivolta ai privati per il 36,52% del totale degli impieghi, alle imprese del settore edile per il 17,38%, ai servizi per il commercio per il 12,09%, agli altri servizi destinabili alla vendita per il 10,53% e ai servizi finanziari, di assicurazione, immobiliari, di consulenza, di pubblicità, del trattamento elettronico dell’informazione per l’ 8,64% ed infine ai servizi per alberghi e pubblici esercizi per il 4,21%. Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per area geografica L’esposizione su base geografica dell’Emittente è prevalentemente concentrata nelle regioni di principale presenza (Lazio, Abruzzo e Marche). Incidenza delle grandi esposizioni Nella seguente tabella si riporta l’informativa sulle “grandi esposizioni” definiti dalla normativa di vigilanza di riferimento come le esposizioni della Banca nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi qualora le stesse siano maggiori o uguali al 10% del “capitale ammissibile”. Tabella 3 - Grandi Esposizioni e incidenza su totale impieghi netti Sono definite “grandi esposizioni” le esposizioni di importo nominale pari o superiore al 10% del “capitale ammissibile”. Grandi Esposizioni e incidenza su totale impieghi netti (in migliaia di euro) 30/06/2015 31/12/2014 31/12/2013 IMPORTO GRANDI 645.296 871.475 596.187 ESPOSIZIONI VALORE A BILANCIO RAPPORTO GRANDI 70,88% 94,26% 64,05% ESPOSIZIONI/IMPIEGHI NETTI (1) IMPORTO GRANDI 89.952 145.668 62.138 ESPOSIZIONI VALORE PONDERATO RAPPORTO GRANDI 9,88% 15,75% 6,68% ESPOSIZIONI/ IMPIEGHI NETTI (2) (1) Al numeratore del rapporto viene considerato il valore di bilancio delle esposizioni della Banca classificate come “grandi esposizioni”. (2) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio della Banca, dopo l’applicazione delle ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi esposizioni”. Nel dettaglio, al 30 giugno 2015 la principale esposizione per un valore di bilancio pari ad Euro 526.670 migliaia è verso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed è per gran parte costituito dall’investimento in titoli di Stato con un fattore di ponderazione pari a zero. 25 Il numero delle grandi esposizioni al netto dell’esposizione nei confronti del Ministero del Tesoro e degli intermediari vigilati è pari a 3. Rischio sovrano In rapporto alle dimensioni del proprio attivo la banca detiene significativi importi di titoli di debito dello stato italiano. In particolare al 30/6/2015 la banca detiene titoli emessi dallo stato italiano per un importo di euro 479,183 milioni di euro pari al 95,40% del totale delle attività finanziarie. Nella seguente tabella si riportano le esposizioni in titoli di debito sovrano con specifica indicazione del portafoglio di appartenenza e del rating. Tabella 4 – Esposizione dell’Emittente in titoli di debito sovrano Governi e Rating (dati €/1000) Italia (BBB) ¹ Altre obb. (AAA) ¹ Italia (BBB) Italia (BBB) Cat. IAS 31/12/2014 30/06/2015 31/12/2013 Valore nominale Valore Bilanci o Fair Value Valore nominale Valore Bilancio Fair Value Valore nominal e Valore Bilanci o Fair Value HFT 25.000 25.286 25.193 78.000 78.239 78.302 225.000 225.972 226.546 HFT 0 0 0 0 0 0 5.000 3.407 3.408 0 0 52.000 52.129 52.129 52.000 51.821 51.821 434.000 453.897 445.507 480.800 494.827 496.049 152.400 151.862 152.822 459.000 479.183 470.700 610.800 625.195 626.480 434.400 433.062 434.597 HTM AFS TOTALE % del totale a Bilancio rispetto al Totale delle Attività Finanzia rie 95,40% 95,31 90,0% ¹ Rating S&P Principali indicatori di liquidità dell’Emittente Con riferimento alle informazioni concernenti la liquidità, Basilea 3 prevede l’introduzione di nuovi requisiti quantitativi e sistemi di monitoraggio e gestione del rischio di liquidità, incentrati su un requisito di liquidità a breve termine (Liquidity Coverage Ratio - LCR) e su una regola di equilibrio strutturale a più lungo termine (Net Stable Funding Ratio - NSFR). In particolare, il Regolamento (UE) n. 575/2013 (c.d. “CRR”), - all’art. 412 “Requisito in materia di copertura della liquidità” (Liquidity Coverage Ratio - LCR) prevede che gli enti detengano uno stock di attività liquide adeguato a far fronte a deflussi di liquidità in condizioni di forte stress per un periodo di trenta giorni; - all’art. 413 “Finanziamento stabile” (Net Stable Funding Ratio - NSFR), prevede che gli enti assicurano che gli obblighi a lungo termine siano 26 adeguatamente soddisfatti con una serie di strumenti di finanziamento (funding) stabile sia in condizioni normali che in condizioni di stress. Il ratio LCR è entrato in vigore dal 1° ottobre 2015 con una soglia minima richiesta del 60%, che verrà innalzata annualmente del 10% fino a raggiungere il 100% nel 2018, mentre l’entrata in vigore dell’NSFR è prevista a partire dal 2018 con una soglia minima richiesta del 100%. In merito ai principali indicatori di liquidità (Liquidity Coverage Ratio – LCR, Net Stable Funding Ratio – NSFR), si evidenzia che la Banca del Fucino procede alla determinazione dei rispettivi valori esclusivamente a fini gestionali, riscontrando a giugno 2015 un livello di Liquidity Coverage Ratio – LCR pari al 244% e un livello di Net Stable Funding Ratio – NSFR pari a 240%. La Banca del Fucino a partire dalla competenza del 31/3/2014 ottempera all’obbligo di segnalare alla Banca d’Italia: le attività liquide (di base, aggiuntive e supplementari); i deflussi di liquidità (sui depositi al dettaglio, su altre passività, aggiuntivi, da linee di credito e di liquidità); gli afflussi di liquidità. Tabella 5 – Principali indicatori di liquidità Descrizione voci 30/6/2015 31/12/2014 31/12/2013 Loan to Deposit Ratio 65,30% 64,87% 72,88 % Liquidity Coverage Ratio 244 % 320 % Nd Net Stable Funding Ratio 240 % 253 % Nd Operazioni di rifinanziamento con la BCE L’Emittente accede direttamente ai finanziamenti erogati dalla BCE. Al 30/06/2015 la Banca del Fucino ha in essere un finanziamento presso la BCE per Euro 56,5 milioni, risultato dell’aggiudicazione dell’asta a lungo termine (TLTRO) del 17/12/2014, avente scadenza 26/09/2018. Nella tabella che segue si riportano i dettagli della citata operazione. Operazioni di rifinanziamento presso la BCE (in migliaia di €) Data di decorrenza LTRO 01/03/2012 TLTRO 17/12/2014 Ammontare al 30/6/2015 0 56.520 Ammontare al 31/12/2014 200.000 (LTRO) 56.520 Data di scadenza 26/02/2015 26/09/2018 In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 30/6/2015 un ammontare di titoli stanziabili presso BCE, pari a circa 393,4 mln di euro. Tali disponibilità sono costituite interamente da titoli di Stato Italiani. 27 L’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità. Esposizione del portafoglio titoli di proprietà dell’Emittente ai rischi di mercato In relazione all’esposizione del portafoglio titoli di proprietà dell’Emittente ai rischi di mercato, si forniscono di seguito le seguenti informazioni relative al Value at Risk (VAR) misurato su un holding period di 10 giorni (periodo di detenzione) con intervallo di confidenza pari al 99%: - al portafoglio di negoziazione (trading book) VALUE AT RISK (VAR) TRADING BOOK VAR TRADING BOOK 30/06/2015 € 18.816 31/12/2014 € 81.826 Il VaR del Portafoglio di negoziazione (trading book) al 30/6/2015 è pari a € 18.816, rispetto al VaR rilevato al 31/12/2014 pari a € 81.826. Il rischio cambio del portafoglio è nullo in quanto tutte le attività presenti sono denominate in Euro. - al portafoglio bancario (banking book) VALUE AT RISK (VAR) BANKING BOOK VAR BANKING BOOK 30/06/2015 € 3.514.041 31/12/2014 € 297.743 Il VaR del Portafoglio bancario (banking book) al 30/6/2015 è pari a € 3.514.041, rispetto al VaR rilevato al 31/12/2014 pari a € 297.743. Il rischio cambio del portafoglio è nullo in quanto tutte le attività presenti sono denominate in Euro. Tabella 6 - Principali dati di conto economico VARIAZIONE GIUGNO (MIGLIAIA DI EURO) 30/06/2015 30/06/2014 2015 - 31/12/2014 GIUGNO VARIAZIONE 31/12/2013 2014-2013 2014 1)MARGINE DI INTERESSE 2) MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 15.556 16.023 -2,91% 31.007 33.313 -6,92% 32.428 32.422 0,02% 61.517 60.705 1,34% 24.888 25.980 -4,20% 46.313 45.134 2,61% 21.545 20.692 4,12% 42.782 40.939 4,50% 3) RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA ED ASSICURATIVA 4) COSTI OPERATIVI 5) UTILE NETTO 1.936 2.921 -33,72% 1.153 1.865 -38,18% 1) Al 31 dicembre 2014 il margine di interesse si attesta a 31,0 milioni di euro, in riduzione del 6,92% su 28 base annua, a seguito della generalizzata riduzione dei tassi di interesse di riferimento. Alla chiusura del primo semestre 2015 il margine di interesse si attesta a 15,56 milioni di euro con una lieve flessione (2,91%) imputabile al permanere di bassi tassi di interesse (margine di tesoreria) e al decremento degli impieghi. 2) Il Margine di Intermediazione è la somma algebrica del margine di interesse, delle commissioni nette, dei dividendi, del risultato netto delle attività di negoziazione e di copertura, degli utili o delle perdite da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie. Nel 2014 il valore registra un incremento del 1,34%. Per quanto riguarda il dato relativo al primo semestre 2015, il valore rimane sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+ 0,02%). 3) Il risultato netto della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a Euro 46,313 milioni di euro nel 2014, in aumento del 2,61% rispetto a 45,134 milioni di Euro del periodo di raffronto. Nel primo semestre 2015 si determina in 24,9 milioni di euro, evidenziando un decremento, pari al 4,20% in rapporto a 25,98 milioni di euro del corrispondente periodo del 2014 imputabile all’aumento delle rettifiche di valore sui crediti. 4) Nel 2014 i costi operativi, pari a 42,78 milioni di euro, registrano un incremento del 4,50% su base annua principalmente riconducibile alla costituzione della Divisione Private Banking (circa Euro 1,2 milioni) ed all’incremento delle imposte indirette (Euro 0,50 milioni) interamente recuperate s carico della clientela e contabilizzate alla voce 190 di conto economico (altri proventi di gestione). L’analisi dei costi operativi evidenzia che: le spese del personale aumentano da Euro 23,74 milioni ad Euro 24,62 milioni (3,71%) e le altre spese amministrative si incrementano dell’11,50% (da Euro 19,82 milioni a Euro 22,10 milioni). Nel primo semestre 2015 i costi operativi totalizzano 21,55 milioni di euro con incremento pari al 4,12%, rispetto a 20,69 milioni di Euro del primo semestre 2014 principalmente imputabile agli investimenti nel settore Private. 5) L’utile dell’esercizio 2014 si determina in 1,15 milioni di euro in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2013 (Euro 1,86 milioni) principalmente imputabile a maggiori accantonamenti a voce “130a” di Conto Economico “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”, come peraltro registrato generalmente al livello di sistema. Il primo semestre 2015 registra un risultato di 1,936 milioni di euro rispetto ad Euro 2,920 milioni di giugno 2014 a seguito del descritto aumento delle rettifiche su crediti e dei costi operativi. Tabella 7 - Principali dati di stato patrimoniale (MIGLIAIA DI EURO) VARIAZIONE % 30/06/2015 31/12/2014 GIUGNO 2015 - 31/12/2013 DICEMBRE VARIAZIONE % 2014-2013 2014 1) RACCOLTA DIRETTA * 1.394.178 1.425.285 -2,18% 1.277.133 11,60% 2) RACCOLTA INDIRETTA 1.011.719 909.883 11,19% 788.169 15,44% 3) IMPIEGHI NETTI 910.344 924.590 -1,54% 930.751 -0,66% 4) TOTALE ATTIVO 1.610.172 1.825.719 -11,81% 1.623.638 12,45% 5) ATTIVITÀ FINANZIARIE 502.302 655.943 - 23%- 481.329 36,28% 6) PASSIVITÀ FINANZIARIE 7) POSIZIONE 0 0 0 0 0 -3.092 -151.940 97,96% -130.118 -16,77% 86.854 90.967 -4,52% 90.840 0,14% 60.000 60.000 0,00% 60.000 9) CAPITALE SOCIALE * Include le seguenti voci: “20 – Debiti verso la clientela”; “30 – Titoli in circolazione”. 0,00% INTERBANCARIA NETTA 8) PATRIMONIO NETTO** **Comprende le voci “140. Riserve da valutazione”, “160. Strumenti di capitale”, “170. Riserve”, “180. Sovrapprezzi di emissione”, “190. Capitale”, “200. Azioni proprie” e “220. Utile (Perdita) del periodo”. 1) Al 30 giugno 2015 la Raccolta diretta da clientela è pari ad Euro 1.394,17 milioni, in lieve diminuzione (2,18% ) rispetto a Euro 1425,28 milioni di dicembre 2014; l’analisi delle dinamiche evidenzia un incremento dei debiti verso la clientela dell’1,37% mentre i titoli in circolazione flettono del 16,02%. principalmente per effetto della riduzione delle operazioni di raccolta a tempo. 2) La raccolta indiretta a fine giugno 2015 risulta pari a Euro 1.011,72 milioni, in aumento dell’11,19% 29 rispetto a Euro 909,88 milioni del dicembre 2014; ciò è principalmente riconducibile all’incremento relativo al risparmio gestito in conseguenza della attivazione della Divisione Private Banking. 3) Al 30 giugno 2015 gli impieghi netti si attestano a Euro 910,34 milioni in diminuzione del 1,54% rispetto a Euro 924,59 milioni del 31 dicembre 2014. La dinamica è ancora influenzata dalla negativa congiuntura economica che ha colpito sia il settore famiglie che imprese, ritardando pertanto la ripresa degli impieghi. 4) Il totale attivo, a fine giugno 2015, ammonta a Euro 1.610,17 milioni con una diminuzione del 11,81% rispetto al 31 dicembre 2014, pari a 1.825,72 milioni di Euro, a causa del rimborso del finanziamento BCE. 5) Le attività finanziarie, a fine giugno 2015, assommano a Euro 502.302 milioni e sono essenzialmente rappresentate da titoli di Stato italiani, principalmente iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, per Euro 479,18 milioni di euro, in decremento rispetto al 31 dicembre 2014 ( Euro 626,48). 6) Al 30 giugno 2015 ed al 31 dicembre 2014 non sono presenti passività finanziarie. 7) La posizione interbancaria netta al 30 giugno 2015 è pari a Euro 3,1 milioni in incremento rispetto a dicembre 2014 ( – 151,94 milioni di Euro). 8) Il patrimonio netto al 30 giugno 2015 si determina in Euro 86,85 milioni con una diminuzione del 4,52% rispetto a Euro 90,97 milioni di euro al 31 dicembre 2014 principalmente imputabile alle riserve negative dei titoli AFS. 9) Il capitale sociale della Banca, pari a Euro 60,00 milioni rimane invariato. L’Emittente attesta che dal 31 dicembre 2014, data di chiusura dell’ultimo Bilancio annuale di Banca del Fucino, sottoposto a revisione legale dei conti e pubblicato, non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dello stesso Emittente. L’Emittente attesta che, dalla data di chiusura dell’ultima relazione semestrale al 30 Giugno 2015 per la quale sono state redatte informazioni finanziarie sottoposte a revisione limitata, non si sono verificati significativi cambiamenti nella situazione finanziaria o commerciale della Banca del Fucino. recenti Non si sono verificati recentemente eventi sostanzialmente rilevanti ai fini della rilevanti per valutazione della solvibilità dell’Emittente. la valutazione della solvibilità dell’Emittent e B.13 Fatti B.14 Dipendenza all'interno del Gruppo B.15 Descrizione delle principali attività dell'Emittent e B.16 Controllo Non applicabile. La Banca del Fucino non dipende da nessun soggetto all'interno di nessun gruppo bancario. La Banca del Fucino ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Essa può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti ed ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale in conformità alle disposizioni emanate dall’Autorità di Vigilanza. La Banca del Fucino può emettere Obbligazioni conformemente alle vigenti disposizioni normative. Non applicabile. La Banca del Fucino non è direttamente o indirettamente controllata. diretto o indiretto dell’Emittent e 30 B.17 Rating Non applicabile. La Banca del Fucino ed i suoi titoli di debito non hanno rating. dell'Emittent e SEZIONE C – STRUMENTI FINANZIARI C.1 Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti, compresi eventuali codici di identificazio ne degli strumenti finanziari [Con riferimento al Programma di Offerta delle Obbligazioni Senior della Banca del Fucino S.p.A., la presente Nota di Sintesi si riferisce all’emissione di: - [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down”,] - [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso”,] - [“Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon”,] - [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”,] - [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”,] e - [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile”] [Con riferimento al Programma di Offerta delle Obbligazioni Subordinate approvato dalla Banca del Fucino S.p.A., la presente Nota di Sintesi si riferisce all’emissione di : - [“Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”,] - [“Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step Up / Step Down) con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”,] - [“Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile con eventuale rimborso del anticipato o mediante ammortamento”], e - [“Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato o mediante ammortamento”]. Le Obbligazioni emesse da Banca del Fucino S.p.A. sono titoli di debito non rappresentativi di capitale che prevedono il rimborso del 100% del valore nominale unitario (al lordo di ogni tassa e imposta applicabile) [in un’unica soluzione] [alla Data di Scadenza] / [alla data di rimborso anticipato], /[per quote tramite ammortamento periodico come da piano di ammortamento], - salve le previsioni della Direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, in particolare sull’utilizzo del “bail-in” e degli altri strumenti di risoluzione delle crisi come recepita nel nostro ordinamento con i decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 (cfr. elemento D3 “Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per gli strumenti finanziari) - [unitamente alla corresponsione di interessi determinati secondo la metodologia di calcolo specifica per ogni tipologia di Obbligazione. [Le Obbligazioni Zero Coupon danno diritto al pagamento di Interessi determinati come differenza tra il prezzo di rimborso a scadenza pari a [•] ed il Prezzo di Emissione pari a [•]. Non saranno corrisposte cedole di interessi durante la vita delle Obbligazioni.] L’emissione del prestito Obbligazionario emesso è identificato dal codice ISIN [•]. 31 C.2 Valuta di I Prestiti Obbligazionari e le relative Cedole sono denominati in Euro. emissione degli strumenti finanziari C.5 Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilit à degli strumenti finanziari C.8 Descrizione dei diritti connessi agli strumenti finanziari compreso il ranking e comprese le restrizioni a tali diritti Non vi sono limiti alla libera circolazione e trasferibilità delle Obbligazioni oggetto del Programma di Offerta. Tuttavia, le Offerte non saranno promosse, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone o Australia, o in qualsiasi altro Paese estero nel quale tali offerte non siano consentite in assenza di specifiche autorizzazioni da parte delle autorità competenti o di deroga rispetto alle disposizioni applicabili (collettivamente, gli “Altri Paesi”). Parimenti, non saranno accettate eventuali adesioni provenienti, direttamente o indirettamente, da Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché dagli Altri Paesi in cui tali adesioni siano in violazione di norme locali. Inoltre, le Obbligazioni non sono, né tantomeno saranno, strumenti registrati ai sensi del “United States Securities Act” del 1933 e successive modifiche: inoltre, conformemente alle disposizioni dell’ “United States Commodity Exchange Act”, la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United States Commodity Futures Trading Commission”. Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone designate dal “FSMA 2000”. Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla normativa vigente per i titoli della stessa categoria e segnatamente il diritto al rimborso del Capitale [(in un’unica soluzione alla data di scadenza] / [in un’unica soluzione alla data di rimborso anticipato] / [per quote tramite ammortamento periodico]) [e il diritto a percepire le Cedole alle scadenze convenute]. Le Obbligazioni rappresentano una forma di indebitamento non garantita. Il rimborso delle Obbligazioni e il pagamento degli Interessi non saranno assistiti da garanzie specifiche né saranno previsti impegni relativi alla assunzione di garanzie in tal senso. Le Obbligazioni non sono coperte dalla garanzia del Fondo Nazionale di Garanzia né del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Non esistono ulteriori restrizioni inerenti ai diritti connessi agli strumenti finanziari. [Gli obblighi nascenti dalle Obbligazioni Senior [•] a carico dell’Emittente non sono subordinate ad altre passività dello stesso Emittente. Tuttavia nell’ipotesi di applicazione dello strumento del “bail – in” il credito degli obbligazionisti verso l’Emittente non sarà soddisfatto pari passu con tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non privilegiati) ma sarà oggetto di riduzione nonché conversione (cfr. sul punto anche il successivo elemento D.3 in merito all'utilizzo del “bail-in” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015). Peraltro il seguente ordine dovrà essere rispettato anche nell’ambito delle procedure di liquidazione coatta amministrativa.] / [Le Obbligazioni Subordinate [•] sono passività subordinate di tipo “Tier II” (Strumenti di Classe 2) ai sensi e per gli effetti degli articoli 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 20 dicembre 2013 recante l’“Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I (la “Circolare n. 285”) in entrambi i casi come di volta in volta modificati. In caso di 32 sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali (ivi inclusa la liquidazione coatta amministrativa come disciplinata dal TUB) fatto salvo quanto indicato nell’elemento D.3 in merito all’utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, le Obbligazioni Subordinate saranno rimborsate per capitale e interessi residui solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati pari passu con le obbligazioni aventi il medesimo grado di subordinazione e prima di quelli con un maggiore grado di subordinazione, ivi inclusi, in tale ultimo caso, i portatori di azioni dell’Emittente e di strumenti di capitale classe 1 o “Tier 1” dell’Emittente. È esclusa la facoltà di compensare i debiti dell’Emittente derivanti dalle Obbligazioni Subordinate, per capitale ed interessi, con i crediti eventualmente vantati dall’Emittente nei confronti dei portatori delle Obbligazioni Subordinate.] C.9 Tasso di interesse nominale e disposizioni relative agli interessi da pagare. Tasso di interesse nominale o, qualora il tasso non sia fisso descrizione del sottostante sul quale è basato Il Tasso di Interesse che maturerà in relazione alle Obbligazioni sarà determinato adottando il calendario [Target], la convenzione di calcolo [“Following unadjusted business day Convention”] e la base di calcolo [“Actual/Actual” (ICMA)]. [Obbligazioni [a Tasso Fisso] / [a Tasso Step Up / Step Down] Dalla Data di Godimento [●] sino alla relativa data di scadenza [●], tali Obbligazioni frutteranno Interessi a tasso fisso rispettivamente applicando al valore nominale [un tasso di interesse predeterminato e costante pari a [•]] / [un Tasso di Interesse predeterminato crescente dal [●] al [●] pari al [●]% e dal [●] al [●] pari al [●]%/ decrescente dal [●] al [●] pari al [●]% e dal [●] al [●] pari al [●]%]. [Obbligazioni Subordinate [a Tasso Fisso] / [a Tasso Fisso Crescente/Decrescente (Step Up / Step Down)] Dalla Data di Godimento [●] sino [alla relativa data di scadenza [●]] /[data di rimborso per quote mediante ammortamento], tali Obbligazioni Subordinate frutteranno Interessi a tasso fisso rispettivamente applicando al valore nominale [un tasso di interesse predeterminato e costante pari a [•]] / [un Tasso di Interesse predeterminato crescente dal [●] al [●] pari al [●]% e dal [●] al [●] pari al [●]%/ decrescente dal [●] al [●] pari al [●]% e dal [●] al [●] pari al [●]%]. Obbligazioni [a Tasso Variabile] / [a Tasso Misto (Fisso e Variabile)] / [Obbligazioni a Tasso Variabile (con Cap e Floor)] [Le Obbligazioni a tasso variabile fruttano Interessi applicando al valore nominale un Tasso di Interesse variabile a partire dalla Data di Godimento legato all’andamento del Parametro di Indicizzazione ([il valore del tasso Euribor base 360 a [tre/sei/dodici] mesi] / [il tasso del Rendimento semplice lordo d’asta del BOT a sei mesi] / [il Tasso Ufficiale di Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento della BCE]) [aumentato di uno Spread pari a [•] espresso in punti base]. Inoltre, [il tasso della prima cedola non è prefissato] / [il tasso di interesse applicabile alla prima cedola, pagabile in data [●], è fissata nella misura del [●]% nominale annuo lordo] ed in ogni caso il Tasso di Interesse non potrà essere inferiore a zero]. / [Si prevede un tasso massimo pari a [•] punti base ed un tasso minimo pari a [•] punti base (cd. “Cap/Floor”) che equivalgono rispettivamente ad un’opzione sul tasso implicitamente venduta (Cap) e acquistata (Floor) da parte del cliente]. / [Le Obbligazioni a tasso misto dalla Data di Godimento [●]frutteranno interessi predeterminati e costanti per un determinato periodo iniziale fino a [•] pari a [•] punti base e successivamente dal [•] [fino alla Data di Scadenza [●]] /[fino alla data di rimborso per quote mediante ammortamento] frutteranno interessi variabili legati all’andamento del 33 Parametro di Indicizzazione ([il valore del tasso Euribor base 360 a [tre/sei/dodici] mesi] / [il tasso del Rendimento semplice lordo d’asta del BOT a sei mesi] / [il Tasso Ufficiale di Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento della BCE]) [aumentato di uno Spread pari a [•] punti base].] Obbligazioni Subordinate [a Tasso Variabile] / [a Tasso Misto (Fisso e Variabile)] [Le Obbligazioni Subordinate a tasso variabile fruttano Interessi applicando al valore nominale un Tasso di Interesse variabile a partire dalla Data di Godimentolegato all’andamento del Parametro di Indicizzazione ([il valore del tasso Euribor base 360 a [tre/sei/dodici] mesi] / [il tasso del Rendimento semplice lordo d’asta del BOT a sei mesi] / [il Tasso Ufficiale di Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento della BCE]) [aumentato di uno Spread pari a [•]]. Inoltre, [il tasso della prima cedola non è prefissato] / [il tasso di interesse applicabile alla prima cedola, pagabile in data [●], è fissata nella misura del [●]% nominale annuo lordo] ed in ogni caso il Tasso di Interesse non potrà essere inferiore a zero]. [Si prevede un tasso massimo pari a [•] punti base ed un tasso minimo pari a [•] punti base (cd. “Cap/Floor”) che equivalgono rispettivamente ad un’opzione sul tasso implicitamente venduta (Cap) e acquistata (Floor) da parte del cliente]. / [Le Obbligazioni a tasso misto dalla Data di Godimento frutteranno interessi predeterminati e costanti per un determinato periodo iniziale fino a [•] pari a [•] punti base e successivamente dal [•] [fino alla Data di Scadenza [●]] /[fino alla data di rimborso per quote mediante ammortamento] frutteranno interessi variabili legati all’andamento del Parametro di Indicizzazione ([il valore del tasso Euribor base 360 a [tre/sei/dodici] mesi] / [il tasso del Rendimento semplice lordo d’asta del BOT a sei mesi] / [il Tasso Ufficiale di Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento della BCE]) [aumentato di uno Spread pari a [•] punti base].]. [Obbligazioni Zero Coupon Le Obbligazioni Zero Coupon danno diritto al pagamento di Interessi determinati come differenza tra il prezzo di rimborso a scadenza pari a [•] ed il Prezzo di Emissione pari a [•]. Non saranno corrisposte cedole di interessi durante la vita delle Obbligazioni.] Data di entrata in godimento e scadenza degli interessi Data di scadenza e modalità di ammortame nto del prestito, comprese le procedure di rimborso Le Obbligazioni entrano in godimento a partire da [●]. Le Cedole saranno pagate in via posticipata, con periodicità [mensile/trimestrale/semestrale/annuale], in occasione delle seguenti Date di Pagamento: [●]. Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal [●]. [Le Obbligazioni [•] saranno rimborsate alla pari in un’unica soluzione alla data di scadenza [•].] [Le Obbligazioni Subordinate [•] avranno una durata pari o superiore a 5 anni, e sono rimborsate: [in un’unica soluzione alla scadenza in data [•]] /[mediante ammortamento, cioè con rate periodiche alle seguenti date [•][•][•]]. Le Obbligazioni Subordinate [•] potranno essere rimborsate anticipatamente dall’Emittente, in corrispondenza di una delle Date di Pagamento (1) dopo il quinto anno dalla Data di Emissione ovvero (2) prima del quinto anno dalla Data di Emissione, in entrambi i casi previa autorizzazione dell’Autorità Competente e secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ivi inclusi l’articolo 77, lettera b), e l’articolo 78 del CRR. 34 Il tasso di rendimento effettivo a scadenza sarà calcolato con il metodo del Tasso Interno Indicazione di Rendimento assumendo che il titolo venga detenuto fino alla Data di Scadenza, i flussi del tasso di di cassa intermedi vengano reinvestiti ad un tasso pari al TIR medesimo e in assenza di rendimento eventi di credito dell’Emittente. [Il tasso di rendimento effettivo a scadenza annuo lordo è pari a [●]% ed il tasso di rendimento effettivo a scadenza annuo netto, in base alla normativa fiscale vigente, è pari a [●]%] /[trattandosi di rendimento legato ad un tasso variabile si è ipotizzata la costanza del Parametro di Indicizzazione quale [●] pari a [●]% rilevato il [●] per tutta la durata del prestito]./ [trattandosi di rendimento legato a tassi misti fisso e variabile, per la parte varibile, si è ipotizzata la costanza del Parametro di Indicizzazione quale [●] pari a [●]% rilevato il [●] per tutta la durata del prestito] / [Il tasso di rendimento effettivo è calcolato come differenza tra il Prezzo di Emissione pari a [●] ed il prezzo di rimborso pari a [●]] Non applicabile. Non sono previste modalità di rappresentanza degli Obbligazionisti ai Rappresent sensi dell’art. 12 del TUB che prevede la non applicazione degli articoli 2415 e seguenti ante degli del Codice Civile. obbligazioni sti [Non applicabile. Non è prevista la presenza di una componente derivativa per le C.10 Component Obbligazioni]./ [Nelle Obbligazioni “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con e derivativa implicita riferita al pagamento degli interessi Cap e Floor” è presente una componente derivativa che consta di una opzione di tipo interest rate CAP implicitamente venduta all’Emittente e di una opzione di tipo interest rate FLOOR implicitamente acquistata dall’Investitore, in ragione della quale l’Investitore vede determinato a priori il livello massimo e minimo delle cedole variabili.] Alla Data del Prospetto di Base non è prevista la negoziazione delle Obbligazioni presso C.11 Mercato di alcun mercato regolamentato né presso alcun sistema multilaterale di negoziazione o quotazione dei titoli internalizzatore sistematico. [solo per le Obbligazioni Senior L’Emittente assume l’onere di controparte, impegnandosi incondizionatamente al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni dall’Investitore. In questo caso il prezzo di negoziazione di tali Obbligazioni Senior sul mercato secondario, in acquisto ed in vendita, sarà pari al relativo Prezzo di Emissione, con l’ eventuale applicazione di uno spread denaro/lettera nella misura massima dell’1%, ove previsto di volta in volta dalle Condizioni Definitive. Tale modalità di fissazione del prezzo di negoziazione dell’Obbligazione Senior non tiene conto delle variazioni della struttura dei tassi di mercato e/o del merito creditizio dell’Emittente anche qualora tali variazioni fossero favorevoli per l’Obbligazionista e la cui applicazione determinerebbe un valore superiore del titolo alla metodologia adottata dall’Emittente.] [Solo per le Obbligazioni Subordinate In considerazione della clausola di subordinazione, il riacquisto sul mercato secondario è condizionato dalla necessità di acquisire le autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste dalla normativa nazionale e comunitaria di volta vigente. Sussiste pertanto il rischio che l’investitore si trovi nella difficoltà o nella impossibilità di vendere le Obbligazioni Subordinate prima della loro scadenza naturale. In assenza della sopracitata autorizzazione preventiva al riacquisto gli Investitori si troverebbero nella difficoltà o impossibilità di rivendere le Obbligazioni Subordinate prima della loro scadenza naturale ovvero prima dell’ultima data di rimborso. Per completezza informativa si rappresenta che, ai sensi del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione Europea del 7 gennaio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 35 14 marzo 2014 ed in vigore dal 3 aprile 2014, l’Autorità Competente potrebbe fornire un’autorizzazione preventiva all’attività di riacquisto delle Obbligazioni Subordinate al fine di supporto agli scambi, nei limiti di uno specifico importo predeterminato, che non potrà eccedere il valore minore tra (i) il 10% del valore nominale complessivo della singola serie di Obbligazioni Subordinate oggetto di riacquisto, e (ii) il 3% del valore nominale complessivo degli strumenti di classe 2 (Tier 2) emessi dall’Emittente di volta in volta in circolazione.] [Per le Obbligazioni Subordinate o Senior] L’ Emittente non si assume l’onere di controparte (i.e. non impegnandosi al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle operazioni sul mercato secondario), il prezzo delle Obbligazioni sul mercato secondario, in acquisto e in vendita, sarà determinato secondo le modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy. Tale policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente nonché pubblicata sul proprio sito internet al seguente indirizzo: www.bancafucino.it. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it.]. SEZIONE D – RISCHI D.2 Informazio ni fondamenta li sui principali rischi che sono specifici per l'Emittente I potenziali Investitori dovrebbero considerare, nella decisione di investimento, che l’Emittente, nello svolgimento della sua attività, è esposto ai fattori di rischio di seguito riportati. Rischio relativo al credit spread dell’Emittente: Si richiama l’attenzione dell’Investitore sulla circostanza che per l’Emittente non è possibile determinare un valore di Credit Spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione “plain vanilla” di riferimento dell’Emittente ed il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a consentire un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente. Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del contesto macroeconomico: L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economicofinanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in 36 relazione: (a) alle tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (b) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (c) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. Rischio di credito: l’Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. Pertanto, l'inadempimento da parte di clienti, la mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, o una diminuzione del merito di credito degli Stati sovrani potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Rischio di mercato: è il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari (ivi inclusi i titoli emessi da Stati Sovrani) e delle attività detenute dall’Emittente a causa di movimenti delle variabili di mercato (tassi di interesse, tassi di cambio, ecc.) che potrebbero produrre un deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente. Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito: nel corso del 2014 e fino al 30 giugno 2015 la gestione del comparto crediti ha evidenziato un aumento del credito anomalo, con riferimento all’aggregato delle sofferenze, a causa del perdurare delle condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che hanno interessato anche il territorio dove la Banca opera. In particolare si rileva che al 31 Dicembre 2014 il rapporto sofferenze/impieghi è pari al 10,23% (rispetto al 9,12% del 31 Dicembre 2013). Ciò è principalmente riconducibile all’incremento delle posizioni incagliate; l’indicatore si attesta al 12,16% alla data del 30 giugno 2015 a seguito dell’incremento delle sofferenze lorde che passano da Euro 102,873 milioni del 31/12/2014 ed ad Euro 121,501 milioni del 30/06/2015. Il rapporto delle partite anomale lorde sul totale Impieghi lordi della Banca ammonta, al 30 giugno 2015 al 25,88% (al 31 dicembre 2014 pari al 24,50%). Rischio operativo: l’Emittente è esposto a diversi tipi di rischio operativo, ossia al rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero da eventi esterni (quali il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni oppure il rischio di operazioni non autorizzate eseguite dai dipendenti). Al 31 dicembre 2014, il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo (metodo base) è pari a Euro 9,11 milioni in termini relativi pari all’8,33% dei fondi propri. Al 30 giugno 2015 l’assorbimento patrimoniale a fronte del rischio operativo è pari a Euro 8,96 milioni di Euro in termini relativi pari al 7,65% dei fondi propri. Rischio di liquidità dell’Emittente: si definisce rischio di liquidità il rischio che l'Emittente non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento alla scadenza, sia per incapacità di reperirie fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia per difficoltà a 37 smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). Alla Data del Prospetto di Base, l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk comportino un rischio apprezzabile, in relazione al profilo di liquidità. Rischi connessi all’andamento dei tassi di interesse in relazione al portafoglio bancario: una riduzione dei tassi di interesse avrebbe un effetto negativo sullo spread tra tassi attivi e tassi passivi, con conseguente deterioramento del margine di interesse. In particolare, il continuato protrarsi di uno scenario con tassi di interesse particolarmente bassi, combinato con la situazione di incertezza che determina un peggioramento delle condizioni sui mercati della raccolta, potrebbe comportare effetti negativi sul margine di interesse nonché sul valore delle attività e delle passività detenute dalla Banca. Rischi connessi all’esposizione della Banca nei confronti di titoli di debito emessi da Stati Sovrani: un rilevante investimento in titoli emessi da Stati sovrani può esporre l’Emittente, in caso di tensioni di mercato e di aumento della volatilità degli stessi titoli, a significative perdite di valore dell’attivo patrimoniale. Alla Data del Prospetto di Base, la Banca non detiene esposizioni al rischio sovrano dei Paesi “periferici” dell’Area Euro, ad eccezione di quelli relativi al debito pubblico italiano, i quali costituiscono attualmente quasi l’intero portafoglio di proprietà della Banca. A tal proposito, si precisa che al 31/12/2014 il valore di Bilancio di titoli relativi al debito pubblico italiano ammontava ad Euro 625.195mila (al 30 giugno 2015 il totale dei titoli di Stato Italiani ammonta a Euro 479.183 mila). L’aggravarsi della situazione del debito sovrano potrebbe avere effetti negativi, anche rilevanti, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie: L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, vale a dire un «cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). In conformità alle previsioni normative europee (Direttiva UE CRD IV e Guidelines EBA on common SREP), la Banca d’Italia, ad esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) 2014-2015, sta applicando agli intermediari bancari vigilati coefficienti vincolanti, anche superiori ai limiti minimi normativamente previsti. In data 18 settembre 2015 la Banca d’Italia ha 38 notificato alla Banca del Fucino l’avvio del procedimento amministrativo, il cui esito è stato notificato in data 26/11/2015. In tali comunicazioni sono indicati i «coefficienti di capitale» (CET 1 ratio pari al 7%, Tier 1 ratio pari all’8,5% e Total Capital ratio pari al 10,5%, comprensivi della Riserva di Conservazione del Capitale pari al 2,5%) e la misura in cui tali coefficienti sono «vincolanti» per la Banca. Per il CET 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 5% (4,5% ex art. 92 CRR + 0,5% a esito dello SREP), per il Tier 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 6,7% (6% ex art. 92 CRR + 0,7% a esito dello SREP), per il Total Capital ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura dell’8,9% (8% ex art. 92 CRR + 0,9% a esito dello SREP). Come specificato dalla Comunicazione del 26/11/2015, tali «coefficienti di capitale» si applicano «a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31.12.2015». I ratios patrimoniali della Banca del Fucino alla data del 30 giugno 2015 risultano superiori ai coefficienti vincolanti comunicati dalla Banca d’Italia. Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018; per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento che s’inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti purchè nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del “bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, 39 sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Al riguardo si rinvia al “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate” inserito nel elemento D.3. Da ultimo si segnala che l’implementazione delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) e l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n.806/2014 del 15 luglio 2014), potrà comportare un impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale della Banca in quanto impone l’obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall'esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. Alla Data del Prospetto si segnala che il primo intervento del Fondo Nazionale di Risoluzione, istituito con il citato decreto 180/2015, è stato avviato alla fine di novembre 2015 in ordine alla risoluzione di n.4 banche in amministrazione straordinaria. La Banca d’Italia, in qualità di Autorità nazionale di risoluzione (NRA), ha chiesto alle banche italiane di versare un contributo ordinario e straordinario per finanziare l’intervento. La Banca ha effettuato ed imputato a conto economico due versamenti a favore del Fondo Nazionale di Risoluzione: Euro 464.819, a titolo di contributo ordinario, in data 26 novembre 2015 ed Euro 1.394.457, a titolo di contributo straordinario, in data 2 dicembre 2015 per complessivi Euro 1.859.276,00. Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Rischi connessi alla congiuntura dell’economia nazionale e rischi connessi all’andamento dell’economia locale: la situazione patrimoniale e i risultati di esercizio dell’Emittente, possono essere influenzati anche dall’andamento generale dell’economia e dei mercati finanziari, con particolare riguardo alla dinamica congiunturale e al livello e alla struttura dei tassi di interesse. In particolare, l’eventuale perdurare della situazione di fragilità economica nazionale e internazionale potrebbe avere riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un peggioramento della qualità dell’attivo dell’Emittente. L’attività della Banca è caratterizzata da un forte radicamento nelle regioni Lazio, Abbruzzo e Marche coerentemente con la genesi storica della Banca stessa; i risultati risentono quindi dell’andamento dell’economia locale del territorio di riferimento. Rischio di assenza di rating dell’Emittente: l’ Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating ed in ogni caso è privo di rating. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente. Va tuttavia tenuto in debito conto che l’assenza di rating dell’Emittente non è di per sé indicativa della solvibilità dell’Emittente. Rischio collegato a procedimenti giudiziari: è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziali cui la Banca è convenuta in ragione dell’esercizio della propria attività bancaria. La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. I volumi stimati delle potenziali vertenze future non sono in grado di incidere in maniera significativa sul proprio equilibrio finanziario, economico e/o patrimoniale e/o incidere sulla propria capacità di far fronte agli impegni che assumerà con l’offerta delle Obbligazioni. 