azienda Ulss 12 veneziana

annuncio pubblicitario
guida pratica per il medico di Medicina generale
fumo
come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Daniela Orlandini
Annarosa Pettenò
Fabio Frascone
Dipartimento
delle dipendenze
Sert terraferma
unità operativa
Prevenzione dipendenze
azienda Ulss 12 veneziana
guida pratica per il medico di Medicina generale
fumo
come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Daniela Orlandini
Annarosa Pettenò
Fabio Frascone
Dipartimento
delle dipendenze
Sert terraferma
unità operativa
Prevenzione dipendenze
azienda Ulss 12 veneziana
Fumo. Come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Guida pratica per i medici di Medicina generale
Daniela Orlandini
psicologo e psicoterapeuta, dirigente dell’unità operativa Prevenzione
dipendenze, Sert Venezia terraferma, azienda Ulss 12 veneziana
Annarosa Pettenò
psicologo consulente
Fabio Frascone
assistente sociale dell’unità operativa Prevenzione dipendenze,
Sert Venezia terraferma, azienda Ulss 12 veneziana
Hanno collaborato alla presente pubblicazione i medici
di Medicina generale dell’azienda Ulss 12 veneziana
Francesco Blascovich
Emanuela Blundetto
Franco Fabbro
Raffaella Michieli
Annalisa Rainer
Roberto Savi
azienda Ulss 12 veneziana
unità operativa Prevenzione dipendenze
Sert terraferma
via Don Tosatto 147, 30174 Mestre, Venezia
tel. 041 2608807/08/09, fax 041 2608056
e-mail: [email protected]
La presente pubblicazione è stata realizzata all’interno
dei Progetti di educazione alla salute dedicati al
tabagismo, finanziati dalla Regione del Veneto
Assessorato alla sanità.
pubblicazione no profit – vietata la vendita
Progetto grafico, impaginazione e redazione
Studio Scibilia
Stampa
Arti Grafiche Venete srl - Venezia/Quarto d’Altino
stampato in Italia
maggio 2006
sommario
5
presentazione
6
perché occuparsi di fumo e di fumatori
un percorso per aiutare i pazienti a smettere di fumare
nell’ambulatorio del medico di Medicina Generale
8
il percorso svolto nell’azienda Ulss 12 veneziana
10
quattro passi per smettere di fumare
12
approccio motivazionale
14
indicazioni farmacologiche
17
altri strumenti di supporto
20
le schede operative
1. dati personali
2. momenti critici sui quali far leva
3. vantaggi dello smettere di fumare
4. 10 consigli per smettere di fumare
5. indicazioni comportamentali
6. test di Fagerström
7. diario del fumatore
8. perché smettere di fumare
9. ricaduta: alcuni consigli
10. tenere sotto controllo il peso
11. quanto costa fumare?
12. criteri diagnostici
13. le carte del rischio
il tabagismo: dalla dimensione del fenomeno alle buone prassi
43
il fenomeno in numeri
52
indicazioni nazionali e internazionali
apparati
60
domande frequenti
64
Piano sanitario nazionale 2003-05
66
Dichiarazione di Varsavia
68
siti web utili
69
glossario
70
attività promosse dall’unità operativa Prevenzione dipendenze
presentazione
5
Questa pubblicazione è la rinnovata testimonianza del costante impegno dedicato negli anni dall’azienda Ulss 12 veneziana alla lotta contro
il fumo e al recupero di coloro che già fumano.
Attraverso dépliant e materiale informativo di vario genere, il personale
del Dipartimento per le Dipendenze già da tempo si è impegnato a
diffondere nella collettività la sensibilità e la conoscenza verso questo
tipo di dipendenza, sottolineando non solo le conseguenze negative
scientificamente provate ma anche la possibilità di recuperare – attraverso il processo di disassuefazione – i danni provocati all’organismo
dal fumo.
È dedicata a tutti i medici, e in particolare a quelli di Medicina generale che, tenuto conto del loro forte radicamento nel territorio, costituiscono un avamposto insostituibile per la realizzazione di ogni iniziativa in ambito preventivo. Ancor più quando si tratta di un progetto
finalizzato ad aiutare i pazienti a smettere di fumare, ambito nel quale
il sostegno umano e psicologico da parte del medico riveste un’importanza decisiva per il conseguimento di risultati positivi.
Il testo, realizzato all’interno dei progetti di educazione alla salute finanziati dall’Assessorato alla Sanità della Regione del Veneto, è stato
inserito dall’Azienda nella propria collana di pubblicazioni e sarà consultabile anche sul sito web aziendale: www.ulss12.ve.it.
Desidero ringraziare il gruppo di lavoro e segnatamente i medici di
Medicina generale che hanno collaborato con entusiasmo e passione
alla stesura della guida.
Venezia – Mestre, 20 aprile 2006
Antonio Padoan
direttore generale azienda Ulss 12 veneziana
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Questa guida, che fa tesoro delle esperienze già maturate dall’equipe,
contiene riferimenti bibliografici di sicuro interesse, fornisce indicazioni farmacologiche e una serie di schede molto utili sotto il profilo
operativo.
6
perché occuparsi di fumo e di fumatori
Fumare è fenomeno antico ma il tabagismo come problematica fumo-correlata è acquisizione recente e in continua evoluzione.
In modo analogo alla storia di altre sostanze e del loro lento riconoscimento come problema individuale e sociale, solo da poco tempo il tabagismo è visto con una nuova e più
adeguata attenzione e sta perdendo i suoi connotati di “innocente abitudine” o generico
“vizio”. La società si sta finalmente interrogando sulla natura di questo fenomeno e sul
perché sia così diffuso e difficile da affrontare.
La riflessione sulle conseguenze negative a livello corporeo, ha preceduto come sempre
l’approccio più complesso alla dimensione culturale, sociale e psicologica del tabagismo.
Da molti anni ormai sono conosciuti e studiati i molteplici danni fisici che il fumo comporta nel suo consumatore: dalle broncopatie croniche, ai disturbi cardiovascolari, fino
alla neoplasia polmonare. Però, mano a mano che si approfondivano le conoscenze sulle
conseguenze negative dell’uso del tabacco e si sottolineavano i rischi per il fumatore, si
andava percependo che, paradossalmente, ciò non contribuiva a ridurre il consumo di tabacco nella popolazione. Le informazioni sulla negatività del fumo per la salute venivano
razionalmente accettate e fatte proprie dal fumatore ma raramente portavano di per sé alla
cessazione dell’uso.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Come affrontare allora un fenomeno cui la “medicina del corpo” assisteva impotente,
come di fronte a una contraddizione autolesiva che rivelava l’inefficacia degli strumenti
tradizionali di intervento? Perché nel caso del fumo sembrava non avere valore la trasmissione al paziente delle conoscenze scientifiche? Perché non sembrava sufficiente la “paura”
del danno come possibile fattore del cambiamento comportamentale del fumatore?
Questa è stata una fase cruciale perché, di fronte a queste difficoltà di approccio e di
lettura del fenomeno, una parte della società, ma anche del mondo sanitario, ha assunto
una posizione fatalista e rinunciataria, finendo per minimizzare o addirittura negare per
lungo tempo il tabagismo, semplificandone la complessità e riducendolo a condotta, al
massimo eticamente riprovevole. Il fumare, in definitiva, è stato visto come qualcosa che
esulava dall’ambito medico per ricollocarsi come fatto privato e come scelta autonoma
della persona.
È stato soltanto quando questa difficoltà di relazionarsi con il fumatore è stata interpretata
come espressione di un legame forte con la sostanza, e ci si è interrogati sulla natura di
questo legame, che è avvenuto il grande cambiamento ed è nata la concreta possibilità di
un intervento efficace.
Si è ormai faticosamente capito che l’uso del tabacco è per alcuni aspetti assimilabile ai
fenomeni delle dipendenze. Solo affrontando gli aspetti profondi legati ai comportamenti
di compulsione, di reiterazione e di ricerca di gratificazione si può aiutare il fumatore a
rinunciare alla sostanza e a quello che rappresenta come aiuto, come piacere, come autocura o come espressione di disagio.
Questa guida vuol essere un contributo per approfondire questa visione complessa del
problema fumo e uno strumento di aiuto al medico di Medicina generale nel suo approccio con il fumatore impegnato nella difficile scelta di smettere. Nella consapevolezza che
cimentarsi con i problemi delle dipendenze richiede a noi tutti competenze specifiche
ma anche molta costanza e pazienza, accompagnate dalla fiducia nelle possibilità di un
cambiamento laddove riusciamo a favorirlo con interventi appropriati di informazione e
motivazione.
Pier Guido Nardi
direttore del Sert Venezia terraferma
7
in collaborazione con:
Francesco Blascovich
Emanuela Blundetto
Franco Fabbro
Raffaella Michieli
Annalisa Rainer
Roberto Savi
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
un percorso per aiutare
i pazienti a smettere di
fumare nell’ambulatorio
del medico di
Medicina generale
8
il percorso svolto
nell’azienda Ulss 12 veneziana
gruppo di lavoro
anno 1997
medici di Medicina generale
Francesco Blascovich
Alessandro Di Giulio
Franco Fabbro
Raffaella Michieli
Maurizio Scassola
Sandro Severi
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
unità operativa
Prevenzione dipendenze
Daniela Orlandini
Annarosa Pettenò
All’interno della strategia di intervento nell’ambito della prevenzione e del trattamento delle problematiche fumo-correlate messa in atto dal 1997 dall’azienda
Ulss 12 veneziana (unità operativa Prevenzione dipendenze, ³ p. 70), la figura del
medico di Medicina generale fin dall’inizio ha ricoperto un ruolo importante. Il
coinvolgimento del medico di Medicina generale è necessario per poter incidere
sul fenomeno del fumo di tabacco all’interno della rete territoriale promossa, al
fine di offrire risposte nuove, integrate e coordinate, come raccomandato a livello
internazione dall’Organizzazione mondiale della sanità (oms).
Il medico di Medicina generale risulta essere, infatti, uno dei nodi fondamentali
della comunità, notoriamente il punto di riferimento più importante per la popolazione. In un anno ogni medico di famiglia vede circa il 75 dei propri assistiti
almeno una volta e, per il ruolo che riveste, può fornire consigli personalizzati e
mirati svolgendo un’importante azione educativa per quanto riguarda gli stili di
vita e la maturazione della decisione di smettere di fumare. Infatti diversi studi
evidenziano che le raccomandazioni fornite dal medico di Medicina generale sono
efficaci nel ridurre il numero dei fumatori e che l’efficacia nella modificazione dei
comportamenti dei propri assistiti rispetto all’abitudine al fumo può essere aumentata utilizzando tecniche e strumenti educativi e di counselling standardizzati
e sperimentati.
Alla luce di tali considerazioni, il primo passo è stato la costituzione di un gruppo
di lavoro (1997) composto da operatori dell’unità operativa Prevenzione dipendenze e da alcuni medici di Medicina generale.
Nel corso del tempo il gruppo si è andato arricchendo di altre risorse e collaborazioni e sono state programmate e realizzate numerose iniziative.
gruppo di lavoro
anno 1998
medici di Medicina generale
Alessandro Di Giulio
Franco Fabbro
Maurizio Scassola
Sandro Severi
distretto socio-sanitario
di Marcon e Quarto d’Altino
Federico Munarin
Rossana Brognaro
unità operativa Prevenzione
dipendenze
Pier Guido Nardi
Daniela Orlandini
Annarosa Pettenò
Martina Di Pieri
Daniela Sanavio
Direzione sanitaria
Cristina Potì
Giornata di aggiornamento sul tema Il ruolo del medico di Medicina generale e
del pediatra nella prevenzione del fumo di tabacco (21 marzo 1998), organizzata
dall’unità operativa Prevenzione dipendenze in collaborazione con il distretto sanitario di Marcon e Quarto d’Altino e alcuni medici di Medicina generale.
Ai 46 medici presenti è stato distribuito un questionario per conoscere le loro opinioni, atteggiamenti e valutazioni del fenomeno fumo, in relazione alla propria
esperienza professionale. Tale questionario è stato inviato successivamente anche
ai medici di Medicina generale e ai pediatri di libera scelta assenti. Nel complesso
sono stati raccolti ed elaborati i risultati di 61 questionari. Infine seguiva la possibilità di aderire all’iniziativa Ambulatorio libero dal fumo, che consisteva nell’affiggere una locandina e nel mettere a disposizione dei pazienti materiale informativo
specifico, nel non esporre oggetti associati al fumo (posacenere, accendini, etc.) e,
naturalmente, nel rispettare nel proprio ambulatorio il divieto di fumare.
Da questa iniziativa sono nate delle collaborazioni continuative con alcuni medici
di Medicina generale e il riconoscimento ufficiale da parte dell’azienda Ulss 12
veneziana di un “referente fumo” per i medici di Medicina generale nella figura
di Franco Fabbro.
Allestimento e realizzazione dell’indagine Il medico di Medicina generale e il fumo
di tabacco (1998/1999) grazie al lavoro di un gruppo locale (1998-1999) e a un
finanziamento della Regione del Veneto quale ricerca sanitaria finalizzata. Tale
indagine ha visto coinvolti 32 medici di Medicina generale, pari al 10,8 dei medici di Medicina generale dell’azienda Ulss 12 veneziana, che hanno raccolto ben
2799 questionari tra i propri assistiti. I dati emersi hanno fornito una fotografia
del fenomeno fumo di tabacco nella nostra realtà territoriale (³ p. 46). In data
Collaborazione ai corsi per smettere di fumare. Alcuni medici di Medicina generale partecipano attivamente ai corsi fin dal primo, organizzato a Marcon nel marzo 1997. La loro presenza accanto al conduttore del corso contribuisce a motivare
i partecipanti a scegliere uno stile di vita libero dal fumo, mettendone in evidenza
i vantaggi e i benefici, rassicurando sui sintomi di astinenza dalla nicotina e indicando alcune strategie per fronteggiarli.
Invio dei propri assistiti ai corsi per smettere di fumare.
Partecipazione attiva alle manifestazioni nelle piazze organizzate in occasione
della Giornata mondiale senza tabacco del 2000 e 2002. Azioni di sensibilizzazione della comunità che hanno visto i medici di Medicina generale impegnati
a vario titolo nelle diverse edizioni: dalla premiazione delle classi vincitrici del
concorso europeo Smoke Free Class, alla presenza nello stand per misurare la
capacità respiratoria con la spirometria e per il counselling breve per motivare i
fumatori a smettere.
Giornata di aggiornamento per i medici di Medicina generale organizzato dall’unità operativa Prevenzione dipendenze finalizzato all’apprendimento del counselling per aiutare a smettere di fumare (9 ottobre 1999). Nel corso della giornata
sono stati messi a disposizione dei 15 medici partecipanti opuscoli, locandine e
dépliant informativi specifici. Tale iniziativa ha permesso l’avvio del progetto regionale Come aiutare i pazienti a smettere di fumaree che prevedeva un monitoraggio
di un anno attraverso un registro cartaceo o informatico.
gruppo di lavoro
ricerca sanitaria finalizzata
anno 1998/1999
medici di Medicina generale
Francesco Blascovich
Alessandro Di Giulio
Franco Fabbro
Raffaella Michieli
Maurizio Scassola
Sandro Severi
distretto socio-sanitario di
Marcon e Quarto d’Altino
Rossana Brognaro
Federico Munarin
unità operativa
Prevenzione dipendenze
Luigina Canova
Martina Di Pieri
Fabio Frascone
Daniela Orlandini
Annarosa Pettenò
Applicazione a livello locale della ricerca Il cittadino veneto e i problemi alcol fumocorrelati – Conoscere per cambiaree promossa e finanziata dalla Regione del Veneto (2000-2001). Per la realizzazione di tale ricerca è stata costituita una apposita
commissione scientifica (2000-2001) e l’elaborazione
commissione scientifica ricerca Conoscere per cambiare
statistica e grafica dei dati raccolti è stata affidata a
anno 2000-2001
Roberta Potente, psicologo consulente.
In seguito a due incontri di presentazione svolti uno
Domenico Casagrande servizio Medicina di comunità
per i medici di Venezia e uno per quelli della terraRocco Cacciacarne
ufficio Educazione alla salute
Maurizio Scassola
delegato Ordine provinciale
ferma, hanno aderito alla ricerca 165 medici di Medei medici di Venezia
dicina generale dell’azienda Ulss 12 veneziana (pari
Franco
Fabbro
referente
medici di Medicina generale
al 62,3) che hanno somministrato 4336 questionaper il tabagismo
ri ai propri assistiti nel periodo dal 22 gennaio al 25
Daniela Orlandini
unità operativa Prevenzione dipendenze
febbraio 2001 (³ p. 47). I dati della ricerca sono staPier Guido Nardi
Sert terraferma
ti presentati in occasione di due giornate specifiche
Antonio Fallica
Servizio per le convenzioni
di aggiornamento organizzate a Mestre (12 ottobre
2002) e a Venezia (19 ottobre 2002).
Ricostituzione del gruppo di lavoro (2002-2003) al fine di sviluppare prassi operative concretamente applicabili in ambulatorio dal medico di Medicina generale
per motivare e sostenere i pazienti che desiderano smettere di fumare.
Il gruppo si è riunito per la prima volta nell’aprile del 2002 e in tale occasione ha
definito un programma di azione:
L elaborazione di una proposta di percorso basato sul counselling, attuabile nell’ambulatorio del medico di Medicina generale;
L incontri di aggiornamento rivolti a tutti i medici di Medicina generale per condividere e definire insieme il modello di intervento;
L realizzazione di una breve guida rivolta al medico di Medicina generale con
indicato un percorso base e le strategie efficaci per motivare e accompagnare il
paziente a smettere di fumare.
9
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
29 maggio 1999 è stata organizzata una giornata per la restituzione ai medici di
Medicina generale di una prima analisi statistica dell’indagine epidemiologica.
10
gruppo di lavoro allargato
anno 2002-2003
medici di Medicina generale
Francesco Blascovich
Emanuela Blundetto
Franco Fabbro
Raffaella Michieli
Annalisa Rainer
Roberto Savi
azienda Ulss 12 veneziana
Nei quattro incontri successivi il gruppo ha provveduto a:
L prendere visione della letteratura esistente sull’argomento ed elaborare una
traccia di lavoro da sottoporre a studio e discussione con i colleghi medici nel
corso dell’aggiornamento;
L organizzare due giornate di aggiornamento, sia a Mestre (12 ottobre 2002) che
a Venezia (19 ottobre 2002), alle quali hanno partecipato rispettivamente 17 e
29 medici di Medicina generale. Le discussioni in piccoli gruppi hanno permesso di condividere le esperienze maturate e di adattare le linee di azione alle
diverse realtà del territorio.
L revisionare il percorso elaborato sulla base delle indicazioni emerse nel corso
dell’aggiornamento.
Domenico Casagrande
servizio Medicina di comunità
Pierguido Nardi
Sert terraferma
quattro passi per smettere di fumare
Gianpaolo Pecere
Distretto socio-sanitario n. 1
Daniela Orlandini
unità operativa Prevenzione
dipendenze
Annarosa Pettenò
unità operativa Prevenzione
dipendenze
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Elena Bottignolo
unità operativa Prevenzione
dipendenz
nze
1
Il percorso così definito consiste in quattro “passi”: i primi tre relativi a un’azione
di counselling breve, il quarto con un counselling strutturato in più momenti.
La letteratura scientifica evidenzia che il counselling breve, pur impegnando il medico di Medicina generale dai 3 ai 5 minuti, risulta efficace nel motivare la scelta di
smettere di fumare, permette al medico di arricchire la conoscenza sugli stili di vita
del paziente e di poter “personalizzare” l’intervento in base alla situazione specifica.
Il counselling breve, corrispondente ai primi tre passi, andrebbe applicato ogni
qualvolta fosse possibile, mentre la decisione di procedere con un intervento più
impegnativo dipende dalla scelta del medico di Medicina generale anche in base
alle condizioni del paziene.
fuma o non fuma?
Tale dato dovrebbe essere rilevato dal medico in occasione della raccolta dell’anamnesi e riportato in un apposito spazio creato all’interno della cartella clinica, cartacea o informatizzata, qualora non sia già presente tale voce. La domanda
posta dal proprio medico diventa per l’assistito non fumatore un’occasione per
rinforzare questa scelta, mentre per il fumatore è un primo approccio al problema
e l’aggancio per i passi successivi.
Questa domanda risulta essere
momenti critici per il
particolarmente efficace se popaziente fumatore:
sta in alcune situazioni consiL uso di contraccettivi orali
L HRT – terapia ormonale sostitutiva
derate momenti “critici” nella
L ipercolesterolemia
storia di una persona, momenL diabete
ti nei quali è possibile far leva
L disfunzione erettile
L gravidanza e allattamento
per incidere sulla motivazione
L paternità
a smettere di fumare. Tali moL patologie cardio-vascolari
menti comprendono sia stati
L patologie polmonari
patologici che problemi, situaL asma e allergie
L patologie gastro-intestinali
zioni o condizioni particolari
L ipertensione
(> scheda operativa 2).
L
L
L
L
L
L
L
L
L
patologie ischemiche
patologie ORL
insonnia
assunzione di ansiolitici
problemi odontoiatrici
problemi familiari
prevenzione tumori
richiesta di certificati sportivi
adolescenti
da quanto tempo fuma?
quante sigarette fuma al giorno?
A quale età ha iniziato a fumare, gli anni di fumo attivo e il numero di sigarette
giornaliere sono gli elementi di base per definire le abitudini del fumatore. Anche
le risposte a tali domande dovrebbero essere indicate nella cartella clinica o in un
apposito foglio (> scheda operativa 1). Porre tali domande ha la duplice funzione:
L per il medico di Medicina generale è un inquadramento del problema e della
sua rilevanza nella storia del paziente;
L per l’assistito è l’occasione per soffermarsi su un comportamento che lo accompagna, spesso, da decenni.
per tutti questi motivi deve smettere di fumare
A questo punto è necessario spiegare al fumatore in modo chiaro e “personalizzato”, a fronte di una delle situazioni sopra indicate, la necessità di smettere di
fumare per migliorare la propria salute o per non metterla a rischio, sottolineando
i vantaggi che ne deriverebbero (> scheda operativa 3).
A conclusione di questo passo il medico deve ribadire in modo assertivo “Per tutti
questi motivi Lei deve smettere di fumare” ed eventualmente proporre al paziente
una copia delle schede relative ai consigli per smettere (> schede operative 4 e 5).
2
11
3
desidera smettere di fumare?
Sono stati definiti tre possibili percorsi a seconda della risposta data dal paziente
alla suddetta domanda. Tali percorsi di counselling strutturato riflettono la posizione del fumatore rispetto alla propria motivazione a smettere di fumare e fanno
riferimento al modello transteorico del cambiamento di Prochaska e Di Clemente
(> p. 12).
4
risposta A: sì, vorrei smettere di fumare
Durante lo stesso incontro
II° incontro
Il medico di Medicina generale ac- Si suggeriscono le seguenti azioni:
coglie questa volontà del fumatore L prendere visione del diario compilato dal paziente;
e prosegue con le seguenti azioni:
L se non ha smesso di fumare, fissare il giorno nel quaL rafforzare la decisione del pazienle smettere, possibilmente in tempi ravvicinati, entro
te rassicurandolo che, seppur dif7 giorni, e fare scrivere tale data sul diario;
ficile, smettere di fumare è possiL illustrare in modo chiaro i vantaggi legati a tale scelta
bile e che a riguardo si riportano
(> scheda operativa 8 a titolo di rinforzo);
esempi positivi;
L illustrare al paziente eventuali dispositivi per sosteL misurare la pressione;
nerlo nella sua decisione, come i supporti farmacoL somministrare la versione breve
logici o i corsi per la disassuefazione;
del test di Fagerström per stabiliL evidenziare in modo chiaro e completo i sintomi
re il grado di dipendenza da nicod’astinenza, gli effetti collaterali dello smettere e la
tina (> scheda operativa 6);
loro durata, la possibilità di ricadute (> scheda opeL ffornire al paziente il diario (> scherativa 9);
da operativa 7) e dare indicazioni
L dare suggerimenti personalizzati per tenere sotto
sulla compilazione a casa relativa
controllo il peso (> scheda operativa 10) e per moall’individuazione dei momenti,
dificare lo stile di vita, soprattutto per quanto riguardelle situazioni, delle abitudini
da l’alimentazione e l’attività fisica (anche con suglegate al fumo e dei vantaggi che
gerimenti minimali come, ad esempio, fare le scale
si immagina di ottenere smettenanziché usare l’ascensore, passeggiare dopo cena
do di fumare;
anziché guardare la televisione etc.);
L fissare un incontro dopo 15 giorL fissare un follow-up, dopo 15 giorni circa, personalizni, se possibile su appuntamenzato a seconda della situazione, anche telefonico.
to.
III° incontro (anche telefonico)
Il medico di Medicina generale
valuta con il paziente i seguenti
aspetti:
L il raggiungimento o il mantenimento dello stato di astensione dal fumo;
L l’eventuale terapia farmacologia prescritta nei precedenti
incontri.
Il medico in questa occasione
rinforza ulteriormente la motivazione a non fumare, soprattutto
facendo leva sui benefici immediati già ottenuti con la cessazione del consumo di tabacco.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
A questo punto il medico di Medicina generale può decidere di fermarsi o di continuare l’azione passando ad un counselling strutturato, ovvero al passo 4.
12
risposta C: no, non voglio smettere
risposta B: non so, non ci ho mai pensato
In tal caso il medico di Medicina generale può:
L invitare il paziente a riflettere sulla possibilità di smettere di fumare;
L rafforzare il messaggio verbale dando al paziente un
promemoria scritto quale “prescrizione” che gli ricordi la
possibilità di smettere di fumare.
