2. Energia solare 9 Solare Fotovoltaico S l F t lt i 9 Effetto fotovoltaico 9 Le celle fotovoltaiche: materiali ed efficienza 9 Elementi di progettazione e analisi tecnico-economica. 9 Normativa per ll’incentivazione incentivazione del fotovoltaico: il terzo conto energia 2011- 2013. 9 E Esempi i di progettazione tt i di impianti i i ti di piccola i l e media di taglia t li a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 1 STORIA DELL’EFFETTO DELL EFFETTO FOTOVOLTAICO • Edmund Becquerel q ((1839)) • scopre l’effetto fotovoltaico • Charles Fritts (1883) ( ) • prima cella al selenio (Rendimento inferiore allo 1 %) • Spiegazione effetto fotovoltaico (fotoelettrico) • Albert Einstein (premio Nobel 1921) • Laboratori L b t i Bel B l (1954) • prima cella fotovoltaica in silicio monocristallo, monocristallo destinata ad alimentare le centraline telefoniche • Crisi energetiche (1973) • Si considera l’ipotesi di impiegare energia solare e iniziano studi e progetti di ricerca in tale direzione a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 2 Applicazioni dell dell’effetto effetto fotovoltaico La combinazione dell'effetto fotoelettrico e dell'effetto volta (presenza di un campo elettrico all all'interfaccia interfaccia di una giunzione p-n) p n) porta all all'effetto effetto fotovoltaico. fotovoltaico Se la giunzione è chiusa, questo sarà attraversata da corrente elettrica di intensità proporzionale al numero di coppie elettrone lacuna generate e raccolte. Oggi la tecnologia della conversione fotovoltaica si rivolge a tre tipi di utenze utenze:: 9 Applicazioni aerospaziali aerospaziali:: si utilizzano i materiali più innovativi e costosi,, con rendimenti molto elevati ((> (>30 30% % ); 9 Applicazioni terrestri di tecnologia intermedia intermedia:: alimentazione di piccole unità solari solari.. Si fa uso di celle al Silicio cristallino, cristallino che raggiungono gg g rendimenti fino al 20 20% %, con un costo intermedio intermedio;; 9 Impiantistica tecnica e produzione di elevate potenze elettriche elettriche:: lo spazio per ll'installazione installazione dei pannelli è disponibile, disponibile il problema è il costo, si adoperano celle in film sottile, molto meno costose ma con rendimenti che superano di poco il 10 10% %. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 3 Effetto fotoelettrico Si definisce “banda di energia” l’insieme dei livelli energetici posseduti dagli elettroni di un determinato materiale ed è composta da: • una banda di valenza, valenza costituita dall dall’insieme insieme di elettroni che hanno un livello energetico basso, tale da restare nei pressi dell’atomo di appartenenza; • una banda di conduzione, conduzione costituita dall dall’insieme insieme di elettroni che hanno un livello energetico abbastanza alto, tale da lasciare l’atomo di appartenenza, dando origine ad una conduzione di tipo elettrico; • una banda proibita, proibita costituita dall dall’insieme insieme dei livelli energetici non consentiti, tra la banda di valenza e quella di conduzione. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 4 IL GAP DEI MATERIALI ELETTRICI E M t i li conduttori Materiali d tt i BANDA DI conduzione valenza Bande di conduzione e di valenza si compenetrano E conduzione Materiali semiconduttori Bande di conduzione e di valenza poco distanti (da 1 a 2 eV) valenza E conduzione M t i li isolanti Materiali i l ti Bande di conduzione e di valenza molto distanti valenza Livelli energetici elettroni di conduzione Livelli energetici elettroni di valenza a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 5 FENOMENO FOTOVOLTAICO Energia g di un fotone : E=hc/λ E c h λ : Energia del fotone in J : Velocità e oc tà de della a luce uce nel e vuoto uoto = 3.10 09 in m/s /s : Costante di Planck = 6,6.10-34 in Js : Lunghezza d’onda in m Energia di un fotone di lunghezza d’onda d onda 1 1 μm = 1,1 1,1 1 1 10-66 m: E = h c / λ = 6,6.10-34 . 