Distribuzione gratuita presso le sedi ULSS 18 Rovigo, farmacie, ambulatori dei medici di base, pediatri, comuni e parrocchie. Periodico a carattere divulgativo e sociale esente imposte. Sede Azienda ULSS 18 Rovigo Viale Tre Martiri, 89 - Tel. 0425 393969 Direttore responsabile Annalisa Boschini Iscr. Trib. di Rovigo n° 23 del 1/12/2004 Edizione e distribuzione Azienda Ulss 18 Rovigo © 2009. Occhio ...all’occhio! 13 Numero Anno 12 Gennaio 2016 La salute in bella vista Vediamoci bene pag. 1 Come Stop curiamo al glaucoma la vostra vista pag. 2 pag. 1 Un ottico per amico pag. 2 Vediamoci bene di Arturo Orsini Direttore Generale Che begli occhi! Quante volte abbiamo pronunciato assorti questa frase, davanti agli occhi splendenti di un bimbo o guardando un taglio o una tinta particolare. Gli occhi non sono solo gli organi che ci permettono la visione del mondo, sono anche una delle parti più espressive di tutto il nostro corpo insieme alla mobilità della bocca e delle mani. Quando comunichiamo utilizziamo i nostri occhi e possiamo capire lo stato d’animo del nostro interlocutore. L’occhio, tuttavia, è anche un organo molto delicato e per questo dobbiamo prenderci cura di esso. Recenti statistiche riportano dati preoccupanti: un italiano su cinque non si è mai sottoposto al controllo della vista, più del 60% non fa un esame accurato da oltre 5 anni e una persona su 4 ha un difetto visivo non corretto. In Italia è raddoppiato il continua a pag. 3 Bimbi con gli occhiali pag. 3 Di che colore avrà gli occhi nostro figlio pag. 3 Nonni senza lenti pag. 4 Salute in bella vista pag. 4 Oculistica un’eccellenza dell’Ulss 18 pag. 5 Occhio al diabete pag. 5 Come curiamo Dal 2014 la divisione di oculistica dell’Azienda Ulss 18 propone una nuova attività assistenziale di alto livello. Il dottor Luigi Caretti è arrivato a Rovigo, circa un anno fa, dopo una lunga esperienza a Padova, assumendo il ruolo di direttore del reparto: “Da quel momento abbiamo messo in pratica un nuovo modello organizzativo, moderno ed efficace nel solco di un’antica tradizione, molto ben recepito da tutta l’équipe” dichiara Caretti. La direzione strategica ha poi appoggiato un importante progetto di modernizzazione, impegnandosi nel rinnovo strumentale e strutturale con un investimento pari ad 1milione e 300mila euro, buona parte dei quali donati dalla Fondazione Cariparo. Grazie a questo rinnovamento, affiancato al miglioramento dei percorsi ospedalieri, il risultato ottenuto è davvero eccezionale. L’unità di oculistica si divide tra gli ospedali di Rovigo e Trecenta riuscendo a coprire una moltitudine di spe- Occhi a quattre zampe pag. 6 L’essenziale è invisibile agli occhi pag. 6 Tocchi e ritocchi: Sguardi irresistibili pag. 7 Bellezza permanente pag. 7 Ringraziamenti la vostra vista cialità diverse. A Trecenta si eseguono le prestazioni più snelle, mentre, al Santa Maria della Misericordia, ospedale hub, si attuano la chirurgia maggiore, ambulatoriale, laser, attività ambulatoriale specialistica e diagnostica strumentale, insomma, siamo in grado di coprire le tante specializzazioni che riguardano l’occhio. Per chirurgia maggiore si intendono gli interventi alla retina, trapianto di cornea, glaucoma, oculoplastica, correzione dello strabismo. La maggior parte di questi interventi viene eseguita su adulti e bambini in regime di day-hospital e in anestesia locale nella quasi totalità dei casi. Questo significa ridurre lo stress dei pazienti e il tempo di permanenza in ospedale, l’impegno, i rischi e, non da ultimo, i costi aziendali. “In 11 mesi abbiamo instaurato o potenziato molto gli ambulatori delle specializzazioni. Abbiamo eseguito 260 interventi sulla retina (di cui 12 trapianti) con tecniche mini-invasive senza punti di sutura e con tecnologie ultra moderne, 18 trapianti di cornea, 32 interven- ti per glaucoma, 80 oculoplastiche a palpebra e orbita e 10 interventi di correzione dello strabismo - racconta il dottor Caretti - All’ospedale San Luca l’organizzazione prevede una valorizzazione della chirurgia ambulatoriale e delle visite diagnostiche di base: qui sono state curate più di 1600 cataratte che, sommate a quelle curate a Rovigo, toccano le 3000 unità”. Non solo chirurgia, l’oculistica di Rovigo è anche impegnata nell’attività congressuale, di formazione e ricerca: dopo la sessione live di chirurgia vitreo-retinica per la Società Americana Specialisti della Retina in diretta con il congresso di Vienna, nel mese di novembre 2015 il dottor Caretti ha organizzato alcune sessioni di chirurgia oftalmica in diretta dalla piastra operatoria ospedaliera con relazioni sugli interventi eseguiti. Al momento l’unità di oculistica è impegnata nella ricerca con la sperimentazione clinica di nuove lenti intraoculari, in collaborazione con l’azienda produttrice. Salute Ulss 18 2 Stop al glaucoma Gli esperti lo chiamano il ‘silenzioso ladro della vista’: il glaucoma agisce senza sintomi colpendo il campo visivo in modo irreversibile. Ne parliamo con uno specialista, il dottor Renato Sichirollo, dirigente medico del reparto di oculistica dell’ospedale di Rovigo. Che cos’è