In questa situazione il medico dovrà fare particolare attenzione agli alibi tipici del fumatore (> scheda operativa 5).
cio motivazionale, il medico di Medicina generale deve
accettare la situazione senza colpevolizzare il paziente e
suggerire di provare a ridurre il numero di sigarette, mettendo in evidenza i vantaggi di tale scelta.
In occasioni successive può essere ripreso il discorso in
base alla motivazione del paziente.
Quando il paziente si ripresenta all’ambulatorio del medico
di Medicina generale per un qualsivoglia motivo, è possibile riprendere il discorso e valutare lo stadio motivazionale
al cambiamento.
ricapitolando
Si ribadisce la necessità che il medico prenda in considerazione:
L l’efficacia del counselling breve (> pp. 52-58);
L i vantaggi, ma anche i sintomi di astinenza e gli effetti collaterali legati allo
smettere (> scheda operativa 12);
L i supporti farmacologici (> p. 14-16);
L l’importanza di valorizzare e rafforzare un più sano stile di vita.
approccio motivazionale
1
Prochaska e Di Clemente1 hanno elaborato un modello transteorico secondo il
quale il processo di cambiamento dei problemi comportamentali si svolge attraverso un percorso a stadi discreti. Tale modello dimostra, quindi, che non tutti i
pazienti sono egualmente pronti a modificare il loro comportamento in un dato
momento.
stadi del modello Prochaska e Di Clemente
de
C.C. Di Clemente et al.,
The Process of Smoking
Cessation: an Analysis
of Recontemplation,
Contemplation and
Preparation Stages, “Journal
of Consulting and Clinical
Psychology” 1991, 59:295-304.
r
te
mi
nazione
az
i
on
e
mp
nt
e
nt
im
o
ricaduta
co
precontemplazione
manten
lazione
e
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
L i momenti critici sui quali far leva, anche comprensivi del rischio di patologie fumo-correlate (> scheda operativa 13);
uscita definitiva
13
precontemplazione Il fumatore è solidamente attaccato alla sua abitudine e non
intende modificare tale comportamento ad alto rischio nel prossimo futuro, ossia
nei sei mesi successivi. Il fumo non costituisce per lui in questo momento un
problema o almeno non quanto per le persone che lo circondano; è convinto che
gli aspetti piacevoli e positivi superino quelli negativi o che il comportamento
possa essere controllato (“smetto quando voglio”). In tale momento, quindi, non
è disposto ad accogliere alcuna sollecitazione a smettere di fumare.
contemplazione Il fumatore è seriamente intenzionato a smettere di fumare,
ma nonostante questa intenzione non è pronto ad agire e soppesa i pro e i contro
che tale cambiamento comporterebbe; comincia a considerare i problemi attuali e
futuri legati al fumo; comincia a rendersi conto che smettere di fumare potrebbe
avere degli effetti positivi. L’incertezza si manifesta con ansia, atteggiamenti conflittuali, sofferenza.
determinazione In tale fase il fumatore acquisisce consapevolezza sull’impor-
tanza dello smettere di fumare e si propone di agire nel futuro prossimo, entro il
mese successivo. Comincia a chiedersi come fare e a elaborare un piano d’azione
seguito solitamente da alcuni modesti cambiamenti comportamentali, come una
riduzione del numero delle sigarette fumate al giorno. Per raggiungere l’obiettivo
è necessario definirlo in modo chiaro, impegnarsi fortemente e ponderare attentamente le strategie possibili da adottare.
Si tratta di modificare un comportamento acquisito per strutturare un nuovo
stile di vita e una nuova immagine di sé. Questo processo richiede un notevole
sforzo mentale ed emotivo che rende tale fase estremamente complessa in quanto
entrano in gioco molti fattori intrapersonali, interpersonali e ambientali che sono
determinanti perché il nuovo comportamento possa consolidarsi (3-6 mesi).
mantenimento Inizia una volta che il cambiamento si è consolidato, oltre i
sei mesi, e si caratterizza per l’impegno da parte del paziente di mantenere e di
integrare completamente e stabilmente questo cambiamento nel proprio stile
di vita.
ricaduta La ricaduta è un fenomeno “fisiologico” nel ciclo dei disturbi comporta-
mentali e segnatamente nel campo delle dipendenze ovvero quando una persona
cerca di modificare un comportamento strutturato e radicato nel tempo. In media
i fumatori fanno 3-7 tentativi prima di riuscire a smettere definitivamente. Ogni
tentativo rappresenta un’esperienza che può aumentare le abilità e le strategie acquisite, ma può anche concorrere all’instaurarsi di un senso di colpa e di sfiducia
per aver infranto l’impegno preso con se stessi e con il medico.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
azione In tale fase il fumatore mette in atto il piano di azione programmato.
14
indicazioni farmacologiche
a cura di
Emanuela Blundetto
Franco Fabbro
Annalisa Rainer
medici di Medicina generale
dell’azienda Ulss 12 veneziana
Il processo che può condurre a smettere di fumare è caratterizzato da:
L apprendimento (sviluppo di capacità imitative verso stili di vita liberi dal
fumo);
L rimozione (quotidianità vissuta in un contesto che sostiene e impone uno
stile di vita libero dal fumo);
L estinzionee (risultato dell’efficienza delle prime due fasi).
Una forte motivazione è il requisito necessario ma non sufficiente per smettere di
fumare in quanto non sempre si ha a disposizione la necessaria forza di volontà
nel momento in cui se ne ha maggiore bisogno. In tale contesto le terapie farmacologiche possono rappresentare un valido supporto nella disassuefazione del
fumatore.
Sono disponibili due strade: quella dei farmaci di prima scelta e quella dei farmaci
di seconda scelta.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
farmaci di prima scelta
I sostitutivi della nicotina
La terapia sostitutiva della nicotina parte dal presupposto di fornire una fonte
alternativa di nicotina a coloro che desiderino smettere di fumare, in modo tale
che si trovino a fronteggiare la sola dipendenza psicologica.
Questa terapia deve essere iniziata lo stesso giorno in cui si smette di fumare, al
mattino appena svegli, e va mantenuta ogni giorno, riducendo periodicamente le
dosi senza superare i tre mesi di trattamento.
La sostanza più utilizzata è il polacrile di nicotina che si trova in commercio sotto
forma di chewingum, pastiglie da succhiare, cerotto transdermico, inalazioni o
compresse sublinguali. Tutti comportano, dall’inizio del trattamento, la riduzione
sistematica dei livelli di nicotina. Per tre formulazioni (inalatore e gomme da 2 mg)
il massimo livello di efficacia si raggiunge nell’arco di pochi minuti, mentre per i
cerotti transdermici il valore massimo è raggiunto dopo circa 8 ore.
Le meta-analisi effettuate per queste terapie sostitutive hanno dimostrato che
possono essere efficaci nell’aiutare i soggetti che vogliono smettere di fumare.
Nicotinosimili.
tipo di formulazione
dosaggio
vantaggi
svantaggi
cerotti transdermici
Nicotinell da 7, 14 e 21 mg/pezzo
per rispettivi 10, 20 e 30 cmq
NiQuitinCQ da 7, 14 e 21 mg
Nicorette da 5, 10 e 15 mg/pezzo
per rispettivi 10, 20 e 30 cmq
iniziare con alti dosaggi se
il soggetto è un forte fumatore
e proseguire per 3 mesi
(rimuovere alla sera se causa
di insonnia)
la via migliore di
somministrazione per la
biodisponibilità ottimale,
buona compliance rapida
possibili disturbi del sonno
con le formulazioni 24 ore,
difficoltà di reperimento in
farmacia per scadenza del
principio attivo
chewingum
Nicorette da 2 e 4 mg
Nicorette Mint da 2, 4 mg
8-12 pezzi/die (1/ora)
buona accettabilità da parte
del paziente
rapido assorbimento ma
anche rapida eliminazione,
negativa immagine sociale
inalazioni
Nicorette Inhaler
(capsule da 10 mg)
1-2 inalazioni al bisogno,
4-10 cartucce/die
per chi è legato al rito e alla
gestualità della sigaretta
non discreto,
bruciore alla gola
compresse sublinguali
Nicorette Microtab 2 mg
1 compressa ogni 1-2 ore
alternativa più discreta
della gomma da masticare
non va inghiottita,
irritazione alla bocca
e alla gola
pastiglie da succhiare
Nicotinel Mint da 2 e 4 mg
NiQuitinCQ da 2 e 4 mg
1 pastiglia ogni 2-4 ore
alternativa più discreta
della gomma da masticare
irritazione alla bocca
e alla gola
15
gomma 4 mg
da 4 a 5
da 6 a 8
da 9 a 15
Il bupropione
Il bupropione viene somministrato come sintomatico nella fase di disintossicazione. Si tratta di un farmaco originariamente usato come antidepressivo che,
assunto oralmente e inserito in un adeguato programma di supporto, si è rivelato
un efficace trattamento per smettere di fumare. È disponibile in farmacia a seguito
di prescrizione da parte del medico, che valuterà se il paziente può assumere il
farmaco o meno; ad esempio, il bupropione è controindicato in caso di epilessia,
disordini alimentari come anoressia e bulimia, o di accertata allergia a esso; inoltre, non è raccomandato per donne in stato di gravidanza o che stanno allattando
al seno. Sotto stretto controllo medico può essere usato anche in combinazione
con i sostitutivi della nicotina.
tipo di formulazione
dosaggio
vantaggi
svantaggi
compresse da 150 mg
1 compressa/die per 6 gg.
prima di smettere di fumare
poi 2 compresse/die per 7-12
settimane
nei forti fumatori
riduce le ricadute
e il craving cioè il
desiderio impellente
di fumare
nel 35-40 dei casi provoca insonnia e nel
10 secchezza delle fauci; può determinare
orticaria, rash, nausea, sensazione di
instabilità, angioedema, crisi convulsive;
è controindicato se vi sono epilessia, storia di
convulsioni, anoressia, cirrosi epatica, disturbi
bipolari e in persone che assumono anti-mao.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
In particolare, i risultati migliori si sono ottenuti con il cerotti alla nicotina
cerotto
cerotto transdermico. Esso è disponibile in farmacia in n. sigarette /die
meno di 10
da 5 a 10 mg
diversi formati, offre la sicurezza del rilascio costante del- da 10 a 20
da 14-15 mg
la nicotina ed evita l’aspetto antiestetico del masticare la più di 20
da 15-21 mg
gomma. È consigliabile iniziare con la dose più elevata
corrispondente al numero di sigarette fumate per 4 set- gomme da masticare
gomma 2 mg
timane e poi scalare in modo graduale, tenendo sempre n. sigarette/die
meno
di
10
da
7a8
presente il consumo precedente di tabacco, e rimuovendo
da 10 a 20
da 9 a 15
il cerotto alla sera o comunque dopo 16 ore.
più di 20
più di 15
effetti collaterali Sono possibili disturbi del sonno, reazioni cutanee locali, cefalea, nausea, bruciore allo stomaco
e singhiozzo.
precauzioni È necessaria cautela in caso di disturbi gastrointestinali, infarto del
miocardio recente (entro 2 settimane), aritmie maggiori, angina ingravescente,
accidenti cerebrovascolari.
controindicazioni Sono legate all’ipersensibilità, all’ipertiroidismo e al feocromocitoma. Infine il cerotto non deve essere usato in zone pelose perché verrebbe
ridotto l’assorbimento di nicotina, né in zone rasate, per non correre il rischio di
aumentarlo.
La gomma da masticare permette di autoregolare la dose di nicotina assunta; occorre però ricordare che sono necessari 15 atti masticatori per liberare la nicotina
e che ogni gomma deve essere masticata per circa 20-30 minuti. Bisogna inoltre
evitare di bere prima o dopo la masticazione, per non alterare il ph della saliva e
quindi rischiare di ridurre l’assorbimento della nicotina.
Tutti gli studi concludono che è comunque necessario associare alla terapia sostitutiva un’azione di counselling e per i casi più complessi una terapia comportamentale.
16
farmaci di seconda scelta
clonidina
L’utilizzo di questo farmaco antipertensivo nell’astinenza da nicotina non presenta sinora risultati che ne giustifichino la scelta. La depressione e la sonnolenza
sono suoi effetti collaterali, perciò se la clonidina è in grado di risolvere qualcuno
dei sintomi dell’astinenza, il suo impiego va inserito in un preciso programma di
trattamento.
come agisce
Agonista alfa adrenergico ad azione centrale.
posologia e dosaggi
10-17 mg/kg/die in dosi refratte per le compresse oppure cerotti 1-2 mg (0,15-0,75 mg/kg/die).
effetti collaterali
Secchezza della bocca, sedazione, ipotensione ortostatica, capogiri, sonnolenza.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
ansiolitici
L’impiego di meprobamato o, più recentemente, di benzodiazepine risulta basato
su studi non controllati; d’altronde non è chiaro come un farmaco specificamente
ansiolitico possa essere efficace nel trattamento di entrambi i tipi di ansia, quella
comportamentale e quella indotta dalla mancanza di nicotina. Ancora più oscuro
appare l’uso del buspirone, un ansiolitico non benzodiazepinico, che si è dimostrato privo di effetti sull’astinenza.
1
A.V. Prochaska, M.J.Weaver,
R.T. Keller,
r G.E. Fryer,
r
P.A. Licari, D. Lofaso,
A Randomized Trial of
Nortriptyline for Smoking
Cessation, “Archives of Internal
Medicine”, 12 ottobre 1998,
158(18): 2035-2039.
2
G. Invernizzi, Real-Time
Measurement of Particulate
Matter Produced by
Environmental Tobacco Smoke:
a New Way to Monitor Indoor
Air Quality, simg.
antidepressivi
Dato che la depressione è spesso presente nel fumatore, e può acuirsi nei tentativi
di disassuefazione, gli antidepressivi sembrano una categoria di farmaci da tenere
in considerazione.
La nortriptilina è risultata efficace in un programma per la cessazione del fumo
che porta la firma di A.V. Prochaska1, vera autorità nel campo della psicologia del
fumatore e ideatore del cosiddetto “anello di Prochaska” (³ pp. 12-13). In questo
studio randomizzato in doppio cieco controllato con placebo, i candidati a smettere venivano trattati con nortriptilina a dosi di 25 mg/die a partire da 10 giorni
prima di smettere, con incremento fino a 75 mg/die nel corso del programma, che
prevedeva 2 sedute di terapia comportamentale collettiva. I risultati (controllati
biochimicamente) hanno dimostrato una percentuale di stop al fumo a sei mesi
del 14 nel gruppo trattato, contro il 3 nel gruppo placebo. Dunque un risultato non disprezzabile, anche se vanno messi in conto i frequenti effetti collaterali
(secchezza della bocca nel 64 e disgeusia nel 20 dei soggetti2).
come agisce
antidepressivo triciclico
posologia e dosaggi
75-100 mg/die
effetti collaterali
cardiotossicità, secchezza della bocca, offuscamento della vista,
ritenzione urinaria, ipotensione ortostatica, capogiri, aumento della sudorazione
altri strumenti di supporto
17
Il medico di ffamiglia può incontrare situazioni particolarmente bisognose di sostegno intensivo e per tale motivo può inviare il paziente a un corso per smettere
di fumare. Un altro ausilio da utilizzare in ambulatorio è quello di proporre ai
propri assistiti di partecipare a Smetti & vinci, concorso biennale a premi (anni
2000, 2002 e 2004). Per questo l’unità operativa Prevenzione dipendenze si è fatta
carico di inviare il materiale relativo a tale concorso (dépliant e manifesti) fornito
dalla Regione del Veneto a tutti i medici di Medicina generale, ai servizi distrettuali e ai reparti ospedalieri dell’azienda Ulss 12 veneziana.
L’unità operativa Prevenzione dipendenze ha adottato, secondo le indicazioni
della Regione del Veneto, un trattamento intensivo specialistico per la disassuefazione dal fumo di tabacco, ovvero un approccio psicologico di tipo cognitivocomportamentale di gruppo, i cosiddetti corsi per smettere di fumare. Si tratta
di un metodo consolidato e di comprovata efficacia: esperienze condotte da più
parti confermano che partecipare ad un gruppo nel quale le persone condividono
tra loro impegno ed obiettivi, permette più facilmente di smettere di fumare e di
mantenere nel tempo tale scelta positiva.
I gruppi sono condotti da uno psicologo esperto in materia, con un massimo di
25 partecipanti. Accanto all’intervento di counselling strutturato messo in atto dal
medico di Medicina generale, si può prescrivere al paziente fumatore la partecipazione ad un corso. I corsi sono rivolti a fumatori che:
L manifestano particolari difficoltà a raggiungere la completa astinenza dal fumo,
senza distinzione di sesso, età, intensità dell’abitudine al fumo (numero di sigarette fumate) e punteggio ottenuto al test di Fagerström;
L presentano difficoltà a mantenere l’astinenza nel tempo.
Il corso è strutturato in tre parti, che prevedono compessivamente tredici incontri
di due ore ciascuno.
fase intensiva composta di cinque incontri consecutivi, dal lunedì al venerdì.
Ogni incontro si apre con una breve parte informativa riguardante il ffumo e i benefici dello smettere di fumare e di uno stile di vita sano, seguita da una discussione e un confronto in gruppo, condotti da uno psicologo, al fine di modificare gli
atteggiamenti e i comportamenti relativi al fumo. Il fine consiste nell’analizzare e
nel far riflettere sui significati personali e collettivi attribuiti al fumo, nel rafforzare
le motivazioni personali che portano alla scelta di smettere di fumare sancita dalla
sottoscrizione del contratto di astensione dal fumo, nell’affrontare ed elaborare le
paure legate alla cessazione, nel valorizzare i benefici che si ottengono smettendo
di fumare, nel promuovere un clima di collaborazione e di aiuto reciproco. Attraverso rinforzi positivi quali l’approvazione, il sostegno, la valorizzazione dei
successi quotidiani, l’identificazione di auto-ricompense, si contribuisce ad aumentare e rafforzare l’autostima.
fase di sostegno composta da sette incontri a cadenza prima bisettimanale e poi
settimanale allo scopo di rafforzare e mantenere nel tempo la decisione di smettere
di fumare e prevenire le ricadute. Grazie al supporto di gruppo vengono identificate le situazioni a rischio e le strategie utili per la gestione della ricaduta, oltre
all’elaborazione della nuova immagine di sé che emerge dalla nuova esperienza di
non fumatore.
fase di follow-up composta da un primo incontro a distanza di un mese e di
successivi quattro incontri ogni sei mesi per due anni. I follow-up vengono svolti
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
corsi per smettere di fumare
18
corsi per smettere di fumare
data
luogo
conduttore
n. partecipanti
in collaborazione con i medici di Medicina generale e il distretto socio-sanitario di Marcon e Quarto d’Altino, Comune di Marcon
marzo 1997
Marcon
Daniela Sanavio e Rossana Brognaro
9
maggio 1998
Mestre Chirignago
Daniela Sanavio e Annarosa Pettenò
42
ottobre 1998
Mestre Chirignago
Annarosa Pettenò e Martina Di Pieri
33
gennaio 1999
Mestre Chirignago
Annarosa Pettenò
25
ottobre 1999
Mestre Chirignago
Annarosa Pettenò
26
ottobre 2001
Marghera
Annarosa Pettenò
25
in collaborazione con i medici di Medicina generale e il distretto socio-sanitario di Venezia centro storico
dicembre 2001
Venezia
Martina Di Pieri
14
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
in collaborazione con i medici di Medicina generale e l’unità operativa dii Cardiologia e Amici del cuore di Venezia
maggio 2004
Venezia
Annarosa Pettenò
22
settembre 2004
Venezia
Annarosa Pettenò
22
aprile 2005
Venezia
Annarosa Pettenò
20
attraverso un incontro di gruppo per permettere di condividere le esperienze vissute nel periodo trascorso, di verificare e discutere in gruppo problemi e difficoltà
incontrate, e anche i successi ottenuti. Nel caso la persona sia assente all’incontro,
il follow-up viene svolto telefonicamente.
Dal 1997 ad oggi l’unità operativa Prevenzione dipendenze ha organizzato direttamente o ha fornito la propria collaborazione per la realizzazione di dieci corsi che
hanno coinvolto complessivamente 238 persone.
Le percentuali di successo riportate dai corsi per smettere di fumare secondo la
stima della Regione del Veneto oscillano dal 20 al 40 di astinenti a distanza di
un anno. La percentuale di persone che hanno smesso di fumare nei corsi svolti
nell’azienda Ulss 12 veneziana sono del 33 a 12 mesi.
Dai risultati emersi possiamo osservare che il periodo più critico per le ricadute
sembra essere il primo anno, mentre nel secondo anno si nota un assestamento
nel numero di ex fumatori. Inoltre, ci sembra importante sottolineare ciò che non
emerge da queste percentuali e cioè il lavoro svolto a livello motivazionale. Benché
alcune persone non abbiano smesso durante il corso, hanno maturato comunque
una maggiore consapevolezza e hanno ridotto alcuni comportamenti dannosi per
gli altri (fumo passivo).
Astensione dal tabacco.
58%
45%
33%
32%
31%
fine corso
dope 6 mesi
dopo 12 mesi
dopo 18 mesi
dopo 24 mesi
19
smetti & vinci
tratto da www.smettievinci.it
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Smetti & vinci è un concorso internazionale a premi per fumatori ai quali si chiede
di smettere di fumare per tutto il mese di maggio. Chi desidera partecipare deve
compilare una scheda e trovare un testimone (solitamente il medico di famiglia o
un altro operatore sanitario) che garantisca l’astinenza dal fumo per tutto il periodo del concorso. Al termine delle quattro settimane vengono estratti i vincitori e il
comitato organizzatore effettua una verifica attraverso il testimone e due test non
invasivi (uno per misurare il valore di monossido di carbonio nel respiro, l’altro la
quantità di cotinina presente nelle urine).
Il concorso Smetti & vincii non si svolge solo in Italia: l’iniziativa denominata Quit
and Win è nata negli anni ottanta ed è stata organizzata a livello internazionale in
sei edizioni (1994, 1996, 1998, 2000, 2002 e 2004) dal ktl (Istituto nazionale per
la sanità pubblica finlandese) con il supporto dell’oms.
L’Italia ha aderito all’iniziativa per la prima volta nel 1998 con la sola partecipazione della Regione del Veneto. Nel 2004 hanno aderito: Veneto, Emilia Romagna,
Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, otto aziende sanitarie locali Lombarde
(Pavia, Como, Lecco, Cremona, Sondrio, Bergamo, Varese e Lodi), tre del Friuli
(Trieste, Gorizia e Pordenone) e quellaa di Brindisi. A quest’ultima edizione italiana – che ha visto il patrocinio dell’oms, dell’Osservatorio fumo, alcol e droga
(Istituto superiore di sanità), della Lega italiana per la lotta contro i tumori, della
Federfarma, di Assofarm, della Federazione italiana contro le malattie polmonari
sociali e la tubercolosi e della Rete italiana città sane dell’oms – hanno partecipato
8172 fumatori.
L’aspetto più importante è la dimostrazione dell’efficacia del concorso, verificata
in tutte le precedenti edizioni attraverso un follow-up standardizzato: dopo un
anno la percentuale media di successo era del 20. Un risultato di grande rilievo
se pensiamo che ogni anno meno del 3 dei fumatori riesce a smettere da solo.
All’edizione italiana del 2002 hanno partecipato 6368 fumatori. Al follow-up, effettuato su un campione di 1000 partecipanti, addiritturaa il 36 (pari a 2300
fumatori) riferiva un’astinenza continuativa a un anno dal concorso.
Il concorso Smetti & vincii è un modo innovativo di fare promozione alla salute
con le stesse tecniche di comunicazione delle multinazionali che promuovono le
sigarette. È ormai dimostrato infatti che i messaggi positivi (i benefici derivanti
dallo smettere) sono molto più efficaci di quelli “terroristici” (i danni del tabagismo), sia sul piano dei consigli personali al fumatore sia negli interventi di comunitàà con informazioni diffuse attraverso i media alla popolazione.
le schede operative
Al fine di rendere più completa la proposta del percorso in 4 passi (> p. 10)
10) sono state
predisposte delle schede operative che possono essere agevolmente fotocopiate o stampate
direttamente scaricandole dal sito www.
www.ulss12.ve
ulss12.ve.it
.it
M Schede che contengono degli strumenti utilizzabili dal medico per inquadrare
meglio il caso e seguirlo nel suo percorso.
P Schede direttamente utilizzabili dal fumatore e il cui contenuto aiuta
il medico nella gestione terapeutica.
C Schede con consigli da fornire al fumatore durante il suo percorso di disassuefazione e che
possono essere utilizzate a integrazione delle indicazioni specifiche fornite dal medico.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
dati personali M
momenti critici sui quali far leva M
vantaggi dello smettere di fumare C
10 consigli per smettere di fumare C
indicazioni comportamentali M
test di Fagerström P
diario del fumatore P
perché smettere di fumare C
ricaduta: alcuni consigli C
tenere sotto controllo il peso C
quanto costa fumare? P
criteri diagnostici M
le carte del rischio M
scheda
a cura del
Gruppo di lavoro fumo e dei
medici di Medicina generale
dell’azienda Ulss 12 veneziana

dati personali
nome e cognome
data di nascita
a quanti anni ha iniziato a fumare?
quante sigarette fuma al giorno?
che sigarette fuma?
quante volte ha cercato di smettere?
fattori di rischio
vantaggi attesi
cardiovascolare
Q no
Q sì
polmonare
Q no
Q sì
obesità/sovrappeso
Q no
Q sì
dislipidemia
Q no
Q sì
diabete mellito
Q no
Q sì
contraccezione
Q no
Q sì
sedentarietà
Q no
Q sì
altri
data di compilazione della scheda
prossimo appuntamento
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
telefono
scheda
momenti critici sui quali far leva
Di seguito vengono elencate le situazioni a particolare rischio per il paziente
fumatore che vanno considerate come momenti critici nella storia della
persona sui quali far leva per incidere sulla decisione di smettere di fumare:
Q
uso di contraccettivi orali
Q
HRT  terapia ormonale sostitutiva
Q
ipercolesterolemia
Q
diabete
Q
disfunzione erettile
Q
gravidanza e allattamento
Q
paternità
Q
patologie cardio-vascolari
Q
patologie polmonari
Q
asma e allergie
Q
patologie gastro-intestinali
Q
ipertensione
Q
patologie ischemiche
Q
patologie ORL
Q
insonnia
Q
uso di ansiolitici
Q
problemi odontoiatrici
Q
problemi familiari
Q
prevenzione tumori
Q
richiesta di certificati sportivi
Q
adolescenti

