Siracusa: il Comune cerca di fare cassa, in affitto il Teatro ed altri

Siracusa: il Comune cerca di fare
cassa, in affitto il Teatro ed altri
beni di pregio
In questo periodo di crisi le casse dei comuni n sono sempre più vuote e di
conseguenza le amministrazioni non sono in grado di far fronte ai servizi che
i cittadini reclamano ogni giorno di più.
Effetto della crisi e ma anche taglio dei trasferimenti pubblici agli enti
locali. Ad essere colpiti sono soprattutto i servizi di trasporto pubblico
locale e quelli di assistenza alle famiglie già in condizione di disagio,
disabili, strutture residenziali per minori ed altro ancora.
Molti comuni per cercare di rimpinguare le misere disponibilità presenti nei
bilanci stanno correndo ai ripari, è il caso del Comune di Siracusa che ha
pensato di fissare le tariffe per l’utilizzo privato del Teatro Comunale, del
Tempio di Artemide, del giardino di Villa Reimann e della Latomia dei
Cappuccini. In queste location davvero straordinarie ed uniche si potranno
realizzare eventi di ogni tipo come matrimoni, spot pubblicitari, servizi
fotografici, congressi.
Le tariffe, esclusi gli oneri per la vigilanza antincendio e i diritti Siae,
variano a secondo del tempo di utilizzo, ad esempio per un congresso al
Teatro Comunale il costo dell’affitto va da un massimo di 5 mila euro per
tutta la giornata ai 3 mila per affittarlo per 5 ore.
Previsti anche costi inferiori riguardanti location di minore importanza come
ad esempio affittare solo il foyer la spesa sarebbe di soli 2 mila euro per
le 24 ore e di 1.300 euro per 5 ore.
Prezzo ancora più basso per le sale laterali, il cui costo è di 500 euro sia
per un affitto di 24 ore, sia per un orario ridotto.
Il provvedimento del Comune prevede costi meno onerosi, pari a 800euro, in
caso di dovesse utilizzare tutte le proprietà comunali, cioè a dire Teatro,
villa Reimann, Artemision e Latomie dei Cappuccini, per un servizio
fotografico o una campagna pubblicitaria.
I matrimoni si potranno svolgere anche nell’orario d’ufficio, in questo caso
il costo si riduce, solo 700 euro per il Teatro, 500 per le Latomie e 250 per
villa Reimann e Artemision, mentre aumenterebbe, a 1.190 euro Teatro, 850
alle Latomie e 500 per villa Reimann e Artemision, se la scelta dovesse
cadere fuori dagli orari di ufficio o nei fine settimana.
Quindi messi a disposizione dei privati i beni, dietro il pagamento di un
canone, con l’obbligo, come recita il dispositivo del provvedimento della
Giunta comunale “che non venga pregiudicata la conservazione e la fruizione
pubblica e che la destinazione d’uso sia compatibile col carattere storico e
artistico del bene”.