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CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA
Gruppo Consiliare
“Federazione dei Popolari di Centro”
Il Consigliere
Agli Organi di stampa
Neville Colclough, un inglese ad Accettura per i suoi studi di comunità
La Basilicata, terra ancora incognita, continua ad essere un laboratorio di analisi e di
ricerche.
Accanto e indipendentemente dagli studi di aree urbane si ripetono in Italia, a partire
da alcuni decenni, gli studi di “comunità rurali”, anch’essi decisamente praticoempirici, ove la miglior conoscenza delle strutture sociali rurali serve soprattutto ad
individuare i loro fattori di resistenza alla “diffusione delle innovazioni”, alla
“modernizzazione e allo sviluppo economico”. In questo contesto si inquadra il libro
di Mariolina Venezia: “Mille anni che sto qui”. Uno studio letterario-antropologico
che analizza l’ethos delle genti meridionali, nella fattispecie di Grottole, paese del
materano.
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In concomitanza con il lavoro di Mariolina Venezia c’è da registrare in Basilicata una
vivace ripresa degli studi di comunità con i lavori di Lucio Tufano su Potenza, Mario
Martone su Bella, Vincenzo Celano su Castelluccio Inferiore, Francesco Sisinni su
Maratea, Angelo Nolè su Potenza, Antonio Amelina su Sarconi, Maria Gabriella
Conte su Viggianello, don Camillo Perrone su San Severino Lucano. Queste
pubblicazioni raccontano le storie di piccoli paesi in un momento storico nel quale le
singole identità locali si sfumano in una visione globale eccessivamente assorbente.
Non meno significative sono le esperienze dell’inglese Charles Lister che, con il suo
“Between two seas”, racconta di Venosa, Melfi, Matera, Eboli con la conoscenza di
chi sembra essere vissuto in questi luoghi da tanto tempo. Un altro viaggiatore,
oggetto della nostra ricerca, quasi un antesignano degli studi di comunità è Neville
Colclough. Va ricordato che il precursore degli studi di comunità nel Mezzogiorno è
il mai dimenticato Carlo Levi.
Neville Colclough nasce nel 1943 in Inghilterra. Studia all’Università di Londra e a
Oxford. Dopo la laurea diventa Lecture in Sociologia all’Università di Canterbury,
dove attualmente insegna Antropologia del Mediterraneo. All’Università di Kent,
Canterbury, inizia la sua collaborazione con Stirling che lo porterà a occuparsi
dell’Italia meridionale. La sua prima ricerca in Italia su Accettura, e solo
recentemente, nel 1992, ne viene pubblicata la monografia. Già nel 1971 aveva
pubblicato un articolo sulla mobilità e il controllo sociale in un’opera collettiva,
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sull’onore e l’attribuzione di reputazione, edita da Bailey. Il lavoro su Accettura serve
all’équipe degli antropologi inglesi come termine di confronto con quello che Stirling
e Davis andavano studiando in una zona massicciamente interessata dalla riforma
agraria.
Colclough ha sempre avuto uno spiccato interesse per la storia e i cambiamenti sul
lungo periodo. Con questa prospettiva ha indagato ad Accettura — e ora ad Ascoli
Satriano, in Puglia — le trasformazioni delle relazioni clientelari, delle istituzioni
sociali, dell’attribuzione di onore, delle relazioni matrimoniali e della parentela. Nel
lavoro su Accettura (fine anni ‘60-’70) si concentrato sulla trasformazione dei
rapporti di parentela — matrimoni, residenza, patrimoni — e del clientelismo in
rapporto ai cambiamenti economici (emigrazione, frazionamento del latifondo,
industrializzazione) e politici (organizzazione della forma partito, analisi dei
meccanismi che sottendono alle scelte politiche nelle votazioni comunali e nazionali).
Colclough valuta gli avvenimenti italiani del Sud, dopo la guerra, nell’ambito di un
contesto storico tribolato da forti cambiamenti sociali e turbolenze rurali, attribuibili
alla caduta dell’ancien régime. Efficace l’analisi che fa sulla mobilità sociale di
Accettura, utile per percepire i cambiamenti in atto, in questo, come lo definisce,
“isolated hill-top village”.
Leggiamone qualche pagina:
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Il punto massimo della mobilità sociale ad Accettura è arrivato come risposta
all’allargamento delle frontiere economiche e sociali del Paese negli ultimi Otto anni.
La prima fase dell’emigrazione d’oltreoceano negli anni seguenti la prima guerra
mondiale determinò la mobilità sociale secondo due tipi: la prima, la mobilità in
crescita su scala loca le; la seconda, un movimento di contadini nella classe degli
artigiani.
La maggior parte degli ultimi emigrati investirono i loro risparmi in terre e case.
Alcuni di essi, comunque, pensarono di far sposare le loro figlie con gli artigiani per
avere, da subito, un figlio d’avviare al commercio. Infatti, quasi un terzo dell’attuale
generazione d’artigiani e, scarsamente più della metà delle loro mogli, hanno padri
contadini che sono emigrati.
