FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO
STAGIONE 2012/2013
Inaugurazione Stagione 2012/2013 della Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Teatro Carignano
14 - 18 novembre 2012 | prima nazionale
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4
LE 6° CONTINENT
(Il sesto continente)
testo di Daniel Pennac
regia Lilo Baur
con Ludovic Chazaud, Claudia De Serpa Soares, Mich Ochowiak,
Hélène Patarot, Kostas Philippoglou, William Purefoy e Ximo Solano
scene Oria Puppo
luci Philippe Vialatte
costumi Agnès Falque
musiche Mich Ochowiak
collaborazione artistica Clara Bauer
C.I.C.T - Théâtre des Bouffes du Nord Parigi/ Théâtres de la Ville de Luxembourg
in coproduzione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino
e Compagnie Rima
in collaborazione con Il Funaro di Pistoia e con l’aiuto di Roberto Roberto
con il sostegno di Cercle des Partenaires des Bouffes du Nord
Spettacolo con soprattitoli in italiano
traduzione soprattitoli a cura di Paola Goglio. Soprattitoli realizzati da Neon Video
Alcune tra le realtà più prestigiose del panorama teatrale europeo uniscono energie e progettualità
per una nuova produzione firmata dallo scrittore francese di culto Daniel Pennac.
Un uomo cammina. Un uomo distinto, calmo, determinato avanza senza fretta, con tutti gli attributi
di un ragionevole potere. Avanza contro corrente, come se risalisse un fiume, ma senza sforzo. La
corrente non è violenta ma è costante, inarrestabile: senza la minima impetuosità ecco che, poco a
poco, spoglia il nostro uomo. Gli sfila il telefonino, ma l’uomo non si turba; gli prende il cappello e
l’uomo non se ne accorge; gli toglie la giacca, e poi i pantaloni, e le scarpe e le calze, e tutto
questo viene gettato mano a mano al centro del sesto continente, senza che sembri turbarsene.
Infine l’uomo si trova solo e nudo al centro dei propri scarti. Chi è costui seduto tutto solo al centro
del sesto continente? E cos’è dunque questo sesto continente? È un territorio immenso, formato
da tutti i rifiuti che l’umanità getta in mare, aggregati dalle correnti marine nel cuore del Pacifico,
dove costituiscono un pattumiera galleggiante delle dimensioni di un continente.
Raccontando la vita di quest’uomo, dalla nascita all’esilio, la regista Lilo Baur si propone di
celebrare la grande “Storia dei nostri Rifiuti”, surreale riflessione evocata da visioni ora oniriche,
ora ironiche, beffarde, malinconiche. Lo humour del testo di Daniel Pennac, senza mai cadere nella
didattica o nella predica moralizzatrice, sostiene uno spettacolo che si rivela una potente opera
buffa sui nostri scarti, lontano da ogni velleità di pia dimostrazione ecologica.
Star della letteratura internazionale, intellettuale capace di parlare a un pubblico estremamente
vasto, protagonista di reading appassionanti e autore teatrale, Daniel Pennac con Il paradiso degli
orchi, La fata Carabina e Il signor Malaussène entra nella storia della letteratura.
12, via Rossini
10124 Torino – Italy
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La sua opera è tradotta in tutto il mondo: romanzi, saggi, libri per bambini e fumetti.
Nata in Svizzera, alla carriera teatrale Lilo Baur affianca quella cinematografica. Ha lavorato come
regista in diversi teatri europei e ha collaborato con Peter Brook per lo spettacolo Fragments.
Teatro Gobetti
15 - 18 novembre 2012 l Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4
ABBASTANZA SBRONZO DA DIRE TI AMO?
di Caryl Churchill
con Carlo Cecchi, Tommaso Ragno
a seguire
PRODOTTO
di Mark Ravenhill
con Carlo Cecchi, Barbara Ronchi
regia Carlo Cecchi
Teatro Stabile delle Marche
Carlo Cecchi è tra gli attori più noti e carismatici della scena italiana: l’indimenticabile Renato
Caccioppoli di Morte di un matematico napoletano (1992, regia Mario Martone) è ora interprete
d’eccezione di questi due testi contemporanei inglesi. Abbastanza sbronzo da dire ti amo? di Caryl
Churchill è una commedia che tratta del rapporto fra “the country” e “a man”, ossia tra Stati Uniti e
un individuo europeo. Fra i due nasce e si sviluppa un rapporto d’amore omosessuale.
Con il procedere della vicenda amorosa e delle prodezze “storiche” della coppia, il turbine
dell’entusiasmo geopoliticoetico-erotico tra i due amanti ha drammatici sviluppi. Caryl Churchill,
inglese, nata nel 1938, è considerata uno dei più grandi drammaturghi viventi. In Prodotto di Mark
Ravenhill, un regista cinematografico racconta a una star il film che intende realizzare: la storia che
racconta è una di quelle ridicole fiction che l’industria hollywoodiana pretende di far passare come
nuovi miti moderni, ma a sorpresa l’oggetto d’amore è un islamico, seppure bello e prestante. Si
apre per l’eroina un conflitto civico-amoroso, ma attraverso crisi strazianti, dove ritornano più o
meno tutti i luoghi comuni dell’immaginario consumistico occidentale, la protagonista arriverà a
un’apoteosi che la trasfigurerà.
Autore, attore e regista, Mark Ravenhill (1966) è considerato il miglior drammaturgo della sua
generazione.
Teatro Carignano
20 novembre - 2 dicembre 2012
TUTTO PER BENE
di Luigi Pirandello
con Gabriele Lavia
e con Gianni De Lellis, Lucia Lavia, Woody Neri, Daniela Poggi, Riccardo Bocci,
Dajana Roncione, Giorgio Crisafi, Riccardo Monitillo
danzatrice Alessandra Cristiani
regia Gabriele Lavia
Teatro di Roma
Gabriele Lavia dirige ed interpreta Tutto per bene, uno dei testi meno frequentati della densa
produzione pirandelliana e lo fa con un attento lavoro sul personaggio principale: ambiguo, anfibio,
sbalestrato, incapace di riappropriarsi della propria vita. Caduta la maschera, a quest’uomo
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distrutto non resta che isolarsi nella follia, trasformandosi in un ridicolo fool. Terzo copione scritto
su misura per Ruggero Ruggeri tra il dicembre 1919 ed il gennaio 1920, Tutto per bene risale al
momento in cui Luigi Pirandello si è affermato sulla scena teatrale italiana come autore. Martino
Lori, il protagonista, in pochi giorni realizza quanto ha sempre ignorato: il tradimento della moglie
defunta consumato con un potente amico di famiglia, dal quale il protagonista ha ricavato numerosi
vantaggi economici e lavorativi, e che, soprattutto, si scopre essere il padre della sua unica figlia,
appena andata in nozze a un ottimo partito. E nonostante la sete di vendetta e l’umiliazione di
comprendere come il suo segreto fosse manifesto a tutti, tra i tanti personaggi “mascherati” di
Pirandello, quello di Lori è uno dei più violentati dalla propria maschera, costretto a rappresentare a
sua insaputa tutte le parti della commedia.
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri - Sala Piccola
20 novembre - 2 dicembre 2012 l prima nazionale
LO STUPRO DI LUCREZIA
di William Shakespeare
adattamento teatrale di Valter Malosti dalla traduzione di Gilberto Sacerdoti
uno spettacolo di Valter Malosti
interpreti Valter Malosti, Alice Spisa, Jacopo Squizzato
Teatro di Dioniso
con il sostegno del Sistema Teatro Torino
La lunga frequentazione di Valter Malosti con l’opera in versi di Shakespeare ha prodotto nelle
passate stagioni piccoli gioielli teatrali come Venere e Adone, premio Associazione Nazionale
Critici di Teatro 2009. Lo Stupro di Lucrezia venne pubblicato nel 1594, l’anno successivo alla
stampa del poemetto gemello Venere e Adone (committente e dedicatario il medesimo Duca di
Southampton). I due lavori sembrano formare una specie di dittico simmetricamente
contrappuntato, in cui la seconda tavola rovescia la prima. E questo lungo monologo è forse uno
dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro visto dalla parte di una donna.
Shakespeare qui dispiega la sua potentissima lingua e la capacità geniale di mescolare l’orrore
all’anti-tragica parodia, con una specie di equilibrio incantatore che inghiotte nella musica delle
parole senza concederci una qualche sospensione liberatoria. Una lingua tesa, turgida che sarà
resa in italiano attraverso l’adattamento teatrale di Valter Malosti tratto dalla recente traduzione in
endecasillabi di Gilberto Sacerdoti. Con questo spettacolo prende l’avvio un progetto di lavoro con
alcuni degli allievi appena diplomati alla Scuola per attori, diretta da Malosti, una sorta di
investimento utopico sul talento e sulle possibilità di futuro di questi giovani.
(spettacolo con scene di nudo)
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Teatro Gobetti
27 novembre - 2 dicembre 2012
RODAGGIO MATRIMONIALE
di Tennessee Williams
con Jurij Ferrini, Fulvio Pepe, Eva Cambiale, Isabella Macchi
regia Jurij Ferrini
Progetto U.R.T. - Compagnia Jurij Ferrini
Jurij Ferrini torna a Tennessee Williams dopo il successo dell’allestimento de Lo zoo di vetro.
Commedia inedita e mai rappresentata in Europa, Rodaggio matrimoniale (titolo originale: Period
of Adjustment) è stato oggetto di una trasposizione cinematografica nel 1962, diretta da George
Roy Hill e interpretata da Anthony Franciosa e da una giovanissima Jane Fonda.
Due coppie manifestano i propri disagi matrimoniali: i due giovani sembrano schiacciati dal timore
di un futuro incerto, e incapaci di avere fiducia l’uno nell’altro; i due sposi più maturi sono in
conflitto sulle modalità di educazione del figlio. Questo testo, estremamente divertente e per molti
versi fuori dalle righe della tradizionale drammaturgica di Williams, è una delicata celebrazione dei
sentimenti.
«Ho conosciuto quest’opera e un altro inedito di Williams, Le eccentricità di un usignolo - scrive il
regista ed inteprete Jurij Ferrini - grazie a Flavia Tolnay, storica agente teatrale e rappresentante
italiana degli eredi di Tennessee Williams.
Flavia è scomparsa nell’agosto scorso. Penso che questa messinscena possa in qualche modo
essere un tributo alla sua memoria e al suo impegno per promuovere la cultura del teatro d’arte».
Teatro Carignano
4 - 9 dicembre 2012
UNA NOTTE IN TUNISIA
di Vitaliano Trevisan
con Alessandro Haber
e con Maria Ariis, Pietro Micci e Roberto Trifirò
regia Andrée Ruth Shammah
Teatro Franco Parenti
Il titolo è Una notte in Tunisia, ma il testo nulla ha a che vedere con l’omonimo standard jazz. La
Tunisia è Hammamet e il protagonista, interpretato magistralmente da Alessandro Haber e diretto
da Andrée Ruth Shammah, è X, al secolo, Bettino Craxi. Vitaliano Trevisan, una delle penne più
interessanti della drammaturgia italiana, ispirandosi a Route el Fawar, testo scritto a quattro mani
da Bobo Craxi e Gianni Pennacchi, narra la vicenda di X e dei suoi ultimi giorni di vita. X è un
uomo di forte carisma, il cui destino è determinato dalla sua natura, dalla sua incapacità di
essere quello che non è, tanto che preferisce affrontare la morte piuttosto che fingere di essere un
altro. «Non viene raccontato l’uomo politico - spiega Haber - piuttosto quello privato. Il grande
dolore per l’esilio, gli eventi drammatici contro cui non si può più fare nulla, ma soprattutto il difficile
rapporto con gli affetti familiari, i figli che non ha mai coccolato... Insomma, un Craxi costretto nella
sua solitudine, senza più amici, senza punti di riferimento... e il suo pensiero che va all’Italia, che
vede dalla costa tunisina, che sogna da lontano con tutta la sofferenza di non potervi tornare. E poi
- aggiunge Haber - la malattia, non solo fisica, ma anche psicologica. Insomma, è uno sfogo
dilagante e sincero. È una resa dei conti, dove non si risparmiano critiche per niente e per
nessuno, né su ciò che è stato, né su ciò che è oggi».
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Teatro Gobetti
4 - 9 dicembre 2012 | prima nazionale
DOPPIO INGANNO
di William Shakespeare
con Lorenzo Bartoli, Luca Di Prospero, Gianluca Gambino, Alessandro Marini,
Barbara Mazzi, Maddalena Monti, Raffaele Musella
primo spettatore Bruce Myers
regia Marco Lorenzi
Il Mulino di Amleto/L’Albero Teatro Canzone in collaborazione con Teatro Carlo Marenco di Ceva
con il contributo della Città di Torino e della Provincia di Torino
con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia
in collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino
e con Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte
Il Mulino di Amleto è una compagnia che nasce nel 2009 per iniziativa di un gruppo di giovani attori
diplomati presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino. Per questo spettacolo hanno scelto di
affrontare una sfida ambiziosissima: mettere in scena Doppio inganno, la “commedia perduta di
William Shakespeare” e ispirata a un episodio del Don Chisciotte di Cervantes. Allestita solo due
volte nel 1613 al Globe Theatre, viene creduta distrutta nell’incendio che devasta la sala. Un primo
manoscritto ricompare nel 1727, ma è solo nell’ottobre del 2010 che il direttore della Royal
Shakespeare Company annuncia il ritrovamento delle ricevute di pagamento per l’iscrizione
dell’opera nello Stationers’ Register, ovvero l’albo degli antichi stampatori di Londra. Alla definitiva
attribuzione a William Shakespeare segue la prima messinscena ufficiale del dramma da parte
della Royal Shakespeare Company di Double Falshood - a lost play by William Shakespeare a
Stratford on Avon, nell’estate del 2011. Mettere in scena questo “giallo” letterario, scrive la
compagnia, è come « fare un tuffo in un mondo in cui l’avventura, il viaggio senza mèta e la
ricerca di sé, la passione e l’ironia sono all’ordine del giorno».
Teatro Carignano
11 - 23 dicembre 2012
MOSCHETA
di Ruzante
con Tullio Solenghi, Maurizio Lastrico, Barbara Moselli, Enzo Paci
regia Marco Sciaccaluga
Teatro Stabile di Genova
Dopo il fortunato debutto sul palcoscenico del Teatro della Corte di Genova, inizia la tournée
nazionale di Moscheta di Angelo Beolco, un classico del teatro italiano del Cinquecento,
interpretato, in questo allestimento diretto da Marco Sciaccaluga, da due protagonisti d’eccezione:
Tullio Solenghi e Maurizio Lastrico. Moscheta mette in scena un mondo contadino dove si parla il
dialetto pavano, contrapposto al contesto ingannatore della città, in cui trionfa la lingua “moscheta”
che appartiene a furbi e imbroglioni. Il testo racconta la storia di Menato, che lascia la campagna
per raggiungere a Padova la moglie di Ruzante, Betìa, un tempo sua amante e della quale si
dichiara ancora innamorato.
Respinto dalla donna, Menato pensa di riconquistarla facendola litigare con il marito. Per questo
confida a Ruzante di aver visto Betìa accettare il corteggiamento di uno sconosciuto. In realtà, la
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donna è attratta da Tonin, un soldato bergamasco suo vicino di casa; ma quando Ruzante le si
presenta travestito da “spagnaruolo” e la corteggia parlando in lingua moscheta, la donna finisce
con l’accettarne le profferte, fingendo poi di averlo riconosciuto quando il marito la insegue
minacciandola di morte. Scatta così un travolgente gioco di bravate e vendette, che coinvolge i tre
uomini nel tentativo di conquistare, ciascuno a modo suo, la bella Betìa.
Teatro Gobetti
11 - 16 dicembre 2012
EDIPO RE
traduzione e adattamento drammaturgico Marco Isidori
con Marco Isidori, Lauretta Dal Cin, Maria Luisa Abate, Paolo Oricco,
regia Marco Isidori
scene e costumi Daniela Dal Cin
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa
con il sostegno del Sistema Teatro Torino
I Marcido tornano per la seconda stagione consecutiva sul palcoscenico del Teatro Gobetti con il
loro Edipo Re, un Edipo “salato Marcido” per la regia di Marco Isidori e le scene e i costumi di
Daniela Dal Cin, un allestimento prodotto insieme al Teatro Stabile di Torino. «Abbiamo sempre
affrontato il Teatro come fosse una fortezza da espugnare - scrive l’Isidori - per scaricarla dei suoi
beni e mettere “in pubblico” l’eventuale tesoro nascosto; una ricchezza che non sappiamo né
computare, né precisamente sappiamo in cosa consista, ma della quale siamo avidi. Sentiamo con
forte sentimento che la sostanza emozionale di un tal genere di bottino, fornisce all’uomo una carta
d’identità che non scade mai. Il documento vivente che dimostra appieno quanto dalla terribile e
meravigliosa parentela umana non si possa proprio scappare, questo documento base, ce lo
stampa soltanto, e in esclusiva per ora, la macchina in moto dell’arte teatrale. Non ci sono
alternative! L’universo sensazionale che la scena compone nei nostri cervelli, niente ha il potere di
suscitarlo con altrettanta significativa intensità linguistica. L’antichità del Teatro garantisce
l’assoluta modernità del Teatro. L’approccio interpretativo alla testualità dell’Edipo, tutta così
fittamente tramata, nonostante sia l’incarnazione della più pura linearità drammatica, è complicato
da infinite contraddizioni e talvolta ci si smarrisce nella folla dei segnali con cui il Poeta ha
modellato il corso dell’azione».
Teatro Gobetti
18 - 23 dicembre 2012 | prima assoluta
ADMURESE
di e con Alessandra Patrucco e Lorena Senestro
basato su testi e canzoni della tradizione popolare piemontese con brani tratti da Cesare Pavese
regia Massimo Betti Merlin
Teatro della Caduta in collaborazione con Cal Gras (Alberg de Cultura - Barcelona) e L’imaginaire
(Musiques d’idées - Strasbourg) - realizzato con il contributo della Città di Torino, della Provincia di
Torino/con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia e della Regione Piemonte
Fondato da Lorena Senestro e Massimo Betti Merlin, Il Teatro della Caduta si è imposto come un
autentico fenomeno teatrale. La compagnia ha saputo mettersi in luce con un progetto artistico
capace di esprimere qualità performativa e rigore stilistico. Dopo il recente successo al Teatro
Gobetti di Madama Bovary, che segue l’altrettanto acclamato Leopardi Shock, il nuovo spettacolo,
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intitolato Admurèse, è uno sguardo che indaga la prosa poetica di Cesare Pavese, nostalgico ma
lieve, condotto attraverso la lente del femminile. Un gioco teatrale e musicale dove la parola
poetica e le cadenze del dialetto diventano vocalità, musica, recitazione; le logiche e i suoni della
cultura piemontese sono trasfigurati in un orizzonte più vasto, poetico e musicale, che accomuna le
parlate popolari non solo della nostra regione. All’origine del lavoro c’è anche l’incontro tra Lorena
Senestro e la cantante e compositrice Alessandra Patrucco, che nelle proprie incisioni coniuga
dialetto piemontese e sonorità internazionali.
Teatro Carignano
27 dicembre 2012 - 6 gennaio 2013
NOVECENTO
Ritorno alla prima edizione
di Alessandro Baricco
sulla base dello spettacolo di Gabriele Vacis, Lucio Diana e Roberto Tarasco
con Eugenio Allegri
Società Cooperativa Artquarium
«Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante,
capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse
pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso». Novecento di
Alessandro Baricco è uno dei lavori di maggior successo degli ultimi anni: dopo il debutto ad Asti
Teatro16 ha girato in tournée per sette anni ed è stato applaudito da 120.000 spettatori,
totalizzando un considerevole numero di repliche in Italia e Europa. Il testo è stato tradotto e
messo in scena in numerosi paesi e nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha realizzato la versione
cinematografica, dal titolo La leggenda del pianista sull’oceano, interpretata da Tim Roth.
Eugenio Allegri è l’attore per cui Alessandro Baricco ha scritto questo testo, e perché fosse diretto
da Gabriele Vacis.
«Novecento non sarà più per me semplicemente un numero - spiega Allegri -. Non sarà mai più
soltanto il secolo trascorso. Non sarà mai più un riconosciuto periodo letterario o storico o filosofico
o artistico, e via di seguito. Per me Novecento è stato e sarà per sempre il mio spettacolo e
finalmente lo posso dichiarare: io sono Novecento. Non sono l’unico, ma lo sono».
Teatro Gobetti
8 - 13 gennaio 2013 l Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4
GUERRA
di Lars Norèn
con Francesco Acquaroli, Antonella Attili, Pietro Faiella, Ornella Lorenzano, Cristina Spina
regia Marinella Anaclerio
Compagnia del Sole con il sostegno produttivo di Mittelfest 2011 e Comune di Bari
Guerra si svolge in una qualche landa offesa da un violento conflitto. In un ipotetico dopoguerra
una famiglia cerca di sopravvivere in un precario equilibrio. Madre e due ragazzine, padre soldato
che non dà notizie da due anni: la madre si è messa con il cognato; la figlia maggiore si
prostituisce con i soldati delle forze di pace per mantenere i famigliari; la figlia più piccola,
nonostante gli orrori che la circondano, riesce a mantenere viva la fiamma della speranza. Ma il
ritorno del padre, sanguigno e violento nonostante la cecità che ha guadagnato negli anni di
conflitto, rimette in discussione ogni cosa. Come un animale entrato in un territorio sconosciuto,
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l’uomo non può più far parte del gruppo. Drammaturgo tra i più rappresentati in Europa, lo svedese
Lars Norèn è autore di più di cinquanta testi teatrali e, dal 2009, è il direttore artistico del
Folkteatern di Gothenburg, in Svezia. Le sue opere sono caratterizzate da un crudo realismo, che
mette in luce distorte relazioni famigliari, a loro volta espressioni di una società impoverita nei
principi e nelle aspirazioni.
Diretto da Marinella Anaclerio, Guerra è stato tra gli eventi del XX Mittelfest, rassegna che da
diversi anni ha superato la prima istanza di spazio per autori e interpreti della Mitteleuropa,
allargando i propri confini tematici e artistici verso il Nord del Continente.
Cavallerizza Reale - Maneggio
8 -13 gennaio 2013
CASA D'ALTRI
dal testo di Silvio D’Arzo
un progetto di Giuseppe Bertolucci e Antonio Piovanelli
con Antonio Piovanelli
regia Giuseppe Bertolucci
Spettacolo prodotto nell’ambito del Reggio Parma Festival 2011
in collaborazione con Teatro delle Briciole
Un parroco di montagna, confinato in un paesino della provincia emiliana dove "appaiono strane
anche le cose più ovvie" viene avvicinato da una donna anziana e sola al mondo, Zelinda, che
passa le sue giornate a lavare i panni al fiume. A fronte di un’esistenza grama e vuota, la donna
confessa la sua decisione di togliersi la vita e chiede un impossibile consenso al sacerdote
interrogandolo sulla legittimità di derogare al veto della Chiesa. Ma l’uomo non saprà dare alla
donna che una risposta convenzionale e inadeguata. Giuseppe Bertolucci e Antonio Piovanelli
hanno realizzato Casa d’altri di Silvio D’Arzo attraverso una «prospettiva di forte sottrazione:
sottrarre la messa in scena alla teatralizzazione più ovvia e scontata nei luoghi deputati (i teatri
cittadini) per restituire l’“evidente povertà dei mezzi”, che caratterizza il racconto, la sua
ambientazione e i suoi personaggi. In concreto, quello che si propone è di portare il nostro parroco
a raccontare la sua vicenda e il suo caso di coscienza ai tavoli di un’osteria, seduto in mezzo a una
piccola comunità di spettatori - avventori, quasi si trattasse di un discorso confidenziale tra amici, di
una confessione, magari stimolata e resa possibile da qualche bicchiere di troppo».
