Ho partorito mio figlio a 47 anni con l`aiuto dell`omeopatia

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SABATO 16 MAGGIO 2015
INTERVISTA IN CORSIA
“Ho partorito mio figlio a 47 anni
con l’aiuto dell’omeopatia”
Ce lo racconta
la dottoressa
Maria Beatrice
Bassi:
“L’omeopatia
è perfetta per
le donne incinta
e per i bambini.
Cura moltissime
patologie e può
essere di ausilio
anche in malattie
gravi.
Alcune affezioni,
in stato acuto,
come le tonsilliti,
spariscono in
pochi giorni”
“E’efficace sia a livello
di cura che sotto il
profilo della
prevenzione. Io, però,
non sostituisco mai
terapie tradizionali per
patologie gravi con
trattamenti omeopatici,
che possono però essere
di supporto alle stesse”
“Nei bambini in
particolare, che
sono ancora poco
contaminati,
l’omeopatia è
efficacissima: si
possono ad esempio
prevenire o
comunque ridurre
le malattie da
raffreddamento
e molte recidive”
LORENZO CHIERICI
L’OMEOPATIA è
una controversa
pratica della medicina alternativa,
basata sui principi
formulati
dal
medico tedesco
Samuel Hahnemann verso la fine
XVIII secolo. La
medicina omeopatica non è mai stata La dott.ssa Bassi
dimostrata
mediante esperimenti o ricerche, ma ci
sono moltissimi casi di pazienti affetti da
varie patologie, curati con successo attraverso l’omeopatia. Il ricorso a prodotti
omeopatici è potenzialmente pericoloso
per la salute nella misura in cui spinge i
malati ad abbandonare o ritardare terapie
mediche di comprovata efficacia. Ce ne
parla la dottoressa Maria Beatrice Bassi,
medico esperto in omeopatia: «Si tratta di
una disciplina olistica che prende in considerazione la persona come espressione
di un insieme composto da psiche, mente
e fisico - spiega la dottoressa - Quando
questo insieme è in equilibrio la persona
è in salute, mentre quando tale equilibrio
viene a mancare si manifestano dei sintomi. L’omeopatia si basa sulla legge di
“similitudine”, ciò significa che al soggetto con determinati sintomi viene prescritto un rimedio che determina quei sintomi in un soggetto sano. Per me, comunque, non è una pratica controversa, anzi è
molto antica e risale addirittura a Paracelso».
E’ vero che con l’omeopatia si può
curare un po’ di tutto?
«Si possono curare malattie acute e croniche come otiti, bronchiti e polmoniti, o
appunto patologie croniche come allergie, eczemi, tonsilliti recidivanti, asma,
disturbi della menopausa, colon irritabile,
ansia e molto altro ancora. I trattamenti
omeopatici sono indicati per tutte le età,
dal bimbo appena nato alla mamma in
dolce attesa per la quale è particolarmente
consigliata visto che i farmaci utilizzati
sono tutti completamente naturali».
E’ vero che l’omeopatia viene particolarmente apprezzata soprattutto come
medicina preventiva?
«Assolutamente sì. Nei bambini in particolar modo si possono prevenire o
comunque ridurre le malattie da raffreddamento e quelle delle alte vie aeree e
molte recidive, un risultato che si può
ottenere anche negli adulti, anche se nei
bambini i medicinali omeopatici sono
particolarmente efficaci e i risultati sono
piuttosto immediati perché i principi
degli stessi agiscono su corpi puri, ancora
poco contaminati».
Dottoressa, lei parlava delle mamme in
dolce attesa. Quali sono i vantaggi?
«Si possono curare sia i disturbi
legati alla gravidanza, come stitichezza, nausea, acidità, cistiti,
problemi circolatori, gonfiori agli
arti inferiori, ritenzione idrica ed emorroidi, sia le patologie non legate alla gravidanza, ma che possono colpire la donna
in questa fase come tonsilliti, bronchiti o
allergie. A tal proposito, proprio al Centro
Medico, abbiamo organizzato un percorso in sinergia con altre discipline, coadiuvato da altre figure professionali, come
l’osteopata, il fisioterapista e l’ostetrica,
proprio per seguire le mamme durante la
gravidanza e nel periodo post partum».
