Società Italiana di Fitochimica e delle Scienze delle Piante Medicinali, Alimentari e da Profumo WORKSHOP ESSENZE AROMATICHE: VIZI e VIRTU’ del loro USO in TERAPIA PROGRAMMA & ABSTRACTS 14 Ottobre 2016 Salone degli Affreschi, Palazzo Ateneo Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Bari Società Italiana di Fitochimica e delle Scienze delle Piante Medicinali, Alimentari e da Profumo La S.I.F.- Società Italiana di Fitochimica e delle scienze delle piante medicinali, alimentari e da profumo – costituita nel 1981, è una associazione di diritto privato, senza fini di lucro. Il suo scopo è promuovere la conoscenza del mondo vegetale con una visione interdisciplinare di cui fanno parte ricercatori esperti in ambito botanico, agronomico, fitochimico, biochimico, farmacognostico, farmacologico, tossicologico, alimentare, cosmetico, ecologico, tecnologicofarmaceutico. Intende in particolare: favorire e incrementare la ricerca scientifica in tutti i campi menzionati; divulgare tra i soci le conoscenze scientifiche acquisite, stimolando fra essi sia lo scambio di notizie sia la collaborazione e cooperazione nella ricerca; intrattenere le relazioni con altre società scientifiche e centri di studio europei ed extraeuropei che abbiano analoghi scopi; divulgare l'importanza delle Scienze delle Piante Medicinali, Alimentari e da Profumo. Una attività importante svolta dalla SIF è la Scuola di Fitochimica “Paolo Ceccherelli” istituita nel 1981 che costituisce una opportunità offerta ai giovani ricercatori che operano nel campo delle discipline di tipo fitochimico. Gli argomenti oggetto della Scuola costituiscono un approfondimento delle varie classi di sostanze naturali di cui vengono trattati aspetti concernenti biosintesi, nomenclatura, distribuzione, separazione, sintesi, attività biologica, impieghi, sulla base di lezioni tenute da ricercatori invitati e di discussioni collegiali CARICHE SOCIALI TRIENNIO 2016/2018 Presidente Prof.ssa Anna Rita Bilia Vice Presidente Prof.ssa Luisa Pistelli Consiglio Direttivo Prof.ssa Pinarosa Avato Prof.ssa Angela Bisio Prof.ssa Rosy Caniato Prof.ssa Filomena Conforti Prof.ssa Nuziatina De Tommasi Prof.ssa Maria Carla Marcotullio Prof. Giorgio Pintore Dr. Alessandro Venditti Presidente uscente Prof. Massimo Curini Soci Onorari 1991 Prof. Giovanni Battista Marini Bettolo† 2002 Prof. Gian Mario Nano 2014 Prof. Franco Francesco Vincieri http://users.unimi.it/phytosif Sede Legale Via Francesco Ferrucci n. 2 20145 Milano C.F. 97012550154 Segreteria Elisabetta Monni Fraz. Sfogliata 3/a 27040 Mornico Losana (PV) 338 8666249 – 333 7571104 [email protected] Presidenza Prof.ssa Bilia Anna Rita Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” Università degli Studi di Firenze Via Ugo Schiff, 6 50019 Firenze 055 4573708 [email protected] WORKSHOP COMITATO SCIENTIFICO P. Avato – Università di Bari A. R. Bilia - Università di Firenze A. Bisio - Università di Genova R. Caniato – Università di Padova F. Conforti – Università della Calabria M. Curini - Università di Perugia N. De Tommasi – Università di Salerno M. Marcotullio - Università di Perugia G. Pintore - Università di Sassari L. Pistelli - Università di Pisa A. Venditti - Università di Roma COMITATO ORGANIZZATORE Pinarosa Avato, Maria Pia Argentieri, Francesco Racaniello SEGRETERIA AMMINISTRATIVA Elisabetta Monni, [email protected] Programma 9.00-10.00 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI 10.00-10.30 APERTURA dei LAVORI e SALUTI di BENVENUTO I Sessione – Chairperson, Prof.ssa Pinarosa Avato 10.30-10.50 Basi razionali dell’aromaterapia. Prof. Giacinto Bagetta, Università della Calabria, Rende, CS 10.50-11.10 Aromaterapia: aspetti regolatori e qualità. Prof.ssa Anna Rita Bilia, Università degli Studi di Firenze, Sesto Fiorentino, FI 11.10-11.30 Sicurezza d’impiego degli oli essenziali. Dott.ssa Annabella Vitalone, Università La Sapienza, Roma 11.30-11.50 Importanza della composizione stereoisomerica in fragranze naturali. Prof. Stefano Serra, CNR-ICRM, Milano 11.50-12.10 Curcumin - fennel essential oil: from nature to therapy of symptoms in irritable bowel syndrome. A multicenter italian clinical study. Dott. Agostino Di Ciaula, Ospedale di Bisceglie-Medicina Interna, ASL BAT 12.10-14.00 COLAZIONE di LAVORO II Sessione – Chairperson, Prof.ssa Anna Rita Bilia 14.00-14.20 Reazioni cutanee da contatto con piante. Prof.ssa Caterina Foti, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Bari 14.20-14.40 Interazione tra composti volatili e canali TRPs. Prof. Orazio Taglialatela Scafati, Università di Napoli Federico II, Napoli 14.40-15.00 Approccio nanotecnologico nella formulazione degli oli essenziali: un'opportunità per migliorare la loro stabilità ed efficacia terapeutica. Prof.ssa Maria Camilla Bergonzi, Università degli Studi di Firenze, Sesto Fiorentino, FI 15.00-15.20 Caratterizzazione neurofarmacologica dell’olio essenziale di bergamotto: un caso di studio. Prof. Luigi Morrone, Università della Calabria, Rende, CS 15.20-15.40 Potenziali effetti genotossici degli oli essenziali. Dott.ssa Antonella Di Sotto, Università La Sapienza, Roma 15.40-16.00 Attività sinergica tra antimicrobici ed oli essenziali. Prof.ssa Filomena Corbo, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Bari 16.00-16.20 Dalla pianta all’uso terapeutico degli oli essenziali. Dott.ssa Maria Pia Argentieri, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Bari 16.20-17.00 CHIUSURA dei LAVORI ABSTRACTS GIACINTO BAGETTA Degree in Medicine and Surgery (cum laude) since 1983. Consultant in Pharmacology since 1987 and Full Professor of Pharmacology since 1994 at the University of Cagliari. Full professor at the Department of Pharmacy, Health Science and Nutrition, University of Calabria since 1995 and Head of Department for the period 1996-2001. Author of more than 400 publications: more than 180 full papers (see Scopus) in internationally indexed journals (> 5000 citations, h-index 39 for Google Scholar and > 4300 citations and h-index 34 for Scopus and ISI web of knowledge; Top Italian Scientist and Top Ten Scientist of the University of Calabria established by Via-Academy), 25 book chapters, and more than 250 abstracts of communications in national and international meetings. Giacinto Bagetta is a member of the Italian Societies of Pharmacology, Neuroscience and former member of the Italian Association of Immunopharmacology, British Pharmacological Society, and International Society for Neurochemistry. Member of the Editorial Board of high impact factor journals like Current Opinion in Pharmacology and past member of the Editorial Board of Journal Neurochemistry, Journal of Neuroscience Methods, and Journal of Chemotherapy. Referee for prestigious, internationally recognized, scientific journals and research funding agencies such as The Wellcome Trust (UK), The National Council for Research (CNR, Italy), The Italian Space Agency (ASI), and the Ministry of Scientific Research of the Austrian Government; Member of the National Health Research Committee at the Ministry of Health since 1996 and with right of vote from May 2004 to December 2010. Expert member in Pharmacology for Ethic committees at regional hospitals and Italian Institutes for Clinical Research (IRCCS) since 1996 through 2013. Member of the Department of Pharmacy, Health Science and Nutrition subcommittee (Giunta) since 2013 through 2018. Since March 2016 through 2019 he is expert member of the Committee for Veterinary Medicines at the Ministry of Health (Rome). RATIONAL BASIS FOR AROMATHERAPY Giacinto Bagetta Department of Pharmacy, Health Science and Nutrition, Section of Preclinical and Translational Pharmacology, University of Calabria, 87036 Rende (CS), Italy; [email protected]; http://gbagetta.jimdo.com The essential oil (EO) of bergamot is used in aromatherapy to minimize stress-induced anxiety, mood disorders and chronic pain. Preclinical data show that for systemic administration bergamot EO is endowed with behavioural and EEG effects being a functional reflection of the phytocomplex interfering with fundamental synaptic processes (Morrone et al., 2007, Pharmacol. Res. 55, 255-262) and plasticity (see Bagetta et al., 2010, Fitoterapia 81, 453 – 461). Peripheral nerve damage causes neuropathic pain manifested by hyperalgesia and allodynia and bergamot EO has been shown to be effective in controlling neuropathic pain (Katsuyama et al., 2015, Biomed. Res. 36, 47-54; see Rombolà et al., 2016, Mini-Rev. Med. Chem. 1[9]:721-728). In fact, it attenuates mechanical allodynia in the spinal nerve ligation model of neuropathic pain in mice as well as in the partial sciatic nerve injury model. Quite importantly, neuropathic pain is often resistant to opioids and neither systemic nor intrathecal morphine is effective. Interestingly, in neuropathic mice, intraplantar injection of very low doses of morphine induces a dose-dependent analgesic effect when combined with inactive doses of bergamot EO or linalool, an ingredient