MECCATRONICA Modulo 5: componenti meccatronici Soluzioni (concetto) Wojciech Kwaśny Andrzej Błażejewski Politecnico di Wroclaw, Istituto di ingegneria di fabbricazione e di automazione, Polonia Concetto europeo per la Formazione Continua in Meccatronica di personale esperto nella produzione industriale globalizzata Progetto UE no. 2005-146319 „Minos“, durata dal 2005 al 2007 Progetto UE no. DE/08/LLP-LdV/TOI/147110 „MINOS++“, durata dal 2008 al 2010 Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L´autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull´uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. www.minos-mechatronic.eu Partners per la creazione, valutazione e diffusione dei progetti MINOS e MINOS**. - Chemnitz University of Technology, Institute for Machine Tools and Production Processes, Germany np – neugebauer und partner OhG, Germany Henschke Consulting, Germany Corvinus University of Budapest, Hungary Wroclaw University of Technology, Poland IMH, Machine Tool Institute, Spain Brno University of Technology, Czech Republic CICmargune, Spain University of Naples Federico II, Italy Unis a.s. company, Czech Republic Blumenbecker Prag s.r.o., Czech Republic Tower Automotive Sud S.r.l., Italy Bildungs-Werkstatt Chemnitz gGmbH, Germany Verbundinitiative Maschinenbau Sachsen VEMAS, Germany Euroregionala IHK, Poland Korff Isomatic sp.z.o.o. Wroclaw, Polen Euroregionale Industrie- und Handelskammer Jelenia Gora, Poland Dunaferr Metallwerke Dunajvaros, Hungary Knorr-Bremse Kft. Kecskemet, Hungary Nationales Institut für berufliche Bildung Budapest, Hungary Christian Stöhr Unternehmensberatung, Germany Universität Stockholm, Institut für Soziologie, Sweden Articolazione del materiale didattico Minos : moduli 1 – 8 (manuale, soluzioni e esercizi): Conoscenze fondamentali/ competenze interculturale, gestione del progetto/ tecnica pneumatica/ azionamenti elettrici e controlli automatici/ componenti meccatronici/ sistemi meccatronici e funzioni/ attivazione, sicurezza e teleservizio/ manutenzione remota e diagnosi Minos **: moduli 9 – 12 (manuale, soluzioni e esercizi): Prototipazione Rapida/ robotica/ migrazione/ Interfacce Tutti i moduli sono disponibili nelle seguenti lingue: tedesco, inglese, spagnolo, italiano, polacco, ceco e ungherese Per ulteriori informazioni si prega di contattare Dr.-Ing. Andreas Hirsch Technische Universität Chemnitz Reichenhainer Straße 70, 09107 Chemnitz Tel.: + 49(0)0371 531-23500 Fax.: + 49(0)0371 531-23509 Email: [email protected] Internet: www.tu-chemnitz.de/mb/WerkzMasch oder www.minos-mechatronic.eu Componenti meccatronici Minos Indice: 1 Sensore ad induzione 1.1 Nozioni di base 1.2 Elementi costruttivi fondamentali 1.3 Sensori speciali 1.4 Alimentazione con corrente e principi di collegamento di sensori 1.5 Mezzi protettivi e sicurezza di sensori 2 Sensori capacitivi 2.1 Nozioni di base 2.2 Principio fisico 2.3 Funzionamento del sensore 2.4 Tipi di sensori capacitivi 2.5 Soppressione dei disturbi 3 Sensori ultrasonici 3.1 Principio fisico 3.2 Funzionamento dei sensori ultrasonici 3.3 Disturbi durante il funzionamento dei sensori 3.4 Sensori ultrasonici speciali 4 Sensori ottici 4.1 Elementi fotoelettrici 4.1.1 Principio fisico 4.1.2 Emettitori e rilevatori ottici 4.2 Tipi di sensori 4.3 Elaborazione dei segnali 4.4 Tipi speciali di sensori ottici 4.5 Tecnica di collegamento 5 Sensori magnetici 5.1 Nozioni di base 5.1.1 Il campo magnetico 5.1.2 Il contatto Reed 5.1.3 Effetti magnetici usati in sensori 5.2 Tipi di sensori magnetici 5.3 Sensori magnetici speciali 5.4 Principi di montaggio e applicazioni 4 4 5 7 10 12 13 13 14 15 16 17 18 18 20 23 24 25 25 26 27 29 31 33 35 36 36 36 37 38 40 42 44 Componenti meccatronici Minos 1 Sensore ad induzione 1.1 Nozioni di base Compito 1 Quale è la fonte del campo magnetico alternato in un sensore ad induzione? Una bobina d’induzione è la fonte del campo magnetico alternativo in un sensore ad induzione. Quando la corrente attraverso la bobina cambia direzione il campo magnetico viene invertito. Come cambia l’energia accumulata nel circuito