3.109 / 1,1.10-6 = 18.10-19 = 1,12 eV dove 1 eV = 1,6.10-19 J L’energia L energia del fotone deve essere superiore al gap di energia tra banda di valenza e di conduzione a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 6 FENOMENO FOTOVOLTAICO a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 7 IL GAP DEI MATERIALI ELETTRICI Per estrarre un elettrone dalla semiconduttore sono necessari: banda di valenza di Materiale Energia [eV] λmax Si 1,12 1,1 A-Si 1,76 0,70 Ge 0 62 0,62 2 GaInP 1 88 1,88 0 66 0,66 CuInSe2 1,05 1,18 Cu2O 2,1 0,59 InP 1 22 1,22 1 01 1,01 Se 22 2,2 0 56 0,56 GaAs 1,42 0,87 GaP 2,25 0,55 CdTe 1 45 1,45 0 85 0,85 CdS 24 2,4 0 52 0,52 [μm] a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Energia Materiale [eV] un λmax [μm] 8 SPETTRO SOLARE DISPONIBILE a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 9 Consideriamo un cristallo di Silicio: Al suo interno gli atomi sono legati da legami covalenti Elettroni condivisi tra atomi vicini Se il cristallo viene opportunamente drogato con atomi appartenenti al terzo gruppo g pp ad esempio p Boro e del quinto gruppo ad esempio fosforo si ottiene rispettivamente una struttura di tipo p (con eccesso di lacune) acu e) ed una u a di d tipo t po n (co (con eccesso di elettroni) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Lacuna Elettrone libero 10 COLLEGAMENTO ELETTRICO a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 11 Efficienza delle celle solari Di tutta l'energia che investe la cella solare sotto forma di radiazione luminosa, solo una parte viene convertita in energia elettrica disponibile ai suoi morsetti. EFFICIENZA DI CONVERSIONE = RAPPORTO TRA POTENZA MASSIMA EROGATA ED IRRAGIAMNETO SOLARE CHE INCIDE SULLA SUPERFICIE L' ffi i L'efficienza di conversione i per celle ll commerciali i li all silicio ili i è in i genere compresa t il 13% e il 20%, tra 20% mentre t realizzazioni li i i speciali i li di laboratorio l b t i raggiungono i il 40% a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 12 Efficienza delle celle solari • riflessione: non tutti i fotoni che incidono sulla cella penetrano al suo interno, dato che in parte vengono riflessi dalla superficie della cella e in parte incidono sulla griglia metallica dei contatti; • fotoni troppo o poco energetici: per rompere il legame tra elettrone e nucleo è necessaria una certa energia, energia e non tutti i fotoni incidenti possiedono energia sufficiente. D'altra parte alcuni fotoni troppo energetici generano coppie elettrone-lacuna, elettrone lacuna dissipando in calore l'energia eccedente quella necessaria a staccare l'elettrone dal nucleo;; • ricombinazione: non tutte le coppie elettrone-lacuna generate vengono raccolte lt dal d l campo elettrico l tt i di giunzione i i e inviate i i t all carico i esterno, t d t che dato h nel p percorso dal p punto di g generazione verso la g giunzione p possono incontrare cariche di segno opposto e quindi ricombinarsi; • resistenza i t parassite: it l cariche le i h generate t e raccolte lt nella ll zona di svuotamento devono essere inviate all all'esterno. esterno. L L'operazione operazione di raccolta viene effettuata dai contatti metallici, posti sul fronte e sul retro della cella. Anche se durante la fabbricazione viene effettuato un processo di lega tra silicio e alluminio dei contatti, resta una certa resistenza all'interfaccia, che provoca una dissipazione di i i che h riduce id l potenza la t t f it all carico. trasferita i • Nel caso di celle al silicio policristallino, policristallino ll'efficienza efficienza è ulteriormente diminuita a causa della resistenza che gli elettroni incontrano ai confini tra un grano e l'altro e, ancor più nel caso di celle al silicio amorfo, per la resistenza dovuta all'orientamento all orientamento casuale dei singoli atomi. atomi a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 13 Celle fotovoltaiche MONOCRISTALLINA 9Sono le più efficienti, efficienti ma anche le più costose. 9Rendimento: 15-16%. 9Il wafer viene prodotto con il metodo Czochralsky, cristallizzazione i t lli i di una massa di silicio fuso a partire da un seme di silicio monocristallino molto puro. Tale seme viene immerso nel silicio fuso ed estratto molto l t lentamente, t in i modo d che h le l altre lt parti, che vi si agglomerano, p gg presentino la medesima struttura cristallina del seme originario. originario La carota viene in seguito affettata in modo d da d ottenere tt d i wafer, dei f che h verranno poi p opportunamente pp drogati. 9 colore uniforme. uniforme POLICRISTALLINA AMORFA 9Costituite da una struttura a più cristalli, meno efficienti, ma più economiche 9Rendimento: 12 –13%. 