cap1_Introduzione_concetti base

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Economia Politica
Microeconomia (ECN0006)
10 CFU
a.a. 2012-2013
Eleonora Pierucci
[email protected]
Il corso di Microeconomia ECN0006 Lezioni Esercitazioni (Do6. F. Striani) dal 26/11/2012 Esame: Scri0o con esercizi e domande. Si compone di: Parte A. 2 domande a scelta tra 4 da 6 punF ciascuna Parte B. 2 domande/esercizi a scelta tra 4 da 3 punF ciascuno •  Parte C. 2 esercizi (non a scelta) da 6 punF ciascuno. Ogni esercizio della parte C si compone di 3 so6opunF (a,b,c) da 2 punF ciascuno. •  Programma: programma de6agliato disponibile on line. Offerta didaNca-­‐micrieconomia (in fonda tra “materiale • 
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Il corso di Microeconomia •  Testo di riferimento: Bernheim Douglas, Whinston Michael, Microeconomia, McGraw-­‐Hill, Milano, 2009 •  Ricevimento studen9: Martedì 13.30-­‐14.30; ad inizio e fine delle lezioni ed in qualunque altro momento previo appuntamento da concordare per email •  Consultare costantemente il sito isFtuzionale per eventuali comunicazioni. Sito ex facoltà economia raggiungibile dalla homepage Unibas-­‐ diperFmento di matemaFca informaFca ed economia-­‐facoltà economia Introduzione alla Microeconomia Che cos’è l’economia? Economia, scarsità e scelta •  Una definizione uFle di economia – Lo studio della scelta in condizioni di scarsità •  Scarsità – Situazione in cui la quanFtà dei beni e servizi disponibili è insufficiente per soddisfare il nostro desiderio per essi – la società è sogge0a a scarsità di risorse La scarsità e l’economia •  La scarsità delle risorse e le scelte che essa ci costringe a fare stanno all’origine di tuN i problemi che studierete in economia –  Le famiglie hanno reddiF limitaF per soddisfare i loro desideri scegliendo fra i diversi beni e servizi –  Le imprese cercano di realizzare profiN, quindi devono scegliere oculatamente cosa, quanto e come produrre –  Le amministrazioni pubbliche devono lavorare con budget limitaF, per cui devono scegliere a6entamente quali scopi perseguire La scarsità e l’economia •  Gli economisF studiano queste decisioni per – Spiegare come funzionano i nostri sistemi economici – Prevedere il futuro della nostra economia – Suggerire come migliorare questo futuro Economia, scarsità e scelta Esempio •  I beni dai quali si trova sostentamento e appagamento possono essere presenF in natura o prodoN dall’uomo •  Tu6avia la loro disponibilità è limitata. Pensate, ad esempio, all’acqua •  Le risorse naturali vengono converFte dalle società in beni che gli individui desiderano Economia, scarsità e scelta Cosa produrre •  La scarsità obbliga le società a dover decidere cosa produrre •  Quando si decide di produrre qualcosa si consumano risorse già scarse e questo limita la possibilità di produrre altri beni. Es. se uFlizzo 1kg di farina per produrre pane non potrò uFlizzare quello stesso kg di farina per produrre pasta Economia, scarsità e scelta Cosa produrre •  Se un contadino dedica 1 e6aro alla colFvazione del grano, non potrà uFlizzare quello stesso e6aro, ad esempio, alla colFvazione degli ortaggi o al pascolo •  La scarsità obbliga la società a sviluppare procedure per decidere cosa produrre e cosa non produrre Economia, scarsità e scelta Come produrre •  La società deve decidere come produrre i beni poiché vi è più di un modo per produrre lo stesso bene •  Se un contadino uFlizza più ferFlizzante per e6aro, raccoglierà la stessa quanFtà di grano su un appezzamento più piccolo. UFlizza meno terreno che potrà essere impiegato, per esempio, per il pascolo •  Tu6avia il ferFlizzante è anch’esso scarso se uFlizzato in maggiore quanFtà per il grano ve ne sarà di meno per altre colture •  I diversi metodi di produzione consumano prodoN diversi, ogni società deve determinare il metodo di produzione dei beni Economia, scarsità e scelta Chi oNene cosa •  Ogni società produce dei beni che gli individui possono consumare •  Ogni società deve sviluppare delle procedure per riparFre i beni tra i consumatori •  Quindi una società deve determinare chi oNene cosa Economia, scarsità e scelta Sintesi l 
