ERRATA CORRIGE
al Volume 335/2
150 Educatori di asili nido
Comune di Roma
Si riportano di seguito le risposte al Test della Parte I, che per un
mero errore tipografico risultano uguali a quelle della Parte II
RISPOSTE AL TEST
1) Risposta esatta: b
Jean Piaget nacque a Neuchâtel nel 1896 e morì a Ginevra nel 1980.
Laureatosi in scienze naturali all’Università di Neuchâtel nel 1918, si dedicò
in seguito agli studi di psicologia dell’infanzia. Nel 1922 divenne professore
di psicologia dell’età evolutiva dell’Istituto J.-J. Rousseau, fondato a Ginevra
da Claparède, e nel 1940 ne fu nominato direttore. Nel 1955 creò, sempre a
Ginevra, il Centro Internazionale d’Epistemologia Genetica. Le ricerche di
Piaget, rivolte soprattutto alla psicologia dell’età evolutiva e in particolare
allo sviluppo dell’intelligenza, hanno esercitato un’enorme influenza sugli
studi di psicologia dello sviluppo. Fra le sue opere: Linguaggio e pensiero nel
bambino (1923), La nascita dell’intelligenza nel bambino (1936), Introduzione
all’epistemologia genetica (1950), La genesi delle strutture logiche elementari
(1960), Dove va l’educazione(1973).
2) Risposta esatta: d
In questa affermazione semplice ma rivoluzionaria, Piaget definisce la
conoscenza come un evento fra conoscente e conosciuto. In altri termini un
bambino conosce qualcosa attraverso le sue azioni. È come se, nell’atto del
conoscere, il soggetto «costruisca» il senso della sua conoscenza. Di qui la
definizione che la conoscenza è un processo piuttosto che uno stato.
3) Risposta esatta: c
Per Piaget la conoscenza è un processo non oggettivo perché l’esperienza
passa sempre attraverso il filtro dei modi di conoscere che il bambino ha in
quel dato momento e che con lo sviluppo della mente entrano sempre più in
sintonia con la realtà.
4) Risposta esatta: b
Proprio come gli organismi umani e non umani si adattano fisicamente
all’ambiente, così a livello psicologico il pensiero si adatta all’ambiente.
Piaget ipotizza che ci siano modalità generali ed universali del funzionamento psicologico coinvolte in questo adattamento.
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Parte I
5) Risposta esatta: a
Piaget propose di suo che sotto la vasta varietà di episodi relativi al pensiero
ci fosse un piccolo insieme di tipi di ragionamento e che ad un’apparente
diversità di contenuto potesse corrispondere una struttura sottostante. Gli
strutturalisti guardano a come le parti sono organizzate nel tutto cercando
poi di astrarre dei modelli di cambiamento. In particolare il loro interesse è
rivolto alle relazioni che si instaurano fra il tutto e le parti, e fra uno stato
precedente ed il seguente. Il pensiero dei bambini più piccoli ha degli
elementi in comune con quello dei bambini più grandi, ma è l’organizzazione
degli stessi elementi comuni che cambia nella sua totalità e determina forme
organizzate diverse di pensiero.
6) Risposta esatta: c
Le strutture cognitive di un bambino piccolo sono chiamate schemi. Uno
schema è un insieme organizzato di comportamento e riflette il modo di
interagire del bambino con l’ambiente. Piaget chiama schema qualsiasi atto
ripetibile e generalizzabile. Per esempio, lo schema di succhiare descrive il
modo in cui il bambino si mette vari oggetti in bocca e li succhia. Poi lo
schema comincia ad evolversi così che il bambino distingue tra gli oggetti da
succhiare e non.
7) Risposta esatta: b
Gli stadi sono totalità strutturate che si susseguono attraverso un’evoluzione
continua da uno stadio precedente ad uno successivo in cui si trasformano.
Nel passaggio tra vecchio e nuovo stadio essi seguono una sequenza che è
invariante nel senso che non si passa da uno stadio 1 ad uno stadio 3, ma
sempre attraverso uno stadio 2, quindi si passa sempre da 1 a 2 a 3 e così via.
Per le stesse ragioni, secondo Piaget, la sequenza è universale. Infine il
passaggio da un periodo finale di uno stadio ad un nuovo stadio, secondo
Piaget, è caratterizzato da un periodo di instabilità ovvero di transizione o
ancora di cambiamento e quindi di apertura ad un nuovo stadio stabile
finale. Un po’ come quando da un baco nasce la crisalide, volendo usare una
metafora. Ogni stadio raccoglie i frutti del passato e contiene i semi del
futuro.
8) Risposta esatta: a
Il bambino in questo periodo comprende il mondo limitatamente alle azioni
fisiche che esercita direttamente su di esso. Attraverso una serie di fasi, egli
si muove dall’uso di semplici riflessi ad un insieme di schemi organizzati
(comportamenti organizzati).
Pedagogia e psicologia della prima infanzia
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9) Risposta esatta: c
In questo periodo le operazioni mentali non sono più limitate agli oggetti
concreti; esse possono essere applicate ad affermazioni puramente verbali
o logiche, al possibile come al reale, al futuro come al presente.
10) Risposta esatta: d
Nella sua descrizione degli stadi Piaget, sebbene si riferisca a «stadi» dello
sviluppo, designa ciascuno dei maggiori stadi come periodo (per esempio:
periodo sensomotorio), mentre ai sottostadi dà il nome di stadi.
11) Risposta esatta: a
In questo periodo il bambino acquisisce certe strutture logiche che gli
permettono di compiere varie operazioni mentali, cioè azioni che vengono
interiorizzate e che danno la possibilità di effettuare un calcolo concreto.
12) Risposta esatta: d
In questa fase il bambino non compie più solo semplici aggiustamenti
percettivi e motori su oggetti ed eventi come nel periodo sensomotorio; egli
impara ad usare le immagini mentali, le parole ed i gesti per rappresentare
oggetti ed eventi, ed usa questi simboli in modo più organizzato e logico.
