DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE ASEPSI DERIVA DAL GRECO (α ‐ privativa e σεψις – putrefazione) E INDICA TUTTE QUELLE PROCEDURE ATTE A PREVENIRE L’ACCESSO DI MICRORGANISMI PATOGENI E NON SU DI UN SUBSTRATO STERILE DI NATURA O STERILIZZATO ARTIFICIALMENTE ANTISETTICO SOSTANZA CHIMICA CAPACE DI PREVENIRE O BLOCCARE LO SVILUPPO DI AGENTI PATOGENI, DESTINATA IN PARTICOLARE ALL’APPLICAZIONE SU TESSUTI VIVENTI. ANTISEPSI O BATTERIOSTASI METODICA FINALIZZATA A BLOCCARE LA RIPRODUZIONE (NON NECESSARIAMENTE L’UCCISIONE) DEI MICRORGANISMI BATTERIOSTATICO SOSTANZA CON PROPRIETA’ IN GRADO DI INIBIRE LA MOLTIPLICAZIONE BATTERICA PREVENENDONE LA CRESCITA, NON NECESSARIAMENTE LI UCCIDE ED ELIMINA LE SPORE. N.B. I BATTERI TENDONO SUBITO A RIPRODURSI NON APPENA LA SOSTANZA VIENE ALLONTANATA O INATTIVATA. BATTERICIDA SOSTANZA IN GRADO DI DISTRUGGERE I BATTERI CON UN’AZIONE IRREVERSIBILE CIOE’ I BATTERI NON SI RIPRODUCONO SE LA SOSTANZA VIENE ALLONTANATA. FUNGICIDA SOSTANZA IN GRADO DI UCCIDERE I FUNGHI VIRUCIDA SOSTANZA IN GRADO DI DISTRUGGERE I VIRUS SPOROCIDA SOSTANZA IN GRADO DI DISTRUGGERE LE ENDOSPORE BATTERICHE DISINFEZIONE NATURALE: ‐ESSICCAMENTO ‐TEMPERATURA, PH ‐DILUIZIONE ‐RAGGI U.V. (LUCE SOLARE) ‐ANTAGONISMO BIOLOGICO (BATTERIOFAGIA) INSIEME DI COMPORTAMENTI E DI AZIONI DA METTERE IN ATTO PER RIDURRE O ELIMINARE LA PRESENZA DI MICRORGANISMI SU SUPERFICI O NELL’AMBIENTE (DISINFETTANTE) O SU TESSUTI VIVENTI (ANTISETTICO) IGIENE DEGLI STRUMENTI DISINFEZIONE PER PROTEGGERCI PULIZIA E LAVAGGIO PER ELIMINARE LE SOSTANZE ORGANICHE PRESENTI STERILIZZAZIONE PER PROTEGGERE IL PAZIENTE DECONTAMINAZIONE PROCEDURA CHIMICA O TERMICA ATTA ALL’ABBATTIMENTO DELLA CARICA MICROBICA AMBIENTALE NONCHE’ DI QUELLA PRESENTE SUGLI OGGETTI DA TRATTARE PERCHE’ VENUTI IN CONTATTO CON MATERIALI BIOLOGICI (SANGUE, SECREZIONI E LIQUIDI BIOLOGICI). L’OBIETTIVO E’ DI RIDURRE LA CARICA MICROBICA PER RENDERE L’ARTICOLO PIU’ SICURO PER L’ADDETTO ALLA DETERSIONE (D.Lgs. 81/2008). SI IMPIEGANO GLI AGENTI CHIMICI DISINFETTANTI ENZIMATICI. IL DECONTAMINANTE ABBASSA LA CARICA MICROBICA RESIDENTE SULLO STRUMENTO DA TRATTARE (BIOBURDEN), ALLONTANANDO SANGUE E ALTRO MATERIALE ORGANICO, FAVORENDO COSÌ L’EFFICACIA DEL PROCESSO DI LAVAGGIO E LE SUCCESSIVE FASI DEL PROCESSO DI DISINFEZIONE O DI STERILIZZAZIONE DECONTAMINAZIONE CHIMICA SI UTILIZZANO DISINFETTANTI EFFICACI SU GRAN PARTE DEI MICRORGANISMI (DERIVATI DEL FENOLO PER I DISPOSITIVI METALLICI E IL CLORO PER QUELLI PLASTICI) LASCIANDOLI AGIRE PER IL TEMPO PREVISTO DECONTAMINAZIONE CHIMICA DECONTAMINAZIONE TERMICA SI UTILIZZANO TERMODISINFETTATRICI CON CICLI DI LAVAGGIO AD ALTA TEMPERATURA 93°C X 10 MINUTI PULIZIA RIMOZIONE MECCANICA CON ACQUA E DETERGENTI DELLO SPORCO E DEI RESIDUI DI NATURA ORGANICA DA SUPERFICI 0 OGGETTI. DETERSIONE SIMILE ALLA PULIZIA E’ LA RIMOZIONE E L’ALLONTANAMENTO DEL MATERIALE ORGANICO PRESENTE E DI UNA PERCENTUALE PIU’ O MENO ELEVATA DI CONTAMINAZIONE MICROBICA (FINO AL 90%); E’ OBBLIGATORIA PRIMA DELLE MANOVRE DI DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE. DETERSIONE •LAVAGGIO MANUALE CON DETERGENTI •LAVAGGIO AUTOMATICO CON LAVASTRUMENTI •TRATTAMENTO IN VASCA A ULTRASUONI Lo strumentario deve essere smontato DETERGENTI GRAZIE AI TENSIOATTIVI SONO IN GRADO DI ALLENTARE LA TENSIONE TRA SPORCO E SUPERFICIE DA PULIRE PER FACILITARNE LA DISGRAGAZIONE E L’ASPORTAZIONE. ALTRE SOSTANZE SONO IN GRADO DI DECOMPORRE LO SPORCO DI NATURA PROTEICA. DETERSIONE MANUALE SI UTILIZZANO ACQUA + TENSIATTIVO + DETERGENTE ENZIMATICO PER RIMUOVERE MINUZIOSAMENTE TUTTO IL MATERIALE ORGANICO AIUTANDOSI CON L’AIUTO DI SCOVOLINI O PISTOLE AD ACQUA DETERGENTI VANNO SCELTI IN: ‐ RAPPORTO CON LA NATURA DEL LORO UTILIZZO ‐ RAPPORTO AL TIPO DI PULIZIA DA EFFETTUARE MANUALMENTE O MECCANICAMENTE DETERGENTI TENSIOATTIVI: . TENSIOATTIVI NON IONICI . TENSIOATTIVI IONICI ‐ANIONICI CON AZIONE LEGGERMENTE DISINFETTANTE ‐CATIONICI CON UNA BUONA AZIONE DISINFETTANTE . TENSIOATTIVI ANFOTICI CON AZIONE DETERGENTE E DISINFETTANTE REQUISITI DEI DETERGENTI ‐EFFICACIA ‐INNOCUITA’ ‐ASSENZA DI VAPORI E ODORI SGRADEVOLI ‐FACILITA’ DI UTILIZZO ‐ASSENZA DI INFIAMMABILITA’ ‐DEVE SALVAGUARDARE LA NATURA FISICA DEL MATERIALE DA TRATTARE. FATTORI CHE INFLUENZANO IL RISULTATO DELLA DETERSIONE VARIANTE INFLUENZANTE CARATTERISTICHE QUANTITA’ E TIPOLOGIA DELLO SPORCO SPORCA ORGANICO O INORGANICO QUALITA’ DELL’ARIA UN ‘ACQUA DURA DETERMINA UNA DIVERSA CONCENTRAZIONE DEL DETERGENTE QUALITA’ E CONCENTRAZIONE DEL DETERGENTE USO DÌ DETERGENTI