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Editoriale
di
Donato Sciannameo
direttore responsabile
La famiglia
al centro
M
«Non raramente
all’uomo e alla
donna di oggi, in
sincera e profonda
ricerca di una
risposta ai
quotidiani e gravi
problemi della loro
vita matrimoniale
e familiare, vengono
offerte visioni
e proposte anche
seducenti, ma che
compromettono
in diversa misura
la verità
e la dignità della
persona umana».
(Familiaris
consortio, n. 4)
i sono emozionato nel vedere
tante famiglie e carrozzine aprire il lungo corteo che dal campo sportivo di Ancona ha portato migliaia di pellegrini fino al porto, per la conclusione del Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia, organizzato dal Rinnovamento nello
Spirito Santo. L’emozione si è fatta più forte nel vedere un folto gruppo di avieri
dell’Aereonautica portare sulle spalle la Madonna di Loreto, che ha camminato
lungo le vie della città, pellegrina con i pellegrini, Madre di ogni famiglia, protettrice della famiglia dalle insidie e dalle tentazioni mondane. Un’insolita scenografia, specialmente per chi ha decretato la morte sociologica della famiglia. Questo
Pellegrinaggio, come negli anni scorsi, ha dimostrato che il desiderio di formare ed
essere famiglia è ancora presente nel tessuto sociale della nostra Italia.
E se la famiglia, purtroppo, viene trascurata a livello politico – per cui le tante
promesse fatte durante i convegni e i salotti televisivi si rivelano parole vane nelle scelte politiche a tutti i livelli –, non è così nella Chiesa, che da sempre manifesta il suo interesse e la sua attenzione alla famiglia: oggi è sicuramente la voce più
autorevole che si leva in tutto il mondo a difesa della più antica formazione naturale e sociale. L’inserimento del tradizionale Pellegrinaggio del RnS nell’ambito del
Congresso eucaristico nazionale è un’ulteriore prova dell’amore della Chiesa verso la famiglia. E il Santo Padre, proprio ad Ancona, durante l’omelia finale, ha ribadito che «la famiglia non è mera destinataria dell’azione pastorale, in quanto
è ricchezza per gli sposi, bene insostituibile per i figli, fondamento indispensabile della società, comunità vitale per il cammino della Chiesa».
Questo avvenimento speciale ha fatto da preludio alle manifestazioni promosse in occasione del trentesimo anniversario dell’Esortazione apostolica Familiaris
consortio, pubblicata nel novembre 1981 dal beato Giovanni Paolo II, il quale ricordava a tutti che la nuova evangelizzazione dipende in gran parte dalla chiesa
domestica. I coniugi, infatti, «non solo ricevono l’amore di Cristo, diventando comunità salvata, ma sono anche chiamati a trasmettere ai fratelli il medesimo amore di Cristo, diventando comunità salvante» (n. 49).
L’accoglienza e la trasmissione dell’amore divino si attuano nella dedizione reciproca dei coniugi, nella procreazione generosa e responsabile, nella cura e nell’educazione dei figli, nel lavoro e nelle relazioni sociali, nell’attenzione ai bisognosi, nella partecipazione alle attività ecclesiali, nell’impegno civile.
La nuova evangelizzazione ha, quindi, come protagonista la famiglia perché
vi sono degli ambiti, ci ricorda Benedetto XVI, dove è indispensabile la presenza
di coniugi credenti: l’educazione di bambini, adolescenti e giovani all’amore, inteso come comunione e dono di sé; la preparazione dei fidanzati alla vita matrimoniale; la formazione delle coppie giovani; le esperienze associative con finalità caritative, educative e di impegno civile; la pastorale della famiglia, rivolta all’intero arco della vita, con la valorizzazione del tempo del lavoro e della festa. E
quanti si chiedono cosa possono fare per il Signore non hanno bisogno di dilungarsi in inutili discernimenti e sterili attese: la Chiesa ci offre un programma immediato di intervento. Basta dare la propria disponibilità per rispondere a una
chiamata ben precisa. Il resto è opera di Dio.
RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO N. 9 - 2011
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