13) Risposta esatta: b
Secondo Piaget nel primo dei sei stadi che caratterizzano il periodo
sensomotorio (dalla nascita ai 2 anni circa), il bambino è un fascio di
riflessi, che sono risposte fisse attivate da stimoli particolari. Egli alimenta
la sua capacità di discriminare gli oggetti attraverso il suo comportamento
generalizzato e ripetitivo di succhiare, quello che Piaget chiama schema.
Per tale ragione Piaget è giunto alla conclusione che un bambino sotto lo
stimolo della fame discrimina il dito dalla tettarella.
14) Risposta esatta: d
Una reazione circolare deriva da un movimento che il bambino compie più
volte. Per caso il bambino scopre il risultato di una sua azione come
gratificante e la ripete. Queste reazioni circolari sono dette primarie perché
sono centrate intorno al corpo del bambino piuttosto che su altri oggetti.
Una reazione circolare primaria, con tutta probabilità universale, è il
succhiarsi il dito, nonostante il succhiarsi il dito sia presente dalla nascita,
mentre le reazioni circolari primarie Piaget le faceva partire dal primo al
quarto mese di vita. La differenza rispetto allo stadio che va dalla nascita
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Parte I
al primo mese può essere che nel secondo stadio (dal primo al quarto mese)
tale comportamento sia sviluppato in modo più sistematico e coordinato.
15) Risposta esatta: a
Piaget definiva reazioni circolari secondarie le azioni che il bambino compie
quando comincia a provare interesse non più solo per il «fare per fare», come
avviene nello stadio che va dal primo al quarto mese, ma anche per il «fare per
vedere che cosa succede». In altre parole Piaget parlava di «procedimenti per
fare durare gli spettacoli interessanti». Quando un bambino scalcia e vede che
ciò produce risultati interessanti comincia ad applicare questo schema dello
scalciare anche ad altre situazioni rendendolo parte del suo repertorio.
16) Risposta esatta: b
Il bambino che ha osservato non si lascia ingannare. Siamo nel quarto
stadio (dagli otto ai dodici mesi) del periodo sensomotorio. Questo esperimento fu effettuato da Piaget, negli anni ’30 a dimostrazione del fatto che
in questo stadio il bambino comincia a comprendere il rapporto mezzi/fini
ovvero che un certo comportamento (mezzo) è utile per conseguire un certo
risultato (fine). Ma non solo. Egli, come l’esperimento dimostra, è in grado
di anticipare gli eventi e ciò rappresenta la diretta conseguenza della
distinzione tra mezzi e fini.
17) Risposta esatta: c
Nel quinto stadio del periodo sensomotorio (12-18 mesi ca) il bambino
comincia in maniera volontaria a presentare un comportamento finalizzato al raggiungimento di uno scopo. Attraverso un apprendimento per prove
ed errori espande i comportamenti dello stadio precedente, per sviluppare
nuovi mezzi e per il soddisfacimento di nuovi fini. Piaget caratterizza
questo stadio come «la scoperta di mezzi nuovi attraverso la sperimentazione attiva». «Mezzi nuovi» sono, per esempio, raddrizzare un oggetto lungo
e sottile facendolo passare attraverso la culla, oppure tirare la coperta per
prendervi quello che c’è sopra.
18) Risposta esatta: a
Siamo nel sesto stadio del periodo sensomotorio, che precede il periodo
preoperazionale (dai due ai sette anni circa). I risultati a cui il bambino è
pervenuto verso la fine di un dato periodo rendono sempre possibile l’inizio
del periodo successivo. Nel sesto stadio del periodo sensomotorio il bambino abbandona i tentativi per prove ed errori perché non gli sono più
necessari; riesce a trovare soluzioni nuove al momento; utilizza i simboli
mentali.
Pedagogia e psicologia della prima infanzia
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19) Risposta esatta: a
Nel sesto stadio del periodo sensomotorio il bambino comincia a rappresentarsi l’oggetto mentalmente. Ciò significa che se deve scoprire dove
l’oggetto è stato nascosto, dopo averlo visto, continuerà nella ricerca
anche se non lo vede più. Questo perché riesce a rappresentarselo come
immagine mentale e capisce che deve essere da qualche parte. Comprende così che gli oggetti, incluso se stesso, sono cose che esistono di per sé,
indipendentemente dalle sue azioni. Questo spiega il concetto di oggetto
permanente.
20) Risposta esatta: b
Nel periodo preoperazionale il bambino non è in grado di effettuare
operazioni mentali reversibili (che caratterizzano invece il periodo operatorio concreto). Il periodo preoperazionale è stato descritto più per i suoi
deficit che per i suoi punti di forza, deficit che sono appunto quelli citati
nella domanda; ma bisogna considerare già una conquista l’aver raggiunto
il punto in cui questi deficit compaiono o è possibile che esistano.
21) Risposta esatta: b
Piaget intende per conservazione la capacità di ricordare e compiere azioni
mentali. Possiamo spiegare meglio il concetto con un esperimento effettuato dallo stesso Piaget. Un bambino osserva due contenitori identici riempiti
di liquido nella stessa misura. Giudica quindi identica la quantità di liquido
contenuta in entrambi. Se sotto i suoi occhi travasiamo il liquido di uno dei
due contenitori in un altro di dimensioni diverse, un bambino che «conserva» dirà che la quantità di liquido è immutata, uno che «non conserva» dirà
che è stata cambiata.
22) Risposta esatta: c
Nel periodo sensomotorio un oggetto è considerato uno stimolo che
funzionerà come alimentatore di un riflesso sul quale il bambino comincerà ad effettuare delle azioni. Ma si tratta solo di un livello fisico di azioni e
reazioni senza nessuna presenza di ragionamento logico che possa consentire una manipolazione mentale.