ENZIMATICI, USO DELLA GIUSTA CONCENTRAZIONE INDICATA DAL PRODUTTORE TEMPO DÌ CONTATTO ATTENDERE IL TEMPO INDICATO DAL PRODUTTORE AL FINE DÌ ALLENTARE LA TENSIONE SUPERFICIALE CHE FACILITA LA RIMOZIONE DELLO SPORCO TIPOLOGIA DELLO STRUMENTO DIMENSIONE, FRAGILITA’ E SENSIBILITA’ AL DETERGENTE TIPOLOGIA DÌ LAVAGGIO SE POSSIBILE UTILIZZARE IL LAVAGGIO AUTOMATIZZATO TEMPERATURA DEL LAVAGGIO UNA GIUSTA TEMPERATURA FACILITA LA RIMOZIONE DELLO SPORCO • Risciacquo •Asciugatura • Controllo e Lubrificazione •Confezionamento SI DISTINGUE IN: DISINFEZIONE DI BASSO LIVELLO: ELIMINA UN NUMERO ELEVATI DI MICRORGANISMI (BATTERI, ALCUNI VIRUS E MICETI). NON GARANTISCE L’ELIMINAZIONE DI MICRORGANISMI RESISTENTI. DISINFEZIONE DI MEDIO LIVELLO: ELIMINA UN NUMERO MAGGIORE DI BATTERI, VIRUS E MICETI. DISINFEZIONE DI ALTO LIVELLO: RIDUCE AL MINIMO LA PRESENZA DI BATTERI MA NON ASSICURA LA DISTRUZIONE DELLE SPORE IN QUANTO RESISTENTI. DISINFEZIONE Si prefigge di distruggere i microrganismi patogeni, per impedirne la persistenza e la diffusione nell’ambiente LIVELLI DI AZIONE DEI DISINFETTANTI LIVELLO ALTO DISTRUZIONE DI •GLUTARALDEIDE AL 2% MICRORGANISMI, SPORE E •ACQUA OSSIGENATA •DERIVATI DEL CLORO ALCUNI VIRUS LIVELLO INTERMEDIO EFFICACI CONTRO I MICETI E BACTERIUM TUBERCOLOSIS •IODOFORI •COMPOSTI DEL CLORO •COMPOSTI FENOLITICI LIVELLO BASSO AGISCE SULLE FORME VEGETATIVE DEI BATTERI E DEI FUNGHI, NONCHE’ SU ALCUNI VIRUS •SALI D’AMMONIO QUATERNARIO •MERCURIALI MODALITÀ DI DISINFEZIONE E DI STERILIZZAZIONE •Mezzi fisici: •Calore •Raggi u.v. •Raggi gamma •Microonde •Mezzi chimici: •Alogeni •Aldeidi •Alcoli •Fenoli •Detergenti sintetici •Altri composti DISINFETTANTE SOSTANZA CHIMICA CAPACE DI ELIMINARE AGENTI PATOGENI (BATTERI, FUNGHI, VIRUS, AD ESCLUSIONE DELLE SPORE) IN MODO NON SELETTIVO DA SUPERFICI E DISPOSITIVI INANIMATI. DIFFERISCE DALL’ANTISETTICO PER UN PIÙ ELEVATO GRADO DI TOSSICITÀ E DI AZIONE IRRITANTE SULL’ORGANISMO PRIMA DI PROCEDERE ALLA DISINFEZIONE DI UN OGGETTO, DOBBIAMO VALUTARE LA CRITICITÀ CIOÈ LA POSSIBILITÀ PER QUEL MATERIALE DI FAVORIRE LA DIFFUSIONE DI MICRORGANISMI, QUANDO NON VIENE TRATTATO CORRETTAMENTE I DISINFETTANTI VENGONO SCELTI IN BASE A: •OBIETTIVI DELLA DISINFEZIONE •CARATTERISTICHE DEL DISINFETTANTE •CAMPO DI UTILIZZO •EFFETTI SECONDARI CHE PUO’ PROVOCARE SU PAZIENTI E SUL MATERIALE DA TRATTARE •AGENTE PATOGENO PREDOMINANTE •INQUINAMENTO CHE PUO’ PROVOCARE NELL’AMBIENTE •ALLA NATURA DEL SUBSTRATO DA TRATTARE FATTORI CHE CONDIZIONANO L’ATTIVITA’ DEL DISINFETTANTE: •CONCENTRAZIONE D’IMPIEGO •TEMPO DI CONTATTO •TEMPERATURA •Ph •CARICA BATTERICA •RESISTENZE BATTERICHE •CONFORMAZIONE E NATURA DEL MATERIALE •PRESENZA DI SOSTANZE ORGANICHE •PRESENZA DI SOSTANZE INATTIVANTI •NATURA DEL SOLVENTE ED AGGIUNTA DI SOSTANZE TENSIOATTIVE •CONTAMINAZIONE DEL DISINFETTANTE •IMPIEGO DEL DISINFETTANTE OLTRE LA DATA DI SCADENZA •UTILIZZO DEL DISINFETTANTE PER SCOPI DIVERSI DA QUELLI INDICATI. REQUISITI ESSENZIALI DEI DISINFETTANTI •ATTIVITA’ GERMICIDA •AMPIO SPETTRO D’AZIONE •RAPIDA AZIONE E PERSISTENZA NEL TEMPO (ATTIVITA’ RESIDUA) •ASSENZA DI TOSSICITA’ ACUTA E CRONICA (IN PARTICOLARE PER GLI ANTISETTICI) •CAPACITA’ DI AZIONE ANCHE IN PRESENZA DI SOSTANZE ORGANICHE (SANGUE, URINE, FECI, PUS, ECC.) •INNOCUITA’ NEI CONFRONTI DEL MATERIALE DA TRATTARE (CORROSIONE, COLORAZIONE, ECC.) •FACILE MANEGEVOLEZZA •COSTO CONTENUTO REQUISITI NON ESSENZIALI MA COMUNQUE IMPORTANTI • BUON POTERE DI PENETRAZIONE • BUONA STABILITA’ CHIMICA •COMPATIBILITA’ CON SAPONI E LIQUIDI DI COMUNE IMPIEGO (ACQUA POTABILE, DISTILLATA, ALCOOL, ECC.) •NON DEVE POSSEDERE AZIONE IRRITANTE SUI TESSUTI •NON DEVE INDURRE SENSIBLIZZAZIONI •NON DEVE OSTACOLARE IL PROCESSO DI CICATRIZZAZIONE •NON DEVE INDURRE RESISTENZA •ORGANICA: CUTE INTEGRA E NON, MANI DELL’OPERATORE, MUCOSE SENSIBILI, FERITE, USTIONI, CAMPO OPERATORIO •AMBIENTALE: ATMOSFERA, PARETI, SUPPELLETTILI, SERVIZI IGIENICI, STOVIGLIE E OGGETTI VARI CHE HANNO CARATTERISTICHE DIVERSE E CHE RICHIEDONO SOSTANZE E TRATTAMENTI DIVERSI •STRUMENTALE: FERRI CHIRURGICI, CATETERI, STRUMENTI ENDOSCOPICI DISINFETTANTI •Solidi •Liquidi •Gassosi DISINFETTANTI CHIMICI INORGANICI ORGANICI I DISINFETTANTI CHIMICI VENGONO CLASSIFICATI IN: 1. 