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Teatro Carignano
15 - 27 gennaio 2013 | prima mondiale
LA SERATA A COLONO
di Elsa Morante
con Carlo Cecchi, Antonia Truppo, Angelica Ippolito,
e con (in ordine alfabetico) Giovanni Calcagno, Salvatore Caruso, Vincenzo Ferrera,
Dario Iubatti, Giovanni Ludeno, Rino Marino, Paolo Musio, Totò Onnis, Franco Ravera
regia Mario Martone
musiche Nicola Piovani
fondale Sergio Tramonti
suono Hubert Westkemper
luci Pasquale Mari
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Associazione Teatro di Roma
Teatro Stabile delle Marche
«La religione del Sole (dio della luce, della bellezza, della profezia e della peste, chiamato già fra
gli altri suoi nomi innumerevoli anche Apollo, o Febo) determina, coi suoi responsi inquietanti,
dapprima Laio, re di Tebe, a sopprimere il proprio figlio Edipo appena nato; e, in seguito, lo stesso
giovane Edipo a fuggire dalla famiglia putativa che per caso lo aveva sottratto (bambino ignoto e
inconsapevole) al sacrificio paterno. Ma, com’è noto, la fuga non serve a salvare Edipo dal suo
destino: che lo vuole parricida, incestuoso, e re della città dalle sette porte. Finché un giorno,
riconoscendo nella peste che devasta la città il segno della propria colpa e della maledizione
solare, Edipo si acceca con uno spillone della madre moglie suicida; e si condanna alla mendicità e
all’esilio, trascinandosi dove càpita, accompagnato dalla figlia Antigone.
L’ultima sua stazione predestinata, dove trova una fine e una sepoltura, è Colono, luogo
consacrato alle Furie figlie della Notte (dette anche le Eumenidi, cioè le Benigne)».
Questo l’Antefatto di La serata a Colono, l’unica opera per il teatro di Elsa Morante, ispirata
all’Edipo a Colono di Sofocle: pubblicata ne Il mondo salvato dai ragazzini, non è mai stata
rappresentata. Carlo Cecchi ha vissuto accanto alla scrittrice il percorso dei diversi desideri di
messa in scena di questo testo da parte di Eduardo De Filippo, Carmelo Bene, Vittorio Gassman, e
ha immaginato di realizzarla egli stesso. Con Carlo abbiamo lavorato più volte insieme, e più volte
abbiamo parlato de La serata a Colono: l’amore per questo testo ci spinge oggi a lavorare allo
spettacolo.
In parte la compagnia proviene dal gruppo di lavoro di Cecchi e in parte è formata da persone che
hanno lavorato con me, Nicola Piovani, Sergio Tramonti e Angelica Ippolito hanno vissuto con
Cecchi e con la Morante la straordinaria stagione del Granteatro: nell’incontro tra generazioni
diverse rivive lo spirito di un gruppo. (Mario Martone)
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Teatro Gobetti
15 - 20 gennaio 2013
ANTIGONE ovvero una strategia del rito
da Sofocle
progetto e elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrosso
con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Daniela Alfonso, Maurizio Cardillo, Nicoletta Fabbri
Filippo Pagotto, Gabriele Paolocà
regia Elena Bucci con la collaborazione di Marco Sgrosso
CTB - Teatro Stabile di Brescia/Le Belle Bandiere/con il sostegno del Comune di Russi
Elena Bucci è una centaura in giacca di pelle nera, un’Antigone già morta, che rivive la propria
storia, ricompie il proprio olocausto, appartata, estatica, invasata, come le donne isteriche di
Charcot. Elena Bucci e Marco Sgrosso hanno creato la compagnia Le Belle Bandiere nel 1992,
dopo aver lavorato nel nucleo storico del Teatro di Leo dal 1985 al 2001. Si sono imposti da tempo
sulle scene per la rilettura dei classici in chiave contemporanea, attraverso l’utilizzo di un
linguaggio teatrale vicino alla sensibilità del nostro tempo: «E ritroviamo in Antigone - scrivono gli
artisti - quella stessa motivazione “necessaria” che ha spinto autori come Anouilh e Brecht a
riscrivere il mito adattandolo alla propria epoca, l’eterno conflitto tra legge ed etica e tra pietà e
necessità. In epoche tiepide e cariche di paura, ci appare salutare riflettere su temi come questi. Il
teatro resta uno dei pochi riti collettivi attraverso i quali la comunità si ritrova a sentire e a pensare
insieme, e a vivere sollecitazioni non soltanto intellettuali ma anche fisiche. E attraverso la
celebrazione di questo rito si può raggiungere quella “catarsi”, che cambia forma e senso a
seconda del pubblico, del tempo, del luogo».
Teatro Carignano
17 gennaio - 7 aprile 2013 l prima nazionale - Fuori abbonamento
HÄNSEL E GRETEL
dei fratelli Grimm
con Camilla Alisetta, Andrea Fazzari, Marco Lorenzi, Marlen Pizzo
regia Eleonora Moro
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
«Nei pressi di una grande foresta viveva un povero taglialegna con sua moglie e i suoi due
bambini. Il ragazzo si chiamava Hänsel e la bambina Gretel. Avevano poco da mangiare, e una
volta, quando una grande carestia colpì la zona, egli non poté più procurare alla sua famiglia
neanche il pane quotidiano...».
Ha così inizio la fiaba di Hänsel e Gretel, delle molliche di pane e della casa di marzapane, nata
dalla penna dei fratelli Grimm. Anche quest’anno il Teatro Stabile di Torino riapre le porte del
Teatro Carignano per raccontare ai più piccoli una storia universale e popolare al contempo, un
racconto di bene e male, di coraggio e magia. «La fiaba - scriveva Tolkien - è un reame che
contiene molte altre cose accanto a elfi e fate, oltre a gnomi, streghe, trolls, giganti e draghi:
racchiude i mari, il sole, la luna, il cielo, e la terra e tutte le cose che sono in essa, alberi e uccelli,
acque e sassi, pane e vino, e noi stessi, uomini mortali, quando siamo vittime di un incantesimo».
La coppia di protagonisti prenderà vita in un allestimento per la regia e la drammaturgia di
Eleonora Moro. Lo spettacolo, nella cornice del Teatro Carignano, sarà non solo un modo per
raccontare ai bambini una storia senza tempo e riflettere sui suoi significati insieme a mamma e
papà, ma anche per scoprire la più importante sala teatrale storica della nostra Città.
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«Raccontare storie ha, da sempre, un grandissimo e misterioso potere - scrive Eleonora Moro. I
racconti ci accompagnano nella crescita e nella scoperta del mondo: paragonandoci ai protagonisti
delle storie noi incontriamo parti di noi stessi, ci identifichiamo nelle paure, nelle scelte e nei
desideri dei personaggi. Certe favole in particolare ci aprono mondi paurosi in cui possiamo tuffarci
sapendo che qualcuno ci verrà a salvare, un lusso che nella vita non accade, ma che a teatro ci
possiamo ancora e ci potremo sempre permettere. Per questo la scelta e la proposta di Hänsel e
Gretel. In questa fiaba due fratelli (energia maschile ed energia femminile) lottano insieme per
superare ostacoli, affrontare le più terribili prove archetipiche (la fame, l’abbandono e la morte) e
crescere. Insieme. Sono i piccoli i protagonisti e gli eroi di questa storia, nessun adulto è buono in
Hänsel e Gretel: ogni spettatore adulto, guardando lo spettacolo, potrà “risvegliarsi dal letargo” e
ogni bambino avrà, così, ispirazioni da accogliere».
Teatro Gobetti
22 - 27 gennaio 2013
LEI DUNQUE CAPIRÀ...
di Claudio Magris
con Daniela Giovanetti
regia Antonio Calenda
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Claudio Magris ripercorre il mito di Orfeo che scende nell’Ade in cerca della sua Euridice. È lei che
decide di farsi guardare per non tornare a contatto con la banalità, con l’inutile ricerca di un senso,
dopo aver compreso che nell’aldilà c’è uno specchio deformante a rendere la verità inaccessibile.
È lei che lo fa uomo diventando donna nelle sue mani. Ripercorre le fasi salienti della nascita,
crescita e affermazione del suo compagno poeta che mette in versi i pensieri della sua ispiratrice.
È lei che veicola il suo trasporto e indica la direzione al suo astratto poetare. Lei dunque capirà... è
la storia di Orfeo. O meglio, è uno dei possibili modi in cui si potrebbe raccontare oggi il mito del
giovane poeta che scende negli inferi per recuperare la sua amata e che, forse per troppo amore,
si volta a guardarla prima del tempo, contravvenendo alle promesse. Ma in questa messinscena
del mito non c’è nulla. Non ci sono gli inferi, non c’è nemmeno Orfeo: è solo una donna dietro la
porta di un ambiente scarno e cupo, che racconta una storia. La sensibilità, la dolorosa dolcezza e
l’appassionata determinazione di Daniela Giovanetti, diretta da Antonio Calenda, disegnano una
moderna Euridice, testimone di un amore il cui eco si ripete oltre il tempo.
Teatro Carignano
29 gennaio - 10 febbraio 2013
LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI
di Bertolt Brecht
con Umberto Orsini
e con (in ordine alfabetico) Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale,
Diana Manea, Luca Micheletti, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati, Antonio Tintis
regia Claudio Longhi
ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione/Teatro di Roma
«La resistibile ascesa di Arturo Ui, scritta nel 1941 in Finlandia, rappresenta un tentativo di
spiegare al mondo capitalistico l’ascesa di Hitler»: così Bertolt Brecht descrive uno dei testi che
appartengono al suo lungo periodo di esilio dalla Germania nazista. L’ascesa di Ui, tanto resistibile
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quanto ineluttabile, rimane come fissata sul margine della tragedia, ma in qualche modo fotografa i
meccanismi perversi e atemporali della prevaricazione. E così il drammaturgo ambienta la scena
non già in Europa, bensì oltreoceano, in una fantastica Chicago del 1938, nella quale ripercorre le
fasi della costruzione del consenso per Adolf Hitler sulla falsariga di quelle dell’ascesa criminale di
Al Capone. Protagonista di questa “farsa storica” amaramente divertente è Umberto Orsini,
circondato da una compagnia di giovani talenti, e diretto da Claudio Longhi, studioso di storia del
teatro, che da tempo affianca alla sua attività di storico e docente universitario la regia teatrale.
Teatro Gobetti
29 gennaio - 3 febbraio 2013
LEONILDE, STORIA ECCEZIONALE DI UNA DONNA NORMALE
di Sergio Claudio Perroni tratto dall’omonimo testo edito da Bompiani
con Michela Cescon
regia Roberto Andò
Teatro Stabile di Catania
«Sono cresciuta in fretta, io. Neanche il tempo di essere ragazza, ed ero già donna. Cresciuta in
fretta, troppo in fretta.
“Come tutte le belle figliole”, diceva mio padre. Ma in realtà la bellezza non c’entrava. C’entrava la
fame. La fame fa crescere in fretta. Belli e brutti, figliole e figlioli. Se non li ammazza prima».
Ha inizio così Leonilde un testo dedicato alla vita e al pensiero di Nilde Iotti, donna la cui storia
personale testimonia buona parte della storia italiana contemporanea. Scritto da Sergio Claudio
Perroni e diretto da Roberto Andò, Leonilde vede nei panni della Iotti una profonda Michela
Cescon, attrice nota al grande pubblico sia in ambito teatrale sia cinematografico, recentemante
insignita del David di Donatello per Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana «Leonilde scrive Roberto Andò - è soprattutto la storia di una donna determinata, tenace che, per quasi
vent’anni, è stata la compagna “scomoda” di Palmiro Togliatti; una grande donna che, in un’Italia
ancora troppo bigotta per accettare la sua relazione con un uomo sposato, antepone i sentimenti
alla ragione e difende coraggiosamente il valore delle proprie scelte». Con la vita di Nilde Iotti si
ripercorrono i temi centrali della nostra contemporaneità: dal Fascismo alla Seconda Guerra
Mondiale, dalla Resistenza alla nascita della Repubblica, dalla Costituzione alla conquista dei diritti
delle donne.
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri
5 - 10 febbraio 2013
RICORDA CON RABBIA
di John Osborne
con Stefania Rocca, Daniele Russo
regia Luciano Melchionna
Bellini Teatro Stabile di Napoli
La comparsa sulla scena dei testi di John Osborne ha rappresentato uno dei momenti più intensi e
rivelatori del teatro inglese del secondo Novecento. Rappresentata per la prima volta nel maggio
1956, Ricorda con rabbia è accolta da un successo tale che le sue trasposizioni in Europa e nel
mondo sono quasi immediate. Con questa pièce l’autore diventa il portavoce degli Angry Young
Men (Osborne, il primo Pinter, Edward Albee), i giovani arrabbiati che senza mezzi termini
esprimono disagi, aspettative, rabbia delle classi medio-basse. Inquietudine e senso d’impotenza
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sono i sentimenti che vivono i quattro protagonisti: una giovane coppia di estrazione sociale molto
diversa, un loro amico nonché coinquilino e la giovane attrice che per un attimo sembra spezzare i
fragili equilibri dei due sposi.
In questa nuova edizione di un testo chiave della drammaturgia britannica, Stefania Rocca e
Daniele Russo sono i due fragili eroi di una commedia amara ma ancora oggi ambiziosamente
urtante. A sessant’anni di distanza dal bruciante esordio, Ricorda con rabbia è ancora il grido di
dolore di chi non riesce a vedere il futuro.
Teatro Carignano
12 - 24 febbraio 2013
UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO
di Tennessee Williams
con Laura Marinoni, Vinicio Marchioni, Elisabetta Valgoi, Giuseppe Lanino,
Annibale Pavone, Rosario Tedesco
regia Antonio Latella
ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione/Teatro Stabile di Catania
in collaborazione con Stabile/Mobile
Un tram che si chiama desiderio, scritto dal drammaturgo statunitense Tennessee Williams nel
1947, è un testo noto al grande pubblico grazie alla pellicola di Elia Kazan di cui furono protagonisti
Marlon Brando e Vivien Leigh.
L’allestimento proposto da Antonio Latella, che recentemente ha fondato la compagnia
Stabile/Mobile, segna la prima collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione e si colloca
nell’ambito della sua ricerca sull’America, già fonte d’ispirazione del ciclo Francamente me ne
infischio, work in progress in cinque episodi ispirati a Via col Vento.
Blanche è una donna segnata da un trauma che l’ha fatta scivolare nel baratro dell’alcolismo e
della ninfomania: accolta nella casa della sorella e del cognato, scatenerà passioni violente e
incontrollate. «Ho capovolto la storia - scrive Latella - concentrandomi sulla scena finale in cui la
protagonista si abbandona al medico che la allontana dalla casa. Da questa prospettiva lei rivive
l’intera vicenda a ritroso come in una seduta di analisi. Gli spettatori vedranno quindi l’intero
dramma accadere nella testa di Blanche, come se si trattasse della memoria di una vicenda filtrata
dai suoi occhi. Credo che da questa prospettiva il testo possa assumere una dimensione
contemporanea: la sua mente diventa il luogo dell’azione, lo spazio scenico».
(spettacolo con scene di nudo)
Teatro Gobetti
12 - 17 febbraio 2013
UN AMORE DI SWANN
di Marcel Proust
drammaturgia Sandro Lombardi
con Sandro Lombardi, Elena Ghiaurov, Iaia Forte
regia Federico Tiezzi
Compagnia Lombardi - Tiezzi
Federico Tiezzi dirige il suo nuovo spettacolo a partire da uno dei più grandi autori dell’Ottocento:
Marcel Proust. Parte essenziale del primo volume di Alla ricerca del tempo perduto, Un amore di
Swann è un romanzo nel romanzo e pare pensato dal suo autore anche come “dramma” di grande,
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tragicomica teatralità. Inizialmente non inserito nel piano originale della Recherche, è un episodio
estraneo, il racconto in terza persona di un’avventura passata, e serve a introdurre il personaggio
di Charles Swann, alter ego del protagonista, suo modello in tutto il romanzo. Proust descrive la
storia di un tormento, di un amore che diventa ossessione, malattia, rovina: una vicenda di
passione, gelosia, tradimenti nella Parigi della mondanità di fine Ottocento.
La passione che divora Swann è il tema di questo spettacolo: amore come gelosia, tradimento,
ansia, angoscia, solitudine. Ma anche gioia di possesso, condivisione, forza sensuale… Ritratto di
una società in via di disfacimento e analisi accorata ma anche spietata dei moti dell’animo e delle
leggi dell’amore, Un amore di Swann offre la possibilità di una drammaturgia asciutta e tagliente,
spumeggiante di toni comici e drammatici, dolenti e ferocemente ironici.
Teatro Carignano
26 febbraio - 3 marzo 2013
TROVARSI
di Luigi Pirandello
con Mascia Musy, Angelo Campolo, Giovanni Moschella, Ester Cucinotti,
Antonio Lo Presti, Marika Pugliatti, Monia Alfieri, Luca Fiorino
regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi
E.A.R. Teatro di Messina in collaborazione con Daf - Teatro dell’Esatta Fantasia
Nella produzione finale di Luigi Pirandello - ispirata dall’amore tardivo ma intenso per Marta Abba trova spazio una ricca galleria di figure femminili. Scritto nel 1932, Trovarsi è la cronaca del
dramma di Donata Genzi, attrice che ha consacrato se stessa al palcoscenico, negandosi ogni
legame sentimentale. La missione dell’attrice, il suo impulso a illuminare il pubblico ogni sera con
la propria arte, è il prezzo che si chiede alla protagonista; ancora una volta, attraverso una storia
che usa come paradigma una vicenda teatrale, Pirandello affronta temi che riguardano la società, il
modo di relazionarsi tra gli uomini e in particolar modo la ricerca e l’espressione della verità di cui il
palcoscenico può essere il più autentico testimone. Donata Genzi, cavallo di battaglia per grandi
interpreti come Adriana Asti e Valeria Moriconi, è ora Mascia Musy: l’attrice, Premio UBU come
Migliore Attrice Protagonista e Premio Eti Olimpici del Teatro nel 2008 per Anna Karenina, regia di
Eimuntas NekroŠius, torna a interpretare un testo di Pirandello dopo le celebri edizioni di Sei
personaggi in cerca d’autore e Questa sera si recita a soggetto, dove era stata diretta da Giuseppe
Patroni Griffi.
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Cavallerizza Reale - Maneggio
26 febbraio - 21 marzo 2013 | prima assoluta
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4 e nel progetto Teatro di guerra
EDUCAZIONE SIBERIANA
di Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di Mauro
con (in ordine alfabetico) Elsa Bossi, Ivan Castiglione, Luigi Diberti, Francesco Di Leva,
Giuseppe Gaudino, Stefano Meglio, Adriano Pantaleo, Andrea Vellotti
regia Giuseppe Miale di Mauro
scene Carmine Guarino
luci Luigi Biondi
costumi Giovanna Napolitano
da un’idea di Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/ERT - Emilia Romagna Teatro /Teatro Metastasio Stabile
della Toscana
L’esordio letterario di Nicolai Lilin, Educazione siberiana, è stato travolgente: tradotto in venti lingue
sarà presto un film diretto da Gabriele Salvatores e interpretato da John Malkovich.
Primo di una trilogia, il libro è il crudo resoconto di ciò che significa per l’autore far parte degli Urka
siberiani, ultimi discendenti di una stirpe guerriera: uomini che si definiscono “criminali onesti”,
gente animata da un’etica forte e antica, capace di brutalità ma anche di esprimere un codice etico
che paradossalmente si dichiara incorrotto nonostante sia l’espressione di una comunità criminale.
Quando Lilin nasce in Transnistria, regione dell’ex Unione Sovietica oggi Moldova, la criminalità
dilagante è l’unica certezza per un bambino come lui, cresciuto nel culto delle armi, che vengono
esposte in ogni casa ai piedi delle icone religiose, come fossero anch’esse ammantate di sacralità.
Nel suo quartiere, Fiume Basso, si concentrano i criminali espulsi dalla Siberia e la scuola della
strada è l’unica che vale per Nicolai, un’educazione che passa attraverso i “vecchi”, i criminali
anziani ai quali la comunità riconosce lo specialissimo ruolo di «nonni» adottivi. Sono loro, giorno
dopo giorno, a trasmettere valori che paiono in conflitto con quelli criminali: l’amicizia, la lealtà, la
condivisione dei beni. Ma anche la cultura dei tatuaggi che dicono il destino di ognuno, e che
ricoprono la pelle di Nicolai adulto. In uno stile spiazzante, con una dimensione etica tangibile ma
incredibilmente distorta, Educazione siberiana è un moderno romanzo di formazione.
Nicolai Lilin ha trentadue anni e tre romanzi all’attivo, tutti editi da Einaudi. Di origine siberiane, ha
vissuto in Transnistria fino al 2003, quando è giunto in Italia dove già si trovava la madre.
Educazione siberiana (2009) catapulta l’autore alla ribalta letteraria nazionale per la crudezza del
mondo che descrive e per lo stile che gli fanno guadagnare numerosi elogi da critici e da importanti
autori come Roberto Saviano.
Da un lavoro a stretto contatto con Lilin, la compagnia NesT diretta da Giuseppe Miale di Mauro ha
tratto uno spettacolo strutturato come una discesa nell’inferno dei dieci comandamenti
dell’educazione degli Urka.
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Cavallerizza Reale - Manica corta l Spettacolo inserito nel progetto Teatro di guerra
26 febbraio - 3 marzo 2013
UNA CENA ARMENA
di Paola Ponti
consulenza Sonya Orfalian
con Danilo Nigrelli e Rosa Diletta Rossi
regia Danilo Nigrelli
Màlbeck Teatro/La Compagnia della Luna
Una cena armena è una pièce di Paola Ponti nata dall’incontro tra Màlbeck Teatro e Sonya
Orfalian. Figlia della diaspora, dagli anni Settanta, dopo il colpo di Stato di Gheddafi, la Orfalian ha
trovato asilo in Italia, dove ha coltivato la ricerca sulla propria cultura e ha scritto, il testo da cui lo
spettacolo attinge e a cui si mescola: La Cucina d’Armenia. In centotrenta ricette il lavoro porta con
sé le radici di una cultura, offesa e misconosciuta, ma non per questo povera di tradizione.