Attorno alla medicina olistica, però, c’è
grande scetticismo...
«E’ vero e non è facile da debellare: ci
sono infatti molte discipline, diversissime
tra loro, come la naturopatia, l’omeopatia,
la fitoterapia, l’agopuntura, la chiropratica e quant’altro, che rientrano nella sfera
della medicina olistica. Credo però che ci
sia anche molta confusione su queste
figure a volte considerate alla stregua dei
guaritori. In Italia, nel 2013, è stata regolamentata sia la formazione che la pratica
dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’o-
ILA SCHEDAI
LA dottoressa Maria Beatrice Bassi è nata a Guastalla nel ’65 e, dopo il diploma, si è laureata in medicina nel luglio del ’95, per poi seguire un corso di formazione in omeopatia a Verona, una scuola unicista terminata nel 2000. Al termine di questo quadriennio ha poi conseguito una specializzazione in Medicina
di Comunità nel 2005 ed oggi lavora all’Ausl reggiana come responsabile cure
domiciliari del distretto di Reggio Emilia. La sua grande passione, però, resta
l’omeopatia, che svolge dal 2000 come libera professionista e dal 2014 collabora
col Centro Medico, partner del Ctr, in via Fratelli Cervi 59/F. In passato la dottoressa Bassi ha collaborato con il Centro Salus di fisiosteopatia di Rubiera. La
dottoressa Beatrice Bassi è sposata e ha un figlio di due anni e mezzo. (l.c)
meopatia, istituendo presso gli Ordini
Professionali dei medici chirurghi degli
elenchi di professionisti esercenti queste
pratiche. Quindi, il consiglio che posso
dare io alla gente è di affidarsi sempre ad
un medico esperto che abbia conseguito
l’idonea formazione, perchè alla base di
qualunque intervento terapeutico deve
esserci una diagnosi corretta».
Dottoressa, mi consenta una domanda
personale: lei stessa, che ha avuto un
figlio non più giovanissima, ha utilizzato l’omeopatia a livello preventivo?
«Sì e ho vissuto una gravidanza e un
parto splendidi, malgrado non fossi certamente una ventenne. Ho però seguito
un’attenta alimentazione, che considero
fondamentale e ho assunto solo farmaci
omeopatici, col risultato di diventare
mamma a 47 anni appena compiuti, senza
alcun problema. Francamente, se tornassi
indietro rifarei tutto così come l’ho fatto,
perché credo fermamente nell’omeopatia
e in ciò che faccio. Personalmente, tra
l’altro, per deformazione mia, non amo
proporre cose che non ho verificato e che
io non senta profondamente. Ovviamente, anche oggi, continuo a far crescere
mio figlio con l’apporto di medicinali
omeopatici finalizzati alla prevenzione
delle classiche malattie dell’infanzia e
infatti, pur mandandolo al nido, conside-
rato comunemente come un “bacino di
batteri”, in un anno solare mi ha portato a
casa soltanto due piccoli raffreddori. Non
è quindi vero che i bimbi sono sempre
ammalati: dipende da come vengono
gestiti a livello preventivo e l’omeopatia,
in questo senso, risulta efficacissima».
Mamme e bambini a parte, quali sono
le patologie più facilmente curabili con
l’omeopatia?
«In questi anni mi è capitato un po’ di
tutto, ma soprattutto patologie del tratto
respiratorio alto e basso: naso, gola, orecchie, bronchi e polmoni; oppure del colon
irritabile e del tratto gastroenterico, così
come allergie, oltre, come dicevo, a tantissime donne in gravidanza che hanno
capito l’efficacia di tali trattamenti».
Anche gastriti e bruciori gastrici possono essere curati senza farmaci tradizionali?
«Sì, anche se in quei casi serve magari
un po’ più tempo: dopo 7-8 giorni un
rimedio omeopatico inizia a fare effetto, a
volte anche prima, ma dipende da cosa
c’è sotto. Ad esempio, se la persona ha
mal di stomaco e poco tempo prima ha
avuto un lutto, in genere, è sufficiente
curare lo stato emotivo per far passare
anche il mal di stomaco. In una gastrite
serve forse un po’ più tempo, mentre per
una tonsillite i risultati si hanno in un paio
di giorni e sono eccellenti».