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Le risorse economiche sono scarse I vincoli di scarsità impongono di compiere tre scelte fondamentali: 1. Quanto produrre di ciascun bene e servizio 2. Come produrre i beni e i servizi scelF 3. Come distribuire il prodo6o tra i consumatori Economia, scarsità e scelta Sintesi •  QuesF sono i tre temi chiave studiaF dalle discipline economiche •  L’economia tra0a dell’allocazione delle risorse scarse •  Non ci sarebbe bisogno dell’economia se tuE potessero avere qualunque cosa in qualsiasi momento Microeconomia vs Macroeconomia Microeconomia •  Micro –  Micro viene dal greco micros, significa “piccolo”
–  La Microeconomia studia le scelte individuali di produzione o consumo e il modo in cui queste scelte (decisioni) determinano l’allocazione delle risorse scarse di una società –  Microeconomia –  Studia il comportamento (le scelte) di singole famiglie, imprese e amministrazioni pubbliche •  Le scelte compiute da quesF soggeN (es. Teoria consumatore) •  Il modo in cui essi interagiscono fra loro quando si incontrano per scambiare beni e servizi specifici (es. Forme mercato) •  Analizza singole parF dell’economia piu6osto che il suo complesso Macroeconomia •  Macro –  Macro viene dal greco macros, “esteso”
–  La Macroeconomia tradizionale studia i fenomeni aggregaF e le loro conseguenze per il sistema economico nel suo complesso •  Macroeconomia –  Dà una visione d’insieme del sistema economico •  Si concentra sul quadro d’insieme e trascura i de6agli tu6avia... molta della macroeconomia moderna è costruita a parFre da modelli microeconomici Due ipotesi fondamentali •  Il sistema economico è complesso •  Gli economisF procedono alla comprensione del sistema economico in due fasi –  Innanzitu6o dividono gli agenF economici in qua6ro ampi gruppi •  Famiglie •  Imprese •  Organismi governaFvi •  Il resto del mondo –  Nei modelli Microeconomici •  Singole famiglie •  Imprese •  Organismi governaFvi –  Nei modelli Macroeconomici •  Il se6ore delle famiglie •  Il se6ore delle imprese •  Il se6ore del governo •  Il se6ore del resto del mondo •  La fase successiva nel processo di comprensione dell’economia consiste nel formulare due ipotesi cri9che riguardo gli agen9 economici Prima ipotesi fondamentale •  Ogni a0ore economico cerca di o0enere il massimo da ogni situazione –  “O6enere il massimo” da una situazione significa massimizzare qualcosa –  Sebbene gli economisF siano spesso in forte disaccordo sull’ogge6o della massimizzazione, sono tu6avia praFcamente tuN d’accordo sul fa6o che ogni modello economico debba parFre dall’ipotesi che qualcuno massimizzi qualcosa Prima ipotesi fondamentale –  La prima ipotesi fondamentale sembrerebbe implicare che siamo tuN impegnaF nel conscio e implacabile perseguimento di obieNvi limitaF •  Una generalizzazione che trova infiniF controesempi nel comportamento umano •  In realtà, solo di rado prendiamo delle decisioni consciamente e freddamente calcolate •  Perché, allora, gli economisF ipoFzzano che le persone prendano le loro decisioni consciamente, quando, in realtà, accade spesso il contrario? Prima ipotesi fondamentale – Questa è una domanda importante • Gli economisF rispondono così – Il fine ulFmo di un modello economico consiste nel comprendere e prevedere i comportamenF delle famiglie, delle imprese, delle amministrazioni pubbliche e del sistema economico nel suo complesso – Ammesso che le persone si comporFno come se massimizzassero qualcosa, possiamo costruire un modello valido ipoFzzando che lo facciano Prima ipotesi fondamentale – Un’ulFma riflessione sull’ipotesi che le persone si comporFno come se massimizzassero qualcosa • Questo non implica