14 SABATO 16 MAGGIO 2015 INTERVISTA IN CORSIA “Ho partorito mio figlio a 47 anni con l’aiuto dell’omeopatia” Ce lo racconta la dottoressa Maria Beatrice Bassi: “L’omeopatia è perfetta per le donne incinta e per i bambini. Cura moltissime patologie e può essere di ausilio anche in malattie gravi. Alcune affezioni, in stato acuto, come le tonsilliti, spariscono in pochi giorni” “E’efficace sia a livello di cura che sotto il profilo della prevenzione. Io, però, non sostituisco mai terapie tradizionali per patologie gravi con trattamenti omeopatici, che possono però essere di supporto alle stesse” “Nei bambini in particolare, che sono ancora poco contaminati, l’omeopatia è efficacissima: si possono ad esempio prevenire o comunque ridurre le malattie da raffreddamento e molte recidive” LORENZO CHIERICI L’OMEOPATIA è una controversa pratica della medicina alternativa, basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann verso la fine XVIII secolo. La medicina omeopatica non è mai stata La dott.ssa Bassi dimostrata mediante esperimenti o ricerche, ma ci sono moltissimi casi di pazienti affetti da varie patologie, curati con successo attraverso l’omeopatia. Il ricorso a prodotti omeopatici è potenzialmente pericoloso per la salute nella misura in cui spinge i malati ad abbandonare o ritardare terapie mediche di comprovata efficacia. Ce ne parla la dottoressa Maria Beatrice Bassi, medico esperto in omeopatia: «Si tratta di una disciplina olistica che prende in considerazione la persona come espressione di un insieme composto da psiche, mente e fisico - spiega la dottoressa - Quando questo insieme è in equilibrio la persona è in salute, mentre quando tale equilibrio viene a mancare si manifestano dei sintomi. L’omeopatia si basa sulla legge di “similitudine”, ciò significa che al soggetto con determinati sintomi viene prescritto un rimedio che determina quei sintomi in un soggetto sano. Per me, comunque, non è una pratica controversa, anzi è molto antica e risale addirittura a Paracelso». E’ vero che con l’omeopatia si può curare un po’ di tutto? «Si possono curare malattie acute e croniche come otiti, bronchiti e polmoniti, o appunto patologie croniche come allergie, eczemi, tonsilliti recidivanti, asma, disturbi della menopausa, colon irritabile, ansia e molto altro ancora. I trattamenti omeopatici sono indicati per tutte le età, dal bimbo appena nato alla mamma in dolce attesa per la quale è particolarmente consigliata visto che i farmaci utilizzati sono tutti completamente naturali». E’ vero che l’omeopatia viene particolarmente apprezzata soprattutto come medicina preventiva? «Assolutamente sì. Nei bambini in particolar modo si possono prevenire o comunque ridurre le malattie da raffreddamento e quelle delle alte vie aeree e molte recidive, un risultato che si può ottenere anche negli adulti, anche se nei bambini i medicinali omeopatici sono particolarmente efficaci e i risultati sono piuttosto immediati perché i principi degli stessi agiscono su corpi puri, ancora poco contaminati». Dottoressa, lei parlava delle mamme in dolce attesa. Quali sono i vantaggi? «Si possono curare sia i disturbi legati alla gravidanza, come stitichezza, nausea, acidità, cistiti, problemi circolatori, gonfiori agli arti inferiori, ritenzione idrica ed emorroidi, sia le patologie non legate alla gravidanza, ma che possono colpire la donna in questa fase come tonsilliti, bronchiti o allergie. A tal proposito, proprio al Centro Medico, abbiamo organizzato un percorso in sinergia con altre discipline, coadiuvato da altre figure professionali, come l’osteopata, il fisioterapista e l’ostetrica, proprio per seguire le mamme durante la gravidanza e nel periodo post partum». Attorno alla medicina olistica, però, c’è