Attraverso gli ingredienti, che permettono all’autrice la ricostruzione della vita quotidiana in terra
d’Armenia, prende forma il passato del padre, armeno palestinese, rifugiato in terra di Libia e
vissuto senza avere mai avuto una cittadinanza, ma solo un lasciapassare con su scritto:
“Palestinian Refugee in Libya”. Dando sfogo al ricordo di luoghi, usi, proverbi, leggende e
ricorrenze, si mescola il peso dolce a quello amaro di un’eredità da onorare. La regia della pièce è
affidata a Danilo Nigrelli che, insieme a Rosa Diletta Rossi, interpreta il testo. Danilo è Aram, Rosa
Diletta Rossi è Nina, rispettivamente un signore armeno e una ragazzina italiana, i cui destini si
incrociano al calore dell’ojàkh, il focolare.
Teatro Carignano
5 - 10 marzo 2013
IL DISCORSO DEL RE
di David Seidler
con Luca Barbareschi, Filippo Dini
e con (in ordine alfabetico) Ruggero Cara, Chiara Claudi, Roberto Mantovani, Astrid Meloni,
Giancarlo Previati, Mauro Santopietro
regia Luca Barbareschi
Casanova multimedia
Ambientata in una Londra a cavallo tra gli anni Venti e Trenta, Il discorso del Re si concentra sulle
vicende di Albert, secondogenito del Re Giorgio V, che nel ’37 sale al trono con il nome di Giorgio
VI. Era un re amato dal popolo, legato da vero amore alla moglie Elisabetta Bowes - Lyon, ma che
portava con sé un fardello di costrizioni infantili e un bisogno di affetto difficili da trovare in
un’anaffettiva coppia di genitori. Un’insicurezza espressa dall’evidente balbuzie, ragione per cui
viene portato da diversi dottori fino ad arrivare al logopedista australiano Lionel Logue.
Uomo dai metodi eccentrici e anticonformisti, Logue nel tempo insegnerà al Duca di York come
superare l’incubo di parlare in pubblico. Il discorso del re è una commedia umana, in perfetto
equilibrio tra toni drammatici e leggerezze,
che vede nei panni del logopedista Luca Barbareschi affiancato da Filippo Dini nel ruolo di Giorgio
VI. Un capolavoro dello sceneggiatore David Seidler nato per il teatro ma trasformato, nel 2010, in
una pluripremiata pellicola diretta da Tom Hooper. «Il discorso del re - scrive Barbareschi - si
inserisce in quel filone in cui il teatro è soprattutto un inno alla voce e all’importanza delle parole.
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Tutta la vicenda è costituita da una incessante partitura dialettica che ricorda la necessità da parte
delle figure di potere di impiegare le parole giuste. Forse, proprio in questa epoca storica, è una
lezione che andrebbe ripetuta sovente, anche perché una storia acquista maggior valore se
tramandata ai posteri attraverso un persuasivo impianto oratorio».
Teatro Gobetti
5 - 24 marzo 2013 | prima nazionale
AMLETO
di William Shakespeare
con Valter Malosti, Sandra Toffolatti, Mariano Pirrello, Jacopo Squizzato, Roberta Lanave,
Mauro Bernardi, Leonardo Lidi, Christian Mariotti La Rosa
versione italiana, adattamento e regia Valter Malosti
sound designer Gup Alcaro
light designer Francesco Dell’Elba
costumi Federica Genovesi
cura del movimento Alessio Maria Romano
musiche originali Bruno De Franceschi
assistente alla regia Elena Serra
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Teatro di Dioniso con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Dice Testori a proposito dell’Amleto: «La grandezza dell'Amleto è tutta in questo rompersi della
dimensione formale che si lascia trapassare e fa spazio all'urlo profetico che l'opera propriamente
contiene ed esprime. Lo stile traballa per permettere che la tensione di quella chiamata e richiesta
così totale arrivi a farsi pronuncia, o almeno balbettio. La vera struttura dell’Amleto è la totalità con
cui ripropone il cuore del problema umano, è quella suprema domanda sul senso dell’esistere.
Questa domanda, poi, nell'Amleto di Shakespeare non è posta in termini astratti o sfuggenti, ma è
urlata dentro il rapporto tra padre e figlio che è luogo realistico, carnale e umano». «Con questo
nuovo spettacolo - dichiara Malosti - sale a quattro il numero delle rivisitazioni, degli assalti, degli
“imbastardimenti, degli strozzamenti” come direbbe Testori, che ho tentato su e anche contro
questo testo. Ho iniziato da un progetto site specific, nel 1997 per il Festival delle Colline Torinesi,
in cui dentro un enorme fossato/tomba di 20 metri per 12, scavato all’interno di un grande chiostro
del Settecento, alcuni caratteri dell’Amleto si rincorrevano attraverso una partitura dove
movimento, musica e parola aspiravano alla medesima dignità. Nel secondo studio, Ophelia,
operavo uno spiazzamento facendo di Ofelia il motore del racconto e dell’azione; per poi
proseguire nel racconto dell’Amleto attraverso Hamlet X con un cast tutto al femminile. Amleto ha
di suo una sensibilità femminile in un cuore di uomo. Ecco allora che le figure femminili diventano
per Amleto specchi di se stesso, morbosamente attraenti, mentre subito scatta un senso di
irrimediabile alterità nei confronti delle figure maschili. Il linguaggio di Amleto è il linguaggio del
figlio contro i padri. Padri e figli: ecco la nuova partenza; anche se non è certo da un processo
intellettuale che nasce l’impulso per affrontare nuovamente la figura di Amleto, ma da una sfida
fisica e quasi carnale. In scena con me ci sarà un nucleo di giovani attori in gran parte diplomati in
quest’ultimo triennio della Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino, terza tappa del cantiere
shakespeariano dopo Sogno e Lucrezia».
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12 - 24 marzo 2013 l Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4
LA MODESTIA
di Rafael Spregelburd
con (in ordine alfabetico) Francesca Ciocchetti, Maria Paiato,
Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi
regia Luca Ronconi
Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Festival dei Due Mondi di Spoleto e Associazione
Mittelfest, su progetto di Santacristina Centro Teatrale
Talento indiscusso della scena internazionale, capace di imporsi in un panorama teatrale
tradizionalmente poco permeabile alla drammaturgia extraeuropea, Rafael Spregelburd, nato a
Buenos Aires nel 1970, si è rivelato uno degli artisti più geniali ed eclettici dell’ultimo decennio.
Commedia sarcastica, affidata a quattro attori che interpretano otto personaggi, La modestia è una
storia di equivoci e di espedienti, che si svolge in un unico luogo che allude a due spazi e a due
momenti diversi: la Buenos Aires dei nostri giorni, e un paese balcanico in un passato indefinito. La
confusione e lo spaesamento pervadono i personaggi: nessuno si sente mai a casa propria, le
battute apparentemente razionali e pertinenti nascondono la mancanza di certezze e di logica. In
questo ribaltamento delle categorie di spazio e tempo, nella continua negazione delle identità dei
personaggi, si rinsalda l’eccezionale incontro tra Luca Ronconi e Spregelburd. La modestia è il
ritratto di una società in consapevole disfacimento, nella straordinaria interpretazione offerta da
quattro tra i più brillanti artisti della nostra scena: Francesca Ciocchetti, Maria Paiato, Paolo
Pierobon, Fausto Russo Alesi.
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri
12 - 17 marzo 2013
A SANTA LUCIA
di Raffaele Viviani
con Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli, Daniele Russo,
Gigi De Luca, Gina Perna, Angela De Matteo, Luciano D’Amico, Gino De Luca,
Antonietta D’Angelo, Giusy Mellace, Salvatore Cardone, Antonio Roma,
Aniello Palomba, Eduardo Robbio
regia Geppy Gleijeses
Teatro Stabile di Calabria/Teatro Quirino Vittorio Gassman
Dopo il successo de Lo scarfalietto di Eduardo Scarpetta, Geppy Gleijeses e Marianella Bargilli
portano in scena A Santa Lucia (Santa Lucia Nova) testo inedito di Raffaele Viviani. «Vediamo in
scena sempre le stesse, pur meravigliose, commedie di Viviani - spiega Gleijeses -, da La Musica
dei ciechi a Pescatori e Zingari. Questo genio (con Eduardo, ma su sponde opposte) del Teatro
Napoletano, uno dei più grandi al mondo, ci ha regalato perle straordinarie. Eppure scopriamo che
A Santa Lucia è un testo inedito!». La vicenda si sviluppa al Borgo Marinari, sotto Castel dell’Ovo
e, con precisione, al Ristorante Starita.
Qui cocottes, prostitute e nobili decaduti e ubriaconi, poeti in bolletta, “vastasi” di provincia che
vengono sfruttati in città, si incontrano e si scontrano con i “luciani” gli abitanti del Quartiere di
Santa Lucia, arrostiti dal sole, “nzuarati” dal mare, che vivono vendendo ostriche e spighe di grano
arrostite, ma non la loro dignità. «Un capolavoro assoluto - continua Gleijeses - pensate al
cocainomane Bebè che, quasi scrutando il futuro, col monocolo incastrato nell’orbita e il
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doppiopetto stretto fino all’asfissia, pensando al prossimo “viaggio”, dice: “E così viene assopita la
miseria della vita…”».
Cavallerizza Reale - Manica corta
19 marzo - 14 aprile 2013 | prima assoluta
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4 e nel progetto Teatro di guerra
PICCOLA GUERRA PERFETTA
uno spettacolo di Domenico Castaldo
tratto dall’omonimo romanzo di Elvira Dones
con Domenico Castaldo
e con Katia Capato, Ginevra Giachetti, Marta Laneri,
Eleni Maragkaki, Francesca Netto
drammaturgia, canti e movimenti LabPerm
luci e scene Lucio Diana
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte
dell’Attore / progetto realizzato con il contributo della Città di Torino, della Provincia
di Torino, con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia
in collaborazione con Biennale Democrazia
La “piccola guerra perfetta” è quella dichiarata dalla Nato il 24 marzo 1999, in seguito alla feroce
pulizia etnica scatenata da Slobodan Milošević, che si concluderà il 12 giugno dello stesso anno.
Una guerra aerea nei cieli del Kosovo, dove la Nato dà inizio a una escalation di bombardamenti
su tutto il paese con l’operazione Allied Force, diretta dall’americano Clark. L’intervento non colpì
solo obiettivi militari, ma furono effettuati anche interventi “dissuasivi” ed intimidatori nei confronti
della popolazione allo scopo di esercitare una pressione su Milošević; tra questi il bombardamento
delle centrali elettriche, della sede della televisione serba a Belgrado, di colonne di profughi, anche
di etnia kosovara, di industrie chimiche con successive pesanti ricadute ambientali. Il numero
esatto di vittime della guerra, sia serbe che albanesi, militari e civili, non è ancora oggi conosciuto
con esattezza. Questa triste pagina della nostra storia più recente non deve essere dimenticata.
Così come la rabbia delle protagoniste di Piccola guerra perfetta, tre donne assediate a Pristina:
Rea, Nita e Hana. Donne che vivono sulla propria pelle i bombardamenti che gli ottanta giorni di
orrore scatenati dall’esercito serbo infliggono ai civili. Donne normali, arrabbiate, che provano a
resistere e a ribellarsi alla violenza che spazza via ogni cosa, cercando di attraversare tutti i giorni
la città per telefonare al mondo e raccontare quello che sta succedendo.
Elvira Dones è nata a Tirana, è cittadina svizzera e ora vive negli Stati Uniti. Il suo libro, Una
piccola guerra perfetta (Einaudi), scritto in italiano, racconta l’orrore della guerra in Kosovo,
partendo dalle testimonianze dei sopravvissuti.
Domenico Castaldo, diplomato alla scuola del Teatro Stabile di Torino, ha lavorato presso il
Workcenter di Jerzy Grotowski e Thomas Richards. Dal 1996 guida il Laboratorio Permanente di
Ricerca sull’Arte dell’Attore.
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Cavallerizza Reale - Maneggio
27 - 28 marzo 2013 l prima nazionale
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4 e nel progetto Teatro di guerra
REQUIEM FOR GROUND ZERO
di e con Steven Berkoff
East Productions
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Requiem for Ground Zero è un poema di Steven Berkoff nato per rendere omaggio alle vittime
della tragedia dell’11 settembre 2001. «In quel periodo - spiega Berkoff - avevo cercato di ottenere
le date per la mia pièce Messiah: Scenes from a Crucifixion (vincitore del premio Fringe nel 2000),
ed ero stato rifiutato da tutti i teatri sovvenzionati a Londra. Così ho girato la Gran Bretagna e
abbiamo messo in scena Messiah a Oxford, alla Oxford Playhouse la notte del disastro torri
gemelle (…).
Non intendo prendere parti o emettere giudizi ma semplicemente esprimere l’atmosfera di quel
momento… coglierne la “temperatura” per così dire. Immaginare che cosa ha voluto dire, per una
persona ignara di tutto trovarsi su un aereo dirottato dai terroristi che hanno come obiettivo un
schianto fatale contro il simbolo e il cuore di Manhattan e usare il telefono cellulare per effettuare
l’ultima chiamata ai propri cari: l’orrore della situazione, il gelo». L’America ci sembra un luogo
familiare e New York ancora di più. La conosciamo attraverso i film, i libri, la musica, l’architettura.
Sin da bambini siamo stati inondati dal suo spirito fantastico e surreale che ha raggiunto
proporzioni mitiche nelle nostre teste. «Così New York City è rimasta nel nostro subconscio - scrive
Berkoff - e quando è stata colpita, l’onda d’urto ha attraversato incredibilmente anche la Gran
Bretagna. Questa poesia è solo un modesto risultato di alcune di queste onde».
Teatro Gobetti
2 - 7 aprile 2013
È STATO COSÌ
di Natalia Ginzburg
con Sabrina Impacciatore
regia Valerio Binasco
Pierfrancesco Pisani/Parmaconcerti/Teatro della Tosse/Infinito srl
Sensibile, drammatico, schietto: tale è il romanzo di Natalia Ginzburg È stato così, che Valerio
Binasco mette in scena proponendo un intenso ritratto di donna. L’inizio è brutale: uno sparo, la
fine di una vita e l’inizio di una confessione drammatica, un percorso a ritroso nella memoria, per
trovare le tracce di un gesto inevitabile. Lei, giovane insegnante accetta di sposare Alberto,
seppure sappia del suo amore per Giovanna, a sua volta sposata e madre, con la quale da
anni intrattiene una relazione. Il fallimento familiare appare evidente da subito: un crescendo di
illusione e tormento, di indolenza e tradimento, che non viene sanato neppure dalla nascita di una
figlia, la cui prematura scomparsa romperà definitivamente gli equilibri e trascinerà la protagonista
verso un gesto estremo. Storia di amore, egoismo e solitudine, che trova in Sabrina Impacciatore
un’interprete dalla grande forza espressiva. «Finalmente un personaggio sfaccettato - spiega
l’attrice -, di quelli che sogni di incontrare almeno una volta nella tua carriera. Una donna alla
ricerca di un assoluto, impaurita da un grande vuoto d’amore e che si sente inadeguata rispetto
alla vita. È una sognatrice che purtroppo s’innamora dell’uomo sbagliato».
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Cavallerizza Reale - Maneggio
6 - 7 aprile 2013 | prima nazionale
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4 e nel progetto Teatro di guerra
DAS INTERVIEW
dal film di Theo van Gogh
sceneggiatura Theodor Holman
drammaturgia Rachel Booker
tradotto e adattato per il palcoscenico da Stephan Lack
con Birgit Minichmayr, Sebastian Blomberg
regia Martin Kušej
Theater Neumarkt Zurigo
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Intervista è l’adattamento teatrale dell’omonimo film di Theo Van Gogh del 2003. Van Gogh, regista
e autore di numerosi lungometraggi è stato assassinato nel novembre 2004 da un fondamentalista
islamico per aver diretto il cortometraggio Submission. Peter, un importante giornalista politico e
corrispondente di guerra è costretto a intervistare una giovane e procace star della fiction
televisiva, la bionda e inconsistente Katia. L’intervista diventa un vero corpo a corpo e la stanza
dove avviene si trasforma in un ring, in cui i contendenti tra scontri e seduzione mettono in moto un
perverso meccanismo psicologico in cui la parola gridata è un’arma che frastorna e si alimenta con
la menzogna. In questa pièce verità e finzione sono valori che affiorano e scompaiono lasciando
sempre un margine di dubbio.
La regia del lavoro è affidata Martin Kušej, talento ormai consolidato in Germania. Ha lavorato al
Burgtheater di Vienna, alla Staatsschauspiel di Monaco di Baviera, al Teatro Klagenfurt, alla
Deutsches Schauspielhaus, nonché presso la VolksbÜhne di Berlino. Dal 2011 è direttore del
Residenztheater di Monaco di Baviera.
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri
9 - 14 aprile 2013 | prima assoluta
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4
LA BELLEZZA
salvata dai ragazzini
progetto diretto da Gabriele Vacis
ideato da Antonia Spaliviero e Gabriele Vacis
cast artistico in via di definizione
scenofonia Roberto Tarasco
Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Regione Piemonte in collaborazione
con le città di Alessandria, Vercelli, Novara e il progetto Futuri Creativi della città di Moncalieri
in partenariato con le città di Collegno, Rivoli e Grugliasco.
«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la
paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da
operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante
sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo
fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe
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educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la
rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore» (Peppino Impastato).
Un progetto di teatro, cinema, arte e vita quotidiana, con le ragazze ed i ragazzi di Alessandria,
Vercelli e Novara. Grazie ad uno speciale finanziamento del Dipartimento per le politiche giovanili,
con Regione Piemonte e i comuni di Alessandria, Vercelli e Novara, il Teatro Stabile di Torino
sperimenta una nuova modalità di proporre, partecipare e realizzare teatro e cinemadocumentario.
Un set cinematografico itinerante ed una serie di incontri in forma laboratoriale con maestri d’arte
nei luoghi abitualmente frequentati dai giovani metteranno in atto un processo di osservazione e
ricerca, sul tema Bellezza. Il percorso prevede la realizzazione di tre momenti teatrali (uno per ogni
Città), un film-documentario ed infine, approderà con uno speciale allestimento Bellezza, alle
Fonderie Limone nel 2013. Con incontri, set, osservazioni, ascolti, laboratori, messinscene,
scritture, i giovani partecipanti potranno mettersi in gioco in prima persona. Artisti locali e non delle
varie discipline d’arte e artigianato, con la direzione artistica di Gabriele Vacis, guideranno i giovani
in un percorso il cui esito si prevede ricco di sorprese e spunti di riflessione.
Cavallerizza Reale - Maneggio
13 - 14 aprile 2013 l Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4 e nel progetto Teatro di
guerra e programmato in collaborazione con Torinodanza Festival
NINE FINGER
di Fumiyo Ikeda, Alain Platel, Benjamin Verdonck
con Fumiyo Ikeda, Stijn Van Opstal
KVS, Rosas, De Munt/La Monnaie
«Future!» grida Stijn Van Opstal a squarciagola mentre in proscenio Fumiyo Ikeda muove i passi
della propria danza spezzata. Sul suo volto e nei movimenti la sofferenza, la violenza.
Così ha inizio Nine Finger, ideato proprio dalla danzatrice giapponese Ikeda, della compagnia
Rosas, insieme a Benjamin Verdonck e ad Alain Platel. Partito dalle suggestioni di Uzodimna
Iweala autore di Beasts of No Nation - romanzo che narra la storia di Agu, bambino africano che
viene rapito e costretto ad arruolarsi - lo spettacolo colpisce per la carica di violenza e di
introspezione nel male, ma anche nel desiderio.
Sulla scena, dove è presente solo il minimo indispensabile (una grande scatola di cartone, un
materasso sfondato e altre cianfrusaglie da discarica, di nessun valore) ci sono Van Opstal e
Ikeda: il meccanismo studiato insieme a Platel non porta alla definizione dei ruoli, bensì lavora
sulle discrepanze, le antinomie, i pieni e i vuoti.
L’uomo esprime la sofferenza di Agu, rivive i suoi ricordi in maniera plateale, porta tutto fuori di sé.
Usa un microfono per modulare la propria voce, scuote i nervi degli spettatori con toni in falsetto; il
suo corpo segue i complessi schemi vocali muovendosi all’impazzata.
La donna invece incarna l’interiorità, il silenzio del corpo, con una danza semplice e discontinua:
racconta un io ferito, lavora sugli stati intermedi, tra mobilità e immobilità. All’interno di una rigorosa
partitura fisica, riaffiora il ricordo del bambino soldato: le violenze contro le donne e le bambine
inermi, i genitori, un futuro da dottore o chissà cosa, poi la scoperta di una sessualità già malata,
estrema… Nine Finger unisce il talento del grande Alain Platel a quello di Fumiyo Ikeda, che
recentemente ha portato a termine progetti con Forced Entertainment e Oklahoma Nature Theatre.
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Teatro Gobetti
16 - 21 aprile 2013
SOLITUDINE
uno spettacolo dal teatro di Beppe Fenoglio
adattamento drammaturgico Filippo Taricco, Beppe Rosso
con Beppe Rosso
regia Beppe Rosso
A.C.T.I. Teatri Indipendenti con il sostegno della Fondazione Ferrero di Alba
e con la collaborazione del Teatro Sociale “G. Busca” di Alba
con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia
A cinquant’anni dalla morte di Beppe Fenoglio, Beppe Rosso torna alle atmosfere ostinate e
inospitali della Langa e del suo principale cantore, con l’elaborazione dell’atto unico Solitudine,
pubblicato sulla “Gazzetta del Popolo” di Torino il 10 febbraio del 1963, otto giorni prima della
morte dell’autore. Il dramma narra la vicenda di Sceriffo, un partigiano che, incapace di sopportare
la solitudine dello sbandamento, decide di andare a fare visita ad una donna, nella cui casa troverà
la morte. Lo spettacolo porta alla luce e intreccia quelle scene e quei frammenti del teatro
“partigiano” che permettono di intravedere lo scheletro d’insieme di quest’ultimo lavoro incompiuto.
Sullo spazio della scena il “partigiano” cessa di essere un eroe epico: la sua condizione diventa
problematica, il disagio si fa concreto ed esistenziale. Un dramma che a tratti mostra la perdita
delle coordinate morali e le ambiguità dei comportamenti.
Pur nella tensione verso la “giusta causa” la scena si popola di personaggi mitici, tragici, sarcastici,
irrisolti nelle loro contraddizioni, inconciliabili con il mondo ma tremendamente umani. Il titolo
Solitudine è illuminante: la solitudine condivisa da tutti i protagonisti non è astratta, e prima che
esistenziale, si mostra nella sua dimensione storica.
Cavallerizza Reale - Manica corta
16 - 21 aprile 2013
ALAN TURING E LA MELA AVVELENATA
di Massimo Vincenzi
con Gianni De Feo
voce fuori campo di Stefano Molinari
regia Carlo Emilio Lerici
Diritto & Rovescio in collaborazione con Teatro Belli e Garofano Verde 2008
Alan Turing (1912 - 1954) è stato uno dei personaggi più geniali del ventesimo secolo: considerato
il padre dell’intelligenza artificiale, studiò e mise a punto le prime macchine antesignane dei
moderni computer. A cent’anni dalla nascita Massimo Vincenzi, giornalista de La Repubblica, ce lo
racconta in un monologo tratto da immaginarie conversazioni con la madre e scandito dalla voce,
fuori campo, del giudice del processo che lo vide imputato.
