Il Periodo Il centro di ogni frase è costituito dal predicato, verbale o nominale. - Oggi il cielo è tutto azzurro - Partimmo all’alba - Il cane abbaia al postino Una frase può essere costituito solo da un predicato: si chiama frase semplice o proposizione. Una proposizione può quindi stare da sola. Essa può unirsi in vari modi ad altre proposizioni, formando una struttura più complessa chiamata periodo. - Antonello e Clara hanno preferito rimanere tranquilli al sole, perché sono stanchi per la gita di ieri e vogliono riposarsi prima di ritornare in città. Nell’esempio abbiamo quattro proposizioni. Per sapere da quante frasi è composto un periodo si devono contare i predicati. - Quando torni a casa, ricordati di accendere il forno e di apparecchiare la tavola. Il periodo termina quando si incontra un segno di punteggiatura forte ( . ? !) Si ha un unico predicato in presenza di verbi servili, verbi fraseologici, verbi al modo infinito, verbi al modo participio, verbi al modo gerundio o verbi all’infinito usati come sostantivi. La Proposizione Principale In un periodo c’è sempre una proposizione principale che può reggere delle coordinate o delle subordinate. - Il temporale causò gravi danni, avendo determinato un allegamento e provocato una caduta della linea elettrica. In questo caso la proposizione principale è: Il temporale causò gravi danni La caratteristica più importante della proposizione principale è quella di non essere retta da altre frasi e di non dipendere da nessuna. Per questa ragione è chiamata anche proposizione indipendente. Tutte le altre proposizioni sono legate alla principale: per questo motivo la proposizione principale è anche chiamata reggente. -Luisa si sentiva preparata avendo studiato tanto -Hai usato un procedimento per risolvere quel problema Le proposizioni principali si classificano in base al loro semplice scopo Proposizione principale enunciativa Narrano un fatto, espongono una situazione o descrivono una persona/cosa - Il tuo risotto è ottimo - Quest’estate ho pensato spesso a te - La sala era piena di gente Proposizione principale interrogativa Contengono una domanda e terminano sempre con il punto interrogativo - Chi sono? - Vieni con me al cinema? - Come ti chiami? Proposizione principale esclamativa Coincidono con un’esclamazione, che ha il punto esclamativo finale - Che bella giornata! - Quale errore! Proposizione principale volitiva Definite anche imperative, contengono un ordine o un divieto; in alcuni casi l’ordine stesso si conclude con un punto esclamativo - Stai fermo! - Mi segua - Non muoverti Proposizione principale desiderativa Quando si esprimono desideri ma non si voglio dare ordini: si esprimono infatti desideri - Gradirei un altro gelato - Vorremmo una camera con vista mare Proposizione principale incidentale Può capitare che ci sia una proposizione che si inserisca in mezzo, all’interno di un’altra. Essa contiene un commento, un’osservazione o un semplice approfondimento. -La fretta, lo sai, è cattiva consigliera -Il latte, come tutti sanno, fa bene alla salute -La violenza, sarete d’accordo con me, non è la soluzione migliore La Proposizione Coordinata Le frasi si possono unire e diventare coordinate. Si può quindi costruire un periodo composto da una principale e da una o più coordinate. Le coordinate sono proposizioni che hanno tutte la stessa importanza; sono collegate fra di loro ma ciascuna è autonoma. -La formica vide la briciola del pane e si avvicinò piena di speranza -Cercò di sollevarla ma era troppo pesante -Luigi è vegetariano, quindi non mangia carne Le frasi coordinate si collegano alla proposizione cui si possono affiancare con un segno di punteggiatura. Si può scegliere la virgola (,), il punto e virgola (;) e i due punti (:). Tale collegamento si chiama per asindeto - Sentì un rumore; così accese la luce - Vide il fumo: era scoppiato un petardo - Andò alla finestra, l’aprì e si affacciò Il modo migliore per introdurre una proposizione coordinata è quello di usare congiunzioni coordinate come e, ma, né, o, tuttavia, infatti, quindi: -Afferrò il bicchiere e lo posò sul tavolo -Silvia guardava ma non toccava nulla -Non vidi né udii alcun rumore -Mi scriverai o mi telefonerai? -Non lo rividi più tuttavia il suo ricordo