risonante? L’energia complessiva accumulata nel circuito risonante si compone dell’energia del campo magnetico della bobina d’induzione EL e l’energia del campo elettrico del condensatore caricato EC. L’energia complessiva è sempre costante: E = EL + EC = const. All’inizio il circuito LC, che consiste della bobina L e del condensatore, è aperto e l’energia totale è immagazzinata sugli elettrodi del condensatore caricato. Quando si chiude il circuito il condensatore inizia a scaricarsi e la corrente l inizia a circolare nel circuito. L’ampiezza cambia da zero fino a l max. Tutta l’energia del condensatore viene immagazzinata nella bobina. Come vengono generate le oscillazioni nel circuito LC? Anche se il condensatore è già scaricato la corrente continua a circolare nel circuito. La corrente la cui fonte è l’autoinduzione nella bobina, carica il condensatore e così l’energia viene ritrasmessa al condensatore. Quando la carica del condensatore è massima la corrente si azzera nel circuito. Lo stato finale è simile allo stato iniziale ma il condensatore è caricato con polarità inversa e la corrente circola nella direzione opposta. Nel circuito LC hanno quindi luogo le oscillazioni accoppiate del campo elettrico del condensatore e del campo magnetico della bobina. Come si possono mantenere costanti le oscillazioni del circuito oscillante? Le oscillazioni del circuito oscillante possono essere mantenute costanti quando viene alimentato da una fonte esterna con una tensione sinusoidale. In quali condizioni ha luogo la risonanza nel circuito oscillante? Quando la frequenza delle onde esterne è pari alla frequenza propria del circuito LC, l’ampiezza delle oscillazioni è massima. In queste condizioni ha luogo la risonanza nel circuito oscillante. 4 Componenti meccatronici Minos Quali condizioni vanno soddisfatte per generare oscillazioni nel circuito LC? Per generare oscillazioni si devono soddisfare due condizioni: la condizione sulla fase e la condizione sull’ampiezza. La condizione sulla fase implica che la fase della tensione d’entrata deve essere uguale alla fase della tensione d’uscita. La condizione sull’ampiezza implica che l’amplificatore deve compensare completamente lo smorzamento del circuito oscillante. 1.2 Elementi costruttivi fondamentali Compito 2 Com’è costituita la parte attiva del sensore? La parte attiva del sensore induttivo contiene una bobina avvolta su un nucleo di ferrite che crea un campo magnetico alternativo. Il nucleo col circuito magnetico aperto rafforza il campo magnetico della bobina e lo indirizza nella zona d’azione del sensore. Come avviene la misura della distanza fra l’oggetto e la bobina in un sensore ad induzione? In base al grado di smorzamento dell’ampiezza nel circuito oscillante, l’elettronica del sensore determina la distanza fra l’oggetto e la bobina e genera il segnale d’uscita. Normalmente il segnale ha due stati: l’oggetto si trova nel campo del sensore o no. In alcuni casi il segnale è anche analogico ed inversamente proporzionale alla distanza fra l’oggetto e il sensore. Perché un sensore ad induzione dovrebbe avere un isteresi? Il circuito oscillante elettronico del sensore contiene anche un comparatore con isteresi e un sistema di output. Grazie all’isteresi si evitano disturbi del segnale d’uscita quando l’oggetto di metallo è mobile oppure variano la temperatura e la tensione. Che cos’è l’isteresi? L’isteresi è la differenza tra la distanza alla quale il sensore reagisce quando si avvicina l’oggetto di metallo e la distanza alla quale il sensore reagisce quando l’oggetto si allontana. In questo caso il segnale d’origine cambia da OFF(spento) ad ON (acceso). Il valore dell’isteresi dipende dal tipo e dalla grandezza del sensore ed è minore del 20 % del raggio di azione. Quanto vale la frequenza di lavoro di un sensore ad induzione? La frequenza tipica di generatori LC nei sensore ad induzione è alta (HF) ed è compresa tra 100 kHz ed 1 MHz. Più grande è il 5 Componenti meccatronici Minos diametro della bobina maggiore è l’assorbimento di corrente e più bassa è la frequenza massima. Quanto è ampio il