il glaucoma? Si tratta di una malattia oculare che comporta un danno cronico e progressivo alla vista. Purtroppo, una volta scoperto, non si può più tornare indietro. Per questo motivo è importante diagnosticare il glaucoma prima possibile per curare il paziente evitandogli ulteriori danneggiamenti del campo visivo, che sarebbero irreversibili. Come si riesce a diagnosticare il glaucoma? L’unico modo per scoprire il silenzioso ladro della vista, prima che sia troppo tardi, è sottoporsi regolarmente a visite oculistiche. Legato soprattutto all’età, spesso confuso con la presbiopia, il glaucoma colpisce dopo i quarant’anni di età. Con il calare spesso fisiologico della vista, sottoporsi alle visite oculistiche è fondamentale ed è importante soprattutto controllare, oltre ai parametri classici, anche la pressione oculare, primo indicatore della possibilità che si stia manifestando il glaucoma. Con la pressione oculare, è bene chiedere al medico di controllare anche il fondo dell’occhio e lo spessore corneale centrale. Se in famiglia è presente qualche caso di glaucoma, diventa necessario tenere monitorata la situazione anche in giovane età, ben prima dei quarant’anni, sottoponendosi agli screening della vista. Premesso che non è possibile tornare indietro, una volta scoperto, quali sono le cure per evitare l’aggravarsi della situazione? Il glaucoma, ripeto, è asintomatico. Quando si avvertono segnali, tra l’altro molto dolorosi, significa che la situazione è già molto grave. In ogni caso esistono diverse cure che variano anche a seconda dello stadio di avanzamento del glaucoma. I trattamenti previsti per i pazienti affetti da questa patologia sono i colliri, il trattamento di Roberta Boldrin Intervista a Renato Sichirollo laser e l’operazione chirurgica. Il glaucoma crea uno squilibrio all’umore acqueo ovvero tra il liquido prodotto dall’occhio e quello eliminato. Quando l’occhio non riesce ad eliminare il liquido prodotto, questo si accumula e sale la pressione oculare. I colliri servono a riequilibrare l’umore acqueo oculare, si tratta di una cura che dura tutta la vita. Laser e chirurgia invece sono soluzioni definitive. Una volta effettuati non dovranno più essere ripetuti, tranne in casi eccezionali. Servono a ‘pulire i filtri’ dell’occhio o a creare nuovi canali per il corretto deflusso del liquido prodotto. Quest’anno, il nostro servizio di oculistica ha effettuato 32 interventi di glaucoma (di cui 15 con una nuovissima tecnica chiamata ‘canaloplastica’) e circa un centinaio di trattamenti con il laser. A breve arriverà un nuovo strumento per effettuare i trattamenti con il laser che ci permetterà di essere ancora più efficienti ed efficaci, evitando danni ai tessuti oculari circostanti. Un ottico per amico Signor Toffoli, da quanti anni vi occupate di occhi e occhiali a Rovigo? La ditta Toffoli è stata fondata nel 1867 da un mio antenato, Zaccaria Toffoli, ed è sempre rimasta di proprietà della famiglia. All’inizio la ditta si occupava di coltelleria e, successivamente, agli inizi del ‘900, sono stati introdotti gli occhiali da vista e da sole. La scelta non fu casuale, mio nonno era di Calalzo di Cadore, proprio dove nacquero le prima fabbriche di occhiali in Italia. Come è cambiata questa professione? Un esempio può chiarire. Mio nonno fece un corso di ottica di 2 giorni a Dirigente medico Oculistica Padova nel 1929. Io ho studiato Ottica e successivamente Optometria negli anni ‘90, mia figlia Chiara si è laureata in Optometria in Italia e poi in Germania. Sta terminando un Master in America. Cosa chiede un cliente per i suoi occhi, oggi? Vuole risolvere i suoi problemi visivi nel modo migliore e si aspetta professionalità, competenza e il giusto supporto tecnico. Con supporto tecnico intendo sia occhiali che lenti a contatto o altri mezzi ottici. Chiede di essere seguito ed indirizzato nella giusta Intervista a Daniele Toffoli di Annalisa Boschini scelta: il cliente moderno è sempre molto informato e attento alle ultime novità del mercato. Lenti a contatto o occhiali? Quale delle due soluzioni è più gettonata dalla clientela? Sono due tipologie di correzione visiva diverse, ma entrambe attuali. Le lenti a contatto si sono evolute, sia come materiali che come comfort e correggono anche la presbiopia, oltre all’astigmatismo. Gli occhiali seguono la tendenza per forme e colori mentre un notevole progresso è stato fatto sulle lenti oftalmiche con trattamenti antiriflesso, materiali ad altissimo indice per ridurre spessori e peso e lenti progressive che si adattano ad ogni esigenza. Toffoli infine racconta che i giovani preferiscono le lenti a contatto per lo sport e il tempo libero e occhiali di moda per il lavoro e le occasioni. Diversi quarantenni, sia maschi che femmine, preferiscono le lenti a contatto multifocali mentre gli over 60 sono più a loro agio con i classici occhiali. Per le lenti a contatto la scelta cade spesso sulle monouso giornaliere. Salute Ulss 18 3 Bimbicon gli occhiali segue dalla prima pagina di Arturo Orsini numero delle persone che soffrono di miopia rispetto a 40 anni fa: oggi sono il 