rimase vivo in me -Sono malato infatti ho qualche linea di febbre -Luciano è vegetariano quindi non mangia carne La classificazione della coordinate Ci sono sei tipi di proposizioni coordinate, che dipendono da differenti congiunzioni: Coordinata copulativa (e, neanche, né) - Ascolta e capisce - Non ascolta e neanche capisce - Non devi uscire né rispondere al telefono Coordinata disgiuntiva (o, oppure, altrimenti) - O la va o la spacca - Sono rimasti oppure sono partiti? - Siate gentili con lei altrimenti ci arrabbiamo Coordinata avversativa (ma, eppure, però) - Siamo amici ma non ci vediamo da anni - Era agosto eppure faceva freddo - Sei gentile però non mi serve il tuo aiuto Coordinata esplicativa (cioè, infatti) - Non sono arrivato cioè sono ancora per strada - Deve essere arrivato infatti ho sentito la sua macchina Coordinata conclusiva (perciò, quindi) - Il semaforo è rosso perciò ti devi fermare - È mezzogiorno quindi dobbiamo rientrare Coordinata correlativa (o….o, non solo….ma) - O ti calmi o te ne vai - Non solo ha vinto, ma ha pure doppiato tutti gli avversari Nella maggior parte dei casi abbiamo una proposizione coordinata rispetto a una proposizione principale. -E’ una ragazza simpatica e ha tanti amici -Leggeva un libro e ascoltava una canzone La coordinazione può essere presente anche tra due proposizioni subordinate, se svolgono la stessa funzione e dipendono da una principale reggente Potrai uscire (principale) quando avrai finito (subordinata) e quando avrai riordinato (coordinata) La Proposizione Subordinata Oltre alla coordinazione delle proposizioni (paratassi) possiamo collegarle tramite subordinazione (ipotassi). In questo modo le proposizioni si uniscono con legami più forti: - Oggi non vado a scuola perché non mi sento bene - Andrò un po’ al mare per dimenticare le fatiche scolastiche - Ascolto la musica mentre lavo i piatti Mentre la proposizioni coordinata rispetto alla principale poteva rimanere autosufficiente e aveva senso compiuto, la proposizione subordinata dipende sempre dalla principale. -Si affacciò alla finestra e sentì delle voci -Si affacciò alla finestra avendo sentito delle voci La subordinata quindi dipende sempre da un’altra proposizione, la principale reggente. La proposizione subordinata non può esistere da sola perché è legata alla frase reggente dal significato e dalla struttura sintattica. La subordinata si può trovare: dopo la frase reggente Uscite quando sentite la campanella prima della frase reggente Quando volete potete entrare in mezzo ad una reggente Lunedì, quando vai al mercato, comprami del pesce Si parla di frase semplice per indicare un periodo costituto solo da una proposizione principale - Luigi ha un ombrello verde Si parla di periodo composto quando si accosta una principale a una subordinata - Luigi ha un ombrello verde ma lo tiene sempre chiuso Si parla di periodo complesso quando abbiamo la presenza di subordinate - Luigi ha un ombrello verde ma lo tiene chiuso perché non vuole bagnarlo I gradi della subordinazione Quando in un periodo ci sono diverse subordinate è necessario stabilire il grado della subordinazione. In pratica vengono disposte le varie proposizioni su immaginari gradi, dopo aver valutato il rapporto di dipendenza rispetto alla principale e tra di loro. Una proposizione subordinata che dipende direttamente dalla principale si definisce subordinata di primo grado. La subordinata retta da una subordinata di primo grado si definisce di secondo grado e così via, in successione. Periodo composto da due proposizioni: principale + coordinata Sono stato molto al sole e mi sono abbronzato alla perfezione Abbiamo comprato un cane perché faccia la guardia Periodo in cui, oltre alla principale, ci sono due subordinate di primo grado: Carlo è così appassionato di calcio che non si stacca per nessun quando c’è una partita motivo dal video in televisione Periodo in cui, oltre alla principale, ci sono subordinate di grado diverso: primo e secondo grado Vorrei sapere perché il nostro gatto rifiuta di andare a caccia di topi Periodo in cui, oltre alla principale, ci sono subordinate coordinate tra loro Ti ho telefonato perché devo parlarti e voglio tue notizie Le proposizioni subordinate possono presentarsi in forma esplicita