Allo scienziato, decorato con l’Ordine dell’Impero Britannico e membro della Royal Society, non fu
risparmiata nessuna umiliazione: processato per il reato di omosessualità, fu condannato alla
castrazione chimica. Alan compì l’unico atto possibile di riaffermazione della propria dignità e
libertà di individuo: si diede la morte mangiando una mela da lui stesso avvelenata col cianuro di
potassio. Questo monologo straordinario, diretto da Carlo Emilio Lerici e interpretato da Gianni De
Feo, restituisce piena dignità a un dramma quasi dimenticato: uno spettacolo che fa riflettere sulle
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tante, troppe, atrocità commesse, ieri come oggi, in nome dell’ipocrisia e del non rispetto della
dignità umana.
Teatro Carignano
23 aprile - 5 maggio 2013
ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
adattamento di Fausto Paravidino e Valerio Binasco
con Francesco Montanari, Deniz Ozdogan, Antonio Zavatteri, Filippo Dini,
Andrea Di Casa, Simone Luglio, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa,
Marcela Serli, Roberto Turchetta
e con Milvia Marigliano
regia Valerio Binasco
Nuova Teatro Eliseo/Compagnia Gank in collaborazione con Gloriababbi Teatro
Valerio Binasco è uno dei più apprezzati registi della nuova generazione, che di recente si è
confrontato con la drammaturgia contemporanea (Ginzburg, Fosse, Paravidino) ma anche con testi
più classici - nella stagione 2009/10 ha diretto per il Teatro Stabile di Torino Filippo di Vittorio
Alfieri. Ora porta in scena Romeo e Giulietta di William Shakespeare, spettacolo che gli è valso il
Premio Ubu 2011 per la miglior regia. Giulietta è Deniz Ozdogan, attrice d’origine turca, ma
impegnata in Italia da anni. Accanto ai due protagonisti si muove un cast di attori eccezionali,
molti dei quali hanno già in passato lavorato con Valerio Binasco. Alcuni membri della compagnia
dello spettacolo fanno parte tra l’altro di due realtà teatrali indipendenti tra le più interessanti del
panorama artistico italiano: la Compagnia Gank (Antonio Zavatteri) e la Gloriababbi Teatro (Filippo
Dini, Giampiero Rappa e Andrea Di Casa).
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri
23 - 28 aprile 2013
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4 e nel progetto Teatro di guerra
GIOCHI DI FAMIGLIA
di Biljana Srbljanovic
traduzione Paolo Magelli
drammaturgia Željka Udovičič
con la Compagnia Stabile del Teatro Metastasio:
Valentina Banci, Mauro Malinverno, Francesco Borchi, Fabio Mascagni, Elisa Cecilia Langone
regia Paolo Magelli
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
Scappare dai luoghi in cui si è nati e cresciuti, sfuggire ad un’identità che non si è scelta e con la
quale si è costretti a confrontarsi: questo è uno dei temi preferiti dalla scrittrice serba Biljana
Srbljanovic, autrice di Giochi di Famiglia. La sua pièce ha luogo nella periferia degradata di una
qualsiasi città europea e racconta di quattro bambini che giocano a fare gli adulti; ed è proprio
aderendo alla cattiveria del mondo che li circonda che questi fanciulli arrivano a commettere atti
estremi, espressione della brutalità insita in ogni uomo. Biljana Srbljanovic è divenuta una firma
nota in Italia grazie al diario scritto durante i terribili bombardamenti della città di Belgrado e
apparso sul quotidiano La Repubblica.
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Paolo Magelli a metà degli anni Settanta è al Teatro Nazionale di Belgrado e da lì inizierà una
carriera che lo porterà a numerosi riconoscimenti nelle principali città jugoslave. Dopo una lunga
esperienza al fianco di Pina Bausch, nel 2010 è diventato direttore artistico del Teatro Metastasio
Stabile della Toscana. Nelle parole di Magelli, Giochi di famiglia è «un testo che crea discussione,
disagio e un dolore sorridente, che ti lascia un punto di domanda nella mente e nello stomaco».
Teatro Gobetti
30 aprile - 5 maggio 2013 l Spettacolo inserito nel progetto Teatro di guerra
QUANDO NINA SIMONE HA SMESSO DI CANTARE
di Darina Al Joundi
con la complicità di Mohamed Kacimi
con Valentina Lodovini
regia Giorgio Gallione
Teatro dell’Archivolto in collaborazione con Circolo dei Lettori di Torino
Darina irrompe nella stanza in cui viene vegliata la salma del padre, toglie la cassetta del Corano e
al suo posto mette Save me di Nina Simone: questo il gesto da cui ha inizio Quando Nina Simone
ha smesso di cantare. Darina è una donna giovane e bella, ma troppo libera in una Beirut
tormentata dalla guerra, dove essere donne non è facile ed essere libere è un sogno oppure una
condanna. Assim era suo padre, un intellettuale laico in esilio, innamorato del jazz e della bella
vita, che insegnava alla figlia il piacere del buon vino, l’amore per la letteratura e a essere libera e
ribelle. Libera dalle regole, dalle tradizioni, dalle religioni e dagli uomini. Ma a Beirut è l’inferno.
Bombardamenti, massacri, fame, isolamento e l’unica legge è quella delle armi. Darina sperimenta
tutto fino in fondo ma dopo la morte del padre viene rinchiusa dalla famiglia in manicomio, dove
l’unico modo per sopravvivere è fingersi pazza e scrivere su fogli immaginari la propria storia.
Quando Nina Simone ha smesso di cantare è un testo teatrale, poi divenuto romanzo, scritto a
quattro mani da Darina Al Joundi e Mohamed Kacimi, successo editoriale e teatrale in Francia,
rivelazione al festival di Avignone nel 2007 e pubblicato in Italia da Einaudi nel 2009. Protagonista
nei panni di Darina in questo allestimento del Teatro dell’Archivolto, Valentina Lodovini, diretta da
Giorgio Gallione.
Teatro Carignano
7 - 19 maggio 2013
QUELLO CHE PRENDE GLI SCHIAFFI
da Leonid Nikolaevič Andreev
con Glauco Mauri e Roberto Sturno
e con (in ordine alfabetico) Leonardo Aloi, Barbara Begala, Marco Blanchi, Mauro Mandolini,
Marco Manfredi, Lucia Nicolini, Roberto Palermo, Stefano Sartore, Paolo Benvenuto Vezzoso
libera versione e regia Glauco Mauri
Compagnia Mauri Sturno
Per celebrare i tre decenni del sodalizio artistico tra Glauco Mauri e Roberto Sturno, due tra i più
grandi attori del palcoscenico italiano, va in scena, nella stagione 2012/13 del Teatro Stabile di
Torino, Quello che prende gli schiaffi, libero adattamento di Mauri dal testo di Leonid Nikolaevič
Andreev, autore e intellettuale russo protagonista dei primi anni del secolo scorso, drammaturgo
amato da Stanislavskij e Mejerchol’d. La chiave grottesca del testo di Andreev viene reinterpretata
in questa messinscena attraverso l’occhio e lo spirito della nostra epoca. Al centro della vicenda
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c’è un uomo che dedica la propria vita alla cultura e alla ricerca e viene per questo vessato e
umiliato dalla tracotanza del potere.
La tragedia deve così mascherarsi da farsa, e l’uomo di scienza dovrà diventare un clown,
costruendosi una nuova vita nella dimensione del palcoscenico come pagliaccio che fa della sua
pubblica umiliazione lo spettacolo più divertente per il pubblico pagante. Il clown è interpretato da
Roberto Sturno mentre Glauco Mauri è un saggio Papà Briquet, presentatore e direttore del circo.
Teatro Gobetti
7 - 12 maggio 2013
ANNA CAPPELLI, UNO STUDIO
di Annibale Ruccello
con Maria Paiato
regia Pierpaolo Sepe
Fondazione Salerno Contemporanea/Teatro Stabile di Innovazione
Monologo per attrice, ultimo testo che Annibale Rucello ha scritto per il teatro prima della sua
improvvisa morte nel 1986, Anna Cappelli ha qui il volto di Maria Paiato, la cui capacità
camaleontica di virare bruscamente voce e toni dona alla protagonista del lavoro insperati quanto
affascinanti risvolti noir. Ed è proprio a partire da questi risvolti che il regista Pierpaolo Sepe
costruisce una tensione hitchcockiana durante tutto il monologo, sfruttando appieno le magnifiche
doti di una delle più esperte attrici del teatro italiano. Paiato - premio UBU 2005 per Maria Zanella restituisce morbosamente, attraverso le espressioni del viso, le movenze e la voce, l’esperienza
interiore del suo personaggio, il suo desiderio di possesso che confluisce nella disperazione del
gesto finale. Ruccello ha saputo non solo delineare un piccolo ma prezioso raccoglitore di figurine
femminili sul limite della follia o dello sdoppiamento della personalità, quanto anticipare l’imminente
decomposizione della struttura sociale italiana, e in particolar modo delle sue donne terribili,
professoresse o impiegate pubbliche, la cui quotidianità affonda in un perversione omicida da cui
non escono né come sante, né come mostri, ma come modelli deviati del presente.
Teatro Carignano
21 - 26 maggio 2013
ELEONORA ULTIMA NOTTE A PITTSBURGH
di Ghigo De Chiara
con Anna Maria Guarnieri
regia Maurizio Scaparro
Fondazione Teatro della Pergola
Considerata la più grande attrice del suo tempo, a distanza di quasi novant’anni dalla morte
Eleonora Duse continua ad affascinare, rivivendo nelle parole di Ghigo De Chiara e nei gesti di
Anna Maria Guarnieri, che la interpreta per il pubblico del Teatro Carignano, una delle sale
predilette dell’interprete. Pallida, sottile, minuta, Duse sperimentava tecniche di recitazione
innovative; attenta alle nuove pratiche e alle correnti d’avanguardia, invitò Gordon Craig nel 1906
alla realizzazione di Rosmersholm, a Firenze, al Teatro alla Pergola. Ed è proprio da un camerino
della sala fiorentina che il regista Maurizio Scaparro riunisce l’inizio e la fine del lungo viaggio,
l’ideale tournée intorno al mondo dell’attrice. Anna Maria Guarnieri evoca gli esordi, i luoghi amati,
gli amori, le lettere sparse negli anni e nei viaggi, e sempre la volontà, malgrado tutto, di viaggiare,
di conoscere e di sperimentare il nuovo, per poi tornare sempre al suo vero amore: il teatro.
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Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri
21 - 26 maggio 2013 l Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4
TAKING CARE OF BABY
di Dennis Kelly
traduzione Pieraldo Girotto
con Isabella Ragonese
e con Matteo Angius, Francesco Bonomo, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza, Sandra Soncini
in video Vinicio Marchioni, Fiammetta Olivieri, Paolo Perinelli
regia Fabrizio Arcuri
materiali sonori Subsonica
tratti da mentale/strumentale
(inedito nel cassetto)
video Lorenzo Letizia
scene Gianni Murru
luci Diego Labonia
costumi Valeria Bernini
assistenza alle scene Michela Bevilacqua
Accademia degli Artefatti - Napoli Teatro Festival Italia
in collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Diretto da Fabrizio Arcuri, con le musiche dei Subsonica, interpretato da una magnifica Isabella
Ragonese, lo spettacolo è un moderno dramma dei nostri giorni, che mescola il linguaggio
televisivo con quello teatrale, trascinando il pubblico in un mondo in cui si confondono verità e
finzione.
Una donna viene accusata di aver assassinato i suoi due bambini: la storia è tratta dalle vicende
giudiziarie di Sally Clark e Angela Cannings, i corrispettivi inglesi del caso Cogne. Il testo è
costruito su interviste e documentazioni dei casi. Una voce fuori scena introduce gli sviluppi del
caso e i personaggi: un politico, il padre, la madre dell’accusata, degli psichiatri, che in una sorta di
Rashomon moderno danno la propria versione dei fatti.
Verità e finzione si sovrappongono, e ancora una volta la realtà mediatica è diversa dalla vita.
L’innocenza della protagonista non è il nocciolo della questione: l’autore è molto più interessato al
modo in cui la vicenda viene trasformata in una occasione di profitto per i coprotagonisti, mentre la
verità si trasforma in un accessorio che ciascuno modella a proprio vantaggio.
Per Accademia degli Artefatti Taking Care of Baby costituisce un’ulteriore tappa di indagine nelle
forme della drammaturgia contemporanea: il testo di Dennis Kelly e le interpretazioni, oltre ai
membri stabili della compagnia, di Isabella Ragonese e Francesca Mazza, ricreano l’atmosfera di
una docu-fiction, riproducendo lo stesso meccanismo perverso che mistifica le informazioni,
allontanando dai fatti per entrare dentro l’universo del soggettivo e organizzando la realtà per
essere manipolata e controllata.
Isabella Ragonese inizia la carriera teatrale come autrice e regista. L’esordio su grande schermo
arriva nel 2006 nel film Nuovomondo di Emanuele Crialese, ma è del 2008 l’affermazione definitiva
con Tutta la vita davanti, diretto da Paolo Virzì. Nel 2010 partecipa al Festival del Cinema di
Cannes nel film di Daniele Luchetti, La nostra vita con Elio Germano. Francesca Mazza, premio
Ubu 2010 come miglior attrice, è stata interprete di Fatzer Fragments, diretta da Fabrizio Arcuri.
Dennis Kelly ha esordito nel 2003. Taking Care of Baby è il testo che ha consacrato Kelly come
drammaturgo di fama mondiale.
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FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO
STAGIONE 2012/2013
Inaugurazione Stagione 2012/2013 della Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Teatro Carignano - 14 - 18 novembre 2012 | prima nazionale
LE 6° CONTINENT
(Il sesto continente)
testo di Daniel Pennac
regia Lilo Baur
C.I.C.T - Théâtre des Bouffes du Nord Parigi/ Théâtres de la Ville de Luxembourg
in coproduzione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino
e Compagnie Rima in collaborazione con Il Funaro di Pistoia e con l’aiuto di Roberto Roberto
con il sostegno di Cercle des Partenaires des Bouffes du Nord
Teatro Gobetti - 15 - 18 novembre 2012
ABBASTANZA SBRONZO DA DIRE TI AMO?
di Caryl Churchill
con Carlo Cecchi, Tommaso Ragno
a seguire
PRODOTTO
di Mark Ravenhill
con Carlo Cecchi, Barbara Ronchi
regia Carlo Cecchi
Teatro Stabile delle Marche
Teatro Carignano - 20 novembre - 2 dicembre 2012
TUTTO PER BENE
di Luigi Pirandello
diretto e interpretato da Gabriele Lavia
Teatro di Roma
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri - Sala Piccola - 20 novembre - 2 dicembre 2012 l
prima nazionale
LO STUPRO DI LUCREZIA
di William Shakespeare
diretto e interpretato da Valter Malosti
Teatro di Dioniso con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Teatro Gobetti - 27 novembre - 2 dicembre 2012
RODAGGIO MATRIMONIALE
di Tennessee Williams
diretto e interpretato da Jurij Ferrini
Progetto U.R.T. - Compagnia Jurij Ferrini
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Teatro Carignano - 4 - 9 dicembre 2012
UNA NOTTE IN TUNISIA
di Vitaliano Trevisan
con Alessandro Haber
regia Andrée Ruth Shammah
Teatro Franco Parenti
Teatro Gobetti - 4 - 9 dicembre 2012 | prima nazionale
DOPPIO INGANNO
di William Shakespeare
regia Marco Lorenzi
Il Mulino di Amleto
Teatro Carignano - 11 - 23 dicembre 2012
MOSCHETA
di Ruzante
con Tullio Solenghi, Maurizio Lastrico, Barbara Moselli, Enzo Paci
regia Marco Sciaccaluga
Teatro Stabile di Genova
Teatro Gobetti - 11 - 16 dicembre 2012
EDIPO RE
con Marco Isidori, Lauretta Dal Cin, Maria Luisa Abate, Paolo Oricco,
regia Marco Isidori
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa
con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Teatro Gobetti - 18 - 23 dicembre 2012 | prima assoluta
ADMURESE
di e con Alessandra Patrucco e Lorena Senestro
regia Massimo Betti Merlin
Teatro della Caduta
Teatro Carignano - 27 dicembre 2012 - 6 gennaio 2013
NOVECENTO
Ritorno alla prima edizione
di Alessandro Baricco
sulla base dello spettacolo di Gabriele Vacis, Lucio Diana e Roberto Tarasco
con Eugenio Allegri
Società Cooperativa Artquarium
Teatro Gobetti - 8 - 13 gennaio 2013
GUERRA
di Lars Norèn
regia Marinella Anaclerio
Compagnia del Sole
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Cavallerizza Reale – Maneggio - 8 -13 gennaio 2013
CASA D'ALTRI
dal testo di Silvio D’Arzo
con Antonio Piovanelli
regia Giuseppe Bertolucci
Spettacolo prodotto nell’ambito del Reggio Parma Festival 2011
in collaborazione con Teatro delle Briciole
Teatro Carignano - 15 - 27 gennaio 2013 | prima mondiale
LA SERATA A COLONO
di Elsa Morante
con Carlo Cecchi, Antonia Truppo, Angelica Ippolito
regia Mario Martone
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Associazione Teatro di Roma
Teatro Stabile delle Marche
Teatro Gobetti - 15 - 20 gennaio 2013
ANTIGONE ovvero una strategia del rito
da Sofocle
con Elena Bucci, Marco Sgrosso
regia Elena Bucci con la collaborazione di Marco Sgrosso
CTB - Teatro Stabile di Brescia/Le Belle Bandiere/con il sostegno del Comune di Russi
Teatro Carignano - 17 gennaio - 7 aprile 2013 l prima nazionale - Fuori abbonamento
HÄNSEL E GRETEL
dei fratelli Grimm
regia Eleonora Moro
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Teatro Gobetti - 22 - 27 gennaio 2013
LEI DUNQUE CAPIRÀ...
di Claudio Magris
con Daniela Giovanetti
regia Antonio Calenda
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Teatro Carignano - 29 gennaio - 10 febbraio 2013
LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI
di Bertolt Brecht
con Umberto Orsini
regia Claudio Longhi
ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione/Teatro di Roma
Teatro Gobetti - 29 gennaio - 3 febbraio 2013
LEONILDE, STORIA ECCEZIONALE DI UNA DONNA NORMALE
di Sergio Claudio Perroni
con Michela Cescon
regia Roberto Andò
12, via Rossini
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Teatro Stabile di Catania
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri - 5 - 10 febbraio 2013
RICORDA CON RABBIA
di John Osborne
con Stefania Rocca, Daniele Russo
regia Luciano Melchionna
Bellini Teatro Stabile di Napoli
Teatro Carignano - 12 - 24 febbraio 2013
UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO
di Tennessee Williams
con Laura Marinoni
regia Antonio Latella
ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione/Teatro Stabile di Catania
in collaborazione con Stabile/Mobile
Teatro Gobetti - 12 - 17 febbraio 2013
UN AMORE DI SWANN
di Marcel Proust - drammaturgia Sandro Lombardi
con Sandro Lombardi, Elena Ghiaurov, Iaia Forte
regia Federico Tiezzi
Compagnia Lombardi - Tiezzi
Teatro Carignano - 26 febbraio - 3 marzo 2013
TROVARSI
di Luigi Pirandello
con Mascia Musy
regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi
E.A.R. Teatro di Messina in collaborazione con Daf - Teatro dell’Esatta Fantasia
Cavallerizza Reale – Maneggio - 26 febbraio - 21 marzo 2013 | prima assoluta
EDUCAZIONE SIBERIANA
di Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di Mauro
con (in ordine alfabetico) Elsa Bossi, Ivan Castiglione, Luigi Diberti, Francesco Di Leva,
Giuseppe Gaudino, Stefano Meglio, Adriano Pantaleo, Andrea Vellotti
regia Giuseppe Miale di Mauro
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/ERT - Emilia Romagna Teatro /Teatro Metastasio Stabile
della Toscana
Cavallerizza Reale - Manica corta
26 febbraio - 3 marzo 2013
UNA CENA ARMENA
di Paola Ponti
con Danilo Nigrelli e Rosa Diletta Rossi
regia Danilo Nigrelli
Màlbeck Teatro/La Compagnia della Luna
12, via Rossini
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Teatro Carignano - 5 - 10 marzo 2013
IL DISCORSO DEL RE
di David Seidler
con Luca Barbareschi, Filippo Dini
regia Luca Barbareschi
Casanova multimedia
Teatro Gobetti - 5 - 24 marzo 2013 | prima nazionale
AMLETO
di William Shakespeare
con Valter Malosti, Sandra Toffolatti, Mariano Pirrello, Jacopo Squizzato, Roberta Lanave,
Mauro Bernardi, Leonardo Lidi, Christian Mariotti La Rosa
versione italiana, adattamento e regia Valter Malosti
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Teatro di Dioniso con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Teatro Carignano - 12 - 24 marzo 2013
LA MODESTIA
di Rafael Spregelburd
con (in ordine alfabetico) Francesca Ciocchetti, Maria Paiato, Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi
regia Luca Ronconi
Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Festival dei Due Mondi di Spoleto e Associazione
Mittelfest, su progetto di Santacristina Centro Teatrale
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri - 12 - 17 marzo 2013
A SANTA LUCIA
di Raffaele Viviani
con Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli
regia Geppy Gleijeses
Teatro Stabile di Calabria/Teatro Quirino Vittorio Gassman
Cavallerizza Reale - Manica corta - 19 marzo - 14 aprile 2013 | prima assoluta
PICCOLA GUERRA PERFETTA
tratto dall’omonimo romanzo di Elvira Dones
interpretato e diretto da Domenico Castaldo
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte
dell’Attore
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Cavallerizza Reale – Maneggio - 27 - 28 marzo 2013 l prima nazionale
REQUIEM FOR GROUND ZERO
di e con Steven Berkoff
East Productions
Teatro Gobetti - 2 - 7 aprile 2013
È STATO COSÌ
di Natalia Ginzburg
con Sabrina Impacciatore
regia Valerio Binasco
Pierfrancesco Pisani/Parmaconcerti/Teatro della Tosse/Infinito srl
Cavallerizza Reale – Maneggio - 6 - 7 aprile 2013 | prima nazionale
DAS INTERVIEW
dal film di Theo van Gogh
con Birgit Minichmayr, Sebastian Blomberg
regia Martin Kušej
Theater Neumarkt Zurigo
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri - 9 - 14 aprile 2013 | prima assoluta
LA BELLEZZA salvata dai ragazzini
progetto diretto da Gabriele Vacis
ideato da Antonia Spaliviero e Gabriele Vacis
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Cavallerizza Reale – Maneggio - 13 - 14 aprile 2013
NINE FINGER
di Fumiyo Ikeda, Alain Platel, Benjamin Verdonck
con Fumiyo Ikeda, Stijn Van Opstal
KVS, Rosas, De Munt/La Monnaie
Teatro Gobetti - 16 - 21 aprile 2013
SOLITUDINE
uno spettacolo dal teatro di Beppe Fenoglio
adattamento drammaturgico Filippo Taricco, Beppe Rosso
interpretato e diretto da Beppe Rosso
A.C.T.I. Teatri Indipendenti
Cavallerizza Reale - Manica corta - 16 - 21 aprile 2013
ALAN TURING E LA MELA AVVELENATA
di Massimo Vincenzi
con Gianni De Feo
regia Carlo Emilio Lerici
Diritto & Rovescio in collaborazione con Teatro Belli e Garofano Verde 2008
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Teatro Carignano - 23 aprile - 5 maggio 2013
ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
adattamento di Fausto Paravidino e Valerio Binasco
regia Valerio Binasco
Nuova Teatro Eliseo/Compagnia Gank in collaborazione con Gloriababbi Teatro
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri - 23 - 28 aprile 2013
GIOCHI DI FAMIGLIA
di Biljana Srbljanovic
regia Paolo Magelli
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
Teatro Gobetti - 30 aprile - 5 maggio 2013
QUANDO NINA SIMONE HA SMESSO DI CANTARE
di Darina Al Joundi
con Valentina Lodovini
regia Giorgio Gallione
Teatro dell’Archivolto in collaborazione con Circolo dei Lettori di Torino
Teatro Carignano - 7 - 19 maggio 2013
QUELLO CHE PRENDE GLI SCHIAFFI
da Leonid Nikolaevič Andreev
con Glauco Mauri e Roberto Sturno
regia Glauco Mauri
Compagnia Mauri Sturno
Teatro Gobetti - 7 - 12 maggio 2013
ANNA CAPPELLI, UNO STUDIO
di Annibale Ruccello
con Maria Paiato
regia Pierpaolo Sepe
Fondazione Salerno Contemporanea/Teatro Stabile di Innovazione
Teatro Carignano - 21 - 26 maggio 2013
ELEONORA ULTIMA NOTTE A PITTSBURGH
di Ghigo De Chiara
con Anna Maria Guarnieri
regia Maurizio Scaparro
Fondazione Teatro della Pergola
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri - 21 - 26 maggio 2013
TAKING CARE OF BABY
di Dennis Kelly
con Isabella Ragonese
regia Fabrizio Arcuri
materiali sonori Subsonica
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Accademia degli Artefatti - Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Fondazione del
Teatro Stabile di Torino
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IL GRUPPO CARIPARMA CRÉDIT AGRICOLE
E IL SOSTEGNO ALL’ARTE
E ALLA CULTURA ITALIANA.
