PARTE VI TFA I ciclo – Didattica della Fisica 2012-2013 1 Circuiti elettrici Difficoltà di Apprendimento e proposte di Insegnamento TFA I ciclo – Didattica della Fisica 2012-2013 Questionario iniziale TFA I ciclo – Didattica della Fisica 2012-2013 - - + + - 3.5 V 1.5 V 1.5 V 1.5 V + 1.5 V - 4.5 V + 1.5 V 3.5 V + + + - + 8 - B 1.5 V + 1.5 V - A + 9 PERCHÉ I CIRCUITI ELETTRICI? In tutti i curricula di fisica di base Sono trattati nei corsi di fisica dei licei (5° anno) e degli istituti tecnici (2° anno). Spesso solo teoricamente senza attività di laboratorio Applicazioni nel quotidiano Sono numerose. Esempi sono: impianto elettrico di case ed auto; alimentazione di telefoni cellulari, calcolatori, TV; partitori di tensione; scaldabagni, asciugacapelli, stufe, ecc… 15 IDEE “INGENUE” E CONOSCENZA COMUNE Principali Difficoltà di Apprendimento (DA): significato di corrente elettrica modelli di conduzione della corrente corrente che si “consuma” significati di tensione (o differenza di potenziale, d.d.p.) e resistenza punto di vista locale e sequenziale topologia del circuito 16 USO COMUNE DI TERMINI LEGATI ALL’ELETTRICITÀ: Idee “ingenue” e non corrette Corrente come energia, oppure potenza o più genericamente “elettricità” Tensione come la “forza” di una pila oppure come intensità della corrente Resistenza è ostacolo indifferenziato dei conduttori al passaggio della corrente La pila è come un generatore di corrente costante 17 IDEE “INGENUE”: QUANDO SI ACCENDE UNA LAMPADINA? Circuito e corrente Esiste qualcosa (detto elettricità o corrente) che si muove tra batteria e lampadina È sufficiente un solo filo tra batteria e lampadina per farla accendere Un secondo filo serve solo per portare più corrente alla lampadina oppure per trasportare una corrente opposta alla prima; le due correnti si “scontrano” nella lampadina che così si accende 18 IDEE INGENUE: LA CORRENTE SI “CONSUMA” Circuito con lampadine uguali in serie: L’intensità di corrente nella seconda lampadina è minore che nella prima perché in parte si è già consumata e così via Questo “consumo” della corrente nel passare attraverso una lampadina è inteso come causa della diminuzione dell’intensità e qualità della corrente 19 SIGNIFICATO DI TENSIONE O D.D.P. Alcune idee “ingenue” e DA tensione può indicare: - quanta energia o elettricità esiste in una batteria; - quanta corrente, energia o elettricità è consumata da un apparecchio; - “forza” della corrente Prevedere la tensione ai capi di un interruttore aperto e di due pile in serie o in parallelo distinguere potenziale in un punto e d.d.p. tra due punti di un circuito uso della parola Volt, senza riconoscerne il significato 20 SIGNIFICATO DI RESISTENZA DA nel comprendere: il ruolo dei resistori come regolatori della corrente il significato della relazione V = R I cosa accade quando vi è un corto circuito cosa accade quando in un circuito sono aggiunti resistori in serie o in parallelo 21 PUNTI DI VISTA “INGENUI” SUI CIRCUITI Punto di vista locale: Si focalizza l’attenzione su un elemento o una zona del circuito ignorando il resto Allo stesso modo non si è consapevoli che cambiamenti in un punto qualsiasi del circuito comportano cambiamenti in tutto il circuito Ad esempio si ritiene che la corrente erogata dalla pila sia sempre uguale quale che sia il circuito. Ciò emerge soprattutto nell’analisi di circuiti rappresentati graficamente in maniera non usuale 22 PUNTI DI VISTA “INGENUI” SUI CIRCUITI Punto di vista sequenziale: Si analizza il funzionamento del circuito in termini di elementi attraversati “prima” e “dopo” dalla corrente Cambiamenti in una zona del circuito influenzano ciò che accade “dopo”, ma non ciò che accade “prima”. Ad esempio, si ritiene che, aggiungendo ad un circuito con due resistori in serie, un resistore in parallelo al secondo resistore, la coerente nel primo resti uguale 23 TOPOLOGIA DEI CIRCUITI Alcune DA comuni e robuste: Confondere connessioni in serie ed in parallelo Non aver chiaro che la corrente dipende dalla topologia del circuito Confusione fra connessioni elettriche di elementi circuitali e loro rappresentazione grafica 24 POSSIBILI RIMEDI Esiste qualcosa (detto elettricità o corrente) che si muove tra batteria e lampadina Aiutare ad esplicitare cosa si muove, che proprietà esso abbia, come si vuole chiamarlo, da dove viene, che ruolo hanno pila e lampadina, … Aiutare a comprendere il ruolo delle connessioni tra batteria e lampadina Basta un solo filo tra batteria e lampadina perché essa si accenda aiutare a capire che il circuito deve essere chiuso perché vi scorra una corrente - chiarire bipolarità di pila e lampadina (esame sperimentale) - far esplicitare perché un solo filo è sufficiente affinché vi sia passaggio di corrente - Un secondo filo tra batteria e lampadina serve solo a portare più corrente alla lampadina che quindi brilla di più - Insistere sul concetto di circuito chiuso Far esplicitare perché il secondo filo aumenterebbe la corrente e da dove la prenderebbe - Aiutare a capire che nel circuito pila-lampadina, il valore della corrente (unico) dipende dal tipo di pila e lampadina - - Mostrare cosa accade se si rimuove il secondo filo Il secondo filo tra batteria e lampadina porta una corrente opposta a quella del primo filo; le due correnti si “scontrano” nella lampadina che perciò si accende far esplicitare