23) Risposta esatta: c
Questo è un modo di considerare in un’ottica trasversale come un bambino,
in base al periodo in cui si trova (sensomotorio, preoperazionale, operatorio concreto e delle operazioni formali), si porrebbe di fronte ad un
problema specifico.
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Parte I
24) Risposta esatta: b
Secondo Piaget l’egocentrismo del bambino non ha un’accezione negativa,
piuttosto indica una tendenza a percepire, capire ed interpretare il mondo
dal proprio punto di vista.
25) Risposta esatta: a
Il funzionamento sensomotorio del bambino riflette una mancanza di
differenziazione fra le proprie azioni e le proprietà degli oggetti. Dopo il
periodo preoperazionale l’egocentrismo è presente ma in misura minore
rispetto allo stadio sensomotorio e continuerà a declinare man mano che
il bambino cresce, non sparendo comunque del tutto, anche nell’età
adulta.
26) Risposta esatta: a
Per Piaget il bambino nel periodo preoperazionale ha il pensiero per così
dire «congelato», ovvero ha la tendenza a prestare attenzione o a pensare
ad una sola caratteristica (in genere la principale) di un oggetto o di un
evento, trascurando le altre (centrazione).
27) Risposta esatta: d
Nel periodo preoperazionale l’egocentrismo e la centrazione producono
un’incapacità di considerare aspetti diversi di una situazione, oltre a
provocare nel bambino una visione distorta e fuorviata del mondo.
28) Risposta esatta: a
L’incapacità del bambino di invertire mentalmente gli eventi si può
spiegare con un esempio. Se due contenitori identici hanno uguale
quantità di liquido, e il contenuto di uno viene versato in un terzo
contenitore, di forma diversa, il bambino preoperatorio dirà che in
quest’ultimo c’è più liquido perché il livello è più alto. Da ciò si evince che
il bambino non è capace di riversare mentalmente il liquido dentro il
contenitore di partenza, dimostrando la mancanza di reversibilità delle
operazioni mentali.
29) Risposta esatta: b
Per funzione si intende la variazione tra due fattori. Facciamo un ulteriore
esempio. Il bambino tira una tenda: la funzione è che il bambino percepisce
che l’atto del tirare fa aprire di più la tenda.
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30) Risposta esatta: a
Esempio. Ci sono sempre dei liquidi in due contenitori. Un liquido viene
travasato in un terzo contenitore più alto e più stretto. Il bambino è indeciso
sui concetti di altezza e larghezza ai fini della valutazione della quantità di
liquido. Un bicchiere può contenere più liquido perché più alto oppure
meno liquido perché è più stretto. Il bambino nella fase finale del periodo
preoperatorio comincia ad acquisire nuovi concetti e quindi nuove abilità.
31) Risposta esatta: c
Consideriamo i liquidi dell’esempio precedente. Il liquido travasato nel
terzo contenitore stretto e alto, dalla forma diversa dunque, può far
apparire che anche il liquido sia diverso, ma il bambino percepisce invece
che è identico al precedente anche se ne è cambiata la forma.
32) Risposta esatta: a
Nell’adolescente, secondo Piaget, c’è ancora traccia di egocentrismo. L’adolescente sottovaluta i problemi pratici conseguenti al raggiungimento di
mete ideali per sé e per la società. Secondo Piaget questo splendente
egocentrismo viene offuscato quando l’adolescente intraprende un lavoro
vero.
33) Risposta esatta: a
L’adolescente possiede un pensiero organizzato che gli deriva dal periodo
operatorio concreto, il quale diventa logico, astratto e flessibile continuando a svilupparsi attraverso l’età adulta, mano a mano che le operazioni
formali si applicano alle situazioni più disparate della vita.
34) Risposta esatta: a
La percezione consente il ragionamento semi-reversibile tipico del periodo
preoperazionale e Piaget tende ad escludere che la percezione possa
raggiungere le operazioni reversibili che sono possibili in seguito, grazie
allo sviluppo delle strutture cognitive. In ogni caso la percezione è considerata un sottosistema delle strutture cognitive e il suo funzionamento è
sempre influenzato da queste ultime.
35) Risposta esatta: c
Le strutture mentali si sviluppano grazie all’interazione fra l’organismo e
l’ambiente. Questa interazione procede per gradi che chiameremo stadi, i
quali si susseguono trasformandosi nei vari livelli di sviluppo. Si procede
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Parte I
così dal precedente al successivo e nel precedente vi è già in nuce lo stadio
di sviluppo successivo. La progressione per stadi è inevitabile e per la
natura umana e per la natura dell’ambiente.
36) Risposta esatta: b
Sigmund Freud nacque a Frieburg, in Moravia, il 6 maggio 1856.
37) Risposta esatta: d
Per fare un esempio Freud definiva il normale e il patologico come un
continuum, nel senso che nel corso della vita un individuo può oscillare
talvolta più vicino ad un estremo (normale) o più vicino all’altro estremo
(patologico).
38) Risposta esatta: b
Secondo Freud una parte della libìdo nel bambino rimane legata ad un
periodo precedente della crescita e questo fatto gli impedisce di accedere
allo stadio successivo. Un esempio: succhiare il biberon è così gratificante
per il bambino che si rifiuta di abbandonare tale pratica anche se sottoposto a pressioni per lo svezzamento. I motivi del verificarsi della fissazione
possono essere anche imputati alla paura del bambino di abbandonare
certe pratiche.
39) Risposta esatta: c
La nozione che le prime esperienze siano cruciali sembra ovvia ad ogni
studente di psicologia dello sviluppo. Questa idea è stata presa sul serio,
comunque, solo quando Freud l’ha sviluppata in modo sistematico.