L’Italia vanta un ricchissimo patrimonio culturale in ogni ambito di attività, dalla musica alla pittura,
passando attraverso la letteratura e l’architettura. In questo contesto, l’arte rappresenta un settore di primo
piano, da proteggere e sviluppare.
Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole, che ha tra i suoi obiettivi quello di valorizzare i territori
facendone emergere le eccellenze, ha deciso di offrire un ampio sostegno alla cultura e alla
promozione delle iniziative che valorizzano il territorio in partnership con Enti e Istituzioni
locali.
Valorizzare l’arte e la cultura italiana per Cariparma Crédit Agricole significa costruire un legame di
continuità tra passato e futuro partendo da ciò che ha sempre rappresentato per il Paese motivo d’orgoglio.
Il sostegno alla cultura in tutte le sue forme rappresenta uno degli ambiti della responsabilità sociale del
Gruppo bancario, uno dei canali attraverso i quali restituire alla collettività parte di quanto ottenuto con
l’attività d’impresa.
L’arte è vista inoltre come strumento di coesione e motore di sinergie a livello locale e nazionale, tra enti
pubblici e privati. Chi vi investe agisce con un ruolo di stimolo e di fiducia. Il Gruppo Cariparma Crédit
Agricole intende avere un ruolo attivo nell’aiutare i territori a reagire alla crisi. Di fronte ad
una riduzione delle sovvenzioni statali alla cultura il Gruppo, quale investitore privato, ha intensificato i
suoi interventi nel settore perché ritiene che alla base della crescita del capitale economico dei territori
vi sia lo sviluppo del capitale sociale. Per questo, favorire la cultura significa favorire lo sviluppo
economico.
Investiamo in un capitale che arricchisce tutti.
APERTI AL TUO MONDO.
CARIPARMA
Mostre d’arte
Cariparma si conferma sempre al fianco degli eventi culturali più importanti
del Paese.
Nel 2009 la banca ha promosso la mostra dedicata al Correggio a Parma e quella
dedicata ai Paesaggisti dell’800 a Villa Reale, patrocinata dal Comune di Monza
e del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.
Il 2010 è stato l’anno del Caravaggio a Roma, celebrato in occasione dei festeggiamenti
per i 150 anni della nascita della banca, al fianco delle Scuderie del Quirinale e sotto l’alto
patrocinio della Presidenza della Repubblica. 24 opere autentiche dell’artista provenienti
dai più importanti musei del mondo per rendere omaggio al pittore italiano per eccellenza.
Nel 2011, sempre a Roma, Cariparma è scesa in campo per sostenere la mostra
Palazzo Farnese che ha visto la straordinaria apertura delle sale dell’Ambasciata
di Francia, custodi di un grande patrimonio artistico.
L’istituto di credito è stato poi sponsor e prestatore d’opera, assieme alla Fondazione
Cariparma, in occasione della retrospettiva dedicata a Carlo Mattioli.
Ricordiamo poi la partnership con le Scuderie del Quirinale e con l’Azienda Speciale
Palaexpo di Roma, rinnovata con un nuovo intervento: la mostra Filippino Lippi e
Sandro Botticelli nella Firenze del ‘400.
Nello stesso anno la banca ha sostenuto la grande rassegna dedicata all’Arcimboldo
a Palazzo Reale a Milano, sede anche della monografica dedicata ad Artemisia
Gentileschi, che ha visto la banca come principale sostenitrice.
Cariparma è stata inoltre partner della rassegna evento 25 anni di animazione PIXAR in mostra a Milano ospitata dal Padiglione d’Arte Contemporanea della metropoli
lombarda dove è approdata dopo la prima grande tappa del Moma di New York.
Un capitolo a parte merita la Fondazione Magnani Rocca: la banca è partner
stabile, assieme alla Fondazione Cariparma, di tutte le rassegne artistiche realizzate
nella Villa di Mamiano di Traversetolo. Ne citiamo alcune dedicate a Renato Guttuso,
Antonio Ligabue e Toulouse Lautrec.
Nel complesso, le iniziative di Cariparma hanno raggiunto oltre 2 milioni di visitatori.
In occasione della prossima rassegna dedicata a Tintoretto, alle Scuderie del Quirinale
a Roma, Cariparma ha inoltre finanziato il restauro dell’Ultima Cena di Tintoretto, dipinto
fino ad oggi custodito nella chiesa veneziana di S.Polo.
Il dipinto potrà essere esposto nella capitale proprio grazie ai recenti interventi, per la
prima volta a diretto confronto con l’altra celebre Ultima Cena della chiesa di S. Trovaso.
Festival
Cariparma è da sei anni partner del Festivaletteratura di Mantova, affiancata
dalle controllate FriulAdria e Carispezia che sostengono rispettivamente Pordenonelegge
e il Festival della Mente a Sarzana.
Nel 2011, nell’ambito del festival mantovano, Cariparma ha affiancato con il proprio
marchio gli incontri riservati ai più piccoli (Blurandevù) e gli incontri con Alessandro
Baricco, Erri De Luca e Yehoshua Kenaz.
APERTI AL TUO MONDO.
Stagioni Teatrali
La banca sostiene da sempre la tradizione musicale e artistica delle sue aree storiche
supportando le stagioni del Municipale di Piacenza e del Teatro Regio con il quale
collabora da sempre a favore dell’organizzazione del Festival Verdi.
Dal 2009 Cariparma ha aumentato la sua presenza nei teatri italiani diventando unico
sponsor bancario anche del Teatro Sociale di Como, di cui continua ad essere
sostenitore.
Nel 2010 ha poi rafforzato la rete di partnership culturali sostenendo il Conservatorio
di Torino ed i concerti dell’orchestra degli studenti, al fine di promuovere il talento
creativo dei giovani.
Pubblicazioni
Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole non si limita solo a sponsorizzare iniziative culturali
ma le realizza attraverso la produzione di preziosi volumi d’arte curati da Franco
Maria Ricci, che contribuiscono a valorizzare il patrimonio artistico del territorio:
Correggio e le sue cupole, Napoli, Roma. I volti dell’Impero sono le opere recentemente
realizzate.
Comunicazione
Cariparma Crédit Agricole ha eletto l’arte come strumento di costruzione e comunicazione
della propria identità aziendale, proponendo dal 2008 su agende, calendari e biglietti
di auguri l’immagine di opere artistiche presenti nelle grandi mostre sponsorizzate:
dalla Canestra di Frutta del Caravaggio alle Teste Composte di Arcimboldo.
Anche il layout di filiale e delle aree-self del Gruppo bancario sarà presto rivisitato
all’insegna dell’arte.
Già oggi oltre ad assegni e carte di credito, anche le pareti delle filiali sono personalizzate
con immagini simboliche della storia dell’arte come la Schiava Turca del Parmigianino.
In un prossimo futuro saranno adornate dai personaggi dei grandi pittori del rinascimento
che hanno fatto la storia delle nostre città.
I volti dei dipinti più famosi, interpretati in chiave moderna, rivolgeranno lo sguardo
ai clienti del Gruppo che svolgeranno le operazioni su ATM ad alta automazione, in
un insolito contrasto tra arte e tecnologia.
APERTI AL TUO MONDO.
FRIULADRIA
Mostre d’arte
Nel corso del 2011, nell’ambito delle iniziative per il centenario, la banca ha organizzato
una speciale mostra sulle icone etiopiche portatili che ha avuto un notevole successo
di pubblico e di critica e che si è idealmente collegata con la grande mostra multimediale
“Nigra sum sed formosa” dedicata all’arte dell’Etiopia cristiana, organizzata nel
2009 a Venezia in partnership con l’Università Ca’ Foscari.
Da alcuni anni FriulAdria utilizza la sede della propria direzione generale a Pordenone
per allestire delle mostre d’arte con il duplice obiettivo di arricchire l’offerta culturale
pordenonese soprattutto nel periodo natalizio e di promuovere autori ed espressioni
artistiche del territorio di appartenenza. In questo senso è stata promossa la mostra
“Millenovecentoundici, Le arti in Friuli e Veneto. 100 anni fa”, organizzata
nell’ambito delle iniziative finalizzate a celebrare il centenario della banca, costituita
a Pordenone nel 1911. La rassegna sarà visitabile fino al mese di aprile 2012.
Festival
Fin dalla prima edizione (2001) FriulAdria è partner di Pordenonelegge, la festa del
libro con gli autori che si organizza ogni anno nel mese di settembre a Pordenone. La
banca partecipa alla rassegna non solo in veste di sostenitore e promotore ma anche di
operatore culturale che cura iniziative proprie all’interno del programma. Fra tutte, da
ricordare il “Premio FriulAdria - La Storia in un romanzo” che viene assegnato
ai migliori interpreti del romanzo storico. In questi anni il riconoscimento è andato a grandi
nomi come Arturo Perez Reverte, Abraham Yehoshua, Art Spiegelman e Alessandro Baricco.
Sempre con il ruolo di partner, FriulAdria partecipa al festival internazionale della storia
di Gorizia (èStoria) che si tiene ogni anno a maggio. Nell’ambito della manifestazione,
in un’ottica di sistema tra le eccellenze culturali del Friuli Venezia Giulia, FriulAdria organizza
il “Premio FriulAdria - Il Romanzo della storia”, assegnato ad uno storico (come
Luciano Canfora, Edward Luttwak, Daniel Goldhagen) attento alla dimensione narrativa.
FriulAdria è da sempre partner del Festival Le Giornate del Cinema Muto, l’evento
culturale pordenonese più noto a livello internazionale e vera eccellenza italiana dal
punto di vista della promozione della cultura cinematografica.
Tra gli eventi con i quali esiste un consolidato rapporto di partnership figura, infine, il
Premio giornalistico internazionale “Marco Luchetta”, che viene assegnato ogni anno
a Trieste ai giornalisti inviati nelle zone di guerra o di emergenza umanitaria, nell’ottica
di promuovere una cultura della pace e della solidarietà. Attualmente il premio ha come
presidente della giuria il direttore di Rai Uno, Mauro Mazza.
Stagioni Teatrali
La banca è socia dell’Associazione Teatro Verdi di Pordenone, di cui sostiene,
unica azienda privata, la stagione di prosa, musica, lirica e danza.
Pubblicazioni
Negli ultimi anni FriulAdria si è distinta nel panorama locale per alcune iniziative
editoriali di grande qualità e di notevole spessore culturale. Da ricordare: la collana
“I cataloghi scientifici dei Musei del Friuli Venezia Giulia”, la collana “Segni
da un territorio”, volta a riscoprire e valorizzare artisti veneti e friulani vissuti tra
Ottocento e Novecento, e la collana “I luoghi della modernità”, un’originale
commistione di temi artistici, culturali e gastronomici che ha individuato nell’opera di
grandi artisti del Rinascimento Veneto (Palladio, Giorgione, Tiziano, Veronese) l’origine
di alcuni luoghi d’uso comune.
APERTI AL TUO MONDO.
CARISPEZIA
Mostre d’arte
Per la celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, Carispezia e Fondazione
Carispe hanno sviluppato un progetto per la cultura del territorio che ha portato
all’allestimento della mostra multimediale “Storie”, costituita dal riordino e dalla
valorizzazione dell’Archivio del personale dell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia,
e alla realizzazione del volume strenna di Carispezia “Storie. Il cantiere della nazione
il quartiere degli italiani” di Maurizio Maggiani.
Dal 3 dicembre 2011 al 3 giugno 2012, per festeggiare i primi 15 anni di vita del Museo
Civico “Amedeo Lia”, Carispezia è inoltre sponsor della mostra Divine pitture, che offre
la possibilità di osservare da vicino alcune importanti opere provenienti dalla Collezione
Privata di Amedeo Lia non comprese nell’elenco dei capolavori donati nel 1995.
Festival
Carispezia insieme alla Fondazione Carispe e al Comune di Sarzana è promotrice del primo
festival in Europa dedicato alla creatività e ai processi creativi: il Festival della Mente.
Giunto quest’anno alla sua ottava edizione il programma si è articolato in oltre ottanta
eventi per tutte le fasce d’età: per i bambini e i ragazzi sono stati selezionati oltre
quaranta eventi tra spettacoli e laboratori, mentre per gli adulti sono stati pensati incontri
e confronti con scienziati, filosofi, psicoanalisti e scrittori.
Ricordiamo poi la rassegna “Parole di Giustizia” giunta nel 2011 alla sua terza
edizione grazie al sostegno di Carispezia. L’evento si ispira ai principi dell'uguaglianza,
della tutela dei diritti e della capacità di sintesi tra culture diverse, tre pilastri che
rappresentano il banco di prova delle democrazie contemporanee.
L’iniziativa porta, nella città della Spezia, relatori di prestigio in una tre giorni di vivaci
dibattiti.
Manifestazioni musicali
Fin dagli inizi degli anni ottanta Villa Marigola alla Spezia ha accolto importanti
occasioni di confronto e di dibattito e ha ospitato rassegne letterarie e musicali.
Una tradizione che Carispezia, in linea con i valori del Gruppo Cariparma Crédit
Agricole, ha deciso di mantenere è quella dei Martedì Musicali, con l’obiettivo di
sviluppare nel tempo un percorso musicale autonomo, che assicuri la qualità degli
eventi, l’attenzione ai giovani talenti e la valorizzazione delle risorse locali.
Nel 2011 Carispezia ha rinnovato la collaborazione nata lo scorso anno con il Comune
di Santo Stefano di Magra per l’organizzazione di ”Bellacanzone - Fabbrica di
note e parole”, una rassegna di concerti e incontri pubblici con i protagonisti del
panorama musicale italiano. Dopo l’edizione 2010 che ha visto la partecipazione di
Cristiano de André, Fiorella Mannoia, Elio di “Elio e Le Storie Tese” e Francesco Renga,
nel 2011 la rassegna ha proposto in un mix di concerti e interviste pubbliche a Linus,
Cesare Cremonini, Fabri Fibra, Avion Travel e Modà.
APERTI AL TUO MONDO.
Torino, 8 ottobre 2012
Comunicato stampa
TORINODANZA FESTIVAL 2012
focus domani / Fonderie Limone Moncalieri - Sala grande
19 - 20 ottobre 2012 │ prima italiana - ore 20,00 [durata 50’]
CUISSES DE GRENOUILLE
uno spettacolo per ragazzi di Carlotta Sagna
coreografia Carlotta Sagna
in collaborazione con gli interpreti Tijen Lawton, Satchie Noro, Raphaël Soleilhavoup
interpreti Tijen Lawton, Satchie Noro, Raphaël Soleilhavoup, Arnaud Sallé
creazione sonora e musica dal vivo Arnaud Sallé
luci Jean-Claude Fonkenel
costumi Gaëtan Leudière
ricerca effetti sonori Romain Anklewicz
regia luci Jean-Marc L'Hostis
amministrazione, produzione e diffusione Bureau Cassiopée
Compagnie Caterina & Carlotta Sagna
produttore delegato Al Dente
in coproduzione con La Ménagerie de Verre (Parigi), Théâtre Brétigny - Scène conventionnée du Val
d’Orge, Torinodanza, Pôle Sud - Scène conventionnée pour la danse et la musique (Strasburgo)
con il sostegno di l’Avant-Seine Théâtre de Colombes et du Centre Culturel André Malraux - Scène
nationale de Vandœuvre-lès-Nancy, L'ADAMI
residenze creative Théâtre Brétigny - Scène conventionnée du Val d’Orge, Théâtre Paul Eluard - Scène
conventionnée de Choisy-le-Roi, La Ménagerie de Verre, la Ferme du Buisson - Scène nationale de Marne La
Vallée
La Compagnie Caterina & Carlotta SAGNA è sostenuta da DRAC Île-de-France - Ministère de la Culture et de la
Communication
Caterina e Carlotta Sagna sono artiste associate a Pôle Sud - Scène conventionnée pour la danse et la musique
(Strasburgo)
spettacolo programmato in collaborazione con Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani
Il secondo appuntamento del focus Domani è con Cuisses de Grenouille uno spettacolo per ragazzi di
Carlotta Sagna che debutterà, in prima italiana, alle Fonderie Limone il 19 e il 20 ottobre 2012, alle ore
20.00.
Cuisses de grenouille, spettacolo coprodotto da Torinodanza, è la storia di una bimba che diventerà
ballerina, anche grazie all’incontro con personaggi improbabili, che le svelano la magia della scena: un
maestro giapponese Aikikai che ha paura che la sua arma si ribelli contro di lui, un vecchio ballerino
russo che perde il parrucchino durante le piroette, una ballerina di tango che fuma sigari… E in questo
squisito omaggio al teatro si innesta la presenza centrale di Arnaud Sallé, il musicista con cui la
coreografa ha collaborato nelle sue ultime creazioni.
Tra le artiste che meglio incarnano lo spirito di sperimentazione e di sofisticata intensità espressiva,
Carlotta Sagna si è sempre mossa con disinvoltura tra danza e teatro, coreografia e regia. Ha danzato
con grandi della danza contemporanea tra cui Jan Lauwers e Anne Teresa De Keersmaeker. Nel 2005
si trasferisce in Francia e nel 2009 crea una compagnia con la sorella Caterina. A Torinodanza ha
presentato alcuni dei suoi lavori più toccanti, dove il transfer danza-teatro si fa più concreto, a riprova
del forte legame con la Città.
Il Festival Torinodanza 2012 è organizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, del MiBAC (Ministero
per i Beni e le Attività Culturali), della Regione Piemonte, della Città di Torino ed è realizzato dalla Fondazione del
Teatro Stabile di Torino in collaborazione con Provincia di Torino, Città di Moncalieri, Fondazione Circuito Teatrale
del Piemonte, Prospettiva, Teatro Regio Torino, Unione Musicale, MITO SettembreMusica, Festival Interplay,
CRUD Centro Regionale Universitario per la Danza Bella Hutter, PRIX Italia, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani,
Ambasciata di Israele in Italia/Ufficio culturale, Japan Foundation, RAI Radio 3.
INFO BIGLIETTERIA:
Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 17,00 – Under 14 € 5,00
Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti - via Rossini 8, Torino - dal martedì al sabato, dalle ore
13.00 alle ore 19.00. Domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555
Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it - www.torinodanzafestival.it
Info: [email protected]
INFO STAMPA:
Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Settore Stampa e Comunicazione
Carla Galliano (Responsabile), Simona Carrera
Via Rossini 12 - Torino (Italia). Telefono + 39 011 5169414 - 5169435
E-mail: [email protected] - [email protected]
I giornalisti possono scaricare direttamente la cartella stampa e le foto degli spettacoli dalla Press
Area dei Siti internet: www.teatrostabiletorino.it - www.torinodanzafestival.it
Torino, 31 ottobre 2012
Comunicato stampa
TORINODANZA FESTIVAL 2012
MICHÈLE ANNE DE MEY E JACO VAN DORMAEL
KISS & CRY
Fonderie Limone Moncalieri - Sala Grande
22 - 23 - 24 novembre 2012 - ore 20,30 [durata 90’] | prima italiana
Lo spettacolo finale di Torinodanza 2012 - inserito nella sezione Sguardi distanti - è il sorprendente
KISS & CRY di Michèle Anne De Mey, che debutterà in prima italiana alle Fonderie Limone il 22 - 23 24 novembre. Una creazione irripetibile, frutto di collaborazioni eccezionali in termini di affinità
artistiche e di ibridazione tra linguaggi diversi: cinema e danza si mettono in gara, per inventare una
nuova forma di narrazione.
Questa formula si manifesta attraverso la confluenza di codici, così che lo spettatore assiste a una
coreografia che si costruisce pezzo per pezzo e diventa un evento cinematografico. In cinque capitoli,
uniti come le dita della coreografa Michèle Anne De Mey ripresa dall’occhio attento del regista Jaco Van
Dormael, scorrono paesaggi miniaturizzati, le acque del mare si intorbidano, i movimenti delle dita
mimano l’accendersi e il trasformarsi del sentimento d’amore… Un linguaggio nuovo, un modo di
andare oltre i confini di generi e codici, Kiss & Cry è il risultato di un gruppo ambizioso che sfida i confini
di tutte le discipline artistiche per creare in tempo reale uno spettacolo diverso ogni giorno e ogni giorno
unico.