13% 9Il wafer deriva dalla fusione e successiva ricristallizzazione del silicio non propriamente puro, silicio, puro che proviene dallo scarto d ll’i d t i elettronica. dell’industria l tt i 9Dal processo di ricristallizzazione viene fuori un lingotto di silicio, silicio affettato per ottenere dei parallelepipedi 9 l 9colore non uniforme, if sii possono distinguere p g le diverse cristallizzazioni. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 9La loro struttura non è ordinata in cristalli cristalli, risultano però le più economiche, anche se le meno efficienti. 9Rendimento circa 8%. 9 Sono costituite da film sottili di silicio allo stato amorfo. 9vantaggio vantaggio : versatilità delle loro forme ottenibili e t tonalità lità quasii trasparenti t ti 14 Particolare di Cella in Silicio Policristallino a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 15 TECNOLOGIE A FILM SOTTILE SILICIO AMORFO (a-Si:H) TRADIZIONALE Il processo di creazione della cella è molto semplice: su un substrato rigido (vetro o metallo) vengono depositati con tecnologie adeguate (sputtering o evaporazione) più strati di materiale,, due di q questi strati ((i p più esterni)) diventano elettrodi di conduzione, mentre lo strato interno diventa g giunzione della cella fotovoltaica. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 16 TECNOLOGIA a-Si:H Si H TANDEM & TRIPLE JUNCTION •D Derivata i t dalla d ll tecnologia t l i precedente d t (a-Si:H ( Si H tradizionale) t di i l ) questa t tecnologia t l i innovativa permette un maggior rendimento di funzionamento, il quale in alcuni casi arriva al 12% (triple junction). In pratica vengono aggiunte ulteriori lt i i giunzioni, i i i trattate t tt t in i maniera i diff differente, t le l qualili hanno h risposte i t diverse allo spettro della luce, luce aumentando quindi la banda di funzionamento nello spettro solare. • Ad esempio: un modulo FV costruito con questo tipo di tecnologia, paragonata t all silicio ili i cristallino i t lli m-Si, Si anche h se di minor i efficienza, ffi i a parità ità di potenza riesce a produrre in base annua fino a un 20% in più di energia perché ha una migliore risposta alla radiazione solare diffusa. • La tecnologia Triple Junction permette di costruire moduli fotovoltaici di tipo flessibile per svariati usi e inoltre permette di incollare le varie celle su substrati in acciaio (tetti in lamiera) e di altro materiale (guaina in PVC, etc ) etc.). a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 17 TECNOLOGIA CADMIOTELLURIDE / CADMIOSULFIDE (CTS) • La cella solare CTS è composta da uno strato p (CdTe) e uno strato n (CdS) i quali formano una eterogiunzione p p-n n. • La tecnologia di deposizione dei materiali si rifà a quella già elencata per il Silicio Amorfo. • Differentemente dalla tecnologia a a-Si:H Si:H, la cella CTS riesce a ottenere efficienze maggiori: gg 8-10% p per p prodotti industriali ((15,8% , ottenuto in laboratorio). • Uno dei problemi elencati per la produzione in larga scala della tecnologia g CTS è il cadmio contenuto nella cella il quale può diventare un problema ambientale se non correttamente riciclato o utilizzato (tossicità). (tossicità) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 18 Rendimenti • CIS= diselenurio di indiorame • GaAs= gallio arsenuro a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 19 R di Rendimenti ti a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 20 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 21 La CURVA tensione corrente di una cella SCHEMA IMPIANTO DI ANALISI (1000 W/mq) Cella A Fotovoltaica V R R infinita + A = Amperometro V = Voltmetro R=C Carico i elettrico l tt i o resistenza i t a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 22 CURVA VI Cella Voc A Fotovoltaica V + Cella Isc A Fotovoltaica Tensione a circuito aperto V + a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Intensità di Corrente a circuito chiuso 23 CURVA VI Isc Ip Vp Voc FATTORI DISCRIMINANTI DI PRESTAZIONE Fill Factor F t F= I p ⋅ Vp P t Potenza di Picco Pi Pp = Ip X Vp Isc ⋅ Voc a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 24 Caratteristica II-V V di una Cella Solare ed andamento della Potenza I [A] P [W] Caratteristica I-V 1.00 0 40 0.40 Im Punto di massima potenza Pm= Vm⋅ Im 0.75 0 30 0.30 0.50 0.20 0 25 0.25 0.10 Andamento della potenza