2. INORGANICI • ACIDI INORGANICI E BASI • SALI DI METALLI PESANTI • ALOGENI • OSSIDANTI ORGANICI • ALCOLI • ALDEIDI • FENOLO E DERIVATI • COMPOSTI DI AMMONIO QUATERNARIO • CLOREXIDINA DISINFETTANTI CHIMICI INORGANICI ACIDI ALCALI OSSIDANTI DIRETTI ALOGENI SALI DÌ METALLI PESANTI DISINFETTANTI INORGANICI ‐ACIDI ‐ALCALI (CALCE VIVA, CARBONATO DI SODIO) ‐SALI DI METALLI PESANTI (MERCURIO) ‐ALOGENI (CLORO, IODIO) ‐OSSIDANTI (OZONO, H2O2) DISINFETTANTI INORGANICI: ACIDI FORTI (Acido muriatico, Acido nitrico) ACIDI DEBOLI (Acido borico) DISINFETTANTI INORGANICI: ALOGENI (Iodio, Cloro, Ipoclorito, Clorossidanti (Amuchina, cloramine) AGISCONO SIA SULLE SPORE , SIA SUL BACILLO TUBERCOLARE E SUI VIRUS. IL CLORO VIENE UTILIZZATO PER LA POTABILIZZAZIONE DELL’ACQUA ALOGENI CON LARGO SPETTRO D’AZIONE (SU GRAM + E GRAM‐), SU BATTERI ALCOL‐ACIDO‐RESISTENTI, SPORE, MICETI E VIRUS. FANNO PARTE DI QUESTA CATEGORIA: CLORO, ACIDO CLORIDRICO, CLORO ELETTROLITICO, CLORAMINE, IODIO E IODOFORI. IODIO E SUOI DERIVATI SONO IRRITANTI DEI TESSUTI, MA POCO TOSSICI, INOLTRE LA LORO ATTIVITA’ GERMICIDA E’ RIDOTTA DALLA PRESENZA DI MATERIALE ORGANICO. ALOGENI – CLORO INDICAZIONI: •IPOCLORITO DI SODIO: DISINFEZIONE DI AMBIENTI E SUPERFICI (VARECHINA), TETTARELLE E BIBERON (SOLUZIONE MILTON) CHE VANNO SCIACQUATI PERCHE’ IRRITANTE PER LE MUCOSE •CLORO ELETTROLITICO: (ES.AMUCHINA E ANTISAPRIL) PER L’ASEPSI DELLE FERITE E DELLA CUTE PERCHE’ MENO IRRITANTE •CLORAMINE (ES EUCLORINA): PER LA POTABILIZZAZIONE DELL’ACQUA E PER LA DISINFEZIONE DI CUTE, MUCOSE E FERITE INFETTE (EUCLORINA E STERIDROLO) ALOGENI ‐ CLORO: •TRANNE LE CLORAMINE SONO ALTAMENTE INATTIVATI DAL MATERIALEORGANICO •SONO INSTABILI •HANNO UN EFFETTO CORROSIVO SUI METALLI •SONO DOTATI DI TOSSICITA’ SOPRATTUTTO SE NE FACCIAMO UN USO IMPROPRIO ES. MISCELAZIONE CON ACIDI CHE PORTA ALLA LIBERAZIONE DI CLORO GASSOSO ALOGENI ‐ IODIO: •HA UNA ELEVATA EFFICACIA ED AMPIO SPETTRO D’AZIONE ANTIMICROBICA •HA UN’AZIONE OSSIDANTE VERSO LE PROTEINE E VIENE UTILIZZATO COME SOLUZIONE ALCOLICA (TINTURA DI IODIO) O SOLUZIONE ACQUOSA (LIQUIDO DI LUGOL) PER LA DISINFEZIONE DELLA CUTE INTEGRA •PER CUTE E MUCOSE LESE SI UTILIZZANO SOLO IN SOLUZIONI ACQUOSE •FANNO PARTE DI QUESTI DISINFETTANTI I: •DERIVATI INORGANICI COME IL SUBBLIMATO CORROSIVO CHE HA PERO’ UN EFFETTO TOSSICO PER L’UOMO E INTACCA I METALLI •DERIVATI ORGANICI COME IL MERCURO CROMO, IL MERTIOLATO E IL MERCUROFENE CHE VENGONO UTILIZZATI PER LA DISINFEZIONE DELLA CUTE DISINFETTANTI INORGANICI MERCURIO: •SONO BATTERIOSTATICI •HANNO UNA TRASCURABILE TOSSICITA’ NON •HANNO LA POSSIBILITA’ DI VENIRE INATTIVATI DA MATERIALE ORGANICO •POSSONO ESSERE TOSSICI DISINFETTANTI INORGANICI: OSSIDANTI (Acqua ossigenata e Ozono) SONO DEGLI OTTIMI DISINFETTANTI; IL PEROSSIDO DI IDROGENO AL 6 % VIENE UTILIZZATO PER LA DISINFEZIONE AD ALTO LIVELLO PER LA SUA AZIONE SPORICIDA OSSIDANTI SI UTILIZZA IL PEROSSIDO DI IDROGENO (H2O2), CON AZIONE SOPRATTUTTO SUI MICRORGANISMI ANAEROBI A DIVERSE CONCENTRAZIONI (PERCENTUALI O VOLUMI): AL 3% COME ANTISETTICO DAL 3 AL 6 % COME DISINFETTANTE •SU FERITE CONTAMINATE DA MATERIALE ESTRANEO E BATTERI ANAEROBI •AZIONE EMOSTATICA E DEODORANTE •DISINFETTANTE DEI PRESIDI MEDICO‐CHIRURGICI DISINFETTANTI INORGANICI: ALCALI O BASI DISINFETTANTI CHIMICI ORGANICI ACIDI PERACIDI ORGANICI ALCOLI ALDEIDI FENOLO E DERIVATI COMPOSTI TENSOATTIVI COMPOSTI ORGANICI DI METALLI PESANTI COMPOSTI ALOGENI ORGANICI DERIVATI GUANIDICI ESSENZE VEGETALI ALCOLI •ALCOL ETILICO •ALCOL ISOPROPILICO AGISCONO ENTRAMBI CON UN MECCANISMO DI COAGULAZIONE DELLE PROTEINE PLASMATICHE A PATTO CHE VENGANO UTIZZATI IN SOLUZIONE ACQUOSA (70 % PER L’ALCOL ETILICO E 30‐ 50% PER QUELLO ISOPROPILICO) AZIONE SU MICETI E FORME VEGETATIVE E DEI BATTERI, MENTRE E’ INATTIVO DEL TUTTO SULLE SPORE E ALCUNI VIRUS. L’ALCOL ISOPROPILICO RISPETTO A QUELLO ETILICO HA UNA MAGGIORE ATTIVITA’ SUL “MYCOBACTERIUM TUBERCOLOSIS” SONO UTILIZZATI SOPRATTUTTO PER LA DISINFEZIONE E LA PULIZIA DI TERMOMETRI, UTENSILI SANITARI, DISINFEZIONE DEL DIAFRAMMA DEI FLACONI DEI FARMACI DISINFETTANTI ORGANICI: ALCOLI •SONO INFIAMMABILI •SONO CORROSIVI SUI METALLI •EVAPORANO RAPIDAMENTE •POSSONO RISULTARE INEFFICACI IN PRESENZA DI MATERIALE ORGANICO •SI UTILIZZANO PER LA DETERSIONE /DISINFEZIONE DI BASSO LIVELLO DI SUPERFICI AMBIENTALI DISINFETTANTI ORGANICI: ALDEIDI SI UTILIZZANO: • LA FORMALDEIDE IN FORMA GASSOSA PER LA DISINFEZIONE DI INDUMENTI E AMBIENTI, IL FORMA ACQUOSA (FORMALINA) E IN FORMA SOLIDA (COMPRESSE O SAPONE) •LA GLUTARALDEIDE PIU’ ATTIVA DELLA FORMALDEIDE PER LA DISINFEZIONE DI ALTO LIVELLO (ENDOSCOPI) MA CONSIDERATA LA TOSSICITA’ NECESSITA DI ACCURATO RISCIACQUO • DISINFETTANTI ORGANICI: ALDEIDI LA FORMALDEIDE E’ VOLATILE, HA UN ODORE PENETRANTE, UN’AZIONE IRRITANTE E UNO SCARSO POTERE DI PENETRAZIONE PER CUI NECESSITA DI LUNGHI PERIODI DI