Il Festival Torinodanza 2012 è organizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, del MiBAC (Ministero
per i Beni e le Attività Culturali), della Regione Piemonte, della Città di Torino ed è realizzato dalla Fondazione del
Teatro Stabile di Torino in collaborazione con Provincia di Torino, Città di Moncalieri, Fondazione Circuito Teatrale
del Piemonte, Prospettiva, Teatro Regio Torino, Unione Musicale, MITO SettembreMusica, Festival Interplay,
CRUD Centro Regionale Universitario per la Danza Bella Hutter, PRIX Italia, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani,
Ambasciata di Israele in Italia/Ufficio culturale, Japan Foundation, RAI Radio 3.
INFO BIGLIETTERIA:
Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 17,00 – Under 14 € 5,00
Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti - via Rossini 8, Torino - dal martedì al sabato, dalle ore
13.00 alle ore 19.00. Domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555
Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it - www.torinodanzafestival.it
Info: [email protected]
INFO STAMPA:
Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Settore Stampa e Comunicazione
Carla Galliano (Responsabile), Simona Carrera
Via Rossini 12 - Torino (Italia). Telefono + 39 011 5169414 - 5169435
E-mail: [email protected] - [email protected]
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Locandina dello spettacolo
focus sguardi distanti / Fonderie Limone Moncalieri - Sala grande
22 - 23 - 24 novembre 2012 │ prima italiana - ore 20,30 [durata 90’]
KISS & CRY
Michèle Anne De Mey e Jaco Van Dormael
in creazione collettiva con Grégory Grosjean, Thomas Gunzig, Julien Lambert,
Sylvie Olivé, Nicolas Olivier
ideazione originale Michèle Anne De Mey, Jaco Van Dormael
coreografie e NanoDanses Michèle Anne De Mey, Grégory Grosjean
messa in scena Jaco Van Dormael
testo Thomas Gunzig
scenario Thomas Gunzig, Jaco Van Dormael
luci Nicolas Olivier
immagini Julien Lambert
assistente Aurélie Leporcq
scenografia Sylvie Olivé
assistita da Amalgame - Elisabeth Houtart, Michel Vinck
assistente alla messa in scena Benoît Joveneau, Caroline Hacq
progettazione suono Dominique Warnier
suono Boris Cekevda
manipolazioni e interpretazione Bruno Olivier, Gabriella Iacono, Pierrot Garnier
costruzione e accessori Walter Gonzales, Amalgame - Elisabeth Houtart, Michel Vinck
concezione seconda scenografia Anne Masset, Vanina Bogaert, Sophie Ferro
direttore di scena Nicolas Olivier
tecnici per la creazione Gilles Brulard, Pierrot Garnier, Bruno Olivier
musiche George Frideric Handel, Antonio Vivaldi, Arvo Pärt, Michael Koenig Gottfried, John Cage,
Carlos Paredes, Tchaikovsky, Jacques Prevert Ligeti, Henryk Gorecki, George Gershwin
delegato di produzione Ludovica Riccardi, Gladys Brookfield-Hampson
comunicazione Ivo Ghizzardi
produzione Charleroi Danses, Centre chorégraphique de la Fédération Wallonie-Bruxelles e
le manège.mons, Centre Dramatique
in coproduzione con Les Théâtre de la Ville de Luxembourg
Torino, 8 ottobre 2012
Comunicato stampa
TORINODANZA FESTIVAL 2012
focus Sguardi distanti
Teatro Carignano
23 - 24 ottobre 2012
ore 20,30 - prima italiana [durata 30’]
ROYAUME UNI
coreografia Angelin Preljocaj
Théâtre de Suresnes Jean Vilar
a seguire - prima italiana [durata 40’]
WHITE CAPS
scritto e diretto da Wilkie Branson
Champloo Dance Company
Per il focus Sguardi distanti di Torinodanza Festival, al Teatro Carignano, il 23 e il 24 ottobre in prima
italiana, Angelin Preljocaj - i cui spettacoli sono nel repertorio della Scala come dell’Opéra di Parigi metterà in scena quattro danzatrici hip-hop nel suo Royaume Uni e il risultato sarà un armonioso
incontro di mondi che si potevano credere inconciliabili.
A seguire, sempre al Carignano, debutterà in prima italiana White caps scritto e diretto da Wilkie Branson,
lo spettacolo di un giovane gruppo britannico che mescola nelle proprie esibizioni cinema e danza, per
creare mondi immaginari, nei quali la forza espressiva dell’hip-hop si con/fonde con lo spessore
visionario di un’avventura vissuta in un video che è memoria, o forse sogno.
Il Festival Torinodanza 2012 è organizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, del MiBAC (Ministero
per i Beni e le Attività Culturali), della Regione Piemonte, della Città di Torino ed è realizzato dalla Fondazione del
Teatro Stabile di Torino in collaborazione con Provincia di Torino, Città di Moncalieri, Fondazione Circuito Teatrale
del Piemonte, Prospettiva, Teatro Regio Torino, Unione Musicale, MITO SettembreMusica, Festival Interplay,
CRUD Centro Regionale Universitario per la Danza Bella Hutter, PRIX Italia, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani,
Ambasciata di Israele in Italia/Ufficio culturale, Japan Foundation, RAI Radio 3.
INFO BIGLIETTERIA:
Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 17,00 – Under 14 € 5,00
Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti - via Rossini 8, Torino - dal martedì al sabato, dalle ore
13.00 alle ore 19.00. Domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555
Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it - www.torinodanzafestival.it
Info: [email protected]
INFO STAMPA:
Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Settore Stampa e Comunicazione
Carla Galliano (Responsabile), Simona Carrera
Via Rossini 12 - Torino (Italia). Telefono + 39 011 5169414 - 5169435
E-mail: [email protected] - [email protected]
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Schede degli spettacoli
focus sguardi distanti / Teatro Carignano
23 - 24 ottobre 2012 │ prima italiana - ore 20,30 [durata 30’]
ROYAUME UNI
coreografia Angelin Preljocaj
con Carole Dauvillier, Jann Gallois, Céline Lefèvre, Emilie Sudre
musiche originali 79D
costumi Nadine Lartigau
luci Cécile Giovansili
assistente alla coreografia Claudia De Smet
coreologia Danielle Levêque
Théâtre de Suresnes Jean Vilar
in coproduzione con Les Théâtres de la Ville de Luxembourg
«Abbiamo passato troppo tempo a separare corpo e anima. Parliamo spesso del corpo come di una
busta. Ma, come Spinoza spiega molto bene, il corpo è una finestra per l’anima. Una delle missioni
della danza è quella di restituire l’anima al corpo. Per dare al corpo un’anima». Ballerino e coreografo
francese di origine albanese, Angelin Preljocaj è il più significativo esponente della nouvelle danse
francese. Portavoce della coreografia sperimentale contemporanea, si è imposto per l’impegno su temi
forti, trattati con un linguaggio gestuale scarno ma poderoso, dinamico e di grande fisicità. Nominato
Cavaliere della Legion d'Onore nel 1998, è fondatore della Compagnie Preljocaj (1984), divenuta nel
1996 Ballet Preljocaj - Centre chorégraphique National d’Aix-en Provence. Royaume Uni, spettacolo
che Torinodanza Festival 2012 presenta in prima italiana, è un appuntamento a lungo rimandato, il
primo approccio di Preljocaj con un genere di danza che è anche movimento culturale. Su invito del
Festival Suresnes cités danse, Preljocaj ha creato un nuovo pezzo che è principalmente la storia di un
incontro tra un artista di eccezionale talento e un unico mondo, con quattro danzatrici hip-hop.
a seguire
focus sguardi distanti / Teatro Carignano
23 - 24 ottobre 2012 │ prima italiana [durata 40’]
WHITE CAPS
scritto e diretto da Wilkie Branson
interpreti Wilkie Branson, Joel Daniel, Shantala Pepe
direttore della fotografia Rob Saunders
documentazione Angela Crawley
trucco Dicy e Tim Ulewicz
grafica Fran Breslin
scenografie Katie Sykes
dramaturg Sarah Dickenson
produttore creativo Ashley Russell
produttori messa in scena Seth Honnor, Kate Yedigaroff
compositore principale Luke Harney
compositori e musicisti Type Sun, DJ Rogue, Leeza Jessie, Shave and a Hair Cut,
Taylor Hayward, Misha Law, Phil King, Crackazat, BOY, Ellie Rusbridge
Champloo Dance Company
spettacolo commissionato da Theatre Bristol, Bristol Old Vic
tour prodotto da Travelling Light
con il supporto di Bristol City Council, Arts Council England
«Ho così tanti ricordi del making of di White Caps che non posso metterne in risalto solo uno o due. Ma
ciò che sembra comune a ciascuno di loro è l’ambizione del progetto, come sembrasse incombere su di
noi, ogni giorno, un invalicabile muro di impossibilità. Ogni volta che abbiamo affrontato questo muro,
abbiamo comunque trovato un modo per risalirlo». La Champloo Dance Company è tra le punte di
diamante del Bristol Ferment, una selezione dei più interessanti artisti, danzatori, interpreti, registi della
cittadina del sud della Gran Bretagna, sostenuta dal Bristol Old Vic. White Caps mescola cinema e
danza, per creare mondi immaginari, nei quali la forza espressiva dell’hip hop si con/fonde con lo
spessore visionario di un’avventura vissuta in un video che è memoria, o forse sogno.
Creata nel 2007 da Wilkie Branson e Joel Daniel, la Champloo Dance Company è una delle principali
compagnie di BBoying del Regno Unito. Il genere prende il nome da una parola giapponese che indica
la combinazione di elementi insoliti per ottenere risultati sorprendenti. L’espressione coreutica, fondata
da una matrice hip-hop su cui si innestano stilemi più tradizionali, è potenziata dalla creazione di corto e
lungometraggi, in cui le arti si fondono in un unicum di estrema eleganza ed energia. Stronger, le cui
musiche sono state realizzare da Type Sun, è un corto che è stato proiettato nei principali festival di
tutto il mondo. Il filmato è solo una delle tappe del progetto White Caps, che in puro stile Champloo
Dance Company unisce danza e cinematografia. White Caps parte da un assunto molto semplice:
seguire il viaggio di due uomini che si imbarcano in un’avventura epica, un percorso sfiancante ma
rivelatorio che nasconde nelle proprie pieghe il parallelismo tra il viaggio e la creazione di uno
spettacolo. Nasce da questa percezione la scelta di condividere in podcast tutte le tappe di questa
avventura. Wilkie Branson ha vinto il prestigioso Arts Foundation Awards 2012.
Torino, 2 ottobre 2012
Comunicato stampa
FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO
Inaugurazione Stagione 2012/2013
Teatro Carignano
mercoledì 14 novembre 2012, ore 20.45
prima nazionale
repliche fino a domenica 18 novembre 2012
LE 6° CONTINENT
(Il sesto continente)
testo di Daniel
regia Lilo
Pennac
Baur
con Ludovic Chazaud, Claudia De Serpa Soares, Mich Ochowiak,
Hélène Patarot, Kostas Philippoglou, William Purefoy e Ximo Solano
scene Oria Puppo
luci Philippe Vialatte
costumi Agnès Falque
musiche Mich Ochowiak
collaborazione artistica Clara Bauer
C.I.C.T - Théâtre des Bouffes du Nord Parigi/ Théâtres de la Ville de Luxembourg
in coproduzione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino
e Compagnie Rima
In collaborazione con Il Funaro di Pistoia e con l’aiuto di Roberto Roberto
Con il sostegno di Cercle des Partenaires des Bouffes du Nord
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Traduzione soprattitoli a cura di Paola Goglio. Soprattitoli realizzati da Neon Video.
L’inaugurazione della Stagione 2012/2013 del Teatro Stabile di Torino sarà affidata a
LE 6° CONTINENT (Il sesto continente) firmato dallo scrittore francese di culto Daniel
Pennac, con la direzione della svizzera Lilo Baur, affermata regista e collaboratrice di
Peter Brook.
Lo spettacolo andrà in scena in prima nazionale al Teatro Carignano di Torino
(Piazza Carignano, 6) mercoledì 14 novembre 2012, alle ore 20.45
12, via Rossini
10124 Torino – Italy
t. +39 011 5169 411
f. +39 011 5169 410
c.f. | p. iva 08762960014
[email protected]
teatrostabiletorino.it
(con repliche fino al 18 novembre).
Interpreti della messa in scena sono: Ludovic Chazaud, Claudia De Serpa Soares,
Mich Ochowiak, Hélène Patarot, Kostas Philippoglou, William Purefoy e Ximo Solano.
Le scene sono di Oria Puppo, le luci di Philippe Vialatte, i costumi di Agnès Falque, le
musiche di Mich Ochowiak, collaborazione artistica Clara Bauer.
La serata di inaugurazione della nuova stagione con lo spettacolo LE 6°CONTINENT
(Il sesto continente) di Daniel Pennac è realizzata dal Teatro Stabile di Torino in
collaborazione e grazie al sostegno di Cariparma Crédit Agricole, nuovo Main Sponsor
dello Stabile torinese. La sponsorizzazione di Cariparma Crédit Agricole che affianca
quella “storica” di Fiat conferma significativamente la fiducia nel lavoro del Teatro Stabile,
testimonia il valore nazionale e internazionale dell’Ente e prelude ad importanti iniziative di
partnership culturale e commerciale.
Alcune tra le realtà più prestigiose del panorama teatrale europeo uniscono energie e
progettualità per una nuova produzione firmata dallo scrittore francese Daniel Pennac.
Un uomo cammina. Un uomo distinto, calmo, determinato avanza senza fretta, con tutti gli
attributi di un ragionevole potere. Avanza contro corrente, come se risalisse un fiume, ma
senza sforzo. Chi è costui seduto tutto solo al centro del sesto continente? E cos’è dunque
questo sesto continente? È un territorio immenso, formato da tutti i rifiuti che l’umanità getta
in mare, aggregati dalle correnti marine nel cuore del Pacifico, dove costituiscono una
pattumiera galleggiante delle dimensioni di un continente.
Attraverso un racconto apparentemente surreale ma carico di ironica intelligenza, la regista
Lilo Baur celebra la grande “storia dei nostri rifiuti”, surreale riflessione evocata da visioni
ora oniriche, ora ironiche, beffarde, malinconiche.
Lo humour del testo di Daniel Pennac, senza mai cadere nella didattica o nella predica
moralizzatrice, sostiene uno spettacolo che si rivela una potente opera buffa sui nostri
scarti, lontano da ogni velleità di pia dimostrazione ecologica.
LE 6° CONTINENT prima del debutto a Torino andrà in scena a Parigi al Théâtre des
Bouffes du Nord dal 13 ottobre al 10 novembre 2012.
INFO BIGLIETTERIA: Per informazioni telefono 011/5169555
Biglietti: Settore A - intero € 34,00 - Settore B - intero € 28,00
Recite: mercoledì 14 novembre 2012 ore 20.45; giovedì 15 novembre, ore 19.30; venerdì 16
novembre, ore 20.45; sabato 17 novembre, ore 15.30 e ore 20.45, domenica 18 novembre, ore 15.30.
Biglietteria del Teatro Stabile di Torino|Teatro Gobetti - via Rossini 8, Torino - dal martedì al sabato,
dalle ore 13.00 alle ore 19.00. Domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555 - Numero Verde
800.235.333
Nei giorni di recita è possibile acquistare i biglietti alla cassa del teatro un’ora prima dell’inizio dello
spettacolo. Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it - [email protected]
INFO STAMPA:
Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Settore Stampa e Comunicazione:
Carla Galliano (Responsabile), Simona Carrera
Via Rossini 12 - Torino (Italia). Telefono + 39 011 5169414 - 5169435
12, via Rossini
10124 Torino – Italy
t. +39 011 5169 411
f. +39 011 5169 410
c.f. | p. iva 08762960014
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Press Area del Sito internet: www.teatrostabiletorino.it
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Presentazione volume “Torino” Cariparma
mercoledì 14 novembre 2012 – ore 18.30
Elenco conferme giornalisti
Franca Cassine – La Stampa
Vera Schiavazzi – La Repubblica
Luigina Moretti o Alessandra Ariagno – Cronacaqui
Barbara Beccaria – Agenzia Ansa
Sergio Trombetta – La Stampa
Guido Barosio – Direttore Torino Magazine e Agenzia La Press
Francesca Angeleri – La Stampa
altre conferme ricevute
Stefanella Campana - Vice Presidente Paralleli-Istituto Euromediterraneo del Nord Ovest
Daniela Piazza - Editore snc
Fiorenzo Alfieri
Scuola dello Spettatore
Luisa Benazzo ([email protected] 347 9178809)
Silvano Bruera ([email protected] 328 1216994)
e sua moglie Anna Maria Albera Bruera ([email protected] 340 1049618)
Ufficio promozione
Lina Barbieri + Giulia Favro
Carla Parsani + 4
prof.ssa Personnettaz
prof.ssa Maccagno + prof. Mauro Comba
prof. Orsini
prof.ssa Corneri
prof.ssa Castelnuovo + 2
architetto Magnano
sig.ra Chiarmetta
NUOVE PRODUZIONI E COPRODUZIONI DEL TEATRO STABILE DI TORINO
CHE DEBUTTANO A TORINO
Teatro Carignano
14 - 18 novembre 2012 | prima nazionale
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4
LE 6° CONTINENT
(Il sesto continente)
testo di Daniel Pennac
regia Lilo Baur
con Ludovic Chazaud, Claudia De Serpa Soares, Mich Ochowiak,
Hélène Patarot, Kostas Philippoglou, William Purefoy e Ximo Solano
scene Oria Puppo
luci Philippe Vialatte
costumi Agnès Falque
musiche Mich Ochowiak
collaborazione artistica Clara Bauer
C.I.C.T - Théâtre des Bouffes du Nord Parigi/ Théâtres de la Ville de Luxembourg
in coproduzione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino
e Compagnie Rima
in collaborazione con Il Funaro di Pistoia e con l’aiuto di Roberto Roberto
con il sostegno di Cercle des Partenaires des Bouffes du Nord
Spettacolo con soprattitoli in italiano
traduzione soprattitoli a cura di Paola Goglio. Soprattitoli realizzati da Neon Video
Teatro Carignano
15 - 27 gennaio 2013 | prima mondiale
LA SERATA A COLONO
di Elsa Morante
con Carlo Cecchi, Antonia Truppo, Angelica Ippolito,
e con (in ordine alfabetico) Giovanni Calcagno, Salvatore Caruso, Vincenzo Ferrera,
Dario Iubatti, Giovanni Ludeno, Rino Marino, Paolo Musio, Totò Onnis, Franco Ravera
regia Mario Martone
musiche Nicola Piovani
fondale Sergio Tramonti
suono Hubert Westkemper
luci Pasquale Mari
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Associazione Teatro di Roma
Teatro Stabile delle Marche
Cavallerizza Reale - Maneggio
26 febbraio - 21 marzo 2013 | prima assoluta
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4 e nel progetto Teatro di guerra
EDUCAZIONE SIBERIANA
di Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di Mauro
con (in ordine alfabetico) Elsa Bossi, Ivan Castiglione, Luigi Diberti, Francesco Di Leva,
Giuseppe Gaudino, Stefano Meglio, Adriano Pantaleo, Andrea Vellotti
regia Giuseppe Miale di Mauro
scene Carmine Guarino
luci Luigi Biondi
costumi Giovanna Napolitano
da un’idea di Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/ERT - Emilia Romagna Teatro /Teatro Metastasio Stabile della Toscana
Teatro Gobetti
5 - 24 marzo 2013 | prima nazionale
AMLETO
di William Shakespeare
con Valter Malosti, Sandra Toffolatti, Mariano Pirrello, Jacopo Squizzato, Roberta Lanave,
Mauro Bernardi, Leonardo Lidi, Christian Mariotti La Rosa
versione italiana, adattamento e regia Valter Malosti
sound designer Gup Alcaro
light designer Francesco Dell’Elba
costumi Federica Genovesi
cura del movimento Alessio Maria Romano
musiche originali Bruno De Franceschi
assistente alla regia Elena Serra
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Teatro di Dioniso con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Cavallerizza Reale - Manica corta
19 marzo - 14 aprile 2013 | prima assoluta
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4 e nel progetto Teatro di guerra
PICCOLA GUERRA PERFETTA
uno spettacolo di Domenico Castaldo
tratto dall’omonimo romanzo di Elvira Dones
con Domenico Castaldo
e con Katia Capato, Ginevra Giachetti, Marta Laneri,
Eleni Maragkaki, Francesca Netto
drammaturgia, canti e movimenti LabPerm
luci e scene Lucio Diana
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte
dell’Attore / progetto realizzato con il contributo della Città di Torino, della Provincia
di Torino, con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia
in collaborazione con Biennale Democrazia
con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia in collaborazione con Biennale Democrazia
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri
9 - 14 aprile 2013 | prima assoluta
Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4
LA BELLEZZA
salvata dai ragazzini
progetto diretto da Gabriele Vacis
ideato da Antonia Spaliviero e Gabriele Vacis
cast artistico in via di definizione
scenofonia Roberto Tarasco
Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Regione Piemonte in collaborazione
con le città di Alessandria, Vercelli, Novara e il progetto Futuri Creativi della città di Moncalieri
in partenariato con le città di Collegno, Rivoli e Grugliasco.
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri
21 - 26 maggio 2013 l Spettacolo inserito nel programma di Prospettiva 4
TAKING CARE OF BABY
di Dennis Kelly
traduzione Pieraldo Girotto
con Isabella Ragonese
e con Matteo Angius, Francesco Bonomo, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza, Sandra Soncini
in video Vinicio Marchioni, Fiammetta Olivieri, Paolo Perinelli
regia Fabrizio Arcuri
materiali sonori Subsonica
tratti da mentale/strumentale
(inedito nel cassetto)
video Lorenzo Letizia
scene Gianni Murru
luci Diego Labonia
costumi Valeria Bernini
assistenza alle scene Michela Bevilacqua
Accademia degli Artefatti - Napoli Teatro Festival Italia
in collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino
SPETTACOLO PER RAGAZZI
Teatro Carignano
17 gennaio - 7 aprile 2013 l prima nazionale - Fuori abbonamento
HÄNSEL E GRETEL
dei fratelli Grimm
con Camilla Alisetta, Andrea Fazzari, Marco Lorenzi, Marlen Pizzo
regia Eleonora Moro
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
RIPRESE
Teatro Gobetti
11 - 16 dicembre 2012
EDIPO RE
traduzione e adattamento drammaturgico Marco Isidori
con Marco Isidori, Lauretta Dal Cin, Maria Luisa Abate, Paolo Oricco,
regia Marco Isidori
scene e costumi Daniela Dal Cin
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa
con il sostegno del Sistema Teatro Torino
ALTRE PRODUZIONI E COPRODUZIONI DEL TEATRO STABILE DI TORINO CHE NON
DEBUTTANO A TORINO MA SONO IN TOURNÉE IN ITALIA
MACBETH
di William Shakespeare
traduzione Nadia Fusini
con Giuseppe Battiston, Frédérique Loliée, Ivan Alovisio, Marco Vergani,
Riccardo Lombardo, Stefano Scandaletti, Valentina Diana, Gennaro Di Colandrea
regia Andrea De Rosa
spazio scenico Nicolas Bovey e Andrea De Rosa
costumi Fabio Sonnino
luci Pasquale Mari
suono Hubert Westkemper
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”
RIII - RICCARDO III
di William Shakespeare
traduzione e adattamento Vitaliano Trevisan
con Alessandro Gassman
e cast in via di definizione
scene Gianluca Amodio
costumi Mariano Tuffano
musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi
videografia Marco Schiavoni
ideazione scenica e regia Alessandro Gassman
Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”/Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Società per Attori
con la partecipazione produttiva di “LuganoInScena”
19 - 24 febbraio 2013 | Teatro Verdi - Padova | prima nazionale
MALAPOLVERE
veleni e antidoti per l’invisibile
testo originale Laura Curino
un progetto di Laura Curino, Lucio Diana, Alessandro Bigatti, Elisa Zanino
con Laura Curino
scenografia e video Lucio Diana
luci Alessandro Bigatti
ricerche Luca Scarlini
musiche originali Roberto Negro
assistente alla drammaturgia Beatrice Marzorati
riprese video e montaggio Eleonora Diana
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Associazione culturale Muse
La stagione 2012/2013 del nostro Stabile vede al suo centro la produzione de La serata a Colono di Elsa
Morante, l’unico testo teatrale della scrittrice di cui nel 2012 ricorre il centenario della nascita, mai rappresentato,
un evento atteso da molti anni nel teatro italiano. Mia la regia, protagonista Carlo Cecchi, amico della scrittrice,
la quale tra gli anni ’60 e ’70 viveva da vicino l’avventura della compagnia di Cecchi, il Granteatro, e per molti
versi ne era partecipe. Coproduciamo questo spettacolo col Teatro Stabile delle Marche guidato da Cecchi e col
Teatro di Roma, la città dove Elsa Morante è nata cent’anni fa. Con il Teatro di Roma si tratta del segmento di
una collaborazione preziosa che, dopo il felice esito delle Operette morali al Teatro Argentina, ha dato frutti
importanti come The Coast of Utopia di Tom Stoppard, portato in scena quest’anno da Marco Tullio Giordana.
