PAESE: ARMENIA - Osservatorio Nazionale del Turismo

PAESE:
ARMENIA
I. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento
I.A.
Quadro degli indici economici, demografici e sociali
L’Armenia, poco più grande della Lombardia in termini di superficie e con una popolazione di
quasi 3 milioni di abitanti, è stata protagonista negli ultimi dieci anni di una crescita economica
sostenuta, nonostante la perdurante chiusura di due confini su quattro e il perdurante conflitto con
l’Azerbaigian per il Nagorno-Karabakh.
I primi nove mesi del 2009, tuttavia, hanno visto l’economia armena risentire in larga misura della
crisi economica mondiale, confermando una tendenza negativa già presente a fine 2008. La
contrazione della produzione nazionale su base annua è stata pari al 18,3%, in buona parte dovuta al
crollo del comparto edile (principale motore della crescita degli anni scorsi). È già possibile ad ogni
modo intravedere una prima inversione di tendenza, rilevando i dati di agosto e settembre un
incremento congiunturale del PIL, grazie soprattutto alla ripresa dei settori delle costruzioni,
dell’agricoltura e dell’industria. Degna di nota è anche la crescita su base annua, a dispetto della
crisi, del settore dei servizi, in particolare nelle sue componenti delle telecomunicazioni e del
turismo.
Effetti positivi per l’economia nazionale potrebbero derivare inoltre dal miglioramento nei rapporti
fra Armenia e Turchia, testimoniato dalla firma dei Protocolli di Zurigo il 10 ottobre 2009, la cui
auspicabile ratifica comporterebbe l’apertura delle frontiere bilaterali, ponendo quindi fine alla
situazione di isolamento in cui è costretta oggi l’economia armena.
In dettaglio, particolarmente grave per l’economia del Paese è risultato il sensibile calo delle
rimesse provenienti dalla diaspora (concentrata in particolare in Russia, Stati Uniti e Francia),
tradizionale strumento di finanziamento dello strutturale deficit commerciale armeno. Tale fattore
ha ulteriormente accentuato il ricorso, da parte delle Autorità, all’aiuto dei donatori internazionali
(Banca Mondiale, FMI, BERS, Banca di Sviluppo Asiatica, Stati Uniti, Russia, Commissione UE e
singoli Paesi europei). Per far fronte all'aggravarsi della crisi economica, il Governo ha inoltre
lanciato a fine novembre 2008 un piano anti-crisi, essenzialmente basato sull'avvio di opere
pubbliche e sulla concessione di crediti agevolati a favore delle piccole e medie imprese, per il cui
finanziamento si sono nuovamente rivolte alle IFI ed a singoli Paesi donatori. L’economia armena
continua infine a presentare accentuate caratteristiche di dualità, con un indice di sviluppo molto
diverso fra la Capitale ed il resto del Paese.
La moneta locale, il Dram, che aveva conosciuto un lungo processo di apprezzamento rispetto al
Dollaro (circa il 70% in termini nominali a fine 2008), ha subìto il 3 marzo 2009 una svalutazione
di circa il 20%, quando a seguito di pressioni del Fondo Monetario Internazionale la Banca Centrale
armena ha ufficialmente adottato una strategia di “ritorno al tasso di cambio flessibile”. La Banca
Centrale non ha rinunciato tuttavia in questo periodo a mettere in atto interventi di stabilizzazione, e
il valore della moneta ha fluttuato finora all’interno di un range relativamente ristretto.
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L’Armenia è entrata a fare parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio nel febbraio del
2003. Il volume dell’interscambio del Paese con l’estero nei primi nove mesi del 2009 ha risentito
fortemente della crisi economica mondiale e si è ridotto del 30,7% su base annua, ammontando a
1.732 milioni di dollari. Già dal mese di settembre tuttavia è stato registrato un cambiamento di
tendenza, e il volume totale di importazioni ed esportazioni è aumentato del 7,1% rispetto al mese
precedente. Da ricordare, infine, lo strutturale squilibrio nella bilancia commerciale: nei primi nove
mesi dell’anno, infatti, il deficit ha raggiunto 1.771 milioni di dollari, equivalenti al 30% del PIL.
In tema di investimenti esteri, la politica di stimolo attualmente perseguita dall’Armenia è
generalmente considerata una delle più aperte all’interno della CSI. D’altronde, vista la scarsa
capacità di accesso ai mercati finanziari mondiali, l’unica fonte di finanziamento esterno – a parte le
rimesse della diaspora e gli aiuti dei donatori – è proprio quella degli investimenti diretti stranieri.
I salari dei lavoratori armeni rimangono ancora piuttosto bassi (la media attuale corrisponde a 273
USD), sebbene si registri una crescita del 12% rispetto al 2008. In particolare, i salari degli
impiegati nel settore finanziario sono in media circa tre volte superiori al salario medio nazionale.
