Oristano, giovedì 1 dicembre 2011 Studio biblico: La dottrina biblica “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.” Matteo 11:25 La dottrina delle Sacre Scritture (Bibliologia): Lo scopo del nostro studio è la dottrina dell'ispirazione delle Sacre Scritture. Altra materia di studio sarà, in futuro, la storia della Bibbia. Significato del termine ispirazione: Ispirazione, derivato dal verbo ispirare che a sua volta deriva da spirare, dal latino spir-àre, lett. soffiare. Ispirazione significa perciò soffiare in o meglio soffiare dentro. Per comprendere il concetto dell'ispirazione della Bibbia citeremo II Timoteo 3:16: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio...” che nell'originale greco è Ogni {p©sa = pas} Scrittura {graf¾ = grafê} è ispirata da Dio {qeÒpneustoj = theopneustos} Quindi l'espressione “è ispirata da Dio” è in realtà un unico vocabolo: theopneustos, lett. “espirata da Dio”. Dio ha “soffiato” la Sua Parola, l'ispirazione della Bibbia è un'azione che procede da Dio e che perciò è perfetta. Le prove bibliche dell'ispirazione: a) La testimonianza di Gesù: Egli attribuiva la massima autorità all'Antico Testamento (Matteo 4:1-11, Giovanni 10:35) che considerava un unico corpo (Matteo 26:54, Giovanni 6:45), dava inoltre grande autorità alle singole parole (Matteo 5:18, Luca 16:17). b) Le testimonianze degli apostoli: la predicazione degli apostoli è chiamata “La Parola di Dio” (I Tessalonicesi 2:13, Atti 8:14). Gli apostoli, nello scrivere il Nuovo Testamento avevano piena coscienza di scrivere la Parola di Dio (I Corinzi 2:13). La qualità dell'ispirazione: L'ispirazione è dinamica. Cosa significa? Lo Spirito Santo è intervenuto in maniera soprannaturale guidando gli scrittori affinché scrivessero verità divine senza errori, sia nel loro insieme che nei dettagli (II Pietro 1:20-21). Dio usò gli scrittori nel rispetto della loro propria natura, carattere, pensiero e cultura. Essi non erano sicuramente passivi nella loro opera (Luca 1:1-4) La teoria dell'ispirazione meccanica non è accettabile perché non è in armonia con la Bibbia stessa. Dio avrebbe dettato le parole agli scrittori, essendo essi considerati degli strumenti inanimati in quanto la loro mente sarebbe stata in riposo, in una specie di trance. Tale posizione è inaccettabile perché contraddice la Bibbia e il carattere stesso dello Spirito Santo. L'ampiezza dell'ispirazione: L'ispirazione è plenaria (lett. “totale, generale, assoluta”), riguarda in maniera eguale e in ogni loro parte tutti i libri del canone biblico. Infatti le epistole di Paolo sono messe allo stesso livello dell'Antico Testamento (II Pietro 3:15-16). Un'altra conferma sono le catene di citazioni interne alla Bibbia stessa (Romani 3:10-18, Ebrei 3:7-18). L'ispirazione è anche verbale. Non solo i pensieri o i concetti, ma le parole furono ispirate dalle Spirito Santo; citiamo infatti degli argomenti basati su una singola parola (Giovanni 10:35, Galati 3:16). Il compimento dell'ispirazione: L'ispirazione ovvero l'azione dello Spirito Santo mediante la quale fu scritta la Parola di Dio è terminata alla conclusione del canone biblico (Apocalisse 22:18-19 – cfr. Galati 1:7-9). Non esistono libri, commentari o cantici ispirati dallo Spirito Santo. Attualmente, lo Spirito Santo opera illuminando il credente nell'interpretare le Scritture (I Corinzi 2:7-15, I Giovanni 2:20). È responsabilità dei credenti accertarsi attentamente del vero significato della Scrittura chiedendo l'aiuto dello Spirito Santo e riconoscendo che la sua corretta applicazione è vincolante per ogni generazione: “É più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della legge.” (Luca 16:17) “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13:8). Vincenzo Nicastro