t P= P V⋅ V I 0 00 0.00 0 00 0.00 0 00 0.00 0 20 0.20 0 40 0.40 Vm 0 60 0.60 V [V] Un cortocircuito è un collegamento fra due punti di un circuito che ha resistenza nulla impone una tensione nulla (o trascurabile) ai suoi capi e non impone vincoli sulla nulla, corrente che passa attraverso di esso, che può assumere valori molto elevati a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 25 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 26 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 27 CURVA VI E POTENZA DI PICCO P=VXI a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 28 MOULI FOTOVOLTAICI Le caratteristiche elettriche principali di un modulo fotovoltaico sono: 9 Potenza di Picco (Wp): Potenza erogata dal modulo alle condizioni standard STC (Irraggiamento = 1000 W/m2; Temperatura = 25 ° C; A.M. = 1,5) 9 Corrente nominale (A): Corrente erogata dal modulo nel punto di lavoro 9 Tensione nominale (V): Tensione di lavoro del modulo a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 29 Effetto della temperatura di esercizio •Perdite Termiche Pt Pt = Tamb. Tamb -25+ 25+ (NOCT – 20) I/800) Y/100 •Dove Y è il coefficiente di temperatura (%/ (%/°C) C) •I radiazione solare Incidente (W/mq) •NOCT ((°C) C) Temperatura nominale operativa delle celle (40 - 50 50°C) C) Variazione V i i d della ll C Curva Volt Amperometrica con la temperatura Volt-Amperometrica a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 30 Esempio p di schede tecniche pannelli a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 31 Campi fotovoltaici: collegamento delle celle 9è costituito dall dall’insieme insieme dei moduli fotovoltaici opportunamente collegati in serie ed in p parallelo in modo da realizzare le condizioni operative p desiderate. 9L’elemento base del campo è il modulo fotovoltaico. 9Pi moduli assemblati meccanicamente tra loro formano il pannello, mentre moduli o pannelli collegati elettricamente in serie, per ottenere la tensione nominale i l di generazione, i f formano l stringa. la ti 9I fi il collegamento 9Infine ll t elettrico l tt i in i parallelo ll l di pii a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti stringhe t i h costituisce tit i il campo. 32 Il modulo Collegamento in Serie + - + - DEFINIZIONE STRINGA di N. moduli Sono N moduli in serie Tensione Totale = Somma delle tensioni di ciascun modulo Corrente totale = Corrente di un Modulo - - + + Collegamento in Parallelo Tensione Totale = Tensione di un Modulo Corrente Totale = Somma delle correnti di ciascun modulo a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 33 Collegamento tra moduli CONNETTORI a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 34 CURVA VI: CELLE IN SERIE a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 35 CURVA VI: CELLE IN PARALLELO a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 36 Collegamento misto a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 37 Collegamento misto a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 38 Collegamento misto DIODO DI STRINGA + a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti DIODO DI LATO 39 Esempio Collegamento Moduli Modulo XY Pp = 210 W Voc = 40 Volt Isc = 8A V = 30 V Vp Voltlt Ip = 7A 6 moduli = 1260 W Configurazione 2 stringhe da 3 moduli Configurazione 3 stringhe da 2 moduli T t l Voc Totale V = 40 V Voltlt x 3 =120 120 V Voltlt Totale Voc = 40 Volt x 2 = 80 Volt Totale Isc = Totale Isc = 8A x 2 = 16 A 8A x 3 = 24 A Totale Vp = 30 Volt x 3 = 90 Volt Totale Vp p = 30 Volt x 2 = 60 Volt Totale Ip = Totale Ip = 7A x 2 = 14 A 6 Moduli = 1260W a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 7A x 3 = 21 A 6 Moduli = 1260W 40 Esempio di Collegamento Moduli • Potenza nominale dell’impianto = 2000 W • Composizione di 20 moduli da 100 W nominali ciascuno • La composizione dei 20 moduli potrà essere realizzata in uno dei seguenti modi: 9 20 moduli in serie (1 ( Stringa S da 20 – massima tensione producibile); ) 9 2 rami in p parallelo,, ciascuno costituito da 10 moduli in serie ((2 Stringhe g da 10); ); 9 4 rami in parallelo, ciascuno costituito da 5 moduli in serie (4 Stringhe da 5); 9 5 rami in parallelo, parallelo ciascuno costituito da 4 moduli in serie (5 Stringhe da 4); 9 20 rami, costituiti da 1 moduli (20 Stringhe da 1- massima corrente