LEZIONE DEL 22/11/2004: Nei confronti dell’oggetto artistico abbiamo dei presupposti, ma non bastano a definirlo: siamo davanti a qualcosa del mondo (ha per noi una rilevanza estetica), rivolgiamo un’attenzione estetica verso un qualcosa (ci sono condizioni di artificialità spesso nella natura). Scatta l’attenzione verso qualcosa che funziona come opere d’arte (simbolicamente) quando ci si interroga, ad esempio, sull’autore; non basta l’esteticità, ma neanche la pura tecnica. Tutti gli oggetti artistici sono un sottoinsieme degli artefatti. Ci deve essere qualcosa d’altro. Dall’essenza alla funzione simbolica: o perché si candida come tale o per l’intenzionalità. Ci deve essere una congiunzione tra la dimensione tecnico-progettuale (che ogni artefatto implica) e la dimensione estetica. O si candida ad un’attenzione estetica, oppure semplicemente attribuiamo funzionamento simbolico; non è essenziale che questa congiunzione sia l’intenzione principale da cui scatta l’opera. Autonomia funzionale: una funzione che scappa via da ogni altra funzione. L’artefatto estetico comunica sé mentre comunica altro, mentre gli altri artefatti comunicano altro. Il funzionamento simbolico dell’opera è dato dall’unione eccedente della sua organizzazione semantica e della sua organizzazione sintattica. Nel momento in cui vi è una traduzione, soprattutto di linguaggi, creiamo un’altra opera d’arte. Ogni opera contiene un lettore implicito, se non altro questo è l’autore stesso; ecco che vi è un “esserci” precedente ad ogni lettore ed interpretazione. Irriducibilità dell’opera d’arte, sia alla sua necessaria esteticità, sia alla sua necessaria tecnicità. L’opera d’arte, in quanto funzione simbolica, ha senso in se stessa, oltre e a prescindere dalle altre funzioni (eccedenza di senso). Grazie a questa eccedenza l’opera d’arte può essere considerata come svincolata da ogni altra funzione. Eccedenza, trascendenza del senso. E’ in virtù dell’eccedenza di senso che l’opera può essere considerata svincolata da ogni funzione. L’oggetto artistico è un oggetto simbolico intransitivo (innanzitutto comunica sé; l’attenzione è concentrata sulla linguisticità del messaggio stesso, non sul contenuto: l’opera d’arte è oggetto di contemplazione, non di un uso). La trascendenza del senso è una fonte e occasione di un continuo riaccendersi di una relazione estetica che trascende tutti i significati storicamente pertinenti a tale opera (li trascende e li include tutti, nello stesso tempo). Ciò che si riaccende trascende anche l’orizzonte dei significati. L’unità di senso non è riducibile ai significati che possiamo rinvenire in un’opera. C’è una dialettica tra inclusione di livelli (sintattici e semantici), senza i quali non c’è l’opera. L’unità di senso sta in tensione con la dimensione tecnica, con le differenti funzioni, con l’orizzonte dell’attenzione estetica. Che vi sia una tensione e l’orizzonte di attesa, risulta chiaro. Per rompere un codice bisogna utilizzare pezzi di codice. Dialettica tra attesa e sorpresa: conferenza, rottura e instaurazione di nuovi vincoli percettivi e, quindi, di nuovi vincoli di senso (relazioni simboliche con il mondo e con gli altri attraverso l’opera). Sorpresa assoluta che almeno contrastivamente sull’attesa, cade nel nulla. La pura conferma di ciò che abbiamo già visto, lo percepiamo non quando c’è la reinvenzione di uno stile, ma quando c’è una ripresa pedissequa. Il rifare l’antico è sempre una nuova invenzione. Vincoli di senso: relazioni simboliche con il mondo e gli altri attraverso l’opera. La tensione del senso dell’opera, implicato nella sua funzione artistica, potrebbe essere espressa anche come tensione tra arte e tecnica. L’unità di senso può essere trascritta anche come dialettica tra producibilità e improducibilità. Ma l’unità di senso è un quid di improducibilità, sfugge alla logica della pura intenzionalità. Un minimo di shock percettivo, l’opera d’arte deve dare un minimo di rottura di schemi (di effetto sorpresa; non è sensazionalismo). Viene accolto con un certo stupore, muove l’attenzionalità nei suoi confronti.