Università degli Studi di Milano-Bicocca Corso di Laurea Triennale

annuncio pubblicitario
Università degli Studi di Milano‐Bicocca
Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’organizzazione
Corso triennale in Sociologia
Innovazione e sviluppo locale (Sviluppo e organizzazioni) – Sociologia dello sviluppo 1 febbraio 2016
Diego Coletto
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
[email protected]
1
Ideterminismi
ƒ Spiegazioni deterministiche hanno per lungo tempo influenzato le idee dominanti sullo sviluppo e, per diversi aspetti, permangono ancora oggi come "luoghi comuni"
ƒ La spiegazione deterministica tende ad individuare una sola o poche variabili come causa di un dato fenomeno, con esclusione di tutte le altre
ƒ Tre tipi di determinismo hanno prevalso per spiegare lo sviluppo:
•
•
•
Determinismo climatico‐ambientale
Determinismo religioso
Determinismo razziale
2
Determinismoclimatico‐ambientale
ƒ Fattori ambientali considerati come "determinanti" nel favorire lo sviluppo o nel produrre una condizione di relativo sottosviluppo
ƒ Relazione di causa‐effetto tra clima e sviluppo?
3
Climaesviluppo
‐ Azione monocausale del clima sullo sviluppo
‐ Relazioni fra sistemi alimentari e sviluppo
‐ Influenza dei complessi patogeni
⇒ Attenzione alle generalizzazioni!
⇒ Nuova geografia umana contemporanea: tenta di tenere insieme la scienza degli uomini e la scienza dei luoghi
⇒ Importanza del condizionamento reciproco
⇒ Si tratta comunque di un condizionamento non determinante ai fini dei 4
percorsi di sviluppo intrapresi
Ildeterminismorazziale
ƒ Correlazione tra colore della pelle e reddito pro‐
capite: dato apparente che stimolano il luogo comune
ƒ Si tratta di dati che non hanno alcun valore scientifico
ƒ Distinzione fra xenofobia e razzismo
ƒ Razzismo: credenza che il comportamento e il carattere degli uomini, la loro bontà o cattiveria, la loro intelligenza o capacità siano riconducibili alla “razza”
5
L’ideologiarazzista
ƒ Prende corpo proprio nel momento dell’apertura aggressiva dell’Europa verso il resto del mondo
ƒ “Razze” non solo come segno di diversità, ma anche di una gerarchia fra popoli ƒ Panorama caratterizzato da una sostanziale ignoranza
ƒ Nella seconda metà del XIX secolo il razzismo assume la dimensione di una dottrina con pretese scientifiche e ripercussioni politiche
6
La“razza”dalpuntodivistadella
geneticadellepopolazioni
ƒ La “razza” o la diversità genetica è un fenomeno biologico, il razzismo è un atteggiamento sociale
ƒ Si chiede ai biologici di dimostrare scientificamente che tutti gli uomini sono uguali
ƒ I biologi dimostrano che le “razze” – per quanto difficili da definire nella loro concretezza – esistono, ma questo non implica alcuna negazione dell’unicità del genere umano, né alcuna superiorità o inferiorità in termini di diritti e di dignità della persona umana
ƒ Passaggio dall’antropologia fisica all’antropologia genetica
ƒ Le differenze esistenti fra caratteri esterni (morfologici) sono da ricercarsi soprattutto nella selezione per adattamento all’ambiente
⇒ La nostra specie è costituita da un insieme di gruppi molto diversi fra loro per caratteri esterni, cioè antropologici, e molto simile per quelli interni, cioè sierologici e biochimici (siamo pochissimo diversi)
7
Ildeterminismoreligioso
ƒ Correlazione rilevata negli anni Novanta: i paesi che hanno avuto una maggiore crescita economica sono quelli a religione cristiana (con l’eccezione del Giappone)
