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STORIA
Garzanti (DeAgostini Scuola), 2009
Corso di Storia destinato agli alunni della triennio della scuola secondaria di secondo
grado. GFB ha collaborato alla realizzazione secondo volume del corso (Dalla metà del
Settecento alla fine dell’Ottocento, 624 pp.) Formato: cm 21 × 28,5.
Lavorazioni eseguite: impaginazione, prestampa e fornitura pdf di stampa.
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CAPITOLO
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L’Europa dell’Illuminismo
L’Europa dell’Illuminismo
Il secolo XVIII appare senza dubbio contrassegnato da molte novità, soprattutto agli occhi di
chi, come noi, sa già che cosa porteranno l’Ottocento e il Novecento. L’Europa estese il proprio
dominio coloniale nei cinque continenti, nacque – come si vedrà nel prossimo capitolo – un
nuovo sistema di produzione basato sull’industria e anche la stessa politica (un ambito nel
quale le innovazioni sono lente) prima sperimentò una serie di riforme e poi, alla fine del secolo, vere e proprie rivoluzioni.
Dietro ad alcune di queste novità non è difficile scorgere il ruolo che giocò un movimento di
pensiero nato in Inghilterra e in Francia agli inizi del Settecento: l’Illuminismo. I suoi ideatori
parigini e i suoi numerosi sostenitori in tutto il mondo si diedero molto da fare per esaltarne il
carattere di novità, che fu tale solo in parte. Molte idee degli illuministi settecenteschi, infatti,
erano già presenti nel pensiero delle generazioni precedenti. La stessa metafora da essi utilizzata per indicare il senso della loro riflessione – quella della luce della conoscenza che rischiara
le tenebre dell’ignoranza – non era nuova: la si ritrova ripetutamente, per esempio, nei Vangeli.
La maggiore novità insita nell’Illuminismo sta piuttosto nella sua missione: per la prima volta,
in un modo organizzato e aperto, gruppi di intellettuali e scrittori si impegnarono a smascherare la superstizione, affermare la libertà dello spirito critico, combattere il dispotismo.
4.1 L’Illuminismo: filosofia, religione, politica
Che cos’è l’Illuminismo
Nato in Francia nella prima metà del XVIII secolo, l’Illuminismo – lumières in francese, enlightenment in inglese, Aufklärung in tedesco, ilustración in spagnolo –
è stato un movimento di pensiero e di opinione che
ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della
società europea.
È difficile dare una definizione precisa e sintetica dell’Illuminismo. Molte delle sue idee non erano nuove,
ma risalivano ai secoli precedenti, se non all’antichità:
per definirlo si dovrebbe così riassumere il pensiero
europeo di molti secoli. Illuministi, poi, si dissero individui diversi, in Paesi differenti, ognuno dei quali aveva una prospettiva propria, spesso divergente rispetto
a quella degli altri.
Vi era, tuttavia, un nucleo di idee comuni che ne costituivano l’essenza. Prima di provare a riassumerle,
va ricordato che l’Illuminismo non fu un movimento
che si pose obiettivi concreti e a breve termine, ma
puntò a finalità molto più ambiziose, la cui realizzazione in molti casi non è ancora compiuta. Più che di un
programma coerente si è trattato di un processo, iniziato 300 anni fa e che rimane tuttora aperto.
L’autonomia della ragione
Il filosofo prussiano Immanuel Kant
(1724-1804) ha scritto, citando l’autore latino Orazio (I secolo a.C.), alcune parole che si possono considerare il motto dell’Illuminismo: «Sapere aude (Osa conoscere)! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!». Questa esortazione sta a
Gabriel Lemonnier, La prima lettura
dell’opera di Voltaire L’orpheline de la
Chine, nel salotto di Madame Geoffrin,
1755, Rouen, Museo delle Belle Arti. I
salotti furono i luoghi che più di ogni altro
favorirono la diffusione dell’Illuminismo.
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significare che il primo obiettivo del pensiero illuminista fu l’autonomia della persona, che deve essere libera di analizzare, discutere, dubitare e criticare qualsiasi cosa. Nessuna autorità, né quella derivante dalla
tradizione e nemmeno quella della religione, deve porre limiti a tale diritto di sottoporre ogni aspetto della vita umana a un’analisi critica, alla luce della ragione e
dell’esperienza.
Tale appello alla razionalità umana come criterio di
conoscenza e comprensione del mondo è descritto
dagli illuministi del Settecento come una liberazione
dalle forze antiche che soggiogavano l’umanità: l’ignoranza, il dogmatismo, le superstizioni. L’Illuminismo
è, secondo lo stesso Kant, «l’uscita dell’uomo dallo
stato di minorità che egli deve imputare a se stesso».
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4
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La terza idea alla base del progetto illuministico è l’universalità della condizione dell’uomo. Tutti gli individui, in considerazione della loro natura, godono di
eguali diritti inalienabili. Da ciò deriva l’uguaglianza
naturale di tutte le persone, l’affermazione, cioè, che
nello stato di natura tutti gli esseri umani hanno diritti ineliminabili come la vita o la libertà.
Si tratta di un principio che ha avuto conseguenze importantissime, perché da esso presero avvio alcune
delle lotte che durano ancor oggi: per la parità della
condizione femminile, per l’abolizione della schiavitù,
per l’eliminazione della povertà e dell’emarginazione,
per il riconoscimento della dignità dei più deboli e dei
bambini.
I tempi e i luoghi
limiti cronologici
0 I Pagi
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dell’Illuminismo coincidono con
due rivoluzioni: la seconda rivoluzione inglese del
1688-89 (Glorious revolution), e la Rivoluzione francese che si aprì nel 1789 (→ cap. 7). All’interno di questo lasso di tempo lungo esattamente un secolo gli
studiosi hanno individuato alcune ripartizioni: una
prima fase di preparazione, che durò fino al secondo
decennio del XVIII secolo, viene indicata con l’espressione «crisi della coscienza europea».
La pubblicazione, nel 1721, delle Lettere persiane di
Charles-Louis Montesquieu (1689-1755) segna quindi
simbolicamente l’avvio vero e proprio del movimento, che avrebbe raggiunto negli anni cinquanta e sessanta del Settecento il suo apogeo, per poi entrare in
una fase di crisi nell’ultimo quarto del secolo.
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CAPITOLO
IMMAGINI DELLA STORIA
La ragione e gli incubi
Il dipinto L’incubo realizzato dall’artista svizzero Johann Heinrich Füssli, venne esposto per la prima volta alla Royal Academy di Londra nel 1783; provocò grandi discussioni e fu subito giudicato un’opera “scioccante”.
I motivi di tale reazione sono diversi. Certamente contribuì il fatto che L’incubo non
apparteneva a nessuna delle categorie tipiche della pittura del tempo, come il dipinto a carattere celebrativo o storico, il quadro di genere, il ritratto o il paesaggio.
Füssli, infatti, ha ritratto una donna che dorme, in una posa drammatica che richiail morte,
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