raggio d’azione di un sensore ad induzione e quali involucri si utilizzano? Il raggio d’azione di un comune sensore ad induzione è compreso nei 60 mm. L’involucro del sensore, di forma cilindrica o prismatica, è di metallo o plastica il che per un facile montaggio. Qual è il raggio d’azione nominale del sensore? La distanza fra oggetto e sensore a cui cambia il segnale di output viene chiamata raggio d’azione nominale Sn. Questo valore viene indicato nei cataloghi. Con quale campione si valuta il raggio d’azione nominale? Il raggio d’azione nominale viene determinato in accordo alla norma EN 60947-5-2 mediante una piastra quadrata di acciaio (St37) di larghezza pari al diametro del sensore spessa 1 mm. Qual è il raggio d’azione reale del sensore? Il raggio d’azione reale Sr viene calcolato durante il processo di produzione del sensore e può leggermente differire da Sn. Per la tensione nominale alla temperatura nominale vale la condizione: 0.9 Sn ≤ Sr ≤ 1.1Sn . Qual è il raggio d’azione garantito del sensore? Nel raggio d’azione Sa ≤ 0.8 Sn, che rappresenta la distanza di rilevamento garantita tra l’oggetto e il sensore, questo può funzionare senza problemi, anche al variare di temperatura e tensione, quale che sia raggio d’azione indicato a catalogo dal produttore. Da cosa dipende il raggio d’azione nominale del sensore? Il raggio d’azione nominale Sn dipende dal diametro della bobina D e dalle caratteristiche del nucleo. Più piccolo è il sensore minore è il raggio d’azione nominale. Ci sono anche tipi speciali di sensore con un raggio d’azione nominale maggiorato. Perché si usa un coefficiente di correzione per i sensori ad induzione? I materiali che hanno una resistenza elettrica minore dell’acciaio St37 quali oro, rame o alluminio, smorzano in misura minore le oscillazioni del circuito risonante. Queste differenze possono essere compensate limitando il raggio d’azione nominale. Se 6 Componenti meccatronici Minos l’oggetto da rilevare è di ottone, si deve moltiplicare la zona nominale Sn indicata per l’acciaio con un coefficiente pari a 0,5. In quale maniera la sensibilità del sensore dipende dalla sua forma costruttiva? Ci sono due forme costruttive di base per i sensori cilindrici: - schermata, la bobina del circuito risonante è in involucro metallico che ricopre l’estremità del sensore - non schermata, la bobina si trova chiusa soltanto in un cappuccio di plastica. I sensori non schermati sono più sensibili agli oggetti di metallo. Quale condizione si deve rispettare quando diversi sensori schermati vengono installati vicini? Un sensore cilindrico schermato è sensibile soltanto agli oggetti di metallo che si trovano davanti al sensore. Perciò questi sensori possono essere istallati in elementi di metallo. La zona libera è 3xSn. La distanza minima fra sensori deve essere maggiore di 2xD per evitare interazioni. Quale condizione si deve rispettare quando diversi sensori non schermati vengono installati vicini? Un sensore cilindrico non schermato è sensibile agli oggetti metallici su tre lati. Perciò il sensore va portato parzialmente fuori dalla superficie di montaggio. Il raggio d’azione riprende anche i lati del sensore. In questo caso la distanza minima fra i sensori deve essere maggiore 3xD per evitare l’interferenza. Qual è la frequenza massima di commutazione del segnale di output? Nella descrizione tecnica di ogni sensore viene dichiarata la frequenza massima caratteristica di commutazione del segnale di output. Questa indica il numero di cambiamenti dell’uscita in un secondo, allorché oggetti di acciaio St37 appaiono ciclicamente nel raggio d’azione del sensore, in accordo alla norma EN 50 010/IEC 60947-5-2. Quale frequenza massima di commutazione ci si deve aspettare quando viene usato un oggetto diverso dalla piastra standard? Il risultato della misurazione dipende sempre dalla grandezza dell’oggetto, dalla sua velocità e dalla distanza tra l’oggetto e il sensore. Se viene usato un oggetto più piccolo della piastra standard o una distanza inferiore fra le piastre viene ridotta anche la frequenza massima del segnale di output. 