ƒ Utilizzo delle conclusioni di uno studio di Weber (Etica protestante e spirito del capitalismo) in chiave deterministica: la religione cristiana, in particolare quella protestante, sviluppando un’etica fatta di lavoro, impegno, frugalità, avrebbe favorito, se non addirittura determinato il capitalismo
ƒ Ma L’etica protestante doveva essere la prima di una serie di studi che riguardava, in chiave comparativa, le influenze sociali delle diverse religioni mondiali sull’etica economica
8
Sociologiadellereligioni
ƒ Nessuna etica economica è stata mai determinata dalla sola religione. In relazione all’insieme degli atteggiamenti dell’uomo di fronte al mondo, atteggiamenti che sono condizionati da fattori religiosi nella stessa misura di altri fattori che chiameremo “interni”, l’etica economica contiene evidentemente una pura logica intrinseca e questo in proporzioni che dipendono largamente dai dati della geografia e della storia. Quindi, la determinazione religiosa della condotta di vita rappresenta ugualmente uno – e diciamo chiaramente, uno solamente – dei fattori determinanti dell’etica economica (Weber M., La sociologia delle religioni. Appunti. 1915‐20) ⇒ Esiste sicuramente un rapporto di interdipendenza tra etiche economiche ed etiche religiose, ma questa interdipendenza non ha alcun carattere di linearità in un senso o nell’altro
9
Profeziaesemplareedimissione
ƒ Profezia esemplare: si può raggiungere la salvezza attraverso un modello di vita consacrato alla contemplazione e all’estasi apatica (rimanda alla contemplazione ed all’estasi)
ƒ Profezia di missione: esorta una condotta attiva nel mondo, ad un’ascesi attiva, a un’azione voluta da Dio, con il sentimento dei devoti di essere non già un ricettacolo del divino, quanto piuttosto uno “strumento” di Dio
ƒ Alcune critiche
10
Ilfattocoloniale
ƒ Quasi tutti i paesi oggi alle prese con il sottosviluppo hanno subito l’esperienza della colonizzazione. Si tratta della causa principale (o unica) che ha prodotto il sottosviluppo?
ƒ Gli storici dell'economia hanno dimostrato che fino alla fine del XVII secolo lo scarto tra i diversi paesi nei livelli di sviluppo economico e tecnico era poco rilevante
ƒ Rivoluzione industriale come strumento di sviluppo in sé, ma anche di dominazione e distruzione delle concorrenze internazionali (Braudel 1979)
ƒ Non si è trattato comunque di un processo istantaneo, ma di un mutamento graduale, per quanto profondo e radicale
ƒ Trasformazioni determinanti in agricoltura
11
Crescitaeconomicapre epostrivoluzioneindustriale
Fonte: Bairoch P. (1998). Economia e storia mondiale. Milano: Garzanti
ƒ Per Bairoch (1998) l'espansione coloniale è stato uno dei fattori, ma non l'unico, che spiega la mancata diffusione della rivoluzione industriale nei paesi del Terzo Mondo
ƒ I profitti tratti dalla colonizzazione sono stati realizzati da gruppi sociali ristretti
ƒ Il Terzo Mondo non ha rappresentato uno sbocco commerciale privilegiato per il mondo occidentale industrialmente più avanzato
ƒ Confrontando i tassi di crescita durante il XIX secolo emerge che i paesi non coloniali (Belgio, Germania, Svezia, Svizzera e Stati Uniti) hanno avuto uno sviluppo più rapido di quelli coloniali (Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna)
ƒ Il colonialismo non è stato determinante per innescare la rivoluzione industriale (riferimento principale a Gran Bretagna)
12
Unasupposta"superiorità"dell'Europa?