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
a cura del
Gruppo di lavoro fumo e dei
medici di Medicina generale
dell’azienda Ulss 12 veneziana
scheda
a cura di
Franco Fabbro del Gruppo
di lavoro fumo e medico di
Medicina generale dell’azienda
Ulss 12 veneziana
vantaggi dello smettere di fumare
Smettere di fumare produce, nelle situazioni specifiche qui indicate,

i seguenti effetti positivi:
contraccettivi riduce i rischi tromboembolici
HRT – terapia ormonale sostitutiva riduce i rischi tromboembolici
ipercolesterolemia innalza il colesterolo HDL
diabete riduce l’incidenza della malattia
impotenza minor rischio e minor incidenza
gravidanza maggiore peso del feto (da 40 a 400 grammi), minore abortività
menopausa innalzamento dell’età
patologie cardiovascolari riduce di 1,7 volte il rischio di coronaropatie
di fumare
aumenta
patologie polmonari riduce di 6,1 volte bronchite ed enfisema;
riduce di 10,8 volte nel fumatore moderato e di 30 volte nel forte fumatore
il rischio di tumore del polmone
patologie gastrointestinali riduce di 2,8 volte il rischio di ulcera peptica
l’aspettativa
di vita di
5,8 anni
ipertensione riduce di 1,5 volte il rischio
patologie ORL riduce di 3,4 volte il rischio di cancro della bocca e di 5,4 volte
il cancro della laringe
prevenzione di altri tumori riduce di 1,9 volte il rischio di cancro della vescica
e di 1,5 quello del rene.
Smettere di fumare a 50 anni evita i due terzi del rischio cumulativo di tumore
del polmone e smettere a 40 anni evita la quasi totalità del rischio di cancro,
oltre che di malattie vascolari e respiratorie.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
smettere
scheda
10 consigli per smettere di fumare
1
Smettere completamente da un giorno all’altro.
Decidere il giorno in cui si vuole smettere.
2
Eliminare ogni pacchetto di sigarette, ogni accendino e tutti gli
oggetti che possono ricordare il fumo: è noto che la sigaretta
o il pacchetto superstite sono spesso causa di ricaduta.
3
Cercare l’aiuto e il sostegno dei familiari e dei colleghi di
lavoro. Informarli della decisione di smettere e chiedere la loro
collaborazione.
4
Individuare tutte le circostanze che venivano associate alla sigaretta
(caffè/sigaretta, pausa lavoro/sigaretta, televisione/sigaretta) e
mantenere alta l’ attenzione in queste occasioni. Imparare ad
affrontarle in modo nuovo, scoprendo altri motivi di piacere.
5
Se la voglia di fumare è forte (la crisi, in realtà, dura solo 3-5 minuti),
bere molta acqua, fare alcune profonde inspirazioni e ripassare o
rileggere le ragioni che hanno portato a smettere.
6
La difficoltà a rilassarsi o a concentrarsi e altri disturbi sono legati
alla dipendenza da nicotina e durano poche settimane.
Chiedere consiglio al medico di fiducia.
7
Cercare di frequentare ambienti in cui non si fuma ed evitare
per i primi tempi la compagnia di fumatori.
8
Aumentare l’attività sportiva o motoria. Mangiare leggero,
consumare molta frutta e verdura, evitare alcol e caffè.
9
L’eventuale tendenza a ingrassare può essere tenuta sotto controllo:
è dovuta per lo più al fatto che si tende a sostituire la sigaretta
con il cibo.
10
È vero che la maggior parte dei fumatori smette solo dopo alcuni
tentativi, ma occorre ricordare che ogni tentativo è diverso dal
precedente e questo potrebbe essere quello buono.

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
tratto da
www.smettievinci.it
scheda
indicazioni comportamentali
Per affrontare le situazioni che potrebbero presentarsi in seguito alla cessazione del
consumo di sigarette è necessario che il paziente sia adeguatamente preparato.

/
aumento di peso
È una preoccupazione molto frequente per chi decide di smettere di fumare, soprattutto per le donne: a volte è il più importante dei motivi per cui si ritorna
a fumare. L’aumento di peso non è superiore ai 2-3 chili e comunque non tutti
ingrassano. Non è necessario seguire una dieta rigida che, soprattutto nelle prime
settimane, sarebbe troppo difficile da sostenere; è più importante cambiare gradualmente le proprie abitudini alimentari. Ecco delle semplici regole:
L mangiare con tranquillità, lentamente: il senso di sazietà, infatti, insorge dopo circa
15 minuti;
L preferire frutta e verdura fresche e cibi cotti alla griglia o bolliti;
L consumare caramelle e gomme senza zucchero;
L bere molta acqua;
L comprare e consumare per abitudine cibi a basso contenuto calorico;
L evitare di smettere di fumare in prossimità di un periodo di festività o di vacanza: in
queste occasioni, infatti, si tende sempre a mangiare più del necessario;
L bere un bicchiere di acqua prima dei pasti (si può far notare al paziente che i cibi sembreranno avere un altro sapore e gli odori saranno molto più intensi di prima);
L praticare attività fisica, anche minima: salire le scale a piedi, andare in bicicletta, scendere dall’autobus una fermata prima del necessario, parcheggiare l’auto un po’ più lontano
del solito, in modo da camminare almeno trenta minuti al dì a passo svelto.
stipsi
Alcune persone, smettendo di fumare, riferiscono di andare incontro a stipsi.
Ciò è superabile:
L bevendo molta acqua;
L mangiando cibi ricchi di fibre (frutta, verdura e alimenti integrali) che aiutano anche
a disintossicare l’organismo;
L Facendo un po’ di attività fisica, anche leggera, ogni giorno;
L Se il problema persiste, si può eventualmente fornire un aiuto con rimedi
farmacologici per brevi periodi di tempo.
disturbi del sonno
Alcune persone lamentano disturbi del sonno dopo aver smesso di fumare.
Per evitare ciò è utile:
L non bere il caffè dopo cena e ridurre il consumo di bevande ricche di caffeina, come
tè e Coca Cola;
L bere un bicchiere di latte caldo prima di coricarsi.
Irritabilità e difficoltà di concentrazione
Possono presentarsi nel 50-75 delle persone che smettono di fumare. Tali fenomeni in genere raggiungono la loro massima intensità nelle prime due settimane e
scompaiono nel giro di un mese. Per evitare questi problemi può essere utile:
L prendersi delle piccole pause durante l’attività quotidiana e cercare di riposare un po’
durante il giorno;
L dormire più ore rispetto al solito durante la notte, in modo da essere più riposati
durante la giornata.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
a cura del
Gruppo di lavoro fumo e dei
medici di Medicina generale
dell’azienda Ulss 12 veneziana
scheda
Bisogna inoltre far presente al paziente che consumare alcol, anche in piccole
quantità, può far sentire la necessità impellente di fumare. Pertanto è consigliabile
evitare gli alcolici nelle prime settimane dopo la cessazione del fumo, anche perché bere riduce l’autocontrollo.
Altre situazioni difficili da gestire, perché associate alla sigaretta, possono essere:
il risveglio mattutino, il dopocena (soprattutto se in compagnia di amici), una telefonata, guidare l’automobile (soprattutto per lunghi viaggi o come passeggero),
guardare la televisione in relax o in compagnia di amici.
Ciò avviene perché la nicotina può dare una sensazione di rilassamento che ben si
associa a questi momenti.
/
alibi del fumatore
non ce la posso fare, non ho abbastanza forza di volontà
Si tratta di una sfida importante, troppo importante perché si possa gettare la
spugna senza tentare seriamente. Smettere di fumare, in quanto impegnativo, ti
permette di acquistare maggiore fiducia in te stesso, di aumentare il tuo orgoglio
e l’ammirazione di parenti e amici.
Rivedi le ragioni che ti hanno portato a questa decisione, analizza le situazioni di
maggior desiderio del fumo e cerca alcune strategie per superare questi momenti
di difficoltà, perché smettere di fumare è possibile con una buona organizzazione
e non dipende solo dalla forza di volontà, ma dalla capacità di reinventare il proprio stile di vita.
aumenterò di peso
È opportuno aumentare da subito l’attività fisica e scegliere più frutta e verdura
fresca, bere più acqua e mangiare lentamente.
sono irrequieto, ansioso e ho difficoltà nel dormire
Questi sono dei sintomi d’astinenza da nicotina e sono del tutto transitori, si
superano spontaneamente in poche settimane. Occorre ridurre il numero di caffè
nell’arco della giornata ed evitare quello dopo cena, prenditi delle piccole pause
durante il lavoro, fai delle brevi passeggiate o dei respiri profondi.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
a cura di
Emanuela Blundetto
del Gruppo di lavoro fumo
e medico di Medicina generale
dell’azienda Ulss 12 veneziana

scheda
comportamenti che possono aiutare a scongiurare la ripresa del fumo

/
L Rileggere la lista delle ragioni per le quali si ha deciso di smettere di fumare
per ricordare quanto è importante questa scelta.
L Buttare via sigarette, accendini e nascondere il portacenere: è inutile
smettere riducendo il numero di sigarette o fumandone di più leggere.
L Se si sente la mancanza della sigaretta tra le dita, tenere le mani incrociate
o occupate a giocherellare con piccoli oggetti (penna, chiavi, etc.).
L Tutte le volte che si prova una forte tentazione a fumare, contare fino a
cento, fare lunghe inspirazioni ed espirazioni, rileggere le motivazioni per
smettere di fumare.
L Se si sente il desiderio di fumare, masticare caramelle e gomme senza
zucchero.
L Bere molti liquidi non zuccherati e non gasati, acqua e succhi di frutta,
specialmente all’inizio dei pasti.
L Aumentare il consumo di frutta e verdura. Se si sente il bisogno di mangiare
qualcosa tra i pasti, accontentarsi di un frutto, un pacchetto di crackers o
due-tre grissini.
L Alzarsi subito da tavola, lavarsi i denti, fare una passeggiata o tenersi
comunque occupati in un modo piacevole (andare al cinema, praticare un
hobby, etc.).
L Pulire accuratamente l’auto, la casa e gli indumenti, in modo da togliere ogni
odore di fumo.
L Lavarsi i denti.
L Far sapere a familiari e amici che si è deciso di smettere di fumare e chiedere
il loro supporto per mantenere tale decisione.
L Frequentare ambienti dove non si fuma ed evitare la compagnia di fumatori,
almeno per i primi tempi.
L Evitare di mettersi alla prova: essere un non-fumatore è un impegno a lungo
termine e un cambiamento importante dello stile di vita.
L Non scoraggiarsi se si è verificata una ricaduta: ricominciare da capo, con
fiducia in se stessi e determinazione, sfruttando l’esperienza maturata.
L Mettere da parte i soldi che si risparmiano non fumando e farsi un regalo,
magari per festeggiare la prima settimana senza fumo.
L Prendere nota di tutti i benefici (alito più fresco, abiti e casa più profumati,
etc.) che si sono notati da quando si è smesso di fumare: tenerli sempre a
mente per rafforzare la propria decisione di smettere.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
L Evitare le bevande alcoliche, il caffè o altre bevande di solito associate
alla sigaretta.
scheda
grado di dipendenza da nicotina
Dopo quanto tempo dal risveglio
accende la prima sigaretta?
entro 5 minuti
3
entro 6-30 minuti
2
entro 31-60 minuti
1
dopo 1 ora
0
Fatica a non fumare in luoghi
in cui è proibito?
sì
1
no
0
A quale sigaretta le costa di più
rinunciare?
la prima del mattino
1
qualsiasi altra
0
Quante sigarette fuma al giorno?
10 o meno
0
11-20
1
21-30
2
31 o più
3
Fuma più frequentemente durante la
prima ora dal risveglio che durante il
resto del giorno?
sì
1
no
0
Fuma anche quando è così malato da
passare a letto la maggior parte del
giorno?
sì
1
no
0
Livelli di dipendenza
10
9
molto fo
fort
rte
e
8
7
6
fort
fo
rte
e
5
4
media
3
2
lieve
liev
e
1
0
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare

test di Fagerström
scheda
realizzato da
Daniela Orlandini e
Annarosa Pettenò
azienda Ulss 12 veneziana,
unità operativa Prevenzione
dipendenze
diario del fumatore
Laa ricerca di uno stile di vita libero dal fumo verrà accompagnata da un diario di
viaggio dove annotare, giorno dopo giorno, i momenti critici, le difficoltà incontrate, ma anche i successi ottenuti.
Fermarsi a riflettere e fare quotidianamente il punto della situazione sarà utile per
analizzare le circostanze che vengono associate con maggior frequenza alla sigaretta, per riconoscere i momenti in cui c’è maggior bisogno di sostegno, per mettere
a fuoco le motivazioni per smettere di fumare.

perché ho deciso di smettere di fumare
Per rafforzare la decisione di smettere di fumare è importante evidenziare tutti i
motivi per cui si vuol smettere.
Riflettere sulle ragioni che spingono a fare questa scelta.
Scrivere i vantaggi che possono derivare dalla decisione di smettere di fumare:
per queste ragioni decido di smettere di fumare dal giorno...
ora
descrizione
della situazione
per abitudine
per situazione
favorevole
... e adesso facciamo i conti!
Q non ho fumato
Q ho fumato n. sigarette
cosa posso fare
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
quando mi è venuta voglia di fumare.
scheda
tratto da
www.nonfumopiu.com
www.nonfumatori.it
www.istitutotumori.mi.it
www.smettere.com
www.iononfumo.it
perché smettere di fumare?

/
perché dopo
8 ore
l’ossigeno contenuto nel sangue torna alla normalità
24 ore
il monossido di carbonio viene eliminato dal corpo
2 giorni
i sensi del gusto e dell’olfatto migliorano
3 giorni
con il rilassamento del tubo bronchiale è più facile respirare,
aumenta la capacità polmonare in quanto si sta eliminando la
nicotina dal corpo
1 settimana ci si accorge di avere più fiato, più forza, più energia, più voglia
di fare… più tempo per se stessi
un mese
il sesso migliora: secondo molti studi, il fumo causa impotenza,
dopo un mese senza sigarette la circolazione sanguigna si potenzia,
aumentando la possibilità di avere una sana erezione
3 mesi
la tosse cronica solitamente sparisce
3-6 mesi
1/3 della popolazione che è aumentata di peso ritorna al peso
normale
3-9 mesi
la respirazione migliora e la funzione polmonare aumenta
del 20/30
altri benefici
il viso appare generalmente più
disteso e più pulito, il colorito
diviene più roseo;
gli occhi sono più limpidi,
si riducono le occhiaie e
le borse palpebrali;
l’alito è più fresco;
cosa dicono alcune persone che hanno smesso di fumare
L Ho più energia.
L Mi sento più in forma.
L Le mie prestazioni sportive sono migliorate.
L Quando mi sveglio la mattina mi sento più fresco.
L Respiro meglio.
L Ho riscoperto i sapori e gli odori.
i capelli non sono più impregnati
di fumo stantio;
L Risparmio 120 euro al mese!
L L’odore sui vestiti è sparito.
tutta la persona appare più ordinata.
L Ho un aspetto migliore.
L Non mi devo più preoccupare dei miei polmoni.
L Non tossisco più.
L Non ho più mal di testa.
L Ho mal di gola più raramente.
L Sono meno nervosa.
L Mi dicono che sono ringiovanita.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
3 settimane il lavoro o le attività che si svolgono risultano più facili
scheda
Continuando a fumare si rischia di ammalarsi seriamente. Smettere di fumare è il gesto più importante che si può fare, indipendentemente dall’età e dal numero di anni durante i quali si è
stati fumatori. Sul fumo sopravvivono autentiche bugie e false idee, in molti casi perpetuate dalla
pubblicità e dai “venditori di fumo”. Smascheriamo alcune tra le più diffuse.
chi fuma ha più fascino

/
Denti e dita ingialliti, alito pesante, occhi arrossati, pelle spenta e solcata da rughe, il respiro mozzato alla prima rampa di scala: sarebbe questo il bel biglietto di presentazione che rende più affascinante un fumatore? Al contrario, chi fuma sarà tenuto a distanza da tutti coloro, e sono sempre
di più, che non ne vogliono proprio sapere di farsi affumicare dai propri vicini.
il fumo fa bene all’amore
Forse è vero nei film e nella pubblicità delle sigarette, vale a dire nel mondo delle illusioni. Quando facciamo ritorno nella realtà, scopriamo che il fumo fa male all’amore del maschio e aumenta
sensibilmente il rischio di impotenza. La ragione è semplice: la nicotina tende a stringere i vasi
sanguigni e a ridurre l’afflusso al pene del sangue necessario all’erezione. Gli uomini e le donne
che fumano sono anche meno fecondi: il fumo riduce la densità dello sperma e altera gli assetti
ormonali.
fumare vuol dire “sono grande”
Questa idea è diffusa soprattutto tra gli adolescenti. Ed è un’idea debole. Con una sigaretta in bocca a 13 o 14 anni si diventa solamente una “pecora” che imita un modello imposto da altri. “Grande” è semmai chi raggiunge autonomia e consapevolezza di sé, chi fa le proprie scelte e decide da
solo il proprio stile di vita, senza farsi condizionare dal “gregge” o dal “capobranco”.
fumare aiuta la concentrazione
se si smette, s’ingrassa
Gli ex fumatori tendono a ingrassare di alcuni chili: mangiano più cibo e bevono più alcol per
compensare la mancanza di sigarette, perché il fumo tende a ridurre l’appetito e la nicotina tende
ad accelerare il metabolismo. Non si tratta però di una condanna ineluttabile. C’è chi smette senza
ingrassare, facendo un po’ di esercizio fisico e seguendo una dieta equilibrata e ricca di vegetali.
il fumo passivo non fa male
Le prove scientifiche sui danni del fumo passivo sono ormai molte. Chi assorbe il fumo degli
altri, solo per citare alcune delle conseguenze, aumenta del 50 il rischio di ammalarsi di cancro
al polmone, di bronchite cronica e di enfisema polmonare. Bronchite cronica e altre patologie respiratorie affliggono molti bambini, principali vittime del fumo subìto. Si può discutere sull’entità
dei danni provocati dal fumo passivo, non certo sulla loro esistenza.
non è vero che fa male a tutti
“Mio nonno ha 90 anni, ha sempre fumato molto, eppure non ha il cancro”. Fumare non dà la certezza di sviluppare il cancro, ma aumenta sensibilmente la probabilità che prima o poi ciò accada.
Il nonno fumatore, insomma, è stato fortunato.
ormai è tardi per smettere
Non è mai troppo tardi. Già dopo 2 ore che si è spenta l’ultima sigaretta, la nicotina comincia a
essere eliminata dal corpo, dopo 24 il monossido di carbonio scompare dall’organismo e i polmoni
cominciano ad espellere sostanze nocive. Dopo due settimane migliora la circolazione. Nel giro di
un anno diminuisce il rischio di infarto, in cinque anni si dimezza il rischio di cancro al polmone. Dopo 15-20 anni il rischio di tumore o di un infarto torna a essere uguale a quello di un non
fumatore.
le sigarette light non sono nocive
Falso. Le sigarette a basso tenore di catrame e nicotina servono a poco perché si finisce per fumarne di più e si tende ad aspirarle in modo più profondo, perché il fumatore cerca di raggiungere
comunque la dose di nicotina a cui è assuefatto.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Il fumo produce questo risultato solo a breve termine, poi segue un effetto opposto. Anche nei
confronti dello stress, il fumo sviluppa una reazione analoga.
scheda
ricaduta: alcuni consigli
In caso di ricaduta non bisogna disperare, perché molti ex fumatori sono riusciti
solo dopo vari tentativi a smettere in modo definitivo: soffermarsi a considerare i
motivi della ricaduta aiuta a conoscere meglio la propria situazione e può essere
utile per preparare un nuovo programma antifumo.
Le principali situazioni che facilitano le ricadute, e che devono essere evitate,
sono quelle che prima stimolavano il desiderio maggiore di fumo. Ecco quattro
strategie antiricaduta:

strategia elusiva evitare feste, inviti di fumatori, cene prolungate e tutte le situa-
zioni maggiormente rischiose per le abitudini del fumatore;
strategia di ripiegamento cercare di dimenticare l’impellente desiderio di fu-
mare, che fortunatamente dura breve tempo, distraendosi e cercando una via
d’uscita o un’alternativa;
strategia difensiva se la voglia si manifesta quando non è possibile reagire fisica-
mente, per esempio mentre si guida, bisogna cercare di indirizzare il pensiero su
altri problemi, oppure masticare una gomma o concentrarsi su immagini spiacevoli inerenti ai danni che il fumo causa;
L Non disperare. A molti è successo lo stesso.
L Procedere con lucidità: è più utile il ragionamento
che l’autocommiserazione.
L Stabilire un nuovo giorno per smettere di fumare e
procedere come nell’ultimo tentativo.
L Ricordare che ogni sigaretta in più fa mettere radici
sempre più profonde all’abitudine di fumare e
smettere diventa più difficile.
L Se si prova un grande desiderio di fumare, scrivere
i vantaggi avuti da quando si è smesso (ad es.
benessere fisico, accettazione sociale, sensazione di
libertà, miglioramento prestazioni sportive, nessun
odore di fumo addosso, risparmio, etc.).
L Se non ci si sente sicuri, procedere per piccoli passi:
impegnarsi a non fumare per 24 ore e, se ci si riesce,
farlo anche per le 24 ore successive.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
strategia di differimento se il desiderio compare improvvisamente, cercare di
aspettare almeno 5 minuti prima di tentare di soddisfarlo, perché probabilmente
dopo questo breve tempo la voglia passerà.
scheda
tratto da
www.letitbe.ch
tenere sotto controllo il peso