of the essential oil. The latter effect originates from interactions with primary afferent neurons and is important since unwanted side effects in the CNS are avoided. Collectively, the preclinical data gathered so far form the rational basis for translation of EO of bergamot in pain trials. ANNA RITA BILIA Prof. Dr. Anna Rita Bilia è professore associato presso il Dipartimento di Chimica dell'Università di Firenze e dal 2006 è direttore del Corso di Specializzazione Post-laurea di Farmacia Ospedaliera. Laureata in Farmacia con il massimo dei voti (cum laude) nel 1988, ha un dottorato di ricerca in Scienze Chimiche, sezione Chimica Organica ottenuto nel 1992, e due specializzazioni post-laurea (cum laude) “Scienza e della Tecnologia delle piante officinali” conseguito presso l’Università di Pisa e “Farmacia Ospedaliera” conseguita presso l’Università di Milano. Alla fine del 1997, ha ottenuto una posizione permanente (Ricercatore Universitario) presso il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche di Firenze. Premi: Nel 1995 ha ottenuto il premio nazionale "Claudio Redaelli" per i migliori giovani ricercatori nel campo della fitochimica e nel 2002 ha ottenuto il premio internazionale "Egon Stahl Medal" quale migliore ricercatore di età inferiore ai 40 anni, che lavorava nel settore dei prodotti naturali. Tra le sue cariche internazionali si ricorda: esperto della Farmacopea europea e membro del gruppo di TCM, membro del Comitato consultivo europeo Pfizer online, membro del direttivo dal 2006 della società scientifica internazionale Gesellschaft für Arzneipflanzenforschung (GA), vice-presidente eletto della società per il 2014-2015 e dal 2016 presidente eletto della GA. Dal 1997 è delegato italiano del direttivo e membro del comitato scientifico della cooperazione scientifica europea sulla Fitoterapia, European Scientific Cooperative on Phytotherapy (ESCOP). Incarichi nazionali: dal 2013 è presidente della Società Italiana di Fitochimica e delle Scienze delle Piante Medicinali, Alimentari e da Profumo (SIF). Membro del Consiglio Direttivo dell 'Associazione dei Ricercatori della farmaceutica Tecnologia e Legislazione (ADRITELF) dal 2007 al 2015. AROMATERAPIA: ASPETTI REGOLATORI E QUALITÀ Anna Rita Bilia Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff”, via Ugo Schiff 6, 50019, Sesto Fiorentino , Firenze In commercio si trovano diverse categorie merceologiche di prodotti che contengono olii essenziali. Gli olii essenziali puri sono in genere venduti come profumi per ambiente, o ingredienti per produrre detersivi profumati, per preparare repellenti naturali per mosche, zanzare e altri parassiti sia per uso domestico che in campo agricolo, come aromatizzanti alimentari, nell’industria cosmetica. Sul mercato sono anche presenti dispositivi medici ed integratori contenenti olii essenziali, e un numero limitato di medicinali come fiale contenenti miscele di olii essenziali per suffumigi e frizioni toraciche, o altri come alcool canforato impiegato come rubefacente e analgesico, nel trattamento di nevralgie leggere, dolori articolari e muscolari, gotta, irritazioni e pruriti cutanei, o come antisettico. Di conseguenza, la maggior parte degli olii essenziali è venduta come prodotti chimico, e come tale soggetto a libera vendita, ma in accordo alla normativa comunitaria sulle sostanze chimiche e sulla loro utilizzazione sicura redatta dalla European Chemical Agency (ECHA, https://echa.europa.eu ), entrata in vigore nel 2007, il cui acronimo è REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals). Tali sostanze devono essere provviste di idonee etichette, dei simboli di pericolo e delle indicazioni di sicurezza adatti. Anche nel caso gli olii essenziali rappresentino ingredienti di cosmetici, detergenti e alimenti, sono considerati prodotti chimici ma con regolamenti peculiari dei diversi settori specifici. In particolare per quanto riguarda l’uso di olii essenziali come sostanze aromatizzanti negli alimenti esiste una lista europea di (Annesso I della normativa quadro 1334/2008 e Regolamento EU 872/2012) in continua revisione. Se rappresentano ingredienti di cosmetici esiste una regolamentazione europea (Regulation 1223/2009, Directive 76/768/EEC, Decision 2006/257/EC), di cui esiste un database della commissione europea, il CosIng (https://ec.europa.eu/growth/sectors/cosmetics/cosing). Nel caso il prodotto contenente olii essenziali sia un biocida (disinfettanti, repellenti, insetticidi, preservanti, in accordo all’art. 3 del regolamento UE n. 528/2012) i principi attivi devono essere stati approvati ed inseriti nella lista positiva per il tipo di prodotto corrispondente. Nel caso gli olii essenziali siano impiegati come ingredienti in dispositivi medici, in accordo alla vigente legislazione europea, non è possibile dichiarare in etichetta una azione farmacologica degli stessi (http://ec.europa.eu/growth/sectors/medical-devices/regulatory-framework/). Gli olii essenziali possono anche essere utilizzati come ingredienti di integratori alimentari e come tali prima della commercializzazione devono ricevere una notifica dal Ministero della Salute (Decreto ministeriale 9 luglio 2012 sulla ”Disciplina dell’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali”). Inoltre con il Decreto 27 marzo 2014 gli ingredienti botanici da impiegare (inclusi gli oli essenziali) sono riportati in due liste, l’allegato 1 che mantiene la lista italiana (con le indicazioni di riferimento per gli effetti fisiologici definite dalle linee guida ministeriali, che non costituiscono parte integrante del DM 9 luglio 2012) e l’allegato 1 bis che include la lista BELFRIT rappresentano entrambe l’elenco delle piante utilizzabili (http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=1424&area=Alimenti%20particolari%20e%20integratori&menu= integratori). Un limitato numero di medicamenti contengono olii essenziali, dove possono anche avere funzione di enhancer di penetrazione se si tratta di formulazioni per uso dermatologico. Solo per i medicamenti è possibile dichiarare una attività terapeutica. In particolare il comitato per i fitoterapici (HPMC) dell’ EMA ha prodotto diverse monografie di olii essenziali denominate European Union Herbal Monographs (http://www.ema.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages/medicines/landing/herbal_search.jsp&mid=WC0b01ac058 001fa1d) che descrivono il parere scientifico dell’HMPC sulla composizione, l’utilizzo, le finalità d’impiego, le modalità d’azione e le condizioni per un impiego sicuro, incluso gli eventuali effetti collaterali e le possibili interazioni con altri medicinali. La qualità di questi olii impiegati in campo terapeutico deve essere conforme a quella riportata nelle specifiche monografie della Farmacopea Europea. ANNABELLA VITALONE Annabella Vitalone, presso l’Università di Roma “la Sapienza”, si è laureata in Farmacia (con lode) (1996), ha conseguito il titolo di Dottore in ricerca in Farmacologia, Farmacognosia e Tossicologia (2003) ed è specializzata in Farmacologia (2006). Ha lavorato come Visiting Scientist presso il Dept. of Environmental and Occupational Health Sciences dell’Università di Washington a Seattle, WA (20002002), è stata Assegnista presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari (2004-2005) e dell’Università di Parma (2006-2007). Dal 1 novembre 2007 prende servizio come Ricercatore a tempo indeterminato nel SSD BIO/15 (oggi BIO14) presso il Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer” della Sapienza; il 6/2/2014 ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale a Professore di seconda fascia. Dal 2003, ha svolto attività didattica di Fitoterapia, Farmacognosia, Farmacologia e Tossicologia per gli studenti di Medicina e Chirurgia, Farmacia, Scienze Farmaceutiche Applicate, Biotecnologie Farmaceutiche e nell’ambito di Progetti esecutivi coordinati e sponsorizzati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Fondo Sociale Europeo). Attualmente è professore aggregato presso la Facoltà di Farmacia e Medicina nel Corso di Laurea in Farmacia ed in quello di Scienze Farmaceutiche Applicate dell’Università di Roma Sapienza. Tra i vari premi e riconoscimenti ricevuti, si ricorda che la Dr.ssa Vitalone ha ricevuto borse di studio dalla Società Italiana di Farmacologia (2001) e dalla Società Italiana di Tossicologia (2007); ha visto finanziati diversi progetti tra cui: Progetto Giovani Ricercatori, dal Ministero dell’Università e della Ricerca (2002); progetto di Facoltà (2008); progetto FARI (2011); Ricerca Scientifica Sapienza (2014); è stata premiata come migliore scienziato italiano dalla Société de Pharmacie de la Méditerranée Latine, Marsiglia- France (2008); è stata revisore dei conti della Società Italiana di Farmacognosia (2010-2013); è Segretario nel Consiglio di Corso di Studio in Scienze Farmaceutiche Applicate della Facoltà di Farmacia e Medicina (2012-presente); è componente della Commissione Aule/Orari per tutti i corsi della ex