producibile);. • A ciascuna delle composizioni corrisponde un diverso valore di tensione nominale dell’impianto (pari al numero dei moduli in serie moltiplicato per la tensione nominale del modulo, che si assume pari alla tensione di max potenza nelle condizioni standard). • La scelta della tensione nominale è legata a: – aspetti tti di carattere tt normativo ti (per ( esempio i una tensione t i fi a 120V in fino i corrente t continua ti è considerata in condizioni ordinarie bassissima tensione di sicurezza e richiede provvedimenti meno severi riguardo ai contatti accidentali di una persona con parti elettriche in tensione); – contenimento t i t delle d ll dissipazioni di i i i di energia i (maggiore ( i è il numero dei d i ramii in i parallelo, ll l tanto più grande è la corrente globale, e con essa aumentano le perdite per effetto Joule); – adattamento alle caratteristiche elettriche degli altri componenti di impianto – Tensione massima sistema (tipicamente 600 o 1000 Volt). • IIn ognii caso l’energia l’ i producibile d ibil dall’impianto d ll’i i t (trascurando (t d le l perdite dit per effetto ff tt Joule) J l )è indipendente dalla configurazione dei collegamenti serie-parallelo, e dipende dalla potenza t nominale i l dell’impianto d ll’i i t e dai d i dati d ti climatici li ti i del d l sito. it a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 41 Tipologia di impianti solari • I sistemi, sistemi indipendentemente dal loro utilizzo e dalla taglia di potenza, potenza possono essere divisi in due categorie: p g 9 isolati (stand alone) 9 connessi in rete (grid connected) • I sistemi isolati proprio per il fatto di non essere collegati alla rete elettrica, sono in i genere dotati d i di sistemi i i di accumulo l dell’energia d ll’ i prodotta. d D Durante l la fase di insolazione pertanto necessario prevedere un accumulo dell dell’energia energia non immediatamente utilizzata,, che viene fornita al carico q quando q quella disponibile ridotta o addirittura nulla. Una configurazione di questo tipo comporta che il campo fotovoltaico venga dimensionato in modo tale da permettere durante le ore di insolazione, permettere, insolazione sia ll’alimentazione alimentazione del carico che la ricarica delle batterie di accumulo. • Il sistema connesso in rete,, invece,, in g genere non provvisto di sistemi di p accumulo in quanto l’energia prodotta durante le ore di insolazione viene immessa nella rete elettrica; viceversa durante le ore di insolazione scarsa o nulla il carico viene alimentato dalla rete. rete a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 42 Impianti stand-alone stand alone I principali componenti che costituiscono un impianto fotovoltaico isolato sono: 9Moduli fotovoltaici 9Regolatore di carica 9Inverter 9Sistema di accumulo (batterie di accumulo) In tale tipologia di impianti, impianti ll’energia energia prodotta dai moduli fotovoltaici viene immagazzinata in batterie di accumulo. Il carico viene alimentato, attraverso il regolatore di carica, dall’energia accumulata nelle batterie. Il regolatore di carica serve a preservare gli accumulatori da un eccesso di carica ad opera del generatore fotovoltaico e da un eccesso di scarica dovuto all all’utilizzazione utilizzazione. Entrambe le condizioni sono nocive per la corretta funzionalità e la durata degli accumulatori. accumulatori Le batterie per uso fotovoltaico devono avere i seguenti ti requisiti: i iti ¥ Basso valore di autoscarica ¥ Lunga vita stimata ¥ Manutenzione quasi nulla ¥ Elevato numero di cicli di carica-scarica carica scarica a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 43 Componenti di un impianto grid-connected grid connected I principali componenti di impianto fotovoltaico connesso in rete sono: • Moduli fotovoltaici • Inverter per la connessione in rete • Dispositivo Di i i di interfaccia i f i con la l rete elettrica l i • Contatore C t t di energia i bidirezionale bidi i l L’inverter L’i t è un componente t tra t i più iù importanti i t ti neii sistemi i t i collegati ll ti in i rete t perché massimizza la produzione di corrente del dispositivo fotovoltaico ed ottimizza il p passaggio gg di energia g tra il modulo fotovoltaico ed il carico. L’inverter è un dispositivo p che trasforma l’energia g continua p prodotta dai moduli (12V, 24V, 48V, ..) in