Lezione n. 4: Residenze palatine
•
Qalat al Hamra (Forte Rosso)=Alhambra (Granada)
Atrio delle Due Sorelle
Atrio dei Mirti
Atrio dei Leoni
N
LE ISCRIZIONI
1: I am the garden revealed in new beauty every day
Observe my splendor and you will benefit in understanding
my status
3: How excellent is your (The King) building, for it Surpasses
all other buildings by the decree of the lucky
stars
4: How many promenades for the eye are in it,
Even the gentlest mind will find, in it, the object of its
desire
9: And if they (The Gemini, mentioned earlier in the
qasida in the context, of describing the Hall's dome)
were to appear in both its courtyards (The Palace) they
would vie
With one another in serving him (The King) as concubines
pleasing him
12: In them (the two courtyards), there is a hall that
achieved magnificence
And by which the Palace has come to compete in
beauty with the vault of heaven
19: We have not seen any palace higher in its
appearance
And clearer in its horizons, or ampler in its assembly
halls
20: And we have not seen any garden, more pleasant
in its freshness, more fragrant in its surroundings, or
sweeter in its fruits.
Lettura consigliata:
Nasser Rabat: “The
Palace fo the Lions,
Alhambra and the role of
water in its conception,”
Environmental Design:
Journal of the Islamic
Environmental Design
Research Centre 2
(1985): 64-73
Testo della qasida iscritta sul bordo esterno della fontana
dei leoni: (trad. di Nasser Rabat):
1: Blessed be He who gave the Imam Muhammad
Villas [Maghna, in Arabic]That adorned by their beauty all
other villas [Maghani, pl of Maghna]
2: Save this garden which contains wonders.
That God forbids that beauty would find an equal to
(them)
3: A pearly sculpture of translucent light.
That enlightens with the flickering of gems all the
surroundings
4: The silver is melting and then it flows between
jewels. '
To become analogous to them in beauty, that is to
become pure white
5: The fluid appears to the gazing eye like solid.
So we did not Know which of the two is flowing
6: Haven't you seen that the water runs to the rim
of the fountain prolonged over it the running channels
7: Like the lover whose tears overflow from his
Eyelids But who conceals them in fear of a denunciator
8: Is it not (the fountain), after inspection, but a cloud
Pouring over the lions streams of water
9: It resembles the hand of the Caliph when it does
Shed in abundances, to the lions of Jihad, all sorts of
favors.
10: You (the Caliph) who had watched the lions
crouching.
Prevented by shyness from becoming aggressive
11: And you the heir of the Helpers (of the Prophet)
by merit
You have the heritage of greatness that disdains the
mountains
12: God's blessings upon you and be immortalized
Reiterating celebrations and wearing down your
enemies
Testo della qasida iscritta sul bordo esterno della fontana
del Giardino di Lindaraja (trad. di Nasser Rabat):
1: I am surely the ark of the water that appears
To the people, visible not concealed
2: A grand sea whose shore is
Of the most marvelous and selected marble
3: Its water is like melted pearl that flow in
Hail. 0 what a great wonder
4: The water in me is translucent so that I am
Sometimes, not hidden from your gaze
5: So that I and what I contain
Of the water spring in the bowl
6: Are like a piece of hail, some of it
is melted, and some is not
7: As if the gardens were covered with water, you will
think
That I am a ship that sprout all shooting stars
8: As if the visible part of me is a shell
That extruded the essence of all those gushing hail
stones
9: I resemble the palm,of the Knowledgeable
(craftsman)
When it is spreading the gems
10: In the crown of my Lord Ibn-al-Nasr (Muhammad
V)
Gems are flowing, or laced in gold
17: I occupy the highest level of beauty
My qualities please all men of letter
18: Nobody has seen a grander courtyard (than mine)
Neither in the East nor the West
19: Surely not, and nobody has a comparable Lord (to
mine)
Among the Arabs or the foreigners
Lidaraja Court. Fountain
Il soffitto del Salon de los Rejes
nel Palacio de los Leones
Il soffitto nord del Salon de los Rejes
nel Palacio de los Leones
Il soffitto nord del Salon de los Rejes
nel Palacio de los Leones
Il soffitto sud del Salon de los Rejes
nel Palacio de los Leones
Il soffitto sud del Salon de los Rejes
nel Palacio de los Leones
Mšattā
Il muro di cinta in situ prima del trasferimento, ai primi del
„900, a Berlino.