Facoltà di Farmacia (2008-presente); è responsabile U-GOV e VQR-select per il Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia (2012-presente); è componente del Gruppo di Lavoro in Farmacognosia e Fitoterapia della Società Italiana di Farmacologia (2012-presente). E’ revisore di lavori scientifici per diverse riviste internazionali (e.g. Natural Product Research, Neurotoxicology, Phytotherapy Research, Planta Medica, African Journal of Biotechnology, Journal of Ethnopharmacology, BMC Complementary and Alternative Medicine) e fa parte dell’Editorial board del Journal of Case Reports and Studies. E’ autrice di oltre 40 pubblicazioni internazionali e nazionali, ha presentato contributi a numerosi congressi nazionali ed internazionali, ha partecipato attivamente nell’ambito della Fitosorveglianza alla redazione/aggiornamento di alcuni siti istituzionali di enti (ISS) e società scientifiche (SIF, SIPHAR) e ha contribuito alla stesura ed alla traduzione di diversi libri. La ricerca di Annabella Vitalone è attualmente rivolta a studi farmacognostici relativi alla sicurezza d’impiego ed agli effetti farmacologici di piante medicinali e prodotti vegetali ampiamente utilizzati e/o sospetti responsabili di reazioni avverse. In parallelo sono stati condotti studi monocentrici di prevalenza d’uso ed indagini conoscitive dei prodotti contenenti piante medicinali da parte di specifiche popolazioni (i.e., donne in gravidanza, allattamento, popolazioni di studenti). A completare lo studio del profilo della sicurezza d’impiego di prodotti contenenti piante medicinali, sono state condotte delle rassegne scientifiche (epatotossicità e multidrug-resistance da tè verde; ipertrofia prostatica benigna trattata con piante medicinali), manoscritti (sospette reazioni avverse da piante medicinali utilizzate come lassativi, a scopo dimagrante, ecc.) e capitoli di libri (fitovigilanza, cosmetovigilanza) su argomenti di grande attualità. SICUREZZA D’IMPIEGO DEGLI OLI ESSENZIALI Annabella Vitalone Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer”, Sapienza Università di Roma Gli oli essenziali (O.E.) sono prodotti odorosi costituiti da miscele complesse di sostanze organiche ottenute da materie prime vegetali. Attualmente sono utilizzati in diversi ambiti tra cui il settore alimentare, cosmetico, nell’aromaterapia, in prodotti per la casa (e.g., detersivi, profumatori per ambiente). In campo “salutistico” vengono spesso impiegati per le loro proprietà espettoranti, bechiche, antimicrobiche (antibatteriche, antivirali, antimicotiche) [1]. Tuttavia, più recentemente, ci si è accorti di come diversi fattori possono compromettere la loro sicurezza. Esiste innanzitutto una tossicità intrinseca, tale che per alcune sostanze (e.g., anisolo, eugenolo, farnesolo, geraniolo, d-limonene) è stata eliminata o ridotta la presenza nei cosmetici [2]. Molte fragranze contenute negli O.E. sono considerate, infatti, quali noti allergeni per l’uomo e sono spesso responsabili di processi di sensibilizzazione che si verificano sempre più frequentemente nei bambini. Nell’uomo, gli effetti più comuni si presentano a livello cutaneo, quelli di tipo irritativo (rash, eczemi, orticaria) sono generalmente ascrivibili alla presenza di citrale, cinnamati, mentolo, vanillina; anormalità nella pigmentazione cutanea (soprattutto a livello del collo e del volto) sono state associate all’olio di geranio, di sandalo e di ylang-ylang; reazioni fototossiche (eritemi seguiti da iperpigmentazione), sebbene più rare, si presentano a seguito di esposizione a essenze contenenti psoraleni. Tra le piante contenenti oli essenziali considerate più fototossiche vi sono Ficus carica (fico), Citrus bergamia (bergamotto) ed oli ricavati da altre specie del genere Citrus [3]. Va inoltre ricordato che gli O.E. possono essere responsabili anche di altre reazioni avverse, come quelle gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea) dovute alla presenza di anetolo e eucaliptolo; reazioni respiratorie (esacerbazioni di un asma preesistente) ed oculari (lacrimazione persistente), dovute alla volatilità delle fragranze. Sono state riportate anche reazioni avverse gravi che, in termini di causalità, sono state considerate come certamente o probabilmente ascrivibili all’uso di O.E., tra cui: edema polmonare acuto, tachicardia, ipotonia, dispnea e convulsioni (associate al ginepro), ginecomastia prepuberale (olio di lavanda e melaleuca), vomito e confusione mentale (in seguito all’uso di canfora); acidosi metabolica, tachicardia e perdita di coscienza (dovute all’inalazione di mentolo ed eucaliptolo); ecc. [4]. Il recupero dei pazienti è stato generalmente completo, tranne un caso di coma e convulsioni, seguito dal decesso del paziente (in seguito all’uso dell’olio di Wintergreen) [5]. La sicurezza di molti O.E. può essere compromessa anche da fattori che non dipendono necessariamente dalla loro composizione, ma dipendono da chi li usa (andrebbero evitati in gravidanza, pediatria, pazienti allergici), dalla modalità di assunzione (e.g., orale, bendaggi occlusivi), dai canali di vendita del prodotto (internet non assicura la qualità) e dal packaging (i.e., bottigliette non idonee ad evitare la contraffazione e l’assunzione da parte di bambini, etichettatura non esaustiva) [3,6] . Infine, i dati preclinici di cui disponiamo non sempre sono predittivi di ciò che accade nell’uomo (soprattutto in seguito ad assunzione orale); alcuni O.E. (eucalipto, canfora, wintergreen) infatti si sono dimostrati più tossici nell’uomo rispetto all’animale da esperimento [7]. Per cercare di limitare l’insorgenza di effetti indesiderati, indotti dagli O.E., bisognerebbe adottare alcune precauzioni ed evitare: esposizione al sole, utilizzo prolungato di O.E. non diluiti, uso in gravidanza, pediatria, impiego su cute non integra, ecc. Per utilizzare in sicurezza gli O.E. è altrettanto utile seguire linee guida recentemente promulgate da enti regolatori (e.g., FDA, NCI), associazioni (e.g., NAHA) ed accademie (e.g., Università del Minnesota). 1. Reichling J, Schnitzler P, Suschke U, Saller R. Essential oils of aromatic plants with antibacterial, antifungal, antiviral, and cytotoxic properties--an overview. Forsch Komplementmed; 16(2):79-90 (2009). 2. Regolamento (CE) n. 1223/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 novembre 2009 sui prodotti cosmetici. Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. L 342/59-209 - Disponibile al 7/9/2016 presso http://eur-lex.europa.eu/legalcontent/it/ALL/?uri=CELEX%3A32009R1223. 3. Dweck A. Toxicology of Essential Oils Reviewed. Personal Care Magazine 2,3:65-72 (2009). 4. Posadzki P, Alotaibi A, Ernst E. Adverse effects of aromatherapy: a systematic review of case reports and case series. Int J Risk Saf Med; 24(3):147-6 (2012). 5. Chin R, Olson K, Dempsey D. Salicylate toxicity from ingestion and continued dermal absorption. Cal J Emerg Med. 8(1):23-5 (2007). 6. Lis-Balchin M. The safety issue in aromatherapy. 7:75-92. In: Aromatherapy Science: A Guide for Healthcare Professionals. Ed. Pharmaceutical Press (2005). 7. Tisserand R & Young R. Essential Oil Safety - A Guide for Health Care Professionals. Second Ed. Churchill Livingston Elsevier (2014). STEFANO SERRA Attualmente è ricercatore CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) presso l’Istituto di Chimica del Riconoscimento Molecolare (ICRM), via L. Mancinelli 7, Milano. Si è laureato nel 1995 all’Università di Pavia presso il Dipartimento di Chimica Organica dove ha studiato la sintesi stereoselettiva del triterpene antitumorale saponaceolide B, sotto la guida del Professor Vidari. Un anno più tardi, si è unito al gruppo di ricerca del Professor Fuganti, presso il Politecnico di Milano, dove ha lavorato sempre nell’ambito della sintesi organica. In particolare nel 1996 ha ottenuto una borsa di studio annuale finalizzata alla sintesi di antibiotici cefalosporinici e successivamente ha ottenuto due assegni di ricerca di durata annuale per lo studio di nuove sintesi di aromi e fragranze. Sempre nell’ambito del Politecnico di Milano (sede consorziata dell’Università degli Studi di Milano), ha partecipato al XIII ciclo del dottorato di ricerca e nel 2000 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Chimica Industriale. Nel 2001 è diventato ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed ha preso servizio presso l’Istituto di Chimica del Riconoscimento Molecolare. Da un punto di vista dell’attività scientifica, si è occupato di differenti aspetti della chimica organica. In particolare ha studiato l’uso di enzimi e microorganismi nella sintesi organica, focalizzandosi sulla preparazione stereoselettiva di aromi e fragranze nonché sulla sintesi di prodotti naturali. Tra i principali risultati ottenuti in questi ambiti vi sono lo sviluppo di una nuova reazione di benzoanellazione, lo sviluppo di una nuova reazione di ossidazione, la riduzione stereoselettiva di olefine attivate mediante microorganismi e la sintesi di