Mediaset, più potere a Pier Silvio II figlio di Berlusconi

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Giovedì
30/04/2015
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II figlio di Silvio Berlusconi sarà nominato oggi amministratore delegato del
gruppo tv Mediaset, il timone a Pier Silvio La svolta tra i rumor su Telecom e
Vivendi - Adreani resta presidente di Publitalia
v Svolta al vertice di Mediaset: Pier Silvio Berlusconi sarà nominato
oggidal cda amministratore delegato del gruppo tv, e subentrerà a
Giuliano Adreani (che resta ceo di Publitalia). Ieri, intanto, davanti
agli azionisti è iniziato il nuovo corso di Mediaset: tutto ruota attorno
a Mediaset Pre mium, la controllata per la quale si punta al rilancio.
Una partita che si incrocia con le mosse di altri duegrandi gruppi:
Sky di Murdoch e Vivendi di Bolloré, prossima all'ufficialità
dell'ingresso in Telecom Italia. Sviluppi in vista anche per la vendita
del Milan. Biondi e Festa» paginas
II riassetto dei media LA PARTITA FRA TV, SATELLITE E TLC La struttura azionaria «Buone possibilità
di lavorare con Vivendi, ma il controllo del gruppo non è in discussione): La raccolta pubblicitaria Nel
trimestre in Italia calo dell'1,6%, ma il dato è migliore del mercato e con marzo positivo
Mediaset, più potere a Pier Silvio II figlio di Berlusconi sarà
nominato oggi amministratore delegato al posto di Adreani
Andrea Biondi MILANO 1. - Quella
di ieri mattina a Colegno Monzese è
stata un'assembleache ha sancito
l'esordio, asorpresa, di quattro
consiglieri indipendenti in
rappresentanza dei fondi, eletti nella
lista presentata da Assogestioni. Ma
l'appuntamento in casa Mediaset non
ha solo messo nero su bianco questo
ingresso (è la prima volta che in Cda
entrano rappresentanti non in lista
Fininvest) ed è stata l'occasione non
solo per fare il punto sui rumors
riguardanti il gruppo di Cologno e le
mosse strategiche per il futuro.
L'assemblea di ieri - che ha
approvato il bilancio con risultato
netto consolidato di 23,7 milioni e
dividendo da 2 centesimi per azione è stata anche il primo passo di una
svolta che arriverà a compimento
nellagiornata di oggi. Nel
pomeriggio, infatti, alle 15.30 si terrà
la prima riunione del Consiglio
d'amministrazione convocato dal
confermato presidente Fedele
Confalonieri. E qui l'azionista di
maggioranza proporrà al nuovo
Consiglio la nomina di Pier Silvio
Berlusconi nel ruolo di
amministratore delegato unico della
società. Vicepresidente e consigliere
già in possesso di alcune deleghe nel
precedente Cda, Pier Silvio
Berlusconi dovrebbe dunque
assumere su di sé tutte le deleghe
subentrando, di fatto, a Giuliano
mantenimento della carica di
vicepresidente
Adreani, finora amministratore
delegato e con la delega sulla
pubblicità (delega pesante visto
che gli 1,982 miliardi di euro di
ricavi pubblicitari nel 2014
rappresentano il 79,8% del
fatturato Italia del Gruppo
Mediaset). Giuliano Adreani,
che a maggio 2014 aveva cessato
il suo rapporto dirigenziale con il
Gruppo rimanendo però con il
suo incarico esecutivo e le
deleghe sulla pubblicità, resterà
presidente della concessionaria
Publitalia (che ha come
amministratore delegato Stefano
Sala) e avrà "altri importanti
incarichi" che saranno assegnati
dal Cda. Certo è che con la
nomina prevista per oggi - la
proposta dell'azionista di
maggioranza Fininvest
contempla per Pier Silvio
Berlusconi anche il arriva in un
momento particolarmente
importante (e delicato) per il
gruppo televisivo italiano. In
questo quadro infatti dovrà esse
Andamento del titolo a Milano
cui i destini del Biscione di
