Il TRACCEOPERE cuore prefabbricato Tracce è una pubblicazione della MORETTI Spa - Via Gandhi, 9 25030 Erbusco (Bs) Tel. 030 7718111 - Fax 030 7703179 - www.morettispa.it - [email protected] Tr a c c e M o r e t t i N ° 1 1 e d i z i o n e s p e c i a l e Creare emozioni che durino nel tempo attraverso opere che si fanno ricordare Creare emozioni che durino nel tempo attraverso opere che si fanno ricordare Creare emozioni che durino nel tempo attraverso opere che si fanno ricordare Creare emozioni che durino nel tempo attraverso opere che si fanno ricordare Creare emozioni che durino nel tempo attraverso opere che si fanno ricordare Creare emozioni che durino nel tempo attraverso opere che si fanno ricordare I casi Campari, Futura e Stormit, oggetto di questo numero di Tracce Opere, edizione speciale di Tracce Moretti, mettono in luce il contributo dell’edilizia industrializzata come “il cuore prefabbricato dentro il progetto”. Una ricerca che dimostra come sia attuale il recupero dei valori caratterizzanti dell’edilizia di qualità: quelli del “fare artistico” applicati al “fare costruttivo”. 1 le case history 2 Il caso Stormit Il caso Futura Il complesso Giò Center, iniziativa edilizia di Il complesso Futura, che sta sorgendo in un’area Storm.it Immobiliare, si configura come una strategica a Nord della città di Brescia, è delle realizzazioni più interessanti all’interno destinato a diventare l’emblema dell’evoluzione del forte sviluppo che sta caratterizzando lo urbanistica di questa dinamica città lombarda. scenario urbano di Milano ed in particolare del Ma il complesso costituisce un esempio molto quartiere Lorenteggio, ad Ovest della città. Il interessante al di là del proprio territorio di complesso integra architettura ed ingegneria appartenenza, permette infatti di comprendere hi-tech, per soddisfare l’esigenza di realtà come si sta orientando il progresso che mette terziarie e post terziarie come uffici direzionali, in rapporto dialettico costruttività innovativa, centri di ricerca, studi per l’elaborazione di funzionalità e sostenibilità ambientale. dati informatici, unità di gestione di servizi Non a caso il complesso servirà anche da telematici, etc. 1 3 interconnessione logistica con la nuova linea Le scelte architettoniche e costruttive Il caso Campari metropolitana. L’opera nasce dalla lungimiranza partono proprio da necessità particolarmente La costruzione della nuova sede direzionale imprenditoriale dell’impresa di costruzioni flessibili e non prevedibili a livello di impianti Campari a Sesto San Giovanni, disegnata Campana, con la collaborazione dello Studio e organizzazione degli spazi. La versatilità è dall’architetto Mario Botta e affidata alla d’Ingegneria Conter e Moretti Industria delle quindi il concetto guida dell’intero intervento, realizzazione di Moretti Contract, si configura Costruzioni. Da questa sinergia di esperienze in sintonia con le richieste del mercato come un significativo esempio di sinergia e capacità, scaturiscono interessanti soluzioni immobiliare contemporaneo, comportando architettonica, fra antico e moderno, all’interno costruttive in vari aspetti tecnico-applicativi, in interessanti risvolti a livello di progettazione di un progetto complessivo che punta al particolare a livello strutturale. degli immobili, così come nelle scelte dialogo coerente fra stile post-terziario e costruttive, che hanno previsto l’impiego di valenze storiche del luogo, senza dimenticare avanzate soluzioni di edilizia industrializzata l’ecosistema e la vivibilità. fornite da Moretti Costruzioni. Il progetto architettonico e l’intervento 2 costruttivo hanno dovuto fare i conti con le pre esistenze e con il contesto nel quale le nuove opere vanno a collocarsi, anche dal punto di vista delle volumetrie e delle superfici. Le scelte tecniche e di edilizia industrializzata che caratterizzano il complesso dei nuovi uffici Campari, esprimono la forte volontà di innovazione dell’edilizia industrializzata, la ricerca di qualità estetica e di una vivibilità complessiva senza precedenti per un edificio di questo tipo e destinazione. Tracce è una pubblicazione della MORETTI Spa - Via Gandhi, 9 25030 Erbusco (Bs) Tel. 030 7718111 - Fax 030 7703179 - www.morettispa.it - [email protected] Registrazione Tribunale di Lecco n. 1471/04 N.C. - Direttore responsabile: Daniele Bianchi - Progetto, coordinamento editoriale e realizzazione: Bianchi Errepi Associati srl - via Pescatori 27, 23900 Lecco (Lc) - tel. 0341 284861 - fax. 0341 284052 - e-mail [email protected] - Hanno collaborato a questo numero: Davide Guerini, Lorenzo Guerini, Leonardo Pedrali, Evans Zampatti . Un sentito ringraziamento a: arch. Claudio Galliano, arch. Andrea Tagliapietra, ing. Simonetta Conter, arch. Mario Botta, prof. Ezio Giuriani, prof. Paolo Riva, prof. Giovanni Plizzari - Contributi fotografici: studio Galliano e Tagliapietra: pag. 4, 5, 6, 7, 10, 11, 12, 13; Rino Lo Brutto: pag. 8, 9, 18, 19, 20, 21, 36, 37, 38, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49; studio Botta: pag. 14, 15, 22, 23; studio Marzorati: 16, 17; studio DIM: pag. 25; Audiolux: pag. 26, 27, 30, 31; studio Glass: 28, 29, 35; studio Alborghetti: pag. 32, 33; archivio Moretti: pag. 33 - Finito di stampare il mese di Novembre 2008 presso gli stabilimenti grafici Euroteam Srl di Nuvolera (BS) cuore prefabbricat cuore prefabbricato progetto Il cuore prefabbricato dentro il progetto I contenuti di innovazione e i molteplici motivi di interesse delle tre case history presentate in questo numero di Tracce Opere, sono stati anche i temi di uno specifico incontro professionale tenutosi il giorno 22 maggio 2008 presso le Cantine Bellavista di Erbusco, appuntamento al quale hanno partecipato oltre 300 professionisti provenienti da varie regioni d’Italia. Durante i lavori del convegno sono stati presentati dai diretti protagonisti della progettazione e della costruzione delle opere, fra cui lo studio Mario Botta di Lugano, i fattori tecnico-realizzativi che le pongono all’avanguardia per quanto riguarda le possibilità applicative dell’edilizia industrializzata, grazie anche all’integrazione fra materiali diversi. Un contributo molto importante è venuto inoltre da docenti universitari che hanno sottolineato come i fattori di innovazione insiti nei tre casi vanno molto al di là degli specifici cantieri ed edifici, per toccare