Diagramma di Hubble • Lega magnitudine e redshift. • Ricordiamo che: F= χ 1 ( ) D z S χ ; = ( 1 + ) L 1 4πDL2 L c = Ho ∫ 1 1 ( 1+ z ) ⎧ χ1 se k = 0 ⎪ ; S(χ1) = ⎨ sinχ1 se k = 1 ⎪sinhχ se k = −1 1 ⎩ daˆ aˆ 2 [ΩRoaˆ −4 + ΩMoaˆ −3 + ΩΛ + (1 − Ωo )aˆ −2 ]1 / 2 ⎫⎪ ⎧⎪ F L m = −2.5 log = −2.5 log⎨ ⎬ 2 Fo ⎪⎩ Fo 4πDL ( z, Ω Ro , Ω Mo , ΩΛ ) ⎪⎭ Diagramma di Hubble • Per z abbastanza piccolo: DL = zc 1+ 1− qo z + ... Ho 2 [ qo = − ] a a&& a& 2 o m = − 2.5 log F / Fo = − 2.5 log L − 2.5 log 4π − 5 log DL + 2.5 log Fo → m = − 2.5 log L − 2.5 log 4π ⎧ ⎪ zc − 5 log ⎨ ⎪H ⎩ o [1 + 1 − qo 2 ⎫ z + ...] ⎪⎬ + 2.5 log Fo ⎪ ⎭ Il diagramma di Hubble • Per sorgenti relativamente vicine (z<<1) si ottiene 1+ qo zc χ1 = 1− z + ... 2 Ho [ ] DL qo<1 qo=1 • E quindi 1− qo zc DL = 1+ z +... 2 Ho [ ] • Nella quale si riconosce la legge di Hubble nel primo termine, ed una deviazione da essa a z maggiori. • Costruendo sperimentalmente un diagramma di Hubble e’ quindi possibile determinare due parametri cosmologici importanti: Ho e qo. qo>1 qui pendenza c/Ho z http://cas.sdss.org/dr3/en/proj/advanced/hubble/ Primo diagramma di Hubble : Si scelgono le seguenti galassie osservate dalla SDSS: Per ciascuna si trovano dalla SDSS magnitudine e redshift Risultato: Secondo diagramma di Hubble : Si scelgono le seguenti galassie osservate dalla SDSS: Per ciascuna si trovano dalla SDSS magnitudine e redshift Risultato: Il diagramma di Hubble • Il problema e’ dovuto alla dispersione intrinseca delle luminosita’ assolute delle galassie. • Le galassie non sono tutte uguali ! m = − 2.5 log L − 2.5 log 4π ⎧ zc − 5 log ⎪⎨ ⎪H ⎩ o [1 + 1 − qo 2 ⎫ z + ...] ⎪⎬ + 2.5 log Fo ⎪ ⎭ • Bisogna inventarsi dei trucchi per trovare galassie uguali tra loro ma poste a distanze diverse. • Un metodo classico usa gli ammassi di galassie. Il diagramma di Hubble • Gli ammassi di galassie possono essere considerati come popolazioni di galassie. Se il processo di formazione e’ lo stesso ovunque, ci aspettiamo che cluster simili abbiano proprieta’ statistiche uguali. • Inoltre le galassie di un ammasso sono tutte all’ incirca alla stessa distanza (la dispersione di distanza e’ dell’ ordine della dimensione trasversale dell’ ammasso, che puo’ essere stimata dalla sua dimensione angolare e dalla distanza: quindi si puo’ stimare quale sia). • Potremmo allora considerare ammassi diversi (a diverse distanze da noi) e per ogni ammasso considerare la luminosita’ media delle galassie, oppure la galassia piu’ brillante, oppure la decima galassia piu’ brillante: probabilmente queste sono tutte intrinsecamente molto simili, indipendenti dall’ ammasso. Abell Clusters • "A Catalog of Rich Clusters of Galaxies", Abell, G. O., Corwin, H. G. Jr., and Olowin, R. P. Astrophys. J. Suppl., 1989, vol 70, p1. • Ammassi di galassie ricchi (che hanno almeno 30 membri nell’ intervallo di magnitudini da mmax a mmax+2). • Contiene 4073 ammassi. • Puo’ essere consultato in forma digitale all’ indirizzo http://heasarc.gsfc.nasa.gov/W3Browse/all/abell.html Abell 2255 z=0.082 z=0.081 z=0.076 z=0.075 z=0.078 z=0.074 z=0.074 z=0.086 z=0.082 Ammasso senza nome z=0.310 Le osservazioni in raggi X mostrano che negli ammassi di galassie c’e’ una forte emissione diffusa. Red=optical emission Blue = X-rays Questa e’ dovuta a gas caldo (milioni di gradi) ionizzato. Nel