Variazione % Mediaset 02/01 29/04
Cologno si intrecciano con quelli
di Vivendi, Telecom o Sky. «Il
controllo di Mediaset non è in
discussione», ha dichiarato ieri
Pier Silvio Berlusconi, per
chiarezza «nei confronti del
mercato». Precisazione importante
(in un giorno in cui il titolo, in
altalena, ha poi chiuso in calo del
3,1%) anche dopo il summit
avvenuto nei giorni scorsi al quale
avrebbe
ro partecipato da una parte lui e
Silvio Berlusconi e dall'altra
Rupert Murdoch insieme con il
primogenito Lachlan, co-chairman
di News Corp e di 2iSt Century
Fox. Saranno proprio loro - le
seconde generazioni - a cercare di
trovare una pax operativa, in un
momento particolarmente delicato
visto che Sky e Premium si stanno
preparando alla presentazione
delle rispettive offerte perla
stagione 2015-2016. Mediaset per
il prossimo triennio si è
aggiudicata i diritti in esclusiva
per la Cham-
LA SVOLTA Già vicepresidente,
Pier Silvio Berlusconi assumerà tutte
le deleghe subentrando di fatto
all'attuale ceo
pions League. Diritti non in
vendita ha confermato il futuro ad:
« Saranno un'esclusiva assoluta».
Dicerto, quellodella pay tv
Premium è uno dei dossier più
caldi. Vivendi con la sua liquidità
dopo la dismissione di alcuni
asset, è considerato uno dei
possibili investitori. Del resto però
l'incontro di lunedì ha riportato in
auge il rumors su un possibile
interesse di Sky. «Siamo al centro
dei giochi, ma noi non siamo
venditori. Semmai siamo aperti a
partnership di
re il secondogenito di casa Berlusconi
a gestire tutta la partita sulle possibili
alleanze strategiche, in
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minoranza», ha precisato l'attuale
vicepresidente del Gruppo. È
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©RIPRODUZIONERISERVATA Fonte: dati societaci 43,71% —i Pegaso Television MEDIASET La galassia Mediaset Al vertice di Mediaset.
PierSilvio Berlusconi
chiaro «che una unione SkyPremium avrebbe senso dal
punto di vista degli abbonati. Ma
noi non siamo venditori e con
Sky è difficile tenere questa
posizione», haaggiunto, seguito
dalle parole di un Confalonieri
ancora più diretto: «In minoranza
Murdoch non lo vedo neanche
giocare a scopa». Quanto a
Vivendi, ha detto Pier Silvio
Berlusconi, «ci sono buone
possibilità di lavorare assieme,
ma comunque il nostro controllo
di Mediaset non è in
discussione», mentre su
Telecom, quanto a un possibile
ingresso del gruppo
nell'azionariato, nell'ambito di un
possibile coinvolgimento anche
di Vivendi (prossimo azionista
Telecom) «oggi questo tema non
esiste». La partita è comunque
aperta su tutti i fronti. Ed è in
arrivo «un'offerta pay di
contenuti pregiati»
multipiattaforma, anche su
satellite grazie a un decoder
unico, si dovrebbe partire nel
2016. Un modo, questo, per
rispondere anche all'offensiva
degli over the top contro cui il
presidente Confalonieri ha usato
toni molto duri in assemblea:
«Google, Facebook e Amazon
non pagano tasse in Italia: i Paesi
europei stanno
reagendoequestaèunasvegliaanch
eper il nostro governo». Buone
notizie sembrano invece arrivare
dal fronte pubblicitario. La
raccolta del gruppo in Italia è
risultata in calo dell'i,6% nel
primo trimestre dell'anno rispetto
allo stesso periodo del 2014 con
«un marzo positivo e un dato - ha
detto Adreani - in miglioramento
rispetto al bimestre gennaiofebbraio e migliore del mercato.
Tra l'altro ci avviciniamo a mesi
che l'anno scorso ci hanno visto
sotto pressione per eventi
sportivi (Mondiali, ndr.) che
quest'anno non sono previsti».
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