argomenti fondamentali per lo sviluppo dell’architettura e dell’edilizia di oggi e di domani. Un fatto che è stato ricordato anche da qualificate personalità del settore della cultura architettonica e dell’imprenditoria, primo fra tutti Vittorio Moretti, che hanno voluto portare il loro saluto e il loro contributo ai lavori del convegno, moderato con competenza e passione da Ettore Mocchetti. dentro il dentro il il il progett il convegno 3 Il Caso Stormit Principio guida dell’intero intervento è il concetto di flessibilità, in sintonia con le richieste di un mercato immobiliare che pone fra le sue domande fondamentali la possibilità di decidere la configurazione e l’utilizzo degli spazi in ragione della domanda. Questo fatto ha comportato interessanti conseguenze a livello di progettazione e nelle scelte costruttive. Il caso Stormit TRACCEOPERE CAP, VETRO, ALLUMINIO, LEGNO E CERAMICA, PER UN COMPLESSO POLIFUNZIONALE Questo complesso edilizio costituisce una delle realizzazioni particolarmente interessanti dal punto di vista architettonico e costruttivo all’interno del forte sviluppo che sta caratterizzando lo scenario urbano di Milano ed in particolare il quartiere Lorenteggio, ad Ovest della città. Il GIÒ CENTER, un’iniziativa di Storm.it Immobiliare, integra architettura e soluzioni ingegneristiche all’avanguardia, per soddisfare le necessità e aspettative di realtà terziarie e post terziarie (come uffici, centri direzionali, centri di ricerca, unità di elaborazione di dati e servizi), con scelte architettoniche particolarmente moderne, funzionali ed efficienti nelle soluzioni costruttive e nell’organizzazione degli spazi. L’intervento ha previsto l’edificazione di un fabbricato disposto su due livelli interrati e 5 fuoriterra, per uno sviluppo d circa 18.000 m2. Dal punto di vista tecnico-costruttivo, abbiamo un edificio che presenta una maglia piuttosto grande, dai 16 ai 17 metri di luce. Vedendo lo sviluppo in pianta, la forma di sinistra può dirsi convenzionale, mentre quella di destra dà una nota di originalità a tutta la struttura. La realizzazione di questo edificio, ha presentato alcune complessità progettuali e operative che meritano attenzione. Prima di tutto lo spazio di azione era assolutamente ridotto, perché l’area si presentava circondata a destra da due strade che si incrociano e in alto e a sinistra da altri due edifici. Per far fronte a questa difficoltà siamo ricorsi al metodo, sperimentato con successo, di intervenire con gru edili di grande prestanza. Un’operazione che ha comportato un impegno e una cura particolarmente elevati, vista la pesantezza dei moduli impiegati per la struttura: da un minimo di trenta quintali fino ad un massimo di oltre i 150 quintali. L’edificio presenta una doppia orditura di pilastri rettangolari ai due piani inferiori e circolari ai piani superiori, i quali vengono giuntati ogni due piani, sia all’interno che all’esterno. Ulteriore caratteristica la doppia trave con curvatura diversa, con tegoli tagliati a “fetta di salame” per adeguarsi alla geometria. Il tegolo è a campata unica. La parte esterna è rotonda, con tutte le travi rotonde, la parte superiore è a raggiera secondo quanto previsto dal progetto architettonico. Ing. Evans Zampatti Amministratore delegato Moretti Prefabbricati 6 7 8 9 10 11 12 Questo progetto comprende realizzazioni residenziali, commerciali e terziarie e prevede ampie aree verdi. Inizialmente il piano di riqualificazione urbana aveva previsto, nel lotto Storm.it, una costruzione dalla forma rigidamente rettangolare. Fortunatamente siamo riusciti a qualificare il progetto con una struttura e una forma alleggerita, prevedendo una parte curva e delle spine di collegamento. La parte di edificio a forma di emiciclo è quella più rappresentativa dell’intero immobile. Sulla copertura sarà realizzato un giardino pensile ad utilizzo di break area, così come l’ultimo piano, leggermente arretrato rispetto alla facciata principale. Le due spine sono collegate da un tunnel aereo in acciaio e vetro, anch’esso dedicato allo svago e ai momenti di pausa lavorativa. A verde sarà anche la corte, con uno specchio d’acqua in una vasca ornamentale, il cui scopo, oltre ad essere di tipo estetico è anche di tipo funzionale. Fungerà infatti da riserva idrica per l’impianto antincendio. La facciata principale è in alluminio e vetro. Di fronte sorgerà una struttura in acciaio che ha la duplice funzione di frangisole e di canale di accesso all’involucro della facciata, per eventuali interventi di manutenzione. Le scale di sicurezza esterne sono due rotonde e una quadrata, il rivestimento esterno sarà in rete d’acciaio, mentre all’interno saranno realizzate con dei rampanti prefabbricati e un cilindro portante realizzato in opera. L’ingresso presenta una facciata ventilata con piastrelle di ceramica bianca, e la hall è costituita da vetro trasparente. Tutto l’immobile è stato progettato senza conoscerne completamente e in forma analitica le finalità di utilizzo. Le uniche richieste strutturali della società proprietaria, il Gruppo Gestim, sono state massima flessibilità e grandi spazi per piano. La forma planimetrica da noi prevista comprende circa 3500 metri quadrati per ciascun livello e l’edificio si sviluppa per cinque piani fuori terra, destinati al terziario, e due piani interrati destinati a parcheggi, archivi e locali tecnici. L’intera struttura è libera da pilastri aggiuntivi a quelli delle estremità. Sempre per rispondere all’esigenza di flessibilità, la struttura è stata pensata con due blocchi di comunicazione verticale, ascensori e scale, tali da dividerlo in due porzioni per piano. Al piano terra, oltre alla hall di ingresso e agli uffici, ci sarà una parte vuota che consentirà di vedere l’interno del giardino anche dalla strada. Inizialmente il progetto non contemplava l’impiego di soluzioni in prefabbricato, ma con dei metodi e materiali tradizionali. L’incontro con il Gruppo Moretti Prefabbricati ci ha portato a conoscere meglio le potenzialità dell’edilizia industrializzata, le infinite opportunità del prefabbricato di qualità. Grazie alla loro collaborazione abbiamo rivisto alcune operazioni del progetto, in totale sinergia con la committenza Storm. it, dimostrazione dell’ottimo rapporto sinergico che può sorgere tra edilizia industrializzata e edilizia tradizionale. Arch.Claudio Galliano e Andrea