Spesso i fumatori che intendono abbandonare la sigaretta temono di aumentare di
peso. L’aumento effettivo risulta però spesso molto più limitato di quanto si può
pensare in un primo momento. In media, dopo aver smesso di fumare, si riscontra
un aumento che varia dai due ai quattro chili; per la metà degli ex fumatori l’aumento risulta addirittura inferiore.
L’aumento di peso ha diverse cause, che presentano anche lati positivi.
L Già due giorni dopo aver smesso di fumare l’olfatto e il gusto sono più raffi-
nati. I cibi hanno un gusto migliore e, per il piacere di un buon piatto, cresce
l’appetito.
L Il fumo aumenta il bisogno di energie e quindi l’organismo “consuma di più”.
Per questo molti ricorrono alla sigaretta per tenere sotto scacco il peso corporeo. Dopo che si è smesso di fumare, il metabolismo si regolarizza e l’organismo richiede meno energie. Così, se si continua a mangiare come prima, si
mette su qualche chilo. Le calorie sono fornite soprattutto da grassi, zuccheri
e alcol.
L Il cibo può assumere il ruolo di sostituto del fumo. Invece della sigaretta ci si
infila in bocca un boccone dopo l’altro.
consigli per evitare i chili di troppo
II peso può essere tenuto sotto controllo affrontando il problema su due fronti:
mangiare quello che piace, senza appesantire il fisico con una dose eccessiva di
calorie; fare più attività fisica durante le abitudini quotidiane, perché l’organismo bruci più calorie.
alimentazione
Mangiare cose sane. Fidarsi del senso
del gusto appena riscoperto e intraprendere nuovi percorsi culinari. Variare l’alimentazione: frutta e verdura
fresca, insalata, pesce, pollo. Attenzione però ai grassi, che si annidano soprattutto in alcune carni, in insaccati,
formaggi, salse, maionese.
Gustare il cibo, anche se si ha una fame
da lupi. Analizzare il proprio comportamento, cercare di capire quando si è
sazi e non continuare a mangiare solo
per golosità. Masticare bene: saliva e
cibo ben sminuzzato facilitano la digestione. Bere molta acqua: almeno
un litro e mezzo al giorno.
movimento
Senza fumo ci si sente più in forma. Si può così tornare a vivere
la giornata con più slancio: usare le scale invece dell’ascensore,
fare la spesa in bicicletta, scendere dall’autobus una o due fermate prima e continuare a piedi. Si può cominciare pian piano,
per aumentare poi col tempo, in modo da fare ogni giorno, con
energia, trenta minuti di movimento.
Chi già prima di smettere di fumare praticava un’attività fisica,
ha maggiori probabilità di liberarsi definitivamente del fumo:
– grazie allo sport compaiono più raramente, o addirittura mai,
i sintomi dell’astinenza, quali cattivo umore, irritabilità, mal di
testa, stanchezza e disturbi del sonno;
– lo sport rilassa e perciò la sigaretta per combattere lo stress
diventa superflua.
Sono particolarmente indicate le pratiche sportive che richiedono resistenza: camminare con andatura veloce, corsa, bicicletta, nuoto. Se durante la corsa o pedalando si ha ancora abbastanza fiato per chiacchierare con frasi intere, significa che si
sta tenendo l’andatura giusta.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Lo sguardo alla bilancia però non deve assolutamente distogliere dal traguardo
che ci si è prefissati: smettere di fumare. Molto presto ci si accorgerà dei numerosi
pro di una vita senza fumo.
scheda
quanto costa fumare?
Come avrà più volte avuto modo di constatare, fumare comporta una grossa
spesa per le sue tasche. La invitiamo quindi a fare un rapido calcolo dei soldi
che spende per le sigarette.
sigarette fumate al giorno
n.
prezzo del pacchetto
euro

Ora calcoli quanto spende:
al giorno
euro
alla settimana
euro
al mese
euro
all’anno
euro
Probabilmente è la prima volta che si ferma a fare questo calcolo. I soldi che si
possono risparmiare sono molti. A questo punto può fare un elenco delle cose
che può comprare con i soldi che risparmierà non fumando più.
1.
2.
3.
4.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
tratto da
Smettere di fumare...
Guida pratica da leggere,
compilare e personalizzare,
Istituto Superiore di Sanità,
Osservatorio Fumo, Alcol e
Droga, 2003
scheda
criteri diagnostici
American Psychiatric
Association, Diagnostic and
Statistical Manual of Mental
Disorders dsm iv, Washington
dc, American Psychiatric
Press 1994.
Secondo il dsm iv1 la dipendenza da nicotina fa parte dell’ampia categoria delle
dipendenze da sostanze, anche se alcuni dei criteri generici non sembrano applicabili, mentre altri richiedono ulteriori dimostrazioni.
La dipendenza e l’astinenza da nicotina si possono sviluppare con l’uso di tutte le
forme di tabacco (sigarette, tabacco da masticare, tabacco da fiuto, pipe e sigari).
La relativa capacità di questi prodotti di dare dipendenza o di indurre astinenza è
associata alla rapidità caratteristica della via di somministrazione (decrescente dal
fumo, alla via orale e a quella transdermica) e al contenuto in nicotina
criteri diagnostici per la dipendenza
del prodotto.
da nicotina
La dipendenza da nicotina si caratterizza per la presenza di tolleranza
tolleranza Assenza di nausea, veralla nicotina e, alla cessazione dell’uso, di una sindrome di astinenza
tigini e altri sintomi caratteristici nonoben definita. Molti soggetti che fanno uso di nicotina infatti la assustante l’uso di quantità considerevoli di
nicotina o da una diminuzione dell’effetmono per attenuare o evitare i sintomi di astinenza, al mattino appena
to che si osserva con l’uso continuativo
svegli o dopo essere stati in ambienti dove l’uso era proibito.

/
della stessa quantità di prodotti contenenti nicotina.
astinenza
La cessazione dell’uso
di nicotina produce una ben definita
sindrome di astinenza.
altre caratteristiche della dipendenza da nicotina
secondo il DSM IV sono:
L la sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più lunghi
rispetto a quanto previsto dal soggetto (ad esempio le proprie scorte di
sigarette vengono consumate più rapidamente del previsto);
L desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso;
L una grande quantità di tempo viene spesa a fumare (ad esempio fumando a
catena);
L il soggetto decide di rinunciare a una attività perché si svolge in ambienti dove
il fumo è proibito con conseguente interruzione o riduzione di importanti
momenti sociali, lavorativi o ricreativi;
L uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza dei danni che
il fumo comporta per la salute (ad esempio continuare a fumare in presenza
di una patologia indotta dal fumo, come una bronchite o una malattia
polmonare cronica ostruttiva).
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
1
scheda
Diversi comportamenti associati alla dipendenza da nicotina sembrano predittivi
di una maggiore difficoltà a interromperne l’uso: fumare presto dopo il risveglio,
fumare anche quando si è ammalati, difficoltà di trattenersi dal fumare, il riscontrare che la prima sigaretta del giorno è quella a cui è più difficile rinunciare. Anche il numero di sigarette fumate al giorno, il contenuto in nicotina e il numero
di pacchetti consumati all’anno sono correlati alla probabilità che il soggetto ha
di smettere di fumare.
La dipendenza da nicotina è più comune fra i soggetti affetti da altri disturbi
mentali. A seconda della popolazione studiata, fumano dal 55
criteri diagnostici per astinenza da nicotina
al 90 dei soggetti con altri disturbi mentali, contro un 30
di fumatori nella popolazione generale. I disturbi dell’umore, di
A Uso giornaliero di nicotina per almeno
alcune settimane.
ansia e i disturbi correlati a sostanze diverse possono essere più
frequenti
in soggetti che fumano rispetto agli ex fumatori e a
B Brusca cessazione dell’uso, o riduzione della
quantità di nicotina usata, seguita entro
quelli che non hanno mai fumato.

/
24 ore da quattro (o più) dei seguenti segni:
umore disforico o depresso;
L’astinenza da nicotina è una sindrome che si sviluppa in
seguito alla brusca cessazione, o riduzione, dell’uso di prodotti
irritabilità, frustazione o rabbia;
contenenti nicotina, dopo un periodo prolungato (almeno di
ansia;
parecchie settimane) di uso giornaliero (> criterio A).
difficoltà di concentrazione;
La sindrome di astinenza include quattro o più dei sintomi
irrequietezza;
elencati (> criterio B).
diminuzione della frequenza cardiaca;
I sintomi di astinenza causano disagio clinicamente significativo
aumento dell’appetito o del peso.
o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre
C I sintomi del criterio B provocano disagio
aree importanti (criterio C).
clinicamente significativo o menomazione
Nei soggetti che fumano sigarette, la frequenza cardiaca dimidel funzionamento sociale, lavorativo o
di altre aree importanti.
nuisce da 5 a 12 battiti al minuto nei primi giorni successivi alla
cessazione del fumo e il peso aumenta mediamente di 2-3 kg duD I sintomi non sono dovuti a una condizione
rante il primo anno dalla interruzione. Lievi sintomi di astinenza
medica generale e non sono meglio spiegati
con un altro disturbo mentale.
possono verificarsi dopo il passaggio a sigarette a basso contenuto di catrame/nicotina e dopo sospensione dell’uso di tabacco in
altre forme (da masticare, gomma o cerotti alla nicotina).
Il bisogno impellente (craving)
g è un elemento importante nell’astinenza da nicotina e può rendere conto della difficoltà che i soggetti incontrano nell’interrompere
l’uso di prodotti contenenti nicotina. Altri sintomi associati all’astinenza da nicotina comprendono il desiderio di dolci e la compromissione delle prestazioni nelle
prove che richiedono vigilanza.
relazione con i criteri diagnostici ICD-10
1
www.ministerosalute.
it classificazione statistica
internazionale delle malattie
e dei problemi sanitari
correlati icd-10.
I set di criteri del dsm-ivv e dell’icd-10 per astinenza da nicotina presentano alcuni
item differenti. La lista dell’icd-101 include: craving, malessere, tosse e ulcerazioni
della bocca; non include, invece, la diminuzione della frequenza cardiaca indicata
dal dsm-iv. Inoltre l’icd-10 considera i disturbi psichici e comportamentali dovuti
all’uso di tabacco (F17), non limitandosi alla sola nicotina.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
insonnia;
scheda
tratto da
Prevenzione della malattia
coronarica nella pratica clinica,
raccomandazioni della seconda
joint task force di società
scientifiche europee e di altre
società sulla prevenzione
coronaria, redatto da David
Wood, Guy De Backer, Ole
Faergeman, Lan Graham,
Giuseppe Mancia, Kalevi Pyörälä
e dai membri della task force,
tratto da “European Heart
Journal”1998,
”
19:1434-1503.
carta del rischio di malattia coronarica
Vi sono dimostrazioni irrefutabili dell’effetto sfavorevole del fumo sul rischio di
malattia coronarica e di altre malattie aterosclerotiche. Il fumo è responsabile del
50 di tutte le morti evitabili e la metàà di queste sono causate da malattie cardiovascolari. Questo effetto sfavorevole del fumo è correlato alla quantità di tabacco
fumata giornalmente e alla durata dell’abitudine al fumo. L’effetto è presente in
entrambi i sessi e può essere persino maggiore nelle donne, abolendo così, almeno in parte, la protezione relativa conferita dal sesso femminile nei confronti
della malattia aterosclerotica. Il rischio di malattia cardiovascolare futura è particolarmente elevato se il fumo inizia prima dei 15 anni d’età. Sebbene l’esatto
meccanismo mediante il quale il fumo di tabacco aumenta il rischio di malattia
aterosclerotica non sia del tutto compreso, il fumo aumenta sia lo sviluppo di
aterosclerosi che il verificarsi di fenomeni trombotici sovrapposti. Quest’ultimo
effetto potrebbe essere persino più importante, dato che l’interruzione del fumo
conduce a una più rapida riduzione del rischio di eventi coronarici successivi nei
pazienti con malattia coronarica già diagnosticata rispetto ai soggetti asintomatici;
nei pazienti con malattia coronarica già diagnosticata, il rischio si riduce, nell’arco
di 2-3 anni, al livello di quei pazienti con malattia coronarica che non hanno mai
fumato, mentre nei soggetti asintomatici sono necessari anche 10 anni per raggiungere il livello di rischio di coloro che non hanno mai fumato.
Per un paziente con malattia coronarica o altra malattia aterosclerotica il fermo
consiglio del medico di smettere di fumare è il fattore più importante affinché
inizi il processo di cessazione. Particolarmente significativo è il momentum della
diagnosi di una malattia coronarica o di altra malattia aterosclerotica, in associazione a un trattamento invasivo quale un bypass aortocoronarico o un’angioplastica coronarica transluminale percutanea. Il consiglio del medico è egualmente
importante nell’aiutare i soggetti sani ad alto rischio. L’esplicito consiglio del medico di smettere completamente di fumare e l’accertarsi del fatto che il soggetto
desidera farlo sono i primi passi decisivi. Passare brevemente in rassegna i rischi
cardiovascolari e per la salute in genere, fornire la letteratura appropriata e accordarsi su un piano specifico che preveda controlli periodici, sono i punti essenziali
del “consiglio breve” circa la cessazione del fumo nella pratica clinica.

/
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
le carte del rischio
scheda
tratto da www.iss.it
il progetto cuore
diabete
1. La determinazione della glicemia a digiuno deve essere eseguita nei laboratori sottoposti a periodici controlli di qualità;
2. il prelievo di sangue deve essere eseguito a digiuno da almeno 12 ore;
3. il prelievo deve essere venoso, non capillare;
4. viene definita diabetica la persona che presenta, in almeno
due misurazioni successive nell’arco di una settimana, la
glicemia a digiuno uguale o superiore a 126 mg/dl o è sottoposta a trattamento con ipoglicemizzanti orali o insulina
oppure presenta storia clinica personale di diabete.
pressione arteriosa
La pressione arteriosa sistolica deve essere misurata due volte,
a distanza di qualche minuto l’una dall’altra. Il valore della pressione da utilizzare per la valutazione del rischio è la media delle
due misure.
procedura
1. Prima dell’applicazione del bracciale è necessario rimuovere
tutti gli indumenti che costringono il braccio. La misura va
effettuata per due volte di seguito al braccio destro.
2. Applicato il bracciale, la persona deve essere lasciata tranquilla in posizione seduta e deve rilassarsi per circa cinque
minuti prima della misurazione.
3. Il braccio destro deve trovarsi a 45 gradi rispetto al tronco; il
bracciale deve essere posizionato all’altezza del cuore.
4. Durante la misurazione, sia la persona che l’operatore devono stare seduti.
5. Palpare il polso dell’arteria radiale e insufflare nel bracciale
fino a 20-30 mmHg sopra la scomparsa del polso. Questo è
il livello massimo a cui deve essere mandata la colonnina di
mercurio durante la misurazione. Sgonfiare il manicotto, attendere qualche secondo.
6. Gonfiare il manicotto. Posizionare il diaframma dello stetoscopio sull’arteria brachiale nella fossa antecubitale e sgonfiare lentamente il bracciale, facendo scendere la colonnina
di mercurio alla velocità di 2 mmHg al secondo. Non posizionare la membrana del fonendoscopio sotto il manicotto.
7. Registrare il primo tono udibile seguito da uno identico, corrispondente al livello della pressione arteriosa sistolica; registrare l’ultimo tono udibile, corrispondente alla pressione
arteriosa diastolica. La misura della pressione arteriosa deve
essere effettuata con l’approssimazione di 2 mmHg.
8. Dopo aver sgonfiato completamente il manicotto, eseguire
una seconda misurazione a distanza di qualche minuto; ripartire dal punto 6. Utilizzare come valore la media fra due misure
successive.
Lo sfigmomanometro a mercurio è da preferirsi rispetto agli
strumenti anaeroidi, che sono difficili da standardizzare e
possono deteriorarsi.
comuni cause di imprecisione
1. Apparecchiatura difettosa;
2. mancato azzeramento della colonna di mercurio;
3. intasamento dello scarico dell’aria;
4. perdite dai tubi di connessione;
5. inadeguate dimensioni del bracciale.
tecnica difettosa
1. Bracciale in posizione non corretta cioè non a livello del
cuore;
2. tubicini schiacciati dal braccio;
3. posizione scomoda;
4. sgonfiamento troppo rapido del bracciale;
5. ipoacusia (sordità) del misuratore;
6. preferenza per le cifre (in particolare per lo zero):
imprecisione legata all’osservatore, in quanto la scala dello
sfigmomanometro a mercurio è tarata di 2 mmHg in 2
mmHg.
/
colesterolemia totale e HDL
1. Il prelievo di sangue deve essere eseguito a digiuno da
almeno 12 ore;
2. il prelievo deve essere venoso, non capillare;
3. la determinazione della colesterolemia totale e HDL va
effettuata nei laboratori sottoposti a periodici controlli di
qualità.
fumo
Si definisce fumatore chi fuma regolarmente ogni giorno (anche
una sola sigaretta) oppure ha smesso da meno di 12 mesi. Si considera non fumatore chi non ha mai fumato o ha smesso da più
di 12 mesi.
carta del rischio cardiovascolare
come utilizzare la carta
J posizionarsi nella zona
fumatore/non fumatore
J identificare il decennio di età
J collocarsi sul livello corrispondente
a pressione arteriosa sistolica e
colesterolemia
J identificare il colore, leggere nella
legenda a fianco il livello di rischio
livelli di rischio VI
cardiovascolare V
a 10 anni IV
III
II
I
30%
20%
15%
10%
5%
0%
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
metodologia per la misurazione dei fattori di rischio
Per la valutazione del rischio cardiovascolare sono necessarie
misurazioni standardizzate. Qui di seguito vengono illustrate le
metodologie per raccogliere i valori di pressione arteriosa, diabete, colesterolemia e fumo. Al fine della valutazione del rischio
cardiovascolare gli esami clinici di colesterolemia sono utilizzabili
se eseguiti da non più di tre mesi.

colesterolemia (mg/dl)
pressione
arteriosa
sistolica
(mmHg)
50-59 anni
40-49 anni
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
60-69 anni
130
174
213
252
291
320
200
uomini diabetici
170
150
scheda

/
130
90
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
130
174
213
252
291
320
200
170
150
130
90
uomini non diabetici
200
170
150
130
90
200
170
150
90
40-49 anni
50-59 anni
60-69 anni
donne diabetiche
200
170
150
130
90
200
170
150
130
donne non diabetiche
90
200
170
150
130
90
200
170
150
130
90
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
130
scheda
tratto da
Fumo e patologie respiratorie.
Le carte del rischio per
broncopneumopatia cronica
ostruttiva e tumore al polmone
a cura di P. Zuccaro, S. Pichini,
C. Mortali, R. Pacifici, G.Viegi,
S. Baldacci, A. Angino,
F. Martini, M. Borbotti,
A. Scognamiglio, M. Simoni,
P. Silvi, F. Di Pede, L. Carrozzi,
D. Porta, L. Simonato, A. Crispo,
F. Merletti, F. Forastiere,
G. Caraffa, Istituto superiore
di sanità, Roma maggio 2004.
carte del rischio per broncopneumopatia cronica ostruttiva
e tumore al polmone
molto alto
55
60
65
70
75
3%
lieve
1,5%
basso
5%
molto basso
0%
40
hanno smesso
a 60 anni
hanno smesso
a 60 anni
50 anni
50 anni
40 anni
40 anni
30 anni
30 anni
6%
moderato
È calcolato, prendendo in considerazione l’abitudine al
fumo, la probabilità del soggetto di ammalarsi di tumore
al polmone a una certa età. Nella tabella riscontriamo il
rischio per le diverse classi di età e, per gli ex fumatori,
anche relativamente all’età nella quale hanno smesso di
fumare.
50
10%
alto
rischio assoluto
45
50
55
60
65
70
75
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
carta del rischio per tumore al polmone
45
/
Le patologie correlate al fumo sono responsabili del 10 dei decessi nella popolazione adulta. In Italia, come in tutto il mondo occidentale, il fumo attivo è la
principale causa evitabile di morbosità e mortalità. Le patologie maggiormente
chiamate in causa sono la broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco), il tumore al polmone e le malattie cardiovascolari. Per tale motivo l’Istituto superiore di
sanitàà ha promosso e coordinato una ricerca con lo scopo di elaborare delle carte
del rischio italiane per la bpco e il tumore al polmone.
Il rischio di contrarre queste malattie è stato valutato in funzione dell’età, dell’abitudine al fumo di tabacco e di altre variabili legate a condizioni ambientali:
esposizione lavorativa a polveri, sostanze chimiche, gas e vicinanza dell’abitazione
a fonti di inquinamento atmosferico.
La ricerca è stata eseguita dall’unità di Epidemiologia ambientale polmonare dell’Istituto di fisiologia clinica del cnrr di Pisa e dal Dipartimento di epidemiologia
dell’Asl Roma e.
La carta del rischio respiratorio si propone come uno strumento di educazione
sanitaria e ha lo scopo di fornire al medico e al cittadino una stima quantitativa
sia del rischio di sviluppare determinate patologie respiratorie in presenza di date
condizioni, sia dei benefici derivanti da variazioni di una o più componenti delle
stesse.
http://progetti.iss.it/ofad/
40

scheda
Carta del rischio
per broncopneumopatia
cronica ostruttiva

rischio assoluto
rischio relativo
probabilità di contrarre
la malattia nei 10 anni
successivi all’età attuale,
in funzione dei fattori
di rischio considerati
n. di volte in più che il
soggetto rischia di ammalarsi
nei 10 anni successivi all’età
attuale rispetto ai non
fumatori non esposti
molto alto
molto alto
40%
alto
5
alto
20%
moderato
/
4
moderato
10%
3
lieve
lieve
5%
2
basso
basso
3%
1
molto basso
molto basso
0%
0
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
15
25
35
45
55
65
entrambe le esposizioni
esposizione lavorativa
esposizione ambientale
fumatori
nessuna esposizione
non fumatori
fumatrici
ex fumatrici
non fumatrici
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
ex fumatori
il tabagismo:
dalla dimensione del fenomeno
alle buone prassi

