SOFFITTO E PARETI MINORI SOFFITTO Il soffitto del Salone è stato probabilmente disegnato da Francesco Floreani, artista udinese che nel 1566 organizzò i lavori del Salone. Nel 1583 si completò la parte lignea, il lavoro fu completato entro il 1625 circa. Il soffitto si compone di 21 riquadri, (dipinti su tela) di cui 15 dipinti allegorici e 6 stemmi o scritte, divisi da una fascia lignea decorata con motivi a fogliami. Sono esaltate le virtù individuali, la cultura, le arti del trivio e del quadrivio. Sono molte le personificazioni ripetute, come la Giustizia, la Guerra, la Pace, la Fede, la Religione. Sono inoltre rappresentate Venezia e la Patria del Friuli, imponenti donne dalle sembianze ricche e nobili. Nel corso dei secoli i dipinti, rovinati dalle frequenti infiltrazioni d’acqua, ebbero più volte bisogno di interventi di restauro. Procedendo da sud a nord e da est a ovest si incontrano i seguenti riquadri: 1) L’Agricoltura, raffigurata da una giovane donna coronata di spighe con alle spalle la Fama con la tromba e la corona d’olivo. A destra un guerriero rappresentante la Forza protegge il Lavoro. Quest’opera fu realizzata nel 1788 da Giovanni Battista de Rubeis 2,10,12) Stemmi dei luogotenenti Sagrado, Ruzzini e Mocenigo 3) Altro dipinto di de Rubeis che raffigura, sdraiata su nubi, la Giustizia con la Religione e la Pace a sinistra e la Guerra sulla destra 4) Dipinto sempre da de Rubeis troviamo al centro lo stemma del Luogotenente Giustiniano, sulla sinistra le figure della Giustizia e della Religione e sulla destra la Pace e l'Abbondanza 5) Al centro troviamo l'Allegoria di Venezia, a sinistra la Patria del Friuli e il leone di San Marco e a destra l'Abbondanza 6, 8, 14, 16) Allegoria della Ricchezza, Religione, Forza e Lirica; opere pesantemente ritoccate la cui esecuzione si colloca intorno al 1610-15 7, 15, 20) Iscrizioni in onore dei luogotenenti Grimani, Morosini e Basadonna 9) Allegorie: da sinistra la Legge, la Storia, il Commercio, la Giustizia, la Musica, la Geografia, la Erudizione, l’Astronomia; sono figure statiche e inespressive. Nell’angolo a destra in alto è presente lo stemma di Alvise Foscarini II, aggiunta seriore 11) Riquadro centrale con il grande stemma della famiglia Cavalli, con figure simboleggianti la Religione, la Giustizia e, al centro, l’Abbondanza che tiene con la mano sinistra una cornucopia intorno alla quale corre la scritta “PATRIA”. Sta ad indicare che sotto la luogotenenza di Cavallo ci fu una grande ricchezza nella Patria del Friuli. È il dipinto di maggior peso artistico dell’intero soffitto ed il primo ad essere stato eseguito 13) Allegoria di Venezia (al centro, seduta tra due leoni, con a fianco il Mare e la Fama) e delle città a lei soggette nella Patria del Friuli. Da sinistra: Tolmezzo, Venzone, Gemona, Cividale, Udine, il Friuli, Aquileia, Palmanova, Pordenone, Portogruaro, Marano. In alto a destra si trova lo stemma di Ruzzini 17) Allegoria del Potere, simboleggiato da una donna con due schiavi incatenati ai piedi e attorniata dall’Abbondanza, dalla Fede, dalla Religione e dalla Pace 18) Stemma dei Morosini sostenuto da due putti e, da sinistra, Temperanza, Fortezza, Giustizia e Prudenza 19) Allegoria della Guerra e della Discordia 21) Allegoria dell’Abbondanza e della Pace. Al centro della composizione troviamo un tempio greco adornato di statue FASCIA INFERIORE E PARETI MINORI La fascia inferiore che corre su tutte le quattro le pareti raffigura, in monocromo tenuto su toni ocra, il Trionfo dei Cristiani dopo la vittoria contro i Turchi riportata il 7 ottobre 1571 nella battaglia di Lepanto, cioè in quella che è più corretto indicare come battaglia alle Curzolari, dal nome del piccolo arcipelago nel golfo di Patrasso nei cui pressi si ebbero gli scontri più aspri. L'esecuzione, relativamente alle pareti maggiori, dovrebbe essere di Francesco Floreani, senza dubbio memore dei fregi romani, ma lo stato di conservazione è talmente precario da non consentire un giudizio sicuro. Appartiene però sicuramente a Giambattista Tiepolo il fregio delle due pareti minori, un capolavoro definito dalla sicurezza incredibile dei tocchi e la scioltezza della linea e del disegno. Le due pareti minori presentano entrambe due finestre e una porta che immettono, una sul balcone del fronte sud e l’altra sullo scalone posteriore. Ogni finestra è sormontata da un ovale su cui poggia una coppia di angeli monocromi affrescati dal Tiepolo, pittore del XVIII secolo.