ƒ "Superiorità" riconducibile a fattori militari e tecnologici (ciò non significa una superiorità in termini di "civiltà")
ƒ Diverse missioni del colonialismo
ƒ Sistema di credenze di tipo paternalistico
ƒ Il fatto coloniale non può essere trattato come una semplice parentesi
ƒ Occorre molta cautela per valutare un processo storico che ha suscitato e suscita posizioni emotive e/o ideologiche ƒ Effetti non solo economici (complesso di inferiorità)
ƒ Sia la colonizzazione che i processi di indipendenza possono essere interpretati come storie di asimmetrie
ƒ Imperialismo ecologico
13
Iltimorediguerre'razziali'
ƒ Anni 1920‐1940: inglesi e americani, anche se continuavano a coltivare atteggiamenti razzisti, erano preoccupati che la I GM avesse intaccato il prestigio dei bianchi
• Accenni alla diseguale crescita demografica
• Timore che il regime militarista giapponese potesse offrirsi come capofila di un contrattacco delle razze di colore contro l'imperialismo bianco ƒ 1939: incontro fra rappresentanti della Lega dei popoli di colore (fra cui W.A. Lewis) e rappresentanti del Colonial Office inglese
• Si eliminano i riferimenti alla razza negli annunci di posti di lavoro vacanti nell'amministrazione coloniale
• Assunzione di W.A. Lewis come consulente economico
14
L'African survey diLordHailey
ƒ William Malcom Hailey
ƒ 1935 – 1938. Studio approfondito sull'Africa (l'idea nasce nel 1925): fuoco dell'attenzione sullo sviluppo materiale degli africani come un problema tecnico da affrontare con soluzioni tecniche (evitando di specificare chi ha il potere di fare cosa a chi) ‐> "Approccio più scientifico ai problemi della salute e del benessere materiale"
ƒ Raccomandazioni focalizzate su aspetti prettamente tecnici (ad es., come rendere i terreni più fertili)
ƒ Invito a fare nuovi studi scientifici sullo sviluppo in Africa
ƒ Istituzione di un cattedra in economia coloniale presso l'Università di Oxford (1946)
15
L'African survey:'unanuovafilosofiadel
poterecoloniale'
ƒ
"E' una funzione primaria dello stato dedicare i propri sforzi al miglioramento del tenore di vita ed all'estensione dei servizi sociali nei protettorati. […] Dovremmo garantire, nei limiti del ragionevole, una certa assistenza a quei territori che non sono in grado di avviare le misure iniziali necessarie per innalzare il tenore di vita della popolazione locale" (Lord Hailey, 29 ottobre 1941)
ƒ Approccio che avrebbe dovuto garantire benefici materiali e, secondo Lord Hailey, i benefici materiali avevano la precedenza rispetto ai timori per i diritti politici di individui che morivano di fame
ƒ "Le libertà politiche non hanno senso se non possono basarsi su fondamenta di progresso sociale ed economico più solide" (Lord Hailey, 1943)
ƒ L'idea di uno stato che promuove lo sviluppo poteva apparire progressista, ma non specificava chi doveva essere a dirigere lo stato (e come)
⇒ Nuova legittimizzazione dei governanti coloniali non più fondata sulla differenza razziale, ma sul loro ruolo di protettori ed economisti dello sviluppo
16
La'causa'dellosviluppo
ƒ Si fa strada l'immagine positiva di uno stato in grado di guidare lo sviluppo delle zone arretrate • "Sia in Gran Bretagna sia negli Stati Uniti ci rendiamo ormai conto della necessità di rivedere il nostro sistema in modo da consentire allo stato di contribuire maggiormente allo sviluppo delle aree o delle comunità svantaggiate" (Lord Hailey, 1944)
• USA e UK si trovarono di fronte ad una scelta: o accusarsi reciprocamente di negare i diritti delle altre razze oppure abbracciare un programma progressista comune finalizzato a elevare il tenore di vita delle popolazioni non bianche attraverso l'iniziativa pubblica
17
W.A.LewiseKwame NKrumah
ƒ A. Lewis: professore alla LSE; consulente del Colonial
Office; premio Nobel per le scienze economiche (1979)
ƒ 1957: La Costa d'Oro diventa indipendente (Ghana). Primo presidente eletto: Kwame Nkrumah. Lewis diventa consulente economico
• Contesto politico fortemente polarizzato su base etnica
• Aumento degli investimenti per mettere in moto l'economia (risorse provenienti dalla tassazione dell'industria più redditizia del paese, vale a dire la coltivazione del cacao)
• Politica di repressione verso i dissidenti. Crescenti metodi dittatoriali
• 1958: rottura del rapporto Nkrumah‐Lewis • 1965: Politics in West Africa. Libro di Lewis in cui critica gli apparati di repressione, gli stati a partito unico, il culto del leader e le opportunità di corruzione
ƒ L'indifferenza tecnocratica verso il potere politico e i diritti degli individui continua comunque a permanere
ƒ Le teorie sullo sviluppo autoritario tornano utili agli Stati Uniti nel quadro della 'guerra fredda'…
18
Scarica