il fenomeno in numeri
43
stili di vita e salute
Esistono ormai prove scientifiche convincenti che un’alimentazione sbagliata, il
fumo, l’abuso di alcol e un’insufficiente attività fisica costituiscano fattori di rischio causali per numerose malattie quali, ad esempio, le malattie coronariche, gli
accidenti cerebrovascolari, varie forme di cancro, il diabete di tipo due, l’ipertensione, l’obesità, l’osteoporosi, le carie dentali e per molte altre patologie.
Il numero di decessi e di anni di vita perduti e il numero di anni vissuti in condizioni di disabilità per patologie croniche attribuibili a stili di vita errati e dannosi
per la salute è enorme nel mondo e in Europa. In particolare, l’obesità appare
in aumento nell’insieme della popolazione e nei giovani, i ragazzi e le donne
mostrano andamenti in crescita per il fumo di tabacco e le classi economiche più
disagiate continuano a essere quelle che più si espongono al fumo, all’alcol, alla
sedentarietà e a una alimentazione errata.
Complessivamente l’oms stima che gli stili di vita non salutari spieghino quasi
il 50 delle malattie negli uomini e quasi il 25 nelle donne, nei paesi europei
più sviluppati1.
a cura di
Daniela Orlandini
e Roberta Potente
1
Stili di vita salutari:
educazione, informazione e
comunicazione in Europa,
a
sintesi del rapporto predisposto
dal Ministero della salute in
preparazione del Semestre di
presidenza italiana, 2003;
www.ministerosalute.it.
Dai grafici che seguono si può ricavare un quadro sia pur generico sugli stili di
vita adottati dagli italiani: i dati ci dicono, ad esempio, che per quasi tutte le classi
di età sono in diminuzione le persone che praticano regolarmente uno sport o
un’attività fisica, che ad avere problemi di sovrappeso e obesità sono soprattutto
gli uomini rispetto alle donne, che il maggior numero di dimessi per diagnosi
totalmente attribuibile all’alcol appartiene alla classe di età over 552.
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
30,0
29,5
60,5
60,0
11
65,0
64,1
15
55,9
54,7
18
1997
2001
47,6
44,5
20
41,8
42,0
25
36,0
35,4
35
29,7
29,0
45
26,8
27,8
55
28,7
29,3
60
30,2
30,9
65
23,3
100
totale
21,7
34,4
33,6
Relazione sullo stato sanitario
del Paese 2001-2002;
www.ministerosalute.it.
90%
Italianii che praticano
uno sport o un’attività
fisica regolaree (1997-2001,
per classi di età).
à
3
6
80%
2
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
stili di vita in Italia
44
10%
Italiani secondo
l’indice di massa
corporeaa (1999-2000,
età superiore a
18 anni).
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
9,2
obeso
8,8
maschi
femmine
42,4
sovrappeso
26,0
47,4
normopeso
59,2
1,0
sottopeso
6,0
Italianii con abitudine
al fumo ((2001, per
classi di età)
à.
14
7,5
3,4
85,4
18
20,7
20,7
71,5
20
28,5
28,5
60,1
25
29,8
29,8
55,0
35
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
32,1
32,1
45,6
45
29,7
fumatori
29,7
ex-fumatori
non fumatori
43,7
55
25,8
25,8
45,3
60
19,1
19,1
52,7
65
13,1
13,1
56,7
75
6,8
6,8
64,7
100
totale
IItaliani ricoverati per
diagnosi totalmente
attribuibile all’alcol
(2000, per classi di età
e sesso).
o
23,8
23,8
53,9
0
3,9
1,8
15
131,6
34,5
35
396,4
109,5
55
maschi
femmine 1 0 4 , 8
100
totale
172,2
486,9
45
gli italiani e il fumo
1
C. Poropat et al., I numeri del
tabagismo in Italia ed altri statii,
“Tabaccologia”, 2003, 1:20-28,
www.tabaccologia.org.
Secondo l’ultimo rapporto Istat2 i fumatori in Italia sono il 24,1 della popolazione con più di 14 anni, con una maggior frequenza di fumatori per i maschi nel
gruppo di età compresa fra i 25 e i 34 anni (39,1), per le femmine in quello fra i
35 e i 44 anni (27,7). Poco meno della metà dei fumatori consuma da mezzo a
un pacchetto di sigarette al giorno, cioè il 45 dei fumatori di sigarette ne fuma
un numero compreso tra 11 e 20; questa percentuale sale al 50,8 tra i maschi e
scende al 35,5 tra le femmine. Il numero medio di sigarette fumate quotidianamente è 14,6: gli uomini ne fumano in media 16,3 al giorno, mentre le donne
11,9. Emergono dati significativi anche in riferimento alla popolazione giovanile:
già a 18-19 anni, infatti, il 20,7 dei ragazzi fuma, percentuale che sale al 29,2
fra i 20 e i 24 anni. Una buona parte dei fumatori molto giovani si limita ancora
nel numero quotidiano di sigarette: a 18-19 anni il 66,5 fuma meno di mezzo
pacchetto al giorno (da 1 a 10 sigarette), mentre da 20 a 24 anni aumenta la quota
di coloro che fumano di più (55,8).
Nel nord-est la stessa indagine indica la presenza del 23 di fumatori (nel Veneto
del 21,1), con il 28 di maschi e il 18,3 di femmine che fumano in media rispettivamente 15,4 e 11,6 sigarette al giorno.
2
Secondo l’ultima indagine Doxa3 condotta nel periodo marzo-aprile 2004 commissionata dall’Istituto superiore di sanità, gli italiani che fumano sono il 26,2
della popolazione adulta contro il 27,6 del 2003 e il 35,4 del 1957. Si tratta della
percentuale più bassa registrata negli ultimi 47 anni e accompagnata, per la prima
volta negli ultimi 20 anni, da una diminuzione delle vendite di sigarette, in calo
dell’1,3 nel 2003 rispetto al 2002. La riduzione di fumatori ha riguardato maggiormente gli uomini, passati dal 33,2 del 2003 al 30 del 2004, mentre l’abitudine al fumo risulta, tra le donne, stabile. Aumentano, contemporaneamente, gli ex
fumatori, passati dal 16,6 del 2003 al 17,9 del 2004, con un aumento più deciso
fra gli uomini (dal 22,5 a 24,8).
I fumatori si dividono in tre gruppi secondo il consumo medio quotidiano di
sigarette: l’11,7 dichiara di fumare meno di 15 sigarette al giorno, il 12,1 di fumare 15-24 sigarette al giorno; mentre i forti fumatori, coloro cioè che fumano 25
o più sigarette al giorno, sono una stretta minoranza (il 2,4 degli italiani adulti).
A diminuire leggermente sono i fumatori del primo gruppo, quelli cioè che fumano meno di 15 sigarette giornaliere, che passano dal 13,5 all’11,7. Sostanzialmente stabili invece sia i medi fumatori che i forti fumatori. In media, gli italiani
fumano 17 sigarette al giorno (19 i maschi e 14 le femmine). L’indagine ha inoltre
rivelato che l’85 dei fumatori è favorevole al fatto che il divieto di fumare sul
posto di lavoro venga esteso a tutte le aziende e che l’87 dei fumatori è favorevole
alla creazione di spazi per fumatori nei locali pubblici.
Nella parte dell’indagine dedicata al ruolo del medico di Medicina generale è
emerso che almeno il 18,3 di essi fuma. Al 23 dei fumatori è capitato nel corso
degli ultimi 12 mesi che il proprio medico suggerisse di smettere di fumare.
3
Stili di vita e condizioni di salute, 2001; www.istat.it alla voce
società/comportamenti sociali.
Istituto superiore di
sanità, 27 maggio 2004,
www.ministerosalute.it.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Le fonti ufficiali consultabili in relazione alle abitudini al fumo degli italiani sono
quelle dell’Istat e della Doxa: per quanto riguarda la prima i dati sono relativi al
2001, mentre per la seconda si dispongono di dati più recenti del 2004. I dati delle
due fonti non sono perfettamente sovrapponibili a causa delle differenti metodologie di rilevazione utilizzate1.
46
i dati a livello locale
Per quanto riguarda la popolazione adulta abitante nell’area di competenza dell’azienda Ulss 12 veneziana sono state svolte due ricerche nell’ambito degli ambulatori dei medici di Medicina generale. Questi studi hanno evidenziato, rispettivamente, la presenza del 23,3 e del 23,2 di fumatori tra gli intervistati.
Il medico di Medicina generale e il fumo di tabacco – 1999
1
AA.VV., Il medico di Medicina
generalee e il fumo da tabacco,
ricerca sanitaria finalizzata
negli ambulatori dei medici
di Medicina generale, Cetid,
Venezia Mestre 2000;
Questa ricerca sanitaria finalizzata è stata finanziata dalla Regione del Veneto.
Trentadue medici di Medicina generale, pari al 10,8 dei totali presenti nell’azienda, hanno somministrato 2799 questionari in cinque momenti diversi, da settembre 1998 a gennaio 19991.
D. Orlandini, Il medico
di famiglia e il fumo,
“Prevenzione Respiratoria”
n. 4, dicembre 2000,
pp. 19-20.
Sintesi dei dati più significativi emersi:
L l’età media degli intervistati è risultata pari a 52 anni;
L il 23,3 dichiara di essere fumatore, percentuale inferiore rispetto
ai dati Istat 1997 a livello nazionale (26,1), ma superiore a quelli
a livello regionale veneto (22);
L il 55,6 dei fumatori sono maschi e il 46,4 femmine;
L l’età media di inizio si situa attorno ai 19 anni
(18 per i maschi e 20 per le femmine);
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
L laa maggior parte dei fumatori accende la prima sigaretta alle ore 8;
L la media delle sigarette fumate al giorno è di 14
(15 per i maschi e 12 per le femmine);
L alla domanda “in casa ci sono fumatori?” il 29,9 risponde affermativamente;
tra questi il 38,2 sono maschi e il 61,8 femmine.
Le donne, fumatrici e non, hanno più spesso degli uomini fumatori in casa;
chi fuma ha più spesso in casa familiari che fumano (39,8) rispetto
a chi non fuma (16,3).
L il 50 dei fumatori intervistati dichiara di essere disposto nei prossimi mesi
a smettere di fumare.
A questa indagine hanno fatto seguito momenti specifici di aggiornamento per i
medici di Medicina generale del nostro territorio, invio di materiale formativo per
i medici di Medicina generale e informativo per i loro pazienti, promozione dei
corsi per smettere di fumare, sensibilizzazione del personale operante nei distretti
socio-sanitari, iniziative specifiche di prevenzione primaria nelle scuole medie inferiori e superiori, in diversi gruppi associativi e a livello di popolazione generale.
47
Il cittadino veneto e i problemi alcol e fumo-correlati.
Conoscere per cambiare – 2001
La ricerca, effettuata in tutte le aziende sanitarie regionali, è stata promossa e finanziata dalla Regione del Veneto, Assessorato alle politiche sanitarie.
L’azienda Ulss 12 veneziana al fine di apportare un più puntuale contributo alla
comprensione di tali problemi ha provveduto autonomamente all’elaborazione
statistica dei questionari raccolti da 165 medici di Medicina generale (pari al 62,3
del totale dei medici di Medicina generale dell’azienda Ulss 12 veneziana1) e somministrati a 4336 assistiti presentatisi nei propri ambulatori di terraferma, Venezia
centro storico ed estuario (pari all’1,6 del totale degli assistiti dell’azienda Ulss 12
veneziana2). I soggetti coinvolti nell’indagine (1977 maschi e 2252 femmine) hanno un’età media di circa 51 anni (50,7 anni; d.s.= 18,9), con un range compreso tra
i 7 e i 95 anni e l’età maggiormente rappresentata è quella dei 60 e 70 anni.
Di seguito riportiamo i dati descrittivi e alcune significatività statistiche emerse.
1
Il numero complessivo dei
medici di Medicina generale
nell’agosto 2001 era di 267.
2
277.197 assistiti in carico alla
data della ricerca.
il fumo di tabacco
I fumatori presenti nel territorio dell’azienda Ulss 12 veneziana sono circa un
quarto della popolazione. Dai grafici si ricavaa che laa percentuale maggiore di non
fumatori è tra le femmine, mentre quella di ex fumatori tra i maschi e tra i soggetti
di età superiore ai 45 anni. Emerge anche che la percentuale maggiore di fumatori
è presente tra i soggetti più giovani.
20%
30%
40%
50%
60%
70%
56,1
80%
90%
100%
non fumatore
23,2
fumatore
ex fumatore
19,1
non risponde
0,9
44,5
maschi
femmine
66,0
non fumatore
fumatore
25,6
21,4
ex fumatore
29,2
11,8
0,7
non risponde
0,8
56,5
56,8
53,8
56,9
35,6
29,2
non fumatore
0
45
fumatore
14,1
7,2
ex fumatore
13,6
fasce d’età
30
26
19,3
28,0
0,7
0,4
0,9
1,0
Abitudine al fumo.
non risponde
60
100
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
10%
48
Traa coloro che avevano dichiarato di fumare tabacco, l’assunzione regolare (almeno una sigaretta al giorno) coinvolge il 76,2 dei pazienti. La metà delle femmine
fuma meno di 10 sigarette al giorno mentre la maggior parte dei maschi fuma più
di 10 sigarette al giorno.
10%
SSigarette giornalliere.
20%
30%
40%
50%
70%
80%
90%
100%
più di 20 sigarette al giorno
15,9
da 10 a 20 sigarette al giorno
44,1
meno di 10 sigarette al giorno
40,0
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
60%
Il 31 ha dichiarato di avere in casa persone che fumano; in particolare le femmine, i soggetti di età inferiore ai 29 anni e quelli di età compresa tra i 45 e i 59 anni.
Il 2,4 di chi convive con fumatori, inoltre, dichiara la presenza in casa di giovani
fumatori di età inferiore ai 18 anni.
Dall’analisi degli atteggiamenti e delle opinioni sul fumo emerge che l’offerta di
una sigaretta per il 35,4 è considerata come un gesto di cortesia (soprattutto per
i maschi) mentre il 34,6 e il 25,2 (soprattutto femmine) considera l’offerta
rispettivamente come un gesto di normalità e un gesto inopportuno. I più giovani considerano maggiormente l’offerta di una sigaretta come un gesto normale,
mentre gli anziani come un gesto di cortesia o come inopportuno.
Chiedere il permesso di fumare viene considerato dal 58 come un gesto di buona
educazione, dal 17 come un gesto di irresponsabilità verso gli altri, dal 15 un
gesto normale e dall’8 un gesto di maleducazione.
Correlando il consumo personale di tabacco e i significati attribuiti al fumo di
sigaretta, è emerso che i fumatori considerano in numero maggiore l’offerta di
una sigaretta come gesto di cortesia e come gesto normale. Il permesso di fumare
è considerato dai fumatori come un gesto di buona educazione; i non fumatori e
gli ex fumatori, invece, lo considerano maggiormente come un gesto di maleducazione e di irresponsabilità verso gli altri.
La percezione che il fumo fa male non è avvertita dalla totalità delle persone, in
particolare dai maschi non più giovani.
Come si può vedere la correlazione tra le opinioni espresse circa il tabacco e lo stile
di consumo personale indicano una tendenza dei fumatori ad attribuire aspetti
positivi o comunque non negativi al fumo.
Considerazioni
sul fumo secondo
il genere sessuale.
6,6
il fumo di sigarette aiuta a digerire
4,8
50,4
il fumo di sigarette è una droga
45,9
maschi
femmine
79,8
83,4
il fumo fa sempre male, anche il solo fumo passivo
10,7
10,3
4,8
3,7
non fa male fumare fino ad un max di 5 sigarette al dì
non fa male fino ad un max di 10 sigarette al dì
50,8
58,9
fa male in gravidanza
49
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
13,1
il fumo di sigarette aiuta a digerire
1,3
1,3
fumatore
non fumatore
ex fumatore
47,5
47,6
48,9
il fumo di sigarette è una droga
Considerazioni sul fumo
sulla base del consumo
personale di tabacco.
71,9
85,5
il fumo fa sempre male, anche il solo fumo passivo
81,2
20
6,1
12,4
2,0
non fa male fumare fino ad un max di 5 sigarette al dì
10,9
non fa male fino ad un max di 10 sigarette al dì
3,3
fasce d’età
0
56,9
54,4
fa male in gravidanza
54,0
30
45
60
e oltre
le bevande alcoliche
61,7
un caffè
una bibita analcolica
14,7
Bevande offerte
a un ospite.
un bicchiere di vino
15,1
3,6
un bicchiere di birra
3,5
vino naturale fatto in casa
0,9
un bicchierino di whisky o grappa
0,6
non risponde
Le bevande alcoliche sono offerte soprattutto dai maschi di età superiore ai 45
anni.
0
82,7
bevande analcoliche
alcoliche
17,3
30
79,8
20,2
75,8
24,2
74,9
25,1
45
60
100
anni
Più della metà dei soggetti, in particolare maschi, riconosce alle bevande alcoliche
effetti positivi. Il 43 dei soggetti, per la maggior parte donne, non considera
alcuna delle alternative proposte.
Bevande alcoliche e
analcoliche offerte a un
ospite sulla base delle
fasce di età.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Viene chiesto cosa generalmente è offerto a casa propria a un ospite. La percentuale di maschi che offre un bicchiere di vino a un ospite è maggiore a quella delle
femmine, le quali offrono maggiormente un caffè.
50
10%
20%
Qualità attribuite
all’alcol.l
30%
femmine
40%
50%
maschi
47,9
60%
70%
80%
90%
100%
facilita l’amicizia e migliora l’atmosfera
30,0
aiuta a digerire
23,2
16
13
aiuta a prevenire l’infarto
8,5
8
è un ottimo alimento
4,4
3,2
2,5
non fa ingrassare
33,5
52,1
nessuna delle risposte precedenti
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Non tutti percepiscono la pericolosità dell’alcol. Molti anziani ritengono che l’alcol aiuti a prevenire l’infarto e che non faccia ingrassare. Sono soprattutto gli
uomini di età superiore ai 45 anni a ritenere che piccole dosi d’alcol migliorino la
capacità di attenzione; le femmine, con più frequenza, lo considerano dannoso,
soprattutto in gravidanza.
Percezione degli effetti
P
dell’alcol.l
maschi
60,7
femmine
62,9
42,8
46,5
35,4
44,5
31,2
37
12,9
22,8
è pericoloso se assunto con farmaci
può nel tempo portare a dipendenza
è dannoso nelle donne in gravidanza
fa male
a piccole dosi migliora le capacità di attenzione
L’assunzione di bevande alcoliche, indipendentemente dalla quantità e dalla frequenza, riguarda il 67 dei soggetti, in particolare i maschi e gli individui compresi tra i 45-59 anni. La maggior parte dei consumatori, soprattutto uomini, assume bevande alcoliche nelle situazioni conviviali e durante i pasti; più della metà
di essi beve birra quando ha sete e consuma bevande alcoliche nei fine settimana.
Coloro che hanno 45 anni e oltre più spesso assumono bevande alcoliche durante
i pasti e bevono un superalcolico dopo i pasti, mentre i soggetti di età inferiore
bevono durante le situazioni conviviali e nel fine settimana.
Il consumo abituale, in particolar modo nei maschi, avviene principalmente durante i pasti, mentre quello occasionale, che coinvolge per la maggior parte le
donne, riguarda le situazioni conviviali.
Anche per l’alcol si sono indagati alcuni aspetti familiari e si è riscontrato che il
6,7 dei soggetti, per la maggior parte donne, dichiara di avere un familiare che
beve troppo.
Analogamente al tabacco, si è dimostrata una correlazione tra significati positivi
attribuiti all’alcol e l’essere bevitore.
51
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
nelle situazioni conviviali
95,1
94,5
93,1
83,0
Occasionii di consumo di
alcoll in base all’età.
un aperitivo alcolico prima del pasto
45,6
43,8
41,7
35,1
57,8
durante i pasti
82,0
88,6
89,1
27,0
32,1
dopo i pasti un superalcolico da solo o nel caffè
40,6
fasce d’età
0
39,5
30
56,2
birra quando ho sete
57,6
56,0
45
60
e oltre
46,7
80,6
nel fine settimana
62,2
51,9
33,8
21,4
28,7
peso
32,9
29,0
9,2
10,7
fumo
11,1
4,4
3,3
3,3
4,6
Disagio legato
t a
situazioni specifi
fiche
vissuto negli ultimi tre
mesi in base all’età.
alcol
3,4
9,2
10,8
14,1
attività fisica
15,4
Il 12,4 e il 2,3 degli assistiti, soprattutto maschi, negli ultimi tre mesi si è svegliato con la voglia, rispettivamente, di fumare una sigaretta e di assumere una
bevanda alcolica. La voglia di fumare una sigaretta al risveglio è stata avvertita in
particolare dai più giovani.
44,9
42,2
fare esercizio per mantenersi in forma
34,5
30,1
18,6
fumare una sigaretta
14,1
13,8
8,7
1,3
2,3
bere una bevanda alcolica
2,8
2,2
62,4
46,8
33,9
32,2
mangiare qualcosa
Desideri “al risveglio”
negli ultimi tre mesi in
base all’età.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
L’indagine dello stile di vita personale in base ai quattro tradizionali fattori di
rischio per la salute, ha messo in luce che il 16,6 e il 7,4 è stato infastidito da
qualcuno che ha detto loro di ridurre o smettere di fumare e di bere.
Più specificatamente, l’8,3 dei pazienti si è sentito a disagio o in difficoltà quando ha fumato, in particolare i giovani adulti e gli adulti maturi, e il 3,7 quando
ha bevuto, in particolare i maschi.
52
a cura di
Daniela Orlandini
indicazioni nazionali e internazionali
Quando si mette in atto un qualsivoglia intervento teso a fare smettere di fumare
è necessario tener conto delle caratteristiche comuni a tutte le dipendenze da sostanze psicoattive, vale a dire:
L la dipendenza intesa nella sua dimensione fisica e soprattutto psicologica;
L l’astensione completa e a lungo termine come obiettivo prioritario del
trattamento;
L la ricaduta come evenienza frequente nel corso del trattamento.
Basti pensare infatti che nonostante il 70-80 dei fumatori dichiari di voler smettere di fumare, solo uno su tre ci riesce e poi, molto spesso, ci ricade.
1
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
J.L. Schwartz, Methods for
smoking cessation, “Clinics in
Chest Medicine”, vol. 12, n.4,
1991. 737-753.
I primi programmi clinici strutturati per la disassuefazione furono avviati a Stoccolma nel 1955. Negli anni successivi si svilupparono via via molteplici tecniche
basate su terapie farmacologiche, psicologiche, individuali, di gruppo, self help,
sino ad arrivare a programmi multipli1. Si sono inoltre sviluppati programmi di
comunità soprattutto come rinforzo e sensibilizzazione al problema, come ad
esempio il concorso Smetti & vinci (> p. 19).
terapie farmacologiche
terapie sostitutive
antidepressivi
ansiolitici
clonidina
altri farmaci
terapie psicologiche
counselling
terapie di guppo
tecniche cognitivo-comportamentali
tecniche avversive
ipnosi
agopuntura
self-care
self-help
programmi di comunità
53
efficacia delle terapie
Non tutte queste terapie si sono rilevate efficaci. Vediamo ora una sintesi delle
terapie efficaci, cioé che hanno dimostrato evidenza scientifica, secondo sperimentazioni condotte prevalentemente negli Stati Uniti, Europa occidentale e Australia. A tal proposito un autorevole comitato di esperti della Society for Research
on Nicotine and Tobacco e dell’oms ha stilato il seguente quadro di interventi in
base alla loro efficacia1.
1
www.treatobacco.net
interventi comportamentali per qualsiasi fumatore, indipendentemente
dal suo interesse per la disassuefazione e la sua reale motivazione a
smettere di fumare
interventi comportamentali per fumatori che desiderano
smettere di fumare
Esiste una correlazione dose-risposta tra la quantità di contatto terapeuta-paziente
e il successo nello smettere di fumare. La disponibilità di una linea di assistenza
telefonica può incrementare le percentuali di successo.
Il sostegno comportamentale, con molteplici sessioni di terapia individuale o di
gruppo, favorisce lo smettere di fumare.
Le seguenti componenti di un simile intervento facilitano lo smettere di fumare:
J sostegno sociale intra-terapeutico;
J sostegno sociale extra-terapeutico;
J problem solving;
J insegnamento di abilità.
terapia sostitutiva della nicotina (NRT)
Le terapie sostitutive della nicotina sono efficaci nell’aiutare i fumatori a smettere
di fumare. Tutte sembrano avere un’efficacia simile e la scelta può essere basata
sulla suscettibilità agli effetti collaterali, sulla preferenza del paziente e sulla disponibilità dei prodotti.
Alcune prove suggeriscono che i fumatori incalliti ottengono maggiori successi
con la gomma da 4 mg piuttosto che con la gomma da 2 mg. L’efficacia della
terapia sostitutiva della nicotina non dipende dalla quantità di sostegno comportamentale faccia a faccia. La combinazione di sostegno comportamentale e terapia
sostitutiva della nicotina aumenta le percentuali di successo rispetto a ciascuna
terapia condotta da sola. Sono state eseguite poche ricerche sulle combinazioni di
diversi tipi di terapia sostitutiva della nicotina. Esistono poche prove che un’altra
forma di terapia sostitutiva della nicotina in aggiunta allaa terapia con i cerotti
determini un incremento delle percentuali di successo.
alcuni esempi:
identificare i momenti
a rischio di ricaduta (ad
esempio dopo i pasti);
evitare le situazioni a rischio
in cui è più difficile resistere
(ad esempio le serate con
amici fumatori);
cercare sostegno sociale
al di fuori del trattamento:
familiari, amici, colleghi non
fumatori.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
I consigli brevi su come smettere di fumare, forniti da un medico nel corso di una
normale visita di controllo, sono efficaci nell’aumentare il numero di fumatori che
smettono per almeno sei mesi.
Alcuni studi suggeriscono che i materiali di autosostegno studiati su misura per le
esigenze di singoli fumatori sono più efficaci dei materiali generici.
Gli interventi di autosostegno (materiali generici prestampati contenenti consigli
su come smettere di fumare) erogati senza assistenza personalizzata hanno un