e in forma implicita. Le subordinate esplicite hanno il verbo all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale. Sono i modi finiti: il verbo cioè varia a seconda della persona. - So che questa è una bicicletta - Non mi arrabbio se non venisse nessuno - Penso che gli dovrei telefonare Le proposizioni subordinate esplicite possono essere introdotte da una congiunzione, da un aggettivo, da un pronome interrogativo o da un pronome relativo: - È tutto aperto perché oggi è un giorno feriale - Non ti dirò mai quanti soldi ho in banca - Sai chi ci ha telefonato? - La storia che ci racconti è incredibile Altra importante caratteristica è che il soggetto della subordinata esplicita può coincidere con quello della proposizione che lo regge: -Io credevo che sarei stato in casa -Spero che andrò in vacanza Può anche essere un altro il soggetto diverso dalla reggente: -Lui credeva che tu fossi in casa -Temo che voi dovrete lavare i piatti Le subordinate implicite hanno il verbo all’infinito, al participio o al gerundio. Sono i modi indefiniti: essi cioè non danno informazioni relative alla persona - Chiamando al telefono non riuscii a trovarlo - Vista la situazione restò al lavoro - Diventare ingegnere era il suo sogno Le subordinate implicite hanno lo stesso soggetto della reggente: -Vedrete un bellissimo panorama salendo sulla torre -Isabella è caduta correndo in palestra Non sono introdotte da nessuna congiunzione quando il verbo è al gerundio o al participio: -Correndo arriverete in tempo -Giunti in casa parcheggiarono la macchina All’infinito può essere introdotta dalla preposizione: - Sono convinto di avere ragione La proposizione subordinata soggettiva - Bisogna che domani mattina ci alziamo all’alba Questo tipo di proposizione subordinata svolge la funzione analoga a quella del soggetto della frase da cui dipende, anche se dal punto di vista grammaticale non può essere considerata un soggetto. - È chiaro che lo ammiri - Pare che Luca sia assente - Conviene andare più piano La subordinata soggettiva dipende da verbi impersonali come parere, accadere, bisogna: - Non mi pareva che fosse inquieto - Accadde che c’erano troppi candidati - Bisogna avere tanta pazienza Dipende anche da verbi impersonali introdotti dalla particella si: - Si pensa che farete bene - Si dice che sei furbo - Si dice che l’anno prossimo cambierà il sindaco Può anche essere introdotta da locuzioni formate dal verbo essere, sembrare, parere e accompagnate da un sostantivo o da un aggettivo: -Sarebbe bello che restassimo amici -Farebbe piacere a tutti vincere il Totocalcio -È bene che sia andata così Quindi possiamo affermare che la proposizione subordinata soggettiva viene utilizzata quando si fanno affermazioni di carattere generale, senza riferimento a una persona o a una cosa. La proposizione subordinata soggettiva esplicita è introdotta dalla congiunzione che e ha verbi all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale: - È evidente che gli sono simpatica - Pare che non sia stato convocato in prima squadra - Si pensava che lo sciopero avrebbe creato un disguido maggiore Nel primo caso (indicativo) si parla di un’informazione sicura e certa mentre nel secondo e terzo caso (congiuntivo e condizionale) si esprime un’opinione. La proposizione subordinata soggettiva implicita può essere introdotta dalla preposizione di e ha verbi all’infinito: - Vi si era raccomandato di venire a casa subito - Bisogna provvedere alla tutela dei boschi - Si spera di fare sempre il meglio La proposizione subordinata oggettiva - Dicono che Franco si spaventi per un nonnulla Questo tipo di proposizione subordinata corrisponde in tutto e per tutto al complemento oggetto. Quindi per riconoscerla, dopo aver individuato il predicato e il soggetto, bisogna porsi la domanda che cosa? - Dichiaro che difenderò i diritti dei più deboli - Noi sappiamo che sta piovendo - Elena dice che ha freddo La subordinata oggettiva dipende da verbi enunciativi come dire, riferire e raccontare: - Dicono che conosca sette lingue - Filippo mi ha riferito che ci vedremo sabato - La maestra ci ha raccontato che agli orsi piace il miele Dipende da verbi che esprimono un’opinione (pensare, credere, ritenere): - Penso che mi sarà impossibile dimenticarlo - Credeva che tutti lo odiassero - Ritengo che questo sia il colore giusto Inoltre possono anche dipendere da verbi che esprimono una volontà o un desiderio: - Desidereremmo tutti che ci fosse pace nel mondo - Spero che non piova - Temo che sia fuggito il leone I vari verbi che reggono la proposizione subordinata oggettiva devono avere un loro soggetto, espresso o sottointeso, e devono essere transitivi. I verbi sono transitivi quando l’azione si espande su un oggetto diretto. La proposizione subordinata oggettiva esplicita è introdotta dalla congiunzione che e ha verbi all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale: - Credo che non verranno più, ormai - Credevo che avesse superato l’eliminatoria - Giurarono che mai avrebbero fatto una cosa simile Il verbo al modo indicativo esprime una certezza, al modo congiuntivo esprime un dubbio, al modo condizionale quando si intende indicare una speranza La proposizione subordinata oggettiva implicita può essere introdotta dalla preposizione di e ha verbi all’infinito: - Accettai di dormire nel sacco a pelo - Desidero tornare da lui al più presto - Crede di essere mia amica La proposizione subordinata interrogativa indiretta - Non so se il cane di Massimo faccia davvero la guardia Essa esprime una domanda o un dubbio. Questo interrogativo viene posto in forma indiretta e dipende da una proposizione reggente. - Dimmi che ore sono (Che ore sono?) - Ti ho chiesto se hai freddo (Hai freddo?) - Non so se il nonno è tornato (Il nonno è tornato?) La proposizione subordinata interrogativa è retta in prima luogo da verbi connessi all’idea della domanda, del dubbio o della richiesta: - Gli chiesi come si chiamava - Domandò che ore fossero - Doveva risolvere il problema di come vestirsi È introdotta da pronomi e aggettivi interrogativi, da avverbi interrogativi, da congiunzioni con significato interrogativo: - Volevamo sapere chi si sarebbe preso dall’incarico - Non so quale film andare a vedere - Gli ho chiesto quando ci saremmo rivisti La proposizione subordinata interrogativa esplicita ha verbi all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale: - Non so se gli scriverò ancora - Mi chiedo dove abbia trovato un parcheggio - Mi chiedevo se avrebbero risposto tempestivamente Il verbo al modo indicativo esprime una certezza, al modo congiuntivo esprime un dubbio, al modo condizionale si intende indicare una speranza La proposizione subordinata interrogativa implicita ha il verbo all’infinito: - Non so dove andare - Mi chiedo con chi andare - Mi domando che cosa fare La proposizione subordinata interrogativa può essere: - semplice, quando è formata da una sola domanda Mi domandarono quanti anni avessi - multipla, quando una stessa subordinata contiene più domande Dimmi come ti chiami e quanti anni hai - disgiuntiva, quando prevede più risposte che si escludono a vicenda Mi chiedo se dirgli la verità o far finta di niente La proposizione subordinata dichiarativa - Ho l’impressione che la barca di Mario sia una modello nuovo Essa chiarisce, specifica e spiega un elemento della proposizione reggente, rispondendo alla domanda Quale ? Di che cosa? - Mi conforta la speranza che lo rivedrò - Sosteneva la tesi che era colpa del destino - Siamo sicuri che ci sarà posto per tutti La proposizione subordinata dichiarativa è introdotta da un nome - Ci rallegra il pensiero che sarete presenti al ballo da un aggettivo - Era preoccupato di saperti fuori da sola da un verbo - Mi accorgo che devo mettere degli altri pantaloni da un pronome - Di te mi piace questo, che sei sempre allegra La proposizione subordinata dichiarativa esplicita è introdotta dalla congiunzione che ha verbi all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale: - Mi conforta il pensiero che guarirà presto - Mi rattrista l’idea che tu parta - Ti garantisco questo, che non potresti avere un amico migliore Il verbo al modo indicativo esprime una certezza, al modo congiuntivo esprime un dubbio, al modo condizionale si intende indicare una speranza La proposizione subordinata dichiarativa implicita è introdotta dalla preposizione di ha il verbo all’infinito: - Ho bisogno di dormire - Aveva il sogno di diventare famoso - Ho il vizio di ripetere tre volte la stessa cosa La proposizione subordinata causale - Non mangerò quei funghi, perché non mi convincono Essa indica la causa e il motivo per cui viene a verificarsi l’evento espresso dalla proposizione reggente. - La gara non fu disputata perché la pista era inagibile - Fa freddo perché siamo in montagna - Poiché è tardi, rimandiamo a domani la discussione La proposizione subordinata causale esplicita è introdotta dalle congiunzioni poiché, perché, siccome e ha verbi all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale: -Non sono andato agli allenamenti perché avevo la febbre -Ha smesso di studiare non perché non fosse bravo a scuola, ma per necessità familiari -Compro diversa frutta dal momento che vorrei fare la macedonia Il verbo al modo indicativo esprime una certezza, al modo congiuntivo esprime un dubbio, al modo condizionale si intende indicare una speranza La proposizione subordinata casuale implicita ha verbi al gerundio, al participio passato e all’infinito (preceduto da per, di, a) - Essendo minorenne, non è imputabile - Scoperta la truffa, i responsabili furono puniti - Per non avere rispettato la dieta, ingrassò di nuovo - Sono contento di avere concluso la marcia - Sono stati imprudenti a passare per quel sentiero La proposizione subordinata finale - Claudio, per vivere tranquillo, ha scelto un posto un po’ isolato Essa indica lo scopo, il fine cui tende l’azione espressa dalla reggente. Svolge, nel periodo, una funzione analoga a quella rivestita nella frase dal complemento di fine o scopo. - Gli manderò un regalo, affinché gli testimoni la mia riconoscenza - Faccio la dieta per dimagrire - Mi sto preparando per superare gli esami La proposizione subordinata finale esplicita è introdotta dalle congiunzioni affinché, perché, onde e ha verbi al congiuntivo: - Avevano ridotto le razioni affinché durassero più a lungo - Ho fatto molte economie perché mi comprassi un nuovo computer - Ho dovuto studiare molto affinché superassi l’esame della patente La proposizione subordinata finale implicita ha verbi all’infinito. Dipende da locuzioni come al fine di, allo scopo di e dalle preposizione di, a, per. - Andrò da lui al fine di chiarire la faccenda - Non mangio dolci per non ingrassare - Ti prego di non insistere - Ho dovuto studiare molto al fine di superare l’esame delle patente La proposizione subordinata concessiva - Sebbene non ne avesse voglia, fece tutta la strada di corsa La subordinata concessiva indica il motivo nonostante il quale avviene quanto espresso dalla reggente. Ha nel periodo una funzione analoga al complemento concessivo. - Non si è voluto mettere i guanti, anche se faceva freddo - Pur essendo tuo amico, non condivido il tuo modo di agire La proposizione subordinata concessiva esplicita è introdotta dalle congiunzioni sebbene, benché, nonostante e ha verbi all’indicativo e congiuntivo: -Sebbene non avessi studiato, ho risposto a tutte le domande -Anche se insisti, non riuscirai a convincermi -Sebbene nevicasse, non sentivo molto freddo -Ti aiuterò nonostante che tutti me lo sconsiglino La proposizione subordinata concessiva implicita ha verbi al gerundio (introdotto da pure) e al participio passato (introdotto da anche se, benché): - Pur essendo molto amici, ogni tanto litighiamo - Benché scoraggiato, proseguì ugualmente la gara - Anche volendo, non potrei aiutarli - Riuscì ad arrivare, pur essendo allo stremo delle forze La forma implicita si può usare solo quando il soggetto della subordinata coincide con quello della proposizione reggente. La proposizione subordinata temporale - Quando torno a casa da scuola ho una fame da lupo La subordinata temporale indica in quale circostanza di tempo avviene quanto espresso dalla proposizione reggente. Essa corrisponde al complemento di tempo. - Le zanzare diventano fastidiose dopo che il sole è tramontato - Quando uscì la sua voce si affacciò dalla finestra - Entrate quando vi chiameremo - Non disturbatemi mentre guido La proposizione subordinata temporale esplicita è introdotta dalle congiunzioni quando, mentre, finché e ha verbi all’indicativo e congiuntivo: -Quando vado dalla nonna devo prendere tre mezzi -Quando vuoi uscire, chiamami -Non ha mai pianto da quando lo conosco -Non si parla mentre si mangia -Cercarono di allontanarsi prima che