40) Risposta esatta: a
Sia il comportamento sano che quello patologico sono comprensibili se si
conosce la storia della persona. In questo senso si comprende anche
l’importanza dei primi anni di vita, cioè quando si costruisce la struttura
della personalità. Freud disse a tal proposito che «il bambino è il padre
dell’uomo».
41) Risposta esatta: c
Anche se per Freud uno stadio viene costruito sul precedente, non ne
prende completamente il posto, nessuno stadio viene completamente
abbandonato. Freud paragona questo processo a un esercito che avanza in
un territorio nuovo, lasciando dei rinforzi sul percorso al fine di inviare
Pedagogia e psicologia della prima infanzia
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rifornimenti o preparare la ritirata in caso di difficoltà. Così un bambino
può fuggire da esperienze di tensione regredendo ad un comportamento
precedente, come quello di succhiarsi il pollice.
42) Risposta esatta: d
L’approccio stadiale di Freud si fonda sull’assunto di base che gli stadi
psicosessuali, come li chiamava lo psicanalista viennese, si sviluppano a
partire dagli inizi della vita, ed è dall’inizio che si formano le «fondamenta»
della personalità. Tale affermazione produsse all’epoca un certo sconcerto,
perché contraddiceva la convinzione diffusa che i bambini fossero sessualmente neutri, ovvero innocenti, fino all’età della pubertà.
43) Risposta esatta: c
Anche qui come nella teoria di Piaget i limiti di età che contraddistinguono
le fasi sono da intendersi in maniera approssimativa.
44) Risposta esatta: a
Dopo i cinque anni, secondo Freud, vi è un periodo di latenza, in cui il
sentire sessuale viene rimosso; dopo questo periodo emerge la vera sessualità adulta.
45) Risposta esatta: b
Le attività orali non sono soltanto connesse alla fame ma soddisfano,
secondo Freud, anche il piacere sessuale del bambino che, nel primo anno
di età, è centrato nella zona orale che è la sua zona erogena.
46) Risposta esatta: d
Nella fase orale le tensioni sessuali sono piacevoli se vengono soddisfatte,
ma diventano dolorose se non sono appagate ed aumentano d’intensità.
Può così accadere che il bambino che in quel momento desidera qualcosa
e non la ottiene subito, possa sperimentare quel senso di frustrazione che
potrebbe indurlo al cosiddetto soddisfacimento allucinatorio dell’oggetto
desiderato, cioè immaginare l’oggetto desiderato senza averlo.
47) Risposta esatta: c
È la funzione genitoriale che fa comprendere al bambino che la vita non è
solo piacere ma anche frustrazione. Sono dunque i genitori che insegnano
al bambino come soddisfare le proprie pulsioni attraverso modalità che
siano consone al contesto sociale. Il conflitto è quindi inevitabile. In questo
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Parte I
modo il bambino sviluppa modalità proprie che saranno la base della sua
personalità.
48) Risposta esatta: b
Per Freud l’importanza della madre è «particolarissima, inconfrontabile e
inalterabile come primo e più forte oggetto d’amore, che fungerà da
prototipo per tutte le successive relazioni amorose in entrambi i sessi».
[Freud 1938; trad. it. 1979, 615]. Anche se bisogna aggiungere che «l’ossessione» verso le madri oggi si sta allentando da parte degli psicologi dello
sviluppo, che stanno riscoprendo l’importanza dei padri.
49) Risposta esatta: d
Freud è convinto che un eccessivo attaccamento affettivo del bambino nei
confronti della madre può creare in seguito non poche difficoltà all’autonomia del bambino stesso; ma è allo stesso tempo convinto che un
equilibrio nell’espletarsi di questo processo d’attaccamento è assolutamente vitale per lo sviluppo. E afferma che da esso dipenderà la qualità delle
relazioni sociali nel futuro del bambino.
50) Risposta esatta: b
L’espressione «buone cure materne» ha a che fare con la sincronia tra i
bisogni ed i comportamenti spontanei del bambino e le attività di chi si
prende cura di lui. Gratificare il bambino non sempre lo aiuta a sviluppare
le proprie «risorse interne» e questo si ripercuoterà nelle relazioni interpersonali future. Inoltre si impedisce così quel processo, talvolta minaccioso
per un bambino, di realizzazione dell’io.
51) Risposta esatta: c
Nel contesto delle relazioni materne il bambino esprime il suo vero sé ed
osserva gli effetti prodotti dalle proprie azioni spontanee rivolte alla madre.
La madre ideale, dunque, tenta di evitare sia di «caricare» che di «annoiare»
il bambino, nel primo caso con un «bombardamento» di stimoli, nel
secondo con una totale assenza di questi.
52) Risposta esatta: b
La conseguenza in stadio fàllico più importante del complesso edipico è
che il bambino arriva ad identificarsi con il padre, sviluppa cioè un forte
legame emotivo con lui, si sforza di essere come lui e lo «interiorizza» a
livello di credenze, valori, interessi ed atteggiamenti. L’identificazione
serve a favorire una buona socializzazione. Sono da considerarsi diretta-
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mente influenzati da tale identificazione con il padre lo sviluppo di
comportamenti sociali congruenti e comportamenti sessuali appropriati
al proprio sesso.
53) Risposta esatta: a
L’importanza data alla cultura nell’allevare e plasmare il bambino è
sicuramente da mettere in relazione con lo status di emigrante di Erikson,
in cerca di radici e d’identità. È ovvio che in questa accezione il concetto di
«cultura» va inteso in senso antropologico come insieme di usi, consuetudini, stili di vita, relazioni familiari e parentali e sistemi di sussistenza
materiale.
54) Risposta esatta: d
Per Erikson lo sviluppo psico-sociale è un «processo» che dura tutta la vita,
i conflitti dell’infanzia qualche volta vengono risolti in maniera soddisfacente, altre no e si risolvono solo nell’età adulta.