Tagliapietra 13 Realizzazioni in C.A. prefabbricato per progetti di altissima qualità In collaborazione con progettisti, responsabili dello sviluppo costruttivo e società di engineering, Moretti Prefabbricati realizza elementi e sistemi in C.A. che pur utilizzando le tecniche dell’edilizia industrializzata, e quindi assicurando l’ottimizzazione dei costi, sono perfettamente coerenti con le richieste specifiche di ogni progetto, anche dal punto di vista dell’integrazione con particolari richieste architettoniche e tecnico-applicative, rivelando una personalità unica. Nelle foto il centro polifunzionale di Reggio Emilia che utilizza prefabbricati Moretti MORETTI PREFABBRICATI Srl Via Gandhi, 9 - 25030 Erbusco (Brescia) - Italia Tel. 030 7718111 - Fax 030 7703179 www.morettispa.it - [email protected] Grandi interventi e realizzazioni chiavi in mano per produrre, dirigere, abitare Moretti Contract è la società del Gruppo Moretti capace di sviluppare integralmente interventi e grandi progetti, di elevato pregio architettonico e caratterizzati da innovative soluzioni tecnico-costruttive, nel campo dell’edilizia industriale, commerciale, sportiva, abitativo-residenziale e nel terziario avanzato. Un’esperienza specialistica di fama internazionale che comprende anche cantine e resort, testimoniata da opere ai massimi livelli del settore. Nelle foto gli uffici Campari a Sesto San Giovanni interamente realizzati da Moretti Contract MORETTI CONTRACT Srl Via Gandhi, 9 - 25030 Erbusco (Brescia) - Italia Tel. 030 7718111 - Fax 030 7703179 www.morettispa.it - [email protected] 16 Il Caso Campari La costruzione della nuova sede direzionale Campari a Sesto San Giovanni si configura come un significativo esempio di sinergia architettonica fra antico e moderno, all’interno di un progetto complessivo che punta al dialogo coerente fra le valenze storiche del luogo e l’innovazione. Il progetto architettonico e l’intervento costruttivo hanno dovuto fare i conti con le pre esistenze e con il contesto nel quale le nuove opere vanno a collocarsi, anche dal punto di vista delle volumetrie e delle superfici. Ricordiamo che stiamo parlando di un’opera di oltre 12.000 metri quadrati e una struttura che si erge fino a raggiungere più di 35 metri di altezza fuori terra. 17 Il caso Campari TRACCEOPERE UN CANTIERE AD ALTA EFFICIENZA Il comparto Campari era costituito da una fabbrica centenaria e da un parco situati nel comune di Sesto S. Giovanni. L’intervento di riqualificazione di quest’area ha previsto la demolizione dei vecchi stabilimenti e l’edificazione di nuovi edifici fra loro collegati. La nuova sede Campari è stata ricostruita attorno ad una memoria architettonica del vecchio edificio ed in fianco sono state realizzate due torri residenziali che equilibrano e completano l’impatto estetico di tutto il comparto. Il progetto architettonico è stato redatto dall’Arch. Mario Botta, il progetto urbanistico dall’Arch. Giancarlo Marzorati, ed il progetto esecutivo e l’ingegnerizzazione dall’ufficio tecnico Moretti Contract. La nuova sede Campari è costituita da nove piani fuori terra per un totale di circa 12000m2, da una lobby di circa 1500m2 e da un museo di circa 1000m2 collocato nella palazzina storica. Sono previsti anche due piani interrati per un totale di circa 12000m2. La struttura che compone l’edificio è interamente prefabbricata. Per i piani interrati si è utilizzata una prefabbricazione di travi, pilastri e solai in calcestruzzo. I piani fuori terra sono composti da una stecca di nove solai e da un corpo ponte che posto ortogonalmente scavalca la palazzina storica dell’edificio industriale esistente. Il corpo stecca è stato realizzato con una struttura mista acciaio e prefabbricato in c.a. Nello specifico i pilastri e le travi sono in acciaio e i solai in cemento armato prefabbricato. Questa soluzione ha permesso di contenere la dimensione delle colonne portanti e di poter realizzare travi con lo stesso spessore dei solai. L’utilizzo di solai in cemento ci ha permesso di avere una resistenza al fuoco di 120’ senza l’utilizzo di ulteriori protezioni e di avere una maggiore rigidità delle strutture e quindi un maggior comfort in termini di vibrazioni e di acustica. Il corpo a ponte è caratterizzato da due grandi travi reticolari lunghe 50mt e alte 9mt (due piani). Ognuna delle 2 travi pesa circa 130 tonnellate e appoggia su cuscinetti basculanti che contrastano le forze indotte dagli sbalzi termici. Siccome le travi potevano introdurre degli sforzi di torsione, sono state accostate ad un solaio di tipo scatolare che li contrasta. Per gli impalcati del corpo ponte si è optato per una prefabbricazione completamente in acciaio che ha permesso di mantenere leggera la struttura stessa. La piazza coperta, denominata Lobby, è stata realizzata con strutture prefabbricate in legno lamellare. Ha una conformazione ad arco in modo che il suo volume si raccordi gradualmente con il parco storico esistente anche grazie al giardino pensile che la caratterizza in copertura. Le facciate, ulteriore elemento distintivo del progetto, presentano invece una “doppia pelle” in vetro e cotto a vista, tramite l’utilizzo di tavelle che, oltre a definire un’identità estetica, hanno funzione frangisole e contribuiscono a migliorare la regolazione termica dell’intero edificio. 18 19 20 Tutta la facciata è in prefabbricato e viene montata a moduli con un sistema di appoggio a terra altamente tecnologico, impiegando i più moderni strumenti laser. Era necessario avere una superficie di ricevimento della facciata con una serie di attacchi molto precisi, corredati da appositi dispositivi di regolazione. Questa tecnologia ha permesso di evitare l’utilizzo di ponteggi esterni. Per la climatizzazione si è realizzata una centrale a pompe di calore che utilizza l’acqua di falda permettendo di avere fluidi caldi e freddi sempre disponibili per le diverse necessità stagionali. Ciò permette che l’edificio sia indipendente dalla rete pubblica di teleriscaldamento e che abbia un’efficienza molto elevata dal punto di vista dei consumi energetici. Questa scelta tecnologica, unita ad una grande cura degli isolamenti termici ed a facciate in vetrocamera ad alte prestazioni ha permesso la certificazione in Classe Energetica B a questa opera dalla “pelle in vetro”. L’intero progetto è stato sviluppato e realizzato da Moretti Contract con un preciso