il nemico tornasse a casa La proposizione subordinata temporale implicita ha verbi al gerundio, al participio passato e all’infinito (preceduti da prima di) -Nuotando, mi venne un crampo -Raccolto tutto il coraggio, gli confessò la verità -Prima di promettere, assicurati di essere in grado di mantenere la tua parola -Prima di cucinare, lavati le mani La proposizione subordinata locativa - Spero che, dove ci siamo fermati, non siano rimaste tracce del nostro passaggio La subordinata locativa indica il luogo dove si svolge l’azione espressa dalla reggente. Essa corrisponde ai complementi di luogo. - Tornò nei luoghi dove aveva trascorso la giovinezza - Si trovò nel posto verso cui stava correndo la mandria di bufali - Questa è la piazza da dove dovrebbe passare la corsa La proposizione subordinata locativa esplicita è introdotta da avverbi di luogo o da altri elementi, e ha verbi come l’indicativo o il condizionale: -Scrivi qui dove c’è lo spazio -Ti seguirei dovunque andassi -Vedi la montagna da dove si è staccata la valanga? -Ti sei trovato nel posto in cui non avresti dovuto essere La proposizione subordinata modale - Il cane di Matteo si comporta come se fosse una sentinella La subordinata modale indica il modo in cui si svolge l’azione espressa dalla reggente. Ha nel periodo una funzione analoga a quella svolta nella frase dal complemento di modo. - Il cane ci teneva alla larga ringhiando - Preparò una cena come sanno fare i grandi cuochi - Ho ritirato il bucato nel modo che mi avevi detto - Mi parli come farebbe mia madre La proposizione subordinata modale esplicita ha il verbo all’indicativo (introdotta dalla congiunzione come) o ha il verbo al congiuntivo (introdotta dalla locuzione come se): -Mi sono comportato come mi avevi consigliato -Mi tratti come se non mi volessi più bene -Fate come fanno gli altri -Lo racconti come se fossi stato presente La proposizione subordinata modale implicita ha il verbo al gerundio o all’infinito (introdotta dalle preposizioni con, a): - Il cane ci venne incontro scodinzolando - Si fa doccia canticchiando - A stare con lo zoppo si impara a zoppicare - Con il chiacchierare passarono piacevolmente il pomeriggio La proposizione subordinata strumentale - Allenandosi tutti i giorni, ha sviluppato davvero la sua muscolatura La subordinata strumentale indica la circostanza per mezzo della quale avviene l’azione espressa dalla reggente. Svolge nel periodo la funzione del complemento di mezzo. - Formare un impasto mescolando gli ingredienti - Non otterrai nulla alzando la voce - Te lo spiegherò facendo un disegno - A furia di gridare perse tutta la voce La proposizione subordinata strumentale implicita ha il verbo al gerundio o all’infinito (introdotta dalle preposizioni con e con locuzioni a forza di, a furia di): - Allenandosi tutti i giorni, è diventato un vero campione; - Sbagliando si impara - Con l’insistere così, hai finito per stancarlo; - Con il mangiare troppi dolci si è rovinato i denti; La proposizione subordinata comparativa - La gita scolastica per Marco è stata molto più avventurosa di quanto si aspettasse La subordinata comparativa esprime un confronto con l’affermazione contenuta nella reggente, stabilendo con essa un rapporto di analogia o di diversità. Svolge una funzione analoga al complemento di paragone. - Parla più di quanto dovrebbe - È stato più divertente di quello che ci aspettavamo - Hai giocato meglio di quanto saprei fare io - Ha fatto meglio di quanto mi aspettassi La proposizione subordinata comparative esplicita d’uguaglianza ha il verbo all’indicativo o al condizionale, introdotta da avverbi (come, quanto) da pronomi (quale) posti in correlazioni con così, tanto e tale. - Quel maglione non tiene tanto caldo quanto mi aspettavo; - Il risultato ottenuto è stato tale quale avevi sperato? - Il tuo successo mi dà tanta gioia quanta me ne darebbe il mio Non esistono forme implicite La proposizione subordinata comparative di maggioranza-minoranza esplicita ha il verbo all’indicativo, preceduta da locuzioni, o il congiuntivo. Sono introdotte da un avverbio o aggettivo al comparativo di maggioranza o di minoranza: -Questo libro è meno divertente di quello che ho letto il mese scorso; -Quel lavoro mi è costato molta più fatica di