CONTATTO. SE NE SCONSIGLIA L’UTILIZZO SENZA L’USO DELLA CAPPA DI ASPIRAZIONE •ALDEIDE GLUTARICA O GLUTARALDEIDE (CIDEX) UTILIZZATA PER LA DISINFEZIONE (IN IMMERSIONE ) DI ALTO LIVELLO DI STRUMENTI ENDOSCOPICI . PER LA SUA AZIONE IRRITANTE PER LE MUCOSE, CONGIUNTIVA E VIE RESPIRATORIE, IL LAVAGGIO SI EFFETTUA IN MACCHINE LAVA‐ENDOSCOPI CHE EFFETTUANO PRIMA LA DISINFEZIONE ED IN SEGUITO SCIACQUANO LO STRUMENTO. INDICAZIONI: •DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE DI STRUMENTI ENDOSCOPICI A FIBRE OTTICHE, STRUMENTI CHIRURGICI E ATTREZZATURE IN PLASTICA O GOMMA •FISSAGGIO DI CAMPIONI ISTOLOGICI. ALDEIDI HANNO AZIONE SU TUTTI I MICRORGANISMI COMPRESI SPORE E BACILLI TUBERCOLARI. •ALDEIDE FORMICA O FORMALDEIDE SOTTO FORMA DI VAPORI, SOTTO FORMA ACQUOSA (FORMALINA) O SAPONOSA (SAPOFORMIO) O IN FORMA SOLIDA (PARAFORMALDEIDE); PUO’ ESSERE UTILIZZATA ANCHE SU MATERIALI ORGANICI MA HA UN’AZIONE IRRITANTE SULLE MUCOSE , SULLA CONGIUNTIVA E LE VIE RESPIRATORIE. NEL CASO DI VAPORIZZAZIONI L’ALDEIDE FORMICA VA NEUTRALIZZATA CON AMMONIACA. PERCENTUALE DELLA DILUIZIONE DA OTTENERE ml (millilitri) DI PRODOTTO CONCENTRATO PER 1 LITRO DI SOLUZIONE TOTALE FINALE 0.5 % 5 ml 1,0 % 10 ml 2,0 % 20 ml 2,5 % 25 ml 3,0 % 30 ml 5,0 % 50 ml 10 % 100 ml 20 % 200 ml ALTRI DISINFETTANTI DETERGENTI SINTETICI CON SCARSO SPETTRO DI AZIONE ‐CLORURO DI BENZANCONIO ‐CLORURO DI BENZOXONIO CLOREXIDINA IN SOLUZIONE ACQUOSA O ALCOLICA PER LA DISINFEZIONE DI CUTE E PULIZIA DI FERITE LA DISINFEZIONE SI PUO’ PRATICARE CON DIVERSI MEZZI: NATURALI: à LUCE à ESSICCAMENTO à TEMPERATURA à CONCORRENZA VITALE à DILUIZIONE ARTIFICIALI à FISICO CALORE SECCO UMIDO à CHIMICO DISINFETTANTI SOSTANZE CHIMICHE POSSIAMO DISTINGUERE: DISINFEZIONE DI BASSO LIVELLO QUANDO AGISCE SULLE FORME VEGETATIVE DEI BATTERI E DEI FUNGHI E SU ALCUNI VIRUS DISINFEZIONE DI LIVELLO INTERMEDIO CHE AGISCE SUL BACILLO TUBERCOLARE E DEI FUNGHI DISINFEZIONE AD ALTO LIVELLO SE AGISCE ANCHE SU SPORE E ALCUNI VIRUS ESISTE UN DISINFETTANTE PERFETTO ? ALCUNE CARATTERISTICHE DEL DISINFETTANTE IDEALE: SPETTRO D’AZIONE AMPIO ALTO POTERE BATTERICIDA AZIONE RAPIDA E PERSISTENTE AZIONE ANCHE IN PRESENZA DI SOSTANZE ORGANICHE NON DEVE MACCHIARE O CORRODERE IL SUBSTRATO STABILITA’ BUON POTERE DI PENETRAZIONE FACILE MANEGEVOLEZZA BASSA TOSSICITA’ PER L’UOMO ALLE CONCENTRAZIONI D’USO COMPATIBILITA’ CON I DETERGENTI ECONOMICITA’ L’EFFICACIA DEI DISINFETTANTI E’ INFLUENZATA DA: CONCENTRAZIONE D’USO TEMPO D’AZIONE TEMPERATURA ‐ pH PRESENZA DI MATERIALE ORGANICO NATURA DEL SOLVENTE CARICA E RESISTENZA MICROBICA FENOMENI DI INATTIVAZIONE LIVELLI DI AZIONE DEI DISINFETTANTI LIVELLO DISTRUZIONE DI TUTTI I GLUTARALDEIDE AL 2% ALTO MICRORGANISMI AD ECCEZIONE DI UN ELEVATO NUMERO DI SPORE ACQUA OSSIGENATA ACIDO PERACETICO DERIVATI DEL CLORO TEMPO DI CONTATTO 20 – 45 MINUTI LIVELLO ELIMINAZIONE DI BATTERI ALCOOL ETILICO E ISOPROPILICO MEDIO IN FASE VEGETATIVA, LA FENOLI MAGGIO PARTE DEI VIRUS IODOFORI E LA MAGGIOR PARTE DEI COMPOSTI DEL CLORO MICETI TEMPO DI CONTATTO < 10 MINUTI LIVELLO ELIMINAZIONE DI BATTERI SALI D’AMMONIO QUATERNARIO BASSO IN FASE VEGETATIVA, MERCURIALI ALCUNI VIRUS E ALCUNI MICETI TEMPO DÌICONTATTO < 10 MINUTI SIMBOLI E INDICAZIONE DI PERICOLI CORROSIVO TOSSICO FACILMENTE INFIAMMABILE ESPLOSIVO NOCIVO R1 -Esplosivo allo stato secco. R2 -Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. R3 -Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. R4 -Forma composti metallici esplosivi molto sensibili. R5 -Pericolo di esplosione per riscaldamento. R6 -Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria. R7 -Può provocare un incendio. R8 -Può provocare l'accensione di materie combustibili. R9 -Esplosivo in miscela con materie combustibili. R10 -Infiammabile. R11 -Facilmente infiammabile. CONSIGLI DI PRUDENZA S 1 Conservare sotto chiave. S 2 Conservare fuori della portata dei bambini. S 3 Conservare in luogo fresco. S 4 Conservare lontano da locali di abitazione. S 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante). S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante). S 7 Conservare il recipiente ben chiuso. S 8 Conservare al riparo dall'umidità. S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato. USO DEI DISINFETTANTI •NON SONO CONSENTITE LE OPERAZIONI DI TRAVASO O DI RABBOCCO DEI DISINFETTANTI. •UTILIZZARE CONFEZIONI DI PICCOLE CAPACITA’ FORNITI DI DOSATORE USO DEI DISINFETTANTI E’ IMPORTANTE CONSERVARE SUL CONTENITORE L’ETICHETTA CHE DEVE RIPORTARE : •NOME, CONCENTRAZIONE, USO DI DESTINAZIONE, DATA