che le persone siano egoiste o che gli economisF le ritengano tali – Gli economisF riconoscono inoltre che ci si preoccupa spesso degli amici, dei vicini di casa e, in senso ampio, della società in cui si vive Seconda ipotesi fondamentale •  Ogni agente economico è sogge0o a delle limitazioni – La scarsità complessiva delle risorse di una società ci limita in quanto individui nella stessa maniera in cui la scarsità complessiva di spazio in un ascensore affollato limita la libertà di movimento di ogni passeggero – Insieme, le due ipotesi fondamentali contribuiscono a definire l’approccio che assumono gli economisF per rispondere alle domande sulla realtà che ci circonda Seconda ipotesi fondamentale • Gli economisF cominciano sempre ponendosi queste tre domande – 1. Quali sono i singoli agen9 economici? – 2. Che cosa massimizzano? – 3. A quali vincoli sono soggeE? • Quest’approccio è così largamente usato dagli economisF da cosFtuire uno dei principi fondamentali dell’economia che imparerete Il concetto di costo opportunità
•  Il costo opportunità di una scelta –  Ciò a cui rinunciamo compiendo quella scelta •  Il conce6o di costo più accurato e completo •  Il costo effeEvo di ogni scelta comprende tu0o ciò che sacrifichiamo quando effe0uiamo quella scelta •  Il costo opportunità di una scelta comprende sia i cosF esplici9 sia i cosF implici9 –  Cos9 esplici9—il denaro cui si rinuncia quando si compie
una scelta –  Cos9 implici9—il valore di ciò che si sacrifica senza effe6uare pagamenF in denaro Il costo opportunità e la società
•  TuN i Fpi di produzione hanno un costo opportunità –  Per produrre qualcosa in maggior quanFtà •  La società deve so6rarre risorse alla produzione di qualcos’altro. •  Il principio del costo opportunità –  Il conce6o del costo opportunità ge6a luce su quasi tu6e le quesFoni studiate dagli economisF, dal comportamento dei consumatori e delle imprese a importanF problemi sociali come la povertà o la discriminazione razziale •  principio fondamentale: il costo opportunità –  Tu6e le decisioni economiche prese dagli individui o dalla società nel suo complesso hanno un costo –  La corre6a misura del costo di una scelta è il suo costo opportunità—ciò a cui si rinuncia quando si opera tale scelta Le is9tuzioni per l’allocazione delle risorse l 
Le is9tuzioni (leggi e norme sociali) definiscono le procedure a6raverso cui la società alloca le proprie risorse l 
In un’economia capitalista di mercato: I mezzi di produzione sono controllaF per lo più dai privaF (ne determinano l'uso e ne godono i benefici) Le risorse sono allocate in base a scambi volontari tra imprese e consumatori (all'interno dell'isFtuzione mercato) Le is9tuzioni per l’allocazione delle risorse l 
In un'economia socialista di 9po centralizzato (di Fpo sovieFco): Lo Stato (o altra enFtà colleNva) controlla i mezzi di produzione e i benefici da essi prodoN Le scelte economiche sono fortemente centralizzate, compresa la distribuzione del prodo6o (allocazione) Nessuna economia è unicamente capitalista o unicamente socialista: elemenF di socialismo ed elemenF di capitalismo convivono in ogni economia oggi esistente Tipi di sistemi economici Decentralizzazione vs centralizzazione Allocazione delle risorse
Mercato
Privato
Capitalismo
di mercato
Stato
Socialismo
di mercato
Autorità centrale
Capitalismo a
pianificazione
centralizzata
Mezzi di
produzione
Socialismo a
pianificazione
centralizzata
Misurare il grado di centralizzazione •  Non esiste un metodo infallibile •  Un metodo consiste nel misurare il peso dello stato in percentuale sul Prodo6o Interno Lordo (PIL) •  Il PIL è una misura dell’aNvità economica di una nazione (è il valore monetario della quanFtà di beni e servizi finali prodoN in un dato arco temporale all’interno dei confini nazionali) •  (Tot consumo pubblico/PIL)*100 (1) •  (Tot spesa pubblica/PIL)*100 (2) Misurare il grado di centralizzazione Cos’è un mercato?
