Psicologia generale e applicata – Prof. Palumbo Steve

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Psicologia generale e applicata – Prof. Palumbo Steve
Lo studio della personalità in ambito socio - sanitario
La psicologia della personalità costituisce un settore d’incontro fra diverse tradizioni di ricerca psicologica,
e in particolare fra psicometria, psicologia clinica, psicologia sociale e psicologia generale. Studiare la
personalità in ambito socio-sanitario è importante perché consente l’analisi degli aspetti emotivi,
motivazionali e cognitivi dell’utenza
Principali approcci allo studio psicologico della personalità
Dal punto di vista storico la psicologia della personalità è nata come modello tipologico basato
sull’individuazione di tratti. Questi possono essere definiti come disposizioni stabili che portano a
specifiche modalità di reazione in una pluralità di circostanze [Tellegen, 1991].
Comportamenti:
Tratto: Ansia
suda
mangia le unghie
balbetta
C’è una difficoltà nella trattazione della “personalità”, perché il concetto allude a qualcosa di
soggettivo, che mal si presta ad essere descritto dalla scienza oggettivante. Questa difficoltà è stata
spesso espressa parlando di approcci di tipo idiografico (in cui l'oggetto di studio è unico [idios =
particolare], irripetibile, come nelle scienze umane) ed approcci di tipo nomotetico (in cui è possibile
formulare leggi generalizzabili [nomos = legge], come nelle scienze naturali). Gli approcci idiografici
si oppongono alla metodologia positiva tipica delle scienze naturali e puntano la loro attenzione alla
soggettività e agli argomenti del cuore che la ragione non può comprendere; se si volesse criticare
questo approccio si potrebbe affermare che tali teorici sono, come suggeriscono Cervone, Pervin
(2008), dei “romantici”.
Gli approcci nomotetici hanno sviluppato le loro teorie soprattutto nell’ambito della “psicologia
differenziale”, ovvero quella psicologia della personalità che si è occupata innanzitutto di classificare
e spiegare scientificamente perché fra le persone sussistano delle differenze (ad esempio nel
percepire, nel reagire a stimoli ecc.), poi confluita nella psicologia dei tratti. I tratti rappresentano
organizzazioni relativamente stabili di conoscere, sentire, agire. Ma, se si volesse anche qui elevare
una critica, si potrebbero chiedere loro: lo specifico individuale che fine fa?
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Nell’epoca moderna sono state proposte diverse tipologie di personalità basate sui tratti.1 Gustav Jung
[1923] ha proposto i tratti introversione\estroversione, Sheldon negli anni ‘40 del secolo scorso ha
messo in relazione caratteristiche del corpo al temperamento proponendo tre dimensioni del corpo
(endomorfo, esomorfo e ectomorfo), e tre dimensioni relative al temperamento: viscerale, somatico,
cerebrale).
Per l’intero ‘900 la teoria dei tratti ha dominato il campo della psicologia della personalità. Le prime
posizioni teoriche si preoccupavano di individuare tassonomie finite e relativamente contenute di
dimensioni base della personalità, ossia tratti specifici: amabilità, ansia, coscienziosità, introversione
che potessero essere svincolate da situazioni contestuali e concrete e descrivere ogni persona
(approccio nomotetico).
Allport riteneva che in una persona il pattern2 di disposizioni o tratti potesse essere generalizzato
attraverso le diverse situazioni, cioè si mantenesse stabile e determinasse il comportamento di quella
persona.
Più noi ricerchiamo e scopriamo ciò che è uniforme nella natura umana, più è urgente e necessario
che ci rendiamo conto della unicità nella forma e nella struttura del complesso della persona. […]
Quello che voglio sottolineare è l’organizzazione interna dei motivi, dei tratti e dello stile personale,
[…] Tale convinzione mi induce ad oppormi alla riduzione della personalità a fattori comuni
rilevabili in tutti gli uomini e inoltre a una questione di ruoli, a relazioni interpersonali, ad
avvenimenti in seno al sistema socio-culturale. […] Naturalmente la personalità si forma in un
determinato ambiente sociale e in esso si esprime, ma nello stesso tempo è un sistema autonomo e
indipendente, e come tale merita di essere studiato per se stesso. […] Sono pienamente convinto che
il settore più debole della odierna ricerca empirica è proprio […] lo studio della struttura concreta,
dell’ordine interno di una singola personalità (Allport 1961).
Allport insisteva sull’unicità e individualità di ognuno proponendo che tale pattern di tratti non
ricorresse mai nello stesso identico modo in due persone diverse (approccio idiografico). Gordon W.