La distribuzione del reddito continua in ogni caso a costituire un grave problema, e la classe dei
proprietari delle grandi imprese (i cosiddetti “oligarchi”) continua ad essere parte integrante della
struttura di potere armena.
La disoccupazione al termine del primo semestre 2009 era pari al 6,7% della forza lavoro,
corrispondente all'incirca a 101mila lavoratori in cerca di occupazione. Il dato risulta in crescita
rispetto al 6,3% del dicembre 2008, aumento dovuto principalmente alla crisi che ha investito
l’industria mineraria.
I.B.
Previsioni a breve termine
Il FMI si aspetta per il 2010 una leggera crescita dell’economia armena (stimata attorno all’1,2%)
ed un tasso di inflazione contenuto. Incrementi del PIL più “robusti” saranno invece di nuovo
possibili, sempre secondo le previsioni del FMI, solo a partire dagli anni seguenti.
Il Governo, che si e’ impegnato a realizzare c.d. “riforme di seconda generazione”, ritiene che le
precondizioni affinché la crescita economica sia in futuro guidata dagli investimenti siano la
stabilità macroeconomica (il cui mantenimento è al primo punto del suo programma), la
privatizzazione delle infrastrutture legate all’energia e alle comunicazioni, l’assenza di restrizioni ai
flussi di capitali sia in entrata che in uscita, la crescita e la diversificazione del settore bancario, la
riforma delle pensioni e del mercato dei capitali, la riqualificazione della forza lavoro. Le imprese,
per parte loro, dovranno sempre più rivolgersi verso i mercati globali, mentre in termini
commerciali l’obiettivo sarà quello di adeguarsi agli standard europei e di stabilire con l’UE un
accordo di libero scambio.
È chiaro peraltro che l’andamento dell’economia armena potrebbe essere influenzato positivamente
nel medio periodo dagli sviluppi politici regionali, con particolare riguardo al miglioramento delle
relazioni turco-armene e la possibile apertura delle frontiere fra i due Paesi. Possibili sviluppi
potrebbero verificarsi anche per quanto riguarda il conflitto del Nagorno-Karabakh, anche se in
questo caso essi appaiono meno imminenti. La crisi russo-georgiana dell’estate 2008 ha d’altra
parte messo in luce la particolare vulnerabilità del Paese per quanto concerne soprattutto l’accesso
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ai mercati esteri di approvvigionamento, dato che il 70% circa delle merci in entrata e in uscita
transita appunto per la Georgia.
II. Analisi del mercato turistico
II.A. Analisi del turismo outgoing
Flussi turistici verso l’Italia (in migliaia)
2006
2007
2008
2009
(01.01 – 31.10)
ARMENIA
3.00
6.00
7.00
7.67
- flussi turistici e principali destinazioni
La struttura economica della Repubblica di Armenia ha subìto un evidente cambiamento nell’ultimo
decennio. Il miglioramento della stabilità macro-economica ha garantito al Paese finanziamenti
provenienti dalle istituzioni finanziarie internazionali e ha consentito un aumento del potere di
acquisto della popolazione di classe medio alta. Secondo i dati forniti dal Servizio Nazionale di
Statistica, nel periodo gennaio-settembre 2009 gli Armeni che si sono recati all’estero per le proprie
vacanze sono stati 396.560, in aumento dell’1,2% rispetto agli stessi mesi del 2008. Le mete
turistiche predilette sono state la Turchia, l’Egitto, la Georgia (destinazioni tradizionali del turismo
di massa), gli Emirati Arabi Uniti , l’Italia, la Francia, la Spagna, la Grecia.
- posizionamento dell’Italia rispetto ai principali concorrenti
Il nostro Paese suscita un considerevole interesse tra la popolazione locale. I turisti armeni che si
sono recati in Italia nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 7.665, in aumento del 21% rispetto al
periodo gennaio-ottobre dell’anno precedente. La percentuale sul totale dei flussi turistici in uscita
dall'Armenia nel periodo in esame è stata dell’1,7%. I principali concorrenti dell’Italia in ambito
europeo sono la Francia, la Spagna, l’Austria, la Germania e la Grecia.
- principali destinazioni turistiche in Italia
Le principali destinazioni italiane risultano essere Roma, Venezia, Firenze, Milano, Rimini, Napoli,
Como, Vicenza, Pompei, Capri e Sorrento (l’Armenian Tourism Development Agency segnala in
particolare Roma, Venezia, Firenze, Napoli e Milano).
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- prospettive per il breve e medio periodo
Le prospettive sono incoraggianti, tenuto conto dei tassi di crescita dell’economia armena, della
domanda crescente di Italia in tutte le sue variegate articolazioni (cultura, sport, economia ecc.),
nonché dell’ammirazione degli Armeni nei confronti dell’Italia e della possibilità di sviluppare in
futuro i rapporti economici bilaterali.