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Un mercato è l'insieme delle aNvità e delle regole di scambio relaFve ad un gruppo di prodoN entro cerF confini spaziali I prodoN appartengono ad uno stesso mercato quando risultano altamente intercambiabili (Alcuni mercaF posso anche raggiungere una dimensione mondiale) Forma più 9pica di decentralizzazione Caratteristiche dei mercati
Presenza di venditori ed acquiren9 Spesso (ma non sempre) i venditori sono le imprese e gli acquirenF sono gli individui L’aNvità di scambio è guidata dai prezzi che specificano la quanFtà di moneta necessaria per o6enere una unità di ciascun del bene I mercaF possono funzionare solo se esiste un sistema dei diriE di proprietà che ne preveda la trasferibilità Cara0eris9che dei merca9 •  Un diri0o di proprietà è la rivendicazione esigibile su un bene o una risorsa. •  Se i venditori non avessero quesF diriN, non avrebbero nulla da offrire all’acquirente •  Lo scambio può avvenire solo se i diriN di proprietà sono trasferibili: l’a6uale proprietario del bene può riassegnare quesF diriN ad un’altra parte consenziente. •  (es: compravendita auto usata) I merca9 l 
I mercaF rappresentano la più comune forma di decentralizzazione dell’aNvità economica l 
I mercaF sono is9tuzioni economiche che consentono di vendere ed acquistare beni e servizi, precisando le modalità per lo scambio l 
I mercaF possono essere ges99 dallo Stato a6raverso la fissazione di regole esplicite o possono essere ges99 dagli agen9 economici (partecipanF al mercato o meno) I merca9 •  Le nazioni che allocano le risorse scarse in primo luogo tramite i mercaF hanno delle economie di mercato. •  In un sistema di libero mercato il ruolo dello stato è limitato. •  Lo stato consente ai mercaF di operare liberamente, limitandosi a regolamentazioni e intervenF minimi Alcuni obieEvi della microeconomia •  Determinare quando ciascun mezzo di allocazione delle risorse scarse funziona bene e quando non funziona •  Conoscere ciò perme6e di stabilire se determinate decisioni in ambito economico dovrebbero essere centralizzate o decentralizzate •  Ci dice se i mercaF siano da preferire ad altre isFtuzioni economiche ai fini di dell’allocazione di parFcolari risorse Analisi economica di 9po posi9vo L’Analisi Posi9va è volta a rispondere a domande fa6uali che di norma riguardano le scelte o gli esiF del mercato Cosa è successo? Cosa succederà? Cosa potrebbe succedere? Ricostruzione temporale dei faN economici Previsione economica Analisi causa-­‐effe6o dei comportamenF economici Analisi economica di 9po norma9vo L’Analisi Norma9va si focalizza su domande che implicano anche dei giudizi di valore Quali faN economici sono desiderabili e quali no? (cosa dovrebbe accadere). È meglio tassare reddiF da lavoro o da capitale? Un approccio che consente in alcuni casi di converFre le quesFoni norma1ve in quesFoni posi1ve è l'adozione del principio della supremazia dell’individuo (ciascuno è in grado di stabilire cosa sia meglio per se stesso) Strumen9 della microeconomia Gli economisF ado6ano il metodo scien9fico: (1) Osservazione iniziale dei faN (2) Teorizzazione (3) IdenFficazione delle implicazioni aggiunFve (4) Ulteriori osservazioni e verifiche (5) Raffinamento della teoria (si torna al (3)) o sosFtuzione della teoria (si torna al (2)) Una teoria uFle deve essere applicabile su larga scala e, allo stesso tempo, specifica nelle sue implicazioni I modelli e la matema9ca l 
