ATMOSFERA Strato di gas che avvolge un corpo celeste, sempre più rarefatto via via che ci sia allontana dalla superficie (attrazione gravitazionale). La maggior parte della massa atmosferica è contenuta in uno strato sottile (il 99% entri i primi 32 km), e i modelli più comuni considerano l’atmosfera stratificata in modo piano e parallelo o secondo gusci sferici I principali gas presenti nell’atmosfera terrestre sono: azoto (78%), ossigeno (21%), argon (0.9%), anidride carbonica (0.03%). La composizione atmosferica, se si esclude il vapor d’acqua, può essere considerata essenzialmente costante fino a circa 100 km sul livello del mare * Il contenuto di questi gas può variare significativamente nel tempo e nello spazio. Aerosol atmosferico L’aerosol atmosferico è costituito da tutte le particelle solide e liquide sospese in aria, con dimensioni che variano di 4 ordini di grandezza, da pochi nanometri a decine di micron La composizione chimica di queste particelle cambia con le dimensioni, con il tempo e dipende dal luogo in cui si trovano e/o sono state prodotte. Il materiale particellare viene prodotto da una grande varietà di fonti e di processi, di origine naturale o antropica, che vanno dalla semplice disgregazione di materiale crostale fino a complessi meccanismi fotochimici in troposfera Molti componenti dell’aerosol, come polveri, pollini o fumo, vengono rilasciati o immessi in atmosfera come particelle già esistenti all’origine (aerosol primario); altri, invece, provengono da processi chimici che coinvolgono precursori gassosi i quali danno luogo a prodotti in fase condensata (aerosol secondario) PRINCIPALI SORGENTI DI AEROSOL Superfici continentali: le forze di natura meccanica dovute agli agenti atmosferici erodono la superficie terrestre provocando il distacco di particelle microscopiche che permangono per un tempo variabile sospese in aria in funzione della loro massa. Gli oceani: il meccanismo di formazione è legato allo scoppio delle bolle d’aria sulla superficie del mare: l’esplosione di una fine pellicola d’acqua sulla parete superiore della bolla genera un insieme di goccioline che, dopo la loro elaborazione, liberano particelle microscopiche di sale marino Gas: gas chimicamente attivi (solfati, nitrati), emessi da sorgenti sia naturali (decadimento organico, incendi boschivi, esplosioni vulcaniche), sia antropiche vengono trasferiti nell’atmosfera per mezzo di reazioni chimiche. Qui diventano possibili nuclei di condensazione per il vapore acqueo originando aggregati di dimensioni variabili atmosfera standard, medie latitudini (45°N) Troposfera (0-10 km): caratterizzata dalla presenza degli organismi viventi e sede dei diversi fenomeni climatici e meteorologici (sede delle correnti e delle perturbazioni). Nella troposfera l’aria viene scaldata dalla Terra e la temperatura diminuisce con la quota Stratosfera (10-50 km): caratterizzata dalla formazione e dall’accumulo dell’ozono, che assorbe i raggi ultravioletti provenienti dal Sole (aumento temperatura) impedendo loro di raggiungere la Terra e provocare danni agli organismi viventi. Mesosfera (50-100 km): la luce solare scinde le molecole presenti (ad esempio l’H2O è scissa in atomi di idrogeno e ioni ossidrili). Nella mesosfera la temperatura diminuisce perché non c’è assorbimento della radiazione solare Termosfera o ionosfera (dai 100 km in su): contiene particelle di gas ionizzate o dissociate, è molto calda (fino ad alcune centinaia di gradi Celsius) ed è quasi completamente rarefatta. PBL: PLANETARY BOUNDARY LAYER (STRATO LIMITE ATMSFERICO) Also called atmospheric boundary layer, the region of the lower troposhere where Earth’s surface strongly influences temperature, moisture, and wind through the turbulent transfer of air mass. As a result of surface friction, winds in the PBL are usually weaker than above and tend to blow toward areas of low pressure. The PBL is covered by a layer of warmer air, creating what is known as a temperature inversion. The boundary between the cooler PBL below and the warmer layer above can be visually marked by the base of the clouds in the area. During the day, the air within the PBL is thoroughly mixed by convection induced by the heating of Earth’s surface, and the very top of the PBL is an entrainment zone characterized by sporadic and weakening turbulence. The thickness of the PBL depends on the intensity of this surface heating and the amount of water evaporated into the air from the biosphere. In general, the greater the heating of the surface, the deeper the PBL. Over deserts, the PBL may extend up to 4,000 or 5,000 m in altitude. In contrast, the PBL is less than 1,000 m thick over ocean areas, since little surface heating takes place there because of the vertical mixing of water. Quando la temperatura cresce con la quota, c’è un’inversione TURBOLENZA ATMOSFERICA Importanti processi atmosferici, quali il trasporto di vapore acqueo, polveri e calore, la formazione di nuvolosità e precipitazioni, sono strettamente legati alla natura turbolenta del moto delle masse d’aria atmosferiche. La turbolenza ha un’apprezzabile influenza sulla propagazione delle onde elettromagnetiche e acustiche, producendo fluttuazione aleatorie dell’indice di rifrazione atmosferico Il moto turbolento di un fluido viscoso è caratterizzato da un campo di velocità variabile e dalla presenza di disomogeneità, le cosiddette perturbazioni turbolente o vortici, che producono un continuo rimescolamento. In un flusso turbolento il valore istantaneo u della velocità può essere visto come la somma di un contributo dovuto al movimento medio con velocità ū, e di un campo additivo di fluttuazioni con velocità u’ Se si indica con L la dimensione caratteristica del flusso, con U la sua velocità caratteristica e con µ la viscosità cinematica del fluido, è possibile formare una combinazione adimensionale, nota come numero di Reynolds che rappresenta il rapporto fra le forze di inerzia e le forze viscose, che agiscono sul fluido. UL Re = µ Le forze di inerzia portano a contatto volumi di fluido inizialmente lontani e dotati di velocità differenti, perciò tendono a creare una situazione in cui la velocità varia apprezzabilmente in punti vicini. Al contrario, le forze viscose agiscono in modo da annullare i gradienti di velocità In atmosfera il numero di Reynolds supera il valore critico Recr (tra 2500m e 5000m) per il quale le forze di inerzia sono abbastanza grandi rispetto a quelle viscose da poter permettere un regime turbolento stabile. Richardson ha definito un criterio relativo allo sviluppo e al decadimento dell’energia cinetica del flusso turbolento in un mezzo stratificato termicamente Le principali cause dell’insorgere della turbolenza atmosferica risiedono in differenze spaziali di notevole scala che si verificano nei campi di temperatura e velocità del vento. Processi atmosferici che producono queste differenze sono ad esempio: Attrito fra l’atmosfera e la superficie terrestre con conseguente formazione di notevoli gradienti verticali nei profili di velocità di vento Riscaldamento non uniforme di diverse zone della superficie terrestre, con sviluppo di convezione termica Processi di formazione di nubi che liberano calore latente per condensazione e formazione di ghiaccio e che modificano il carattere dei campi di temperatura e velocità di vento Sviluppo instabile di correnti in strati di inversione nella tropopausa e nelle altra zone di interfaccia atmosferiche Deformazioni del flusso da parte di barriere montagnose che creano disturbi ondulatori e movimenti rotatori