DI PREPARAZIONE E SCADENZA E UNO SPAZIO DOVE SEGNARE LA DATA DI SCADENZA UNA VOLTA APERTO IL CONTENITORE. IL FLACONE DEVE PRESENTARE INOLTRE: • SIMBOLI E INDICAZIONE DI PERICOLI, LE FRASI DI RISCHIO E I CONSIGLI DI PRUDENZA USO DEI DISINFETTANTI: •I materiali o gli oggetti da trattare con il disinfettante devono essere puliti (detersione) in quanto lo sporco impedisce al disinfettante di raggiungere i microrganismi e di eliminarli. • Il disinfettante non rimane sterile per sempre, infatti può essere contaminato dai microrganismi se il contenitore viene lasciato aperto ( maggiormente in soluzione acquose di disinfettante ed in misura minore quelle alcoliche ) USO DEI DISINFETTANTI •EVITARE L’USO IMPROPRIO DEL DISINFETTANTE CHE POTREBBE ARRECARE DANNI AL PAZIENTE O AL MATERIALE O OGGETTO DA TRATTARE E AL PERSONALE •DOPO L’USO RICHIUDERE IL FLACONE DEL DISINFETTANTE CON IN TAPPO ORIGINALE. •I DISINFETTANTI VANNO UTILIZZATI ENTRO 7 – 10 GIORNI DALL’APERTURA DEL FLACONE, SPECIE QUELLI IN SOLUZIONE ACQUOSA. USO DEI DISINFETTANTI •DURANTE L’UTILIZZO DEL DISINFETTANTE E’ BENE CHE L’OPERATORE EVITI CHE L’APERTURA DEL FLACONE NON VENGA IN CONTATTO DIRETTO LE MANI O CON ALTRO MATERIALE O CON IL PAZIENTE •ASCIUGARE LE EVENTUALI SCOLATURE DISINFETTANTE DAL FLACONE DEL •CONSERVARE I DISINFETTANTI LONTANO DA FONTI DI CALORE E DALLA LUCE •LA CONCENTRAZIONE D’USO •IL TEMPO DI CONTATTO •LA CARICA MICROBICA •LA SPECIE MICROBICA •LA TEMPERATURA D’USO •LA NATURA DEL MATERIALE DA TRATTARE •LA PRESENZA DI SOSTANZE INATTIVANTI COSA DOVREBBE CONTENERE L’ETICHETTA DEL DISINFETTANTE? NOME COMMERCIALE DEL PRODOTTO COMPOSIZIONE CHIMICA CATEGORIA FARMACO ‐TERAPEUTICA PROPRIETA’ MODALITA’ D’IMPIEGO APPLICAZIONI AVVERTENZE E CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE PRIMA DEL PROCESSO DI DISINFEZIONE O DI STERILIZZAZIONE BISOGNA PROVVEDERE A: ‐ DECONTAMINARE L’OGGETTO ‐ LAVARE L’OGGETTO CON UNA MACCHINA LAVATRICE, CON UNA MACCHINA AD ULTRASUONI O MANUALMENTE ‐ASCIUGARE L’OGGETTO ‐FARE LA MANUTENZIONE CLASSIFICAZIONE DEI DISPOSITIVI MEDICI E REQUISITI MEDICI PER L’UTILIZZO CRITICI (STERILIZZAZIONE) à PENETRANO NEI TESSUTI STERILI O NEL SISTEMA VASCOLARE, O VENGONO A CONTATTO CON IL FLUSSO SANGUIGNO SEMICRITICI (STERILIZZAZIONE) à ENTRANO IN CONTATTO CON MUCOSE O CON CUTE NON INTEGRA, SENZA PRESENZA DI SANGUE NON CRITICI (DISINFEZIONE DI BASSO LIVELLO) à VENGONO A CONTATTO CON LA CUTE INTEGRA ARTICOLI CRITICI OGGETTI O STRUMENTI CHE VENGONO INTRODOTTI IN PARTI DEL CORPO NORMALMENTE STERILI TUTTI GLI STRUMENTI LAPAROSCOPICI, CATETERI, STRUMENTARIO CHIRURGICO, TUTTE LE SOLUZIONI PARENTERALI E QUELLE ANTISETTICHE PER FERITE E MUCOSE DEVONO ESSERE ASSOLUTAMENTE STERILI ARTICOLI SEMICRITICI OGGETTI CHE VENGONO IN CONTATTO CON LE MUCOSE INTEGRE MA NON INVADONO TESSUTI O SISTEMA VASCOLARE BRONCOSCOPI, CISTOSCOPI, STRUMENTI ENDOSCOPICI DIGESTIVI, MASCHERINE PER AEROSOL ERNST VON BERGMANN AUTOCLAVE STERILIZZAZIONE E’ FINALIZZATA ALL’ELIMINAZIONE DI TUTTI I MICRORGANISMI PATOGENI E NON PATOGENI IN FASE VEGETATIVA, COMPRESI GLI SPORIGENI E DI INATTIVARE I VIRUS PRESENTI SU UN OGGETTO; PREVEDE L’UTILIZZO DI MEZZI CHIMICI E FISICI (CALORE SECCO E UMIDO, RAGGI GAMMA, ECC.) STERILIZZAZIONE SECONDO LE NORME UNI EN 556‐1‐2002 SI PUO’ CONSIDERARE STERILE UN PRODOTTO STERILIZZATO QUANDO LA PROBABILITA’ DI TROVARVI UN MICRORGANISMO E’ INFERIORE AD UNO SU UN MILIONE (10−6) LA STERILIZZAZIONE DETERMINA LA DENATURAZIONE DELLE PROTEINE E DEGLI ACIDI NUCLEICI E LA DEGRADAZIONE DI COMPONENTI DELL A MEMBRANA E PARETE CELLULARE DEI MICRORGANISMI. SISTEMI DI STERILIZZAZIONE CALORE SECCO MEZZI FISICI CALORE UMIDO RADIAZIONI (UV, IONIZZANTI) AUTOCLAVE AD ETO MEZZI CHIMICI A TEMPERATURE GASSOSI < 100° C AUTOCLAVE A GAS PLASMA ALDEIDE GLUTARICA AL 2% MEZZI CHIMICI LIQUIDI ACIDO PERACETICO ALLO 0,2 % PEROSSIDO DI IDROGENO AL 6 % •Calore secco •Incenerimento •Fiamma •Stufe a secco •T. 180° C x 30’ •T. 160 ° C x 60’ •Calore umido •Vapore saturo sotto pressione CALORE IL CALORE ALTERA LE STRUTTURE MACROMOLECOLARI DEI MICRORGANISMI (PROTEINE E LIPIDI), Calore secco: si utilizzano 3 metodi STUFA DI PASTEUR Utilizza sol la corrente elettrica che alimenta le resistenze elettriche all’interno della parete PUO’ ESSERE utilizzata per la vetreria e gli strumenti in metallo, polveri (talco) soluzioni non acquose di sostanze termostabili (oli e gelatine a base di petrolio); NON PUO’ ESSERE Utilizzata per i materiali quali plastica, ottiche, endoscopi, stoffa utilizzata per i materiali quali