piano di intervento che prevede un planning ed un timing rigorosi, dove le varie squadre di lavoro intervengono ottimizzando le dinamiche operative ed esaltando la qualità del costruito. Tutto l’edificio Campari è circondato da strade e da una linea metropolitana e quindi in un sito difficile in cui operare. Per costruire quest’opera si è dovuto realizzare una berlinese di pali su tutto il perimetro del comparto per procedere agli scavi degli interrati che hanno interessato tutta l’area. Leonardo Pedrali Responsabile progettazione Moretti Contract Le Residenze di via Campari L’area degli ex stabilimenti Campari a Sesto San Giovanni costituisce uno dei più interessanti esempi di riqualificazione urbana, un laboratorio per l’architettura e la cultura costruttiva contemporanea anche per quanto riguarda edifici residenziali. La caratterizzante personalità architettonica degli edifici, creati anch’essi da Mario Botta, unisce un impatto estetico di alto pregio a soluzioni finalizzate a valorizzare la qualità dell’abitare e del vivere. L’obiettivo complessivo dell’impatto architettonico è quello di andare oltre il semplice effetto di involucro, per ridurre la vista delle grandi volumetrie con un particolare e accattivante gioco di rifrazioni. Le Residenze di Via Campari si caratterizzano per tecnologie ad alta efficienza che, mentre agiscono in sinergia per ridurre i consumi e l’impatto ambientale, favoriscono allo stesso tempo il comfort. Fra gli elementi caratterizzanti del progetto spiccano anche i giardini pensili, che andranno ad armonizzarsi con il verde del parco circostante. Un attrezzato centro fitness direttamente all’interno dell’area residenziale aggiunge ulteriore concretezza alla vocazione al benessere. 21 22 23 24 25 Il caso Campari TRACCEOPERE Il progetto di riqualificazione dell’area dismessa dello stabilimento di Sesto San Giovanni ha previsto la ricollocazione dei nuovi uffici Campari oltre la costruzione di un adiacente comparto residenziale. L’edificio che diventerà il nuovo quartier generale del management Campari ha uno sviluppo imponente dal punto di vista dimensionale, si è quindi cercato di risolvere il problema con soluzioni che architettonicamente “movimentano” le diverse parti, per rendere più gradevole l’impatto con un accattivante gioco di rifrazioni create soprattutto dalle tavelle in cotto. Si determina infatti una variazione continua del valore di superficie in ragione del ciclo solare, che si modifica naturalmente secondo le ore della giornata. E’ stata inoltre adottata la soluzione di lasciare delle trasparenze e dei momenti di respiro visivo da ogni lato, creando un parallelo ideale anche con l’antica palazzina Campari. L’obiettivo, nell’idea di Mario Botta, è quello di andare oltre il semplice effetto di involucro protettivo, per riqualificare l’edificio storico, quindi la memoria dell’azienda, come soggetto ancora attivo. Accanto alla parte riguardante l’ex stabilimento, sono stati inseriti edifici destinati ad abitazioni di pregio, caratterizzati da una forma di un quarto di cerchio. Le due torri sono posizionate l’una accanto all’altra seguendo una diagonale immaginaria verso il basso in direzione della villa. La ragione della scelta è stata quella di non creare strutture che si incombessero sulla città, ma che si armonizzassero con il contesto circostante. L’obiettivo è quello di riqualificare l’area, conservando però un importante bene storico come lo stabilimento. Per questa ragione il vecchio edificio della fabbrica, risalente al 1904, è stato mantenuto ed il nuovo edificio adibito all’amministrazione vi è stato costruito al di sopra. La parte dello stabilimento conservata e recuperata è adibita a museo strutturato su due livelli. Si affaccia su una piazza coperta di circa 1400 m2 pensata per convegni, sfilate di moda e grandi eventi. La copertura è di manto erboso, in continuità con il grande parco e con l’idea di ecosostenibilità che guida tutto il progetto. Adiacente, sorgerà una grande vasca “reflecting pool” in cui, grazie ad un magico effetto dell’acqua, si rifletteranno le forme degli edifici circostanti. Circa 4500 degli oltre 11 mila metri quadrati di parco saranno destinati al Comune, e quindi donati alla popolazione di Sesto. La parte rimanente fungerà da area naturale dell’edificio Campari. Un’opera che, in sostanza, rappresenta la migliore sinergia tra modernità e storia, tra alta tecnologia e bellezza della tradizione, tra natura e prestigio. Una qualità architettonica, questa, che si mostra all’esterno ma anche all’interno. Al primo piano troviamo una grande balconata che si affaccia sulla piazza, il secondo livello del museo, una zona adibita a ristorazione, una palestra per i dipendenti di Campari e uffici. Proseguendo al secondo piano, vediamo un grande nucleo centrale, con una struttura in pianta libera, inizialmente progettata con una serie di pilastri distanti 6 metri ciascuno, ma poi riproposta con una distanza di almeno 12 metri, come suggerito da uno studio del gruppo Moretti. Un’idea che è stata ben accolta da tutte le parti coinvolte nell’intervento. Salendo al terzo piano, si trova lo snodo dei due edifici incrociati. Un grande ponte valica l’edificio storico ed è pensato come grande open-space (metri 16x50). Quarto e quinto piano sono occupati da uffici e sono strutturati nello stesso identico modo. Al sesto piano sono previste una cucina spaziosa ed una grande sala da pranzo per gli incontri di affari, il tutto abbellito da una immensa terrazza costituita dal ponte. Per quanto riguarda i materiali impiegati, sia le residenze che la parte degli uffici sono costituite da tavelle di cotto di 1.20 metri, posizionate per creare una magica illusione di vibrazione della facciata in ogni momento della giornata e da qualunque punto di vista la si osservi. L’effetto è creato dalla sinergia di tre particolari posizioni dei moduli in cotto su tutta la parte di edificio: piatti, inclinati verso l’alto e inclinati verso il basso. Studio Mario Botta, Lugano 26 27 Immobili “firmati” Moretti: valore dell’investimento e cultura dell’abitare Valorizzazione dei patrimoni immobiliari, programmi integrati per la realizzazione di progetti innovativi, vendita di immobili finalizzata a capitalizzare investimenti elevati per gli investitori: sono questi gli obiettivi sui quali si fonda l’impegno di Moretti Real Estate, società