Allport (1897-1967) è stato uno dei più celebri e riveriti psicologi della personalità. Animato da una
«profonda tensione umanistico religiosa» (Caprara-Gennaro, 1999, p. 315) e dal desiderio di cogliere
il «Proprio» specifico di ogni persona, che a parere di Allport non è innato, ma è esito dello sviluppo,
1
Tratto: caratteristica elemento tipico, caratterizzante. Esempio: È un tratto del suo carattere.
Pattern è un termine inglese, di uso diffuso, che può essere tradotto, a seconda del contesto, con disegno, modello,
schema, schema ricorrente, struttura ripetitiva e, in generale, può essere utilizzato per indicare una regolarità che si
riscontra all'interno di un insieme di oggetti osservati (per esempio, le macchie di un ghepardo o la ripetizione di una
determinata sequenza all'interno di un insieme di dati grezzi) oppure la regolarità che si osserva nello spazio e/o nel tempo
in determinati fenomeni dinamici (per esempio, la danza delle api o la circolazione delle masse d'aria calda e fredda
nell'atmosfera).
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distinguendo tratti cardinali, centrali e secondari a seconda che caratterizzano più o meno
profondamente la persona, a pare di alcuni (cfr. Cervone-Pervin, 2008, tr. it. 2009, p. 284) i suoi
contributi sono stati limitati. In particolare, per Cervin e Cervone, pur avendo Allport sostenuto
che le persone sono caratterizzate da pattern unici e coerenti collegati a tratti di personalità,
non ha poi fornito nessun modello preciso per spiegare come le singole azioni siano collegate a
un certo tratto
…la personalità è l’organizzazione dinamica, interna alla persona, di quei sistemi psicofisici o modi
caratteristici di comportarsi, pensare e sentire (Allport 1961)
Un approccio alternativo a quello della psicologia dei tratti risulta essere l’approccio situazionista.
Secondo predetto approccio la personalità dipende dall’ambiente e dalle situazioni – da cui il nome –
più che dalle caratteristiche della persona. La teoria dell’apprendimento sociale di Bandura
[1977;1986;1999;] spiega il comportamento in termini di una relazione triadica e causale e reciproca
(determinismo\causazione triadica reciproca): fattori personali (biologici, cognitivi e affettivi),
schemi di comportamento e situazioni ambientali interagiscono vicendevolmente attraverso relazioni
bidirezionali per spiegare tutti insieme il comportamento umano.
Ambiente fisico e sociale
(Esempio: classe)
Comportamento
individuale
(Esempio: prestare
attenzione alla lezione)
Sistemi cognitivi e affettivi
(Esempio: umore, motivazione)
Bandura inoltre ha sviluppato il filone delle teorie socio-cognitive, secondo cui la personalità si forma
dalle riflessioni e interpretazioni (da cui il termine cognitivo) svolte in contesti relazionali (da cui
sociale). La personalità è quindi il frutto tanto di variabili personali, come gli atteggiamenti, gli stili
di pensiero, gli schemi del sé, quanto dell’ambiente e dei contesti di interazione che la persona si
trova a vivere e interpretare. Una caratteristica di questa visione della personalità è che viene meno
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la costanza del comportamento, mentre si ha la costanza nelle situazioni, ovvero le persone possono
atteggiarsi in modo differente cambiando persone e situazioni con cui si relazionano, mentre tendono
a mantenere – con le stesse persone e nelle stesse situazioni – comportamenti simili.
Altra prospettiva di sicuro interesse nell’ambito dello studio della personalità è la teoria di K.Lewin.
Lewin sostiene che il comportamento è in funzione dell’ambiente e del mondo interno personale C=
F(P,A).
La nozione di campo derivante dalla fisica novecentesca, ossia lo spazio vitale dell’individuo (dove
si trova e interagisce in un determinato momento) comprende ciò che accade, il modo in cui la persona
si rappresenta ciò che accade, la zona di frontiera da intendersi come punto di contatto tra la
raffigurazione soggettiva e l’oggettività di quanto accade.
Un ulteriore filone di teorie della personalità è quello delle teorie psicoanalitiche, secondo cui la
personalità dipende da conflitti intrapsichici fra diverse istanze (ES – IO – SUPER IO) e da come
predette istanze vengono superate.
Riguardo al filone psicoanalitico saranno trattati i seguenti autori:
-
Adler;
-
Jung;
Riguardo ai predetti autori si rimanda ai files in formato PDF scaricabili dal sito
www.profpalumbo.altervista.org.
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