Questo processo fu costoso, nella maggior parte dei casi provocò danni economici,
d’allora in poi ci furono già troppi artigiani. Fu costoso non solo perché i contadini si
sostituirono ai loro figli nei lavori nei campi, ma anche perché essi dovettero
assicurare alle figlie delle doti sostanziose e fare una serie di doni agli artigiani cui i
loro figli vennero affidati, in modo da assicurarsi che essi fossero appropriatamente
avviati al commercio. La mobilità sociale, allargatasi a causa dell’espansione delle
frontiere politiche del Paese, può essere facilmente illustrata esaminando i progressi
degli appartenenti alle succitate classi. Dopo la guerra, l’intervento statale negli affari
del Paese s’incrementò fortemente, particolarmente nel settore dell’istruzione e dei
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servizi sociali. Ad Accettura il numero degli insegnanti aumentò da una dozzina a
cinquanta, e, nello stesso periodo, gli impiegati comunali e provinciali triplicarono il
numero.
La maggior parte dei lavori salariati minori disponibili ad Accettura era a
disposizione delle Autorità comunali e provinciali, e veniva distribuita secondo le
consuetudini del sistema politico. Questi lavori erano altamente apprezzati dai
contadini e dagli artigiani in modo particolare, perché, in base agli standars locali,
essi erano ben remunerati, anche perché essi portavano regolari salari, pensioni e
agevolazioni in caso di malattia e buona sicurezza nella occupazione. Con pochissime
eccezioni i beneficiari attuali li ottennero in contropartita alle loro prestazioni
politiche.
Normalmente essi erano fedeli attivisti del partito ed erano disponibili a procurare
voti tra la estesa rete di parenti ed amici ai loro referenti politici. Nello stesso modo i
maggiorenti imprenditori e uomini d’affari ebbero successo grazie alla loro abilità
nella manipolazione politica, così i loro affari furono largamente ricompensati con
lucrose licenze e contratti governativi.
Nel 1965 c’erano quasi settanta insegnanti e impiegati (dipendenti statali con
istruzione secondaria) residenti ad Accettura, di cui, approssimativamente, due terzi
provenienti dall’artigianato e, più rara mente, da famiglie contadine. In più della metà
dei casi, in cui i figli degli artigiani divennero insegnanti, la madre era socialmente
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più evoluta del padre, usualmente figlia illegittima o solo parzialmente riconosciuta o
primogenita di un membro della piccola nobiltà. In questi casi la madre non solo
vedeva di trattenere la propria perdita dello stato sociale incoraggiando il proprio
figlio allo studio, ma poteva anche contare sui consigli e l’aiuto dei parenti più
evoluti. Questi erano usualmente ben disposti a prestare libri o a dare lezioni extra,
spesso usavano la loro influenza per trovare un posto per l’aspirante studente in un
seminario. Degli altri insegnanti d’origine contadina o artigiana, quattro o al massimo
cinque erano finanziati da un parente residente all’estero, due solo erano figli di
agiate famiglie contadine e due erano appartenenti a famiglie abbastanza fortunate
per avere un reddito fisso sotto forma di pensione di guerra.
La maggior parte dei restanti erano i più giovani fratelli o sorelle di diplomati
impiegati, per una volta un professore laureatosi da poco ha trovato lavoro, egli è
esentato dall’aiutare i suoi più giovani fratelli. In base al risultato dell’aumento delle
agevolazioni culturali ad Accettura e nei paesi vicini, nell’ultima decade l’istruzione
è ora vista come una occasione utile per aver successo nella mobilità sociale. Un
numero crescente di famiglie contadine e di artigiani, specialmente quelle che
ricevono commesse dall’estero, stanno investendo i loro risparmi nella istruzione
secondaria superiore per i loro figli.
Così, poi, hanno generalmente preferito di provvedere a scolarizzare solo i figli,
sebbene un numero ristretto di studentesse sono indi rizzate a frequentare la scuola
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magistrale che si è recentemente aperta nella vicina città. Negli ultimi anni,
comunque, è probabile, sempre di più, che le studentesse vogliano prendere il
diploma, un diploma di maestro costa meno di una dote, ed è uguale se non di più
accetta bile di un potenziale marito.
Sebbene i cambiamenti politici ed economici negli ultimi Otto anni abbiano
agevolato le maggiori vie d’accesso alla mobilità, le classi sociali ad Accettura non
sono mai state completamente chiuse. Attraverso il XIX secolo sembra che sia stato
possibile per i figli dei contadini benestanti divenire artigiani e un pugno di contadini
e artigiani siano entrati nell’ambito della piccola nobiltà. L’ultimo processo ha
interessato alla fine due generazioni: nella prima, una famiglia ha acquistato terre e
prosperità; nella seconda, istruzione. L’intermatrimonio tra famiglie appartenenti al
ceto nobile è intervenuto solo dopo la seconda generazione. Infatti, nei limiti dei dati
complessivi e nell’ammontare di terre a sua disposizione, il ceto superiore del paese è
rimasto rimarchevolmente costante lungo gli ultimi cento anni, inserendo famiglie
contadine ed artigiane che hanno rimpiazzato e si sono accaparrate le proprietà e le
mansioni del ceto nobile decaduto.
Potenza, 14.10.2008
- prof. Gaetano Fierro -
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