N.B.: per un inquadramento storico e storico-artistico sul periodo umayyade:
http://www.metmuseum.org/toah/hd/umay/hd_umay.htm
La pianta del complesso
• Circa 138 m. di
lato
• Certamente non
portato a termine
• Pianta degli
ambienti di
ingresso e della
piccola moschea
• La grande corte
centrale
discoperta
• Lo schema
tripartito e
modulare della
pianta
Lo schema modulare:
il triangolo e l‟esagono
La pianta dell‟area d‟accoglienza
Fronte della Sala delle Udienze
• L‟eredità classica
nella ripresa dello
schema dell‟arco di
trionfo
• La tradizione
costruttiva siriana nella
banda continua che
descrive e circoscrive
l‟attico
• Ripresa del motivo
simbolico dell‟esagono
nelle formelle della
fronte (secondo la
ricostruzione del
Brűnow)
La sala delle Udienze
• La struttura basilicale dell‟aula, a tre
navate concluse da un ambiente trìcoro
• I precedenti in ambito siriano e bizantino di
tale soluzione
• La struttura simmetrica e geometrica dei
c.d. appartamenti califfali ai lati della sala
Pannello n. 1: il motivo dei cerchi intersecati; rosone esagonale centrale e motivi vegetali di sfondo
Pannello n. 2: il motivo della composizione piramidale intorno all‟asse centrale del kantharos al quale si abbeverano un senmurgh e un
grifone (animali della mitologia iranica che alludono alla regalità): rosone esagonale centrale e motivi vegetali di sfondo
Pannello n. 3: il
motivo della composizione piramidale intorno all‟asse centrale della fonte alla quale si abbeverano due leoni
(nuova allusione alla regalità e alla nobiltà): rosone esagonale centrale e motivi vegetali di sfondo
Pannello n. 4: il motivo della composizione piramidale intorno all‟asse centrale di un fiore fantastico
a lungo stelo sul quale sboccia una sorta di pigna: rosone esagonale centrale e motivi vegetali di
sfondo
Dettaglio dello stelo centrale del pannello n. 4 e della decorazione vegetale di sfondo
confronti
Confronto iconografico tra il pannello di Mšattā e il mosaico di una delle volte del nartece di Santa Sofia: identico il motivo “a pigna”
con coppia di foglie ripiegate a coronamento. L‟adozione di un così simile motivo iconografico nei due contesti culturali, così diversi e
distanti, è testimonianza di una fonte comune di ispirazione, forse la Persia sasanide. Indipendentemente dall‟origine iconografica del
motivo, il contesto iconografico generale indica come probabile un‟interpretazione simbolica prossima a quella dell‟albero della vita,
con implicito riferimento all‟armonia di una visione di tipo paradisiaco.
Il motivo geometrico generativo dell‟esagono,
dell‟ottagono e del triangolo
Gli schemi esagonali adottati
nella decorazione
I segni dell‟opera degli artigiani
•
•
•
I “masonmarks” (incisioni sulle
pietre utilizzate per la
costruzione fatte dagli stessi
artigiani/scalpellini)
I rapporti che è possibile
stabilire tra i masonmarks e i
moduli generativi del complesso
Si noti anche l‟immagine del re
sasanide, con corona in tutto
simile al motivo steliforme “a
pigna” con ali dispiegate che
abbiamo riscontrato nei pannelli
scultorei delle mura.
KHIRBAT AL-MAFJAR
(Qasr Hisham)
• Forse
residenza
invernale dei
califfi
ummayadi, nei
pressi di Gerico
• Probabile data
“post quem
non”: il
terremoto del
747-8
• Complesso
abbandonato
quando non
ancora
completato
La pianta
•
•
•
•
Possibile attribuzione
al Califfo umayyade
Hišām (723/739)
Forse i lavori vennero
portati a relativo
completamento dal
nipote Walid ibn Yazid
ovvero Walid II (74344) (v. Mšhattā)
Esame della pianta
del complesso.