quanto pensassi; La proposizione subordinata comparative di maggioranza-minoranza implicite ha il verbo all’infinito preceduto da che, piuttosto che, che non: - In montagna meglio procedere su sentieri segnati che affrontare pericolose scorciatoie La proposizione subordinata limitativa - Secondo quanto tu mi dici, le aquile ormai in questa zona si sono estinte La subordinata limitativa limita l’ambito di validità il valore di significato di quanto espresso dalla reggente. Ha una funzione analoga del complemento di limitazione. - Per quanto posso giudicare io è un ottimo giocatore - È il più forte per quanto riguarda la resistenza - Quanto a volersi impegnare, non ha dato nessuna assicurazione La proposizione subordinata limitativa esplicita ha il verbo all’indicativo e al congiuntivo, introdotta da locuzione come a quanto, per quanto, per quello: -A quanto mi risulta, Giorgio adesso non è in Italia -Per quanto ne sappia, Giuseppe non ha un cane -Per quello che ne so erano tutti in casa -Per quanto lo riguarda si asterrà da ogni commento La proposizione subordinata limitativa implicita ha il verbo all’infinito preceduto dalla preposizione per o dalla locuzione in quanto a: -In quanto a sciare, è un vero fenomeno -Era un campione, quanto a mangiare gelati -Per lavorare con impegno, era di esempio a tutti Le proposizioni subordinata eccettuative, esclusiva, aggiuntiva - Preferirei non entrare in quella grotta, a meno che tu non mi costringa La subordinata eccettuativa corrisponde al complemento di esclusione e riferisce un fatto, una situazione come eccezione rispetto a quanto indicato dalla proposizione reggente. È introdotto da locuzioni come fuorché, tranne che, a meno che: - Non sai far nulla, fuorché lamentarti - Posso fare tutto tranne che accettare il tuo aiuto - Partiremo domani, a meno che piova - Il gatto ha rubato il pesce senza che nessuno se ne accorgesse La subordinata esclusiva corrisponde al complemento di esclusione, introdotta da locuzioni senza che o che non: - Li ha conquistati senza che se ne rendessero conto - Non passava giorno che non ricevesse una chiamata Funzione contraria è invece indicata dalla subordinata aggiuntiva che presenta un elemento in più che si aggiunge a quanto esposto dalla reggente: - Oltre a essere molto intelligente, era anche molto spiritoso La proposizione subordinata avversativa - Invece di scendere con il gruppo ha preferito scendere da solo La subordinata avversativa corrisponde al complemento di sostituzione. Indica un fatto o una situazione che è in opposizione con quanto detto dalla proposizione reggente. - Ti sei ritirato, mentre avresti potuto finire la gara - Anziché lamentarsi sempre, cerca di reagire un po’ - Le porterò dei cioccolatini invece di mandarle delle rose La proposizione subordinata avversativa esplicita ha il verbo all’indicativo o al condizionale; le congiunzione che la introducono sono mentre, quando, laddove: - È entrato per primo quando invece era arrivato dopo di noi - Ha messo i jeans laddove era richiesto un vestito da sera - Protesta mentre dovrebbe solo tacere La proposizione subordinata avversativa implicita ha il verbo al modo infinito; è introdotto da invece di, al posto di, anziché: - Guardate il film in silenzio invece di chiacchierare - Andremo a visitare il museo al posto di assistere alla partita - Propongo di andare a letto alle otto, anziché festeggiare il Capodanno La proposizione subordinata consecutiva - Attenzione perché fa così freddo che il terreno fuori è tutto ghiacciato La subordinata indica la conseguenza di quanto espresso dalla proposizione reggente. - Il bersaglio era così lontano che quasi non si vedeva - Siamo tanto numerosi da riempire tutto uno stadio - Si nascose talmente bene che non si riusciva più a trovarlo La proposizione subordinata consecutiva esplicita ha il verbo all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale. Dipende da avverbi e locuzioni come così, tanto, a tal punto, o da aggettivi come degno, adatto, tale che appaiono nella reggente, ed è introdotto dalla congiunzione che: - Si spaventò per la caduta a tal punto che non rimise più gli sci ai piedi - La difficoltà della verifica di matematica era tale che nessuno la finì - Gli ho parlato in modo che non abbia