composti chirali mediante l’uso di risoluzioni enzimatiche. Queste ricerche hanno permesso la sintesi stereoselettiva di numerosi composti d’interesse industriale quali farmaci, terpeni, aromi, fragranze e apocarotenoidi fornendo materiale scientifico utilizzato in 112 pubblicazioni su riviste internazionali ed in 3 brevetti europei. Attualmente collabora, quale referee, con numerose riviste attinenti ai campi di interesse sopra descritti ed è membro dell’ advisory editorial board della rivista Natural Product Communications. IMPORTANZA DELLA COMPOSIZIONE STEREOISOMERICA IN FRAGRANZE NATURALI Stefano Serra CNR - Istituto di Chimica del Riconoscimento Molecolare (ICRM), via L. Mancinelli 7, 20131 Milano Gli oli essenziali ed in generale le fragranze naturali sono miscele molto complesse di differenti composti chimici la cui azione sinergica è responsabile delle caratteristiche organolettiche finali di questi prodotti. L’unicità di una fragranza di origine naturale e la difficoltà nel riprodurla per sintesi sono attribuibili principalmente a questa complessità nonchè all’individuazione dei componenti maggiormente attivi. In tale contesto, un aspetto abbastanza sottovalutato riguarda l’importanza della composizione stereoisomerica di ogni singolo componente. L’intensità e la qualità di un composto odoroso come pure l’attività biologica in genere (ad esempio l’attività chemestetica) di un componente di un olio essenziale sono spesso dipendenti dalla composizione stereoisomerica del composto in questione. Nella relazione saranno descritti alcuni esempi significativi di composti naturali e di fragranze artificiali le cui forme enantiomeriche, diastereoisomeriche o regioisomeriche hanno attività molto differenti fra loro. In alcuni casi solo la sintesi specifica di ogni isomero di una data molecola ne permette una valutazione affidabile. In questo contesto verrà descritto il caso di apocarotenoidi come iononi, damasconi ed ironi che sono molto usati in profumeria/cosmesi e la cui completa caratterizzazione ha portato a risultati sorprendenti. Infine saranno descritti alcuni studi riguardanti la relazione tra struttura chimica e attività odorosa (SAR). Queste ricerche dimostrano che per alcune specifiche classi di composti è possibile individuare una correlazione tra struttura ed attività. Tuttavia una razionalizzazione completa e generale dell’interazione tra composti volatili e recettori olfattivi è ancora mancante. AGOSTINO DI CIAULA Nato a Bari nel 1965. Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1989, specializzazione in Medicina Interna nel 1994 (Università di Bari). Dirigente Medico (vicedirettore della U.O.C. Medicina Interna del P.O. Bisceglie-Trani). Da anni impegnato in attività assistenziali, didattiche e di ricerca biomedica in vari campi. Autore di numerose pubblicazioni in lingua inglese su riviste internazionali con I.F., di pubblicazioni in lingua italiana, di libri e capitoli di libro in lingua italiana e inglese. Svolge attività di reviewer per riviste scientifiche internazionali. Relatore a numerosi convegni in ambito nazionale e internazionale e docente a eventi formativi post-laurea. Ha sviluppato attività di ricerca in ambito internistico, gastroenterologico, ecografico, epidemiologico e sui rapporti tra ambiente e salute. È referente regionale per la Puglia e coordinatore del comitato scientifico nazionale di ISDE Italia (International Society of Doctors for the Environment). CURCUMIN- FENNEL ESSENTIAL OIL: FROM NATURE TO THERAPY OF SYMPTOMS IN IRRITABLE BOWEL SYNDROME. A MULTICENTER ITALIAN CLINICAL STUDY Agostino Di Ciaula*, Piero Portincasa,1 Leonilde Bonfrate,1 Maria Lia Scribano,2 Anna Kohn,2 Nicola Caporaso,3 Davide Festi,4 Maria Chiara Campanale,5 Teresa Di Rienzo,5 Maria Guarino,3 Martina Taddia,4 Maria Vittoria Fogli,6 Maria Grimaldi,6 Antonio Gasbarrini5 *Division of Internal Medicine, Hospital of Bisceglie, ASL BAT, Italy; 1 Department of Biomedical Sciences and Human Oncology, University Medical School, Bari, Italy; 2 Gastroenterology Operative Unit, Azienda Ospedaliera San CamilloForlanini, Rome, Italy; 3 Department of Clinical Medicine and Surgery, University of Naples Federico II, via S. Pansini, Naples, Italy; 4 Department of Medical and Surgical Sciences, University of Bologna-Alma Mater Studiorum, Bologna Italy; 5 Department of Internal Medicine, Gastroenterology Division, Catholic University of Sacred Heart, Policlinico “A. Gemelli” Hospital, Largo Gemelli 8, 00168 Roma, Italy; 6 Department of Clinical Research, Alfa Wassermann SpA, via Ragazzi del ’99, 40133, Bologna, Italy Background & Aims: Irritable Bowel Syndrome (IBS) patients still require effective treatment. The antiinflammatory property of curcumin and the antispasmodic and carminative effect of fennel suggests that combination of these nutraceutical compounds would be useful in functional bowel disorders including IBS. We assessed the efficacy and tolerability of a combination of curcumin and fennel essential oil (CU-FEO) in IBS symptoms relief. Methods: 121 patients with mild-to-moderate symptoms of IBS defined by an Irritable Bowel Syndromesymptom severity score (IBS-SSS) 100-300 and abdominal pain score 30-70 on a 100 mm Visual Analogue Scale (VAS), were randomly assigned to CU-FEO or placebo (2 capsules b.d. for 30 days). Primary endpoint was the mean decrease of IBS-SSS at the end of the treatment corrected for the mean baseline score (relative decrease). The impact of the treatment on quality of life was assessed through IBS-QoL questionnaire. Results: CU-FEO was safe, well-tolerated and induced symptom relief in patients with IBS; a significant decrease in the mean relative IBS-SSS was observed after 30 days of treatment (50.05 ± 28.85% vs 26.12 ± 30.62%, P<0.001). This result matched the reduction of abdominal pain and all the other symptoms of IBS-SSS. The percentage of symptom-free patients was significantly higher in the CUFEO than in the placebo group (25.9% vs. 6.8%, P = 0.005). All domains of IBS-QoL improved consistently. Conclusion: the present study shows that the administration of a 30-day course of a novel oral combination of two nutraceutical compounds, namely curcumin and fennel oil, results in early and consistent symptomatic relief in IBS patients with both subtypes. The benefit is achieved without safety and tolerability concerns. Further studies should target subpopulations of IBS patients while identifying the ideal treatment periods. CATERINA FOTI E' nata a Bari dove risiede, ha frequentato gli universitari e si è specializzata in Dermatologia e Venereologia. La Prof.ssa Foti Caterina, dopo la specializzazione in Dermatologia e Venerologia presso l’Università degli Studi di Bari, ha frequentato la stessa clinica in qualità di Borsista negli anni 1989-90. L'11 Aprile 1990 e' stata assunta quale Assistente Medico di Dermatologia di ruolo del Policlinico di Bari. Dal 30 Dicembre 1993 al 31-Ottobre 1998 ha prestato servizio presso lo stessa clinica con la qualifica di Dirigente Medico di I livello-fascia B di ruolo, Disciplina di Dermatologia. Dal I° Novembre 1998 presta servizio presso l’Università’ degli Studi di Bari con la qualifica di Professore di II fascia, settore scientifico disciplinare MED 35 svolgendo attività didattica nel CdS di Medicina e Chirurgia e in diversi CdS triennali di ambito sanitario ed attività assistenziale presso la U.O. di Dermatologia e Venerologia dapprima in qualità di "Responsabile struttura semplice di dermatologia allergologica" e successivamente, dal 1 Maggio 2013 , come Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Bari. E’ inoltre presidente della Società italiana di Dermatologia Allergologica, Professionale ed Ambientale (SIDAPA) e membro dell‘European Environmental and Contact Dermatitis Research Group (EECDRG) . E' autrice di 236 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed estere, di 32 capitoli su trattati vari e di una monografia. Ha partecipato a numerosi congressi nazionali ed internazionali. I principali interessi scientifici sono rivolti allo studio delle dermatiti da contatto, delle fotodermatiti e dell'orticaria. Vari sono stati anche gli studi riguardanti le dermatiti da contatto con cosmetici e comprendenti osservazioni eziologiche, patogenetiche, cliniche e diagnostiche. REAZIONI CUTANEE DA CONTATTO CON PIANTE Caterina Foti Clinica Dermatologica – Università degli Studi di Bari Aldo Moro Date le continue ed ubique occasioni di contatto con vegetali e loro prodotti, le dermatiti causate da questi agenti eziologici costituiscono un rilevante e complesso capitolo della patologia dermatologica, professionale e non. I quadri clinici delle fitodermatiti sono diversi e sono indotti con meccanismi patogenetici variabili. L’orticaria da contatto con prodotti vegetali può essere diretta (non immunologica) o indiretta (immunologica) mediata da anticorpi di tipo reaginico. Oltre al latice di Hevea brasiliensis, le specie vegetali con documentata capacità di