55) Risposta esatta: d
Erikson sostiene che il tema principale della vita sia la ricerca di un’identità
(da notare che il concetto è più di derivazione sociologica che psicologica),
che egli intende come il mantenimento di una solidarietà interiore in
rapporto agli ideali ed all’identità del gruppo, in altri termini identità come
equilibrio tra l’accettazione di sé e l’accettazione degli altri.
56) Risposta esatta: c
L’ampia portata della teoria di Erikson per lo sviluppo del bambino
consiste nel merito di aver posto l’enfasi sulla storia passata e presente,
sulla cultura d’appartenenza nonché sulla situazione del contesto. Il comportamento per essere compreso deve essere inquadrato anche nel suo
contesto sociale.
57) Risposta esatta: b
Negli anni Sessanta fu sperimentalmente dimostrato che molti comportamenti di neonati e bambini potevano ripetersi con maggiore frequenza se
venivano rinforzati. I rinforzi di tipo sociale sono considerati l’attenzione,
i sorrisi e le lodi da parte di altre persone e risultano particolarmente
efficaci ai fini della modifica dei comportamenti in genere.
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Parte I
58) Risposta esatta: d
La socializzazione è un processo in cui la società mostra le proprie regole
al soggetto relative a come comportarsi in qualità di adulto ideale che vi
appartiene.
59) Risposta esatta: a
Questa scoperta suggerisce che può esistere una pulsione sociale generale
orientata, così come esistono pulsioni apprese, come l’aggressività e la
dipendenza che derivano da fattori biologici. Inoltre per il bambino
ricevere il rinforzo sociale, sentirsi dire bravo, è un valido motivo per
apprendere.
60) Risposta esatta: b
La tendenza generale all’imitazione viene appresa perché vengono rinforzati i comportamenti imitativi attraverso un processo di condizionamento
dove il rinforzo, che segue un comportamento imitativo, appunto, funziona
come effetto gratificante. Si è visto che il rinforzo dell’imitazione ha effetto
a partire dagli undici mesi di vita.
61) Risposta esatta: a
Il rinforzo vicariante è il processo secondo il quale si apprende un comportamento quando se ne riscontra l’approvazione da parte degli altri. Per
esempio un bambino che vede lodare un suo compagno dall’insegnante,
perchè si impegna molto nello studio, cercherà di imparare quel comportamento che vede lodare.
62) Risposta esatta: c
La moderna teoria dell’apprendimento sociale amplia il contenuto della
teoria precedente proponendo che anche i comportamenti che non sono
sociali in natura si possono comprendere meglio se si tiene conto del
contesto sociale in cui avvengono. Esempio: i tentativi di un ragazzo di
imparare a suonare il pianoforte potranno essere incoraggiati dai genitori
ma scoraggiati dagli amici appartenenti alla squadra di calcio.
63) Risposta esatta: d
La maggior parte dell’apprendimento avviene attraverso l’osservazione e
l’insegnamento.
Pedagogia e psicologia della prima infanzia
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64) Risposta esatta: b
Si definisce apprendimento osservativo quel comportamento messo in atto
qualche tempo dopo essere stato osservato dal bambino. In altri termini un
bambino non riproduce immediatamente ciò che osserva, né ha bisogno di
rinforzo ai fini dell’apprendimento di quel comportamento.
65) Risposta esatta: b
Mentre per Freud un’attività del genere ridurrebbe le tensioni aggressive
nel bambino, in questo caso l’osservazione dell’aggressività nel bambino,
specialmente se l’atto non viene punito, induce all’imitazione da parte
dell’osservatore, facendo così aumentare il comportamento aggressivo.
66) Risposta esatta: a
I teorici dell’apprendimento sociale considerano l’ambiente uno dei numerosi fattori che spiegano il comportamento. Altri fattori tenuti in gran conto
sono: le caratteristiche della persona, il suo stesso modo di comportarsi e
l’ambiente. Il determinismo reciproco è l’interazione tra tutti questi fattori
che si influenzano e controllano reciprocamente. Essi affermano anche che
il comportamento del bambino incide sull’ambiente. Per esempio: un
bambino generoso crea un contesto positivo, un bambino cupo crea un
mondo ostile perché gli altri reagiscono negativamente a lui.
67) Risposta esatta: d
La percezione delle proprie capacità nel bambino, ma non solo, è fondamentale per la riuscita del compito che si vuole eseguire. Si possono avere
anche delle abilità, ma se non lo si sa, se non sono percepite, si può fallire
nel compito, nonostante tutto.
68) Risposta esatta: b
I processi cognitivi caldi sono tipici di un bambino che pensa a come far
piacere ai suoi genitori adoperando certi comportamenti, oppure la tristezza che lo assale quando fallisce in un compito e scopre la frustrazione. Sono
dunque quelle operazioni di pensiero che tengono conto degli aspetti
emotivi.
69) Risposta esatta: a
Il modello di riferimento per questo tipo di teoria è il computer che diventa
un modo per comprendere il funzionamento del pensiero umano. Ci sono
dei cambiamenti evolutivi su come i bambini prestano attenzione, si
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Parte I
rappresentano, immagazzinano e combinano le informazioni. Tali cambiamenti si verificano in diversi punti del pensiero umano: magazzino
sensoriale, memoria a breve termine e memoria a lungo termine.
70) Risposta esatta: b
Qualsiasi informazione che venga selezionata per un’ulteriore elaborazione passa tramite il «magazzino» della memoria a breve termine; questa è
detta breve perché può contenere una quantità limitata d’informazioni
(forse 5 - 9 unità) per un massimo di 15 o 30 secondi o più a lungo nel caso
in cui il soggetto ripeta verbalmente.
71) Risposta esatta: d
La memoria a lungo termine è caratterizzata da un’organizzazione complessa. Essa funziona come un magazzino pronto a fornire le informazioni
necessarie alla memoria a breve, quando vengono richieste.