che opera nel campo delle strategie di marketing immobiliare, commerciale e finanziario. Una realtà profondamente sinergica alle altre imprese del Gruppo Moretti, per la quale rappresenta un partner propositivo e collaborativo nel dialogo con il mercato immobiliare. Nelle foto le Residenze di Via Campari a Sesto San Giovanni sviluppate dal Gruppo Moretti MORETTI REAL ESTATE S.r.l. Via Gandhi, 9 - 25030 Erbusco (Brescia) - Italia Tel. 030 7718111 - Fax 030 7703179 www.morettispa.it - [email protected] Realizzazioni in legno lamellare per l’architettura di tendenza Le realizzazioni in legno lamellare Moretti Interholz, la capacità di rispondere in modo propositivo e risolutivo alle richieste dei progettisti, dalla consulenza al montaggio finale, sono testimoniate da opere in numerosi settori costruttivi, diverse per esigenze e tipologie, ma accomunate da una qualità che si nota immediatamente e dura nel tempo: centri sportivi, complessi commerciali, cantine e aziende agricole, beauty farm, luoghi di culto, sale meeting e di incontro. Nelle foto l’impianto polivalente Lauro Grossi di Parma che utilizza legno lamellare Moretti MORETTI INTERHOLZ S.r.l. Via Gandhi, 9 - 25030 Erbusco (Brescia) - Italia Tel. 030 7718111 - Fax 030 7703179 www.morettispa.it - [email protected] 30 Il complesso Futura presenta interessanti soluzioni dove si evidenziano gli sviluppi applicativi dell’edilizia industrializzata, con particolare riferimento all’integrazione tecnologica fra materiali diversi e l’utilizzo strutturale del legno lamellare per la realizzazione di ampi piani orizzontali. Questa case history permette quindi di comprendere come si sta orientando il progresso che mette in rapporto costruttività, funzionalità e sostenibilità ambientale. Il Caso Futura 31 Il caso Futura TRACCEOPERE UNA TORRE CON SOLAI COLLABORANTI LEGNO LAMELLARE - CALCESTRUZZO Il complesso si colloca alla fine della Val Trompia, zona che sta assumendo una sempre maggiore centralità dal punto di vista commerciale, residenziale e logistico, con implicazioni socio-territoriali che superano l’ambito urbano. Non a caso all’interno del complesso sarà ricavato un parcheggio coperto per 165 posti auto, che servirà da interconnessione logistica con la nuova linea metropolitana. Organizzato su circa 16.000 m2 coperti, presenta edifici che spiccheranno nello skyline dell’area nord della città. L’elevata altezza dell’unità centrale, oltre 60 metri fuori terra, si armonizza con scelte architettoniche che ne ingentiliscono l’impatto, primo fra tutti i giardini pensili e le terrazzature a verde, che lo renderanno piacevolmente inconfondibile. Il complesso accoglierà negozi e strutture commerciali per oltre 8000 m2, mentre circa 5500 m2 saranno riservati ad appartamenti ed uffici di elevato pregio, con tutte le più moderne soluzioni tecnico-funzionali a livello di accoglienza, comodità, risparmio energetico. Emblematica della struttura caratterizzante e della qualità del moderno prefabbricato è la soluzione a solaio collaborante in legno lamellare e calcestruzzo, peculiarità della costruzione dell’edificio a torre. Non si tratta di una serie di travetti affiancati uno a uno, ma di interi pannelli prodotti e assemblati in stabilimento e portati sul posto. In sostanza, il materiale è arrivato sul cantiere già prefabbricato, e in loco abbiamo provveduto solamente a montarlo, aggiustarlo ed ultimare tutto con un getto integrativo. Questa soluzione ci ha permesso una notevole riduzione di peso: si pensi che il solaio, travi comprese, pesa circa 180 chilogrammi a metro quadro, molto meno della metà di un solaio tradizionale. Inoltre, notevole anche il vantaggio a livello di tempo: il lavoro è stato ultimato in tempi ridottissimi, sempre, però, con la garanzia di 32 33 34 massima qualità. Nonostante la complessità strutturale e di forma dell’edificio, in parte circolare, non è stato registrato avanzo di materiale. Un secondo aspetto da sottolineare: l’analisi urbanistica dell’area ci ha posto di fronte al problema che le due parti laterali della costruzione non erano equilibrate da baricentro di inerzia. Considerando che ci trovavamo a costruire in zona sismica 3, abbiamo dovuto studiare un sistema che rispondesse alle peculiarità contestuali. La soluzione è stata quella di ricorrere a due giunti di materiale areoplastico molto particolari, che sotto sforzi istantanei non si muovono, ma sotto sforzi durevoli, determinati generalmente dal cambio di temperatura stagionale, si dilatano fino a 5-8 centimetri. Questi giunti hanno una portata di circa 40 tonnellate diversamente dai tradizionali pistoni con olio che ne tollerano solo 10. Questo ci ha permesso di considerare le due parti laterali come un blocco unico, con notevole risparmio economico e di calcolo sulle sezioni. Inoltre abbiamo così introdotto un elemento antisismico che in futuro sarà sempre più indispensabile, se si desidera costruire edifici di questa portata. Lorenzo Guerini Presidente Moretti Interholz 35 36 37 Il caso Futura TRACCEOPERE Il complesso Futura nasce da un’iniziativa della Campana Costruzioni e in particolare di Giuliano Campana, il cui obiettivo era realizzare una costruzione proiettata nel futuro. Il complesso Futura risponde esattamente a questa ambizione, per una serie di motivi: innanzitutto per la presenza, all’interno del lotto, della stazione metropolitana, peculiarità che contraddistingue il complesso da tutti gli altri edifici della città di Brescia. In secondo luogo, perché questo complesso è dotato di tutte le tecnologie al servizio del comfort e della qualità del vivere e abitare. C’è una zona commerciale, un’area direzionale e uno spazio residenziale. Ognuna di queste tre parti, è vicina ma ben distinta dall’altra. Il fulcro di tutto il complesso è la piazza, ribassata rispetto alla via Trumplina, che funge da anello di congiunzione delle tre unità strutturali. Dal punto di vista costruttivo sono state scelte diverse tipologie di materiale, dal prefabbricato in calcestruzzo, al ferro, al legno lamellare. Per gli involucri esterni, sono state impiegate principalmente vetrate e “brie soleil”. Il progetto ha previsto una superficie coperta nel piano interrato di 18.000 m2 a fronte di un lotto libero di 21.000 m2. Le difficoltà operative, dunque, erano notevoli, per il ridotto spazio di azione. Inoltre, il progetto prevedeva due piani interrati, pertanto