gas e’ contenuta una parte sostanziale (a volte dominante) della massa dell’ ammasso A2125 Spettro X di Abell 496 Spettro da ASCA, Dupke and White 2000, ApJ 537, 123 Lo spettro continuo e’ di free-free Il fatto che ci siano righe di elementi piu’ pesanti di H ed He implica che il gas e’ stato prodotto dalle stelle (tramite le SN). Notare la metallicita’ ridotta nelle regioni piu’ esterne. La larghezza della riga del Fe a 8 keV (tipicamente 700 km/s) implica che la temperatura del gas e’ di circa 6x107K. Campione di ammassi selezionati da un catalogo X Astro-ph/9712104 ⎧⎪ 1 − qo m = −5log⎨ z[1 + ⎪⎩ 2 magnitudine Non si puo’ misurare Ho a meno che non si abbia una stima della luminosita’ assoluta delle galassie. Dalle deviazioni dalla linearita’ si puo’ pero’ stimare qo. ⎫⎪ z + ...]⎬ − 5log c Ho ⎪⎭ Log(redshift) − 2.5log L − 2.5log 4π + 2.5log Fo ⎡ ⎤ qo 2 1 m ≈ −5log⎢ z − z + + ...⎥ + b( Ho , L, Fo ) ⎢⎣ ⎥⎦ 2 2 In generale DL non e’ funzione solo della combinazione qo= Ωm /2- ΩΛ . Quindi quello che si fa e’ usare la formula completa, e porre dai dati una relazione tra ΩΛ e Ωm, nella forma di una regione permessa del piano ΩΛ , Ωm SN1a • Le cose sono migliorate molto con la scoperta di nuove e migliori candele standard. • Le Supernovae di tipo Ia, le piu’ potenti di tutte le supernovae. La luminosita’ al picco, opportunamente corretta, e’ molto costante. • Si accendono in poche settimane, e si spengono in alcuni mesi. • Sono eventi rari: 2 per galassia ogni 1000 anni ! • Per osservarne un numero sufficiente si devono osservare molte galassie insieme per lungo tempo. • Strategia di osservazione per garantire la scoperta di un numero sufficiente di SN: prima dopo Una Supernova in NGC5128 (Cen-A) Curva di luce (F vs t) Immagine Spettro Come funziona una SN di tipo 1a E’ un fenomeno raro. Si parte da un sistema doppio, formato da una nana bianca e una gigante rossa. Se la gigante rossa arriva ad inghiottire con i suoi strati piu’ esterni la nana bianca, il materiale della gigante rossa si accumula sulla nana bianca, aumentandone la massa. Oltre un certo limite (Massa di Chandrasekhar), la massa e’ troppo alta per essere sostenuta dalla pressione degli elettroni compattati, e la stella esplode. Come funziona una SN di tipo 1a Lo spettacolo che si vede in cielo deriva dai decadimenti di tutti gli elementi radioattivi che si generano durante l’ esplosione. Principalmente: 56Ni -> 56Co + γ (5.6 giorni) 56Co -> 56Fe + γ (79 giorni) Quindi la curva di luce e’ perfettamente temporizzata dai tempi di decadimento nucleare di 56Ni e 56Co. Siccome la massa iniziale e’ sempre la massa di Chandrasekhar, l’ energia emessa e’ sempre la stessa: ecco perche’ sono Candele Standard. Come si trovano ? Correlazioni Intorno al 1994 e’ stato studiato un campione di SN1a in galassie vicine, delle quali si sapeva la distanza con altri metodi. E’ stato osservato che le SN1a intrinsecamente piu’ potenti sono anche piu’ lente, quelle meno potenti sono piu’ veloci. Basta scalare il tempo per un fattore pari alla massima potenza per aggiustare tutte le curve di luce su una unica curva di luce. La curva di luce standard ! Hubble-diagram SN 1997ff Fitting a Redshift to the SN • Only photometric redshift possible • Part of the PhD of Tamas Budavári (ELTE) Cosmological Constant