energia alternata (generalmente 220V) per alimentare il carico-utente i t t e/o / immetterla i tt l nella ll rete, t con la l quale l lavora l i regime in i di interscambio. interscambio Gli inverters per il collegamento alla rete elettrica generalmente sono dotati di un dispositivo p elettronico che p permette di estrarre la massima p potenza,, istante per istante, dal generatore fotovoltaico. Tale dispositivo è l’inseguitore del punto t di massima i potenza t (MPPT) ed d ha h appunto t lo l scopo di adattare d tt l le caratteristiche di produzione del campo fotovoltaico alle esigenze del carico. carico a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 44 INVERTER Pulse Width Modulation Corrente generata in continuo a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti All’utenza Corrente Alternata (50Hz) 45 Schema di impianto L’importanza p dell’inverter è legata g al fatto che un g generatore fotovoltaico fornisce valori di tensione e corrente variabili in funzione dell’irraggiamento e della temperatura, mentre il carico necessita, necessita solitamente, solitamente di un valore costante della tensione di alimentazione. alimentazione p di interfaccia con la rete ha lo scopo p di fare in modo che la forma d’onda Il dispositivo dell’energia elettrica immessa in rete abbia tutte le caratteristiche richieste dal fornitore locale di energia. energia a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 46 INVERTER Compatibilità con il generatore fotovoltaico: 1 Voc max stringa (T min) < Vin max inverter 1. 2 Vp 2. V (max ( pot.) t ) min i stringa ti (T max)) > Vin Vi min i inverter i t 3. P nom inv (95%) < P nom campo FV < P nom inverter (115%) 4. Corrente del campo < Corrente Max inverter Es. di 10 moduli in serie: Voc 22,5 , x10 = 225 V;; Vp 17,8 x10 = 178 V; Inverter 100 100-300 300 V a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 47 INVERTER Conversione centralizzata Inv. Conversione di stringa Inv. Inv. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 48 INVERTER Conversione centralizzata V t Vantaggi i Più affidabile uno che molti Manutenzione in posto comodo e dedicato Sostituzione facile con ulteriore più performante Facile cablaggio a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Svantaggi Necessità di trovare un posto dedicato ventilato Un guasto comporta l’arresto dell’intero impianto Minore efficienza perchè lavora su molte stringhe Possibilità di controllare il funzionamento di ciascuna stringa 49 C CAMPO O FOTOVOLTAICO O O O CO Schema Unifilare a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 50 CONNESSIONE ALLA RETE A) Dispositivo del generatore Interviene in caso di guasto dell’inverter B) Dispositivo di Interfaccia Distacca la rete dalla rete isola (utenza) se vi sono problemi alla rete elettrica (evita di caricare la rete quando questa vi sono p problemi)) in q C B C) Dispositivo generale Dispositivo p di interruzione p per intervento sul sistema elettrico d l produttore del d tt A a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 51 CONNESSIONE ALLA RETE Il quadro elettrico di interfaccia rete e contatori L’impianto fotovoltaico si allaccia alla rete attraverso il quadro di interfaccia rete e contatori. contatori Nel q quadro troverà alloggio gg il contatore dell’energia g prodotta o immessa, p l’interruttore di rete e/o l’interruttore inverter, in morsettiera deve essere disponibile il collegamento alla locale terra. terra a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 52 RENDIMENTO DELL’IMPIANTO DELL IMPIANTO- BOS La corrente continua prodotta da un generatore fotovoltaico e e’ maggiore dei q quella immessa nella rete o consumata in q quanto vi sono diverse perdite Da 1 kW si otterrà una corrente all’utenza pari BOS x Ein (kWh/mq) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 53 Sistemi fotovoltaici Schema generale di un impianto fotovoltaico CAMPO FOTOVOLTAICO (MODULI) CONVOGLIAMENTO IN SERIE E PARALLELO DELLE CONNESSIONI TRA MODULI CONVERSIONE DA c.c A c.a REGOLAZIONE DI CARICA/SCARICA BATTERIA QUADRO DI DISTRIBUZIONE GENERATORE DI SOCCORSO SERVIZI AUSILIARI INTERNI CARICO (RETE O UTENTI) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 54 Sistemi fotovoltaici Schemi p particolari di alcune comuni applicazioni pp della conversione fotovoltaica CAMPO