I flussi turistici tra Italia ed Armenia non potranno inoltre non trarre giovamento dai collegamenti
diretti che sono stati inaugurati dalla Compagnia aerea armena “Armavia” a partire dal mese di
luglio 2009. La Compagnia armena intenderebbe inoltre intensificare il traffico verso l’Italia in
considerazione dell’intenzione di “Armavia” di fare dell’Italia un “hub” strategico anche per le
rotte d’oltreoceano.
II.B. Analisi della domanda
- segmento socio-economico di appartenenza
La gamma di possibili consumatori di servizi turistici italiani è molto variegata e tale da
includere uomini d’affari, dottori, avvocati, economisti, filologi, artisti, architetti e studenti
universitari. Essi rappresentano senz’altro un’élite, anche se molti provengono dalla classe
media.
- livello culturale
Il livello culturale risulta essere in prevalenza medio-alto.
- fasce di età
Le fasce di età sono le seguenti: 18-46 anni, 60-70 anni.
- propensione al viaggio
Gli Armeni hanno un’alta propensione a viaggiare, soprattutto in Europa. Ciò deriva in parte
dalla condizione in cui si trova il Paese, essendo l’Armenia priva di sbocchi diretti al mare. Le
frontiere con la Turchia e l’Azerbaigian non sono valicabili (con l’eccezione di voli diretti su
Istanbul e Antalya) mentre i collegamenti con l’Iran non sono efficienti. L’estensione del
territorio – per quanto esso annoveri nel suo seno numerosi siti meritevoli di essere visitati – è
limitata (29.800 mq). Sul piano culturale, gli Armeni sentono di avere inoltre numerose affinità
con l’Europa, in particolare con l’Italia.
- principali motivazioni di vacanza all’estero
Le principali motivazioni di vacanze all’estero risiedono nella ricerca di relax, nel desiderio di
poter compiere acquisti di un certo tipo, nella soddisfazione delle proprie curiosità intellettuali,
nella volontà di visitare parenti e amici e nella possibilità di partecipazione a fiere allo scopo di
avviare iniziative imprenditoriali.
- prodotti turistici preferiti
I prodotti turistici prediletti sono il mare, le grandi città ed i luoghi di interesse artistico. Di
minore richiamo risultano per gli Armeni le montagne e i laghi.
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- fattori determinanti nella scelta delle destinazioni
I fattori che influenzano le scelte sono innanzitutto i costi, ai quali si aggiunge in secondo
ordine la qualità dell’organizzazione dei servizi ed i collegamenti aerei. La conoscenza della
lingua del posto non costituisce un elemento rilevante. Maggiore importanza viene invece
conferita alle condizioni generali di sicurezza.
- tipo di alloggio preferito
I tipi di alloggio preferiti sono principalmente alberghi di 3 – 4 stelle.
- mesi preferiti per i viaggi
I mesi in cui si intensificano i viaggi verso l’Italia sono quelli estivi da giugno a settembre.
- fonti di informazione preferiti
Le principali fonti di informazioni sono la televisione, la radio, il passaparola, i cataloghi e la
consultazione di siti internet. Non hanno larga diffusione riviste specializzate in turismo. I
principali internet providers sono: Arminco (www.arminco.com), ICON (www.icon.am),
Netsys (www.netsys.am), Stalker (www.stalker-tc.am), Web (www.web.am).
- canali utilizzati
Agenzie di viaggio, Tour Operators, Internet. La lista completa degli operatori turistici operanti
sul mercato armeno è reperibile all’indirizzo internet: www.armeniainfo.am. I tour operators
che lavorano con il mercato italiano sono approssimativamente una quarantina.
II.C.
Analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) della destinazione “Italia”
Punti di forza
- Ricco patrimonio culturale
- Presenza di risorse turistiche naturali
(mare, montagna, laghi)
Punti di debolezza
- Prezzi alti delle strutture ricettive
- Qualità insufficiente dei servizi di accoglienza
Opportunità
Rischi/Difficoltà Potenziali
- L’Armenia è un Paese che, nonostante la crisi - Mancanza di materiale promo-pubblicitario in
attuale, ha in futuro buone prospettive di lingua armena o russa
crescita economica
- Obbligo del visto
- Aumento del potere d’acquisto individuale
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III.
Obiettivi
Obiettivi da perseguire ai fini dell’incremento dei flussi turistici verso l’Italia con riferimento a:
-
Prodotti turistici tradizionali – mantenimento/consolidamento competitività
Prodotti turistici di nicchia
Destagionalizzazione
Promozione dell’Italia minore
Promozione delle Regioni dell’Italia del Sud
Attrazione di nuovi bacini di formazione del flusso turistico
Miglioramento dell’assistenza alle imprese italiane
1. Snellimento delle procedure dell’ottenimento del visto turistico.
2. Promozione dei prodotti turistici tradizionali e quelli di nicchia.
3. Promozione dell’Italia minore e delle Regioni del Sud.
Bibliografia
www.armstat.am
www.armeniainfo.am
www.armstat.info
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