plastica, ottiche, endoscopi, stoffa, materiali umidi o liquidi. STUFA DI PASTEUR POSSIEDE UN TERMOMETRO E UNA MANOPOLA PER REGOLARE TEMPERATURA E TEMPO TEMPO TEMPERATURA 180°C 60 MIN. 160°C 120 MIN. 150°C 150 MIN. 140°C 180 MIN. 120°C 6 ORE STUFA DI PASTEUR VANTAGGI NON ESSENDO VINCOLATA ALLA PRESENZA DI ALLACCIAMENTI AD ACQUA E VAPORE PUO’ ESSERE INSTALLATA IN QUALSIASI POSTO ECONOMICITA’ POSSIBILITA’ SI STERILIZZARE IL MATERIALE ANCHE ALL’INTERNO DI CONTENITORI METALLICI SVANTAGGI DETERIORAMENTO DEL MATERIALE TERMOSENSIBILE ECCESSIVA DURATA DEL PROCESSO DI STERILIZZAZIONE Questo tipo di processo è piuttosto lungo ed è poco affidabile in quanto non si possono effettuare controlli sul processo. CALORE UMIDO LA PRESENZA DI ACQUA AUMENTA L’AZIONE DENATURANTE DEL CALORE CONSENTENDO DI UTILIZZARE TEMPERATURE PIU’ BASSE E TEMPI PIU’ BREVI CALORE UMIDO SI UTILIZZANO DIVERSI METODI: ‐EBOLLIZIONE(VAPORE FLUENTE) ‐PASTORIZZAZIONE ‐UPERIZZAZIONE O METODO UHT ‐TYNDALIZZAZIONE ‐AUTOCLAVE (VAPORE FLENTE SOTTO PRESSIONE) CALORE UMIDO IL VAPORE È UN MEZZO PRATICO ED EFFICACE IN GRADO DI PENETRARE ANCHE IN OGGETTI POROSI. EBOLLIZIONE SI UTILIZZA PER 15 – 20 MINUTI SOPRATTUTTO PER LA POTABILIZZAZIONE DELL’ACQUA E LA SUA EFFICACIA È SODDISFACENTE SOLO IN ASSENZA DI BATTERI SPORIGENI UPERIZZAZIONE (UHT) SI UTILIZZANO DUE METODI: ‐ RISCALDAMENTO INDIRETTO: 6‐10 SEC. A 135 – 140 ° C ‐ RISCALDAMENTO DIRETTO 2 – SEC. A 140 – 150 ° C TYNDALIZZAZIONE IL MATERIALE E’ RISCALDATO PER 30 MINUTI A 60‐100° C. QUESTO PROCEDIMENTO VIENE RIPETUTO PER 3 VOLTE IN 3 GIORNI CONSECUTIVI, NELL’INTERVALLO TRA I TRATTAMENTI, L’INCUBAZIONE A 37 ° C PROVOCA LA GERMINAZIONE DELLE SPORE. RIDUZIONE DEL n° DI SPORE VIVE ESPOSTE AL CALORE A 121°C CON L’AUMENTO DEL TEMPO TEMPO N° DÌ SPORE VIVE % DÌ SPORE VIVE 0 1.000.000.000 100 % 1 10.000.000 10 % 2 1.000.000 1 % 3 100.000 0,1% 4 10.000 0.01% 5 1.000 0,001% 6 100 0,0001% 7 10 0.00001% 8 1 0,000001% STERILIZZAZIONE DISTRUZIONE DI OGNI FORMA VIVENTE (INCLUSE LE SPORE BATTERICHE) DA UN SUBSTRATO AUTOCLAVE IL VAPORE FLUENTE VIENE PORTATO A SATURAZIONE AUMENTANDO LA PRESSIONE ED È IN GRADO DÌ UCCIDERE SIA I MICRORGANISMI CHE LE SPORE. PIU’ AUMENTA LA PRESSIONE PIU’ AUMENTA LA TEMPERATURA. TEMPERATURA PRESSIONE 115° C 0,7 ATM 121° C 1 ATM 133° C 2 ATM 144° C 3 ATM MATERIALI STERILIZZABILI IN AUTOCLAVE CHE UTILIZZA VAPORE FLUENTE SOTTO PRESSIONE: FERRI CHIRURGICI E VETRERIA MATERIALE TESSILE E TELERIA MATERIALE TESSILE PER MEDICAZIONI, MATERIALE IN GOMMA RESISTENTE A 121° C, STRUMENTI A FIBRE OTTICHE Fasi del processo di sterilizzazione: ‐Decontaminazione ‐Pulizia del materiale (lavaggio, risciacquo, asciugature) ‐Controllo,manutenzione e selezione del materiale ‐Confezionamento ‐Sterilizzazione ‐Ritiro e stoccaggio CME - CENTRAL DE MATERIAL ESTERELIZADO.mp4 F07-Processo de Esterilizacão a Vapor (autoclave)(1).mp4 Procedura Frequenza Ciclo di riscaldamento Programma veloce tutte le mattine Scarico del generatore Manuale o automatico almeno una volta alla settimana a fine giornata Confezionamento dell’oggetto <contenitori per confezionamento di oggetti da sterilizzare •Carta (tipo surgical grade o medical grade •Ossido di etilene •Vapore •Ferri chirurgici •Biancheria •Sacchetti di poliestere •Polipropilene e carta •Ossido di etilene •Vapore •Ferri chirurgici •Biancheria Cestelli (alluminio, acciaio o altri metalli) •Stufe a secco •Vapore •Ferri chirurgici •Biancheria CONFEZIONAMENTO: e ‐CONTAINER DI METALLO (ALLUMINIO O ACCIAIO) CON FILTRI O VALVOLA ‐CESTI CON CERNIERE ‐CARTA MEDICAL GRADE ‐SACCHETTI DI POLIPROPILENE E CARTA Conservazione del materiale UNA VOLTA RAFFREDDATO IL MATERIALE DEVE ESSERE RIPOSTO AL RIPARO DALLA LUCE IN ARMADI E IN AMBIENTE CON TEMPERATURA NON SUPERIORE A 20 °C E A BASSO GRADO DI UMIDITA’ SULLE CONFEZIONI NON VI DEVONO ESSERE STRAPPI, LACERAZIONI, MACCHIE, SEGNI DI UMIDITA’ RESIDUA E SCRITTE. I PACCHI PIÙ RECENTI VANNO MANEGGIATI CON CURA E MESSI IN ORDINE CRONOLOGICO. Procedura Test di Bowie ‐Dick ( prova di penetrazione del vapore con metodo indirettp Frequenza Riferimento normativo Ogni giorno prima di EN 285‐9 iniziare i cicli di EN 554‐6.3.4 sterilizzazione Prova di tenuta della Ogni giorno camera (vuoto test) EN 285‐20 EN 554 A 4.3 b Controllo di conformità Controllo del ciclo registrazione della EN 554 – 4.3 a Prova microbiologica Almeno annuale e quando si ritiene opportuno Prova termometrica Annualmente e quando si EN 285‐18 ritenga opportuno EN 554 – A 3.3 Prova di asciugatura del Quando carico opportuno EN 285‐17 F.U. IX ed. ritenuto