FOTOVOLTAICO INVERTER POMPA POMPAGGIO AZIONAM. A FREQ. VARIABILE CAMPO FOTOVOLTAICO INVERTER CASA ISOLATA CARICO OTTIMIZZATO CONTROLLO DELLA CARICA PICCOLI UTILIZ. IN c.a. (luce frigo (luce, frigo, tv) BATTERIA CARICO CARICO CARICO CARICO CARICO VILLAGGIO ISOLATO (Si t (Sistema ib ibrido id ffotovoltaico t lt i + Diesel) Di l) DISTRIBUZIONE IN c.a. c a IN BT O MT INVERTER CAMPO FOTOVOLTAICO CARICO BATTERIA DIESEL ACCUMULO CAMPO FOTOVOLTAICO INVERTER RETE IMPIANTO COLLEGATO ALLA RETE CARICO a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 55 Analisi di Fattibilità di un iimpianto i t e criteri it i di dimensionamento a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 56 Progettazione g di un impianto p fotovoltaico. fasi Sopralluogo e raccolta dati di progetto del sito St Stima ap producibilità oduc b tà de dell’impianto p a to Dimensionamento impianto Analisi economica Dimensionamento dei componenti dell dell’impianto impianto a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 57 Sopralluogo STRUMENTAZIONE •Planimetria S h d di sopralluogo Scheda ll •Bussola •Fettuccia •Macchina Fotografica •Inclinometro • Latit Latitutine, tine longitudine, longit dine livello del mare del sito alte a altezza s l sul •O Orientamento i t t d l del installazione dei moduli punto t di • Nel caso di falda inclinata, inclinazione della falda • Temperature massime, medie interne ed esterne minime e • Dati relativi all’ambiente circostante, ombreggiamenti b i ti o presenza di polveri l i a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 58 DETERMINAZIONE DELL’INCLINAZIONE DELL INCLINAZIONE L’inclinazione L inclinazione ottimale è pari alla latitudine L ( 35 – 45 45°)) Inclinazione Ottimale 30 - 35 35° a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 59 Esempi di angoli di installazione per diverse latitudini BASSE LATITUDINI Piccoli angoli di inclinazione ELEVATE LATITUDINI Angoli di inclinazione elevati ((anche posizionamento verticale)) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 60 Ombre portanti a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti IL SOPRALLUOGO 61 OMBREGGIAMENTO 9Ai Ai fini di valutare ll’ombreggiamento ombreggiamento è necessario effettuare un sopralluogo e procedere ad un rilevamento topografico tramite inclinometro (teodolite) o macchina fotografica 9L ombreggiamento è percentuale di energia solare diretta non sfruttabile a 9L’ombreggiamento causa della presenza di elementi naturali (monti e colline) o artificiali (edifici) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 62 OMBREGGIAMENTO I dati d ti sii analizzano li con software ft oppure con analisi li i di restituzione tit i f t fotografica fi 21 giugno 21 marzo – 21 sett 21 dicembre a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 63 STIMA DELL DELL’ENERGIA ENERGIA SOLARE INCIDENTE • Approssimati • Stima dell’energia incidente su piano inclinato in base alla Latitudine del sito secondo i dati riportati nella normativa (UNI10349, UNI8477) • In base a dati storici a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 64 STIMA DELL DELL’ENERGIA ENERGIA SOLARE INCIDENTE a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 65 STIMA DELL DELL’ENERGIA ENERGIA SOLARE INCIDENTE a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 66 STIMA DELL DELL’ENERGIA ENERGIA SOLARE INCIDENTE a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 67 STIMA DELL DELL’ENERGIA ENERGIA SOLARE INCIDENTE a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 68 Sistema ad inseguimento a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 69 Sistema ad inseguimento Configurazione fissa Angoli variabili Configurazione a 2 posizioni M ese Angolo ((°)) Energia (kW h) Angolo ((°)) Energia (kW h) Angolo ((°)) Energia (kW h) Gennaio 30 61.783 65 72.922 40 68.150 Febbraio 30 69.431 55 75.788 40 74.257 M arzo 30 105 765 105.765 40 109 462 109.462 40 109 462 109.462 Aprile p 30 120.005 25 123.277 20 123.209 M aggio 30 145.721 10 155.832 20 153.990 Giugno 30 148.842 0 164.933 20 159.475 Luglio g 30 169.556 5 184.676 20 180.665 Agosto 30 155.848 20 161.648 20 161.648 Settem bre 30 128.681 35 131.929 40 131.525 Ottobre 30 112.300 50 122.245 40 120.053 Novem bre 30 66.886 60 77.640 40 73.340 Dicem bre 30 53.816 65 64.834 40 59.759 TOTALE 1.338.632 