25% della popolazione. Eppure - secondo l’organizzazione mondiale della sanità - il 42% dei deficit oculari è rimediabile attraverso l’uso di adeguati mezzi di compensazione visiva. L’Azienda Ulss 18 di Rovigo dedica questo suo tredicesimo numero del periodico monografico al benessere degli occhi e della vista. Per preservare la salute degli occhi è essenziale la prevenzione e questo si può fare effettuando semplicemente periodiche visite dal medico oculista, a partire dall’infanzia e con una buona regolarità. Per avere maggiori informazioni potete consultare il nostro giornale nel quale avrete la possibilità di reperire notizie sui servizi di oculistica della nostra azienda, divenuti in questi anni una divisione punto di riferimento interregionale per le abilità dello staff, la modernità delle attrezzature e delle tecniche chirurgiche adottate e, non da ultima, l’accoglienza ai pazienti. Nelle pagine del periodico monografico che state consultando, oltre a questo breve intervento che vuole essere un semplice invito alla lettura e alla descrizione dei nostri servizi, troverete interessanti indicazioni sull’alimentazione più adatta per conservare sana la nostra vista o su come tutelare gli occhi delicati dei bambini. Non manca, inoltre, un’intervista al nostro esperto dirigente veterinario che racconta come vedono gli amici animali, uno spazio dedicato alle associazioni e, nell’inserto un’antica storia dedicata al talento dei ciechi, musici e poeti da sempre. di Massimo Pasqualini Pediatra di Famiglia È nel corso dei bilanci di salute pediatrici che viene eseguito lo screening per l’individuazione dei deficit visivi nei bambini. Nello specifico vengono eseguiti il red-reflex, somministrato due volte nel corso del primo anno di vita con l’obiettivo di individuare la cataratta congenita; la valutazione dell’acuità visiva al bilancio del terzo, del sesto anno e a quello della pre-adolescenza (10-12 anni) con lo scopo di individuare i deficit refrattivi; uno stereo test-cover al bilancio del terzo anno che ha l’obiettivo di individuare l’ambliopia (occhio “pigro”). Le alterazioni di red-reflex e stereo test-cover test quanto più precocemente individuate e confermate dal collega oculista, tanto più permettono di raggiungere risultati migliori dal punto di vista terapeutico grazie, ad esempio, alla rimozione della cataratta o al bendaggio occlusivo che permette di recuperare, almeno parzialmente, la funzione dell’occhio “pigro”. Proprio per questo motivo sarebbe opportuno che lo screening stereo test-cover venisse eseguito anche al bilancio del secondo anno di vita e, se non positivo, verificato al bilancio del terzo anno quando possiamo avere la collaborazione anche dei bambini che non sono riusciti a eseguirlo correttamente prima. Per i bambini risultati positivi allo screening, in collaborazione con la U.O.C. di Oculistica della nostra Azienda, sono stati costruiti percorsi ad hoc per la loro rapida presa in carico: l’obiettivo è quello di agire quanto prima in patologie in cui il fattore tempo è determinante. Pediatri di Famiglia, ortottisti e oculisti sono alleati per il benessere dei nostri bambini e ragazzi. La missione del Pediatra di Famiglia è il mantenimento dello stato di buona salute, sia fisica che psichica, dei bambini da 0 a 14 anni. Il pediatra cerca di attuare la sua mission mediante programmi di prevenzione e promozione di corretti comportamenti e stili di vita. Questo viene fatto quotidianamente nella sua professione e si puntualizza nel corso dei 10 bilanci di salute programmati nel corso dell’età pediatrica, momenti “speciali” dedicati al bambino e alla sua famiglia in cui il pediatra promuove la cultura alla vaccinazione, la buona condotta per cercare di scongiurare gli incidenti domestici, la lotta contro l’obesità, contro il fumo e la dipendenza da sostanze e da abuso di nuove tecnologie. I bilanci di salute sono anche l’occasione per individuare i disturbi cognitivi e del comportamento, le alterazioni muscolo-scheletriche, i problemi fisici e psicologici correlati allo sviluppo puberale e all’età adolescenziale. Di che colore avrà gli occhi nostro figlio Intervista a Donatella Fiorentini Biologa Molte coppie in attesa cercano di indovinare fisionomia, colore dei capelli, peso del loro piccolo in arrivo. In famiglia, però, l’aspetto di cui si discute con più curiosità è quello degli occhi. Ma cosa incide sulla loro tinta? Lo abbiamo chiesto alla dr.ssa, Donatella Fiorentini, biologa specialista in forza al centro antisterilità dell’Azienda Ulss 18. Dottoressa, come si decide il colore degli occhi di un bimbo? Un tempo si pensava che dipendesse da un solo gene, invece oggi possiamo affermare che è dato dall’interazione di diversi fattori. Comunque, la tinta finale degli occhi è determinata dalla quantità di melanina e dal tipo di pigmento presenti nell’iride. La melanina è abbondante negli occhi scuri, meno densa in quelli chiari o pienamente azzurri. Quale il colore più diffuso? Fattori dominanti e recessivi: ci spieghi Gli occhi scuri sono quelli più diffusi nel mondo e i colori neri, marroni e similiari