EN 285‐22 RADIAZIONI GAMMA AUTOCLAVE AD ETO (ossido di etilene) DOPO IL TRATTAMENTO IL MATERIALE STERILIZZATO PUO’ ESSERE UTILIZZATO SOLO DOPO 48 ORE (TOSSICITA’). LA STERILIZZAZIONE CON QUESTO GAS VISTA LA TOSSICITA’, LA PERICOLOSITA’, L’INFIAMMABILITA’ E L’ESPLOSIVITA’ NE SCONSIGLIANO L’UTILIZZO. AUTOCLAVE AD ETO (ossido di etilene) SI UTILIZZA A BASSA TEMPERATURA PER L’UCCISIONE DI TUTTI I MICRORGANISMI E DELLE SPORE PRESENTI SU MATERIALI CHE PER LA LORO CONFORMAZIONE NON POSSONO ESSERE TRATTATI A TEMPERATURE ELEVATE. E’ IRRITANTE PER CUTE E MUCOSE AUTOCLAVE A GAS PLASMA LA MACCHINA UTILIZZATA (STERRAD®) UTILIZZA ENERGIA SOTTO FORMA DI ONDE IN RADIO FREQUENZA E PEROSSIDO DI IDROGENO CON AZIONE MICROBICIDA E SPORICIDA. NON SI PUO’ UTILIZZARE IN PRESENZA DI LIQUIDI, TESSUTI DI LINO E CELLULOSA. AUTOCLAVE A GAS PLASMA LA STERRAD® FUNZIONA A TEMPERATURE NON SUPERIORI A 45°C E IL CICLO DURA CIRCA 75 MINUTI Sterilizzazione GAS PLASMA Sterilizzazione GAS PLASMA DISINFESTAZIONE DISTRUZIONE DEI VETTORI DI MALATTIE INFETTIVE (MOSCHE, ZANZARE, ZECCHE, PULCI, TOPI, RATTI) PROCEDURA FREQUENZA PROVA DI PENETRAZIONE DEL VAPORE (TEST DÌ BOVIE & DICK) OGNI GIORNO PRIMA DI INIZIARE PROVA DI TENUTA (VUOTO TEST) OGNI GIORNO (CONSIGLIATO, MA NON OBBLIGATORIO) CONTROLLO DI CONFORMITA’ DEL CICLO CONTROLLO DELLA REGISTRAZIONE DI OGNI CICLO PROVA MICROBIOLOGICA QUANDO SI RITIENE OPPORTUNO PROVA TERMOMETRICA ANNUALMENTE E QUANDO LO SI RITIENE OPPORTUNO PROVA DI ASCIUGATURA DEL CARICO (TESSILE O METALLICO) QUANDO SI RITIENE OPPORTUNO CONTROLLO DI CORRISPONDENZA CON UN CARICO DI RIFERIMENTO PERIODICITA’ DA DEFINIRE AUTOCLAVE Funziona sul principio del vapore fluente sotto pressione e con tempi di sterilizzazione ridotti •121° C x 20’ •134°C x 10’ RADIAZIONI •Radiazioni non ionizzanti •UV adatti solo per superfici e con scarso potere penetrante •Radiazioni ionizzanti •Raggi Gamma utilizzati per sterilizzare a livello industriale materiale monouso e con elevato potere di penetrazione STERILIZZAZIONE CHIMICA •Ossido di etilene : anche se efficace contro tutti i microrganismi, ed utilizzabili su molti strumenti non sterilizzabili diversamente, perché delicati, ha come controindicazioni l’irritabilità per la cute e le mucose,; inoltre per la sua pericolosità di esplosività se va a contatto con l’aria. DETERGENTE : SOSTANZA IN GRADO DI ALLENTARE LA TENSIONE TRA SPORCO E SUPERFICIE DA PULIRE PER FACILITARNE L’ASPORTAZIONE TENSIOATTIVI RENDONO L’ACQUA “PIU’ LIMPIDA” ABBASSANDONE LA TENSIONE SUPERFICIALE BUILDERS SERVONO A RIDURRE LA DUREZZA DELL’ACQUA, DISGREGANDO LO SPORCO STABILIZZANTI DECOMPONGONO LO SPORCO DI NATURA PROTEICA NON SOLUBILE IN ACQUA, IN SOSTANZE SOLUBILI ESSENZE PROFUMATE DANNO ODORE GRADEVOLE AL PRODOTTO ECCIPIENTI MIGLIORANO LE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO INIBITORI DI CORROSIONE NON ROVINANO LA SUPERFICIE DA TRATTARE DETERGENTI: GRAZIE AI TENSIOATTIVI PRESENTI, SONO IN GRADO DI ABBASSARE LA TENSIONE SUPERFICIALE DELL’ACQUA CHE AGEVOLA L’ALLONTANAMENTO DELLO SPORCO DALLA SUPERFICIE DA TRATTARE, CHE VIENE DISGREGATO. OLTRE ALLO SPORCO, VIENE DECOMPOSTO ANCHE LO SPORCO DI NATURA PROTEICA (SANGUE, VOMITO, ECC.) • TENSIOATTIVI NON IONICI •TENSIOATTIVI IONICI •ANIONICI CON AZIONE LEGGERMENTE DISINFETTANTE •CATIONICI CON UNA BUONA AZIONE DISINFETTANTE •TENSIOATTIVI ANFONICI: CON AZIONE DETERGENTE E DISINFETTANTE REQUISITI DEI DETERGENTI •EFFICACIA •INNOCUITA’ •ASSENZA DI VAPORI ED ODORI SGRADEVOLI •FACILITA’ DI UTILIZZO •ASSENZA DI INFIAMMABILITA’ I DETERGENTI VANNO SCELTI: •IN RAPPORTO ALLA NATURA DEL LORO UTILIZZO •IL RAPPORTO AL TIPO DI PULIZIA DA EFFETTUARE (MECCANICA O MANUALE) DETERGENTI: CONTENGONO SOSTANZE IN GRADO DI CONFERIRE ODORE GRADEVOLE E DI SALVAGUARDARE LA NATURA FISICA DELLE SUPERFICI DA TRATTARE. D.P.I. Attrezzatura che ha il compito di salvaguardare la persona (lavoratore ), che li indossa o li urilizza , allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute ISOLAMENTO Premettendo che tutti i pazienti devono essere considerati potenzialmente affetti da una malattia trasmissibile, occorre attuare sempre e per ogni paziente le PRECAUZIONI STANDARD. MODALITA’ APPLICATIVE DEI DISINFETTANTI ARTICOLI CRITICI OGGETTI E STRUMENTI CHE VENGONO INTRODOTTI IN PARTI CHE NORMALMENTE SONO RITENUTE STERILI STRUMENTI LAPAROSCOPICI, CATETERI, STRUMENTARIO CHIRURGICO, SOLUZIONI PARENTERALI E ANTISETTICHE PER FERITE E MUCOSE STERILI ARTICOLI SEMICRITICI OGGETTI CHE VENGONO IN CONTATTO CON LE MUCOSE INTEGRE, MA NON INVADONO TESSUTI O SISTEMA VASCOLARE BRONCOSCOPI, CISTOSCOPI, STRUMENTI ENDOSCOPICI DIGESTIVI, MASCHERE PER AEROSOL IGIENE, PULIZIA E DISINFEZIONE AMBIENTALE PAVIMENTI: Locali di degenza: 1. 