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 1.445.188 1.415.531 70 Influenza dell’inclinazione e dell orientamento dell’orientamento Stima Approssimata Correzione rispetto p ai valori di riferimento a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 71 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 72 Determinazione area lorda a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 73 DETERMINAZIONE DELLA SUPERFICIE UTILE E LORDA Per avere quindi un kW di picco con silicio monocristallino sono sufficienti ffi i ti 8 mq Mentre per le altre tipologie si arriva anche ad aver bisogno di 10 mq -12 12 mq Noti N ti i metri t i quadri d i di pannelli lli necessarii sii deve d stabilire t bili l la superficie lorda utile SLU. SLU (SLU =superficie fi i moduli d li + spazio i necessario i per evitare it ombreggiamento) b i t ) Coperture di edifici S le Se l falde f ld del d l tetto t tt sono inclinate i li t uguali li a quelle ll utili tili (es. ( 30°) la l superficie moduli = superficie lorda utile Diversamente (copertura Di ( piana, i clinali li li diversamente di esposti) i) è necessario impiegare formule o abachi per determinarne la reciproca p distanza a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 74 Esempio di calcolo a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 75 ANALISI DI FATTIBILITA FATTIBILITA’ ECONOMICA DI UN IMPIANTO COSTO (C) Costi Iniziali (CI ) 1. 2. 3. 4 4. 5 5. 6. Moduli fotovoltaici Inverter Strutture di fissaggio per piano orizzontale in alluminio ed acciaio P Preparazione i terreno t preliminare li i agli li scavii Scavi a sezione obbligata con uso di mezzi meccanici g cementizio per p strutture armate di fondazione per p opere p Conglomerato edili 7. Manufatti in acciaio per travi e pilastri in profilati semplici e ancoraggi di f d i fondazione 8 Recinzione del lotto di terreno e sistema di videosorveglianza con 8. telecamere a CC* CC 9. Cavi di collegamento con cabina ENEL 10.Progettazione, direzione lavori e collaudo a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 76 ANALISI DI FATTIBILITA FATTIBILITA’ ECONOMICA DI UN IMPIANTO Costo medio impianto FV (Chiavi in mano) = 3.000 3 000 - 6.000 6 000 Euro a kWp ESEMPIO 2 kW installati verso Sud e Tilt 30° Costo (CI) = a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 2 kW x 5.500 Euro = 11.000 Euro 77 Costi I costi degli inverter variano con la potenza t Se ne consiglia di installarne almeno 1 ogni 100 kWp C Costi da 0,4 – 0,8 € a W a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 78 Costi dei moduli (€/W) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 79 ANALISI DI FATTIBILITA FATTIBILITA’ ECONOMICA DI UN IMPIANTO COSTI PERIODICI 1 1) Costo di Assicurazione (CA) Per impianti significativi (in genere per tutti) si deve prevedere un’assicurazione contro danni dovuti a precipitazioni atmosferiche (grandine) e ad incendio. incendio S l’impianto Se l’i i t è di facile f il accesso, anche h contro t atti tti vandalici. d li i CA per incendio e grandine pari 0,5 o 1 per 100 del valore dell’impianto CA per atti vandalici pari 1 -2 2 per 100 del valore dell’impianto dell impianto CA (totale)= 0,02 X CI a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 80 ANALISI DI FATTIBILITA FATTIBILITA’ ECONOMICA DI UN IMPIANTO COSTI PERIODICI 2 2) Costo di manutenzione e gestione annuale dell’impianto dell impianto (CM); Sono generalmente pari all’1% dell’impianto Il costo di esercizio con scambio sul posto è limitato al canone annuo da p pagare g alla società elettrica p per l’installazione di un secondo contatore per misura uscite (28 €/anno) 3) R Rata t d dell mutuo t (per ( lla durata d t del d l mutuo) mutuo t ) (CI) Al valore della rata determinata si deve togliere la detrazione sugli i t interessi i a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 81 ANALISI DI FATTIBILITA FATTIBILITA’ ECONOMICA DI UN IMPIANTO 4) Costi da riconoscere al gestore di rete (CG) Se si procede alla vendita dell’energia prodotta si deve pagare annualmente una tassa fissa al GSE pari a 120,00€ Inoltre si deve versare lo 0,5% del controvalore dell dell’energia energia venduta fino ad un max di 3.500 Euro COSTO ANNUALE = t x CI+ CA+CM+CG t: Coefficiente di ammortamento dell’impianto UTILE ANNUALE = RICAVO - COSTO a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 82