7 Componenti meccatronici Minos 1.3 Sensori speciali Compito 3 Come funziona un sensore induttivo ad anello? Il funzionamento del sensore ad anello si basa su un oscillatore ad alta frequenza che genera un campo magnetico elettrico nella cavità del sensore. Viene usato un nucleo toroidale sinterizzato con un fattore di qualità maggiore di un comune nucleo di ferrite. La presenza di un oggetto di metallo causa una riduzione dell’ampiezza delle oscillazioni. Il comparatore riconosce questi cambiamenti e quando viene superato il valore limite il segnale di output viene commutato. Quali limiti ci sono per la grandezza degli oggetti da individuare mediante un sensore induttivo ad anello? Il sensore si attiva quando il campo magnetico viene sufficientemente smorzato. Gli oggetti molto piccoli possono creare uno smorzamento troppo limitato. Perciò per ogni grandezza dei sensori c’è una lunghezza o un diametro minimo dell’oggetto. Ci sono delle prescrizioni per la traiettoria degli oggetti da rilevare con un sensore ad anello? Non è indispensabile per i sensore ad anello che gli oggetti da rilevare abbiano tutti la stessa traiettoria. Grazie al volume d’azione dell’anello si possono individuare oggetti indipendentemente dall’orientamento, ad es. oggetti che cadono in un tubo. Quali conseguenze negative può avere l’influsso di forti campi magnetici sui sensori ad induzione? Se un sensore ad induzione si trova nell’area di saldatura, il segnale di output come conseguenza dell’influsso dei campi esterni sul magnete può venire commutato in maniera incontrollata. Infatti viene indotta una tensione addizionale nella bobina che disturba il funzionamento dell’oscillatore e che può creare una commutazione casuale del segnale di output. Come vengono protetti dai disturbi i sensori che lavorano in vicinanza di attrezzature per la saldatura? Durante il processo di saldatura viene prodotta una gran quantità di scintille che possono danneggiare l’alloggiamento del sensore. Per questo motivo sensori che lavorano vicini a impianti di saldatura vengono prodotti in ottone protetto con uno strato di teflon. La superficie anteriore viene protetta con plastiche dure che non sono sensibili al calore in caso di impiego a temperature alte. 8 Componenti meccatronici Minos Quali sensori non sono sensibili all’influsso di campi magnetici esterni? I sensori hanno un nucleo con una permeabilità magnetica piccola e richiedono una costruzione speciale del circuito elettrico per evitare errati segnali. I sensori senza nucleo sono maggiormente resistenti all’influsso dei campi magnetici esterni. Dato che manca il nucleo la bobina è avvolta a una rullo di plastica. Faccia degli esempi di sensori che lavorano in condizioni difficili. I produttori di sensori offrono, fra l’altro: sensori insensibili a temperature alte (fino a 200 °C), sensori insensibili a prodotti chimici, sensori insensibili all’olio, sensori insensibili all’umidità, sensori miniaturizzati con testa di 3-5 mm. Quale caratteristiche devono avere i sensori che lavorano sotto un alta pressione? I sensori che lavorano sotto una pressione alta devono avere un alloggiamento stabile e chiuso per proteggere gli elementi elettronici interni. La superficie anteriore del sensore è protetta con un disco di ceramica resistente all’usura. Dato che tale costruzione richiede uno spostamento delle bobine il raggio d’azione del sensore è più piccolo. L’oscillatore va quindi modificato. Come si riconosce la direzione di un movimento lineare con un bistabile sensore ad anello? Il sensore contiene due bobine che si trovano accanto e che hanno un alimentazione di corrente separata. Perciò l’ampiezza in ogni bobina può essere diversa. Se l’oggetto viene dalla parte di sinistra prima viene smorzato il circuito elettrico della prima bobina e poi quello della seconda bobina. Se l’oggetto viene dalla parte destra i due circuiti elettrici vengono smorzati all’incontrario. L’attrezzo di misurazione riconosce la direzione del movimento sulla base delle amplitudini nelle bobine. Come funzionano i sensori ad induzione NAMUR? I sensori ad induzione NAMUR prevedono due conduttori e funzionano con un amplificatore esterno. La loro resistenza cambia quando viene rilevato un oggetto di metallo. Una bassa resistenza significa nessun ‘oggetto di metallo’ nel raggio d’azione, una elevata resistenza significa ‘presenza di un oggetto di metallo’. Consistono di un oscillatore smorzato a bobina e un demodulatore. Quando cambia la distanza fra l’oggetto ed il sensore cambia anche la corrente assorbita e mediante l’amplificatore questa variazione viene trasformata in un segnale bistabile. 