PREMESSA ESPLICATIVA DEGLI EMEDAMENTI PROPOSTI DAL COORDINAMENTO NAZIONALE DONNE ANPI "E ALLORA HO CAPITO CHE BISOGNAVA ESSERCI" (Tina Anselmi 1944) Fu proprio in questo "esserci", in questo riconoscersi spontaneamente di tante donne in un movimento di resistenza attiva, spesso silenziosa o taciuta, ma comunque presente in tutte le sue modalità ed espressioni, e perciò decisiva per la Liberazione, fu proprio in questo "esserci" che iniziò il processo di risveglio, partecipazione e assunzione di responsabilità da parte delle donne che, uscite dalla "invisibilità pubblica", hanno acquistato coscienza di sé e della propria piena dignità.: "Nella lotta antifascista e nella Resistenza le donne hanno avviato da protagoniste, alla pari degli uomini, un cammino di emancipazione e liberazione che, proseguito negli ultimi sessant’anni, ha segnato la società italiana di conquiste di giustizia, libertà, civiltà. Oggi la democrazia ha bisogno più che mai della cultura, degli obiettivi, delle lotte di liberazione delle donne, così come le donne, per traguardi di dignità e libertà che rendano ancora più civile l'Italia, hanno bisogno della democrazia", (dal documento della Conferenza nazionale di organizzazione dell'ANPI). Le Madri della Repubblica, le 21 donne costituenti, già consapevoli dell'originale apporto che la cultura delle donne poteva dare al rinnovamento della società, chiedevano che nella formulazione della Carta Costituzionale venisse loro "riservato un posto privilegiato" perché fossero "presenti" "la loro energia, la loro forza...la loro volontà di pace, ili uguaglianza, di libertà". Nell'attuale situazione politica in cui la maggioranza di governo mette in forse i princìpi della Costituzione, gli uomini e le donne dell'Anpi, memori di questi inizi del cammino democratico, sono chiamati, in una efficace unità operativa, a contrastare la grave involuzione sociale, civile e culturale in atto che incide anche sull'identità stessa, sulla condizione e sul ruolo delle donne nella vita del Paese. Lavoro, scuola e cultura, riconoscimento del valore sociale della maternità, battaglia contro la violenza sessuale, laicità dello stato, centralità della questione morale, impegno per i diritti umani internazionali, difesa dei princìpi costituzionali, costituiscono una condizione essenziale di dignità, autonomia, emancipazione di tutte le donne e di raggiungimento del bene comune attraverso efficaci pratiche di partecipazione. Nel mondo si riconosce il ruolo innovatore delle donne nell'economia, nel sociale, nella cultura; da loro dipende non solo la crescita della ricchezza materiale, ma lo sviluppo più libero, giusto, umano e sostenibile della nostra società, per una più forte e compiuta democrazia. Da circa un anno e mezzo è ripresa con rinnovato vigore l'attività del Coordinamento nazionale delle donne dell'A.N.P.I. che, davanti ai continui attacchi alla loro dignità ed ai loro diritti, hanno deciso di far valere la loro storia e le loro conquiste cercando percorsi condivisi con le nuove generazioni e con la società civile. Con la prima Conferenza nazionale delle donne dell'A.N.P.I. nel maggio 2009 e con il progetto "Donne, antifascismo, democrazia" si è dato nuovo impulso all'attività di ricerca e di valorizzazione della memoria storica riferita in particolare al loro ruolo . I documenti e le iniziative realizzate nel corso di questo lavoro costituiscono parte integrante della politica della nostra associazione; infatti, come approvato dalla Conferenza nazionale di Chianciano, i contenuti e le proposte emerse dal Coordinamento nello specifico ordine del giorno impegnano coerentemente tutta l'associazione. In un momento di deperimento dell'etica pubblica e di imbarbarimento della società civile e delle relazioni umane noi vogliamo "esserci" per la democrazia, non secondo dinamiche meramente rivendicative ma per un necessario esercizio di uguali diritti e uguali opportunità, di nuovo protagoniste delle nostre scelte e delle conquiste di civiltà possibili grazie anche all’ ingresso nella storia di una cultura diversa. Non possiamo permettere la continua erosione nei fatti delle nostre conquiste e dobbiamo batterci, uomini e donne dell'Anpi, per inserirle definitivamente e compiutamente nei valori della democrazia. Sulla base di queste considerazioni riteniamo fondamentale che all'interno del documento programmatico per il Congresso Nazionale trovi spazio un capitolo intitolato: "Difendere, riaffermare e promuovere La dignità ed i diritti delle donne", insieme ad alcune proposte emendative che, ne siamo certe, arricchiranno il dibattito, il confronto e le politiche della "nuova stagione" dell' Anpi. "Riaprire i cantieri della speranza, nella politica, regge il "noi" non l'"io" . (Don L. Ciotti). Questa prospettiva condivisa di lavoro, arricchita dallo sguardo delle donne siamo certe potrà ridonare alla politica la sua più nobile identità che è quella di ampliare la partecipazione, dando voce a una pluralità di soggetti, e rappresentare la fame e sete di giustizia che è in noi. EMENDAMENTI AL DOCUMENTO CONGRESSUALE PROPOSTI DAL COORDINAMENTO FEMMINILE NAZIONALE DELL'ANPI ( riunito il 21 Novembre 2010 a Parma) Capitolo: Difesa e attuazione dei principi costituzionali A pag.11,riga 4 ,dopo "di tutti gli ostacoli" aggiungere: “… che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione..." A pag. 11, riga 12: dopo “l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge” , aggiungere: “il riconoscimento della parità di diritti e opportunità tra uomini e donne” . A pag. 11, riga 16: dopo “... riguardanti i diritti e i doveri dei cittadini” , aggiungere: “Questi principi sono stati difesi, affermati , posti in essere e potenziati attraverso grandi movimenti e battaglie sociali e civili durante tutta la storia repubblicana. In questo processo di costruzione e sviluppo della vita democratica le donne e i loro movimenti hanno potuto affermarsi come nuova grande forza di cambiamento e di rinnovamento”. Capitolo: Battaglie nazionali dell'ANPI Al punto: No al razzismo e alla xenofobia. A pag. 14, riga 2: dopo “ ...di fame” , aggiungere “… e di guerre”. A pag. 14 : riga 10: dopo "I diritti degli immigrati, quelli stessi garantiti dalla Costituzione" aggiungere : "... e in particolare quelli garantiti ai rifugiati politici dalla Convenzione di Ginevra". A pag. 14, riga 6: dopo “Lega Nord al governo”, aggiungere: “con la politica dei respingimenti e con visioni di mero ordine pubblico, che...” . A pag. 14, aggiungere il punto: Un più forte impegno per i diritti umani universali: “Per i valori cui si ispira e per la sua grande tradizione di solidarietà internazionale, l'ANPI rinnova l'impegno per la pace, la democrazia e per i diritti umani universali, ancora negati e conculcati in tanti Paesi. In particolare rinnova il sostegno e la solidarietà alle donne che in ogni parte del mondo sono in prima fila nella lotta per la democrazia e le libertà nei loro Paesi e si battono per il diritto alla vita contro guerre, violenze di ogni tipo,, dittature, per contrastare regimi autoritari e per superare culture e società patriarcali”. A pag. 15 sostituire il titolo: Liberiamo l'Italia dalla "questione morale" Con: Promuovere una nuova etica pubblica: la "questione morale". Dopo il secondo capoverso e dopo "nella vita civile" aggiungere : Combattere la involuzione culturale in senso maschilista della società, per l'immagine mercificata della donna che viene veicolata dai media e rappresentata da una certa destra. Impostare percorsi di lavoro culturale con le ragazze ed i ragazzi per costruire insieme nuovi modelli, nuovi linguaggi, un'idea di sé e del proprio futuro che siano rispettosi della loro piena dignità di persone. Al punto: Scuola A pag. 15 sostituire tutto il testo con: Nella visione costituzionale la scuola pubblica, insieme al lavoro, costituisce un valore essenziale, è un presidio fondamentale per rimuovere gli ostacoli alla realizzazione della persona umana (art. 3 della Costituzione), per educare alla cittadinanza e per formare la coscienza civile delle nuove generazioni; coscienza che deve essere fondata su una più strutturata e rigorosa conoscenza della storia dell'antifascismo e della Resistenza, fondativi della Carta Costituzionale. La scuola pubblica, e con essa, l'Università, la ricerca, la cultura sono altresì un fattore essenziale dello sviluppo economico, sociale, civile e culturale del Paese. Dalla loro qualità dipende il suo stesso futuro, soprattutto in una società globale in cui il principale fattore di disuguaglianza rischia di essere la conoscenza. Va perciò contrastato con una grande battaglia civile e culturale e con un investimento adeguato di idee, progetti e responsabilità, il disegno culturale e politico promosso dal centro destra che umilia risorse preziose e che punta a snaturare il ruolo costituzionale della scuola pubblica attraverso vere e proprie controriforme e tagli indiscriminati di risorse, che ne compromettono la qualità e lo stesso normale funzionamento. A pag. 16, aggiungere il punto: Difendere, riaffermare e promuovere la dignità ed i diritti delle donne “Nella lotta partigiana, nella Resistenza, le donne hanno avviato da protagoniste, alla pari degli uomini, un cammino di emancipazione e liberazione, che, proseguito negli ultimi 60 anni, ha segnato la società italiana di conquiste di giustizia, libertà e civiltà. Ancora oggi la democrazia ha bisogno della cultura, degli obiettivi, delle lotte di liberazione delle donne, cosi come le donne, per traguardi di dignità e libertà che rendano ancora più civile l'Italia, hanno bisogno della democrazia". (dal documento della Conferenza nazionale di organizzazione dell'ANPI). Deve perciò essere contrastata la grave involuzione sociale civile e culturale dell'identità stessa, della condizione e del ruolo delle donne nella vita del Paese di cui il centro destra porta la principale responsabilità. Lavoro, scuola e cultura, riconoscimento del valore sociale della maternità, possibilità di conciliare maternità e lavoro, battaglia contro la violenza sessuale, laicità dello stato, costituiscono per le donne una condizione essenziale di dignità, autonomia, e crescita personale. Ormai oggi nel mondo si riconosce il ruolo innovatore delle donne, in ogni campo: nell'economia, nel sociale, nella cultura. Da loro dipende non solo la crescita della ricchezza materiale, ma lo sviluppo più libero, giusto, umano, sostenibile della nostra società, una più forte e rinnovata democrazia. Capitolo: Avanti con la "Nuova stagione dell'ANPI" A pag. 17, riga 8 , dopo “più giovani e più donne”, sostituire il periodo con: Con la prima Conferenza nazionale delle donne dell'ANPI del maggio 2009 e con il progetto "Donne, antifascismo, democrazia" è ripresa con significativi risultati l'attività del Coordinamento femminile nazionale. I documenti e le iniziative realizzate nel corso di questo lavoro costituiscono parte integrante della politica dell’ANPI. I contenuti e le proposte dello specifico ordine del giorno approvato dalla Conferenza Nazionale di organizzazione dell’ANPI devono coerentemente impegnare tutta l’associazione.