32 – L`influenza della politica monetaria e fiscale sulla domanda

32 - politica economica
32 – L’influenza della politica
monetaria e fiscale sulla domanda
aggregata
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32 - politica economica
La domanda aggregata è influenzata da molti fattori, inclusi i
desideri di spesa delle famiglie e delle imprese
Quando i desideri di spesa cambiano, la domanda aggregata si
sposta; se il governo non reagisce con azioni di politica
economia, questi cambiamenti determinano fluttuazioni di
breve periodo nella produzione e nell’occupazione
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La curva di domanda aggregata è inclinata
negativamente per tre effetti
• effetto ricchezza (Pigou)
• effetto tasso di interesse (Keynes)
• effetto tasso di cambio (Mundell-Fleming)
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Quale effetto conta di più?
•
effetto ricchezza: la quantità di moneta detenuta dalle
famiglie non è così importante da determinare un effetto
molto rilevante
•
effetto tasso di cambio: è relativo a una parte
relativamente piccola della domanda (… in economie
grandi e poco aperte come gli Stati Uniti)
•
effetto tasso di interesse: molto importante, per i suoi
effetti diretti e indiretti delle scelte sugli investimenti
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Per comprendere meglio l’effetto tasso di interesse è necessario
approfondire la teoria keynesiana della preferenza per la liquidità
Nella sua General Theory of Employment, Interest, and Money,
Keynes sostiene che il tasso di interesse si adegua in modo da
equilibrare la domanda e l’offerta di moneta.
NOTA: Nel lungo periodo, l’equilibrio tra domanda e offerta di
moneta è garantito dalle varaizioni nel livello generale dei prezzi
(capitolo 28).
Ma nel breve periodo, i prezzi sono rigidi/vischiosi. Il ruolo di
riequilibrare domanda e offerta di moneta passa al tasso di interesse
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(nominale, che è anche reale dato che i prezzi sono fissi).
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Studiamo come la teoria della preferenza per la liquidità spieghi
le scelte di famiglie e imprese di detenere ricchezza in forma
liquida, con il tasso di interesse che assicura l’equilibrio tra
offerta e domanda di moneta
Cerchiamo quindi di capire cosa determini l’offerta di moneta
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L’offerta di moneta è determinata dalla Banca centrale, via:
•
operazioni di mercato aperto
•
modificazioni dei requisiti della riserva obbligatoria per
le banche
•
modificazioni del tasso di sconto
Attenzione: essendo fissata dalla Banca centrale, l’offerta di
moneta non dipende dal tasso di interesse
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Offerta di moneta
Tasso di
interesse
Offerta di
moneta
Quantità di
Moneta
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4
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Offerta di moneta
Tasso di
interesse
S2
0
Offerta di
moneta, S1
Quantità di
moneta
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Liquidità = facilità di conversione di una attività
patrimoniale in mezzo di scambio per l’economia; la moneta
è il mezzo di scambio dell’economia ed è quindi l’attività
patrimoniale più liquida
Gli individui desiderano detenere moneta invece di altre
attività remunerate da un tasso d’interesse, perché la moneta
può essere usata per acquistare qualsiasi bene o servizio
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Il tasso di interesse come costo opportunità
Il tasso d’interesse misura il costo opportunità di detenere
liquidità invece di attività patrimoniali remunerate
un aumento del tasso d’interesse riduce quindi la quantità di
moneta domandata e viceversa
la relazione (inversa) è rappresentata graficamente da una curva
della domanda di moneta inclinata verso il basso
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Domanda di moneta
Tasso di
interesse
Domanda
di moneta
0
Quantità di
moneta
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Equilibrio del mercato monetario
Secondo la teoria della preferenza per la liquidità:
•
il tasso di intesse si adegua al livello per il quale la
domanda di moneta eguaglia esattamente l’offerta
•
esiste un tasso di interesse, detto tasso di interesse di
equilibrio, per il quale ciò avviene
•
se il tasso è diverso, gli individui adeguano il proprio
portafoglio determinando un cambiamento di quel tasso
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Equilibrio nel mercato monetario
Tasso di
interesse
Offerta di
moneta
i1
i*
i2
0
Domanda
di moneta
Md1
Md2
Quantità di
moneta
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Tasso di interesse, mercato della moneta e domanda
aggregata
•
Un aumento del livello dei prezzi fa aumentare la domanda di
moneta (moneta detenuta per le transazioni)
•
Un aumento della domanda di moneta induce un livello più
elevato del tasso di interesse (meno moneta offerta nel mercato
dei fondi mutuabili)
•
La quantità di beni domandata diminuisce (minori investimenti
delle imprese e delle famiglie; maggiore risparmio e quindi
minori consumi)
QUINDI DOMANDA AGGREGATA INCLINATA
NEGATIVAMENTE
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Mercato della moneta e inclinazione della curva della
domanda aggregata
(b) La domanda aggregata (AD)
(a) Il mercato monetario
i
Offerta di moneta
p
1. Un aumento del
livello dei prezzi…
2. …fa aumentare la
domanda di moneta…
P2
i2
MD2
i1
P1
AD
MD1
0
3. … che fa aumentare
il tasso di interesse di
equilibrio…
Quantità di
moneta
0
Y2
PIL
Y1
4. …che a sua volta riduce la quantità di
beni prodotti.