è stato eseguito uno scavo movimentazione terra di ben 120 mila metri cubi di terra. Le maglie strutturali previste (m10x10) aumentavano il livello di difficoltà di costruzione: luce elevata, spazi molto ridotti e tempi limitati. In questo contesto è nata la sinergia tra la Campana Costruzioni e il Gruppo Moretti. Una collaborazione che si è rivelata davvero vincente. L’intervento di messa in opera è stato pensato diviso per lotti. Nell’aprile del 2006 ha avuto inizio il primo. La costruzione è cominciata con la prima parte di struttura dei muri perimetrali, delle fondazioni e del blocco del vano scala e ascensore delle due torri. Già nel luglio 2006 è avvenuto il montaggio del prefabbricato e sono stati ben visibili i primi tre piani del “nocciolo” della prima torre, quella più elevata. Questo è emblematico della sincronia perfetta tra costruttore e prefabbricatore, in quanto si è riusciti a realizzare le mensole porta travi del prefabbricato nei tempi previsti e senza alcun problema durante la fase di montaggio. Nel mese di agosto i primi tre piani erano già ultimati. Ad ottobre 2006 sono stati montati anche i due piani interrati dei parcheggi del secondo lotto. A febbraio 2007 si è raggiunto un livello elevato della torre A e si è proceduto con le fondazioni della seconda torre, con una platea più piccola. A luglio 2007 è stato completato anche il quarto lotto e ad ottobre dello stesso anno è stato ultimato il montaggio di tutta la parte direzionale. In dicembre tutto il nocciolo della seconda torre era concluso. A marzo di quest’anno anche la torre B è stata completata. Il rivestimento della facciata rappresenta un’innovazione interessante per edifici di questo tipo. Da un punto di vista strettamente funzionale, questo involucro in vetro permette di non dover intervenire, negli anni, ad operazioni di ristrutturazione muraria o tinteggiatura. Operazioni che, a questa altezza, risulterebbero sicuramente complicate. Inoltre la notevole intercapedine d’aria contribuisce a prevenire qualsiasi forma di umidità. Anche il livello di isolamento termico è ottimo, e l’intero complesso è stato classificato in classe energetica B, grazie anche al riscaldamento a pavimento e a vetri ad elevato spessore, oscurabili attraverso un sistema elettrico. Per gli interni, è stato utilizzato un sistema di chiusure con pareti in cartongesso molto semplici da spostare per eventuali interventi negli impianti a parete. Per facilitare ulteriormente questo tipo di esigenza, agli acquirenti verrà consegnato un cd contenente le fotografie di tutte le pareti e gli impianti. Questo affinché sappiano esattamente quali sono i punti in cui, eventualmente, intervenire. Infine un tocco di raffinatezza newyorchese: sul tetto verrà posizionata una piscina. Studio Conter 38 39 40 Il Convegno il cuore prefabbricato dentro il progetto Interessanti spunti di riflessione sulle possibilità costruttive dell’edilizia industrializzata contemporanea, attraverso tre casi di innovazione e integrazione tecnologica fra materiali diversi. 22 maggio 2008 - Cantine Bellavista di Erbusco 41 42 il cuore prefabbricato dentro il progetto Il valore della qualità con nuove idee e solide certezze. “Questo incontro è nato dal desiderio di mettere in evidenza aspetti che possono restare celati in alcune importanti realizzazioni e altresì rappresentano il “cuore” che batte dentro l’abito dell’architettura. Un’iniziativa che desidera mettere in luce come l’edilizia industrializzata ha intrapreso percorsi evolutivi molto interessanti”. Vittorio Moretti Presidente Gruppo Moretti Spa 43 il cuore prefabbricato dentro il 44 progetto L’edilizia industrializzata di qualità sta vivendo una nuova evoluzione sia in ambito architettonico, che ingegneristico e cantieristico. “Le testimonianze oggetto di questo appuntamento, rappresentano esempi evolutivi per comprendere meglio lo sviluppo delle tecniche costruttive, ma anche per valutare le nuove sinergie fra sviluppo architettonico, ingegneristico e cantieristico. Dal punto di vista imprenditoriale questa evoluzione rappresenta una sfida entusiasmante, che ci sollecita a ripensare pratiche consolidate e ci invita a puntare verso un’innovazione profonda dei meccanismi classici del lavoro in edilizia. Certamente i termini programmazione e pianificazione assumono un’importanza crescente, questo però non vuole dire che la componente umana venga posta in sottotono. Semmai il contrario, a tutti i livelli di ruoli e responsabilità. Il settore delle costruzioni può guardare con fiducia al proprio futuro puntando proprio su un nuovo dialogo fra industrializzazione di processo e capacità professionali per attuarlo”. Giuliano Campana Presidente Collegio Costruttori di Brescia 45 La ricerca universitaria è partner delle imprese. “Ritengo particolarmente importante che a questo momento di approfondimento sia pre- sente in forma attiva anche il mondo universitario. E’ attraverso iniziative come queste, infatti, che non solo possiamo confrontare idee e percorsi, ma trovare nuovi spunti per svi- luppare collaborazioni di cui tutti abbiamo bisogno. L’università e la formazione non possono fare a meno dell’industria, così come l’industria, se vuole evolvere nell’innovazione, deve tenere conto di quanto esprimono gli istituti di ricerca e il lavoro che si effettua in varie facoltà. Sono quindi particolarmente felice che L’Università di Brescia sia fra i promotori di questo appuntamento professionale, nel quale vengono messi in giusta luce valori e risultati significativi di un impegno comune”. Prof. Roberto Busi Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente - Università degli Studi di Brescia 46 il cuore prefabbricato dentro il progetto 47 il cuore prefabbricato dentro il 48 progetto Comprendere le potenzialità dell’edilizia industrializzata contemporanea. “Campari, Futura, Stormit. Tre opere che meritano attenzione per la complessità operativa degli interventi, nei quali sono state effettuate operazioni di costruzione diverse da quelle tradizionalmente attuate con i prefabbricati. Ritengo che il tema guida di questo incontro sia di profondo interesse per chi opera nel settore, per chi studia o per chi desidera soltanto capire meglio l’evoluzione dell’architettura e della nuova cultura del costruire. La questione dell’integrazione nel cantiere tra prefabbricatore, progettista e costruttore, è un