effetto limitato sulle percentuali di successo. Le telefonate del terapeuta possono
essere più efficaci dei soli materiali di autosostegno.
farmacoterapie senza impiego di nicotina
54
L Il bupropione è un efficace aiuto per smettere di fumare.
L La clonidina è risultata efficace, ma la sua utilità è limitata da un’elevata inci-
denza di effetti collaterali. Va considerata come una terapia di seconda scelta.
L La nortriptilina, antidepressivo triciclico, ha delle prove di efficacia ma, a causa
degli effetti collaterali, dovrebbe essere considerato solo come una terapia di seconda scelta, dopo aver provato il bupropione e la nrt.
L I seguenti farmaci sembrano promettenti, ma non sono di provata efficacia:
moclobemide (esistono alcune prove dell’efficacia di questo inibitore antimonoamminossidasi), compresse di destrosio (esistono alcune prove dell’efficacia di
questo integratore alimentare).
L I seguenti farmaci sono stati valutati, ma limitazioni di studio o risultati contraddittori impediscono di trarre delle conclusioni: inibitori dell’appetito, benzodiazepine, betabloccanti, buspirone, caffeina/efedrina, cimetidina, lobelina, ssri
(bloccanti specifici del re-uptakee della serotonina).
terapie alternative
Agopuntura e ipnoterapia non sono risultate più efficaci nell’agevolare la cessazione del fumo di un qualsiasi effetto placebo.
efficacia in termini di costi
Esistono forti prove che gli interventi miranti a far smettere di fumare sono estremamente efficaci sotto il profilo dei costi1.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
approcci basati sulla popolazione
Le politiche applicate, quali divieti o restrizioni sul fumo nei luoghi di lavoro o in
altri luoghi pubblici e un aumento delle tasse sui prodotti a base di tabacco, possono con probabilità incoraggiare a cessare l’abitudine al fumo nonché aumentare
il numero di tentativi di cessazione.
Le campagne di lotta al tabagismo dei mass media possono ridurre il consumo e
aumentare i tassi di cessazione, se attuate insieme ad altri interventi quali un’informazione mirata nell’ambito della comunità o un aumento delle tasse specifiche.
counselling
1
Analisi costo-benefici condotte
in Usa e Gran Bretagna hanno
dimostrato che intervenire per
aiutare i fumatori a smettere
ha un costo molto relativo
rispetto ad altri interventi
di prevenzione primaria
o di screening.
2
A tal proposito si veda il
sito del Cochrane Tobacco
Addiction Review Group
(www.cochrane.org/reviews/en/
topics/94.html).
3
A. Miglionico, Manuale di
comunicazione e counselling per
medici, psicologi e professionisti
d’aiuto, Centro Scientifico
Editore, Torino 2000.
Un elemento fondamentale per ottenere esiti di trattamento favorevoli è il counselling utilizzato, nelle sue varie forme, da solo o in combinazione con altre terapie.
Il counselling è un processo di dialogo e di interazione duale attraverso il quale il
consulente aiuta il consultante a prendere delle decisioni e ad agire di conseguenza, oltre a fornire un’accurata e attenta informazione e un sostegno psicologico
adeguato. Il counselling è diretto ad aiutare il paziente in un momento di crisi, a
incoraggiare cambiamenti nel suo stile di vita, se necessario, proponendo azioni e
comportamenti realistici, ed è volto a metterlo in grado di accettare informazioni
ansiogene favorendo l’adattamento alle relative implicazioni1.
Counselling è una voce non traducibile in italiano con “consulenza” dato che non
è un’attività professionale centrata sul fornire consigli o pareri. Nel counselling
non si offrono soluzioni a risolvere problemi, non si danno cioé consigli perché
questi limitano l’autonomia della persona e non la rispettano nelle proprie capacità, anche potenziali, di autodeterminazione. Il counselling è una pratica o prestazione professionale atta a guidare un individuo verso una migliore comprensione
dei suoi problemi e potenzialità attraverso l’uso di princìpi e metodi psicologici2.
Nel trattamento del tabagismo il counselling è stato utilizzato in numerose forme
che ora esamineremo anche rispetto alla loro efficacia3.
tratto da www.ossfad.iss.it
telefono verde contro il fumo 800 554088
Il Telefono verde contro il fumo dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto superiore di sanità è un servizio nazionale anonimo e gratuito aperto dal lunedì al venerdì (ore 10-16), che svolge attività di consulenza sulle problematiche legate al fenomeno
tabagismo. Il servizio si rivolge a chiunque sia interessato alle problematiche generate dal fumo di tabacco: fumatori, fumatori
passivi, familiari di fumatori, ex fumatori, istituzioni e servizi socio-sanitari.
Il Telefono verde contro il fumo fornisce informazioni su strutture sanitarie pubbliche (ospedali, Asl) e associazioni onlus nazionali, informazioni scientifiche sugli effetti prodotti dal tabacco, sulle terapie possibili e sulla legislazione in materia, counselling
telefonico al fine di stimolare le risorse dell’utente per affrontare il proprio problema, iniziative di sensibilizzazione al problema
del tabagismo in un’ottica di promozione della salute, studi e ricerche sui temi del tabagismo.
Nello specifico il counselling telefonico è un servizio di consulenza per le persone che vogliono smettere di fumare. L’utente
viene aiutato nel cambiamento a mobilitare risorse interne ed esterne per affrontare il problema. Il counselling telefonico è un
intervento strettamente personalizzato e per questo non ci sono né risposte automatiche, né telefonate predefinite. Gli operatori, attraverso un ascolto attivo, analizzano con l’utente la sua problematica, danno informazioni scientifiche sui danni provocati
dal fumo, un sostegno psicologico e indicazioni sulle strutture sanitarie che offrono assistenza a chi vuole smettere di fumare.
Il servizio sostiene anche i fumatori passivi e i familiari di fumatori che nell’anonimato possono parlare di questo problema, avere consigli anche pratici e burocratici su come muoversi per tutelarsi dal fumo passivo e aiutare un loro caro. Il servizio è rivolto
anche agli ex fumatori che possono trovare un sostegno per affrontare momenti di crisi legati alla dipendenza fisica e psichica
dalle sigarette.
55
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Il counselling breve (o incoraggiamento) dato da un medico di Medicina generale nel corso di una visita di routine per qualunque motivo (medicina di opportunità) è efficace nell’aumentare il numero di coloro che smettono di fumare. Il
counselling breve può determinare un tentativo di smettere di fumare nel 40 dei
contatti; l’effetto si riduce con esposizioni ripetute e ha un effetto minimo sui forti
fumatori in assenza di nrt/ bupropione o sostegno comportamentale. Solitamente i medici di Medicina generale preferiscono dare consigli a pazienti con malattie
correlate al fumo, ma va ricordato che in questo gruppo l’effetto dell’intervento è
modesto, cioè non è maggiore rispetto a nessun intervento.
Elementi di base comuni a tutti i tipi di
Il counselling intensivo o supporto comportamentale clinico froncounselling sono:
tale (vis à vis)
s con sessioni multiple individuali o di gruppo migliora
J ascoltare;
gli esiti del trattamento.
J non interpretare;
Il counselling individuale e quello di gruppo sono ugualmente effiJ riconoscere ed accettare il quadro di
riferimento dell’assistito;
caci.
J non giudicare, non moralizzare, non
I seguenti elementi aiutano la disassuefazione:
sovrapporre il proprio modo di pensare
L problem solving;
e di decidere a quello dell’assistito;
L insegnamento di tecniche/abilità;
J esprimersi in modo chiaro e
L supporto sociale durante la terapia.
comprensibile;
Va ricordato che vi è un correlazione diretta dose-risposta fra la duraJ usare le domande in modo ordinato,
ta del counselling e l’efficacia: all’aumentare della durata da 3 fino a
organizzato e chiaramente finalizzato.
20 minuti aumenta in modo significativo la percentuale di astinenti,
così come all’aumentare del numero di incontri. Ad esempio l’efficacia aumenta l’ascolto attivo è un mequando il counselling individuale è effettuato da uno specialista in più incontri di todo per migliorare la capacità di ascolto; è un feedback su
almeno 10 minuti ciascuno e da successivi contatti telefonici.
Il counselling telefonico attivo, vale a dire quando un operatore sanitario con- quello che si è appena ascoltato che il ricevente dà alla
tatta direttamente la persona per fornire sostegno nello smettere o per evitare le sua fonte di comunicazione.
ricadute, ha una sua utilità all’interno di un trattamento faccia a faccia. Da solo è L’ascoltatore risponde a chi
parla basandosi su quanto ha
risultato più efficace del materiale cartaceo di autoaiuto non personalizzato.
compreso del messaggio che
In Italia esiste un numero verde gestito dall’Istituto superiore di sanità che fornigli è stato inviato. In questo
sce informazioni sul fumo, counsellingg e indicazioni dei centri ai quali è possibile caso si parla anche di “riformulazione”.
rivolgersi per smettere.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
56
La tabella sintetizza i risultati degli studi
che si sono occupati della valutazione
dell’efficacia dei ddiversi interventi
terapeutici. I risultati si riferiscono alla
popolazione adulta,
a dato che le ricerche
riguardanti gli adolescenti fumatori sono
limitate e non esistono prove definitve.
intervento
popolazione target
portata dell’effetto (la differenza
nel tasso di astinenza > 6 mesi
tra intervento e controllo/
placebo)
consiglio opportunistico breve da parte del
medico di Medicina generale
fumatori che vanno dal medico di Medicina
generale o in ambulatori ospedalieri
2 (1-3)
supporto comportamentale intensivo
clinico
fumatori moderati e forti che richiedono aiuto
per smettere di fumare
7 (3-10)
supporto comportamentale intensivo
clinico
fumatori ospedalizzati
4 (0-8)
supporto comportamentale moderato più
NRT o bupropione
fumatori moderati e forti che richiedono
aiuto presso un ambulatorio specialistico per
fumatori
13-19
NRT con limitato supporto
comportamentale
fumatori moderati
e forti
gomme 5 (4-6)
cerotti 5 (4-7)
NRT con supporto comportamentale
intensivo
fumatori moderati
e forti
gomme 8 (6-10)
cerotti 6 (5-8)
bupropione con supporto
comportamentale intensivo
fumatori moderati
e forti
9 (5-14)
supporto telefonico attivo
fumatori che desiderano smettere ma che non
ricevono supporto clinico frontale
2 (1-4)
Gli studi sull’efficacia del trattamento nei fumatori hanno portato alla pubblicazione di autorevoli linee guida: linee guida della English Health Development
Agency e quelle dello US Public Health Service, alle quali si sono ispirate molte
delle altre linee guida, tra cui quelle italiane.
Di seguito riportiamo una sintesi delle linee guida americane e di quelle italiane.
le linee guida americane
1
Clinical Practice Guideline,
Treating Tobacco Use and
Dependence, U.S. Department
of Health and Human Services,
Public Health Service, giugno
2000.
Treating Tobacco Use and Dependence 1 è una guida clinica pratica prodottaa da un
gruppo di trenta esperti incaricati di identificare trattamenti efficaci convalidati
sperimentalmente per la dipendenza da tabacco.
Queste linee guida contengono le strategie e le raccomandazioni individuate per
facilitare clinici, specialisti dei trattamenti per la dipendenza da tabacco e amministratori della sanità al fine di sostenere trattamenti efficaci del tabagismo. Le
raccomandazioni sono state formulate a seguito di una revisione e di una analisi
sistematiche della letteratura scientifica, utilizzando la metanalisi come tecnica
analitica principale.
Raccomandazioni chiave
1. La dipendenza da tabacco è una condizione cronica che spesso richiede interventi ripetuti. Tuttavia esistono trattamenti efficaci che possono produrre a
lunga scadenza astensione permanente.
2. Dato che esistono trattamenti efficaci per la dipendenza da tabacco, a ogni
paziente fumatore dovrebbe essere offerto almeno uno di questi trattamenti. Ai
pazienti che vogliono provare a smettere dovrebbero essere offerti i trattamenti
identificati come efficaci in questa direttiva. Ai pazienti riluttanti dovrebbe
essere fornito un intervento per aumentare la loro motivazione a smettere.
57
3. È essenziale che clinici e personale sanitario rendano istituzionale l’identificazione, la documentazione e il trattamento di ogni utente fumatore incontrato
in ambito sanitario.
4. Il trattamento breve per la dipendenza da tabacco è efficace. A ogni paziente
fumatore dovrebbe essere offerto almeno il trattamento breve.
5. C’è una forte relazione dose-risposta tra l’intensità del counselling per il tabagismo e la sua efficacia. Trattamenti che implicano un contatto da persona a
persona (counselling individuale, di gruppo, telefonico proattivo) sono considerevolmente efficaci, e la loro efficacia aumenta con l’intensità (per esempio,
minuti di contatto).
7. Attualmente esistono numerose farmacoterapie efficaci per la cessazione del
fumo. Eccetto che in presenza di controindicazioni, dovrebbero essere utilizzate con tutti pazienti che tentano di smettere di fumare. Farmaci di prima scelta
identificati come efficaci sono:
L bupropione;
L sostitutivi nicotinici.
Soprattutto i cerotti alla nicotina sono risultati efficaci rispetto al placebo, e il
loro uso dovrebbe essere incoraggiato.
Due farmaci di seconda scelta sono stati identificati come alternativa ai farmaci
di prima scelta:
L clonidina;
L nortriptylina.
8. I trattamenti per la dipendenza da tabacco sono sia clinicamente efficaci sia
vantaggiosi in termini di costo-benefici rispetto alle visite mediche e agli interventi di prevenzione. Come tali, gli assicuratori e gli utenti dovrebbero garantire che tutti i piani assicurativi includano il rimborso dei trattamenti di counselling e delle farmacoterapie identificati come efficaci in questa guida e che i
clinici siano risarciti per la fornitura di tali trattamenti, come sono risarciti per
il trattamento di altre condizioni croniche.
Il successo di qualsiasi strategia o sforzo di trattamento per la dipendenza da tabacco non può essere separata dal sistema di assistenza sanitaria in cui è inserito.
Come il clinico deve intervenire con il suo paziente, l’amministratore e l’assicuratore devono sostenere tale intervento come parte integrante del servizio sanitario.
Gli amministratori devono garantire ai clinici l’addestramento perché possano
agire in modo coerente ed efficace nei confronti degli utenti fumatori.
Come conclusione la guidaa incoraggia una cultura sanitaria che consideri il tabacco
come principale causa di malattia e di morte prevenibile.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
6. Si è trovato che tre tipi di counselling e di terapia comportamentale sono risultati particolarmente efficaci e dovrebbero essere utilizzati con tutti i pazienti
che tentano di smettere:
L counselling pratico (problem solving/skills training);
L sostegno sociale come parte di trattamento (intra-treatment social support);
L sostegno sociale fuori dal trattamento.
58
le linee guida italiane
1
Linee guida cliniche per
promuovere la cessazione
dell’abitudine al fumo,
Osservatorio fumo, alcol
e droga, iss, 2002;
http://progetti.iss.it/ofad/
Obiettivo delle linee guida1 è quello di promuovere la cessazione dell’abitudine
al fumo nella popolazione italiana, in accordo con quanto dichiarato nel Piano
sanitario nazionale 2002-2004.
Tale obiettivo può essere raggiunto anche attraverso interventi brevi nel corso
dell’attività ambulatoriale. In letteratura è ampiamente dimostrato che il semplice
consiglio del medico curante può incrementare il numero di fumatori che fanno
seri tentativi di smettere. Anche se la percentuale di soggetti che riesce a ottenere
un risultato in maniera stabile sembra limitata, questo tipo di approccio ha il
grande vantaggio di poter facilmente raggiungere un notevole numero di persone,
ottenendo, su così grandi numeri, risultati di grande rilevanza.
Le linee guida sono rivolte a tutti gli operatori sanitari, non solo ai medici, che
lavorano nell’assistenza di primo e di secondo livello, nel corso della loro attività
ambulatoriale e ospedaliera, e in particolare è rivolta ai medici di famiglia.
sintesi delle raccomandazioni
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Sulla base della forza delle prove di efficacia disponibili, le raccomandazioni
contenute in queste linee guida sono state suddivise in tre livelli.
Raccomandazioni molto forti (prove di efficacia basate su revisioni sistematiche
R
o su studi controllati randomizzati):
L domandare a tutti i soggetti che si presentano in ambulatorio,
indipendentemente dal motivo della visita, se sono fumatori;
L raccomandare a tutti i soggetti fumatori di smettere di fumare, fornendo
consigli chiari, forti e personalizzati;
L ffornire materiale cartaceo di supporto (manuali, opuscoli);
L proporre la terapia farmacologica a tutti i soggetti che fumano più di
10 sigarette al giorno o che risultino dipendenti al test di Fagerström;
L proporre a tutti i soggetti che vogliono smettere, la terapia
cognitivo-comportamentale o il counselling professionale.
Raccomandazioni abbastanza forti (prove di efficacia basate su studi
R
controllati non randomizzati o studi osservazionali):
L riportare in cartella, per ogni assistito, la condizione di fumatore,
non fumatore, ex fumatore;
L valutare il livello di dipendenza da nicotina dei fumatori utilizzando
il test di Fagerström.
Raccomandazioni deboli (prove di efficacia basate solo su parere di esperti):
R
L identificare i fumatori motivati a smettere;
L se il soggetto indica chiaramente che non desidera smettere in questo
momento, fornire un intervento per motivarlo;
L con i soggetti intenzionati definire una data per smettere, possibilmente
entro le due settimane;
L prevedere contatti per il follow-up; questi contatti potranno essere tenuti
sia in modo diretto che per telefono;
L i soggetti che hanno ripreso a fumare vanno valutati per vedere se sono
disponibili ad altri tentativi.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
59
apparati
60
tratto da
www.codacons.it/fumo
www.iss.it/sitp/ofad/
http://it.geocities.com/
miticotore/nosmoke.html
www.benessere.com/salute/
fumo/come.htm
www.noalfumo.rai.it
www.legatumori.it
www.fumo.it
www.ministerosalute.it
domande frequenti
vizio, dipendenza e malattia
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Il fumo è un vizio?
Assolutamente no. Finora si è sempre detto e pensato che il fumo di sigaretta fosse un vizio. E cosa
affermano molti fumatori sul fumo? “È un vizio che
posso abbandonare in qualsiasi momento”. Niente
di più falso. Il fumo di sigaretta non è un vizio, non
è un’abitudine, ma una vera e propria tossicodipendenza. Il tabagismo è una malattia, lo afferma anche
l’oms nella decima revisione della Classificazione internazionale delle malattie che include la dipendenza da tabacco nella lista dei disturbi legati all’uso di
sostanze psicoattive e come tale deve essere trattata.
Perché si parla di dipendenza dal fumo?
È ormai riconosciuto anche dai produttori di tabacco
che la nicotina contenuta nella sigaretta è in grado
di creare una dipendenza simile a quella indotta da
droghe come eroina e cocaina. Quando parliamo di
tabacco, tuttavia, il termine “dipendenza” va inteso
in un senso più ampio, comprendendo tre aspetti
strettamente legati tra loro: dipendenza fisica, provocata dalla nicotina e responsabile della sindrome di
astinenza; dipendenza psicologica, che caratterizza il
fumatore per il quale il tabacco è “l’amico” senza la
compagnia del quale non è più possibile vivere determinate situazioni e circostanze; dipendenza sociale,
basata sull’accettazione del tabagismo e sulle pressioni
ambientali che esortano al consumo di tabacco (pubblicità, pressioni di gruppo, etc.).
danni e malanni
Quali sostanze contiene il fumo di sigaretta?
Sostanze irritanti, tossiche e cancerogene.
Le sostanze che si aspirano dalle sigarette sono parecchie e ognuna di queste causa danni più o meno gravi
al nostro organismo. Dalla combustione del tabacco
e della carta che lo avvolge si sviluppa un fumo contenente circa 4000 sostanze diverse:
L sostanze irritanti e tossiche sistemiche come
acido cianidrico, diossido di zolfo, monossido
di carbonio, ammoniaca, nichel e formaldeide;
L sostanze cancerogene e mutagene come cromo,
arsenico, benzopirene (contenuto nel catrame);
L tossine riproduttive come la nicotina, il cadmio
e il monossido di carbonio.
È vero che l’inquinamento ambientale è più
pericoloso del fumo?
No. Il fumo di tabacco ha una concentrazione di alcuni prodotti tossici 400 volte superiore rispetto ai
livelli massimi permessi internazionalmente riguardo
all’ambiente. Le sostanze irritanti inalate col fumo,
inoltre, danneggiando il sistema di protezione delle
nostre vie respiratorie, facilitano il passaggio di sostanze dannose nei polmoni.
Qual è il tumore più frequentemente associato
al fumo di sigaretta?
Il tumore del polmone, per entrambi i sessi.
Il carcinoma polmonare è legato al fumo di sigaretta da un rapporto causa-effetto molto rilevante: nei
fumatori la frequenza del tumore è 20 volte superiore rispetto ai non fumatori e circa il 90 dei tumori
polmonari riguarda i fumatori di sigarette.
Il fumo di sigaretta fa male alla pelle?
Sì, contribuisce a invecchiarla prima.
Indipendentemente dalla quantità di sigarette fumate, il fumo fa male alla bellezza e alla freschezza
dell’aspetto. Questo a causa dell’aumento dei radicali
liberi e del rallentamento della microcircolazione. Gli
effetti si manifestano già dopo alcuni anni di abitudine. La pelle comincia ad assumere un colorito spento
e opaco, possono comparire antiestetiche macchie
gialle sulle dita, sulle unghie e sui denti, anche a causa
della nicotina presente nelle sigarette. La microcircolazione compromessa, inoltre, provocando ristagno di
liquidi e riduzione del metabolismo, può aumentare
lo spessore dei cuscinetti di cellulite. Anche il continuo movimento delle labbra nell’atto di aspirare il
Il tabacco può essere causa di impotenza sessuale?
Cosa fare eventualmente per risolvere il problema?
La funzione sessuale implica due principi: da un lato
il sistema nervoso centrale (stimolazione mentale) che
agisce assieme agli ormoni, dall’altro il cuore e i vasi
che pompano il sangue nei tessuti muscolari mantenendo l’erezione. Il tabagismo può deteriorare questi
due sistemi e, conseguentemente, causare l’impotenza, in quanto il tabagismo è legato a un abbassamento
anormale della pressione del sangue nel pene. Alcuni
studi hanno dimostrato che i fumatori corrono un rischio due volte maggiore di incontrare un’impotenza
grave o media.
Cosa fare? Gli uomini che si sono trovati in situazioni
di perdere l’erezione prima dell’orgasmo, hanno superato completamente la loro impotenza smettendo
di fumare, come dimostrato da un importante studio
(Cfr. D.M. Mannino, R.M. Klevens, W.D. Flanders,
Cigarette Smoking: An Independent Risk Factor for Impotence?? “American Journal of Epidemiology”, dicembre 1994; 140 11: 1003-1008).
Le sigarette a basso contenuto di nicotina
e catrame fanno meno male?
No, provocano le stesse conseguenze delle altre.
Le sigarette leggere contengono le stesse sostanze pericolose del tabacco normale, sono solo ridotti i livelli di
nicotina e catrame. Molti fumatori, inoltre, per compensare i bassi livelli di nicotina di queste sigarette, ne
fumano di più o inalano con maggiore intensità, aumentando l’ingestione delle altre sostanze tossiche.
Come si spiega che ci sono fumatori estremamente
anziani che stanno benissimo?
Si tratta di eccezioni, e in molti casi di aneddoti.
Si sa scientificamente e statisticamente che il tabacco
riduce mediamente la speranza di vita dei fumatori
di 8-10 anni; chi inizia a fumare da giovane, inoltre,
peggiora la propria qualità della vita già prima dei 45
anni a causa delle importanti malattie che si possono
presentare (bronchite, infarto del miocardio, ulcera,
cancro, etc.).
le mamme non fumano
Fumare in gravidanza è rischioso?
Sì, a prescindere dal numero di sigarette fumate.
La nicotina, assorbita tramite i vasi del cordone
ombelicale e la placenta, provoca una diminuzione