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Un modello è una rappresentazione semplificata di un fenomeno complesso Gli economisF usano i modelli per formalizzare i rapporF di causa ed effe0o tra le variabili economiche Alcuni modelli economici sono quan9ta9vi (matemaFci) e presentano quindi un elevato grado di formalizzazione (un’ora di studio in più di quanto aumenterebbe il voto all’esame?) Ipotesi semplificatrici l 
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TuN coloro che ado6ano il metodo scienFfico costruiscono modelli basaF su ipotesi semplificatrici di base Le ipotesi semplificatrici consentono di focalizzarsi sugli aspeN consideraF più importanF di un fenomeno tralasciando gli altri La bontà di un'ipotesi va valutata per la sua capacità di semplificare senza deformare eccessivamente il fenomeno che si vuole studiare Analisi dei da9 l 
Il metodo scienFfico richiede di verificare le teorie confrontandole con i da9 empirici che possono essere traN da varie fonF: -­‐ Banche daF (misurazioni di variabile economiche) -­‐ Sondaggi e interviste (aspe6aFve e preferenze) -­‐ EsperimenF (laboratorio, sul campo, naturali) l  Econometria: applicazione di metodi staFsFci a quesFoni empiriche di rilievo economico Perché gli economis9 a volte dissentono? l 
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Anche se il metodo è quello scien9fico, questo non significa che non ci sia spazio per delle controversie Differenze nel giudizio scien9fico possono portare a disaccordi sulle ques9oni posi9ve: Considerando gli stessi daF, si può giungere a conclusioni differenF Se la differenza sta nelle ipotesi di base, si può comunque pensare di so6oporre a verifica empirica le assunzioni stesse l 
Non è possibile risolvere le dispute norma9ve che sorgono da differen9 giudizi di valore Le decisioni: aspeE chiave n°1: i trade-­‐off sono inevitabili. La scarsità ci obbliga a confrontarci con dei trade off (scelte alternaFve, che implicano dei compromessi). Per o6enere qualcosa che vogliamo dobbiamo solitamente rinunciare a qualcos’altro. l  Es. tempo/vo1 l 
Le decisioni: aspeE chiave •  n°2: le scelte vanno fa0e al margine •  Non è quasi mai la scelta tra due estremi (tu6o o niente) per la maggior parte di esse è una quesFone di livello •  Per decisioni “di livello” (consumo 10 o 11) i principi della microeconomia suggeriscono di pensare “al margine” Le decisioni: aspeE chiave le scelte vanno f
a0e a
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argine •  Per capire se una scelta è la scelta migliore, ci chiediamo: •  Se un aggiustamento minimo in questa scelta (variazione marginale) porterà risultaF migliori •  Una variazione porta benefici e cosF •  Se benefici>cosF, l’individuo sarà più soddisfa6o, viceversa lo sarà meno •  Se una variazione marginale migliora la condizione di chi prende la decisione, allora la scelta originale non era la migliore Quan9tà addizionale di denaro derivante dalla vendita dell’auto Le decisioni: aspeE chiave le scelte vanno fa0e al margine • 
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L’approccio cos9 benefici Fate riparare l’automobile per venderla Cos9 per riparazione Costo opportunità lavoro (mancato guadagno). Non siete potuF andare a lavorare Benefici totali: QuanFtà addizionale di denaro derivante dalla vendita dell’auto Costo totale: CosF riparazione+costo opportunità Beneficio ne0o: Benefici totali-­‐cos9 totali Aumentare di un’ora il tempo di riparazione (da 3 a 4 ore, variazione al margine del tempo di riparazione) fa diminuire il beneficio ne6o. La scelta migliore è 3 ore Graficamente 1600 690 l 
