Villa Adriana - Sebastiano Inturri

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Planimetria generale della Villa
Villa Adriana si trova nell’omonima frazione di Tivoli (RM). È raggiungibile mediante
l’autostrada A24 Roma-L’Aquila, uscita “Tivoli”. All’uscita dal casello autostradale occorre
girare a destra, e da qui percorrere cinque chilometri circa seguendo la segnaletica stradale.
Per chi giunge in treno, dalla stazione ferroviaria di Tivoli c’è un servizio di autobus che
effettua il collegamento con la villa.
La sua costruzione fu voluta dall’imperatore romano Publio Elio Adriano, la cui intenzione
era quella di riunirvi i nomi dei principali luoghi che lui aveva visitato nei suoi numerosi
viaggi nelle province dell’Impero. Adriano era una persona di grande cultura; oltre che ai
viaggi, egli si dedicava alla poesia, alla letteratura, all’aritmetica, alla geometria, alla pittura,
al canto, all’eloquenza, all’astrologia.
Era nato in Spagna, e salì al trono nel 117 d.C., succedendo a suo cugino Traiano, anch’egli
spagnolo, il quale lo aveva “adottato” in vista di tale successione. Infatti a partire
dall’imperatore Nerva (il predecessore di Traiano) la successione al trono dell’Impero
romano fu sì ereditaria, ma non avvenne più per motivi di sangue, bensì per “adozione del
migliore”, cioè l’imperatore in carica sceglieva il proprio successore (che poteva anche non
essere suo parente) sulla base delle “capacità militari e civili” possedute dall’“adottato”.
La costruzione della villa iniziò nel 118 e fu ultimata nel 134, ma già dal 128 l’Imperatore la
scelse quale propria dimora, in sostituzione del suo palazzo di Roma.
Negli ultimi anni di vita Adriano divenne parzialmente malato di mente, tant’è che tentò
più volte il suicidio e fece uccidere presunti aspiranti al trono. Morì sessantaduenne nel 138,
dopo ventuno anni di regno.
Villa Adriana affascina per la perfetta fusione tra i ruderi delle opere architettoniche
(costituite da circa trenta edifici) e la lussureggiante natura in cui esse sono immerse (con
querce, cipressi e ulivi plurisecolari).
Purtroppo nel corso dei secoli la villa è stata massicciamente spogliata di un’enorme
quantità di vasi, opere musive, sculture e altri oggetti, che oggi è distribuita nei principali
musei d’Italia e d’Europa.
Nel 1999 Villa Adriana è entrata nel novero dei Monumenti dell’Umanità UNESCO.
Data la sua grande estensione (oltre 80 ettari), la sua visita, per non essere troppo
frettolosa, richiede almeno tre ore. La visita può essere inframmezzata da soste per
riposarsi un po’, grazie alla presenza di numerose panchine poste lungo i suoi sentieri.
L’orario di visita è dalle ore 9.00 a un’ora e mezza prima del tramonto.
Il costo del biglietto intero è di 11 euro; gratuito per età inferiore a 18 o superiore a 65.
Il costo del parcheggio per l’intera giornata è di 3 euro.
Per informazioni telefonare al n° 0774 382733.
Marzo 1993 - Pecile - Era un bacino d’acqua circondato da un portico coperto, dove si
poteva passeggiare; probabilmente fu ispirato alla “Stoà Poikile”, celebre portico di Atene.
Febbraio 2007 - Uccelli acquatici nel Pecile.
Giugno 2012 – Il bacino d’acqua
del Pecile
Giugno 2012 - Le Cento Camerelle - Sono ricavate nella sostruzione che sorregge la
spianata del Pecile. Sono così chiamate per la molteplicità degli ambienti di cui si compone il
complesso. Vi si accedeva attraverso scale in legno ed erano adibite verosimilmente ad
abitazioni della guardia imperiale e del personale di servizio della Villa.
Giugno 2012 - Edificio con Tre Esedre - Si trattava di un ambiente di rappresentanza
Marzo 1993 - Quadriportico con peschiera - La presenza di
un sistema di riscaldamento formato da pilastrini posti sotto il
pavimento per il passaggio dell’aria calda ha fatto pensare che
questo fosse il palazzo invernale dell’imperatore.
Giugno 2012 - Grandi Terme - Forse erano riservate agli uomini, a
differenza delle Piccole Terme, che forse erano utilizzate dalle donne.
Giugno 2012 - Pretorio - È un grande
complesso di celle a più piani, forse usate
come magazzini.
Giugno 2012 - Canopo - Era probabilmente utilizzato per passeggiate e
banchetti all’aperto. Ricorda la città egiziana di Canopo.
Giugno 2012 - Lato nord del Canopo
Marzo 1993 - Canopo - Statua del
dio Ares (nome greco di Marte)
Marzo 1993 - Una delle cariatidi del
colonnato del Canopo - Sono in
totale sei. Di queste, quattro sono
copia di quelle poste sull’Eretteo di
Atene.
Giugno 2012 – Il lato sud del Canopo è occupato dal Serapeo,
dove vi si svolgevano, tra l’altro, banchetti all’aria aperta.
Giugno 2012 – Il Canopo visto dall’alto
Marzo 1993 - Sala dei pilastri dorici - Si trattava di un’ampia area scoperta circondata da
un portico coperto a volta, con pilastri di ordine dorico. È stata restaurata nel 1966
rialzando i pilastri e ricostruendo parte della volta del portico. Forse era la Sala del Trono.
Giugno 2012 - Piazza d’Oro – Era un vastissimo edificio formato da un grande cortile
scoperto con giardino e vasche per l’acqua, circondato da un doppio portico. Un lato era
occupato da un ninfeo absidato con statue e fontane. Probabilmente era la grande biblioteca
della Villa.
Giugno 2012 - Hospitalia – Era destinato agli ospiti della corte o, secondo un’altra
ipotesi, alla guardia dell’imperatore. Si compone di una vasta sala centrale di forma
rettangolare, fiancheggiata, sui lati lunghi, da due gruppi di cinque stanze da letto (i
cubicula). All’estremità meridionale il complesso è chiuso da una sala comune, forse un
santuario per il culto imperiale. Ciascuna delle dieci stanze ha una forma di T e poteva
ospitare tre letti. Di notevole interesse è la pavimentazione musiva delle stanze, eseguita
con tessere bianche e nere e con motivi floreali arabescati.
Febbraio 2003 - Pavimentazione musiva di una delle stanze dell’Hospitalia
Questa foto e le prossime due sono state scattate a giugno 2012
Marzo 1993 - Teatro marittimo - Edificio circolare con portico
ionico, all’interno del quale corre un canale anulare che circonda una
piccola isola su cui è costruita una villa in miniatura. Questo padiglione
era probabilmente un luogo destinato al ritiro e all’isolamento, e agli
studi cui Adriano amava dedicarsi.
Ancora una foto del Teatro Marittimo.
Questa è stata scattata a febbraio 2007
Altra foto del Teatro Marittimo
Giugno 2012 - Una tartaruga e un pesce
nel canale del Teatro Marittimo
Febbraio 2007 - Tempio di Venere – La sua
struttura riproduce quella del sacello circolare
innalzato in onore a Venere nel suo santuario
di Cnido. Al centro, come a Cnido, fu posta la
replica della statua della dea eseguita nel IV
secolo a.C. dallo scultore greco Prassitele. Le
quattro colonne e la trabeazione che oggi
vediamo sono state rialzate in epoca
moderna.
Giugno 2012 – Altra foto del Tempio di Venere
Sebastiano Inturri – giugno 2012
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