dell’irrorazione sanguigna e un minore apporto di
sostanze vitali al nascituro. In termini di danno, il
fumo aumenta l’incidenza di basso peso alla nascita,
di mortalità neonatale e di morte improvvisa del neonato (la cosiddetta “morte in culla”).
Mamme e fumo: quale relazione c’è?
Il fumo fa male, ma centinaia di milioni di persone in
tutto il mondo continuano a fumare e ogni anno, si
aggiunge un numero sempre maggiore di donne.
Puntando sulla falsa immagine della fumatrice come
donna emancipata e con più charme, l’industria del
tabacco ha trasformato il gentil sesso in un target privilegiato. Non è un caso che le strategie di marketing
spesso associno il prodotto a persone di sesso femminile e favoriscano la diffusione di una cultura in cui la
donna di successo e di classe è una fumatrice. La verità è che il fumo, anziché aumentare il fascino della
donna, provoca gravi danni non soltanto alla salute,
ma anche alla sua immagine. Le rughe compaiono
più velocemente, le dita e i denti ingialliscono, i capelli perdono vitalità e lucentezza.
Un capitolo a parte è quello dedicato alle madri e alle
gestanti. La donna in gravidanza non è esposta soltanto ai rischi che condivide con gli altri fumatori,
ma anche ad altri problemi legati alla sua condizione.
A repentaglio è anche la salute dei figli, vittime del
fumo passivo.
A riguardo, i dati epidemiologici a disposizione dipingono il seguente quadro:
L il numero delle giovani donne fumatrici in Italia è
in aumento (circa il 20 fuma);
L circa il 50 dei bambini ha almeno un genitore
fumatore;
L a fianco del gran numero di donne che cessano di
fumare durante la gravidanza, un’alta percentuale
riprende dopo il parto o dopo l’allattamento.
Ci sono ricerche che mettono in relazione lo sviluppo
fetale e l’esposizione alla nicotina?
L’esposizione prenatale alla nicotina può causare danni a lungo termine che renderebbero in futuro più
vulnerabili alla dipendenza. Lo sostiene una ricerca
sugli animali condotta da farmacologi del Medical
Center della Duke University . Il team ha infatti scoperto, grazie a studi sui topi, che l’esposizione alla
nicotina durante lo sviluppo fetale altera le strutture
del cervello e l’attività delle cellule cerebrali in regioni
fondamentali per l’apprendimento, la memoria e la
ricompensa. La ricerca, disponibile online, pubblicata sulla rivista Neuropsychopharmacologyy è stata finanziata dalla Philip Morris Usa.
61
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
fumo, si traduce in un’accentuazione delle rughe nella zona della bocca.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
62
fumare senza fumare
ho detto basta al fumo!
Cosa si sa sul fumo passivo?
Si definisce “fumo passivo”, “fumo di seconda mano”,
“fumo involontario” o “esposizione al fumo di tabacco ambientale”. È il fumo di sigaretta inalato da chi
è costretto a respirare il fumo altrui. Un rilevante
agente di inquinamento al chiuso, che provoca danni all’ambiente e alle persone e che in Italia, secondo
stime ufficiali, nel 1999 è stato responsabile di 2800
decessi.
Lavorare fianco a fianco con un fumatore, viverci
insieme, farsi avvolgere dalla nuvola azzurrina delle
sigarette altrui è molto pericoloso. Il non fumatore
respira sia una componente indiretta, emessa dalla sigaretta, sia una componente diretta, il fumo inalato
ed espirato dal fumatore. Una miscela esplosiva di oltre 4000 sostanze chimiche, sotto forma di particelle
solide e di gas. Ci sono irritanti e sostanze tossiche
sistemiche come acido cianidico, diossido di zolfo,
monossido di carbonio, ammoniaca e formaldeide. Il
fumo passivo contiene anche carcinogeni e mutageni come arsenico, cromo e benzopirene. Molti degli
elementi chimici sono tossine riproduttive come la
nicotina, il cadmio e il monossido di carbonio. La
United States Environmental Agency ha incluso il
fumo passivo tra i carcinogeni di classe a, per i quali
non esiste un livello di esposizione senza rischi.
Particolarmente sensibili al danno da fumo passivo
sono i bambini, gli anziani, le persone affette da malattie del cuore e gli asmatici.
Entro quanto tempo dall’ultima sigaretta si hanno
r
dell’aspetto fisico?
miglioramenti
Dopo 2-12 settimane: la pelle ritorna più luminosa,
l’alito diventa più gradevole e l’odore complessivo più
piacevole.
Il fumo passivo danneggia davvero la salute
dei non fumatori?
Sì. Esistono prove scientifiche del fatto che il fumo
passivo rappresenta una seria minaccia per la salute. I
non fumatori che inalano fumo passivo vengono colpiti da molte delle malattie di cui soffrono i fumatori
attivi. La mortalità per patologie cardiovascolari e per
cancro ai polmoni è direttamente correlata all’esposizione al fumo passivo. Per quanto riguarda i bambini,
si registrano bronchiti e polmoniti, peggioramenti
nelle crisi asmatiche e otite media sierosa, che è la
causa principale di sordità nei bambini.
L’esposizione al fumo passivo durante la gravidanza,
inoltre, può provocare la riduzione nella crescita fetale; esistono anche prove del fatto che viene aumentato il rischio di sindrome di morte improvvisa per i
neonati.
Gli effetti più immediati dell’esposizione al fumo
passivo sono irritazione agli occhi e al naso, mal di
testa, secchezza della gola, vertigini, nausea, tosse e
altri problemi respiratori.
Quanto tempo deve trascorrere perché cessino gli effetti
negativi causati dalla cessazione del fumo, che portano
a dormire anche 1 o 2 ore in meno del solito?
Questi disturbi sono causati dall’astinenza e possono
essere attenuati da farmaci sostitutivi della nicotina.
Le insonnie possono durare alcune settimane dal momento in cui si è smesso di fumare.
Le persone che smettono di fumare sono
particolarmente stanche e nervose?
È bene sapere che nelle persone che soffrono di depressione, lo smettere di fumare può provocare una
nuova comparsa di sintomi depressivi. Il consiglio è
di consultare un medico, che potrebbe valutare opportuno prescrivere un antidepressivo, prima della
data della cessazione del fumo, a titolo preventivo.
C’è un giorno adatto per smettere di fumare?
Ogni giorno può essere quello giusto! Potrebbe essere
utile, tuttavia, scegliere insieme al proprio medico un
giorno tranquillo, libero da stress, che non porti a situazioni dove il desiderio di fumare è molto forte.
Se non si riesce a smettere al primo colpo
non ci si riuscirà mai?
Non è assolutamente detto. Ogni giorno sempre più
gente smette di fumare. C’è chi riesce al primo tentativo, ma la maggior parte delle persone deve provarci
più volte prima di riuscirci. Le statistiche riportano
che solo uno su quattro ci riesce subito.
Chi smette di fumare ingrassa?
Non tutti gli ex fumatori ingrassano, e chi ingrassa
aumenta di pochi chili. Però il peso iniziale si può
recuperare nel giro di pochi mesi. Al principio non è
necessario mantenere una dieta rigida. L’esercizio fisico è una buona tecnica per affrontare la sindrome da
astinenza ed evitare di prendere chili.
divieti e limitazioni
Dopo aver smesso di fumare è possibile fumare
solo una sigaretta ogni tanto?
Categoricamente no. Occorre ricordare che la dipendenza appena superata è iniziata daa un “tiro”. Non
bisogna correre il rischio di ricaderci un’altra volta.
Ridurre il consumo di sigarette può essere sufficiente?
È un inizio ma non risolve il problema. Molti fumatori hanno ridotto il numero di sigarette ma fanno
inalazioni più frequenti e più intense, per cui mantengono la dipendenza e tornano ai precedenti livelli
di consumo. È meglio smettere di fumare completamente.
Perché smettere di fumare quando si è ancora giovani
e non si hanno disturbi fisici?
Non è mai troppo presto per smettere di fumare: migliorerà il funzionamento del cuore e dei polmoni e
di conseguenza il rendimento fisico generale, allontanando il rischio di soffrire di qualsiasi malattia associata al tabagismo. Si respirerà meglio, e si gusteranno
di più i sapori e i pasti.
Se fumare aiuta a rendere meglio sul lavoro,
come fare quando si smette?
La difficoltà di concentrazione può essere un sintomo
iniziale della sindrome di astinenza, ma dura pochi
giorni. Al contrario è stato dimostrato che è il tabacco
a causare la riduzione del rendimento lavorativo dei
fumatori.
Assumere nicotina per sostituire la sigaretta
può essere dannoso?
La nicotina contenuta nelle sigarette non è la sostanza
più dannosa, in quanto genera solo la dipendenza.
Esistono altre sostanze molto più dannose per l’organismo come il catrame e il monossido di carbonio,
principali cause di tumori e malattie cardiovascolari.
Paradossalmente, quindi, assumere nicotina in dosi
graduali e controllate solleva dagli spiacevoli sintomi
da astinenza da fumo, senza però fornire le sostanze
tossiche nocive per l’organismo.
Si può fumare nei negozi e nei locali pubblici?
Il negoziante o il gestore come datore di lavoro dovrebbe proteggere i suoi dipendenti, se ne ha, dal
fumo passivo, quindi non fumare comunque. Dal
gennaio 2005 in tutti i locali frequentati dal pubblico
è vietato fumare, tranne che in apposite e distinte salette fumatori che devono rispettare rigidi parametri
di ventilazione, e che non è comunque obbligatorio
predisporre. Inoltre è possibile riservare interi esercizi
ai fumatori. È questo, in sintesi, il contenuto della
nota emessa il 27 maggio scorso dal Ministero della
salute, Direzione generale della prevenzione sanitaria,
in risposta ai quesiti della Fiepet, l’associazione dei
pubblici esercizi aderente a Confesercenti.
Quale normativa tutela il lavoratore
dall’esposizione al fumo?
Il decreto legislativo n. 626 del 19 settembre 1994
Attuazione delle direttive riguardanti il miglioramento
della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di
lavoro stabilisce che il datore di lavoro ha l’obbligo
– con responsabilità penale che si estende al responsabile della sicurezza e al medico competente – di tutelare la salute dei suoi dipendenti dal fumo passivo.
Con il titolo vii (Protezione
P
da agenti cancerogeni) dal
giugno 2002 il fumo passivo è stato inserito dall’oms
nel gruppo delle “sostanze sicuramente cancerogene”
per cui svanisce ogni margine interpretativo del titolo
vii: è questo il motivo che induce le aziende a prendere provvedimenti che tengano conto del fatto che
il fumo è materia gassosa che non rispetta le divisioni
virtuali fra gli ambienti. Ogni singolo cittadino ha la
facoltà di segnalare le inadempienze alla normativa
alla azienda sanitaria locale di competenza.
E il diritto di fumare?
La sentenza della Corte costituzionale n. 399, dell’11
dicembre 1996 dice testualmente: “Ove si profili una
incompatibilità tra il diritto alla tutela della salute,
costituzionalmente protetto, e i liberi comportamenti
che non hanno una diretta copertura costituzionale,
deve ovviamente darsi prevalenza al primo” (diritto
alla salute: art. 32 della Costituzione italiana).
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Cosa si può fare per controllare la voglia di fumare?
L’ansia di sigarette costituisce una parte normale
dell’astinenza. L’ansia si può ridurre in vario modo:
masticando gomme, respirando lentamente e profondamente, facendosi un massaggio alle tempie e alla
nuca, mangiando frutta, bevendo acqua in abbondanza. È importante ricordarsi sempre il motivo per
cui si è smesso. L’ansia dura solo pochi minuti.
63
64
tratto da www.ministerosalute.it
Piano sanitario nazionale 2003-2005
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
2.9 promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione
e la comunicazione pubblica sulla salute
Il fenomeno del tabagismo è molto complesso sia per
i risvolti economici, psicologici e sociali sia, soprattutto, per la pesante compromissione della salute e
della qualità di vita dei cittadini, siano essi soggetti
attivi (fumatori) o soggetti passivi (non fumatori).
Negli usaa è stato ufficialmente confermato il dato
epidemiologico che l’uso del tabacco e specificamente
il fumo di sigaretta costituisce la prima causa prevenibile di morte: ebbene il fumo passivo, secondo alcuni
studi, ne rappresenterebbe la terza!
Oggi la comunità scientifica è unanime nel considerare il fumo di tabacco la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile. Infatti è scientificamente
dimostrato l’aumento della mortalità nei fumatori
rispetto ai non fumatori per molte neoplasie quali ad
esempio il tumore del polmone, delle vie aeree superiori (labbra, bocca, faringe e laringe), della vescica
e del pancreas. Il fumo è causa anche di un aumento
della mortalità per affezioni cardiovascolari, aneurisma
dell’aorta e broncopneumopatie croniche ostruttive.
Un gruppo di ricercatori ha pubblicato recentemente
i risultati di uno studio che dimostra come la quantità di fumo presente in diversi ambienti, dalle sale bingo all’interno di un’automobile, calcolabile tramite la
concentrazione di monossido di carbonio, è in grado
di indurre un danno endoteliale alle arterie coronarie dei non fumatori. Secondo stime diverse, i decessi
attribuibili al fumo passivo negli usaa sarebbero tra i
53.000 e i 64.000 ogni anno a fronte di 430.000 decessi tra fumatori, mentre in Italia sono stati stimati
almeno 3000 decessi da attribuire al fumo passivo.
Si stima che, ad oggi, i fumatori nel mondo siano circa 1 miliardo e 100 mila, 1/3 della popolazione globale
sopra i 15 anni, e 1/3 di questi siano donne. In Europa
sono stati stimati 230 milioni di fumatori, cioè circa
il 30 dell’intera popolazione europea. In Italia, dalle
indagini multiscopo dell’Istat, risulta che nel 2000 la
percentuale di fumatori era pari al 24,1: il 31,5 della popolazione maschile, il 17,2 della popolazione
femminile e ben il 21,3 dei giovani tra i 14 e i 24
anni. I fumatori più accaniti, in termini di numero
medio di sigarette fumate al giorno, sono gli uomini
con 16 sigarette al giorno contro le 12 delle donne.
È stato provato che le industrie del tabacco erano al
corrente dei danni sulla salute derivanti dal fumo,
ma che hanno dolosamente sviato l’attenzione della
popolazione dal problema, minimizzando i danni da
tabacco attraverso i media e manipolando inoltre i
livelli di nicotina per incrementare deliberatamente
e illegalmente il potenziale di dipendenza delle sigarette. Queste notizie sono state pubblicate, a cura di
uno specifico comitato istituito dall’oms, sulla rivista
scientifica jamaa del dicembre 2001. Il comitato ha poi
stilato ben 58 raccomandazioni tese a svelare i sotterfugi escogitati dall’industria del tabacco. Nella stessa
rivista jamaa è stato pubblicato nel giugno 2002 il risultato dell’analisi di documenti riservati riguardanti
le strategie di marketing delle industrie del tabacco:
in spregio della salute pubblica, sulla base di tali strategie l’obiettivo è indurre al fumo consumatori di
ogni età sulla base dei loro comportamenti, aspirazioni e stili di vita, con particolare attenzione alle fasce
di più giovane età.
È importante comunque sapere che dal punto di vista
normativo un recente rapporto del Surgeon General
americano ha identificato tre approcci legislativi che
potrebbero risultare particolarmente efficaci: 1) riduzione della pubblicità sul tabacco; 2) promozione
dell’aria pulita; 3) restrizioni all’accesso dei giovani ai
prodotti derivanti dal tabacco.
L’esperienza della California e di altri stati americani consente di prevedere che un efficace e aggressivo
programma di controllo del fumo mediante azioni
sociali, politiche e legali può ridurre l’incidenza del
fumo in misura dell’1 annuo con un obiettivo minimo di riduzione della prevalenza al 10 in cinque
anni. Si deve inoltre sapere che è falso affermare che
il divieto di fumare nei ristoranti, bar e alberghi possa
incidere negativamente sui flussi turistici: una pubblicazione, sempre su jama, ma già nel 1999, dimostrava
che il turismo, a livello internazionale, non è stato
influenzato o incrementato a seguito dell’emanazione
di divieti sul fumo.
Nel nostro paese nel 1998 si sono verificati 570.000
decessi: il 15 di questi, pari a 84.000 sono stati attribuiti al fumo, 72.000 nella popolazione maschile
e 12.000 in quella femminile. Attualmente il tumore
al polmone è la decima causa di morte nel mondo.
Alcuni studi predicono che, qualora non si adottino
più concrete politiche antifumo, il tumore al polmone sarà nel 2020 tra le prime cinque cause di morte
al mondo.
65
La normativa nazionale sul divieto di fumo nei locali pubblici utilizzata finora, risulta essere limitata e
inefficace nella sua applicazione. Il divieto di fumo,
così come regolamentato sostanzialmente dalla legge n. 584 dell’11 novembre 1975 e dalla direttiva 14
dicembre 1995, non è sufficiente. Questa normativa,
nel tentativo di puntualizzare i luoghi ove è vietato
fumare e di affidare il rispetto delle norme a responsabili sprovvisti dall’autorità necessaria, ha di fatto
creato incertezze e difficoltà che hanno vanificato lo
sforzo del legislatore. Al fine di attivare una più incisiva azione di dissuasione, con l’articolo 52 comma
20 della legge finanziaria 2002 sono state inasprite le
sanzioni per i trasgressori del divieto di fumo. Contemporaneamente, sono state intensificate e stimolate
procedure di controllo e rilevamento delle infrazioni
da parte delle forze dell’ordine.
Un ulteriore sviluppo normativo approvato in via
definitiva dal parlamento il 21 dicembre 2002 prevede l’applicazione del divieto di fumo a tutti gli spazi
confinati, a eccezione di quelli adibiti ad uso privato
e a quelli eventualmente riservati ai fumatori che dovranno essere dotati di appositi dispositivi di ricambio d’aria per tutelare la salute dei lavoratori addetti.
Gli interventi legislativi, comunque, devono essere
coniugati con maggiori e più incisive campagne di
educazione e informazione sui danni procurati dal
fumo attivo e/o passivo, la cui efficacia potrà essere
maggiore se verranno rivolte soprattutto ai giovani in
età scolare e alle donne in età fertile.
Una campagna indirizzata ai ragazzi di 14 e 15 anni
è stata iniziata nelle scuole dal Ministero della salute e dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca
scientifica con l’iniziativa denominata Missione salute
che si propone di supportare l’educazione alla salute
nelle nostre scuole.
In particolare per i giovani va tenuto conto che si è registrato un abbassamento dell’età in cui questi iniziano a fumare (15 anni) e che il 90 dei fumatori inizia
a consumare sigarette prima dei 20 anni. Inoltre, se si
considera che l’iniziazione alle sigarette è fortemente
influenzata, sia nelle ragazze sia nei ragazzi, da pressioni sociali, da bisogni psicologici, da condizionamenti
legati a compagni e amici e da fattori familiari quali la
presenza di genitori che fumano, risulta evidente che
un appropriato intervento deve essere perseguito con
un adeguato comportamento di coloro che rivestono
ruoli percepiti dai ragazzi come carismatici, inclusi i
genitori, gli insegnanti, gli operatori sanitari e i mass
media. Sarà da modificare in particolare il modello
proposto nei decenni precedenti che presentava il fumatore come un personaggio emancipato e carismatico; al contrario la nuova politica adottata negli Usa,
che attribuisce al fumatore un basso livello socio-culturale, è quella che più si avvicina alla realtà e che
meglio può contrastare la cultura del secolo scorso.
Essendo scientificamente provata la correlazione tra
fumo e patologie del feto, risulta di particolare rilievo
l’intervento di sensibilizzazione destinato alle donne
in età fertile. Infatti, ad esempio, il deficit congenito
di un arto, nel quale una parte o tutto l’arto del feto
può non svilupparsi, è doppio nelle donne fumatrici rispetto alle non fumatrici. L’aborto spontaneo, si
produce in quasi 4000 donne su 100.000 che fumano
e il rischio di gravidanza ectopica è doppio rispetto
alle non fumatrici. I bambini di madri fumatrici pesano alla nascita in media 150-200 grammi in meno.
Le donne fumatrici sono più soggette a fenomeni
quali la placenta previa, il distacco di placenta, le
emorragie gestazionali, la rottura precoce della membrana amniotica, le infezioni del liquido amniotico.
Inoltre alcuni studi dimostrano che l’esposizione dei
neonati al fumo passivo aumenta il rischio di sids
(Sudden infant death sindrome) e in particolare è
direttamente proporzionale al consumo di sigarette
fumate dalla madre e al numero di sigarette fumate
in sua presenza.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
L’analisi della distribuzione percentuale dei fumatori
negli ultimi 10 anni (1991-2000), che non mostra diminuzioni significative, ci induce a pensare che le politiche intraprese finora dai vari governi e supportate
anche da organizzazioni sopranazionali, quali l’oms,
non hanno ottenuto i risultati attesi.
66
tratta da
Panorama della sanità
anno XV n. 7, febbraio 2002
Dichiarazione di Varsavia
19 febbraio 2002
La dichiarazione di Varsavia Per un’Europa senza tabacco è stata adottata dalle delegazioni dei ministeri
della sanità dei 51 paesi della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità a seguito dei lavori
che si sono svolti il 18 e il 19 febbraio nella capitale polacca. La dichiarazione costituisce la posizione comune
dell’Europa rispetto alle politiche di controllo del tabacco
e consegna la leadership alla Regione europea per la ratifica dell’accordo quadro nel 2003 da parte dei 191 stati
membri, il primo trattato globale dell’O
’ rganizzazione
mondiale della sanità con valore legale.
L Riconoscendo che il tabacco è una sostanza tossica che provoca dipendenza e che l’epidemia del
tabacco è la sfida principale della Regione europea
dell’oms, che dunque necessita una risposta congiunta;
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
L enfatizzando l’esistenza di una crescente eterogeneità tra gli stati membri appartenenti alle diverse aree
della Regione europea nelle politiche di controllo
del tabacco;
L notando che, nonostante i successi ottenuti in Europa, molti stati membri devono ancora definire
ampie politiche di controllo del tabacco;
L riconoscendo che le generazioni presenti e future
meritano di respirare aria senza fumo e di essere tutelate dalle esposizioni involontarie al fumo passivo
e dagli impatti negativi sulla salute, sull’economia e
sulla società derivanti dall’uso del tabacco;
L sottolineando che la cessazione del fumo contribuisce fortemente alla riduzione della prevalenza dei
fumatori;
L partendo dai principi della prima Conferenza europea sulle politiche del tabacco (Madrid, 1988) e
dei seguenti tre piani di azione per un’Europa senza
tabacco nel periodo 1987-2001;
L sostenendo il ruolo centrale dei governi nel concordare, revisionare e rafforzare i piani d’azione nazionali, raccogliendo i contributi delle organizzazioni
governative, non governative e degli esperti del settore sanitario;
L evidenziando la competenza e il ruolo guida dell’oms all’interno del sistema delle Nazioni unite
relativamente al controllo del tabacco;
L sottolineando il valore essenziale del rafforzamento
della collaborazione e della solidarietà europea per
un’azione efficace contro il consumo di tabacco;
noi, ministri e delegati degli stati partecipanti alla
conferenza ministeriale dell’oms per un’Europa senza
tabacco, siamo seriamente preoccupati per la continua minaccia che il fumo rappresenta per la salute
globale.
In conseguenza noi:
1 ci impegniamo a preparare e adottare la Strategia
europea per il controllo del tabacco (quarto piano
d’azione) per un’Europa senza tabacco in base alle
seguenti linee guida:
L il controllo del tabacco è in cima alle nostre priorità
nella sanità pubblica;
L combattere l’epidemia di tabacco è fondamentale
per la tutela della salute degli individui, in particolare bambini e giovani, che saranno propriamente
informati sulla natura letale e sulla dipendenza provocata dal consumo di tabacco e sulle tattiche di
“reclutamento” da parte dell’industria del tabacco;
L saranno effettivamente implementate nella Regione
europea ampie politiche che abbiano un impatto
misurabile sulla riduzione dell’uso del tabacco; i
principali elementi che costituiscono queste ampie
politiche sono: l’elevata tassazione, i divieti sulle
pubblicità, sponsorizzazioni e promozioni, la protezione contro l’esposizione involontaria al fumo