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Le decisioni: aspeE chiave n°3: gli individui rispondono agli incen9vi. Benefici forniscono incenFvi all’azione. I cosF, invece, la disincenFvano. Qualunque sviluppo che cambi i benefici o i cosF può potenzialmente cambiare un comportamento. n°4: i prezzi forniscono incen9vi. Se il prezzo di un bene aumenta : incenFvo a vendere e disincenFvo a comprare. Se il prezzo di un bene diminuisce : disincenFvo a vendere e incenFvo a comprare. I mercati:
Alcuni temi chiave
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n°1: tutte le parti coinvolte possono trarre benefici
da uno scambio. Lo scambio libera una persona
dal produrre tutto ciò di cui ha bisogno. Favorisce
la specializzazione
n°2: il prezzo di mercato competitivo riflette sia i
costi dei produttori che i giudizi dei consumatori
sul valore dei beni.
I merca9: Alcuni temi chiave Il consumatore soppesa i vantaggi di un bene rispe6o al costo per o6enerlo. Al margine quesF cos9 e benefici devono essere uguali, altrimenF c’è un vantaggio nel consumare una quanFtà leggermente superiore o inferiore Il prezzo di mercato di un bene è il valore che i consumatori a6ribuiscono a un’unità aggiunFva dello stesso bene I merca9: Alcuni temi chiave •  Le imprese soppesano profiE e cos9 di produzione. Al margine cosF e benefici devono essere uguali altrimenF vendendo un’ unità in più o in meno perme6erebbe di o6enere un profi6o maggiore. •  Il prezzo di mercato di un bene è pari al costo di produzione di una unità in più dello stesso bene l 
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I merca9: Alcuni temi chiave n°3: Il libero scambio presenta dei vantaggi. I prezzi di mercato fanno si che produ6ori e consumatori considerino, mossi da interesse personale, cosF e benefici che le loro azioni generano per altri membri della società N°4: in quali circostanze l'intervento del governo presenta dei vantaggi. FallimenF del mercato: in alcuni casi il prezzo di mercato di un bene non rispecchia esa6amente i suoi cosF e benefici, al margine, per tuN i produ6ori e tuN i consumatori (1) Scarsa concorrenza Es. Compagnia telefonica (2) Le transazioni influiscono su terzi non coinvolF Es. carburante/inquinamento Perché studiare economia? •  Per capire meglio il mondo – Potrete comprendere meglio le cause di molte delle cose che influenzano la vostra vita •  Per cambiare la società –  O6errete strumenF per comprendere l’origine dei problemi sociali ed elaborare soluzioni nuove e più efficaci Perché studiare economia? •  Per prepararsi ad altre carriere –  Scoprirete che un insieme di professioni affrontano quesFoni economiche su molF aspeN •  Per diventare economisF –  Comincerete a sviluppare un insieme di conoscenze che vi possono portare a diventare un economista in futuro Come studiare economia •  Capire e imparare sono due cose differenF –  L’economia deve essere studiata in maniera aNva, non passiva •  Cosa significa studiare in maniera aNva? –  Chiudere il libro di tanto in tanto per ripetere ciò che si è appreso –  Leggere con una maFta in mano e un foglio di carta a lato –  Elencare i passi di ogni ragionamento logico –  Ripercorrere passaggi analiFci –  Individuare i rapporF causa-­‐effe6o in ogni modello –  Tracciare i grafici che rappresentano i modelli –  Rifle6ere sui principi fondamentali dell’economia e sulla relazione che essi hanno con ciò che state studiando 
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