9 Componenti meccatronici Minos Qual è la caratteristica tipica dei sensori NAMUR? Una specifica caratteristica dei sensori NAMUR è che l’intervallo di corrente d’uscita è molto precisamente definito (secondo la norma EN 60947-5-6), e va da 1,2 fino a 2,1 mA. I sensori NAMUR con alimentazione in corrente continua hanno tutti la stessa caratteristica della corrente e la stessa isteresi di commutazione che è pari a 0,2 mA. Quali condizioni devono essere rispettate se i sensori NAMUR sono impiegati in una zona soggetta al pericolo di esplosione? Se i sensori NAMUR sono impiegati in una aree di questi tipo l’amplificatore non deve generare scintille o deve trovarsi al di fuori della zona soggetta al pericolo di esplosione. Qual è la differenza fra sensori standard e sensori analogici ad induzione? I sensori standard rilevano soltanto se c’è o no un oggetto di metallo nel loro raggio d’azione. I sensori analogici ad induzione registrano la posizione dell’oggetto in tutto il raggio d’azione del sensore. Se l’oggetto si muove da una distanza dal sensore che va da 0 fino ad Sn, il segnale di output varia concordemente nell’intervallo da 0 fino a 20 mA. Di quali elementi consiste un sensore analogico induttivo? Un sensore induttivo analogico consiste di una testa con una bobina, un generatore, un sistema di linearizazzione ed un sistema di output. 10 Componenti meccatronici Minos 1.4 Alimentazione elettrica e principi di collegamento dei sensori Compito 4 Di quale entità possono essere le variazioni della tensione per i sensori con alimentazione in corrente continua ? I sensori con alimentazione in corrente continua spesso lavorano insieme con una parte della rete i cui la tensione di output varia. Se queste variazioni d’ampiezza sono troppo grandi non si può prevedere il comportamento del sensore. Se le variazioni sono minori del 10% del valore medio della tensione il sensore funzione correttamente. Come si possono evitare picchi istantanei di tensione? I picchi di tensione dovrebbero provocare eccessi di tensione Uss che non debbono superare 10 % del valore medio della tensione. Prevedere che una parte della rete sia stabilizzata o inserire un condensatore di maggiore capacità sono le due misure primarie da adottare per evitare effetti negativi di questo tipo. Quali configurazioni possono avere le uscite dei sensori che vengono alimentati in corrente continua? Le uscite di sensori con alimentazione in corrente continua possono avere una configurazione NPN o PNP. Nel caso della configurazione NPN la resistenza RL viene inserita fra l’uscita del sensore e il polo positivo dell’alimentazione con la corrente U. Nel caso della configurazione PNP la resistenza viene inserita fra l’uscita del sensore e il polo negativo dell’alimentazione con la corrente. I sensori con alimentazione in corrente alternata possono essere collegati direttamente con la rete a corrente alternata? I sensori con alimentazione di corrente alternata non possono essere collegati direttamente con la rete a corrente alternata perché un tale collegamento potrebbe causare un irreparabile danneggiamento dei circuiti interni del sensore. I sensori con alimentazione in corrente alternata vengono collegati in serie con una resistenza RL. Ci può essere una corrente nel circuito di sensore con alimentazione in corrente alternata quando il sensore è spento? Si, dato che questi sensori vengono collegati in serie con una resistenza c’è ancora corrente nel circuito anche quando il sensore è spento. Questo produce una caduta di tensione nella rete. 11