BioDiVErSità / animali roMa Citta’ aPErta E CaPitalE aNCHE PEr la FaUNa SElVatiCa Dalla lupa di romolo e remo, roma nei secoli si è sempre distinta per la convivenza tra uomini e animali l a storia di Roma inizia con la lupa che allattò il fondatore della città eterna e prosegue con le oche del Campidoglio che la salvarono dai Galli, ma anche oggi parallelamente alla vita frenetica di molti romani si svolge quella 24 - Il Forestale n. 86 di svariati animali selvatici che vivono nella capitale. Gli ultimi arrivati sono degli anatroccoli di Casarca. Questa anatra molto bella, scappata da qualche aia nei dintorni della città, da circa 4 anni nidifica puntualmente sul tetto di Palazzo Chigi. Il personale della Presidenza del Consiglio dei ministri ha avvertito gli uomini del Corpo forestale che hanno provveduto al trasferimento della famigliola da palazzo Colonna al Centro di Recupero Fauna Selvatica della LIPU, dove sono arrivati festosi evitando così di finire sotto a qualche auto o predati da qualche altro animale. Perché proprio a roma Falchi pellegrini, gheppi, allocchi, picchi, pappagalli, e gabbiani reali sono solo alcuni degli esemplari che percorrono i cieli romani e dimorano fra tetti, ville ed anfratti. Un fenomeno favorito dalla presenza, dentro la città, di numerosi parchi pubblici e zone verdi oltre ai siti archeologici dove molte specie possono vivere indisturbate e nidificare. Sulla cima delle terme di Caracalla l’occhio più allenato potrà scorgere i falchi pellegrini a caccia di piccoli uccelli, nelle zone del Colosseo, San Pietro e Terme di Caracalla nidifica il gheppio, l’allocco a Villa Ada, il nibbio bruno è presente nei boschi periferici oltre a circa 40 coppie di assiolo, insomma la biodiversità nella città eterna! Decine, invece, le chiamate ricevute dal Corpo forestale dello Stato da utenti preoccupati da attacchi di gabbiani reali, una specie piuttosto imponente come stazza (ma che in realtà arriva a pesare solamente un chilogrammo). Infatti è capitato che abbia spaventato qualche massaia inconsapevole intenta a stendere i panni sul proprio terrazzo, ma in prossimità delle uova del grande uccello marino oggi comunissimo in città con migliaia di coppie nidificanti! Non solo uccelli Rospi, raganelle e rane ed anche la più rara salamandra dagli occhiali, sopravvivono nelle aree umide all’interno dei parchi cittadini. Possiamo andare a cercare il ghiro, che ha abitudini notturne ma anche lo scoiattolo rosso o grigio a Villa Ada o Villa Pamphili. Le farfalle sono in aumento in città, soprattutto quelle più grandi e vistose come il podalirio, il macaone e le vanesse. Infatti prediligono le città dove trovano fiori, spazi incolti con ortiche, finocchietto selvatico e altre erbacee spontanee indispensabili al loro ciclo vitale. Inoltre dopo il 2010 è stata riscontrato il forte aumento della farfalla del geranio, un piccolo lepidottero il cui bruco si nutre delle foglie dei gerani. Ma Roma si distingue anche per la presenza di grossi granchi in pieno centro! Tra le rovine dei Fori Imperiali dimora un’intera popolazione di questi granchi, mantenuti in buona salute dal corso d’acqua dell’antica Cloaca Massima. Questo gruppo, la cui presenza è stata segnalata alla fine degli anni 90, solitamente vive nei torrenti in collina ed arriva a misurare circa 5 centimetri di carapace. La popolazione dei Fori, isolata dai suoi simili, misura il 15% in più di quelli che vivono in natura. Una fauna serena anche se minacciata La fauna selvatica dentro la città di Roma gode di una discreta tranquillità, anche se nelle zone periIl Forestale n. 86 - 25 feriche e nei dintorni della capitale i bracconieri non mancano, sparando anche a specie protette come l’ultima poiana arrivata al Centro recupero fauna selvatica della LIPU di Roma, creando anche grave nocumento per la cittadinanza. Anche per questo la collaborazione fra Forestale e Lipu si è intensificata per contrastare tali fenomeni criminosi. Nelle periferie romane cinghiali, volpi, tassi, istrici e raramente lupi sono frequenti ed i cacciatori di frodo spesso ne approfittano per una battuta fuori dalle regole. Ogni anno sono circa 5.000 gli animali selvatici in difficoltà ricoverati presso il Centro Recupero Fauna Selvatica gestito dalla LIPU nella capitale in collaborazione con il Comune di Roma e aperto tutti i giorni dell’anno. Molti di questi recuperi vengono effettuati a seguito di segnalazioni al numero 1515 del Corpo forestale dello Stato. Tra questi oltre 200 sono di uccelli rapaci, tra cui allocchi, civette, poiane e gheppi, oltre 4.000 tra passeriformi, aironi, uccelli acquatici, che vanno ad aggiungersi ai 600 mammiferi tra cui lupi, volpi, istrici, tassi, ricci, pipistrelli e ai rettili e agli anfibi: tartarughe, serpenti, rospi. Tra i ricoveri negli anni più rilevanti, sicuramente diversi esemplari di grifone, aquila minore, falco sacro, gru, fenicottero rosa e lupo. Dopo la cura e la riabilitazione l’obiettivo resta la reintroduzione in natura della fauna selvatica e nel caso di fauna con caratteristiche particolari la liberazione avviene nelle riserve statali. In città, infatti, ci sono meno predatori che in natura, primo fra tutti l’uomo, ma i pericoli possono celarsi dietro alle conseguenze dell’inquinamento, delle auto che sfrecciano fra le strade e dall’eccessiva cementificazione che ha quasi cancellato l’agro romano portando via con sé le tane e gli habitat di tanti animali. Specie esotiche cittadine Oltre a quelle autoctone si registra ormai da svariati anni la presenza di numerose colonie di specie non autoctone, come i pappagalli: parrocchetti dal collare e parrocchetti monaco. La sopravvivenza all’inverno e la proficua riproduzione è sicuramente dovuta, oltre che all’estrema adattabilità della specie, anche alla mitezza del clima e alla presenza di un ambiente idoneo che caratterizza i centri delle grandi città italiane. Le colonie più numerose possono essere osservate al parco della Caffarella, a Villa Pamphili e a Villa Borghese, dove girano semi indisturbate donando anche allegria ai visitatori. Un panorama di fauna decisamente variegato che si mostra a chi ha curiosità ed interesse a scoprirlo fra le vie romane. Per chi volesse imparare ad interpretare la natura e scoprire la bellezza nascosta accanto a sé, a Castelfusano, presso l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità, sarà possibile seguire percorsi formativi tenuti dagli esperti del Corpo forestale dello Stato. Un modo come un altro per godere di altri tesori “tipici” della Città eterna, bellezze speciali tipiche di una biodiversità molto variegata e “metropolitana”! L.L. 26 - Il Forestale n. 86