dominano nella specie umana. La percentuale tra scuri e chiari varia a seconda delle aree geografiche. Ciascuno di noi ha un libro scritto (corredo genetico) dal padre e dalla madre. Se paragoniamo i fattori dominanti a dei caratteri in grassetto ed evidenziati rispetto a quelli recessivi è chiaro che sulla pagina che viene letta salti all’occhio il carattere più sottolineato. Quindi diciamo che i fattori recessivi riescono a esprimersi solo se non hanno sulla stessa pagina quello dominante. È raro, ma ci sono bambini che nascono con gli occhi di un colore diverso l’uno dall’altro. Si parla di “eterocromia” delle iridi e dipende dalla mutazione che influenza la produzione di melanina in una cellula, destinata a dare origine all’iride di un occhio e non dell’altro. Salute Ulss 18 4 Nonni senza lenti di Roberta Panini L’operazione alla cataratta non è più un problema: l’oculistica dell’Azienda Ulss 18 di Rovigo riparte sfruttando appieno le nuove strutture offerte dal San Luca di Trecenta, le liste di attesa sono quasi scomparse, il percorso pre-operatorio snellito, gli interventi triplicati. Il volano della rivoluzione è partito dall’abilità del dottor Luigi Caretti, arrivato a Rovigo nel novembre 2014 come direttore dell’oculistica, dopo 16 anni di esperienza nell’oftamologia e chirurgia vitreo retinica nel centro oculistico San Paolo di Padova. “All’ospedale di Trecenta si fanno visite oculistiche ordinarie e si pratica chirurgia della cataratta e palpebrale. La chirurgia ambulatoriale è esattamente quello su cui punta la direzione strategica - attacca il dottor Caretti -. Nello specifico, quindi, qui a Trecenta si trattano piccole neo formazioni palpebrali e malformazioni palpebrali patologiche e funzionali”. Il circuito per accedere alle operazioni chirurgiche è indipendente e molto veloce. Il medico di base o l’oculista decidono di dare al paziente l’indicazione all’intervento chirurgico, che arriva quindi in ospedale con la prescrizione di trattamento per la cataratta. Al San Luca viene accolto e sottoposto a valutazione clinica preoperatoria, compilazione della cartella clinica e misurazione della lente intraoculare che verrà impiantata con l’intervento. “Ho voluto importare a Rovigo quella che è la realtà padovana: niente esami del sangue, attenzione mirata al paziente, procedimenti veloci e leggeri, ma svolti in piena sicurezza”, cosa che ha decisamente ridotto i tempi di attesa. Altro fattore di riduzione dei tempi e aumento della qualità è stato sicuramente l’acquisto di un microscopio operatorio, un biometro ottico a infrarossi per la misurazione della lente intraoculare da impiantare e, infine, una lampada a fessura, semplice ma indispensabile. Non solo macchinari ma anche organizzazione: il paziente che deve operarsi di cataratta arriva in sala operatoria camminando e l’operazione dura tra gli 8 e 10 minuti, dopo qualche goccia di collirio anestetico. Dopo due ore il paziente è libero di tornare a casa e si sottoporrà a un controllo il giorno successivo e dopo un mese, con una notevole riduzione di personale e Salute in bella vista A volte bastano piccoli semplici accorgimenti per salvaguardare la nostra salute. Questo vale anche per la salute degli occhi, prenderci cura della nostra vista è tanto semplice quanto importante. Si tratta di seguire sane abitudini che possono aiutarci a diminuire il rischio di sviluppare gravi malattie oculari, come la degenerazione, il glaucoma o la cataratta. Innanzitutto, è fondamentale proteggere sempre gli occhi dai raggi solari con occhiali da sole di buona qualità, evitare il fumo e, come sempre, svolgere una regolare attività fisica e seguire un’alimentazione corretta. Ma parliamo, nello specifico, di alimentazione. Il cibo, con le sue molecole attive ed essenziali, ci aiuta a prevenire, ovvero a curarci prima ancora che possa insorgere la problematica. Ci hanno insegnato, sin da piccoli, che le carote fanno bene alla vista, ma non molti sanno che esistono anche altri cibi protettori degli occhi. Gli scienziati hanno individuato da tempo una serie di nutrienti con proprietà benefiche per gli occhi. Ma dove trovarli? Ecco, di seguito, la colorata lista della spesa salva-vista. Gli ortaggi a foglia verde, come broccoli, cavoli, spinaci e insalata migliorano la vista ed impediscono che sopraggiunga la cataratta. Contengono infatti luteina e zeaxantina, dei fito-nutrienti antiossidanti, che proteggono gli occhi dal fattore di stress dei radicali liberi, piccolissime molecole che danneggiano le nostre cellule. Frutta e verdura di colore giallo e arancione, come agrumi, carote, zucca, albicocche, meloni e peperoni sono ricche di vitamina C, ma anche di zeaxantina e beta-carotene. Recenti studi evidenziano come la vitamina C contribuisca a mantenere le cellule del nervo ottico in funzione. Mentre una carenza di vitamina A (beta-carotene) può essere causa di nictalopia, la cecità notturna. Anche gli acidi grassi essenziali contenuti nel pesce azzurro sono fondamentali per la vista. Le sardine, ad esempio, ma più in generale tutto il pesce, sono la principale fonte di acido docosaesaenoico (DHA), che è un acido grasso Omega-3, strettamente necessario nell’alimentazione per l’abbassamento della probabilità di incorrere nella degenerazione maculare della vista. Consumare pesce, meglio se azzurro, almeno quindi di costi aziendali da sostenere. Con questa organizzazione si operano 20 cataratte al giorno, contro le 5 di qualche mese fa. All’uscita dalla sala operatoria è seduta Maria Antonietta, 75 anni, appena operata di cataratta “Sono tranquilla quando vengo qui, ho già operato l’altro occhio il 13 gennaio. Il percorso dura meno di dieci minuti, ma soprattutto non ho sentito nessun dolore. Il recupero è veloce, già dopo tre giorni inizio a vedere meglio…e per la prima volta ho potuto vedere i colori vivi della mia cucina!”