40 D.3 Informazio ni fondamenta li sui principali rischi che sono specifici per gli strumenti finanziari Le Obbligazioni non sono un investimento adatto a tutti gli investitori. Banca del Fucino S.p.A. invita gli investitori, prima di qualsiasi decisione sull'investimento, a leggere attentamente i fattori di rischio di seguito descritti, al fine di comprendere i rischi collegati all'Emittente e ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell'Emittente di adempiere alle obbligazioni relative ai titoli di debito che potranno essere emessi dall'Emittente. [Particolare rischiosità delle Obbligazioni Subordinate Le Obbligazioni Subordinate Tier II sono “passività subordinate” dell’Emittente di tipo Tier II, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due (Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2), art. 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26/06/2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I. L’investimento nelle Obbligazioni subordinate comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito laddove, nel corso della vita delle Obbligazioni, la Banca venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto. In particolare, nel caso in cui la Banca sia in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015), l’investitore è esposto al rischio di riduzione, anche integrale, con perdita totale del capitale investito, o di conversione in azioni, anche indipendentemente dall’avvio di una procedura di risoluzione (tra cui il bail in). Inoltre, nel caso di applicazione del bail in, le obbligazioni subordinate sono ridotte o convertite in azioni prima delle obbligazioni non subordinate. Esse, pertanto, presentano una maggiore rischiosità rispetto alle obbligazioni non subordinate. Per una maggiore informativa si veda il successivo “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate”. In aggiunta a quanto sopra, si segnala che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali, c’è il rischio che la massa fallimentare soddisfi soltanto i crediti che debbono essere soddisfatti con precedenza rispetto alle obbligazioni subordinate. Pertanto l’investitore è esposto al rischio di perdita, anche totale, del capitale investito. Per una maggiore informativa si veda il successivo “Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli”. E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti solo dopo averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che esse comportano. L’investitore deve considerare che la complessità delle Obbligazioni può favorire l’esecuzione di operazioni non appropriate. Si consideri che, in generale, l’investimento in obbligazioni subordinate, in quanto titoli di particolare complessità, non è adatto alla generalità degli investitori; pertanto, l’investitore dovrà valutare il rischio dell’operazione e l’intermediario dovrà verificare se l’investimento è appropriato per l’investitore ai sensi della normativa vigente tenuto anche conto della comunicazione Consob n. 0097996 del 22 dicembre 2014 sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail. In particolare, nella prestazione di un servizio di consulenza o di gestione di portafogli, l’intermediario dovrà altresì valutare se l’investimento è adeguato per l’investitore.] Di seguito si riportano i fattori di rischio distintamente per le [Obbligazioni Senior (non subordinate)] / [Obbligazioni Subordinate]: 41 [FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE OBBLIGAZIONI SENIOR (NON SUBORDINATE) DIVERSE TIPOLOGIE Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in”: In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bailin”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; - delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le 42 obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; - delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail–in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di € 100.000. Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a € 100.000 (c.d. “depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art. 1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come “passività per la quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99. Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali: (i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo; (ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte; (iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività. Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato. Rischio di credito per il sottoscrittore: Sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni, l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale. L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che l’Emittente versi in dissesto o sia a rischio di dissesto. Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle Obbligazioni: Per il rimborso del capitale ed il pagamento degli interessi risponde unicamente l’Emittente con il suo patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di soggetti terzi e non sono assistite dalla garanzia del fondo interbancario di tutela dei depositi. Rischi relativi alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza: non vi è alcuna garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la durata delle Obbligazioni. Qualora gli investitori decidano di vendere le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbero ricavare un importo inferiore al prezzo di sottoscrizione ed al valore nominale delle Obbligazioni, derivanti dall’influenza dei seguenti fattori sul valore di realizzo delle Obbligazioni: (i) variazione dei tassi interesse e di mercato che determinano la variazione del valore di mercato delle Obbligazioni (“Rischio di tasso di mercato”); (ii) difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le 43 Obbligazioni e quindi di individuare una controparte disposta ad acquistare (“Rischio di liquidità”); (iii) deterioramento del merito creditizio dell’Emittente o peggioramento della situazione patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente”); (iv) presenza di costi/commissioni (“Rischio connesso alla presenza di commissioni/commissioni compresi nel Prezzo di Emissione”). Rischio di liquidità: è il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato. Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né presso sistemi multilaterali di negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico. Si segnala che con riferimento alle Obbligazioni Senior l’Emittente si riserva la facoltà di assumere o non assumere l’onere di controparte. Nel caso in cui l’Emittente assuma l’onere di controparte, tale rischio risulta mitigato in quanto lo stesso si impegnerà incondizionatamente al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni dall’Investitore. In questo caso il prezzo di negoziazione di tali Obbligazioni Senior sul mercato secondario, in acquisto ed in vendita, sarà pari al relativo Prezzo di Emissione, con l’ eventuale applicazione di uno spread denaro/lettera nella misura massima dell’1%, ove previsto di volta in volta dalle Condizioni Definitive. Tale modalità di fissazione del prezzo di negoziazione dell’Obbligazione Senior non tiene conto delle variazioni della struttura dei tassi di mercato e/o del merito creditizio dell’Emittente anche qualora tali variazioni fossero favorevoli per l’Obbligazionista e la cui applicazione determinerebbe un valore superiore del titolo alla metodologia adottata dall’Emittente. Nel caso in cui l’ Emittente non assuma l’onere di controparte, non impegnandosi al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle operazioni sul mercato secondario, il prezzo delle Obbligazioni sul mercato secondario, in acquisto e in vendita, sarà determinato secondo le modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy aziendale. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente e pubblicata sul sito internet www.bancafucino.it. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it. Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà tutte le tipologie di Obbligazioni al di fuori di qualunque struttura di negoziazione. Rischio di tasso di mercato: il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle medesime a causa dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’Investitore è esposto al “rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre nel caso contrario il titolo subirà un apprezzamento. - [In particolare per le Obbligazioni a Tasso Fisso]: l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo di tali Obbligazioni è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo. 44 - [In particolare per le Obbligazioni [Step Up]/[Step Down]: le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari potrebbero determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più accentuato quanto più lunga è la loro vita residua. Per un titolo Step Up la sensibilità alla variazione dei tassi di mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata la durata finanziaria. - [In particolare per le Obbligazioni Zero Coupon]: essendo le Obbligazioni Zero Coupon strumenti finanziari con duration (per duration intendendosi il tempo di attesa medio per ottenere il flusso di cassa) maggiore rispetto ai titoli con flusso cedolare, variazione al rialzo dei tassi di mercato possono dar vita a prezzi più penalizzanti per l’investitore. - [In particolare per le [Obbligazioni a Tasso Variabile]/[Obbligazioni a Tasso Variabile con Cap e Floor]: fluttuazioni dei Tassi d’Interesse sul mercato del Parametro di Indicizzazione, potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e conseguentemente determinare variazioni sui prezzi dei titoli. - [In particolare per le Obbligazioni a Tasso Misto]: l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle stesse è tanto più accentuato quanto più numerose sono le Cedole a tasso fisso. Inoltre avuto riguardo al periodo con interessi a tasso variabile, l’Investitore deve tener presente che la fluttuazione dei tassi di interesse sui mercati finanziari ed in particolare quella relativa all’andamento del Parametro di indicizzazione, potrebbe determinare temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento e conseguentemente, determinare variazioni sul prezzo del titolo. Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente: Le Obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso. Non si può quindi escludere che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente. Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione: In relazione ai singoli Prestiti, potranno essere previsti, a carico del sottoscrittore, costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione il cui importo sarà indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali costi/commissioni incide – riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del Prezzo di Emissione. Al riguardo si precisa che il rendimento effettivo annuo a scadenza netto indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, viene determinato sulla base del Prezzo di Offerta e pertanto tiene conto della presenza di eventuali costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione. Rischio di scostamento del rendimento delle obbligazioni rispetto al rendimento di un titolo di Stato italiano: Il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni (in regime di capitalizzazione composta), al lordo ed al netto dell’effetto fiscale, potrebbe anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua di un titolo di Stato Italiano di durata residua similare. Rischio relativo ai conflitti di interesse: i soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione 45 e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo in conflitto con quello dell’investitore. Di seguito vengono descritti i conflitti di interesse connessi con l’emissione delle Obbligazioni: Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento: tale coincidenza di ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento delle stesse) determina una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui l’Emittente è portatore in relazione all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di propria emissione. Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo: l’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione: l’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei confronti dell’investitore nella determinazione del prezzo di riacquisto. Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione: si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti. Rischio di assenza di rating dell’Emittente e delle Obbligazioni: alla Data del Prospetto di Base, l’Emittente non ha richiesto né per sé né per le Obbligazioni alcun giudizio di rating e, pertanto, l’investitore non ha a disposizione una valutazione indipendente ed un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Rischio di ritiro/annullamento dell’Offerta: qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data prevista di emissione delle Obbligazioni, dovessero verificarsi determinate circostanze quali, a titolo esemplificativo, condizioni sfavorevoli di mercato ovvero il venir meno della convenienza dell’Offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirare la singola Offerta, nel qual caso la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate prive di effetto. Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta: l’Emittente potrà procedere, in qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata dell’Offerta senza preavviso, anche se non è stato raggiunto l’ammontare totale dell’Emissione, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste. Tale circostanza potrebbe determinare una riduzione dell’ammontare di titoli in circolazione rispetto all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla liquidità delle Obbligazioni. Rischi legati a possibili variazioni della normativa fiscale: Sono a carico degli Obbligazionisti ogni imposta e tassa, presente o futura che per legge colpiscono o dovessero colpire le Obbligazioni o alle quali le Obbligazioni vengano comunque ad essere soggette, salvo diversa norma di legge. Pertanto, nel corso della durata delle Obbligazioni, l’investitore è soggetto al rischio di modifiche del regime fiscale applicabile alle Obbligazioni. Non è possibile prevedere tali modifiche, né l’entità delle medesime: l’investitore deve pertanto tenere presente che eventuali maggiori prelievi fiscali sui redditi o sulle plusvalenze relative alle Obbligazioni – ad esito di sopravvenute modifiche legislative o regolamentari ovvero di sopravvenute prassi interpretative dell’amministrazione finanziaria - comporteranno conseguentemente una riduzione del 46 rendimento delle Obbligazioni al netto del prelievo fiscale, senza che ciò determini obbligo alcuno per l’Emittente di corrispondere agli obbligazionisti alcun importo aggiuntivo a compensazione di tale maggiore prelievo fiscale. FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SENIOR A TASSO VARIABILE E A TASSO MISTO: - “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia, ai fattori di rischio comuni precedentemente illustrati avuto riguardo alle Obbligazioni Senior. Rischio di indicizzazione: il rendimento di tali Obbligazioni dipende dall’andamento del Parametro di Indicizzazione. E’ possibile che tale parametro si riduca a zero; in questo caso l’investitore non percepirebbe alcun Interesse sull’investimento effettuato o, in caso di margine positivo, interessi commisurati al margine positivo. Rischio di disallineamento tra il Parametro di Indicizzazione e la periodicità della cedola: con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che, nell’ipotesi in cui la periodicità delle Cedole non corrisponda alla durata del Parametro di Indicizzazione prescelto (ad esempio Cedole a cadenza annuale legate all’Euribor semestrale), tale disallineamento potrebbe incidere negativamente sul rendimento delle Obbligazioni e sul prezzo di mercato delle Obbligazioni. Pertanto, l’importo delle Cedole variabili potrà essere vicino o anche pari a zero in ipotesi di eventuale assenza di Spread positivi. Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione: l’Emittente non fornirà, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive relative alle Obbligazioni, alcuna informazione relativa all’andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto o comunque al valore delle Obbligazioni. Rischio di eventi di turbativa riguardanti il Parametro di Indicizzazione: in caso di mancata pubblicazione del Parametro di Indicizzazione ad una data di rilevazione o in ogni caso in cui si verifichino fatti turbativi alla regolare rilevazione dei valori del Parametro di Indicizzazione, l’Agente per il Calcolo ne fisserà un valore sostitutivo; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento delle Obbligazioni. Rischio correlato all’arrotondamento del Parametro di Indicizzazione: il Parametro di Indicizzazione sarà arrotondato sempre allo 0,05 più vicino e questo può costituire una limitazione al rendimento delle Obbligazioni ottenibile dal cliente. FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SENIOR “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor” In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia ai fattori di rischio precedentemente illustrati avuto riguardo alle Obbligazioni a Tasso Variabile. Rischio connesso alla natura strutturata del titolo: tale tipologia di Obbligazioni presenta al suo interno anche una componente derivativa rappresentata da un’opzione di tipo interest rate FLOOR, in base alla quale l’Investitore vede determinato a priori il valore minimo delle Cedole e l’opzione di tipo interest rate CAP, in base alla quale l’Investitore vede determinato a priori il valore massimo delle Cedole. 47 Rischio relativo alla previsione di un Tasso Massimo (Cap): è il rischio connesso alla facoltà dell’Emittente di prevedere che le Cedole non possano essere superiori ad un tasso massimo (Cap). Tale limite non consente di beneficiare a pieno dell’eventuale aumento del valore del Parametro di Indicizzazione prescelto ed il titolo è tanto più rischioso quanto più è basso il Cap.] [FATTORI DI RISCHIO COMUNI OBBLIGAZIONI SUBORDINATE ALLE DIVERSE TIPOLOGIE Rischio di mancato rimborso/rimborso parziale: in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali nonché in caso di applicazione dello strumento del “bail - in” ovvero di riduzione o conversione delle Obbligazioni Subordinate in azioni, di seguito descritti, l’investitore potrebbe incorrere in una perdita, anche totale, del capitale investito. Al riguardo si rinvia ai successivi fattori di rischio: (i) Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate; (ii) Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli. Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate: in data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 48 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; - delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; - delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) Inoltre, se la banca è in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015), gli strumenti di capitale di classe 1 e classe 2, tra cui rientrano le Obbligazioni Subordinate, sono soggetti a riduzione, anche integrale, con conseguente perdita totale del capitale investito o conversione in azioni, secondo l’ordine gerarchico sopra indicato, anche indipendentemente dall’adozione di una o più misure di risoluzione, tra cui il “bail- in” sopra descritto. In particolare, le Autorità dispongono la riduzione o conversione di tali strumenti di capitale quando ciò consenta di rimediare allo stato di dissesto o rischio di dissesto della Banca e non siano prospettabili misure alternative (tra cui, l’intervento di soggetti privati o l’amministrazione straordinaria) che permettano di superare tale situazione in tempi adeguati. Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali: (i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo; (ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte; (iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività. Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato (al riguardo, cfr. il fattore di rischio denominato “Rischi connessi con l'eventuale richiesta alla Commissione europea da parte dello Stato italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”). Rischio connesso alla subordinazione delle Obbligazioni Subordinate: le Obbligazioni Subordinate costituiscono “ passività subordinate” dell’Emittente di tipo “Tier II” (strumenti di classe 2) ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nel Regolamento (UE) N. 575/2013 e della Circolare di Banca d’Italia n. 285, come di volta in volta modificati. Al riguardo oltre a quanto indicato nel precedente “Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni 49 subordinate” si evidenzia che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali, tutte le somme dovute a titolo di capitale o interessi con riferimento all’investimento nelle Obbligazioni Subordinate saranno corrisposte solo dopo che siano soddisfatti tutti gli altri creditori non subordinati dell’Emittente, inclusi i depositanti. Rischio di credito per il sottoscrittore: sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni Subordinate, l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale. L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che l’Emittente versi in dissesto o sia a rischio di dissesto. Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle Obbligazioni: per il rimborso del capitale ed il pagamento degli interessi risponde unicamente l’Emittente con il suo patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di soggetti terzi e non sono assistite dalla garanzia del fondo interbancario di tutela dei depositi. Rischio connesso alla presenza di limiti normativi al riacquisto delle Obbligazioni Subordinate: l’investitore deve tener presente che sono previsti dei limiti normativi al riacquisto delle Obbligazioni Subordinate da parte dell’Emittente in quanto il riacquisto è condizionato dalla necessità di acquisire le eventuali autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste dalla normativa comunitaria e nazionale di volta in volta vigente. In particolare, ai sensi del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione Europea del 7 gennaio 2014, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 14 marzo 2014 ed in vigore dal 3 aprile 2014, l’Autorità Competente potrà fornire un’autorizzazione preventiva all’attività di riacquisto delle Obbligazioni Subordinate al fine di supporto agli scambi, nei limiti di uno specifico importo predeterminato, che non potrà eccedere il valore minore tra (i) il 10% del valore nominale complessivo della singola serie di Obbligazioni Subordinate oggetto del riacquisto, e (ii) il 3% del valore nominale complessivo degli strumenti di calsse 2 (Tier 2) emessi dall’Emittente di volta in volta in circolazione. In assenza della citata autorizzazione al riacquisto, l’Emittente si troverebbe quindi nell’impossibilità di riacquistare liberamente le Obbligazioni a fini di liquidità e l’investitore potrebbe trovarsi nell’impossibilità di rivendere tali titoli prima della loro scadenza naturale. Rischi connessi con l'eventuale richiesta alla Commissione europea da parte dello Stato italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”: dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme sulla risoluzione delle crisi bancarie. Dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi. Si ricorda che gli aiuti di Stato per essere concessi devono essere compatibili con il diritto dell'Unione Europea (cfr. art. 107, par. 3, lett. b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea). Al riguardo, si rammenta che la concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere condizionata a una previa “condivisione degli oneri”, oltreché da parte degli azionisti, anche da parte di coloro che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una compressione dei diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr. "Comunicazione della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme in materia di aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria", e in particolare i par. 41-44). In particolare, i detentori di capitale ibrido e debito subordinato dovranno contribuire a ridurre la carenza di capitale nella massima misura possibile. Tali contributi possono assumere la forma 50 di una conversione in capitale di base di classe I o di una riduzione di valore del capitale degli strumenti. Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento in materia di aiuti di Stato in continua evoluzione possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli azionisti e degli obbligazionisti durante la vita delle rispettive Obbligazioni Subordinate. A parità di condizioni, le Obbligazioni Subordinate sono quindi più rischiose delle obbligazioni non subordinate, in quanto il loro prezzo risulta maggiormente legato alla variazione del merito creditizio dell’Emittente ed all’andamento economico della sua attività. E' quindi necessario che l'investitore concluda una operazione avente ad oggetto tali Obbligazioni solo dopo averne compreso la natura e il grado di esposizione al rischio che essa comporta. Rischio legato alla facoltà di rimborso anticipato delle Obbligazioni Subordinate su iniziativa dell’Emittente: la presenza di una clausola di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente permette di rimborsare le Obbligazioni Subordinate prima della data di scadenza e secondo le condizioni definite. Nell’ipotesi di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente l’investitore non riceverà le cedole che sarebbero maturate in caso di mancato esercizio di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie aspettative in termini di rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il capitale rimborsato, l’investitore non avrà la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni rimborsate anticipatamente in quanto i tassi di interesse e le condizioni di mercato potrebbero risultare meno favorevoli. Tale rischio si manifesta in modo più significativo con riferimento alle Obbligazioni a tasso step-up in quanto l’investitore non percepirebbe le cedole con gli interessi più elevati. La facoltà di rimborso anticipato da parte dell’Emittente potrà essere esercita anche prima che siano trascorsi 5 anni dalla Data di Emissione, ma comunque successivamente alla scadenza del diciottesimo mese dalla chiusura del collocamento, e previa autorizzazione dell’Autorità competente, nel caso in cui intervenga una variazione nella classificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate che ne comporti l’esclusione dal Capitale di classe 2 oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore purché siano soddisfatte le seguienti condizioni (cd “Regulatory Call”): l’Autorità Competente consideri tale variazione sufficientemente certa; l’Emittente dimostri che la riclassificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate non era ragionevolmente prevedibile al momento della loro emissione. Rischio di non idoneità del confronto delle Obbligazioni Subordinate con titoli di Stato Italiani: le Obbligazioni Subordinate prevedono una clausola di subordinazione di tipo “Tier 2 / Classe 2” ai sensi della CRR e della Circolare 285 e di conseguenza presentano un grado di rischiosità maggiore rispetto a titoli non subordinati quali, ad esempio, i titoli di Stato Italiani. Ne deriva che il confronto fra il rendimento offerto dalle Obbligazioni Subordinate rispetto a quello dei titoli non subordinati soprattutto, ad esempio, i titoli di Stato Italiani, potrebbe risultare non idoneo. Rischio connesso al rimborso tramite ammortamento periodico: è possibile che in relazione ad alcuni Prestiti Obbligazionari il rimborso del Capitale nominale delle Obbligazioni Subordinate sia effettuato mediante un ammortamento periodico del Capitale, anziché in un’unica soluzione alla scadenza. In tal caso, l’investitore deve considerare che le Cedole sono calcolate su un capitale decrescente nel corso del tempo con la conseguenza che l’ammontare complessivo degli interessi pagati risulterà inferiore rispetto all’ipotesi in cui le Obbligazioni fossero rimborsate in un’unica soluzione a scadenza. Il rimborso del capitale mediante ammortamento periodico espone l’investitore al rischio di non riuscire a reinvestire le somme percepite prima della scadenza del 51 Prestito ad un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni Subordinate, e ciò in considerazione di particolari situazioni del mercato finanziario, vedendo in tal modo disattese le proprie aspettative di investimento. L’investitore deve inoltre tenere presente che, in caso di rimborso con ammortamento periodico, le Obbligazioni Subordinate potrebbero avere una minore liquidità. Rischio connesso alla facoltà di rimborso anticipato al verificarsi di un “evento regolamentare”: le Obbligazioni Subordinate possono essere rimborsate anticipatamente dall’Emittente, anche prima di cinque anni dalla Data di Emissione, in corrispondenza con ogni Data di Pagamento, nel caso in cui esista una variazione nella classificazione regolamentare di tali Obbligazioni Subordinate che potrebbe comportarne l’esclusione dai fondi propri (patrimonio di vigilanza) oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore (c.d. “evento regolamentare”)1. Il prezzo di rimborso a scadenza, stabilito alla pari, potrà essere inferiore al valore di mercato delle Obbligazioni Subordinate al momento del rimborso anticipato. La previsione di una clausola di rimborso anticipato da parte dell’Emittente è normalmente penalizzante per l’investitore ed incide negativamente sul valore delle Obbligazioni Subordinate. In caso di rimborso anticipato il sottoscrittore si può trovare a reinvestire il Capitale rimborsato anticipatamente con rendimenti meno favorevoli. Il rimborso anticipato delle Obbligazioni Subordinate può avvenire solo su iniziativa dell’Emittente. Rischio relativo alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza: non vi è alcuna garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la durata delle Obbligazioni. Qualora gli investitori decidano di vendere le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbero ricavare un importo inferiore al prezzo di sottoscrizione ed al valore nominale delle Obbligazioni. Il valore di realizzo delle Obbligazioni subisce infatti l’influenza di diversi fattori, la maggior parte dei quali non sono sotto il controllo dell’Emittente, tra cui: variazione dei tassi interesse e di mercato (“Rischio di tasso di mercato”); caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di liquidità”); variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente”); la presenza di costi / commissioni (“Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione”). Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo di mercato delle Obbligazioni anche al di sotto del prezzo di sottoscrizione e del valore nominale delle stesse. Questo significa che, nel caso in cui l’investitore vendesse le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbe anche subire una rilevante perdita in conto capitale. In tali circostanze, il rendimento effettivo dell’investimento potrebbe risultare anche significativamente diverso ovvero inferiore a quello corrente al momento della sottoscrizione ipotizzando di mantenere l’investimento fino alla scadenza. Per contro, tali elementi non influenzano il valore di rimborso - a scadenza o mediante ammortamento che non potrà essere inferiore al 100% del valore nominale. Rischio di liquidità: è il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad 1 Tale previsione si riferisce all’articolo 63, lett. j) e articolo 78, comma 4 del Regolamento UE del 26 giugno 2013 n. 575. 52 un prezzo in linea con il mercato. Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né presso sistemi multilaterali di negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico. Tuttavia la Banca si riserva la facoltà di effettuare operazioni di negoziazione delle Obbligazioni Subordinate in contropartita diretta, al di fuori di qualunque struttura di negoziazione, secondo le modalità di pricing previste dalla propria policy vigente pro – tempore (“Strategia di esecuzione e trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”), disponibili sul sito www.bancafucino.it ed essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy aziendale. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente e pubblicata sul sito internet www.bancafucino.it. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it. Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà le Obbligazioni Subordinate al di fuori di qualunque struttura di negoziazione. Inoltre, le Obbligazioni Subordinate in virtù della clausola di subordinazione presentano un rischio di liquidità particolarmente accentuato e superiore rispetto alle obbligazioni con le medesime caratteristiche ma non subordinate, ciò in quanto il riacquisto sul secondario è condizionato dalla necessità di acquisire le eventuali autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste dalla normativa comunitaria e nazionale di volta in volta vigente e possono essere soggetti a limiti quantitativi. Rischio di tasso di mercato: il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle medesime a causa dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’Investitore è esposto al “rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre nel caso contrario il titolo subirà un apprezzamento. Nell’ipotesi di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente l’investitore non riceverà le Cedole che sarebbero maturate in caso di mancato esercizio di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie aspettative in termini di rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il Capitale rimborsato, l’Investitore non avrà la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni rimborsate anticipatamente in quanto i tassi di interesse e le condizioni di mercato potrebbero risultare meno favorevoli. - [In particolare per le Obbligazioni a Tasso Fisso]: per le Obbligazioni a Tasso Fisso l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo di tali Obbligazioni è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo, intendendosi con ciò il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso. - [In particolare per le Obbligazioni [Step Up]/[Step Down]: le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari potrebbero determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più accentuato quanto più lunga è la loro vita residua. [Per un titolo Step Up la sensibilità alla variazione dei tassi di mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata la durata finanziaria.] 53 - [In particolare per le Obbligazioni a Tasso Variabile] per le Obbligazioni a Tasso Variabile fluttuazioni dei Tassi d’Interesse sul mercato del Parametro di Indicizzazione, potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e conseguentemente determinare variazioni sui prezzi dei titoli. - [In particolare per le Obbligazioni a Tasso Misto]: il tasso di mercato delle Obbligazioni a Tasso Misto dipende dalla struttura dei pagamenti cedolari, pertanto, l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle stesse è tanto più accentuato quanto più numerose sono le Cedole a tasso fisso. Inoltre avuto riguardo al periodo con interessi a tasso variabile, l’Investitore deve tener presente che la fluttuazione dei tassi di interesse sui mercati finanziari ed in particolare quella relativa all’andamento del Parametro di indicizzazione, potrebbe determinare temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento e conseguentemente, determinare variazioni sul prezzo del titolo. Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente: le Obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso. Non si può quindi escludere che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente. Tale rischio è maggiore per le Obbligazioni Subordinate il cui rimborso può avvenire solo dopo che siano stati soddisfatti i creditori non subordinati dell’Emittente. Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione: in relazione ai singoli Prestiti, potranno essere previsti, a carico del sottoscrittore, costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione il cui importo sarà indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali costi/commissioni incide – riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del Prezzo di Emissione. Al riguardo si precisa che il rendimento effettivo annuo a scadenza netto indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, viene determinato sulla base del Prezzo di Offerta e pertanto tiene conto della presenza di eventuali costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione. Rischio relativo ai conflitti di interesse: i soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo in conflitto con quello dell’investitore. Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento Tale coincidenza di ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento delle stesse) determina una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui l’Emittente è portatore in relazione all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di propria emissione. Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo L’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Tuttavia, tale attività verrà svolta in applicazione di parametri tecnici. Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione 54 L’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei confronti dell’investitore nella determinazione del prezzo di riacquisto. Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione Si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti. Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive potranno essere riportate fattispecie di potenziali conflitti di interesse rispetto a quelli di cui sopra, non identificabili alla Data del Prospetto di Base. Rischio di assenza di rating dell’Emittente e delle Obbligazioni. alla Data del Prospetto di Base, l’Emittente non ha richiesto né per sé né per le Obbligazioni alcun giudizio di rating e, pertanto, l’investitore non ha a disposizione una valutazione indipendente ed un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Peraltro, l’assenza di un giudizio di rating non costituisce, di per sé, un’indicazione, positiva o negativa, circa la solvibilità dell’Emittente e, conseguentemente, della rischiosità delle Obbligazioni. Rischio di ritiro/annullamento dell’Offerta: qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data prevista di emissione delle Obbligazioni, dovessero verificarsi determinate circostanze quali, a titolo esemplificativo, condizioni sfavorevoli di mercato ovvero il venir meno della convenienza dell’Offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirare la singola Offerta, nel qual caso la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate prive di effetto. Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta: l’Emittente potrà procedere, in qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata dell’Offerta senza preavviso, anche se non è stato raggiunto l’ammontare totale dell’Emissione, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste. Tale circostanza potrebbe determinare una riduzione dell’ammontare di titoli in circolazione rispetto all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla liquidità delle Obbligazioni. Rischi legati a possibili variazioni della normativa fiscale: sono a carico degli Obbligazionisti ogni imposta e tassa, presente o futura che per legge colpiscono o dovessero colpire le Obbligazioni o alle quali le Obbligazioni vengano comunque ad essere soggette, salvo diversa norma di legge. Pertanto, nel corso della durata delle Obbligazioni, l’investitore è soggetto al rischio di modifiche del regime fiscale applicabile alle Obbligazioni. Non è possibile prevedere tali modifiche, né l’entità delle medesime: l’investitore deve pertanto tenere presente che eventuali maggiori prelievi fiscali sui redditi o sulle plusvalenze relative alle Obbligazioni – ad esito di sopravvenute modifiche legislative o regolamentari ovvero di sopravvenute prassi interpretative dell’amministrazione finanziaria - comporteranno conseguentemente una riduzione del rendimento delle Obbligazioni al netto del prelievo fiscale, senza che ciò determini obbligo alcuno per l’Emittente di corrispondere agli Obbligazionisti alcun importo aggiuntivo a compensazione di tale maggiore prelievo fiscale, salvo diversa norma di legge. Non può quindi essere escluso che, in caso di modifiche del regime fiscale, i valori netti relativi al rendimento delle Obbligazioni che saranno contenuti nelle relative Condizioni Definitive e saranno calcolati sulla base del regime fiscale in vigore alla data di pubblicazione delle relative Condizioni Definitive possano discostarsi, anche sensibilmente, da quelli che saranno effettivamente applicabili alle Obbligazioni alle varie Date di Pagamento. 55 FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE [A TASSO VARIABILE] /[A TASSO MISTO]: - [“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”];/ [“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”]. Rischio di indicizzazione: il rendimento di tali Obbligazioni dipende dall’andamento del Parametro di Indicizzazione. E’ possibile che tale parametro si riduca a zero; in questo caso l’investitore non percepirebbe alcun Interesse sull’investimento effettuato o, in caso di margine positivo, interessi commisurati al margine positivo. Rischio di disallineamento tra il Parametro di Indicizzazione e la periodicità della cedola: con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che, nell’ipotesi in cui la periodicità delle Cedole non corrisponda alla durata del Parametro di Indicizzazione prescelto (ad esempio Cedole a cadenza annuale legate all’Euribor semestrale), tale disallineamento potrebbe incidere negativamente sul rendimento delle Obbligazioni e sul prezzo di mercato delle Obbligazioni. Pertanto, l’importo delle Cedole variabili potrà essere vicino o anche pari a zero in ipotesi di eventuale assenza di Spread positivi. Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione: l’Emittente non fornirà, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive relative alle Obbligazioni, alcuna informazione relativa all’andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto o comunque al valore delle Obbligazioni. Rischio di eventi di turbativa riguardanti il Parametro di Indicizzazione: in caso di mancata pubblicazione del Parametro di Indicizzazione ad una data di rilevazione o in ogni caso in cui si verifichino fatti turbativi alla regolare rilevazione dei valori del Parametro di Indicizzazione, l’Agente per il Calcolo ne fisserà un valore sostitutivo; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento delle Obbligazioni. Rischio correlato all’arrotondamento del Parametro di Indicizzazione: il Parametro di Indicizzazione sarà arrotondato sempre allo 0,05 più vicino e questo può costituire una limitazione al rendimento delle Obbligazioni ottenibile dal cliente. ] SEZIONE E – OFFERTA Le Obbligazioni saranno emesse nell’ambito dell’ordinaria attività di raccolta da parte dell'Offerta della Banca. L’ammontare ricavato dall’emissione obbligazionaria, non gravato da alcun e impiego tipo di costo, sarà destinato all’esercizio dell’attività creditizia dell’Emittente. dei proventi [L’Emittente intende procedere all’offerta delle Obbligazioni Subordinate anche per esigenze di patrimonializzazione della Banca in conformità alla normativa vigente]. E.2b Ragioni E.3 Descrizione dei termini e delle condizioni dell'Offerta Il Periodo di Offerta sarà dal [•] al [•]. In qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta, l’Emittente potrà estenderne la durata o disporne la chiusura anticipata, nonché aumentare l’ammontare totale del singolo Prestito Obbligazionario. Le Obbligazioni potranno essere offerte in sottoscrizione, [senza essere subordinate ad alcuna condizione] /[subordinatamente al verificarsi delle seguenti condizioni [•]]. [Non è prevista l’Offerta delle Obbligazioni fuori sede] [e] [Non è prevista l’Offerta delle 56 Obbligazioni mediante utilizzo di tecniche di comunicazione a distanza.] / [Il/I Soggetto/i Incaricato/i del Collocamento, può/possono, rispettivamente, effettuare il collocamento fuori sede (collocamento fuori sede) [e/o] avvalersi di tecniche di comunicazione a distanza con raccolta delle schede di adesione tramite Internet (collocamento on-line) secondo le seguenti modalità [●].] [Ai sensi dell’articolo 30, comma 6 del Testo Unico della Finanza l'efficacia dei contratti conclusi fuori sede è sospesa per la durata di 7 (sette) giorni di calendario decorrenti dalla data di sottoscrizione degli stessi da parte dell'investitore. La data ultima in cui sarà possibile aderire all’Offerta mediante contratti conclusi fuori sede è [●].] [L’emittente ritiene che, ai sensi dell’articolo 67 – duodecies comma 5 del D. Lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del consumo”), non sia previsto il diritto di recesso per i contratti conclusi mediante tecniche di comunicazione a distanza;] / [L’emittente riconosce, ai sensi dell’articolo 67 – duodecies comma 5 del D. Lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del consumo”), il diritto di recesso. Pertanto, l'efficacia dei contratti conclusi mediante tecniche di comunicazione a distanza sarà sospesa per la durata di [14 (quattordici) giorni di calendario] decorrenti dalla data di sottoscrizione degli stessi da parte del consumatore. La data ultima in cui sarà possibile aderire all’Offerta è il [●], il diritto di recesso potrà essere esercitato entro il [●] secondo le seguenti modalità [●]]. E.4 Conflitti di Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento: tale coincidenza di ruoli determina una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui interesse l’Emittente è portatore in relazione all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di propria emissione. Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo: l’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione: l’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei confronti dell’investitore nella determinazione del prezzo di riacquisto. Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione: si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti. E.7 Spese imposte e Il Prezzo di Emissione non include commissioni di collocamento o di sottoscrizione. [Sono a carico dell’investitore [indicare la tipologia delle commissioni, spese, o imposte] in aggiunta al Prezzo di Emissione, pari a [●]% del Valore Nominale ovvero ad euro [●] per ogni [●] euro di Valore Nominale.] [Non sono previste commissioni, spese o imposte in aggiunta al Prezzo di Emissione.] [Sussistono spese relative all’apertura [di un conto corrente] [e di un deposito titoli] laddove il sottoscrittore non intrattenga con la Banca (o con il collocatore delle Obbligazioni diverso dall’Emittente) un rapporto di clientela.] 57 SEZIONE IV FATTORI DI RISCHIO FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE In riferimento ai fattori di rischio relativi all’Emittente, si rinvia al Documento di Registrazione (sezione V – Cap. 3) del presente Prospetto di Base, al fine di comprendere la situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SINGOLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI In riferimento ai fattori di rischio relativi ai singoli strumenti finanziari offerti, si rinvia alla Nota Informativa (Sezione VI, Cap. 2) del presente Prospetto di Base, al fine di comprendere i fattori di rischio comuni e specifici collegati alle diverse tipologie di Obbligazioni. 58 SEZIONE V DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE 1. PERSONE RESPONSABILI E DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’ L'indicazione delle persone responsabili e la dichiarazione di responsabilità, previste dall'Allegato XI al Regolamento 809, sono contenute nella Sezione I, paragrafi 1.1 e 1.2 del presente Prospetto di Base. 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1 NOME E INDIRIZZO DEI REVISORI DELL’EMITTENTE L’assemblea dei soci in data 11 maggio 2011 ha conferito l’incarico di revisione legale dei conti, ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. 39/2010, per nove esercizi alla Società PricewaterhouseCoopers S.p.A. con sede legale ed amministrativa in Milano 20149 – Via Monte Rosa n. 91. La PricewaterhouseCoopers S.p.A., codice Consob n. 192449, già iscritta all’Albo Speciale delle Società di Revisione tenuto dalla Consob al n. 43, è ora iscritta al Registro dei Revisori Legali tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – di cui all’art. 1 c. 1 lett. g) del D. Lgs. N. 39/2010 e all’art. 1 del D.M. 20 giugno 2012 n. 144 – al numero progressivo 119644, iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 12979880155. PricewaterhouseCoopers S.p.A. appartiene all’ASSIREVI – Associazione Italiana Revisori Contabili. La Società di Revisione, in data 14 aprile 2015 e 8 aprile 2014 ha rilasciato le proprie relazioni (ex artt. 14 e 16 del D. Lgs 39/2010) con esito positivo e le stesse sono incluse nei Bilanci chiusi al 31 dicembre 2014 e 2013 a disposizione gratuitamente del pubblico come indicato nel successivo cap. 14 “Documenti accessibili al pubblico” del presente Documento di Registrazione cui si rinvia. Le relazioni semestrali abbreviate al 30 giugno 20152 ed al 30 giugno 2014, rispettivamente approvate dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in data 23 settembre 2015 ed in data 24 settembre 2014 sono state assoggettate a revisione contabile limitata dalla Società di Revisione, la quale ha emesso la propria relazione senza rilievi rispettivamente in data 25 settembre 2015 ed in data 29 settembre 2014. 2.2 INFORMAZIONI CIRCA DIMISSIONI, REVOCHE DALL’INCARICO O MANCATO RINNOVO DELL’INCARICO ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE Non si sono verificate dimissioni, revoche o mancati rinnovi dell’incarico della Società di Revisione nel corso degli esercizi 2013- 2014. 2 La stessa si compone di Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e Note esplicative dei criteri di redazione dei prospetti contabili al 30 giugno 2015. 59 FATTORI DI RISCHIO 3. FATTORI DI RISCHIO E INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE 3.1 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE Si invitano gli investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di rischio, al fine di comprendere i rischi collegati all'Emittente e ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni relative ai titoli di debito che potranno essere emessi dall’Emittente e descritti nella Nota Informativa ad essi relativa. La Banca ritiene che i seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente di adempiere ai propri obblighi derivanti dagli strumenti finanziari emessi nei confronti degli investitori. I fattori di rischio relativi all’Emittente descritti di seguito devono essere letti congiuntamente alle ulteriori informazioni contenute nel Prospetto di Base e nella documentazione predisposta per l’offerta delle Obbligazioni di volta in volta rilevanti nonché dei documenti di volta in volta inclusi mediante riferimento. I rinvii ai capitoli ed ai paragrafi si riferiscono ai capitoli ed ai paragrafi del presente Documento di Registrazione. Nello svolgimento delle proprie attività, l’Emittente potrà essere esposto a una serie di rischi caratteristici del settore bancario, quali il rischio connesso al reperimento della liquidità sui mercati, alla fluttuazione dei tassi d’interesse e all’adeguatezza delle riserve strategiche di copertura, ai tassi di cambio nonché quello più generale connesso alla debolezza dell’economia e alla volatilità dei mercati finanziari. Di seguito sono sinteticamente esposti alcuni dei rischi significativi che potrebbero influenzare negativamente la situazione finanziaria ed i risultati operativi della Banca. Alcuni di questi sono gestiti secondo politiche e procedure di gestione del rischio prestabilite, la maggior parte delle quali è descritta nella “Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” della Nota Integrativa del Bilancio 2014 Pagg.233 e seguenti . 3.1.1 Rischio relativo al credit spread dell’Emittente Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, per l’Emittente, non è possibile determinare un valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di un’obbligazione plain vanilla di riferimento dell’Emittente e il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a consentire un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente. 3.1.2 Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del contesto macroeconomico L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. 60 FATTORI DI RISCHIO Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) alle tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (b) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (c) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. 3.1.3 Rischio di credito Banca del Fucino è esposta ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. L'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia potrebbero, pertanto, avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni sui coefficienti patrimoniali e gli indicatori di rischiosità creditizia si rinvia alle tabelle di cui al paragrafo 3.2 “Informazioni Finanziarie Selezionate” del presente Documento di Registrazione. Più in generale, alcune controparti che operano con l’Emittente potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell’Emittente stesso a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni oppure il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. Un ulteriore rischio si sostanzia poi nella possibilità che alcuni crediti dell’Emittente nei confronti di terze parti non siano esigibili. Nondimeno, una diminuzione del merito di credito dei terzi, ivi inclusi gli stati sovrani, di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. A tal proposito si evidenzia che, alla data di redazione del presente Prospetto di Base, la Banca non detiene esposizioni al rischio sovrano dei Paesi “periferici” dell’Area Euro, ad eccezione di quelli relativi al debito pubblico italiano, i quali costituiscono attualmente il 100% del portafoglio di proprietà della Banca. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell’Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell’Emittente stesso. Mentre in molti casi l’Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all’ammontare della garanzia che l’Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione delle garanzie, aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Nella seguente tabella si riporta l’indice del costo del credito inteso come rapporto fra le rettifiche su crediti e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela: Indicatore del costo del credito (importi in migliaia di euro) Rettifiche su crediti Crediti netti verso la clientela Indicatore % 30/06/2015 31/12/2014 31/12/2013 7.520 910.344 0,83% 14.812 924.590 1,60% 15.422 930.751 1,66% 61 FATTORI DI RISCHIO 3.1.4 Rischio di mercato Si definisce rischio di mercato il rischio riveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente. L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti finanziari da esso detenuti, ivi inclusi i titoli emessi da stati sovrani, riconducibili a fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio e/o valute, dei prezzi dei mercati azionari, dei prezzi delle materie prime oppure degli spread di credito e/o altri rischi. Al riguardo, anche un rilevante investimento in titoli emessi da stati sovrani, può esporre la Banca a significative perdite di valore dell’ attivo patrimoniale. Fluttuazioni dei titoli potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale oppure da conflitti bellici o atti terroristici. Il rischio di tasso di interesse ed il rischio di prezzo rispetto al portafoglio di negoziazione derivano dalla possibilità che un’oscillazione dei tassi di interesse possa aver un effetto negativo sul valore del portafoglio di negoziazione generato dalle posizioni finanziarie assunte dall’Emittente. Ai fini prudenziali per la misurazione di tali rischi l’Emittente applica la metodologia “standardizzata” di cui al Regolamento UE 575/2013 (CRR), Parte Tre, Titolo IV e Titolo V. Ai fini gestionali, l’Emittente misura e monitora il rischio di mercato del proprio portafoglio di negoziazione sulla base dell’analisi del VaR (value at risk) calcolato secondo l’approccio parametrico della simulazione storica. Il VaR misura la massima perdita potenziale che, con un determinato intervallo di confidenza, potrà verificarsi detenendo il proprio portafoglio a posizioni inalterate per un certo periodo di tempo. In particolare, viene utilizzato un intervallo di confidenza del 99% misurato su un holding period di 10 giorni (periodo di detenzione). Al 31 dicembre 2014 il VaR del portafoglio di negoziazione dell’Emittente era pari a a circa 0,08milioni di euro. Le fonti principali di rischio di tasso di interesse rispetto al portafoglio bancario sono riconducibili a disallineamenti temporali di scadenze ed a disallineamenti derivanti dall’imperfetta correlazione dei tassi attivi e passivi sui diversi strumenti. Tale rischio viene misurato utilizzando le regole definite dalla Circolare 285. Al 31 dicembre 2014 i dati relativi alla sensitivity analysis (che ipotizza spostamenti paralleli della curva dei tassi pari al 2%) mostravano un rischio contenuto del portafoglio bancario dell’Emittente, con un impatto totale di 0,02 milioni di euro, in termini relativi pari allo 0,02% dei Fondi Propri. Al 31 dicembre 2014 il totale del rischio di mercato era pari a 0,21 milioni di euro, in termini relativi pari al 0,19 % dei Fondi Propri. Al 30 giugno 2015 il totale del rischio di mercato è pari a 0,10 milioni di euro, in termini relativi pari al 0,085 % dei Fondi Propri. Per maggiori informazioni in merito alle politiche di copertura del rischio di mercato si rinvia alla Parte E – “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, Sez. 2 – Rischio di Mercato, pagine da 269 a 318 del Bilancio 2014 3.1.5 Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito Nel corso del 2014 e fino al 30 giugno 2015 la gestione del comparto crediti ha evidenziato un aumento del credito anomalo, con riferimento all’aggregato delle sofferenze, a causa del perdurare delle condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che hanno interessato anche il territorio dove la Banca opera. 62 FATTORI DI RISCHIO In particolare si rileva che al 31 Dicembre 2014 il rapporto sofferenze/impieghi è pari al 10,23% (rispetto al 9,12% del 31 Dicembre 2013). Ciò è principalmente riconducibile all’incremento delle posizioni incagliate; l’indicatore si attesta al 12,16% alla data del 30 giugno 2015 a seguito dell’incremento delle sofferenze lorde che passano da Euro 102,873 milioni del 31/12/2014 ed ad Euro 121,501 milioni del 30/06/2015. Il rapporto delle partite anomale lorde sul totale Impieghi lordi della Banca ammonta, al 30 giugno 2015 al 25,88% (al 31 dicembre 2014 pari al 24,50%). La classificazione e la valutazione dei crediti vengono effettuate con prudenza, per cogliere in modo tempestivo e corretto le conseguenze dell’evoluzione negativa del contesto economico. La rapidità e l’ampiezza dell’aggravamento e del propagarsi della crisi richiedono una continua revisione sia degli impieghi che presentano sintomi di problematicità, sia di quelli privi di evidenti sintomi di deterioramento. Tali fattori potrebbero ridurre, anche in maniera significativa, il valore delle garanzie ricevute dalla clientela e/o l’impossibilità, da parte di quest’ultima, di integrare le garanzie prestate a seguito della loro diminuzione di valore, con un conseguente possibile significativo aumento delle sofferenze, legato alla minore capacità della clientela di onorare gli impegni assunti, con possibili effetti negativi sia sulle attività sia sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca, i quali potrebbero comportare una minore liquidità e solidità patrimoniale dell’Emittente. La qualità del credito viene misurata tramite vari indicatori, tra i quali il rapporto tra le sofferenze e gli impieghi dell’Emittente in un dato momento storico. Di seguito si riporta una tabella con gli indicatori della qualità del credito raffrontati con i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente. La tabella evidenzia che i dati della Banca del Fucino si discostano dai dati di riferimento registrati dal sistema bancario riferito alle banche minori su base nazionale; al riguardo si rileva che essendo tali ultimi dati elaborati a livello nazionale non tengono conto delle specificità territoriali connesse alla operatività della Banca operante nel Centro-Sud Italia, zona che più ha risentito della crisi economicofinanziaria che ha colpito il nostro Paese. Indice di rischiosità 1) SOFFERENZE LORDE / IMPIEGHI LORDI 2) SOFFERENZE NETTE / IMPIEGHI NETTI Banca del Fucino 30/06/2015 12,16% 6,36% DATI DI SISTEMA (banche minori) 30/06/2015 (i) 9,5% N.D. Banca del Fucino 31/12/2014 DATI DI SISTEMA (banche minori) 31/12/2014 (i) Banca del Fucino 31/12/2013 DATI DI SISTEMA (banche minori) 31/12/2013(i) 10,23% 8,60% 9,12% 7,70% 5,26% 4,5% (ii) 5,10% 4,0%(ii) 3) RAPPORTO SOFFERENZE NETTE / PATRIMONIO NETTO 66,69% N.D. 53,49% N.D. 52,21% N.D. 4) PARTITE ANOMALE LORDE / IMPIEGHI LORDI 25,88% 18,1% 24,50% 16,80% 21,85% 15,90% 5) PARTITE ANOMALE NETTE / IMPIEGHI NETTI 19,38% N.D. 18,59% 10,8%(ii) 16,99% 10,0%(ii) 6) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE (*) 52,33% 53,8% 52,70% 52,10% 47,88% 48,50% 31,75% 38,2% 30,28% 36,50% 27,50% 31,50% 0,83% N.D. 1,60% N.D. 1,66% N.D. 7) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE PARTITE ANOMALE (*) 8) COSTO DEL RISCHIO: TOTALE RETTIFICHERIPRESE DI VALORE A CONTO ECONOMICO / CREDITI NETTI 63 FATTORI DI RISCHIO (i) Dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (“banche minori”). Fonte per il 2013: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 del 2014 tavola 3.1 pag. 26; fonte per il 2014: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 2015 tavola 3.1 pag. 21; Fonte per 30 giugno 2015 : Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 2015 tavola 4.1 pag. 37. (ii) Dati riferiti ai valori netti il cui confronto è eseguito rispetto ai dati del “Totale sistema” tratti dalla Relazione Annuale 2013 Banca d’Italia – Appendice – Tavola a16.11 e dalla Relazione Annuale 2014 Banca d’Italia – Appendice- Tavola a1 3.14. (*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. Ai fini della valutazione del rischio di credito, tra le posizioni di rischio detenute dalla Banca una particolare importanza assumono quelle che possono essere definite come “grandi esposizioni” secondo i parametri diffusi dall’Autorità di Vigilanza. Nella seguente tabella si riporta l’informativa sulle “grandi esposizioni” definite sulla base delle nuove disposizioni previste dalla disciplina di Basilea 3, in vigore dal 1° gennaio 2014, come esposizioni che superano la soglia del 10% del capitale ammissibile. Le informazioni presentate con riferimento al 2013 si basano sulla disciplina di vigilanza in vigore a tale data. Grandi Esposizioni e incidenza su totale impieghi netti (in migliaia di euro) 30/06/2015 31/12/2014 31/12/2013 IMPORTO GRANDI ESPOSIZIONI VALORE A 596.187 645.296 871.475 BILANCIO RAPPORTO GRANDI ESPOSIZIONI/IMPIEGHI 70,88% 94.26% 64,05% NETTI (1) IMPORTO GRANDI ESPOSIZIONI VALORE 62.138 89.952 145.668 PONDERATO RAPPORTO GRANDI ESPOSIZIONI/ IMPIEGHI 9,88% 15,75% 6,68% NETTI (2) (1) Al numeratore del rapporto viene considerato il valore di bilancio delle esposizioni della Banca classificate come “grandi esposizioni”. (2) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio della Banca, dopo l’applicazione delle ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi esposizioni”. 3.1.6 Rischio operativo Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni. Rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzione dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali ed i rischi legali mentre sono esclusi quelli strategici e di reputazione. I rischi operativi si differenziano dai rischi di credito e di mercato perché non vengono assunti dall’Emittente sulla base di scelte strategiche, ma sono insiti nella sua operatività ed ovunque presenti. L’Emittente è pertanto esposto a molteplici tipi di rischio operativo, compreso il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo adottati dall’Emittente sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Ulteriore strumento di mitigazione del rischio operativo è rappresentato dalle coperture assicurative poste in essere dalla Banca. Non vi può essere certezza che le attività di controllo, segnalazione e mitigazione del rischi operativi siano adeguate e, quindi, qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria e sulle attività, strategie e prospettive dell’Emittente. 64 FATTORI DI RISCHIO Al 31 dicembre 2014, il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo (metodo base) è pari a Euro 9,11 milioni in termini relativi pari all’8,33% dei fondi propri. Al 30 giugno 2015 l’assorbimento patrimoniale a fronte del rischio operativo è a pari a 8,96 milioni di Euro in termini relativi pari al7,65% dei fondi propri. Per maggiori informazioni in merito al rischio operativo si veda la Parte E - “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, Sez. 4 – Rischi operativi, pag. 333 del Bilancio 2014 ed il documento III Pilastro entrambi pubblicati sul sito internet della Banca. 3.1.7 Rischio di liquidità dell’Emittente Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza sia per incapacità di reperirie fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia per difficoltà a smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). Alla data del presente Documento di Registrazione, l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk comportino un rischio apprezzabile, in relazione al profilo di liquidità. La liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata dall’incapacità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti per l’eventuale esistenza di limiti allo smobilizzo, da imprevisti flussi di cassa in uscita ovvero dall’obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze indipendenti dal controllo dell’Emittente, come una generale turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l’Emittente o terze parti o anche dalla percezione, tra i partecipanti al mercato, che l’emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell’Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità. In particolare, i risultati della Banca sono condizionati dalla capacità della stessa di continuare a finanziare i propri impieghi prevalentemente attraverso la raccolta diretta dalla clientela. Se in futuro il ricorso a tale forma di finanziamento dovesse ridursi, la Banca dovrebbe ricorrere ad un incremento nella raccolta attraverso fonti più onerose, quali, ad esempio, il mercato interbancario o il mercato delle euro-obbligazioni. Il rallentamento dell’economia ha avuto, e potrebbe continuare ad avere, un effetto negativo sulle attività della Banca e sul costo del finanziamento nonché sul valore degli attivi, e potrebbe generare ulteriori costi derivanti da svalutazioni e perdite di valore di attivi. In particolare, il perdurare della situazione di recessione economica nazionale ed internazionale potrebbe avere riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un peggioramento della qualità dell’attivo dell’Emittente. Tale situazione potrebbe determinare un incremento delle rettifiche come conseguenza dell’aumento dei crediti non performing e del deterioramento delle condizioni economiche con effetti negativi sui risultati economici, finanziari e patrimoniali dell’Emittente. L’incapacità di reperire sul mercato liquidità tramite l’accesso agli istituti centrali dietro presentazione di idonee garanzie ovvero la riduzione significativa o il venir meno del supporto alla liquidità del sistema da parte dei governi e delle autorità centrali potrebbero generare maggiori difficoltà nel reperimento della liquidità sul mercato e/o maggiori costi connessi al ricorso a tale liquidità, con possibili effetti negativi sull’attività, sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente. Nella tabella seguente si riportano gli indicatori di liquidità a breve termine (Liquidity Coverage Ratio) e a lungo termine (Net Stable Funding Ratio) calcolati al 30 giugno 2015, al 31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2013. In relazione al Liquidity Coverage Ratio è previsto, a partire dal 1° ottobre 2015, un valore minimo regolamentare del 60% innalzato gradualmente fino a raggiungere il 100% al 1° gennaio 2018, mentre il Net Stable Funding Ratio sarà operativo a partire dal 1° gennaio 2018 con un requisito minimo attualmente previsto pari al 100%. 65 FATTORI DI RISCHIO Descrizione voci 30/6/2015 31/12/2014 31/12/2013 Loan to Deposit Ratio 65,30% 64,87% 72,88 % Liquidity Coverage Ratio 244 % 320 % Nd Net Stable Funding Ratio 240 % 253 % Nd A tal riguardo, si segnala che l’Emittente ha fatto ricorso alle operazioni di rifinanziamento, mediante la partecipazione alle aste a lungo termine (TLTRO – Targeted Long Term Refinancing Operations) presso la Banca Centrale Europea per un importo complessivo di Euro 56,5 milioni con scadenza 26/09/2018. I suddetti finanziamenti hanno consentito la costituzione di adeguate riserve necessarie per garantire una gestione equilibrata delle attività e passività in ottica di incremento del trend degli impieghi a clientela. Per maggiori informazioni in merito al profilo di liquidità della Banca si veda Nota Integrativa del Bilancio 2014 – Parte E – “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, Sez. 3 – Rischio di Liquidità, pagine da 319 a 332. 3.1.8 Rischi connessi all’andamento dei tassi di interesse in relazione al portafoglio bancario Una riduzione dei tassi di interesse avrebbe un effetto negativo sullo spread tra tassi attivi e tassi passivi, con conseguente deterioramento del margine di interesse. In particolare, il continuato protrarsi di uno scenario con tassi di interesse particolarmente bassi, combinato con la situazione di incertezza che determina un peggioramento delle condizioni sui mercati della raccolta, potrebbe comportare effetti negativi sul margine di interesse nonché sul valore delle attività e delle passività detenute dall’Emittente. L’Emittente, infatti, è esposto alle variazioni della struttura per scadenza dei tassi di interesse, sia in termini di potenziali effetti negativi sul margine di interesse a Bilancio sia in termini di ipotizzabili variazioni del valore di mercato teorico delle attività e passività del portafoglio bancario. 3.1.9 Rischi connessi all’esposizione della Banca nei confronti di titoli di debito emessi da Stati Sovrani Un rilevante investimento in titoli emessi da Stati sovrani può esporre l’Emittente, in caso di tensioni di mercato e di aumento della volatilità degli stessi titoli, a significative perdite di valore dell’attivo patrimoniale. Alla data del Prospetto di Base, la Banca non detiene esposizioni al rischio sovrano dei Paesi “periferici” dell’Area Euro, ad eccezione di quelli relativi al debito pubblico italiano, i quali costituiscono attualmente quasi l’intero portafoglio di proprietà della Banca. A tal proposito, si precisa che al 31/12/2014 il valore di Bilancio di titoli relativi al debito pubblico italiano ammontava ad Euro 625.195mila (al 30 giugno 2015 il totale dei titoli di Stato Italiani ammonta a Euro 479.183 mila). La seguente tabella illustra l’esposizione dell’Emittente verso titoli di Stato, suddivisi tra italiani ed esteri, al 30 giugno 2015, 31 dicembre 2014 e 31 dicembre 2013, dalla quale emerge l’esposizione dell’Emittente esclusivamente verso la Repubblica Italiana: Portafoglio titolo di proprietà – Dettaglio titoli di Stato – Valore di bilancio (importi in migliaia di euro) 30/06/2015 31/12/2014 31/12/2013 Titoli di stato italiani 479.183 625.195 433.062 Titoli di stato esteri 0 0 0 479.183 625.195 433.062 Totale 66 FATTORI DI RISCHIO Gli investimenti in titoli di stato italiani sono effettuati nell’ambito della diversificazione degli attivi e dei connessi apporti reddituali. Parte di detti titoli sono inoltre posti a garanzia di operazioni di rifinanziamento effettuate con la BCE, anche per importi significativi. In tal senso, l’eventuale ulteriore downgrade del rating dell’Italia potrebbe portare ad una riduzione degli importi di tali rifinanziamenti, a parità dell’importo delle garanzie, con effetti negativi sulla posizione di liquidità e sulla redditività. Inoltre, un eventuale downgrade del rating potrebbe portare ad una revisione dei criteri di ponderazione per il calcolo delle attività di rischio ponderate (o Risk Weighted Assets – RWA), con conseguenti impatti negativi sui coefficienti patrimoniali della Banca. L’aggravarsi della situazione del debito sovrano potrebbe avere effetti negativi, anche rilevanti, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni in merito all’esposizione della Banca sui titoli di debito emessi da Stati Sovrani si vedano le informazioni pubblicate nel Bilancio 2014 – Nota Integrativa – Parte B “Informazioni sullo Stato Patrimoniale” – Sez. 2, 3, 4 e 5 alle pagine da 90 a 101 e nell’Allegato 2 “Elenco Titoli di Proprietà, da pag. 365 a pag. 374. 3.1.10 Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, vale a dire un «cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). In conformità alle previsioni normative europee (Direttiva UE CRD IV e Guidelines EBA on common SREP), la Banca d’Italia, ad esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) 2014-2015, sta applicando agli intermediari bancari vigilati coefficienti vincolanti, anche superiori ai limiti minimi normativamente previsti. In data 18 settembre 2015 la Banca d’Italia ha notificato alla Banca del Fucino l’avvio del procedimento amministrativo, il cui esito è stato notificato in data 26/11/2015. In tali comunicazioni sono indicati i «coefficienti di capitale» (CET 1 ratio pari al 7%, Tier 1 ratio pari all’8,5% e Total Capital ratio pari al 10,5%, comprensivi della Riserva di Conservazione del Capitale pari al 2,5%) e la misura in cui tali coefficienti sono «vincolanti» per la Banca. Per il CET 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 5% (4,5% ex art. 92 CRR + 0,5% a esito dello SREP), per il Tier 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 6,7% (6% ex art. 92 CRR + 0,7% a esito dello SREP), per il Total Capital ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura dell’8,9% (8% ex art. 92 CRR + 0,9% a esito dello SREP). Come specificato dalla Comunicazione del 26/11/2015, tali «coefficienti di capitale» si 67 FATTORI DI RISCHIO applicano «a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31.12.2015». I ratios patrimoniali della Banca del Fucino alla data del 30 giugno 2015 risultano superiori ai coefficienti vincolanti comunicati dalla Banca d’Italia. Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018; per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento che s’inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti purchè nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del “bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Al riguardo si rinvia al “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate” inserito nella Nota Informativa, Sezione Sesta, Capitolo 2 del Prospetto di Base. Da ultimo si segnala che l’implementazione delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) e l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n.806/2014 del 15 luglio 2014), potrà comportare un impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale della Banca in quanto impone l’obbligo di 68 FATTORI DI RISCHIO costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall'esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. Alla Data del Prospetto si segnala che il primo intervento del Fondo Nazionale di Risoluzione, istituito con il citato decreto 180/2015, è stato avviato alla fine di novembre 2015 in ordine alla risoluzione di n.4 banche in amministrazione straordinaria. La Banca d’Italia, in qualità di Autorità nazionale di risoluzione (NRA), ha chiesto alle banche italiane di versare un contributo ordinario e straordinario per finanziare l’intervento. La Banca ha effettuato ed imputato a conto economico due versamenti a favore del Fondo Nazionale di Risoluzione: Euro 464.819, a titolo di contributo ordinario, in data 26 novembre 2015 ed Euro 1.394.457, a titolo di contributo straordinario, in data 2 dicembre 2015 per complessivi Euro 1.859.276,00. Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. 3.1.11 Rischi connessi alla congiuntura dell’economia nazionale e rischi connessi all’andamento dell’economia locale La situazione patrimoniale e i risultati di esercizio dell’Emittente, possono essere influenzati anche dall’andamento generale dell’economia e dei mercati finanziari, con particolare riguardo alla dinamica congiunturale e al livello e alla struttura dei tassi di interesse. In particolare, l’eventuale perdurare della situazione di fragilità economica nazionale e internazionale potrebbe avere riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un peggioramento della qualità dell’attivo dell’Emittente. Tale situazione potrebbe determinare un incremento degli accantonamenti come conseguenza dell’aumento dei crediti non performing e del deterioramento delle condizioni economiche con effetti negativi sui risultati economici, finanziari e patrimoniali dell’Emittente. L’attività della Banca è caratterizzata da un forte radicamento nelle regioni Lazio, Abbruzzo e Marche coerentemente con la genesi storica della Banca stessa; i risultati risentono quindi dell’andamento dell’economia locale del territorio di riferimento. La concentrazione territoriale dell’attività espone la Banca a rischi legati alle condizioni sociali ed economiche delle citate regioni, facendo sì che l’evoluzione dell’economia regionale si rifletta inevitabilmente sull’andamento delle principali grandezze economico patrimoniali della Banca; una condizione secondo cui l’una è causa dell’altra e viceversa. Data la complessità del quadro macroeconomico e finanziario non si può escludere che fatti imprevedibili a livello internazionale e/o nazionale possano ripercuotersi a livello locale, con conseguenti possibili effetti sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca. 3.1.12 Rischio di assenza di rating dell’Emittente Si definisce rischio connesso all’assenza di rating dell’Emittente il rischio relativo alla mancanza di una valutazione indipendente sulla capacità dell’Emittente di adempiere ai propri impegni finanziari, ivi compresi quelli relativi agli strumenti finanziari di volta in volta emessi. L’ Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating ed in ogni caso è privo di rating. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente. Va tuttavia tenuto in debito conto che l’assenza di rating dell’Emittente non è di per sé indicativa della solvibilità dell’Emittente. 3.1.13 Rischio collegato a procedimenti giudiziari Tale rischio è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziali cui la Banca è convenuta in ragione dell’esercizio della propria attività bancaria. 69 FATTORI DI RISCHIO La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in linea di massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, esse traggono origine da eventi anche molto diversi fra loro. In via esemplificativa, le più ricorrenti cause sono relative alla contestazioni in tema di anatocismo, usura, condizioni economiche e sistemi di pagamento I volumi stimati delle potenziali vertenze future non sono in grado di incidere in maniera significativa sul proprio equilibrio finanziario, economico e/o patrimoniale e/o incidere sulla propria capacità di far fronte agli impegni che assumerà con l’offerta dei titoli di cui al presente Prospetto di Base. Per maggiori informazioni si vedano le pagine 163 e 172 e 333 del Bilancio 2014 e la Sezione V, paragrafo 11.6 del presente Prospetto di Base. 70 3.2 INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE Si riportano di seguito i principali indicatori di solvibilità ed i principali dati patrimoniali ed economici dell’Emittente tratti dai Bilanci sottoposti a revisione per gli esercizi finanziari chiusi al 31/12/2013 ed al 31/12/2014 nonché dalle relazioni semestrali chiuse al 30 giugno 2014 e 30 giugno 2015, sottoposte a revisione limitata. I dati sono stati redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Per maggiori dettagli in merito alle informazioni finanziarie dell’Emittente si rinvia a quanto indicato al successivo capitolo 11. La seguente tabella riporta i dati dei fondi propri e coefficienti patrimoniali: Tabella 1 –Patrimonio di vigilanza (fondi propri) e coefficienti patrimoniali Fondi Propri e coefficienti patrimoniali (in migliaia di euro) Fondi Propri (1) Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 CET 1) Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2) Importo attività di rischio ponderate (RWA) 30/06/2015 Patrimonio di vigilanza e coefficienti patrimoniali (in migliaia di euro) (*) Patrimonio di vigilanza (Total Capital) 31/12/2014 117.076 109.392 Ratios minimi 90.195 stabiliti dalla disciplina Basilea 3 per il 2015 in vigore dal 1° gennaio 2015 0 Ratios Patrimonio di minimi 90.033 stabiliti dalla Base (Tier 1) disciplina Basilea 3 per il 2014 in vigore dal 1° 0 gennaio 2014 - 26.881 19.359 914.306 925.416 Total Capital Ratio (2) (Fondi propri/RWA) 12,80% 8 %(**) 11,82% 8 %(**) Tier One Capital Ratio (3) 9,86% 6% (**) 9,73% 5,5% (**) 9,86% 4,5% (**) 9,73% 4,5% (**) Common Equity Tier One CET1 Capital Ratio (4) Attività di rischio ponderate (RWA / Totale attivo) (5) 56,78% 50,69% Patrimonio Supplementare (Tier 2) Importo attività di rischio ponderate (RWA) Total Capital Ratio (Patrimonio di Vigilanza / Attività di rischio ponderate) 31/12/2013 115.082 88.147 - Ratios minimi stabiliti da Banca d'Italia vigenti fino al 31/12/2013 26.935 972.494 11,83% 8% 9,06% 4% Core Tier One Capital Ratio 9,06% 2% Attività di rischio ponderate (RWA / Totale attivo) 59,90% Tier One Capital Ratio 71 Leverage Ratio (6) 5,41% 3% 4,81% 3% (*) La banca non ha proceduto al 31/12/2013 al calcolo pro forma alla stessa data sulla base del regime provvisorio relativo al 2014 previsto dalle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3) in vigore dal 1° gennaio 2014. (**) La Disciplina Basilea III prevede che dal 1° gennaio 2014 gli intermediari sono tenuti a detenere un requisito aggiuntivo a titolo di “riserva di conservazione di capitale” (Capital Conservation Buffer) pari al 2,5% delle attività di rischio ponderate. Fino al 31/12/2014, il Tier One Capital ratio è stabilito nella misura del 5,5%, ai sensi dell’art 465 del CRR e della Circolare 285, Parte Seconda – Applicazione in Italia del CRR, Capitolo 14 – Disposizioni transitorie in materia di fondi propri, Sezione II – Disposizioni transitorie. Dal 1° gennaio 2015 il Tier One Capital ratio è stabilito nella misura del 6%. L’Emittente, alla Data del Prospetto di Base, non ha fornito coefficienti patrimoniali fully phased e pertanto non ha provveduto a rappresentare i dati pro – forma. Al fine di stimare l’ammontare delle Risk Weighted Asset (RWA) l’Emittente utilizza l’approccio standardizzato previsto dalla normativa di Vigilanza in vigore. In conformità alle previsioni normative europee (Direttiva UE CRD IV e Guidelines EBA on common SREP), la Banca d’Italia, ad esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) 20142015, sta applicando agli intermediari bancari vigilati coefficienti vincolanti, anche superiori ai limiti minimi normativamente previsti. In data 18 settembre 2015 la Banca d’Italia ha notificato alla Banca del Fucino l’avvio del procedimento amministrativo, il cui esito è stato notificato in data 26/11/2015. In tali comunicazioni sono indicati i «coefficienti di capitale» (CET 1 ratio pari al 7%, Tier 1 ratio pari all’8,5% e Total Capital ratio pari al 10,5%, comprensivi della Riserva di Conservazione del Capitale pari al 2,5%) e la misura in cui tali coefficienti sono «vincolanti» per la Banca. Per il CET 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 5% (4,5% ex art. 92 CRR + 0,5% a esito dello SREP), per il Tier 1 ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura del 6,7% (6% ex art. 92 CRR + 0,7% a esito dello SREP), per il Total Capital ratio, il coefficiente è «vincolante» nella misura dell’8,9% (8% ex art. 92 CRR + 0,9% a esito dello SREP). Come specificato dalla Comunicazione del 26/11/2015, tali «coefficienti di capitale» si applicano «a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31.12.2015». I ratios patrimoniali della Banca del Fucino alla data del 30 giugno 2015 risultano superiori ai coefficienti vincolanti comunicati dalla Banca d’Italia. (1) Con riferimento ai dati sopra esposti riferiti al 31/12/2013, il “Patrimonio di Vigilanza (Total Capital” ed i Coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS conformemente a quanto disciplinato dalle istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia con la Circolare n° 263/2006 (e successivi aggiornamenti) “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” e con Circolare n° 155/91 (e successivi aggiornamenti) “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di vigilanza e sui Coefficienti patrimoniali”. Relativamente ai dati al 31/12/2014 e 30/06/2015 il “Totale Fondi propri” è determinato secondo le nuove disposizioni di Basilea 3 in vigore dal 1° Gennaio 2014 (Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e Circolare della Banca d’Italia n. 285/2013). Al 31.12.2013 il Patrimonio di Vigilanza si attesta pari a 115.082 migliaia di euro. Alla stessa data, il Patrimonio di Base ammonta a 88.147 migliaia di euro. Il Patrimonio Supplementare ammonta a 26.935 migliaia di euro, di cui 25 milioni di euro rappresentati da passività subordinate computabili. Al 31.12.2014 i Fondi Propri (ex Patrimonio di Vigilanza) si attestano pari a 109.392 migliaia di euro evidenziando un decremento di 5.690 migliaia di euro rispetto al 31.12.2013. La variazione è riconducibile principalmente alla decurtazione di una quota di capitale di classe 2 per effetto dell’ammortamento ai sensi dell’art. 64 del CRR del prestito subordinato emesso in data 14/11/2008 per € 25 mln. L’effetto del citato ammortamento si registra anche tra il 31.12.2014 e il 30.06.2015 sebbene i Fondi Propri (ex Patrimonio di Vigilanza) nello stesso periodo abbiano evidenziato un incremento di 7.684 migliaia di euro (Fondi Propri pari a 117.076 migliaia di 72 euro al 30.06.2015). L’aumento dei Fondi Propri tra il 31.12.2014 e il 30.06.2015 è riconducibile principalmente al capitale di classe 2 per via dell’emissione di un nuovo prestito subordinato di € 10 mln. emesso in data 1/4/2015 e interamente collocato (con scadenza 1/4/2022). Si segnala che la Banca del Fucino ha esercitato l’opzione per la sterilizzazione ai fini dei Fondi propri delle plusvalenze e minusvalenze patrimoniali derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita appartenenti al comparto dei titoli governativi dell’area Euro, come consentito dalla Banca d’Italia nell’ambito del nuovo regime di vigilanza prudenziale di Basilea III, in vigore dal 1° gennaio 2014, fino all’entrata in vigore del nuovo principio contabile internazionale IFRS9, prevista per il 2018. (2) Il “Total Capital Ratio (Fondi propri/RWA)” è costituito dal rapporto tra i Fondi propri (ex Patrimonio di Vigilanza) e le Attività di rischio ponderate. Al 31.12.2014 il Total Capital Ratio è pari all’11,82% in diminuzione rispetto al 31.12.2013 (11,83%) di 1 punto base; ciò discende dall’effetto combinato di una variazione del numeratore e del denominatore del ratio. In particolare: – il numeratore, rappresentato dai Fondi Propri è diminuito a causa della riduzione del Tier 2 per effetto dell’ammortamento ai sensi dell’art. 64 del CRR del prestito subordinato emesso in data 14/11/2008 per € 25 mln.; – il denominatore, rappresentato dal totale delle attività di rischio ponderate (RWA) è diminuito a fronte della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà). Il Total Capital Ratio al 30.06.2015 è pari al 12,80%, in aumento di 98 punti base rispetto a fine 2014 (pari a 11,82%): la variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, è dovuta in particolare all’aumento del capitale di classe 2 a fronte dell’emissione di un nuovo prestito subordinato di € 10 mln. emesso in data 1/4/2015 e interamente collocato (con scadenza 1/4/2022). (3) Il “Tier One Capital Ratio (Capitale di classe 1 / RWA)” è costituito dal rapporto tra il Tier 1 (o capitale primario di classe 1) e l’Additional Tier 1 (o capitale aggiuntivo di classe 1) e le Attività di rischio ponderate. Al 31.12.2014 il valore dell’indice è pari al 9,73% e risulta in aumento rispetto al 31.12.2013 (9,06%) di 67 punti base. I motivi dell’incremento sono imputabili: – alla diminuzione delle Attività di Rischio ponderate, passate da 972.494 migliaia di euro al 31.12.2013 a 925.416 migliaia di euro al 31.12.2014 a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà); – all’aumento del Capitale di classe 1 da 88.147 migliaia di euro al 31.12.2013 a 90.033 migliaia di euro al 31.12.2014 principalmente a causa della destinazione dell’Utile di periodo al 31.12.2014 a Riserva per 1.153 migliaia di euro. Il valore dell’indice è passato dal 9,73% del 31/12/2014 al 9,86% del 30 giugno 2015. I motivi dell’incremento sono imputabili principalmente ad una diminuzione di 11.110 migliaia di euro delle Attività di Rischio ponderate, passate da 925.416 migliaia di euro a 914.306 migliaia di euro a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà). (4) Il “Common Equity Tier One CET1 Capital Ratio (Capitale primario di classe 1 / RWA) ” è costituito dal rapporto tra il Common Equity Tier 1 (o capitale primario di classe uno) al netto degli strumenti innovativi di capitale o titoli subordinati assimilabili e le Attività di rischio ponderate. Si 73 segnala che l’indicatore risulta essere coincidente all’indicatore “Tier1 Capital Ratio” in quanto l’Emittente non ha fatto ricorso a strumenti innovativi di capitale. (5) Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets – RWA) al 31.12.2013 è pari a 972.494 migliaia di euro. Rapportando il valore RWA a tale data al totale attivo il rapporto si attesta al 59,90%. Ai fini della misurazione del rischio, per la determinazione del valore delle Attività ponderate per il rischio (RWA), fra le opzioni previste circa i metodi adottabili secondo la normativa si è proceduto utilizzando il “metodo standard” per il rischio di credito e per i rischi di mercato. Tra il 31.12.2013 e il 31.12.2014 si registra una diminuzione di 47.078 migliaia di euro delle attività di rischio ponderate, passate da 972.494 migliaia di euro a 925.416 migliaia di euro, a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà). Rapportando il valore RWA al totale attivo il rapporto si attesta al 50,69% al 31.12.2014. Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets – RWA) al 30.06.2015 si attesta a 914.306 migliaia di euro, in diminuzione di 11.110 migliaia di euro rispetto a dicembre 2014 (pari a 925.416 migliaia di euro) a seguito della riduzione del rischio di credito (connesso ad un decremento dei volumi degli impieghi) e del rischio di mercato (connesso alla riduzione delle consistenze del portafoglio di negoziazione di proprietà). Rapportando il valore RWA al totale attivo il rapporto si attesta al 56,78% per il 30.06.2015. (6) A partire dalla competenza del 31.3.2014, è stata avviata la fase di monitoraggio, prevista dalla Normativa di Vigilanza, dell’indicatore di leverage ratio mediante l’invio di apposite segnalazioni all’Organo di Vigilanza. Il leverage ratio è dato dal rapporto tra il capitale di classe 1 (Tier 1) e il valore complessivo dell’esposizione per cassa e fuori bilancio secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) e dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014. Al 31.12.2014 il leverage ratio è pari al 4,81%, dal rapporto tra 90.033 migliaia di euro (Tier 1) e 1.870.689 migliaia di euro (esposizione per cassa e fuori bilancio determinata secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e dal Regolamento Delegato UE 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014). Al 30.6.2015 il leverage ratio è pari al 5,41% dato dal rapporto tra 90.195 migliaia di euro (Tier 1) e 1.667.098 migliaia di euro (esposizione per cassa e fuori bilancio determinata secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 “CRR” e dal Regolamento Delegato UE 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014). L’incremento nel periodo dell’indicatore è imputabile principalmente alla diminuzione dell’esposizione della Banca per 203.591 migliaia di euro. Tale diminuzione è riconducibile principalmente alla scadenza in data 26.02.2015 del finanziamento LTRO (Longer Term refinancing Operations) con la BCE per 200.000 migliaia di euro, a fronte della quale sono state effettuate vendite di titoli del portafoglio di proprietà. Disposizioni normative in materia di adeguatezza patrimoniale L’emanazione della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 ha determinato l'avvio dell'applicazione, dal 1° gennaio 2014, degli atti normativi comunitari con cui sono stati trasposti nell’ordinamento dell’Unione europea le riforme degli accordi del Comitato di Basilea (“Basilea 3”) volte a rafforzare la capacità delle banche di assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente dalla loro origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, a rafforzare la trasparenza e l'informativa delle banche, tenendo conto degli insegnamenti della crisi finanziaria. 74 Le riforme sono di due ordini: microprudenziali, ossia concernenti la regolamentazione a livello di singole banche; macroprudenziali, cioè riguardanti i rischi a livello di sistema che possono accumularsi nel settore bancario, nonché l'amplificazione prociclica di tali rischi nel tempo. L’attuazione della nuova disciplina prudenziale seguirà un regime di applicazione transitorio (cosiddetto “Phased-in”) che, nella maggior parte dei casi, è articolato su 4 anni (dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017). Tra le altre disposizioni, in punto di “adeguatezza patrimoniale delle banche”, è stata disciplinata la nuova modalità di determinazione del Patrimonio di Vigilanza (ridenominato “Fondi Propri”), la suddivisione del “Patrimonio di base” (Tier 1 – ridenominato “Capitale di classe 1”) in “Capitale primario di classe 1” - Common Equity Tier 1 (CET 1) e “Capitale aggiuntivo di classe 1” – Additional Tier 1 (AT1), nonché la definizione di differenti livelli minimi per i relativi indicatori patrimoniali. A regime (“fully phased”), il livello minimo dei coefficienti patrimoniali imposti da Basilea 3 è pari al 4,5% per il CET 1 capital ratio, 6,0% per il Tier 1 capital ratio e 8,0% per il Total capital ratio. La normativa Basilea III prevede che nell’ambito del regime transitorio, i singoli stati possano definire un livello di coefficiente di classe 1 (Tier 1 capital ratio) compreso tra il 5,5,% e il 6% (cfr. CRR, art. 465 e Circolare 285, Parte Seconda – Applicazione in Italia del CRR, Capitolo 14 – Disposizioni transitorie in materia di fondi propri, Sezione II – Disposizioni transitorie). La nuova disciplina prudenziale introduce inoltre importanti disposizioni in materia di Riserve di Capitale e, in particolare, la riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer), la riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer), la riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (global systemically important institution buffer – G-SII buffer) e la riserva per gli altri enti a rilevanza sistemica (other systemically important institution buffer – O-SII buffer). L’imposizione di riserve di capitale aggiuntive rispetto ai minimi regolamentari ha l’obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito nonché per far fronte ai rischi derivanti dalla rilevanza sistemica a livello globale o domestico di talune banche. Posto che l’Emittente non rientra fra gli enti a rilevanza sistemica globale, si riporta quanto previsto dalla disciplina per quanto attiene alle prime due riserve di capitale: - la riserva di conservazione del capitale è volta a preservare il livello minimo di capitale regolamentare in momenti di mercato avversi attraverso l’accantonamento di risorse patrimoniali di elevata qualità in periodi non caratterizzati da tensioni di mercato. Essa è obbligatoria ed è pari al 2,5% dell’esposizione complessiva al rischio della banca; - la riserva di capitale anticiclica ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle fasi di eccessiva crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di surriscaldamento del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le perdite nelle fasi discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva di capitale anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo specifici criteri che verranno definiti dall’Autorità di Vigilanza. Se ai livelli minimi dei coefficienti patrimoniali imposti da Basilea 3 si aggiunge quanto previsto per la riserva di conservazione del capitale (pari al 2,5%), tali livelli minimi, “fully phased” diventano rispettivamente pari al 7,0% per il Common Equity Tier 1 capital ratio (CET 1 capital ratio), 8,5% per il Tier 1 capital ratio e 10,5% per il Total capital ratio. La seguente tabella riporta i crediti in bonis, delle partite anomale lorde e dei principali indicatori di rischiosità creditizia per i periodi considerati. Tale tabella evidenzia che i dati della Banca del Fucino si discostano dai dati di riferimento registrati dal sistema bancario riferito alle banche minori su base nazionale; al riguardo si rileva che essendo tali ultimi dati elaborati a livello nazionale non tengono conto delle specificità territoriali connesse alla operatività della Banca operante nel Centro-Sud Italia, zona che più ha risentito della crisi economico-finanziaria che ha colpito il nostro Paese. 75 Tabella 2 - Principali indicatori di rischiosità creditizia e confronto con i dati di sistema Indice di rischiosità 1) SOFFERENZE LORDE / IMPIEGHI LORDI 2) SOFFERENZE NETTE / IMPIEGHI NETTI 3) RAPPORTO SOFFERENZE NETTE / PATRIMONIO Banca del Fucino 30/06/2015 12,16% 6,36% DATI DI SISTEMA (banche minori) 30/06/2015 (i) 9,5% N.D. Banca del Fucino 31/12/2014 DATI DI SISTEMA (banche minori) 31/12/2014 10,23% Banca del Fucino 31/12/2013 DATI DI SISTEMA (banche minori) 31/12/2013(i) 8,60% 9,12% 7,70% 5,26% 4,5% (ii) 5,10% 4,0%(ii) (i) 66,69% N.D. 53,49% N.D. 52,21% N.D. 4) PARTITE ANOMALE LORDE / IMPIEGHI LORDI 25,88% 18,1% 24,50% 16,80% 21,85% 15,90% 5) PARTITE ANOMALE NETTE / IMPIEGHI NETTI 19,38% N.D. 18,59% 10,8%(ii) 16,99% 10,0%(ii) 52,33% 53,8% 52,70% 52,10% 47,88% 48,50% 31,75% 38,2% 30,28% 36,50% 27,50% 31,50% 0,83% N.D. 1,60% N.D. 1,66% N.D. NETTO 6) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE (*) 7) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE PARTITE ANOMALE (*) 8) COSTO DEL RISCHIO: TOTALE RETTIFICHERIPRESE DI VALORE A CONTO ECONOMICO / CREDITI NETTI (i) Dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (“banche minori”). Fonte per il 2013: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 del 2014 tavola 3.1 pag. 26; fonte per il 2014: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 2015 tavola 3.1 pag. 21; Fonte per 30 giugno 2015 : Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 2015 tavola 4.1 pag. 37. (ii) Dati riferiti ai valori netti il cui confronto è eseguito rispetto ai dati del “Totale sistema” tratti dalla Relazione Annuale 2013 Banca d’Italia – Appendice – Tavola a16.11 e dalla Relazione Annuale 2014 Banca d’Italia – Appendice- Tavola a1 3.14. (*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. 1) “Sofferenze lorde/ Impieghi lordi”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle sofferenze lorde sul totale degli impieghi anch’essi lordi. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 12,16%, registrando un incremento rispetto al dato del 31/12/2014. L’incremento del rapporto è principalmente imputabile ad elementi esogeni, connessi alle difficoltà riscontrate dalla clientela e dalle imprese a seguito del perdurare della difficile congiuntura economica con effetti sul livello occupazionale e sul mercato delle imprese. Il rapporto è leggermente superiore rispetto ai dati di sistema in quanto tale elemento è legato al territorio di riferimento e i gradi di rischiosità sono differenziati tra le varie regioni italiane in base alla tipologia di attività economiche presenti. 2) “Sofferenze nette/ Impieghi netti”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle sofferenze nette, costituite dalle sofferenze lorde al netto dei fondi analitici rettificativi, sul totale degli impieghi anch’essi netti. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 6,36%, registrando un incremento rispetto al 5,26% rilevato a fine 2014. Anche per tale dato valgono le medesime considerazioni indicate al superiore punto 1. 76 3) “Sofferenze nette/Patrimonio netto”: l’indice al 30/06/2015 è pari al 66,69% rispetto al 53,49 rilevato a fine 2014. L’aumento è riconducibile da un lato all’aumento delle sofferenze nette e, dall’altro, a variazioni negative di periodo del patrimonio netto. 4) Per “Partite anomale lorde / Impieghi lordi” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi classificati a: sofferenza, incaglio, ristrutturati e scaduti e/o sconfinati deteriorati e i crediti verso clientela lordi. L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza degli impieghi anomali sul totale degli impieghi lordi. Il dato riflette, quindi, la rischiosità e l’andamento della congiuntura economica nelle aree geografiche di competenza dell’Emittente. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 25,88%, rispetto al 24,50% di fine dicembre 2014. Anche per tale dato valgono le medesime considerazioni indicate al superiore punto 1. 5) Per “Partite anomale nette / Impieghi netti” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi classificati a: sofferenza, incaglio, ristrutturati e scaduti e/o sconfinati deteriorati al netto dei fondi rettificativi e i crediti verso clientela. L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza degli impieghi anomali netti sul totale degli impieghi netti. Il dato riflette, quindi, la rischiosità e l’andamento della congiuntura economica nelle aree geografiche di competenza dell’Emittente. Al 30/06/2015 l’indice si attesta al 19,38%, rispetto al 18,59% di fine dicembre 2014. Tale incremento è da ricondurre al progressivo deterioramento della qualità del credito in conseguenza del peggioramento del ciclo economico. 8) Il “Costo del rischio”: è l’indicazione del costo del rischio inteso come rapporto tra le rettifiche/riprese su crediti e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela. A fine giugno 2015 l’indicatore è calcolato come rapporto fra le rettifiche su crediti verso la clientela riportate nella voce 130 a) del conto economico (sul semestre le rettifiche sono pari a 7.520 migliaia di euro) e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela (910.344 migliaia di euro). Pertanto il “costo del credito”, espresso in percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela, risulta pari a 0,83%. Al 31 dicembre 2014 le rettifiche su crediti verso la clientela ammontavano a euro 14.812 migliaia di euro (15.422 migliaia di euro al 31 dicembre 2013) come si evince dalla voce 130 a) del conto economico, rapportate all’ammontare dei crediti netti verso la clientela il cui ammontare era pari a 924.590 migliaia di euro (930.751 migliaia di euro al 31 dicembre 2013). Pertanto il “costo del credito”, espresso in percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela, risulta pari a 1,60%. Non Performing Exposure e Forbearance In data 9 gennaio 2015 la Commissione Europea ha approvato il Regolamento di esecuzione 2015/227, pubblicato in Gazzetta Ufficiale delll’Unione Europea il 20 febbraio 2015, recependo uno specifico “technical standard”, emanato dall’EBA (European Banking Authority) in data 21 ottobre 2013, relativo alla definizione di esposizioni deteriorate (“Non performing exposures”) e di esposizioni oggetto di concessione (“Forborne Exposures”). La Banca d’Italia ha quindi pubblicato l’aggiornamento della Circolare n. 272 nella quale vengono definiti i criteri segnaletici da seguire ai fini della classificazione della qualità del credito a partire dal 1° gennaio 2015. Nel dettaglio, le precedenti categorie di esposizioni deteriorate (scadute/sconfinate deteriorate, incagli, ristrutturate e sofferenze) sono state sostituite dalle nuove categorie delle esposizioni “scadute/sconfinate deteriorate”, “inadempienze probabili” e “sofferenze”. La nuova normativa di vigilanza ha inoltre introdotto l’obbligo di evidenziare le “Esposizioni oggetto di concessioni” (Forbearance) definite come esposizioni verso clienti in difficoltà finanziaria ai quali la banca ha accordato una concessione contrattuale. Tali esposizioni costituiscono un sottoinsieme sia dei crediti deteriorati che di quelli in bonis, in relazione allo stato di rischio dell’esposizione. La Banca del Fucino ha ottemperato agli obblighi di segnalazione delle operazioni in base alle nuove nozioni introdotte ed ha apportato le modifiche procedurali necessarie per la gestione del nuovo quadro normativo di riferimento dei crediti deteriorati. 77 Tabella 2 bis - Composizione degli impieghi verso la clientela per grado di rischio (importi in migliaia di euro) Sofferenze Inadempienze probabili ( ex Incagli) Inadempienze probabili forborne ( ex Crediti ristrutturati) Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate( ex Esposizioni scadute) 30/06/2015* Esposizi Rettifi one Esposizion % che lorda e netta copertur 30/06/2 30/06/20 30/06/2015 a 015 15 121.501 63.582 57.919 52,33% Sofferenze 31/12/2014 Esposizi Esposizio one ne lorda Rettifiche netta 31/12/201 31/12/2014 31/12/20 4 14 102.873 54.213 48.660 % copertu ra 52,70% Incagli 112.204 16.478 95.726 14,69% 117.325 18.269 99.056 15,57% 8.510 1.448 7.062 17,02% 17.755 693 17.062 3,90% 246.463 74.623 171.840 30,28% 759.392 6.642 752.750 0,87% 1.005.855 81.265 924.590 8,08% Crediti Ristrutturati 7.759 1.352 6.407 17,42% Esposizioni scadute 17.076 666 16.410 3,90% Totale partite anomale 258.540 82.078 176.462 31,75% Totale crediti in bonis 740.519 6.637 733.882 0,90% Crediti verso clientela 999.059 88.715 910.344 8,88% Totale partite anomale Totale crediti in bonis Crediti verso clientela *: Al 30/6/2015 i dati vengono riportati secondo la nuova classificazione prevista dal 7° aggiornamento della circolare n. 272 della Banca d’Italia. Al fine di agevolare il confronto dei dati vengono indicate tra parentesi le precedenti classificazioni ora sostituite dalla citata circolare. 31/12/2014 Esposizio Esposizione ne lorda Rettifiche netta 31/12/201 31/12/2014 31/12/2014 4 Sofferenze 31/12/2013 % copertura Esposizione lorda 31/12/2013 Rettifiche 31/12/2013 Esposizione netta 31/12/2013 % copertura 102.873 54.213 48.660 52,70% 90.999 43.571 47.428 47,9% 117.325 18.269 99.056 15,57% 103.128 14.031 89.097 13,6% 8.510 1.448 7.062 17,02% 7.334 1.857 5.477 25,3% 17.755 693 17.062 3,90% 16.593 499 16.094 3,0% 246.463 74.623 171.840 30,28% 218.054 59.958 158.096 27,5% 759.392 6.642 752.750 0,87% 779.815 7.160 772.655 0,92% 1.005.855 81.265 924.590 8,08% 997.869 67.118 930.751 6,73% Incagli Crediti Ristrutturati Esposizioni scadute Totale partite anomale Totale crediti in bonis Crediti verso clientela Le partite anomale nette hanno registrato a dicembre 2014 un incremento del 8,70%, passando da Euro 158,09 milioni a Euro 171,84 milioni, principalmente riconducibile alle posizioni incagliate sintomo 78 evidente della difficoltà del settore imprenditoriale di fronte al perdurare della crisi economica. Al 30 giugno 2015 le partite anomale nette si attestano ad Euro 176.462 milioni. L’analisi di dettaglio nel periodo dicembre 2013 - dicembre 2014 e 30 giugno 2015 evidenzia le seguenti dinamiche: - incremento di Euro 1,23 milioni (2,60%) delle sofferenze (da Euro 47,43 milioni a Euro 48,66 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le sofferenze nette ammontano a Euro 57,92 milioni; - incremento di Euro 9,96 milioni (11,18%) registrato nel comparto delle inadempienze probabili (incagli) (da Euro 89,10 milioni a Euro 99,06 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le inadempienze probabili nette ammontano a Euro 95,73 milioni; - incremento di Euro 1,58 milioni (28,94%) delle inadempienze probabili forborne (ristrutturate) (da Euro 5,48 milioni a Euro 7,06 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le inadempienze probabili forborne nette ammontano a Euro 6,41 milioni; - incremento di Euro 0,97 milioni (6,01%) delle esposizioni scadute (da Euro 16,09 milioni a Euro 17,06 milioni). Alla fine del I semestre 2015 le esposizioni scadute ammontano a Euro 16,41 milioni. Il rapporto tra sofferenze nette e crediti netti verso la clientela (dicembre 2013-dicembre 2014) registra un incremento attestandosi al 5,26%, rispetto al 5,10% rilevato nell’esercizio precedente. Al 30 giugno 2015 il rapporto si attesta allo 6,36%. Il rapporto tra sofferenze lorde e crediti lordi verso la clientela (dicembre 2013-dicembre 2014) si colloca al 10,23% (9,12% nel 2013). Tale rapporto subisce un incremento al 30 giugno 2015 (12,16%). In tale problematico contesto è importante sottolineare che il grado di copertura, rappresentato dal rapporto tra le rettifiche di valore e il totale dei crediti verso la clientela si incrementa al 8,08% al 31/12/2014 a fronte del 6,73% nel 2013. Al 30 giugno 2015 il grado di copertura si incrementa ulteriormente ed è pari al 8,88% rispetto al 7,4% delle Banche minori e dell’8,6% a livello di sistema. Il grado di copertura dei crediti in bonis, rappresentato dal rapporto fra rettifiche sui crediti in bonis e il totale dei crediti in bonis rimane sostanzialmente stabile attestandosi allo 0,87% nel 2014 (dato dal rapporto fra Euro 759.392 migliaia ed Euro 6.642 migliaia) rispetto allo 0,92% del 2013 (dato dal rapporto fra Euro 779.815 ed Euro 7.160. Al 30 giugno 2015 tale rapporto è pari allo 0,90% (dato dal rapporto fra Euro 740.519 migliaia ed Euro 6.637 migliaia). Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per settore di attività Per quanto riguarda gli impieghi, l’esposizione dell’Emittente è rivolta ai privati per il 36,52% del totale degli impieghi, alle imprese del settore edile per il 17,38%, ai servizi per il commercio per il 12,09%, agli altri servizi destinabili alla vendita per il 10,53% e ai servizi finanziari, di assicurazione, immobiliari, di consulenza, di pubblicità, del trattamento elettronico dell’informazione per il 8,64% ed infine ai servizi per alberghi e pubblici esercizi per il 4,21%. Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per area geografica L’esposizione su base geografica dell’Emittente è prevalentemente concentrata nelle regioni di principale presenza (Lazio, Abruzzo e Marche). Incidenza delle grandi esposizioni Nella seguente tabella si riporta l’informativa sulle “grandi esposizioni” definite dalla normativa di vigilanza di riferimento come le esposizioni della Banca nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi qualora le stesse siano maggiori o uguali al 10% del “capitale ammissibile”. 79 Tabella 3 - Grandi Esposizioni e incidenza su totale impieghi netti Sono definite “grandi esposizioni” le esposizioni di importo nominale pari o superiore al 10% del capitale ammissibile. Grandi Esposizioni e incidenza su totale impieghi netti (in migliaia di euro) IMPORTO GRANDI ESPOSIZIONI VALORE A BILANCIO RAPPORTO GRANDI ESPOSIZIONI/IMPIEGHI 30/06/2015 31/12/2014 31/12/2013 645.296 871.475 596.187 70,88% 94.26% 64,05% NETTI (1) IMPORTO GRANDI ESPOSIZIONI VALORE 62.138 89.952 145.668 PONDERATO RAPPORTO GRANDI ESPOSIZIONI/ IMPIEGHI 9,88% 15,75% 6,68% NETTI (2) (1) Al numeratore del rapporto viene considerato il valore di bilancio delle esposizioni della Banca classificate come “grandi esposizioni”. (2) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio della Banca, dopo l’applicazione delle ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi esposizioni”. Nel dettaglio, al 30 giugno 2015 la principale esposizione per un valore di bilancio pari ad Euro 526.670 migliaia è verso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed è per gran parte costituito dall’investimento in titoli di Stato con un fattore di ponderazione pari a zero. Il numero delle grandi esposizioni al netto dell’esposizione nei confronti del Ministero del Tesoro e degli intermediari vigilati è pari a 3. Rischio sovrano In rapporto alle dimensioni del proprio attivo la banca detiene significativi importi di titoli di debito dello stato italiano. In particolare al 30/6/2015 la banca detiene titoli emessi dallo stato italiano per un importo di euro 479.183 milioni di euro pari al 95,40% del totale dell’attività finanziarie. Nella seguente tabella si riportano le esposizioni in titoli di debito sovrano con specifica indicazione del portafoglio di appartenenza e del rating. Tabella 4 – Esposizione dell’Emittente in titoli di debito sovrano Governi e Rating (dati €/1000) 30/06/2015 Cat. IAS Italia (BBB) HFT ¹ Canada HFT (AAA) ¹ Italia (BBB) HTM Italia (BBB) AFS 31/12/2014 31/12/2013 Valore nominale Valore Bilancio Fair Value Valore nominale Valore Bilancio Fair Value Valore nominale Valore Bilancio Fair Value 25.000 25.286 25.193 78.000 78.239 78.302 225.000 225.972 226.546 0 0 0 0 0 0 5.000 3.407 3.408 0 0 0 52.000 52.129 52.129 52.000 51.821 51.821 434.000 453.897 445.507 480.800 494.827 496.049 152.400 151.862 152.822 80 TOTALE % del Valore di Bilancio dei titoli rispetto al Totale delle Attività Finanziarie 459.000 479.183 470.700 95,40% 610.800 625.195 626.480 95,31% 434.400 433.062 434.597 90,0% ¹ S&P . Per maggiori informazioni in merito all’esposizione della Banca sui titoli di debito emessi da Stati Sovrani si vedano le informazioni pubblicate nel Bilancio 2014 – Nota Integrativa – Parte B “Informazioni sullo Stato Patrimoniale” – Sez. 2, 3, 4 e 5 alle pagine da 90 a 101 e nell’Allegato 2 “Elenco Titoli di Proprietà, da pag. 365 a pag. 374. Principali indicatori di liquidità dell’Emittente Con riferimento alle informazioni concernenti la liquidità, Basilea 3 prevede l’introduzione di nuovi requisiti quantitativi e sistemi di monitoraggio e gestione del rischio di liquidità, incentrati su un requisito di liquidità a breve termine (Liquidity Coverage Ratio - LCR) e su una regola di equilibrio strutturale a più lungo termine (Net Stable Funding Ratio - NSFR). In particolare, il Regolamento (UE) n. 575/2013 (c.d. “CRR”), all’art. 412 “Requisito in materia di copertura della liquidità” (Liquidity Coverage Ratio - LCR) prevede che gli enti detengano uno stock di attività liquide adeguato a far fronte a deflussi di liquidità in condizioni di forte stress per un periodo di trenta giorni; all’art. 413 “Finanziamento stabile” (Net Stable Funding Ratio - NSFR), prevede che gli enti assicurano che gli obblighi a lungo termine siano adeguatamente soddisfatti con una serie di strumenti di finanziamento (funding) stabile sia in condizioni normali che in condizioni di stress. La ratio LCR è entrata in vigore a partire dal 1° ottobre 2015 con una soglia minima richiesta del 60%, che verrà innalzata annualmente progressivamente fino a raggiungere il 100% nel 2018, mentre l’entrata in vigore dell’NSFR è prevista a partire dal 2018 con una soglia minima richiesta del 100%. In merito ai principali indicatori di liquidità (Liquidity Coverage Ratio – LCR, Net Stable Funding Ratio – NSFR), si evidenzia che la Banca del Fucino procede alla determinazione dei rispettivi valori esclusivamente a fini gestionali, riscontrando a giugno 2015 un livello di Liquidity Coverage Ratio – LCR pari al 244% e un livello di Net Stable Funding Ratio – NSFR pari a 240%. La Banca del Fucino a partire dalla competenza del 31/3/2014 ottempera all’obbligo di segnalare alla Banca d’Italia: le attività liquide (di base, aggiuntive e supplementari); i deflussi di liquidità (sui depositi al dettaglio, su altre passività, aggiuntivi, da linee di credito e di liquidità); gli afflussi di liquidità. Tabella 5 – Principali indicatori di liquidità Descrizione voci 30/6/2015 31/12/2014 31/12/2013 Loan to Deposit Ratio 65,30% 64,87% 72,88 % Liquidity Coverage Ratio 244 % 320 % Nd Net Stable Funding Ratio 240 % 253 % Nd 81 Operazioni di rifinanziamento con la BCE L’Emittente accede direttamente ai finanziamenti erogati dalla BCE. Al 30/06/2015 la Banca del Fucino ha in essere un finanziamento presso la BCE per Euro 56,5 milioni, risultato dell’aggiudicazione dell’asta a lungo termine (TLTRO) del 17/12/2014, avente scadenza 26/09/2018. Nella tabella che segue si riportano i dettagli della citata operazione. Operazioni di rifinanziamento presso la BCE (in migliaia di €) Data di decorrenza Ammontare al 30/6/2015 Ammontare al 31/12/2014 Data di scadenza LTRO TLTRO 01/03/2012 17/12/2014 0 56.520 200.000 (LTRO) 56.520 26/02/2015 26/09/2018 In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 30/6/2015 un ammontare di titoli stanziabili presso BCE, pari a circa 393,4 mln di euro. Tali disponibilità sono costituite interamente da titoli di Stato Italiani. L’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità. Esposizione del portafoglio titoli di proprietà dell’Emittente ai rischi di mercato Il rischio di mercato si manifesta relativamente sia al portafoglio di negoziazione (trading book) comprendente gli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, sia relativamente al portafoglio bancario (banking book), che comprende i titoli diversi da quelli costituenti il trading book. I rischi di mercato relativi al portafoglio titoli, per entrambe le componenti banking book e trading book, vengono misurati tramite il “Valore a Rischio” (Value-at-Risk o VaR). Dato un portafoglio di strumenti finanziari, il VaR esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato (tassi di interesse, cambio, prezzi delle azioni, indici) in un determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità. In relazione all’esposizione del portafoglio titoli di proprietà dell’Emittente ai rischi di mercato, si forniscono di seguito le seguenti informazioni relative al Value at Risk (VAR) misurato su un holding period di 10 giorni (periodo di detenzione) con intervallo di confidenza pari al 99%: - al portafoglio di negoziazione (trading book) VALUE AT RISK (VAR) TRADING BOOK 30/06/2015 31/12/2014 VAR TRADING BOOK € 18.816 € 81.826 Il VaR del Portafoglio di negoziazione (trading book) al 30/6/2015 è pari a € 18.816, rispetto al VaR rilevato al 31/12/2014 pari a € 81.826. Il rischio cambio del portafoglio è nullo in quanto tutte le attività presenti sono denominate in Euro. - al portafoglio bancario (banking book) 82 VALUE AT RISK (VAR) BANKING BOOK 30/06/2015 31/12/2014 VAR BANKING BOOK € 3.514.041 € 297.743 Il VaR del Portafoglio bancario (banking book) al 30/6/2015 è pari a € 3.514.041, rispetto al VaR rilevato al 31/12/2014 pari a € 297.743. Il rischio cambio del portafoglio è nullo in quanto tutte le attività presenti sono denominate in Euro. Per maggiori informazioni in merito alle politiche di copertura del rischio di mercato si rinvia alla Parte E – “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, Sez. 2 – Rischio di Mercato, pagine da 269 a 281 del Bilancio 2014. Tabella 6 - Principali dati di conto economico VARIAZIONE GIUGNO (MIGLIAIA DI EURO) 30/06/2015 30/06/2014 2015 - 31/12/2014 GIUGNO 31/12/2013 VARIAZIONE 2014-2013 2014 1)MARGINE DI INTERESSE 2) MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 15.556 16.023 -2,91% 31.007 33.313 -6,92% 32.428 32.422 0,02% 61.517 60.705 1,34% 24.888 25.980 -4,20% 46.313 45.134 2,61% 21.545 1.936 20.692 2.921 4,12% -33,72% 42.782 1.153 40.939 1.865 4,50% -38,18% 3) RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA ED ASSICURATIVA 4) COSTI OPERATIVI 5) UTILE NETTO 1) Al 31 dicembre 2014 il margine di interesse si attesta a 31,01 milioni di euro, in riduzione del 6,92% su base annua, a seguito della generalizzata riduzione dei tassi di interesse di riferimento. Alla chiusura del primo semestre 2015 il margine di interesse si attesta a 15,56 milioni di euro con una riduzione del 2,91% rispetto al primo semestre dello scorso anno. La tenuta del margine di interesse pur permanendo bassi i tassi di interesse è sostanzialmente riconducibile ad azioni di ridefinizione del pricing sia per quanto concerne le forme più onerose di raccolta sia per gli impieghi. 2) Il Margine di Intermediazione è la somma algebrica del margine di interesse, delle commissioni nette, dei dividendi, del risultato netto delle attività di negoziazione e di copertura, degli utili o delle perdite da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie. Per quanto riguarda il dato relativo al primo semestre 2015, il valore rimane sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,02%) 3) Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a Euro 46,313 milioni di euro nel 2014, in aumento del 2,61% rispetto a 45,134 milioni di Euro del periodo di raffronto. Nel primo semestre 2015 si determina in 24,89 milioni di euro con una riduzione del 4,20% (25,98 milioni di euro del corrispondente periodo del 2014). 4) Nel 2014 i costi operativi, pari a 42,78 milioni di euro, si incrementano del 4,50% su base annua, principalmente per i costi inerenti la costituzione della Divisione Private Banking ed all’incremento 83 delle imposte indirette interamente recuperate a carico della clientela e contabilizzate alla voce 190 di conto economico. Le spese del personale si incrementano, da Euro 23,74 milioni del 2013 ad Euro 24,62 milioni del 2014 (3,71% ). Le altre spese amministrative si incrementano dell’ 11,50, da Euro 19,82 milioni a Euro 22,10 milioni. Inalterate le rettifiche di valore su attività materiali che si rappresentano in Euro 1,63 milioni di euro rispetto a 1,65 milioni dell’esercizio precedente. Nel primo semestre 2015 i costi operativi totalizzano 21,55 milioni di euro e registrano un incremento pari al 4,12%, rispetto a 20,69 milioni di Euro del primo semestre 2013. 5) L’utile dell’esercizio 2014 si determina in 1,15 milioni di euro in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2013 (Euro 1,86 milioni) principalmente imputabile a maggiori accantonamenti a voce “130a” di Conto Economico “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”, come peraltro registrato generalmente al livello di sistema. Il primo semestre 2015 registra un risultato di 1,936 milioni di euro rispetto ad Euro 2,920 milioni di giugno 2014 a seguito del descritto aumento delle rettifiche su crediti e dei costi operativi. Informazioni di dettaglio sul conto economico sono riportate nel Bilancio d’Esercizio 2014 – Nota Integrativa – Parte C “Informazioni di Conto Economico” da pagina 189 a pagina 229. Tabella 7 - Principali dati di stato patrimoniale (MIGLIAIA DI EURO) 30/06/2015 31/12/2014 VARIAZIONE GIUGNO 2015 DICEMBRE 31/12/2013 VARIAZIONE 2014-2013 2014 1) RACCOLTA DIRETTA * 2) RACCOLTA INDIRETTA 3) IMPIEGHI NETTI 4) TOTALE ATTIVO 5) ATTIVITÀ FINANZIARIE 6) PASSIVITÀ FINANZIARIE 7) POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA 8) PATRIMONIO NETTO** 9) CAPITALE SOCIALE 1.394.178 1.011.719 910.344 1.610.172 502.302 0 1.425.285 909.883 924.590 1.825.719 655.943 0 -2,18% 11,19% -1,54% -11,81% -23% 0 1.277.133 788.169 930.751 1.623.638 481.329 0 11,60% 15,44% -0,66% 12,45% 36,28% 0 -3.092 -151.940 97,96% -130.118 -16,77% 86.854 60.000 90.967 60.000 -4,52% 0,00% 90.840 60.000 0,14% 0,00% * Include le seguenti voci: “20 – Debiti verso la clientela”; “30 – Titoli in circolazione”. **Comprende le voci “140. Riserve da valutazione”, “160. Strumenti di capitale”, “170. Riserve”, “180. Sovrapprezzi di emissione”, “190. Capitale”, “200. Azioni proprie” e “220. Utile (Perdita) del periodo”. 1) Al 30 giugno 2015 la Raccolta diretta da clientela, con una consistenza di 1.394,17 milioni di euro, è in diminuzione del 2,18% rispetto a 1425,28 milioni del dicembre 2014; le dinamiche evidenziano un incremento dei debiti verso la clientela dell’1,37% mentre i titoli in circolazione flettono del 16,02% principalmente per effetto della riduzione delle operazioni di raccolta a tempo. 2) La raccolta indiretta a fine giugno 2015 assomma a 1.011,72 milioni di euro, in crescita del 11,19% rispetto a 909,88 milioni del dicembre 2014 principalmente riconducibile all’incremento relativo al risparmio gestito in conseguenza della attivazione della Divisione Private Banking. 3) Al 30 giugno 2015 gli impieghi netti si attestano a 910,34 milioni di Euro in diminuzione del 1,54% rispetto a 924,59 milioni di Euro del 31 dicembre 2014. La dinamica è ancora influenzata dalla negativa congiuntura economica che ha colpito sia il settore famiglie che imprese. 84 4) Il totale attivo, a fine giugno 2015, ammonta a 1.610,17 milioni di Euro con una diminuzione del 11,81% rispetto al 31 dicembre 2014, pari a 1.825,72 milioni di Euro, a causa del rimborso del finanziamento BCE. 5) Le attività finanziarie, a fine giugno 2015, assommano a 502.302 milioni di euro e sono essenzialmente rappresentate da titoli di Stato italiani, principalmente iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, per 479,18 milioni di euro, in decremento rispetto al 31 dicembre 2014 ( Euro 626,48). 6) Al 30 giugno 2015 ed al 31 dicembre 2014 non sono presenti passività finanziarie. 7) La posizione interbancaria netta al 30 giugno 2015 è pari a 3,1 milioni di Euro con in incremento rispetto a dicembre 2014 ( – 151,94 milioni di Euro). 8) Il patrimonio netto al 30 giugno 2015 si determina in 86,85 milioni di euro con una diminuzione del 4,52% rispetto a 90,97 milioni di euro al 31 dicembre 2014 principalmente imputabile alle riserve negative dei titoli AFS. 9) Il capitale sociale della Banca, pari a 60,00 milioni di Euro rimane invariato. Informazioni di dettaglio sullo stato patrimoniale sono riportate nel Bilancio d’Esercizio 2014 – Nota Integrativa – Parte B “Informazioni sullo Stato Patrimoniale” da pagina 88 a pagina 188. 4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 4.1. STORIA ED EVOLUZIONE DELL’EMITTENTE Banca del Fucino è stata costituita a Roma il 4 luglio 1923 La Banca ha indirizzato la sua espansione territoriale nel Lazio, soprattutto nell'area metropolitana di Roma, in Abruzzo, nella provincia de L'Aquila, nonché nelle Marche dove è presente con una filiale a San Benedetto del Tronto che ancora oggi rappresentano l’area di azione istituzionale. Attualmente dotata di 31 Filiali, di cui 20 nella provincia di Roma, Banca del Fucino ha preservato la sua autonomia e la sua volontà di crescita equilibrata, controcorrente rispetto al fenomeno delle concentrazioni bancarie che ha portato all’assorbimento di gran parte degli istituti ad operatività locale. Fatti importanti dell’evoluzione recente della Banca In un’ottica di rafforzamento e ampliamento dei servizi prestati nei confronti dei propri clienti, la Banca ha istituito la Divisione di Private Banking dotata di proprie risorse e strutture (di seguito la “Divisione”), deputata, inter alia, a svolgere il collocamento di prodotti finanziari e di servizi/attività di investimento. La Divisione dispone di tutti gli opportuni presidi di controllo interno nonché delle adeguate misure di natura logistica, procedurale e informativa finalizzati ad assicurare il corretto ed efficiente svolgimento delle attività cui la Divisione è destinata, nel rispetto dei requisiti richiesti dalle disposizioni normative e regolamentari vigenti in materia di prestazione di servizi e attività di investimento nonché di organizzazione interna e al fine di ridurre i rischi operativi connessi con lo svolgimento di tali servizi e attività. 4.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente La denominazione legale e commerciale dell’Emittente è Banca del Fucino S.p.A.. 85 4.1.2. Luogo di registrazione dell’Emittente e suo numero di registrazione La Banca del Fucino è iscritta al Registro delle Imprese di Roma al n. 1775, codice fiscale n.00694710583 , partita IVA n. 00923361000, ed è iscritta all'Albo delle Banche tenuto dalla Banca d'Italia al n. 37150, codice Abi 3124.5 4.1.3. Data di costituzione e durata dell’Emittente L’Emittente è una società per azioni costituita per atto a rogito del notaio Buttaroni Dott. Girolamo, n. 201, reg. 428 Atti Pubblici, il 4 luglio 1923 con durata fissata (ai sensi dell’articolo 2 dello statuto sociale), fino al 31 dicembre 2099, salvo eventuali proroghe deliberate dall’Assemblea Straordinaria degli azionisti della Banca. 4.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale. La Banca del Fucino è una società per azioni costituita in Italia, regolata ed operante in base al diritto italiano. L'Emittente ha sede legale in Roma, via Tomacelli 107, 00186. Recapiti della sede legale: Numero di telefono 06 689761; Numero di Fax 06 68300129; E-mail [email protected] 4.1.5 Qualsiasi fatto recente verificatosi nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione della solvibilità dello stesso Non si sono verificati recentemente eventi sostanzialmente rilevanti ai fini della valutazione della solvibilità dell’Emittente. 5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA’ 5.1. 5.1.1 PRINCIPALI ATTIVITÀ Breve descrizione delle principali attività dell’emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati La Banca del Fucino ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Essa può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti ed ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale in conformità alle disposizioni emanate dall’Autorità di Vigilanza. La Banca può emettere obbligazioni conformemente alle vigenti disposizioni normative. I servizi bancari forniti alla clientela vengono implementati direttamente ovvero vengono offerti prodotti di terzi sulla base di accordi commerciali con altre Società di primario standing. ATTIVITA’ DI RACCOLTA Raccolta fiduciaria: composizione, evoluzione e politica dei tassi. 86 La raccolta diretta da clientela (dicembre 2013-dicembre 2014) aumenta dell’11,60%, passando da Euro 1.277,13 milioni a Euro 1.425,28 milioni. La componente debiti verso la clientela registra un incremento del 19,84%, per le cause, passando da Euro 946.340 milioni a Euro 1.134.120 milioni. Il risultato è così determinato: i conti correnti ed i depositi liberi aumentano del 14,50% (da Euro 783,68 milioni a Euro 897,34 milioni), i depositi vincolati si incrementano del 36,48% (da Euro 120,03 milioni a Euro 163,81 milioni), mentre le operazioni di pronti contro termine registrano un incremento del 286,93% (da Euro 9,49 milioni a Euro 36,73 milioni). In decremento le obbligazioni (-12,39%), in linea con quanto registrato a livello di sistema (da Euro 253,68 milioni a Euro 222,25 milioni). I certificati di deposito (Altri titoli Altri) diminuiscono del 10,64% (da Euro 77,11 a Euro 68,91). Al 30 giugno 2015 la raccolta diretta da clientela registra un decremento del 2,18% rispetto a dicembre 2014 con un valore di Euro 1.394,17 milioni. La componente debiti verso la clientela è pari a Euro 1.149,66, in crescita del 1,37% grazie ad operazioni di funding rispetto a quanto registrato verso la fine dello scorso esercizio (Euro 1.134,12 milioni). Gli incrementi maggiori si registrano sul fronte dei conti correnti e depositi liberi (+8,29%). Al 30 giugno 2015 risultano in leggero decremento le obbligazioni (Euro 205,67 milioni), mentre i certificati di deposito si riducono in misura più marcata ( -43,64% ) per una parziale conversione di tali disponibilità in raccolta indiretta. Nella tabella di seguito riportata viene rappresentata l’operatività della Banca del Fucino in termini di “raccolta diretta”. I dati sono tratti dai Bilanci 2013 e 2014 nonché dalle relazioni semestrali chiuse al 30 giugno 2014 ed al 30 giugno 2015 sottoposti a revisione dalla Società di Revisione. Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio d’Esercizio 2014 – Nota Integrativa – Parte B “Informazioni sullo Stato Patrimoniale” - Sezione 2 “Debiti verso la clientela” da pagina 145 a pagina 149 e Sezione 3 “Titoli in Circolazione” da pagina 150 a pagina 152. Raccolta Diretta per forme tecniche (importi in migliaia di euro) Debiti verso Clientela Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Pronti contro Termine Altri Debiti Totale debiti verso clientela Titoli in circolazione Obbligazioni strutturate 30/06/2015 Var. % giugno 201531/12/2014 dicembre 2014 Var. % 31/12/2013 2014-2013 971.773 135.939 897.342 163.810 8,29% -17,01% 783.683 120.029 14,50% 36,48% 8.497 18.410 1.149.667 36.731 36.237 1.134.120 -76,87% -49,20% 1,37% 9.493 33.135 946.340 286,93% 9,36% 19,84% 0 0 0 0 0 87 Obbligazioni altre Altri titoli altri Totale titoli in circolazione Raccolta diretta da clientela 205.669 38.842 222.253 68.912 -7,46% -43,64% 253.677 77.116 -12,39% -10,64% 244.511 291.165 -16,02% 330.793 -11,98% 1.394.178 1.425.285 -2,18% 1.277.133 11,60% RACCOLTA INDIRETTA Nel corso del 2014 i saldi puntuali della raccolta indiretta della Banca evidenziano un incremento del 15,44% (da Euro 788,17 milioni a Euro 909,88 milioni); tale incremento si deve sostanzialmente all’avviamento delle attività di Private Banking iniziate proprio negli ultimi mesi del 2014. A giugno 2015 il dato della raccolta indiretta si attesta ad Euro 1.011,72 (+11,19), continuando a registrare un incremento rispetto a dicembre 2014, soprattutto nel comparto risparmio gestito. Nella tabella di seguito riportata viene rappresentata l’operatività della Banca del Fucino in termini di “raccolta indiretta”. I dati sono tratti dai Bilanci 2013 e 2014, nonché dalle relazioni semestrali chiuse al 30 giugno 2014 ed al 30 giugno 2015, sottoposti a revisione dalla Società di Revisione. Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio d’Esercizio 2014 – Relazione di Gestione – “Raccolta Indiretta” pagina 19. Raccolta Indiretta (ai valori di mercato) 30/06/2015 (importi in migliaia di euro) Fondi comuni di investimento e SICAV 360.771 Riserve tecniche assicurative 199.886 Totale Risparmio Gestito 560.657 Risparmio Amministrato 451.062 Totale Raccolta Indiretta 1.011.719 Var. % 31/12/2014 giugno 2015 dicembre 2014 Var. % 31/12/2013 2014-2013 124.649 189,43% 75.196 65,77% 146.199 36,72% 117.453 24,47% 270.848 107,00% 192.649 40,59% 639.035 -29,42% 595.520 7,31% 909.883 11,19% 788.169 15,44% OPERAZIONI DI IMPIEGO La consistenza degli impieghi, al netto delle rettifiche, al 31 dicembre 2014 si è attestata a Euro 924,59 milioni rispetto a Euro 930,75 milioni dell’esercizio precedente, con un decremento dello 0,66% Al 30 giugno 2015 i crediti verso la clientela ammontano a Euro 910,34 in decremento rispetto al dato di dicembre 2014 (-1,54%) principalmente attribuibile ai depositi attivi con Cassa Compensazione e Garanzia presso il New Mic. In lieve flessione i conti correnti (-5,07%) e ancor meno marcata la riduzione dei mutui (-2,05%). Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio d’Esercizio 2014 -Parte B, informazioni sullo Stato Patrimoniale Sezione 7 “Crediti verso Clientela” pagine 105 – 108. 88 Crediti clientela per 30/06/2015 forme tecniche (importi in migliaia di euro) Conti Correnti 254.826 Mutui 408.479 Carte di Credito e 20.069 prestiti personali e cessioni del quinto Altre operazioni 50.508 Partite anomale 176.462 Totale Crediti verso 910.344 clientela 5.1.2. 31/12/2014 Var. % 31/12/201 giugno 2015 - 3 dicembre 2014 Var. % 2014-2013 257.529 405.174 20.264 -1,05% 0,82% 0,96% 265.174 427.945 22.075 -2,88% -5,32% -8,20% 69.782 171.841 924.590 -27,62% 2,69% -1,54% 57.462 158.095 930.751 21,44% 8,69% -0,66% Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi Non ci sono nuovi prodotti e/o attività significative,Tuttavia, si segnala che la Banca, avendo istituito la Divisione di private banking, ha posto in essere i necessari interventi organizzativi e procedurali, apportando anche adeguati aggiornamenti alla contrattualistica in uso, al fine di attivare il collocamento mediante offerta fuori sede. 5.1.3. Principali mercati Tutte le attività commerciali dell’Emittente vengono svolte interamente sul territorio delle Regioni Lazio, Abruzzo e Marche, per il tramite della Rete di Filiali. L’organizzazione territoriale di vendita e distribuzione dell’Emittente è costituita, alla Data del Prospetto di Base, da 31 sportelli tutti localizzati nel Centro Italia. La distribuzione degli sportelli per provincia è la seguente: Provincia n. sportelli Roma 20 Aquila 7 Frosinone 2 Pescara 1 Ascoli Piceno 1 TOTALE 31 Il personale dipendente alla data del 30/06/2015 era di 344 unità. 89 5.1.4 La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’emittente nel Documento di Registrazione riguardo alla sua posizione concorrenziale. Non ci sono nel presente Prospetto di Base dichiarazioni dell’Emittente in merito alla propria posizione concorrenziale. 6. 6.1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’EMITTENTE Banca del Fucino non appartiene ad alcun Gruppo ai sensi dell’art. 60 del TUB. In considerazione di ciò, l’Emittente gode di piena autonomia gestionale. 6.2. DIPENDENZA DA ALTRI SOGGETTI ALL’INTERNO DEL GRUPPO In quanto non appartenente a nessun gruppo, Banca del Fucino non dipende da altri soggetti. 7. 7.1. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE CAMBIAMENTI NEGATIVI SOSTANZIALI DELLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE DALLA DATA DELL’ULTIMO BILANCIO SOTTOPOSTO A REVISIONE E PUBBLICATO L’Emittente attesta che dal 31 dicembre 2014, data di chiusura dell’ultimo bilancio annuale di Banca del Fucino, sottoposto a revisione legale dei conti e pubblicato, non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dello stesso Emittente. 7.2. INFORMAZIONI SU TENDENZE, INCERTEZZE, RICHIESTE, IMPEGNI O FATTI NOTI CHE POTREBBERO RAGIONEVOLMENTE AVERE RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE ALMENO PER L’ESERCIZIO IN CORSO La Banca del Fucino attesta che non è a conoscenza di informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso. 8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI Il presente Documento di Registrazione non include previsioni o stime degli utili. 9. 9.1. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE E VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI INFORMAZIONI CIRCA GLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE E CONTROLLO Di seguito sono indicati i membri del Consiglio di Amministrazione, della Direzione e del Collegio Sindacale della Banca del Fucino alla Data del Prospetto di Base, i loro eventuali incarichi all’interno della Banca del Fucino e le loro principali attività esterne. 90 L’Emittente adotta il sistema di amministrazione tradizionale di cui all’articolo 2380, primo comma, del Codice Civile. Il consiglio di amministrazione dell’Emittente è stato nominato dall’Assemblea ordinaria del 29 maggio 2014 e rimarrà in carica sino alla data dell’assemblea chiamata ad approvare il Bilancio al 2016. Il consiglio di amministrazione è composto da sei membri. Tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione risultano in possesso dei requisiti di professionalità e di onorabilità previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari. L’attuale composizione del consiglio di amministrazione è la seguente: Consiglio di Amministrazione Cognome, Nome, Carica ricoperta nell’Emittente Principali cariche in altre società Luogo e Data di nascita Alexander Francis Poma Murialdo, nato a Presidente del Consiglio di Hammersmith (UK) il Amministrazione 20 giugno 1981 Consigliere delle società Romana di Partecipazioni Sociali SpA e Finvest SpA Giulio Torlonia, nato a Roma il 3 agosto 1963 Vice presidente del Consiglio di Consigliere della Società Romana di Amministrazione Partecipazioni Sociali SpA Marco Valerio Bellini, nato a Roma il 21 dicembre 1963 Consigliere Presidente della Società BE TRUST FIDUCIARIA S.R.L. Presidente del CdA della Società Consortile A.R.L.I.TRAS.TE. Nadotti Prof. Loris Maria Lino, nato a Perugia il 3 febbraio 1956 Presidente del Collegio Sindacale della società Coofin Srl. Consigliere Membro della Deputazione Generale Fondazione Monte Paschi di Siena Consigliere Fondazione Toscana Life Sciences Vincenzo Mezzacapo, nato a Roma il 18 gennaio 1938 Consigliere Vassalli prof. avv. Francesco, nato a Roma Consigliere il 3 marzo 1943 - Presidente della Finanziaria Saccarifera Italo Iberica S.p.A. Il collegio sindacale dell’Emittente è stato nominato dall’Assemblea ordinaria del 29 maggio 2014 e rimarrà in carica sino alla data dell’assemblea chiamata ad approvare il Bilancio al 31 dicembre 2016. In data 27 Maggio 2015 l’ Assemblea ordinaria dei Soci a seguito della decesso del Dr. Berardino Di Paolo, ha nominato l’Avvocato Andrea Galante quale Presidente del Collegio Sindacale per il periodo di durata pari a quella degli altri sindaci in carica. Due componenti del Collegio Sindacale (Saraceno e 91 Sabatini) sono iscritti nel Registro dei Revisori Contabili istituito presso il Ministero della Giustizia ad eccezione del Presidente del Collegio Sindacale, il quale essendo avvocato è iscritto negli albi professionali individuati con decreto del Ministro della giustizia (DM. 29 dicembre 2004, n. 320). L’attuale composizione del collegio sindacale è la seguente: Collegio Sindacale Cognome, Nome, Luogo e Data di nascita Carica ricoperta nell’Emittente GALANTE Avv. Andrea Presidente nato a Roma il 1 Giugno Sindacale 1962 del Principali cariche in altre società Collegio Consigliere di Amministrazione di Tages capital SGR S.p.A.; Componente del Comitato di sorveglianza (su incarico della Banca d’Italia) della Darma SGR S.p.A. (in liquidazione coatta amministrativa) Sabatini dr. Alberto, nato a Sindaco effettivo Roma il 19 agosto 1963 Sindaco delle società: Cosmofin SpA; Romana Partecipazioni Sociali SpA; Presidente del Collegio Sindacale della Finvest Finanziaria Investimenti SpA. Saraceno dr. Paolo, nato a Sindaco effettivo Roma il 31 agosto 1963 Sindaco delle società: Fond.E.R.; Finvest SpA; Ispredil SpA. Presidente del Collegio Sindacale delle società: Buzzonetti dr. Paolo, nato a Sindaco supplente Roma il 17 aprile 1965 Finconcordia SpA; Inpac SpA. Cresme Ricerche SpA; Longo dr. Mauro, nato a Sindaco supplente Orbetello (GR) il 23 luglio 1945 Sindaco della società Anicaflash Srl. Tutti i componenti del Collegio Sindacale risultano in possesso dei requisiti di professionalità, di onorabilità e di indipendenza previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari. La Direzione Generale dell’Emittente, alla Data del Prospetto di Base, risulta composta come segue: 92 Direzione Generale Cognome, Nome, Luogo e Carica ricoperta Data di nascita nell’Emittente Principali cariche in altre società Di Paola dr. Giuseppe, nato Direttore Generale a Formia (LT) il 29 gennaio 1950 Consigliere delle seguenti società: Abi;Assbank; C-Global SpA; Cedacri SpA Componente Commissione Regionale Abi Lazio Mancinelli rag. Enzo, nato a Penna San Giovanni (MC) il 30 gennaio 1954 Vice Direttore Generale Pignataro Dr. Salvatore Vice Direttore Generale Componente Commissione Regionale Abi Abruzzo I membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Direzione Generale dell’Emittente sono tutti domiciliati per la carica presso la sede legale dell’Emittente in via Tomacelli 107, 00186 Roma. 9.2. CONFLITTI DI INTERESSI DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA Alla Data del Prospetto di Base, e per quanto a conoscenza dell’Emittente, nessuno dei membri degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza di cui al Paragrafo 9.1 è portatore di interessi in conflitto con i propri obblighi derivanti dalla carica o qualifica ricoperta nella Banca, salvo quelli eventualmente inerenti le operazioni sottoposte al consiglio di amministrazione e da questo deliberate in conformità alla normativa vigente. I componenti degli organi di amministrazione, direzione e vigilanza dell’Emittente sono, infatti, tenuti all’adempimento delle disposizioni di seguito richiamate volte a disciplinare fattispecie rilevanti sotto il profilo della sussistenza di un interesse specifico al perfezionamento di un’operazione: - articolo 136 del TUB (obbligazioni degli esponenti bancari) impone l’adozione di una particolare procedura autorizzativa nel caso in cui una banca contragga obbligazioni di qualsiasi natura o compia atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con i rispettivi esponenti aziendali o nel caso di operazioni di finanziamento con gli stessi; - articolo 2391 del Codice Civile (interessi degli amministratori); - Circolare 263 di Banca d’Italia - Titolo V – Capitolo 5 (Attività di rischio e conflitti d’interesse nei confronti di soggetti collegati) mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della banca possa compromettere l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, potenziali danni per depositanti e azionisti. L’Emittente e i suoi organi hanno adottato misure e procedure interne per garantire il rispetto delle disposizioni sopra indicate. Per maggiori informazioni sulle operazioni con parti correlate relative all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 si rinvia al Bilancio della Banca, Nota Integrativa, Parte H, pagg. da 352 a 354, a disposizione del pubblico nei luoghi indicati nella Sezione 14 del presente Documento di Registrazione. 93 10. PRINCIPALI AZIONISTI 10.1. CAPITALE SOCIALE E ASSETTO DI CONTROLLO DELL’EMITTENTE. Alla Data del Prospetto di Base, il capitale sociale dell’Emittente, interamente sottoscritto e versato, è pari ad Euro 60.000.000,00 (sessantamilioni/00) suddiviso in 300.000 (trecentomila) azioni del valore nominale di Euro 200,00 (duecento/00) ciascuna. Al 30 giugno 2015 il capitale sociale dell’Emittente è detenuto come segue: Azionista Numero di azioni % sul capitale sociale ordinarie possedute FINVEST Finanziaria Investimenti S.p.A. 147.000 49,00 % ROMANA DI PARTECIPAZIONI SOCIALI S.p.A. 24.201 8,067 % Alessandro Torlonia 91.431 30,477 % Carlo, Paola, Francesca e Giulio Torlonia 37.368 12,456 % 10.2. EVENTUALI ACCORDI, NOTI ALL’EMITTENTE, DALLA CUI ATTUAZIONE POSSA SCATURIRE AD UNA DATA SUCCESSIVA UNA VARIAZIONE DELL’ASSETTO DI CONTROLLO DELL’EMITTENTE. Non si è a conoscenza di accordi dalla cui attestazione possa scaturire, ad una data successiva, una variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente. 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITA' E LE PASSIVITA’, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE 11.1. INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI Le informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria e i profitti e le perdite dell’Emittente, sono tratte dai Bilanci chiusi al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2014 nonché dalle relazioni semestrali al 30 giugno 2014 ed al 30 giugno 2015, disponibili presso la sede legale della Banca del Fucino in Roma, in Via Tomacelli, n. 107 e sul sito internet della stessa all’indirizzo www.bancafucino.it. I suddetti Bilanci e le relazioni semestrali dell’Emittente sono incorporati mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. I riferimenti principali sono esposti nella tabella che segue: 94 INFORMAZIONI FINANZIARIE Bilancio d’esercizio del 31/12/2014 Bilancio d’esercizio del 31/12/2013 PAG. 10-47 PAG. 10 – 40 STATO PATRIMONIALE PAG. 49-50 PAG 42 – 43 CONTO ECONOMICO PAG. 51 PAG. 44 RENDICONTO FINANZIARIO PAG. 58-59 PAG. 50 – 52 PAG. 55-56 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO PAG. 47 – 49 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOTA INTEGRATIVA PAG. 61-360 PAG . 53 – 368 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE PAG. 379-387 PAG. 383 – 390 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE PAG. 389-391 PAG. 391 – 394 INFORMAZIONI FINANZIARIE NOTE ESPLICATIVE DEI CRITERI DI Prospetti Contabili Prospetti semestrali del semestrali 30/06/2015 30/06/2014 PAG. 1-16 PAG. 2 – 17 PAG. 17-18 PAG. 18 – 19 PAG. 19 PAG. 20 PAG. 20 PAG. 21 PAG. 21-22 PAG. 22 - 23 Contabili del REDAZIONE DEI PROSPETTI CONTABILI STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO PROSPETTO DELLA REDDIVITA’ COMPLESSIVA PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 11.2. BILANCI L’Emittente non redige il bilancio a livello consolidato pertanto nel presente Documento di Registrazione sono riportati i dati estratti dai Bilanci individuali al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013. 95 11.3. REVISIONE DELLE INFORMAZIONI FINANZIARIE ANNUALI RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI 11.3.1. Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione L’Emittente dichiara che le informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2013 nonché relazioni semestrali abbreviate al 30 giugno 2015 ed al 30 giugno 2014 sono state sottoposte a revisione legale dalla Società di Revisione, che ha emesso un giudizio senza rilievi. Le relazioni della Società di Revisione sono allegate nei relativi fascicoli di bilancio, messi a disposizione gratuitamente del pubblico come indicato nel successivo capitolo 14 “Documenti accessibili al pubblico” e sono da considerarsi inclusi mediante riferimento al presente Documento di Registrazione. 11.3.2. Indicazione di altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate dai revisori dei conti I dati utilizzati nel presente Documento di Registrazione derivano dai Bilanci individuali al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013 sottoposti a revisione contabile nonché dalle relazioni semestrali abbreviate al 30 giugno 2015 e 30 giugno 2014 sottoposti a revisione contabile limitata. Salvo tali informazioni, nel presente Documento di Registrazione non sono presenti altre informazioni controllate dalla Società di Revisione. 11.4. DATA DELLE ULTIME INFORMAZIONI FINANZIARIE Le ultime informazioni finanziarie riportate nel presente Documento di Registrazione sono quelle relative alla relazione semestrale abbreviata al 30 giugno 2015, sottoposta a Revisione contabile limitata da parte della Società di Revisione ed incorporata mediante riferimento al presente Documento di Registrazione e messa a disposizione presso la sede dell’Emittente in Roma, Via Tomacelli, n. 107 e sul sito internet della stessa all’indirizzo www.bancafucino.it. 11.5 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFRA-ANNUALI E ALTRE INFORMAZIONI FINANZIARIE L'Emittente redige relazioni semestrali abbreviate sottoposte, ai fini di vigilanza, a revisione contabile limitata da parte della Società di Revisione. L’ultima relazione semestrale, sottoposta a revisione contabile limitata - riferita al 30 giugno 2015 - è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente nella sua seduta del 23 settembre 2015 ed è disponibile presso la sede dell’Emittente in Roma, Via Tomacelli, n. 107 e sul sito internet della stessa all’indirizzo www.bancafucino.it. 11.6. PROCEDIMENTI GIUDIZIALI E ARBITRALI Le controversie giudiziarie in essere alla Data del Prospetto di Base, comunque contenute per importo e numero, sono connesse alla normale operatività bancaria dell’Emittente ed afferiscono a tre principali fattispecie: negoziazione titoli Argentina, fenomeno comunque contenuto ed in via di esaurimento; contestazioni della clientela per anatocismo; revocatorie fallimentari. Inoltre, risulta pendente un unico procedimento di natura amministrativa instaurato dall’Agenzia delle Entrate riguardante un contenzioso per rimborso imposte. Nel corso dell’anno 2014 l’Emittente ha 96 ricevuto n. 77 reclami riguardanti le operazioni ed i servizi bancari e n. 9 reclami riguardanti i servizi di investimento. Non risultano invece pendenti procedimenti di tipo arbitrale. Il contenzioso in essere ed i reclami pervenuti all’Emittente sono oggetto di continuo monitoraggio. Ove risulti probabile che l’Emittente possa essere obbligata a risarcire danni o a restituire somme, si procede allo stanziamento di congrui accantonamenti al fondo rischi ed oneri. L’Emittente dichiara che non è parte di procedimenti giudiziari ed amministrativi pendenti o minacciati negli ultimi 12 mesi da cui possano conseguire, a giudizio del medesimo Emittente, ripercussioni sulla propria situazione finanziaria o sulla propria redditività. Si rinvia sull’argomento alle pagine 163 e 172 e 333 del Bilancio 2014. 11.7. CAMBIAMENTI DELL’EMITTENTE SIGNIFICATIVI NELLA SITUAZIONE FINANZIARIA L’Emittente attesta che, dalla data di chiusura dell’ultima relazione semestrale al 30 Giugno 2015 per la quale sono state redatte informazioni finanziarie sottoposte a revisione limitata non si sono verificati significativi cambiamenti nella situazione finanziaria o commerciale della Banca del Fucino. 12. CONTRATTI IMPORTANTI Al di fuori del normale svolgimento dell’attività, alla Data del Prospetto di Base, Banca del Fucino non ha concluso alcun contratto che abbia comportato o possa comportare un’obbligazione o un diritto tale da influire in misura rilevante sulla capacità dell’Emittente di adempiere alle proprie obbligazioni nei confronti dei possessori degli strumenti finanziari che intende emettere. 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DICHIARAZIONI DI INTERESSI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E 13.1 PARERI O RELAZIONI DI ESPERTI Il presente Documento di Registrazione non contiene alcuna relazione e/o parere di esperti ad eccezione delle relazioni della Società di Revisione (si vedano i paragrafi 2.1 ed 11.3 del presente Documento di Registrazione). 13.2 ATTESTAZIONE IN MERITO ALLE INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI Il documento di Registrazione non contiene informazioni provenienti da terzi. 14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO Dalla Data del Prospetto di Base e per tutta la sua validità, sono a disposizione del pubblico presso la sede legale e amministrativa della Banca del Fucino, in Via Tomacelli n. 107 – Roma, i seguenti documenti in formato cartaceo: Statuto (modificato da ultimo in data 29 maggio 2014) ed Atto Costitutivo; Fascicolo di Bilancio di esercizio 2013, corredato della relazione sulla gestione, della relazione del Collegio sindacale e della relazione della Società di Revisione; 97 Fascicolo di Bilancio di esercizio 2014, corredato della relazione sulla gestione, della relazione del Collegio sindacale e della relazione della Società di Revisione; Relazione semestrale al 30 Giugno 2015 accompagnata dalla relativa relazione contabile limitata; Relazione semestrale al 30 Giugno 2014 accompagnata dalla relativa relazione contabile limitata; una copia del presente Prospetto di Base (costituito dalla Nota di Sintesi, dal presente Documento di Registrazione e dalla Nota Informativa). I Bilanci 2013-2014, ivi comprese le connesse relazioni del Collegio Sindacale e della Società di Revisione, copia del presente Prospetto e le Relazioni semestrali dell’Emittente possono, altresì, essere consultati in formato elettronico sul sito internet dell'Emittente www.bancafucino.it seguendo la procedura ivi indicata. L’Emittente, si impegna a mettere a disposizione del pubblico, ai sensi di legge, i documenti relativi ad eventi societari la cui pubblicazione è richiesta per legge, ivi inclusi i documenti contabili periodici relativi ai periodi successivi alla data del Documento di Registrazione. Si invitano i potenziali investitori a leggere la documentazione a disposizione del pubblico e quella inclusa mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione al fine di ottenere maggiori informazioni in merito alla situazione economico-finanziaria e all’attività della Banca. 98 SEZIONE VI NOTA INFORMATIVA 1. 1.1. PERSONE RESPONSABILI PERSONE RESPONSABILI Si rimanda alla Sezione I, paragrafo 1.1. del presente Prospetto di Base. 1.2. DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ Si rimanda alla Sezione I, paragrafo 1.2 del presente Prospetto di Base. 99 FATTORI DI RISCHIO 2. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE OBBLIGAZIONI AVVERTENZE GENERALI Si invitano gli investitori a valutare attentamente le seguenti informazioni relative alle Obbligazioni che potranno essere emesse dalla Banca a valere sul Programma di Offerta prima di qualsiasi decisione di investimento ed al fine di un miglior apprezzamento delle stesse. Le Obbligazioni non sono un investimento adatto a tutti gli investitori. Banca del Fucino invita gli investitori, prima di qualsiasi decisione sull'investimento, a leggere attentamente il presente Capitolo, e valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari stessi. Ne consegue che i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione ai fattori di rischio collegati all'Emittente al fine di ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell'Emittente di adempiere alle obbligazioni relative ai titoli di debito che potranno essere emessi dall'Emittente. Resta inteso che, valutato il rischio dell'operazione, la Banca, svolgendo in ogni caso un servizio di consulenza in materia di investimenti, dovrà verificare in sede di collocamento se l'investimento è adeguato per l'investitore avendo riguardo alla situazione patrimoniale, agli obiettivi di investimento e alla personale esperienza e conoscenza nel campo degli investimenti finanziari dell’investitore. Particolare rischiosità delle Obbligazioni Subordinate Le Obbligazioni Subordinate Tier II oggetto del presente Prospetto di Base sono “passività subordinate” dell’Emittente di tipo Tier II, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due (Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2), art. 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26/06/2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I. L’investimento nelle Obbligazioni subordinate comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito laddove, nel corso della vita delle Obbligazioni, la Banca venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto. In particolare, nel caso in cui la Banca sia in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015), l’investitore è esposto al rischio di riduzione, anche integrale, con perdita totale del capitale investito, o di conversione in azioni, anche indipendentemente dall’avvio di una procedura di risoluzione (tra cui il bail in). Inoltre, nel caso di applicazione del bail in, le obbligazioni subordinate sono ridotte o convertite in azioni prima delle obbligazioni non subordinate. Esse, pertanto, presentano una maggiore rischiosità rispetto alle obbligazioni non subordinate. Per una maggiore informativa si rinvia in proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate” del presente Prospetto di Base. In aggiunta a quanto sopra, si segnala che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali, c’è il rischio che la massa fallimentare soddisfi soltanto i crediti che debbono essere soddisfatti con precedenza rispetto alle obbligazioni subordinate. Pertanto l’investitore è esposto al rischio di perdita, anche totale, del capitale investito. Per una maggiore informativa si rinvia in proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli” del presente Prospetto di Base. E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti solo dopo averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che esse comportano. L’investitore deve considerare che la complessità delle Obbligazioni può favorire l’esecuzione di operazioni non appropriate. Si consideri che, in generale, l’investimento in obbligazioni subordinate, in quanto titoli di particolare complessità, non è adatto alla generalità degli investitori; pertanto, l’investitore dovrà 100 FATTORI DI RISCHIO valutare il rischio dell’operazione e l’intermediario dovrà verificare se l’investimento è appropriato per l’investitore ai sensi della normativa vigente tenuto anche conto della comunicazione Consob n. 0097996 del 22 dicembre 2014 sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail. In particolare, nella prestazione di un servizio di consulenza o di gestione di portafogli, l’intermediario dovrà altresì valutare se l’investimento è adeguato per l’investitore. Di seguito si riportano i fattori di rischio distintamente per le A) Obbligazioni Senior (non subordinate) e B) le Obbligazioni Subordinate: A) FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI OBBLIGAZIONI SENIOR (NON SUBORDINATE) Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; 101 FATTORI DI RISCHIO - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail–in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di € 100.000 (cfr. al riguardo successivo par. 4.5). Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a € 100.000 (c.d. “depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art.. 1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come “passività per la quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99. Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali: (i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo; (ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte; (iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività. Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato. Rischio di credito per il sottoscrittore Sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni oggetto del presente Prospetto di Base, l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale. L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che l’Emittente versi in dissesto o sia a rischio di dissesto. Per un corretto apprezzamento del rischio di credito in relazione all’investimento, si rinvia al Documento di Registrazione dell’Emittente ed in particolare al Capitolo “Fattori di Rischio” dello stesso. Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle Obbligazioni Per il rimborso del capitale ed il pagamento degli interessi risponde unicamente l’Emittente con il suo patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di soggetti terzi e non sono assistite dalla garanzia del fondo interbancario di tutela dei depositi. Rischio relativo alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza Non vi è alcuna garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la durata delle Obbligazioni. Qualora gli investitori decidano di vendere le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbero ricavare un importo inferiore al prezzo di sottoscrizione ed al valore nominale delle Obbligazioni. Il valore di realizzo delle Obbligazioni subisce infatti l’influenza di diversi fattori, la maggior parte dei quali non sono sotto il controllo dell’Emittente, tra cui: 102 FATTORI DI RISCHIO variazione dei tassi interesse e di mercato (“Rischio di tasso di mercato”); caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di liquidità”); variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente”); la presenza di costi / commissioni (“Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione”). Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo di mercato delle Obbligazioni anche al di sotto del prezzo di sottoscrizione e del valore nominale delle stesse. Questo significa che, nel caso in cui l’investitore vendesse le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbe anche subire una rilevante perdita in conto capitale. In tali circostanze, il rendimento effettivo dell’investimento potrebbe risultare anche significativamente diverso ovvero inferiore a quello corrente al momento della sottoscrizione ipotizzando di mantenere l’investimento fino alla scadenza. Per contro, tali elementi non influenzano il valore di rimborso che non potrà essere inferiore al 100% del valore nominale. Per quanto riguarda il prezzo di negoziazione delle Obbligazioni sul mercato secondario si rinvia al paragrafo 6.3 della Nota Informativa. Rischio di liquidità E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato. Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né presso sistemi multilaterali di negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico. Si segnala che con riferimento alle Obbligazioni Senior l’Emittente si riserva la facoltà di assumere o non assumere l’onere di controparte. L’indicazione dell’assunzione o della non assunzione dell’impegno al riacquisto e le relative condizioni principali della determinazione del prezzo sul mercato secondario, saranno indicate nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito (“Modalità di determinazione del prezzo sul mercato secondario ed eventuali spread di negoziazione”). Nel caso in cui l’Emittente assuma l’onere di controparte, tale rischio risulta mitigato in quanto lo stesso si impegnerà incondizionatamente al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni dall’Investitore. In questo caso il prezzo di negoziazione di tali Obbligazioni Senior sul mercato secondario, in acquisto ed in vendita, sarà pari al relativo Prezzo di Emissione, con l’ eventuale applicazione di uno spread denaro/lettera nella misura massima dell’1%, ove previsto di volta in volta dalle Condizioni Definitive. Tale modalità di fissazione del prezzo di negoziazione dell’Obbligazione Senior non tiene conto delle variazioni della struttura dei tassi di mercato e/o del merito creditizio dell’Emittente anche qualora tali variazioni fossero favorevoli per l’Obbligazionista e la cui applicazione determinerebbe un valore superiore del titolo alla metodologia adottata dall’Emittente. Nel caso in cui l’ Emittente non assuma l’onere di controparte, non impegnandosi al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle operazioni sul mercato secondario, il prezzo delle Obbligazioni sul mercato secondario, in acquisto e in vendita, sarà determinato secondo le modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy aziendale. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente e pubblicata sul sito internet www.bancafucino.it. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it. 103 FATTORI DI RISCHIO Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà tutte le tipologie di Obbligazioni al di fuori di qualunque struttura di negoziazione. Rischio di tasso di mercato Il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle medesime a causa dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’Investitore è esposto al “rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre nel caso contrario il titolo subirà un apprezzamento. Nell’ipotesi di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente l’investitore non riceverà le Cedole che sarebbero maturate in caso di mancato esercizio di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie aspettative in termini di rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il Capitale rimborsato, l’Investitore non avrà la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni rimborsate anticipatamente in quanto i tassi di interesse e le condizioni di mercato potrebbero risultare meno favorevoli. Di seguito si riporta l’incidenza del tasso di mercato per le singole tipologie di Obbligazioni: - Obbligazioni a Tasso Fisso Per le Obbligazioni a Tasso Fisso l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo di tali Obbligazioni è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo, intendendosi con ciò il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso. - Obbligazioni Step Up/Step Down Per le Obbligazioni Step Up/Step Down le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari potrebbero determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più accentuato quanto più lunga è la loro vita residua. Per un titolo Step Up la sensibilità alla variazione dei tassi di mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata la durata finanziaria. - Obbligazioni Zero Coupon Essendo le Obbligazioni Zero Coupon strumenti finanziari con duration (per duration intendendosi il tempo di attesa medio per ottenere il flusso di cassa; in un’obbligazione zero coupon il tasso medio di attesa coincide con la vita residua del titolo in quanto l’unico flusso di cassa ad essere pagato è il valore di rimborso a scadenza) maggiore rispetto ai titoli con flusso cedolare, variazione al rialzo dei tassi di mercato possono dar vita a prezzi più penalizzanti per l’investitore. - Obbligazioni a Tasso Variabile e Obbligazioni a Tasso Variabile con Cap e Floor Per le Obbligazioni a Tasso Variabile fluttuazioni dei Tassi d’Interesse sul mercato del Parametro di Indicizzazione, potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e conseguentemente determinare variazioni sui prezzi dei titoli. - Obbligazioni a Tasso Misto Il tasso di mercato delle Obbligazioni a Tasso Misto dipende dalla struttura dei pagamenti cedolari, pertanto, l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle stesse è tanto più accentuato quanto più numerose sono le Cedole a tasso fisso. Inoltre avuto riguardo al periodo con interessi a tasso variabile, l’Investitore deve tener presente che la fluttuazione dei tassi di interesse sui mercati finanziari ed in particolare quella relativa all’andamento del Parametro di indicizzazione, potrebbe determinare temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento e conseguentemente, in caso di vendita prima della scadenza, determinare variazioni sul prezzo del titolo. 104 FATTORI DI RISCHIO Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente Le Obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso. Non si può quindi escludere che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente. Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione In relazione ai singoli Prestiti, potranno essere previsti, a carico del sottoscrittore, costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione il cui importo sarà indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali costi/commissioni incide – riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del Prezzo di Emissione. Al riguardo si precisa che il rendimento effettivo annuo a scadenza netto indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, viene determinato sulla base del Prezzo di Offerta e pertanto tiene conto della presenza di eventuali costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione. Rischio di scostamento del rendimento delle obbligazioni rispetto al rendimento di un titolo di Stato italiano Nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito è indicato il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni (in regime di capitalizzazione composta), al lordo ed al netto dell’effetto fiscale. Alla data indicata nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni potrebbe anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua di un titolo di Stato (governativo) di durata residua similare. Rischio relativo ai conflitti di interesse I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo in conflitto con quello dell’investitore. Di seguito vengono descritti i conflitti di interesse connessi con l’emissione delle Obbligazioni: Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento Tale coincidenza di ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento delle stesse) determina una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui l’Emittente è portatore in relazione all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di propria emissione. Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo L’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Tuttavia, tale attività verrà svolta in applicazione di parametri tecnici definiti e dettagliatamente illustrati nel Capitolo 4 della Nota Informativa (come eventualmente integrati dalle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito). Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione L’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei confronti dell’investitore nella determinazione del prezzo di riacquisto. Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione Si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti. 105 FATTORI DI RISCHIO Per maggiori informazioni si veda il Paragrafo 3.1 della Nota Informativa. Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive potranno essere riportate fattispecie di potenziali conflitti di interesse rispetto a quelli di cui sopra, non identificabili alla Data del Prospetto di Base. Rischio di assenza di rating dell’Emittente e delle Obbligazioni Alla Data del Prospetto di Base, l’Emittente non ha richiesto né per sé né per le Obbligazioni alcun giudizio di rating e, pertanto, l’investitore non ha a disposizione una valutazione indipendente ed un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Peraltro, l’assenza di un giudizio di rating non costituisce, di per sé, un’indicazione, positiva o negativa, circa la solvibilità dell’Emittente e, conseguentemente, della rischiosità delle Obbligazioni. Rischio di ritiro/annullamento dell’Offerta Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data prevista di emissione delle Obbligazioni, dovessero verificarsi determinate circostanze quali, a titolo esemplificativo, condizioni sfavorevoli di mercato ovvero il venir meno della convenienza dell’Offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirare la singola Offerta, nel qual caso la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate prive di effetto. Per maggiori informazioni si veda il Paragrafo 5.1.4 della Nota Informativa. Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta L’Emittente potrà procedere, in qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata dell’Offerta senza preavviso, anche se non è stato raggiunto l’ammontare totale dell’Emissione, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste. Tale circostanza potrebbe determinare una riduzione dell’ammontare di titoli in circolazione rispetto all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla liquidità delle Obbligazioni. Rischi legati a possibili variazioni della normativa fiscale Sono a carico degli Obbligazionisti ogni imposta e tassa, presente o futura che per legge colpiscono o dovessero colpire le Obbligazioni o alle quali le Obbligazioni vengano comunque ad essere soggette, salvo diversa norma di legge. Pertanto, nel corso della durata delle Obbligazioni, l’investitore è soggetto al rischio di modifiche del regime fiscale applicabile alle Obbligazioni rispetto a quanto indicato nel Paragrafo 4.14 della Nota Informativa. Non è possibile prevedere tali modifiche, né l’entità delle medesime: l’investitore deve pertanto tenere presente che eventuali maggiori prelievi fiscali sui redditi o sulle plusvalenze relative alle Obbligazioni – ad esito di sopravvenute modifiche legislative o regolamentari ovvero di sopravvenute prassi interpretative dell’amministrazione finanziaria - comporteranno conseguentemente una riduzione del rendimento delle Obbligazioni al netto del prelievo fiscale, senza che ciò determini obbligo alcuno per l’Emittente di corrispondere agli Obbligazionisti alcun importo aggiuntivo a compensazione di tale maggiore prelievo fiscale, salvo diversa norma di legge. Non può quindi essere escluso che, in caso di modifiche del regime fiscale, i valori netti relativi al rendimento delle Obbligazioni che saranno contenuti nelle relative Condizioni Definitive e saranno calcolati sulla base del regime fiscale in vigore alla data di pubblicazione delle relative Condizioni Definitive possano discostarsi, anche sensibilmente, da quelli che saranno effettivamente applicabili alle Obbligazioni alle varie Date di Pagamento. FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SENIOR A TASSO VARIABILE E A TASSO MISTO: “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”; “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile” In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia, ai fattori di rischio comuni precedentemente illustrati avuto riguardo alle Obbligazioni Senior. 106 FATTORI DI RISCHIO Rischio di indicizzazione Con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che il rendimento delle Obbligazioni dipende dall’andamento del Parametro di Indicizzazione, per cui ad un eventuale andamento decrescente del Parametro di Indicizzazione, corrisponde una diminuzione del Tasso di Interesse di tale tipologia di Obbligazioni. E’ possibile che il Parametro di Indicizzazione si riduca a zero; in questo caso l’investitore non percepirebbe alcun Interesse sull’investimento effettuato o, in caso di margine positivo, Interessi commisurati al margine positivo previsto nelle Condizioni Definitive relative al singolo Prestito. Rischio di disallineamento tra il Parametro di Indicizzazione e la periodicità della cedola Con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che, nell’ipotesi in cui la periodicità delle Cedole non corrisponda alla durata del Parametro di Indicizzazione prescelto (ad esempio Cedole a cadenza annuale legate all’Euribor semestrale), tale disallineamento potrebbe incidere negativamente sul rendimento delle Obbligazioni e sul prezzo di mercato delle Obbligazioni. Pertanto, l’importo delle Cedole variabili potrà essere vicino o anche pari a zero in ipotesi di eventuale assenza di Spread positivi. Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione L’Emittente non fornirà, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive relative a tali Obbligazioni, alcuna informazione relativa all’andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto o comunque al valore delle Obbligazioni. Le modalità con cui possono essere ottenute informazioni sull’andamento del Parametro di Indicizzazione sono riportate al paragrafo 4.7 della Nota Informativa. Rischio di eventi di turbativa riguardanti il Parametro di Indicizzazione In caso di mancata pubblicazione del Parametro di Indicizzazione (Euribor 3/6/12 mesi, rendimento d’asta dei Bot a sei mesi o Tasso di Riferimento della BCE) ad una data di rilevazione o in ogni caso in cui si verifichino fatti turbativi alla regolare rilevazione dei valori del Parametro di Indicizzazione, l’Agente per il calcolo fisserà un valore sostitutivo per il Parametro di Indicizzazione secondo le modalità indicate al Paragrafo 4.7 della Nota Informativa; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento delle Obbligazioni. Rischio correlato all’arrotondamento del Parametro di Indicizzazione Il Parametro di Indicizzazione sarà arrotondato sempre allo 0,05 più vicino e questo può costituire una limitazione al rendimento di tale tipologia di Obbligazioni ottenibile dal cliente. FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI ALLE OBBLIGAZIONI SENIOR “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor” In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia ai fattori di rischio precedentemente illustrati avuto riguardo alle Obbligazioni a Tasso Variabile. Rischio connesso alla natura strutturata del titolo Con riferimento a tale tipologia di Obbligazioni, l’Investitore deve tener presente che l’Obbligazione presenta al suo interno, oltre alla componente obbligazionaria, una componente derivativa. Per il minimo, la componente derivativa consta di un’opzione di tipo interest rate FLOOR, acquistata dall’Investitore, in ragione della quale questi vede determinato a priori il valore minimo delle Cedole variabili pagate dal Prestito Obbligazionario (Rendimento Minimo Garantito). L’opzione di tipo interest rate FLOOR è un’opzione su tassi di interesse negoziata al di fuori dei mercati regolamentati con la quale viene fissato un limite minimo al rendimento di un dato strumento finanziario.Per il massimo, la componente derivativa consta di un’opzione di 107 FATTORI DI RISCHIO tipo interest rate CAP, venduta dall’Investitore, in ragione della quale questi vede determinato a priori il valore massimo delle cedole variabili pagate dal Prestito Obbligazionario (Rendimento Massimo Corrisposto). L’opzione di tipo interest rate CAP è un’opzione su tassi di interessi negoziata al di fuori dei mercati regolamentati con la quale viene fissato un limite massimo alla crescita del rendimento di un dato strumento finanziario. La contestuale presenza di un’opzione di tipo interest rate FLOOR e interest rate CAP da luogo a un’opzione c.d. Interest Rate COLLAR. Rischio relativo alla previsione di un Tasso Massimo (Cap) E’ il rischio connesso alla facoltà dell’Emittente di prevedere nelle Condizioni Definitive che le Cedole non possano essere superiori ad un tasso massimo (Cap). Tale limite non consente di beneficiare a pieno dell’eventuale aumento del valore del Parametro di Indicizzazione prescelto ed il titolo è tanto più rischioso quanto più è basso il Cap. Nel caso in cui sia previsto un tasso massimo, infatti, se il valore del Parametro di indicizzazione prescelto, eventualmente maggiorato di uno Spread, risulta superiore al tasso massimo, le Cedole saranno calcolate in base al tasso massimo. L’Investitore pertanto deve tener presente che, qualora il tasso della Cedola sia determinato applicando un tasso massimo, il rendimento delle Obbligazioni potrà essere inferiore a quello di un titolo similare legato al medesimo Parametro di Indicizzazione prescelto, maggiorato dello stesso Spread, al quale non si applica un Tasso Massimo. B) FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI OBBLIGAZIONI SUBORDINATE Rischio di mancato rimborso/rimborso parziale In caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali nonché in caso di applicazione dello strumento del “bail - in” ovvero di riduzione o conversione delle Obbligazioni Subordinate in azioni, di seguito descritti, l’investitore potrebbe incorrere in una perdita, anche totale, del capitale investito. Al riguardo si rinvia ai successivi fattori di rischio: - Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate; Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli. Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché 108 FATTORI DI RISCHIO di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) Inoltre, se la banca è in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015), gli strumenti di capitale di classe 1 e classe 2, tra cui rientrano le Obbligazioni Subordinate, sono soggetti a riduzione, anche integrale, con conseguente perdita totale del capitale investito o conversione in azioni, secondo l’ordine gerarchico sopra indicato, anche indipendentemente dall’adozione di una o più misure di risoluzione, tra cui il “bail- in” sopra descritto. In particolare, le Autorità dispongono la riduzione o conversione di tali strumenti di capitale quando ciò consenta di rimediare allo stato di dissesto o rischio di dissesto della Banca e non siano prospettabili misure alternative (tra cui, l’intervento di soggetti privati o l’amministrazione straordinaria) che permettano di superare tale situazione in tempi adeguati. Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali: (i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo; (ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte; (iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività. Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato (al riguardo, cfr. il fattore di rischio denominato “Rischi connessi con l'eventuale richiesta alla Commissione europea da parte dello Stato italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”). Rischio connesso alla subordinazione delle Obbligazioni Subordinate Le Obbligazioni Subordinate costituiscono “ passività subordinate” dell’Emittente di tipo “Tier II” (strumenti di classe 2) ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nel Regolamento (UE) N. 575/2013 e della Circolare di Banca d’Italia n. 285, come di volta in volta modificati. Al riguardo oltre a quanto indicato nel precedente “Rischio connesso all’utilizzo del “bail- in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle 109 FATTORI DI RISCHIO obbligazioni subordinate” si evidenzia che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali, tutte le somme dovute a titolo di capitale o interessi con riferimento all’investimento nelle Obbligazioni Subordinate saranno corrisposte solo dopo che siano soddisfatti tutti gli altri creditori non subordinati dell’Emittente, inclusi i depositanti. Per maggiori informazioni sulla clausola di subordinazione caratterizzante le Obbligazioni Subordinate di cui al presente Prospetto di Base, si rinvia al paragrafo 4.5. “Ranking dei Titoli” della presente Nota Informativa. Rischio di credito per il sottoscrittore Sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni Subordinate oggetto del presente Prospetto di Base, l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale. L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che l’Emittente versi in dissesto o sia a rischio di dissesto. Per un corretto apprezzamento del rischio di credito in relazione all’investimento, si rinvia al Documento di Registrazione dell’Emittente ed in particolare al Capitolo “Fattori di Rischio” dello stesso. Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle Obbligazioni Per il rimborso del capitale ed il pagamento degli interessi risponde unicamente l’Emittente con il suo patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di soggetti terzi e non sono assistite dalla garanzia del fondo interbancario di tutela dei depositi. Rischio connesso alla presenza di limiti normativi al riacquisto delle Obbligazioni Subordinate L’investitore deve tener presente che sono previsti dei limiti normativi al riacquisto delle Obbligazioni Subordinate da parte dell’Emittente in quanto il riacquisto è condizionato dalla necessità di acquisire le eventuali autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste dalla normativa comunitaria e nazionale di volta in volta vigente. In particolare, ai sensi del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione Europea del 7 gennaio 2014, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 14 marzo 2014 ed in vigore dal 3 aprile 2014, l’Autorità Competente potrà fornire un’autorizzazione preventiva all’attività di riacquisto delle Obbligazioni Subordinate al fine di supporto agli scambi, nei limiti di uno specifico importo predeterminato, che non potrà eccedere il valore minore tra (i) il 10% del valore nominale complessivo della singola serie di Obbligazioni Subordinate oggetto del riacquisto, e (ii) il 3% del valore nominale complessivo degli strumenti di calsse 2 (Tier 2) emessi dall’Emittente di volta in volta in circolazione. In assenza della citata autorizzazione al riacquisto, l’Emittente si troverebbe quindi nell’impossibilità di riacquistare liberamente le Obbligazioni a fini di liquidità e l’investitore potrebbe trovarsi nell’impossibilità di rivendere tali titoli prima della loro scadenza naturale. Rischi connessi con l'eventuale richiesta alla Commissione europea da parte dello Stato italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato” Dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme sulla risoluzione delle crisi bancarie. Dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi. Si ricorda che gli aiuti di Stato per essere concessi devono essere compatibili con il diritto dell'Unione Europea (cfr. art. 107, par. 3, lett. b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea). Al riguardo, si rammenta che la concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere condizionata a una previa “condivisione degli oneri”, oltreché da parte degli azionisti, anche da parte di coloro che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una compressione dei diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr. "Comunicazione 110 FATTORI DI RISCHIO della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme in materia di aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria", e in particolare i par. 41-44). In particolare, i detentori di capitale ibrido e debito subordinato dovranno contribuire a ridurre la carenza di capitale nella massima misura possibile. Tali contributi possono assumere la forma di una conversione in capitale di base di classe I o di una riduzione di valore del capitale degli strumenti. Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento in materia di aiuti di Stato in continua evoluzione possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli azionisti e degli obbligazionisti durante la vita delle rispettive Obbligazioni Subordinate. A parità di condizioni, le Obbligazioni Subordinate sono quindi più rischiose delle obbligazioni non subordinate, in quanto il loro prezzo risulta maggiormente legato alla variazione del merito creditizio dell’Emittente ed all’andamento economico della sua attività. E' quindi necessario che l'investitore concluda una operazione avente ad oggetto tali Obbligazioni solo dopo averne compreso la natura e il grado di esposizione al rischio che essa comporta. Rischio legato alla facoltà di rimborso anticipato delle Obbligazioni Subordinate su iniziativa dell’Emittente. La presenza di una clausola di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente permette di rimborsare le Obbligazioni Subordinate prima della data di scadenza e secondo le condizioni definite. Nell’ipotesi di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente l’investitore non riceverà le cedole che sarebbero maturate in caso di mancato esercizio di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie aspettative in termini di rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il capitale rimborsato, l’investitore non avrà la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni rimborsate anticipatamente in quanto i tassi di interesse e le condizioni di mercato potrebbero risultare meno favorevoli. Tale rischio si manifesta in modo più significativo con riferimento alle Obbligazioni a tasso step-up in quanto l’investitore non percepirebbe le cedole con gli interessi più elevati. La facoltà di rimborso anticipato da parte dell’Emittente potrà essere esercita anche prima che siano trascorsi 5 anni dalla Data di Emissione, ma comunque successivamente alla scadenza del diciottesimo mese dalla chiusura del collocamento, e previa autorizzazione dell’Autorità competente, nel caso in cui intervenga una variazione nella classificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate che ne comporti l’esclusione dal Capitale di classe 2 oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore purché siano soddisfatte le seguienti condizioni (cd “Regulatory Call”): l’Autorità Competente consideri tale variazione sufficientemente certa; l’Emittente dimostri che la riclassificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate non era ragionevolmente prevedibile al momento della loro emissione. Rischio di non idoneità del confronto delle Obbligazioni Subordinate con titoli di Stato Italiani Le Obbligazioni Subordinate prevedono una clausola di subordinazione di tipo “Tier 2 / Classe 2” ai sensi della CRR e della Circolare 285 e di conseguenza presentano un grado di rischiosità maggiore rispetto a titoli non subordinati quali, ad esempio, i titoli di Stato Italiani. Ne deriva che il confronto fra il rendimento offerto dalle Obbligazioni Subordinate rispetto a quello dei titoli non subordinati soprattutto, ad esempio, i titoli di Stato Italiani, potrebbe risultare non idoneo. Rischio connesso al rimborso tramite ammortamento periodico 111 FATTORI DI RISCHIO È possibile che in relazione ad alcuni Prestiti Obbligazionari il rimborso del Capitale nominale delle Obbligazioni Subordinate sia effettuato mediante un ammortamento periodico del Capitale, anziché in un’unica soluzione alla scadenza. In tal caso, l’investitore deve considerare che le Cedole sono calcolate su un capitale decrescente nel corso del tempo con la conseguenza che l’ammontare complessivo degli interessi pagati risulterà inferiore rispetto all’ipotesi in cui le Obbligazioni fossero rimborsate in un’unica soluzione a scadenza. Il rimborso del capitale mediante ammortamento periodico espone l’investitore al rischio di non riuscire a reinvestire le somme percepite prima della scadenza del Prestito ad un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni Subordinate, e ciò in considerazione di particolari situazioni del mercato finanziario, vedendo in tal modo disattese le proprie aspettative di investimento. L’investitore deve inoltre tenere presente che, in caso di rimborso con ammortamento periodico, le Obbligazioni Subordinate potrebbero avere una minore liquidità. Rischio connesso alla facoltà di rimborso anticipato al verificarsi di un “evento regolamentare” Le Obbligazioni Subordinate possono essere rimborsate anticipatamente dall’Emittente, anche prima di cinque anni dalla Data di Emissione, in corrispondenza con ogni Data di Pagamento, nel caso in cui esista una variazione nella classificazione regolamentare di tali Obbligazioni Subordinate che potrebbe comportarne l’esclusione dai fondi propri (patrimonio di vigilanza) oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore (c.d. “evento regolamentare”)3. Il prezzo di rimborso a scadenza, stabilito alla pari, potrà essere inferiore al valore di mercato delle Obbligazioni Subordinate al momento del rimborso anticipato. La previsione di una clausola di rimborso anticipato da parte dell’Emittente è normalmente penalizzante per l’investitore ed incide negativamente sul valore delle Obbligazioni Subordinate. In caso di rimborso anticipato il sottoscrittore si può trovare a reinvestire il Capitale rimborsato anticipatamente con rendimenti meno favorevoli. Il rimborso anticipato delle Obbligazioni Subordinate può avvenire solo su iniziativa dell’Emittente. Rischio relativo alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza Non vi è alcuna garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la durata delle Obbligazioni. Qualora gli investitori decidano di vendere le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbero ricavare un importo inferiore al prezzo di sottoscrizione ed al valore nominale delle Obbligazioni. Il valore di realizzo delle Obbligazioni subisce infatti l’influenza di diversi fattori, la maggior parte dei quali non sono sotto il controllo dell’Emittente, tra cui: variazione dei tassi interesse e di mercato (“Rischio di tasso di mercato”); caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di liquidità”); variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente”); la presenza di costi / commissioni (“Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione”). Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo di mercato delle Obbligazioni anche al di sotto del prezzo di sottoscrizione e del valore nominale delle stesse. Questo significa che, nel caso in cui l’investitore vendesse le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbe anche subire una rilevante perdita in conto capitale. In tali circostanze, il rendimento effettivo dell’investimento potrebbe risultare anche significativamente diverso ovvero inferiore a quello corrente al momento della sottoscrizione ipotizzando di mantenere l’investimento fino alla scadenza. Per contro, tali elementi non influenzano il valore di rimborso che non potrà essere inferiore al 100% del valore nominale. Per quanto riguarda il prezzo di negoziazione delle Obbligazioni sul mercato secondario si rinvia al paragrafo 6.3 della Nota Informativa. 3 Tale previsione si riferisce all’articolo 63, lett. j) e articolo 78, comma 4 del Regolamento UE del 26 giugno 2013 n. 575. 112 FATTORI DI RISCHIO Rischio di liquidità E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato. Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né presso sistemi multilaterali di negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico. Tuttavia la Banca si riserva la facoltà di effettuare operazioni di negoziazione delle Obbligazioni Subordinate in contropartita diretta, al di fuori di qualunque struttura di negoziazione, secondo le modalità di pricing previste dalla propria policy vigente pro – tempore (“Strategia di esecuzione e trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”), disponibili sul sito www.bancafucino.it ed essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy aziendale. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente e pubblicata sul sito internet www.bancafucino.it. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it. Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà le Obbligazioni Subordinate al di fuori di qualunque struttura di negoziazione. Inoltre, le Obbligazioni Subordinate in virtù della clausola di subordinazione presentano un rischio di liquidità particolarmente accentuato e superiore rispetto alle obbligazioni con le medesime caratteristiche ma non subordinate, ciò in quanto il riacquisto sul secondario è condizionato dalla necessità di acquisire le eventuali autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste dalla normativa comunitaria e nazionale di volta in volta vigente e possono essere soggetti a limiti quantitativi. Rischio di tasso di mercato Il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle medesime a causa dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’Investitore è esposto al “rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre nel caso contrario il titolo subirà un apprezzamento. Nell’ipotesi di rimborso anticipato su iniziativa dell’Emittente l’investitore non riceverà le Cedole che sarebbero maturate in caso di mancato esercizio di tale facoltà e pertanto potrebbe vedere disattese le proprie aspettative in termini di rendimento dell’investimento. Inoltre, qualora intenda reinvestire il Capitale rimborsato, l’Investitore non avrà la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle Obbligazioni rimborsate anticipatamente in quanto i tassi di interesse e le condizioni di mercato potrebbero risultare meno favorevoli. Di seguito si riporta l’incidenza del tasso di mercato per le singole tipologie di Obbligazioni: - Obbligazioni a Tasso Fisso Per le Obbligazioni a Tasso Fisso l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo di tali Obbligazioni è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo, intendendosi con ciò il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso. - Obbligazioni Step Up/Step Down Per le Obbligazioni Step Up/Step Down le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari potrebbero determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più accentuato quanto più lunga è la loro vita residua. Per un titolo Step Up la sensibilità alla variazione dei tassi di mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata la durata finanziaria. - Obbligazioni a Tasso Variabile Per le Obbligazioni a Tasso Variabile fluttuazioni dei Tassi d’Interesse 113 FATTORI DI RISCHIO sul mercato del Parametro di Indicizzazione, potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e conseguentemente determinare variazioni sui prezzi dei titoliObbligazioni a Tasso Misto Il tasso di mercato delle Obbligazioni a Tasso Misto dipende dalla struttura dei pagamenti cedolari, pertanto, l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle stesse è tanto più accentuato quanto più numerose sono le Cedole a tasso fisso. Inoltre avuto riguardo al periodo con interessi a tasso variabile, l’Investitore deve tener presente che la fluttuazione dei tassi di interesse sui mercati finanziari ed in particolare quella relativa all’andamento del Parametro di indicizzazione, potrebbe determinare temporanei disallineamenti del valore della Cedola in corso di godimento e conseguentemente, in caso di vendita prima della scadenza, determinare variazioni sul prezzo del titolo. Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente Le Obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso. Non si può quindi escludere che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente. Tale rischio è maggiore per le Obbligazioni Subordinate il cui rimborso può avvenire solo dopo che siano stati soddisfatti i creditori non subordinati dell’Emittente. Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione In relazione ai singoli Prestiti, potranno essere previsti, a carico del sottoscrittore, costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione il cui importo sarà indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali costi/commissioni incide – riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del Prezzo di Emissione. Al riguardo si precisa che il rendimento effettivo annuo a scadenza netto indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, viene determinato sulla base del Prezzo di Offerta e pertanto tiene conto della presenza di eventuali costi/commissioni in aggiunta al Prezzo di Emissione. Rischio relativo ai conflitti di interesse I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo in conflitto con quello dell’investitore. Di seguito vengono descritti i conflitti di interesse connessi con l’emissione delle Obbligazioni: Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento Tale coincidenza di ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento delle stesse) determina una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui l’Emittente è portatore in relazione all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di propria emissione. Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo L’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Tuttavia, tale attività verrà svolta in applicazione di parametri tecnici definiti e dettagliatamente illustrati nel Capitolo 4 della Nota Informativa (come eventualmente integrati dalle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito). Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione L’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei confronti dell’investitore nella determinazione del prezzo di riacquisto. 114 FATTORI DI RISCHIO Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione Si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti. Per maggiori informazioni si veda il Paragrafo 3.1 della Nota Informativa. Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive potranno essere riportate fattispecie di potenziali conflitti di interesse rispetto a quelli di cui sopra, non identificabili alla Data del Prospetto di Base. Rischio di assenza di rating dell’Emittente e delle Obbligazioni Alla Data del Prospetto di Base, l’Emittente non ha richiesto né per sé né per le Obbligazioni alcun giudizio di rating e, pertanto, l’investitore non ha a disposizione una valutazione indipendente ed un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Peraltro, l’assenza di un giudizio di rating non costituisce, di per sé, un’indicazione, positiva o negativa, circa la solvibilità dell’Emittente e, conseguentemente, della rischiosità delle Obbligazioni. Rischio di ritiro/annullamento dell’Offerta Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data prevista di emissione delle Obbligazioni, dovessero verificarsi determinate circostanze quali, a titolo esemplificativo, condizioni sfavorevoli di mercato ovvero il venir meno della convenienza dell’Offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirare la singola Offerta, nel qual caso la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate prive di effetto. Per maggiori informazioni si veda il Paragrafo 5.1.4 della Nota Informativa. Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta L’Emittente potrà procedere, in qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata dell’Offerta senza preavviso, anche se non è stato raggiunto l’ammontare totale dell’Emissione, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste. Tale circostanza potrebbe determinare una riduzione dell’ammontare di titoli in circolazione rispetto all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla liquidità delle Obbligazioni. Rischi legati a possibili variazioni della normativa fiscale Sono a carico degli Obbligazionisti ogni imposta e tassa, presente o futura che per legge colpiscono o dovessero colpire le Obbligazioni o alle quali le Obbligazioni vengano comunque ad essere soggette, salvo diversa norma di legge. Pertanto, nel corso della durata delle Obbligazioni, l’investitore è soggetto al rischio di modifiche del regime fiscale applicabile alle Obbligazioni rispetto a quanto indicato nel Paragrafo 4.14 della Nota Informativa. Non è possibile prevedere tali modifiche, né l’entità delle medesime: l’investitore deve pertanto tenere presente che eventuali maggiori prelievi fiscali sui redditi o sulle plusvalenze relative alle Obbligazioni – ad esito di sopravvenute modifiche legislative o regolamentari ovvero di sopravvenute prassi interpretative dell’amministrazione finanziaria - comporteranno conseguentemente una riduzione del rendimento delle Obbligazioni al netto del prelievo fiscale, senza che ciò determini obbligo alcuno per l’Emittente di corrispondere agli Obbligazionisti alcun importo aggiuntivo a compensazione di tale maggiore prelievo fiscale, salvo diversa norma di legge. Non può quindi essere escluso che, in caso di modifiche del regime fiscale, i valori netti relativi al rendimento delle Obbligazioni che saranno contenuti nelle relative Condizioni Definitive e saranno calcolati sulla base del regime fiscale in vigore alla data di pubblicazione delle relative Condizioni Definitive possano discostarsi, anche sensibilmente, da quelli che saranno effettivamente applicabili alle Obbligazioni alle varie Date di Pagamento. FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI VARIABILE E A TASSO MISTO: ALLE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE A TASSO 115 FATTORI DI RISCHIO - “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”; “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento”. - In aggiunta ai rischi specifici sottoelencati, si rinvia ai fattori di rischio comuni precedentemente illustrati avuto riguardo alle Obbligazioni Subordinate. Rischio di indicizzazione Con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che il rendimento delle Obbligazioni dipende dall’andamento del Parametro di Indicizzazione, per cui ad un eventuale andamento decrescente del Parametro di Indicizzazione, corrisponde una diminuzione del Tasso di Interesse di tale tipologia di Obbligazioni. E’ possibile che il Parametro di Indicizzazione si riduca a zero; in questo caso l’investitore non percepirebbe alcun Interesse sull’investimento effettuato o, in caso di margine positivo, Interessi commisurati al margine positivo previsto nelle Condizioni Definitive relative al singolo Prestito. Rischio di disallineamento tra il Parametro di Indicizzazione e la periodicità della cedola Con riferimento a tali Obbligazioni l’investitore deve tener presente che, nell’ipotesi in cui la periodicità delle Cedole non corrisponda alla durata del Parametro di Indicizzazione prescelto (ad esempio Cedole a cadenza annuale legate all’Euribor semestrale), tale disallineamento potrebbe incidere negativamente sul rendimento delle Obbligazioni e sul prezzo di mercato delle Obbligazioni. Pertanto, l’importo delle Cedole variabili potrà essere vicino o anche pari a zero in ipotesi di eventuale assenza di Spread positivi. Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione L’Emittente non fornirà, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive relative a tali Obbligazioni, alcuna informazione relativa all’andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto o comunque al valore delle Obbligazioni. Rischio di eventi di turbativa riguardanti il Parametro di Indicizzazione In caso di mancata pubblicazione del Parametro di Indicizzazione (Euribor 3/6/12 mesi, rendimento d’asta dei Bot a sei mesi o Tasso di Riferimento della BCE) ad una data di rilevazione o in ogni caso in cui si verifichino fatti turbativi alla regolare rilevazione dei valori del Parametro di Indicizzazione, l’Agente per il calcolo fisserà un valore sostitutivo per il Parametro di Indicizzazione secondo le modalità indicate al Paragrafo 4.7 della Nota Informativa; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento delle Obbligazioni. Rischio correlato all’arrotondamento del Parametro di Indicizzazione Il Parametro di Indicizzazione sarà arrotondato sempre allo 0,05 più vicino e questo può costituire una limitazione al rendimento di tale tipologia di Obbligazioni ottenibile dal cliente. 116 3. 3.1. INFORMAZIONI ESSENZIALI INTERESSI DI PERSONE FISICHE E GIURIDICHE PARTECIPANTI ALLE EMISSIONI/ALLE OFFERTE I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo in conflitto con quello dell’investitore. Di seguito vengono descritti i conflitti di interesse connessi con l’emissione delle Obbligazioni: Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento Tale coincidenza di ruoli (Emittente delle Obbligazioni e responsabile del collocamento delle stesse) determina una situazione di conflitto di interessi, in ragione degli interessi di cui l’Emittente è portatore in relazione all’Offerta e al collocamento delle Obbligazioni di propria emissione. Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo L’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle Cedole e nel rimborso del Capitale e ciò configura una situazione di conflitti di interesse. Tuttavia, tale attività verrà svolta in applicazione di parametri tecnici definiti e dettagliatamente illustrati nel Capitolo 4 della Nota Informativa (come eventualmente integrati dalle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito). Negoziazione dei titoli al di fuori di qualunque struttura di negoziazione L’Emittente potrà negoziare i titoli su istanza del sottoscrittore al di fuori di qualunque struttura di negoziazione; ciò potrebbe configurare una situazione di conflitto di interessi nei confronti dell’investitore nella determinazione del prezzo di riacquisto. Applicazione di commissioni di collocamento / sottoscrizione Si configura una situazione di conflitto di interessi nel caso in cui l’Emittente percepisca una commissione di collocamento / sottoscrizione sui prestiti offerti. Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito verranno indicati gli eventuali “Ulteriori conflitti di interesse” relativi alla singola Offerta. Per informazioni e dettagli circa i conflitti di interesse relativi ai componenti degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza si rimanda al paragrafo 9.2 del Documento di Registrazione. 3.2. RAGIONI DELL’OFFERTA E IMPIEGO DEI PROVENTI Le Obbligazioni saranno emesse nell’ambito dell’ordinaria attività di raccolta della Banca. L’ammontare ricavato dall’emissione obbligazionaria, sarà destinato all’esercizio dell’attività creditizia dell’Emittente. In particolare, i proventi derivanti dalla vendita delle Obbligazioni saranno utilizzati dall’Emittente nell’attività di esercizio del credito nelle sue varie forme e con lo scopo specifico di erogare credito a favore della clientela di riferimento della Banca, nonché l’obiettivo ultimo di contribuire allo sviluppo della zona di competenza. L’Offerta delle Obbligazioni Subordinate ha anche lo scopo di patrimonializzare la Banca, in quanto trattasi di un prestito subordinato Tier 2/Classe 2 che confluirà nel “capitale di classe 2” Tier 2 (ex patrimonio supplementare) ai fini del calcolo del dei Fondi Propri (ex patrimonio di vigilanza) secondo le modalità previste dalle vigenti disposizioni di legge e regolamentari. Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive di 117 ciascun Prestito verranno indicati le “Ragioni dell’Offerta ed impiego dei Proventi” relativi alla singola Offerta. 4. 4.1. (i) INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE DESCRIZIONE DELLE OBBLIGAZIONI Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico e/o ammessi alla negoziazione Le Obbligazioni oggetto del Programma di Offerta sono titoli di debito non rappresentativi di capitale che determinano l’obbligo per l’Emittente di rimborsare il 100% del loro Valore Nominale salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6. in merito all'utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015. Fatta eccezione per le Obbligazioni Zero Coupon, danno diritto al pagamento di Cedole periodiche calcolate sulla base di un Tasso di Interesse fisso, fisso crescente/decrescente (Step – Up/ Step Down), variabile (anche con Cap e Floor) o Misto (Fisso e Variabile) secondo quanto indicato nel successivo Paragrafo 4.7 e nelle Condizioni Definitive. Le Obbligazioni Zero Coupon, invece, danno diritto al pagamento di interessi il cui importo è determinato come differenza tra il prezzo di rimborso alla Data di Scadenza ed il Prezzo di Emissione (che sarà sempre sotto la pari, ovvero, inferiore al 100% del Valore Nominale). Per quanto riguarda le Obbligazioni Subordinate, che presentano una clausola di subordinazione “Tier II” ai sensi e per gli effetti degli articoli 62, 63 e 77 del CRR e della Circolare 285 della Banca d’Italia, in caso di liquidazione o sottoposizione a procedure concorsuali dell’Emittente, le Obbligazioni Subordinate saranno rimborsate, per Capitale e Interessi, solo dopo che siano stati integralmente estinti tutti i debiti non subordinati dell’Emittente (per maggiori dettagli si rinvia al Paragrafo 4.5 della presente Nota Informativa). Le Obbligazioni non subordinate (Senior) saranno rimborsate in un’unica soluzione alla Data di Scadenza. Le Obbligazioni Subordinate avranno durata pari o superiore a 5 anni; le stesse potranno, inoltre, essere rimborsate anticipatamente come indicato nel Paragrafo 4.8 (ii) della presente Nota Informativa ovvero mediante rimborso in rate periodiche (ammortamento). Le caratteristiche specifiche delle Obbligazioni oggetto di ciascuna Offerta, comprese, a titolo esemplificativo, le Date di Pagamento ed il Prezzo di Emissione, saranno rese note, con riferimento ai singoli Prestiti, nelle Condizioni Definitive che verranno predisposte sulla base dei modelli allegati al Prospetto di Base alla lettera A e pubblicate, entro il giorno antecedente l’inizio dell’Offerta, mediante avviso che sarà reso disponibile presso la sede sociale della Banca (Via Tomacelli n. 107, Roma), nonché sul sito internet www.bancafucino.it e trasmesse contestualmente alla Consob. Per maggiori dettagli sulle specifiche informazioni che saranno contenute nelle Condizioni Definitive si rinvia ai suddetti modelli. I Prestiti Obbligazionari e le relative Obbligazioni che l’Emittente emetterà ed offrirà, di volta in volta, nell’ambito del Programma di Offerta, saranno disciplinati dalle Condizioni Definitive, dalle disposizioni della Nota Informativa e, per quanto ivi non specificamente previsto, dalle disposizioni normative e regolamentari applicabili. (ii) Codice ISIN (International Security Identification Number) o altri analoghi codici di identificazione degli strumenti finanziari Ciascuna emissione di Obbligazioni sarà contraddistinta da un codice ISIN che sarà indicato nelle Condizioni Definitive. 118 4.2. LA LEGISLAZIONE IN BASE ALLA QUALE GLI STRUMENTI FINANZIARI SONO STATI CREATI Le Obbligazioni sono emesse e create in Italia e le disposizioni regolanti i rapporti intercorrenti tra l’Emittente e gli obbligazionisti, i diritti connessi alle Obbligazioni e le caratteristiche delle stesse, riportate nel presente Capitolo 4 della Nota Informativa sono sottoposte alla, e devono essere interpretate secondo la, legge italiana. Per qualsiasi contestazione tra gli obbligazionisti e l’Emittente sarà competente il Foro di Roma ovvero, ove l’obbligazionista sia un consumatore ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 del D.Lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del consumo”), il foro in cui questi ha la residenza o il domicilio elettivo ex art. 33 u) del Codice del Consumo. Si segnala tuttavia che, ai sensi dell'art. 84 del D.l. 21.06.2013 n. 69 (convertito con modificazioni dalla L. 09.98. 2013 n. 98), per la risoluzione stragiudiziale di controversie in materia di contratti bancari e finanziari è necessario, prima di esercitare un’azione in giudizio, esperire un tentativo di conciliazione obbligatoria rivolgendosi agli organismi di mediazione iscritti nell'apposito registro tenuto dal Ministero della Giustizia. In particolare, ai sensi dell’art. 32- ter del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, così come successivamente modificato ed integrato (il “Testo Unico della Finanza” o, brevemente, “TUF”) ed ai sensi del Regolamento Consob concernente la Camera di conciliazione e arbitrato per le controversie insorte tra gli investitori e gli intermediari in ordine alla prestazione di un servizio di investimento/accessorio, con riferimento all'osservanza da parte dell'intermediario che ha prestato il servizio (e che può anche non coincidere con l’Emittente) degli obblighi di informazione, correttezza e trasparenza, tra i vari organismi di mediazione è competente anche la Camera di Conciliazione ed Arbitrato istituita presso la Consob. 4.3. FORMA DEGLI STRUMENTI FINANZIARI E SOGGETTO INCARICATO DELLA TENUTA DEI REGISTRI (i) Indicazione degli strumenti finanziari se nominativi o al portatore e se in forma cartolare o dematerializzata Le Obbligazioni sono rappresentate da titoli al portatore che verranno accentrati presso il sistema di gestione e amministrazione accentrata di Monte Titoli S.p.A. ed assoggettati al regime di dematerializzazione di cui al D.Lgs. 24 giugno 1998 n. 213 ed al Regolamento Congiunto della Banca d’Italia e della CONSOB recante la disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione, adottato con provvedimento del 22 febbraio 2008 come di volta in volta modificato o alla normativa di volta in volta vigente in materia. Il trasferimento delle Obbligazioni e l’esercizio dei relativi diritti potrà avvenire per il tramite degli Intermediari Autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata Monte Titoli S.p.A. o di altri intermediari di volta in volta indicati nelle Condizioni Definitive. Gli Obbligazionisti non potranno chiedere la consegna materiale dei titoli rappresentativi delle Obbligazioni. E’ fatto salvo il diritto di chiedere il rilascio della certificazione di cui all’art. 83 – quinquies del TUF. (ii) In caso di dematerializzazione denominazione e indirizzo del soggetto incaricato alla tenuta dei registri Il soggetto incaricato alla tenuta dei registri è Monte Titoli S.p.A., con sede in Via Mantegna 6, Milano. In caso di diverso soggetto incaricato esso sarà indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive. 4.4. VALUTA DI EMISSIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI I Prestiti Obbligazionari saranno denominati in Euro e le Cedole corrisposte saranno anch’esse denominate in Euro. 4.5. RANKING DEGLI STRUMENTI FINANZIARI Gli obblighi nascenti dalle Obbligazioni Senior (non subordinate) di cui alla presente Nota Informativa a carico dell’Emittente non sono subordinati ad altre passività dello stesso. Tuttavia, nell’ipotesi di applicazione 119 dello strumento del “bail – in” il credito degli obbligazionisti verso l’Emittente non sarà soddisfatto pari passu con tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non privilegiati) ma sarà oggetto di riduzione nonché conversione secondo l’ordine sinteticamente rappresentato all’interno della tabella che segue (cfr. sul punto anche il successivo par. 4.6 in merito all'utilizzo del “bail-in” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015). Peraltro il seguente ordine dovrà essere rispettato anche nell’ambito delle procedure di liquidazione coatta amministrativa. Le Obbligazioni Subordinate sono passività subordinate di tipo “Tier II” (Strumenti di Classe 2) ai sensi e per gli effetti degli articoli 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 20 dicembre 2013 recante l’“Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I (la “Circolare n. 285”) in entrambi i casi come di volta in volta modificati. In caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali (ivi inclusa la liquidazione coatta amministrativa come disciplinata dal TUB) fatto salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6 in merito all’utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, le Obbligazioni Subordinate saranno rimborsate per capitale e interessi residui solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati pari passu con le obbligazioni aventi il medesimo grado di subordinazione e prima di quelli con un maggiore grado di subordinazione, ivi inclusi, in tale ultimo caso, i portatori di azioni dell’Emittente e di strumenti di capitale classe 1 o “Tier 1” dell’Emittente. È esclusa la facoltà di compensare i debiti dell’Emittente derivanti dalle Obbligazioni Subordinate, per capitale ed interessi, con i crediti eventualmente vantati dall’Emittente nei confronti dei portatori delle Obbligazioni Subordinate. A fini meramente esplicativi e non esaustivi, si riporta di seguito uno schema che illustra la suddivisione delle principali categorie di strumenti rappresentativi e non rappresentativi di capitale emessi dalle banche, in funzione del grado di subordinazione degli stessi; in tale contesto, per “debiti privilegiati” si intende la categoria di strumenti con minore grado di subordinazione laddove, invece, gli strumenti del capitale di classe 1 (Tier 1) sono quelli con maggiore grado di subordinazione. Capitale di Classe 1 / Tier I Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1) Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1) Fondi propri Capitale di Classe 2 / Tier II (ivi incluse le obbligazioni subordinate non assistite da privilegio o garanzia) Debiti subordinati diversi dal Capitale aggiuntivo di Classe 1 e Classe 2 Restanti Passività ivi incluse le OBBLIGAZIONI NON SUBORDINATE (SENIOR) non assistite da garanzia DEPOSITI DI IMPORTI SUPERIORI A EURO 100.000: - di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese; - di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese effettuati presso succursali extracomunitarie della Banca; - dal 1 gennaio 2019, gli altri depositi presso la Banca Debiti privilegiati (assistiti da garanzia) 4.6. DESCRIZIONE DEI DIRITTI CONNESSI ALLE OBBLIGAZIONI ED EVENTUALI LIMITAZIONI 120 Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della stessa categoria, e quindi il diritto alla percezione delle Cedole alle Date di Pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale alla data di scadenza o, per il caso delle Obbligazioni Subordinate, alle date previste per l’ammortamento o alle date di rimborso anticipato salvo quanto previsto dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, come di seguito rappresentato. In particolare, in data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di “bail–in” potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni (art. 1 lett. g) D. Lgs n. 180). Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. (art 60, comma 1, lettera i) Decreto 180). Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior) Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail–in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, 121 successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di € 100.000 (cfr. al riguardo precedente par. 4.5). Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a € 100.000 (c.d. “depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art.. 1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come “passività per la quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs N. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99. Inoltre, se la Banca è in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015), gli strumenti di capitale di classe 1 e classe 2, tra cui rientrano le Obbligazioni Subordinate, sono soggetti a riduzione, anche integrale, con conseguente perdita totale del capitale investito o conversione in azioni, secondo l’ordine gerarchico sopra indicato, anche indipendentemente dall’adozione di una o più misure di risoluzione, tra cui il “bail- in” sopra descritto. In particolare, le Autorità dispongono la riduzione o conversione di tali strumenti di capitale quando ciò consenta di rimediare allo stato di dissesto o rischio di dissesto della Banca e non siano prospettabili misure alternative (tra cui, l’intervento di soggetti privati o l’amministrazione straordinaria) che permettano di superare tale situazione in tempi adeguati. Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali: (i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo; (ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte; (iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività. Fatto salvo quanto sopra, in circostanze eccezionali, quando è applicato lo strumento del “bail-in”, l’Autorità potrà escludere, in tutto o in parte, talune passività dall’applicazione del “bail –in” (art. 49 comma 2 Decreto 180), in particolare allorché: a) non è possibile sottoporre a “bail-in” tale passività entro un tempo ragionevole; b) l’esclusione è strettamente necessaria e proporzionata per conseguire la continuità delle funzioni essenziali e delle principali linee di operatività nonché per evitare un contagio che potrebbe perturbare gravemente il funzionamento dei mercati; c) l’applicazione dello strumento del “bail-in” a tali passività determinerebbe una distruzione di valore tale che le perdite sostenute da altri creditori sarebbero più elevate che nel caso in cui tali passività fossero escluse dal “bail-in”. Pertanto, nel caso in cui sia disposta l’esclusione dal “bail- in” di alcune passività, è possibile che le perdite che tali passività avrebbero dovuto assorbire siano trasferite ai titolari delle altre passività soggette a “bail – in” mediante la loro riduzione o conversione in capitale. Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato. Per una descrizione delle procedure per l’esercizio dei diritti connessi agli strumenti finanziari si rinvia ai paragrafi 4.7 e 4.8 che seguono. I portatori delle Obbligazioni potranno esercitare i diritti relativi alle Obbligazioni da essi sottoscritte per il tramite dell’intermediario presso cui le Obbligazioni sono depositate in regime di dematerializzazione. Non vi sono limitazioni, condizioni o gravami – di qualsiasi natura – che possono incidere sui diritti dei sottoscrittori delle Obbligazioni. 122 4.7. (i) INTERESSI Tasso di interesse nominale Si riportano qui di seguito le informazioni sul Tasso di Interesse per ciascuna tipologia di Obbligazioni. Il Tasso di Interesse nominale sarà di volta in volta indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive unitamente alle altre caratteristiche dell’emissione. a) -“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step up/ Tasso Step down” - “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso crescente/decrescente (Step Up/Step down) con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento” Descrizione del metodo di calcolo degli interessi Tali Obbligazioni corrisponderanno Cedole fisse crescenti (Step Up) o decrescenti (Step Down) pagabili mensilmente/trimestralmente/semestralmente/annualmente in via posticipata a ciascuna Data di Pagamento, il cui importo sarà calcolato applicando un Tasso di Interesse predeterminato crescente o decrescente, calcolato come percentuale del Valore Nominale. Per le Obbligazioni Subordinate qualora prevedano il rimborso tramite ammortamento periodico, si considererà il Valore Nominale residuo delle Obbligazioni, ossia la differenza tra il Valore Nominale originario delle Obbligazioni Subordinate e la somma degli importi delle rate di ammortamento periodiche già corrisposte (si veda infra il Paragrafo 4.8 per maggiori informazioni). Il Tasso di Interesse, la periodicità, le Date di Pagamento e l’importo delle Cedole saranno di volta in volta indicati nelle pertinenti Condizioni Definitive. L’importo della Cedola verrà determinato moltiplicando il Valore Nominale investito, il tasso nominale ed i giorni di durata della Cedola stessa e dividendo per i giorni effettivi di durata della Cedola. Formula di calcolo: per le cedole annuali I=CxR xt per le cedole semestrali I=Cx(R/2) xt per le cedole trimestrali I=Cx(R/4) xt per le cedole mensili I=Cx(R/12) xt dove: I=interessi C=valore nominale R=tasso annuo percentuale (predeterminato crescente o decrescente) T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive). b) -“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso” - “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento” Descrizione del metodo di calcolo degli interessi Tali Obbligazioni corrisponderanno cedole fisse pagabili mensilmente/trimestralmente/semestralmente/annualmente in via posticipata a ciascuna Data di Pagamento, il cui importo sarà calcolato applicando un Tasso di Interesse fisso predeterminato, calcolato come percentuale del Valore Nominale. Per le Obbligazioni Subordinate qualora prevedano il rimborso tramite ammortamento, si considererà il Valore Nominale residuo delle Obbligazioni, ossia la differenza tra il Valore Nominale originario delle Obbligazioni 123 Subordinate e la somma degli importi delle rate di ammortamento periodiche già corrisposte (si veda infra il Paragrafo 4.8 per maggiori informazioni). Il Tasso di Interesse, la periodicità, le Date di Pagamento e l’importo delle Cedole saranno di volta in volta indicati nelle pertinenti Condizioni Definitive. L’importo della Cedola verrà determinato moltiplicando il Valore Nominale investito, il tasso nominale ed i giorni di durata della Cedola stessa e dividendo per i giorni effettivi di durata della Cedola. Formula di calcolo: per le cedole annuali I=CxR xt per le cedole semestrali I=Cx(R/2) xt per le cedole trimestrali I=Cx(R/4) xt per le cedole mensili I=Cx(R/12) xt dove: I=interessi C=valore nominale R=tasso annuo percentuale (predeterminato fisso) T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive). c) “Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon” Descrizione del metodo di calcolo degli interessi Le Obbligazioni Senior Zero Coupon emesse in ragione della presente Nota Informativa danno il diritto al pagamento posticipato di interessi il cui importo è dato dalla differenza tra il prezzo di rimborso di tali Obbligazioni alla Data di Scadenza e il Prezzo di Emissione che sarà sempre inferiore al 100% del Valore Nominale (come indicato nelle relative Condizioni Definitive). Per questa tipologia di Obbligazioni non si prevede la corresponsione di Cedole durante la vita delle Obbligazioni stesse. d) “Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor” Descrizione del metodo di calcolo degli interessi Tali Obbligazioni corrisponderanno agli Obbligazionisti, secondo quanto espressamente indicato nelle Condizioni Definitive, Cedole periodiche il cui importo verrà calcolato in percentuale, applicando al Valore Nominale il Parametro di Indicizzazione consistente in un Tasso di Interesse variabile, da corrispondersi mensilmente/trimestralmente/semestralmente/annualmente in via posticipata a ciascuna Data di Pagamento. Inoltre, data la specifica configurazione del Prestito, è previsto un tasso massimo (c.d. Cap) e un tasso minimo (c.d. Floor) per la Cedola variabile. In particolare, nel corso della vita dell’Obbligazione, gli Obbligazionisti riceveranno il pagamento di Cedole, comunque non inferiori a zero, il cui importo sarà calcolato applicando al Valore Nominale il Parametro di indicizzazione prescelto, eventualmente maggiorato di uno Spread (espresso in punti base) fino al raggiungimento del Cap e del Floor. Nel caso in cui il valore del Parametro di Indicizzazione prescelto eventualmente maggiorato dello Spread risulti inferiore al Tasso Minimo, il tasso delle Cedole sarà pari al Tasso Minimo. Nel caso in cui il valore del Parametro di Indicizzazione prescelto eventualmente maggiorato dello Spread risulti maggiore al Tasso Massimo, il tasso delle Cedole sarà pari al Tasso Massimo. Il Parametro di Indicizzazione, l’eventuale Spread, il Tasso Minimo, il Tasso Massimo, il metodo di calcolo delle Cedole e le Date di Pagamento saranno indicati nelle Condizioni Definitive del Prestito. Il valore di riferimento del Parametro di Indicizzazione, alla data di rilevazione, sarà arrotondato allo 0,05 più vicino. L’Emittente potrà prefissare il valore della prima Cedola in misura indipendente dal Parametro di Indicizzazione, la cui entità sarà indicata su base nominale annua lorda nelle Condizioni Definitive del Prestito. Formula di calcolo generale per il Cap e Floor: 124 MIN (MAX (Parametro +Spread; Floor) ; Cap) . per le cedole: mensili I = Cx(R/12) xt trimestrali I=Cx(R/4) xt semestrali I=Cx(R/2) xt annuali I=CxR xt dove: I=interessi C=valore nominale R=tasso annuo percentuale (parametro di indicizzazione +spread) T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive). e) -“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile”; -“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento” Descrizione del metodo di calcolo degli interessi Tali Obbligazioni corrisponderanno agli Obbligazionisti, secondo quanto espressamente indicato nelle Condizioni Definitive, Cedole - il cui importo verrà calcolato, applicando un Tasso di Interesse variabile - in via posticipata mensile/trimestrale/semestrale/annuale a ciascuna Data di Pagamento. In particolare, nel corso della vita di tale tipologia di Obbligazione, gli Obbligazionisti percepiranno Cedole periodiche comunque non inferiori a zero, il cui importo sarà calcolato applicando in percentuale al Valore Nominale il Parametro di indicizzazione prescelto, eventualmente maggiorato di uno Spread (espresso in punti base). Per le Obbligazioni Subordinate qualora prevedano il rimborso tramite ammortamento, si considererà il Valore Nominale residuo delle Obbligazioni, ossia la differenza tra il Valore Nominale originario delle Obbligazioni Subordinate e la somma degli importi delle rate di ammortamento periodiche già corrisposte (si veda infra il Paragrafo 4.8 per maggiori informazioni). L’Emittente potrà prefissare il valore della prima Cedola in misura indipendente dal Parametro di indicizzazione, la cui entità sarà indicata su base nominale annua lorda nelle Condizioni Definitive del Prestito. Il Parametro di indicizzazione, l’eventuale Spread, il metodo di calcolo delle Cedole e le Date di Pagamento saranno indicati nelle Condizioni Definitive del Prestito. Il valore di riferimento del Parametro di Indicizzazione, alla data di rilevazione, sarà arrotondato allo 0,05 più vicino. Formula di calcolo: per le cedole: mensili I = Cx(R/12) xt trimestrali I=Cx(R/4) xt semestrali I=Cx(R/2) xt annuali I=CxR xt dove: I=interessi C=valore nominale R=tasso annuo percentuale (parametro di indicizzazione +spread) T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive). f) -“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Misto: fisso e variabile”; 125 - “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile con eventuale rimborso anticipato ovvero mediante ammortamento” Descrizione del metodo di calcolo degli interessi Tali Obbligazioni corrisponderanno agli Obbligazionisti, secondo quanto espressamente indicato nelle Condizioni Definitive, Cedole periodiche, in via posticipata, mensile/trimestrale/ semestrale/annuale a ciascuna Data di Pagamento. L’importo di tali Cedole verrà calcolato, rispettivamente, per un primo periodo sulla base di Tassi di Interesse prefissati costanti predeterminati all’emissione, e per un secondo periodo sulla base di Tassi di Interesse variabili. L’importo delle Cedole Variabili verrà calcolato applicando in percentuale al Valore Nominale il Parametro di indicizzazione prescelto, eventualmente maggiorato di uno Spread espresso in punti base. In particolare, nel corso della vita di tale tipologia di Obbligazione, gli Obbligazionisti percepiranno Cedole periodiche comunque non inferiori a zero. Per le Obbligazioni Subordinate qualora prevedano il rimborso tramite ammortamento, si considererà il Valore Nominale residuo delle Obbligazioni, ossia la differenza tra il Valore Nominale originario delle Obbligazioni Subordinate e la somma degli importi delle rate di ammortamento periodiche già corrisposte (si veda infra il Paragrafo 4.8 per maggiori informazioni). Il tasso di interesse fisso costante, il Parametro di indicizzazione , l'eventuale Spread, il metodo di calcolo delle Cedole e le Date di Pagamento saranno indicati nelle Condizioni Definitive del Prestito. Il valore di riferimento del Parametro di Indicizzazione, alla data di rilevazione, sarà arrotondato allo 0,05 più vicino. Formula di calcolo: per le cedole annuali per le cedole semestrali per le cedole trimestrali per le cedole mensili I=CxR xt I=Cx(R/2) xt I=Cx(R/4) xt I=Cx(R/12) xt dove: I=interessi C=valore nominale T=Periodo di calcolo, espresso in anni o frazione di anno, determinato tenendo conto del calendario, della Business Day Convention adottata e della Convenzione di Calcolo (come indicati nelle Condizioni Definitive) V=valore del Parametro di indicizzazione N=numero cedole annue R=tasso di interesse calcolato nel seguente modo: tasso predeterminato R=Tasso nominale titolo, per la prima parte del Prestito (periodo indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive) tasso annuo lordo predeterminato e costante. tasso variabile: R=(V + spread) per la restante durata del Prestito (periodo indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive), Cedole Variabili periodiche, il cui importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale il tasso variabile agganciato al Parametro di Indicizzazione eventualmente aumentato di uno Spread (espresso in punti base). (ii) Disposizioni relative agli interessi da pagare Il Tasso di Interesse che maturerà in relazione alle Obbligazioni sarà determinato adottando il calendario Target4, la convenzione5 di calcolo (la “Convenzione di Calcolo”) “Following unadjusted business day 4 Il Target è il calendario che definisce i giorni festivi nel sistema TARGET2, ossia il sistema di pagamenti trans european automated real time gross settlement express transfer, sistema dei pagamenti utilizzato nell'ambito dell'unione monetaria europea composto da meccanismi di regolamento lordo in tempo reale che utilizza una piattaforma unica condivisa avviata il 19 novembre 2007. 126 Convention” e la base di calcolo6 (la “Base di Calcolo”) “Actual/Actual” (ICMA) come di volta in volta indicati nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. Il pagamento degli interessi maturati sarà effettuato dalla Banca sui titoli oggetto del presente Programma di Offerta accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. e/o qualsiasi altro intermediario individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. (iii) Data di godimento Nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito Obbligazionario verrà indicata la Data di Godimento intesa come la data a far corso dalla quale le Obbligazioni cominciano a produrre Interessi. (iv) Data di scadenza degli interessi L’ammontare degli interessi sarà corrisposto in via posticipata con periodicità annuale, semestrale o trimestrale o mensile alle Date di Pagamento indicate nelle pertinenti Condizioni Definitive. Nel caso in cui una Data di Pagamento cadesse in un giorno che non è un giorno lavorativo “Target”, si applicheranno le disposizioni di cui alla Convenzione di Calcolo indicata nelle Condizioni Definitive, senza che ciò comporti una modifica del computo degli Interessi né la spettanza di alcun importo aggiuntivo per gli Obbligazionisti. (v) Termine di prescrizione degli interessi e del capitale I diritti del titolare delle Obbligazioni si prescrivono, a favore dell’Emittente, per quanto concerne gli Interessi, decorsi 5 anni dalla data di scadenza delle Cedole e, per quanto riguarda il Capitale, decorsi 10 anni dalla data in cui le Obbligazioni sono divenute rimborsabili. Obbligazioni Senior e Subordinate a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e a Tasso Misto (per la parte variabile) (vi) Dichiarazione indicante il tipo di sottostante Le Obbligazioni a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e le Obbligazioni a Tasso Misto (per la parte a tasso variabile) corrisponderanno agli Obbligazionisti Cedole periodiche posticipate il cui importo verrà calcolato applicando al valore nominale il Parametro di Indicizzazione che sarà scelto alternativamente tra il valore puntuale di (i) il tasso Euribor base 360 a tre, sei oppure dodici mesi, (ii) il tasso di rendimento semplice lordo d’asta del BOT a sei mesi, o (iii) il Tasso di Riferimento della BCE, eventualmente aumentati di uno 5 La convenzione di calcolo “Following Business Day Convention”, indica che, ai fini del rimborso finale, e/o di una cedola, qualora la relativa data di pagamento cada in un giorno che non è un giorno lavorativo, tale ammontare sarà accreditato il primo giorno lavorativo successivo alla suddetta data.Il termine “Unadjusted” indica che al verificarsi della circostanza ovvero delle circostanze indicate nella convenzione di calcolo, non sarà modificato il periodo di calcolo e l’applicazione della convenzione di calcolo non avrà un impatto sull’ammontare della cedola pagata. 6 La prassi di mercato riconosce, la base di calcolo “Actual/Actual (ICMA)” che indica il numero di giorni a partire dalla data in cui gli interessi cominciano a decorrere (inclusa) sino alla data in cui gli interessi sono dovuti (esclusa), diviso per il numero effettivo di giorni nel relativo “periodo di calcolo degli interessi” moltiplicato per il numero dei periodi di calcolo previsti nell’anno. Qualora vi sia un periodo di calcolo degli interessi maggiore del regolare periodo cedolare (trimestre, semestre, anno, ecc..), il calcolo del rateo avverrà moltiplicando la cedola annua per la somma de: (i) il numero di giorni del periodo di calcolo che ricade nel “regolare periodo cedolare” nel quale iniziano a maturare gli interessi, diviso per il prodotto tra il numero di giorni all'interno del periodo regolare e il numero di periodi regolari all'interno di un anno;(ii) il numero di giorni del periodo di calcolo che ricade nel successivo periodo regolare diviso per il prodotto tra il numero di giorni all'interno del periodo regolare e il numero di periodi regolari all'interno di un anno. 127 Spread (espresso in punti base). Con riferimento a ciascuna emissione di Obbligazioni a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e a Tasso Misto (per la parte variabile), le Condizioni Definitive della singola emissione indicheranno e forniranno informazioni sul Parametro di Indicizzazione e sull’eventuale Margine unitamente alle altre caratteristiche dell’emissione. (vii) Descrizione del sottostante sul quale è basato Le Obbligazioni a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e a Tasso Misto (per la parte a tasso variabile) emesse nell’ambito del Programma di Offerta descritto nella presente Nota Informativa potranno avere come Parametro di Indicizzazione uno tra quelli di seguito elencati: a) Il Tasso Euribor Il valore puntuale del tasso Euribor base 360 a tre, sei, dodici mesi che verrà rilevato il quarto Giorno Lavorativo antecedente la Data di Pagamento della nuova Cedola. L’Euribor è il tasso lettera sul mercato interno dell’Unione Monetaria Europea dei depositi bancari, rilevato dalla Federazione Bancaria Europea (FBE) pubblicato sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” oppure rilevato sul circuito Bloomberg, oppure sul sito www.euribor-ebf.eu. Se una delle date di rilevazione cade in un giorno in cui il Tasso Euribor base 360 di riferimento non viene pubblicato, la rilevazione viene effettuata il primo giorno utile antecedente la data di rilevazione. Il tasso Euribor scelto come Parametro di Indicizzazione potrà essere il tasso Euribor base 360 trimestrale / semestrale / annuale così come indicato nelle Condizioni Definitive, arrotondato allo 0,05 più vicino. b) Il Tasso di Rendimento d’asta del Bot Per “Rendimento d’asta del Bot” si intende il rendimento semplice lordo del Bot relativo all’asta Bot antecedente l’inizio del periodo di godimento di ciascuna Cedola come indicato nelle Condizioni Definitive. Il Rendimento dei Bot emessi in asta è reperibile sui principali quotidiani finanziari, nonché sul sito www.debitopubblico.it oppure www.bancaditalia.it., oppure sul circuito Bloomberg. Il “Rendimento d’asta del Bot” scelto come Parametro di Indicizzazione potrà essere il rendimento d’asta del Bot a sei/dodici mesi, così come indicato nelle Condizioni Definitive, arrotondato ai 5 centesimi per difetto. c) Il Tasso Ufficiale di Riferimento BCE Il Tasso Ufficiale di Riferimento sulle operazioni di Rifinanziamento principale (TUR) fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE), applicato alle operazioni di rifinanziamento principale dell’Eurosistema, rilevato quattro Giorni Lavorativi antecedenti la Data di Pagamento di ciascuna Cedola. Tale indicatore è disponibile nella homepage del sito della BCE www.ecb.int oppure sul circuito Bloomberg, e sarà definito di volta in volta, nelle singole Condizioni Definitive, arrotondato allo 0,05 più vicino. (viii) Metodo utilizzato per mettere in relazione il sottostante e il tasso Il Tasso di Interesse utilizzato per il calcolo del valore di ciascuna Cedola variabile è pari al Parametro di Indicizzazione prescelto eventualmente maggiorato di uno Spread (espresso in punti base), in applicazione della relativa formula di calcolo secondo quanto previsto al precedente paragrafo i) del presente Paragrafo 4.7. Il riferimento temporale del Parametro di Indicizzazione può non coincidere con la periodicità della Cedola. L’Emittente potrà prefissare l’ammontare della prima Cedola pagabile alla prima Data di Pagamento successiva alla Data di Emissione indicando nelle Condizioni Definitive del Prestito un tasso di interesse nominale lordo annuo, espresso in termini di percentuale da applicarsi sul valore nominale, indipendente dal Parametro di Indicizzazione prescelto. 128 (ix) Indicazione della fonte da cui poter ottenere le informazioni sulla performance passata e futura del sottostante e sulla sua volatilità La fonte informativa da cui poter ottenere le informazioni sulla performance passata e futura del Parametro di Indicizzazione e sulla sua volatilità sarà riportata nelle Condizioni Definitive. L’Emittente non fornirà, successivamente alla chiusura dell’Offerta, alcuna informazione relativamente all’andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto o, comunque, al valore di mercato corrente delle Obbligazioni. (x) Descrizione di eventuali fatti perturbativi del mercato o della liquidazione aventi un’incidenza sul sottostante Fatto salvo quanto diversamente indicato nelle Condizioni Definitive del singolo Prestito, nell’ipotesi di non disponibilità del Parametro di Indicizzazione alla data di rilevazione l’Agente di Calcolo utilizzerà la prima rilevazione utile immediatamente antecedente la data di rilevazione originariamente prevista, agendo in buona fede seconda la migliore prassi di mercato. Nel caso di non disponibilità del Parametro di Indicizzazione per più di 10 Giorni Lavorativi precedenti la data di rilevazione originariamente prevista ovvero nel caso in cui l’indisponibilità del valore del Parametro di Indicizzazione dovesse verificarsi anche per la successiva Cedola, l’Emittente agirà in buona fede secondo la migliore prassi di mercato individuando il Parametro di Indicizzazione alternativo, che secondo la ragionevole opinione dell’Emittente, sia fungibile con il Parametro di Indicizzazione divenuto indisponibile. In tal caso l’Emittente informerà gli investitori circa il nuovo Parametro di Indicizzazione con una comunicazione disponibile presso la sede legale e tutte le Filiali della Banca, nonché sul sito internet dell’Emittente. (xi) Regole di adeguamento applicabili in caso di fatti aventi un’incidenza sul sottostante Qualora nel corso della vita delle Obbligazioni si verifichino, relativamente al Parametro di Indicizzazione prescelto, eventi di natura straordinaria che ne modifichino la struttura o ne compromettano l’esistenza, l’Agente per il Calcolo effettuerà, ove necessario, gli opportuni correttivi, quali la sostituzione del Parametro di Indicizzazione, gli aggiustamenti o le modifiche per mantenere nella massima misura possibile inalterate le caratteristiche finanziarie originarie delle Obbligazioni, secondo le modalità che saranno di volta in volta indicate nelle Condizioni Definitive. (xii) Nome del responsabile del calcolo Il responsabile del calcolo degli Interessi è l’Emittente. Pertanto, l’importo degli Interessi maturati dalle Obbligazioni pagabile ad ogni Data di Pagamento è determinato dall’Emittente in qualità di Agente di Calcolo. (xiii) Se lo strumento finanziario presente una componente derivata per quanto riguarda il pagamento degli interessi, fornirne una spiegazione chiara e dettagliata, che consenta agli investitori di comprendere in che modo il valore del loro investimento è influenzato dal valore degli strumenti sottostanti, specialmente in circostanze in cui i rischi sono più evidenti. Le Obbligazioni, fatta eccezione per le Obbligazioni Senior a Tasso Variabile con Cap e Floor, non incorporano componenti derivative. La componente derivativa presente, invece, esclusivamente nelle Obbligazioni Senior a Tasso Variabile con Cap e Floor, consta di una opzione di tipo interest rate CAP implicitamente venduta all’Emittente e di una opzione di tipo interest rate FLOOR implicitamente acquistata dall’Investitore, in ragione della quale l’Investitore vede determinato a priori il livello massimo e minimo delle Cedole Variabili pagate dal Prestito Obbligazionario. Il valore delle suddette opzioni è ottenuto utilizzando il metodo di calcolo di Black & Scholes. 129 4.8. (i) DATA DI SCADENZA E MODALITÀ DI AMMORTAMENTO DEL PRESTITO Data di Scadenza La data di scadenza delle Obbligazioni (“Data di Scadenza”) sarà indicata nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. Le Obbligazioni Subordinate avranno, in ogni caso, una durata pari o superiore a cinque anni. (ii) Modalità di ammortamento del Prestito comprese le modalità di rimborso Le Obbligazioni Senior (salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6. in merito all'utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015) saranno, rimborsabili esclusivamente alla pari in un’unica soluzione alla Data di Scadenza indicata nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. Le Obbligazioni Subordinate saranno rimborsate alla pari (100% del Valore Nominale) secondo una delle seguenti modalità alternative (salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6. in merito all'utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015), in base a quanto indicato nelle Condizioni Definitive: 1) in unica soluzione alla Data di Scadenza. L’importo pagabile a titolo di rimborso sarà indicato nelle relative Condizioni Definitive (in termini percentuali rispetto al valore nominale unitario delle Obbligazioni) e non potrà essere inferiore al 100% del valore nominale unitario (al lordo di ogni tassa od imposta applicabile), senza deduzione per spese; 2) mediante ammortamento, e cioè con rate periodiche il cui importo sarà determinato nelle relative Condizioni Definitive, pagabili alle date di rimborso indicate nelle Condizioni Definitive medesime e, comunque, non oltre la Data di Scadenza coincidente con l’ultima, in ordine temporale, data di rimborso. 3) mediante il rimborso anticipato come meglio dettagliato nel paragrafo che segue. Le Obbligazioni saranno rimborsate, per il tramite degli intermediari autorizzati aderenti alla Monte Titoli S.p.A di ciascun Prestito e/o qualsiasi altro intermediario individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, senza deduzione di spese. Qualora la data prevista per il rimborso del capitale non sia un Giorno Lavorativo, come definito di volta in volta nelle Condizioni Definitive, il relativo pagamento sarà effettuato sulla base del Calendario e della Convenzione di calcolo indicata di volta in volta nelle Condizioni Definitive. Gli Obbligazionisti sono i soli soggetti legittimati a ricevere i pagamenti in relazione alle rispettive Obbligazioni e l’Emittente sarà liberato una volta corrisposti gli importi dovuti direttamente a ciascun Obbligazionista, ovvero ad un terzo dal medesimo indicato. Rimborso anticipato Qualora previsto nelle Condizioni Definitive, le Obbligazioni Subordinate potranno prevedere la facoltà di rimborso anticipato da parte dell’Emittente. Tale rimborso anticipato potrà avvenire non prima dei cinque anni dalla Data di Emissione, salvo quanto di seguito previsto in caso di Regulatory Call, previa autorizzazione dell’Autorità Competente e secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ivi inclusi l’articolo 77, lettera b), e l’articolo 78 comma 1 del CRR. Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito riporteranno i termini e le 130 condizioni per l’esercizio da parte dell’Emittente della facoltà di rimborso anticipato, in particolare la data nella quale il rimborso anticipato potrà avvenire. Con riferimento alle Obbligazioni Subordinte e ove previsto nelle Condizioni Definitive, il rimborso anticipato a seguito di una variazione nella classificazione regolamentare ai fini di vigilanza delle Obbligazioni Subordinate (c.d. Regulatory Call) potrà avvenire (1) dopo il quinto anno dalla Data di Emissione ovvero (2) prima del quinto anno dalla Data di Emissione, in entrambi i casi previa autorizzazione dell’Autorità Competente e secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ivi inclusi l’articolo 77, lettera b), e l’articolo 78 del CRR. In particolare, nell’ipotesi di Regulatory Call dopo il quinto anno dalla Data di Emissione ove previsto nelle Condizioni Definitive, e sempre previa autorizzazione da parte dell’Autorità Competente, l’Emittente si riserva il diritto di rimborsare integralmente in via anticipata le Obbligazioni Subordinate qualora interevenga una variazione nella classificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate che ne comporti l’esclusione dal Capitale di classe 2 oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore. L’Autorità Competente emana il provvedimento dopo aver valutato – tra l’altro – la capacità dell’Emittente di rispettare i requisiti patrimoniali di volta in volta previsti dalla normativa vigente. Inoltre, nell’ipotesi di Regulatory Call prima del quinto anno dalla Data di Emissione , ove previsto nelle Condizioni Definitive, l’Emittente potrà rimborsare anticipatamente le Obbligazioni Subordinate successivamente allo scadere del 18° mese dalla data di chiusura del collocamento, e nel rispetto della normativa vigente, sempre ove intervenga una variazione nella classificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordinate che ne comporti l’esclusione dal Capitale di classe 2 oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore, ma purché siano soddisfatte le seguenti condizioni: a) l’Autorità Competente consideri tale variazione sufficientemente certa; b) l’Emittente dimostri, con piena soddisfazione dell’Autorità Competente, che la riclassificazione regolamentare delle Obbligazioni Subordiante non era ragionevolmente prevedibile al momento della loro emissione. L’esercizio della facoltà di rimborso anticipato verrà comunicato agli Obbligazionisti mediante pubblicazione di un avviso sul sito internet dell’Emittente con un preavviso di almeno 10 Giorni Lavorativi. In caso di esercizio della facoltà di rimborso anticipato, le Obbligazioni Subordinate saranno rimborsate mediante il pagamento di un ammontare pari al 100% del loro valore nominale iniziale. Le Cedole pagabili alle Date di Pagamento successive alla data di rimborso anticipato non saranno corrisposte e gli Obbligazionisti non potranno vantare alcun diritto in relazione ad esse. 4.9. (i) IL RENDIMENTO EFFETTIVO Indicazione del tasso di rendimento effettivo Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito riporteranno l’illustrazione dello specifico rendimento effettivo a scadenza annuo, al lordo e al netto dell’effetto fiscale “rendimento effettivo annuo lordo” “rendimento effettivo annuo netto”, calcolato in regime di capitalizzazione composta alla Data di Emissione e sulla base del Prezzo di Offerta come determinato al successivo paragrafo 5.3.1. punto (i). (ii) Illustrazione in forma sintetica del metodo del calcolo del rendimento Il tasso di rendimento effettivo a scadenza sarà calcolato con il metodo del Tasso Interno di Rendimento detto TIR (o IRR, acronimo dall’inglese Internal Rate of Return). Il TIR rappresenta quel tasso che eguaglia la somma dei valori attuali dei flussi prodotti dalle Obbligazioni (Cedole e rimborso del Capitale) al Prezzo di Offerta dell’Obbligazione stessa. Tale tasso è calcolato assumendo che il titolo venga detenuto fino alla Data di Scadenza e che, ad eccezione delle Obbligazioni Zero Coupon, i flussi di cassa intermedi vengano reinvestiti ad un tasso pari al TIR 131 medesimo e nell’ipotesi di assenza di eventi di credito dell’Emittente. Per quanto riguarda le Obbligazioni Zero Coupon, il tasso di rendimento effettivo sarà calcolato alla Data di Godimento del relativo Prestito, sulla base del Prezzo di Emissione, al lordo e al netto dell’aliquota fiscale e verrà comunicato nelle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito. In tal caso, dunque, il tasso di rendimento effettivo a scadenza sarà calcolato come differenza tra il Prezzo di Emissione ed il prezzo di rimborso calcolato in regime di capitalizzazione composta. Con riferimento alle Obbligazioni Senior o Subordinate a Tasso Variabile (anche con Cap e Floor) e a Tasso Misto (per la parte variabile) il tasso di rendimento effettivo a scadenza su base annua sarà calcolato ipotizzando la costanza del valore del Parametro di Indicizzazione come rilevato alla data di rilevazione riportata nelle Condizioni Definitive. 4.10. RAPPRESENTANZA DEGLI OBBLIGAZIONISTI Non sono previste modalità di rappresentanza dei portatori delle Obbligazioni ai sensi dell’art. 12 del TUB che prevede la non applicazione degli articoli 2415 e seguenti del Codice Civile. 4.11. DELIBERE, AUTORIZZAZIONI E APPROVAZIONI Il Programma di Offerta, descritto nella presente Nota Informativa, sia con riferimento alle Obbligazioni Senior che con riferimento alle Obbligazioni Subordinate è stato approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente del 9 novembre 2015. I singoli Prestiti Obbligazionari emessi nell’ambito di tale Programma di Offerta, che ha una durata di un anno a partire dalla data di approvazione del Prospetto di Base da parte della Consob, saranno deliberati dal competente organismo dell’Emittente e la pertinente delibera sarà indicata nelle Condizioni Definitive. 4.12. DATA DI EMISSIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI La Data di Emissione di ciascun Prestito Obbligazionario sarà indicata nelle Condizioni Definitive relative allo stesso. 4.13. RESTRIZIONI ALLA LIBERA TRASFERIBILITÀ DEGLI STRUMENTI FINANZIARI Non vi sono limiti alla libera circolazione e trasferibilità delle Obbligazioni oggetto del Programma di Offerta. Tuttavia, le Offerte non saranno promosse, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone o Australia, o in qualsiasi altro Paese estero nel quale tali offerte non siano consentite in assenza di specifiche autorizzazioni da parte delle autorità competenti o di deroga rispetto alle disposizioni applicabili (collettivamente, gli “Altri Paesi”). Parimenti, non saranno accettate eventuali adesioni provenienti, direttamente o indirettamente, da Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché dagli Altri Paesi in cui tali adesioni siano in violazione di norme locali. Né il Prospetto di Base, né le Condizioni Definitive né qualsiasi altro documento afferente l’Offerta viene spedito e non deve essere spedito o altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi. Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l’altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono distribuire, inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché degli Altri Paesi (ivi inclusi a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed Internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). Inoltre, le Obbligazioni non sono, né tantomeno saranno, strumenti registrati ai sensi del “United States Securities Act” del 1933 e successive modifiche: inoltre, conformemente alle disposizioni dell’ “United States 132 Commodity Exchange Act”, la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United States Commodity Futures Trading Commission”. Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “ Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili del “ FSMA 2000” . Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone designate dal “ FSMA 2000”. 4.14. REGIME FISCALE Quanto segue è una sintesi del regime fiscale proprio delle Obbligazioni vigente alla data di pubblicazione della presente Nota Informativa e applicabile a certe categorie di investitori fiscalmente residenti in Italia che detengono le Obbligazioni non in relazione ad una impresa commerciale nonché agli investitori fiscalmente non residenti in Italia. Nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito sarà indicato il regime fiscale vigente alla data di pubblicazione delle stesse ed applicabile alle Obbligazioni. Gli investitori sono tenuti a consultare i loro consulenti in merito al regime fiscale proprio dell’acquisto, della detenzione e della vendita delle Obbligazioni. Sono a carico degli Obbligazionisti le imposte e tasse presenti e future che per legge colpiscano le Obbligazioni e/o i relativi Interessi ed altri proventi. Redditi di capitale: gli Interessi ed altri proventi delle Obbligazioni sono soggetti ad un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura attualmente del 26,00%, ove dovuta ai sensi del D.Lgs. n. 66/14 convertito in Legge n. 89/2014 e successive integrazioni e modificazioni. Tassazione delle plusvalenze: le plusvalenze, diverse da quelle conseguite nell’esercizio delle imprese commerciali realizzate mediante cessione a titolo oneroso ovvero rimborso dei titoli, sono soggette ad un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con l’aliquota attualmente del 26,00% ai sensi del D.Lgs. n. 66/14 convertito in Legge n. 89/2014 e successive integrazioni e modificazioni. 5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA 5 .1. STATISTICHE RELATIVE ALL’OFFERTA, CALENDARIO PREVISTO E MODALITÀ DI SOTTOSCRIZIONE DELL’OFFERTA 5.1.1. Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata Secondo quanto di volta in volta indicato nelle Condizioni Definitive relative ai singoli Prestiti, le Obbligazioni potranno essere sottoscritte senza essere subordinate ad alcuna condizione o limitazione oppure rispettando, una o più delle seguenti condizioni (le “Condizioni dell’Offerta”): al fine di poter partecipare all’Offerta, il sottoscrittore dovrà procedere, nel caso non ne sia già titolare, all’apertura di un conto corrente e di custodia titoli presso l’Emittente; e/o al fine di poter partecipare all’Offerta, il sottoscrittore dovrà apportare esclusivamente fondi di cosiddetto ”denaro fresco”. Per denaro fresco si intendono le nuove disponibilità accreditate dal sottoscrittore presso l'Emittente nel periodo di tempo che va da una determinata data indicata nelle Condizioni Definitive e alla data di chiusura del Periodo di Offerta. L’apporto di nuova disponibilità presso l’Emittente potrà avvenire nella forma di denaro contante, bonifico proveniente da altre banche e/o intermediari, assegno bancario tratto su altro istituto di credito o assegno circolare emesso da altro Istituto di credito. Le somme non debbono provenire da smobilizzi di giacenze, prodotti bancari, finanziari o titoli, già presenti, alla data indicata nelle Condizioni Definitive, presso una qualsiasi delle Filialidell’Emittente; e/o 133 l’ emissione è riservata alla sola nuova clientela (dove per nuova clientela si intende la clientela che non ha rapporti con l’Emittente a partire dalla data indicata nelle Condizioni Definitive); e/o al fine di poter partecipare all’Offerta, il sottoscrittore dovrà apportare fondi provenienti da “conversione dell’amministrato” (dove per conversione dell’amministrato si intende la conversione in Obbligazioni oggetto dell’Offerta dei proventi derivanti da vendite o scadenze di strumenti finanziari emessi da terzi realizzate a partire dalla data indicata nelle Condizioni Definitive); e/o l’Emissione è riservata alle Filiali indicate nelle Condizioni Definitive; e/o l’Emissione è riservata a soggetti che, a una determinata data individuata nelle Condizioni Definitive, siano residenti in una particolare area geografica (Città e/o Provincia e/o Comune) come indicato nelle Condizioni Definitive. 5.1.2. Ammontare totale dell’Offerta Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’ammontare massimo dell’emissione “Ammontare Totale dell’Offerta” espresso in Euro, nonché il numero massimo di Obbligazioni calcolato sulla base del Valore Nominale. L’Emittente si riserva la facoltà di aumentare l’ammontare dell’emissione durante il Periodo di Offerta, dandone comunicazione tramite apposito avviso trasmesso alla Consob, contestualmente pubblicato sul sito internet dell’Emittente, e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale e le Filiali. 5.1.3. Periodo di validità dell’Offerta e descrizione della procedura di sottoscrizione (i) Periodo di validità dell’Offerta comprese eventuali modifiche L’adesione a ciascun Prestito potrà essere effettuata nel corso del periodo di validità di ciascuna Offerta, ovvero durante il Periodo di Offerta che sarà riportato nelle Condizioni Definitive del singolo Prestito. Nell’ipotesi in cui non sia sottoscritta la totalità delle Obbligazioni oggetto di Offerta, l’Emittente ha comunque facoltà di dare corso all’emissione delle Obbligazioni relative ai singoli Prestiti. L’Emittente si riserva inoltre la facoltà di procedere alla chiusura anticipata dell’Offerta senza preavviso, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste da parte degli investitori, nel caso di: o mutate esigenze dell’Emittente; o mutate condizioni di mercato; o raggiungimento dell’ammontare totale di ciascuna Offerta. Come riportato nel Capitolo 2 della Sezione VI del presente Prospetto di Base (Fattori di Rischio relativi alle Obbligazioni), tale circostanza potrebbe determinare una riduzione dell’ammontare di titoli in circolazione rispetto all’ammontare originariamente previsto ed incidere sulla liquidità delle Obbligazioni. L’Emittente darà comunicazione al pubblico della chiusura anticipata dell’Offerta tramite apposito avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale dell’Emittente e le Filiali. Tale avviso sarà contestualmente trasmesso alla Consob. L’Emittente si riserva altresì la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta. Tale decisione sarà comunicata al pubblico entro l’ultimo giorno del Periodo di Offerta secondo le medesime forme e modalità previste nel caso di chiusura anticipata dell’Offerta di cui sopra. (ii) Descrizione della procedura di sottoscrizione 134 Le domande di adesione dovranno essere presentate mediante la consegna dell’apposito Modulo di Adesione, debitamente compilato e sottoscritto dal richiedente, disponibile presso la succursale di uno dei collocatori ovvero nel caso di operatività fuori sede, presso gli uffici dei promotori finanziari o, se richiesto, presso il domicilio del cliente ovvero nel caso di collocamento on-line attraverso i siti internet indicati nelle Condizioni Definitive. Le domande di adesione sono irrevocabili e non possono essere soggette a condizioni. Non saranno ricevibili né considerati validi i Moduli di Adesione pervenuti prima dell’inizio del Periodo di Offerta e dopo il termine del Periodo di Offerta. Ai sensi degli articoli 30 e 32 del Testo Unico della Finanza il/i Soggetto/i Incaricato/i del Collocamento, ove previsto nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, può/possono, rispettivamente, effettuare il collocamento fuori sede (collocamento fuori sede) ovvero avvalersi di tecniche di comunicazione a distanza con raccolta delle schede di adesione tramite Internet (collocamento on-line). L'eventuale utilizzo della modalità di collocamento fuori sede ovvero on-line, viene comunicata e descritta nelle Condizioni Definitive di volta in volta rilevanti. Ai sensi dell’articolo 30, comma 6 del Testo Unico della Finanza, l'efficacia dei contratti conclusi fuori sede è sospesa per la durata di 7 (sette) giorni di calendario decorrenti dalla data di sottoscrizione degli stessi da parte dell'investitore. La data ultima in cui sarà possibile aderire all’Offerta mediante contratti conclusi fuori sede sarà indicata nelle relative Condizioni Definitive. L’Emittente indicherà nelle Condizioni Definitive, con riferimento a ciascuna emissione, se sarà riconosciuto il diritto di recesso, ai sensi dell’articolo 67 – duodecies comma 5 del D. Lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del consumo”). Pertanto, in caso affermativo, l'efficacia dei contratti conclusi mediante tecniche di comunicazione a distanza potrà essere sospesa per la durata di 14 (quattordici) giorni di calendario decorrenti dalla data di sottoscrizione degli stessi da parte del consumatore. In tal caso l’Emittente indicherà nelle Condizioni Definitive la data ultima in cui sarà possibile aderire all’Offerta nonché il periodo di tempo entro il quale potrà essere esercitato il diritto di recesso e le modalità di esercizio del medesimo. Ai sensi dell’articolo 16 della Direttiva Prospetto, nel caso in cui l’Emittente proceda alla pubblicazione di supplemento al Prospetto di Base, secondo le modalità di cui alla Direttiva Prospetto e dell'articolo 94, comma 7 del Testo Unico della Finanza, gli investitori, che abbiano già concordato di sottoscrivere le Obbligazioni prima della pubblicazione del supplemento, potranno, ai sensi dell’art. 95 bis comma 2 del Testo Unico della Finanza, revocare la propria accettazione entro il secondo Giorno Lavorativo successivo alla pubblicazione del supplemento medesimo, mediante una comunicazione scritta all'Emittente ed al Collocatore o secondo le modalità indicate nel contesto del supplemento medesimo. Il supplemento sarà pubblicato sul sito internet dell’Emittente e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale dell’Emittente. Della pubblicazione del supplemento verrà data notizia con apposito avviso disponibile e consultabile gratuitamente presso la sede dell’Emittente, nonché sul sito internet dello stesso. 