72) Risposta esatta: c
La memoria di riconoscimento è già attiva dai primi mesi di vita e mostra
uno scarso miglioramento dall’infanzia alla maturità. Alla fine dell’età prescolare un bambino è in grado di ricordare bene storie coerenti che lo
hanno interessato.
73) Risposta esatta: a
Se ad un bambino piccolo si chiede di ripetere la parola da ricordare,
troverà delle difficoltà dovute al fatto che gli è stato semplicemente detto
di ripetere la parola. Diverso è il caso di una ripetizione della parola in
maniera spontanea, poiché il bambino possiede la strategia per ricordare
(ripetere la parola) ma non è in grado di riconoscere quando, dove e come
applicarla.
74) Risposta esatta: c
Un bambino a tre anni utilizza strategie inefficaci. Per esempio: un
bambino nasconde un oggetto in uno dei 144 contenitori disposti secondo
un quadrato di 12 per 12. È molto probabile che lo nasconda in uno dei
contenitori all’interno del quadrato. In tal modo renderà più difficile il
processo di recupero. Questo ci indica che la strategia per il recupero c’è,
ma è inefficace. Un bambino di cinque anni, invece, lo nasconderà con
molta probabilità in un angolo del quadrato, in modo da rendere più facile
il recupero essendo più facile ricordare il luogo.
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75) Risposta esatta: d
Quando un bambino ragiona deve tenere a mente una serie d’informazioni e
metterle in relazione tra loro, per poi prendere una decisione. Se le informazioni sono troppe, potrebbe avere problemi nell’organizzarle e quindi nel
prendere una decisione. Questo ci dice che il bambino può avere la capacità di
possedere le informazioni, ma potrà avere problemi nell’organizzazione di un
ragionamento, perchè le informazioni sono troppe. Ne consegue che il ruolo
della memoria è intimamente connesso con le abilità cognitive.
76) Risposta esatta: d
Gli esperimenti su bambini di età compresa tra i quattro ed i sette anni hanno
dimostrato che la grande maggioranza dei soggetti compresi in questa classe
d’età è in grado di compiere quello che si chiama il «ragionamento transitivo».
Si è così messo in discussione l’assunto piagetiano secondo cui i bambini
piccoli non hanno le abilità cognitive per compiere questi tipi di ragionamento.
77) Risposta esatta: b
I neonati e i bambini piccoli possono far uso di rappresentazioni non
verbali, come le immagini visive. Tali immagini non devono essere pensate
come delle fotografie statiche della realtà, ma possono essere costruite al
momento ed essere anche distorsioni degli oggetti reali che rappresentano.
78) Risposta esatta: a
L’etologia è lo studio del comportamento animale. I comportamenti presi
in considerazione da Bowlby sono: l’alimentazione, la comunicazione,
l’interazione genitore-bambino, la riproduzione della specie. Tali comportamenti hanno costituito delle prospettive di ricerca in psicologia dello
sviluppo, ma non si può parlare di un punto di vista etologico unificato dello
sviluppo nella psicologia.
79) Risposta esatta: a
Una relazione madre-figlio disturbata porta spesso a «proteste» da parte
del neonato, poi alla disperazione, al distacco e infine, in qualche caso, a un
comportamento patologico. Un bambino cerca una figura di riferimento
quando è sotto stress.
80) Risposta esatta: c
Questi comportamenti comunicano i bisogni del bambino ed incoraggiano
l’adulto ad andare da lui. Il sistema motorio del neonato è fondamental-
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Parte I
mente imberbe e viene quindi compensato da queste capacità di segnalazione. L’obiettivo finale è lo stesso che negli animali ovvero quello di essere
protetto e alimentato.
81) Risposta esatta: b
82) Risposta esatta: d
Anche i bambini nati ciechi o ciechi e sordi, acquisiscono il «sorriso
sociale» o «di risposta» che emerge verso le sei settimane circa, come per
i neonati normali. Il primo tipo di bambini mostra fin dalla nascita
un’ampia varietà di comportamenti normali, quali ridere, piangere, balbettare e tenere il broncio, ed ancora le tipiche espressioni facciali di paura,
rabbia e tristezza. All’uopo si può dire che le esperienze visive ed uditive non
sono strettamente necessarie per la realizzazione di comportamenti di
segnalazione o espressione.
83) Risposta esatta: a
Intorno ai 6 - 9 mesi il bambino se separato da un adulto «particolare»
rispetto a tutti gli altri adulti, comincia a protestare ovvero a «segnalare un
pericolo» ed in tal modo tenta di ripristinare la situazione di vicinanza con
l’adulto che considera particolare.
84) Risposta esatta: b
L’infanzia è il periodo delle scoperte percettive, in cui il bambino impara a
distinguere le varie facce, le palle, i succhi di frutta, le parole. Egli
percepisce ed esplora gli oggetti e gli eventi per così dire sorprendenti, che
compaiono nell’ambiente abitato dai suoi simili. Queste scoperte non sono
solo eccitanti di per sé, ma sono anche funzionali all’adattamento all’ambiente; infatti gli esseri umani per arrivare a capire ed usare gli oggetti
devono percepirli accuratamente.
85) Risposta esatta: d
Secondo la Gibson chi scala una montagna presta molta attenzione a dove
mette i piedi rispetto a chi fa una semplice passeggiata; in questo senso ella
afferma che la percezione è motivata dagli scopi che sono importanti e
parla dunque di guida percettiva.
86) Risposta esatta: c
Il concetto di disponibilità descrive tutto ciò che in un ambiente è alla
portata del bambino; superfici di sostegno, oggetti da afferrare, passaggi
Pedagogia e psicologia della prima infanzia
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che permettono il movimento e barriere che lo impediscono. La persona e
l’ambiente formano un’unità, dove le attività della persona e ciò che viene
messo a disposizione dall’ambiente formano una rete.