. Con professionisti al proprio fianco, tempi di attesa annullati, operazioni e decorsi veloci, l’operazione di cataratta non è più un problema, ma un invito alla salute degli occhi. di Laura Cominato 2 volte a settimana, contribuisce ad averne il giusto apporto. I frutti viola e neri contengono flavonoidi che servono a mantenere sana la circolazione sanguigna degli occhi aiutando a conservare forti la cornea e il cristallino. Il cioccolato, con almeno il 70% di cacao, senza sale o aromi aggiunti, è prezioso contro ipertensione ed ipercolesterolemia. L‘uva ed il vino rosso (massimo un bicchiere a pasto), contengono alte dosi di resveratrolo, che è un fattore protettivo della maculopatia oculare. I cibi bianchi come aglio e cipolla contengono lo zolfo che aiuta a rendere la lente oculare più forte e resistente. La soia, invece, contiene acidi grassi essenziali, fitoestrogeni, vitamina E e agenti anti-infiammatori ottimi per mantenere in salute gli occhi. Così come l’olio d’oliva e di mais, anch’essi buonissimi alleati della vista. Infine le uova, che contengono cisteina, zolfo, lecitina, aminoacidi e luteina, aiutano a proteggere gli occhi dalla cataratta, anche se, per mantenere una corretta alimentazione, è bene assumerle con moderazione per un massimo di due o tre volte a settimana. Biologa nutrizionista Salute Ulss 18 5 OCULISTICA un’eccellenza per l’Ulss 18 L’unità di oculistica si propone di garantire un’assistenza qualificata per la prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie oculari. Nella divisione si effettuano la maggior parte degli interventi chirurgici in regime ambulatoriale o di day-hospital: ciò permette una notevole razionalizzazione e riduzione dell’intero percorso preoperatorio e postoperatorio del paziente, consentendo inoltre la dimissione del paziente in giornata dopo l’intervento chirurgico. Questa moderna ed efficace organizzazione, grazie anche all’impiego delle tecniche chirurgiche innovative, permette l’esecuzione degli interventi finora considerati ‘maggiori’, quindi più impegnativi, con dimissione in giornata. Molti degli interventi di chirurgia maggiore sono eseguiti in anestesia locale, mentre l’intervento di cataratta viene svolto in anestesia topica con delle gocce di collirio anestetico. Ma quali patologie vengono trattate e come? La chirurgia vitreo-retinica viene eseguita con nuove tecniche mini-invasive e, nella maggior parte dei casi, le prestazioni sono eseguite in anestesia locale e in regime di day-hospital. La chirurgia della cataratta viene eseguita con metodiche ultramoderne, attraverso microincisioni inferiori a 2mm, impiego di lentine intraoculari iniettabili di ultima generazione il cui potere viene calcolato con la biometria laser, senza punti di sutura, con anestesia locale, senza esami preoperatori, in regime ambulatoriale. Il paziente viene dimesso 2 ore dopo l’intervento. In casi selezionati è possibile impiantare lenti ‘premium’ che correggono l’astigmatismo o che permettono di eliminare l’utilizzo di occhiali per leggere. L’intervento dura circa 10 minuti. Anche la chirurgia del glaucoma e della cornea viene solitamente eseguita in anestesia locale e in regime di day-hospital. In particolare una soluzione chirurgica innovativa è la ‘canaloplastica’: risulta efficace e meno invasiva quindi con minor incidenza di complicanze. Tra le nostre prestazioni specialistiche si annoverano anche la chirurgia del segmento anteriore (iride, camera anteriore), interventi sulle vie lacrimali, chirurgia orbito-palpebrale, interventi di strabismo, chirurgia minore oculare o palpebrale. MODALITÀ DI ACCESSO Per la prenotazione di prestazioni chirurgiche ambulatoriali di: cataratta, calazi, piccole neoformazioni palpebrali e/o congiuntivali, il paziente può rivolgersi, munito della prescrizione dello specialista o del medico di medicina generale, personalmente presso il centro unico di prenotazione (CUP) oppure, telefonicamente, ai numeri: 800 061 644 da telefono fisso 0425 362000 da cellulare. Per la prenotazione di prestazioni chirurgiche retiniche, corneali, oculoplastica, glaucomi, strabismi, recarsi presso accettazione oculistica blocco M1, terzo piano. Il personale fisserà la data di visita e/o intervento. Per visita preoperatoria di cataratta recarsi presso accettazione oculistica blocco M1, terzo piano, ospedale di Rovigo, muniti