grande scetticismo... «E’ vero e non è facile da debellare: ci sono infatti molte discipline, diversissime tra loro, come la naturopatia, l’omeopatia, la fitoterapia, l’agopuntura, la chiropratica e quant’altro, che rientrano nella sfera della medicina olistica. Credo però che ci sia anche molta confusione su queste figure a volte considerate alla stregua dei guaritori. In Italia, nel 2013, è stata regolamentata sia la formazione che la pratica dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’o- ILA SCHEDAI LA dottoressa Maria Beatrice Bassi è nata a Guastalla nel ’65 e, dopo il diploma, si è laureata in medicina nel luglio del ’95, per poi seguire un corso di formazione in omeopatia a Verona, una scuola unicista terminata nel 2000. Al termine di questo quadriennio ha poi conseguito una specializzazione in Medicina di Comunità nel 2005 ed oggi lavora all’Ausl reggiana come responsabile cure domiciliari del distretto di Reggio Emilia. La sua grande passione, però, resta l’omeopatia, che svolge dal 2000 come libera professionista e dal 2014 collabora col Centro Medico, partner del Ctr, in via Fratelli Cervi 59/F. In passato la dottoressa Bassi ha collaborato con il Centro Salus di fisiosteopatia di Rubiera. La dottoressa Beatrice Bassi è sposata e ha un figlio di due anni e mezzo. (l.c) meopatia, istituendo presso gli Ordini Professionali dei medici chirurghi degli elenchi di professionisti esercenti queste pratiche. Quindi, il consiglio che posso dare io alla gente è di affidarsi sempre ad un medico esperto che abbia conseguito l’idonea formazione, perchè alla base di qualunque intervento terapeutico deve esserci una diagnosi corretta». Dottoressa, mi consenta una domanda personale: lei stessa, che ha avuto un figlio non più giovanissima, ha utilizzato l’omeopatia a livello preventivo? «Sì e ho vissuto una gravidanza e un parto splendidi, malgrado non fossi certamente una ventenne. Ho però seguito un’attenta alimentazione, che considero fondamentale e ho assunto solo farmaci omeopatici, col risultato di diventare mamma a 47 anni appena compiuti, senza alcun problema. Francamente, se tornassi indietro rifarei tutto così come l’ho fatto, perché credo fermamente nell’omeopatia e in ciò che faccio. Personalmente, tra l’altro, per deformazione mia, non amo proporre cose che non ho verificato e che io non senta profondamente. Ovviamente, anche oggi, continuo a far crescere mio figlio con l’apporto di medicinali omeopatici finalizzati alla prevenzione delle classiche malattie dell’infanzia e infatti, pur mandandolo al nido, conside- rato comunemente come un “bacino di batteri”, in un anno solare mi ha portato a casa soltanto due piccoli raffreddori. Non è quindi vero che i bimbi sono sempre ammalati: dipende da come vengono gestiti a livello preventivo e l’omeopatia, in questo senso, risulta efficacissima». Mamme e bambini a parte, quali sono le patologie più facilmente curabili con l’omeopatia? «In questi anni mi è capitato un po’ di tutto, ma soprattutto patologie del tratto respiratorio alto e basso: naso, gola, orecchie, bronchi e polmoni; oppure del colon irritabile e del tratto gastroenterico, così come allergie, oltre, come dicevo, a tantissime donne in gravidanza che hanno capito l’efficacia di tali trattamenti». Anche gastriti e bruciori gastrici possono essere curati senza farmaci tradizionali? «Sì, anche se in quei casi serve magari un po’ più tempo: dopo 7-8 giorni un rimedio omeopatico inizia a fare effetto, a volte anche prima, ma dipende da cosa c’è sotto. Ad esempio, se la persona ha mal di stomaco e poco tempo prima ha avuto un lutto, in genere, è sufficiente curare lo stato emotivo per far passare anche il mal di stomaco. In una gastrite serve forse un po’ più