passivo nei luoghi pubblici e sui posti di lavoro,
l’accesso alle misure per smettere di fumare ed il
rigido controllo del contrabbando;
L la nuova strategia, che si basa sui risultati dei precedenti piani, dovrebbe stabilire obiettivi chiari e specifici da raggiungere nella Regione europea entro il
2007;
L deve essere rivolta la massima attenzione alle allarmanti tendenze nel consumo di tabacco tra i giovani, le donne e le persone appartenenti a gruppi
socioeconomicamente vulnerabili e di minoranza;
L la tutela della salute pubblica ha la priorità rispetto alla produzione del tabacco, perciò dovrebbero
essere promosse attività economiche sostenibili
alternative alla produzione del tabacco insieme al
graduale trasferimento dei relativi sussidi ad altre
attività;
67
2 dichiariamo il nostro forte sostegno alla preparazione di un ampio Accordo quadro sul controllo del tabacco (Aqct) e esortiamo tutti gli stati membri della
Regione europea e la Commissione europea a:
L evidenziare la necessità che la prevenzione della
salute pubblica sia prioritaria e contribuire attivamente allo sviluppo, adozione ed implementazione
di un Aqct forte ed efficace;
L lavorare per raggiungere un insieme di misure di
controllo integrate e di risposte internazionali congiunte contro l’epidemia di tabacco;
3 esortiamo gli stati membri e le organizzazioni intragovernative a potenziare la collaborazione e la
solidarietà nel controllo del tabacco in Europa attraverso:
L la creazione di un adeguato meccanismo intergovernativo per lo scambio regolare di informazioni
nell’ambito tecnico, scientifico e legale del controllo di tabacco;
L la riduzione delle differenze tra le politiche di controllo del tabacco nei diversi paesi europei in base
all’esperienza derivata da programmi efficaci;
L l’assistenza allo sviluppo di politiche di controllo
nazionali del tabacco in paesi che attraversano condizioni particolari, quali gli stati membri in fase di
transizione economica;
L il rafforzamento del ruolo delle controparti nazionali nella Strategia europea per il controllo del tabacco per un’Europa senza tabacco quale network
essenziale per efficaci politiche di controllo nella
Regione europea;
L la promozione di sforzi per coinvolgere tutti i segmenti sociali nella lotta contro il consumo di tabacco;
4 chiediamo al direttore regionale per l’Europa dell’oms di:
L dare la massima priorità allo sviluppo delle linee
guida e al sostegno agli stati membri nelle loro attività di progettazione ed implementazione di ampie
politiche di controllo del tabacco;
L continuare a sviluppare la Strategia europea per il
controllo del tabacco per un’Europa senza tabacco
e proporre la sua adozione da parte del Comitato
regionale per l’Europa dell’oms nel 2002;
L assistere gli stati membri dell’Europa orientale, alla
luce della particolare gravità del problema, ad ottenere sostegno da parte delle agenzie di sviluppo
e donatrici per la definizione ed implementazione
delle politiche di controllo del tabacco;
L facilitare la collaborazione tra gli stati membri e le
rilevanti organizzazioni governative e non governative per un’azione coordinata contro l’epidemia di
tabacco nella Regione europea
L stabilire e rafforzare sistemi standardizzati di sorveglianza delle tendenze, delle cause e conseguenze dell’uso del tabacco e mobilitare a questo scopo
risorse finanziarie ed operative, specialmente per i
paesi in fase transizione economica.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
L le politiche di controllo del tabacco dovrebbero
prestare attenzione alle differenze tra i sessi e alle
prospettive in tutti gli aspetti del controllo;
68
siti web utili
Presentiamo una selezione di siti nazionali che possono rappresentare uno strumento sia di approfondimento che di aggiornamento. Alla fine dell’elenco si
segnalano anche alcuni siti particolarmente rilevanti a
livello europeo o internazionale in lingua inglese.
www.federasma.org
Il sito di Federasma, insieme di associazioni che sostengono la lotta all’asma e all’allergia, offre interessanti spunti inerenti al tabagismo e il fumo passivo
quali rilevanti fattori di rischio nei confronti delle
suddette patologie.
http://progetti.iss.it/ofad
Sito dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto
superiore di sanità, che riserva uno spazio specifico al
tabacco, all’interno del quale è possibile reperire utili
informazioni e documentazione aggiornata. Di particolare interesse l’indirizzario dei Centri antifumo
italiani e le linee guida per promuovere la cessazione
dell’abitudine al fumo.
www.medicichecurano.org
Questo sito riserva una sezione specifica al fumo con
documenti, articoli e news.
www.pneumonet.it
All’interno dell’area scientifica dedicata ai medici specialisti e ai medici di Medicina generale offre un approfondimento delle problematiche fumo-correlate.
www.ministerosalute.it
Dalla home page del sito del Ministero della salute è
possibile accedere alle campagne informative riguardanti il fumo. Inoltre si può accedere all’archivio di
Primo piano, dove si trovano anche dei documenti
sintetici riguardanti il fumo in Italia.
www.gea2000.org
Da questo sito è possibile scaricare materiale di carattere divulgativo, informazioni di vario genere sul
fumo, news, ricca documentazione.
www.asl.milano.it/fumo/
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
www.fumo.it
All’interno della sezione dedicata al medico, si segnalano come interessanti gli aggiornamenti bibliografici, gli educazionali, l’archivio leggi, i casi clinici.
Contiene il Progetto per la disassuefazione del fumo
nello studio del medico di Medicina generalee messo a
punto dal Dipartimento servizi sanitari di base dell’Asl Città di Milano.
www.tabaccologia.org
www.who.dk
Il sito della Società scientifica sitab per lo studio del
tabacco, del tabagismo e delle patologie fumo-correlate affronta queste tematiche sotto vari aspetti e contiene anche on-line la rivista della società.
Sito europeo dell’oms ricco di contenuti inerenti la
salute; all’interno del frame “health topic” alla voce
“smoking and health” si trovano i documenti inerenti
a Tobacco free Europe.
www.legatumori.it
www.surgeongeneral.gov/tobacco/
Sito della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori). Comprende una sezione dedicata al fumo.
Sito dell’Office of the Surgeon General; permette di
scaricare le linee guida americane per il trattamento
della dipendenza da tabacco.
www.istitutotumori.mi.it
Tramite l’Osservatorio sul tabacco si accede a una
serie di documenti tra i quali un giornalino on-line
sulle problematiche fumo-correlate.
www.simg.it/pneumo/
Pagine del sito della Società italiana di medicina generale dove è possibile reperire alcune informazioni
sul fumo.
www.dphpc.ox.ac.uk/cochrane_tobacco
Sito del Cochrane Tobacco Addiction Review Group
che si occupa delle rassegne inerenti le terapie per la
dipendenza da tabacco; vi si trovano le sintesi in inglese di tali reviews.
glossario
www.inwat.org
abilità di vita (skills)
Sito della rete europea delle donne contro il fumo
che raccoglie e divulga documentazione scientifica
riguardante il consumo da parte delle donne, suggerisce strategie specifiche di trattamento e prevenzione
al femminile.
Abilità nell’adottare un comportamento di adattamento positivo che permette agli individui di fare
fronte efficacemente alle esigenze e alle difficoltà della vita quotidiana. Tra di esse possiamo ricordare la
capacità di prendere delle decisioni e di risolvere problemi ((problem solvingg), il ragionamento creativo e la
riflessione critica, la coscienza di sé, le competenze
comunicative e relazionali interpersonali, la capacità
di fare fronte alle proprie emozioni e di affrontare
lo stress (coping)
g . Tali abilità sono fondamentali per
l’acquisizione delle competenze personali della promozione della salute (oms, 1999).
www.ash.org.uk
Action on Smoking and Health offre informazioni su
numerosi aspetti relativi al fumo e mira a favorire lo
sviluppo di politiche che aiutino a prevenire la dipendenza da tabacco e le problematiche correlate.
69
www.smoking.drugabuse.gov
www.treatobacco.net
Il sito fornisce informazioni sull’efficacia per la cura
della dipendenza da tabacco in 9 lingue compreso l’italiano. È gestito dalla Society for Research on
Nicotine and Tobacco (srnt) e dall’Organizzazione
mondiale della sanità (oms): tutte le informazioni
contenute sono raccolte ed esaminate da un gruppo
di esperti internazionali e vengono continuamente
aggiornate. È articolato in cinque sezioni, dedicate ad
aree chiave della cura della dipendenza dal tabacco:
efficacia, sicurezza, demografia ed effetti sanitari, economia sanitaria, politica antifumo. Ciascuna sezione
contiene una gamma di informazioni riguardanti
scoperte chiave in termini di efficacia, raccomandazioni (direttive politiche o terapeutiche basate su dati
scientifici), diapositive (risorse didattiche e materiali
divulgativi basati sulle informazioni date).
craving
Il craving o appetizione compulsiva è il comune denominatore di tutte le dipendenze patologiche da
sostanze. Si manifesta come impulso irrefrenabile ad
assumere la sostanza, accompagnato da intensa ansia,
disforia, irritabilità, agitazione e, a volte, da comportamenti impulsivi e/o esplosivi, nonché da sintomi
somatici quali cefalea e astenia. Il craving può essere
scatenato da stimoli ambientali e può essere correlato a eventi stressanti o a particolari situazioni psicoemotive.
evidence-based medicine
(medicina basata sulle prove di efficacia)
Nuovo approccio secondo il quale le decisioni cliniche devono risultare dall’integrazione tra l’esperienza
del medico e l’applicazione delle migliori evidenze
scientifiche al momento disponibili, tenuto conto
anche delle preferenze del paziente. Si deve considerare, tra l’altro, l’accuratezza dei test diagnostici, la
potenza dei fattori prognostici, l’efficacia e sicurezza
dei trattamenti preventivi, terapeutici e riabilitativi.
follow-up
Termine inglese per indicare controlli periodici e programmati al fine di valutare il decorso di una malattia
o l’efficacia di una terapia
meta-analisi
Metodo statistico di sintesi delle informazioni raccolte da studi diversi che sostengono la stessa ipotesi.
Ogni studio deve essere matematicamente e clinicamente comparabile con ciascuno degli altri. È particolarmente utilizzata nella messa a punto di linee
guida cliniche.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Si tratta di una specifica area dedicata al fumo da
parte del nidaa – National Institute on Drug Abuse
del U.S. Department of Health and Human Services;
vi si trovano, oltre a documentazione varia, anche indicazioni riguardanti il fumo tra i giovani.
70
attività promosse dall’unità
operativa Prevenzione dipendenze
la prevenzione e il trattamento del tabagismo dal 1997 al 2005
interventi in ambito scolastico
Il lavoro di sensibilizzazione, collaborazione e intervento con le scuole elementari, medie inferiori e superiori presenti nel territorio dell’azienda Ulss 12 veneziana sul tema del fumo di tabacco inizia nel 1998.
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
1999/2000 Progetto Baciami non fumo in collaborazione con il distretto socio-sanitario di MarconQuarto d’Altino e il Provveditorato agli studi di
Venezia: seminario di formazione per insegnanti
dell’ultimo ciclo di scuola elementare e delle scuole
medie inferiori, ristampa della guida didattica regionale Prevenzione del fumo a scuolaa e il suo invio
alle scuole elementari e medie inferiori presenti nel
nostro territorio, produzione di gadget distribuiti
agli studenti.
1998/1999 Ricerca-intervento sulle modalità di consumo, atteggiamenti e opinioni sul fumo di tabacco in
giovani studentesse di un centro di formazione professionale: sono state coinvolte 60 ragazze tra i 14 e i
30 anni con compilazione questionari (abitudini e
comportamenti legati al fumo: sva – scala di valutazione dell’autoefficacia, mac – motivazione al cambiamento) e incontri di restituzione e discussione.
Trend fumo destinato agli studenti delle scuole medie inferiori di terraferma, Venezia centro storico ed
estuario; attuazione di interventi di prevenzione primaria al fumo di tabacco in collaborazione con gli
operatori dei distretti socio-sanitari attraverso un incontro di due ore con il gruppo-classe:
2000-01 4 classi di 3 scuole medie inferiori;
2001-02 57 classi di 19 scuole medie inferiori con rilevazione delle abitudini al fumo di tabacco degli
studenti (n. 939 questionari);
2003-04 98 classi seconde di 21 scuole medie inferiori per un totale di 2088 studenti coinvolti, con
rilevazione delle abitudini al fumo di tabacco (2088
questionari);
2004-05 61 classi seconde di 13 scuole medie inferiori
di terraferma articolate in 21 sedi (dal 2004 la competenza territoriale dell’unità operativa Prevenzione
dipendenze riguarda solo la terraferma);
2003 pubblicazione Liberi dal fumo, liberi di crescere.
Note per interventi di prevenzione al fumo di tabacco
nelle scuole medie inferioree e sua divulgazione.
Concorsi della Regione del Veneto proposti alle scuole medie inferiori della terraferma, Venezia centro
storico ed estuario:
2000-01 Chi non fuma vince, 5 scuole
con 6 classi per un totale di 137 studenti;
2001-02 Smoke Free Class Competition, 5 scuole
con 6 classi per un totale di 120 studenti;
2002-03 Smoke Free Class Competition, 5 scuole
con 10 classi per un totale di 225 studenti;
2003-04 Smoke Free Class Competition, 7 scuole
con 16 classi per un totale di 332 studenti;
2004-05 Smoke Free Class Competition, 7 scuole con
9 classi per un totale di 203 studenti nell’area di
terraferma.
Interventi di prevenzione primaria al tabacco e all’alcol destinati agli studenti delle scuole medie inferiori
attraverso un incontro di due ore con il gruppo-classe
con l’ausilio di un camper:
2003-04 8 classi terze di 2 scuole per un totale di 173
studenti;
2004-05 7 classi terze di 2 scuole per un totale di 123
studenti.
Interventi di sensibilizzazione tramite un incontro di
due ore su sostanze psicoattive e comportamenti a rischio ivi compreso il tabacco, per genitori delle scuole
medie inferiori e superiori di terraferma, Venezia centro storico ed estuario:
2000-01, 2001-02, 2002-03 1074 genitori di 23
scuole (12 istituti superiori, un cpf, 9 scuole medie
inferiori e un istituto comprensivo) per un totale di
45 incontri;
2000-01 rilevazione delle rappresentazioni sociali
delle droghe, compreso il tabacco, tra i genitori
(106 questionari);
2003-04 145 genitori di 3 scuole medie inferiori per
un totale di 4 incontri;
2004-05 841 genitori di 16 scuole dellaa terraferma per
un totale di 32 incontri.
Sfumiamo i dubbi, progetto regionale sperimentale di
prevenzione al tabagismo basato sulla metodologia
della “peer education”:
2003-04 scuola media superiore di Venezia: sono state coinvolte 6 classi terze (2 incontri per classe per
tutti gli studenti e 8 incontri per i peer educator),
r
Interventi di aggiornamento su sostanze psicoattive,
compreso tabacco, e comportamenti a rischio per docenti delle scuole medie inferiori e superiori di terraferma, Venezia centro storico ed estuario:
2003 seminario La prevenzione al femminilee in collaborazione con la Provincia di Venezia, Settore
scuole, cultura e servizi ai disabili sensoriali, che ha
coinvolto 25 docenti scuole superiori e 16 operatori
di servizi territoriali.
Indagini su atteggiamenti, opinioni, percezione del
rischio, stile di consumo rispetto alle sostanze psicoattive compreso il tabacco (dati locali):
L tra gli studenti delle scuole superiori
1998-99 Nuove droghe in terraferma, 260 questionari;
1999-2000 Nuove droghe in centro storico,
437 questionari;
2000-01 Rappresentazioni sociali delle droghe,
110 questionari;
L tra i giovani frequentanti luoghi di aggregazione
1998 Indagine Prozac+, 356 questionari;
1999 Sweet Paste, 225 questionari;
L tra i docenti delle scuole medie e superiori
2000-2001 Rappresentazioni sociali delle droghe,
109 questionari.
interventi diretti alla
popolazione generale
Iniziative di sensibilizzazione sul fumo da tabacco
nelle piazze:
2000 e 2002 manifestazioni pubbliche in piazza in
collaborazione con altri servizi dell’azienda Ulss
12 veneziana, medici di Medicina generale e associazioni del territorio in occasione della Giornata
mondiale senza tabacco con distribuzione di 2000
locandine e 5000 dépliant;
2004 incontri con camper nelle piazze di Mestre,
Marghera, Favaro e Marcon in collaborazione con i
distretti socio-sanitari 3 e 4 e la lilt (3000 dépliant
distribuiti, 526 contatti personalizzati, 113 test di
Fagerström)
Iniziative di sensibilizzazione sul fumo da tabacco
con le associazioni:
1999 coinvolgimento di università del tempo libero,
associazione famiglie-Ceis, scuola serale Pacinotti
con due incontri ciascuno per un totale di 155
partecipanti;
2002 seminario di formazione per 15 volontari del
Leo club Mestre;
2004 incontro di sensibilizzazione con gli Amici del
cuore di Venezia.
71
Promozione del concorso Smetti & vincii presso medici di Medicina generale, reparti ospedalieri, distretti socio-sanitari, comuni, scuole, associazioni anni
2000, 2002 e 2004.
interventi con i medici
di Medicina generale
1997 Costituzione del primo gruppo di lavoro unità
operativa Prevenzione dipendenze e medici di Medicina generale.
1998 Rilevazione dei bisogni formativi circa il ruolo
del medico di Medicina generale nella prevenzione
del fumo (61 questionari), organizzazione ed attuazione di un momento di aggiornamento (44 medici
di Medicina generale presenti), ristampa e divulgazione ai medici di Medicina generale della guida
Come aiutare i pazienti a smettere di fumaree e degli
opuscoli Il piacere di non fumaree della Regione del
Veneto.
1998-99 Ricerca sanitaria finalizzata Il medico di Medicina generale e il fumo da tabacco, effettuata sugli utenti afferenti agli ambulatori di 32 medici di
famiglia del territorio dell’azienda Ulss 12 (pari al
10,8 di quelli presenti nell’azienda) con somministrazione di 2799 questionari; pubblicazione della
ricerca e sua divulgazione in tutto il territorio.
1999 Corso di aggiornamento sul tema Counselling
dei medici di Medicina generale per aiutare i pazienti
a smettere di fumare; ristampa e invio a tutti i medici di Medicina generale del manuale regionale per
la realizzazione del counselling.
2001 Ricerca regionale Il cittadino veneto e i problemi alcol e fumo-correlati. Conoscere per cambiaree in
collaborazione con 165 medici di Medicina generale (pari al 62,3 del totale dei medici di Medicina
generale dell’Azienda), che hanno somministrato
4336 questionari ai pazienti (pari all’1,6  del totale
degli assistiti dell’azienda Ulss 12).
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
4 classi prime (un incontro per classe per tutti gli
studenti);
2004-05 scuola media superiore di Mestre: sono state coinvolte 4 classi terze (2 incontri per classe per
r
tutti gli studenti e 8 incontri per i peer educator),
5 classi prime e 4 classi seconde (un incontro per
classe per tutti gli studenti).
72
bibliografia
2001 e 2002 Iniziative di formazione e aggiornamento per medici di Medicina generale con 4 incontri
per un totale di 184 partecipanti.
2002-03 Costituzione di un gruppo di lavoro per
l’elaborazione di una strategia di intervento utilizzabile negli ambulatori dei medici di Medicina
generale; ideazione di una guida pratica per aiutare
i pazienti a smettere di fumare.
interventi con altri operatori
sanitari e socio sanitari
1998 Organizzazione e attuazione di una giornata
di aggiornamento per operatori socio-sanitari della
nostra Ulss (29 presenti).
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare
2000 e 2002 Seminari di aggiornamento sui dati e
i trend dei consumi di sostanze psicoattive, compreso tabacco, nella popolazione giovanile nel territorio veneziano destinati agli operatori dei servizi
territoriali Ulss, Comune e privato sociale.
2001 Attività di educazione alla salute sul fumo da tabacco con i servizi di Medicina sportiva dell’Ulss:
L indagine sulle abitudini al fumo (440 questionari);
L intervento di sensibilizzazione nei 440 utenti che
hanno compilato il questionario dei quali il 50
con età inferiore ai 15 anni.
2004 Corso di formazione per il personale ostetrico
Come aiutare le donne a smettere di fumaree al fine
di implementare il programma regionale di counselling ostetrico Mamme libere dal fumo: due corsi
ecm di 10 ore ciascuno per un totale di quattro incontri che hanno visto la presenza di 27 ostetriche.
corsi per smettere di fumare
Dal 1997 al 2005 l’unità operativa Prevenzione dipendenze ha organizzato, direttamente o in collaborazione, dieci corsi per smettere di fumare con la partecipazione di 238 persone per un totale di 121 incontri
di gruppo e 38 incontri di follow-up; a tutti i partecipanti sono stati sottoposti i test mac e sva.
Pubblicizzazione dei corsi tramite dépliant e locandine (medici di Medicina generale, distretti, comuni,
associazioni, scuole, etc.) e tramite stampa (Il Gazzettino e La Nuova Venezia).
aa.vv., Il medico di Medicina generale e il fumo da tabacco. Ricerca sanitaria finalizzata negli ambulatori dei
medici di Medicina generale, Stamperia Cetid, Mestre,
Venezia, 2000.
D. Orlandini, Ricerca sanitaria finalizzata negli ambulatori dei medici di Medicina generale, “Prevenzione
respiratoria”, anno I, n. 4, dicembre, 2000.
D. Orlandini, M. Di Pieri, F. Frascone, A. Pettenò,
Una panoramica sul fumo di tabacco in adolescenza,
““Educazione sanitaria e promozione della salute”, vol.
24, n. 4, pp. 271-283, 2001.
D. Orlandini, M. Di Pieri, A. Pettenò, Il fumo di tabacco: strategie per la prevenzione nelle nuove generazioni, “Prevenzione, giovani e fumo” (a cura di) G.B.
Modonutti, Edizioni Goliardiche, Udine, 2001.
D. Orlandini, I trattamenti per il tabagismo, in Atti
del ivv Congresso nazionale sitd “Addiction: una normale malattia”, Eurograph Padova, 2001.
D. Orlandini, A. Pettenò, E. Bottignolo, M. Di Pieri,
R. Brognaro, Liberi dal fumo liberi di crescere, Note
per gli interventi di prevenzione al fumo di tabacco nelle
scuole medie inferiori, Arti Grafiche Venete, Quarto
d’Altino (Venezia), 2003.
D. Orlandini, Una rassegna dei metodi psicologici per
smettere di fumare,
r atti del convegno “Trattamenti
psicologici della dipendenza da tabacco”, Camposampiero (Padova), 14 febbraio 2003.
D. Orlandini, Prevenzione del fumo di tabacco: programmi efficaci e buone prassi, atti del ii Congresso
nazionale disturbi mentali e tossicodipendenza “Fragil... mente”, Forte village resort, Cagliari 4-8 ottobre
2004.
M. Lessi, D. Marcolina, F. Micheletto, R. De Noni,
D. Orlandini, M.C. Pavarin, A. Pettenò, L. Sbrogiò,
E. Tamang, Verso una scuola libera dal fumo, Direzione regionale per la prevenzione, Regione del Veneto,
Venezia, 2005.
D. Orlandini, A. Pettenò, F. Frascone, Fumo. Come
aiutare i pazienti a smettere di fumare: Guida pratica
per i medici di Medicina generale, Poligrafica, Venezia
2005.
D. Orlandini, V. Cavallin, Prevenire è meglio che curare: strategie di prevenzione al fumo di tabacco, in corso
di stampa.
Fumo. Come aiutare i pazienti a smettere di fumare
Questa guida vuole essere un contributo, per approfondire il complesso problema del tabagismo, e uno strumento pratico per il medico di Medicina generale che
desidera aiutare i propri pazienti a smettere di fumare.
Illustrando il percorso compiuto nell’azienda Ulss 12
veneziana, si intende mettere a disposizione una serie di
approcci, di metodologie di counselling e di indicazioni
farmacologiche per affrontare con efficacia il problema
fumo, considerandone i diversi aspetti e intervenendo
concretamente presso il paziente fumatore anche con
l’ausilio di schede operative fotocopiabili.
Una seconda sezione offre un quadro generale del fenomeno presso la popolazione, sia a livello nazionale
che locale, e una sintetica rassegna delle indicazioni nazionali e internazionali del trattamento del tabagismo.
La guida è completata da un estratto del Piano sanitario
nazionale, dalla Dichiarazione di Varsavia, da riferimenti
in rete e altre informazioni utili.
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