di documentazione personale e specialistica; farmaci personali, codice fiscale, tessera sanitaria, codici di esenzione in corso di validità. Per intervento programmato recarsi al blocco D terzo piano secondo le indicazioni fornite dal personale in sede di preoperatorio (ospedale di Rovigo). Numeri utili Rovigo Reparto 0425 393486; Ambulatorio 0425 393334 Trecenta Day Surgery 0425 725506; Ambulatorio: 0425 725049 FAX: 0425 393030 Occhio al diabete di Francesco Mollo Responsabile Malattie Endocrine, Ricambio e della Nutrizione Retinopatia diabetica: attualmente circa 4500 persone sul territorio dell’Ulss 18 soffrono di questa poco conosciuta patologia. Si tratta della più comune complicanza microvascolare del diabete e, tuttora, la principale causa di cecità in età lavorativa nei Paesi industrializzati. La prevalenza di questa complicanza si attesta intorno al 35% dei pazienti diabetici, mentre le forme più gravi come la retinopatia proliferante e l’edema maculare diabetico si presentano rispettivamente nel 6,9% e 6,8%. Ma come si manifesta la retinopatia? Si distinguono principalmente due stadi: la forma non proliferante e quella proliferante. In entrambe sono presenti alterazioni dei capillari retinici ma, mentre nella prima le lesioni sono limitate al tessuto retinico, nella seconda si estendono al corpo vitreo. È importante sapere che gli stadi iniziali sono molto spesso asintomatici. Questo ritarda diagnosi e trattamento verso le forme a rischio evolutivo di cecità, come sono la retinopatia proliferante e l’edema maculare, appunto. Attualmente, le strategie più efficaci nel prevenire e trattare la retinopatia diabetica includono il controllo ottimale di glicemia e pressione arteriosa e lo screening delle lesioni retiniche ad alto rischio, sebbene ancora asintomatiche. Alcuni farmaci bloccano il meccanismo ormonale regolatore della pressione sanguigna, il volume plasmatico circolante ed il tono della muscolatura arteriosa. Come si cura? Oltre alla laser terapia, capace di prevenire il deficit visivo, la somministrazione nel corpo vitreo di appositi farmaci riducono la perdita dell’acuità visiva negli stadi più avanzati. Come in molti ambiti sanitari, prevenire è sempre meglio che curare. Da qui l’importanza assoluta delle attività di screening, da coordinare attraverso un percorso informativo ed educativo del paziente insieme ai medici di medicina generale, specialista diabetologo ed oculista. Un percorso diagnostico permette, infatti, attraverso lo screening di tutti i pazienti diabetici, la diagnosi precoce, il follow up e il trattamento tempestivo delle lesioni iniziali si è dimostrato non solo il modello più efficace per ridurre i casi di cecità, ma anche l’intervento più appropriato e sostenibile in termini di rapporto costo-efficacia per una patologia così diffusa. Anche nella nostra azienda la realizzazione di tali interventi multidisciplinari, in parte già operativi, rappresenta una priorità ormai vicina alla sua piena attuazione e un urgente impegno per l’immediato futuro. Salute Ulss 18 6 Occhi a quattro zampe Intervista a Donato Piccolo Responsabile Canile Sanitario Uomini e animali: spesso ci guardiamo negli occhi,vivendo insieme. Ma cosa cambia tra noi e loro? Innanzi tutto una premessa: cani e gatti sono mammiferi predatori, quindi la loro vista è adattata a questa caratteristica. Hanno difficoltà nella messa a fuoco degli oggetti o persone vicine, per cui a pochi metri ci vedono sfuocati, mentre hanno un’ottima visione per oggetti lontani e in movimento (capacità predatoria). Cani e gatti hanno una visione stereoscopica, con un campo visivo maggiore a quello dell’uomo che è di 180°, e a seconda delle razze possono arrivare ad avere un campo visivo di 260°. Inoltre, grazie ad una particolarità anatomica presente solo negli animali, il ‘tapetum lucido’ cani e gatti hanno ottima capacità visiva con poca luce, circa quattro volte superiore a quella dell’uomo. Dottore, ci spieghi semplicemente il ‘sistema vista’ degli animali: è noto come gatti e cani ciechi vivano una vita, se non felice, quasi normale. Cani e gatti vedono a colori? Cani e gatti hanno vista “diacromatica”, ovvero vedono i colori blu e giallo, e le diverse sfumature di questi colori. Questo deriva da una minor presenza dei fotorecettori presenti nell’occhio, hanno infatti solo due coppie di coni, mentre nell’uomo sono tre coppie. Sapevate che tanti giochi per cani e gatti sono di colore blu o giallo proprio per questo motivo? Non è così semplice da spiegare. L’oculistica è una branca altamente specialistica della medicina veterinaria, oggi si conoscono patologie e terapie impensabili fino a qualche anno fa. Un animale con ferite o malattie oculari era destinato sicuramente alla cecità, oggi fortunatamente è possibile intervenire riducendo al minimo tale evento. Basti pensare che l’intervento di cataratta con innesto di cristallino artificiale rientra tra gli interventi di normale routine nei centri specializzati. Cani e gatti ciechi riescono ad avere una vita quasi normale in ambito domestico, ma la cosa risulta molto più difficile in situazioni