CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN DIRITTI UMANI ED ETICA DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Storia delle istituzioni politiche a.a. 2011-2012 Lezione 4 L’avvento dello Stato costituzionale in Francia Crescita della SOVRANITA’ Processi di rafforzamento della monarchia francese nel XVII secolo La fiscalità e l’esautoramento degli Stati generali La burocrazia Le ordonnances di Luigi XIV Francia: la crisi politica della seconda metà del XVIII ORIENTAMENTO RETROGRADO: CRITICA DELL’ASSOLUTISMO E RIPRISTINO DELLO STATO DI GIUSTIZIA Tensioni fra re e corti regie di giustizia (Parlamenti) Rivendicazione della rappresentanza del Regno da parte dei Parlamenti Problema finanziario, progetti di riforma del sistema tributario, resistenze vittoriose dei ceti privilegiati Convocazione degli Stati generali nella primavera del 1789 Idee politiche nuove e rivoluzione La dottrina politica di Jean-Jacques Rousseau, Il contratto sociale, 1762 La politicizzazione della nazione in Emmanuel Sieyes, Che cos’è il Terzo Stato? 1789 Jean-Jacques Rousseau (1712–1778) [Maurice Quentin de La Tour: replica di ritratto esposto nel 1753] Documento 12 J.J. Rousseau, Il contratto sociale, Amsterdam 1762 Sovranità popolare e formazione della volontà generale [brani selezionati da G. Dall’Olio, Storia moderna, Carocci, p. 248] Documento 13 Emmanuel Sieyes, Che cos’è il Terzo Stato? 1789 Dalla società di ceti alla Nazione: “Il Terzo deve riunirsi in separata sede; non siederà né insieme alla nobiltà, né col clero, non voterà insieme ad essi né per Ordine, né per testa. Mi permetto di attirare l’attenzione sulla differenza enorme ce c’è fra l’assemblea del Terzo stato e quelle degli altri due Ordini. La prima rappresenta venticinque milioni di uomini e delibera riguardo agli interessi della Nazione. Le altre due, nel caso volessero riunirsi, non svrebbero che le deleghe di duecentomila individui e non penserebbero che ai loro privilegi. Il Terzo da solo, si dirà, non può formare gli Stati Generali. Tanto meglio! Formerà un’Assemblea nazionale”. Emmanuel Sieyes, Che cos’è il Terzo Stato? 1789 Il primato della Nazione / potere costituente, poteri costituiti “La Nazione esiste prima di ogni cosa, essa è l’origine di tutto. La sua volontà è sempre conforme alla legge, essa è la legge stessa. Prima di essa e al di sopra di essa non c’è che il diritto naturale”. “Una nazione è indipendente da qualsiasi forma; ed è sufficiente che la sua volontà appaia, perché ogni diritto positivo cessi davanti a essa come davanti alla sorgente e al signore supremo di ogni diritto positivo”. Emmanuel Sieyes, Che cos’è il Terzo Stato? 1789 Il principio rappresentativo Farsi/lasciarsi rappresentare è l’unica fonte della prosperità civile … Moltiplicare gli strumenti/poteri per soddisfare i nostri bisogni; godere di più, lavorare di meno, questo è il naturale accrescimento della libertà nello stato sociale. Ora, questo progresso della libertà segue naturalmente l’istituzione del lavoro rappresentativo. Jacques-Louis David, Le Serment du Jeu de paume, 1791 Documento 14 Il documento fondativo dello Stato rivoluzionario in Francia La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789) [in G. dall’Olio, Storia moderna, Roma, Carocci, 2004, p. 262-264] Le costituzioni della Francia rivoluzionaria e il loro contesto La costituzione monarchica e legicentrica del 1791 La costituzione repubblicana democratica inapplicata del 1793 La costituzione repubblicana ‘girondina’ del 1795 La fine della Rivoluzione e l’avvento dello Stato amministrativo La crisi della Repubblica girondina del Direttorio; Il colpo di Stato 18 brumaio anno VIII (autunno 1799) L’ascesa politica di Napoleone Bonaparte François Bouchot ''Le général Bonaparte au Conseil des Cinq-Cents, à Saint Cloud. 10 novembre 1799'‘ 1840 Lo Stato napoleonico Napoleone e la sua concezione del governo: - primato dell’esecutivo - depoliticizzazione della cittadinanza e della libertà Documento 15 Intervento di Napoleone dal verbale della seconda seduta del Consiglio di Stato del Regno d’Italia (13 maggio 1805) «Il Governo solo è quello che sente ciò che esige nei diversi tempi e in ogni emergente circostanza il bisogno pubblico. Il Governo solo, nell’abitudine dell’amministrazione, conosce i mezzi atti al gran fine che gli è proposto. Esso dunque concreta i generali principi facendo dei Regolamenti. Si è disputato molto e si è invano cercata la linea di demarcazione tra la legge e il regolamento. In teoria si è trovata difficoltà nel fissarla. Nella pratica si fissa facilmente, perciocché nella pratica s’intende ciò che è oggetto di una ragionevole discretiva, ciò che importa la concretazione a determinati soggetti delle massime generali (…) (Intervento di Napoleone dal verbale della seconda seduta del Consiglio di Stato del Regno d’Italia (13 maggio 1805) «Gridare in un Corpo legislativo sopra ogni punto d’amministrazione, eccitare opinioni e fazioni, dividere gli spiriti non è libertà politica; è attentato di dissoluzione del Corpo sociale: mostrandoci la ragione del pari e l’esperienza che con ciò si indebolisce il Governo; dalla cui sola forza può dipendere e la sicurezza dello Stato e il benessere. «Similmente la libertà personale ha la sua vera base nelle buone leggi civili, che determinano ed assicurano beni e persone di ognuno; e l’ha pure per necessaria conseguenza nell’ordine giudiziario bene stabilito». (…) «Il Governo ha interesse a volere e a fare il bene. Imperciocché per questo solo mezzo può affezionarsi agli animi. Ma perché possa fare il bene è d’uopo dargli la forza, che occorre; e tanto più fondata sarà la confidenza in esso, quanto maggiore forza gli sarà conceduta. «Non vuolsi dunque impedirgli la marcia; essendo certo, che la debolezza sola del Governo è quella che produce la tirannia».