2. 3. Giornalmente con detergente Settimanalmente con detergente e disinfettante Ad ogni dimissione con detergente e disinfettante 1. minimo una volta al giorno con detergente disinfettante 1. Come le sale di degenza 1. 2. Tra un intervento e l’altro con detergente e disinfettante Idem nelle aree di maggior traffico 1. 2. Due volte al giorno con detergente Una volta al giorno con disinfettante Servizi igienici: Locali infermieri e medici Sale operatorie: Reparti ad alto rischio: IGIENE, PULIZIA E DISINFEZIONE AMBIENTALE SUPPELLETTILI: Unità del paziente: 1.Giornalmente con detergente 2.Settimanalmente e ad ogni dimissione anche con disinfettante STERILIZZAZIONE Distruzione di ogni forma vivente (incluse le spore batteriche ) da un substrato. MODALITÀ E MEZZI DI DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE • Mezzi fisici •Calore •Raggi ultravioletti •Raggi gamma •Microonde Mezzi chimici Alogeni Aldeidi Alcoli Fenoli Detergenti sintetici Altri composti CALORE • CALORE SECCO •INCENERIMENTO •FIAMMA •STUFE A SECCO (STUFA PASTEUR) •180° C X 30’ •160° C X 60’ •CALORE UMIDO •EBOLLIZIONE •VAPORE SATURO (AUTOCLAVE) SOTTO PRESSIONE STERILIZZAZIONE CON RADIAZIONI RADIAZIONI NON IONIZZANTI UV SCARSO POTERE PENETRANTE ADATTI SOLO PER LE SUPERFICI RADIAZIONI IONIZZANTI RAGGI GAMMA ELEVATO POTERE DI PENETRAZIONI SONO UTILIZZATI PER LA STERILIZZAZIONE DI MATERIALE MONOUSO STERILIZZAZIONE CHIMICA • OSSIDO DI ETILENE (GAS RARAMENTE UTILIZZATO) A BASSE TEMPERATURE •EFFICACE CONTRO TUTTI I MICRORGANISMI E LE SPORE • RESIDUI IRRITANTI PER CUTE E MUCOSE •FORMA CON L’ARIA MISCELE INFIAMMABILI ED ESPLOSIVE •UTILIZZATO PER STRUMENTI MEDICI DELICATI (SONDE, ENDOSCOPI, ECC.) •DOPOLA STERILIZZAZIONE LO STRUMENTO Può ESSERE UTILIZZATO DOPO 48 ORE , STERILIZZAZIONE CHIMICA GAS PLASMA DI PEROSSIDO D’IDROGENO LA MACCHINA CHIAMATA “STERRAD” VIENE UTILIZZATA PER STERILIZZARE MATERIALI TERMOSENSIBILI E NON IMMERGIBILI IN SOSTANZE DISINFETTANTI. NON PUO’ ESSERE UTILIZZATO IN PRESENZA DI LIQUIDI, TESSUTI DI LINO O CELLULOSA. VIENE UTILIZZATO IL GAS DI PEROSSIDO D’IDROGENO A 45 ° C. IL CICLO DI STERILIZZAZIONE DURA CIRCA 75 MINUTI E IL MATERIALE PUO’ ESSERE UTILIZZATO SUBITO. STERILIZZAZIONE DISTRUZIONE DI OGNI FORMA VIVENTE, COMPRESE LE SPORE STERILIZZAZIONE VA PRATICATA SU: •TUTTI GLI OGGETTI CHE VENGONO FORZATI ENTRO IL CORPO •TUTTI GLI OGGETTI CHE ENTRANO IN CAVITA’ STERILI DEL CORPO •CERTI OGGETTI CHE ENTRANO IN CAITA’ NON STERILI DEL CORPO (POPPATOI E TETTARELLE) SI DEFINISCE STERILE SOLO IL MATERIALE STERILIZZATO IMPACCHETTATO STERILIZZAZIONE •VAPORE SOTTO PRESSIONE •CALORE SECCO •SOSTANZE LIQUIDE O GASSOSE STERILIZZAZIONE CON SOSTANZE CHIMICHE LIQUIDE SI UTILIZZA LA GLUTARALDEIDE AL 2% CHE E’ IN GRADO DI STERILIZZARE DOPO UN LUNGO TEMPO DI CONTATTO (3 – 10 ORE) PREVIA UN’ADEGUATA PULIZIA. DISINFESTAZIONE DISTRUZIONE DI INSETTI E ANIMALI VETTORI, CHE AGISCONO COME SERBATOI DEI GERMI E TRASMETTONO E PROPAGANO NUMEROSE MALATTIE INFETTIVE (ZANZARA ANOPHELES PER LA MALARIA) DISINFESTANTI: •FISICI •CHIMICI (ANIDRIDE SOLFOROSA, ACIDO CIANIDRICO, CLOROPICRINA, OSSIDO DI CARBONIO) •BIOLOGICI •MECCANICI INSETTICIDI •DICLORO‐DIFENIL‐TRICLORO‐ETANO (DDT) •ESACLOROESANO, METOSSICLORO, OCTACHLOR (SIMILARI AL DDT) •COMPOSTI ORGANICI DEL FOSFORO RATTICIDI •ESCHE AVVELENATE ANTICOAGULANTE CON AZIONE •CAPELLI •IGIENE DEL CORPO •MANI •TRUCCO •DIVISA DI TAGLIA ADEGUATA E CAMBIATA SPESSO •CALZATURE COMODE •MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI E DEI PESI ISOLAMENTO •Isolamento assoluto o rigoroso •Isolamento enterico •Isolamento respiratorio •Isolamento cutaneo •Isolamento tipo epatite B ISOLAMENTO ASSOLUTO Trova indicazione in malattie ad alta contagiosità, sia per contatto che per via aerea ISOLAMENTO ASSOLUTO •Camera : individuale ventilata e •DPI obbligatori •L avaggio e disinfezione delle mani obbligatorio •Apparecchiature sanitarie monopaziente •Aghi e vanno posizionati all’interno di contenitori apposito •Raccolta escreti e secreti smaltiti in sacchimentoi rossi posizionati in contenitori ermetici da inviare all’incenerto •Campioni biologici •Cartella clinica da tenere al di fuori della stanza •Biancheria: da mandare in centrale di disinfezione all’interno di doppio sacco giallo •E’ concesso ai visitatori di poter visitare il paziente, rispettando le norme di comportamento e di abbigliamento