tempo, mentre per una tonsillite i risultati si hanno in un paio di giorni e sono eccellenti». Può aggiungere qualcosa sulle allergie e sui raffreddori cronici, visto che siamo in piena stagione? «Generalmente si fanno trattamenti omeopatici prima che arrivino i sintomi grossi, quindi adesso siamo magari un po’ i ritardo, anche se si può intervenire ugualmente. Le graminacee, ad esempio, arrivano a marzo e quindi si devono iniziare trattamenti preventivi, della durata di tre mesi, a partire da gennaio». E quando invece compaiono gonfiori intestinali e colon irritabile?«Anche in questo caso con buoni fermenti lattici e altri rimedi omeopatici si ottengono eccellenti risultati. L’alimentazione, però, resta fondamenale». E’ vero che con l’omeopatia anche gli ipertesi possono arrivare a smettere la classica pastiglia? «Dipende dalle condizioni cardiocircolatorie. L’omeopatia contribuisce a riequilibrare il metabolismo e se in questo percorso la pressione si abbassa, il cardiologo può anche decidere di ridurre o di eliminare il farmaco. E’ altrettanto vero che io, come omeopata e come medico, non toglierò mai ad un paziente la pastiglia per la pressione sostituendola con farmaci omeopatici, visto che tale decisione dev’essere soltanto dallo specialista che ha in cura il paziente. Io personalmente non tolgo mai una terapia importante di tipo cardiovascolare, o ad esempio l’insulina in un diabetico, per sostituirla con farmaci omeopatici; in questi casi cerco invece di affiancare a tali prescrizioni trattamenti omeopatici finalizzati a migliorare i sintomi». C’è anche chi dice che alcuni trattamenti omeopatici possano far dimagrire. E’ fantasia o realtà? «Dipende da quanto si deve o si vuole dimagrire: se si punta ad una riduzione del peso di 3 o 4 chili non ci sono grossi problemi, mentre nel caso in cui se ne debbano perdere 20 o 30 allora la situazione diventa più complessa. L’unico metodo per dimagrire è un regime alimentare equilibrato e un’adeguata attività fisica. L’omeopatia può dare un aiuto nel drenare i liquidi, nel ripristinare un intestino più attivo e nel riequilibrare il metabolismo. Ribadisco che questo è il mio pensiero e non mi piace illudere le persone: senza sforzi e solo con qualche granulino non si ottengono risultati». Quali sono, nel concreto, i rimedi omeopatici più efficaci? «Sono tantissimi e provengono dal regno animale, minerale e vegetale, preparate tramite progressive diluizioni. Infatti, dalla tintura madre, con particolari tecniche, si arriva alle diluizioni decimali, centesimali e millesimali. I farmaci omeopatici si trovano sotto forma di granuli, gocce, globuli, tavolette e possono essere rimedi unici o complessi, ossia la cosiddetta omotossicologia: più rimedi insieme che vanno ad agire più sul sintomo che sulla persona in toto, mentre quelli unici, in genere, trattano la persona nel suo complesso. Sono tutti prodotti di facile somministrazione, anche nei neonati». E’ vero che i prodotti omeopatici hanno costi piuttosto elevati? «Dipende, partono da un minimo di 4 euro a confezione, fino ad un massimo circa di 20-25 euro, ma a volte si devono dare più farmaci, allora il costo aumenta». In casi di insorgenze tumorali o di altre patologie particolarmente gravi, l’omeopatia ha una sua efficacia? «Ritengo possa essere di grande supporto per ridurre sintomi o effetti collaterali, alleviando magari i fastidi di una chemioterapia o di farmaci particolarmente aggressivi. Nella mia pratica non curo patologie oncologiche, ma mi limito a supportare il paziente nel percorso delle lunghe terapie tradizionali. Io sono fortemente convinta che la medicina tradizionale e quella omeopatica possano e debbano coesistere e fornire un supporto fondamentale l’una per l’altra».