indurre orticaria da contatto sono molte. La dermatite da contatto irritante, che si sviluppa per un meccanismo traumatico o chimico, ha aspetti clinici a varia morfologia e figurazione. La fitofotodermatite da contatto può insorgere con meccanismo tossico o eccezionalmente allergico, e può essere spontanea o indotta. Sono anche possibili fitodermatiti aeromediate e quadri discromici (per esempio, da Lawsonia inermis e Juglans regia). Scopo di questo intervento sarà illustrare i casi più comuni di reazioni cutanee causate dal contatto con piante e dall’uso di prodotti per la cura del corpo contenenti ingredienti vegetali. ORAZIO TAGLIALATELA SCAFATI Il prof. Orazio Taglialatela Scafati è Professore Ordinario di Biologia Farmaceutica (BIO15) presso il Dipartimento di Farmacia dell'Università di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Biologia del corso di laurea in CTF e di Biologia Vegetale per il Cdl In Farmacia. Inoltre, il prof. Taglialatela-Scafati è Direttore del Corso di Perfezionamento in "Piante Officinali e Preparazioni Fitoterapiche", istituito presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico II, e Presidente della Commissione Paritetica Docenti-Studenti del Dipartimento di Farmacia. Gli interessi scientifici del prof. Taglialatela Scafati includono l'isolamento, la caratterizzazione strutturale e le modificazioni semisintetiche di metaboliti secondari da piante e da altre fonti naturali, da utilizzare come composti guida per chiarire processi biologici, processi patologici, o per la scoperta di nuovi farmaci. Negli anni, questa attività di ricerca ha portato all'isolamento di diverse centinaia di composti, alcuni dei quali dotati di potenti attività biologiche. Il prof. Taglialatela-Scafati è autore di circa 150 articoli su riviste scientifiche internazionali e titolare di due brevetti. Inoltre, ha pubblicato come editor tre volumi scientifici: “Flavour and Fragrance Chemistry” (Kluwer Academic Publishers), “Modern Alkaloids.” (Wiley-VCH) e “Handbook of Marine Natural Products” (Springer). Il prof. Taglialatela Scafati è Associate Editor della rivista scientifica Marine Drugs e membro dell'Editorial Board delle riviste scientifiche Steroids, Fitoterapia, EvidenceBased Complementary and Alternative Medicine ed Acta Pharmaceutica Sinica. Il prof. Taglialatela Scafati è stato coordinatore di diversi progetti scientifici finanziati dal Ministero della Ricerca Scientifica e dalla Comunità Europea. In particolare, è stato Coordinatore Nazionale di un progetto PRIN dedicato alla ricerca di sostanze ad attività antimalarica da fonti naturali. Inoltre è attualmente Responsabile Scientifico per l'Università di Napoli Federico II della Convenzione con l'Università Sam Ratulangi di Manado (Indonesia) e della Convenzione con lo Shanghai Institute of Materia Medica, Chinese Academy of Sciences (Cina). INTERAZIONE TRA COMPOSTI VOLATILI E CANALI TRPs Orazio Taglialatela Scafati Dipartimento di Farmacia, Università di Napoli Federico II, Via D. Montesano, 49, 80131, Napoli, Email: [email protected] I canali cationici TRP (Transient Receptor Potential) esplicano un ruolo centrale nelle funzioni sensoriali e sono stati riconosciuti come importante target biologico e farmacologico [1]. TRPV1, clonato nel 1997 [2], è stato il primo canale di questa famiglia ad essere identificato, riconosciuto come principale responsabile delle sensazioni associate alla capsaicina ed alla piperina. Nel successivo ventennio, sono stati identificati oltre cinquanta diversi canali TRP, trenta dei quali espressi nei mammiferi e raggruppati in sei sottofamiglie principali; TRPC, TRPA, TRPV, TRPM, TRPP e TRPML [3]. I canali TRP sono pressoché ubiquitari nell'organismo umano e regolano diverse funzioni cellulari e fisiologiche, tra cui la trasduzione sensoriale, il gusto, l'olfatto, inclusa la percezione di composti nocivi ed irritanti. Considerando queste attività, gli agonisti/antagonisti TRP possono, almeno in linea di principio, fornire interessanti opzioni farmacologiche in diverse patologie, completando il quadro dei farmaci esistenti con un meccanismo alternativo. I canali TRP sono ampiamente espressi anche nella cavità nasale e nelle prime vie aeree, in cui esplicano una importante azione associata alla cosiddetta rivelazione "trigeminale". Diversi stimolanti di questi canali producono effetti descritti come fresco, irritante, ecc. Per esempio, il mentolo induce nella cavità nasale la sensazione trigeminale di fresco a moderate concentrazioni e di "caldo" ad elevate concentrazioni. Allicina, canfora, allilisotiocianato sono solo alcuni tra i tanti composti volatili in grado di interagire con i recettori TRP. L'Autore presenterà diversi esempi, risultanti dalla propria attività di ricerca, di studi riguardanti molecole volatili in grado di interagire con recettori TRPs. In alcuni casi, tale interazione non solo è in grado di scatenare la risposta sensoriale, ma può essere di interesse nel chiarimento di processi patologici (es. emicrania) o può avere potenzialità farmacologiche (es. azioni anti-infiammatorie o anche antitumorali). [1] Benemei S, Patacchini R, Trevisani M, Geppetti P. TRP channels. Curr Opin Pharmacol 2015; 22: 18-23. [2] Caterina MJ, Schumacher MA, Tominaga M, Rosen TA, Levine JD, Julius D. The capsaicin receptor, a heatactivated ion channel in the pain pathway. Nature 1997; 389: 816-824. [3] Montell C, Birnbaumer L, Flockerzi V, Bindels RJ, Bruford EA, Caterina MJ, Clapham DE, Harteneck C, Heller S, Julius D, Kojima I, Mori Y, Penner R, Prawitt D, Scharenberg AM, Schultz G, Shimizu N, Zhu MX. A unified nomenclature for the superfamily of TRP cation channels. Mol Cell 2002; 9: 229-231. CAMILLA BERGONZI Ricercatrice (settore Scientifico-Disciplinare CHIM/09) e Professore Aggregato presso la Scuola di Scienze della Salute Umana (cds ex Facoltà di Farmacia), Corso di Laurea in Farmacia dell'Università di Firenze. Laureata con lode nel 1997 in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche presso l’Università di Pisa, dal 1996 alla fine del 1999 ha condotto ricerche nell’ambito della chimica dei carboidrati presso il Dipartimento di Chimica Bioorganica di Pisa. Nel 2002 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienza e Tecnologia delle Piante Officinali. Dal 2002 al 2004 è risultata vincitrice di due assegni di ricerca. Dalla fine del 1999 a tutt’oggi svolge la sua attività scientifica presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze come appartenente del gruppo Phytolab che svolge attività di ricerca nel campo della tecnologia farmaceutica applicata a sostanze di origine naturale ed estratti vegetali e nel settore di controllo di qualità di droghe vegetali e loro preparazioni. La sua ricerca è volta ad incrementare la solubilità e/o la stabilità chimica di molecole naturali o estratti vegetali per migliorarne il profilo di biodisponibilità e di conseguenza l’efficacia. In particolare ha svolto studi riguardanti l’impiego dei micro- e nanocarriers (liposomi, microemulsioni, particelle lipidiche solide, ciclodestrine, nanoparticelle, micelle) di comune uso tecnologico al campo delle sostanze naturali, per superare le grosse problematiche fisico-chimiche, quali scarsa solubilità in acqua, instabilità chimica, scarsa biodisponibilità, che limita l’uso nella pratica clinica di queste molecole. Ha inoltre approfondito gli aspetti relativi al controllo di qualità di droghe vegetali ed estratti commerciali, ha affrontato studi volti all’ottimizzazione della stabilità e della biodisponibilità di droghe vegetali, loro estratti e preparazioni commerciali, ed infine si è occupata dell’indagine fitochimica di droghe vegetali come contributo della loro qualità o dei loro prodotti con interesse farmaceutico, cosmetico e alimentare. Si occupa anche da anni di metodiche di autenticazione e validazione di metodi analitici, usando tecniche convenzionali come HPLC-DAD-MS, HPLC-MS-MS, HPTLC, TLC, e tecniche innovative in questo campo, quali l’NMR ad alti campi. Tali ricerche hanno coinvolto sia collaborazioni scientifiche con altre Università italiane che straniere e si sono concretizzate in numerose partecipazioni ai congressi con comunicazioni orali e/o posters, letture su invito, 1 brevetto e 70 pubblicazioni su riviste internazionali. Fa parte di vari Editorial board ed è revisore per varie riviste internazionali nell’ambito della tecnica farmaceutica, della chimica analitica, della farmacologia e delle sostanze naturali. Dal 2002 svolge la sua attività didattica presso l’Università di Firenze, con incarichi di insegnamento nell’ambito della Tecnologia Farmaceutica dei farmaci di sintesi e biotecnologici e della Legislazione Farmaceutica per i corsi di laurea in Farmacia e in Biotecnologie e per la Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera. Dal 2011 è titolare del Corso di Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche (12 CFU), per il Corso di Laurea di Farmacia. APPROCCIO NANOTECNOLOGICO NELLA FORMULAZIONE