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Variazioni dell’offerta di moneta
Sin qui abbiamo solo descritto – con la teoria della preferenza per
la liquidità – i motivi per cui la curva di domanda aggregata è
inclinata negativamente rispetto al livello dei prezzi
Ora dalla descrizione passiamo all’interpretazione: che cosa
accade della curva di domanda aggregata se si modifica l’offerta
di moneta? (NB, nel breve periodo, avendo quindi accantonato
l’ipotesi di neutralità della moneta)
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Variazioni dell’offerta di moneta
•
Un incremento dell’offerta di moneta (via operazioni di
mercato aperto) sposta a destra la curva di offerta
•
A parità di curva di domanda di moneta, il tasso di interesse
scende (nuovo tasso di interesse di equilibrio)
•
Quella diminuzione fa aumentare la domanda di beni
(investimenti, consumi) a parità di prezzi
•
Quindi si sposta verso destra la curva di domanda aggregata
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Variazioni dell’offerta di moneta
(a) Il mercato monetario
i
(b) La Domanda Aggregata AD
p
MS1
MS2
1. Quando la
BCE aumenta
la moneta…
3. …e la quantità di beni prodotti
aumenta (a parità di prezzi).
P
i1
AD2
i2
MD
Quantità di moneta
AD1
Y1
Y2
PIL
2. …il tasso di interesse di equilibrio si
riduce…
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Tasso di interesse e politica monetaria
La conduzione della politica monetaria può essere riferita sia
all’offerta di moneta, da cui dipende il tasso dell’interesse, sia
direttamente al tasso dell’interesse, fissandone un livello
obiettivo da mantenere
Di conseguenza le operazioni di mercato saranno condotte per
conseguire quel tasso
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Gli effetti della politica fiscale sulla domanda
aggregata
La politica fiscale (T, G) riflette le scelte del governo con
riferimento al livello generale della spesa pubblica e della
imposizione fiscale
Nel breve periodo la politica fiscale ha effetto principalmente
sulla domanda aggregata.
Nel lungo periodo la politica fiscale influenza investimenti,
risparmio, crescita (offerta di lungo periodo).
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L’effetto della politica fiscale sulla domanda aggregata è
rilevante:
•
per la dimensione relativa rispetto all’economia nel suo
complesso
•
perché può essere indirizzata (la politica fiscale)
deliberatamente verso un obiettivo di domanda
complessiva
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Gli effetti della politica fiscale indirizzata ad un obiettivo, sono:
•
diretti, perché la spesa pubblica (G) è un addendo
della domanda aggregata
•
indiretti, perché le scelte sul livello di imposizione
fiscale determina le scelte di spesa dei consumatori
(e di investimento delle imprese)
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Effetti (diretti) della spesa:
• l’effetto moltiplicatore
• l’effetto spiazzamento
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Moltiplicatore
La produzione aumenta più dell’aumento di G a causa della
propensione al consumo degli individui
Se G aumenta di 100, Y aumenta di 100, ma una frazione di
questo reddito viene di nuovo spesa in consumo, dunque la
domanda aggregata aumenta e con essa aumenta Y.
E così via all’infinito...
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Effetto moltiplicatore
P
2. …causa un aumento più
che proporzionale di Y a
causa del moltiplicatore
AD3
1. Un aumento di G…
AD2
AD1
PIL
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Effetto spiazzamento
L’effetto di un incremento della domanda aggregata a seguito
di un incremento di G può essere inferiore a quello previsto
dal moltiplicatore per l’effetto spiazzamento
•
•
un aumento della spesa pubblica incrementa la domanda
aggregata e quindi le transazione e la moneta detenuta a
tale scopo con incremento del tasso di interesse
un tasso di interesse più elevato riduce la componente
investimenti (I) della domanda aggregata
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Dinamica dell’effetto spiazzamento
(a) Il mercato monetario
(b) Spostamento della AD
i
p
4. …e questo spiazza (in
parte) l’effetto iniziale.
MS
i2
2. …la domanda
di moneta
aumenta…
AD2
i1
MD2
AD3
AD1
MD1
Quantità di moneta
3. …il tasso di interessa aumenta…
1.
PIL
Quando AD si sposta a seguito di un
aumento di G…
(più effetto moltiplicatore)
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La politica fiscale
Variando l’imposizione fiscale si modifica il reddito
disponibile delle famiglie e quindi il loro comportamento di
spesa, con la conseguenza di uno spostamento della curva
di domanda (con rilevanza diversa a seconda del grado di
stabilità che i consumatori attribuiscono al cambiamento
avvenuto) .
Fanno seguito effetti moltiplicativi e di spiazzamento
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Serve la politica economica per stabilizzare
l’economia?
Sì, per compensare le fluttuazioni economiche determinate
dall’instabilità del settore privato, i cui cambiamenti nella domanda
di beni di consumo e investimento fanno oscillare l’economia
No, perché l’effetto delle politiche monetarie e fiscali arriva sempre
in ritardo e quindi è meglio che i governi lascino che l’economia
ritrovi l’equilibrio di breve periodo da sola
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Gli stabilizzatori automatici
Il sistema fiscale: recessione, PIL basso, base
imponibile ridotta, meno entrate tributarie
Il sistema dei sussidi di disoccupazione:
recessione, aumenta disoccupazione, aumenta la
spesa per sussidi
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32 - politica economica
RIASSUNTO: Un confronto tra lungo periodo e breve
periodo
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