87) Risposta esatta: a
L’informazione a cui il bambino presta attenzione è da mettere in relazione
con ciò che offre l’ambiente circostante e con gli scopi che egli si pone in
quella situazione. Un bambino di tre anni che ha fame noterà il cono gelato
che sta mangiando un altro bambino, percepirà i morsi della fame, sentirà
la musica del camioncino dei gelati ed andrà in cerca della mamma. All’uopo
la Gibson afferma che ogni tentativo di studio, intorno all’agire percettivo,
che estrometta le conoscenze ambientali, è assolutamente fuorviante.
88) Risposta esatta: a
Un adulto che affronta un compito non familiare, tipo imparare l’alfabeto
russo o il gioco degli scacchi, compie lo stesso procedimento del bambino.
89) Risposta esatta: c
Il bambino messo su un tavolo con una superficie in vetro camminerà
carponi sulla metà del tavolo che darà l’impressione della solidità, mentre
eviterà accuratamente di dirigersi verso l’altra metà del tavolo dove è
visibile il pavimento attraverso il vetro. Ciò fece dire alla Gibson che il
bambino percepiva il vuoto.
90) Risposta esatta: c
L’attenzione si riferisce ad attività di raccolta di informazioni in maniera
selettiva. Il risultato di questa selezione è che il bambino estrae certe
informazioni e ne cestina delle altre. Il grado di efficacia con cui il bambino
esegue tutte queste attività è strettamente correlato al suo grado di sviluppo, infatti è durante lo sviluppo che i bambini imparano ad adattare la loro
percezione ai requisiti di ciascuna situazione.
91) Risposta esatta: d
Muovendo la testa e gli occhi egli scruta il primo orizzonte visivo e scopre
le proprietà elementari di oggetti e di configurazioni ambientali.
92) Risposta esatta: c
Questa è l’età in cui l’attenzione del bambino è rivolta alle caratteristiche
distintive degli oggetti; la sua acutezza visiva è migliorata, egli è in grado
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Parte I
di afferrare gli oggetti con la mano e, inoltre, di identificare gli oggetti,
riconoscendoli al tatto se li ha visti prima.
93) Risposta esatta: a
Non appena il bambino comincia a deambulare, l’attenzione si estende a
contesti più ampi. Egli deambula intorno agli oggetti guidato dalla sua
percezione ambientale. Un bambino che sta imparando a camminare e che
attraversa una stanza ha bisogno di avere a disposizione molte informazioni per poter passare carponi sotto il tavolo, sopra, piuttosto che intorno, ad
una coperta che si trova sul pavimento, ed intorno, piuttosto che sopra, ad
un cagnolino presente nella stanza.
94) Risposta esatta: c
Vygotskij e dopo di lui i contestualisti considerano comprensibile lo
sviluppo psicologico ed il comportamento umano solo se inquadrato,
inserito e per l’appunto contestualizzato (donde il nome contestualisti)
nell’ambiente sociale.
95) Risposta esatta: a
Vygotskij nacque in Russia da una famiglia di origine ebrea. Insegnava
psicologia come docente universitario in una città di provincia della Russia
occidentale. Era laureato in legge, ma aveva una miriade di interessi
culturali che andavano dalla letteratura alla linguistica, dalla psicologia
all’arte e dalle scienze sociali alla filosofia.
96) Risposta esatta: c
Esiste un’unità o un processo unico nel senso che certe forme di pratica
sociale collegano i bisogni e gli obiettivi del bambino all’ambiente che lo
circonda. Tali pratiche sociali definiscono poi il senso ed il significato che
assume l’ambiente per il bambino (una sorta di «costruzione» sociale della
realtà). Da qui, per i contestualisti, qualsiasi separazione dell’ambiente dal
bambino è inefficace alla comprensione dello sviluppo psicologico.
97) Risposta esatta: a
Vygotskij affermava che studiare lo sviluppo del bambino significava
«studiarlo durante il processo di trasformazione. Perché racchiudere nella
ricerca il processo di sviluppo di una data cosa in tutte le sue fasi e
cambiamenti — dalla nascita alla morte — significa in sostanza scoprire la
sua natura, la sua essenza, perché è solo in movimento che un corpo
dimostra cos’è».
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In altre parole, per i contestualisti, il processo è più importante del
prodotto, essi osservano la successione di azioni e immaginano i pensieri
corrispondenti nel bambino, mentre è alle prese con la risoluzione di un
problema. È durante tale processo che il bambino fa progredire il proprio
pensiero.
98) Risposta esatta: d
Nella diade bambino/adulto il comportamento del bambino influenza
quello dell’adulto e viceversa; il bambino crea nuove conoscenze con
l’aiuto di persone più abili. I bambini contribuiscono attivamente all’interazione, in quanto motivati ad imparare e l’adulto adatta il livello di
aiuto alla risposta del fanciullo. I contestualisti moderni evidenziano
dunque il ruolo attivo tenuto dal bambino nel processo di sviluppo.
99) Risposta esatta: a
Secondo Vygotskij l’interazione tra bambino ed ambiente passa da un
piano interpsichico, ovvero tra il bambino e l’altro, ad un piano intrapsichico, ovvero all’interno del bambino stesso. In altri termini ciò che è
esterno diviene interno: in quest’accezione il pensiero è sempre sociale e
riflette l’ambiente socio-culturale in cui è inserita la diade bambino/
adulto.
100) Risposta esatta: b
Vygotskij dava rilievo all’interazione sociale nel processo di interiorizzazione che avviene nel bambino quando si relaziona con il mondo.