DEGLI OLI ESSENZIALI: UN'OPPORTUNITÀ PER MIGLIORARE LA LORO STABILITÀ ED EFFICACIA TERAPEUTICA. Maria Camilla Bergonzi Dipartimento di Chimica, Università degli studi di Firenze, Via Ugo Schiff 6, 50019 Sesto Fiorentino (FI) [email protected] Gli oli essenziali hanno numerose promettenti potenzialità per il mantenimento e il miglioramento della salute, nonché prevenire e trattare alcune patologie. Tuttavia alcune loro caratteristiche fisico-chimiche come la scarsa solubilità in acqua e limitata stabilità, l'elevata volatilità e gli effetti collaterali associati all'uso, ne limitano in alcuni casi la loro applicazione in medicina. La nanotecnologia è un approccio innovativo che ha potenziali applicazioni in campo medicinale e salutistico. Infatti, le nanoparticelle sono strumento molto attraente e sono in grado di risolvere il principali inconvenienti associati all’impiego degli oli essenziali migliorandone la stabilità chimica in presenza di aria, luce, umidità e temperature elevate, fattori che possono portare alla rapida evaporazione e alla degradazione dei loro costituenti. Inoltre, i nanocarriers assicurano la manipolazione facile e sicura degli stessi trasformandoli da liquidi a polveri solide, determinano un mascheramento del sapore/odore, ottenendo un rilascio controllato dei principi attivi, riducendone gli effetti collaterali, riducendo l’irritazione locale mucosale, abbassando la dose terapeutica, aumentando la sicurezza a lungo termine ed in genere la biodisponibilità e l'efficacia terapeutica. I carriers di possibile impiego sono i liposomi, le nanoparticelle lipidiche solide e strutturate, nano -e microemulsioni e nanoparticelle polimeriche (Bilia, 2014). Le vie di somministrazione degli oli sono rappresentate dalla via orale e da quella topica. Per entrambe le vie di somministrazione i nanocarriers svolgono un ruolo essenziale per (i) il rilascio prolungato e controllato di farmaci a livello locale, (ii) la penetrazione dei tessuti profondi a causa delle dimensioni nanometriche, (iii) la captazione cellulare e il traffico subcellulare e (iv) la protezione delle molecole veicolate a livello sia extracellulare e intracellulare (Bilia, 2014). Nella relazione verranno riportati alcuni dati di letteratura significativi dove si dimostra l’aumentata efficacia terapeutica di alcuni nanocarriers evidenziando anche i limiti di questa tipologia di formulazioni. Bibliografia. Bilia AR, Guccione C, Isacchi B, Righeschi C, Firenzuoli F, Bergonzi MC. “Essential oils loaded in nanosystems: a developing strategy for a successful therapeutic approach” eCAM 2014. doi.org/10.1155/2014/651593 [Epub ahead of print] LUIGI MORRONE Luogo di nascita: Castiglione Cosentino (CS); Data di nascita: 10/04/63; Titoli di studio: Laurea in Farmacia nel 1987, Dottore di Ricerca in Scienze Farmaceutiche dal 1992; Posti tenuti: 1995-1996 Professore a contratto di Farmacologia e Farmacognosia, presso la Facoltà di Farmacia dell’Università della Calabria; 1996-2001 Ricercatore Universitario di Farmacologia, presso la Facoltà di Farmacia, Dipartimento Farmacobiologico, dell’Università della Calabria; dal 2002 Professore Associato di Farmacologia, presso il Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Università della Calabria. È titolare degli insegnamenti di Tossicologia per i Corsi di Laurea in Farmacia e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e dell’insegnamento di Tossicologia degli Alimenti per il Corso di Laurea Magistrale in Scienza della Nutrizione. Gli attuali interessi di ricerca riguardano prevalentemente lo studio dei meccanismi cellulari e molecolari coinvolti nella morte neuronale in modelli animali di malattie neurodegenerative, lo studio dei meccanismi cellulari e molecolari coinvolti nel dolore neuropatico e la valutazione del profilo neurofarmacologico di sostanze di origine naturali. È autore di 60 pubblicazioni su riviste internazionali a severo comitato di referee, 7 capitoli di libri e oltre 70 estratti di comunicazioni a congressi nazionali e internazionali. E’ co-editor per la CRC Press della serie di volumi Clinical Pharmacognosy Series. È membro della Società Italiana di Farmacologia e della Società Italiana di Neuroscienze ed è membro del Comitato Etico della Regione Calabria Sez. Area Nord. NEUROPHARMACOLOGICAL CHARACTERIZATION OF BERGAMOT ESSENTIAL OIL: A CASE STUDY Luigi A. Morrone Department of Pharmacy, Health Science and Nutrition, Section of Preclinical and Translational Pharmacology, University of Calabria, 87036 Rende (CS), Italy; [email protected] Bergamot is a citrus fruit classified as Citrus Bergamia Risso belonging to the Rutacee family. This citrus is cultivated for its essential oil (EO), a product in great demand by perfumery and cosmetic industries but also employed by pharmaceutical, food and confectionery industries. In the past the phytocomplex was used in folk medicine and, actually, likewise other essential oils, it is widely used in aromatherapy, a complementary medicine highly diffused in the industrialized countries to improve mood and mild symptoms of stress-induced disorders such as anxiety, depression and behavioural disturbances in dementia and chronic pain (see Bagetta et al., 2010, Fitoterapia 81, 453 – 461). The increasing use of aromatherapy is based mainly on the observation of clinical improvement though limited data are available regarding the underlying mechanism. Accordingly, it is crucial that the therapeutic use of essential oils be exclusively performed following rigorous pre-clinical studies. Particularly, knowledge of biological properties of bergamot essential oil is extremely limited. To gain more insights into the mechanisms underlying the central effect of BEO we investigate, by a neurochemical and behavioural approach, the effects of the phytocomplex demonstrating that BEO is endowed with specific and reproducible effects on the CNS of rat. (Morrone et al., 2007, Pharmacol. Res. 55, 255-262; see Rombolà et al., 2016, Mini-Rev. Med. Chem. 1[9]:721-728 ). In particular, the behavioural and EEG spectrum power effects of BEO are well correlated with its hippocampal exocytotic and carrier-mediated release of discrete amino acids endowed with neurotransmitter function supporting the deduction that BEO is able to interfere with normal and pathological synaptic plasticity. ANTONELLA DI SOTTO Ricercatore a tempo determinato di tipologia A - settore Scientifico Disciplinare BIO/14 (BIO/15 fino a dicembre 2015). Dal 2005 ha condotto ricerche sulle proprietà farmacologiche e sulla sicurezza d’impiego di prodotti a base di piante officinali e loro costituenti presso il Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer” dell’Università Sapienza di Roma. Nel 2009 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Tossicologia presso il Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer” dell’Università Sapienza di Roma. Negli anni 2009 -2010 ha svolto attività di ricerca post-doc nel campo delle sostanze naturali presso il Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer” dell’Università Sapienza di Roma e da giugno 2010 è in servizio presso lo stesso Dipartimento come Ricercatore a tempo determinato, in particolare RTD L. 230/05 (art.1 comma 14) fino a maggio 2013 ed RTDA L. 240/2010 (art. 24, comma 3) da gennaio 2014 ad oggi. Dal 2007 svolge seminari e lezioni teoricopratiche nell’ambito dell’insegnamento della Farmacognosia per i corsi di Laurea di Farmacia, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e Scienze Farmaceutiche Applicate dell’Università Sapienza di Roma. Dal 2011 è docente dell’insegnamento di Farmacognosia applicata del Corso di Laurea in Scienze Farmaceutiche Applicate presso la Facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università Sapienza di Roma, mentre dal 2015 è responsabile del modulo di Farmacognosia (insegnamento di Farmacologia applicata Tossicologia e Farmacognosia) nel Corso di laurea in Biotecnologie Farmaceutiche della stessa facoltà. I suoi principali interessi di ricerca si incentrano sullo studio della farmacologia e tossicologia dei prodotti di origine naturale, in particolare sull'individuazione di nuove molecole dotate di attività chemiopreventiva e chemiosensibilizzante, da utilizzare nella prevenzione del cancro o come supporto alla chemioterapia. Tra i composti di origine naturale, si è occupata in particolare della valutazione delle proprietà chemiopreventive di terpenoidi (mono-, di- e sesquiterpeni), polifenoli e glucosinolati. In linea con questi studi, ha ottenuto diversi finanziamenti per progetti annuali dall’Università Sapienza di Roma. Si è interessata anche allo studio di prodotti vegetali ad uso alimentare per le loro proprietà funzionali e come fonte di nuove molecole di interesse farmacologico. Inoltre, in linea con gli obiettivi della comunità europea, relativamente alla sicurezza di impiego di composti chimici ai quali siamo comunemente esposti, la Dr. Di Sotto si è occupata della caratterizzazione