Il sistema di trasporto
idrico
La corte orientale e la fontana
• Pianta;
quadrato
dentro ottagono
• Valore
generativo del
triangolo
(isoscele ed
equilatero)
La facciata e il portale d‟ingresso
• Il prospetto a due
ordini e la torre
d‟ingresso
• La merlatura
• La copertura
• Le cornici decorative
in stucco dipinto
Il Palazzo
• Distribuzione degli spazi
• La corte interna
• La moschea e i resti del
minareto (unico di età
umayyade)
• La Sala dei ricevimenti ad
Est
• La Sala del trono (Diwān)
• Le coperture
• Il Sirdāb (cantina/frigidarium)
Facciata interna del Portale di accesso
Hāmmām
•
•
•
La pianta quadrata
di 30 m. di lato: uso
del “cubito
nilometrico” (=525
mm) come unità di
misura
La suddivisione
dello spazio interno
L‟abside opposta
all‟ingresso e il
mosaico
pavimentale
Il pavimento
Il tema dell‟albero della vita
Il mosaico dell‟abside
centrale della saletta
privata bahw (Hamilton)
e le interpretazioni della
critica d‟arte islamica
(Hamilton, BehrensAbouseif,
Hettinghausen e altri)
Leone e gazzella nell‟iconografia
tardoantica e bizantina
Sargilla , complesso termale
complesso termale extra-muros di Dibsi
Farag (Neocaesarea sotto i bizantini e Qāsr-e
Shirīn in epoca umayyade)
Richard P. Harper and Tony J. Wilkinson: Excavations at Dibsi
Faraj, Northern Syria, 1972-1974: A Preliminary Note on the Site
and Its Monuments with an Appendix, Dumbarton Oaks Papers,
Vol. 29 (1975), pp. 319-338
La saletta (bahw) cupolata
Il calidarium
Gli stucchi
“Danzatrici”
Stucchi decorativi
Ritorno a Damasco
•
“i mosaici colorati su fondo oro raffigurano alberi e città
mentre iscrizioni di infinita bellezza e accuratezza nonché
di squisita fattura indicano gli alberi e i paesi riportati...”
[Al-Muqaddasi, 145
•
Kitab wasf al-firdaws di „Abd al-Malik b. Habib:
‘Amr b. al-„Asr ha detto: «Nel paradiso (janna) c‟è un fiume
attorno al quale ci sono torri (burj) e prati (murg), poi
settantamila palazzi (qasr) composti ognuno da
settantamila abitazioni (bayt); in questi entreranno solo
profeti, credenti, martiri o giudici giusti.”
•
«La residenza del credente nel paradiso è di una sola
perla (lu’lu’); dentro di questa ci sono quaranta palazzi e
nel mezzo un albero dal quale germogliano tessuti fastosi
decorati di perle e corallo»
•
«In paradiso ci sono stanze dal cui interno è possibile
vedere ciò che è fuori e viceversa grazie alla loro
raffinatezza e bellezza. Sono state preparate per coloro
che danno da mangiare agli affamati, diffondono la pace,
mitigano le parole, osservano il digiuno e pregano la notte
mentre la gente dorme»
•
LETTURA:
M. Guidetti “Il Kitab wasf al-firdaws di „Abd al-Malik b. Habib e i
mosaici d‟epoca umayyade della Grande Moschea di
Damasco”, Phoenix, 2008, pp. 271-287
Ritorno a Damasco
«I palazzi del paradiso sono di rubino all‟esterno e di
smeraldo all‟interno, le sue torri di zaffiro e le sue terrazze
di perle»
«Tuba è un albero del paradiso: se un cavaliere veloce proseguisse
nella sua ombra per cent‟anni non la supererebbe e neppure ne
uscirebbe; se iniziasse a girarci intorno non arriverebbe a vedere il
suo tronco prima di diventare un vecchio dai capelli bianchi. Le sue
foglie sono quelle del paradiso: ci sono frutti e uccelli; nel paradiso
non c‟è alcuna residenza che non sia coperta di rami con ogni
tipo di frutto e di uccello. Se un gruppo di uomini stesse sotto una
delle sue foglie ne riceverebbe ombra per tutti. I suoi fiori sono un
giardino, le foglie sempre fresche, i ciottoli gemme e zaffiri, la sua
terra è muschio, canfora e ambra. Dalla radice di quell‟albero
sgorgano i fiumi del paradiso, e quel posto è il luogo d‟incontro e di
riunione per la gente del paradiso»
[„Abd al-Malik b. Habib, 31-2 (§90)]