più dubbi su come la penso La proposizione subordinata consecutiva implicita ha il verbo all’infinito. È introdotto dalla preposizione da collegata nella reggente ad avverbi o aggettivi come così, talmente, tanto, tale, simile: - È così lento da sembrare quasi fermo - Era talmente raffreddato da non riuscire più a respirare - Aveva una tale fiducia in noi da affidarci le chiavi di casa La proposizione subordinata relativa - Il gatto che il nonno ha regalato ad Alberto è molto cresciuto La subordinata relativa completa il senso della reggente, segue cioè il nome a cui il pronome relativo si riferisce: - Ho letto un libro che mi ha regalato il nonno - Spiegami il modo in cui devo agire - Non riesco a simpatizzare con chi è cacciatore - Trovo amici dovunque vado La proposizione subordinata relativa esplicita ha il verbo all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale. Dipende da avverbi di luogo come dove e ovunque; da pronomi relativi come che, cui, il quale; da pronomi misti come chi, chiunque: - Ho visto Marco che giocava a tennis - Voglio un libro che sia davvero interessante - Ho conosciuto un ragazzo che ti piacerebbe tantissimo! - Chi lo conosce lo stima molto - L’appartamento dove abito è al terzo piano La proposizione subordinata relativa implicita ha il verbo all’infinito, al participio passato o presente. È introdotto dalle preposizioni da e a; dal pronome relativo con funzione di complemento indiretto; può anche non essere introdotto da nessuna preposizione: - Ecco un libro da leggere immediatamente - Scriverò una storia riguardante la vita del mio canarino - Era il solo a non saperlo - È una storia su cui riflettere - Lo sentii cantare Le proposizioni subordinate relative si dividono in relative proprie e relative improprie. Le subordinate relative proprie svolgono la funzione di attributo o apposizione: - Aveva un marito che era ricco - Viveva in un appartamento che era vicino alla stazione Le subordinate relative improprie svolgono la funzione di altri tipi di subordinate: - È il paese dove sono nato (relativa locativa) - Mi siedo vicino a te che sei simpatica (relativa causale) - Tu che sai tutto non conosci il suo numero di telefono (relativa concessiva) - Chi l’avesse visto è pregato di telefonare (relativa condizionale) - Non ha un amico che si possa dire sincero (relativa consecutiva) - Andiamo da Eleonora che ci racconterà tutto (relativa finale) - Si avvicinò al papà che stava leggendo (relativa temporale) Il periodo ipotetico - Se vuoi un buon gelato, ti porto io da un gelataio eccezionale Il periodo ipotetico è formato da due proposizioni, una principale e una subordinata condizionale: esse esprimono due azioni in stretto rapporto l’una con l’altra. In una delle due proposizioni si fa un’ipotesi mentre nell’altra si dice ciò che accadrebbe se l’ipotesi si realizzasse. - Andrò se sarò invitato - Non ne sarei così sicura se fossi in te La proposizione subordinata condizionale o pròtasi è la proposizione in cui si fa l’ipotesi: indica cioè la condizione necessaria per verificarsi del fatto di cui si parla nella principale. La proposizione principale o apòdosi è la proposizione in cui si dice ciò che può o non può accadere in base all’ipotesi che si è fatta nella subordinata: -Se ieri era lunedì, oggi è martedì -Se tu fossi stato zitto, avrei potuto dormire -Se lo desideri, verrò a trovarti questa sera -Ti sfiderei a calcetto, se fossi più giovane La proposizione subordinata condizionale, cioè la protasi, può essere in forma esplicita e implicita. La subordinata condizionale esplicita è introdotto dalla congiunzioni se, con il verbo all’indicativo o congiuntivo, qualora, purché o dalle locuzioni a patto che, nel caso che, con il verbo al congiuntivo: - Qualora avessi un impegno, ti avvertirò - Se vieni anche tu, il divertimento è assicurato - Nel caso ci fosse nebbia, non prenderemo l’aereo - Accetto la tua proposta, a patto che siano tutti d’accordo La subordinata condizionale implicita è introdotto dalla preposizione a, con il verbo all’infinito, o può avere il verbo al gerundio presente e al participio passato: - A fare così non otterrai nulla -Studiando, non dovrebbe esserti difficile superare l’esame -Letto con attenzione, l’avviso era estremamente chiaro