Un’altra importante nostra coproduzione, il Macbeth di De Rosa/Battiston/Loliée ha appena iniziato una lunga
tournée nei teatri di tutta Italia; in questo caso il partner è il Teatro Stabile del Veneto, del quale coproduciamo a
nostra volta RIII - Riccardo III tradotto e adattato da Vitaliano Trevisan con la regia di Alessandro Gassman. E
c’è anche l’Amleto di Valter Malosti in questo viaggio nell’universo di Shakespeare, uno spettacolo che lo Stabile
coproduce col Teatro di Dioniso, cercando di tener viva la possibilità di collaborazione con realtà meno garantite
dal punto di vista istituzionale, un compito a mio avviso più che mai necessario in questi tempi di crisi. E
Prospettiva? Prospettiva si trasforma ancora una volta. La crisi rende impossibile la realizzazione del festival
così come gli spettatori lo hanno conosciuto e apprezzato, ma poiché Prospettiva, prima di essere una stagione
(come avrebbe dovuto essere all’inizio del mio mandato) o un festival, è soprattutto una tensione ideale,
abbiamo trovato con Fabrizio Arcuri il modo di tenerla viva all’interno della programmazione ordinaria, come un
filo rosso che si snoda tra produzioni, coproduzioni e ospitalità. La tensione è come sempre quella verso un
teatro del presente e senza confini, che si metta in gioco sia dal punto di vista dei temi che dei linguaggi: e
iniziando così a novembre con Le 6°continent del Théâtre des Bouffes du Nord scritto da Daniel Pennac,
passando per Das Interview messo in scena da Martin Kušej o dal progetto di Gabriele Vacis La Bellezza, e
concludendosi a maggio con Taking Care of Baby di Kelly/Ragonese/Arcuri, Prospettiva 4 - sullo stato delle
cose e del mondo snoderà ben dodici spettacoli, ai quali in autunno potranno aggiungersi alcuni dei vincitori del
bando del Sistema Teatro Torino. Torino e il Piemonte, infatti, sono più che mai presenti nella nostra stagione.
Alla naturale mia predisposizione per un teatro che affondi le radici nel proprio territorio si aggiunge in questo
tempo il compito politico di dare linfa a un tessuto teatrale che ha sempre meno ossigeno dal punto di vista dei
contributi pubblici e delle possibilità di circuito. Anche in questo caso ciò che si programma è articolato e molto
interessante: Baricco/Allegri, Jurij Ferrini, Marcido Marcidorjs, Beppe Rosso, Teatro della Caduta, Mulino di
Amleto, Domenico Castaldo, oltre al progetto speciale di Gabriele Vacis. Si allarga il raggio d’azione dello
Stabile al piano culturale cittadino: spicca in questa stagione il progetto Teatro di guerra che sta coinvolgendo
diversi docenti dell’Università di Torino e numerosi studenti. I docenti, coordinati da Giovanni De Luna, hanno
accolto con entusiasmo la nostra proposta di considerare una sezione degli spettacoli che programmiamo (in
gran parte coincidente con Prospettiva) come uno strumento di approfondimento didattico su un tema come
quello delle guerre contemporanee. Artisti, docenti e studenti si stanno confrontando ad ampio raggio,
proseguendo e allargando un metodo che, da Teatro e storia a Fare gli italiani, ha contraddistinto in questi anni
la vocazione civile dello Stabile.
La coincidenza con Biennale Democrazia non potrà che approfondire e allargare ulteriormente la portata di
questo lavoro. Segnalo infine il grande successo riscosso dai nostri spettacoli che hanno circuitato in questa
stagione, dai Rusteghi alle Operette morali, e cito disordinatamente solo alcuni degli artisti che sfilano nella
programmazione 2012/2013: Gabriele Lavia, Carlo Cecchi, Antonio Latella, Laura Marinoni, Luca Ronconi,
Umberto Orsini, Luca Barbareschi, Glauco Mauri, Maria Paiato, Alessandro Haber, Anna Maria Guarnieri,
Valerio Binasco, Federico Tiezzi, Sandro Lombardi, Iaia Forte, Geppy Gleijeses, Michela Cescon, Isabella
Ragonese, Stefania Rocca, tutti nomi che confermano la forza e la centralità del nostro Stabile nel paesaggio
teatrale italiano.
Mario Martone
Direttore della Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Pochi mesi fa, in occasione della conferenza stampa di presentazione di questa stagione teatrale, mi sono
soffermata su un nodo che unisce tutte le forze produttive e lavorative del nostro Paese: la difficoltà di condurre
un’azienda, in questo caso un Teatro pubblico, in un momento di così grande sofferenza sociale e economica. A
distanza di tempo, questa tematica è ancora drammaticamente attuale, ma è anche chiaro che, nonostante
l’alternarsi di notizie positive o negative, ciascuno di noi deve contribuire a costruire giorno dopo giorno, con
determinazione e consapevolezza, il futuro della generosa e fragile Italia che ben conosciamo. Il nuovo mandato
come presidente dello Stabile si è aperto in controtendenza rispetto al momento di crisi generale, grazie al fatto
che questa struttura ha mostrato di reagire con energia e orgoglio alla sfida di restare attiva, consolidando i livelli
produttivi e di ospitalità. Tutto questo è stato reso possibile anche dalla conferma del sostegno dei soci
fondatori, degli sponsor che continuano a credere nel valore di questo teatro, del nostro pubblico, che affolla le
sale.
Il bagaglio virtuoso maturato nella passata stagione (i due premi Ubu al Direttore Mario Martone per le sue
Operette Morali e al Festival Prospettiva curato da Fabrizio Arcuri, la grande produzione di The Coast of Utopia,
premiata con la Maschera del Teatro e con il Premio della Critica 2012 come miglior spettacolo dell’anno, il
successo di Torinodanza, gli oltre 14.000 abbonati, i dati in crescita costante per occupazione delle sale,
produzione, vendita di spettacoli in tournée e ricavi propri, i progetti dello Stabile esportati in Francia, Germania
e Stati Uniti) ci consegna a quella nuova certamente non scevri di preoccupazione, ma decisi a rimboccarci le
maniche e reagire con l’entusiasmo che ci ha sempre caratterizzato.
Insieme a Mario Martone, Direttore del Teatro Stabile, eccellenza dello spettacolo italiano in campo teatrale,
operistico e cinematografico, questa struttura è in grado di animare numerosi progetti improntati alla trasversalità
tra arte e cultura: il debutto di Le 6° continent (Il sesto continente) di Daniel Pennac, una coproduzione tra
Bouffes du Nord di Parigi e il nostro teatro, con l’inaugurazione della stagione affidata a uno dei nomi più
celebrati della letteratura contemporanea; la produzione di La serata a Colono di Elsa Morante - la prima in
assoluto sulle nostre scene per l’unico suo testo teatrale -, uno spettacolo che riunisce Carlo Cecchi e Martone
in occasione dei cent’anni dalla nascita della grande scrittrice romana, e che sarà preceduto da una serie di
momenti di approfondimento sulla sua opera; Teatro di Guerra, che associa Università di Torino, Biennale della
Democrazia e Teatro Stabile, un ciclo di incontri per affrontare il tema del conflitto nelle sua accezione più
moderna; la quarta edizione di Prospettiva, ancora a firma congiunta con Fabrizio Arcuri. Quest’anno, il Festival
subisce una metamorfosi radicale, trasformandosi in una realizzazione diffusa nei tempi, nei modi e nei luoghi,
ma mantenendo comunque intatta la sua cifra artistica multidisciplinare, giovane e internazionale; il progetto
affidato a Gabriele Vacis, una partnership ottenuta grazie all’Assessorato Regionale alle Politiche Giovanili con i
Comuni di Alessandria, Novara e Vercelli, che si concretizzerà nel far lavorare ragazzi e ragazze sul tema
teatralizzato della Bellezza. Inoltre, molta attenzione viene riservata nel cartellone alle più importanti realtà
piemontesi, ormai saldamente affermate in campo nazionale, e al Sistema Teatro Torino e Provincia,
inesauribile laboratorio-incubatore di nuovi talenti sul territorio regionale.
La collaborazione con Gigi Cristoforetti per Torinodanza Festival ha ribadito lo status di manifestazione più
significativa a livello nazionale d’arte coreutica, che ha trovato alle Fonderie Limone di Moncalieri una casa
d’eccezione per i più celebrati talenti internazionali.
Le numerose tournée sono uno dei pilastri della nostra attività e confermano il riscontro positivo che gli
spettacoli dello Stabile raccolgono nelle principali sale d’Italia, grazie alla professionalità degli artisti e dei tecnici
che portano in giro per il Paese il lavoro di questo teatro.
Ed è proprio con l’orgoglio di presiedere una struttura che lavora e produce che ringrazio il Comune di Torino, la
Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Comune di Moncalieri, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione
CRT, che continuano a sostenerci e a incoraggiarci; Fiat e Cariparma Crédit Agricole, che, attraverso il loro
appoggio, ci forniscono il carburante morale e materiale per continuare nella corsa. Infine, grazie al pubblico che
affolla le nostre sale, affinché continui a farlo con l’affetto di sempre; grazie a Mario Martone, a Filippo Fonsatti,
al Consiglio di Amministrazione e a tutta la straordinaria squadra dello Stabile per la possibilità, davvero unica, di
condividere questo bellissimo percorso, che non è solo lavoro, ma passione, sogno, amicizia, stima, fantasia e
commozione.
Evelina Christillin
Presidente della Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Théâtre des
BOUFFES
DU NORD
Saison 2012 2013 LE 6° CONTINENT Mise en scène Lilo Baur
Texte Daniel Pennac
Production C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes du Nord et Les Théâtres de la Ville de
Luxembourg
Coproduction Compagnie Rima, Fondazione del Teatro Stabile di Torino
En collaboration avec Il Funaro, Pistoia et avec l'aide de Roberto Roberto
Avec le soutien du Cercle des Partenaires des Bouffes du Nord
Contact : Marko Rankov, Production / Tournées
 : +33 (0)1 46 07 32 58 -  : +33 (0)6 22 64 35 16
 : [email protected] LE 6° CONTINENT Mise en scène Lilo Baur
Texte Daniel Pennac
Décors Oria Puppo
Lumières Philippe Vialatte
Costumes Agnès Falque
Musique Mich Ochowiak
Collaboration artistique Clara Bauer
Avec
Ludovic Chazaud, Claudia De Serpa Soares, Mich Ochowiak
Hélène Patarot, Kostas Philippoglou, William Purefoy
et Ximo Solano
Création à Paris, au Théâtre des Bouffes du Nord
du 13 octobre au 10 novembre 2012.
En tournée à partir du 15 janvier 2013
et sur la saison 2013 2014
Durée : 1h30 environ
Production : C.I.C.T./Théâtre des Bouffes du Nord et les Théâtres de la Ville de
Luxembourg
Coproduction : Compagnie Rima, Fondazione del Teatro Stabile di Torino,
En collaboration avec Il Funaro , Pistoia et avec l’aide de Roberto Roberto
Avec le soutien du cercle des Partenaires des Bouffes du Nord
A PROPOS DE LE 6° CONTINENT Un homme marche. Un homme calme, déterminé, impeccable, il avance sans hâte,
porteur de tous les attributs de la puissance raisonnable. Il marche à rebours d'un
courant comme s'il remontait une rivière, mais sans effort. Ce courant, ce sont d'autres
comédiens qui l'incarnent. Un courant sans violence mais constant qui ne s'arrêtera
jamais. Sans la moindre agressivité, ce courant humain dépouille notre homme peu à
peu : il lui hôte son téléphone et l'homme ne s'en émeut pas, il lui prend son chapeau, et
l'homme ne s'en aperçoit pas, il lui enlève sa veste, puis son pantalon, ses chaussures,
ses chaussettes, et tout cela est jeté au fur et à mesure au centre du 6° continent, sans
que l'homme semble s'en émouvoir. Puis, l'homme lui-même, enfin, se retrouve seul et
nu assis au milieu de ses propres déchets.
Qui est cet homme, assis tout seul au milieu du 6° continent ? Et qu'est-ce donc que ce
6° continent ?
C'est un territoire immense, constitué par tous les déchets que l'humanité rejette à la
mer et que des courants marins agrègent au cœur du Pacifique où ils constituent une
poubelle flottante de la taille d'un continent.
En racontant la vie de cet homme de sa naissance à son exil, Lilo Baur et Daniel
Pennac se proposent de retracer l'histoire du 6° continent. La grande Histoire de nos
Déchets, donc, évoquée par des visions tantôt oniriques, tantôt ironiques, tantôt
burlesques, tantôt mélancoliques.
Le matériau privilégié de ce spectacle sera le corps, la voix, la gestuelle, l'invention
permanente des comédiens, danseurs, chanteurs, venus des quatre coins du monde
pour constituer la troupe magique de Lilo Baur.
Quant au texte de Daniel Pennac, son humour soutiendra le spectacle sans jamais
tomber dans la didactique ou le prêche moralisateur.
Il s'agit moins d'une pieuse démonstration écologique que du grand opéra bouffe de
nos gadoues, vécu à travers l’histoire d’une famille obsédée par la propreté.
NOTE D’INTENTION
La première idée que j’ai eue, esquissant ce projet, était l’idée d’un corps nettoyé. Je me
suis ensuite posée la question suivante : une fois ce corps bien lavé et bien nettoyé, où
allait la crasse?
Le thème du propre et du sale me fascine depuis longtemps. Quelle est la perception
humaine du propre et du sale ? Quand est-ce qu’un objet commence à être considéré
comme sale ? Au moment où il devient inutile ? Où il rejoint les déchets ? Et quand est-ce
qu’une personne ou une idée cesse d’être propre ?
Depuis des décennies, nous ne cessons d’accumuler et de jeter tout ce qui ne nous
sert plus. Tous ces déchets constituent des poubelles dont les matériaux non bio
dégradables envahissent nos fleuves, nos terres et même nos océans créant le 6°
Continent.
Au milieu du pacifique, ce vortex, formé de morceaux de plastique imputrescibles
représente aujourd’hui deux fois la taille de la France. Cette espèce de grande soupe
de particules étouffe tortues, poisson et oiseaux qui en meurent, rassasiés, le ventre
vide.
En janvier 2008, j’ai crée Fishlove, adaptée de plusieurs nouvelles de Tchekhov. Daniel
Pennac, après avoir vu cette création, m'a fait la lecture de son livre Ancien malade
des hôpitaux de Paris. La poésie, l’ironie et l'humour de ces histoires m’ont beaucoup
touchée et je lui ai proposé de travailler ensemble.
Il y a deux ans, nous avons commencé par faire un stage de recherche avec toute
l’équipe artistique. Daniel participait aux échauffements physiques de la compagnie,
ainsi qu’aux improvisations avec les comédiens, il se glissait dans la peau d'un acteur.
Après ce stage, Daniel Pennac a proposé des idées, des pensées et des interrogations
qui ont donné naissance à un début d’histoire se cristallisant autour du propre et du
sale.
Travailler avec lui, c’est un va et vient permanent, un jeu de question réponse qui
pourrait s’apparenter au ping-pong. Il te renvoie constamment la balle pour que ton
argument se renforce ou que tu cherches d'autres chemins pour attaquer le thème.
Toute mon équipe artistique est composée de personnes avec lesquelles j’ai déjà
travaillé par le passé et avec lesquelles la Compagnie Rima a organisé des cessions
de recherche. Je tiens à préciser que ce passé commun renforce la complicité,
l’entente et développe une créativité spontanée au sein de l’équipe.
C’est une équipe d’artistes qui s’est lancée dans le vide pour se confronter à une
recherche sur le thème de la propreté et la saleté.
Il est important pour moi, de mentionner chaque membre de l’équipe et de décrire en
quoi consiste notre connivence.
Hélène Patarot, comédienne: nous avons joué ensemble dans la Compagnie
Complicité à Londres et elle a travaillé à maintes reprises avec Peter Brook. Hélène
Patarot a aussi adapté les nouvelles de Tchekhov pour ma création 2008 Fishlove.
Claudia De Serpa Soares, danseuse au sein de la Compagnie Sasha Walz: elle a
participé comme comédienne à la création «Fishlove» et comme assistante et
chorégraphe dans l’opéra « Didon et Enée » que j’ai mis en scène à l’opéra de Dijon.
Kostas Philippoglu, comédien et metteur en scène : nous avons collaboré ensemble au
sein de la Compagnie Complicité et dans plusieurs spectacles en Grèce. Il a
également participé comme comédien à la création de «Fishlove» et «Le Conte
d’hiver » crée à Vidy-Lausanne en 2010.
Mich Ochowiak, comédien et musicien: il faisait partie du groupe de Rock alternatif
français Les Négresses vertes. Il a joué dans Fishlove et Le Conte d’hiver. Il a par
ailleurs composé la musique de Le Mariage de Gogol, que j’ai mis en scène à la
comédie Française en 2011.
Ximo Solano, comédien et metteur en scène d’opéra: notamment avec le chef
d’orchestre Gustavo Dudamel. Nous avons travaillé ensemble à Valence (Espagne) et il
était comédien dans Le Conte d’hiver.
Ludovic Chazaud, comédien et metteur en scène : j’ai travaillé avec lui à la Manufacture
de Lausanne et depuis, on a eu plusieurs occasions de collaborer ensemble. Il était
comédien dans Le Conte d’hiver.
William Purefoy, chanteur d’opéra: j’ai travaillé avec lui dans Didon et Enée à l’opéra de
Dijon.
Clara Bauer, collaboratrice artistique : je collabore avec elle depuis 7 ans. On s’est
rencontré au théâtre des Bouffes du Nord, où elle a travaillé en tant que chargée de
production pour Peter Brook. Elle était mon assistante sur Fishlove, Le Conte d’hiver et
Le Mariage de Gogol.
Agnès Falque, costumière: j’ai travaillé avec elle sur des pièces de théâtre et des
opéras en Espagne et en France.
Philippe Vialatte, créateur lumière: nous avons travaillé ensemble sur 3 spectacles au
théâtre des Bouffes du Nord. Il est en train de préparer les lumières pour l’opéra
Resurrezione de Haendel, crée à l’opéra Bastille en 2012.
Tous ces artistes, constituent une troupe en qui j’ai complètement confiance avec qui
on le travail est une constante recherche. Comme sur un site archéologique, pour
trouver il faut tailler et creuser.
Lilo Baur
RESUME DE L’HISTOIRE
C’est l’histoire d’un homme qui est dépouillé de toutes ses possessions et se retrouve
au milieu d'une grande décharge : Le 6° Continent.
En fouillant dans les déchets qui l'entourent, il trouve un mouchoir qui lui évoque des
images du passé. A travers des flashbacks, on retrace la vie de cet homme, son
enfance ainsi que le développement de sa vie.
Cette histoire, est inspirée de « Timon d'Athènes », on raconte la vie d'un homme qui vit
d'opposition :
Richesse - pauvreté
douceur - rage
propreté - saleté
amour - haine
manufacture - décomposition
confiance - défiance
compagnie - solitude
profusion - dénouement
L’idée globale peut être résumée par cette phrase : " les cadeaux des débuts sont les
déchets de la fin".
BIOGRAPHIES
Lilo Baur, metteur en scène
Née en Suisse, Lilo Baur débute sa carrière à Londres comme comédienne. Elle se
produit au Royal National Theatre dans L’Orestie mis en scène par Katie Mitchell puis
dans The Merchant Of Venice mis en scène par Richard Olivier. Très remarquée dans
le spectacle The Three Lives Of Lucie Cabrol mis en scène par Simon McBurney, elle
obtient le Dora Canadian Award de la Meilleure actrice ainsi que le Prix de la Meilleure
Actrice du Manchester Evening News. Membre du Théâtre de Complicité, elle joue
dans The Visit, The Street of Crocodiles, Help I’m Alive, The Winter’s Tale et Lights. En
France, elle a interprété Gertrude dans La Tragédie d’Hamlet mis en scène par Peter
Brook, le Narrateur dans Debussy’s Saint Sebastian avec le London Philharmonic
Orchestra au théâtre Châtelet, et intervient pour la radio BBC dans To The Wedding et
Grazy Night.
Parallèlement, elle joue au cinéma dans Bleakhouse de Justin Chadwick, Don Quixote
de Peter Yates, The Way we live now de David Yates, Vollmond de Fredi Murer, The
Devils Arithmetic de Dona Deitch, How about Love de Stephan Haupt, Hell de Tim
Fehlbaum. Elle joue aussi dans le film à succès Le Journal de Bridget Jones de Beeban
Kidron.
Elle réalise des mise en scène à Athène, Le Roi Cerf de Carlo Gozzi et Le Conte d’hiver
de Shakespeare au Théâtre Amore, Robinson Crusoe et Grimm & Grimm (Tales) au
théâtre Porta.
En Espagne Cuisines et Dépéndances de Jaoui et Bacri au Théâtre Micalet à Valence.
En Italie 33 Svenimenti de Chekhov vu par Meyerhold au théâtre Vascello à Rome.
Elle collabore avec Peter Brook sur les spectacles Fragments à partir des textes de
Samuel Beckett et Warum Warum. Après ceci, suivront ses plus récentes mises en
scène telles que Fish Love, d’après des nouvelles de Tchekhov au Théâtre VidyLausanne, Le Conte d’hiver de Shakespeare au Théâtre Vidy-Lausanne et Le mariage
de Gogol pour la Comédie Française.