perché due correnti opposte; da dove vengono e perché si “scontrano” - chiarire che bipolarità di pila non è sorgente di correnti di segno opposto - far osservare cosa accade invertendo la polarità con cui la pila è connessa alla lampadina - far osservare cosa accade invertendo la polarità con cui la lampadina è connessa alla pila - La corrente si consuma -Far esplicitare perché la corrente I si “consuma” e cosa lo produce - Confrontare punti di vista sul “consumo” di I - Quali elementi del circuito fanno “indebolire” la corrente? - Che vuol dire “consumo di corrente” nel linguaggio comune? - Analizzare una fattura di consumi elettrici di casa - Far costruire un circuito con due lampadine e scambiarne la posizione Tensione elettrica Indagare idea di Tensione. Può essere intesa come: - quanta energia o elettricità c’è in una pila; - quanta elettricità, corrente, energia è usata da qualcosa; - “forza” della corrente; “potenza” della pila Spesso c’è uso della legge di Ohm V = IR come fosse universale, senza riconoscere i limiti di validità Trascurare sempre la resistenza dei collegamenti Punto di vista locale chiedere di spiegare la risposta: attenzione ad eventuali ragionamenti del tipo “la pila eroga sempre la stessa corrente” far riflettere sul fatto che aggiungere un resistore in parallelo ad un altro comporta una diminuzione della resistenza totale; ciò quindi fa aumentare la corrente erogata dalla pila chiedere quali valori misurerebbe l’amperometro A se posto in altri punti del circuito chiedere cosa accadrebbe se si aggiungesse una resistenza in serie a R Punto di vista sequenziale Si analizza il funzionamento del circuito in termini di elementi attraversati “prima” e “dopo” dalla corrente Cambiamenti in una zona del circuito influenzano solo ciò che accade “dopo”, ma non ciò che accade “prima”. Es: si ritiene che, in un circuito con due resistori in serie, aggiungendo un terzo resistore, in parallelo ad uno dei due precedenti, la corrente nell’ altro resti uguale Topologia dei circuiti Chiarire che due elementi bipolari sono in serie se esiste una connessione tra uno solo dei loro poli, mentre sono in parallelo se i loro poli sono connessi a due a due Far attenzione a frasi tipo: “i due elementi sono in serie perché sono uno dopo l’altro” oppure “sono in parallelo perché uno di fronte all’altro”. Possono evocare un punto di vista sequenziale o locale Far esercitare su schemi di circuiti non convenzionali Mostrare circuiti reali con connessioni serie e parallelo e chiedere di disegnare schemi con le stesse connessioni ma diversa disposizione spaziale degli elementi VELOCITÀ DI DERIVA La vmedia dei portatori di carica è detta velocità di deriva Calcolo dell’ordine di grandezza per un filo di rame di raggio 1 mm percorso da corrente di 1A: I JS nevd r 2 N A Cu 6,02*1023 *8,9 3 n cm 8, 4*1022 cm 3 PCu 63,5 r 2 3,14*102 cm2 e 1.6*1019 As vd I 1A 1 3 0,024*10 cm / s 2, 4*10 cm / s 2 22 19 2 1 ne r 8, 4*10 *1.6*10 *3,14*10 cm As 35 DOMANDE DIFFICILIPER GLI STUDENTI Abbiamo visto che, in un circuito con una pila ed una lampadina accesa, il campo elettrico nel filamento della lampadina è diverso da zero perché la velocità media dei portatori di carica è diversa da zero. Ma quali sono le sorgenti di questo campo elettrico? Qual è la differenza tra gli estremi di un conduttore percorso da corrente I? Se in un circuito elettrico chiuso ed alimentato da una pila ho un filo conduttore curvato ad U, come è diretto il campo elettrico nella curva? Come fa la corrente a sapere che ad un nodo si deve dividere? La differenza di potenziale ai capi di un filo elettrico di lunghezza l percorso da corrente I è nulla, quindi il campo elettrico E nel filo è nullo. Ma E è proporzionale a J e quindi anche J dovrebbe essere zero. Ma se J=0 anche I=0. Com’è possibile? 36 ALCUNE STRATEGIE DIDATTICHE PER AFFRONTARE I CIRCUITI ELETTRICI Sherwood & Chabay (2004): cariche di superficie Questa strategia mira a fornire agli studenti il meccanismo di funzionamento dei circuiti a livello microscopico. In particolare si guida gli studenti a capire che, in condizioni stazionarie, dopo un transitorio, la corrente che si stabilisce nei fili di un circuito è proporzionale ad un campo elettrico che è il risultato della composizione del campo elettrico dovuto al generatore inserito nel circuito e ad un campo dovuto alla distribuzione delle cariche elettriche che si dispongono in maniera appropriata sulla superficie dei fili conduttori del circuito Si adotta essenzialmente un modello di filo conduttore come sequenza di anelli di carica. Si guida gli studenti a comprendere che un gradiente della densità di cariche superficiali contribuisce allo stabilirsi di un campo elettrico all’interno del filo. Due anelli di uguale densità di carica producono un campo nullo nello spazio tra essi compreso, mentre anelli di differente densità di carica producono un campo diverso da zero nello spazio tra essi compreso Si introduce in seguito la d.d.p. tra due punti di un circuito come l’integrale di linea del campo elettrico risultante in un filo conduttore. Si distingue anche tra forza elettromotrice (cioè lavoro non-Coloumbiano per unità di carica) e differenza di potenziale (cioè integrale di linea del campo dovuto all’interazione di Coloumb delle cariche di superficie -- -- ER Es - Ed - - - - 37 38 FINE VI PARTE