del profilo di genotossicità di alcuni composti naturali utilizzati come additivi alimentari e cosmetici. Nell’ambito delle problematiche di sicurezza di impiego dei prodotti naturali, ha studiato anche i possibili effetti tossici a livello epatico di integratori alimentari o preparati a base di piante medicinali. Questa attività di ricerca è confermata da diverse pubblicazioni scientifiche e da abstracts di congressi nazionali ed internazionali. Ad oggi, la Dr. Di Sotto è autore e coautore di 31 lavori pubblicati su riviste peer-reviewed internazionali con impact factor e di 41 abstracts di congressi. Nell’ambito degli studi svolti, sono state sviluppate diverse collaborazioni scientifiche intra- ed interuniversità, e con altri enti tra cui il “CRA-ORL” di Lodi ed i Consorzi di tutela del “Peperone Cornetto di Pontecorvo DOP” e della “Melanzana rossa di Rotonda DOP”. Dal 2015 è membro del Focal Point Italiano dell’EFSA e dell’Editorial board della rivista “Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine”; è inoltre referee ad hoc per diverse riviste internazionali nell’ambito della farmaco-tossicologia delle sostanze naturali. POTENZIALI EFFETTI GENOTOSSICI DEGLI OLI ESSENZIALI Antonella Di Sotto Dipartimento di Fisiologia Umana e Farmacologia, Sapienza Università di Roma, P.le Aldo Moro 5, Roma Gli oli essenziali sono miscele aromatiche di idrocarburi, tra cui monoterpeni e sesquiterpeni, utilizzati ampiamente come fragranze, antimicrobici, antiossidanti e skin penetration enhancer nell’industria cosmetica, farmaceutica, saponiera ed alimentare; alcuni di questi sono noti anche per le proprietà chemiopreventive, antinfiammatorie ed antiproliferative [1]. Sebbene siano addizionati in piccoli quantitativi, l’uso diffuso in diversi prodotti commerciali ne comporta una possibile sovraesposizione. Pertanto, in accordo con quanto evidenziato a livello regolatorio [2], anche per oli essenziali e loro componenti si è resa necessaria la caratterizzazione del profilo di sicurezza, in termini di livelli di esposizione e di assunzione, assorbimento, metabolismo e tossicità. Tra le informazioni tossicologiche, la genotossicità rappresenta un aspetto rilevante in quanto può fornire informazioni circa possibili effetti cancerogeni. Il potenziale genotossico è valutato secondo procedure standardizzate in vitro ed in vivo (es. test di Ames per mutazioni puntiformi, test del micronucleo per danno cromosomico) [3]. La maggior parte degli studi di genotossicità si è indirizzata sui composti puri, mentre gli oli essenziali sono stati caratterizzati in misura minore in quanto non sottoposti ad un controllo regolatorio diretto. Per diversi oli essenziali sono stati ottenuti risultati contrastanti utilizzando metodiche differenti, presumibilmente a causa della diversa sensibilità dei sistemi sperimentali e della variabilità della composizione. In particolare, l’olio essenziale di Lavandula angustifolia Miller è risultato non mutageno nel test di Ames; di contro, un significativo effetto genotossico è stato evidenziato nel test del micronucleo [4,5]. Analogamente, alcune evidenze di danno genetico sono state riportate anche per gli oli essenziali di coriandolo, citronella, palmarosa e menta; tuttavia i risultati sono da confermare [1,6]. Contrariamente agli oli essenziali, diversi studi di genotossicità sono stati condotti sui composti isolati. Diversi monoterpeni, tra cui mentone e pulegone (Mentha pulegium L.), canfora (Salvia fruticosa Mill.), safrolo (Sassafras albidum Nutt. Nees), β-asarone (Asarum forbesii Maxim), anetolo (Apiaceae spp.) e derivati allilbenzenici (eugenolo, metileugenolo ed estragolo) sono risultati genotossici in uno o più test, mentre per altri, come linalil acetato, timolo e carvacrolo, il profilo di genotossicità resta ancora da definire a causa delle risposte contrastanti in diversi test [6,7]. Di contro, composti come d-limonene, α-terpineolo, eucaliptolo, βmircene, carvone, β-cariofillene ed α-humulene sono risultati privi di rischi di genotossicità e dotati di proprietà chemiopreventive, in quanto capaci di contrastare il danno genetico indotto da agenti mutageni noti [8]. Il danno genotossico da oli essenziali (es. olio essenziale di rosmarino) e loro componenti sembra da ricondurre in parte all’induzione di stress ossidativo intracellulare [6]. I composti fenolici e polifenolici sembrano essere direttamente coinvolti negli effetti proossidanti degli oli essenziali, probabilmente per formazione di intermedi reattivi [1]. Infatti, per l’eugenolo è stato riportato il metabolismo ad un intermedio radicalico fenossilico che sarebbe responsabile dell’induzione di stress ossidativo in cellule leucemiche, con conseguente apoptosi [6]. In questo contesto, considerando la crescente esposizione dei consumatori agli oli essenziali e tenuto conto della bassa percezione della loro tossicità, si rende necessaria la caratterizzazione del loro profilo di sicurezza, al fine sia di definire i livelli di esposizione privi di rischi per l’uomo e l’ambiente sia di identificare le componenti potenzialmente reattive. Nel caso specifico del danno genotossico, è importante non solo caratterizzare il profilo di tossicità del prodotto, in accordo con le linee guida regolatorie, ma anche definire il possibile destino metabolico dei componenti che può comportare la formazione di specie reattive oppure la detossificazione di costituenti genotossici. [1] Bakkali et al. Food Chem Toxicol. 2008, 46, 446. [2] European Council, 2008. Official Journal of the European Union L 354, 34. [3] Kirkland et al. Mutat Res. 2011, 721, 27. [4] Evandri et al. Food Chem Toxicol. 2005, 43, 1381. [5] Di Sotto et al. Environ Mol Mutagen. 2011, 52, 69. [6] Llana-Ruiz-Cabello et al. Food Chem Toxicol. 2015, 81, 9. [7] Zhou et al. Phytother Res. 2013, 27, 1745. [8] Bhalla et al. J Sci Food Agric. 2013, 93, 3643. FILOMENA CORBO Filomena Corbo è prof. Associato di Chimica Farmaceutica presso il Dip di Farmacia-Scienze del Farmaco di UNIBA dal 2007. E’ laureata sia in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (1989) che in Farmacia (2000) conseguite entrambe con lode. Ha conseguito il Ph.D. in "Chimica del Farmaco" e recentemente (2014) un Master di II livello in" Manager della ricerca e tecnico commerciale per il mercato dell’innovazione” per il quale ha svolto uno periodo di tirocinio presso l’Ufficio di Rappresentanza della Regione Puglia –Bruxelles (settembre-dicembre 2014). Ha numerosi Incarichi istituzionali tra cui: 1) Delegato del Rettore all’Internazionalizzazione UNIBA; 2) Componente “Gruppo di lavoro per la Ricerca” UNIBA; 3) Referente UNIBA nella “Rete Operativa” per i “Fondi a gestione diretta EU” (Agenzia per i Rapporti con l’Esterno-IPRES-Regione Puglia); 4) Componente del Comitato scientifico del Parco Tecnologico Tecnopolis; 5) Componente Commissione Paritetica del Protocollo d’intesa tra l’Università degli studi Aldo Moro di Bari e il Corpo Consolare di Puglia, Basilicata e Molise 6) Componente del Consiglio Direttivo della SIROE (Società Italiana per la ricerca sugli oli essenziali). E’ membro del Tavolo di lavoro nazionale del Cluster Agroalimentare CLAN. E’ stata Membro del Tavolo Ministeriale di Coordinamento dei Master Italiani in Regolamenti Europei sulla sicurezza chimica (Ministero della Salute); Coordinatrice Scientifica del Master di II livello in “ I Regolamenti REACH e CLP: valore alla sostenibilità dei processi produttivi e alla tutela della salute”. Nell’ambito dei progetti finanziati, sia a carattere regionale che nazionale, si è occupata dello studio delle interazioni tra molecole originali e importanti target biologici di tipo eucariotico e procariotico su tematiche quali antimicrobici, antitumorali, malattie rare (miotonie) e sostanze naturali. Negli ultimi anni ha maturato un particolare interesse nei confronti della Nutraceutica focalizzando l’attenzione su matrici alimentari come l’olio extravergine di oliva, il vino, i microortaggi e acquisendo una serie di competenze nell’ estrazione di fitocomplessi da matrici vegetali attraverso sia tecniche tradizionali sia tecniche innovative green (Microonde,Ultrasuoni) nella valutazione dell’attività antiossidante degli estratti e determinazione dei polifenoli totali. E’ autrice di numerose pubblicazioni internazionali tutte di elevato Fattore di Impatto (IF) e di un brevetto. E’ stata partner di Progetti di Ricerca Regionali (POR Puglia) e coordinatrice di progetti di Fondazioni Bancarie. ATTIVITÀ SINERGICA TRA ANTIMICROBICI ED OLI ESSENZIALI Filomena Corbo, Antonio Rosato Dipartimento di Farmacia Scienze del Farmaco – Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ via Orabona 4 70125 Bari La multiresistenza batterica è un fenomeno in notevole crescita che compromette il trattamento di malattie infettive e mina i progressi scientifici volti alla scoperta di nuovi antimicrobici. La resistenza agli antibiotici è un processo evolutivo fisiologico, ma l'inappropriatezza prescrittiva e di