argomento particolarmente emblematico e in questo senso vale la pena insistere nel definire e comprendere questo nuovo orizzonte delle costruzioni”. Ettore Mocchetti 49 L’evoluzione dei sistemi strutturali nelle costruzioni aumenta le opportunità, sempre tenendo conto dei comportamenti sismici. L’integrazione legno-cemento si ripropone in questo senso come essenziale nell’edilizia di oggi e di domani. Prof. Enzo Giuriani Docente presso l’Università degli Studi di Bergamo Desidero prima di tutto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito Questo materiale consente elevate deformazioni e quindi permette a organizzare questo incontro. Un’occasione di dialogo, confronto all’edificio soggetto a sollecitazioni sismiche di muoversi molto più e scambio di esperienze tra il mondo di chi costruisce, quello di lentamente del terreno sottostante. Questo sistema è innovativo chi progetta e quello di chi si spende nella ricerca tecnologica di perché consente di progettare la struttura della costruzione senza settore. l’aggiunta di sistemi antisismici interni, con un notevole vantaggio L’obiettivo del mio intervento è quello di mettere in luce specifici economico e di tempo. aspetti che riguardano le strutture in cemento armato e alcune Tuttavia, è da tenere in considerazione che il neoprene ha una prospettive di evoluzione che, proprio in questo campo applicativo, durata nettamente inferiore a quella che regolarmente si ipotizza si stanno profilando all’orizzonte. Comincerò con l’introdurre per gli edifici, questo implica costanti interventi di manutenzione e l’argomento dell’organizzazione antisismica degli edifici. Ad oggi sostituzione. ci sono tecnologie differenti per risolvere questo tipo di necessità Esiste poi un’altra soluzione che si sta ultimamente sviluppando in costruttiva. Il compito di un sistema antisismico è quello di tutta l’area europea. Si tratta dell’impiego dei mattoni in terra cruda. ammortizzare tutte le vibrazioni e gli urti esterni di materiali che Non è un metodo nuovo e, erroneamente, è stato spesso affiancato tendono a staccarsi dall’edificio, e trasferire queste sollecitazioni all’idea delle costruzioni precarie del terzo mondo. In realtà è stato al diaframma di piano; questo, a sua volta, deve agganciarsi ad un appurato che molte abitazioni, anche qui in Italia, sono state pensate sostegno resistente, che può essere un nucleo corpo scale, come con questo tipo di sistema antisismico. Oggi stiamo facendo dei passi nell’edificio Futura. a ritroso nel tempo per recuperare e, ovviamente, perfezionare questa Un primo metodo antisismico può essere, ad esempio, quello di tecnologia. Questo metodo si rivela oggi notevolmente efficace, da controventare l’edificio interessato con dispositivi reticolari, che un lato per il risparmio energetico e per l’elevata capacità isolante sotto l’effetto di un’azione orizzontale si dimostra assolutamente del materiale, dall’altro perché questi mattoni, prodotti senza la in grado di sopportare le sollecitazioni. Le norme di costruzione cottura ma con il semplice processo di essicazione, hanno un costo e sicurezza impongono che i telai impiegati per questo sistema nettamente inferiore. antisismico abbiano una buona duttilità. Questo si traduce in pilastri Le spiacevoli esperienze di intense scosse sismiche in Pakistan, in assolutamente integri e in molte cerniere plastiche altamente India e in Turchia, regioni in cui sono molto diffuse costruzioni con resistenti. Uno dei problemi delle strutture a telaio cui devono far questo tipo di materiale, dimostrano che quando la terra cruda è fronte i tecnici e i progettisti di sistemi antisismici è quello della abbinata agli elementi lignei delle case innervate, i risultati, a fronte possibile congestione dei ferri, che influisce sull’efficacia dei nodi. di sollecitazioni anche violente, sono molto positivi. Un metodo alternativo è il sistema a setti. Questa soluzione è quella che più si adatta ai tradizionali sistemi costruttivi della cultura edile italiana. Se risolta con la cura dovuta, consente infatti di rispondere non solo all’esigenza della capacità portante ultima, ma anche alle verifiche nelle condizioni di esercizio. Anche il sistema a setti è progettato per dissipare energia. Questo significa che, come le cerniere del telaio, deve essere plastico e duttile. Ancora oggi, tuttavia, nella letteratura edile e di architettura ci sono molte perplessità sull’effettiva duttilità di questo sistema, difficilmente verificabile su ampia scala negli edifici di elevata portata. Un altro sistema nato dai recenti studi tecnologici di settore, ma ancora in fase sperimentale, è quello degli isolatori di neoprene. 50 Prof. Paolo Riva Docente presso l’Università degli Studi di Bergamo Ritengo che un intervento così complesso come quello per cui sono flessionale. Tutte le masse partecipate significative, infatti, sono stato invitato, necessiti di riferimenti specifici con i quali sostenerlo. caratterizzate da comportamenti flessionali. Ciò significa che questo Per questo ho deciso di occupare il tempo a mia disposizione edificio ha difficoltà intrinseche nel controllo degli spostamenti. parlando, nello specifico, del complesso Futura di Brescia. Guardando poi il modello, esso non prevedeva collegamento tra gli Lo scopo della mia presentazione è quello di fare conoscere in modo elementi verticali e gli impalcati, non formando a tutti gli effetti un più analitico i processi e le problematiche emerse durante la fase di nucleo. verifica antisismica affidata al team dall’Ing. Alborghetti. Nella fase di correzione antisismica dell’edificio, si è proceduto, Qualsiasi problema emerga nello studio di un edificio, pone gli analisti quindi, con l’inserimento di pendini rigidi di collegamento tra elementi di fronte ad un bivio determinato dall’origine del difetto riscontrato. verticali e impalcati, utili per controllare gli spostamenti oppositivi È fondamentale comprendere se il problema è determinato da un degli impalcati stessi. La seconda verifica di frequenza segnalava, errore di costruzione o da un errore del modello. Spesso le due cose ora, un sensibile progresso, passando da 0.15 herz a 0.6 herz. Questa non vengono scisse, generando confusione e, conseguentemente, correzione ha portato l’edificio ad acquistare un livello antisismico difficoltà di soluzione. del tutto accettabile e funzionale. Per