di randagismo. La mancanza della vista viene in parte compensata dal loro fiuto, circa 18 volte più sviluppato di quello umano, e dall’udito. Un animale cieco che vive in appartamento dove non ha bisogno di procurarsi il cibo e circondato dall’affetto del proprietario, vive una vita normale. “Non si vede bene che col cuore l’essenziale è invisibie agli occhi” Intervista a Ebe Montini Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti - Rovigo Avete mai provato a compiere le azioni quotidiane privandovi di uno dei cinque sensi? La vista magari, uno dei più importanti. Sempre più spesso associazioni specializzate organizzano cene e concerti al buio per far comprendere ai normodotati un’esperienza diversa, unica. Perché ci sono persone che quotidianamente vivono in questo modo, imparando a percepire gli stimoli, le figure, le misure e la posizione degli oggetti in maniera alternativa. L’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti onlus di Rovigo è nata nel 1947 per merito del prof. Giovanni Fante come sottosezione di Verona. Fante ha affidato successivamente l’incarico al figlio, che ha proseguito l’attività sezionale fino al 1955, anno in cui l’Unione è stata affidata al maestro Enrico Cappellina con la collaborazione di Alessandro Bin e di Ebe Montini. Nel 1970, il Congresso Nazionale dell’Unione ha deliberato che tutte le province avessero una sezione dedicata ai ciechi e si reggessero autonomamente con proprie risorse economiche. «Uno dei grandi meriti dell’associazione è quello di aver creato gli istituti per ciechi dove, anche grazie a Braille, hanno potuto imparare a leggere - racconta Ebe Montini, da 60 anni presidente dell’Associazione - oltre all’istruzione, abbiamo anche provveduto a gettare le basi per il collocamento obbligatorio e l’assegno pensionistico». Dal 1961 la scuola media diventa unica e i ragazzi non vedenti sono perfettamente integrati. La stessa Montini ha frequentato gli studi musicali, specializzandosi in organo , composizione organistica e canto corale: «La musica è la grande passione della di Roberta Panini mia vita. Ho avuto l’onore di dirigere la scuola corale di Badia Polesine e la Schola Cantorum - racconta - Per quasi 40 anni, poi, ho lavorato come professoressa nella scuola pubblica, terminando la mia carriera alla scuola media Parenzo. Qui ho insegnato musica e canto corale: i ragazzi mi hanno sempre rispettata e il legame che si è creato è sempre stato ottimo». Tra le tante persone straordinarie che la Montini ha conosciuto durante la sua lunga carriera, ricorda con particolare affetto Daniele Marabese. Il giovane Daniele, ipovedente, grande sportivo e studioso, grazie al sostegno dell’associazione è riuscito a conseguire la laurea specialistica in informatica: oggi lavora in una grande azienda che si occupa di progettare software e supporti dedicati proprio ai non vedenti. L’Associazione L’Associazione promuove ogni giorno attività di istruzione, riabilitazione, orientamento, autonomia e tempo libero, aggiornamento e formazione di insegnanti di sostegno, genitori, studenti e lavoratori non vedenti; interventi per gli anziani sul territorio, avviamento al lavoro, pensionistica, previdenza, assistenza e soggiorni estivi, trascrizioni di testi in linguaggio Braille. Oggi sempre di più la sezione di Rovigo rappresenta e tutela gli interessi dei non vedenti sul territorio provinciale. Attua le linee programmatiche associative indicate dalla Presidenza Nazionale e dal Consiglio Regionale Veneto. Partecipa attivamente e designa i propri rappresentanti presso le consulte attivate dalle Amministrazioni Pubbliche. Salute Ulss 18 7 Tocchi e ritocchi sguardi irresistibili Attorno agli occhi fioriscono centinaia di detti, leggende, proverbi e tradizioni. Cleopatra aveva una schiava dedicata al trucco e alla cura dei suoi occhi e delle sue ciglia, create con crine di cavallo e applicate nuove quasi ogni giorno, curvate con grasso di ippopotamo. I detti si sprecano “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, “occhio non vede, cuore non duole” o ancora, il biblico “occhio per occhio, dente per dente”. In realtà la bellezza e la profondità di uno sguardo si notano subito. Oggi medicina e chirurgia estetica si occupano anche di rendere sempre belli e giovani i nostri occhi e il nostro sguardo. In questo caso, le procedure utilizzate non sono assolutamente eseguite direttamente nella struttura oculare. Le palpebre cadenti, a esempio, possono essere corrette con un piccolo intervento ambulatoriale oggi molto richiesto: la blefaroplastica. Questa procedura, effettuata in anestesia locale, toglie la pelle in eccesso e non restano cicatrici. Le borse sotto gli occhi, invece, formate da un accumulo adiposo che appesantisce molto lo sguardo, vengono eliminate con una blefaroplastica inferiore, incidendo e asportando le cellule in eccesso. Per le sopracciglia abbassate si procede, invece, con un mini - lifting che solleva l’arcata: il piccolo taglio è effettuato dal chirurgo plastico in mezzo ai capelli. Un altro cruccio che afflige soprattutto le signore è quello delle cosidette “zampe di gallina”. Con queste termine ben si definiscono le rughe mimiche o di espressione. Sono naturali, cioè si formano a seguito del movimento espressivo degli occhi. La tecnica più efficace per contrastare le zampe di gallina è una infilitrazione non dolorosa di tossina botulinica. Questa sostanza provoca la temporanea riduzione della mobilità dei muscoli coinvolti. La conseguenza di ciò è la progressiva riduzione della rughe mimiche. Il peeling laser è invece adatto a chi vuole liberarsi delle occhiaie, ombre brune sotto gli occhi. Bellezzapermanente Il sogno di tante donne è di avere un trucco sempre in ordine, che sappia far risaltare i propri lineamenti ed illumini il viso, magari con pochi gesti veloci, e senza trascorrere ore davanti allo specchio. La soluzione per chi desidera apparire al meglio in ogni situazione, al mattino quando ci sia alza, al mare, mentre si fa sport, esiste, ed è il trucco permanente. Il make up in questione, non è solo “decorativo”, a volte è utile anche per correggere imperfezioni o nascondere inestetismi come sopracciglia rade, occhi piccoli e spenti. Tracciare una base di trucco inalterabile è inoltre molto utile per chi a causa del trascorrere degli anni ha visto il contorno degli occhi, la linea delle sopracciglia o delle labbra farsi meno definito. Come funziona? La dermopigmentazione consiste in una serie di interventi inseribili nel più ampio concetto di tatuaggio paramedicale, cioè una particolare specialità dell’azione di introdurre pigmenti colorati sotto pelle. La differenza sta nelle tecniche di applicazione, nelle attrezzature, nella composizione molecolare dei pigmenti, nelle zone del corpo trattate e nei motivi che portano a questa scelta. Sempre più chirurghi estetici credono vi sia complementarietà tra la chirurgia estetica e la dermopigmentazione. Attenzione però: è fondamentale non prendere decisioni affrettate e, soprattutto, affidarsi a professionisti del settore. Ne va della propria salute e del proprio aspetto! Molti si improvvisano tatuatori, senza rispettare tutte le regole di igiene e sicurezza imposte alla professione. Le apparecchiature, il pennino per l’incisione, i pigmenti di colore, la pelle da tatuare, i guanti del tatuatore devono essere sterili. Se mancano questi presupposti, non è bene fidarsi: il rischio può essere anche grave, sfociare in allergie e infezioni. Tra i tatuaggi estetici più richiesti, oltre a quello del contorno labbra, c’è il trucco di sopracciglia e occhi. Dopo anni di depilazione con la pinzetta, infatti, accade spesso che le sopracciglia si presentino irregolari e rade, lasciando il viso piuttosto inespressivo. La seduta dal tatuatore consente di realizzare un risultato naturale di ripigmentazione, tracciato pelo a pelo, in grado di ridare profondità di espressione e incorniciare lo sguardo, con un risultato molto migliore e più preciso rispetto a quello del disegno a matita. Gli occhi sono un elemento fondamentale di comunicazione, esaltare lo sguardo con il trucco permanente significa ottenere uno sguardo più intenso e profondo con conseguente la percezione di un occhio più vispo, acceso e brillante. La tecnica si rivela estremamente comoda per evitare imperfezioni nel trucco quotidiano ed è adatta soprattutto a chi indossa occhiali o lenti a contatto, per chi ha problemi di irritazioni ai prodotti da trucco e per chi praticando sport, desidera essere sempre in ordine in ogni situazione. Le sopracciglia sembrano talmente naturali che nessuno si accorgerà del trucco, a meno che non si tocchi con le dita! Molto richiesto è anche il tatuaggio dell’eyeliner bruno, da fare con tratto leggero in modo da non appesantire l’occhio e allungare lo sguardo. La linea deve essere semplice, in modo da non rischiare di risultare fuori moda e, soprattutto, essere adatto in ogni tipo occasione. Molte donne richiedono il tatuaggio anche sulla palpebra inferiore per completare il make up di base degli occhi. Bisogna ricordare che il trucco permanente agli occhi serve come base per il make up, non in sostituzione di questo, da completare poi con i prodotti di uso quotidiano. Salute Ulss 18 8 Occhio...all’occhio! La salute in bella vista Un particolare ringraziamento a: Roberta Boldrin, Daniele Toffoli, Donatella Fiorentini, Massimo Pasqualini ... Renato Sichirollo Équipe oculistica di Rovigo Ebe Montini Alessandro Bedendo Laura Cominato Con il prezioso contributo di: Luigi Caretti SALUTE Ulss18 Periodico monografico Viale Tre Martiri, 89 - 45100 Rovigo Tel. 0425 393 969 Fax 0425 394 715 [email protected] www.azisanrovigo.it Phoebe Direttore Generale Arturo Orsini Direttore responsabile Annalisa Boschini Redazione Ufficio Comunicazione e Rapporto con i cittadini Staff della Direzione Generale Équipe oculistica di Trecenta Progetto grafico Roberta Panini, Roberta Boldrin Stampa Francesco Mollo Cooperativa Sociale Nike Kai Dike Fiesso Umbertiano (Ro) Fotografia Roberta Panini, Roberta Boldrin su Carta Favini Ecocarta 120 gr. riciclata 100% Registrazione Tribunale di Rovigo n°23 del 1/12/2004 nikekaidike.net Finito di stampare nel mese di Dicembre 2015