5.1.4. Possibilità di revoca dell’Offerta / ritiro dell’ammontare delle sottoscrizioni In relazione a ciascun Prestito, l’Emittente darà corso all’emissione delle Obbligazioni in base alle adesioni pervenute anche qualora tali adesioni non dovessero raggiungere l’ Ammontare Totale dell’Offerta, salvo il caso di ritiro dell’Offerta di seguito previsto, e quindi potrà ridurre l’ammontare di Obbligazioni oggetto dell’Offerta. Tale riduzione dell’ammontare delle Obbligazioni offerte avverrà fornendo un’apposita comunicazione al pubblico mediante avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente. Revoca dell’Offerta Qualora tra la data di pubblicazione delle Condizioni Definitive del relativo Prestito e il giorno antecedente l’inizio del Periodo di Offerta dovessero verificarsi circostanze straordinarie, così come previste nella prassi internazionale, ovvero eventi negativi riguardanti la situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale dell’Emittente, nonché per motivi di opportunità (quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo condizioni sfavorevoli di mercato o il venir meno della convenienza dell’affare) che siano tali, secondo il ragionevole 135 giudizio dell’Emittente da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’Offerta, l’Emittente potrà decidere di revocare e non dare inizio all’Offerta e la stessa dovrà ritenersi annullata. Tale decisione verrà comunicata tempestivamente al pubblico e alla CONSOB mediante apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente e dei Collocatori– nonché diffuso negli ulteriori luoghi di messa a disposizione secondo quanto indicato nelle Condizioni Definitive – e, contestualmente, trasmesso alla CONSOB entro la data di inizio dell’Offerta delle relative Obbligazioni. Ritiro dell’Offerta L’Emittente si riserva inoltre la facoltà, nel corso del Periodo d’Offerta , di ritirare, in tutto o in parte, l’Offerta delle Obbligazioni per motivi di opportunità (quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo, condizioni sfavorevoli di mercato o il venir meno della convenienza dell’Offerta o il ricorrere delle circostanze straordinarie, eventi negativi od accadimenti di rilievo di cui sopra nell’ipotesi di revoca dell’Offerta) che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’Offerta. Tale decisione verrà comunicata tempestivamente al pubblico entro la data di pagamento delle Obbligazioni e alla CONSOB mediante apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente e dei Collocatori – nonché diffuso negli ulteriori luoghi di messa a disposizione secondo quanto indicato nelle Condizioni Definitive – contestualmente trasmesso alla CONSOB e reso disponibile gratuitamente presso la sede e in ogni filiale dell’Emittente. Ove l’Emittente si sia avvalso della facoltà di ritirare integralmente l’Offerta di un Prestito ai sensi delle disposizioni che precedono, tutti i Moduli di Adesione all’Offerta saranno per ciò da ritenersi nulli ed inefficaci e le parti saranno libere da ogni obbligo reciproco, senza necessità di alcuna ulteriore comunicazione da parte dell’Emittente, fatto salvo l’obbligo per l’Emittente di restituzione del capitale ricevuto in caso questo fosse stato già pagato da alcuno dei sottoscrittori senza corresponsione di interessi. 5.1.5. Ammontare minimo e massimo dell’importo sottoscrivibile Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’indicazione dell’importo minimo sottoscrivibile “Lotto Minimo”, pari al valore nominale di ogni Obbligazione o multipli di tale valore. L’importo massimo sottoscrivibile “Lotto Massimo” non potrà essere superiore all’Ammontare Totale dell’Offerta prevista per ciascun Prestito. 5.1.6 Modalità e termini per il pagamento e la consegna degli strumenti finanziari Il pagamento delle Obbligazioni sarà effettuato alla/e data/e di regolamento (la “Data di Regolamento” o le “Date di Regolamento”) come indicato nelle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito, mediante addebito sui conti correnti dei sottoscrittori. Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito potranno prevedere più Date di Regolamento nel Periodo di Offerta. Nell’ipotesi in cui durante il Periodo di Offerta vi sia un’unica Data di Regolamento questa coinciderà con la Data di Godimento. Laddove, invece vi siano più Date di Regolamento le sottoscrizioni effettuate prima della Data di Godimento saranno regolate a quella data; le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento saranno regolate alla prima Data di Regolamento utile compresa nel Periodo di Offerta con addebito, in tale ultimo caso, ai sottoscrittori del rateo interessi maturato tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di Regolamento (inclusa) come indicato nelle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito. Per maggiori informazioni si rinvia al paragrafo 5.3.1..Contestualmente alla Data di Regolamento, a seguito dell’avvenuto pagamento, le Obbligazioni assegnate verranno messe a disposizione degli aventi diritto, in forma dematerializzata, mediante contabilizzazione sui conti deposito intrattenuti dagli Intermediari 136 Autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata Monte Titoli S.p.A. ovvero presso qualsiasi altro intermediario individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. Qualora l’Emittente si riservi la facoltà di estendere la durata del Periodo di Offerta potrà stabilire Date di Regolamento aggiuntive nelle quali dovrà essere effettuato il pagamento del Prezzo di Emissione, dandone comunicazione tramite avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale dell’Emittente e le Filiali e trasmesso alla Consob. 5.1.7 Diffusione dei risultati dell’Offerta L’Emittente comunicherà entro 5 giorni successivi alla conclusione del Periodo di Offerta i risultati della medesima mediante un annuncio pubblicato sul proprio sito internet e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale e le Filiali. 5.1.8. Eventuali diritti di prelazione Non sono previsti diritti di prelazione. 5.2. 5.2.1. PIANO DI RIPARTIZIONE E DI ASSEGNAZIONE Destinatari dell’Offerta Fatto salvo quanto indicato al Paragrafo 5.1.1, le Obbligazioni saranno emesse e collocate interamente ed esclusivamente al pubblico indistinto in Italia. Per le restrizioni alla libera trasferibilità delle Obbligazioni si rinvia al Paragrafo 4.13 della presente Nota Informativa. 5.2.2. Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato e della possibilità di iniziare le negoziazioni prima della comunicazione Non sono previsti criteri di riparto, pertanto saranno assegnate tutte le Obbligazioni richieste dai sottoscrittori durante il Periodo di Offerta fino al raggiungimento dell'importo massimo dell'Offerta. Infatti, qualora durante il Periodo di Offerta le richieste raggiungessero l'importo massimo indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, si procederà alla chiusura anticipata dell'Offerta, che sarà comunicata al pubblico con apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente, e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale e le Filiali, e, contestualmente trasmesso alla Consob. Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di prenotazione. Per ogni prenotazione soddisfatta sarà inviata apposita comunicazione ai sottoscrittori attestante l’avvenuta assegnazione delle Obbligazioni e le condizioni di aggiudicazione delle stesse. Le Obbligazioni saranno negoziabili dopo l’avvenuto regolamento contabile della sottoscrizione. Per quanto riguarda le Obbligazioni Senior, si segnala che l’Emittente, durante il periodo di collocamento, potrà effettuare operazioni di negoziazione (riacquisto da sottoscrittori), dei titoli oggetto della presente Nota Informativa, secondo i criteri stabiliti al seguente paragrafo 6.3 (“Impegno sul mercato secondario”). 5.3. 5.3.1. FISSAZIONE DEL PREZZO Prezzo di emissione (i) Indicazione del prezzo previsto al quale saranno offerti gli strumenti finanziari Il Prezzo di Emissione sarà indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive quale percentuale del valore nominale unitario delle Obbligazioni. Le Obbligazioni saranno emesse alla pari o sotto la pari, cioè ad un Prezzo di Emissione pari / inferiore al Valore Nominale, indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. 137 Per le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento, il Prezzo di Emissione dovrà essere maggiorato degli interessi maturati tra la Data di Godimento e la successiva data di sottoscrizione del Prestito. Il Prezzo di Offerta sarà pari al Prezzo di Emissione oppure al Prezzo di Emissione maggiorato delle spese/costi/commissioni, eventualmente anche di collocamento, e delle imposte specificatamente poste a carico del sottoscrittore. (ii) Indicazione del metodo utilizzato per determinare il prezzo e la procedura per comunicarlo Il Prezzo di Emissione di ciascun Prestito sarà di volta in volta determinato secondo la metodologia dell’attualizzazione dei flussi di cassa sulla base di fattori di sconto ricavati dalla curva dei tassi di interesse Interest Rate Swap (IRS) dell’area Euro coerente con la scadenza dei flussi di cassa delle Obbligazioni maggiorata da un premio aggiuntivo (spread) rispetto alla citata curva. Per la determinazione di tale premio aggiuntivo (spread), l’Emittente si avvarrà di una molteplicità di fattori, tra cui la politica di raccolta fondi dell’Emittente, le condizioni di mercato, la durata dei titoli, l’importo minimo di sottoscrizione, tenendo altresì conto dei rendimenti corrisposti da strumenti finanziari aventi le medesime caratteristiche finanziarie ed emessi da intermediari concorrenti. Il valore dell’eventuale opzione cap e floor sarà determinato utilizzando il modello di calcolo valutativo Black-Scholes valorizzato sulla base dei dati di mercato (ovvero tassi di interesse e loro volatilità calcolata in funzione delle aspettative di mercato). Per le Obbligazioni Subordinate in aggiunta a tale Spread relativo al costo annuo di raccolta si prevede l’applicazione di un premio dato dalla subordinazione dei titoli. L’Emittente dovrà verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy di pricing prevista in sede di emissione. (iii) Indicazione dell’ammontare delle spese o delle imposte specificatamente poste a carico del sottoscrittore o dell’acquirente Il Prezzo di Emissione non include commissioni di collocamento o di sottoscrizione. L’eventuale ammontare delle commissioni, delle spese/costi/commissioni, eventualmente anche di collocamento e delle imposte in aggiunta al Prezzo di Emissione sarà indicato nelle Condizioni Definitive. Laddove il sottoscrittore non intrattenga con la Banca (o con il collocatore delle Obbligazioni diverso dall’Emittente) un rapporto di clientela, possono, inoltre, sussistere spese relative all’apertura di un conto corrente e di un deposito titoli. Per informazioni circa le eventuali commissioni di sottoscrizione e/o collocamento dovute ai collocatori, nel caso in cui le Obbligazioni fossero collocate da soggetti terzi, si rinvia al successivo Paragrafo 5.4.3. 5.4. 5.4.1. COLLOCAMENTO E SOTTOSCRIZIONE I soggetti incaricati del collocamento La Banca del Fucino è responsabile e incaricata del collocamento. Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito indicheranno eventuali accordi di sottoscrizione / di collocamento, gli elementi caratteristici degli stessi nonché il nome ed l’indirizzo dei soggetti che assumono l’impegno. L’eventuale ammontare complessivo della commissione di collocamento / della commissione di sottoscrizione sarà indicata nelle Condizioni Definitive. Il collocamento delle Obbligazioni potrebbe inoltre essere effettuato secondo le modalità dell’offerta fuori sede avvalendosi eventualmente anche di promotori finanziari di cui all’art. 31 del Testo Unico Finanza, ovvero avvalendosi di tecniche di comunicazione a distanza, come previsto dagli artt. 30 e 32 del Testo Unico Finanza, fermo restando che l’efficacia dei contratti conclusi fuori sede ovvero tramite l’uso di tecniche di comunicazione a distanza è sospesa per la durata rispettivamente di sette giorni di calendario (ex art. 30, comma 6, del Testo Unico Finanza) e di quattordici giorni di calendario (ex art. 67 duodecies del Codice del Consumo) decorrenti dalla data di sottoscrizione degli stessi da parte dell’investitore. Conseguentemente la data ultima in cui sarà possibile aderire alle singole Offerte mediante contratti conclusi fuori sede ovvero tramite tecniche di comunicazione a distanza, sarà indicata di volta in volta nelle relative Condizioni Definitive. 138 5.4.2. Denominazione e indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario Il pagamento degli Interessi e il rimborso del Capitale saranno effettuati presso la sede legale dell’Emittente e le Filiali, ovvero per il tramite di Intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A.(Via Mantegna 6 – 20154 MILANO) e/o qualsiasi altro intermediario individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. 5.4.3. Accordi di sottoscrizione/collocamento Alla Data del Prospetto di Base, l’Emittente non ha stipulato alcun accordo di sottoscrizione/collocamento relativo alle Obbligazioni. Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito indicheranno eventuali accordi di sottoscrizione/collocamento, gli elementi caratteristici degli stessi nonché il nome e l’indirizzo dei soggetti che assumono l’impegno. Informazioni sulle eventuali commissioni di sottoscrizione e/o collocamento saranno contenute nelle Condizioni Definitive. 5.4.4. Data accordi di sottoscrizione Nel caso in cui vengano sottoscritti degli accordi di sottoscrizione/collocamento, la data relativa sarà indicata nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. 6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE 6.1. MERCATI REGOLAMENTATI E MERCATI EQUIVALENTI PRESSO I QUALI E’ STATA RICHIESTA L’AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE Alla Data del Prospetto di Base non è prevista la negoziazione delle Obbligazioni presso alcun mercato regolamentato, né presso alcun sistema multilaterale di negoziazione o internalizzatore sistematico. 6.2. STRUMENTI FINANZIARI GIÀ AMMESSI ALLA REGOLAMENTATI E/O MERCATI EQUIVALENTI NEGOZIAZIONE SU MERCATI L'Emittente non è a conoscenza di mercati regolamentati o equivalenti su cui siano già ammessi alla negoziazione strumenti della stessa classe o aventi le medesime caratteristiche delle Obbligazioni. 6.3. IMPEGNO SUL MERCATO SECONDARIO Impegno sul mercato secondario per le Obbligazioni Senior Con riferimento alle Obbligazioni Senior l’Emittente si riserva la facoltà di assumere o meno l’onere di controparte. L’indicazione dell’assunzione o meno dell’impegno al riacquisto e le relative condizioni principali della determinazione del prezzo sul mercato secondario, saranno indicate nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito (“Modalità di determinazione del prezzo sul mercato secondario ed eventuali spread di negoziazione”). Nel caso in cui l’Emittente assuma l’onere di controparte, si impegnerà incondizionatamente al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni dall’Investitore. In questo caso il prezzo di negoziazione di tali Obbligazioni Senior sul mercato secondario, in acquisto ed in vendita, sarà pari al relativo Prezzo di Emissione, con l’ eventuale applicazione di uno spread denaro/lettera nella misura massima dell’1%, ove previsto di volta in volta dalle Condizioni Definitive. Tale modalità di fissazione del prezzo di negoziazione dell’Obbligazione Senior non tiene conto delle variazioni della struttura dei tassi di mercato e/o del merito 139 creditizio dell’Emittente anche qualora tali variazioni fossero favorevoli per l’Obbligazionista e la cui applicazione determinerebbe un valore superiore del titolo alla metodologia adottata dall’Emittente. Al contrario, nel caso in cui l’ Emittente non assuma l’onere di controparte (i.e. non impegnandosi al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle operazioni sul mercato secondario), il prezzo delle Obbligazioni sul mercato secondario, in acquisto e in vendita, sarà determinato secondo le modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy. Tale policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente nonché pubblicata sul proprio sito internet al seguente indirizzo: www.bancafucino.it. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it. Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà tutte le tipologie di Obbligazioni al di fuori di qualunque struttura di negoziazione. Impegno sul mercato secondario per le Obbligazioni Subordinate In considerazione della clausola di subordinazione, il riacquisto sul mercato secondario è condizionato dalla necessità di acquisire le autorizzazioni da parte dell’Autorità di Vigilanza previste dalla normativa nazionale e comunitaria di volta vigente. Si rinvia alle Condizioni Definitive per eventuali maggiori dettagli. Sussiste pertanto il rischio che l’investitore si trovi nella difficoltà o nella impossibilità di vendere le Obbligazioni Subordinate prima della loro scadenza naturale. In assenza della sopracitata autorizzazione preventiva al riacquisto gli Investitori si troverebbero nella difficoltà o impossibilità di rivendere le Obbligazioni Subordinate prima della loro scadenza naturale ovvero prima dell’ultima data di rimborso. Per completezza informativa si rappresenta che, ai sensi del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione Europea del 7 gennaio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 14 marzo 2014 ed in vigore dal 3 aprile 2014, l’Autorità Competente potrebbe fornire un’autorizzazione preventiva all’attività di riacquisto delle Obbligazioni Subordinate al fine di supporto agli scambi, nei limiti di uno specifico importo predeterminato, che non potrà eccedere il valore minore tra (i) il 10% del valore nominale complessivo della singola serie di Obbligazioni Subordinate oggetto di riacquisto, e (ii) il 3% del valore nominale complessivo degli strumenti di classe 2 (Tier 2) emessi dall’Emittente di volta in volta in circolazione. L’Emittente, non si assume l’onere di controparte, non impegnandosi al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle operazioni sul mercato secondario. L’Emittente, nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente, si riserva la facoltà di negoziare in conto proprio le Obbligazioni Subordinate, fornendo su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati secondo le modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”). Le condizioni principali di tale facoltà saranno indicate nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito (“Modalità di determinazione del prezzo sul mercato secondario ed eventuali spread di negoziazione”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy. La policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile 140 presso la sede e le filiali dell’Emittente nonché pubblicata sul proprio sito internet al seguente indirizzo: www.bancafucino.it. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità. La Banca del Fucino deve verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la policy disponibile sul internet www.bancafucino.it. Inoltre, si segnala che, in conformità alla sopraindicata policy, la Banca negozierà le Obbligazioni al di fuori di qualunque struttura di negoziazione. 7. 7.1. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI CONSULENTI LEGATI ALL’EMISSIONE Non vi sono consulenti legati all’emissione delle Obbligazioni nell’ambito del Programma di Offerta. 7.2. INFORMAZIONI CONTENUTE NELLA NOTA INFORMATIVA SOTTOPOSTE A REVISIONE Le informazioni contenute nella presente Nota informativa non sono state sottoposte a revisione o a revisione limitata da parte dei revisori legali dei conti. 7.3. PARERI O RELAZIONI DI ESPERTI, INDIRIZZO E QUALIFICA Non vi sono pareri o relazioni di esperti nella presente Nota Informativa. 7.4. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI Non vi sono informazioni, contenute nella presente Nota Informativa, provenienti da terzi. 7.5. RATING ATTRIBUITO ALL'EMITTENTE O ALLE OBBLIGAZIONI Non è stato attribuito alcun giudizio di rating all’Emittente né alle Obbligazioni oggetto del Programma di Offerta, fatto salvo quanto eventualmente indicato nelle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito. 141 APPENDICE A- MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Step Up/ Tasso Step Down”] / [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Fisso”]/ [“Banca del Fucino Obbligazioni Zero Coupon”]/ [“Banca del Fucino Obbligazioni Tasso Variabile con Cap e Floor”] / [“Banca del Fucino Obbligazioni a Tasso Variabile”] / [“Banca del Fucino Obbligazioni a Tasso Misto: Fisso e Variabile”] / [“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso [con rimborso anticipato] / [con rimborso mediante ammortamento]" “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso crescente/decrescente (Step Up / Step Down ) [con rimborso anticipato] / [con rimborso mediante ammortamento]” “Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile [con rimborso anticipato] / [con rimborso mediante ammortamento]”“Banca del Fucino Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto: Fisso e Variabile [con rimborso anticipato] / [con rimborso mediante ammortamento]”effettuata ai sensi del Programma di Offerta. Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della predisposizione della versione destinata alla pubblicazione. BANCA DEL FUCINO SOCIETÀ PER AZIONI Sede sociale Via Tomacelli 107 – 00186 Roma Iscritta all’Albo delle Banche al n. 37150 Iscritta al Registro delle Imprese di Roma al n. 1775 Codice Fiscale: 00694710583 - Partita I.V.A.: 00923361000 Capitale sociale Euro 60.000.000,00 e Riserve Euro 30.090.060,95 CONDIZIONI DEFINITIVE RELATIVE ALL’ OFFERTA DI OBBLIGAZIONI DENOMINATE [[DENOMINAZIONE DELLE OBBLIGAZIONI] [CODICE ISIN [•]] emesse a valere sul Programma di Offerta di cui al Prospetto di Base depositato presso la Consob in data 11 Febbraio 2016 a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. 0008236/16 del 29/1/2016 (il “Prospetto di Base”) [ed eventuali supplementi] Le presenti Condizioni Definitive - redatte in conformità alla Direttiva 2003/71/CE ed al Regolamento 809/2004/CE e successive modifiche ed integrazioni - congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di Base, disciplinano il Prestito Obbligazionario. Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse in Consob in data [•]. [Le Obbligazioni Subordinate Tier II sono “passività subordinate” dell’Emittente di tipo Tier II, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due (Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2), art. 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento 142 europeo e del Consiglio del 26/06/2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I. L’investimento nelle Obbligazioni subordinate comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito laddove, nel corso della vita delle Obbligazioni, la Banca venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto. In particolare, nel caso in cui la Banca sia in dissesto o a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015), l’investitore è esposto al rischio di riduzione, anche integrale, con perdita totale del capitale investito, o di conversione in azioni, anche indipendentemente dall’avvio di una procedura di risoluzione (tra cui il bail in). Inoltre, nel caso di applicazione del bail in, le obbligazioni subordinate sono ridotte o convertite in azioni prima delle obbligazioni non subordinate. Esse, pertanto, presentano una maggiore rischiosità rispetto alle obbligazioni non subordinate. Per una maggiore informativa si rinvia in proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ed alla riduzione o conversione in azioni delle obbligazioni subordinate” del Prospetto di Base. In aggiunta a quanto sopra, si segnala che, in caso di sottoposizione dell’Emittente a procedure concorsuali, c’è il rischio che la massa fallimentare soddisfi soltanto i crediti che debbono essere soddisfatti con precedenza rispetto alle obbligazioni subordinate. Pertanto l’investitore è esposto al rischio di perdita, anche totale, del capitale investito. Per una maggiore informativa si rinvia in proposito alla Nota Informativa, Sezione VI, capitolo 2 “Rischio connesso alla subordinazione dei Titoli” del Prospetto di Base. E’ quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti solo dopo averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che esse comportano. L’investitore deve considerare che la complessità delle Obbligazioni può favorire l’esecuzione di operazioni non appropriate. Si consideri che, in generale, l’investimento in obbligazioni subordinate, in quanto titoli di particolare complessità, non è adatto alla generalità degli investitori; pertanto, l’investitore dovrà valutare il rischio dell’operazione e l’intermediario dovrà verificare se l’investimento è appropriato per l’investitore ai sensi della normativa vigente tenuto anche conto della comunicazione Consob n. 0097996 del 22 dicembre 2014 sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail. In particolare, nella prestazione di un servizio di consulenza o di gestione di portafogli, l’intermediario dovrà altresì valutare se l’investimento è adeguato per l’investitore. ] L’Emittente attesta che: a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva 2003/71/CE (la “Direttiva Prospetto”), nonché al regolamento CE n. 809/2004 come successivamente modificato ed integrato e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base, [ai suoi eventuali supplementi] e ai documenti in esso incorporati per riferimento; b) il Prospetto di Base, [gli eventuali supplementi] e le Condizioni Definitive sono stati pubblicati a norma dell’articolo 14 della Direttiva Prospetto e sono a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede legale della Banca (Via Tomacelli n. 107, Roma), nonché consultabili sul sito internet www.bancafucino.it.; c) per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il Prospetto di Base - costituito dal Documento di Registrazione, dalla Nota Informativa e dalla Nota di Sintesi - che le presenti Condizioni Definitive; d) la Nota di Sintesi relativa al Prestito Obbligazionario oggetto delle presenti Condizioni Definitive è allegata alle medesime. 143 Salvo ove sia diversamente indicato, i termini e le espressioni riportate con lettera maiuscola hanno lo stesso significato loro attribuito nel Prospetto di Base. L’adempimento di pubblicazione delle presenti Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. 144 INFORMAZIONI ESSENZIALI Ulteriori conflitti di interesse [Non sono presenti ulteriori conflitti di interesse] Ovvero [●] Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi [●] INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE Denominazione dell’Obbligazione [●] Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico: [Ordinarie] / [Subordinate Tier II con facoltà di rimborso anticipato] / [Subordinate Tier II senza facoltà di rimborso del capitale in rate periodiche] / [Subordinate Tier II con facoltà di rimborso del capitale in rate periodiche] Codice Isin [●] Valore Nominale [●] Descrizione del sottostante e fonte da cui è possibile ottenere le informazioni sulla performance passata e futura del sottostante [●] / [Non applicabile] Eventi di turbativa ed eventi straordinari / Regole di adeguamento applicabili al caso di fatti aventi un’incidenza sul sottostante [●] / [Non applicabile] Tasso annuo lordo minimo (Floor) [●] / [Non applicabile] Tasso annuo lordo massimo (Cap) [●] / [Non applicabile] Tasso di interesse annuo della prima Cedola [Il tasso di interesse annuo per la determinazione della prima Cedola sarà pari al [●] % lordo ([●] netto)] / [Non applicabile] Tasso di interesse nominale [Le Obbligazioni fruttano sul Valore Nominale, per ogni periodo di riferimento, interessi calcolati ad un tasso annuo lordo così definito: Periodo dal [●] al [●] pari al [●]% ([●]% al netto dell’effetto fiscale). 145 Periodo dal [●] al [●] pari al [●]% ([●]% al netto dell’effetto fiscale). Periodo dal [●] al [●] pari al [●]% ([●]% al netto dell’effetto fiscale).] / [[●]% – Tasso Fisso Nominale Annuo Lordo pagabile in via posticipata ] / [Le Obbligazioni Zero Coupon danno il diritto al pagamento posticipato di interessi il cui importo è dato dalla differenza tra il prezzo di rimborso alla Data di Scadenza e il Prezzo di Emissione. Per questa tipologia di Obbligazioni non si prevede la corresponsione di Cedole durante la vita delle Obbligazioni stesse.] / [Margine (spread): +[●] punti base pari al [●]% ] / [Periodo con interessi a Tasso Fisso (dal [●] al [●]): le Obbligazioni fruttano interessi predeterminati fissi calcolati ad un tasso annuo lordo del [●]% ([●]% al netto dell’effetto fiscale). Periodo con interessi a Tasso Variabile (dal [●] al [●]): le Obbligazioni fruttano interessi variabili calcolati sulla base del parametro di indicizzazione maggiorato di un Margine (spread) pari a al [●]% ] [L’ammontare lordo di ciascuna Cedola sarà calcolato secondo la formula riportata al Paragrafo 4.7 della Nota Informativa.] /[Non applicabile] Data di Godimento degli Interessi [●] Data di Pagamento e di scadenza degli Interessi [Le Cedole saranno pagate in via posticipata, con periodicità [mensile/trimestrale/semestrale/annuale], in occasione delle seguenti Date di Pagamento: [inserire tutte le Date di Pagamento] Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal [●].]/[Non applicabile] Calendario [Target] / [Non applicabile] Base di calcolo [Actual/Actual (ICMA)] / [Non applicabile] Convenzione di calcolo [Following unadjusted Business Day Convention] / [Non applicabile] Descrizione della componente derivativa [Opzione di tipo interest rate Floor/Cap con la quale viene fissato un limite minimo/massimo pari a [●].] / [Non applicabile] Data di Scadenza [●]. Procedura di rimborso [alla pari integralmente in un’unica soluzione alla Data di Scadenza] / [alla pari integralmente in un’unica soluzione alla Data di Scadenza ovvero anticipatamente nel caso di esercizio della facoltà di rimborso anticipato 146 da parte dell’Emittente alla Data di Rimborso Anticipato] / [mediante ammortamento secondo il seguente schema: Date previste Importo ammortamento [•] [•] [•] [•] [•] [•] rata Regulatory Call [il rimborso anticipato potrà avvenire dopo il quinto anno dalla Data di Emissione, ovvero anche prima dei cinque anni dalla Data di Emissione, ma successivamente alla scadenza del 18° mese dalla data di chiusura del collocamento, a seguito di una variazione nella classificazione regolamentare ai fini di vigilanza delle obbligazioni subordinate (c.d. Regulatory Call), previa autorizzazione dell’Autorità Competente e secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ivi inclusi l’art.77, lettera b), e l’art.78 comma 1 del CRR, alla Data di Rimborso Anticipato comunicata a mezzo avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente.] / [Non applicabile] Data di Rimborso Anticipato [il rimborso anticipato potrà avvenire alla data del [●] oppure ad una delle successive Date di Pagamento] / [il rimborso anticipato a seguito di “Regulatory Call” avverrà alla data indicata a mezzo avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente.] / [Non applicabile] Tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza al lordo e al netto dell’effetto fiscale su base annua Il tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza lordo è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza netto è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo a scadenza al lordo e al netto dell’effetto fiscale, è calcolato con il metodo del tasso interno di rendimento in regime di capitalizzazione composta (cioè nell’ipotesi che i flussi di cassa siano reinvestiti allo stesso tasso fino alla scadenza), sulla base del prezzo di emissione nonché dell’entità e della frequenza dei flussi di cassa cedolari e del rimborso a scadenza. [Per le Obbligazioni a Tasso Variabile e Misto il valore del Paramentro di Riferimento per il calcolo è pari a [●]% rilevato il [●].] Il tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza netto è calcolato sulla base dell’aliquota fiscale applicabile alla 147 data di pubblicazione delle Condizioni Definitive ([26,00%]). Delibere e autorizzazioni all’emissione delle Obbligazioni L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni Definitive è stata autorizzata da [●] in data [●]. Data di Emissione [●] Regime fiscale [Successivamente all’approvazione della Nota Informativa non sono intervenuti cambiamenti nella normativa fiscale applicabile alle Obbligazioni] / [Successivamente all’approvazione della Nota Informativa sono intervenuti i seguenti cambiamenti nella normativa fiscale applicabile alle Obbligazioni: [●]] CONDIZIONI DELL'OFFERTA Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata Le Obbligazioni possono essere sottoscritte [senza essere subordinate ad alcuna condizione] /[rispettando una o più delle seguenti condizioni] (le “Condizioni dell’Offerta”): •[il sottoscrittore dovrà procedere, nel caso non ne sia già titolare, all’apertura di un conto corrente e di custodia titoli presso l’Emittente]; e/o • [il sottoscrittore dovrà apportare esclusivamente fondi di cosiddetto "denaro fresco". Per denaro fresco si intendono le nuove disponibilità accreditate dal sottoscrittore presso l'Emittente nel periodo di tempo che va da [●] e la data di chiusura del Periodo di Offerta. L'apporto di nuova disponibilità presso l'Emittente potrà avvenire nella forma di denaro contante, bonifico proveniente da altre banche e/o intermediari, assegno bancario tratto su altro Istituto di credito o assegno circolare emesso da altro Istituto di credito. Le somme non debbono provenire da smobilizzi di giacenze, prodotti bancari, finanziari o titoli, già presenti, alla data del [●], presso una qualsiasi delle Filiali dell’Emittente]; e/o • [l’Emissione è riservata alla sola nuova clientela (dove per nuova clientela si intende la clientela che non ha rapporti con l’Emittente a partire da [●])]; e/o • [il sottoscrittore dovrà apportare fondi provenienti da “conversione dell’amministrato” (dove per conversione dell’amministrato si intende la conversione in 148 Obbligazioni oggetto dell’Offerta dei proventi derivanti da vendite o scadenze di strumenti finanziari emessi da terzi realizzate a partire da [●])]; e/o • [l’ Emissione è riservata alle seguenti Filiali [●]]; e/o • [l’Emissione è riservata ai soggetti che, alla data del [●], siano residenti in [●]]. Ammontare totale dell’Offerta L’Ammontare Totale dell’Emissione è pari a Euro [●], per un totale di n. [●] Obbligazioni, del valore nominale unitario di Euro [●]. L’Emittente nel Periodo di Offerta ha facoltà di aumentare l’Ammontare Totale tramite comunicazione mediante apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente stesso www.bancafucino.it e, contestualmente trasmesso alla CONSOB. Periodo di Offerta e modalità di Collocamento Le Obbligazioni saranno offerte dal [●] al [●], salvo chiusura anticipata del Periodo di Offerta che verrà comunicata al pubblico con avviso da pubblicarsi in tutte le sedi dell’Emittente, sul sito internet dell’Emittente stesso www.bancafucino.it e, contestualmente, trasmesso alla CONSOB. E’ fatta salva la facoltà dell’Emittente di estendere il periodo di Offerta dandone comunicazione al pubblico con avviso da pubblicarsi in tutte le sedi dell’Emittente, sul sito internet dell’Emittente stesso www.bancafucino.it e, contestualmente, trasmesso alla CONSOB. [Le Obbligazioni potranno essere offerte mediante tecniche di comunicazione a distanza / fuori sede]. [Descrizione della procedura di sottoscrizione fuori sede, indicare anche la data ultima per il recesso, ed eventuali condizioni per la sottoscrizione] [SOLO IN CASO DI OFFERTA FUORI SEDE – I Soggetti Incaricati del Collocamento che raccolgono le domande di adesione fuori sede provvederanno alla raccolta di tali adesioni esclusivamente dal [●] [GIORNO COINCIDENTE CON IL GIORNO DI INIZIO DEL PERIODO DI OFFERTA SOPRA] al [●] [INDICARE IL SETTIMO/[●] GIORNO CHE PRECEDE IL GIORNO DI CHIUSURA DEL PERIODO DI OFFERTA SOPRA INDICATO], salvo chiusura anticipata ovvero proroga del Periodo di Offerta [Descrizione della procedura di sottoscrizione on line indicare anche la data ultima per il recesso ed eventuali condizioni per la sottoscrizione] [SOLO IN CASO DI OFFERTA ON LINE 149 [I Soggetti incaricati del Collocamento che raccolgono le domande di adesione tramite modalità on line provvederanno alla raccolta di tali adesioni esclusivamente dal [●] [GIORNO COINCIDENTE CON IL GIORNO DI INIZIO DEL PERIODO DI OFFERTA SOPRA] al [●] [INDICARE IL QUATTORDICESIMO/[●] GIORNO CHE PRECEDE IL GIORNO DI CHIUSURA DEL PERIODO DI OFFERTA SOPRA INDICATO], salvo chiusura anticipata ovvero proroga del Periodo di Offerta]. [E’ previsto il diritto di recesso]. [Il diritto di recesso potrà essere esercitato entro il numero di [●] giorni dalla data di sottoscrizione del contratto secondo le seguenti modalità: [●]] [Non è previsto il diritto di recesso] Modalità di comunicazione della revoca/ritiro dell’Offerta [La comunicazione al pubblico dall’Emittente dell’eventuale revoca sarà data tempestivamente ed in ogni caso entro la data di inizio dell’Offerta mediante apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente [e dei Collocatori,] [nonché diffuso mediante [●]] oltrechè contestualmente trasmesso alla CONSOB e reso disponibile gratuitamente presso la sede e in ogni filiale dell’Emittente] / [La comunicazione al pubblico dall’Emittente dell’eventuale ritiro sarà data tempestivamente ed in ogni caso entro la data di pagamento delle Obbligazioni mediante apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente [ e dei Collocatori,] [nonché diffuso mediante [●]] oltrechè contestualmente trasmesso alla CONSOB e reso disponibile gratuitamente presso la sede e in ogni filiale dell’Emittente] / [Non applicabile] Lotto Minimo Le domande di adesione all’Offerta dovranno essere presentate per quantitativi non inferiori al Lotto Minimo pari a n. [●] Obbligazioni. [Qualora il sottoscrittore intendesse sottoscrivere un importo superiore, questo è consentito per importi multipli di Euro [●], pari a n. [●] Obbligazioni]. Lotto Massimo [L’importo massimo sottoscrivibile non potrà essere superiore all’ammontare massimo previsto per l’emissione] Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Obbligazioni [La data di regolamento del Prestito è il [●] (la “Data di Regolamento”).] /[Le date di regolamento del Prestito sono: [●], [●], [●] (le “Date di Regolamento”).] [L’Emittente si riserva la facoltà di indicare ulteriori Date di Regolamento nel corso del Periodo di Offerta. Per le sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento 150 successiva alla Data di Godimento all’Investitore sarà addebitato il rateo interessi maturato tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di Regolamento (inclusa).] Il Prezzo di Emissione è [●]% del valore nominale unitario, e quindi Euro [●] per ogni Obbligazione. Prezzo di Emissione/Offerta Il Prezzo di Offerta è [●]% del valore nominale unitario, e quindi Euro [●] per ogni Obbligazione. [L’Importo dei Dietimi è pari a [●] % del valore nominale unitario, e quindi Euro [●] per ogni Obbligazione.] Costi e commissioni inclusi nel prezzo di emissione Spese, commissioni e imposte in aggiunta al prezzo di emissione Non applicabile. Il Prezzo di Emissione non include commissioni di collocamento o di sottoscrizione. Le commissioni di collocamento/sottoscrizione in aggiunta al Prezzo di Emissione sono pari a [●]. In aggiunta al Prezzo di Emissione vi sono [altre] commissioni/spese/imposte [specificare tipologia] pari a euro [..] / [●]% del valore nominale] [Non applicabile. Non sono previste commissioni, spese o imposte in aggiunta al Prezzo di Emissione] Soggetti incaricati del collocamento Denominazione ed indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario Accordo di sottoscrizione/collocamento e relativa data di stipula [L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la Rete di Filiali della Banca.] /[Altro] [Intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A.(Via Mantegna 6 – 20154 MILANO)] / [individuare e inserire dettagli di qualsiasi altro intermediario incaricato del servizio finanziario] [Non è prevista la sottoscrizione di alcun accordo di sottoscrizione e collocamento] /[Indicazione di eventuali accordi di sottoscrizione/collocamento e della relativa data di stipula] AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA' DI NEGOZIAZIONE Mercati presso i quali è stata o sarà chiesta l’ammissione alle negoziazioni degli strumenti finanziari Non è prevista la negoziazione delle Obbligazioni presso alcun mercato regolamentato, né presso alcun sistema multilaterale di negoziazione o internalizzatore sistematico. Modalità di determinazione del prezzo sul mercato secondario ed eventuali spread di negoziazione [L’Emittente si assume l’onere di controparte, impegnandosi incondizionatamente al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni dall’Investitore. 151 Il prezzo di negoziazione di tali Obbligazioni sul mercato secondario, in acquisto ed in vendita, sarà pari al relativo Prezzo di Emissione, con l’applicazione di uno spread denaro/lettera pari a [•] %.Tale modalità di fissazione del prezzo di negoziazione delle Obbligazioni non tiene conto delle variazioni della struttura dei tassi di mercato e/o del merito creditizio dell’Emittente anche qualora tali variazioni fossero favorevoli per l’Obbligazionista e la cui applicazione determinerebbe un valore superiore del titolo alla metodologia adottata dall’Emittente.] / [L’Emittente non si assume l’onere di controparte, non impegnandosi incondizionatamente al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’Investitore, nè ad operare quale intermediario nelle operazioni sul mercato secondario. Il prezzo delle Obbligazioni sul mercato secondario, in acquisto e in vendita, sarà determinato secondo le modalità stabilite dalla propria policy (“Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli ordini degli strumenti finanziari”) essenzialmente basate sul principio del “fair value” ossia della determinazione del prezzo del titolo in base al corrente livello della curva dei tassi swap, integrato da uno spread di credito/negoziazione determinato secondo criteri descritti nella nominata Policy. Tale policy, di cui si invita l’Investitore a prendere visione, come da Direttiva 2004/39/CE, cosiddetta Direttiva Mifid – Markets in Financial Instruments Directive – e da regolamento Consob 16190/07 e successive modifiche, è disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente nonché pubblicata sul proprio sito internet al seguente indirizzo: www.bancafucino.it. L’Emittente fornirà su base giornaliera presso le proprie filiali prezzi di acquisto e di vendita determinati in base alle suddette modalità.] [La Banca negozierà le Obbligazioni al di fuori di qualunque struttura di negoziazione.] Il documento “Strategia di Esecuzione e Trasmissione degli Ordini degli strumenti finanziari” della Banca vigente pro-tempore, è a disposizione presso la Sede e le Filiali della Banca e consultabile sul sito internet www.bancafucino.it. 152 INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI Rating attribuiti alle Obbligazioni [Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating] / [Le Obbligazioni hanno ricevuto il rating [●] da parte di [●]] Banca del Fucino – SpA – Società per Azioni Dott [Nome e Cognome] [qualifica] Firma [_________________________] Banca del Fucino – SpA – Società per Azioni 153