Può aggiungere qualcosa sulle allergie
e sui raffreddori cronici, visto che
siamo in piena stagione?
«Generalmente si fanno trattamenti
omeopatici prima che arrivino i sintomi
grossi, quindi adesso siamo magari un
po’ i ritardo, anche se si può intervenire
ugualmente. Le graminacee, ad esempio,
arrivano a marzo e quindi si devono iniziare trattamenti preventivi, della durata
di tre mesi, a partire da gennaio».
E quando invece compaiono gonfiori
intestinali e colon irritabile?«Anche in
questo caso con buoni fermenti lattici e
altri rimedi omeopatici si ottengono
eccellenti risultati. L’alimentazione, però,
resta fondamenale».
E’ vero che con l’omeopatia anche gli
ipertesi possono arrivare a smettere la
classica pastiglia?
«Dipende dalle condizioni cardiocircolatorie. L’omeopatia contribuisce a riequilibrare il metabolismo e se in questo
percorso la pressione si abbassa, il cardiologo può anche decidere di ridurre o di
eliminare il farmaco. E’ altrettanto vero
che io, come omeopata e come medico,
non toglierò mai ad un paziente la pastiglia per la pressione sostituendola con
farmaci omeopatici, visto che tale decisione dev’essere soltanto dallo specialista
che ha in cura il paziente. Io personalmente non tolgo mai una terapia importante di tipo cardiovascolare, o ad esempio l’insulina in un diabetico, per sostituirla con farmaci omeopatici; in questi
casi cerco invece di affiancare a tali prescrizioni trattamenti omeopatici finalizzati a migliorare i sintomi».
C’è anche chi dice che alcuni trattamenti omeopatici possano far dimagrire. E’ fantasia o realtà?
«Dipende da quanto si deve o si vuole
dimagrire: se si punta ad una riduzione
del peso di 3 o 4 chili non ci sono grossi
problemi, mentre nel caso in cui se ne
debbano perdere 20 o 30 allora la situazione diventa più complessa. L’unico
metodo per dimagrire è un regime alimentare equilibrato e un’adeguata attività
fisica. L’omeopatia può dare un aiuto nel
drenare i liquidi, nel ripristinare un intestino più attivo e nel riequilibrare il metabolismo. Ribadisco che questo è il mio
pensiero e non mi piace illudere le persone: senza sforzi e solo con qualche granulino non si ottengono risultati».
Quali sono, nel concreto, i rimedi
omeopatici più efficaci?
«Sono tantissimi e provengono dal
regno animale, minerale e vegetale, preparate tramite progressive diluizioni.
Infatti, dalla tintura madre, con particolari
tecniche, si arriva alle diluizioni decimali,
centesimali e millesimali. I farmaci
omeopatici si trovano sotto forma di granuli, gocce, globuli, tavolette e possono
essere rimedi unici o complessi, ossia la
cosiddetta omotossicologia: più rimedi
insieme che vanno ad agire più sul sintomo che sulla persona in toto, mentre quelli unici, in genere, trattano la persona nel
suo complesso. Sono tutti prodotti di facile somministrazione, anche nei neonati».
E’ vero che i prodotti omeopatici
hanno costi piuttosto elevati?
«Dipende, partono da un minimo di 4
euro a confezione, fino ad un massimo
circa di 20-25 euro, ma a volte si devono
dare più farmaci, allora il costo aumenta».
In casi di insorgenze tumorali o di altre
patologie particolarmente gravi, l’omeopatia ha una sua efficacia?
«Ritengo possa essere di grande supporto per ridurre sintomi o effetti collaterali, alleviando magari i fastidi di una
chemioterapia o di farmaci particolarmente aggressivi. Nella mia pratica non
curo patologie oncologiche, ma mi limito
a supportare il paziente nel percorso delle
lunghe terapie tradizionali. Io sono fortemente convinta che la medicina tradizionale e quella omeopatica possano e debbano coesistere e fornire un supporto fondamentale l’una per l’altra».