Piaget, dal canto suo, era più interessato agli sviluppi psicologici quando
osservava il bambino alle prese con gli oggetti fisici per il tramite delle
azioni motorie del bambino stesso. Per Piaget versare un liquido da un
contenitore ad un altro e poi viceversa diventa l’importante operazione
concreta che dimostra la capacità della reversibilità mentale nel bambino. Per Vygotskij è l’interazione bambino/adulto che attraverso il processo di interiorizzazione, fa sì che il bambino compia quella determinata operazione.
101) Risposta esatta: d
Le sorelle Agazzi hanno sperimentato, nella propria scuola, un metodo
che vuole offrire all’infanzia un ambiente attivo, che rispecchi quello
familiare e faciliti il libero sviluppo dell’educando. Il metodo educativo è
incentrato sul «far da sé» del bambino; l’educatrice deve predisporre
ambiente e situazione, rispettando la spontaneità del bambino.
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Parte I
102) Risposta esatta: a
Il termine istruzione significa «costruire dentro» attraverso un rilevante
apporto dei fattori esterni; altra cosa si intende, invece, per educazione, da
educere = trar fuori, che implica una dimensione socio-affettiva, diversa
da quella cognitivo-intellettuale tipica dell’istruzione. I due momenti
rientrano nel concetto più globale di formazione e s’interconnettono e
influenzano vicendevolmente.
103) Risposta esatta: a
Non è possibile datare la nascita di una scienza, ma molti studiosi hanno
sostenuto che la nascita della pedagogia o scienza dell’educazione coincida con la pubblicazione dell’opera di Claparède, nel 1909, Psicologia del
fanciullo e pedagogia sperimentale.
104) Risposta esatta: d
Sin dall’antichità, i filosofi si sono interrogati circa i fattori dell’educazione, producendo concezioni diverse. Aristotele, ad esempio, ha considerato l’educazione come prodotto di un forte condizionamento ambientale;
per Platone, invece, l’educazione consiste nell’affermazione della razionalità sulla sfera irascibile. Oggi la psicologia scientifica ha formulato la tesi
secondo cui l’azione educativa consiste in un processo d’interazione tra i
fattori ereditari e quelli ambientali.
105) Risposta esatta: d
L’esperienza educativa dipende da quattro fattori, che interagiscono tra
loro e sono fortemente condizionanti: la comunità sociale; il patrimonio
comune; gli strumenti disponibili; l’individuo (inteso come singolo e
come piccolo gruppo).
106) Risposta esatta: c
Il principio dell’educazione universale ha incominciato ad affermarsi nei
secoli XVI e XVII, attraverso gli effetti della dottrina religiosa e pedagogica di Lutero e la teoria della didattica di Comenio.
107) Risposta esatta: a
Il periodo dell’età evolutiva comprende cinque fasi o cicli: prima infanzia
(0-3 anni); seconda infanzia (3-6 anni); terza infanzia o fanciullezza (6-11
anni); preadolescenza (11-14 anni); giovinezza (14-18/20 anni).
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108) Risposta esatta: d
Lo sviluppo umano è il risultato dell’interazione e dell’influenza di due
fondamentali processi: la maturazione, che consiste nello sviluppo dell’organismo, e l’apprendimento, che rappresenta lo sviluppo cognitivo per
adattarsi all’ambiente.
109) Risposta esatta: a
L’uomo e la donna cominciano a formarsi biologicamente all’atto del
concepimento; per molti aspetti il genere femminile e quello maschile non
si differenzia nei bambini piccoli. Il processo di differenziazione, che la
società mette in moto con una serie di meccanismi per l’individuazione
degli elementi maschili e femminili, raggiunge il massimo sviluppo alla
fine dell’adolescenza.
110) Risposta esatta: c
Lo psicologo H. Harlow ha dimostrato che il legame affettivo e l’attaccamento non dipendono dal bisogno primario della fame, ma da quello di
sicurezza.
111) Risposta esatta: d
Dopo la nascita, la crescita del bambino è regolata da sequenze comportamentali precise; e più sarà stato costante e sequenziale il suo sviluppo,
tanto più sarà fruttifero l’apprendimento per il suo sviluppo globale.
112) Risposta esatta: d
Il docente, per svolgere un’efficace azione educativa, deve instaurare con
gli alunni un rapporto educativo fondato sul dialogo e sull’empatia,
mettendosi sempre in discussione; per riuscire a stabilire un rapporto
dialogico ed empatico sono però necessarie: le competenze disciplinari,
le abilità didattiche e metodologiche, la conoscenza sia della psicologia
che delle scienze sociali e la capacità di utilizzare le strategie di una
comunicazione efficace nel processo educativo.
113) Risposta esatta: c
I Decreti delegati, varati nel 1974, hanno prospettato che la programmazione organizzativa debba essere elaborata e curata dagli Organi Collegiali e, nel 1977, la Legge n. 517 ha sostituito al piano di lavoro annuale
l’organizzazione collegiale d’interventi educativi e didattici, finalizzati a
precisi obiettivi costantemente verificati.
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114) Risposta esatta: a
La programmazione educativa, elaborata dal Collegio dei docenti, è lo
strumento che consente di tradurre gli obiettivi e le finalità generali dei
Programmi ministeriali, in finalità e obiettivi contestualizzati nell’ambiente di vita del bambino.
115) Risposta esatta: b
La programmazione didattica è uno strumento articolato e flessibile, che
si adegua alle esigenze manifestate di volta in volta dagli alunni.
116) Risposta esatta: b
Per impostare una Programmazione che rispecchi pienamente la situazione, il Consiglio di classe e i singoli insegnanti devono conoscere: il
territorio e l’ambiente extrascolastico in cui vive l’alunno; l’ambiente
familiare dell’alunno; l’ambiente educativo e l’organizzazione scolastica.
È necessario, inoltre, conoscere i prerequisiti socio-affettivi (livelli di
aspirazione e d’interesse nell’apprendimento, la capacità di stabilire
rapporti con gli altri) di ogni singolo alunno.