Cette année elle a signé la mise en scène de l’opéra Didon et Enée de Purcell à l’Opéra
de Dijon et pour l’année prochaine elle mettra en scène La Resurrezione de Haendel à
l’Opéra Bastille.
Daniel Pennac, auteur
Daniel Pennac est né le 1er décembre 1944 à Casablanca au Maroc.
Lors de sa jeunesse, sa scolarité fut particulièrement désastreuse. Dans Chagrin
d'école, il prétend avoir mis un an à assimiler la logique et la complexité du caractère
"A" ; son père, polytechnicien, général, ne s'en serait toutefois pas inquiété, affirmant que
son fils maîtriserait parfaitement l'alphabet au bout de 26 ans.
Après une maîtrise en lettres à Nice, il entre dans l'enseignement. Il commence à écrire
pour les enfants et finit par proposer Au Bonheur des Ogres à la Série noire. C'est ainsi
que Benjamin Malaussène et ses amis de Belleville font leur entrée dans la littérature.
Daniel Pennac garde de son enfance une nostalgie du foyer et une tendresse pour la
famille d'élection. Si ses écrits sont drôles et plein d'une imagination débridée, Pennac
peut aussi écrire Comme un roman, un essai de pédagogie active, lucide et
enthousiaste. Que l'on songe à cette phrase qui pourrait guider tout enseignant : « On
ne force pas une curiosité, on l'éveille ». L'album de bande dessinée La Débauche, qu'il
a signé avec Jacques Tardi, révèle sa conscience sociale et civique, révoltée par le
licenciement sauvage, par la situation d'un chômeur victime d'un chef d'entreprise
corrompu. Depuis ses débuts, Pennac étudie et critique les institutions qui nient
l'individu. On pourrait dire de lui comme de son personnage principal : « Vous avez un
vice rare, Malaussène, vous compatissez. » (La Petite Marchande de prose).
Il écrit quand sa « tribu » personnelle lui en laisse le temps car dit-il : « c'est, quoi qu'il
arrive, l'attachement à l'autre qui est prioritaire par rapport, par exemple, à la
corruption du social !»
Daniel Pennac défend le plaisir de la lecture à voix haute. Grand amateur de livres
audio, il a lui-même enregistré plusieurs de ses livres pour Gallimard et pour
l'association Lire dans le noir. Et sur scène, il s’est produit au théâtre du Rond Point en
2004 en interprétant, son texte Merci, et depuis 2009 dans une lecture jouée du texte
d’Herman Melville, Bartleby.
Son œuvre est traduite dans le monde entier : romans, essais, livres pour enfants et
bandes dessinées. Parmi ses ouvrages, on peut citer : Au bonheur des ogres (1985), La
Fée Carabine (1987), La Petite Marchande de prose (1989), Des chrétiens et des
maures (1996), Aux fruits de la passion (1999).
En 2007, Daniel Pennac a reçu le prix Renaudot pour son essai Chagrin d’école .
En février 2012, il publie Journal d’un Corps aux éditions Gallimard.
Oria Puppo éléments scéniques et costumes
Scénographe et créatrice de costumes, Oria Puppo travaille entre Buenos-Aires et
Paris. En Argentine elle a créé les décors et les costumes de metteurs en scène
comme Diego Kogan, Rafael Spregelburd, Roberto Villanueva, Ciro Zorzoli et A.
Tantanian. Elle a également collaboré avec ce dernier à Lucerne et en Allemagne, à
Stuttgart et à Mannheim où en montant Amerika, d'après F. Kafka et L'Opéra de quat
‘sous de B. Brecht. Pour le théâtre des Bouffes du Nord, elle participe aux créations de
deux spectacles mis en scène par Peter Brook, Tierno Bokar, et Une flûte enchantée.
Elle a également été directrice technique du Festival International de Buenos-Aires de
1999 à 2007 et compte également parmi ses créations plusieurs décors et costumes
d'opéras ainsi que des installations performatives dans des centres d'art
contemporain. En 2012 elle prépare, à la suite de The Suit, mis en scène par Peter
Brook et Marie-Helène Estienne, le décor de La résurrection de Haendel, mise en
scène Lilo Baur pour l'Atelier Lyrique de l'Opéra de Paris et les décors et costume des
Bonnes de J. Genet, dans une mise en scène Ciro Zorzoli avec Marilú Marini à
Buenos-Aires.
Philippe Vialatte lumières
Philippe Vialatte a fait ses débuts au Théâtre des Bouffes du Nord en 1985 comme
régisseur lumière pour le spectacle Le Mahabharata mis en scène par Peter Brook.
Il a été l’assistant de Jean Kalman pour les spectacles Woza Albert et La Tempête mis
en scène par Peter Brook.
Depuis la création de l’Homme qui au Théâtre des Bouffes du Nord en 1993, il a créé les
lumières de toues les créations mises en scène par Peter Brook aux Bouffes du Nord :
Qui est là, Je suis un phénomène, Le Costume, The Tragedy of Hamlet, Far Away, La
mort de Krishna, La Tragédie d’Hamlet, Ta main dans la mienne, Tierno Bokar, Le Grand
Inquisiteur, Sizwe Banzi est mort , Fragments, Warum,Warum, Love is my si,11 and 12, Une
Flûte enchantée.
Ludovic Chazaud , comédien
Résident en France, Ludovic Chazaud est né à Lyon en 1983. Il suit la formation de la
Scène sur Saône, puis intègre en 2006 la Haute école de théâtre de Suisse romande,
La Manufacture, à Lausanne. En 2005, il crée l’association le Théâtre debout (Lyon) au
sein de laquelle il anime de nombreux ateliers de théâtre pour enfants. Il met en scène
plusieurs spectacles, dont L’étang de Robert Walser en 2008, avec des camarades de
sa promotion.
Ludovic faisait déjà partie de la création Le conte d’hiver mis en scène par Lilo Baur et
produite par le Théâtre de Vidy-Lausanne et le Théâtre de la Ville.
Claudia De Serpa Soares, danseuse chorégraphe
Claudia de Serpa Soares est né à Lisbonne, Portugal, où elle étudie la danse avec
Isabel Merlini et Luis Xarez avant d’intégrer l’Ecole de Danse de Lisbonne,
Conservatoire National et l’École Supérieur de Danse. Elle poursuit ses études en
France au Centre National de Danse Contemporaine d’Angers. Parallèlement à ses
études elle travaille notamment avec Iztok Kovac en Slovénie et avec Paul Ribeiro à
Lisbonne.
En 1999 elle rejoint la troupe de danse du Théâtre Schaubünhe de Berlin sous la
direction artistique de Sasha Waltz. Les années suivantes elle se produit avec Luc
Dunberry, Benoit Lachambe, Isabelle Shad et Junko Wada.
Depuis 2003, Claudia a créé la chorégraphie des films de Eve Sussman et The Rufus
Corporation : 89 seconds at Alcazar et The rape of the Sabine Women. Elle dirige et
danse Crossroad avec Ronald Kukulles, et Edgar, un duo dirigé et joué avec Grayson
Millwood, créé à Freiburg en avril 2007 et présenté au Festial Tanz en août 2007 à
Berlin.
En 2008 elle participe à Fish Love à Lausanne et Paris mis en scène par Lilo Baur. En
2009 elle a chorégraphié la courte pièce Surovo pour la En-Knap’s compagnie, à
Lubjana en Slovénie.
Elle est toujours en tournée avec Sasha Waltz et rejoint la compagnie pour des
improvisations et pièces courtes.
Mich Ochowiak, musicien comédien
Né en France, il est auteur, compositeur, arrangeur, musicien et comédien. Il a produit
sept albums et donné plus de 300 concerts sur les cinq continents. Mich Ochowiak est
l’une des figures du groupe Les Négresses Vertes. Il a collaboré aux albums de Massive
Attack, Norrman Cook, Howie b, Natacha atlas, Cheb Khaled ou encore Jane Birkin.
Mich Ochowiak continue sa carrière musicale tout en multipliant les apparitions
théâtrales, en particulier grâce à une collaboration toute empreinte de complicité avec
Lilo Baur. En 2008, il joue et compose la musique de la création de Lilo Baur Fish Love.
Il faisait déjà partie de la création Le conte d’hiver mis en scène par Lilo Baur et
produite par le Théâtre de Vidy-Lausanne et le Théâtre de la Ville.
Hélène Patarot
D’origine Franco-Vietnamienne , elle a étudié à l’Université de Vincennes Paris VIII avec
Michelle Kokosowski. Actrice, costumière et auteure, elle se produit pour le théâtre, le
cinéma et la télévision en France et en Europe.
En France elle joue dans le Mahabharata mis en scène par Peter Brook, Dog Face mis
en scène par Dan Jemmet, Tierno Bokar mis en scène par Peter Brook, ou encore la
Confusion mis en scène par Karelle Prugnaud.
En Angleterre elle joue dans Anthony and Cleopatre mis en scène par Vanessa
Redgrave, The Caucasian Chalk Circle mis en scène par Simon Mc Burney ou encore
Andorra mis en scène par Greg Thompson.
Elle crée les costumes de 11 et 12 et Une Flûte Enchantée, mis en scène par Peter Brook,
et adapte la dramaturgie des histoires courtes de Tchekov pour Fish Love, mis en
scène par Lilo Baur.
Au cinéma on note sa participation dans, notamment, The Lover de Jean Jacques
Annaud, The Mahabharata de Peter Brook, les Illustres Inconnus d’Alain Resnais, Paris je
t’aime de Christopher Doyle, Bambou de Didier Bourdon ou encore On ne choisit pas
sa famille de Christian Clavier.
Kostas Philippoglou, comédien
Né en Grèce, il a commencé ses études de théâtre à Athènes et poursuit son parcours
au Théâtre de Complicité. Au cinéma il a collaboré à Capten Coreli’s mandolin, pour
lequel il a travaillé comme acteur et comme directeur de mouvement. On le retrouve
ensuite dans Fish Love, pour la première fois en langue française.
Depuis 1985, il a travaillé en Grèce en tant qu’acteur et metteur en scène, puis s’est
produit dans plusieurs spectacles, dont deux dirigés par Lilo Baur. Ces neuf dernières
années, il a collaboré avec le Théâtre de Complicité et joué dans Mnemonic (tournée
en Angleterre, Europe, USA) et dans Measure for Measure (Théâtre de ComplicitéBritish National Theatre.
Philippoglou Kostas faisait déjà partie de la création Le conte d’hiver mis en scène par
Lilo Baur et produite par le Théâtre de Vidy-Lausanne et le Théâtre de la Ville.
William Purefoy, contre-ténor
Artiste réputé au Royaume Uni, il apparaît au sein de l’Orchestra of the Age of
Enlightenment, du Hanover Band, de l’English Concert et de The Sixteen, William Purefoy
se produit fréquemment en concerts et récitals, ainsi que dans des spectacles d’opéra
sur la scène internationale, notamment en Nouvelle Zélande, en Autriche, en Allemagne
et en Suisse. Il a fait ses débuts au Carnegie Hall à New York en 2008.
Diplômé de Magdalen College à Oxford et de Guildhall School of Music and Drama
(Conservatoire de musique et d’art dramatique) à Londres, il s’est qualifié pour la finale
du concours Kathleen Ferrier Awards et il a remporté le premier prix du concours
NFMS Young Concerts Artists Awards (prix des jeunes concertistes).
Ses engagements d’opéra à travers le monde comprennent le rôle d’Arsamene dans
Serse pour l’Opéra de Nouvelle Zélande, Ottone dans Le Couronnement de Poppée
pour le Théâtre de Bâle, Ptolemy dans Jules César et Dr Nice dans Evening Hymn pour
le Staatsoper de Hanovre. A la même période il interprète au Royaume Uni Sir Philip
Sydney dans Angel Magick de Harle (mis en scène de David Pountney à Royal Albert
Hall à l’occasion de BBC Proms), Xerxes pour Iford Arts, Apollo dans Apollo et
Hyacinthe de Mozart pour l’Opera Theatre Company et le Classical Opera Company,
Ascanio dans Ascanio à Alba de Mozart, et aussi dans les opéras de Haendel. Il incarne
Athamas (Semele), Lychas (Hercules) et Arsace (Partenope) au Festival de Buxton. En
plus de tout cela il a joué Ernesto dans Il Mondo Della Luna pour le Garsington Opera,
pour le Scottish Opera il a chanté Andronico dans Tamerlano, et Antonio dans
Gesualdo, ainsi que dans plusieurs spectacles au Globe, théâtre de Shakespeare.
Sa discographie à ce jour comprend Scandinavian Cantatas de Buxtehude (Theatre of
Voices chez Da Capo), Mass in G Minor de Vaughan-Williams (Hickox chez Chandos),
Ode for Saint Cecilia’s Day et David’s Lamentation Over Saul and Jonathan de Boyce
(Hanover Band chez ASV Gaudeamus), Rosie Blood de John Harle (Terror and
Magnificence chez Decca Argo) ainsi que le rôle de l’Esprit dans Didon et Enée
(Orchestra of the Age of Enlightenment chez Chandos).Il a été en vedette dans le
feuilleton télévisé In Search of Shakespeare ainsi que dans le film Young Victoria. Il a
également donné des récitals au Wigmore Hall, Barbican et Purcell Room, ainsi qu’à
Innsbruck et Graz.
Ximo Solano, comédien et compositeur
Né en Espagne, Ximo Solano est formé à l’École Supérieure d´Art Dramatique de
Valence. De 1995 à 2003 il fonde la Companyia Teatre Micalet à Valence et travaille
au Centre Dramatique National.
Il joue régulièrement à la télévision Cuentame como paso, Severo Ochoa, Martin I
Soler, Evolució, Socarrats Autoindefinits, et pour le cinéma en Espagne, en Allemagne
et au Venezuela dans les films Cyrano Fernandez ,Quito, Faltas Leves, De espaldas al
mar, La vida Abismal.
Compositeur de la musique des spectacles Napoli Milionaria, El Somni d´una nit d´estiu,
La Ruleta Russa, Dangerous Corner, Le Bourgeois Gentilhomme. Il a mis en scène la
Ronda d´Arthur Schnitzler.
Comme acteur, il a participé à Napoli milionaria d´Eduardo de Filippo, Dangerous
Corner de J.B. Priestley, Le Bourgeois Gentilhomme de Molière, l´Hostalera de Goldoni,
El somni d´una nit d´estiu de William Shakespeare, et La bona persona de Sezuan de
Bertold Brecht entre autres. Il a travaillé notamment avec les metteurs en scène
Carme Portacelli, Joan Peris,Manel Dueso, Konrad Sziedrich.
Ximo Solano faisait déjà partie de la création Le conte d’hiver mis en scène par Lilo
Baur et produite par le Théâtre de Vidy-Lausanne et le Théâtre de la Ville.
COMUNICATO STAMPA
Sarà presentato il 14 novembre al Circolo dei Lettori il volume
TORINO
curato da Franco Maria Ricci per Cariparma Crédit Agricole
Dopo Napoli, Ricci rivela in questo nuovo volume i tesori nascosti
della città dei Savoia, di Superga e della Sindone.
Parma, 30 ottobre 2012 – Una rivisitazione di Torino, della sua storia, dei suoi monumenti e dei suoi protagonisti.
È questa la nuova meta dell’ideale Grand Tour dell’Italia di Franco Maria Ricci. Un itinerario che si addentra
attraverso i secoli negli aspetti più reconditi del capoluogo: una città che, sullo sfondo della sua antica vocazione
militare e della sua moderna tradizione industriale, si rivela testimone di vicende – culturali e sociali – che
s’irradiano nei destini dell’intera nazione.
Emerge così il suo ruolo di baluardo a difesa dei confini, la presenza del corso del fiume che l’attraversa e la
connota, il primato della sua corte a lungo conservato; si percepisce il prestigio delle sue università e quello delle
accademie letterarie e militari, il culto delle armi associato a quello della caccia; si avverte, nelle sue prospettive
urbanistiche, l’anelito di artisti che l’hanno resa magnifica. Una “città anfibia”, come la definì l’Alfieri, che doveva poi
risorgere dalle sue ceneri e diventare all’inizio del XX secolo, per dirla con le parole di Carlo Levi, “tra le città
italiane, il solo ambiente favorevole al sorgere di uno spirito compiutamente moderno”. Così è stato, e così è
narrato e illustrato in questo volume attraverso il commento di uno storico illustre quale Giuseppe Ricuperati, e
un’Antologia letteraria, scelta e introdotta da Caterina Napoleone, che coglie luci e ombre che si sono impresse nel
carattere e nella fisionomia della città.
Il volume, realizzato per conto di Cariparma Crédit Agricole, sarà presentato il prossimo 14 novembre, alle
ore 18.30, presso il Circolo dei Lettori in Via Bogino 9 (evento ad invito). Bruno Gambarotta, scrittore e
giornalista, condurrà l’incontro con gli autori alla presenza del Sindaco di Torino, Piero Fassino, del Top
Management di Cariparma Crédit Agricole, dell’editore Franco Maria Ricci e della Presidente del Teatro
Stabile di Torino, Evelina Christillin.
Profilo Gruppo Cariparma Crédit Agricole
Cariparma fa parte del gruppo francese Crédit Agricole, leader europeo nel settore bancario e assicurativo,
presente con 11.000 filiali in oltre 70 Paesi nel mondo. Il Gruppo in Italia con Cariparma, FriulAdria e Carispezia è
presente sul territorio con circa 900 filiali in 10 regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia,
Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Umbria), tra i primi otto player nel panorama bancario per presenza
territoriale, con oltre 9000 dipendenti e 1.700.000 clienti.
www.cariparma.it - www.friuladria.it – www.carispezia.it
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Relazioni con i Media - Gruppo Cariparma Crédit Agricole
Tel. 0521.21.2842 / 2838 / 2869 / 2845
Fax. 0521.91.2426
Fernando Vacarini - [email protected]
Simona Carini - [email protected]
Cristina Pasin - [email protected]
Andrea Vighi – [email protected]
TORINO
Testi
Giuseppe Ricuperati
Caterina Napoleone
Massimiliano Caldera
Gabriele Reina
Fotografie
Massimo Listri
Progetto editoriale
Franco Maria Ricci
Una rivisitazione di Torino, della sua storia, dei suoi
monumenti e dei suoi protagonisti.
È questa la nuova meta dell’ideale Grand Tour di
Franco Maria Ricci. Un itinerario che si addentra
attraverso i secoli negli aspetti più reconditi del
capoluogo piemontese sulla falsariga della recente
pubblicazione dedicata a Napoli (2009), e dei molti
altri titoli dell’editore parmense che costituiscono
ormai un’imponente enciclopedia illustrata del
nostro Paese e dei suoi tesori. Riflettendosi nelle
immagini dell’album fotografico di Massimo Listri,
sono le parole degli autori raccolti nel volume a
restituire il volto più autentico e sotterraneo di
Torino. Una città che, sullo sfondo della sua antica
vocazione militare e della sua moderna tradizione
industriale, si rivela testimone di vicende – culturali
e sociali – che non appartengono esclusivamente
al suo ambito territoriale ma che s’irradiano nei
destini dell’intera nazione.
Emerge così il suo ruolo di baluardo a difesa
dei confini, la presenza del corso del fiume che
l’attraversa e la connota, il primato della sua corte
sottratto alle città circonvicine e a lungo conservato;
si percepisce il prestigio delle sue università e
quello delle accademie letterarie e militari, il culto
delle armi associato a quello della caccia – che
ne è metafora; si avverte, nelle sue prospettive
urbanistiche, l’anelito di artisti che l’hanno resa
magnifica e quel fervore religioso che ha fornito il
destro alle allegorie poetiche di Giambattista Marino.
Ma emerge anche un’affinità di stile, e di vita, con
quelli del mondo francese. Un modello europeo che
influenza persino le scelte linguistiche fin quando
non prevarranno sentimenti nazionali e liberali che
porteranno all’unificazione dell’Italia e faranno di
Torino la sua prima capitale. Una “città anfibia”,
come la definì icasticamente l’Alfieri, che doveva poi
risorgere dalle sue ceneri e diventare all’inizio del
XX secolo, per dirla con le parole di Carlo Levi, “tra
le città italiane, il solo ambiente favorevole al sorgere
di uno spirito compiutamente moderno”. Così è
stato, e così è narrato e illustrato in questo volume
attraverso il commento di uno storico illustre quale
Giuseppe Ricuperati, e un’Antologia letteraria, scelta
e introdotta da Caterina Napoleone, che coglie luci
e ombre che si sono impresse nel carattere e nella
fisionomia della città.
Brani apparentemente ai margini della grande
tradizione letteraria torinese, ma che ne offrono
uno spaccato non convenzionale. Dalle feste di
corte a Torino agli albori del XVII secolo, descritte
come in una cronaca mondana da un pittore
girovago quale fu Federico Zuccari che, avvezzo agli
artifici manieristi, non lesina iperboli su costumi,
travestimenti, banchetti e corse in slitta di sovrani
e dignitari, al dialogo d’invenzione con Bernini
dell’architetto della Reggia di Venaria Amedeo
Castellamonte; dal pestifero contagio che, come
nella Milano manzoniana della Storia della colonna
infame, a Torino ha decimato gran parte della
popolazione, al ritorno della dinastia regnante una
volta tramontato l’astro di Napoleone. Le imprese di
architetti, scultori e pittori e di tutti quei comprimari
dell’ambiente artistico torinese – citati nell’Indice
ragionato di Massimiliano Caldera riferito a ciascun
monumento e opera d’arte che compone l’atlante
fotografico del volume – arricchiscono un panorama
culturale che contempla, non senza forti suggestioni,
gli istituti caritatevoli, i “lati oscuri”, le fiabe
magiche, le invisibili “città” dell’imperfezione, e il
desiderio di evadere nel fantasmagorico Oriente,
sia quello di Salgari sia quello delle corrispondenze
di viaggio, dalle sponde del Bosforo e da quelle
dell’Oceano Indiano, di De Amicis e Gozzano.
E nelle opere degli intellettuali e degli scrittori
dell’età moderna si ritrovano quelle visioni che
hanno talvolta ispirato gli stessi sogni di impresari
illuminati, gettando le fondamenta di quell’industria
che darà vita nel dopoguerra al miracolo italiano in
una Torino a tutt’oggi gelosa custode dei suoi ideali
di civiltà e progresso.
Indice del volume
Le avventure di una città.
Torino dalle origini a domani
di Giuseppe Ricuperati
Antologia letteraria
scelta e introdotta da Caterina Napoleone
Torino gaudente
I colpi della storia: epidemie e assedi
l’Arte della guerra
Miracoli e pietà
Il lato oscuro
Momenti di vita torinese
Un’antica città di cultura
Le Belle Arti
Il Risorgimento come romanzo
Carta stampata e automobile
Fuori da Torino
Indice ragionato dei luoghi visitati
di Massimo Caldera
Genealogia Sabauda
di Gabriele Reina
Stampato a Parma, nel mese di ottobre 2012, dalle Grafiche Step