utilizzo, in campo medico e veterinario, ne accelera il processo. Affrontare la resistenza agli antibiotici è una priorità per l'OMS. Negli ultimi anni, è in continuo aumento l’uso di impianti biomedicali quali cateteri, pacemakers, protesi cardiache e articolari che possono essere colonizzati da microrganismi in grado di formare biofilm non altrimenti eradicabili se non mediante l’asportazione chirurgica. Alla luce di queste premesse, vista la crescente difficoltà anche dei più recenti antimicrobici di sintesi di superare i fenomeni di farmacoresistenza, l’uso combinato di antibiotici/battericidi, in commercio o di nuova sintesi, in sinergia con composti naturali di estrazione da alimenti e/o oli essenziali potrebbe rappresentare una svolta terapeutica importante. Gli oli essenziali in particolare, sono miscele complesse la cui composizione chimica, standardizzabile e quantificabile attraverso le più sofisticate e recenti tecniche cromatografiche, mostrano profili antimicrobici e spettri d’azione estremamente ampi. Il loro utilizzo in associazione con antimicrobici ha mostrato un miglioramento del profilo terapeutico, una diminuzione della dose del farmaco (e quindi degli effetti collaterali) e a volte un superamento delle più comuni farmaco resistenze. Argomento della comunicazione è lo studio degli effetti sinergici tra oli essenziali a composizione standardizzata e antibiotici commerciali, anche obsoleti, come per esempio la gentamicina, presidio quasi esclusivo per la cura di miocarditi ed endocarditi, ma con pesanti effetti collaterali, al fine di individuare le migliori coppie sinergiche, i profili di attività su microorganismi isolati e su biofilm batterici, le caratteristiche di sicurezza e i meccanismi d’azione. Numerosi lavori scientifici 1-4 hanno evidenziato la presenza di relazioni sinergiche in vitro tra oli essenziali e antimicrobici, mostrando una notevole riduzione delle concentrazioni dei componenti l’associazione stessa. In particolare sono state studiate le azioni sinergiche di antibiotici e di antifungini con oli essenziali su ceppi batterici Gram +, Gram- sia di collezione internazionale che isolati clinici e su ceppi fungini di Candida albicans e non-albicans. Tra gli isolati clinici è stata data particolare rilevanza a ceppi di S. aureus MRSA. I risultati ottenuti in questi anni mostrano valori dell’indice di sinergia (FICI) interessanti in particolare con l’associazione tra Norfloxacina e/o Gentamicina con l’olio essenziale di Pelargonium graveolans e Aniba rosaeodora (FICI 0.11-0.50). Le associazioni tra antifungini come la Nistatina e l’Amfotericina B con oli essenziali di Melaleuca alternifolia, Origanum vulgare e Pelargonium graveolens hanno mostrato un’azione sinergica fortemente influenzata dal tipo di antimicrobico usato. E’ da sottolineare la forte sinergia tra Gentamicina e Aniba rosaeodora sul ceppo Gram – di Acinetobacter baumanii (0.24 g/ml rispetto a 4 g/ml) e Gentamicina e Mentha piperita.5 Dato il crescente impatto delle infezioni ospedaliere e di comunità sostenute da S. aureus MRSA, di recente è stata focalizzata l’attenzione su particolari associazioni tra un antibiotico ad esclusivo uso ospedaliero a struttura ossazolidinonica, il Linezolid, attivo su S. aureus MRSA e a spettro ristretto ai Gram + e oli essenziali di Origanum vulgare, Crithmum maritimum ,cannella e Monarca dydima. I risultati dei test vedono un notevole effetto antimicrobico esteso anche a Gram – e un significativo effetto sinergico. 1)Rosato A, Vitali C, De Laurentis N et Al., “Antibacterial effect of some essential oils administered alone or in combination with Norfloxacin.” Phytomedicine, 2007, 14: 727-732. 2)Rosato A, Vitali C, Gallo D et Al., “The inhibition of Candida species by selected essential oils and their synergism with Amphotericin.” Phytomedicine. 2008, 15:635-638. 3)Rosato A, Vitali C, Piarulli M et Al,. “In vitro synergic efficacy of the combination Nystatin essential oils against some Candida species.” Phytomedicine, 2009, 16:972-975. 4)Rosato A, Piarulli M, Corbo F et Al., “In vitro synergistic action of certain combinations of Gentamicin and essential oils.” Current Medicinal Chemistry, 2010, 17:3289-3295. 5) Rosato A, Catalano A., Carocci A., Corbo F et Al., “Synergistic action of Mentha piperita L. essential oil in association with antimicrobial drugs” 2016 submitted to Flavour and Fragrance Journal MARIA PIA ARGENTIERI Ricercatore (SSD BIO/14, Macrosettore 05/G1: Farmacologia, Farmacologia clinica e Farmacognosia) dal 2006 presso il Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Bari, nel 2002 si è laureata in Farmacia (Università degli Studi di Bari), e nel 2006 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in “Sintesi Chimica ed Enzimatica Applicata” discutendo la tesi dal titolo:” Analisi del fenotipo molecolare di vegetali per l'identificazione di molecole bioattive”. Nell'ambito del dottorato, ha condotto attività di ricerca all´estero (17/05-29/08/2004, 18/04-18/08/2005) presso la University of Copenaghen (Danimarca) dove é stato svolto un progetto dal titolo: "Characterization of sulfotransferase knockouts in Arabidopsis as a mean to understand glucosinolate transport". Dal 2003 ha partecipato a numerosi progetti di ricerca di Ateneo, progetti MIUR-PRIN, progetti strategici ed esplorativi della Regione Puglia, Progetti della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia ed a Contratti di Ricerca per aziende del settore fitoterapico. L’attività di ricerca è confermata da numerosi lavori su riviste di carattere scientifico internazionali e da un’ampia partecipazione a congressi nazionali ed internazionali. E’ revisore di lavori scientifici per diverse riviste internazionali. Presso il Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Bari svolge i corsi di Farmacognosia con Elementi di Botanica Farmaceutica, Fitochimica e Biologia Vegetale per i corsi di laurea in Farmacia e Scienze e Tecnologie Erboristiche e dei Prodotti per la Salute. Ha inoltre svolto i corsi di Fitoterapia e Riconoscimento di Droghe. E’ docente presso l’Università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana dove tiene i corsi di Biologia Vegetale e di Farmacognosia con Elementi di Botanica Farmaceutica. E’ docente del Master di II livello “Biotechnology for Medicinal and Aromatic PlantsBiotecMAP e del Master di II livello di Cosmetica dove tiene il corso di Aromaterapia. Membro di società scientifiche nazionali (SIF-Società Italiana di Fitochimica) ed internazionali (PSE- Phytochemical European Society). Ha competenze nel campo delle droghe vegetali soprattutto per quel che concerne lo studio dei composti bioattivi e della loro attività biologica. DALLA PIANTA ALL’USO TERAPEUTICO DEGLI OLI ESSENZIALI Maria Pia Argentieri Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Via Orabona 4, 70125 Bari. [email protected] Da secoli le piante sono la fonte principale di sostanze utili per la cura e la prevenzione di svariate patologie grazie al loro contenuto di principi bioattivi. In etnomedicina sono riportati diversi esempi di piante utilizzate anche per il trattamento di malattie infiammatorie; tale proprietà è spesso ascritta agli oli essenziali da esse prodotte. Piante particolarmente ricche di oli essenziali appartengono alla famiglia delle Lamiaceae. Molte di esse sono diffuse nella zona Mediterranea, come per esempio timo, origano, rosmarino, basilico, lavanda, menta. In questo lavoro vengono presentati i dati relativi allo studio dell’attività antinfiammatoria degli oli essenziali estratti dalle parti aeree di Lavandula pinnata L. f e dalle foglie di Origanum vulgare ssp hirtum, determinata mediante test di inibizione delle cicloossigenasi (COX-1 e COX-2). Dai dati preliminari è emerso che l’olio essenziale della specie di origano investigata è discretamente più attivo dell’olio della lavanda, mostrando una IC50 pari a 9.1 µg/ml e 11.4 µg/ml, rispettivamente nei confronti della COX-1. La valutazione del profilo quali- quantitativo dell’olio essenziale estratto dalle parti aeree di L. pinnata ha mostrato un profilo caratteristico per questa specie in quanto il componente principale è risultato essere il carvacrolo (84%). L’indagine fitochimica, ha evidenziato che anche l’olio essenziale di O. vulgare ssp. hirtum è caratterizzato da un elevato contenuto di carvacrolo (89%). Il carvacrolo è un composto approvato dalla Food and Drug Administration come additivo alimentare. È inoltre una sostanza molto studiata per le sue numerose proprietà biologiche. In continuazione di studi già effettuati da noi sulle sue attività neuromodulatorie dopaminergiche e serotonergiche, in questo contesto è stata valutata anche la capacità del carvacrolo di inibire le cicloossigenasi. Una possibile correlazione tra l’attività della molecola e quella degli oli essenziali di L. pinnata e O. vulgare ssp. hirtum verrà discussa. Con il Patrocinio di: Gruppo di lavoro di Farmacognosia e Fitoterapia Con il Contributo Liberale di: