Università degli studi di Teramo

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Università degli studi di Teramo
Anno Accademico 2010/2011
Cattedra di Storia Economica del Management
Risposte al test di Storia Economica del Management del 15/12/2010
In ciascuna domanda è evidenziata in giallo la risposta esatta
1) Affinché sia possibile individuare una fase di sviluppo del sistema economico
a) è sufficiente che la crescita (intesa come dato quantitativo) sia accompagnata da un
incremento degli scambi monetari;
b) è necessario che la crescita (intesa come dato quantitativo) sia accompagnata da un
incremento (a parità di condizioni) del contributo fornito alla produzione totale da uno o più
fattori della produzione. È necessario cioè che vi sia un incremento di produttività;
c) è sufficiente che il sistema registri un incremento della produzione e della ricchezza di
carattere quantitativo. Affinché si possa parlare di sviluppo, non è necessario che la crescita
sia accompagnata da un incremento del contributo fornito – a parità di condizioni - dai fattori
della produzione. Non è cioè necessario che vi sia un incremento di produttività;
d) è sufficiente unicamente che il sistema abbia ricostituito le sue scorte.
2) Durante la “prima rivoluzione industriale”
a) il vantaggio comparato dell’Inghilterra rispetto a molti paesi del continente europeo risiedeva
nei suoi prerequisiti sistemici e nella capacità che l’insieme della società britannica aveva di
recepire e valorizzare i nascenti fenomeni capitalistici;
b) il vantaggio comparato dell’Inghilterra rispetto a molti paesi del continente europeo risiedeva
nella presenza di prerequisiti economici ma nell’assenza dei prerequisiti politici favorevoli allo
sviluppo del liberalismo;
c) l’Inghilterra non presentava alcun tipo di prerequisito sistemico funzionale allo sviluppo
capitalistico ma riuscì a conquistare il primato mondiale grazie all’assolutismo della casa reale
degli Hannover;
d) lo sviluppo economico inglese fu favorito da alcuni prerequisiti economici ma, allo stesso
tempo, fu ritardato dalla incapacità che l’insieme della società britannica aveva di recepire e
valorizzare i nascenti fenomeni capitalistici.
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3) Analizzando lo sviluppo economico europeo della seconda metà del XIX secolo, con
riferimento ai principali paesi continentali (Germania, Francia, Italia, Belgio, Russia)
a) si evidenzia un unico modello di sviluppo totalmente uniforme alle caratteristiche, alle modalità,
ai tempi e ai prerequisiti sistemici dell’esperienza britannica;
b) pur individuando diverse caratteristiche comuni (tipiche della seconda rivoluzione industriale) è
corretto sottolineare come tra essi fossero presenti importanti differenziazioni. Per queste
ragioni la storiografia è oggi incline a considerare, all’interno di una comune matrice, anche le
differenti vie - o modelli - all’industrializzazione;
c) non sono individuabili caratteristiche comuni ai vari modelli di industrializzazione;
d) si registra una netta prevalenza dell’applicazione del pensiero socialista alle politiche
economiche degli stati nazionali.
4) La Prima guerra mondiale
a) determinò un mutamento nell’equilibrio economico mondiale favorendo la crisi del primato
britannico e l’ascesa degli Stati Uniti sullo scenario economico mondiale, ascesa che non fu
però accompagnata da un analogo impegno sul terreno politico internazionale;
b) contribuì all’ascesa politica, ma non economica, degli Stati Uniti sullo scenario internazionale
lasciando inalterato il ruolo della Gran Bretagna;
c) determinò un mutamento nell’equilibrio economico mondiale favorendo la crisi del primato
britannico e l’ascesa degli Stati Uniti sullo scenario economico mondiale, ascesa
accompagnata da un analogo impegno sul terreno politico internazionale;
d) segnò i destini delle potenze occidentali con effetti diversi su ciascuno dei contendenti. Essa,
infatti, determinò un mutamento nell’equilibrio economico mondiale favorendo la crisi
economica degli Stati Uniti a fronte della ripresa del continente europeo.
5) La crisi economica del 1929
a) fu, soprattutto, una tipica crisi di sovrapproduzione in cui la domanda non riusciva più a fare
fronte all’offerta produttiva. La crisi finanziaria e borsistica, che coinvolse milioni di persone
bruciando ingenti fortune e risparmi, fu in parte una conseguenza dei mutamenti dell’economia
reale e in parte frutto di attività speculative sui mercati finanziari;
b) fu una tipica crisi di sotto produzione in cui la domanda del mercato superava il livello
dell’offerta della produzione. La crisi finanziaria e borsistica fu in parte una conseguenza dei
mutamenti dell’economia reale e in parte frutto di attività speculative sui mercati finanziari;
c) causò un notevole incremento dei posti di lavoro negli Stati Uniti a scapito di un calo generale
dell’occupazione mondiale;
d) non fu avvertita nei paesi dell’Europa occidentale rimanendo confinata, invece, al mercato
finanziario americano.
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6) Nel primo decennio successivo alla fine della seconda guerra mondiale
a) le relazioni internazionali instauratesi tra i paesi occidentali si contraddistinsero, tra le altre
cose, da un mancato impegno degli USA nello scenario politico-economico mondiale e dalla
fine del sistema dei cambi monetari stabili;
b) le relazioni politico-economiche instauratesi tra i paesi occidentali (in particolare tra USA e
Italia) si basarono sul tentativo di contrastare l’ascesa economica della Gran Bretagna;
c) le relazioni internazionali instauratesi tra i paesi occidentali furono caratterizzate, tra le altre
cose, da un rinnovato impegno degli USA – a differenza del primo dopoguerra - nello scenario
politico-economico mondiale e dalla nascita di importanti accordi e organismi internazionali;
d) le relazioni politico-economiche instauratesi tra i paesi occidentali furono condizionate dalla
caduta del muro di Berlino.
7) La teoria keynesiana
a) si basava essenzialmente sul ripristino dell’equilibrio del mercato tramite l’attuazione di
politiche congiunturali di sostegno all’offerta;
b) era fondata essenzialmente sul ripristino dell’equilibrio del mercato tramite l’attuazione di
politiche congiunturali di sostegno alla domanda effettiva;
c) si basava sul presupposto di ripristinare l’equilibrio del mercato tramite l’eliminazione dei tassi
di interesse bancari;
d) individuava il traino della ripresa economica nella scoperta dell’energia nucleare.
8) Per cercare di superare la stag-flazione degli anni Settanta del Novecento, i principali
paesi capitalistici dell’emisfero nord-occidentale
a) rinnovarono, con maggiore determinazione, le politiche di sostegno alla domanda effettiva di
stampo keynesiano;
b) abbandonarono la ricerca di nuove fonti energetiche affidandosi unicamente alle risorse
petrolifere dei paesi medio-orientali, rinnovando politiche di sostegno alla domanda effettiva;
c) costituirono la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio;
d) attivarono politiche di risparmio energetico, incrementarono la ricerca di nuovi giacimenti
petroliferi e di nuove fonti energetiche, avviando un lungo processo di ristrutturazione
industriale, agevolato, in molti casi, da politiche economiche dirette a sostenere l’offerta
produttiva (il cosiddetto offertismo).
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