quanto riguarda lo specifico caso Futura, i primi sopralluoghi hanno Continuando l’analisi del modello, un altro limite era nelle fondazioni. permesso di riscontrare immediatamente delle problematiche. Considerando che l’edificio è svincolato dalla struttura prefabbricata Il nucleo scale centrale era l’unico elemento di resistenza sismica in degli interrati e, di fatto, dal punto di vista sismico, è totalmente un edificio che si erige su ben 14 piani. Questo fattore ha costituito indipendente dal resto della struttura, si intuisce che manca resistenza un focus critico di potenziale insufficienza antisismica per la restante antisismica nelle fondamenta. In questo caso la soluzione era quella parte della costruzione. Utilizzando una terminologia tecnica, il peso di realizzare una fondazione a massa notevolmente elevata, pertanto di tutto l’edificio grava su quell’unico core, con un comportamento sono stati aggiunti due metri di getto pieno e una fondazione di altri torsionalmente instabile. tre metri. Un blocco di calcestruzzo di massa tale da consentire di Osservando, poi, la struttura dell’intero complesso, è possibile notare centralizzare l’azione sismica. Si è intervenuto, poi, con l’alimentare che è costituito da una struttura mista: la parte sismoresistente le sezioni di pendini da 60 a 89 mm. Questo passaggio ci ha garantito costituita da un vano scale e ascensore piuttosto massiccio, e, la parte una frequenza migliore. rimanente costituita da masse in legno e cemento piuttosto leggere. Questo caso è emblematico dell’importanza di coniugare corretta- Pertanto, eccetto la parte di vano scale, il resto del complesso non mente modellazione e comportamento strutturale dell’edificio, per contribuisce ad una resistenza antisismica. Inoltre, nello scheletro capire dove il limite dell’uno incida poi sull’altro. dell’architettura si può notare la mancanza di impalcati verticali in congiunzione a quelli orizzontali, segno di scarsa rigidezza dell’edificio. Il risultato delle nostre prime verifiche è stato una frequenza eccessivamente bassa, 0.15 Herz, che, tradotto in tempo cronologico è pari a circa 6,5 secondi, un tempo assolutamente non soddisfacente dal punto di vista dinamico. In questo caso, il problema si evidenziava sia dell’edificio che del modello. Dalla verifica sull’edificio è emerso che il primo e il secondo modo di vibrare era torsionale. Proprio qui stava il problema: un edificio progettato al meglio dal punto di vista sismico, dovrebbe esibire, sui primi modi di vibrare, prevalentemente un comportamento 51 Questo intervento vuole essere un rapido percorso in merito elastico, che caratterizza il comportamento di piccoli spostamenti all’impiego e ai vantaggi di questo materiale, che affonda le sue tipici delle condizioni di esercizio. radici nella storia della civiltà umana e delle costruzioni, ed oggi sta Un aspetto molto importante nelle strutture in legno è che i parametri vivendo una nuova giovinezza. Partirò, pertanto, con l’introdurre il meccanici sono particolarmente influenzati dal grado di umidità. ruolo del legno nell’edilizia di ieri. Per quanto riguarda la rottura, un meccanismo composto da due Quando pensiamo al legno nelle costruzioni storiche, viene cerniere elasticizzate in due punti, determina un buon comportamento automatico associarlo agli impalcati lignei o a capriate e soffitti di di resistenza. Questo è uno dei sistemi previsti dall’Eurocodice 5 nella vecchie chiese o castelli. Con l’evoluzione della ricerca di settore, il parte relativa ai connettori. legno è stato recuperato, non solo per la sua piacevolezza estetica, ma anche come elemento altamente antisismico. Come dimostrano alcune immagini di edifici caratteristici della Turchia dopo un forte Prof. Giovanni Plizzari terremoto, il legno è un materiale dotato di ottima resistenza a flessione, specie se associato al cemento o al calcestruzzo. Inoltre, Docente presso l’Università degli Studi di Brescia come già sostenuto a proposito dei solai in legno lamellare misto a calcestruzzo nel caso della torre del complesso Futura, permette una notevole riduzione di massa corporea dell’edificio. Oggi, le qualità del legno sono nuovamente tornate alla ribalta, spaziando dall’edilizia tradizionale al campo della bioarchitettura e della bioedilizia, che concepiscono le strutture architettoniche in continuità con la natura. L’unione di due materiali costruttivi come legno e calcestruzzo, è fondamentale per una serie di ragioni. Innanzitutto conferiscono alla struttura leggerezza estetica ed effettiva, ma anche la rigidezza necessaria ad una costruzione ottimamente antisismica. L’effetto diaframma che ne risulta determina, infatti, il livello di sismoresistenza dell’edificio e, allo stesso tempo, costituisce un ottimo mezzo di comfort acustico. A tutto ciò si aggiunge il vantaggio costruttivo della rapidità di gestione e di messa in opera. È assolutamente importante che in queste strutture miste ci sia la collaborazione tra la cappa di calcestruzzo e il solaio in legno sottostante, attraverso i connettori. Questa tecnica, studiata fin dagli anni ‘90 come soluzione di rinforzo per le strutture già esistenti, oggi viene adottata anche nelle costruzioni nuove, con la particolarità che, mentre di solito le luci prese in considerazione erano di quattro o cinque metri, ora si parla di luci più importanti: di otto metri e più. La ricerca applicata al caso Futura ha riguardato sia lo studio del comportamento locale della singola connessione, sia la struttura nel suo insieme, attraverso prove sperimentali su scala reale. Il modello di connettore adottato è costituito da una trave su un appoggio 52 Complesso Futura - Brescia 9300 DAVANZALE H= 280 B. UOMINI PROIEZIONE EDIFICIO ± 0.00 ± 0.00 ARCHIVIO BAGNO DIS. B. DONNE ANTI BAGNO VANO IMPIANTI VANI IMPIANTI LOCALE CUSTODE 0.000.00 AAAA UFFICIO UFFICIO B. UOMINI UFFICIO ± 0.00 DAVANZALE H= 280 DAVANZALE H=167 DAVANZALE H=167 H SOTTOTRAVE 435 DAVANZALE H=167 Uffici Campari - Sesto San Giovanni CAMPARI GALERY LOBBY + 1.30 ± 0.00 DAVANZALE H= 95 H SOTTOTRAVE 435 DAVANZALE H= 95 DAVANZALE H= 95 VIALE GRAMSCI DAVANZALE H= 95 + 1.30 ± 0.00 BAGNO DIS. ANTI BAGNO + 1.30 BAGNO DONNE BAGNO UOMINI Uffici Stormit - Milano RIMESSA A m2 DAVANZALE H= 280 CONFINE PARCO PUBBLICO ANTI BAGNO BAGNO DIS. PROIEZIONE EDIFICIO DAVANZALE H= 280 B. DONNE LOCALE PULIZIE DAVANZALE H= 280